° FESTIVAL PONTINO DI MUSICA ° FESTIVAL PONTINO di MUSICA ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE Campus Internazionale di Musica CONSULENTI ARTISTICI DEL CAMPUS Gabriele BonomoBruno Canino Michele dall’Ongaro Franco Petracchi Roberto Prosseda Alessandro Solbiati Fabrizio von Arx COORDINATORE ARTISTICO Riccardo Cerocchi CONTRIBUTO E PATROCINIO Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport Provincia di Latina Comuni di Latina Sermoneta Priverno Cori Fondi Lenola e Sperlonga Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani” PATROCINIO American Academy in Rome Ambasciata di Svizzera in Italia COLLABORAZIONE Istituto di Studi Musicali “Goffredo Petrassi” di Latina Edizioni Suvini ZerboniSugarMusic SpA Pro Loco di Sermoneta e di Fondi Abbazia e Borgo di Fossanova Abbazia di Valvisciolo SOSTEGNO Bristol Myers Squibb Banca Popolare di Fondi BancaAnagni Credito Cooperativo Sidis SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Maria Teresa Censi Elisa Cerocchi Tiziana Cherubini Alfredo Romano AMMINISTRAZIONE Nicola Astarita Paola Sighinolfi UFFICIO STAMPA Sara Ciccarelli Luca Pellegrini ACCORDATURA PIANOFORTI E ASSISTENZA TECNICA Mauro Buccitti PROGRAMMA GENERALE Abbazia di Valvisciolo Chiostro CONCERTI nel CASTELLO CAETANI di SERMONETA nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA nell’ABBAZIA DI VALVISCIOLO a CORI FONDI LENOLA E SPERLONGA CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE A SERMONETA TESTIMONIANZE DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI INCONTRI DI STUDIO e CONVEGNI PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE ° Festival Pontino di Musica Antica Infermeria dell’Abbazia di Fossanova Da s a d Riccardo Cerocchi Goffredo Petrassi Elliott Carter Heinz Holliger Ursula Holliger L’incertezza sull’entità partecipativa al Festival Pontino di alcuni dei principali sovventori pubblici di cui assai poco è dato sapere ha suggerito la prudente traslazione all’autunno di due dei tre concerti di musica contemporanea con cui da molti anni si apre la manifestazione con la speranza di poterli realizzare Di essi un solo concerto si terrà il giugno nell’Abbazia di Valvisciolo in Sermoneta grazie alla generosità degli amici Ursula e Heinz Holliger che lo eseguono con il loro ensemble e insieme a noi lo dedicano ai cento anni di Elliott Carter caro comune amico Alcune delle musiche di Carter e Holliger in programma sono connesse ai felici rapporti di amicizia consolidati nel tempo Il rapporto artistico del Campus con Elliott Carter si aprì anni fa nel si è sviluppato in seguito assai felicemente con l’esecuzione in prima assoluta di composizioni del Maestro con la celebrazione in musica dei suoi ottanta anni nel dei novanta nel Nel nuovo mil lennio il Campus è ben lieto di festeggiarlo mentre si avvia a compiere cento anni Questi rap porti di natura artistica rafforzati da affinità umane e culturali hanno spinto me e gli altri soci del Campus a mettere in campo questa nuova edizione Mi ha confortato lo spirito anche un po’ avventuroso con il quale sono stato incoraggiato a proseguire mentre tutto consiglia va molta prudenza Tra gli appuntamenti in programma tutti di alto livello artistico e professionale mi piace ricordare per la loro singolarità i concerti mozartiani tenuti da Heinz e Ursula Holliger il giugno in apertura del Festival e da Elissò Virsaladze il luglio; quelli del e luglio di Fabrizio von Arx e Roberto Prosseda; il workshop con musiche degli allievi del corso di com posizione di Alessandro Solbiati; il concerto del luglio nel quale il Quartetto Mantegna pre senta una prima esecuzione di Bruno Canino quello del luglio con Paolo Fresu e Uri Caine quello del luglio che presenta le Variazioni Goldberg di Bach trascritte da Bruno Giuranna per violino viola e violoncello; il concerto speciale dedicato al contrabbasso e a Franco Petracchi in occasione del suo trentesimo anno di presenza ai Corsi di Sermoneta come stima tissimo docente generoso animatore e direttore artistico Un’attenzione e un saluto vorrei rivolgere proprio ai Corsi di Sermoneta e ai loro prestigiosi docenti che vi insegnano da più di vent’anni: Bruno Canino Rocco Filippini PeterLukas Graf Bruno Giuranna Ursula Holliger; agli altri che si sono uniti più recentemente: Richard Stoltzman Mariana Sirbu Elissò Virsaladze Mirela Vedeva e ad Alessandro Solbiati che ha iniziato lo scorso anno a insegnarvi composizione anche se è lungo il cammino da lui percorso insieme al Festival come composi tore: con Aldo Clementi conta il maggior numero di prime esecuzioni assolute Grazie a loro e ai loro preziosi insegnamenti ogni anno centinaia di allievi frequentano il Castello provenien ti mediamente da più di venticinque Paesi del mondo La piccola famiglia musicale che all’inizio degli anni Sessanta si insediò nel Castello Caetani di Sermoneta su iniziativa di Lelia Caetani (figlia del compositore Roffredo) e dell’illuminato consorte Hubert Howard di anno in anno è cresciuta e ora vanta un maggior numero di com ponenti e di attività: di ricerca di studio e di proposte musicali E’ divenuta una più grande e articolata famiglia formata da compositori interpreti docenti discenti critici storici della musica e dagli stessi organizzatori musicisti e non che puntualmente conferma ogni anno la propria esistenza e vitalità e progressivamente estende i suoi rapporti con il più ampio mondo della musica Ai componenti della grande famiglia e ai suoi ideatori alle eredi Fondazioni Roffredo Caetani di Sermoneta e Camillo Caetani di Roma va la nostra gratitudine Ringraziamenti sentiti rivol giamo alle istituzioni pubbliche: al Ministero dei Beni e della Attività Culturali all’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio alla Provincia di Latina e ai comuni Così agli sponsors e ai soci del Campus che in varia misura e diversa maniera sostengono tale originale grande realtà Riccardo Cerocchi Castello di Sermoneta (foto di Rose Marie Dinner) CONCERTI nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nelle ABBAZIE DI FOSSANOVA e VALVISCIOLO a CORI FONDI LENOLA E SPERLONGA Mozart compose diversi pezzi per fiati tutti legati a particola ri occasioni Non scrisse molto per il flauto a parte le giovanili sei Sonate K destinate al flauto o al violino (che Mozart compose a nove anni tra Londra e L’Aia e nelle quali comincia a farsi sentire l’influenza di Johann Christian Bach) e un grup po di pezzi scritti tra il e il su commissione di un gen tiluomo olandese Ferdinand De Jean che aveva offerto a Mozart per questo lavoro fiorini: si tratta di due Quartetti per flauto e archi (tra i quali il Quartetto in Re mag giore K che porta la data dicembre ) e i due con certi per flauto e orchestra tutte composizioni dal carattere leggero e brillante tipico all'epoca dei generi musicali che mescolavano archi e fiati Composizione gemella dei Quartetti con flauto è il Quartetto per oboe e archi in Fa maggiore composto nel febbraio del all’epoca della prima rappre sentazione dell’Idomeneo (con dedica a Friedrich Ramm primo oboista dell’orchestra di Monaco e uno dei più grandi virtuosi dello strumento) Ha la stessa forma compatta in tre movimenti del quartetto K ma rispetto a questo appare più maturo frutto di una maggiore ricerca e approfondimento espressivo soprattutto nella commovente gravità dell’Adagio in Re minore e nel Rondò finale dove l’oboe suona una melo dia molto fiorita in / mentre gli archi si muovono sul ritmo di / Analoga densità di scrittura si ritrova nel primo dei due Duetti per violino e viola (il K ) che risale all’autunno del e che non rispetta le convenzioni di questo genere molto diffuso tra Sette e Ottocento ma concepito come un esibizio ne virtuosistica del violino con la viola in pura funzione di accompagnamento Mozart tratta invece i due strumenti in un perfetto equilibrio sonoro e con una fitto lavoro tematico: l’Allegro iniziale è ad esempio costruito su tre temi e su uno sviluppo in uno stile contrappuntistico assai elaborato; dopo l’elegante melodia dell’Adagio affidata prima al violino poi alla viola anche nel Rondò i due strumenti espongono a turno il ritornello prima di lanciarsi in una coda pirotecnica Nel Mozart compose un magnifico Adagio a quattro parti (che ricorda la polifonia espressiva dell’Ave verum corpus K ) senza però specificare la destinazione strumentale anche se viene spesso eseguito come Adagio per corno inglese e un trio d’archi o per clarinetto e corni di bassetto assecon dando il noto interesse di Mozart per gli strumenti strani e inusuali Nel Mozart fu ad esempio affascinato dall’abilità di una ragazza cieca Marianne Kirchgässner nel suonare la Glassharmonika strumento a cristalli rotanti sfregati dalle dita inumidite inventato da Benjamin Franklin nel e poi esportato in Europa Mozart interruppe la composizione del Flauto Magico per scrivere l’Adagio in Do K concepito come uno studio per questo strumento che poi sfociò nel quintetto per Glassharmonika (in questo concerto sostituita dall’arpa) flauto oboe viola e violoncello K Pagina molto aggraziata che ricorda alcuni pezzi d’insieme del Flauto magi co con l’Adagio iniziale dalle sonorità misteriose giocato su repentini dislivelli dinamici e delicati dialoghi tra gli strumen ti e un rondòsonata ricco di spunti melodici e di modulazioni a tonalità lontane Gianluigi Mattietti 28 giugno SABATO ore Sermoneta Castello Caetani SYLVIA NOPPER URSULA HOLLIGER FELIX RENGGLI HEINZ HOLLIGER ESTHER HOPPE RUTH KILLIUS DANIEL HAEFLIGER soprano arpa flauto oboe / corno inglese violino viola violoncello WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Quartetto in Re maggiore K per flauto e trio d’archi Allegro Adagio Rondò Sonata in Si bemolle maggiore K per oboe e arpa Andante maestoso Allegro grazioso Adagio K a per corno inglese e trio d’archi Duo in Sol maggiore K per violino e viola Allegro Adagio Rondò allegro WOLFGANG AMADEUS MOZART Adagio e Rondò in Do minore K per arpa flauto oboe viola e violoncello Duetti dal Flauto Magico per flauto e oboe «Conservati fedele» aria per soprano e strumenti da “Artasere” K (libretto: Pietro Metastasio) Quartetto in Fa maggiore K per oboe e trio d’archi Allegro Adagio Rondò allegro OMAGGIO AD ELLIOTT CARTER PER I SUOI ANNI Elliott Carter (New York dicembre ) vincitore per due volte del Premio Pulitzer è considerato uno dei più raffinati compositori america ni Le sue opere vengono eseguite in tutto il mondo e diffuse da numero se etichette discografiche Ha ricevuto i più alti onori che il mondo musi cale possa offrire E’ membro dell’American Academy of Arts and Sciences e dell’American Academy of Arts and Letters e Socio Onorario dell’Akademie der Kunste di Berlino Gli sono stati conferiti titoli onorari dalle Università di Harvard Princeton e Yale Nel il Presidente Reagan gli ha conferito la National Medal of Arts (primo compositore a ricevere questo riconoscimento) Alle soglie dei anni ha composto più di opere delle quali negli ultimi anni nove solo nel Le sue opere sono state commissionate da prestigiose istituzioni tra cui la New York Philharmonic l’IRCAM di Parigi la Carnegie Hall Corporation la Boston Symphony Orchestra la Staatskapelle di Berlino la Fondazione Paul Sacher Quest’ultima gli ha commissionato il Concerto per oboe dedicato a Heinz Holliger e ha raccolto in un archivio a Basilea tutti i manoscritti di Carter accanto alle musiche di Stravinskij Boulez Bartok Hindemith Strauss Petrassi e altri grandi Maestri del XX secolo I primi lavori di Elliott Carter denotano influenze di Stravinskij e Paul Hindemith e possono ascriversi come appartenenti all’estetica neoclassi ca Carter fece lunghi e severi studi contrappuntistici dalla polifonia medievale fino al linguaggio stravinskiano e questo si nota particolar mente nei lavori giovanili Alcune sue musiche del periodo della seconda guerra mondiale sono chiaramente diatoniche e si riportano ad un liri smo melodico che può far ricordare quello di autori come Samuel Barber Curiosamente Carter abbandonò il neoclassicismo più o meno nello stes so momento in cui l’abbandonò pure Stravinskij La sua musica successiva al è tipicamente atonale e ritmicamente molto complessa (fu pro prio a proposito della musica di Carter che venne coniato il termine “metric modulation’’ per descrivere i frequenti cambiamenti di tempo nei suoi lavori) Il suo personale sistema compositivo (volto spesso a far deri vare tutte le altezze di un brano da un solo accordo "chiave" o da una serie di accordi) non impedisce a Carter di muoversi in ambiti decisamen te lirici né di garantire una perfetta intelleggibilità del testo cantato talora anche in modo decisamente "semplice" Del resto nonostante il suo usuale rigore compositivo Carter occasionalmente sceglie di "devia re" di creare delle eccezioni al suo proprio sistema; contrariamente ad autori come Anton Webern nella musica di Carter non è sempre possibi le spiegare e giustificare scientificamente ogni nota 29 giugno DOMENICA ore Sermoneta Abbazia di Valvisciolo SYLVIA NOPPER URSULA HOLLIGER FELIX RENGGLI HEINZ HOLLIGER ELMAR SCHMID ESTHER HOPPE RUTH KILLIUS DANIEL HAEFLIGER soprano arpa flauto oboe / corno inglese clarinetto / clarinetto basso violino viola violoncello HEINZ HOLLIGER ( ) A Birthday Hansel for Elliott per oboe e arpa * To Elliott with love (Emily Dickinson song) per soprano e arpa ELLIOTT CARTER () Trilogy per oboe e arpa: Bariolage Inner Song Inner neu Scrivo in vento per flauto solo Tempo e tempi per soprano violino oboe (corno inglese) clarinetto (clarinetto basso) e violoncello HEINZ HOLLIGER * Contrechant sur le nom de Baudelaire per clarinetto basso ELLIOTT CARTER Figment I per violoncello solo Enchanted preludes per flauto e violoncello HEINZ HOLLIGER Three for two per violino e violoncello ELLIOTT CARTER Oboe Quartet per oboe violino viola e violoncello HEINZ HOLLIGER * Ottettino per Riccardo ottantenne (versione soprano flauto oboe arpa clarinetto basso e trio d’archi) * Prima esecuzione assoluta Carter compie anni Un secolo vissuto a contatto con una mol teplicità di esperienze musicali e artistiche che hanno contribuito a definire il suo idioma musicale Divenuto in America un punto di riferimento per tutti coloro che rifiutavano da un lato il serialismo europeo dall'altro l'indeterminazione cageana ha saputo fondere lo spirito pionieristico di Ives con alcune tecniche delle avanguardie europee creando una musica fatta di dense stratificazioni di flussi musicali indipendenti basati su una concezione del tempo come un’evoluzione complessa di eventi Ma analizzando la produzione cameristica degli ultimi vent’anni si scopre soprattutto una fitta trama di echi letterari di ricordi e di amicizie: Enchanted Preludes deriva ad esempio il suo titolo da una poesia di Wallace Stevens The Pure Good of Theory e trasforma in un gioco di atmosfere mutevoli l’intreccio tra i diversi caratteri del flauto e del violoncello; a Petrarca si ispira invece Scrivo in Vento () dedicato al flautista Robert Aitken e basato su continui contrasti di idee musicali e di registri; le ultime due stanze del Sonetto a Orfeo di Rilke costituisco no il motto di Trilogy eseguito per la prima volta al Festival Pontino nel dagli stessi interpreti che lo suonano oggi (la terza sezione Immer Neu è un esempio dei giochi temporali di Carter con l’oboe e l’arpa che a turno impongono tempi diversi); a poesie italiane di Montale Quasimodo e Ungaretti (e all’amore per l’Italia scoperta a anni durante un viaggio con la madre) si basa Tempo e Tempi per soprano e ensemble Su richiesta del violoncellista Thomas Demenga Carter ha composto Figment su richiesta di Heinz Holliger il Quartetto per oboe e trio d’archi caratterizzato da una scrittura fluida e leggera e costruito come una sequenza di sei brevi duetti che sono tutte le possibili combinazioni dei quattro strumen ti Anche Holliger celebrato oboista dedicatario di numerose com posizioni di autori del nostro tempo ha incentrato la sua attenzione di compositore sul problema del tempo rifiutando un modello di tempo oggettivo a favore di una concezione soggettiva quasi biolo gica Attratto dall’idea di trasformare in materia musicale fenomeni fisici e organici il compositore svizzero (nato nel ) ha spesso basato le sue composizioni su strutture speculari simbolismi nume rici giochi di parole oltre che trarre anche lui una parte fondamen tale della sua ispirazione da stimoli letterari in particolare da Hölderlin Trakl Paul Celan Robert Walser Su una poesia di Emily Dickinson si basa To Elliott with love dedicato all’amico Carter destinatario di altri pezzi celebrativi come Three for two (scritto per gli anni del compositore americano e ispirato al suo terzo quar tetto con la sovrapposizione simultanea di tempi in rapporto di : e un’eco della canzone Tea for two) e come A Birthday Hansel for Elliott (scritto per i anni di Carter) Un omaggio musicale è anche l’Ottettino per Riccardo ottantenne scritto per festeggiare gli anni dell’architetto Riccardo Cerocchi coordinatore artistico del Festival Pontino di Musica Un esempio del gusto per gli enigmi e i giochi di parole è infine Contrechant costruito come una serie di anagrammi sonori sul nome di Baudelaire Gianluigi Mattietti YLVIA NOPPER ha iniziato la sua formazione musicale studiando ritmica alla Musikhochschule di Trossingen in Germania Successivamente ha studiato canto con Kurt Widmer alla Musikakademie di Basilea dove ha scoperto la sua passione per la musica contemporanea Oggi è una cantante molto apprezzata sulla scena musicale moderna e lavora regolarmente con composi tori come Heinz Holliger o Jürg Wyttenbach Tiene concerti in tutto il mondo esibendosi con i suoi ensemble fissi l’Ensemble Æquatuor e il Basel Electronic Art Messengers “theBEAM” ma collabora regolarmente anche con altre numerose formazioni quali il Contrechamps di Ginevra i Swiss Chamber Soloists l’Ensemble Modern di Francoforte il Klangforum di Vienna e l’Intercontemporain di Parigi Molti tra gli oltre brani che ha eseguito sono stati scritti per lei Accanto alla musica contempora nea la sua passione si rivolge sopratutto al Lied ed a tutti i generi affini S RSULA HOLLIGER ha studiato arpa a Basilea e a Bruxelles Svolge la sua attività di solista nel mondo intero accompagnata fra le altre dalle orchestra filarmoniche di Berlino Vienna e Los Angeles dai Musici di Roma l’English Chamber Orchestra l’Orchestre de Paris sotto la bacchetta di direttori come Michael Gielen Pierre Boulez Simon Rattle Sir Neville Marriner Ha rea lizzato numerose registrazioni per le etichette Philips Deutsche Gramophon Archiv Produktion Claves e Novalis Fra i suoi colle ghi di musica da camera si trovano Aurèle Nicolet PeterLukas Graf Heinz Holliger Il suo repertorio comprende tutti gli stili Accanto al repertorio usuale Ursula Holliger si è occupata in special modo della figura di Louis Spohr e ha curato le prime mondiali di molte opere di musica contemporanea Del resto molti compositori hanno scritto brani per lei: Elliott Carter Hans Werner Henze Witold Lutoslawski Ernst Krenek Frank Martin Isang Yun Toru Takemitsu Heinz Holliger e altri Insegna da tempo pres so la Musikhochschule di Friburgo in Brisgovia e alla Musikakademie di Basilea U ELIX RENGGLI è nato a Basilea Ha studiato con G Hildenbrand PL Graf e A Nicolet ed ha ottenuto il Diploma di Solista al Conservatorio di Basilea Insegna flauto in classe professionale in quella città come pure alla Hochschule di Friburgo Si esibisce come solista come pure nell’ambito della musica da camera in tutt’Europa in Giappone in Cina e negli Stati Uniti Partecipa a festival internazionali come quelli di Lucerna Parigi Bruxelles Rio de Janeiro Le sue attività musicali spaziano dalla musica con temporanea all’interpretazione della musica antica su strumenti d’epoca Insieme tra gli altri a H Holliger al Quartetto Arditti all’Ensemble Contrechamps ed al pianista Jan Schultzs ha registrato numerosi CD di musica antica e contemporanea per le case discografiche Philips Accord Discover Int SchwannKoch È stato cofondatore degli Swiss Chamber Concerts di cui assicura la direzione artistica insieme a Jürg Daehler e a Daniel Haefliger F EINZ HOLLIGER oboista compositore e direttore d’orchestra di fama mondiale è nato a Langenthal/BE Ha studiato oboe composizione e pianoforte a Berna Berlino e Basilea Premiato in concorsi internazionali (nel a Monaco di Baviera nel a Ginevra) Holliger è salito alla ribalta e si è fatto conoscere in Svizzera e all’estero Dal si esibisce regolarmente in qua lità di oboista sia nel repertorio classico che nel repertorio contemporaneo Parallelamente ha un’attività di direttore d’orchestra e si trova regolarmente a capo della Cleveland Orchestra dell’orchestra sinfonica della radio tedesca dell’orchestra filarmonica di Vienna e della Chamber Orchestra of Europe Anche come compositore Holliger è una figura di spicco: decisivi sono stati i suoi incontri con P Boulez K Huber e con il suo docente S Veress Nelle sue composizioni vi è una grande immaginazione in special modo nelle possibilità d’uso dello strumento e della voce umana Grazie a lui la tecnica strumentale dell’oboe è notevolmente evoluta H LMAR SCHMID è nato nel Vallese Ha studiato a Zurigo e a Berlino con Marcel Wahlich e Hansjürg Leuthold e ha seguito corsi teorici con HansUlrich Lehmann e Rudolf Ketlerborn Insegna clarinetto e musica da camera al Conservatorio di Zurigo Svolge un’intensa attività internazionale di solista e di musicista da camera in particolare con Heinz Holliger di cui esegue molti suoi lavori I suoi interessi musicali sono assai estesi come testimonia il suo impegno per la musica contemporanea e per il folklore autentico E’ direttore musicale dell’”Oberwalliser Spillit” Per lui hanno scritto nel Heinz Holliger (AlpCher eine Geischterund Alpenmüsig) e nel Jürg Wittenbach (Gargantua chez les Helvètes du haut Valais) E STHER HOPPE ha studiato con Thomas Füri (a Basilea) Robert Mann e Ida Kavafian (Curtis Institute Philadelphia) Yfrah Neaman (Guildhall School London) e Nora Chastein (Zurich) Ha ottenuto nel il primo premio all’ ° Concorso Mozart a Salisburgo Questa vittoria ha dato l’avvio ad una serie d’inviti nei festivals più prestigiosi quali Ravenna New Mexico Gstaad Lucerna e Zurigo e quale solista con la Zürcher Kammerorchester i London Mozart Players l’Orchestra Sinfonica di Goettingen la Philharmonie di Halle sotto la direzione di Howard Griffiths Christoph Müller e Dennis Russel Davies Dal al è stata primo violino del Quartetto Merel dal è violinista del Trio Tecchler Il Trio ha vinto vari premi in Germania ed in Svizzera (premio « Crédit Suisse jeunes solistes » e nel il primo premio Migros per la musica da camera) Ha registrato per Art Musici e Virgin Classics Ha suonato con Christian Altenburger Atar Arad Reto Bieri Adrian Brendel Renaud e Gautier Capuçon Sol Gabetta Paul Gulda e Louise Williams Grazie all’aiuto della Banca Cantonale di Zugo suona un violino Balestrieri del E UTH KILLIUS ha studiato con Ulrich Koch e Kim Kashkashian Oltre a suonare il repertorio classico ha partecipato a molte prime esecuzioni assolute tra cui quella del Quartetto con Oboe di Elliott Carter con Heinz Holliger e del Trio per Archi di Brian Ferneyhough con membri dell’Ensemble Contrechamps Dal al è stata prima viola della Camerata Bern Nel ha fondato con Thomas Zehetmair il Quartetto Zehetmair Ha registrato un cd per ECM con composizioni di Elliott Carter e Isang Yun insieme a Heinz Hollinger Thomas Zehetmair e Thomas Demenga Ha suonato come solista con la Boston Symphony Orchestra la Residentie Orkest dell’Aia la Basler Sinfonie Orchester la Budapest Festival Orchestra la Vienna Chamber Orchestra la Chamber Academy di Potsdam e la Australian Chamber Orchestra Con l’Orchestra del XVIII Secolo ha realizzato una tournée in Sud America Russia ed Europa Ha preso parte ai maggiori festivals internazionali come quelli di Lucerna Edimburgo Schleswig Holstein e Helsinki Con Thomas Zehetmair suona regolarmente programmi per viola e violino in molte tra le più grandi capitali musicali Dal al è stata inse gnante di Viola all’Università Johannes Gutenberg di Magonza e dal insegna all’Università di Berna R ANIEL HAEFLIGER ha studiato violoncello con Ph Mermoud e W Grimmer in modo intensivo con A Navarra a Vienna Un tempo primo violoncello dell’Ensemble Modern di Francoforte e della Camerata Bern oggi è molto attivo come solista e come musicista nell’ambito della musica da camera È membro del Quartetto Zehetmair che si è esibito recentemente alla Filarmonica di Berlino e nella Queen Elisabeth Hall di Londra È stato invitato a suonare nell’ambito dei festival di Lucerna Parigi e Sidney e si esibisce in concerto insieme a musicisti come H Holliger B Canino o Chr Coin È particolarmente attivo sul fronte della musica del nostro tempo: ha esegui to prime assolute di opere significative di autori quali G Kurtág di B Ferneyhough e di G Lieti Dal è membro dell’Ensemble Contrechamps di Ginevra nel è stato cofondatore dell’omonima rivista musicologica È stato pure cofondatore degli Swiss Chamber Concerts di cui assicura la direzione artistica insieme a Jürg Daehler e a Felix Renggli Insegna presso il Conservatorio di Ginevra D ARCO SCOLASTRA nato a Foligno ha compiuto gli studi musi cali presso il Conservatorio “Morlacchi” di Perugia diplomandosi col massimo dei voti e la lode sotto la guida di Franco Fabiani Ha stu diato successivamente con Aldo Ciccolini ottenendo il massimo dei voti a conclusione del master triennale presso l’Accademia a lui intito lata ed ha frequentato il corso triennale di perfezionamento per duo pianistico tenuto da Ennio Pastorino presso l’Accademia Musicale Umbra ricevendo il “Diploma di Eccellenza” Si è perfezionato con Lya De Barberiis Paul BaduraSkoda Dario De Rosa e presso l’Accademia Chigiana di Siena con Joaquin Achucarro e Katia Labèque Come soli sta e in formazioni cameristiche si è esibito per importanti istituzioni e enti musicali italiani quali: Todi Festival Teatro “Valli” di Reggio Emilia Sagra Musicale Umbra Pergolesi Festival di Jesi Teatro Lirico di Cagliari Accademia Filarmonica Romana Oratorio del Gonfalone Auditorium Parco della Musica di Roma Teatro Regio di Parma Auditorium “Verdi” di Milano Istituzione Sinfonica Abruzzese Fondazione Concerti “Piccinni” di Bari Teatro Comunale di Bologna Emilia Romagna Festival Festival di Portogruaro Festival dei Due Mondi di Spoleto MusicaRivaFestival Ravello Festival Ha suonato inoltre in Europa Canada Egitto Giappone Emirati Arabi Uniti e Messico Come solista ha suonato con varie orchestre italiane e straniere l’Orchestra Sinfonica di Perugia la Piccola Sinfonica di Milano l’Orchestra Filarmonica di Saratov New Art Ensemble l’Orchestra Filarmonica di Stato della Transilvania I Solisti Veneti l’Orchestra Sinfonica “Verdi” di Milano l’Orchestra da Camera di Zurigo i Berliner Symphoniker i Solisti del Teatro Regio di Parma sotto la guida di importanti direttori quali Romano Gandolfi Howard Griffiths Richard Hickox Claudio Scimone Lior Shambadal Collabora con noti artisti quali Vadim Brodski Roberto Fabbriciani Raina Kabaivanska Daniela Mazzucato e dal stabilmente con Elio Pandolfi M EW ART ENSEMBLE è un’orchestra cameristicosinfonica con una formazione decisamente unica L’organico prevede infatti diciotto solisti compreso il pianoforte così suddivisi: un ottavino un flauto un oboe/corno inglese un clarinetto un fagotto due corni una tromba tre violoncelli due contrabbassi e ben quattro percussionisti con un vastissimo parco strumenti (vibrafono marimba xilofono glokenspiel gongs timpani tamburi toms taiko e altre percussioni varie) Diretta da Maurizio Boriolo anno vera nel suo organico prime parti del Regio di Torino della Sinfonica RAI nonché parte dei percussionisti del teatro Alla Scala di Milano Dal ’ svolge una prestigiosa attività concertistica ottenendo ampi consensi di pubblico e critica sempre all’insegna del “tutto esaurito” per citarne alcuni: Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma Teatro Regio di Parma Istituzione Universitaria La Sapienza di Roma Teatro Manzoni di Milano Teatro Olimpico di Vicenza Amici della Musica di Firenze Società del Quartetto di Vercelli Ente Lirico di Cagliari Estate Fiesolana Teatro Nazionale di Roma AssB Baratelli di L’Aquila Salle Gaveau di Parigi Teatro Coccia di Novara La particolare formazione il particolare uso delle percussioni l’originalità degli arrangiamenti nonché la perizia esecutiva concorrono ad un risultato artistico unico spesso più sinfonico che cameristico (nonostante il limitato numero di esecutori) realizzato con la ricerca di sonorità estre me amalgamate in giochi timbrici e ritmici insoliti verso una continua apertura a nuove possibilità espressive con reinterpre tazioni che sovente “osano” senza però mai perdere lo spirito di ogni brano Il repertorio che New Art Ensemble offre all’ascolto si svincola dai normali cliché: vi si respira un forte senso di libertà con licenza di spaziare sull’orizzonte di un Novecento musicale vivo alla ricerca di quei parametri e di quelle affinità filologicomusicali che sono linfa vitale per l’Ensemble: una lim pida concezione del ritmo abbinato ad una ricerca armonica e timbrica a volte estrema nella sua semplicità e proprio per que sto ancora più affascinante N West Side Story di Leonard Bernstein è una Suite che allaccia i celebri motivi di America Tonight Jump e Maria Da un’aggres siva introduzione percussiva si sviluppa America che punta pre valentemente sui colori con tinte molto immediate e largo intervento di percussioni mentre Tonight è giocata su un bina rio di interventi dal sapore raffinatamente contrappuntistico; segue la jazzistica Jump fino all'ultimo episodio dal sapore liri co Maria introdotta da un dialogo tra fagotto e corno inglese percorrendo atmosfere latine per arrivare alla ripresa di America nel "presto" conclusivo Preludio n di George Gershwin dall’originale per pianoforte qui proposto per piano e New Art Ensemble è un’alternarsi tra il proporre del pianoforte ed il rispondere dell’orchestra Si trat ta di un blues in piena regola “filtrato” però attraverso una sen sibilità e un approccio decisamente “bianchi” Se infatti l’oscilla zione cromatica dei bassi e quella di terza minore della melodia alludono al blues l’andamento tanto del canto quanto dell’ac compagnamento riecheggiano quello del Preludio n op di Chopin Con un intermezzo pianistico che pur non esistendo nell’originale contribuisce ad aumentare l’atmosfera di tensione blues di cui il brano è impregnato; forse il più bello tra i preludi pianistici di Gershwin A differenza di Scott Joplin che ne scrisse tantissimi Rialto Ripples è l’unico rigtime scritto da Gershwin Originalmente per pianoforte è proposto dal New Art Ensemble in una vivace ver sione per pianoforte e orchestra in un’esecuzione che coglie appieno lo spirito del rag Rhapsody in Blue è un momento dei rapporti tra classico e jazz specialmente sentiti nella New York degli anni Venti George Gershwin la scrisse per pianoforte affidandone poi l’orchestra zione a Ferde Grofé che per il debutto alla Aeolian Hall di New York il febbraio ne scrisse una versione per la piccola orchestra di Paul Witheman La trascrizione per grande orche stra avvenne qualche anno più tardi sempre ad opera di Grofé L’interpretazione che Boriolo propone si avvicina molto nello spirito e nelle sonorità alla prima versione di Grofé per piccola orchestra più agile e con un più vario susseguirsi di “momenti” musicali Rilevante è il maggior dialogo tra pianoforte e orche stra meno “separati” che nella trascrizione di Grofé e “lo straor dinario susseguirsi di atmosfere e combinazioni orchestrali fan tasiose ed originalissime che conferiscono a questa trascrizione un posto a sé nelle reinterpretazioni gershwiniane” Due autori italiani e uno italoamericano per questa “Soundtrack Suite” Pietre miliari della musica per film dal western (Morricone) al cinema d’autore (Rota) passando per le comme die brillanti (Mancini) accomunate da una forte musicalità e qualità dei brani proposti New Art Ensemble li presenta in una 5 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani NEW ART ENSEMBLE MAURIZIO BORIOLO direttore MARCO SCOLASTRA pianoforte LEONARD BERNSTEIN ( ) West Side Story Suite GEORGE GERSHWIN ( ) Prelude n Rialto Ripples Rhapsody in Blue ENNIO MORRICONE () HENRY MANCINI ( ) NINO ROTA ( ) Soundtrack Suite Per qualche dollaro in più Il buono il brutto e il cattivo Nuovo Cinema Paradiso Night Side Pink Panther Theme Moon River Baby Elephant Walk Il Padrino (introduzione) Amarcord Il Padrino (valzer) La Strada Otto e Mezzo MAURICE RAVEL ( ) Bolero veste briosa e raffinata arricchendoli di nuovi colori e atmosfe re esaltando lo spirito di ogni brano Particolare il finale in accelerando di Otto e mezzo la riarmonizzazione di Moon River il valzer del Padrino dall’esordio quasi straussiano e così via Introduzione fortissima scioccante per poi dissolvere e conti nuare in crescendo come l’originale ma con particolarissime sonorità ad ogni esposizione di tema Questa è forse la sfida più ardita di New Art Ensemble nelle reinterpretazioni esegui ta anche alla Salle Gaveau di Parigi dove Ravel diresse Bolero per la prima volta Lo spirito e il climax si formano pian piano trascinano l’uditore in un vortice strabiliante soprattutto con siderando che gli esecutori sono non gli originali ! Maurizio Boriolo Sonata Felix () per violino e pianoforte All’inizio di gennaio del Roberto Prosseda mi chiamò sul cellulare e mi parlò della sorprendente quantità esistente di inediti mendelssohniani inediti perché molto giovanili o perché incompiuti o perché ritrovati di recente Mi disse inoltre che tra questi spiccava la vasta esposizione di un I movimento di Sonata per violino e pianoforte così vasta da far pensare al progetto di una Sonata in un tempo solo e improvvisamente mi fece una proposta: me la sentivo di continuarla? Nello stile di chi? chiesi io In quello di Mendelssohn naturalmente! fu la risposta E ad aumen tare timore e curiosità: e la prima esecuzione sarà il mag gio tra pochi mesi a New York! Sul colpo mi sembrava la richiesta un po’ strana di uno di quei “restauri in stile” alla Viollet Le Duc che non mi hanno mai attirato un granché Ma poi la curiosità è prevalsa: “me ne mandi una copia intanto?” Ma prima che la copia arrivasse avevo già telefo nato per accettare Il manoscritto in questione si trova alla Staatsbibliothek di Berlino e non reca alcuna data; ma si ipotizza quella del dicembre poiché esiste una lettera di Felix a Johannes Latzel violinista in cui promette di scri vergli una sonata La copia mi arrivò pochi giorni dopo per posta: si trattava di una enorme esposizione composta da un’Introduzione lenta in Re maggiore di una quarantina di battute e da un “Allegro molto” in re minore di circa misure Per qualche mese essa rimase sul mio tavolo vuoi perché avevo altro da fare vuoi perché avevo una gran paura di affrontarla vuoi ancora perché non avevo ancora deciso quale linea tenere: svolgere un approfondito lavoro preventivo di analisi di opere più o meno giovanili del Nostro? O fidarmi delle mie conoscenze ed iniziare “lancia in resta”? Scelsi una terza strada: per impadronirmi del pen siero delle tecniche e del linguaggio mendelssohniano copiai le sue circa battute nella miglior grafia possibile annotando nel contempo i suoi percorsi formali ed armoni ci le sue cellule motiviche ed i loro sviluppi Alla fine ero pronto ad andare avanti Decisi di comportarmi come se dovessi scrivere un mio pezzo con i vocaboli altrui Le prime decisioni sono state di natura formale: l’ampiezza e la com plessità della zona espositiva escludevano automaticamente la possibilità di una vera Ripresa mentre le facilmente rin tracciabili predilezioni beethoveniane mi indirizzarono verso un atteggiamento tipico appunto del compositore di Bonn Optai cioè per uno sviluppo estremamente ampio (circa battute) in cui ripercorrere ed ampliare con un fitto lavoro di contrappunto e di elaborazione armonica le cellule tematiche via via presentate; decisi poi di dare un semplice “segnale” di Ripresa rileggendo venti battute (non quelle iniziali) dell’Introduzione lenta per poi precipitare in una ampia coda fugata e Presto per la quale utilizzare l’uni ca cellula “lasciata da parte” proprio per questo scopo una cellula estremamente simile ad un elemento motivico della beethoveniana “Sonata a Kreutzer” a suggello dell’affetto di Mendelssohn per il grande compositore sentito come ineludibile riferimento e modello Aggiungerò soltanto di essere consapevole di qualche mio “sconfinamento brahmsiano” nelle articolazioni e nell’ar monia sconfinamento che mi è sembrato però piuttosto pertinente La composizione avvenuta in brutta copia a differenza di quando scrivo “a modo mio” è durata pochi giorni dal al aprile quasi di getto con mia grande sorpresa e rivolgendomi al pianoforte solo per un controllo dei percorsi decisi A riprova di questo dirò che la parte finale è stata scritta in una camera d’albergo di Parigi Ed aggiungerò solo infine che si è trattato di un assoluto atto di amore e di omaggio per Felix immenso compositore e di una delle esperienze compositive indirette ma nemmeno poi tanto più affascinanti della mia vita Alessandro Solbiati Tra gli inediti di Mendelssohn pezzi giovanili o incompiuti spicca una sonata per violino e pianoforte di cui resta solo la vasta espo sizione del primo movimento (così vasta da far pensare al proget to di una Sonata in un solo tempo): si tratta di circa battute con un’introduzione lenta in Re maggiore e un Allegro molto in Re minore Il manoscritto conservato alla Staatsbibliothek di Berlino non è datato ma si può ipotizzare che risalga al dicembre sulla base di una lettera di Mendelssohn al violinista Johannes Latzel Nel Roberto Prosseda instancabile ricerca tore (ed esecutore) di pagine dimenticate propose di completare quella composizione ad Alessandro Solbiati il quale seguì l’im pronta beethoveniana di quelle prime battute (ma «con qualche sconfinamento brahmsiano») controbilanciando l’esposizione con uno sviluppo ampio densamente contrappuntistico e armo nicamente elaborato una brevissima ripresa e una coda fugata (Presto) Priva di grandi sviluppi contrappuntistici è invece la terza Sonata per violino e pianoforte di Brahms abbozzata nel e portata a termine nell’estate del che si differenzia dalle prime due anche per un’ispirazione puramente melodica e un carattere più appassionato Si apre con un Allegro alla breve in forma sonata con due temi principali e due idee secondarie Al’intensa espressione dell'Adagio imperniato su un lungo melo dizzare segue uno scherzo tripartito (Un poco presto e con senti mento) anch’esso costruito su due temi (ritmico e nervoso il primo distesamente melodico il secondo) e un finale ancora in forma sonata con un ampia esposizione che comprende quattro temi Anche Grieg il più brahmsiano dei compositori nordici compose tre sonate per violino e pianoforte La terza la più nota fu composta venti anni dopo le prime due nel e si differen zia da quelle per una intonazione più cupa meno lirica e una sor prendete sottigliezza nell’articolazione formale Il primo movi mento si basa su due temi nettamente diversi benché entrambi derivati dalla medesima cellula motivica e si chiude con lugubri dissonanze La seguente Romanza è una delle pagine più celebri di Grieg imperniata su una delicata melodia in Mi maggiore in netto contrasto con il finale (Allegro animato) basato su un fitto dialogo tra i due strumenti su una melodia piena di pathos che prende forma nel registro grave del violino su una coda in Prestissimo basata su una trasformazione motoria del tema ini ziale Un vero e proprio pezzo di bravura è infine l’Introduzione e rondò capriccioso di SaintSaëns scritto nel originariamen te per violino e orchestra per il violinista Pablo de Sarasate (per il quale SaintSaëns aveva già composto il suo primo concerto per violino nel ) SaintSaëns dimostra una profondissima cono scenza della tecnica violinistica e una straordinaria abilità nel costruire il grande effetto sfruttando la brillantezza degli armo nici gli staccati le corde doppie il fitto gioco di imitazioni tra violino e pianoforte il graduale movimento tra i registri dalla malinconica introduzione nel registro grave alla pirotecnica coda in La maggiore proiettata nell’acuto Gianluigi Mattietti 6 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova FABRIZIO VON ARX ROBERTO PROSSEDA violino pianoforte FELIX MENDELSSOHN/ ALESSANDRO SOLBIATI Sonata Felix () JOHANNES BRAHMS ( ) Sonata in Re minore n op per violino e pianoforte Allegro Adagio Un poco presto e con sentimento Presto agitato EDVARD GRIEG ( ) Sonata in Do minore n op per violino e pianoforte Allegro molto ed appassionato Allegretto espressivo alla Romanza Allegro animato Prestissimo CAMILLE SAINTSAËNS ( ) Introduzione e rondò capriccioso OBERTO PROSSEDA ha recentemente guadagnato una notorietà internazionale in seguito alle due incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Felix Mendelssohn una nimemente elogiate dalle più autorevoli riviste specializzate (American Record Guide Fanfare Diapason Fono Forum Amadeus) Nella stagione / è stato protagonista del Mendelssohn Discoveries tour una serie di concerti in Europa Cina e America tra cui la Wigmore Hall di Londra la Philharmonie di Berlino e il Gewandhaus di Lipsia in cui ha presentato più di brani di Mendelssohn in prima esecuzio ne assoluta Ha inoltre suonato come solista con la Filarmonica della Scala la Mozarteum Orchester di Salisburgo l’Orchestra Santa Cecilia di Roma i Berliner Symphoniker In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e Serate Musicali di Milano l'Accademia Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze l’Unione Musicale di Torino il Teatro Comunale di Bologna il Festival Pontino il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia la Biennale di Venezia Nato a Latina nel ha intrapreso gli studi di pianoforte con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro Alla sua formazione hanno contribuito Dmitri Bashkirov Leon Fleisher Alexander Lonquich William Naboré Boris Petrushansky Franco Scala Charles Rosen Karl Ulrich Schnabel Fou Ts'ong docenti con cui ha studiato presso l'Accademia Pianistica di Imola l'International Piano Foundation e ai corsi di Sermoneta Si è affermato in vari concorsi internazionali ("Micheli" di Milano "Casagrande" di Terni "Schubert" di Dortmund "Mozart" di Salisburgo) Oltre a Mendelssohn ha inciso tutte le opere piani stiche di Petrassi e Dallapiccola e per la Decca un album chopiniano di recentissima uscita I suoi prossimi impegni prevedo no concerti come solista nella stagione sinfonica dell’Orchestra di Santa Cecilia della Liverpool Philharmonic della London Philharmonic e della Gewandhaus Orchester diretta da Riccardo Chailly con cui inciderà il Concerto inedito in mi minore di Mendelssohn sempre per Decca International R ABRIZIO VON ARX nato a Napoli ha intrapreso lo studio del violino all'età di cinque anni sotto la guida di Giovanni Leone e a soli dieci anni è risultato vincitore al concorso di Vittorio Veneto ed in vari concorsi nazionali per giovani talenti Diplomatosi nella città natale al Conservatorio di S Pietro a Majella ha intrapreso studi di perfezionamento all'estero ottenendo prestigiosi riconosci menti: il diploma di Virtuosité (° classificato) a Ginevra sotto la guida di Corrado Romano quello di Performer negli USA seguito da Franco Gulli e Nelli Skolnikova presso la prestigiosa School of Music dell'Università Indiana a Bloomington a Berlino con Ruggiero Ricci e a Cremona con Salvatore Accardo Il debutto a sedici anni con l'orchestra della Rai di Napoli lo proietta in un'in tensa attività concertistica a livello nazionale ed internazionale; è ospite nelle principali stagioni concertistiche italiane e d'oltralpe come Le Serate Musicali di Milano l'Associazione Scarlatti di Napoli il Ravenna Festival i Concerti in diretta RadioRai dal Quirinale in Roma l'Autunno musicale di Como Lucca in Musica la Cité de la Musique de Paris la Tonhalle di Zurigo la Philarmonie di Berlino Ha suonato come solista con rinomate orchestre quali l'Orchestra da Camera di Praga l'Orchestra di Padova e del Veneto I Solisti di Mosca la Japan Royal Chamber Orchestra la Wiener Kammerorchester i Berliner Simphoniker e la Symphonisches Orchester di Zurigo È stato diretto da artisti del calibro di Alexander Vedernikov Shunsaku Tsutsumi Franco Petracchi Yuri Bashmet Peter Maag e Lior Shambadal Ha al suo attivo tournée negli Stati Uniti Francia Germania Belgio Nel è stato prota gonista di una trionfale tourneè in Cina al fianco di Roberto Prosseda Il debutto discografico per l'etichetta Nuova Era di Torino con la registarzione dell'integrale delle composizioni per violino e piano di Sergej Prokoviev (in duo con Antonio Valentino) ha ricevuto le massime lodi della critica specializzata Nell'ambito della musica da camera è da sottolineare il successo dell'ormai plurienna le e consolidata collaborazio ne con Bruno Canino con il quale ha registrato per la Dynamic le Sonate di Schumann premiate dalla cri tica con le prestigiose cinque stelle della rivista "Musica" Il CD è stato presentato dal duo con concerti alla Kammermusiksaal della Philarmonie di Berlino alle Serate Musicali di Milano e alla Wigmore Hall di Londra F A LESSANDRO ° Festival Pontino di Musica Sermoneta Castello Caetani Da s a d Alessandro Solbiati e Mario Bortolotto SOLBIATI nato a Busto Arsizio nel si è diplomato presso il Conservatorio di Milano in pianoforte (con Eli Perrotta) e in composizione (con Sandro Gorli) Contemporaneamente ha studiato per quattro anni () con Franco Donatoni all'Accademia Chigiana di Siena Ha vinto oltre a vari concorsi nazionali il Concorso Internazionale di Torino nel e il RAIPaganini di Roma nel Ha rice vuto commissioni dal Teatro alla Scala dalla RAI dal Ministero della Cultura francese da Radio France dall'Università di Parigi dal Mozarteum dal South Bank di Londra dalla Fondazione Gulbenkian di Lisbona dalla Biennale di Venezia dal Festival Milano Musica dal Teatro Comunale di Bologna dalla Basilica di San Petronio per il VII Centenario della fonda zione dall'Orchestra Sinfonica "G Verdi" di Milano; i suoi lavo ri sono stati eseguiti nei più importanti festival (Lille Avignon Huddersfield Présences Pontino Wien Modern Metz Strasbourg Biennale di Venezia Montepulciano Holland Festival Zagabria Lisbona Stoccolma IRCAM S Cecilia in Roma Boston RAI di Roma Milano Torino e Napoli Maggio Musicale Fiorentino Settembre Musica Unione Musicale) e sono stati registrati e trasmessi da molte radio europee ed americane Tra le incisioni discografiche si segnalano l'Oratorio nel deserto (CD ADDA Ensemble EM) Quartetto con Lied (Quartetto Borciani Stradivarius) e un CD monografico dell'Ensemble Alternance di Parigi (Stradivarius ) Per la RAI ha prodotto due "radiofilm" entrambi basati su racconti di Paola Capriolo Frammenti da "Il gigante" () e La colomba azzurra () La collaborazione con la Capriolo continua nel con la produzione di Con i miei mille occhi ispirato all'o monimo racconto lungo pubblicato da Bompiani (libro con CD allegato) Dal è docente di Fuga e Composizione presso il Conservatorio "G Verdi" di Milano dopo aver insegnato al Conservatorio di Bologna dal al anno nel quale ha iniziato una collaborazione con la Sezione Musica Contemporanea dell'Accademia Internazionale della Musica (Fondazione Scuole Civiche di Milano) Ha insegnato al Centre Acanthes di Avignone nell'estate del e di Metz nel ; ha tenuto masterclass ai Conservatori Superiori di Parigi ( e ) di Lione ( ) e di Città del Messico () Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni SugarMusic Spa di Milano RANCESCO DILLON si è diplomato con il massimo dei voti presso il Conservatorio "L Cherubini" di Firenze sotto la guida di Andrea Nannoni nel Dal al è stato primo violoncello dell'Orchestra Giovanile Italiana (OGI) Si è perfezionato con David Geringas Mario Brunello e Amedeo Baldovino ed ha studiato composizione con Salvatore Sciarrino Parallelamente all'attività solistica svolge un'intensa attività cameristica con il Quartetto Prometeo in Italia e all'estero e nel campo della musica contemporanea con l'Ensemble Alter Ego suonando moltissime opere in prima esecuzione e collaborando intensa mente con compositori tra i quali Philip Glass Vinko Globokar Giya Kancheli David Lang Henri Pousseur Kaja Saariaho Salvatore Sciarrino E’ abituale partner in formazioni di musica da camera di musicisti quali I Arditti G Carmignola M Campanella P Farulli A Lucchesini E Pace R Schmidt P Vernikov Ha vinto la Rassegna di violoncello di Vittorio Veneto () e con il Quartetto Prometeo si è affermato al Concorso Primavera di Praga (primo premio nel ) Bordeaux (secondo premio nel ) ARD di Monaco (terzo premio con primo non assegnato nel ) Ha inciso per Aulos Dynamic Real Sound Ricordi Stradivarius e Victor Japan e le sue esecuzioni sono regolarmente trasmesse dalle più importanti radio internazio nali I prossimi impegni lo porteranno in tournée europea con il concerto Microwaves e in sala d'incisione per la prima registrazione delle Variazioni per violoncello e orchestra di Salvatore Sciarrino con l'Orchestra Nazionale della Rai e per un disco di musica di autori russi per violoncello F ARIO SAVRON intraprende lo studio degli strumenti a percussione presso il Conservatorio “G Tartini” di Trieste diplomandosi nel con il massimo dei voti Inizia così un signi ficativo periodo di specializzazione al seguito di importanti maestri fino al conseguimento del PostDiploma e del Master presso il conservatorio di Amsterdam Ha contemporaneamente frequentato numerosi seminari negli USA in Olanda ed in Ungheria Negli ultimi anni si è esibito in Italia Olanda Austria Slovenia Croazia Ungheria Francia Argentina Australia sia come solista che con gruppi da camera e in orchestre fra cui la Royal Concertgebouw di Amsterdam l’Orchestra da Camera della Radio Olandese (diretta da P Eotwos) l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma l’Arena di Verona l’Orchestra “GVerdi” di Trieste Ha inoltre partecipato alla registrazione di numerose incisioni tra le quali ricordiamo quella del gruppo Evasion con musiche di C Bolling e A Piazzolla e quelle per la RAI Affianca all’attività di interprete anche quella didattica tenendo masterclasses e corsi di perfezionamento presso il Conservatorium van Amsterdam Zwolle in Olanda la Hochschule di Detmold in Germania la VCA Università di Melbourne l’Accademia Internazionale di Milano “Tema” Attualmente è docente di Strumenti a percussione presso il Conservatorio “GVerdi” di Milano D 9 luglio MERCOLEDÌ ore Sermoneta Castello Caetani FRANCESCO DILLON DARIO SAVRON Il Corso di Composizione ripropone nel la formula speri mentata con successo nel Nell’arco della prima parte del corso i giovani compositori selezionati molti dei quali già affermatisi in Concorsi naziona li e internazionali sono chiamati a comporre un breve lavoro per un organico che nel suo dettaglio viene deciso il primo giorno di lezione Questo trasforma il Castello di Sermoneta in una sorta di laboratorio di bottega in cui giorno e notte si lavora attorno alle nuove partiture Poco prima del termine del corso giungono gli importanti interpreti invitati a collaborare: quest’anno si tratta del vio loncellista Francesco Dillon già presente nel e del marimbista e percussionista Dario Savron Essi in pochi gior ni studiano e provano i brani composti eventualmente sug gerendo piccoli cambiamenti o aggiustamenti sul piano stru mentale per arrivare al workshop finale un concerto un po’”eroico” data l’estrema compressione dei tempi in cui i nuovi brani prendono vita e vengono proposti al pubblico Al termine del concerto una commissione formata dagli interpreti dai docenti dei Corsi di Sermoneta che si rendano disponibili e dal docente di composizione si riunisce e sceglie uno o più dei brani eseguiti per essere riproposti nell’ambito delle Giornate di Musica Contemporanea dell’edizione succes siva del Festival Pontino: questo passaggio dalla didattica alla verifica sul campo della didattica stessa fino alla “promozio ne” nella vetrina di un Festival Internazionale costituisce certo la novità più importante dell’iniziativa: accompagnare i migliori studenti alla vita professionale fornendo loro qualifi cate occasioni è scopo sempre più imprescindibile della didat tica oggi soprattutto in campo artistico Alessandro Solbiati violoncello marimba e percussioni Work Shop Nuove musiche a Sermoneta Esecuzione dei brani composti dagli allievi del Corso di Composizione di Alessandro Solbiati L QUARTETTO MANTEGNA è nato nel in occasione di un concerto mozartiano con Bruno Canino e da allora ha intrapreso una sia pur breve ma intensa attività concertistica che lo ha portato ad esibirsi in diverse sale e stagio ni concertistiche (Arte e Musica sul Lario Fondazione Museo Casa Boschi Festival di Piediluco Estate Musicale di Caorle Campus Internazionale di Musica di Latina Teatro Verdi di Terni Auditorium di Foligno Festival di Lanciano Teatro Gomhouria del Cairo Festival del lago d’Orta Festival pianistico di Roma) E’ stato realizzato un CD live del quintetto di Dvorák con Bruno Canino alla splendida sala dell’Angelica di Roma Collabora con prestigiosi artisti quali Bruno Canino Paul Gulda Antonio Ballista l’attore Ugo Pagliai il chitarrista Emanuele Segre la violista Sylvie Gazeau e con giovani musicisti confrontandosi con un vasto repertorio che spazia dal periodo classico a quello contemporaneo Il Quartetto Mantegna si avvale dei preziosi consigli di Mihai Dancila violoncellista del Quartetto Academica ed è stato invitato da Salvatore Accardo a suonare in una masterclass alla Fondazione Stauffer di Cremona Nei prossimi progetti del Quartetto Mantegna vi è in CD per la rivista Amadeus insieme al clarinettista Rocco Parisi Ha esegui to inoltre la prima italiana assoluta del quin tetto del giovane compositore inglese Thomas Adès insieme a Bruno Canino I I sei quartetti haydniani dell'opera (detti «Quartetti russi») composti nel e pubblicati nel rappresentano un punto di svolta nella storia del quartetto perché diventano veri e propri modelli della forma classica in quattro movimenti (con un energico Scherzo al posto del Minuetto) e di quel nuovo stile compositivo basato sull’elaborazione tematica e sul fitto dialogo tra gli strumenti che Haydn sottolineò al suo editore presentando i suoi quartetti come opere scritte «in un modo nuovo e particolare» Alcune di queste novità emergo no con evidenza nel Quartetto in Mi bemolle: nella densità di scrittura del primo movimento con un denso sviluppo polifo nico ricco di modulazioni; nel piglio deciso dello Scherzo alleggerito solo nel Trio centrale; nel ruolo da protagonista affidato alla viola nel Largo sostenuto; nelle arguzie strumen tali nei continui scarti sorprese cesure improvvise che carat terizzano il rondò finale (Presto) e che furono all’origine del sottotitolo «Lo scherzo» attribuito all’intero quartetto Completamente diversa è l’atmosfera che si respira nel quar tetto di Schubert in Re minore che trae il suo titolo «Der Tod und Das Mädchen» (la morte e la fanciulla) dall’omonimo Lied del Se il tema principale del Lied ripreso alla lettera sta alla base del secondo movimento il suo tono lugubre che alterna l’angoscia della Fanciulla al canto grave e severo della Morte pervade l’intero lavoro Scritto nel divenne cele bre solo dopo la morte del compositore proprio a causa della sua originalità e della sua intonazione tragica che non furono subito apprezzate (a Mendelssohn parve «cattiva musica») Soprattutto nei primi due movimenti la tensione drammatica acquista una dimensione sinfonica: nell’Allegro iniziale domi nato dalla figura ritmica d’attacco che forma il nucleo del primo tema; e nell’Andante con moto costruito come una serie di variazioni sul tema del Lied un mesto corale in ritmo dattilico che ritorna alla fine trasfigurato in tonalità maggio re e nel registro acuto Un andamento più aggressivo e stri dente caratterizza invece i due movimenti conclusivi: lo Scherzo che ripropone le sonorità cupe dell’inizio con un motivo che ricorda quello di Mime nel Rheingold wagneriano; e nel Presto finale un rondòsonata che ha un passo di taran tella ma il sapore di una danza macabra Dalla tradizione clas sica dialogica e contrappuntistica della scrittura per quartet to d’archi si distacca nettamente Bruno Canino nel suo nuovo quartetto intitolato Quattro Ritratti (le distanze da ogni neo classicismo le aveva del resto già prese in un precedente lavo ro per quartetto d’archi intitolato Labirinto): «In ognuno dei quattro brevi movimenti concatenati a turno uno dei quattro suonatori assume il ruolo di solista e gli altri tre accompagna no o commentano Chi è solista (nell'ordine: primo violino 10 luglio GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium QUARTETTO MANTEGNA Roberto Noferini Serena Canino Luca Moretti Matteo Pigato violino violino viola violoncello FRANZ JOSEPH HAYDN ( ) Quartetto in Mi bemolle maggiore op n «Lo scherzo» Allegro moderato Scherzando Largo Finale: Presto BRUNO CANINO ( ) «Quattro ritratti» (dedicato al Quartetto Mantegna) Prima esecuzione assoluta FRANZ PETER SCHUBERT ( ) Quartetto in Re minore D «La Morte e la Fanciulla» Allegro Andante con moto Scherzo: Allegro molto Presto secondo violino viola violoncello) illustra il carattere del suo ruolo e magari anche la sua individuale personalità» In cia scuno dei quattro movimenti preceduti da un’Introduzione e seguiti da una breve Stretta che riassume e combina i diffe renti caratteri ricorre un motivo ricavato dalle lettere del nome di Andrea Mantegna secondo un antico artificio prati cato dai tempi dei fiamminghi Gianluigi Mattietti ORRADO ROJAC nato a Trieste ha studiato fisarmonica nella sua città natale con Eliana Zajec Primo Italiano a diplomarsi in fisarmonica presso un Conservatorio di Stato è anche uno dei primi docenti di tale strumento presso Istituzioni Statali dapprima al Conservatorio Pergolesi di Fermo ed attualmente al Conservatorio Campiani di Mantova Fisarmonicista italiano tra i più importanti svolge intensa attività solistica e cameristica privilegiando il repertorio che la fisarmonica ha acquisito nella musica seria Ha suonato per le istituzioni musicali italiane più prestigiose tra le quali il Teatro Regio di Torino La Fenice di Venezia l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma Numerose anche le sue affermazioni all’estero (Aspekte Salisburgo Biennale di Zagabria The new music week Bucarest Seconda rassegna di musica contemporanea italiana al Conservatorio di Pechino) Ha registrato per varie emittenti radiofoniche e televisive tra le quali l’austriaca ORF la radio nazionale rumena la RAI Nel al Mittelfest di Cividale suona in duo con Bruno Canino E’ fisarmonicista solista del Divertimento Ensemble di Milano Nel è stato fisarmonicista in residence per il Laboratorio di Musica Contemporanea di Azio Corghi presso l’Accademia Chigiana di Siena Ha contribuito notevolmente allo svilup po della letteratura con temporanea per fisarmoni ca collaborando con numerosi compositori e presentando in prima ese cuzione vari brani spesso anche propri Corrado Rojac si è diplomato in Composizione presso il Conservatorio Verdi di Milano sotto la guida di Alessandro Solbiati Ha avvicinato la fisarmonica anche al mondo della musica elettronica: brani quali Drammatico III e Rifrazioni sono stati com posti in collaborazione con lo studio Agon di Milano e il Centro di Sonologia Computazionale di Pa dova E’ diplomato anche in pianoforte e violoncello nonché laureando in Storia della musica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste Recentemente ha inciso un CD per la Real Sound di Udine C 11 luglio La musica per fisarmonica in Russia dal canto popolare all’avanguardia Il programma di stasera inizia con tre brani popolari bulgari adattati per fisarmonica da un noto fisarmonicista russo Vjaceslav Semënov La fisarmonica strumento che a tutt’oggi ci sta rivelando un mondo sonoro ancora inesplorato riesce a stupirci proponendosi come una piccola orchestra Complici i frequenti cambi di registro il fluire delle belle melodie bulga re riesce a colorarsi di timbri quanto mai vari ed accattivanti La scuola fisarmonicistica russa sa però anche coniugare i temi popolari alle forme della tradizione classica: in questo senso la Sonata n° di Zolotarëv è un piccolo capolavoro L’autore sa infatti rivivere la tradizione etnica al punto da fondersi con essa: le linee melodiche di Zolotarëv sono talmente vicine ai canti popolari presenti nell’opera da non lasciarsi più distin guere da essi! Se per Zolotarëv il mondo popolare rappresenta la schiettez za la semplicità l’ingenuità esso è rivissuto da Kusjakov con ben altri accenti: gli arcaici modi della tradizione rurale s’insi nuano dapprima con un’aura di mistero per poi aprire davanti a noi scenari abissali quali i sinistri “labirinti meccanici” del secondo movimento la ieratica coralità del terzo o la rustica festosità dell’ultimo movimento sì da porci davanti ad un vasto affresco dell’anima slava La fisarmonica vibra in tutta la propria tavolozza espressiva: le possenti polifonie quanto i gelidi pianissimi la vertiginosa oscillazione del mantice quan to i suoi inquietanti tremolii esigono dall’interprete una par tecipazione totale – se dovessimo paragonare questa lettera tura a quella pianistica Rachmaninov sarebbe forse l’autore più appropriato Ma non finisce qui: il De profundis di Sofija Gubajdulina riesce ad aggiungere ancora qualcosa di nuovo Si tratta di un mondo compositivo visionario ove sonorità d’avanguardia quali il soffio del mantice o il glissato non temperato assurgo no a manifestazioni teatrali e diventano sospiro nel primo caso o lamento nel secondo Perché l’anima slava rivive con un’espressività propria anche quelli che sembrerebbero solo degli effetti: la rappresentazione della sofferenza e della spe ranza colorano qualsiasi suono nell’arte della Gubajdulina in visione mistica Corrado Rojac VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea CORRADO ROJAC fisarmonica VJACESLAV SEMENÖV () Suite bulgara Dajovo horo Sevdana Gankino horo VLADISLAV ZOLOTAREV ( ) Sonata n Allegro ingenuo Adagio tranquillo molto Vivacissimo con spirito ANATOLI KUSJAKOV () Sonata n Variazioni Ostinato Corale e recitativo Finale SOFIJA GUBAJDULINA ( ) De profundis RANCO PETRACCHI noto da diversi decenni in tutto il mondo come uno dei più straordinari contrabbassisti del nostro tempo si è diplomato al Conservatorio di S Cecilia di Roma con Battistelli dedicandosi poi allo studio della composizione e a quello della direzione d’orchestra con Franco Ferrara Ha tenuto concerti in tutte le sale più importanti del mondo e la critica lo considera non solo uno dei massimi concertisti del nostro tempo ma anche caposcuola del suo strumento Docente presso l'Accademia Chigiana di Siena titolare della catte dra di virtuosismo al Conservatorio di Ginevra è con Accardo Giuranna e Filippini uno dei fondatori dei Corsi "Stauffer" di Cremona Ha tenuto seminari e master classes in tutto il mondo: famoso il suo stage estivo di Sermoneta dove ricopre l’incarico di direttore artistico Svolge con successo un'intensa attività di direttore d'orchestra: ha diretto in Giappone Danimarca Polonia Bulgaria Svezia Inghilterra Svezia Svizzera e in Italia all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma all’Accademia Filarmonica Romana al Festival "Rossini" di Pesaro al S Carlo di Napoli alla RAI di Torino Ha vinto un Premio Italia per la parte musicale del lavoro radiofonico "Un contrabbasso in cerca d'amore" ed è autore di numerose revisioni e rielaborazioni Si dedica anche ad un intensa attività concer tistica con i più prestigiosi nomi del concertismo mondiale Suona in duo con Filippini ed in trio con Stefanato – Barton Ha inciso per la Philips Columbia Dinamyc ASV NHK Sony F IRELA VEDEVA dopo il diploma di virtuosité al Conservatorio di Ginevra e al Concorso Internazionale di Contrabbasso "Giovanni Bottesini" viene chiamata da Michel Plasson come solista dell'Orchestre du Capitole de Toulose dove resta per due anni Avverte presto il bisogno di tra smettere le sue conoscenze strumentali e si dedica all'inse gnamento creando dapprima delle classi per allievi giova nissimi al Conservatorio di Ginevra e all'Accademia d'archi Su incarico della direzione dell'Orchestra della Scuola di Musica del Conservatorio di Ginevra realizza numerosi pro getti didattici Oggi all'interno dell'Alta Scuola di Musica del Conservatorio di Ginevra prosegue la tradizione di eccellenza della scuola avvia ta dal suo mentore Franco Petracchi insegnando a stu denti provenienti da tutto il mondo E' docente anche al Conservatorio di Saragoza Tiene master classes in Italia Spagna Francia Bulgaria I suoi talenti di pedagoga sono unanimemente ricono sciuti La sua attività di soli sta e musicista da camera Le hanno consentito di racco gliere numerosi successi sia in Svizzera che all'estero M 12 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani MERIGO BERNARDI si diploma presso il Conservatorio LCherubini di Firenze con Luigi Lanzilotta Giovane vul canico talento è attivo in numerose formazioni cameristiche in Italia ed all'estero Collabora come Primo Contrabbasso con l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino con l'Orchestra Sinfonica A Toscanini di Parma con la Mahler Chamber Orchestra È inoltre musicista eclettico ed attento ai diversi linguaggi musicali Dotato di uno spiccato senso ironico e teatrale anima le performance del quartetto A A LBERTO BOCINI si diploma a Firenze nella classe di A Brandi e prosegue poi gli studi sotto la guida di Franco Petracchi E' stato Primo Contrabbasso di prestigiose orche stre internazionali: dall'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma all'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano dalla London Symphony Orchestra all'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino (ruolo che attualmente rico pre) Ideatore e fondatore della NBB records vera novità nel panorama internazionale: un marchio da lui ideato e dedicato al contrabbasso etichetta discografica e portale internet in continua evoluzione che con i suoi numerosi ser vizi è ormai riferimento per molti contrabbassisti NDREA PIGHI si diploma nell' presso il Conservatorio Morlacchi di Perugia con C Penta Dopo aver svolto attività solistica ed orchestrale spaziando anche tra il jazz e la musica leggera dal fa parte dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma E' inoltre attivo in varie formazioni cameristiche in Italia e all'estero E' l'arrangiatore ed il trascrittore della maggior parte della musica eseguita dal quartetto A NTONIO SCIANCALEPORE Solido strumentista si è diplo mato nell' con EBenzi ad Alessandria Dall' al ' ha fatto parte dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Dal è Primo contrabbasso dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia Svolge intensa attività cameristi ca e solistica ed enogastronomica in Italia e all'estero A THE BASS GANG Amerigo Bernardi Alberto Bocini Andrea Pighi Antonio Sciancalepore contrabbassi con la straordinaria partecipazione di FRANCO PETRACCHI MIRELA VEDEVA contrabbasso contrabbasso Contrabbassando da Bach al Rock Eclettica carrellata un po’ estemporanea un po’ concertata sconcertata e sconcertante dai classici dei Classici ai classici del Rock LISSÒ VIRSALADZE è cresciuta a Tiblisi in una fami glia che per generazioni ha partecipato attivamente alla vita culturale e artistica della Georgia Ha iniziato a studiare piano con la nonna la professoressa Anastasia Virsaladze Dopo aver frequentato il conservatorio ha lasciato la città natale e si è trasferita a Mosca A vent'an ni si è aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso Tchaikovsky A Mosca ha proseguito gli studi con Heinrich Neuhaus e Yakov Zak Questi insegnanti di gran de talento oltre ad influire profondamente sullo sviluppo artistico di Elissò l'hanno immersa nella rinomata tradi zione russa della pedagogia del pianoforte Non sorpren de pertanto che Elissò sia oggi considerata un'insegnante di eccezionale bravura e che i suoi studenti abbiano otte nuto straordinari riconoscimenti Elissò Virsaladze inse gna regolarmente al conservatorio di Mosca e alla Munich Musikhochschule ed ha partecipato come membro della giuria a pressoché tutti i più importanti concorsi interna zionali: Santander Geza Anda di Zurigo e Rubinstein di Tel Aviv solo per citare gli eventi più recenti L'artista ha una grande passione per i compositori del tardo diciottesi mo secolo e del diciannovesimo secolo in particolare Mozart Beethoven Chopin e Schumann A ventiquattro anni ha vinto il primo premio al Concorso Schumann di Zwickau in occasione del quale è stata annoverata dalla stampa internazionale tra i grandi interpreti contempora nei di Schumann La pianista è altresì nota per il vasto repertorio che si estende fino a comprendere i composito ri russi moderni L'Unione Sovietica le ha attribuito le massime onorificenze artistiche Elissò Virsaladze si esibi sce regolarmente a Londra Milano Roma Parigi Lisbona Berlino e Barcellona; ha tenuto concerti in duo con Natalia Gutman a Vienna Berlino Bruxelles Madrid Monaco Milano Ginevra e Losanna solo per citare le principali città europee Con il repertorio di musica da camera e con orchestre quali la Petersburg Philharmonic e la Royal Philharmonia London ha effettuato tournée nel Nord d'America in Giappone e in Europa Elissò Virsaladze appare inoltre regolarmente con prestigiose orchestre in Francia Germania Italia Spagna Svizzera Stati Uniti e in altri paesi collaborando con direttori d'or chestra quali Rudolf Barschai Kyril Kondraschin Riccardo Muti Kurt Sanderling Wolfgang Sawallisch Evgeny Svetlanov Juri Temirkanov o Antoni Wit L'etichetta Live Classics con cui ha pubblicato numerose opere apre un'ampia prospettiva sulla personalità musicale di Elissò Virsaldze E Nel a Parigi Mozart si dedicò alla composizione delle due Sonate per pianoforte K e K La prima in La minore fu scrit ta per essere suonata in concerto da Mozart stesso con il desiderio preciso di fare colpo sul pubblico parigino impressione che riuscì tuttavia inferiore alle aspettative Si tratta in effetti di una pagina drammatica dalle tinte cupe che segna un radicale cambiamento espressivo rispetto alle due sonate scritte a Mannheim alcuni mesi prima e spesso collegata con l’improvvisa morte della madre di Mozart proprio in quel periodo L’intonazione tragica si coglie nelle dense armonie e nei forti contrasti dinamici dell’Allegretto maesto so nell’espressione mesta del secondo movimento in Fa maggiore costruito come un minuetto lento e molto elaborato nel febbrile Presto finale un rondòsonata di grande libertà formale La Sonata K portata a termine a Strasburgo nell’ottobre dello stesso anno ha un carattere più virtuosistico ed elegante con un Allegro che spicca per la grande invenzione melodica (che rimanda a Johann Christian Bach) e per la ricchezza dell’elaborazione con un Andante cantabile di grande audacia armonica con il brillante movimento finale in forma molto libera di rondò pieno di cadenze virtuosisti che (poco prima della fine c’è un’autentica cadenza da concerto) Solo sei anni dopo nell’ottobre del subito dopo il concerto K Mozart ritornò a scrivere una sonata per pianoforte la K che pubblicò insieme alla Fantasia K : due pagine nella tonalità di Do minore entrambe dedicate all’allieva Therese von Trattner La Sonata K ritorna alle tinte fosche e drammatiche con un primo tempo basato su un tema all’unisono assai deciso che domi na anche nello sviluppo un Adagio in Mi bemolle maggiore conce pito come un’oasi di serenità e costruito intorno a un tema che si presenta sempre con nuove ornamentazioni e un finale in forma di rondòsonata basato su un motivo sincopato dal carattere inquieto quasi già beethoveniano La stessa atmosfera carica di pathos si respira anche nella Fantasia K la più riuscita e com plessa tra le Fantasie composte da Mozart caratterizzata da una grande proliferazione di materiali in uno spazio ristretto dove si avvicendano passaggi veloci (di biscrome e di terzine) e effusioni liriche grandi episodi cadenzali e ardite sequenze armoniche Ricco di soluzioni sperimentali che anticipano il mondo musicale roman tico è anche il Rondò in La minore K composto a Vienna nella primavera del Ma qui Mozart rinuncia alla proliferazione delle idee tematiche a vantaggio dell’unità costruttiva imperniata su un tema molto cromatico trattato contrappuntisticamente su contra sti estremi tra l’espressione tragica e quella comica quasi da opera buffa Ancora più essenziale per la semplicità della concezione e la trasparenza della scrittura (ma si tratta probabilmente di un pezzo con destinazione didattica) è la Sonata in Si bemolle maggiore K composta nel febbraio del Alla semplicità della costruzio ne tematica (nel primo movimento monotematico cantabile e assai conciso nell’Adagio costruito come un rondò a due strofe nel rondò finale pieno di humour) supplisce però la ricchezza dell’in venzione armonica e delle modulazioni Gianluigi Mattietti 13 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova ELISSÒ VIRSALADZE pianoforte WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Sonata in Si bemolle maggiore K Allegro Adagio Allegretto Rondò in La minore K Sonata in La minore K Allegretto maestoso Andante cantabile con espressione Presto WOLFGANG AMADEUS MOZART Fantasia in Do minore K Sonata in Do minore K Allegro Adagio Molto allegro Sonata in Si bem magg K Allegro Andante cantabile Allegretto grazioso F RANCESCO DILLON si è diplomato con il massimo dei voti presso il Conservatorio "L Cherubini" di Firenze sotto la guida di Andrea Nannoni nel Dal al è stato primo violoncello dell'Orchestra Giovanile Italiana (OGI) Si è perfezionato con David Geringas Mario Brunello e Amedeo Baldovino ed ha studiato composizione con Salvatore Sciarrino Parallelamente all'attività solistica svolge un'intensa attività cameristica con il Quartetto Prometeo in Italia e all'e stero e nel campo della musica contemporanea con l'ensemble Alter Ego suonando moltissime opere in prima esecuzione e collaborando intensamente con compositori tra i quali Philip Glass Vinko Globokar Giya Kancheli David Lang Henri Pousseur Kaja Saariaho Salvatore Sciarrino E’ abituale part ner in formazioni di musica da camera di musicisti quali I Arditti G Carmignola M Campanella P Farulli A Lucchesini E Pace R Schmidt P Vernikov Ha vinto la Rassegna di vio loncello di Vittorio Veneto () e con il Quartetto Prometeo si è affermato al Concorso Primavera di Praga (primo premio nel ) Bordeaux (secondo premio nel ) ARD di Monaco (terzo premio con primo non assegnato nel ) Ha inciso per Aulos Dynamic Real Sound Ricordi Stradivarius e Victor Japan e le sue esecuzioni sono regolar mente trasmesse dalle più importanti radio internazionali I prossimi impegni lo porteranno in tournee europea con il con certo Microwaves e in sala d'incisione per la prima registrazio ne delle Variazioni per violoncello e orchestra di Salvatore Sciarrino con l'orchestra nazionale della Rai e per un disco di musica di autori russi per violoncello E MANUELE TORQUATI nato a Milano completa la sua formazione musicale sotto la guida di Giancarlo Cardini presso il Conservatorio “L Cherubini” di Firenze Dopo aver conseguito il diploma con il massimo dei voti e la lode nel pro segue il perfezionamento pianistico in Italia e all’estero con artisti quali Alexander Lonquich Konstantin Bogino per il repertorio tra dizionale Ian Pace Roger Muraro Nicolas Hodges e Michael Wendeberg per quello contemporaneo Parallelamente ha affinato la sua preparazione cameristica con Franco Rossi prima e con il Trio di Trieste poi presso la Scuola Superiore Internazionale di Musica da camera di Duino ove consegue il Diploma triennale di Merito Ha ottenuto svariati riconoscimenti fra cui due Diplomi di Merito consecutivi dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena e affermazioni ai Concorsi Internazionali Silvio Omizzolo di Padova e Viglianoviva di Biella La sua atti vità artistica è stata sostenuta da borse di studio dispensate dalla Fondazione Taddei di Livorno dall’Accademia Musicale Chigiana dall’Ambasciata di Francia a Roma dal DAAD Bonn (Deutscher Akademiker Austausch Dienst) dall’Universität für Musik und Darstellende Kunst di Graz e dal New England Conservatory di Boston Nel sarà artista in residenza presso il Banff Centre per un progetto monografico dedicato a Olivier Messiaen Ha preso parte a numerosi Festival di musica contemporanea tra cui Acanthes Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt SICPP Boston e Klangspuren Schwaz Ha inoltre collaborato strettamente con compositori quali Wolfgang Rihm Kaija Saariaho Beat Furrer Jonathan Harvey Alessandro Solbiati Sylvano Bussotti James Newton e con musicisti quali Michael Gielen Roberto Fabbriciani Francesco Dillon Liliana Poli Luigi Attademo La sua attività concertisti ca lo ha portato ad esibirsi in Italia Europa Stati Uniti e Canada in veste di solista e in formazioni cameristiche Manet () per violoncello e pianoforte Tre lavori composti o rivisti nell’arco di quindici anni CANTO PER ANIA () per violoncello e strumenti SUITE () per violoncello solo e MANET (II versione: ) per violoncello e pianoforte hanno rappresentato per me un triplice omaggio allo strumento che più amo attraverso la successiva indagine attorno ad altrettante sue possibili fisio nomie: se in CANTO prevale la propensione lirica e in SUITE quella polifonica in MANET è stata l’infinita gamma timbrico articolativa del violoncello ad attrarmi ulteriormente arricchi ta dalla simbiosi con il pianoforte La stessa struttura narrati voformale di MANET è modellata sull’intento di esplorare nel modo più ampio possibile tale gamma: otto brevi situazioni ciascuna estremamente connotata sul piano del gesto e del l’immagine (come si può desumere da agogiche quali Fervido Iridescente Liquido Oscuro Nervoso e fantastico e così via) si susseguono ed il loro ciclo introdotto dal segnale di una nota oscura e stoppata del pianoforte si ripete tre volte variato e accorciato come se otto personaggi si incalzassero sempre più sulla scena generando infine una coda ampia e differente che eredita e trova uno sbocco alle loro tensioni Alessandro Solbiati Schumann compose le sue scene infantili (Kinderszenen) nel nello stesso periodo in nacquero i demoniaci pezzi della Kreisleriana Sono uno dei cicli pianistici più noti ed eseguiti di Schumann ispirati a reminiscenze infantili e alle lettere di Clara: «vi è un po' di tutto e al tempo stesso sono pezzi facili da ricorda re» Si tratta di miniature ispirate al mondo dell’infanzia ma non destinate ai giovani come l’Album für die Jugend op caratterizzate anzi da una scrittura impegnativa ricca di chiaro scuri e da una estrema varietà di registri espressivi leggeri sognanti meditativi che le fanno assomigliare ad un piccolo ciclo liederistico: dall’evocativo e nostalgico Von fremden Ländern und Menschen basato su una breve cellula tematica dalla quale sembra prendere forma ogni altro tema alla pimpan te humoresque di Kuriose Geschichte dal movimento travolgen te di Haschemann alle celebri volute melodiche e alle sottili metamorfosi armoniche di Träumerei dalla dimensione intimi stica di Am Kamin ai ritmi sincopati della cavalcata di Ritter vom Steckenpferd alla tenera conclusione di Der Dichter spricht introdotta da alcune battute di recitativo Le Kinderszenen sono qui eseguite in una trascrizione del violoncellista tedesco Friedrich Wilhelm Grützmacher ( ) che fu anche il primo interprete nel della parte solista nel Don Chisciotte di Richard Strauss L’interesse di Strauss per il violoncello risale del resto alla sua giovinezza quando cominciò a scrivere a soli anni la sua Sonata per violoncello e pianoforte portata a ter mine solo tre anni dopo nel : fu quindi una maturazione lenta (il finale fu interamente riscritto) nella quale si colgono forti influenze di Beethoven di Brahms e soprattutto di Mendelssohn (nel movimento lento in Re minore così simile alle Romanze senza parole e nel finale che richiama il mendels sohniano Trio op) anche se emergono i tratti di una forte personalità nello slancio del tema che apre il primo movimento (Allegro con Brio) nella ricchezza della scrittura polifonica nelle espansioni liriche nel dialogo serrato tra i due strumenti Ma il violoncello è sempre stato uno degli strumenti più amati dai compositori: Alessandro Solbiati gli ha dedicato Canto per Ania nel una Suite nel e Manet nel (pezzo per vio loncello e pianoforte poi rielaborata nel ) In ciascuno di questi pezzi il compositore ha indagato le possibilità tecniche ed espressive dello strumento le qualità liriche in Canto per Ania le risorse polifoniche nella Suite In Manet ha invece puntato la sua attenzione sulle caratteristiche timbriche e sull’articolazione dei suoni che determinano poi la stessa struttura formale del pezzo: «otto brevi situazioni ciascuna estremamente connotata sul piano del gesto e dell’immagine (come si può desumere da ago giche quali Fervido Iridescente Liquido Oscuro Nervoso e fan tastico e così via) si susseguono ed il loro ciclo introdotto dal 17 luglio GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium FRANCESCO DILLON EMANUELE TORQUATI violoncello pianoforte ALESSANDRO SOLBIATI () Manet () per violoncello e pianoforte Prima esecuzione della versione definitiva () ROBERT SCHUMANN ( ) Kinderszenen op (versione di F Grützmacher) Gente e paesi stranieri (Von Fremden Ländern und Menschen) Una storia curiosa (Curiose Geschichte) Moscacieca (Hasche Mann) Il bambino supplica (Bittendes Kind) Quasi felice (Glückes genug) Un avvenimento importante (Wichtige Begebenheit) Sogno (Träumerei) Al camino (Am Camin) Sul cavallo di legno (Ritter vom Steckenpferd) Quasi troppo serio (Fast zu ernst) Lo spauracchio (Fürchtenmachen) Il bambino si addormenta (Kind im Einschlummern) Il poeta parla (Der Dichter spricht) RICHARD STRAUSS ( ) Sonata in Fa maggiore op per violoncello e pianoforte Allegro con Brio Andante ma non troppo Allegro vivo segnale di una nota oscura e stoppata del pianoforte si ripete tre volte variato e accorciato come se otto personaggi si incal zassero sempre più sulla scena generando infine una coda ampia e differente che eredita e trova uno sbocco alle loro ten sioni» Gianluigi Mattietti AVID TRIO Recentemente vincitore del Primo Premio e del Premio del pubblico al Concorso Internazionale di Musica da camera di Chesapeake MDUSA il David Trio ha debuttato ottenendo il ° Premio e il Premio Bösendorfer per la migliore interpretazione dei trii di Haydn al ° Concorso Internazionale di Musica da Camera “F J Haydn” di Vienna tenutosi presso la Konzerthaus e il Primo Premio al Concorso Internazionale di Yellow Springs OHUSA Fondato a Firenze nel da Claudio Trovajoli Daniele Pascoletti e Giovanni Gnocchi il David Trio si è laureato anche nelle due più importanti competizioni italiane: il ° Concorso Internazionale per complessi da camera “Vittorio Gui” di Firenze nel e il ° Concorso Internazionale di musica da camera “Premio Trio di Trieste” nel dove ha ottenuto anche il Premio “Amedeo Baldovino” per la migliore interpre tazione di un brano di J Brahms Composto da musicisti già vincitori singolarmente di premi internazionali (Viotti di Vercelli Lipizer di Gorizia Ch Hennen in Olanda Bärenreiter Preis) il Trio fin dalla sua fondazione ha seguito le lezioni dell’Altenberg Trio Wien all'Accademia di Pinerolo di Hatto Beyerle presso le Scuole di Hannover Basel e Fiesole del Trio di Trieste e di Enrico Bronzi alla Scuola Superiore di Duino e all’Accademia Chigiana di Siena Sin dal il David Trio è stato scelto come gruppo rappresentante dell'ECMA (European Chamber Music Academy) grazie alla quale ha avuto la possibilità di studiare con musicisti come Heinrich Schiff Erich Höbarth (Quatuor Mosaique) Johannes Meissl (Artis Quartett) Christoph Richter Avo Kouyoumdjan e Hatto Beyerle Già attivo nel panorama concertistico italiano (Società del Quartetto di Vercelli I concerti del Quirinale a Roma trasmessi in diretta nazionale da RAIRadio gli Amici della Musica di Padova Pescara Foggia Campobasso il Teatro Ponchielli di Cremona le Settimane Musicali del Teatro Olimpico di Vicenza Stagione Concertistica dell’Università Cattolica di Roma) ed internazionale D (Festival Casals di Prades Fondazione Bösendorfer di Vienna Schladmig Musik Sommer MidEurope Schloss Grafenegg Festival International de Musique de Chambre in St Ursanne Haydn Festspiel di Eisenstadt Rohrau Haydn Gedenkstätte Allegro Vivo Kammermusik Festival MontpellierRadio France Coliseum di Buenos Aires) il David Trio ha ultimamente effettuato una tournée in Sud America e Messico con entusiasti riscontri di critica e pubbli co Significativa la presenza al Festival Cameralia a Santiago de Compostela come trio ospite docente di musica da camera Dal Patrizio Serino è subentrato come vio loncellista del David Trio Il vedrà tra l'altro il Trio impegnato nella registrazione dell'integrale dei trii di Franz Schubert per Altara La continua ricerca di un approccio stili stico innovativo nell'esecuzione degli autori classici attraver so la valorizzazione timbrica e metrica degli elementi retori ci e un dialogo continuo diretto e paritario con il pubblico durante l'esecuzione costituiscono per il David Trio costante fonte di ispirazione musicale e arricchimento umano Schubert dedicò poche pagine al genere del trio per violino violoncello e pianoforte: due movimenti isolati un Allegro in Si bemolle maggiore (D ) composto nel e denominato «Sonata» dal compositore un Adagio in Mi bemolle maggiore (D ) del successivamente intitolato «Notturno» e i due grandi Trii op e op che risalgono al e che rap presentano insieme al Quintetto «La Trota» il vertice della produzione cameristica schubertiana Il movimento di Sonata D fu composto da uno Schubert appena quindicenne quan do era ancora allievo di Salieri e aveva appena lasciato il suo ruolo di corista nel coro di voci bianche della Cappella Imperiale a causa della muta della voce Si tratta di una pagi na acerba ma già personale che si lascia alle spalle i modelli haydniani e mozartiani e mira a ricercare effetti di grande energia espansioni liriche asimmetrie ritmiche I due Trii della maturità sono invece caratterizzati da forme ampie da una scrittura strumentale molto ricca soprattutto nella parte del pianoforte da un’espressione così intima e profonda che divennero un modello per molti compositori romantici Eseguito per la prima volta al Musikverein di Vienna in un concerto organizzato da Schubert per celebrare il primo anni versario della morte di Beethoven il Trio op mostra una tendenza sperimentale rispetto alla forma classica una volontà di mettere in risalto le sonorità i colori più che le strutture tematiche giocando su effetti drammatici esplosio ni cesure improvvise che emergono soprattutto nei due movimenti estremi L’Allegro si apre con una specie di motto enunciato all’unisono da tutti gli strumenti e seguito da una grande varietà di idee che caratterizza l’intero movimento L’Andante con moto in Do minore è dominato da un tema dolente una specie di marcia che oscilla tra maggiore e mino re e che deriva probabilmente da una melodia popolare sve dese che era stata cantata a Schubert dal tenore Albert Berg Dopo lo Scherzo caratterizzato da una scrittura a canone e da un Trio rustico e vigoroso in La bemolle maggiore il Trio si conclude con un esteso Allegro moderato (di ben battu te) in forma di rondòsonata caratterizzato ancora da conti nue oscillazioni modali dal grande rilievo dato al pianoforte dal ritorno improvviso della melodia “svedese” Come il trio D di Schubert anche il Trio n op di Shostakovich è un pezzo giovanile scritto quando il compositore aveva anni ed era ancora studente in Conservatorio di San Pietroburgo Si tratta di un Trio in un solo movimento nella classica forma sonata ma dall’andamento rapsodico caratterizzato da fre quenti cambiamenti di clima di tonalità di tempo (Andante Moderato Allegro con brio Largo Allegretto) che imprimo no al pezzo una forte espressione romantica molto adolescen 18 luglio VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea DAVID TRIO Daniele Pascoletti Patrizio Serino Claudio Trovajoli violino violoncello pianoforte FRANZ SCHUBERT ( ) Trio in Si bemolle maggiore D «Sonata» Allegro DMITRIJ SHOSTAKOVICH ( ) Trio n op Andante FRANZ SCHUBERT Trio in Mi bemolle maggiore n op (D ) Allegro Andante con moto Scherzando: Allegro moderato Allegro moderato ziale e sembrano suggerire una sorta di trama narrativa Ma appare forte anche l’influenza del Trio op di Brahms nella densità della scrittura strumentale nei fitti dialoghi tra violino e violoncello nella solida costruzione dello sviluppo nel gioco di variazioni tematiche ricavate dalla cellula di tre note esposta all’inizio dal violoncello Gianluigi Mattietti ETERLUKAS GRAF è nato a Zurigo nel città nella quale rice vette la sua prima educazione musicale Prima del diploma André Jaunet – il grande didatta con cui studiava a Zurigo – gli consigliò di continuare gli studi al Conservatoire National de Paris con Marcel Moyse Nel ottenne il Premier Prix in flauto nella classe di Roger Cortet e l’anno successivo il diploma in direzione d’orchestra con Eugène Bigot Nel divenne primo flauto solista della Winterthur Symphonie Orchester restandovi fino al Dal fu chiamato regolarmente nell’Orchestra del Festival Internazionale di Musica di Lucerna in qualità di primo flauto Nel vinse il primo premio al Concorso Internazionale di Musica di Monaco di Baviera della ARD e nel il Bablock Prize della H Cohan International Music Award di Londra Con la registrazione del Concerto di Jacques Ibert per flauto ed orchestra registrato all’età di anni si guadagnò immediatamente una reputazione artistica internazionale iniziando tre appassionate atti vità: una cameristica una concertistica ed una prettamente direttoria le Da allora ha realizzato in tutto il mondo concerti e tournée una ricca e pluripremiata discografia registrazioni radiofoniche e televisive Dal al è stato direttore stabile al Teatro d’Opera di Lucerna È stato docente in numerosissime masterclass: Amsterdam Biella Monaco di Baviera Imola Mainz Quebec Ramsgate Saarbrücken Sendai Salisburgo St Prex Sermoneta Sion Stoccarda Tokyo Vienna; dal al è stato professore nell’Accademia di Musica di Basilea Molti sono i compositori che gli hanno dedicato opere per flauto: tra gli altri Salm Bärtschi Bovey Fassbind Gasser Holliger Prinz Yamada Zimmermann È autore di tre importanti testi didattici pubblicati dalla casa editrice tedesca Schott (Checkup Interpretation e The singing flute) che nel loro insieme costituiscono uno dei più moderni metodi di studio per il flauto; di numerose revisioni ed arrangiamenti per flauto ed è frequentemente invitato nelle giurie di importanti concorsi inter nazionali P L Q U A R T E T T O C A R A V A G G I O ispirato dal grande pittore Michelangelo Merisi (detto Caravaggio ) esprime nelle sue interpretazioni un temperamento passionale e una profonda sensibilità espressiva considerando come obiettivo fondamentale oltre all'intesa strumentale anche quella spirituale I componenti del quartetto si sono formati musicalmente con i più grandi musici sti Europei dal leggendario Quartetto Amadeus (Norbert Brainin Siegmund Nissel Peter Schidlof e Martin Lovett) a Colonia e Londra con i membri del Quartetto Orlando di Amsterdam con il Quartetto Bartòk di Budapest Wolfgang Schneiderhan e Paul Baumgartner a Vienna e Lucerna E' noto per le sue esecuzioni esemplari del repertorio classicoromantico Negli ultimi anni è stato protagonista di un notevole ciclo cameristico su Mozart Othmar Schoeck e compositori scandinavi a Basilea collaborando con PeterLukas Graf A Persichilli Adrian Oetiker Guy Bovet e Kurt Widmer I Tra le poche composizioni per flauto nel catalogo mozartiano le più importanti furono scritte su commissione tra il e il e tra queste i quattro quartetti per flauto e archi Quello in Re mag giore K si apre con un Allegro in forma sonata piuttosto con cisa con una certa varietà di motivi nell'esposizione un esteso svi luppo quasi tutto in tonalità minore e uno stile espressivo che rimanda alla scuola di Mannheim Brevissimo l'Adagio centrale in Si minore è dominato dal canto dolente e malinconico del flauto come una romanza accompagnata dal pizzicato degli archi che sfocia direttamente in un Rondò finale pieno di brio Numerose sono invece le composizioni con flauto (soprattutto in combinazio ni cameristiche) nel catalogo Frantisek Krommer che annovera dodici quartetti e otto quintetti con questo strumento Vissuto nello stesso periodo di Mozart Krommer nacque nella città mora va di Kamenice nel e morì nel a Vienna dove trascorse gran parte della sua vita come maestro di cappella del conte Ignaz Fuchs poi come direttore della musica da camera dell’imperatore Francesco I L’influenza di Haydn e Mozart sul suo linguaggio musicale appare evidente anche nel suo ultimo quintetto con flau to op pubblicato nel nei suoi classici quattro movimen ti introdotti da un Largo nella scrittura strumentale scorrevole e leggera ma già piena di venature romantiche Krommer fu consi derato durante la sua vita un buon sinfonista ma godette di gran de reputazione soprattutto per i suoi settanta quartetti per archi Edvard Grieg ne compose invece uno solo se si escludono un quartetto giovanile del andato perduto e un quartetto inizia to nel ma lasciato incompiuto Completato nel febbraio del e successivamente ritoccato in diversi punti dietro suggeri mento del violinista Robert Heckmann (che lo eseguì con il suo quartetto nell’ottobre dello stesso anno) il Quartetto in Sol mino re appare come una grandiosa architettura con diversi elementi tematici anche di carattere popolare fortemente contrastanti tenuti insieme da una ricorrente cellulamotto con una scrittura strumentale che riduce al minimo le componenti contrappuntisti che a favore di textures quasi orchestrali spesso omofoniche Un’introduzione lenta (Un poco Andante) dove il motto (un moti vo malinconico derivato dal Lied Spillemaend composto nel ) viene enunciato all’unisono da tutti gli strumenti dà avvio al primo movimento un’ampia forma sonata con un primo tema feb brile e un secondo che sviluppa in forma lirica la linea melodica del motto Anche nella Romanza il tema cullante del violoncello con trasta con una seconda idea agitata determinando continue frizio ni che si attenuano solo nelle ultime battute svaporando su un accordo di armonici Gli elementi popolari dominano negli ultimi due movimenti: nell’Intermezzo con un Trio basato su una tipica danza norvegese; e nel Finale preceduto ancora da un’introduzio ne lenta (basata su una forma frammentata del motto dagli 19 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani PETERLUKAS GRAF flauto CARAVAGGIO QUARTETT Thomas WickyStam Markus Berthold Alexej Popov Ditta Rohmann violino violino viola violoncello WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Quartetto in Re maggiore K per flauto violino viola e violoncello Allegro Adagio Rondò: Allegretto EDVARD GRIEG ( ) Quartetto in Sol minore op Un poco andante Allegro molto e agitato Romanza: Andantino Allegro agitato Intermezzo: Allegro molto marcato Finale: Lento Presto al Saltarello ^ FRANTISEK KROMMER ( ) Quintetto in Sol maggiore op per flauto violino due viole e violoncello Largo Allegro vivace Adagio Menuetto allegretto Allegro vivace accenti tragici) e poi caratterizzato da un incalzante ritmo di Saltarello (come quello usato da Mendelssohn nel finale della Sinfonia “Italiana”) ma associato al profilo del motto così che la gaiezza mediterranea della danza appare venata di nordica malin conia Gianluigi Mattietti UARTETTO DI CREMONA nasce nel dall’unione di quattro musicisti formatisi all’Accademia di Alto Perfezionamento Musicale “W Stauffer” di Cremona Cresciuto artisticamente sotto la guida di Piero Farulli (Quartetto Italiano) e Hatto Beyerle (Quartetto ABerg) il gruppo nell’attuale formazione dal si è in breve affer mato come una delle giovani realtà quartettistiche europee più interessanti Il Quartetto di Cremona ha ottenuto i rico noscimenti più prestigiosi con l'affermazione in alcuni tra i più importanti Concorsi Internazionali per Quartetto (Cremona "V Gui" Melbourne) grazie ai quali ha intrapreso un’intensa attività concertistica che lo ha portato e lo por terà a suonare nei contesti più prestigiosi Ha ricevuto inol tre una “fellowship” del BorlettiBuitoni Trust di Londra che ha ulteriormente promosso la sua carriera Citiamo qui: Wigmore Hall (Londra) Beethoven Haus (Bonn) Perth International Art Festival (Australia) Turku Music Festival Teatro Coliseo (Buenos Aires) Barge of Music (New York) Handelsbeurs (Gent) GOG (Genova) Amici della Musica di Firenze Palermo Perugia Unione Musicale (Torino) Società del Quartetto (Milano) Settembre Musica Ovunque abbia portato la sua musica il gruppo ha entusiasmato il pub blico e la critica “Strad Magazine” ha elogiato il “suono estremamente lirico e maturo” dei quattro; la stampa australiana ha definito l'ensemble “la gloria del Perth Festival ” Il Quartetto di Cremona considera la sua car riera in funzione del contatto con il pubblico della comunicatività delle sue esecuzioni e del costante approfondimento della retorica e della poetica musicale Tra le collaborazioni ricordiamo quelle con Bruno Giuranna Bella Davidovich H Beyerle Filippo Gamba Cédric Tiberghien Enrico Bronzi Brodsky Quartet Andrea Griminelli Il repertorio del gruppo spazia dalle prime opere di Haydn fino alla musica dei giorni nostri nel l'ambito della quale il Quartetto nutre un particolare interesse per il lavoro dei com positori italiani Q INDA DI CARLO si è diplomata in pianoforte nel presso il Conservatorio “F Morlacchi” di Perugia con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Salvatorella Coggi Nel ha brillantemente conseguito il diploma in clavicembalo con Annalisa Martella Dal svolge attività concertistica come solista in formazioni orchestrali e da camera sia in Italia che all'e stero Si è esibita per gli Istituti Italiani di Cultura di Rio de Janeiro Tunisi e Madrid per l’Istituto di Cultura Artistica di Belo Horizonte per la Fondazione El Monte di Siviglia a Osaka con il soprano Yuri Takenaka a Tokio con i Solisti di Perugia al Batman Kultur Sanat Festival (Turchia) con il soprano Pervin Cakar Con il Quintetto Bottesini ha effettuato con successo tournées in Polonia USA e America Latina La sua spiccata inclinazione per la musica da camera l’ha portata a esibirsi con musi cisti di grande talento quali Ciro Scarponi Pavel Berman Alessandro Carbonare il Quartetto di Cremona il Quartetto Bernini il Quartetto Fonè il mezzosoprano Marina Comparato il soprano Alessandra Ruffini il basso Stefano Rinaldi Miliani Dal collabora stabilmente con Richard Stoltzman di cui è assistente presso il Campus Internazionale di Musica di Sermoneta e con il quale si è esibita in recital nell’ambito del Festival Pontino (in trio con Bruno Giuranna) (con il Quartetto Fonè) nel a Monastier per l’Associazione musicale Euterpe Ha svolto un’intensa attività in qualità di maestro collaboratore in vari corsi di perfezio namento e master class tenuti da Ciro Scarponi Alessandro Carbonare Corrado Giuffredi Giuseppe Garbarino Vincenzo Mariozzi Jean Marie Londeix Lajos Kozma Carmen Gonzales Come maestro al cembalo ha par tecipato alla nuova produzione di “Don Giovanni” di WA Mozart diretto da Nicola Paszkowsky del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano Ha effettuato registrazioni per la Sagra Musica le Umbra e la Casa discografica Camerata Tokyo Clavicembalista e socio fondatore dell’Orchestra da Camera “I Solisti di Perugia” è maestro collaboratore al pianoforte nella classe di canto del Conservatorio “U Giordano” di Rodi Garganico (Foggia) L I due quartetti per pianoforte e archi scritti da Mozart sono caratte rizzati da una forte commistione tra elementi del quartetto per archi e del concerto Ma rispetto al primo (K ) il Quartetto in Mi bemolle maggiore (K ) del presenta una scrittura strumen tale più compatta una maggiore indipendenza delle parti unita ad un respiro intimistico e a un'infinità di sottigliezze espressive che ne fanno un capolavoro assoluto dell'ultima produzione mozartiana Nell’Allegro la bruma sonora che avvolge il primo tema viene dissipa ta dalla forza virile del secondo che domina anche in tutto lo sviluppo e nell'energica stretta finale Anche il Larghetto comprende un breve sviluppo centrale molto teso armonicamente come una zona oscura che si scioglie nella lunga malinconica coda L'Allegretto finale è un pimpante rondò dal carattere concertante più marcato rispetto al K e con esiti quasi orchestrali nella imponente coda con stretta contrappuntistica Nel solco delle forme classiche si inserisce anche il celebre Quintetto per pianoforte e archi di Schumann concepito però come un’unica architettura tematica che conduce nell’ultimo movi mento alla ripresa del tema iniziale e che costituì un modello forma le per molti altri compositori da Liszt a Franck Composto a Lipsia nel il Quintetto fu eseguito anche alla presenza di Wagner che scrisse a Schumann: «il vostro Quintetto carissimo Schumann mi ha colpito molto; ho pregato la vostra cara sposa di suonarlo due volte […] Vedo quale strada volete seguire e posso assicurarvi che è anche la mia questa è l’unica possibilità di salvezza: la bellezza» L’Allegro brillante è dominato dal grande slancio del celebre primo tema e dal l’intenso lirismo del secondo affidato al violoncello e da un vasto svi luppo in stile concertante che si snoda su due crescendo simmetrici Un omaggio all’ Eroica di Beethoven e al Trio in Mi bemolle di Schubert (amatissimo da Schumann) il secondo movimento è una marcia funebre costruita nella forma di un Lied seguito da un Trio (Agitato) e da una ripresa Dopo lo Scherzo che contiene due Trii il Quintetto si conclude con un monumentale Allegro ma non troppo in forma di rondòsonata nel quale proliferano le idee tematiche che poi si intrecciano in uno drammatico sviluppo e trovano la loro apo teosi in due fugati finali nel secondo dei quali ritorna anche il tema del primo movimento I generi della musica da camera si diffusero in tutta Europa nell’Ottocento ma faticarono ad affermarsi in Russia anche a causa della critica nazionalistica ostile alle forme classiche I due quartetti di Borodin tuttavia entrarono presto nel repertorio e furono ammirati per la loro ricchezza musicale e la grande fantasia Il compositore scrisse il suo secondo quartetto nell’estate del in tempi insolitamente rapidi di ritorno da un viaggio in Germania con Liszt Probabile omaggio del compositore alla moglie in occasione del ventesimo anniversario del loro matrimonio è una pagina piena di slanci lirici (i ricorrenti dialoghi tra strumenti gravi e acuti sono stati anche letti come frammenti di un duetto d’amore) di spunti danzanti di elaborazioni armoniche Caratterizzata da un melodizza re molto rimskyano tenuto in tensione da sottili modulazioni e da una forte propulsione ritmica da atmosfere orientaleggianti nei primi 20 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova QUARTETTO DI CREMONA Cristiano Gualco violino Paolo Andreoli violino Simone Gramaglia viola Giovanni Scaglione violoncello LINDA DI CARLO pianoforte WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Quintetto in Mi bemolle maggiore K per pianoforte violino viola e violoncello Allegro Larghetto Allegretto ALEKSANDR BORODIN ( ) Quartetto in Re maggiore n per archi Allegro moderato Scherzo: Allegro Notturno: Andante Finale: Vivace ROBERT SCHUMANN ( ) Quintetto in Mi bemolle maggiore op per quartetto d’archi e pianoforte Allegro brillante In modo di una marcia: un poco largamente Scherzo: Molto vivace Allegro ma non troppo tre movimenti e da un finale assai elaborato che si apre con la ripresa di alcune misure del Notturno per poi sfociare in un Vivace nettamente contrastante e in un fugato che dimostra la scienza contrappuntistica di Borodin Gianluigi Mattietti 23 luglio MERCOLEDÌ ore Lenola Anfiteatro GIOVANI ARTISTI DAL MONDO OBERTO PROSSEDA ha recentemente guadagnato una notorietà internazionale in seguito alle due incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Felix Mendelssohn unani memente elogiate dalle più autorevoli riviste specializzate (American Record Guide Fanfare Diapason Fono Forum Amadeus) Nella stagione / è stato protagonista del Mendelssohn Discoveries tour una serie di concerti in Europa Cina e America tra cui la Wigmore Hall di Londra la Philharmonie di Berlino e il Gewandhaus di Lipsia in cui ha presentato più di brani di Mendelssohn in prima esecuzione assoluta Ha inoltre suonato come solista con la Filarmonica della Scala la Mozarteum Orchester di Salisburgo l’Orchestra Santa Cecilia di Roma i Berliner Symphoniker In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e Serate Musicali di Milano l'Accademia Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze l’Unione Musicale di Torino il Teatro Comunale di Bologna il Festival Pontino il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia la Biennale di Venezia Nato a Latina nel ha intrapreso gli studi di pianoforte con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro Alla sua formazione hanno contribuito Dmitri Bashkirov Leon Fleisher Alexander Lonquich William Naboré Boris Petrushansky Franco Scala Charles Rosen Karl Ulrich Schnabel Fou Ts'ong docenti con cui ha studiato presso l'Accademia Pianistica di Imola l'International Piano Foundation e ai corsi di Sermoneta Si è affermato in vari concorsi internazionali ("Micheli" di Milano "Casagrande" di Terni "Schubert" di Dortmund "Mozart" di Salisburgo) Oltre a Mendelssohn ha inciso tutte le opere pianistiche di Petrassi e Dallapiccola e per la Decca un album chopiniano di recentissima uscita I suoi prossimi impegni preve dono concerti come solista nella sta gione sinfonica dell’Orchestra di Santa Cecilia della Liverpool Philharmonic della London Philharmonic e della Gewandhaus Orchester diretta da Riccardo Chailly con cui inciderà il Concerto inedito in mi minore di Mendelssohn sempre per Decca International R ABRIZIO VON ARX nato a Napoli ha intrapreso lo studio del violino all'età di cinque anni sotto la guida di Giovanni Leone e a soli dieci anni è risultato vincitore al concorso di Vittorio Veneto ed in vari concorsi nazionali per giovani talen ti Diplomatosi nella città natale al Conservatorio di S Pietro a Majella ha intrapreso studi di perfezionamento all'estero ottenendo prestigiosi riconoscimenti: il diploma di Virtuosité (° classificato) a Ginevra sotto la guida di Corrado Romano quello di Performer negli USA seguito da Franco Gulli e Nelli Skolnikova presso la prestigiosa School of Music dell'Università Indiana a Bloomington a Berlino con Ruggiero Ricci e a Cremona con Salvatore Accardo Il debutto a sedici anni con l'orchestra della Rai di Napoli lo proietta in un'inten sa attività concertistica a livello nazionale ed internazionale; è ospite nelle principali stagioni concertistiche italiane e d'ol tralpe come Le Serate Musicali di Milano l'Associazione Scarlatti di Napoli il Ravenna Festival i Concerti in diretta RadioRai dal Quirinale in Roma l'Autunno musicale di Como Lucca in Musica la Cité de la Musique de Paris la Tonhalle di Zurigo la Philarmonie di Berlino Ha suonato come solista con rinomate orchestre quali l'Orchestra da Camera di Praga l'Orchestra di Padova e del Veneto I Solisti di Mosca la Japan Royal Chamber Orchestra la Wiener Kammerorchester i Berliner Simphoniker e la Symphonisches Orchester di Zurigo È stato diretto da artisti del calibro di Alexander Vedernikov Shunsaku Tsutsumi Franco Petracchi Yuri Bashmet Peter Maag e Lior Shambadal Ha al suo attivo tournée negli Stati Uniti Francia Germania Belgio Nel è stato protagonista di una trionfale tourneè in Cina al fianco di Roberto Prosseda Il debutto discografico per l'etichetta Nuova Era di Torino con la registarzione dell'integrale delle composizioni per violino e piano di Sergej Prokoviev (in duo con Antonio Valentino) ha ricevuto le massime lodi della critica specializzata Nell'ambito della musica da camera è da sottolineare il successo dell'ormai pluriennale e consolidata collabora zione con Bruno Canino F Tra le numerose sonate per violino e pianoforte di Mozart da quelle scritte da bambino quando aveva otto anni (K e K ) alla grande Sonata K del la K è una di quelle che godettero subito di grande popolarità Abbozzata nel a Parigi o a Strasburgo e portata a termine al suo ritorno a Salisburgo all’inizio del risolveva in modo nuovo e per fettamente equilibrato il rapporto tra i due strumenti e tra le esigenze virtuosistiche e quelle espressive In un ordito stru mentale molto elaborato ma dove tutto appare naturale: i quattro temi che emergono nel primo movimento (uno dei quali in Fa minore inizia lo sviluppo in maniera del tutto inattesa) l’eloquio espressivo dell’Andantino sostenuto e can tabile nello stile di Johann Christian Bach l’atmofera spensie rata del Rondo finale Frutto di un raffinamento estremo fu anche la Sonata per violino e pianoforte di Ravel che impegnò il compositore dal al (Ravel diceva che aveva biso gno di tanto tempo «per eliminare le note inutili») È l’ultima composizione cameristica di Ravel dedicata a Hélène JourdanMorhange (che non poté eseguirla per problemi reu matici) presentata per la prima volta alla Salle Érard il maggio con George Enesco al violino e lo stesso compo sitore al pianoforte Ravel cerca combinazioni sonore inedite mirando all’estrema essenzialità della scrittura e alla caratte rizzazione dei due strumenti che ricorda da vicino alcune invenzioni timbriche e tematiche dell’Enfant et les Sortilèges: nei tratti pastorali dell’Allegretto nei sincopati jazz e negli ostinati ritmici del Blues con il violino che evoca suoni di banjo e di saxofono e il pianoforte trattato come uno stru mento a percussione nel virtuosismo e nelle ricercatezze colo ristiche del Perpetuum mobile che si conclude con un richia mo al tema pastorale del primo movimento La Sonata in Re maggiore di Prokof’ev nacque invece come una sonata per flauto composta tra il settembre del (quando il composi tore era a AlmaAta con Eisenstein per le riprese di Ivan il Terribile) e la primavera del ed eseguita il dicembre al Conservatorio di Mosca Tra il pubblico si trovava anche David Oistrach che chiese a Prokof’ev di farne una versione per violi no e che poi eseguì il giugno contribuendo alla noto rietà di questa versione che nel tempo eclissò quella originale per flauto Sonata in quattro tempi con un Moderato iniziale dal contegno neoclassico e impregnato di lirismo uno scher zo pieno di humour basato sulla contrapposizione di due cel lule ritmiche e sull’ambiguità armonica tra maggiore e mino re un Andante molto espressivo in Fa maggiore un Allegro conclusivo che è una vera e propria sfilata di episodi virtuosi stici Interamente volto all'esibizione della tecnica violinistica è infine Introduzione e tarantella di Sarasate pezzo da salotto 24 luglio GIOVEDÌ ore Cori Chiostro di S Oliva FABRIZIO VON ARX ROBERTO PROSSEDA violino pianoforte WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Sonata in Si bemolle maggiore K per violino e pianoforte Allegro moderato Andantino sostenuto e cantabile Rondo MAURICE RAVEL ( ) Sonata per violino e pianoforte Allegretto Blues Perpetuum mobile SERGEJ PROKOF’EV ( ) Sonata n op per violino e pianoforte Moderato Scherzo Andante Allegro con brio PABLO DE SARASATE ( ) Introduzione e tarantella op per violino e pianoforte composto nel poi rielaborato in una versione per violi no e orchestra che conquistò una vasta popolarità: l'introdu zione (Moderato) con la sua melodia ondeggiante sembra un esercizio di riscaldamento prima della rutilante Tarantella (Allegro vivace) in / Gianluigi Mattietti R OBERTO PARUZZO laureatosi con il massimo dei voti lode e menzione “ad honorem” presso il Conservatorio "GVerdi" di Milano si perfeziona con Franco Gei erede della scuola pianistica di Arturo Benedetti Michelangeli Vincitore di numerosi primi premi in concorsi nazionali ed internazionali inizia la sua attività solistica presentandosi nei principali teatri italiani ed esteri: Teatro La Fenice e Goldoni di Venezia Bibiena di Mantova Ponchielli di Cremona Donizetti di Bergamo Goldoni di Firenze Sociale di Trento Teatro Nuovo di Udine Eden di Treviso Toniolo di Mestre Auditorium Haydn di Bolzano Theater Volkhaus di Zurigo National di Berna Montforthaus di Feldkirch Theater Basel Teatro di Locarno Stadtstheater di Schaffausen Stadtshalle di Balingen HebbelTheatre di Berlino Teatro di Istanbul HongKong Dal viene rego larmente invitato dalle più prestigiose istituzioni concertisti che italiane quali La Società dei Concerti e Serate Musicali di Milano Società dei Concerti di Cremona Accademia I Filarmonici di Verona Regio di Parma Maggio Musicale Fiorentino Accademia Filarmonica Romana Associazione “AScarlatti” di Napoli Festival Internazionale delle Nazioni di Città di Castello Nel effettua una tournée con l’Orchestra “Haydn” di Bolzano e Trento eseguendo il Terzo Concerto di Beethoven sotto la direzione di Johannes Wildner Nel accompagnato dall’Orchestra Sinfonica delle Fiandre diretta da David Angus si è esibito al Concertgebow di Brugge al Teatro DeSingel di Anversa al Teatro del Conservatorio di Bruxelles concludendo la tournée a Milano nella Sala Verdi del Conservatorio Tra i suoi recenti impegni spiccano i concerti al Teatro dell’Opera de Nice la tournée con l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto i concerti con l’Orchestra Sinfonica di Udine e con I Virtuosi Italiani Collabora stabil mente con I Solisti del Teatro alla Scala con i quali ha recentemente pubblica to due CD per la rivista musicale Amadeus Ha regi strato per la RAI RTSI e Sky Classica ed incide per le case discografiche Concerto e Ambitus "Sonate o Fantasie (che importa il nome!)" scriveva Robert Schumann nel affermando che effettivamente la forma della Fantasia ben si adatta alla poetica e al procedere instabi le della propria inventiva ad una concezione del tempo e della logica dove dominano la compresenza di idee l'intuizio ne il frammento l'aforisma musicale la predilezione per le forme brevi il tutto fuso con una cantabilità intima e sognan te nel dualismo tra introversione lirica e slancio appassionato La Fantasia op nasce in un contesto dove autobiografismo e illuminazione artistica si confondono Scritta nel durante il tormentato periodo in cui Schumann e Clara non potevano sposarsi per il rifiuto del padre di lei diventa una sorta di veicolo di messaggi segreti: "Non è che un lungo grido d'amore per te Non puoi capire "Fantasia" se non ritor ni con la mente a quella infelice estate in cui io rinunciai a te Il primo movimento è quanto ho scritto di più appassio nato è un profondo lamento per te" scrive Schumann a Clara Originariamente la Fantasia era stata concepita come una Grande Sonata per contribuire alla sottoscrizione che Liszt aprì per l'erezione di un monumento a Beethoven; ne risulta no la dedica a Liszt le citazioni poi soppresse della settima sinfonia beethoveniana e la conservata ripresa alla fine del primo movimento di un lied di Beethoven dal ciclo "All'amata lontana" (con evidente riferimento a Clara) La Fantasia rias sume così un ricco intreccio di tensioni spirituali in una ric chezza di espressioni musicali timbriche che ne fanno un capolavoro di immaginazione e slancio poetico In nessun altro genere Chopin svelò l'ampiezza del suo genio nessun altro si presta allo studio del suo stile musicale nessun altro rivela l'intima connessione tra la sua musica e quella della sua terra Raccolta la Mazurka come rivelazione dell'e spressività contadina della sua regione la Mazowia e come genere di consumo della città in cui viveva Varsavia la elevò ad un grado di perfezione che resterà ineguagliato e creò quegli immortali capolavori nei quali ha lasciato il meglio della sua genialità musicale Scrivendo Mazurche dall'infanzia agli ultimi giorni (l'ultima composizione lasciata in abbozzo è una Mazurca) in esse vi è tutto lo svolgersi della sua persona lità artistica come stile compositivo e come concezione musi cale per cui l'analisi tecnicoformale ed espressiva di queste opere ci dà la chiave della comprensione di Chopin artista dagli inizi di carattere ritmico alle ultime danze di carattere polifonico da quelle ballabili e salottiere ai poemi lirici "Nei salotti faccio finta di essere calmo ma appena tornato a casa scaglio fulmini sul pianoforte" scrive Chopin all'amico Matuszynski e poco oltre: "Dal momento che era la vigilia di Natale tutto solo a passo lento verso mezzanotte me ne sono andato alla Cattedrale di Santo Stefano Quando arrivai ancora non c'era gente Restai in piedi nell'angolo più oscuro alla base di una colonna gotica Il silenzio era assoluto; tal volta solo il passo del sagrestano che accendeva le candele in fondo al tempio lo interrompeva Dietro di me una tomba sotto di me una tombamancava solo un sepolcro sopra di me Dentro mi scaturì allora un musica tetrae sentivo più che mai il mio assoluto abbandono" Questo passo (/ Dicembre ) può essere considerato l'atto di nascita dello Scherzo op forse non così come venne successivamente elaborato ma nella sua essenza psicologica e musicale L'opera inizia con due violenti accordi tenuti che sembrano più dissonanti di quanto in sé non siano per la loro brusca comparsa senza preparazione e sono quasi un grido che erompe da profonda disperazione cui segue una fulminante melodia in figurazione di grande slancio La parte centrale è un vero e proprio Trio per il quale Chopin scelse una popolare melodia di Natale molto diffusa nella sua regione Chiude l'o pera una Coda fortemente drammatica ed elaborata incalzan te dinamicamente e cineticamente in un turbinoso crescendo di forza e di velocità Composti tra il e il i Quatre Valses oubliées costitui scono insieme al ciclo dei Mephisto Waltz le ultime opere pia nistiche di un Liszt visionario e come quelli si avvalgono di un linguaggio armonico nuovo di assoluta modernità Il primo valse oubliée è senza dubbio il più famoso ed eseguito; il tema centrale qui è quello della nostalgia della rivisitazione disin cantata di antichi splendori sonori I guizzi brillanti ricordo di passate stagioni d'applaudito virtuosismo sono improvvisi quanto effimeri: tutto si ripiega subito su toni intimi su sono rità preziose e ricercate perché è impossibile ricreare quel che non c'è più Di tematica Faustiana è il "MephistoValzer" versione piani stica de "La danza nell'osteria del villaggio" facente parte di "Due episodi dal Faust di Lenau" per orchestra Forse in nessun altra composizione di Liszt si manifesta con maggior evidenza la fondamentale dualità della sua natura: una profonda costante aspirazione alla sublimazione spiritua le contrastata con altrettanta continuità da tentazioni demo niache Una dualità si riflette anche nel modo in cui Liszt vive la musica che gli appare "arte insieme divina e satanica che più di ogni altra induce in tentazione" In linea sotto questo aspetto con la sua dimensione spettacolare legata alle sono rità irruente ai grossi contrasti alle forme ampie un virtuosi smo che spesso si è tradotto in una vera e propria sperimenta zione di nuove possibilità espressive Roberto Paruzzo 25 luglio VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea ROBERTO PARUZZO pianoforte ROBERT SCHUMANN ( ) Fantasia in Do maggiore op Durchaus fantastish und leidenschaftlich vorzutragen Maßig durchaus energisch Langsam getragen Durchweg leise zu halten FRYDERYK CHOPIN ( ) Mazurche: op n in Fa minore Con anima op n in La minore Lento ma non troppo op n in La bemolle maggiore Allegretto op n in Si minore Mesto op n in Sol diesis minore Lento op n in Do maggiore Allegretto op n in La minore Moderato animato Scherzo in Si minore n op Presto con fuoco FRANZ LISZT ( ) Valse oubliée n Allegro MephistoValse n Allegro vivace (quasi presto) AOLO FRESU inizia lo studio dello strumento all'età di anni nella Banda Musicale del proprio paese natale e dopo varie espe rienze di musica leggera scopre il jazz nel ed inizia l'attività professionale nel registrando per la RAI sotto la guida di Bruno Tommaso e frequentando i Seminari di Siena jazz Nel si diploma in tromba presso il Conservatorio di Cagliari e nello stesso anno vince i premi «RadioUno jazz» «Musica jazz» e «RadioCorriere TV» come miglior talento del jazz italiano Nel vince il premio «Top jazz» indetto dalla rivista “Musica jazz” come miglior musicista italiano miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet) e miglior disco (premio «Arrigo Polillo» per il disco “Live in Montpellier”) nel il premio come miglior musicista europeo attra verso una sua opera della “Académie du jazz” di Parigi ed il prestigioso “Django d’Or” come miglior musicista di jazz europeo e nel l’anno la nomination come miglior musicista internazionale Solo i primi in una lunga serie di riconoscimenti che proseguono nel presente musicale Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali ha suonato in ogni continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi anni: F D'Andrea G Tommaso B Tommaso T Ghiglioni E Rava A Salis E Pieranunzi G Gaslini GL Trovesi R del Fra A Romano G Ferris J Taylor K Wheeler P Danielsson J Christensen G Mulligan B Brookmayer D Liebman K Berger D Holland R Beirach J Zorn J Abercrombie H Merril R Towner R Galliano M Portal T Gurtu J Lee Gunther Schüller P McCandless J Hall L Soloff Uri Caine Gil Evans Orchestra Toots Thielemans Ha registrato oltre duecentosettanta dischi di cui oltre trenta a proprio nome collaborando tra gli altri con M Nyman E Parker Farafina O Vanoni Alice T Gurtu G Schüller Negramaro Stadio Dirige le linee artistiche del Festival “Time in jazz” di Berchidda ed è direttore artistico e docente dei Seminari jazz di Nuoro E' stato più volte ospite in grandi organici quali la “GON Grande Orchestra Italiana” l'ONJ Orchestra nazionale di jazz francese la NDR orchestra della Radio tedesca di Amburgo e l’italiana Instabile Orchestra Ha coordinato inoltre numerosi progetti multimediali collaborando con attori danzatori pittori scultori poeti e scrivendo musiche per film documentari video o per il Balletto o il Teatro Oggi è attivo con una miriade di progetti che lo vedono impegnato per oltre duecento concerti all’anno pressoché in ogni parte del globo Molte sue produzioni discografiche hanno ottenuto prestigiosi premi sia in Italia che all'estero Vive tra Parigi Bologna e la Sardegna e dirige l'Associazione Culturale TIME IN JAZZ a Berchidda con la quale organizza il prestigioso Festival Internazionale TIME IN JAZZ dal P RI CAINE è nato a Philadelphia dove ha cominciato a studiare piano con Bernard Peiffer all'età di dodici anni incoraggiato dai genitori Peiffer un brillante e sottovalutato pianista francese richiedeva al giovane allievo una nuova composizione ogni set timana che veniva poi rielaborata estesa deformata e arricchita Tale approccio si rivelò basilare nello sviluppo non solo della tec nica sulla tastiera ma anche della teoria jazzistica Da quel momento i suoi ascolti cominciano a spaziare da Glenn Gould fino a Oscar Peterson Herbie Hancock e Cecil Taylor Le lezioni di Peiffer durate quattro anni aiutano Uri a trovare la propria sonorità sullo strumento Quando si iscrive all'università Caine è già coinvolto nella scena jazzistica della sua città; nel frattempo studia composizione con George Rochberg e George Crumb seguendo contemporaneamente corsi di letteratura Tali studi insieme all'ele vato ambiente familiare generano quella flessibile e raffinata cultura che emergerà successivamente in tutti i suoi dischi Intanto suona con i grandi maestri che visitano Philadelphia da Freddie Hubbard a Joe Henderson Phil Woods e Lester Bowie La combina zione fra frequentazioni jazzistiche e gli approfonditi corsi di musicologia nei quali gli viene richiesto per esempio di identificare da un ascolto di dieci secondi un brano tratto da qualunque repertorio degli ultimi cinque secoli fanno di Caine una personalità musicale apertissima e sempre pronta a travalicare i confini di tutti i generi Trasferitosi a New York Caine registra i primi due dischi come solista Sphere music nel e Toys nel per la JMT la prima etichetta di Stefan Winter Il secondo contiene una citazio ne dalla Prima Sinfonia di Mahler che su insistenza dello stesso Winter porta Caine ad immergersi profondamente nella musica del grande compositore Nel è la volta di "Wagner e Venezia" dove l'autore del "Tristano" viene riarrangiato per una piccola for mazione di archi fisarmonica e pianoforte Un nuovo cambio di fronte è pronto per l'opera successiva "Blue Wail" un disco in trio con James Genus e Ralph Peterson jr costruito su materiale originale poi nel ritorna al repertorio mahleriano con il doppio "Live in Toblach" registrato a Dobbiaco la cittadina che vide la nascita di molti capolavori del compositore boemoaustriaco Nello stesso periodo l'eclettico Caine dirige la registrazione di "Sidewalks of New York" un audiofilm dedicato a Tin Pan Alley e agli albori della grande canzone americana Caine inoltre non dimentica il proprio ruolo di sideman nei contesti più diversi fra i quali citiamo le formazioni di Dave Douglas Arto Lindsay Sam Rivers Rashied Alì Bobby Watson The Master Musicians of Jajouka e soprattut to Don Byron con il quale condivide l'approfondito studio per i repertori classici della musica ebraica Recentemente Uri ha diretto con incredibile successo di pubblico e critica la Biennale Musica di Venezia e – per tre anni consecutivi – il festival jazz di Bergamo U Uri Caine è noto per le sue visionarie rivisitazioni di repertori classici un lavoro iniziato con un omaggio a Gustav Mahler e proseguito con i Lieder di Robert Schumann e le Variazioni Golberg di Johann Sebastian Bach pubblicati dall'etichetta Winter & Winter che gli hanno assicurato uno straordinario successo fino ad essere invitato con il programma dedicato a Mahler anche dal prestigioso festival di musica classica di Salisburgo Per queste sue prove Caine ha scelto organici variabili con presenze inaspettate in grado di confrontare musicalità diverse dalla tradizione classica europea al jazz all'elettronica al klezmer al rock qualificandosi come uno degli architetti più intelligenti e sensibili della musica d'oggi Non sorprende dunque l’incontro con Paolo Fresu ecumeni camente riconosciuto quale musicista altrettanto attento ai diversi suoni del contemporaneo I due si sono conosciuti nel a Berchidda quando Uri – ospite del festival curato da Paolo – ha interreagito più volte nel corso dello stesso even to con la tromba di Fresu confessando di essere stato total mente coinvolto dalle atmosfere e dai suoni dei vari progetti che lo avevano visto ospite In quelle esperienze e in questo nuovissimo approccio in duo Caine rivela il suo rapporto enci clopedico con la tradizione jazz fatto di versatilità rispetto e profonda conoscenza come ha anche dimostrato nelle decine di prove che lo hanno impegnato come accompagnatore Dagli esordi non ancora diciottenne nella natia Filadelfia insie me a leggende quali il sassofonista Hank Mobley alle prove dell'attualità con colleghi come il clarinettista Don Byron il trombettista Dave Douglas il violinista Mark Feldman Caine si è sempre mostrato uno degli artisti più illuminati e creativi della musica d'oggi Il dialogo proponibile dall’incontro con Paolo Fresu – basato essenzialmente sull’interpretazione per sonale e personalizzata di alcuni standard “pericolosi” della storia jazzistica è di quelli di altissimo valore qualitativo e già sulla carta capace di incuriosire ed affascinare anche il più lontano e tiepido appassionato Il riferimento logico è quello con il trio di Keith Jarrett… il sentimento che muove l’espe rienza è lo stesso Da non perdere Dopo una serie di concerti nell’estate Fresu e Caine hanno pubblicato il cd “Things” per la prestigiosa etichetta Blue Note dedicato ad una rilettu ra di alcuni brani divenuti classici del jazz Come accade per il trio “standards” di Keith Jarrett Fresu e Caine insieme hanno dimostrato quanto sia possibile rinnovare alcune tra le pagine più famose del jazz tra ammalianti ballad ed invenzioni ritmi che che rendono il cd “Things” un disco assolutamente da non perdere come le loro esibizioni in concerto Il duo si appresta a registrare un nuovo lavoro discografico che vedrà la luce a cavallo fra il e il 26 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani PAOLO FRESU URI CAINE “THINGS” tromba pianoforte VARIAZIONI GOLDBERG Composte intorno al e pubblicate come quarta parte del Clavierübung le Variazioni Goldberg furono così intitolate non da Bach ma da Johann Nikolaus Forkel autore della sua prima biografia nel Secondo Forkel sarebbero state composte per il gio vane clavicembalista Johann Gottlieb Goldberg (quattordicenne allievo di Bach che aveva già la fama di grande virtuoso: si narrava che potesse leggere qualunque spartito a prima vista persino al rovescio sul leggio) che doveva accompagnare le notti insonni del conte Hermann Carl von Keyserling ambasciatore russo alla corte di Dresda e grande estimatore di Bach Non c’è alcuna testimo nianza di questa storia nemmeno la dedica sullo spartito è però possibile che Bach abbia donato a Keyserling una copia già stampa ta in occasione di una visita a Dresda nel e che successivamente queste variazioni siano entrate nel repertorio notturno di Goldberg Come nella maggior parte delle variazioni dell'epoca le Goldberg sono costruite sulla linea armonica del basso anziché sulla struttura melodica Composte per un clavicembalo a due tastiere rappresentano insieme all'Arte della fuga e all’Offerta musi cale uno dei vertici delle sperimentazioni bachiane nel campo del contrappunto ma anche nel campo delle tecniche esecutive per il virtuosismo strumentale che richiama lo stile di Scarlatti (ad esempio nella ricerca degli ampi intervalli o nell’incrocio della mani) Le trenta variazioni sono divise in dieci gruppi di tre variazioni ciascuno: la prima di ciascun gruppo è una danza la seconda una tocca ta la terza un canone (a tre voci) che di volta in volta aumenta l'intervallo di distanza delle voci dall’unisono alla nona Ma è anche possibile dividere il ciclo in due parti simmetriche con una cesura a partire dalla variazione n concepita non a caso come un’Ouverture alla francese e suddivisa in un preludio dal ritmo puntato e in un seguito contrappuntistico L’aria iniziale in Sol mag giore (che si trova anche nel Clavierbüchlein di Anna Magdalena) è una imponente sarabanda di battute divisa in due sezioni simmetriche (struttura formale che viene rispettata nell’intero ciclo) con le due voci superiori molto fiorite Le trenta variazioni pre sentano una sapiente scrittura contrappuntistica però ricca di soluzioni brillanti ritmi di danza vivide caratterizzazioni stilistiche: dalla polonaise in tempo ternario (var) al ritmo vivace di un passepied (var) dalla giga (var e ) alla fughetta a quattro voci (var) dalla sarabanda (var e ) al minuetto (var) dalla scrittura virtuosistica (var ) allo stile polifonico più severo (var) e alla variazione cromatica (var: in Sol minore come la var e la ) Bach ha costruito l’ultima variazione (var ) intitolata Quodlibet utilizzando la melodia di due canzoni popolari tedesche «Ich bin so lang nicht bei dir g'west» (Non sono stato così a lungo presso di te) e «Kraus und Rüben haben mich vertrieben» (Crauti e rape mi hanno scacciato – che prosegue: se mia madre avesse cucinato carne sarei rimasto più a lungo) È ancora un aneddoto riportato da Forkel a spiegare questa scelta rimandando alle riunioni della famiglia Bach incontri conviviali tra musicisti che si divertivano a improvvisare delle armonizzazioni (che chiamavano appunto Quodlibet) su canzoni popolari comiche e sboccate Gianluigi Mattietti 27 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova Lo spartito originale delle Variazioni sembra suggerire sin dalla prima lettura una stesura per più esecutori Viene infat ti spontaneo pensare ad una partitura di musica da camera trasposta oppure nelle variazioni più ricche compressa nel doppio pentagramma del clavicembalo La gran maggioranza delle Variazioni è a due od a tre voci e la destinazione di ognuna di queste ad un differente strumento è insita nella scrittura stessa La scelta di violino viola e vio loncello pare la più consona e permette inoltre di mantenere l’unità timbrica dell’opera Nelle Variazioni a due voci la distribuzione delle parti è stata fatta assecondando la tessitura degli strumenti passando da uno all’altro se necessario ma mantenendo il più possibile l’o mogeneità del suono La quarta voce presente nell’Aria inizia le e nelle Variazioni è stata ripartita in doppie corde soprattutto fra violino e viola tenendo presente la faci lità di realizzazione necessaria per ottenere il migliore risulta to Le ultime battute della Variazione sono state risolte assegnando al violino scale in terze ed in seste Il dialogo tra le singole voci che richiede ad un interprete al cembalo oppure al pianoforte una sia pur lieve dose di “simu lazione” diventa naturale e spontaneo nel momento in cui ogni singola linea musicale è impersonata da un diverso stru mentista La tensione esecutiva fra i musicisti diviene anch’es sa nella realtà del discorso parte integrante dell’estetica interpretativa contribuendo in modo rilevante alla vivezza dell’esposizione Dal punto di vista della pratica esecutiva il suggerimento di suddividere l’imponente struttura delle Goldberg in tre grandi sezioni in cui le variazioni fluiscono l’una nell’altra senza solu zione di continuità tende a valorizzare nel modo più efficace il maestoso respiro che caratterizza l’opera Questa edizione nasce nell’intento di rendere accessibile il meraviglioso mondo delle Variazioni Goldberg alla famiglia degli strumentisti ad arco attraverso una versione in cui l’ane lito di fedeltà all’originale è stato priorità costante Partitura e parti sono liberamente ottenibili nel sito wwwgiu rannacom Bruno Giuranna MARIANA SIRBU BRUNO GIURANNA ROCCO FILIPPINI violino viola violoncello JOHANN SEBASTIAN BACH ( ) Variazioni Goldberg BWV (trascr di B Giuranna) Aria : Variatio a Clav Variatio a Clav Variatio a Clav Canone all’unisono Variatio a Clav Variatio a ovvero Clav Variatio Clav Canone alla Seconda Variatio a ovvero Clav Variatio a Clav Variatio a Clav Canone alla Terza Variatio a Clav Fughetta Variatio a Clav Variatio Canone alla Quarta Variatio a Clav Variatio a Clav Variatio a Clav Canone alla Quinta Andante Variatio a Clav Ouverture Variatio a Clav Variatio a Clav Canone alla Sesta Variatio a Clav Variatio a Clav Variatio Canone alla Settima Variatio a Clav Alla breve Variatio a Clav Variatio a Clav Canone all’Ottava Variatio a Clav Adagio Variatio a Clav Variatio a Clav Canone alla Nona Variatio a Clav Variatio a ovvero Clav Variatio a Clav Quodlibet Aria da capo ARIANA SIRBU nata a Iasi in Romania ha compiuto i suoi studi all’Accademia di Musica di Bucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu Ha iniziato giovanissima la carriera con certistica ottenendo numerosi premi internazionali ed ha suonato come solista nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo Nel è stata tra i fondatori del Quartetto Academica Nel entra a far parte del Trio di Milano con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco Filippini con il quale ha partecipato a numerose tournées in Europa USA Canada e Australia Nel Mariana Sirbu è divenuta il leader del gruppo I Musici Dal è anche membro fondatore e primo violino del Quartetto Stradivari Ha inciso per la Philips Dynamic Schwann Harmonia Mundi UNICEF e Decca Ha insegnato all’Accademia di Musica di Bucarest alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo all’Accademia Europea di Musica di ErbaComo e ai Corsi di Perfezionamento di Sermoneta Attualmente è docente alla Scuola di Musica di Fiesole e all’University of Limerick in Irlanda Mariana Sirbu suona un violino A Stradivari del sopran nominato “Conte de Fontana” M RUNO GIURANNA nato a Milano ha compiuto gli studi musicali a Roma Tra i fondatori del complesso I Musici e particolarmente attivo come membro del Trio Italiano d'Archi ha iniziato la carriera solistica presentando in prima esecuzione assoluta con la direzione di Herbert von Karajan la Musica da Concerto per viola e orchestra d'archi composta per lui da Giorgio Federico Ghedini Da allora ha suonato con prestigiose orchestre diretto da Claudio Abbado Sir John Barbirolli Sergiu Celibidache Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti E’ docente ai Corsi di perfeziona mento di Sermoneta e presso la Fondazione Stauffer di Cremona La sua discografia comprende la Sinfonia Concertante di Mozart l'integrale dei Concerti per Viola d'amore di Vivaldi ed i Quartetti con pianoforte di Mozart prodotti dalla Philips Nel l'incisione dei Trii di Beethoven realizzata con la violinista AnneSophie Mutter ed il violoncellista Mstislav Rostropovich per la Deutsche Grammophon ha ottenuto una Grammy Award Nomination B OCCO FILIPPINI è nato a Lugano (Svizzera) in una famiglia di artisti Compiuti gli studi sotto la guida di Pierre Fournier vince nel il Concorso Internazionale di Ginevra iniziando subito dopo la carriera concertistica Ha dato un centinaio di concerti nei principali centri musicali d’Europa America Giappone e Australia ospite delle più grandi sale (La Scala di Milano Albert Hall e Festival Hall di Londra Théâtre des ChampsÉlysée di Parigi Philharmonie di Berlino Musikverein e konzerthaus di Vienna Herkulessaal di Monaco Concertgebouw di Amsterdam Carnegie Hall e Lincoln Center di New York Opera House di Sidney Suntory Hall di Tokyo Teatro Colón di Buenos Aires) e di famosi festival (Lucerna Spoleto Marlboro Salisburgo Edimburgo Helsinki Stresa Pesaro Ravenna) Svolge un’intensa attività discografica Nel ha fondato il “Trio di Milano” e più recentemente il “Quartetto Accardo” Nella musica da camera collabora da anni con alcuni tra i più grandi concertisti del nostro tempo Di recente ha intensificato la sua attività di direttore d’orchestra alla testa di complessi quali l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto di Mantova di Santa Cecilia l’Orchestra Verdi e quella dei “Pomeriggi Musicali” di Milano la Scarlatti di Napoli la Filarmonica di Torino e altre Docente di violoncello presso il Conservatorio Verdi di Milano per venticinque anni nel ha dato vita ai corsi dell’Accademia Stauffer di Cremona insieme a Salvatore Accardo Bruno Giuranna e Franco Petracchi Dal è docente del corso di perfezionamento di musica d’insieme presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Già membro dell’Academy of the European Mozart Foundation” tiene numerosissimi corsi di perfezionamento tra cui quello presso la Scuola di Fiesole e Sermoneta Nel è stato insignito del Premio della Fondazione del Centenario della Banca Svizzera Italiana per il contribu to allo sviluppo dei rapporti culturali tra Svizzera e Italia Alcuni fra i massimi compositori di oggi quali Luciano Berio Franco Donatoni e Salvatore Sciarrino gli hanno dedicato loro opere Il suo violoncello è il Gore Booth di Antonio Stradivari () uno degli strumenti più pregiati della sto ria della liuteria E’ Accademico Effettivo di Santa Cecilia R DOARDO CATEMARIO è nato a Napoli ed ha intrapreso lo studio della chitarra all’età di cinque anni Ha studiato dapprima con Salvatore Canino poi con Pedata Tomàs Aruta e Maria Luisa Anido Pianoforte e analisi con Titina De Fazio ed interpretazione con i compositori latinoamericani Leo Brouwer e Oscar Casares Chitarrista estremamente versatile passa con disinvoltura dal repertorio romantico a quello barocco al novecento storico alla musica contemporanea e d’avanguardia Il suo repertorio include una enorme quantità di pezzi solistici oltre che la quasi totalità del repertorio da camera e concerti per chitarra ed orchestra Vanta al suo attivo numerosi primi premi di concorsi nazionali ed internazionali Ha vinto tra l’altro il primo premio dei prestigiosissimi concorsi “Andres Segovia” di Almuñecar (Granada) nel e di Alessandria nel Catemario si è esibito in concerti trasmissioni radiofoniche e televisive nonché nei maggiori festival di musi ca da camera in Europa Stati Uniti Sud America e Regno Unito In stagioni concer tistiche italiane quali: Associazione Scarlatti di Napoli Amici della musica di Palermo Perugia e Padova e straniere: Vienna (Grosser Saal of the Wiener Musikverein) Madrid (Auditorio Nacional) Londra (St John's Smith Square e Royal Academy) New York (Weill Hall at Carnegie Hall) Parigi (Citè de la musique) Buenos Aires (Teatro Coliseo) Hamburg (MusikHalle) Valencia (Auditorium del Conservatorio) E’ apparso in numerose trasmissioni televisive e radiofoniche per le maggiori reti nazionali europee TVE (Spagna) RTF (Francia) RAI e RAI (Italia) Ha suonato in prima assoluta composizioni a lui dedicate tra cui: "El Kalasha de AValokitesvara" di Eduardo Morales Caso “I racconti di Mamma Orca” di Roberto De Simone per chitarra e quartetto d’archi “Cuadernos de Danzas” di Marcelo Sotelo per violino chitarra e ensemble e “Concerto Serenata” di Oliviero Lacagnina per chitarra e orchestra d’archi E’ stato ospite in qualità di solista di grandi orche stre: Wiener Akademie Accademia Bizantina Orchestra della Toscana Orchestra di Stato del Messico Orchestra filarmonica Italiana Solisti di Fiesole con direttori quali: Martin Haselboek Ottavio Dantone Anton Garcia Abril Enrique Batiz Nicola Paszkowski Oliviero Lacagnina Catemario affianca alla sua car riera da solista una intensa attività cameristica che lo ha portato a collaborare con musicisti quali: Alain Meunier Massimo Quarta Roberto Fabbriciani Antonello Farulli Mario Ancillotti Sylvie Gazeau Gabriele CassoneVittorio e Duccio Ceccanti Nicoletta Curiel Vincent Aguettant Oscar Casares La sua produ zione discografica include lavori per: ARTS Music e Koch Schwann Le sue registrazioni hanno vinto numerosi premi della critica quali: Cinque stelle di “Musica” (Italia) Scelta del mese di CD classica (Italia) Scelta dell’editore di Guitart (Italia) Joker di Crescendo (Belgio) Nel gennaio la sua incisione del Concerto n di Giuliani è stata allegata al BBC Music Magazine Ha tenuto Master Classes in Francia Spagna Italia Regno Unito ed Austria Collabora con il Mozarteum di Salisburgo dove tiene un corso durante la "Sommer Akademie" e con La Royal Academy di Londra E’ stato titolare della cattedra di perfezionamento ed interpretazione presso il “Conservatoire International de Paris” (Parigi Francia) dal fino al giugno del Tiene il "Corso Biennale di perfezionamento" presso l'Accademia Musicale di Firenze dal E La frequente interscambiabilità tra gli strumenti in epoca baroc ca che rende spesso plausibile l’esecuzione di alcuni pezzi su strumenti diversi da quelli cui originariamente erano destinati (come le Sonate di Scarlatti originariamente per clavicembalo ma adottate da molti chitarristi) è testimoniata anche da indi cazioni ambigue che compaiono sui frontespizi di alcune pubbli cazioni musicali dell’epoca Ne è un esempio il Preludio Fuga e Allegro BWV di Bach che porta l’indicazione «per liuto o cembalo» e che appartiene ad un piccolo repertorio di composi zioni destinate al liuto ma ricavate da altri pezzi originariamen te scritti per violino o per violoncello Il liuto godeva di grande reputazione in Germania all’epoca di Bach e la scrittura degli arpeggi del Preludio Fuga e Allegro sembra coincidere con lo stile tipico dei liutisti dell’epoca (come Sylvius Leopold Weiss) Il manoscritto che risale probabilmente al mostra anche un’architettura formale piuttosto originale: il Preludio in / si conclude con una breve coda che riprende il motto iniziale e conduce direttamente alla Fuga con da capo basata su un breve soggetto e caratterizzata da un fitto sviluppo centrale; la com posizione si chiude con un Allegro dall’andamento ritmico oscil lante tra / e / A modelli bachiani si ispirò spesso il composi tore messicano Manuel Maria Ponce che dedicò alla chitarra numerosi lavori scritti sotto la spinta costante ed entusiasta di Andrés Segovia Pur non essendo un chitarrista Ponce (che era stato allievo di Enrico Bossi e di Paul Dukas) seppe cogliere lo spirito dello strumento come pochi altri compositori nel Novecento Il Thème variée et Finale composto a Parigi nel mostra una scrittura complessa un tessuto armonico denso basato su masse accordali e un fitto ordito polifonico con un tema che progredisce in virtuosismo dalla prima alla quarta variazione per poi lasciare spazio ad un’oasi di lirismo dalle tinte impressionistiche e a un acceso finale La Sonata op é invece l’unica composizione per chitarra nel catalogo di Alberto Ginastera Scritta nel (per il chitarrista brasiliano Carlos BarbosaLima) rappresenta il più raffinato esempio nel trattamento di elementi popolari sudamericani di spunti creoli di elementi andini (cantos de caja baguala vidala) nell’uso di ritmi di danza come il malambo delle Pampas L’Esordio è un solenne preludio seguito da una melodia ispirata ai canti degli incas quechua; lo Scherzo da eseguirsi «il più presto possibile» è un gioco di luci e ombre dalle textures contrastanti con una citazione alla fine del tema di Beckmesser dei Meistersinger wagneriani; il terzo movimento è un Canto come una poesia d’amore dal carattere rapsodico che si collega direttamente al rondò finale vivace e focoso innervato da ritmi di danza da contrasti estremi («sforzatissimo» «frenetico» «delirante») da effetti di rasgueado e tambora Astor Pizzolla fu allievo di 30 luglio MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo EDOARDO CATEMARIO chitarra DOMENICO SCARLATTI ( ) Sonate MANUEL MARIA PONCE ( ) Thème variée et Finale JOHANN SEBASTIAN BACH ( ) Preludio Fuga e Allegro BWV ASTOR PIAZZOLLA ( ) Cinco Piezas Campero Romantico Acentuado Triston Compadre ALBERTO GINASTERA ( ) Sonata op Esordio Scherzo Canto Finale Ginastera e compose i suoi Cinco Piezas per il chitarrista argen tino Roberto Aussel che li eseguì nel a Parigi Due pagine cantabili e intensamente espressive (Romantico e Triston) si alternano con pezzi incalzanti come Campero costruito su un metro che passa costantemente da / a / come il ritmico Acentuado che include un effetto percussivo ottenuto colpen do le corde con il pugno come Compadre basato su una melo dia inframmezzata da effetti ritmici e dissonanti Gianluigi Mattietti Castello Caetani di Sermoneta Lezione di Corrado Romano CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE DI SERMONETA Corsi di Perfezionamento e di Interpretazione Musicale nel Castello Caetani di Sermoneta DIRETTORE: FRANCO PETRACCHI composizione ALESSANDRO SOLBIATI giugno luglio luglio ore Sermoneta Castello Caetani Lezioneconcerto NUOVE MUSICHE A SERMONETA Esecuzione dei brani composti dagli allievi durante il Corso di composizione Francesco Dillon violoncello Dario Savron marimba e percussioni clarinetto RICHARD STOLTZMAN giugno luglio pianoforte ELISS Ò VIRSALADZE luglio luglio violoncello e musica da camera ROCCO FILIPPINI luglio luglio contrabbasso FRANCO PETRACCHI luglio luglio tecnica del contrabbasso MIRELA VEDEVA luglio luglio flauto PETERLUKAS GRAF luglio luglio violino MARIANA SIRBU luglio luglio arpa URSULA HOLLIGER luglio luglio assistenti: Linda Di Carlo Clara Dutto Roberto Paruzzo Desirée Scuccuglia Romina Vavassori TESTIMONIANZE DOCENTI DEI CORSI PASSATI INCONTRI DI STUDIO E CONVEGNI PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI ARPA Ursula Holliger dal al CANTO Mascia Predit CLARINETTO Antony Pay dal al Ciro Scarponi Richard Stoltzman dal al COMPOSIZIONE Goffredo Petrassi Salvatore Sciarrino Alessandro Solbiati CONTRABBASSO Gary Karr Franco Petracchi dal al JeanMarc Rollez Mirela Vedeva dal al (tecnica del contrabbasso) FAGOTTO Sergio Azzolini FLAUTO PierreYves Artaud Roberto Fabbriciani PeterLukas Graf dal al Gerardo Levy MUSICA DA CAMERA Bruno Canino Cesare Ferraresi Rocco Filippini e dal al Bruno Giuranna London Gabrieli Quartet Alberto Lysy dal al Jehudi Menuhin Quartetto Borodin Sandor Vegh PIANOFORTE Dmitri Bashkirov Carlo Bruno Sergio Cafaro Michele Campanella Bruno Canino Aldo Ciccolini Philippe Entremont Alexander Lonquich Nikita Magaloff Bruno Mezzena Boris Petrushanskij dal al Charles Rosen Fou Ts’ong Elissò Virsaladze Vincenzo Vitale VIOLA Dino Asciolla Bruno Giuranna dal ‘ al ‘ Arrigo Pelliccia Peter Schidlof Christoph Schiller Reiner Schmidt Walter Trampler VIOLINO Pierre Amoyal Cesare Ferraresi Alberto Lysy Yehudi Menuhin Corrado Romano dal al Mariana Sirbu Gottfried Schneider Vladimir Spivakov Joseph Szigeti Sandor Vegh JeanPierre Wallez VIOLONCELLO Gaspar Cassadò Rocco Filippini e dal al Johannes Goritzky Ivan Monighetti Andrè Navarra Franco Maggio Ormezowski INCONTRI DI STUDIO e CONVEGNI ORGANIZZATI DAL Colloquio di Goffredo Petrassi con Fedele D’Amico: Petrassi e Salviucci Tavola rotonda: La musica nuova Incontro con i musicisti polacchi Stato attuale del linguaggio musicale Incontro con i musicisti francesi Stato attuale del linguaggio musicale Incontro con i musicisti sovietici I generi musicali e il loro pubblico Incontro con i musicisti spagnoli Sono ancora individuabili i caratteri nazionali della musica di oggi? Incontro con i musicisti statunitensi Convergenze e divergenze nelle esperienze artistiche contemporanee Convegno: Committenza e composizione Incontro con i musicisti giapponesi La musica e il suo spazio Il compositore parla di sé Incontro con i musicisti ungheresi Prospettive italiane e ungheresi La musica in Italia tra pubblico e privato Incontro con i musicisti tedeschi La musica in Germania dopo Darmstadt L’editoria musicale in Italia Incontro di Studio: Quale passato ha la musica oggi? Ad Elliott Carter per i suoi anni Incontro con i musicisti sovietici La musica in Unione Sovietica Seminario di studi: Il libro musicale in Italia Incontro di studio: Dove va la musica d’oggi? Incontri internazionali di musica contemporanea Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti Verso il Duemila: la musica d’oggi tra produzione diffusione e documentazione Incontri internazionali di musica contemporanea Ritratto di Witold Lutoslawski Les liaisons dangereuses: musica parola poesia Incontri internazionali di musica contemporanea Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo anni di Festival Pontino; Per Petrassi: ricordi e testimonianze Incontri internazionali di musica contemporanea Donne compositrici: una nuova realtà musicale Ritratto di Aldo Clementi Incontri internazionali di musica contemporanea “luCiAnoBErio” Tavola rotonda: Roffredo Caetani Musicista Incontro di studio: San Tommaso d’Aquino e il ruolo dell’estetica nella cultura Incontri internazionali di musica contemporanea “LEM” Colloquio di Raffaele Pozzi con Fausto Razzi: “Parole/suoni/gesto/visività” Tavola rotonda: Il Compositore e il rock La musica d’oggi tra valore estetico e mercato Conferenza: “Vortex Temporum IIII: un’autoanalisi” di Gérard Grisey Colloquio di Enzo Restagno con Franco Donatoni: “Sette volte dieci” Convegno di studi: “Gino Contilli ()” Incontri internazionali di musica contemporanea “” Tavola rotonda: “Elliott Carter: un ritratto a tre voci” Tavola rotonda: “Incontro con Heinz Holliger” Tavola rotonda: “L’Europa in Italia: idee e progetti per la promozione della musica contemporanea” Incontri internazionali di musica contemporanea Le dialogue du son et de l’image I Tavola rotonda: “Suono e immagine: riflessioni ricerche tendenze” Tavola rotonda: “La musica come centro e presenza Incontro con Robert Cahen” Tavola rotonda: “Musica immagini figuralità” Incontri internazionali di musica contemporanea Le dialogue du son et de l’image II Tavola rotonda: “Dalla Spagna all’Europa: profilo di Luis de Pablo” Tavola rotonda: “Funzione e identità del compositore oggi” “Il Secolo di Petrassi” Convegno di Studi Mostra documentaria Concerti Incontri internazionali di musica contemporanea: Aldo Clementi e Luis de Pablo Incontri internazionali di musica contemporanea: Suoni dal Mito Incontri internazionali di musica contemporanea: Widmung Incontro di studio su Mario Bortolotto PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE ESEGUITE DAL ACILU A Gonzales PIANO AUTOFORMAS per pianoforte BONATO Giovanni ARPSODIA per arpa sola ALANDIA Edgar ROCIO per violino violoncello e pianoforte Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello e pianoforte BOSCO Gilberto A DUE D’IMPROVVISO per chitarra e clavicembalo ALBIN Corrado QUINTETTO per archi LE LÉTHÉ per flauto violoncello e soprano AMBROSINI Claudio IMPROVVISO (NOCHE OSCURA) BRIZZI Aldo DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I per sassofono BUSSOTTI Sylvano LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte FOGLIO D’ALBUM PER PETRASSI (al pianoforte: versione ) AGOSTO (quartetto d’archi da Sypario ) ANDRIESSEN/VAN DER AA THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film di Peter Greenaway CALLIGARIS Sergio SONATA OP per clarinetto e pianoforte ANZAGHI Davide SEGNI E SUONI per pianoforte CAPPELLI Gilberto LA MONTAGNA DI CÉZANNE FRAMMENTO per pianoforte ARATA Paolo LE TEMPS D’UN SOUPIR ARCÀ Paolo FLASH per chitarra FLUMEN per chitarra TRIO NOTTURNO per clarinetto violoncello e pianoforte ARMENTEROS Eduardo CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per quartetto d’archi BACCILE Walter E POI ? per viola violoncello flauto oboe percussione pianoforte e voce recitante BARATELLO Marino NOTTURNO per clarinetto solo PRÉLUDE FOLK GUITAR per chitarra sola CAPRIOLI Alberto STELLE ASSENTI SENZA TEMPO per pianoforte CARDI Mauro NUAGES per clarinetto e sei strumenti FIL ROUGE per trio d’archi e pianoforte CHAT per clarinetto basso e violoncello SOUFFLE CARTER Elliott RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino TRILOGY: BARIOLAGE INNER SONG IMMER NEU GRA per clarinetto per pianoforte TEMPO E TEMPI per soprano violino corno inglese e clarinetto basso UNA COLOMBA per voce e clarinetto BARCE Ramon KAMPA per pianoforte violino e violoncello CASTAGNOLI Giulio DUE MOTI D’ACQUA per due pianoforti BATTISTELLI Giorgio SECRET per flauto e clarinetto CASTALDI Paolo SIMILE C SONATA SCARLATTI HUIT PRÉLUDES AUX “SIRÈNES” BERIO Luciano DUETTI per violino e flauto (/) (versione a cura di AMorini ed EPorta dei Duetti per due violini autorizzata dall’Autore) CASTIGLIONI Niccolò DOPPIO CORO per strumenti a fiato CERCHIO Bruno CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e strumenti su versi di Gian Piero Bona CIMA Giovanni “FAIR PLAY FOR PAY” per clarinetto CLEMENTI Aldo STUDI per violino tromba e pianoforte per trombe corni e tromboni FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND “CANONI” per tre trombe e due tromboni FANTASIA per quattro chitarre TRIBUTE per quartetto d’archi per strumenti VOCALIZZO per voce e strumenti luCIAnoBErio per violino e flauto ETWAS per per flauto oboe clarinetto violino viola e violoncello DEDICA per clarinetto violoncello e pianoforte QUATTRO FOGLI per flauto clarinetto pianoforte violino viola e violoncello per sette strumenti e voce VERTIGO per ensemble MADRIGALE per due pianoforti COLOMBO TACCANI Giorgio IL PIANTO DI GIUTURNA per voce e sei strumenti CORREGGIA Paolo EPHEMERAL per chitarra strumenti e nastro magnetico DALL ’O NGARO Michele SETU per violino viola contrabbasso flauto clarinetto e chitarra ELOGIO PER UN’OMBRA L’OMBRA DI TIRESIA per sei strumenti TON SUR TON per due pianoforti DAMIANI Giovanni PERCHÈ FIBONACCI? SU GoFFrEDo PABLO Luis DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani SCHERZO per violino solo PARAÍSO Y TRES DANZAS MACABRAS NADERÍA per pianoforte UN DIA TAN SOLO per flauto e clarinetto !CIRCE DE ESPAÑA per mezzosoprano e sei strumenti OH! per pianoforte DE DE ROSSI RE Fabrizio MARE OBSCURITATUM DE STEFANI Mirco IRRTUM per soprano flauto e percussioni DI BARI Marco SEI STUDI SUL NATURALISMO INTEGRALE per pianoforte PRIMA SONATA per pianoforte STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE per chitarra STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE per pianoforte DINESCU Violeta KATA DITTRICH P Heinz KLAVIERMUSIK nr II per pianoforte DONATONI Franco LEM primo dei due pezzi per contrabbasso SERENATA II per strumenti TRIPLUM per flauto oboe e clarinetto in si bem “CEROCCHI ” per clarinetto violoncello e pianoforte EINAUDI Ludovico AI MARGINI DELL’ARIA per quintetto di fiati Pétér EÖTVÖS Zoltán JENEY Zoltán KOCSIS László SARY László VIDOVSZKY HOMMAGE A KURTÁG per quattro pianoforti ESPAJ Andrej MELODIA UNGHERESE D’AMICO Matteo DRILLS per violino violoncello flauto clarinetto e pianoforte ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su testi di B Cagli IN TRE per clarinetto violoncello e pianoforte NUNC ET FEDELE Ivan ETUDES BOREALES NOTTURNO DEL PUERTO David VELADURA per clarinetto pianoforte e vibrafono FRANCESCHINI Armando ORGANA (per strumenti) DENHOFF Michael MITTEN INS METAPHERNGESTÖBER per pianoforte FRANCESCHINI Matteo EIMì per soprano percussioni ed elettronica FANTICINI Fabrizio CANTO DI LAURA per flauto in do GALDI Enzo RICERCARE per pianoforte e quartetto d’archi GARUTI Mario QUARTETTO N KURTÁG György SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op per voce e pianoforte EIN AUGENBLICK LANG vers per oboe solo OMAGGIO A E CARTER vers per corno inglese GENTILE Ada MISTY per flauto e corno COME DAL NULLA per clarinetto RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre ZAPPING per flauto clarinetto violino e viola A GIFT FOR YOU per clarinetto LANDUZZI Cristina ELEGIA NOTTURNA GENTILUCCI Armando OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo METAFORE DEL TEMPO per pianoforte LOMBARDI Daniele AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte MINOTAURUS per pianoforte preparato amplificato danzatore e videoclip LAGANÀ Ruggero SONATINA per flauto e pianoforte DAI SETTE STUDI per violoncello solo n GIULIANO Giuseppe VIKRTIS DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed elaborazione elettronica MAESTRI Fabio STUDIO PER I “NOTTURNI” per flauto basso GRISEY Gerard ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso ACCORDS PERDUS per due corni MAGGI Dario IRRLICHT per nove strumenti BRENNEND per pianoforte solo GUARNIERI Adriano DA “PIERROT PIERROT!” per flauto solo MANCA Gabriele CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino e violoncello HALFFTER Cristobal DIALOGO per violino e viola HOCH Francesco SPURLOS per strumenti a fiato HOLLIGER Heinz PER URSULA per arpa TREMA per violino PER MARIA TERESA INCARDONA Federico SOAVE SIA IL VENTO sestetto SED NEC LINGUA LOQUI LUGO Claudio BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti MANCA Gabriele / VACCA Roberta / PACHINI Paolo VISIONI TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per video due voci recitanti e pianoforte MANN Robert CORN MANNUCCI Andrea SESTETTO D’ARCHI MANZONI Giacomo EPIGRAMMI per baritono clarinetto basso e strumenti MTRC per clarinetto violoncello e pianoforte VIDEOMUSIC per ensemble KNAPIK Eugeniusz SONATA per flauto solo MARTINO Donald CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per violoncello e clarinetto KOENIG G Michael SEGMENTE per flauto clarinetto basso e violoncello STREICHQUARTETT MELCHIORRE Alessandro LONTANANDO per quartetto d’archi KONDO Jo BONJIN per soprano contrabbasso e flauto BIRTHDAY HOCKET per flauto clarinetto pianoforte violino e violoncello MIRIGLIANO Rosario IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra MONNET Marc FANTASIA DOLOROSA per violino MORRICONE Ennio RIVERBERI (per i cento anni della nascita di Goffredo Petrassi) MOSCA Luca SONATA per pianoforte CADAQUES per due pianoforti RITRATTO (SU UNA SERIE DI PETRASSI) IN THE GARDEN AT NINFA per soprano e sei strumenti NONO Luigi DUETTO “IO FRAMMENTO DAL “PROMETEO” per flauto e clarinetto NOVA Riccardo STUDIO per pianoforte solista e strumenti OLIVERO Betty CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti MORENICA SOS per voce femminile e strumenti OPPO Franco ALCUNE VERITÀ INDIMOSTRABILI PALLASZ Edward TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per clarinetto basso e marimba PANNI Marcello TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari sul Salmo PASQUOTTI Corrado GRAFFITI per oboe solo PENNISI Francesco PROMENADE per pianoforte ACANTHIS per flauto e pianoforte CANZONE DA SONARE per pianoforte THE GARDEN (versione con pianoforte) per soprano e pianoforte NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre TRE PEZZI per clarinetto viola e pianoforte ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani ETUDERHAPSODIE per flauto clarinetto e pianoforte FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto violoncello e pianoforte CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto clarinetto pianoforte violino viola e violoncello PETRASSI Goffredo FANFARE PER TRE TROMBE IN DO TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA ROMANZETTA per flauto e pianoforte INNO per ottoni FRAMMENTO per orchestra PISATI Maurizio popHACK POSSIO Gianni VARIANTI A DIARIO per flauto clarinetto oboe fagotto e pianoforte POUSSEUR Henry LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico acuto L’ANTRE DE LA NYMPHE per voce femminile e strumenti PRIORI Massimo SONATINA PTASZYMSKA Marta UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano flauto e arpa RAZZI Fausto LARGHETTO per clarinetto e quartetto d’archi SMORFIE per tre voci flaauto violino pianoforte e nastro magnetico (da E Sanguineti) STUDIO PER “INSOGNO” per voce e nastro magnetico PER SETTE RENNA Enrico ABWECHSELN per clarinetto solo FERMENTUM per flauto oboe e clarinetto TIEF per clarinetto e contrabbasso RENOSTO Paolo ADAGIO per pianoforte BALLATA per pianoforte a quattro mani RIJNVOSN Richard PIECE OF CAKE per ensemble SBORDONI Alessandro DEDALUS per violino viola violoncello e contrabbasso SCHNEBEL Dieter CIRCE per arpa SCIARRINO Salvatore LET ME DIE BEFORE I WAKE CANZONA DI RINGRAZIAMENTO COME VENGONO PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto SCOGNA Flavio Emilio LA MAR per marimba SECO Manuel TRIO N per clarinetto violoncello e pianoforte SIMONACCI Giancarlo DUE STUDI per pianoforte SOCCIO Giuseppe SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo SPIRALI III per chitarra sola PULSAR SONGS per chitarra sola PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce pianoforte e ensemble PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble PULSAR SONGS VII per ensemble ANCORA SPRING per pianoforte SOLBIATI Alessandro E LA FLORS per arpa celesta clavicembalo e vibrafono LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani D’OMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello TRE PEZZI per chitarra POEM per percussioni (II VERSIONE) PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti DUE DIALOGHI per voce recitante clarinetto violoncello e percussioni TRE PEZZI per strumenti AM FUSS DES GEBIRGS per flauto clarinetto e pianoforte PICCOLO TRIO per clarinetto violoncello e pianoforte INNO video WEG NESOS DUE MOVIMENTI per soprano percussioni e mezzo elettroacustico FÊTE per pianoforte solo STACHOWSKI Marek MADRIGALI DELL’ESTATE per violino viola violoncello e soprano SZÖLLÖSY András SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte TADINI Michele TEATRO II per ensemble COME SEGUENDO UN CANTO per voce percussione ed elettronica TESEI Tonino CANONE COME MITO TESTONI Gianpaolo SERENATA per flauto TOGNI Camillo PER MAILA per flauto e pianoforte DER DOPPELGÄNGER per quartetto di chitarre TOSI Giorgio DUE NOTTURNI per pianoforte solo IMPROVVISO per pianoforte TUTINO Marco TRIO CANTATO per violino viola violoncello UGOLETTI Paolo FANTASIA SONATA per pianoforte DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte Vacchi Fabio CAPRICCIO SOPRA “ LA STATION THERMALE” per pianoforti VANDOR Ivan TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto SCHWEBENDE STERNE per voce femminile flauto violoncello e pianoforte HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto violoncello e pianoforte ASSEMBLAGE VARIAZIONI per pianoforte ZIMMERMAN R Heendn OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte ZIMMERMANN Walter LIED IM WÜSTENVOGELTON per flauto basso e pianoforte ° Festival Pontino di Musica Giardini di Ninfa: “Widmung” Incontro di Studio su Mario Bortolotto e la cultura musicale italiana Da s a d Aldo Nicastro Alberto Arbasino Roberto Calasso Paolo Donati Daniele Spini Giorgio Pestelli Anna Ottani Cavina Francesco Zambon ° Festival Pontino di Musica Roma Auditorium Parco della Musica da s a d Bruno Canino Mariana Sirbu Rocco Filippini Franco Petracchi Bruno Giuranna CAMPUS INTERNAZIONALE DI MUSICA Via Varsavia LATINA Segreteria di Latina Tel Fax Segreteria di Sermoneta Tel e Fax (dal giugno) http://wwwcampusmusicait | Email: info@campusmusicait BIGLIETTI Concerti a Sermoneta Priverno e Cori: intero € ridotto € (la riduzione è valida per giovani fino a anni studenti del Conservatorio e dell’Università Pontina persone con più di anni di età) Il biglietto d’ingresso al concerto di Cori include la visita guidata nel Museo della Città e del Territorio (ore ) Concerto del giugno: unico €