RADIOBIOLOGIA : BASI BIOLOGICHE ED APPLICAZIONI CLINICHE SC Radioterapia (dir. P. Gabriele) IRCC Candiolo (TO) Sommario • • • • • • • • Fattori fisico-chimici di risposta biologica Funzioni cellulari Sistemi biologici Effetti dell’irradiazione Curve di sopravvivenza Frazionamenti e 4 R BED Applicazioni pratiche Frazionamento • L’effetto biologico di un trattamento è minore se la dose è somministrata in modo frazionato con intervalli tra le frazioni sufficienti per la riparazione del danno subletale • I tessuti sani riparano il danno subletale meglio dei tessuti tumorali (la maggior parte del cell kill tumorale avviene per danno letale) Evoluzione dei frazionamenti in radioterapia (I) • I primi pazienti, all’inizio del XX secolo, furono trattati in Francia e negli Stati Uniti con alte dosi per frazione, mediante Radiumterapia • Dopo circa 10-15 anni, grazie agli studi di Radiobiologia di Bergonie e Tribondeau, si iniziò a frazionare la radioterapia, soprattutto da quando si resero disponibili i nuovi tubi radiogeni e cominciò ad avere particolarmente successo la Roentegenterapia Evoluzione dei frazionamenti in radioterapia (II) • Di fatto il frazionamento di 2Gy divenne quello detto classico o convenzionale o tradizionale • Ad esso vengono associati i frazionamenti di 1.8 Gy e di 2.25 Gy (molto in voga in Inghilterra) • Con l’avvento della Tele Cobalto terapia a metà degli anni ’50 il frazionamento di 2 Gy divenne quello più praticato negli USA Modalità di frazionamento Convenzionale: trattamento con 5 fraz. settiman. di 1.8 / 2.0 Gy Iperfrazionamento: impiego di più frazioni al giorno (2 – 3) di 1.1 – 1.25 Gy Accelerato: più frazioni al giorno (2 – 3) di 1.6 – 2.0 Gy Ipofrazionamento: dosi per frazione di 3 – 10 (21*) Gy Concomitant boost: impiego di una seconda frazione giornaliera per un numero variabile di sedute su volume ridotto * In IORT: 21 Gy IPERFRAZIONAMENTO (I) • Standard fractionation ///// ///// ///// ///// ///// ///// ///// 200 cGy x 1/die: 70 Gy in 7 settimane • Iperfrazionamento puro (EORTC) // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // // / 110-120 cGy x 2/die sino a 80 Gy in 6-7 settimane • Iperfrazionamento puro (Villejuif) /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// 80 cGy x 3 die sino a 72 Gy in 6 settimane IPERFRAZIONAMENTO ACCELERATO(II) • Standard fractionation ///// ///// ///// ///// ///// ///// ///// 200 cGy x 1/die: 70 Gy in 7 settimane • Hyperfractionation (Wang) // // // // // // // // // // // // // // // R R // // // // // // // // 160 cGy x 2/die: 48 Gy + 25 Gy in 6.5 settimane (2 R) • CHART (England) /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// /// 150 cGy x 3/die : 54 Gy in 12 giorni (consecutivi) • concomitant boost (Houston) ///// ///// ///// ///// ///// ///// ///// ///// 180 cGy + 120 cGy x 1/die : 65-70 Gy in 6 settimane Multifrazionamenti: (Hypefractionated or accelerated radiotherapy in head and neck cancer: a meta-analysis) • MARCH collaborative group (1. Hyperfractionation 2. Accelerated 3. Accelerated with reduced dose) • 6515 pazienti • 15 trials • Follow-up mediano: 6 anni • 5221 pazienti (74%) in stadio III e IV J Bourhis, J Overgaard et al: The Lancet, 368, 2006 Local control Loco- Regional CONTROL LocoRegional CONTROL Survival Multifrazionamento: conclusioni • I dati dimostrano una pesante evidenza che un frazionamento alterato può aumentare la sopravvivenza in questa malattia (3.4% per tutti ma 8% per l’iperfrazionamento, lo stesso vantaggio offerto dalla chemioterapia concomitante) • Per il controllo locale e quello locoregionale non tutti i tipi di iperfrazionamento funzionano bene, soprattutto perché la componente regionale non sembra avere lo stesso vantaggio del tumore primitivo • Pertanto i frazionamenti alterati potrebbero essere appropriati per la malattia N0-N1, mentre la RT-CT potrebbe essre la scelta per i casi più avanzati. • I frazionamenti alterati non hanno effetto sulla malattia a distanza. J Bourhis, J Overgaard et al: The Lancet, 368, 2006 IPOFRAZIONAMENTO (I) • Standard / / / / / / / / / / / / / / / 200 cGy x 1/die ///// ///// ///// ///// ///// • Ipofrazionamento IORT / 2100 cGy in una seduta • Ipofrazionamento Radiochirurgia (gammaknife o Linac) / 2500 cGy in una seduta • Ipofrazionamento RT stereotassica (Linac o Cynerknife) / / / / / / 700 cGy x 6 (in 2 settimane) IPOFRAZIONAMENTO (II) • Standard / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 200 cGy x 1/die sino a 45-50 Gy • Ipofrazionamento della palliazione (mts ossee e cerebrali) I 850-1000 cGy oppure II 650 cGy x 2 oppure IIIII 400 cGy x 4 oppure IIIII IIIII 300 cGy x 10 IPOFRAZIONAMENTO (III) • Standard / / / / / / / / / / / / / / / / / / / / 200 cGy x 1/die sino a 60 Gy • ///// ///// Ipofrazionamento dei tumori polmonari o dei tumori renali / / / / / / / 500 cGy una volta la settimana (una seduta settimanale per motivi logistici o per età e cattive condizioni generali del paziente) ( proposta da autori greci; in Italia da Pirtoli, Armaroli e Bistolfi) Indicazioni cliniche • • • • • • • • Trattamenti palliativi per metastasi Compressione midollare Melanoma maligno Carcinomi della cute Tumori cerebrali IORT mammella PBI mammella Ipofrazionamenti retto e prostata Bone Metastases Fractionation Numerous series have reported results based on various dose fractionation schedules. MULTI vs 40 Gy / 15 fr / 3 w 30 Gy / 10 fr / 2 w 25 Gy / 5 fr / 1 w 20 Gy / 5 fr / 1 w 15 Gy / 5 fr / 1w SINGLE Fractionation 8 Gy / 1 fr / 1 d Mauriziano Hospital / IRCC Candiolo -Torino - ITALY Bone Metastases Fractionation Steenland et al. Rad. & Oncol. 52 , 1999 Time to Response Time to Progression Single fr Multi fr Single fr Multi fr Mauriziano Hospital / IRCC Candiolo -Torino - ITALY Radioterapia del melanoma maligno (I) • Il melanoma maligno è un tumore radioresistente • Le lesioni da melanoma rispondono a dosi per frazione di almeno 3.5 Gy (Overgaard et al, 1973) • Una revisione della letteratura ha dimostrato che il melanoma maligno risponde alla radioterapia con alte dosi per frazione Radioterapia del melanoma maligno (II) • Nel tentativo di migliorare il tasso di risposta alla radioterapia numerosi autori hanno impiegato la associazione di radioterapia ed ipertermia • In uno studio randomizzato Overgaard ha paragonato 9 Gyx3 in 8 giorni contro la stessa dose di radioterapia + ipertermia: il tasso di risposta e quello del controllo a distanza erano significativamente superiori con la associazione SRS - Radiochirurgia SRT - Radioterapia stereotassica TECNICA DI TRATTAMENTO IRRADIAZIONE CON ARCHI MULTIPLI NON COPLANARI OTTENUTI MEDIANTE: Rotazione del gantry per il numero di gradi impostato Rotazione del piede del lettino come da piano di cura Osp. Mauriziano - IRCC Candiolo CALCOLO DISTRIBUZIONE DI DOSE scelta matrice di calcolo visualizzazione isodosi 2D e 3D ottimizzazione del piano Consente di: - trattare il 95% del PTV con dose di prescrizione - rimanere nel constraint di dose del 20% per il tessuto cerebrale - rimanere negli altri constraints di dose per chiasma, occhi, bulbo Osp. Mauriziano - IRCC Candiolo Lesione metastatica 3 mesi dopo SRS Osp. Mauriziano - IRCC Candiolo Gli standard della dose totale nella radioterapia postoperatoria Radioterapia Intraoperatoria (IORT) • La schedula di 21 Gy in una seduta è equiparabile dal punto di vista biologico a 30 sedute da 2 Gy in 6 settimane U. Veronesi, R. Orecchia, 2002 Conclusioni • Gli ipofrazionamenti in radioterapia hanno un grande successo in due situazioni cliniche: - nel setting palliativo in quanto vari studi hanno dimostrato che un ipofrazionamento ben condotto ha le stesse possibilità di successo in termini di controllo del dolore di un trattamento convenzionale • - nel setting curativo vi sono tumori che, per la loro peculiarità biologica, necessitano di alte dosi per frazione per il loro controllo (esempio tipico è il melanoma maligno) • Ridistribuzione 4 R • Ripopolamento • Riossigenazione • Riparazione del danno….. …e la radiosensibilità Le variazioni di radiosensibilità in rapporto alla distribuzione della dose nel tempo costituiscono una premessa teorica e pratica di fondamentale importanza. Ricorrendo ad una interpretazione schematica, si possono considerare 4 meccanismi radiobiologici che giustificano il frazionamento della dose. L’effetto di una dose somministrata in più frazioni è minore di quello determinato dalla stessa dose in seduta unica La perdita di effetto dipende da più fattori • riparazione delle lesioni subletali nell’intervallo fra le frazioni se questo è maggiore di 6-8 ore (valore medio del repair time) • ripopolazione dovuta alla proliferazione delle cellule clonogeniche sopravviventi • ridistribuzione dovuta alla sincronizzazione • riossigenazione quando la morte delle cellule ossigenate favorisce la riossigenazione di quelle inizialmente ipossiche La entità della perdita di effetto dovuta al frazionamento varia in rapporto alle caratteristiche della popolazione cellulare Riparazione del danno • È l’insieme dei processi attraverso i quali la funzione delle macromolecole come il DNA è ripristinata. Avviene nell’intervallo tra le frazioni e dalla sua efficienza dipende la sopravvivenza cellulare. • La riparazione consiste nel rejoining – ricongiungimento dei frammenti: è un meccanismo che coinvolge molteplici geni ed enzimi, di differente efficienza nei diversi tipi cellulari (non sempre il rejoining consente la funzionalità del tratto di DNA danneggiato) Sincronizzazione o Ridistribuzione • Dopo l’irradiazione è comune l’induzione di un ritardo nella progressione dalla fase G2 alla fase M e dalla fase G1 alla fase S • Le cellule che sopravvivono a una prima dose di radiazioni tenderanno a trovarsi in una fase resistente, per poi sbloccarsi dopo la riparazione dei danni e procedere poche ore dopo nella fase teoricamente più sensibile (fenomeno della sincronizzazione Ridistribuzione) Ripopolamento 1. 2. 3. 4. Growth fraction, proliferating cells (P) Quiescent cells (Q) Sterile or differentiated cells (S) Dead and dying cells (D) Dopo l’irradiazione, tra le cellule sopravviventi si osserva il fenomeno del recruitment, ovvero il “reclutamento” di cellule dallo stato Q allo stato P. Questo fenomeno è alla base del ripopolamento cellulare, che si osserva sempre nell’arco di un trattamento prolungato di radioterapia frazionata Riossigenazione • All’interno dei tumori è presente una quota di cellule ipossiche (hypoxic subvolume), che sono più radioresistenti • Le cellule sopravviventi ad una prima dose di radiazioni saranno tendenzialmente ipossiche • Nell’intervallo tra le frazioni, per l’aumento relativo della pO2 (dovuto a molteplici meccanismi), avviene il fenomeno della riossigenazione, che conduce ad un aumento complessivo della radiosensibilità ‘The vascular ecosystem’ Ionizing radiations response Venous end Aerated cell Hypoxic viable cell Anoxic necrotic cell Arterial end ‘Sensitive’ cells ‘Resistant’ cells ‘Dead’ cells Hypoxic cells limit radiocurability Effetto ossigeno Azione radiosensibilizzante La presenza dell’ossigeno aumenta la resa in radicali liberi • • • • favorisce la formazione di radicali a vita più lunga aumenta la fissazione di lesioni molecolari altrimenti riparabili aumenta le lesioni dovute ad effetto indiretto è meno rilevante quando prevale l’effetto diretto L’ossigeno deve essere presente al momento della irradiazione Effetto ossigeno Metodi per correggere l’ipossia Irradiazione in iperbarismo di O2 (camera iperbarica) • • • massima pressione tollerabile 3 atmosfere aumento tensione O2 a livello dei capillari da 40 a 60 mm Hg aumento della distanza di diffusione da 45 a 80 millimicron Inconvenienti • • • • • possibile aumento sensibilità di alcuni tessuti sani possibile incapacità di raggiungere le zone tumorali ipossiche rischio rottura del timpano claustrofobia rischio di incendio Mancata evidenza di vantaggio negli studi clinici effettuati Effetto ossigeno Tessuto tumorale • La crescita di un tumore richiede la formazione parallela di vasi sanguigni (angiogenesi) in grado di apportare al tessuto tumorale la necessaria quantità di nutrienti e di O2 • Poiché la crescita tumorale è anarchica la angiogenesi può non essere sufficentemente omogenea determinando la formazione di zone ipossiche o anossiche • La anossia conduce alla morte della cellula e alla formazione delle zone di necrosi comunemente rilevabili in molti tumori • Le zone di necrosi si formano dove la distanza dal capillare più vicino è maggiore della possibilità di diffusione dell’O2 • Le cellule situate ai margini della necrosi sono vitali ma ipossiche e pertanto radioresistenti La presenza di cellule ipossiche è considerata una delle cause principali della mancata risposta di una tumore alla radioterapia Effetto ossigeno Ipossia tumorale • Studio di sezioni istologiche di tumori polmonari – – correlazione tra diametro del tumore e presenza di aree di necrosi rapporto tra sede del vaso e area di necrosi » aree di ipossia cronica » aree di ipossia acuta transitoria • Esperienze di colony assay con cellule prelevate da tumori solidi irradiati in vivo – – – • evidenza di due popolazioni di diversa sensibilità valutazione della frazione di cellule ipossiche (frazione ipossica) studio dell’effetto sulla frazione ipossica di procedure di manipolazione della ossigenazione al momento della irradiazione Studi clinici sulla probabilità di controllo del tumore in rapporto alla concentrazione di emoglobina – peggiore prognosi nei pazienti anemici Effetto ossigeno Metodi per correggere l’ipossia Respirazione di carbogeno (O2 95% + CO2 5%) 1 atmosfera • • • • • effetto vasodilatante del CO2 rallentamento del flusso sanguigno aumento della quantita di O2 ceduta al tessuto respirazione attraverso maschera eliminazione dei problemi della camera iperbarica Scarsa evidenza di vantaggio negli studi clinici effettuati Effetto ossigeno Metodi per correggere l’ipossia Correzione della anemia • somministrazione fattori di crescita attivi sui precursori dei globuli rossi(eritropoietina) – • costo elevato dei farmaci impiego di trasfusioni – rischi connessi alla somministrazione di sangue Evidenza di vantaggio in alcuni studi clinici effettuati Radiocurabilità = indice terapeutico dose di tolleranza dei tessuti sani IT = dose letale tumore • Il tumore sarà tanto più radiocurabile quanto l’IT sarà superiore all’unità. • Esistono delle tabelle (Rubin e coll) con valori empirici di tolleranza minima/massima (TD 5/5, TD 50/5) relative a trattamenti standard. • L’IT si può graficamente rappresentare costruendo sullo stesso grafico delle curve dose-effetto riguardante sia i tessuti sani che il tumore. • La posizione relativa delle curve dose-risposta per il controllo del tumore e per la comparsa di danni radioindotti fornisce una stima della cosiddetta “finestra terapeutica”, ovvero la possibilità di somministrare una dose sufficiente con un livello accettabile di effetti acuti e tardivi. Curve “dose-risposta” • Sono impiegate in radiobiologia clinica per correlare la dose somministrata con gli eventi biologici prodotti • Un esempio è costituito dalle curve dose/controllo locale (TCP) o dalle curve dose/complicazioni tessuti sani (NTCP) • La posizione delle curve sul grafico e la loro pendenza forniscono dati immediati sulla radiosensibilità di tumore, inoltre sono fondamentali per valutare la “finestra terapeutica” Scarto terapeutico 90% % guarigioni/complicanze Tumore radiocurabile Tumore non radiocurabile IT Tessuti normali (complicazioni) 10% 55-60 70 80-90 Dose Curve dose-effetto riguardanti tessuti normali ( % complicazioni) e due diversi tumori. La curva a sx si riferisce ad un tumore radiocurabile (90%) con 10% di complicanze. Sommario • • • • • • • • Fattori fisico-chimici di risposta biologica Funzioni cellulari Sistemi biologici Effetti dell’irradiazione Curve di sopravvivenza Frazionamenti e 4 R BED Applicazioni pratiche FORMULE DI ISOEFFETTO BED BED = dose*effetto relativo (E) BED = D*E E = 1 + d/(/) BED = nd [1+d/(/)] BED è una misura dell’effetto E di un corso di RT frazionata o continua (frazionamenti “isoeffettivi”) BED E’ la dose totale teorica che sarebbe richiesta per produrre l’isoeffetto E con un infinito numero di infinitesime dosi per frazione E’ anche la dose totale richiesta per una singola esposizione ad un dose rate molto basso Serve a: • calcolare di quanto modificare la dose totale quando si modifica il frazionamento o viceversa, per ottenere lo stesso effetto • confrontare diverse modalità di frazionamento • confrontare irradiazione frazionata e irradiazione continua • confrontare irradiazioni continue con diverso dose rate • sommare dosi somministrate sullo stesso paziente con frazionamento diverso • deve garantire di non superare la dose massima tollerata dai tessuti sani quando si cambia il frazionamento BED HDR-LDR Per HDR: BED = N*d* (1+d/ /) Per LDR: BED = N*R*t*[1+ 2R/(/)] (2) (1) BED = biologically effective dose R = dose-rate in Gy (LDR) N = numero di frazioni t = tempo in h (LDR) d = dose per frazione in Gy f = dose tessuti sani/dose T = parametro “danno irreparabile” (fattore di risparmio geometrico) = parametro “danno reparabile” = costante riparazione (h¹) = 0.693/t1/2 EQUIVALENTE DI DOSE IN FRAZIONI DA 2 Gy EQD2 (Withers, 1983) EDQ2 = D*(d+/)/(2+/) EDQ2 è la dose in frazioni da 2 Gy che è biologicamente equivalente ad una dose totale D somministrata con frazioni d …quindi partendo dal modello LQ TABLES OF EQUIVALENT DOSE IN 2 GY FRACTIONS: A SIMPLE APPLICATION OF THE LINEAR QUADRATIC FORMULA Int. J. Radiat. Oncol. Biol. Phys., 1995 jan 15; 31(2): 371-378 IRCC-Ordine Mauriziano EQD2 Tabella 1 Sommario • • • • • • • Fattori fisico-chimici di risposta biologica Funzioni cellulari Sistemi biologici Effetti dell’irradiazione Curve di sopravvivenza Frazionamenti e 4R BED