° FESTIVAL PONTINO DI MUSICA ° FESTIVAL PONTINO di MUSICA ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE
Campus Internazionale di Musica
CONSULENTI ARTISTICI DEL CAMPUS
Gabriele BonomoBruno Canino Michele dall’Ongaro Franco Petracchi
Roberto Prosseda Alessandro Solbiati Fabrizio von Arx
COORDINATORE ARTISTICO
Riccardo Cerocchi
CONTRIBUTO E PATROCINIO
Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo
Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport
Provincia di Latina
Comuni di Latina Sermoneta Priverno Cori Fondi Lenola e Sperlonga
Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina
Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani”
PATROCINIO
American Academy in Rome
Ambasciata di Svizzera in Italia
COLLABORAZIONE
Istituto di Studi Musicali “Goffredo Petrassi” di Latina
Edizioni Suvini ZerboniSugarMusic SpA
Pro Loco di Sermoneta e di Fondi
Abbazia e Borgo di Fossanova
Abbazia di Valvisciolo
SOSTEGNO
Bristol Myers Squibb Banca Popolare di Fondi BancaAnagni Credito Cooperativo Sidis
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Maria Teresa Censi Elisa Cerocchi Tiziana Cherubini Alfredo Romano
AMMINISTRAZIONE
Nicola Astarita Paola Sighinolfi
UFFICIO STAMPA
Sara Ciccarelli Luca Pellegrini
ACCORDATURA PIANOFORTI E ASSISTENZA TECNICA
Mauro Buccitti
PROGRAMMA GENERALE
Abbazia di Valvisciolo Chiostro
CONCERTI
nel CASTELLO CAETANI di SERMONETA nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA
nell’ABBAZIA DI VALVISCIOLO a CORI FONDI LENOLA E SPERLONGA
CORSI
DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE A SERMONETA
TESTIMONIANZE
DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI INCONTRI DI STUDIO e CONVEGNI PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE
° Festival Pontino di Musica Antica Infermeria dell’Abbazia di Fossanova
Da s a d Riccardo Cerocchi Goffredo Petrassi Elliott Carter
Heinz Holliger
Ursula Holliger
L’incertezza sull’entità partecipativa al Festival Pontino di alcuni dei principali sovventori
pubblici di cui assai poco è dato sapere ha suggerito la prudente traslazione all’autunno di
due dei tre concerti di musica contemporanea con cui da molti anni si apre la manifestazione
con la speranza di poterli realizzare Di essi un solo concerto si terrà il giugno nell’Abbazia
di Valvisciolo in Sermoneta grazie alla generosità degli amici Ursula e Heinz Holliger che lo
eseguono con il loro ensemble e insieme a noi lo dedicano ai cento anni di Elliott Carter caro
comune amico Alcune delle musiche di Carter e Holliger in programma sono connesse ai felici
rapporti di amicizia consolidati nel tempo
Il rapporto artistico del Campus con Elliott Carter si aprì anni fa nel si è sviluppato in
seguito assai felicemente con l’esecuzione in prima assoluta di composizioni del Maestro con
la celebrazione in musica dei suoi ottanta anni nel dei novanta nel Nel nuovo mil
lennio il Campus è ben lieto di festeggiarlo mentre si avvia a compiere cento anni Questi rap
porti di natura artistica rafforzati da affinità umane e culturali hanno spinto me e gli altri
soci del Campus a mettere in campo questa nuova edizione Mi ha confortato lo spirito anche
un po’ avventuroso con il quale sono stato incoraggiato a proseguire mentre tutto consiglia
va molta prudenza
Tra gli appuntamenti in programma tutti di alto livello artistico e professionale mi piace
ricordare per la loro singolarità i concerti mozartiani tenuti da Heinz e Ursula Holliger il giugno in apertura del Festival e da Elissò Virsaladze il luglio; quelli del e luglio di
Fabrizio von Arx e Roberto Prosseda; il workshop con musiche degli allievi del corso di com
posizione di Alessandro Solbiati; il concerto del luglio nel quale il Quartetto Mantegna pre
senta una prima esecuzione di Bruno Canino quello del luglio con Paolo Fresu e Uri Caine
quello del luglio che presenta le Variazioni Goldberg di Bach trascritte da Bruno Giuranna
per violino viola e violoncello; il concerto speciale dedicato al contrabbasso e a Franco
Petracchi in occasione del suo trentesimo anno di presenza ai Corsi di Sermoneta come stima
tissimo docente generoso animatore e direttore artistico Un’attenzione e un saluto vorrei
rivolgere proprio ai Corsi di Sermoneta e ai loro prestigiosi docenti che vi insegnano da più di
vent’anni: Bruno Canino Rocco Filippini PeterLukas Graf Bruno Giuranna Ursula Holliger;
agli altri che si sono uniti più recentemente: Richard Stoltzman Mariana Sirbu Elissò
Virsaladze Mirela Vedeva e ad Alessandro Solbiati che ha iniziato lo scorso anno a insegnarvi
composizione anche se è lungo il cammino da lui percorso insieme al Festival come composi
tore: con Aldo Clementi conta il maggior numero di prime esecuzioni assolute Grazie a loro e
ai loro preziosi insegnamenti ogni anno centinaia di allievi frequentano il Castello provenien
ti mediamente da più di venticinque Paesi del mondo
La piccola famiglia musicale che all’inizio degli anni Sessanta si insediò nel Castello Caetani di
Sermoneta su iniziativa di Lelia Caetani (figlia del compositore Roffredo) e dell’illuminato
consorte Hubert Howard di anno in anno è cresciuta e ora vanta un maggior numero di com
ponenti e di attività: di ricerca di studio e di proposte musicali E’ divenuta una più grande e
articolata famiglia formata da compositori interpreti docenti discenti critici storici della
musica e dagli stessi organizzatori musicisti e non che puntualmente conferma ogni anno la
propria esistenza e vitalità e progressivamente estende i suoi rapporti con il più ampio mondo
della musica
Ai componenti della grande famiglia e ai suoi ideatori alle eredi Fondazioni Roffredo Caetani
di Sermoneta e Camillo Caetani di Roma va la nostra gratitudine Ringraziamenti sentiti rivol
giamo alle istituzioni pubbliche: al Ministero dei Beni e della Attività Culturali all’Assessorato
alla Cultura della Regione Lazio alla Provincia di Latina e ai comuni Così agli sponsors e ai
soci del Campus che in varia misura e diversa maniera sostengono tale originale grande realtà
Riccardo Cerocchi
Castello di Sermoneta (foto di Rose Marie Dinner)
CONCERTI
nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nelle ABBAZIE DI FOSSANOVA e VALVISCIOLO
a CORI FONDI LENOLA E SPERLONGA
Mozart compose diversi pezzi per fiati tutti legati a particola
ri occasioni Non scrisse molto per il flauto a parte le giovanili
sei Sonate K destinate al flauto o al violino (che Mozart
compose a nove anni tra Londra e L’Aia e nelle quali comincia
a farsi sentire l’influenza di Johann Christian Bach) e un grup
po di pezzi scritti tra il e il su commissione di un gen
tiluomo olandese Ferdinand De Jean che aveva offerto a
Mozart per questo lavoro fiorini: si tratta di due
Quartetti per flauto e archi (tra i quali il Quartetto in Re mag
giore K che porta la data dicembre ) e i due con
certi per flauto e orchestra tutte composizioni dal carattere
leggero e brillante tipico all'epoca dei generi musicali che
mescolavano archi e fiati Composizione gemella dei Quartetti
con flauto è il Quartetto per oboe e archi in Fa maggiore
composto nel febbraio del all’epoca della prima rappre
sentazione dell’Idomeneo (con dedica a Friedrich Ramm
primo oboista dell’orchestra di Monaco e uno dei più grandi
virtuosi dello strumento) Ha la stessa forma compatta in tre
movimenti del quartetto K ma rispetto a questo appare
più maturo frutto di una maggiore ricerca e approfondimento
espressivo soprattutto nella commovente gravità dell’Adagio
in Re minore e nel Rondò finale dove l’oboe suona una melo
dia molto fiorita in / mentre gli archi si muovono sul ritmo
di / Analoga densità di scrittura si ritrova nel primo dei due
Duetti per violino e viola (il K ) che risale all’autunno del
e che non rispetta le convenzioni di questo genere molto
diffuso tra Sette e Ottocento ma concepito come un esibizio
ne virtuosistica del violino con la viola in pura funzione di
accompagnamento Mozart tratta invece i due strumenti in
un perfetto equilibrio sonoro e con una fitto lavoro tematico:
l’Allegro iniziale è ad esempio costruito su tre temi e su uno
sviluppo in uno stile contrappuntistico assai elaborato; dopo
l’elegante melodia dell’Adagio affidata prima al violino poi
alla viola anche nel Rondò i due strumenti espongono a turno
il ritornello prima di lanciarsi in una coda pirotecnica Nel
Mozart compose un magnifico Adagio a quattro parti
(che ricorda la polifonia espressiva dell’Ave verum corpus K
) senza però specificare la destinazione strumentale
anche se viene spesso eseguito come Adagio per corno inglese
e un trio d’archi o per clarinetto e corni di bassetto assecon
dando il noto interesse di Mozart per gli strumenti strani e
inusuali Nel Mozart fu ad esempio affascinato dall’abilità
di una ragazza cieca Marianne Kirchgässner nel suonare la
Glassharmonika strumento a cristalli rotanti sfregati dalle
dita inumidite inventato da Benjamin Franklin nel e poi
esportato in Europa Mozart interruppe la composizione del
Flauto Magico per scrivere l’Adagio in Do K concepito
come uno studio per questo strumento che poi sfociò nel
quintetto per Glassharmonika (in questo concerto sostituita
dall’arpa) flauto oboe viola e violoncello K Pagina molto
aggraziata che ricorda alcuni pezzi d’insieme del Flauto magi
co con l’Adagio iniziale dalle sonorità misteriose giocato su
repentini dislivelli dinamici e delicati dialoghi tra gli strumen
ti e un rondòsonata ricco di spunti melodici e di modulazioni
a tonalità lontane
Gianluigi Mattietti
28 giugno
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
SYLVIA NOPPER
URSULA HOLLIGER
FELIX RENGGLI
HEINZ HOLLIGER
ESTHER HOPPE
RUTH KILLIUS
DANIEL HAEFLIGER
soprano
arpa
flauto
oboe / corno inglese
violino
viola
violoncello
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Quartetto in Re maggiore K per flauto e trio d’archi
Allegro
Adagio
Rondò
Sonata in Si bemolle maggiore K per oboe e arpa
Andante maestoso
Allegro grazioso
Adagio K a per corno inglese e trio d’archi
Duo in Sol maggiore K per violino e viola
Allegro
Adagio
Rondò allegro
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Adagio e Rondò in Do minore K per arpa flauto oboe
viola e violoncello
Duetti dal Flauto Magico per flauto e oboe
«Conservati fedele» aria per soprano e strumenti
da “Artasere” K (libretto: Pietro Metastasio)
Quartetto in Fa maggiore K per oboe e trio d’archi
Allegro
Adagio
Rondò allegro
OMAGGIO AD ELLIOTT CARTER PER I SUOI ANNI
Elliott Carter (New York dicembre ) vincitore per due volte del
Premio Pulitzer è considerato uno dei più raffinati compositori america
ni Le sue opere vengono eseguite in tutto il mondo e diffuse da numero
se etichette discografiche Ha ricevuto i più alti onori che il mondo musi
cale possa offrire E’ membro dell’American Academy of Arts and
Sciences e dell’American Academy of Arts and Letters e Socio Onorario
dell’Akademie der Kunste di Berlino Gli sono stati conferiti titoli onorari
dalle Università di Harvard Princeton e Yale Nel il Presidente
Reagan gli ha conferito la National Medal of Arts (primo compositore a
ricevere questo riconoscimento) Alle soglie dei anni ha composto
più di opere delle quali negli ultimi anni nove solo nel Le sue opere sono state commissionate da prestigiose istituzioni tra cui la
New York Philharmonic l’IRCAM di Parigi la Carnegie Hall Corporation
la Boston Symphony Orchestra la Staatskapelle di Berlino la Fondazione
Paul Sacher Quest’ultima gli ha commissionato il Concerto per oboe
dedicato a Heinz Holliger e ha raccolto in un archivio a Basilea tutti i
manoscritti di Carter accanto alle musiche di Stravinskij Boulez Bartok
Hindemith Strauss Petrassi e altri grandi Maestri del XX secolo
I primi lavori di Elliott Carter denotano influenze di Stravinskij e Paul
Hindemith e possono ascriversi come appartenenti all’estetica neoclassi
ca Carter fece lunghi e severi studi contrappuntistici dalla polifonia
medievale fino al linguaggio stravinskiano e questo si nota particolar
mente nei lavori giovanili Alcune sue musiche del periodo della seconda
guerra mondiale sono chiaramente diatoniche e si riportano ad un liri
smo melodico che può far ricordare quello di autori come Samuel Barber
Curiosamente Carter abbandonò il neoclassicismo più o meno nello stes
so momento in cui l’abbandonò pure Stravinskij La sua musica successiva
al è tipicamente atonale e ritmicamente molto complessa (fu pro
prio a proposito della musica di Carter che venne coniato il termine
“metric modulation’’ per descrivere i frequenti cambiamenti di tempo nei
suoi lavori) Il suo personale sistema compositivo (volto spesso a far deri
vare tutte le altezze di un brano da un solo accordo "chiave" o da una
serie di accordi) non impedisce a Carter di muoversi in ambiti decisamen
te lirici né di garantire una perfetta intelleggibilità del testo cantato
talora anche in modo decisamente "semplice" Del resto nonostante il
suo usuale rigore compositivo Carter occasionalmente sceglie di "devia
re" di creare delle eccezioni al suo proprio sistema; contrariamente ad
autori come Anton Webern nella musica di Carter non è sempre possibi
le spiegare e giustificare scientificamente ogni nota
29 giugno
DOMENICA ore Sermoneta Abbazia di Valvisciolo
SYLVIA NOPPER
URSULA HOLLIGER
FELIX RENGGLI
HEINZ HOLLIGER
ELMAR SCHMID
ESTHER HOPPE
RUTH KILLIUS
DANIEL HAEFLIGER
soprano
arpa
flauto
oboe / corno inglese
clarinetto / clarinetto basso
violino
viola
violoncello
HEINZ HOLLIGER (
)
A Birthday Hansel for Elliott per oboe e arpa
* To Elliott with love (Emily Dickinson song) per soprano e arpa
ELLIOTT CARTER ()
Trilogy per oboe e arpa: Bariolage Inner Song Inner neu
Scrivo in vento per flauto solo
Tempo e tempi per soprano violino oboe (corno inglese)
clarinetto (clarinetto basso) e violoncello
HEINZ HOLLIGER
* Contrechant sur le nom de Baudelaire per clarinetto basso
ELLIOTT CARTER
Figment I per violoncello solo
Enchanted preludes per flauto e violoncello
HEINZ HOLLIGER
Three for two per violino e violoncello
ELLIOTT CARTER
Oboe Quartet per oboe violino viola e violoncello
HEINZ HOLLIGER
* Ottettino per Riccardo ottantenne (versione soprano
flauto oboe arpa clarinetto basso e trio d’archi)
* Prima esecuzione assoluta
Carter compie anni Un secolo vissuto a contatto con una mol
teplicità di esperienze musicali e artistiche che hanno contribuito a
definire il suo idioma musicale Divenuto in America un punto di
riferimento per tutti coloro che rifiutavano da un lato il serialismo
europeo dall'altro l'indeterminazione cageana ha saputo fondere lo
spirito pionieristico di Ives con alcune tecniche delle avanguardie
europee creando una musica fatta di dense stratificazioni di flussi
musicali indipendenti basati su una concezione del tempo come
un’evoluzione complessa di eventi Ma analizzando la produzione
cameristica degli ultimi vent’anni si scopre soprattutto una fitta
trama di echi letterari di ricordi e di amicizie: Enchanted Preludes
deriva ad esempio il suo titolo da una poesia di Wallace Stevens The
Pure Good of Theory e trasforma in un gioco di atmosfere mutevoli
l’intreccio tra i diversi caratteri del flauto e del violoncello; a
Petrarca si ispira invece Scrivo in Vento () dedicato al flautista
Robert Aitken e basato su continui contrasti di idee musicali e di
registri; le ultime due stanze del Sonetto a Orfeo di Rilke costituisco
no il motto di Trilogy eseguito per la prima volta al Festival Pontino
nel dagli stessi interpreti che lo suonano oggi (la terza sezione
Immer Neu è un esempio dei giochi temporali di Carter con l’oboe
e l’arpa che a turno impongono tempi diversi); a poesie italiane di
Montale Quasimodo e Ungaretti (e all’amore per l’Italia scoperta a
anni durante un viaggio con la madre) si basa Tempo e Tempi
per soprano e ensemble Su richiesta del violoncellista Thomas
Demenga Carter ha composto Figment su richiesta di Heinz
Holliger il Quartetto per oboe e trio d’archi caratterizzato da una
scrittura fluida e leggera e costruito come una sequenza di sei brevi
duetti che sono tutte le possibili combinazioni dei quattro strumen
ti Anche Holliger celebrato oboista dedicatario di numerose com
posizioni di autori del nostro tempo ha incentrato la sua attenzione
di compositore sul problema del tempo rifiutando un modello di
tempo oggettivo a favore di una concezione soggettiva quasi biolo
gica Attratto dall’idea di trasformare in materia musicale fenomeni
fisici e organici il compositore svizzero (nato nel ) ha spesso
basato le sue composizioni su strutture speculari simbolismi nume
rici giochi di parole oltre che trarre anche lui una parte fondamen
tale della sua ispirazione da stimoli letterari in particolare da
Hölderlin Trakl Paul Celan Robert Walser Su una poesia di Emily
Dickinson si basa To Elliott with love dedicato all’amico Carter
destinatario di altri pezzi celebrativi come Three for two (scritto per
gli anni del compositore americano e ispirato al suo terzo quar
tetto con la sovrapposizione simultanea di tempi in rapporto di :
e un’eco della canzone Tea for two) e come A Birthday Hansel for
Elliott (scritto per i anni di Carter) Un omaggio musicale è anche
l’Ottettino per Riccardo ottantenne scritto per festeggiare gli anni dell’architetto Riccardo Cerocchi coordinatore artistico del
Festival Pontino di Musica Un esempio del gusto per gli enigmi e i
giochi di parole è infine Contrechant costruito come una serie di
anagrammi sonori sul nome di Baudelaire
Gianluigi Mattietti
YLVIA NOPPER ha iniziato la sua formazione musicale studiando ritmica alla Musikhochschule di Trossingen in Germania
Successivamente ha studiato canto con Kurt Widmer alla Musikakademie di Basilea dove ha scoperto la sua passione per la
musica contemporanea Oggi è una cantante molto apprezzata sulla scena musicale moderna e lavora regolarmente con composi
tori come Heinz Holliger o Jürg Wyttenbach Tiene concerti in tutto il mondo esibendosi con i suoi ensemble fissi l’Ensemble
Æquatuor e il Basel Electronic Art Messengers “theBEAM” ma collabora regolarmente anche con altre numerose formazioni quali
il Contrechamps di Ginevra i Swiss Chamber Soloists l’Ensemble Modern di Francoforte il Klangforum di Vienna e
l’Intercontemporain di Parigi Molti tra gli oltre brani che ha eseguito sono stati scritti per lei Accanto alla musica contempora
nea la sua passione si rivolge sopratutto al Lied ed a tutti i generi affini
S
RSULA HOLLIGER ha studiato arpa a Basilea e a Bruxelles Svolge la sua attività di solista nel mondo intero accompagnata fra
le altre dalle orchestra filarmoniche di Berlino Vienna e Los Angeles dai Musici di Roma l’English Chamber Orchestra
l’Orchestre de Paris sotto la bacchetta di direttori come Michael Gielen Pierre Boulez Simon Rattle Sir Neville Marriner Ha rea
lizzato numerose registrazioni per le etichette Philips Deutsche Gramophon Archiv Produktion Claves e Novalis Fra i suoi colle
ghi di musica da camera si trovano Aurèle Nicolet PeterLukas Graf Heinz Holliger Il suo repertorio comprende tutti gli stili
Accanto al repertorio usuale Ursula Holliger si è occupata in special modo della figura di Louis Spohr e ha curato le prime mondiali
di molte opere di musica contemporanea Del resto molti compositori hanno scritto brani per lei: Elliott Carter Hans Werner
Henze Witold Lutoslawski Ernst Krenek Frank Martin Isang Yun Toru Takemitsu Heinz Holliger e altri Insegna da tempo pres
so la Musikhochschule di Friburgo in Brisgovia e alla Musikakademie di Basilea
U
ELIX RENGGLI è nato a Basilea Ha studiato con G Hildenbrand PL Graf e A Nicolet ed ha ottenuto il Diploma di Solista al
Conservatorio di Basilea Insegna flauto in classe professionale in quella città come pure alla Hochschule di Friburgo Si esibisce
come solista come pure nell’ambito della musica da camera in tutt’Europa in Giappone in Cina e negli Stati Uniti Partecipa a
festival internazionali come quelli di Lucerna Parigi Bruxelles Rio de Janeiro Le sue attività musicali spaziano dalla musica con
temporanea all’interpretazione della musica antica su strumenti d’epoca Insieme tra gli altri a H Holliger al Quartetto Arditti
all’Ensemble Contrechamps ed al pianista Jan Schultzs ha registrato numerosi CD di musica antica e contemporanea per le case
discografiche Philips Accord Discover Int SchwannKoch È stato cofondatore degli Swiss Chamber Concerts di cui assicura la
direzione artistica insieme a Jürg Daehler e a Daniel Haefliger
F
EINZ HOLLIGER oboista compositore e direttore d’orchestra di fama mondiale è nato a Langenthal/BE Ha studiato oboe
composizione e pianoforte a Berna Berlino e Basilea Premiato in concorsi internazionali (nel a Monaco di Baviera nel
a Ginevra) Holliger è salito alla ribalta e si è fatto conoscere in Svizzera e all’estero Dal si esibisce regolarmente in qua
lità di oboista sia nel repertorio classico che nel repertorio contemporaneo Parallelamente ha un’attività di direttore d’orchestra e
si trova regolarmente a capo della Cleveland Orchestra dell’orchestra sinfonica della radio tedesca dell’orchestra filarmonica di
Vienna e della Chamber Orchestra of Europe Anche come compositore Holliger è una figura di spicco: decisivi sono stati i suoi
incontri con P Boulez K Huber e con il suo docente S Veress Nelle sue composizioni vi è una grande immaginazione in special
modo nelle possibilità d’uso dello strumento e della voce umana Grazie a lui la tecnica strumentale dell’oboe è notevolmente evoluta
H
LMAR SCHMID è nato nel Vallese Ha studiato a Zurigo e a Berlino con Marcel Wahlich e Hansjürg Leuthold e ha seguito corsi teorici
con HansUlrich Lehmann e Rudolf Ketlerborn Insegna clarinetto e musica da camera al Conservatorio di Zurigo Svolge un’intensa
attività internazionale di solista e di musicista da camera in particolare con Heinz Holliger di cui esegue molti suoi lavori I suoi interessi
musicali sono assai estesi come testimonia il suo impegno per la musica contemporanea e per il folklore autentico E’ direttore musicale
dell’”Oberwalliser Spillit” Per lui hanno scritto nel Heinz Holliger (AlpCher eine Geischterund Alpenmüsig) e nel Jürg
Wittenbach (Gargantua chez les Helvètes du haut Valais)
E
STHER HOPPE ha studiato con Thomas Füri (a Basilea) Robert Mann e Ida Kavafian (Curtis Institute Philadelphia) Yfrah Neaman
(Guildhall School London) e Nora Chastein (Zurich) Ha ottenuto nel il primo premio all’ ° Concorso Mozart a Salisburgo
Questa vittoria ha dato l’avvio ad una serie d’inviti nei festivals più prestigiosi quali Ravenna New Mexico Gstaad Lucerna e Zurigo e
quale solista con la Zürcher Kammerorchester i London Mozart Players l’Orchestra Sinfonica di Goettingen la Philharmonie di Halle
sotto la direzione di Howard Griffiths Christoph Müller e Dennis Russel Davies Dal al è stata primo violino del Quartetto
Merel dal è violinista del Trio Tecchler Il Trio ha vinto vari premi in Germania ed in Svizzera (premio « Crédit Suisse jeunes solistes
» e nel il primo premio Migros per la musica da camera) Ha registrato per Art Musici e Virgin Classics Ha suonato con Christian
Altenburger Atar Arad Reto Bieri Adrian Brendel Renaud e Gautier Capuçon Sol Gabetta Paul Gulda e Louise Williams Grazie all’aiuto
della Banca Cantonale di Zugo suona un violino Balestrieri del E
UTH KILLIUS ha studiato con Ulrich Koch e Kim Kashkashian Oltre a suonare il repertorio classico ha partecipato a molte prime
esecuzioni assolute tra cui quella del Quartetto con Oboe di Elliott Carter con Heinz Holliger e del Trio per Archi di Brian
Ferneyhough con membri dell’Ensemble Contrechamps Dal al è stata prima viola della Camerata Bern Nel ha fondato
con Thomas Zehetmair il Quartetto Zehetmair Ha registrato un cd per ECM con composizioni di Elliott Carter e Isang Yun insieme a
Heinz Hollinger Thomas Zehetmair e Thomas Demenga Ha suonato come solista con la Boston Symphony Orchestra la Residentie
Orkest dell’Aia la Basler Sinfonie Orchester la Budapest Festival Orchestra la Vienna Chamber Orchestra la Chamber Academy di
Potsdam e la Australian Chamber Orchestra Con l’Orchestra del XVIII Secolo ha realizzato una tournée in Sud America Russia ed Europa
Ha preso parte ai maggiori festivals internazionali come quelli di Lucerna Edimburgo Schleswig Holstein e Helsinki Con Thomas
Zehetmair suona regolarmente programmi per viola e violino in molte tra le più grandi capitali musicali Dal al è stata inse
gnante di Viola all’Università Johannes Gutenberg di Magonza e dal insegna all’Università di Berna
R
ANIEL HAEFLIGER ha studiato violoncello con Ph Mermoud e W Grimmer in modo intensivo con A Navarra a Vienna Un tempo
primo violoncello dell’Ensemble Modern di Francoforte e della Camerata Bern oggi è molto attivo come solista e come musicista
nell’ambito della musica da camera È membro del Quartetto Zehetmair che si è esibito recentemente alla Filarmonica di Berlino e nella
Queen Elisabeth Hall di Londra È stato invitato a suonare nell’ambito dei festival di Lucerna Parigi e Sidney e si esibisce in concerto
insieme a musicisti come H Holliger B Canino o Chr Coin È particolarmente attivo sul fronte della musica del nostro tempo: ha esegui
to prime assolute di opere significative di autori quali G Kurtág di B Ferneyhough e di G Lieti Dal è membro dell’Ensemble
Contrechamps di Ginevra nel è stato cofondatore dell’omonima rivista musicologica È stato pure cofondatore degli Swiss Chamber
Concerts di cui assicura la direzione artistica insieme a Jürg Daehler e a Felix Renggli Insegna presso il Conservatorio di Ginevra
D
ARCO SCOLASTRA nato a Foligno ha compiuto gli studi musi
cali presso il Conservatorio “Morlacchi” di Perugia diplomandosi
col massimo dei voti e la lode sotto la guida di Franco Fabiani Ha stu
diato successivamente con Aldo Ciccolini ottenendo il massimo dei
voti a conclusione del master triennale presso l’Accademia a lui intito
lata ed ha frequentato il corso triennale di perfezionamento per duo
pianistico tenuto da Ennio Pastorino presso l’Accademia Musicale
Umbra ricevendo il “Diploma di Eccellenza” Si è perfezionato con Lya
De Barberiis Paul BaduraSkoda Dario De Rosa e presso l’Accademia
Chigiana di Siena con Joaquin Achucarro e Katia Labèque Come soli
sta e in formazioni cameristiche si è esibito per importanti istituzioni e
enti musicali italiani quali: Todi Festival Teatro “Valli” di Reggio
Emilia Sagra Musicale Umbra Pergolesi Festival di Jesi Teatro Lirico
di Cagliari Accademia Filarmonica Romana Oratorio del Gonfalone
Auditorium Parco della Musica di Roma Teatro Regio di Parma Auditorium “Verdi” di Milano Istituzione Sinfonica Abruzzese
Fondazione Concerti “Piccinni” di Bari Teatro Comunale di Bologna Emilia Romagna Festival Festival di Portogruaro Festival dei
Due Mondi di Spoleto MusicaRivaFestival Ravello Festival Ha suonato inoltre in Europa Canada Egitto Giappone Emirati Arabi
Uniti e Messico Come solista ha suonato con varie orchestre italiane e straniere l’Orchestra Sinfonica di Perugia la Piccola
Sinfonica di Milano l’Orchestra Filarmonica di Saratov New Art Ensemble l’Orchestra Filarmonica di Stato della Transilvania I
Solisti Veneti l’Orchestra Sinfonica “Verdi” di Milano l’Orchestra da Camera di Zurigo i Berliner Symphoniker i Solisti del Teatro
Regio di Parma sotto la guida di importanti direttori quali Romano Gandolfi Howard Griffiths Richard Hickox Claudio Scimone
Lior Shambadal Collabora con noti artisti quali Vadim Brodski Roberto Fabbriciani Raina Kabaivanska Daniela Mazzucato e dal
stabilmente con Elio Pandolfi
M
EW ART ENSEMBLE è un’orchestra cameristicosinfonica con una formazione decisamente unica L’organico prevede infatti
diciotto solisti compreso il pianoforte così suddivisi: un ottavino un flauto un oboe/corno inglese un clarinetto un fagotto
due corni una tromba tre violoncelli due contrabbassi e ben quattro percussionisti con un vastissimo parco strumenti (vibrafono
marimba xilofono glokenspiel gongs timpani tamburi toms taiko e altre percussioni varie) Diretta da Maurizio Boriolo anno
vera nel suo organico prime parti del Regio di Torino della Sinfonica RAI nonché parte dei percussionisti del teatro Alla Scala di
Milano Dal ’ svolge una prestigiosa attività concertistica ottenendo ampi consensi di pubblico e critica sempre all’insegna del
“tutto esaurito” per citarne alcuni: Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma Teatro Regio di Parma Istituzione Universitaria
La Sapienza di Roma Teatro Manzoni di Milano Teatro Olimpico di Vicenza Amici della Musica di Firenze Società del Quartetto di
Vercelli Ente Lirico di Cagliari Estate Fiesolana Teatro Nazionale di Roma AssB Baratelli di L’Aquila Salle Gaveau di Parigi
Teatro Coccia di Novara La particolare formazione il particolare uso delle percussioni l’originalità degli arrangiamenti nonché la
perizia esecutiva concorrono ad un risultato artistico unico
spesso più sinfonico che cameristico (nonostante il limitato
numero di esecutori) realizzato con la ricerca di sonorità estre
me amalgamate in giochi timbrici e ritmici insoliti verso una
continua apertura a nuove possibilità espressive con reinterpre
tazioni che sovente “osano” senza però mai perdere lo spirito di
ogni brano Il repertorio che New Art Ensemble offre all’ascolto
si svincola dai normali cliché: vi si respira un forte senso di
libertà con licenza di spaziare sull’orizzonte di un Novecento
musicale vivo alla ricerca di quei parametri e di quelle affinità
filologicomusicali che sono linfa vitale per l’Ensemble: una lim
pida concezione del ritmo abbinato ad una ricerca armonica e
timbrica a volte estrema nella sua semplicità e proprio per que
sto ancora più affascinante
N
West Side Story di Leonard Bernstein è una Suite che allaccia i
celebri motivi di America Tonight Jump e Maria Da un’aggres
siva introduzione percussiva si sviluppa America che punta pre
valentemente sui colori con tinte molto immediate e largo
intervento di percussioni mentre Tonight è giocata su un bina
rio di interventi dal sapore raffinatamente contrappuntistico;
segue la jazzistica Jump fino all'ultimo episodio dal sapore liri
co Maria introdotta da un dialogo tra fagotto e corno inglese
percorrendo atmosfere latine per arrivare alla ripresa di
America nel "presto" conclusivo
Preludio n di George Gershwin dall’originale per pianoforte
qui proposto per piano e New Art Ensemble è un’alternarsi tra
il proporre del pianoforte ed il rispondere dell’orchestra Si trat
ta di un blues in piena regola “filtrato” però attraverso una sen
sibilità e un approccio decisamente “bianchi” Se infatti l’oscilla
zione cromatica dei bassi e quella di terza minore della melodia
alludono al blues l’andamento tanto del canto quanto dell’ac
compagnamento riecheggiano quello del Preludio n op di
Chopin Con un intermezzo pianistico che pur non esistendo
nell’originale contribuisce ad aumentare l’atmosfera di tensione
blues di cui il brano è impregnato; forse il più bello tra i preludi
pianistici di Gershwin
A differenza di Scott Joplin che ne scrisse tantissimi Rialto
Ripples è l’unico rigtime scritto da Gershwin Originalmente per
pianoforte è proposto dal New Art Ensemble in una vivace ver
sione per pianoforte e orchestra in un’esecuzione che coglie
appieno lo spirito del rag
Rhapsody in Blue è un momento dei rapporti tra classico e jazz
specialmente sentiti nella New York degli anni Venti George
Gershwin la scrisse per pianoforte affidandone poi l’orchestra
zione a Ferde Grofé che per il debutto alla Aeolian Hall di New
York il febbraio ne scrisse una versione per la piccola
orchestra di Paul Witheman La trascrizione per grande orche
stra avvenne qualche anno più tardi sempre ad opera di Grofé
L’interpretazione che Boriolo propone si avvicina molto nello
spirito e nelle sonorità alla prima versione di Grofé per piccola
orchestra più agile e con un più vario susseguirsi di “momenti”
musicali Rilevante è il maggior dialogo tra pianoforte e orche
stra meno “separati” che nella trascrizione di Grofé e “lo straor
dinario susseguirsi di atmosfere e combinazioni orchestrali fan
tasiose ed originalissime che conferiscono a questa trascrizione
un posto a sé nelle reinterpretazioni gershwiniane”
Due autori italiani e uno italoamericano per questa “Soundtrack
Suite” Pietre miliari della musica per film dal western
(Morricone) al cinema d’autore (Rota) passando per le comme
die brillanti (Mancini) accomunate da una forte musicalità e
qualità dei brani proposti New Art Ensemble li presenta in una
5 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
NEW ART ENSEMBLE
MAURIZIO BORIOLO direttore
MARCO SCOLASTRA pianoforte
LEONARD BERNSTEIN ( )
West Side Story Suite
GEORGE GERSHWIN ( )
Prelude n Rialto Ripples
Rhapsody in Blue
ENNIO MORRICONE ()
HENRY MANCINI ( )
NINO ROTA ( )
Soundtrack Suite
Per qualche dollaro in più Il buono il brutto e il cattivo
Nuovo Cinema Paradiso Night Side Pink Panther Theme
Moon River Baby Elephant Walk Il Padrino (introduzione)
Amarcord Il Padrino (valzer) La Strada Otto e Mezzo
MAURICE RAVEL ( )
Bolero
veste briosa e raffinata arricchendoli di nuovi colori e atmosfe
re esaltando lo spirito di ogni brano Particolare il finale in
accelerando di Otto e mezzo la riarmonizzazione di Moon
River il valzer del Padrino dall’esordio quasi straussiano e così via
Introduzione fortissima scioccante per poi dissolvere e conti
nuare in crescendo come l’originale ma con particolarissime
sonorità ad ogni esposizione di tema Questa è forse la sfida
più ardita di New Art Ensemble nelle reinterpretazioni esegui
ta anche alla Salle Gaveau di Parigi dove Ravel diresse Bolero
per la prima volta Lo spirito e il climax si formano pian piano
trascinano l’uditore in un vortice strabiliante soprattutto con
siderando che gli esecutori sono non gli originali !
Maurizio Boriolo
Sonata Felix () per violino e pianoforte
All’inizio di gennaio del Roberto Prosseda mi chiamò
sul cellulare e mi parlò della sorprendente quantità esistente
di inediti mendelssohniani inediti perché molto giovanili o
perché incompiuti o perché ritrovati di recente Mi disse
inoltre che tra questi spiccava la vasta esposizione di un I
movimento di Sonata per violino e pianoforte così vasta da
far pensare al progetto di una Sonata in un tempo solo e
improvvisamente mi fece una proposta: me la sentivo di
continuarla? Nello stile di chi? chiesi io In quello di
Mendelssohn naturalmente! fu la risposta E ad aumen
tare timore e curiosità: e la prima esecuzione sarà il mag
gio tra pochi mesi a New York! Sul colpo mi sembrava la
richiesta un po’ strana di uno di quei “restauri in stile” alla
Viollet Le Duc che non mi hanno mai attirato un granché
Ma poi la curiosità è prevalsa: “me ne mandi una copia
intanto?” Ma prima che la copia arrivasse avevo già telefo
nato per accettare Il manoscritto in questione si trova alla
Staatsbibliothek di Berlino e non reca alcuna data; ma si
ipotizza quella del dicembre poiché esiste una lettera
di Felix a Johannes Latzel violinista in cui promette di scri
vergli una sonata La copia mi arrivò pochi giorni dopo per
posta: si trattava di una enorme esposizione composta da
un’Introduzione lenta in Re maggiore di una quarantina di
battute e da un “Allegro molto” in re minore di circa misure Per qualche mese essa rimase sul mio tavolo vuoi
perché avevo altro da fare vuoi perché avevo una gran
paura di affrontarla vuoi ancora perché non avevo ancora
deciso quale linea tenere: svolgere un approfondito lavoro
preventivo di analisi di opere più o meno giovanili del
Nostro? O fidarmi delle mie conoscenze ed iniziare “lancia
in resta”? Scelsi una terza strada: per impadronirmi del pen
siero delle tecniche e del linguaggio mendelssohniano
copiai le sue circa battute nella miglior grafia possibile
annotando nel contempo i suoi percorsi formali ed armoni
ci le sue cellule motiviche ed i loro sviluppi Alla fine ero
pronto ad andare avanti Decisi di comportarmi come se
dovessi scrivere un mio pezzo con i vocaboli altrui Le prime
decisioni sono state di natura formale: l’ampiezza e la com
plessità della zona espositiva escludevano automaticamente
la possibilità di una vera Ripresa mentre le facilmente rin
tracciabili predilezioni beethoveniane mi indirizzarono
verso un atteggiamento tipico appunto del compositore di
Bonn Optai cioè per uno sviluppo estremamente ampio
(circa battute) in cui ripercorrere ed ampliare con un
fitto lavoro di contrappunto e di elaborazione armonica le
cellule tematiche via via presentate; decisi poi di dare un
semplice “segnale” di Ripresa rileggendo venti battute (non
quelle iniziali) dell’Introduzione lenta per poi precipitare in
una ampia coda fugata e Presto per la quale utilizzare l’uni
ca cellula “lasciata da parte” proprio per questo scopo una
cellula estremamente simile ad un elemento motivico della
beethoveniana “Sonata a Kreutzer” a suggello dell’affetto
di Mendelssohn per il grande compositore sentito come
ineludibile riferimento e modello
Aggiungerò soltanto di essere consapevole di qualche mio
“sconfinamento brahmsiano” nelle articolazioni e nell’ar
monia sconfinamento che mi è sembrato però piuttosto
pertinente
La composizione avvenuta in brutta copia a differenza di
quando scrivo “a modo mio” è durata pochi giorni dal al
aprile quasi di getto con mia grande sorpresa e
rivolgendomi al pianoforte solo per un controllo dei percorsi
decisi A riprova di questo dirò che la parte finale è stata
scritta in una camera d’albergo di Parigi Ed aggiungerò
solo infine che si è trattato di un assoluto atto di amore e
di omaggio per Felix immenso compositore e di una delle
esperienze compositive indirette ma nemmeno poi tanto
più affascinanti della mia vita
Alessandro Solbiati
Tra gli inediti di Mendelssohn pezzi giovanili o incompiuti spicca
una sonata per violino e pianoforte di cui resta solo la vasta espo
sizione del primo movimento (così vasta da far pensare al proget
to di una Sonata in un solo tempo): si tratta di circa battute
con un’introduzione lenta in Re maggiore e un Allegro molto in
Re minore Il manoscritto conservato alla Staatsbibliothek di
Berlino non è datato ma si può ipotizzare che risalga al dicembre
sulla base di una lettera di Mendelssohn al violinista
Johannes Latzel Nel Roberto Prosseda instancabile ricerca
tore (ed esecutore) di pagine dimenticate propose di completare
quella composizione ad Alessandro Solbiati il quale seguì l’im
pronta beethoveniana di quelle prime battute (ma «con qualche
sconfinamento brahmsiano») controbilanciando l’esposizione
con uno sviluppo ampio densamente contrappuntistico e armo
nicamente elaborato una brevissima ripresa e una coda fugata
(Presto) Priva di grandi sviluppi contrappuntistici è invece la
terza Sonata per violino e pianoforte di Brahms abbozzata nel
e portata a termine nell’estate del che si differenzia
dalle prime due anche per un’ispirazione puramente melodica e
un carattere più appassionato Si apre con un Allegro alla breve
in forma sonata con due temi principali e due idee secondarie
Al’intensa espressione dell'Adagio imperniato su un lungo melo
dizzare segue uno scherzo tripartito (Un poco presto e con senti
mento) anch’esso costruito su due temi (ritmico e nervoso il
primo distesamente melodico il secondo) e un finale ancora in
forma sonata con un ampia esposizione che comprende quattro
temi Anche Grieg il più brahmsiano dei compositori nordici
compose tre sonate per violino e pianoforte La terza la più nota
fu composta venti anni dopo le prime due nel e si differen
zia da quelle per una intonazione più cupa meno lirica e una sor
prendete sottigliezza nell’articolazione formale Il primo movi
mento si basa su due temi nettamente diversi benché entrambi
derivati dalla medesima cellula motivica e si chiude con lugubri
dissonanze La seguente Romanza è una delle pagine più celebri
di Grieg imperniata su una delicata melodia in Mi maggiore in
netto contrasto con il finale (Allegro animato) basato su un fitto
dialogo tra i due strumenti su una melodia piena di pathos che
prende forma nel registro grave del violino su una coda in
Prestissimo basata su una trasformazione motoria del tema ini
ziale Un vero e proprio pezzo di bravura è infine l’Introduzione e
rondò capriccioso di SaintSaëns scritto nel originariamen
te per violino e orchestra per il violinista Pablo de Sarasate (per il
quale SaintSaëns aveva già composto il suo primo concerto per
violino nel ) SaintSaëns dimostra una profondissima cono
scenza della tecnica violinistica e una straordinaria abilità nel
costruire il grande effetto sfruttando la brillantezza degli armo
nici gli staccati le corde doppie il fitto gioco di imitazioni tra
violino e pianoforte il graduale movimento tra i registri dalla
malinconica introduzione nel registro grave alla pirotecnica coda
in La maggiore proiettata nell’acuto
Gianluigi Mattietti
6 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
FABRIZIO VON ARX
ROBERTO PROSSEDA
violino
pianoforte
FELIX MENDELSSOHN/ ALESSANDRO SOLBIATI
Sonata Felix ()
JOHANNES BRAHMS (
)
Sonata in Re minore n op per violino e pianoforte
Allegro
Adagio
Un poco presto e con sentimento
Presto agitato
EDVARD GRIEG (
)
Sonata in Do minore n op per violino e pianoforte
Allegro molto ed appassionato
Allegretto espressivo alla Romanza
Allegro animato Prestissimo
CAMILLE SAINTSAËNS (
)
Introduzione e rondò capriccioso
OBERTO PROSSEDA ha recentemente guadagnato una
notorietà internazionale in seguito alle due incisioni
Decca dedicate a musiche inedite di Felix Mendelssohn una
nimemente elogiate dalle più autorevoli riviste specializzate
(American Record Guide Fanfare Diapason Fono Forum
Amadeus) Nella stagione / è stato protagonista
del Mendelssohn Discoveries tour una serie di concerti in
Europa Cina e America tra cui la Wigmore Hall di Londra la
Philharmonie di Berlino e il Gewandhaus di Lipsia in cui ha
presentato più di brani di Mendelssohn in prima esecuzio
ne assoluta Ha inoltre suonato come solista con la
Filarmonica della Scala la Mozarteum Orchester di
Salisburgo l’Orchestra Santa Cecilia di Roma i Berliner
Symphoniker In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla
Scala l'Orchestra Verdi e Serate Musicali di Milano
l'Accademia Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di
Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della
Musica di Firenze l’Unione Musicale di Torino il Teatro
Comunale di Bologna il Festival Pontino il Festival
Pianistico di Bergamo e Brescia la Biennale di Venezia Nato
a Latina nel ha intrapreso gli studi di pianoforte con
Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro Alla sua formazione
hanno contribuito Dmitri Bashkirov Leon Fleisher
Alexander Lonquich William Naboré Boris Petrushansky
Franco Scala Charles Rosen Karl Ulrich Schnabel Fou
Ts'ong docenti con cui ha studiato presso l'Accademia
Pianistica di Imola l'International Piano Foundation e ai corsi
di Sermoneta Si è affermato in vari concorsi internazionali
("Micheli" di Milano "Casagrande" di Terni "Schubert" di
Dortmund "Mozart" di Salisburgo) Oltre a Mendelssohn ha
inciso tutte le opere piani
stiche di Petrassi e
Dallapiccola e per la Decca
un album chopiniano di
recentissima uscita I suoi
prossimi impegni prevedo
no concerti come solista
nella stagione sinfonica
dell’Orchestra di Santa
Cecilia della Liverpool
Philharmonic della London
Philharmonic e della
Gewandhaus Orchester
diretta da Riccardo Chailly
con cui inciderà il Concerto
inedito in mi minore di
Mendelssohn sempre per
Decca International
R
ABRIZIO VON ARX nato a Napoli ha intrapreso lo studio del
violino all'età di cinque anni sotto la guida di Giovanni Leone e
a soli dieci anni è risultato vincitore al concorso di Vittorio Veneto
ed in vari concorsi nazionali per giovani talenti Diplomatosi nella
città natale al Conservatorio di S Pietro a Majella ha intrapreso
studi di perfezionamento all'estero ottenendo prestigiosi riconosci
menti: il diploma di Virtuosité (° classificato) a Ginevra sotto la
guida di Corrado Romano quello di Performer negli USA seguito
da Franco Gulli e Nelli Skolnikova presso la prestigiosa School of
Music dell'Università Indiana a Bloomington a Berlino con
Ruggiero Ricci e a Cremona con Salvatore Accardo Il debutto a
sedici anni con l'orchestra della Rai di Napoli lo proietta in un'in
tensa attività concertistica a livello nazionale ed internazionale; è
ospite nelle principali stagioni concertistiche italiane e d'oltralpe
come Le Serate Musicali di Milano l'Associazione Scarlatti di
Napoli il Ravenna Festival i Concerti in diretta RadioRai dal
Quirinale in Roma l'Autunno musicale di Como Lucca in Musica la
Cité de la Musique de Paris la Tonhalle di Zurigo la Philarmonie di
Berlino Ha suonato come solista con rinomate orchestre quali
l'Orchestra da Camera di Praga l'Orchestra di Padova e del Veneto
I Solisti di Mosca la Japan Royal Chamber Orchestra la Wiener
Kammerorchester i Berliner Simphoniker e la Symphonisches
Orchester di Zurigo È stato diretto da artisti del calibro di
Alexander Vedernikov Shunsaku Tsutsumi Franco Petracchi Yuri
Bashmet Peter Maag e Lior Shambadal Ha al suo attivo tournée
negli Stati Uniti Francia Germania Belgio Nel è stato prota
gonista di una trionfale tourneè in Cina al fianco di Roberto
Prosseda Il debutto discografico per l'etichetta Nuova Era di
Torino con la registarzione dell'integrale delle composizioni per
violino e piano di Sergej Prokoviev (in duo con Antonio Valentino)
ha ricevuto le massime lodi
della critica specializzata
Nell'ambito della musica da
camera è da sottolineare il
successo dell'ormai plurienna
le e consolidata collaborazio
ne con Bruno Canino con il
quale ha registrato per la
Dynamic le Sonate di
Schumann premiate dalla cri
tica con le prestigiose cinque
stelle della rivista "Musica" Il
CD è stato presentato dal duo
con concerti alla
Kammermusiksaal della
Philarmonie di Berlino alle
Serate Musicali di Milano e
alla Wigmore Hall di Londra
F
A
LESSANDRO
° Festival Pontino di Musica Sermoneta Castello Caetani
Da s a d Alessandro Solbiati e Mario Bortolotto
SOLBIATI nato a Busto Arsizio nel si è
diplomato presso il Conservatorio di Milano in pianoforte
(con Eli Perrotta) e in composizione (con Sandro Gorli)
Contemporaneamente ha studiato per quattro anni ()
con Franco Donatoni all'Accademia Chigiana di Siena Ha
vinto oltre a vari concorsi nazionali il Concorso Internazionale
di Torino nel e il RAIPaganini di Roma nel Ha rice
vuto commissioni dal Teatro alla Scala dalla RAI dal Ministero
della Cultura francese da Radio France dall'Università di
Parigi dal Mozarteum dal South Bank di Londra dalla
Fondazione Gulbenkian di Lisbona dalla Biennale di Venezia
dal Festival Milano Musica dal Teatro Comunale di Bologna
dalla Basilica di San Petronio per il VII Centenario della fonda
zione dall'Orchestra Sinfonica "G Verdi" di Milano; i suoi lavo
ri sono stati eseguiti nei più importanti festival (Lille Avignon
Huddersfield Présences Pontino Wien Modern Metz
Strasbourg Biennale di Venezia Montepulciano Holland
Festival Zagabria Lisbona Stoccolma IRCAM S Cecilia in
Roma Boston RAI di Roma Milano Torino e Napoli Maggio
Musicale Fiorentino Settembre Musica Unione Musicale) e
sono stati registrati e trasmessi da molte radio europee ed
americane Tra le incisioni discografiche si segnalano l'Oratorio
nel deserto (CD ADDA Ensemble EM) Quartetto con Lied
(Quartetto Borciani Stradivarius) e un CD monografico
dell'Ensemble Alternance di Parigi (Stradivarius ) Per la
RAI ha prodotto due "radiofilm" entrambi basati su racconti di
Paola Capriolo Frammenti da "Il gigante" () e La colomba
azzurra () La collaborazione con la Capriolo continua nel
con la produzione di Con i miei mille occhi ispirato all'o
monimo racconto lungo pubblicato da Bompiani (libro con CD
allegato) Dal è docente di Fuga e Composizione presso il
Conservatorio "G Verdi" di Milano dopo aver insegnato al
Conservatorio di Bologna dal al anno nel quale ha
iniziato una collaborazione con la Sezione Musica
Contemporanea dell'Accademia Internazionale della Musica
(Fondazione Scuole Civiche di Milano) Ha insegnato al Centre
Acanthes di Avignone nell'estate del e di Metz nel ;
ha tenuto masterclass ai Conservatori Superiori di Parigi (
e ) di Lione (
) e di Città del Messico () Pubblica
per la Casa Editrice Suvini Zerboni SugarMusic Spa di Milano
RANCESCO DILLON si è diplomato con il massimo dei voti presso il Conservatorio "L
Cherubini" di Firenze sotto la guida di Andrea Nannoni nel Dal al è stato
primo violoncello dell'Orchestra Giovanile Italiana (OGI) Si è perfezionato con David
Geringas Mario Brunello e Amedeo Baldovino ed ha studiato composizione con Salvatore
Sciarrino Parallelamente all'attività solistica svolge un'intensa attività cameristica con il
Quartetto Prometeo in Italia e all'estero e nel campo della musica contemporanea con
l'Ensemble Alter Ego suonando moltissime opere in prima esecuzione e collaborando intensa
mente con compositori tra i quali Philip Glass Vinko Globokar Giya Kancheli David Lang
Henri Pousseur Kaja Saariaho Salvatore Sciarrino E’ abituale partner in formazioni di musica
da camera di musicisti quali I Arditti G Carmignola M Campanella P Farulli A Lucchesini
E Pace R Schmidt P Vernikov Ha vinto la Rassegna di violoncello di Vittorio Veneto ()
e con il Quartetto Prometeo si è affermato al Concorso Primavera di Praga (primo premio nel
) Bordeaux (secondo premio nel ) ARD di Monaco (terzo premio con primo non
assegnato nel ) Ha inciso per Aulos Dynamic Real Sound Ricordi Stradivarius e Victor
Japan e le sue esecuzioni sono regolarmente trasmesse dalle più importanti radio internazio
nali I prossimi impegni lo porteranno in tournée europea con il concerto Microwaves e in sala
d'incisione per la prima registrazione delle Variazioni per violoncello e orchestra di Salvatore
Sciarrino con l'Orchestra Nazionale della Rai e per un disco di musica di autori russi per violoncello
F
ARIO SAVRON intraprende lo studio degli strumenti a percussione presso il Conservatorio
“G Tartini” di Trieste diplomandosi nel con il massimo dei voti Inizia così un signi
ficativo periodo di specializzazione al seguito di importanti maestri fino al conseguimento del
PostDiploma e del Master presso il conservatorio di Amsterdam Ha contemporaneamente
frequentato numerosi seminari negli USA in Olanda ed in Ungheria Negli ultimi anni si è
esibito in Italia Olanda Austria Slovenia Croazia Ungheria Francia Argentina Australia sia
come solista che con gruppi da camera e in orchestre fra cui la Royal Concertgebouw di
Amsterdam l’Orchestra da Camera della Radio Olandese (diretta da P Eotwos) l’Orchestra
del Teatro dell’Opera di Roma l’Arena di Verona l’Orchestra “GVerdi” di Trieste Ha inoltre
partecipato alla registrazione di numerose incisioni tra le quali ricordiamo quella del gruppo
Evasion con musiche di C Bolling e A Piazzolla e quelle per la RAI Affianca all’attività di
interprete anche quella didattica tenendo masterclasses e corsi di perfezionamento presso il
Conservatorium van Amsterdam Zwolle in Olanda la Hochschule di Detmold in Germania la
VCA Università di Melbourne l’Accademia Internazionale di Milano “Tema” Attualmente è
docente di Strumenti a percussione presso il Conservatorio “GVerdi” di Milano
D
9 luglio
MERCOLEDÌ ore Sermoneta Castello Caetani
FRANCESCO DILLON
DARIO SAVRON
Il Corso di Composizione ripropone nel la formula speri
mentata con successo nel Nell’arco della prima parte del corso i giovani compositori
selezionati molti dei quali già affermatisi in Concorsi naziona
li e internazionali sono chiamati a comporre un breve lavoro
per un organico che nel suo dettaglio viene deciso il primo
giorno di lezione Questo trasforma il Castello di Sermoneta in
una sorta di laboratorio di bottega in cui giorno e notte si
lavora attorno alle nuove partiture
Poco prima del termine del corso giungono gli importanti
interpreti invitati a collaborare: quest’anno si tratta del vio
loncellista Francesco Dillon già presente nel e del
marimbista e percussionista Dario Savron Essi in pochi gior
ni studiano e provano i brani composti eventualmente sug
gerendo piccoli cambiamenti o aggiustamenti sul piano stru
mentale per arrivare al workshop finale un concerto un
po’”eroico” data l’estrema compressione dei tempi in cui i
nuovi brani prendono vita e vengono proposti al pubblico
Al termine del concerto una commissione formata dagli
interpreti dai docenti dei Corsi di Sermoneta che si rendano
disponibili e dal docente di composizione si riunisce e sceglie
uno o più dei brani eseguiti per essere riproposti nell’ambito
delle Giornate di Musica Contemporanea dell’edizione succes
siva del Festival Pontino: questo passaggio dalla didattica alla
verifica sul campo della didattica stessa fino alla “promozio
ne” nella vetrina di un Festival Internazionale costituisce certo
la novità più importante dell’iniziativa: accompagnare i
migliori studenti alla vita professionale fornendo loro qualifi
cate occasioni è scopo sempre più imprescindibile della didat
tica oggi soprattutto in campo artistico
Alessandro Solbiati
violoncello
marimba e percussioni
Work Shop
Nuove musiche a Sermoneta
Esecuzione dei brani composti dagli allievi del Corso di
Composizione di Alessandro Solbiati
L QUARTETTO MANTEGNA è nato nel in occasione di un concerto mozartiano con
Bruno Canino e da allora ha intrapreso una sia
pur breve ma intensa attività concertistica che
lo ha portato ad esibirsi in diverse sale e stagio
ni concertistiche (Arte e Musica sul Lario
Fondazione Museo Casa Boschi Festival di
Piediluco Estate Musicale di Caorle Campus
Internazionale di Musica di Latina Teatro Verdi
di Terni Auditorium di Foligno Festival di
Lanciano Teatro Gomhouria del Cairo Festival
del lago d’Orta Festival pianistico di Roma) E’
stato realizzato un CD live del quintetto di
Dvorák con Bruno Canino alla splendida sala
dell’Angelica di Roma Collabora con prestigiosi
artisti quali Bruno Canino Paul Gulda Antonio
Ballista l’attore Ugo Pagliai il chitarrista
Emanuele Segre la violista Sylvie Gazeau e con
giovani musicisti confrontandosi con un vasto
repertorio che spazia dal periodo classico a
quello contemporaneo Il Quartetto Mantegna
si avvale dei preziosi consigli di Mihai Dancila
violoncellista del Quartetto Academica ed è
stato invitato da Salvatore Accardo a suonare
in una masterclass alla Fondazione Stauffer di
Cremona Nei prossimi progetti del Quartetto
Mantegna vi è in CD per la rivista Amadeus
insieme al clarinettista Rocco Parisi Ha esegui
to inoltre la prima italiana assoluta del quin
tetto del giovane compositore inglese Thomas
Adès insieme a Bruno Canino
I
I sei quartetti haydniani dell'opera (detti «Quartetti russi»)
composti nel e pubblicati nel rappresentano un
punto di svolta nella storia del quartetto perché diventano
veri e propri modelli della forma classica in quattro movimenti
(con un energico Scherzo al posto del Minuetto) e di quel
nuovo stile compositivo basato sull’elaborazione tematica e
sul fitto dialogo tra gli strumenti che Haydn sottolineò al suo
editore presentando i suoi quartetti come opere scritte «in un
modo nuovo e particolare» Alcune di queste novità emergo
no con evidenza nel Quartetto in Mi bemolle: nella densità di
scrittura del primo movimento con un denso sviluppo polifo
nico ricco di modulazioni; nel piglio deciso dello Scherzo
alleggerito solo nel Trio centrale; nel ruolo da protagonista
affidato alla viola nel Largo sostenuto; nelle arguzie strumen
tali nei continui scarti sorprese cesure improvvise che carat
terizzano il rondò finale (Presto) e che furono all’origine del
sottotitolo «Lo scherzo» attribuito all’intero quartetto
Completamente diversa è l’atmosfera che si respira nel quar
tetto di Schubert in Re minore che trae il suo titolo «Der Tod
und Das Mädchen» (la morte e la fanciulla) dall’omonimo Lied
del Se il tema principale del Lied ripreso alla lettera sta
alla base del secondo movimento il suo tono lugubre che
alterna l’angoscia della Fanciulla al canto grave e severo della
Morte pervade l’intero lavoro Scritto nel divenne cele
bre solo dopo la morte del compositore proprio a causa della
sua originalità e della sua intonazione tragica che non furono
subito apprezzate (a Mendelssohn parve «cattiva musica»)
Soprattutto nei primi due movimenti la tensione drammatica
acquista una dimensione sinfonica: nell’Allegro iniziale domi
nato dalla figura ritmica d’attacco che forma il nucleo del
primo tema; e nell’Andante con moto costruito come una
serie di variazioni sul tema del Lied un mesto corale in ritmo
dattilico che ritorna alla fine trasfigurato in tonalità maggio
re e nel registro acuto Un andamento più aggressivo e stri
dente caratterizza invece i due movimenti conclusivi: lo
Scherzo che ripropone le sonorità cupe dell’inizio con un
motivo che ricorda quello di Mime nel Rheingold wagneriano;
e nel Presto finale un rondòsonata che ha un passo di taran
tella ma il sapore di una danza macabra Dalla tradizione clas
sica dialogica e contrappuntistica della scrittura per quartet
to d’archi si distacca nettamente Bruno Canino nel suo nuovo
quartetto intitolato Quattro Ritratti (le distanze da ogni neo
classicismo le aveva del resto già prese in un precedente lavo
ro per quartetto d’archi intitolato Labirinto): «In ognuno dei
quattro brevi movimenti concatenati a turno uno dei quattro
suonatori assume il ruolo di solista e gli altri tre accompagna
no o commentano Chi è solista (nell'ordine: primo violino
10 luglio
GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium
QUARTETTO MANTEGNA
Roberto Noferini
Serena Canino
Luca Moretti
Matteo Pigato
violino
violino
viola
violoncello
FRANZ JOSEPH HAYDN (
)
Quartetto in Mi bemolle maggiore op n «Lo scherzo»
Allegro moderato
Scherzando
Largo
Finale: Presto
BRUNO CANINO (
)
«Quattro ritratti» (dedicato al Quartetto Mantegna)
Prima esecuzione assoluta
FRANZ PETER SCHUBERT ( )
Quartetto in Re minore D «La Morte e la Fanciulla»
Allegro
Andante con moto
Scherzo: Allegro molto
Presto
secondo violino viola violoncello) illustra il carattere del suo
ruolo e magari anche la sua individuale personalità» In cia
scuno dei quattro movimenti preceduti da un’Introduzione e
seguiti da una breve Stretta che riassume e combina i diffe
renti caratteri ricorre un motivo ricavato dalle lettere del
nome di Andrea Mantegna secondo un antico artificio prati
cato dai tempi dei fiamminghi
Gianluigi Mattietti
ORRADO ROJAC nato a Trieste ha studiato fisarmonica nella sua città natale con Eliana Zajec Primo Italiano a diplomarsi
in fisarmonica presso un Conservatorio di Stato è anche uno dei primi docenti di tale strumento presso Istituzioni Statali
dapprima al Conservatorio Pergolesi di Fermo ed attualmente al Conservatorio Campiani di Mantova Fisarmonicista italiano
tra i più importanti svolge intensa attività solistica e cameristica privilegiando il repertorio che la fisarmonica ha acquisito
nella musica seria Ha suonato per le istituzioni musicali italiane più prestigiose tra le quali il Teatro Regio di Torino La Fenice
di Venezia l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma Numerose anche le sue affermazioni all’estero (Aspekte Salisburgo
Biennale di Zagabria The new music week Bucarest Seconda rassegna di musica contemporanea italiana al Conservatorio di
Pechino) Ha registrato per varie emittenti radiofoniche e televisive tra le quali l’austriaca ORF la radio nazionale rumena la
RAI Nel al Mittelfest di Cividale suona in duo con Bruno Canino E’ fisarmonicista solista del Divertimento Ensemble di
Milano Nel è stato
fisarmonicista in residence
per il Laboratorio di
Musica Contemporanea di
Azio
Corghi
presso
l’Accademia Chigiana di
Siena Ha contribuito
notevolmente allo svilup
po della letteratura con
temporanea per fisarmoni
ca collaborando con
numerosi compositori e
presentando in prima ese
cuzione vari brani spesso
anche propri Corrado
Rojac si è diplomato in
Composizione presso il
Conservatorio Verdi di
Milano sotto la guida di
Alessandro Solbiati Ha
avvicinato la fisarmonica
anche al mondo della
musica elettronica: brani
quali Drammatico III e
Rifrazioni sono stati com
posti in collaborazione con
lo studio Agon di Milano e
il Centro di Sonologia
Computazionale di Pa
dova E’ diplomato anche
in pianoforte e violoncello
nonché laureando in Storia
della musica presso la
facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università
di Trieste Recentemente
ha inciso un CD per la Real
Sound di Udine
C
11 luglio
La musica per fisarmonica in Russia dal canto popolare
all’avanguardia
Il programma di stasera inizia con tre brani popolari bulgari
adattati per fisarmonica da un noto fisarmonicista russo
Vjaceslav Semënov La fisarmonica strumento che a tutt’oggi
ci sta rivelando un mondo sonoro ancora inesplorato riesce a
stupirci proponendosi come una piccola orchestra Complici i
frequenti cambi di registro il fluire delle belle melodie bulga
re riesce a colorarsi di timbri quanto mai vari ed accattivanti
La scuola fisarmonicistica russa sa però anche coniugare i temi
popolari alle forme della tradizione classica: in questo senso la
Sonata n° di Zolotarëv è un piccolo capolavoro L’autore sa
infatti rivivere la tradizione etnica al punto da fondersi con
essa: le linee melodiche di Zolotarëv sono talmente vicine ai
canti popolari presenti nell’opera da non lasciarsi più distin
guere da essi!
Se per Zolotarëv il mondo popolare rappresenta la schiettez
za la semplicità l’ingenuità esso è rivissuto da Kusjakov con
ben altri accenti: gli arcaici modi della tradizione rurale s’insi
nuano dapprima con un’aura di mistero per poi aprire davanti
a noi scenari abissali quali i sinistri “labirinti meccanici” del
secondo movimento la ieratica coralità del terzo o la rustica
festosità dell’ultimo movimento sì da porci davanti ad un
vasto affresco dell’anima slava La fisarmonica vibra in tutta la
propria tavolozza espressiva: le possenti polifonie quanto i
gelidi pianissimi la vertiginosa oscillazione del mantice quan
to i suoi inquietanti tremolii esigono dall’interprete una par
tecipazione totale – se dovessimo paragonare questa lettera
tura a quella pianistica Rachmaninov sarebbe forse l’autore
più appropriato
Ma non finisce qui: il De profundis di Sofija Gubajdulina riesce
ad aggiungere ancora qualcosa di nuovo Si tratta di un
mondo compositivo visionario ove sonorità d’avanguardia
quali il soffio del mantice o il glissato non temperato assurgo
no a manifestazioni teatrali e diventano sospiro nel primo
caso o lamento nel secondo Perché l’anima slava rivive con
un’espressività propria anche quelli che sembrerebbero solo
degli effetti: la rappresentazione della sofferenza e della spe
ranza colorano qualsiasi suono nell’arte della Gubajdulina in
visione mistica
Corrado Rojac
VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea
CORRADO ROJAC fisarmonica
VJACESLAV SEMENÖV ()
Suite bulgara
Dajovo horo
Sevdana
Gankino horo
VLADISLAV ZOLOTAREV ( )
Sonata n Allegro ingenuo
Adagio tranquillo molto
Vivacissimo con spirito
ANATOLI KUSJAKOV ()
Sonata n Variazioni
Ostinato
Corale e recitativo
Finale
SOFIJA GUBAJDULINA (
)
De profundis
RANCO PETRACCHI noto da diversi decenni in tutto il mondo come uno dei
più straordinari contrabbassisti del nostro tempo si è diplomato al
Conservatorio di S Cecilia di Roma con Battistelli dedicandosi poi allo studio
della composizione e a quello della direzione d’orchestra con Franco Ferrara Ha
tenuto concerti in tutte le sale più importanti del mondo e la critica lo considera
non solo uno dei massimi concertisti del nostro tempo ma anche caposcuola del
suo strumento Docente presso l'Accademia Chigiana di Siena titolare della catte
dra di virtuosismo al Conservatorio di Ginevra è con Accardo Giuranna e
Filippini uno dei fondatori dei Corsi "Stauffer" di Cremona Ha tenuto seminari e
master classes in tutto il mondo: famoso il suo stage estivo di Sermoneta dove
ricopre l’incarico di direttore artistico Svolge con successo un'intensa attività di
direttore d'orchestra: ha diretto in Giappone Danimarca Polonia Bulgaria
Svezia Inghilterra Svezia Svizzera e in Italia all’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia a Roma all’Accademia Filarmonica Romana al Festival "Rossini" di Pesaro
al S Carlo di Napoli alla RAI di Torino Ha vinto un Premio Italia per la parte
musicale del lavoro radiofonico "Un contrabbasso in cerca d'amore" ed è autore di
numerose revisioni e rielaborazioni Si dedica anche ad un intensa attività concer
tistica con i più prestigiosi nomi del concertismo mondiale Suona in duo con
Filippini ed in trio con Stefanato – Barton Ha inciso per la Philips Columbia
Dinamyc ASV NHK Sony
F
IRELA VEDEVA dopo il diploma di virtuosité al Conservatorio di Ginevra e
al Concorso Internazionale di Contrabbasso "Giovanni Bottesini" viene
chiamata da Michel Plasson come solista dell'Orchestre du Capitole de Toulose
dove resta per due anni Avverte presto il bisogno di tra
smettere le sue conoscenze strumentali e si dedica all'inse
gnamento creando dapprima delle classi per allievi giova
nissimi al Conservatorio di Ginevra e all'Accademia d'archi
Su incarico della direzione dell'Orchestra della Scuola di
Musica del Conservatorio di Ginevra realizza numerosi pro
getti didattici Oggi all'interno dell'Alta Scuola di Musica
del Conservatorio di Ginevra
prosegue la tradizione di
eccellenza della scuola avvia
ta dal suo mentore Franco
Petracchi insegnando a stu
denti provenienti da tutto il
mondo E' docente anche al
Conservatorio di Saragoza
Tiene master classes in Italia
Spagna Francia Bulgaria I
suoi talenti di pedagoga
sono unanimemente ricono
sciuti La sua attività di soli
sta e musicista da camera Le
hanno consentito di racco
gliere numerosi successi sia
in Svizzera che all'estero
M
12 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
MERIGO BERNARDI si diploma presso il Conservatorio
LCherubini di Firenze con Luigi Lanzilotta Giovane vul
canico talento è attivo in numerose formazioni cameristiche
in Italia ed all'estero Collabora come Primo Contrabbasso
con l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino con
l'Orchestra Sinfonica A Toscanini di Parma con la Mahler
Chamber Orchestra È inoltre musicista eclettico ed attento
ai diversi linguaggi musicali Dotato di uno spiccato senso
ironico e teatrale anima le performance del quartetto
A
A
LBERTO
BOCINI si diploma a Firenze nella classe di A
Brandi e prosegue poi gli studi sotto la guida di Franco
Petracchi E' stato Primo Contrabbasso di prestigiose orche
stre internazionali: dall'Orchestra dell'Accademia Nazionale
di Santa Cecilia di Roma all'Orchestra del Teatro alla Scala di
Milano dalla London Symphony Orchestra all'Orchestra del
Maggio Musicale Fiorentino (ruolo che attualmente rico
pre) Ideatore e fondatore della NBB records vera novità
nel panorama internazionale: un marchio da lui ideato e
dedicato al contrabbasso etichetta discografica e portale
internet in continua evoluzione che con i suoi numerosi ser
vizi è ormai riferimento per molti contrabbassisti
NDREA PIGHI si diploma nell' presso il Conservatorio
Morlacchi di Perugia con C Penta Dopo aver svolto
attività solistica ed orchestrale spaziando anche tra il jazz e
la musica leggera dal fa parte dell'Orchestra
dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma E' inoltre
attivo in varie formazioni cameristiche in Italia e all'estero
E' l'arrangiatore ed il trascrittore della maggior parte della
musica eseguita dal quartetto
A
NTONIO SCIANCALEPORE Solido strumentista si è diplo
mato nell' con EBenzi ad Alessandria Dall' al '
ha fatto parte dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Dal è Primo contrabbasso dell'Orchestra dell'Accademia
Nazionale di Santa Cecilia Svolge intensa attività cameristi
ca e solistica ed enogastronomica in Italia e all'estero A
THE BASS GANG
Amerigo Bernardi
Alberto Bocini
Andrea Pighi
Antonio Sciancalepore contrabbassi
con la straordinaria partecipazione di
FRANCO PETRACCHI
MIRELA VEDEVA
contrabbasso
contrabbasso
Contrabbassando da Bach al Rock
Eclettica carrellata un po’ estemporanea un po’ concertata
sconcertata e sconcertante dai classici dei Classici ai classici
del Rock
LISSÒ VIRSALADZE è cresciuta a Tiblisi in una fami
glia che per generazioni ha partecipato attivamente
alla vita culturale e artistica della Georgia Ha iniziato a
studiare piano con la nonna la professoressa Anastasia
Virsaladze Dopo aver frequentato il conservatorio ha
lasciato la città natale e si è trasferita a Mosca A vent'an
ni si è aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso
Tchaikovsky A Mosca ha proseguito gli studi con
Heinrich Neuhaus e Yakov Zak Questi insegnanti di gran
de talento oltre ad influire profondamente sullo sviluppo
artistico di Elissò l'hanno immersa nella rinomata tradi
zione russa della pedagogia del pianoforte Non sorpren
de pertanto che Elissò sia oggi considerata un'insegnante
di eccezionale bravura e che i suoi studenti abbiano otte
nuto straordinari riconoscimenti Elissò Virsaladze inse
gna regolarmente al conservatorio di Mosca e alla Munich
Musikhochschule ed ha partecipato come membro della
giuria a pressoché tutti i più importanti concorsi interna
zionali: Santander Geza Anda di Zurigo e Rubinstein di
Tel Aviv solo per citare gli eventi più recenti L'artista ha
una grande passione per i compositori del tardo diciottesi
mo secolo e del diciannovesimo secolo in particolare
Mozart Beethoven Chopin e Schumann A ventiquattro
anni ha vinto il primo premio al Concorso Schumann di
Zwickau in occasione del quale è stata annoverata dalla
stampa internazionale tra i grandi interpreti contempora
nei di Schumann La pianista è altresì nota per il vasto
repertorio che si estende fino a comprendere i composito
ri russi moderni L'Unione Sovietica le ha attribuito le
massime onorificenze artistiche Elissò Virsaladze si esibi
sce regolarmente a Londra Milano Roma Parigi
Lisbona Berlino e Barcellona; ha tenuto concerti in duo
con Natalia Gutman a Vienna Berlino Bruxelles Madrid
Monaco Milano Ginevra e Losanna solo per citare le
principali città europee Con il repertorio di musica da
camera e con orchestre quali la Petersburg Philharmonic e
la Royal Philharmonia London ha effettuato tournée nel
Nord d'America in Giappone e in Europa Elissò
Virsaladze appare inoltre regolarmente con prestigiose
orchestre in Francia Germania Italia Spagna Svizzera
Stati Uniti e in altri paesi collaborando con direttori d'or
chestra quali Rudolf Barschai Kyril Kondraschin Riccardo
Muti Kurt Sanderling Wolfgang Sawallisch Evgeny
Svetlanov Juri Temirkanov o Antoni Wit L'etichetta Live
Classics con cui ha pubblicato numerose opere apre
un'ampia prospettiva sulla personalità musicale di Elissò
Virsaldze
E
Nel a Parigi Mozart si dedicò alla composizione delle due
Sonate per pianoforte K e K La prima in La minore fu scrit
ta per essere suonata in concerto da Mozart stesso con il desiderio
preciso di fare colpo sul pubblico parigino impressione che riuscì
tuttavia inferiore alle aspettative Si tratta in effetti di una pagina
drammatica dalle tinte cupe che segna un radicale cambiamento
espressivo rispetto alle due sonate scritte a Mannheim alcuni mesi
prima e spesso collegata con l’improvvisa morte della madre di
Mozart proprio in quel periodo L’intonazione tragica si coglie nelle
dense armonie e nei forti contrasti dinamici dell’Allegretto maesto
so nell’espressione mesta del secondo movimento in Fa maggiore
costruito come un minuetto lento e molto elaborato nel febbrile
Presto finale un rondòsonata di grande libertà formale La Sonata
K portata a termine a Strasburgo nell’ottobre dello stesso anno
ha un carattere più virtuosistico ed elegante con un Allegro che
spicca per la grande invenzione melodica (che rimanda a Johann
Christian Bach) e per la ricchezza dell’elaborazione con un Andante
cantabile di grande audacia armonica con il brillante movimento
finale in forma molto libera di rondò pieno di cadenze virtuosisti
che (poco prima della fine c’è un’autentica cadenza da concerto)
Solo sei anni dopo nell’ottobre del subito dopo il concerto K
Mozart ritornò a scrivere una sonata per pianoforte la K che pubblicò insieme alla Fantasia K : due pagine nella tonalità
di Do minore entrambe dedicate all’allieva Therese von Trattner
La Sonata K ritorna alle tinte fosche e drammatiche con un
primo tempo basato su un tema all’unisono assai deciso che domi
na anche nello sviluppo un Adagio in Mi bemolle maggiore conce
pito come un’oasi di serenità e costruito intorno a un tema che si
presenta sempre con nuove ornamentazioni e un finale in forma
di rondòsonata basato su un motivo sincopato dal carattere
inquieto quasi già beethoveniano La stessa atmosfera carica di
pathos si respira anche nella Fantasia K la più riuscita e com
plessa tra le Fantasie composte da Mozart caratterizzata da una
grande proliferazione di materiali in uno spazio ristretto dove si
avvicendano passaggi veloci (di biscrome e di terzine) e effusioni
liriche grandi episodi cadenzali e ardite sequenze armoniche Ricco
di soluzioni sperimentali che anticipano il mondo musicale roman
tico è anche il Rondò in La minore K composto a Vienna nella
primavera del Ma qui Mozart rinuncia alla proliferazione delle
idee tematiche a vantaggio dell’unità costruttiva imperniata su un
tema molto cromatico trattato contrappuntisticamente su contra
sti estremi tra l’espressione tragica e quella comica quasi da opera
buffa Ancora più essenziale per la semplicità della concezione e la
trasparenza della scrittura (ma si tratta probabilmente di un pezzo
con destinazione didattica) è la Sonata in Si bemolle maggiore K
composta nel febbraio del Alla semplicità della costruzio
ne tematica (nel primo movimento monotematico cantabile e
assai conciso nell’Adagio costruito come un rondò a due strofe nel
rondò finale pieno di humour) supplisce però la ricchezza dell’in
venzione armonica e delle modulazioni
Gianluigi Mattietti
13 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
ELISSÒ VIRSALADZE pianoforte
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Sonata in Si bemolle maggiore K Allegro
Adagio
Allegretto
Rondò in La minore K Sonata in La minore K Allegretto maestoso
Andante cantabile con espressione
Presto
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Fantasia in Do minore K Sonata in Do minore K Allegro
Adagio
Molto allegro
Sonata in Si bem magg K Allegro
Andante cantabile
Allegretto grazioso
F
RANCESCO
DILLON si è diplomato con il massimo dei voti
presso il Conservatorio "L Cherubini" di Firenze sotto la
guida di Andrea Nannoni nel Dal al è stato
primo violoncello dell'Orchestra Giovanile Italiana (OGI) Si è
perfezionato con David Geringas Mario Brunello e Amedeo
Baldovino ed ha studiato composizione con Salvatore
Sciarrino Parallelamente all'attività solistica svolge un'intensa
attività cameristica con il Quartetto Prometeo in Italia e all'e
stero e nel campo della musica contemporanea con l'ensemble
Alter Ego suonando moltissime opere in prima esecuzione e
collaborando intensamente con compositori tra i quali Philip
Glass Vinko Globokar Giya Kancheli David Lang Henri
Pousseur Kaja Saariaho Salvatore Sciarrino E’ abituale part
ner in formazioni di musica da camera di musicisti quali I
Arditti G Carmignola M Campanella P Farulli A Lucchesini
E Pace R Schmidt P Vernikov Ha vinto la Rassegna di vio
loncello di Vittorio Veneto () e con il Quartetto
Prometeo si è affermato al Concorso Primavera di Praga
(primo premio nel ) Bordeaux (secondo premio nel )
ARD di Monaco (terzo premio con primo non assegnato nel
) Ha inciso per Aulos Dynamic Real Sound Ricordi
Stradivarius e Victor Japan e le sue esecuzioni sono regolar
mente trasmesse dalle più importanti radio internazionali I
prossimi impegni lo porteranno in tournee europea con il con
certo Microwaves e in sala d'incisione per la prima registrazio
ne delle Variazioni per violoncello e orchestra di Salvatore
Sciarrino con l'orchestra nazionale della Rai e per un disco di
musica di autori russi per violoncello
E
MANUELE
TORQUATI
nato a Milano completa
la sua formazione musicale
sotto la guida di Giancarlo
Cardini presso il Conservatorio
“L Cherubini” di Firenze
Dopo aver conseguito il
diploma con il massimo dei
voti e la lode nel pro
segue il perfezionamento
pianistico in Italia e all’estero
con artisti quali Alexander
Lonquich
Konstantin
Bogino per il repertorio tra
dizionale Ian Pace Roger
Muraro Nicolas Hodges e
Michael Wendeberg per
quello contemporaneo
Parallelamente ha affinato
la sua preparazione cameristica con Franco Rossi prima e con il
Trio di Trieste poi presso la Scuola Superiore Internazionale di
Musica da camera di Duino ove consegue il Diploma triennale
di Merito Ha ottenuto svariati riconoscimenti fra cui due
Diplomi di Merito consecutivi dell’Accademia Musicale
Chigiana di Siena e affermazioni ai Concorsi Internazionali
Silvio Omizzolo di Padova e Viglianoviva di Biella La sua atti
vità artistica è stata sostenuta da borse di studio dispensate
dalla Fondazione Taddei di Livorno dall’Accademia Musicale
Chigiana dall’Ambasciata di Francia a Roma dal DAAD Bonn
(Deutscher Akademiker Austausch Dienst) dall’Universität für
Musik und Darstellende Kunst di Graz e dal New England
Conservatory di Boston Nel sarà artista in residenza
presso il Banff Centre per un progetto monografico dedicato a
Olivier Messiaen Ha preso parte a numerosi Festival di musica
contemporanea tra cui Acanthes Ferienkurse für Neue Musik
di Darmstadt SICPP Boston e Klangspuren Schwaz Ha inoltre
collaborato strettamente con compositori quali Wolfgang
Rihm Kaija Saariaho Beat Furrer Jonathan Harvey
Alessandro Solbiati Sylvano Bussotti James Newton e con
musicisti quali Michael Gielen Roberto Fabbriciani Francesco
Dillon Liliana Poli Luigi Attademo La sua attività concertisti
ca lo ha portato ad esibirsi in Italia Europa Stati Uniti e
Canada in veste di solista e in formazioni cameristiche
Manet () per violoncello e pianoforte
Tre lavori composti o rivisti nell’arco di quindici anni CANTO
PER ANIA () per violoncello e strumenti SUITE
() per violoncello solo e MANET (II versione:
) per violoncello e pianoforte hanno rappresentato per
me un triplice omaggio allo strumento che più amo attraverso
la successiva indagine attorno ad altrettante sue possibili fisio
nomie: se in CANTO prevale la propensione lirica e in SUITE
quella polifonica in MANET è stata l’infinita gamma timbrico
articolativa del violoncello ad attrarmi ulteriormente arricchi
ta dalla simbiosi con il pianoforte La stessa struttura narrati
voformale di MANET è modellata sull’intento di esplorare nel
modo più ampio possibile tale gamma: otto brevi situazioni
ciascuna estremamente connotata sul piano del gesto e del
l’immagine (come si può desumere da agogiche quali Fervido
Iridescente Liquido Oscuro Nervoso e fantastico e così via) si
susseguono ed il loro ciclo introdotto dal segnale di una nota
oscura e stoppata del pianoforte si ripete tre volte variato e
accorciato come se otto personaggi si incalzassero sempre più
sulla scena generando infine una coda ampia e differente che
eredita e trova uno sbocco alle loro tensioni
Alessandro Solbiati
Schumann compose le sue scene infantili (Kinderszenen) nel
nello stesso periodo in nacquero i demoniaci pezzi della
Kreisleriana Sono uno dei cicli pianistici più noti ed eseguiti di
Schumann ispirati a reminiscenze infantili e alle lettere di Clara:
«vi è un po' di tutto e al tempo stesso sono pezzi facili da ricorda
re» Si tratta di miniature ispirate al mondo dell’infanzia ma
non destinate ai giovani come l’Album für die Jugend op
caratterizzate anzi da una scrittura impegnativa ricca di chiaro
scuri e da una estrema varietà di registri espressivi leggeri
sognanti meditativi che le fanno assomigliare ad un piccolo
ciclo liederistico: dall’evocativo e nostalgico Von fremden
Ländern und Menschen basato su una breve cellula tematica
dalla quale sembra prendere forma ogni altro tema alla pimpan
te humoresque di Kuriose Geschichte dal movimento travolgen
te di Haschemann alle celebri volute melodiche e alle sottili
metamorfosi armoniche di Träumerei dalla dimensione intimi
stica di Am Kamin ai ritmi sincopati della cavalcata di Ritter vom
Steckenpferd alla tenera conclusione di Der Dichter spricht
introdotta da alcune battute di recitativo Le Kinderszenen sono
qui eseguite in una trascrizione del violoncellista tedesco
Friedrich Wilhelm Grützmacher (
) che fu anche il
primo interprete nel della parte solista nel Don Chisciotte
di Richard Strauss L’interesse di Strauss per il violoncello risale
del resto alla sua giovinezza quando cominciò a scrivere a soli
anni la sua Sonata per violoncello e pianoforte portata a ter
mine solo tre anni dopo nel : fu quindi una maturazione
lenta (il finale fu interamente riscritto) nella quale si colgono
forti influenze di Beethoven di Brahms e soprattutto di
Mendelssohn (nel movimento lento in Re minore così simile
alle Romanze senza parole e nel finale che richiama il mendels
sohniano Trio op) anche se emergono i tratti di una forte
personalità nello slancio del tema che apre il primo movimento
(Allegro con Brio) nella ricchezza della scrittura polifonica nelle
espansioni liriche nel dialogo serrato tra i due strumenti Ma il
violoncello è sempre stato uno degli strumenti più amati dai
compositori: Alessandro Solbiati gli ha dedicato Canto per Ania
nel una Suite nel e Manet nel (pezzo per vio
loncello e pianoforte poi rielaborata nel ) In ciascuno di
questi pezzi il compositore ha indagato le possibilità tecniche ed
espressive dello strumento le qualità liriche in Canto per Ania le
risorse polifoniche nella Suite In Manet ha invece puntato la sua
attenzione sulle caratteristiche timbriche e sull’articolazione dei
suoni che determinano poi la stessa struttura formale del pezzo:
«otto brevi situazioni ciascuna estremamente connotata sul
piano del gesto e dell’immagine (come si può desumere da ago
giche quali Fervido Iridescente Liquido Oscuro Nervoso e fan
tastico e così via) si susseguono ed il loro ciclo introdotto dal
17 luglio
GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium
FRANCESCO DILLON
EMANUELE TORQUATI
violoncello
pianoforte
ALESSANDRO SOLBIATI ()
Manet () per violoncello e pianoforte
Prima esecuzione della versione definitiva ()
ROBERT SCHUMANN ( )
Kinderszenen op (versione di F Grützmacher)
Gente e paesi stranieri (Von Fremden Ländern und Menschen)
Una storia curiosa (Curiose Geschichte)
Moscacieca (Hasche Mann)
Il bambino supplica (Bittendes Kind)
Quasi felice (Glückes genug)
Un avvenimento importante (Wichtige Begebenheit)
Sogno (Träumerei)
Al camino (Am Camin)
Sul cavallo di legno (Ritter vom Steckenpferd)
Quasi troppo serio (Fast zu ernst)
Lo spauracchio (Fürchtenmachen)
Il bambino si addormenta (Kind im Einschlummern)
Il poeta parla (Der Dichter spricht)
RICHARD STRAUSS ( )
Sonata in Fa maggiore op per violoncello e pianoforte
Allegro con Brio
Andante ma non troppo
Allegro vivo
segnale di una nota oscura e stoppata del pianoforte si ripete
tre volte variato e accorciato come se otto personaggi si incal
zassero sempre più sulla scena generando infine una coda
ampia e differente che eredita e trova uno sbocco alle loro ten
sioni»
Gianluigi Mattietti
AVID TRIO Recentemente vincitore del Primo Premio e
del Premio del pubblico al Concorso Internazionale di
Musica da camera di Chesapeake MDUSA il David Trio ha
debuttato ottenendo il ° Premio e il Premio Bösendorfer per
la migliore interpretazione dei trii di Haydn al ° Concorso
Internazionale di Musica da Camera “F J Haydn” di Vienna
tenutosi presso la Konzerthaus e il Primo Premio al Concorso
Internazionale di Yellow Springs OHUSA Fondato a Firenze
nel da Claudio Trovajoli Daniele Pascoletti e Giovanni
Gnocchi il David Trio si è laureato anche nelle due più
importanti competizioni italiane: il ° Concorso
Internazionale per complessi da camera “Vittorio Gui” di
Firenze nel e il ° Concorso Internazionale di musica da
camera “Premio Trio di Trieste” nel dove ha ottenuto
anche il Premio “Amedeo Baldovino” per la migliore interpre
tazione di un brano di J Brahms Composto da musicisti già
vincitori singolarmente di premi internazionali (Viotti di
Vercelli Lipizer di Gorizia Ch Hennen in Olanda Bärenreiter
Preis) il Trio fin dalla sua fondazione ha seguito le lezioni
dell’Altenberg Trio Wien all'Accademia di Pinerolo di Hatto
Beyerle presso le Scuole di Hannover Basel e Fiesole del Trio
di Trieste e di Enrico Bronzi alla Scuola Superiore di Duino e
all’Accademia Chigiana di Siena Sin dal il David Trio è
stato scelto come gruppo rappresentante dell'ECMA
(European Chamber Music Academy) grazie alla quale ha
avuto la possibilità di studiare con musicisti come Heinrich
Schiff Erich Höbarth (Quatuor Mosaique) Johannes Meissl
(Artis Quartett) Christoph Richter Avo Kouyoumdjan e
Hatto Beyerle Già attivo nel panorama concertistico italiano
(Società del Quartetto di Vercelli I concerti del Quirinale a
Roma trasmessi in diretta nazionale da RAIRadio
gli Amici
della Musica di Padova Pescara Foggia Campobasso il
Teatro Ponchielli di Cremona le Settimane Musicali del
Teatro Olimpico di Vicenza Stagione Concertistica
dell’Università Cattolica di Roma) ed internazionale
D
(Festival Casals di Prades Fondazione Bösendorfer di Vienna
Schladmig Musik Sommer MidEurope Schloss Grafenegg
Festival International de Musique de Chambre in St
Ursanne Haydn Festspiel di Eisenstadt Rohrau Haydn
Gedenkstätte Allegro Vivo Kammermusik Festival
MontpellierRadio France Coliseum di Buenos Aires) il
David Trio ha ultimamente effettuato una tournée in Sud
America e Messico con entusiasti riscontri di critica e pubbli
co Significativa la presenza al Festival Cameralia a
Santiago de Compostela come trio ospite docente di musica
da camera Dal Patrizio Serino è subentrato come vio
loncellista del David Trio Il vedrà tra l'altro il Trio
impegnato nella registrazione dell'integrale dei trii di Franz
Schubert per Altara La continua ricerca di un approccio stili
stico innovativo nell'esecuzione degli autori classici attraver
so la valorizzazione timbrica e metrica degli elementi retori
ci e un dialogo continuo diretto e paritario con il pubblico
durante l'esecuzione costituiscono per il David Trio costante
fonte di ispirazione musicale e arricchimento umano
Schubert dedicò poche pagine al genere del trio per violino
violoncello e pianoforte: due movimenti isolati un Allegro in
Si bemolle maggiore (D ) composto nel e denominato
«Sonata» dal compositore un Adagio in Mi bemolle maggiore
(D ) del successivamente intitolato «Notturno» e i
due grandi Trii op e op che risalgono al e che rap
presentano insieme al Quintetto «La Trota» il vertice della
produzione cameristica schubertiana Il movimento di Sonata
D fu composto da uno Schubert appena quindicenne quan
do era ancora allievo di Salieri e aveva appena lasciato il suo
ruolo di corista nel coro di voci bianche della Cappella
Imperiale a causa della muta della voce Si tratta di una pagi
na acerba ma già personale che si lascia alle spalle i modelli
haydniani e mozartiani e mira a ricercare effetti di grande
energia espansioni liriche asimmetrie ritmiche I due Trii
della maturità sono invece caratterizzati da forme ampie da
una scrittura strumentale molto ricca soprattutto nella parte
del pianoforte da un’espressione così intima e profonda che
divennero un modello per molti compositori romantici
Eseguito per la prima volta al Musikverein di Vienna in un
concerto organizzato da Schubert per celebrare il primo anni
versario della morte di Beethoven il Trio op mostra una
tendenza sperimentale rispetto alla forma classica una
volontà di mettere in risalto le sonorità i colori più che le
strutture tematiche giocando su effetti drammatici esplosio
ni cesure improvvise che emergono soprattutto nei due
movimenti estremi L’Allegro si apre con una specie di motto
enunciato all’unisono da tutti gli strumenti e seguito da una
grande varietà di idee che caratterizza l’intero movimento
L’Andante con moto in Do minore è dominato da un tema
dolente una specie di marcia che oscilla tra maggiore e mino
re e che deriva probabilmente da una melodia popolare sve
dese che era stata cantata a Schubert dal tenore Albert Berg
Dopo lo Scherzo caratterizzato da una scrittura a canone e
da un Trio rustico e vigoroso in La bemolle maggiore il Trio si
conclude con un esteso Allegro moderato (di ben battu
te) in forma di rondòsonata caratterizzato ancora da conti
nue oscillazioni modali dal grande rilievo dato al pianoforte
dal ritorno improvviso della melodia “svedese” Come il trio D
di Schubert anche il Trio n op di Shostakovich è un
pezzo giovanile scritto quando il compositore aveva anni
ed era ancora studente in Conservatorio di San Pietroburgo Si
tratta di un Trio in un solo movimento nella classica forma
sonata ma dall’andamento rapsodico caratterizzato da fre
quenti cambiamenti di clima di tonalità di tempo (Andante
Moderato Allegro con brio Largo Allegretto) che imprimo
no al pezzo una forte espressione romantica molto adolescen
18 luglio
VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea
DAVID TRIO
Daniele Pascoletti
Patrizio Serino
Claudio Trovajoli
violino
violoncello
pianoforte
FRANZ SCHUBERT ( )
Trio in Si bemolle maggiore D «Sonata»
Allegro
DMITRIJ SHOSTAKOVICH ( )
Trio n op Andante
FRANZ SCHUBERT
Trio in Mi bemolle maggiore n op (D )
Allegro
Andante con moto
Scherzando: Allegro moderato
Allegro moderato
ziale e sembrano suggerire una sorta di trama narrativa Ma
appare forte anche l’influenza del Trio op di Brahms
nella densità della scrittura strumentale nei fitti dialoghi tra
violino e violoncello nella solida costruzione dello sviluppo
nel gioco di variazioni tematiche ricavate dalla cellula di tre
note esposta all’inizio dal violoncello
Gianluigi Mattietti
ETERLUKAS GRAF è nato a Zurigo nel città nella quale rice
vette la sua prima educazione musicale Prima del diploma André
Jaunet – il grande didatta con cui studiava a Zurigo – gli consigliò di
continuare gli studi al Conservatoire National de Paris con Marcel
Moyse Nel ottenne il Premier Prix in flauto nella classe di Roger
Cortet e l’anno successivo il diploma in direzione d’orchestra con
Eugène Bigot Nel divenne primo flauto solista della Winterthur
Symphonie Orchester restandovi fino al Dal fu chiamato
regolarmente nell’Orchestra del Festival Internazionale di Musica di
Lucerna in qualità di primo flauto Nel vinse il primo premio al
Concorso Internazionale di Musica di Monaco di Baviera della ARD e
nel il Bablock Prize della H Cohan International Music Award di
Londra Con la registrazione del Concerto di Jacques Ibert per flauto ed
orchestra registrato all’età di anni si guadagnò immediatamente
una reputazione artistica internazionale iniziando tre appassionate atti
vità: una cameristica una concertistica ed una prettamente direttoria
le Da allora ha realizzato in tutto il mondo concerti e tournée una
ricca e pluripremiata discografia registrazioni radiofoniche e televisive
Dal al è stato direttore stabile al Teatro d’Opera di Lucerna È
stato docente in numerosissime masterclass: Amsterdam Biella
Monaco di Baviera Imola Mainz Quebec Ramsgate Saarbrücken
Sendai Salisburgo St Prex Sermoneta Sion Stoccarda Tokyo Vienna;
dal al è stato professore nell’Accademia di Musica di Basilea
Molti sono i compositori che gli hanno dedicato opere per flauto: tra gli
altri Salm Bärtschi Bovey Fassbind Gasser Holliger Prinz Yamada
Zimmermann È autore di tre importanti testi didattici pubblicati dalla
casa editrice tedesca Schott (Checkup Interpretation e The singing
flute) che nel loro insieme costituiscono uno dei più moderni metodi
di studio per il flauto; di numerose revisioni ed arrangiamenti per flauto
ed è frequentemente invitato nelle giurie di importanti concorsi inter
nazionali
P
L Q U A R T E T T O C A R A V A G G I O ispirato dal grande pittore
Michelangelo Merisi (detto Caravaggio ) esprime nelle
sue interpretazioni un temperamento passionale e una profonda
sensibilità espressiva considerando come obiettivo fondamentale
oltre all'intesa strumentale anche quella spirituale I componenti
del quartetto si sono formati musicalmente con i più grandi musici
sti Europei dal leggendario Quartetto Amadeus (Norbert Brainin
Siegmund Nissel Peter Schidlof e Martin Lovett) a Colonia e
Londra con i membri del Quartetto Orlando di Amsterdam con il
Quartetto Bartòk di Budapest Wolfgang Schneiderhan e Paul
Baumgartner a Vienna e Lucerna E' noto per le sue esecuzioni
esemplari del repertorio classicoromantico Negli ultimi anni è
stato protagonista di un notevole ciclo cameristico su Mozart
Othmar Schoeck e compositori scandinavi a Basilea collaborando
con PeterLukas Graf A Persichilli Adrian Oetiker Guy Bovet e
Kurt Widmer
I
Tra le poche composizioni per flauto nel catalogo mozartiano le
più importanti furono scritte su commissione tra il e il e
tra queste i quattro quartetti per flauto e archi Quello in Re mag
giore K si apre con un Allegro in forma sonata piuttosto con
cisa con una certa varietà di motivi nell'esposizione un esteso svi
luppo quasi tutto in tonalità minore e uno stile espressivo che
rimanda alla scuola di Mannheim Brevissimo l'Adagio centrale in
Si minore è dominato dal canto dolente e malinconico del flauto
come una romanza accompagnata dal pizzicato degli archi che
sfocia direttamente in un Rondò finale pieno di brio Numerose
sono invece le composizioni con flauto (soprattutto in combinazio
ni cameristiche) nel catalogo Frantisek Krommer che annovera
dodici quartetti e otto quintetti con questo strumento Vissuto
nello stesso periodo di Mozart Krommer nacque nella città mora
va di Kamenice nel e morì nel a Vienna dove trascorse
gran parte della sua vita come maestro di cappella del conte Ignaz
Fuchs poi come direttore della musica da camera dell’imperatore
Francesco I L’influenza di Haydn e Mozart sul suo linguaggio
musicale appare evidente anche nel suo ultimo quintetto con flau
to op pubblicato nel nei suoi classici quattro movimen
ti introdotti da un Largo nella scrittura strumentale scorrevole e
leggera ma già piena di venature romantiche Krommer fu consi
derato durante la sua vita un buon sinfonista ma godette di gran
de reputazione soprattutto per i suoi settanta quartetti per archi
Edvard Grieg ne compose invece uno solo se si escludono un
quartetto giovanile del andato perduto e un quartetto inizia
to nel ma lasciato incompiuto Completato nel febbraio del
e successivamente ritoccato in diversi punti dietro suggeri
mento del violinista Robert Heckmann (che lo eseguì con il suo
quartetto nell’ottobre dello stesso anno) il Quartetto in Sol mino
re appare come una grandiosa architettura con diversi elementi
tematici anche di carattere popolare fortemente contrastanti
tenuti insieme da una ricorrente cellulamotto con una scrittura
strumentale che riduce al minimo le componenti contrappuntisti
che a favore di textures quasi orchestrali spesso omofoniche
Un’introduzione lenta (Un poco Andante) dove il motto (un moti
vo malinconico derivato dal Lied Spillemaend composto nel )
viene enunciato all’unisono da tutti gli strumenti dà avvio al
primo movimento un’ampia forma sonata con un primo tema feb
brile e un secondo che sviluppa in forma lirica la linea melodica del
motto Anche nella Romanza il tema cullante del violoncello con
trasta con una seconda idea agitata determinando continue frizio
ni che si attenuano solo nelle ultime battute svaporando su un
accordo di armonici Gli elementi popolari dominano negli ultimi
due movimenti: nell’Intermezzo con un Trio basato su una tipica
danza norvegese; e nel Finale preceduto ancora da un’introduzio
ne lenta (basata su una forma frammentata del motto dagli
19 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
PETERLUKAS GRAF flauto
CARAVAGGIO QUARTETT
Thomas WickyStam
Markus Berthold
Alexej Popov
Ditta Rohmann
violino
violino
viola
violoncello
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Quartetto in Re maggiore K per flauto
violino viola e violoncello
Allegro
Adagio
Rondò: Allegretto
EDVARD GRIEG (
)
Quartetto in Sol minore op Un poco andante Allegro molto e agitato
Romanza: Andantino Allegro agitato
Intermezzo: Allegro molto marcato
Finale: Lento Presto al Saltarello
^
FRANTISEK KROMMER ( )
Quintetto in Sol maggiore op per flauto violino
due viole e violoncello
Largo Allegro vivace
Adagio
Menuetto allegretto
Allegro vivace
accenti tragici) e poi caratterizzato da un incalzante ritmo di
Saltarello (come quello usato da Mendelssohn nel finale della
Sinfonia “Italiana”) ma associato al profilo del motto così che la
gaiezza mediterranea della danza appare venata di nordica malin
conia
Gianluigi Mattietti
UARTETTO DI CREMONA nasce nel dall’unione di
quattro musicisti formatisi all’Accademia di Alto
Perfezionamento Musicale “W Stauffer” di Cremona
Cresciuto artisticamente sotto la guida di Piero Farulli
(Quartetto Italiano) e Hatto Beyerle (Quartetto ABerg) il
gruppo nell’attuale formazione dal si è in breve affer
mato come una delle giovani realtà quartettistiche europee
più interessanti Il Quartetto di Cremona ha ottenuto i rico
noscimenti più prestigiosi con l'affermazione in alcuni tra i
più importanti Concorsi Internazionali per Quartetto
(Cremona "V Gui" Melbourne) grazie ai quali ha intrapreso
un’intensa attività concertistica che lo ha portato e lo por
terà a suonare nei contesti più prestigiosi Ha ricevuto inol
tre una “fellowship” del BorlettiBuitoni Trust
di Londra che ha ulteriormente promosso la
sua carriera Citiamo qui: Wigmore Hall
(Londra) Beethoven Haus (Bonn) Perth
International Art Festival (Australia) Turku
Music Festival Teatro Coliseo (Buenos Aires)
Barge of Music (New York) Handelsbeurs
(Gent) GOG (Genova) Amici della Musica di
Firenze Palermo Perugia Unione Musicale
(Torino) Società del Quartetto (Milano)
Settembre Musica Ovunque abbia portato la
sua musica il gruppo ha entusiasmato il pub
blico e la critica “Strad Magazine” ha elogiato
il “suono estremamente lirico e maturo” dei
quattro; la stampa australiana ha definito
l'ensemble “la gloria del Perth Festival ”
Il Quartetto di Cremona considera la sua car
riera in funzione del contatto con il pubblico
della comunicatività delle sue esecuzioni e del
costante approfondimento
della retorica e della poetica
musicale Tra le collaborazioni
ricordiamo quelle con Bruno
Giuranna Bella Davidovich
H Beyerle Filippo Gamba
Cédric Tiberghien Enrico
Bronzi Brodsky Quartet
Andrea Griminelli Il repertorio
del gruppo spazia dalle
prime opere di Haydn fino alla
musica dei giorni nostri nel
l'ambito della quale il
Quartetto nutre un particolare
interesse per il lavoro dei com
positori italiani
Q
INDA DI CARLO si è diplomata in pianoforte nel presso il
Conservatorio “F Morlacchi” di Perugia con il massimo dei
voti e la lode sotto la guida di Salvatorella Coggi Nel ha
brillantemente conseguito il diploma in clavicembalo con
Annalisa Martella Dal svolge attività concertistica come
solista in formazioni orchestrali e da camera sia in Italia che all'e
stero Si è esibita per gli Istituti Italiani di Cultura di Rio de Janeiro
Tunisi e Madrid per l’Istituto di Cultura Artistica di Belo
Horizonte per la Fondazione El Monte di Siviglia a Osaka con il
soprano Yuri Takenaka a Tokio con i Solisti di Perugia al Batman
Kultur Sanat Festival (Turchia) con il soprano Pervin Cakar Con il
Quintetto Bottesini ha effettuato con successo tournées in
Polonia USA e America Latina La sua spiccata inclinazione per la
musica da camera l’ha portata a esibirsi con musi
cisti di grande talento quali Ciro Scarponi Pavel
Berman Alessandro Carbonare il Quartetto di
Cremona il Quartetto Bernini il Quartetto Fonè
il mezzosoprano Marina Comparato il soprano
Alessandra Ruffini il basso Stefano Rinaldi
Miliani Dal collabora stabilmente con
Richard Stoltzman di cui è assistente presso il
Campus Internazionale di Musica di Sermoneta e
con il quale si è esibita in recital nell’ambito del
Festival Pontino (in trio con Bruno
Giuranna) (con il Quartetto Fonè)
nel a Monastier per l’Associazione musicale
Euterpe Ha svolto un’intensa attività in qualità
di maestro collaboratore in vari corsi di perfezio
namento e master class tenuti da Ciro Scarponi
Alessandro Carbonare Corrado Giuffredi
Giuseppe Garbarino Vincenzo Mariozzi Jean
Marie Londeix Lajos Kozma Carmen Gonzales
Come maestro al cembalo ha par
tecipato alla nuova produzione di
“Don Giovanni” di WA Mozart
diretto da Nicola Paszkowsky
del Cantiere Internazionale d’Arte
di Montepulciano Ha effettuato
registrazioni per la Sagra Musica
le Umbra e la Casa discografica
Camerata Tokyo Clavicembalista
e socio fondatore dell’Orchestra
da Camera “I Solisti di Perugia”
è maestro collaboratore
al pianoforte nella classe di
canto del Conservatorio “U
Giordano” di Rodi Garganico
(Foggia)
L
I due quartetti per pianoforte e archi scritti da Mozart sono caratte
rizzati da una forte commistione tra elementi del quartetto per archi
e del concerto Ma rispetto al primo (K ) il Quartetto in Mi
bemolle maggiore (K ) del presenta una scrittura strumen
tale più compatta una maggiore indipendenza delle parti unita ad un
respiro intimistico e a un'infinità di sottigliezze espressive che ne
fanno un capolavoro assoluto dell'ultima produzione mozartiana
Nell’Allegro la bruma sonora che avvolge il primo tema viene dissipa
ta dalla forza virile del secondo che domina anche in tutto lo sviluppo
e nell'energica stretta finale Anche il Larghetto comprende un breve
sviluppo centrale molto teso armonicamente come una zona oscura
che si scioglie nella lunga malinconica coda L'Allegretto finale è un
pimpante rondò dal carattere concertante più marcato rispetto al K
e con esiti quasi orchestrali nella imponente coda con stretta
contrappuntistica Nel solco delle forme classiche si inserisce anche il
celebre Quintetto per pianoforte e archi di Schumann concepito però
come un’unica architettura tematica che conduce nell’ultimo movi
mento alla ripresa del tema iniziale e che costituì un modello forma
le per molti altri compositori da Liszt a Franck Composto a Lipsia nel
il Quintetto fu eseguito anche alla presenza di Wagner che
scrisse a Schumann: «il vostro Quintetto carissimo Schumann mi ha
colpito molto; ho pregato la vostra cara sposa di suonarlo due volte
[…] Vedo quale strada volete seguire e posso assicurarvi che è anche
la mia questa è l’unica possibilità di salvezza: la bellezza» L’Allegro
brillante è dominato dal grande slancio del celebre primo tema e dal
l’intenso lirismo del secondo affidato al violoncello e da un vasto svi
luppo in stile concertante che si snoda su due crescendo simmetrici
Un omaggio all’ Eroica di Beethoven e al Trio in Mi bemolle di
Schubert (amatissimo da Schumann) il secondo movimento è una
marcia funebre costruita nella forma di un Lied seguito da un Trio
(Agitato) e da una ripresa Dopo lo Scherzo che contiene due Trii il
Quintetto si conclude con un monumentale Allegro ma non troppo
in forma di rondòsonata nel quale proliferano le idee tematiche che
poi si intrecciano in uno drammatico sviluppo e trovano la loro apo
teosi in due fugati finali nel secondo dei quali ritorna anche il tema
del primo movimento I generi della musica da camera si diffusero in
tutta Europa nell’Ottocento ma faticarono ad affermarsi in Russia
anche a causa della critica nazionalistica ostile alle forme classiche I
due quartetti di Borodin tuttavia entrarono presto nel repertorio e
furono ammirati per la loro ricchezza musicale e la grande fantasia Il
compositore scrisse il suo secondo quartetto nell’estate del in
tempi insolitamente rapidi di ritorno da un viaggio in Germania con
Liszt Probabile omaggio del compositore alla moglie in occasione
del ventesimo anniversario del loro matrimonio è una pagina piena
di slanci lirici (i ricorrenti dialoghi tra strumenti gravi e acuti sono
stati anche letti come frammenti di un duetto d’amore) di spunti
danzanti di elaborazioni armoniche Caratterizzata da un melodizza
re molto rimskyano tenuto in tensione da sottili modulazioni e da
una forte propulsione ritmica da atmosfere orientaleggianti nei primi
20 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
QUARTETTO DI CREMONA
Cristiano Gualco violino
Paolo Andreoli
violino
Simone Gramaglia viola
Giovanni Scaglione violoncello
LINDA DI CARLO
pianoforte
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Quintetto in Mi bemolle maggiore K per pianoforte
violino viola e violoncello
Allegro
Larghetto
Allegretto
ALEKSANDR BORODIN (
)
Quartetto in Re maggiore n per archi
Allegro moderato
Scherzo: Allegro
Notturno: Andante
Finale: Vivace
ROBERT SCHUMANN ( )
Quintetto in Mi bemolle maggiore op per quartetto d’archi e pianoforte
Allegro brillante
In modo di una marcia: un poco largamente
Scherzo: Molto vivace
Allegro ma non troppo
tre movimenti e da un finale assai elaborato che si apre con la
ripresa di alcune misure del Notturno per poi sfociare in un Vivace
nettamente contrastante e in un fugato che dimostra la scienza
contrappuntistica di Borodin
Gianluigi Mattietti
23 luglio
MERCOLEDÌ ore Lenola Anfiteatro
GIOVANI ARTISTI DAL MONDO
OBERTO PROSSEDA ha recentemente guadagnato una
notorietà internazionale in seguito alle due incisioni
Decca dedicate a musiche inedite di Felix Mendelssohn unani
memente elogiate dalle più autorevoli riviste specializzate
(American Record Guide Fanfare Diapason Fono Forum
Amadeus) Nella stagione / è stato protagonista del
Mendelssohn Discoveries tour una serie di concerti in Europa
Cina e America tra cui la Wigmore Hall di Londra la
Philharmonie di Berlino e il Gewandhaus di Lipsia in cui ha
presentato più di brani di Mendelssohn in prima esecuzione
assoluta Ha inoltre suonato come solista con la Filarmonica
della Scala la Mozarteum Orchester di Salisburgo l’Orchestra
Santa Cecilia di Roma i Berliner Symphoniker In Italia ha
tenuto concerti per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e
Serate Musicali di Milano l'Accademia Filarmonica Romana il
Teatro la Fenice di Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e
gli Amici della Musica di Firenze l’Unione Musicale di Torino
il Teatro Comunale di Bologna il Festival Pontino il Festival
Pianistico di Bergamo e Brescia la Biennale di Venezia Nato a
Latina nel ha intrapreso gli studi di pianoforte con Anna
Maria Martinelli e Sergio Cafaro Alla sua formazione hanno
contribuito Dmitri Bashkirov Leon
Fleisher Alexander Lonquich
William Naboré Boris Petrushansky
Franco Scala Charles Rosen Karl
Ulrich Schnabel Fou Ts'ong docenti
con cui ha studiato presso
l'Accademia Pianistica di Imola
l'International Piano Foundation e ai
corsi di Sermoneta Si è affermato in
vari concorsi internazionali ("Micheli"
di Milano "Casagrande" di Terni
"Schubert" di Dortmund "Mozart" di
Salisburgo) Oltre a Mendelssohn ha
inciso tutte le opere pianistiche di
Petrassi e Dallapiccola e per la Decca
un album chopiniano di recentissima
uscita I suoi prossimi impegni preve
dono concerti come solista nella sta
gione sinfonica dell’Orchestra di
Santa Cecilia della Liverpool
Philharmonic
della
London
Philharmonic e della Gewandhaus
Orchester diretta da Riccardo Chailly
con cui inciderà il Concerto inedito in
mi minore di Mendelssohn sempre
per Decca International
R
ABRIZIO VON ARX nato a Napoli ha intrapreso lo studio
del violino all'età di cinque anni sotto la guida di Giovanni
Leone e a soli dieci anni è risultato vincitore al concorso di
Vittorio Veneto ed in vari concorsi nazionali per giovani talen
ti Diplomatosi nella città natale al Conservatorio di S Pietro a
Majella ha intrapreso studi di perfezionamento all'estero
ottenendo prestigiosi riconoscimenti: il diploma di Virtuosité
(° classificato) a Ginevra sotto la guida di Corrado Romano
quello di Performer negli USA seguito da Franco Gulli e Nelli
Skolnikova presso la prestigiosa School of Music
dell'Università Indiana a Bloomington a Berlino con Ruggiero
Ricci e a Cremona con Salvatore Accardo Il debutto a sedici
anni con l'orchestra della Rai di Napoli lo proietta in un'inten
sa attività concertistica a livello nazionale ed internazionale; è
ospite nelle principali stagioni concertistiche italiane e d'ol
tralpe come Le Serate Musicali di Milano l'Associazione
Scarlatti di Napoli il Ravenna Festival i Concerti in diretta
RadioRai dal Quirinale in Roma l'Autunno musicale di
Como Lucca in Musica la Cité de la Musique de Paris la
Tonhalle di Zurigo la Philarmonie di Berlino Ha suonato
come solista con rinomate orchestre quali l'Orchestra da
Camera di Praga l'Orchestra di
Padova e del Veneto I Solisti di
Mosca la Japan Royal Chamber
Orchestra
la
Wiener
Kammerorchester i Berliner
Simphoniker e la Symphonisches
Orchester di Zurigo È stato diretto
da artisti del calibro di Alexander
Vedernikov Shunsaku Tsutsumi
Franco Petracchi Yuri Bashmet
Peter Maag e Lior Shambadal Ha al
suo attivo tournée negli Stati Uniti
Francia Germania Belgio Nel è stato protagonista di una trionfale
tourneè in Cina al fianco di Roberto
Prosseda Il debutto discografico per
l'etichetta Nuova Era di Torino con
la registarzione dell'integrale delle
composizioni per violino e piano di
Sergej Prokoviev (in duo con Antonio
Valentino) ha ricevuto le massime
lodi della critica specializzata
Nell'ambito della musica da camera è
da sottolineare il successo dell'ormai
pluriennale e consolidata collabora
zione con Bruno Canino
F
Tra le numerose sonate per violino e pianoforte di Mozart da
quelle scritte da bambino quando aveva otto anni (K e K )
alla grande Sonata K del la K è una di quelle che
godettero subito di grande popolarità Abbozzata nel a
Parigi o a Strasburgo e portata a termine al suo ritorno a
Salisburgo all’inizio del risolveva in modo nuovo e per
fettamente equilibrato il rapporto tra i due strumenti e tra le
esigenze virtuosistiche e quelle espressive In un ordito stru
mentale molto elaborato ma dove tutto appare naturale: i
quattro temi che emergono nel primo movimento (uno dei
quali in Fa minore inizia lo sviluppo in maniera del tutto
inattesa) l’eloquio espressivo dell’Andantino sostenuto e can
tabile nello stile di Johann Christian Bach l’atmofera spensie
rata del Rondo finale Frutto di un raffinamento estremo fu
anche la Sonata per violino e pianoforte di Ravel che impegnò
il compositore dal al (Ravel diceva che aveva biso
gno di tanto tempo «per eliminare le note inutili») È l’ultima
composizione cameristica di Ravel dedicata a Hélène
JourdanMorhange (che non poté eseguirla per problemi reu
matici) presentata per la prima volta alla Salle Érard il maggio con George Enesco al violino e lo stesso compo
sitore al pianoforte Ravel cerca combinazioni sonore inedite
mirando all’estrema essenzialità della scrittura e alla caratte
rizzazione dei due strumenti che ricorda da vicino alcune
invenzioni timbriche e tematiche dell’Enfant et les Sortilèges:
nei tratti pastorali dell’Allegretto nei sincopati jazz e negli
ostinati ritmici del Blues con il violino che evoca suoni di
banjo e di saxofono e il pianoforte trattato come uno stru
mento a percussione nel virtuosismo e nelle ricercatezze colo
ristiche del Perpetuum mobile che si conclude con un richia
mo al tema pastorale del primo movimento La Sonata in Re
maggiore di Prokof’ev nacque invece come una sonata per
flauto composta tra il settembre del (quando il composi
tore era a AlmaAta con Eisenstein per le riprese di Ivan il
Terribile) e la primavera del ed eseguita il dicembre al
Conservatorio di Mosca Tra il pubblico si trovava anche David
Oistrach che chiese a Prokof’ev di farne una versione per violi
no e che poi eseguì il giugno contribuendo alla noto
rietà di questa versione che nel tempo eclissò quella originale
per flauto Sonata in quattro tempi con un Moderato iniziale
dal contegno neoclassico e impregnato di lirismo uno scher
zo pieno di humour basato sulla contrapposizione di due cel
lule ritmiche e sull’ambiguità armonica tra maggiore e mino
re un Andante molto espressivo in Fa maggiore un Allegro
conclusivo che è una vera e propria sfilata di episodi virtuosi
stici Interamente volto all'esibizione della tecnica violinistica
è infine Introduzione e tarantella di Sarasate pezzo da salotto
24 luglio
GIOVEDÌ ore Cori Chiostro di S Oliva
FABRIZIO VON ARX
ROBERTO PROSSEDA
violino
pianoforte
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Sonata in Si bemolle maggiore K per violino
e pianoforte
Allegro moderato
Andantino sostenuto e cantabile
Rondo
MAURICE RAVEL ( )
Sonata per violino e pianoforte
Allegretto
Blues
Perpetuum mobile
SERGEJ PROKOF’EV ( )
Sonata n op per violino e pianoforte
Moderato
Scherzo
Andante
Allegro con brio
PABLO DE SARASATE ( )
Introduzione e tarantella op per violino e pianoforte
composto nel poi rielaborato in una versione per violi
no e orchestra che conquistò una vasta popolarità: l'introdu
zione (Moderato) con la sua melodia ondeggiante sembra
un esercizio di riscaldamento prima della rutilante Tarantella
(Allegro vivace) in /
Gianluigi Mattietti
R
OBERTO
PARUZZO laureatosi con il massimo dei voti
lode e menzione “ad honorem” presso il Conservatorio
"GVerdi" di Milano si perfeziona con Franco Gei erede
della scuola pianistica di Arturo Benedetti Michelangeli
Vincitore di numerosi primi premi in concorsi nazionali ed
internazionali inizia la sua attività solistica presentandosi
nei principali teatri italiani ed esteri: Teatro La Fenice e
Goldoni di Venezia Bibiena di Mantova Ponchielli di
Cremona Donizetti di Bergamo Goldoni di Firenze Sociale
di Trento Teatro Nuovo di Udine Eden di Treviso Toniolo
di Mestre Auditorium Haydn di Bolzano Theater Volkhaus
di Zurigo National di Berna Montforthaus di Feldkirch
Theater Basel Teatro di Locarno Stadtstheater di
Schaffausen Stadtshalle di Balingen HebbelTheatre di
Berlino Teatro di Istanbul HongKong Dal viene rego
larmente invitato dalle più prestigiose istituzioni concertisti
che italiane quali La Società dei Concerti e Serate Musicali di
Milano Società dei Concerti di Cremona Accademia I
Filarmonici di Verona Regio di Parma Maggio Musicale
Fiorentino Accademia Filarmonica Romana Associazione
“AScarlatti” di Napoli Festival Internazionale delle Nazioni
di Città di Castello Nel effettua una tournée con
l’Orchestra “Haydn” di Bolzano e Trento eseguendo il Terzo
Concerto di Beethoven sotto la direzione di Johannes
Wildner Nel accompagnato dall’Orchestra Sinfonica
delle Fiandre diretta da David Angus si è esibito al
Concertgebow di Brugge al Teatro DeSingel di Anversa al
Teatro del Conservatorio di Bruxelles concludendo la
tournée a Milano nella Sala
Verdi del Conservatorio
Tra i suoi recenti impegni
spiccano i concerti al Teatro
dell’Opera de Nice la
tournée con l’Orchestra da
Camera di Padova e del
Veneto i concerti con
l’Orchestra Sinfonica di
Udine e con I Virtuosi
Italiani Collabora stabil
mente con I Solisti del
Teatro alla Scala con i quali
ha recentemente pubblica
to due CD per la rivista
musicale Amadeus Ha regi
strato per la RAI RTSI e Sky
Classica ed incide per le
case discografiche Concerto
e Ambitus
"Sonate o Fantasie (che importa il nome!)" scriveva Robert
Schumann nel affermando che effettivamente la forma
della Fantasia ben si adatta alla poetica e al procedere instabi
le della propria inventiva ad una concezione del tempo e
della logica dove dominano la compresenza di idee l'intuizio
ne il frammento l'aforisma musicale la predilezione per le
forme brevi il tutto fuso con una cantabilità intima e sognan
te nel dualismo tra introversione lirica e slancio appassionato
La Fantasia op nasce in un contesto dove autobiografismo
e illuminazione artistica si confondono Scritta nel durante il tormentato periodo in cui Schumann e Clara non
potevano sposarsi per il rifiuto del padre di lei diventa una
sorta di veicolo di messaggi segreti: "Non è che un lungo
grido d'amore per te Non puoi capire "Fantasia" se non ritor
ni con la mente a quella infelice estate in cui io rinunciai a
te Il primo movimento è quanto ho scritto di più appassio
nato è un profondo lamento per te" scrive Schumann a Clara
Originariamente la Fantasia era stata concepita come una
Grande Sonata per contribuire alla sottoscrizione che Liszt
aprì per l'erezione di un monumento a Beethoven; ne risulta
no la dedica a Liszt le citazioni poi soppresse della settima
sinfonia beethoveniana e la conservata ripresa alla fine del
primo movimento di un lied di Beethoven dal ciclo "All'amata
lontana" (con evidente riferimento a Clara) La Fantasia rias
sume così un ricco intreccio di tensioni spirituali in una ric
chezza di espressioni musicali timbriche che ne fanno un
capolavoro di immaginazione e slancio poetico
In nessun altro genere Chopin svelò l'ampiezza del suo genio
nessun altro si presta allo studio del suo stile musicale nessun
altro rivela l'intima connessione tra la sua musica e quella
della sua terra Raccolta la Mazurka come rivelazione dell'e
spressività contadina della sua regione la Mazowia e come
genere di consumo della città in cui viveva Varsavia la
elevò ad un grado di perfezione che resterà ineguagliato e
creò quegli immortali capolavori nei quali ha lasciato il meglio
della sua genialità musicale Scrivendo Mazurche dall'infanzia
agli ultimi giorni (l'ultima composizione lasciata in abbozzo è
una Mazurca) in esse vi è tutto lo svolgersi della sua persona
lità artistica come stile compositivo e come concezione musi
cale per cui l'analisi tecnicoformale ed espressiva di queste
opere ci dà la chiave della comprensione di Chopin artista
dagli inizi di carattere ritmico alle ultime danze di carattere
polifonico da quelle ballabili e salottiere ai poemi lirici
"Nei salotti faccio finta di essere calmo ma appena tornato a
casa scaglio fulmini sul pianoforte" scrive Chopin all'amico
Matuszynski e poco oltre: "Dal momento che era la vigilia di
Natale tutto solo a passo lento verso mezzanotte me ne
sono andato alla Cattedrale di Santo Stefano Quando arrivai
ancora non c'era gente Restai in piedi nell'angolo più oscuro
alla base di una colonna gotica Il silenzio era assoluto; tal
volta solo il passo del sagrestano che accendeva le candele in
fondo al tempio lo interrompeva Dietro di me una tomba
sotto di me una tombamancava solo un sepolcro sopra di
me Dentro mi scaturì allora un musica tetrae sentivo più
che mai il mio assoluto abbandono" Questo passo (/
Dicembre ) può essere considerato l'atto di nascita dello
Scherzo op forse non così come venne successivamente
elaborato ma nella sua essenza psicologica e musicale
L'opera inizia con due violenti accordi tenuti che sembrano
più dissonanti di quanto in sé non siano per la loro brusca
comparsa senza preparazione e sono quasi un grido che
erompe da profonda disperazione cui segue una fulminante
melodia in figurazione di grande slancio La parte centrale è
un vero e proprio Trio per il quale Chopin scelse una popolare
melodia di Natale molto diffusa nella sua regione Chiude l'o
pera una Coda fortemente drammatica ed elaborata incalzan
te dinamicamente e cineticamente in un turbinoso crescendo
di forza e di velocità
Composti tra il e il i Quatre Valses oubliées costitui
scono insieme al ciclo dei Mephisto Waltz le ultime opere pia
nistiche di un Liszt visionario e come quelli si avvalgono di un
linguaggio armonico nuovo di assoluta modernità Il primo
valse oubliée è senza dubbio il più famoso ed eseguito; il tema
centrale qui è quello della nostalgia della rivisitazione disin
cantata di antichi splendori sonori I guizzi brillanti ricordo di
passate stagioni d'applaudito virtuosismo sono improvvisi
quanto effimeri: tutto si ripiega subito su toni intimi su sono
rità preziose e ricercate perché è impossibile ricreare quel che
non c'è più
Di tematica Faustiana è il "MephistoValzer" versione piani
stica de "La danza nell'osteria del villaggio" facente parte di
"Due episodi dal Faust di Lenau" per orchestra
Forse in nessun altra composizione di Liszt si manifesta con
maggior evidenza la fondamentale dualità della sua natura:
una profonda costante aspirazione alla sublimazione spiritua
le contrastata con altrettanta continuità da tentazioni demo
niache Una dualità si riflette anche nel modo in cui Liszt vive
la musica che gli appare "arte insieme divina e satanica che
più di ogni altra induce in tentazione" In linea sotto questo
aspetto con la sua dimensione spettacolare legata alle sono
rità irruente ai grossi contrasti alle forme ampie un virtuosi
smo che spesso si è tradotto in una vera e propria sperimenta
zione di nuove possibilità espressive
Roberto Paruzzo
25 luglio
VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea
ROBERTO PARUZZO pianoforte
ROBERT SCHUMANN ( )
Fantasia in Do maggiore op Durchaus fantastish und leidenschaftlich vorzutragen
Maßig durchaus energisch
Langsam getragen Durchweg leise zu halten
FRYDERYK CHOPIN ( )
Mazurche:
op n in Fa minore
Con anima
op n in La minore
Lento ma non troppo
op n in La bemolle maggiore
Allegretto
op n in Si minore
Mesto
op n in Sol diesis minore
Lento
op n in Do maggiore
Allegretto
op n in La minore
Moderato animato
Scherzo in Si minore n op Presto con fuoco
FRANZ LISZT ( )
Valse oubliée n Allegro
MephistoValse n Allegro vivace (quasi presto)
AOLO FRESU inizia lo studio dello strumento all'età di anni nella Banda Musicale del proprio paese natale e dopo varie espe
rienze di musica leggera scopre il jazz nel ed inizia l'attività professionale nel registrando per la RAI sotto la guida di
Bruno Tommaso e frequentando i Seminari di Siena jazz Nel si diploma in tromba presso il Conservatorio di Cagliari e nello
stesso anno vince i premi «RadioUno jazz» «Musica jazz» e «RadioCorriere TV» come miglior talento del jazz italiano Nel vince il premio «Top jazz» indetto dalla rivista “Musica jazz” come miglior musicista italiano miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet)
e miglior disco (premio «Arrigo Polillo» per il disco “Live in Montpellier”) nel il premio come miglior musicista europeo attra
verso una sua opera della “Académie du jazz” di Parigi ed il prestigioso “Django d’Or” come miglior musicista di jazz europeo e nel
l’anno la nomination come miglior musicista internazionale Solo i primi in una lunga serie di riconoscimenti che proseguono
nel presente musicale Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali ha suonato in ogni
continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi anni: F D'Andrea G Tommaso B Tommaso T
Ghiglioni E Rava A Salis E Pieranunzi G Gaslini GL Trovesi R del Fra A Romano G Ferris J Taylor K Wheeler P
Danielsson J Christensen G Mulligan B Brookmayer D Liebman K Berger D Holland R Beirach J Zorn J Abercrombie H
Merril R Towner R Galliano M Portal T Gurtu J Lee Gunther Schüller P McCandless J Hall L Soloff Uri Caine Gil Evans
Orchestra Toots Thielemans Ha registrato oltre duecentosettanta dischi di cui oltre trenta a proprio nome collaborando tra gli
altri con M Nyman E Parker Farafina O Vanoni Alice T Gurtu G Schüller Negramaro Stadio Dirige le linee artistiche del
Festival “Time in jazz” di Berchidda ed è direttore artistico e docente dei Seminari jazz di Nuoro E' stato più volte ospite in grandi
organici quali la “GON Grande Orchestra Italiana” l'ONJ Orchestra nazionale di jazz francese la NDR orchestra della Radio
tedesca di Amburgo e l’italiana Instabile Orchestra Ha coordinato inoltre numerosi progetti multimediali collaborando con attori
danzatori pittori scultori poeti e scrivendo musiche per film documentari video o per il Balletto o il Teatro Oggi è attivo con
una miriade di progetti che lo vedono impegnato per oltre duecento concerti all’anno pressoché in ogni parte del globo Molte sue
produzioni discografiche hanno ottenuto prestigiosi premi sia in Italia che all'estero Vive tra Parigi Bologna e la Sardegna e dirige
l'Associazione Culturale TIME IN JAZZ a Berchidda con la quale organizza il prestigioso Festival Internazionale TIME IN JAZZ dal
P
RI CAINE è nato a Philadelphia dove ha cominciato a studiare piano con Bernard Peiffer all'età di dodici anni incoraggiato dai
genitori Peiffer un brillante e sottovalutato pianista francese richiedeva al giovane allievo una nuova composizione ogni set
timana che veniva poi rielaborata estesa deformata e arricchita Tale approccio si rivelò basilare nello sviluppo non solo della tec
nica sulla tastiera ma anche della teoria jazzistica Da quel momento i suoi ascolti cominciano a spaziare da Glenn Gould fino a
Oscar Peterson Herbie Hancock e Cecil Taylor Le lezioni di Peiffer durate quattro anni aiutano Uri a trovare la propria sonorità
sullo strumento Quando si iscrive all'università Caine è già coinvolto nella scena jazzistica della sua città; nel frattempo studia
composizione con George Rochberg e George Crumb seguendo contemporaneamente corsi di letteratura Tali studi insieme all'ele
vato ambiente familiare generano quella flessibile e raffinata cultura che emergerà successivamente in tutti i suoi dischi Intanto
suona con i grandi maestri che visitano Philadelphia da Freddie Hubbard a Joe Henderson Phil Woods e Lester Bowie La combina
zione fra frequentazioni jazzistiche e gli approfonditi corsi di musicologia nei quali gli viene richiesto per esempio di identificare
da un ascolto di dieci secondi un brano tratto da qualunque repertorio degli ultimi cinque secoli fanno di Caine una personalità
musicale apertissima e sempre pronta a travalicare i confini di tutti i generi Trasferitosi a New York Caine registra i primi due dischi
come solista Sphere music nel e Toys nel per la JMT la prima etichetta di Stefan Winter Il secondo contiene una citazio
ne dalla Prima Sinfonia di Mahler che su insistenza dello stesso Winter porta Caine ad immergersi profondamente nella musica del
grande compositore Nel è la volta di "Wagner e Venezia" dove l'autore del "Tristano" viene riarrangiato per una piccola for
mazione di archi fisarmonica e pianoforte Un nuovo cambio di fronte è pronto per l'opera successiva "Blue Wail" un disco in trio
con James Genus e Ralph Peterson jr costruito su materiale originale poi nel ritorna al repertorio mahleriano con il doppio
"Live in Toblach" registrato a Dobbiaco la cittadina che vide la nascita di molti capolavori del compositore boemoaustriaco Nello
stesso periodo l'eclettico Caine dirige la registrazione di "Sidewalks of New York" un audiofilm dedicato a Tin Pan Alley e agli albori
della grande canzone americana Caine inoltre non dimentica il proprio ruolo di sideman nei contesti più diversi fra i quali citiamo
le formazioni di Dave Douglas Arto Lindsay Sam Rivers Rashied Alì Bobby Watson The Master Musicians of Jajouka e soprattut
to Don Byron con il quale condivide l'approfondito studio per i repertori classici della musica ebraica Recentemente Uri ha diretto
con incredibile successo di pubblico e critica la Biennale Musica di Venezia e – per tre anni consecutivi – il festival jazz di Bergamo
U
Uri Caine è noto per le sue visionarie rivisitazioni di repertori
classici un lavoro iniziato con un omaggio a Gustav Mahler e
proseguito con i Lieder di Robert Schumann e le Variazioni
Golberg di Johann Sebastian Bach pubblicati dall'etichetta
Winter & Winter che gli hanno assicurato uno straordinario
successo fino ad essere invitato con il programma dedicato a
Mahler anche dal prestigioso festival di musica classica di
Salisburgo Per queste sue prove Caine ha scelto organici
variabili con presenze inaspettate in grado di confrontare
musicalità diverse dalla tradizione classica europea al jazz
all'elettronica al klezmer al rock qualificandosi come uno
degli architetti più intelligenti e sensibili della musica d'oggi
Non sorprende dunque l’incontro con Paolo Fresu ecumeni
camente riconosciuto quale musicista altrettanto attento ai
diversi suoni del contemporaneo I due si sono conosciuti nel
a Berchidda quando Uri – ospite del festival curato da
Paolo – ha interreagito più volte nel corso dello stesso even
to con la tromba di Fresu confessando di essere stato total
mente coinvolto dalle atmosfere e dai suoni dei vari progetti
che lo avevano visto ospite In quelle esperienze e in questo
nuovissimo approccio in duo Caine rivela il suo rapporto enci
clopedico con la tradizione jazz fatto di versatilità rispetto e
profonda conoscenza come ha anche dimostrato nelle decine
di prove che lo hanno impegnato come accompagnatore
Dagli esordi non ancora diciottenne nella natia Filadelfia insie
me a leggende quali il sassofonista Hank Mobley alle prove
dell'attualità con colleghi come il clarinettista Don Byron il
trombettista Dave Douglas il violinista Mark Feldman Caine
si è sempre mostrato uno degli artisti più illuminati e creativi
della musica d'oggi Il dialogo proponibile dall’incontro con
Paolo Fresu – basato essenzialmente sull’interpretazione per
sonale e personalizzata di alcuni standard “pericolosi” della
storia jazzistica è di quelli di altissimo valore qualitativo e
già sulla carta capace di incuriosire ed affascinare anche il più
lontano e tiepido appassionato Il riferimento logico è quello
con il trio di Keith Jarrett… il sentimento che muove l’espe
rienza è lo stesso Da non perdere Dopo una serie di concerti
nell’estate Fresu e Caine hanno pubblicato il cd “Things”
per la prestigiosa etichetta Blue Note dedicato ad una rilettu
ra di alcuni brani divenuti classici del jazz Come accade per il
trio “standards” di Keith Jarrett Fresu e Caine insieme hanno
dimostrato quanto sia possibile rinnovare alcune tra le pagine
più famose del jazz tra ammalianti ballad ed invenzioni ritmi
che che rendono il cd “Things” un disco assolutamente da non
perdere come le loro esibizioni in concerto Il duo si appresta a
registrare un nuovo lavoro discografico che vedrà la luce a
cavallo fra il e il 26 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
PAOLO FRESU
URI CAINE
“THINGS”
tromba
pianoforte
VARIAZIONI GOLDBERG
Composte intorno al e pubblicate come quarta parte del Clavierübung le Variazioni Goldberg furono così intitolate non da
Bach ma da Johann Nikolaus Forkel autore della sua prima biografia nel Secondo Forkel sarebbero state composte per il gio
vane clavicembalista Johann Gottlieb Goldberg (quattordicenne allievo di Bach che aveva già la fama di grande virtuoso: si narrava
che potesse leggere qualunque spartito a prima vista persino al rovescio sul leggio) che doveva accompagnare le notti insonni del
conte Hermann Carl von Keyserling ambasciatore russo alla corte di Dresda e grande estimatore di Bach Non c’è alcuna testimo
nianza di questa storia nemmeno la dedica sullo spartito è però possibile che Bach abbia donato a Keyserling una copia già stampa
ta in occasione di una visita a Dresda nel e che successivamente queste variazioni siano entrate nel repertorio notturno di
Goldberg Come nella maggior parte delle variazioni dell'epoca le Goldberg sono costruite sulla linea armonica del basso anziché
sulla struttura melodica Composte per un clavicembalo a due tastiere rappresentano insieme all'Arte della fuga e all’Offerta musi
cale uno dei vertici delle sperimentazioni bachiane nel campo del contrappunto ma anche nel campo delle tecniche esecutive per il
virtuosismo strumentale che richiama lo stile di Scarlatti (ad esempio nella ricerca degli ampi intervalli o nell’incrocio della mani) Le
trenta variazioni sono divise in dieci gruppi di tre variazioni ciascuno: la prima di ciascun gruppo è una danza la seconda una tocca
ta la terza un canone (a tre voci) che di volta in volta aumenta l'intervallo di distanza delle voci dall’unisono alla nona Ma è anche
possibile dividere il ciclo in due parti simmetriche con una cesura a partire dalla variazione n concepita non a caso come
un’Ouverture alla francese e suddivisa in un preludio dal ritmo puntato e in un seguito contrappuntistico L’aria iniziale in Sol mag
giore (che si trova anche nel Clavierbüchlein di Anna Magdalena) è una imponente sarabanda di battute divisa in due sezioni
simmetriche (struttura formale che viene rispettata nell’intero ciclo) con le due voci superiori molto fiorite Le trenta variazioni pre
sentano una sapiente scrittura contrappuntistica però ricca di soluzioni brillanti ritmi di danza vivide caratterizzazioni stilistiche:
dalla polonaise in tempo ternario (var) al ritmo vivace di un passepied (var) dalla giga (var e ) alla fughetta a quattro voci
(var) dalla sarabanda (var
e ) al minuetto (var) dalla scrittura virtuosistica (var ) allo stile polifonico più
severo (var) e alla variazione cromatica (var: in Sol minore come la var e la ) Bach ha costruito l’ultima variazione
(var
) intitolata Quodlibet utilizzando la melodia di due canzoni popolari tedesche «Ich bin so lang nicht bei dir g'west» (Non
sono stato così a lungo presso di te) e «Kraus und Rüben haben mich vertrieben» (Crauti e rape mi hanno scacciato – che prosegue:
se mia madre avesse cucinato carne sarei rimasto più a lungo) È ancora un aneddoto riportato da Forkel a spiegare questa scelta
rimandando alle riunioni della famiglia Bach incontri conviviali tra musicisti che si divertivano a improvvisare delle armonizzazioni
(che chiamavano appunto Quodlibet) su canzoni popolari comiche e sboccate
Gianluigi Mattietti
27 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
Lo spartito originale delle Variazioni sembra suggerire sin
dalla prima lettura una stesura per più esecutori Viene infat
ti spontaneo pensare ad una partitura di musica da camera
trasposta oppure nelle variazioni più ricche compressa nel
doppio pentagramma del clavicembalo
La gran maggioranza delle Variazioni è a due od a tre voci e la
destinazione di ognuna di queste ad un differente strumento
è insita nella scrittura stessa La scelta di violino viola e vio
loncello pare la più consona e permette inoltre di mantenere
l’unità timbrica dell’opera
Nelle Variazioni a due voci la distribuzione delle parti è stata
fatta assecondando la tessitura degli strumenti passando da
uno all’altro se necessario ma mantenendo il più possibile l’o
mogeneità del suono La quarta voce presente nell’Aria inizia
le e nelle Variazioni è stata ripartita in doppie
corde soprattutto fra violino e viola tenendo presente la faci
lità di realizzazione necessaria per ottenere il migliore risulta
to Le ultime battute della Variazione sono state risolte
assegnando al violino scale in terze ed in seste
Il dialogo tra le singole voci che richiede ad un interprete al
cembalo oppure al pianoforte una sia pur lieve dose di “simu
lazione” diventa naturale e spontaneo nel momento in cui
ogni singola linea musicale è impersonata da un diverso stru
mentista La tensione esecutiva fra i musicisti diviene anch’es
sa nella realtà del discorso parte integrante dell’estetica
interpretativa contribuendo in modo rilevante alla vivezza
dell’esposizione
Dal punto di vista della pratica esecutiva il suggerimento di
suddividere l’imponente struttura delle Goldberg in tre grandi
sezioni in cui le variazioni fluiscono l’una nell’altra senza solu
zione di continuità tende a valorizzare nel modo più efficace
il maestoso respiro che caratterizza l’opera
Questa edizione nasce nell’intento di rendere accessibile il
meraviglioso mondo delle Variazioni Goldberg alla famiglia
degli strumentisti ad arco attraverso una versione in cui l’ane
lito di fedeltà all’originale è stato priorità costante
Partitura e parti sono liberamente ottenibili nel sito wwwgiu
rannacom
Bruno Giuranna
MARIANA SIRBU
BRUNO GIURANNA
ROCCO FILIPPINI
violino
viola
violoncello
JOHANN SEBASTIAN BACH ( )
Variazioni Goldberg BWV (trascr di B Giuranna)
Aria :
Variatio a Clav
Variatio a Clav
Variatio a Clav Canone all’unisono
Variatio a Clav
Variatio a ovvero Clav
Variatio Clav Canone alla Seconda
Variatio a ovvero Clav
Variatio a Clav
Variatio a Clav Canone alla Terza
Variatio a Clav Fughetta
Variatio a Clav
Variatio Canone alla Quarta
Variatio a Clav
Variatio a Clav
Variatio a Clav Canone alla Quinta Andante
Variatio a Clav Ouverture
Variatio a Clav
Variatio a Clav Canone alla Sesta
Variatio a Clav
Variatio a Clav
Variatio Canone alla Settima
Variatio a Clav Alla breve
Variatio a Clav
Variatio a Clav Canone all’Ottava
Variatio a Clav Adagio
Variatio a Clav
Variatio a Clav Canone alla Nona
Variatio a Clav
Variatio a ovvero Clav
Variatio a Clav Quodlibet
Aria da capo
ARIANA SIRBU nata a Iasi in Romania ha compiuto i suoi studi all’Accademia di Musica di
Bucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu Ha iniziato giovanissima la carriera con
certistica ottenendo numerosi premi internazionali ed ha suonato come solista nelle più importanti
sale da concerto di tutto il mondo Nel è stata tra i fondatori del Quartetto Academica Nel
entra a far parte del Trio di Milano con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco
Filippini con il quale ha partecipato a numerose tournées in Europa USA Canada e Australia Nel
Mariana Sirbu è divenuta il leader del gruppo I Musici Dal è anche membro fondatore e
primo violino del Quartetto Stradivari Ha inciso per la Philips Dynamic Schwann Harmonia
Mundi UNICEF e Decca Ha insegnato all’Accademia di Musica di Bucarest alla Scuola di Alto
Perfezionamento Musicale di Saluzzo all’Accademia Europea di Musica di ErbaComo e ai Corsi di
Perfezionamento di Sermoneta Attualmente è docente alla Scuola di Musica di Fiesole e
all’University of Limerick in Irlanda Mariana Sirbu suona un violino A Stradivari del sopran
nominato “Conte de Fontana”
M
RUNO GIURANNA nato a Milano ha compiuto gli studi musicali a Roma Tra i fondatori del
complesso I Musici e particolarmente attivo come membro del Trio Italiano d'Archi ha iniziato
la carriera solistica presentando in prima esecuzione assoluta con la direzione di Herbert von
Karajan la Musica da Concerto per viola e orchestra d'archi composta per lui da Giorgio Federico
Ghedini Da allora ha suonato con prestigiose orchestre diretto da Claudio Abbado Sir John
Barbirolli Sergiu Celibidache Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti E’ docente ai Corsi di perfeziona
mento di Sermoneta e presso la Fondazione Stauffer di Cremona La sua discografia comprende la
Sinfonia Concertante di Mozart l'integrale dei Concerti per Viola d'amore di Vivaldi ed i Quartetti
con pianoforte di Mozart prodotti dalla Philips Nel l'incisione dei Trii di Beethoven realizzata
con la violinista AnneSophie Mutter ed il violoncellista Mstislav Rostropovich per la Deutsche
Grammophon ha ottenuto una Grammy Award Nomination
B
OCCO FILIPPINI è nato a Lugano (Svizzera) in una famiglia di artisti Compiuti gli studi sotto
la guida di Pierre Fournier vince nel il Concorso Internazionale di Ginevra iniziando
subito dopo la carriera concertistica Ha dato un centinaio di concerti nei principali centri musicali
d’Europa America Giappone e Australia ospite delle più grandi sale (La Scala di Milano Albert
Hall e Festival Hall di Londra Théâtre des ChampsÉlysée di Parigi Philharmonie di Berlino
Musikverein e konzerthaus di Vienna Herkulessaal di Monaco Concertgebouw di Amsterdam
Carnegie Hall e Lincoln Center di New York Opera House di Sidney Suntory Hall di Tokyo Teatro
Colón di Buenos Aires) e di famosi festival (Lucerna Spoleto Marlboro Salisburgo Edimburgo
Helsinki Stresa Pesaro Ravenna) Svolge un’intensa attività discografica Nel ha fondato il
“Trio di Milano” e più recentemente il “Quartetto Accardo” Nella musica da camera collabora da
anni con alcuni tra i più grandi concertisti del nostro tempo Di recente ha intensificato la sua
attività di direttore d’orchestra alla testa di complessi quali l’Orchestra da Camera di Padova e del
Veneto di Mantova di Santa Cecilia l’Orchestra Verdi e quella dei “Pomeriggi Musicali” di
Milano la Scarlatti di Napoli la Filarmonica di Torino e altre Docente di violoncello presso il
Conservatorio Verdi di Milano per venticinque anni nel ha dato vita ai corsi dell’Accademia
Stauffer di Cremona insieme a Salvatore Accardo Bruno Giuranna e Franco Petracchi Dal è
docente del corso di perfezionamento di musica d’insieme presso l’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia Già membro dell’Academy of the European Mozart Foundation” tiene numerosissimi
corsi di perfezionamento tra cui quello presso la Scuola di Fiesole e Sermoneta Nel è stato
insignito del Premio della Fondazione del Centenario della Banca Svizzera Italiana per il contribu
to allo sviluppo dei rapporti culturali tra Svizzera e Italia Alcuni fra i massimi compositori di oggi
quali Luciano Berio Franco Donatoni e Salvatore Sciarrino gli hanno dedicato loro opere Il suo
violoncello è il Gore Booth di Antonio Stradivari () uno degli strumenti più pregiati della sto
ria della liuteria E’ Accademico Effettivo di Santa Cecilia
R
DOARDO CATEMARIO è nato a Napoli ed ha intrapreso lo studio della chitarra
all’età di cinque anni Ha studiato dapprima con Salvatore Canino poi con
Pedata Tomàs Aruta e Maria Luisa Anido Pianoforte e analisi con Titina De Fazio
ed interpretazione con i compositori latinoamericani Leo Brouwer e Oscar Casares
Chitarrista estremamente versatile passa con disinvoltura dal repertorio romantico
a quello barocco al novecento storico alla musica contemporanea e d’avanguardia
Il suo repertorio include una enorme quantità di pezzi solistici oltre che la quasi
totalità del repertorio da camera e concerti per chitarra ed orchestra Vanta al
suo attivo numerosi primi premi di concorsi nazionali ed internazionali Ha vinto
tra l’altro il primo premio dei prestigiosissimi concorsi “Andres Segovia” di
Almuñecar (Granada) nel e di Alessandria nel Catemario si è esibito in
concerti trasmissioni radiofoniche e televisive nonché nei maggiori festival di musi
ca da camera in Europa Stati Uniti Sud America e Regno Unito In stagioni concer
tistiche italiane quali: Associazione Scarlatti di Napoli Amici della musica di
Palermo Perugia e Padova e straniere: Vienna (Grosser Saal of the Wiener
Musikverein) Madrid (Auditorio Nacional) Londra (St John's Smith Square e Royal
Academy) New York (Weill Hall at Carnegie Hall) Parigi (Citè de la musique)
Buenos Aires (Teatro Coliseo) Hamburg (MusikHalle) Valencia (Auditorium del
Conservatorio) E’ apparso in numerose trasmissioni televisive e radiofoniche per le
maggiori reti nazionali europee TVE (Spagna) RTF
(Francia) RAI e RAI
(Italia)
Ha suonato in prima assoluta composizioni a lui dedicate tra cui: "El Kalasha de
AValokitesvara" di Eduardo Morales Caso “I racconti di Mamma Orca” di Roberto
De Simone per chitarra e quartetto d’archi “Cuadernos de Danzas” di Marcelo
Sotelo per violino chitarra e ensemble e “Concerto Serenata” di Oliviero Lacagnina
per chitarra e orchestra d’archi E’ stato ospite in qualità di solista di grandi orche
stre: Wiener Akademie Accademia Bizantina Orchestra della Toscana Orchestra di
Stato del Messico Orchestra filarmonica Italiana Solisti di Fiesole con direttori
quali: Martin Haselboek Ottavio Dantone Anton Garcia Abril Enrique Batiz Nicola
Paszkowski Oliviero Lacagnina Catemario affianca alla sua car
riera da solista una intensa attività cameristica che lo ha portato
a collaborare con musicisti quali: Alain Meunier Massimo
Quarta Roberto Fabbriciani Antonello Farulli Mario Ancillotti
Sylvie Gazeau Gabriele CassoneVittorio e Duccio Ceccanti
Nicoletta Curiel Vincent Aguettant Oscar Casares La sua produ
zione discografica include lavori per: ARTS Music e Koch
Schwann Le sue registrazioni hanno vinto numerosi premi della
critica quali: Cinque stelle di “Musica” (Italia) Scelta del mese di
CD classica (Italia) Scelta dell’editore di Guitart (Italia) Joker di
Crescendo (Belgio) Nel gennaio la sua incisione del
Concerto n di Giuliani è stata allegata al BBC Music Magazine
Ha tenuto Master Classes in Francia Spagna Italia Regno Unito
ed Austria Collabora con il Mozarteum di Salisburgo dove tiene
un corso durante la "Sommer Akademie" e con La Royal Academy
di Londra E’ stato titolare della cattedra di perfezionamento ed
interpretazione presso il “Conservatoire International de Paris”
(Parigi Francia) dal fino al giugno del Tiene il "Corso
Biennale di perfezionamento" presso l'Accademia Musicale di
Firenze dal E
La frequente interscambiabilità tra gli strumenti in epoca baroc
ca che rende spesso plausibile l’esecuzione di alcuni pezzi su
strumenti diversi da quelli cui originariamente erano destinati
(come le Sonate di Scarlatti originariamente per clavicembalo
ma adottate da molti chitarristi) è testimoniata anche da indi
cazioni ambigue che compaiono sui frontespizi di alcune pubbli
cazioni musicali dell’epoca Ne è un esempio il Preludio Fuga e
Allegro BWV di Bach che porta l’indicazione «per liuto o
cembalo» e che appartiene ad un piccolo repertorio di composi
zioni destinate al liuto ma ricavate da altri pezzi originariamen
te scritti per violino o per violoncello Il liuto godeva di grande
reputazione in Germania all’epoca di Bach e la scrittura degli
arpeggi del Preludio Fuga e Allegro sembra coincidere con lo
stile tipico dei liutisti dell’epoca (come Sylvius Leopold Weiss) Il
manoscritto che risale probabilmente al mostra anche
un’architettura formale piuttosto originale: il Preludio in /
si conclude con una breve coda che riprende il motto iniziale e
conduce direttamente alla Fuga con da capo basata su un breve
soggetto e caratterizzata da un fitto sviluppo centrale; la com
posizione si chiude con un Allegro dall’andamento ritmico oscil
lante tra / e / A modelli bachiani si ispirò spesso il composi
tore messicano Manuel Maria Ponce che dedicò alla chitarra
numerosi lavori scritti sotto la spinta costante ed entusiasta di
Andrés Segovia Pur non essendo un chitarrista Ponce (che era
stato allievo di Enrico Bossi e di Paul Dukas) seppe cogliere lo
spirito dello strumento come pochi altri compositori nel
Novecento Il Thème variée et Finale composto a Parigi nel
mostra una scrittura complessa un tessuto armonico
denso basato su masse accordali e un fitto ordito polifonico
con un tema che progredisce in virtuosismo dalla prima alla
quarta variazione per poi lasciare spazio ad un’oasi di lirismo
dalle tinte impressionistiche e a un acceso finale La Sonata
op é invece l’unica composizione per chitarra nel catalogo di
Alberto Ginastera Scritta nel (per il chitarrista brasiliano
Carlos BarbosaLima) rappresenta il più raffinato esempio nel
trattamento di elementi popolari sudamericani di spunti creoli
di elementi andini (cantos de caja baguala vidala) nell’uso di
ritmi di danza come il malambo delle Pampas L’Esordio è un
solenne preludio seguito da una melodia ispirata ai canti degli
incas quechua; lo Scherzo da eseguirsi «il più presto possibile»
è un gioco di luci e ombre dalle textures contrastanti con una
citazione alla fine del tema di Beckmesser dei Meistersinger
wagneriani; il terzo movimento è un Canto come una poesia
d’amore dal carattere rapsodico che si collega direttamente al
rondò finale vivace e focoso innervato da ritmi di danza da
contrasti estremi («sforzatissimo» «frenetico» «delirante») da
effetti di rasgueado e tambora Astor Pizzolla fu allievo di
30 luglio
MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo
EDOARDO CATEMARIO chitarra
DOMENICO SCARLATTI ( )
Sonate
MANUEL MARIA PONCE ( )
Thème variée et Finale
JOHANN SEBASTIAN BACH ( )
Preludio Fuga e Allegro BWV ASTOR PIAZZOLLA ( )
Cinco Piezas
Campero
Romantico
Acentuado
Triston
Compadre
ALBERTO GINASTERA ( )
Sonata op Esordio
Scherzo
Canto
Finale
Ginastera e compose i suoi Cinco Piezas per il chitarrista argen
tino Roberto Aussel che li eseguì nel a Parigi Due pagine
cantabili e intensamente espressive (Romantico e Triston) si
alternano con pezzi incalzanti come Campero costruito su un
metro che passa costantemente da / a / come il ritmico
Acentuado che include un effetto percussivo ottenuto colpen
do le corde con il pugno come Compadre basato su una melo
dia inframmezzata da effetti ritmici e dissonanti
Gianluigi Mattietti
Castello Caetani di Sermoneta Lezione di Corrado Romano
CORSI
DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE DI SERMONETA
Corsi di Perfezionamento e
di Interpretazione Musicale
nel Castello Caetani di Sermoneta
DIRETTORE: FRANCO PETRACCHI
composizione ALESSANDRO SOLBIATI
giugno luglio
luglio ore Sermoneta Castello Caetani
Lezioneconcerto NUOVE MUSICHE A SERMONETA
Esecuzione dei brani composti dagli allievi
durante il Corso di composizione
Francesco Dillon violoncello
Dario Savron marimba e percussioni
clarinetto RICHARD STOLTZMAN
giugno luglio
pianoforte ELISS Ò VIRSALADZE
luglio luglio
violoncello e musica da camera ROCCO FILIPPINI
luglio luglio
contrabbasso FRANCO PETRACCHI
luglio luglio
tecnica del contrabbasso MIRELA VEDEVA
luglio luglio
flauto PETERLUKAS GRAF
luglio luglio
violino MARIANA SIRBU
luglio luglio
arpa URSULA HOLLIGER
luglio luglio
assistenti: Linda Di Carlo Clara Dutto
Roberto Paruzzo Desirée Scuccuglia
Romina Vavassori
TESTIMONIANZE
DOCENTI DEI CORSI PASSATI INCONTRI DI STUDIO E CONVEGNI PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE
DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI
ARPA
Ursula Holliger dal al CANTO
Mascia Predit CLARINETTO
Antony Pay dal al Ciro Scarponi Richard Stoltzman dal al COMPOSIZIONE
Goffredo Petrassi Salvatore Sciarrino Alessandro Solbiati CONTRABBASSO
Gary Karr Franco Petracchi dal al JeanMarc Rollez Mirela Vedeva dal al (tecnica del contrabbasso)
FAGOTTO
Sergio Azzolini FLAUTO
PierreYves Artaud Roberto Fabbriciani PeterLukas Graf dal al Gerardo Levy MUSICA DA CAMERA
Bruno Canino Cesare Ferraresi Rocco Filippini e dal al Bruno Giuranna London Gabrieli Quartet Alberto Lysy dal al Jehudi Menuhin Quartetto Borodin Sandor Vegh PIANOFORTE
Dmitri Bashkirov Carlo Bruno Sergio Cafaro Michele Campanella Bruno Canino Aldo Ciccolini Philippe Entremont Alexander Lonquich Nikita Magaloff Bruno Mezzena Boris Petrushanskij dal al Charles Rosen Fou Ts’ong Elissò Virsaladze Vincenzo Vitale VIOLA
Dino Asciolla Bruno Giuranna dal ‘ al ‘
Arrigo Pelliccia Peter Schidlof Christoph Schiller Reiner Schmidt Walter Trampler VIOLINO
Pierre Amoyal Cesare Ferraresi Alberto Lysy Yehudi Menuhin Corrado Romano dal al Mariana Sirbu Gottfried Schneider Vladimir Spivakov Joseph Szigeti Sandor Vegh JeanPierre Wallez VIOLONCELLO
Gaspar Cassadò Rocco Filippini e dal al Johannes Goritzky Ivan Monighetti Andrè Navarra Franco Maggio Ormezowski INCONTRI DI STUDIO e CONVEGNI ORGANIZZATI DAL Colloquio di Goffredo Petrassi con Fedele
D’Amico: Petrassi e Salviucci
Tavola rotonda: La musica nuova
Incontro con i musicisti polacchi
Stato attuale del linguaggio musicale
Incontro con i musicisti francesi
Stato attuale del linguaggio musicale
Incontro con i musicisti sovietici
I generi musicali e il loro pubblico
Incontro con i musicisti spagnoli
Sono ancora individuabili i caratteri nazionali della
musica di oggi?
Incontro con i musicisti statunitensi
Convergenze e divergenze nelle esperienze
artistiche contemporanee
Convegno: Committenza e composizione
Incontro con i musicisti giapponesi
La musica e il suo spazio Il compositore parla di sé Incontro con i musicisti ungheresi
Prospettive italiane e ungheresi
La musica in Italia tra pubblico e privato
Incontro con i musicisti tedeschi
La musica in Germania dopo Darmstadt
L’editoria musicale in Italia
Incontro di Studio: Quale passato ha la musica oggi?
Ad Elliott Carter per i suoi anni
Incontro con i musicisti sovietici
La musica in Unione Sovietica
Seminario di studi: Il libro musicale in Italia
Incontro di studio: Dove va la musica d’oggi?
Incontri internazionali di musica contemporanea
Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti
Verso il Duemila: la musica d’oggi tra produzione
diffusione e documentazione
Incontri internazionali di musica contemporanea
Ritratto di Witold Lutoslawski
Les liaisons dangereuses: musica parola poesia
Incontri internazionali di musica contemporanea
Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo anni di Festival
Pontino; Per Petrassi: ricordi e testimonianze
Incontri internazionali di musica contemporanea
Donne compositrici: una nuova realtà musicale
Ritratto di Aldo Clementi
Incontri internazionali di musica contemporanea
“luCiAnoBErio”
Tavola rotonda: Roffredo Caetani Musicista
Incontro di studio: San Tommaso d’Aquino
e il ruolo dell’estetica nella cultura
Incontri internazionali di musica contemporanea
“LEM”
Colloquio di Raffaele Pozzi con Fausto Razzi:
“Parole/suoni/gesto/visività”
Tavola rotonda: Il Compositore e il rock La musica
d’oggi tra valore estetico e mercato
Conferenza: “Vortex Temporum IIII: un’autoanalisi”
di Gérard Grisey
Colloquio di Enzo Restagno con Franco Donatoni:
“Sette volte dieci”
Convegno di studi: “Gino Contilli ()”
Incontri internazionali di musica contemporanea
“”
Tavola rotonda: “Elliott Carter: un ritratto a tre voci”
Tavola rotonda: “Incontro con Heinz Holliger”
Tavola rotonda: “L’Europa in Italia: idee e progetti per
la promozione della musica contemporanea”
Incontri internazionali di musica contemporanea
Le dialogue du son et de l’image I
Tavola rotonda: “Suono e immagine: riflessioni
ricerche tendenze”
Tavola rotonda: “La musica come centro e presenza
Incontro con Robert Cahen”
Tavola rotonda: “Musica immagini figuralità”
Incontri internazionali di musica contemporanea
Le dialogue du son et de l’image II
Tavola rotonda: “Dalla Spagna all’Europa: profilo di
Luis de Pablo”
Tavola rotonda: “Funzione e identità del compositore oggi”
“Il Secolo di Petrassi”
Convegno di Studi Mostra documentaria Concerti
Incontri internazionali di musica contemporanea:
Aldo Clementi e Luis de Pablo
Incontri internazionali di musica contemporanea:
Suoni dal Mito
Incontri internazionali di musica contemporanea:
Widmung Incontro di studio su Mario Bortolotto
PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE ESEGUITE DAL ACILU A Gonzales
PIANO AUTOFORMAS per pianoforte BONATO Giovanni
ARPSODIA per arpa sola ALANDIA Edgar
ROCIO per violino violoncello e pianoforte Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello
e pianoforte BOSCO Gilberto
A DUE D’IMPROVVISO per chitarra e clavicembalo ALBIN Corrado
QUINTETTO per archi LE LÉTHÉ per flauto violoncello e soprano AMBROSINI Claudio
IMPROVVISO (NOCHE OSCURA) BRIZZI Aldo
DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I
per sassofono BUSSOTTI Sylvano
LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte FOGLIO D’ALBUM PER PETRASSI
(al pianoforte: versione ) AGOSTO (quartetto d’archi
da Sypario ) ANDRIESSEN/VAN DER AA
THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film
di Peter Greenaway CALLIGARIS Sergio
SONATA OP per clarinetto e pianoforte ANZAGHI Davide
SEGNI E SUONI per pianoforte CAPPELLI Gilberto
LA MONTAGNA DI CÉZANNE FRAMMENTO per pianoforte ARATA Paolo
LE TEMPS D’UN SOUPIR ARCÀ Paolo
FLASH per chitarra FLUMEN per chitarra TRIO NOTTURNO per clarinetto violoncello
e pianoforte ARMENTEROS Eduardo
CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per
quartetto d’archi BACCILE Walter
E POI ? per viola violoncello flauto oboe percussione
pianoforte e voce recitante BARATELLO Marino
NOTTURNO per clarinetto solo PRÉLUDE FOLK GUITAR per chitarra sola CAPRIOLI Alberto
STELLE ASSENTI SENZA TEMPO per pianoforte CARDI Mauro
NUAGES per clarinetto e sei strumenti FIL ROUGE per trio d’archi e pianoforte CHAT per clarinetto basso e violoncello SOUFFLE CARTER Elliott
RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino TRILOGY: BARIOLAGE INNER SONG IMMER NEU GRA per clarinetto per pianoforte TEMPO E TEMPI per soprano violino corno inglese e
clarinetto basso UNA COLOMBA per voce e clarinetto BARCE Ramon
KAMPA per pianoforte violino e violoncello CASTAGNOLI Giulio
DUE MOTI D’ACQUA per due pianoforti BATTISTELLI Giorgio
SECRET per flauto e clarinetto CASTALDI Paolo
SIMILE C SONATA SCARLATTI HUIT PRÉLUDES AUX “SIRÈNES” BERIO Luciano
DUETTI per violino e flauto (/)
(versione a cura di AMorini ed EPorta dei Duetti per due
violini autorizzata dall’Autore) CASTIGLIONI Niccolò
DOPPIO CORO per strumenti a fiato CERCHIO Bruno
CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e
strumenti su versi di Gian Piero Bona CIMA Giovanni
“FAIR PLAY FOR PAY” per clarinetto CLEMENTI Aldo
STUDI per violino tromba e pianoforte per trombe corni e tromboni FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND “CANONI” per tre
trombe e due tromboni FANTASIA per quattro chitarre TRIBUTE per quartetto d’archi per strumenti VOCALIZZO per voce e strumenti luCIAnoBErio per violino e flauto ETWAS per per flauto oboe clarinetto violino viola
e violoncello DEDICA per clarinetto violoncello e pianoforte QUATTRO FOGLI per flauto clarinetto pianoforte violino
viola e violoncello per sette strumenti e voce VERTIGO per ensemble MADRIGALE per due pianoforti COLOMBO TACCANI Giorgio
IL PIANTO DI GIUTURNA per voce e sei strumenti CORREGGIA Paolo
EPHEMERAL per chitarra strumenti e nastro magnetico DALL ’O NGARO Michele
SETU per violino viola contrabbasso flauto clarinetto
e chitarra ELOGIO PER UN’OMBRA L’OMBRA DI TIRESIA per sei strumenti TON SUR TON per due pianoforti DAMIANI Giovanni
PERCHÈ FIBONACCI? SU GoFFrEDo PABLO Luis
DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani SCHERZO per violino solo PARAÍSO Y TRES DANZAS MACABRAS NADERÍA per pianoforte UN DIA TAN SOLO per flauto e clarinetto !CIRCE DE ESPAÑA per mezzosoprano e sei strumenti OH! per pianoforte DE
DE ROSSI RE Fabrizio
MARE OBSCURITATUM DE STEFANI Mirco
IRRTUM per soprano flauto e percussioni DI BARI Marco
SEI STUDI SUL NATURALISMO INTEGRALE per
pianoforte PRIMA SONATA per pianoforte STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE per chitarra STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE
per pianoforte DINESCU Violeta
KATA DITTRICH P Heinz
KLAVIERMUSIK nr II per pianoforte DONATONI Franco
LEM primo dei due pezzi per contrabbasso SERENATA II per strumenti TRIPLUM per flauto oboe e clarinetto in si bem “CEROCCHI ” per clarinetto violoncello e pianoforte EINAUDI Ludovico
AI MARGINI DELL’ARIA per quintetto di fiati Pétér EÖTVÖS Zoltán JENEY Zoltán KOCSIS
László SARY László VIDOVSZKY
HOMMAGE A KURTÁG per quattro pianoforti ESPAJ Andrej
MELODIA UNGHERESE D’AMICO Matteo
DRILLS per violino violoncello flauto clarinetto e
pianoforte ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su
testi di B Cagli IN TRE per clarinetto violoncello e pianoforte NUNC ET FEDELE Ivan
ETUDES BOREALES NOTTURNO DEL PUERTO David
VELADURA per clarinetto pianoforte e vibrafono FRANCESCHINI Armando
ORGANA (per strumenti) DENHOFF Michael
MITTEN INS METAPHERNGESTÖBER per pianoforte FRANCESCHINI Matteo
EIMì per soprano percussioni ed elettronica FANTICINI Fabrizio
CANTO DI LAURA per flauto in do GALDI Enzo
RICERCARE per pianoforte e quartetto d’archi GARUTI Mario
QUARTETTO N KURTÁG György
SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op per voce
e pianoforte EIN AUGENBLICK LANG vers per oboe solo OMAGGIO A E CARTER vers per corno inglese GENTILE Ada
MISTY per flauto e corno COME DAL NULLA per clarinetto RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre ZAPPING per flauto clarinetto violino e viola A GIFT FOR YOU per clarinetto LANDUZZI Cristina
ELEGIA NOTTURNA GENTILUCCI Armando
OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo METAFORE DEL TEMPO per pianoforte LOMBARDI Daniele
AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte MINOTAURUS per pianoforte preparato amplificato
danzatore e videoclip LAGANÀ Ruggero
SONATINA per flauto e pianoforte DAI SETTE STUDI per violoncello solo n GIULIANO Giuseppe
VIKRTIS DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed
elaborazione elettronica MAESTRI Fabio
STUDIO PER I “NOTTURNI” per flauto basso GRISEY Gerard
ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso ACCORDS PERDUS per due corni MAGGI Dario
IRRLICHT per nove strumenti BRENNEND per pianoforte solo GUARNIERI Adriano
DA “PIERROT PIERROT!” per flauto solo MANCA Gabriele
CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino
e violoncello HALFFTER Cristobal
DIALOGO per violino e viola HOCH Francesco
SPURLOS per strumenti a fiato HOLLIGER Heinz
PER URSULA per arpa TREMA per violino PER MARIA TERESA INCARDONA Federico
SOAVE SIA IL VENTO sestetto SED NEC LINGUA LOQUI LUGO Claudio
BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti MANCA Gabriele / VACCA Roberta / PACHINI Paolo
VISIONI TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per
video due voci recitanti e pianoforte MANN Robert
CORN MANNUCCI Andrea
SESTETTO D’ARCHI MANZONI Giacomo
EPIGRAMMI per baritono clarinetto basso e strumenti MTRC per clarinetto violoncello e pianoforte VIDEOMUSIC per ensemble KNAPIK Eugeniusz
SONATA per flauto solo MARTINO Donald
CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per
violoncello e clarinetto KOENIG G Michael
SEGMENTE per flauto clarinetto basso e violoncello STREICHQUARTETT MELCHIORRE Alessandro
LONTANANDO per quartetto d’archi KONDO Jo
BONJIN per soprano contrabbasso e flauto BIRTHDAY HOCKET per flauto clarinetto pianoforte
violino e violoncello MIRIGLIANO Rosario
IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra MONNET Marc
FANTASIA DOLOROSA per violino MORRICONE Ennio
RIVERBERI (per i cento anni della nascita di Goffredo
Petrassi) MOSCA Luca
SONATA per pianoforte CADAQUES per due pianoforti RITRATTO (SU UNA SERIE DI PETRASSI) IN THE GARDEN AT NINFA per soprano e sei strumenti NONO Luigi
DUETTO “IO FRAMMENTO DAL “PROMETEO” per
flauto e clarinetto NOVA Riccardo
STUDIO per pianoforte solista e strumenti OLIVERO Betty
CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti MORENICA SOS per voce femminile e strumenti OPPO Franco
ALCUNE VERITÀ INDIMOSTRABILI PALLASZ Edward
TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per
clarinetto basso e marimba PANNI Marcello
TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari
sul Salmo PASQUOTTI Corrado
GRAFFITI per oboe solo PENNISI Francesco
PROMENADE per pianoforte ACANTHIS per flauto e pianoforte CANZONE DA SONARE per pianoforte THE GARDEN (versione con pianoforte) per soprano e
pianoforte NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre TRE PEZZI per clarinetto viola e pianoforte ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani ETUDERHAPSODIE per flauto clarinetto e pianoforte FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto
violoncello e pianoforte CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto clarinetto
pianoforte violino viola e violoncello PETRASSI Goffredo
FANFARE PER TRE TROMBE IN DO TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA ROMANZETTA per flauto e pianoforte INNO per ottoni FRAMMENTO per orchestra PISATI Maurizio
popHACK POSSIO Gianni
VARIANTI A DIARIO per flauto clarinetto oboe fagotto e
pianoforte POUSSEUR Henry
LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico
acuto L’ANTRE DE LA NYMPHE per voce femminile e strumenti PRIORI Massimo
SONATINA PTASZYMSKA Marta
UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano flauto e arpa RAZZI Fausto
LARGHETTO per clarinetto e quartetto d’archi SMORFIE per tre voci flaauto violino pianoforte e nastro
magnetico (da E Sanguineti) STUDIO PER “INSOGNO” per voce e nastro magnetico PER SETTE RENNA Enrico
ABWECHSELN per clarinetto solo FERMENTUM per flauto oboe e clarinetto TIEF per clarinetto e contrabbasso RENOSTO Paolo
ADAGIO per pianoforte BALLATA per pianoforte a quattro mani RIJNVOSN Richard
PIECE OF CAKE per ensemble SBORDONI Alessandro
DEDALUS per violino viola violoncello e contrabbasso SCHNEBEL Dieter
CIRCE per arpa SCIARRINO Salvatore
LET ME DIE BEFORE I WAKE CANZONA DI RINGRAZIAMENTO COME VENGONO
PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto SCOGNA Flavio Emilio
LA MAR per marimba SECO Manuel
TRIO N per clarinetto violoncello e pianoforte SIMONACCI Giancarlo
DUE STUDI per pianoforte SOCCIO Giuseppe
SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo SPIRALI III per chitarra sola PULSAR SONGS per chitarra sola PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce
pianoforte e ensemble PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble PULSAR SONGS VII per ensemble ANCORA SPRING per pianoforte SOLBIATI Alessandro
E LA FLORS per arpa celesta clavicembalo e vibrafono LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani D’OMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello TRE PEZZI per chitarra POEM per percussioni (II VERSIONE) PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti DUE DIALOGHI per voce recitante clarinetto violoncello e
percussioni TRE PEZZI per strumenti AM FUSS DES GEBIRGS per flauto clarinetto
e pianoforte PICCOLO TRIO per clarinetto violoncello e pianoforte INNO video WEG NESOS DUE MOVIMENTI per soprano percussioni e mezzo
elettroacustico FÊTE per pianoforte solo STACHOWSKI Marek
MADRIGALI DELL’ESTATE per violino viola violoncello
e soprano SZÖLLÖSY András
SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte TADINI Michele
TEATRO II per ensemble COME SEGUENDO UN CANTO per voce percussione ed
elettronica TESEI Tonino
CANONE COME MITO TESTONI Gianpaolo
SERENATA per flauto TOGNI Camillo
PER MAILA per flauto e pianoforte DER DOPPELGÄNGER per quartetto di chitarre TOSI Giorgio
DUE NOTTURNI per pianoforte solo IMPROVVISO per pianoforte TUTINO Marco
TRIO CANTATO per violino viola violoncello UGOLETTI Paolo
FANTASIA SONATA per pianoforte DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte Vacchi Fabio
CAPRICCIO SOPRA “ LA STATION THERMALE”
per pianoforti VANDOR Ivan
TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto SCHWEBENDE STERNE per voce femminile flauto
violoncello e pianoforte HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto violoncello
e pianoforte ASSEMBLAGE VARIAZIONI per pianoforte ZIMMERMAN R Heendn
OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte ZIMMERMANN Walter
LIED IM WÜSTENVOGELTON per flauto basso
e pianoforte ° Festival Pontino di Musica Giardini di Ninfa: “Widmung” Incontro di Studio su Mario Bortolotto e la cultura musicale italiana
Da s a d Aldo Nicastro Alberto Arbasino Roberto Calasso Paolo Donati Daniele Spini Giorgio Pestelli Anna Ottani Cavina Francesco Zambon
° Festival Pontino di Musica Roma Auditorium Parco della Musica da s a d Bruno Canino Mariana Sirbu Rocco Filippini Franco Petracchi Bruno Giuranna
CAMPUS INTERNAZIONALE DI MUSICA
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e dell’Università Pontina persone con più di anni di età)
Il biglietto d’ingresso al concerto di Cori include la visita guidata nel
Museo della Città e del Territorio (ore )
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