Periodico trimestrale Registrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di Venezia Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN5 VE A Scandolara aperta la nostra 17a filiale Intervista a Federico Dal Corso Direttore amministrativo OFA I nostri prodotti: per i giovani clienti e i soci Silvia Tasso Una giovane donna in Consiglio di Amministrazione #02 // LUGLIO 2010 la banca incontri // a scandolara aperta la nostra 17a filiale > la banca // i primi risultati 2010 > // presentato il bilancio d’esercizio 2009 > 05 07 09 IO SOCIO presso Banca Santo Stefano via Fapanni 11 30030 Martellago (Ve) Tel. 041. 5496911 [email protected] il personaggio iniziative e prodotti IL socio // federico dal corso > // per giovani clienti e soci > // silvia tasso > 13 17 21 Direttore Responsabile: Federica Zanata Direttore Editoriale: Raffaele D’Errico Redazione: Daniela Gambato rubriche >la foce dello zero ad altino................................................................. 25 // tradizioni e sapori >pasta fredda alle erbe aromatiche................................................... 29 // appuntamenti 31 // itinerari > da giugno a ottobre................................................................................. Progetto grafico: Agenzia Tratti www.tratti.it Tipografia: Litocenter srl - Limena (PD) La capitalizzazione di fiducia EDITORIALE // È di qualche tempo fa la notizia che Apple, una fra le maggiori aziende di informatica, avrebbe raggiunto il 2° posto al mondo (subito dopo il colosso dell’energia Exxon-Mobil) per entità di capitalizzazione in borsa, superando la fantastica cifra di 241 miliardi di dollari (circa 195,5 miliardi di euro o - più semplicemente - oltre 377.000 miliardi di lire). La notizia poi è stata ridimensionata precisando che con quella valutazione Apple si classificherebbe “solo” al 3° posto. Ma come si determina il valore di borsa di una società? Si potrebbe pensare al solo valore materiale dell’azienda (immobili, impianti, terreni, marchi e brevetti, magazzino, titoli ecc.). Si tratta invece del prezzo che gli investitori sono disposti a pagare per acquisire l’azienda. Questo prezzo tiene conto solo parzialmente del valore materiale: il grosso della valutazione dipende dalle prospettive economiche di quell’azienda, dalla sua capacità di stare sul mercato. In altri termini dalla fiducia degli investitori sulle capacità di chi è alla guida ed in essa opera. Questo determina la quotazione di un’azione. Di conseguenza il valore complessivo dell’azienda si ottiene moltiplicando il prezzo di una azione per il numero di azioni emesse. Svolgevo queste riflessioni mentre preparavo la relazione per l’assemblea di maggio. Infine - visti i tempi ed anche i risultati di tante consorelle - abbiamo presentato un buon bilancio. Penso però che l’aspetto più importante di cui possiamo andare fieri con i nostri soci è la capacità dimostrata di saper gestire l’azienda e le garanzie che possiamo offrire per il futuro. Questo non significa che non ci saranno momenti difficili: significa solo che se questi arriveranno, noi saremo in grado di affrontarli al meglio. Onorato Zanata Presidente di Banca S. Stefano Il nostro mercato sono i nostri soci ed i nostri clienti: con queste prospettive pensiamo di avere da loro un’ottima “capitalizzazione” di fiducia. la banca PAG. 4 la banca A Scandolara aperta la nostra 17 filiale a Giorno prescelto per l’inaugurazione di Scandolara, il 25 aprile, anniversario della Liberazione. Ma anche festa di San Marco e data tradizionale per l’omaggio del “bocolo”. Per festeggiare la prima filiale in provincia di Treviso (che in realtà era già operante da un paio di mesi), si sono date appuntamento oltre 200 persone: numerose, per una realtà abitativa di circa 1000 abitanti. Presenti il Presidente di Banca Santo Stefano, Onorato Zanata, il Sindaco di Scandolara, Mirco Feston, il Direttore Generale della Banca, Francesco Beninato, il Parroco, don Giuseppe Mazzoccato e il Vice direttore della Federazione delle BCC, Maurizio Bragato. Aprendo gli interventi, il presidente Zanata ha ricordato che l’apertura della nuova filiale è ultima tappa di un percorso iniziato nel 1963, quando pochi, lungimiranti soci diedero vita a quella che allora si chiamava “Cassa rurale e artigiana”. “Oggi - ha spiegato Zanata - il territorio in cui operiamo copre 34 comuni nelle province di Venezia, Padova e Treviso. Siamo presenti sia nei maggiori centri, come Venezia e Mestre, che in quelli più piccoli”. “Viviamo un momento difficile per la nostra economia - ha proseguito Zanata - Questo rende ancora più ambiziosa la prova alla quale ci accingiamo aprendo una nuova filiale, qui a Scandolara. La nostra forza sta in un rapporto bancario diverso... noi possiamo giocare un ruolo fondamentale perché rappresentiamo io socio #02 // LUGLIO 2010 un modello differente di banca, nel modo concreto di operare e di porci in relazione con i clienti”. Il sindaco Feston, nel suo discorso, la banca ha espresso soddisfazione per l’apertura della nuova filiale. “Per il nostro paese - ha affermato - è una nuova attività che non occupa spazio in centro storico, ma ne è al servizio. A noi interessa chi si insedia nel territorio, non chi lo occupa; voi siete nel territorio, quindi siete una realtà produttiva e spero che sappiate finanziare i bisogni veri della nostra collettività. Quindi - ha concluso - mi auguro che il vostro insediamento sia al servizio delle nostre famiglie e delle nostre imprese”. Gli ha risposto il Direttore di Banca Santo Stefano, Francesco Beninato, confermando che l’Istituto intende essere vicino alle persone, alle imprese agricole, artigianali e commerciali: “Vogliamo acquisire la vostra fiducia” ha concluso Beninato, dopo aver ricordato che i suoi primi passi come operatore bancario li aveva mossi, vent’anni prima, proprio nell’area di cui Scandolara è parte. I “numeri” del credito cooperativo in Veneto sono stati ricordati da Bragato: in Veneto nell’ultimo anno le BCC hanno assunto più di 150 persone e contano su una rete di 630 sportelli e 117 mila soci. “Quanto a Banca Santo Stefano - ha aggiunto Bragato - si tratta di una realtà che è cresciuta più della media del nostro sistema”. A benedire la nuova attività è stato don Mazzoccato che ha spiegato “che i soldi sono del diavolo, ma anche della Provvidenza: dipende da come si usano”. Quindi la visita ai locali della nuova filiale, in pieno centro, serviti da ampi parcheggi. E in filiale, le numerose signore presenti hanno ricevuto, dono della Banca, un freschissimo “bocolo”. Poi, tutti “a merenda”, a degustare i formaggi, gli affettati, i risotti, le carni, le fritture, i vini preparati per l’occasione sui tavoli allestiti nello spazio antistante la Banca. PAG. 6 la banca I primi risultati 2010 L’andamento positivo di Banca Santo Stefano, presentato a maggio all’assemblea dei soci (della quale diamo conto in questo numero di IoSocio), è proseguito anche nei primi mesi del 2010. Non che manchino le difficoltà per le famiglie e le imprese, non che la crisi economica sia passata; ma la Banca, mantenendo ed anzi accentuando il suo rapporto con il territorio, ha saputo acquistare nuovi spazi: “Stiamo aumentando le nostre quote di mercato, nonostante le difficoltà obiettive che tutti conosciamo - spiega il Direttore generale, Francesco Beninato - questo è un dato molto importante. Alla base di questi risultati ci sono alcuni punti fermi: il rapporto diretto, continuo, delle nostre filiali e in generale di tutta la Banca, con la clientela e l’offerta diversificata di prodotti”. Per i primi cinque mesi del 2010 i principali indicatori dell’andamento dell’Istituto sono tutti positivi. Innanzitutto sono cresciuti di numero i soci ed i clienti. I soci hanno superato il traguardo delle 2 mila unità: a maggio erano arrivati a 2.016, con 151 nuove adesioni (più 8,09%) rispetto a fine anno. Quanto alla clientela, il numero dei conti correnti era, a fine maggio, ormai prossimo alle 17 mila unità, con una crescita in termini assoluti di 691 e in termini percentuali di 4,34 punti. Si tratta di dati importanti, per una banca che vive del rapporto con la gente, con un territorio al quale destina la totalità della raccolta. E veniamo ai volumi: la raccolta diretta con la clientela è cresciuta, a fine maggio, di 4,76 punti su fine 2009, arrivando a sfiorare i 650 milioni. Oltre alla raccolta diretta, è aumentata anche l’indiretta, del 7,69%. All’interno dell’indiretta, è andata bene sia l’amministrata (più 6,15%) che la gestita (più 9,60%). In totale la raccolta indiretta sfiorava, a fine maggio, i 110 milioni. Complessivamente la raccolta con la clientela ha raggiunto un livello record per Banca Santo Stefano: quasi 755 milioni. Bene anche gli impieghi. Nonostante le difficoltà complessive dell’economia, alle quali la nostra io socio #02 // LUGLIO 2010 area di operatività non sfugge, gli impieghi nei primi cinque mesi dell’anno hanno raggiunto i 655 milioni, più 31,5 milioni in termini assoluti e più 5,04 in percentuale. “Questa crescita degli impieghi commenta Beninato - è la migliore conferma dell’attenzione per l’economia del territorio in un momento di difficoltà”. “Oggi l’attività commerciale della Banca si caratterizza per una gamma di prodotti e servizi più ampia che in passato, interpretando da una parte l’evoluzione del ruolo di banca al servizio di una realtà locale, dall’altro venendo incontro a precise esigenze e aspettative della clientela - spiega Beninato -. Ciò permette al settore commerciale di ritagliare la consulenza e l’offerta su misura del proprio segmento di clientela. L’aumento dei conti correnti e dei contatti con i clienti sono assieme il risultato di questa impostazione e la premessa per poter avere un ruolo ancor più incisivo e dinamico in futuro”. incontri PAG. 8 incontri 16 maggio 2010 Presentato il Bilancio d’Esercizio 2009 Domenica 16 Maggio i soci della nostra banca, si sono ritrovati come sempre al Ristorante Antica Postumia di Vedelago per l’ascolto della relazione e l’approvazione del bilancio di esercizio 2009. Numerosi i presenti che hanno prestato molta attenzione a quanto illustrato dal Presidente Onorato Zanata. “ Il 2009 - ha affermato Zanata - è stato un anno molto importante per lo sviluppo della Banca. Il totale dell’attivo ha raggiunto, al 31 dicembre, 774, 9 milioni di euro, contro i 690, 3 milioni di inizio anno, con incremento del 12,3%. Con un certo orgoglio il Presidente ha annunciato che i soci di Banca Santo Stefano hanno raggiunto quota 2016 e le previsioni sono di continua crescita. io socio #02 // LUGLIO 2010 Tra le novità di quest’anno e che avevamo già accennato nel numero scorso, la nascita della Fondazione Banca Santo Stefano, che ha già ottenuto il riconoscimento pubblico e che contribuirà ancora di più a concretizzare la presenza della Banca nella società in cui opera. L’ultimo aspetto della relazione degli amministratori, quella che riguarda il incontri collegamento con la base sociale e le comunità locali. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre messo in atto, ormai da tempo, diverse iniziative per promuovere alcuni obiettivi. Ne ricordiamo alcuni: L’istituto del ristorno ai soci, che ha visto quest’anno la distribuzione di altri 200.000 euro nominali; Le varie iniziative per i giovani: il bonus di 500 euro per ogni figlio di socio, i prestiti agevolati, gli zaini per gli scolari, i buoni libri per gli studenti, le borse di studio, gli stage aziendali; L’accordo con Banca degli Occhi - rinnovato quest’anno - per l’esame gratuito della vista; La pubblicazione della rivista “IoSocio” PAG. 10 che vi informa sulla vita della Banca; La collaborazione con ACLI per la dichiarazione dei redditi gratuita a soci pensionati, con appuntamenti gestiti dalla banca. Il dott. Alessandro Bonzio, presidente del Collegio Sindacale ha dato poi lettura alla redazione del Collegio. Un saluto ai presenti da parte della Federazione Veneta è stato rivolto dal Dr. Andrea Bologna. Ha infine preso la parola il Direttore Generale Francesco Beninato per alcuni approfondimenti sulla gestione della Banca. Prima dell’approvazione del Bilancio alcuni hanno espresso un loro parere sulla gestione della Banca. incontri Riportiamo, in seguito, un estratto che il Socio Guido De Nobili ha esposto in Assemblea e che ci ha chiesto di pubblicare: “Ho seguito con particolare interesse, durante l’Assemblea dei Soci, la lettura della Relazione di Bilancio di Esercizio da parte del Presidente della Banca Onorato Zanata e l’intervento del Direttore Generale Francesco Beninato che ha focalizzato con chiarezza gli aspetti più significativi dell’assetto organizzativo aziendale. Nel mio breve intervento ho illustrato all’Assemblea certe considerazioni che ritengo di significativo interesse per la Banca, che ho il piacere di ribadire in qualità di socio, nonché di giornalista. Ho posto attenzione sull’assetto organizzativo laddove, nella relazione, viene dato rilievo al criterio praticato per il percorso formativo del personale, in rapporto ai rispettivi ruoli, nell’intento di garantire alla clientela un servizio qualificato di operatori preparati alla sfida competitiva del mercato. Ho espresso apprezzamento sul fatto che la nostra Banca usa praticare il criterio di insegnamento impegnando (ma direi anche investendo) maggiore tempo di preparazione nel processo formativo, rispetto ad altri istituti bancari. Ho appreso con compiacimento come la Santo Stefano rivolga particolare attenzione e stia praticando un ringiovanimento dei quadri, con particolare riguardo verso quelli di primo livello, con giusta attenzione anche alla qualità dei titoli di studio. Ma ancora di più mi ha entusiasmato la larga ed intelligente apertura verso l’assunzione, in crescita, della componente femminile. È inoltre l’indicazione che ho inteso esprimere all’attenzione dei Responsabili dell’Istituto. Quella, cioè, di stimolare i giovani dipendenti ad esercitare le proprie capacità di convincimento verso le persone che fanno parte delle loro amicizie e conoscenze, facendo opera di promozione per indurle a diventare correntisti. Non è la grandezza del c/c quella che conta, ma l’ingresso dell’unità, per piccola che possa essere, nel tessuto della banca. Valga l’esempio spicciolo del chicco di grano seminato che si moltiplica producendo la spiga per poi estendersi al campo. È ormai lontana l’epoca durante la quale veniva privilegiata l’aspirazione al conseguimento del posto in banca o negli uffici pubblici. Lo sostiene con particolare entusiasmo volto alla valorizzazione delle forze giovani ed alla giusta valorizzazione del femminile chi, come il sottoscritto, conta l’età di 88 anni… appena.” io socio #02 // LUGLIO 2010 il personaggio PAG. 12 il perSonaggio A cura di Federica Zanata Si parla molto di passaggio generazionale e spesso non lo si fa in modo positivo. Sfatiamo questa forma di pensiero citando l’esempio di un giovane trentacinquenne, in azienda di famiglia da quasi 10 anni, che ha saputo innovare e far crescere la propria realtà a fianco del padre. FEDERICO DAL CORSO 10 anni in azienda a fianco del padre io socio #02 // luglio 2010 > Federico, parliamo un po’ di Ofa. Di cosa si occupa questa realtà? OFA è un azienda che da oltre trent’anni è presente nel settore alberghiero, della ristorazione, delle comunità e delle industrie, con un’ampia gamma di prodotti, attrezzature e servizi professionali in grado di soddisfare le diverse esigenze di igiene dei vari ambienti: dalla cura e manutenzione di tutti i tipi di pavimenti, alla pulizia ed igiene degli interni, dalla neutralizzazione degli odori, alla sanificazione, disinfestazione e derattizzazione dei locali alimentari, dal lavaggio manuale o automatico delle stoviglie e dei tessuti, all’arredo dell’ambiente bagno con i vari il personaggio dispenser e relativi prodotti di consumo e tutti gli articoli monouso in carta, plastica e alluminio, per il catering e la cucina. > Ci racconti qualcosa di lei… Ho terminato gli studi di economia aziendale a Cà Foscari nel 2000, anche se già dal 1998 avevo iniziato la mia gavetta in Ofa. Ho cominciato dal magazzino, per passare poi all’amministrazione soltanto dopo la laurea, iniziando il mio percorso di conoscenza di ogni reparto aziendale e delle problematiche annesse. > Come è stato il suo ingresso in azienda? Diciamo che non è stato indolore. Inizialmente, lavorare a stretto contatto PAG. 14 con mio padre ha generato qualche conflitto, dovuto in primis alla mia voglia di innovare accostata ad una ancora mia scarsa maturità sul piano delle conoscenze lavorative, in secondo luogo, i cambiamenti che proponevo imponevano una messa in discussione di schemi mentali, che potevano avere radici anche profonde e che rispecchiavano il gap generazionale che ci divide. È stato un cammino intenso, complesso ma collaborativo e formativo, anche sul piano personale, che ci ha portato oggi a raggiungere un soddisfacente equilibrio ed una piena unità di visione, importante per dirigere qualsiasi azienda, con grande soddisfazione da parte di entrambi. > Ha avuto fin da piccolo l’idea di lavorare in Ofa? Si, anche se l’idea che ti fai da bambino è sempre un po’ distorta. Ho scelto un percorso di studi coerente con la mia voglia di contribuire alla crescita dell’azienda di famiglia ed, avendo mio padre uno spirito fortemente commerciale, è stata una decisione naturale specializzarmi in tematiche gestionali/organizzative, proprio per colmare quegli aspetti fino ad ora più carenti e favorire così uno sviluppo aziendale più equilibrato. > Qual è a suo avviso il valore aggiunto che i giovani oggi possono portare in azienda? Parlo della mia esperienza. Essendo Ofa una realtà dinamica, in continua evoluzione e crescita, i ritmi interni sono molto elevati. Soprattutto negli anni passati, si imponeva un focus predominante sulle azioni commerciali e si lasciava poco spazio alla riflessione ponderata, alla pianificazione strategica e operativa e la maggior parte delle decisioni venivano prese d’impulso… si “navigava a vista” insomma! Da parte mia ritengo di essere riuscito ad imporre questa progettualità che fino a qualche tempo fa mancava, rafforzando il controllo dell’attività di ogni reparto in ogni sua fase, con enormi benefici in termini di qualità di servizio al cliente, ma non solo, anche sotto il profilo della riduzione dello stress interno legato alle varie mansioni. Le procedure aziendali oggi sono ben codificate ed ognuno sa perfettamente cosa fare in ogni situazione. In generale, quindi, posso dire che il valore aggiunto che il personaggio può portare la nuova generazione è senza dubbio “energia e motivazioni fresche” e innovazione, conseguente alla valutazione di una realtà esistente, ma da nuovi ed interessanti punti di vista. I nostri padri sono dei “self made man” ed hanno avuto minori possibilità di studio e quindi minori conoscenze di tematiche e tecniche strutturate ed evolute, nei campi più disparati (logistica, marketing, informatica, produzione, ecc), che hanno fatto la fortuna di grandi realtà economiche e che nel tempo sono diventati oggetto di insegnamento scolastico. D’altro canto però, sono detentori di una conoscenza fondamentale che nessuna scuola potrà mai insegnarti e cioè l’esperienza fatta sul campo. Se ci sarà fertilità di ascolto reciproco, rispetto e valorizzazione delle rispettive competenze, le due generazioni sapranno mescolare sinergicamente le proprie conoscenze ed attitudini in un’alchimia vincente. > A suo avviso cosa differenzia questa generazione di imprenditori da quella passata? Sicuramente la generazione dei nostri padri ha una soglia del sacrificio maggiore. In parte questo è fisiologico perché le condizioni di vita sono migliorate enormemente, dall’altra parte i genitori hanno una pericolosa tendenza all’iperprotettività verso i propri figli. Inoltre è più “smaliziata”, vanta una personalità più irruenta e granitica, ma questa è una conseguenza diretta dell’esperienza… > Si dice spesso che i figli non sono all’altezza dei padri. È d’accordo? Non è che le nuove generazioni non siano all’altezza dei padri, in generale è il contesto economico che è cambiato radicalmente, diventando estremamente complesso: mentre una volta l’Italia era tutta da costruire e per emergere bastava aver voglia di fare, oltre ovviamente ad un minimo di capacità, oggi lo scenario è completamente diverso. I mercati sono saturi, la concorrenza, non sempre limpida, è agguerritissima, i mercati sono estremamente dinamici e mutevoli, anche per via della globalizzazione e presentano spesso delle difficoltà alle quali, a volte, neppure l’esperienza dei padri riesce a trovarvi soluzione, vedi le numerose chiusure a cui purtroppo assistiamo ogni giorno. Inoltre, i contesti normativi, burocratici e fiscali in cui l’azienda deve muoversi sono diventati dei terreni paludosi ed insidiosi. Non dimentichiamo, infine, che il giovane entra in una macchina aziendale già avviata e modellata sulle abilità e caratteristiche del fondatore ed inizialmente deve faticare non poco per integrarsi e trovare lo spazio utile per apportare il proprio contributo. Per essere vincente deve avere la capacità di inserirsi in un sistema già esistente senza subirlo passivamente, riuscendo allo stesso tempo a creare innovazione. Oggi un figlio può ritenere di aver raggiunto un buon risultato, se riuscirà a mantenere e migliorare quello che ha ricevuto “in dote”… io socio #02 // luglio 2010 > Che suggerimento si sente di dare ad un giovane che sta per entrare nell’azienda del padre? Impegno, costanza, precisione e spirito di sacrificio come prima cosa. Bisogna poi saper ascoltare i consigli di chi ne sa di più, con buona dose di autocritica, oltre ad essere degli attenti osservatori. Non è opportuno poi, focalizzarsi su singole mansioni o su quello che la tua attitudine ti porta a fare meglio. È necessario fare un percorso globale all’interno dell’azienda, per conoscerne ogni minima sfumatura ed avere l’umiltà di partire dal basso, perché un’attività si costruisce dalle basi. Svestirsi da subito dei panni del figlio del titolare, che certo non aiuta a guadagnarsi la stima, il rispetto e nemmeno la simpatia dei dipendenti e colleghi. La credibilità e la leadership devi conquistartele sul campo e questo è quello che ho cercato di fare fino ad oggi. iniziative & prodotti PAG. 16 iniziative & prodotti I nostri PRODOTTI per i giovani clienti e i soci Dalla culla, o quasi. Fino alla soglia dei 27 anni. Sono numerosi i “prodotti” che Banca Santo Stefano offre al mondo dei giovani, per avvicinarli al risparmio, per aiutarli ad effettuare acquisti consapevoli e utili, per permettere loro di fruire di servizi bancari di qualità a costi contenuti. Se poi il cliente diventa socio, i vantaggi crescono. io socio #02 // luglio LUGLIO 2010 iniziative & prodotti Per la primissima infanzia e fino alla maggiore età c’è, ad esempio, il deposito libero al portatore “Risparmio Amico”. Si tratta del classico libretto di risparmio che nonni, genitori, parenti ecc. possono aprire per un bimbo o una bimba. “Risparmio Amico” oggi offre condizioni di vantaggio, trattandosi di un prodotto con finalità sociali: nessun costo di libretto né spese annuali di chiusura, 24 operazioni gratuite all’anno, un interesse di 0,75 punti. PAG. 18 Per chi ha più di 14 anni, ma non è ancora maggiorenne, c’è invece “Primoconto”: nessuna spesa per la tenuta trimestrale, per la chiusura annuale, operazioni gratuite illimitate. E un tasso di interesse di 0,50 punti. L’intestatario del conto corrente è la persona non ancora maggiorenne; ovviamente, l’attivazione del conto deve essere sottoscritta da chi esercita la potestà genitoriale. Grazie a “Primoconto”, l’intestatario può ottenere prestiti per favorire l’accesso allo studio o per l’acquisto del personal computer. Al raggiungimento della maggiore età da parte del titolare, il rapporto viene modificato; si procede alla stipula di un nuovo contratto adeguato alle caratteristiche ed esigenze del neo maggiorenne. La naturale prosecuzione di “Primoconto” si chiama “Conto Start”. È un prodotto pensato proprio per i neo maggiorenni, che possono usufruirne fino al compimento dei 27 anni. “Conto Start” ha caratteristiche in parte diverse rispetto a “Primoconto”. Infatti le spese per le operazioni, per la tenuta trimestrale e per la chiusura annuale non sono più gratuite, ma collegata al conto c’è una carta di debito, quella sì è gratuita, come pure nessuna spesa viene addebitata per il servizio di Home Banking, InBank, che è comprensivo dell’utilissimo token per la sicurezza. Il titolare di “Conto Start” può richiedere iniziative & prodotti prestiti personali agevolati. E grazie all’Inbank può operare dal proprio PC senza doversi recare in banca. In sintesi, il “Conto Start” offre lo stesso pieno pacchetto di servizi di un conto corrente a condizioni di forte vantaggio legate alla giovane età del contraente. Per la Banca si tratta di un investimento su un rapporto che si evolverà e consoliderà nel tempo. Il finanziamento che è possibile ottenere per l’accesso allo studio arriva a 750 euro, con un tasso di interesse estremamente basso. Per il computer invece si può arrivare a finanziare l’acquisto per un importo fino a 2.500 euro. Quanto ai finanziamenti personali previsti da “Conto Start”, l’importo massimo è di 5.000 euro, per una durata di 36 mesi. prelievi bancomat e relativo canone, invio estratto. I bonifici costano 1,5 euro se normali, 0,50 se telematici. In caso di richiesta di internet banking, il token è gratuito. Infine, per i prestiti stipulati entro quest’anno il “Prestito Socio” prevede che tasso a debito e spese di istruttoria siano ridotti del 20% (per il tasso il taglio si riferisce allo spread applicato al tasso di riferimento PER TUTTA LA DURATA DEL MUTUO). Chi poi decidesse di diventare socio della Banca, può ottenere ulteriori significative agevolazioni. Le abbiamo già illustrate diffusamente nell’ultimo numero di IoSocio del 2009. Ma le ricordiamo ancora, sinteticamente. I giovani tra i 18 e i 30 anni che diventano soci possono accedere al “conto socio” che, per loro, prevede un canone trimestrale di 9 euro (gratuito fino alla fine del 2010) con operazioni in conto corrente illimitate gratuite, nessuna spesa per blocchetto assegni, chiusura annuale, carta di credito, io socio #02 // LUGLIO 2010 IL SOCIO PAG. 20 il socio SILVIAunaTASSO: giovane donna Non ancora quarantenne, in Consiglio di Amministrazione laureata in architettura a Venezia, Silvia Tasso è tra Poco più di un anno fa, le new entry nel Consiglio venne eletta d’amministrazione di Banca dall’assemblea dei soci, Santo Stefano. assieme a Piero Meneghetti e Marco Michieletto. Un anno: dunque, è tempo di un primo bilancio dell’esperienza di consigliere. io socio #02 // LUGLIO 2010 Bilancio positivo: “È senza dubbio un’esperienza molto positiva, per diversi motivi. Fare il consigliere è impegnativo, e richiede molte energie e responsabilità. Per me è stata una sfida, che mi sto impegnando a vincere, quotidianamente. È un’esperienza che fa crescere, approfondisce la conoscenza del territorio da un osservatorio diverso e ci arricchisce del grande senso di socialità rivolto alla nostra comunità. Si tratta di un’esperienza positiva anche per altri fattori. Ad esempio, stando in Consiglio ho toccato con mano quanto l’attenzione per il territorio sia importante, quanto venga considerata una priorità, nell’operatività della Banca e quanto sia l’impegno per PAG. 22 essere sempre più vicini ed attenti all’ambiente in cui operiamo. Conoscevo già questi principi poiché la mia famiglia è da molti anni cliente della Banca: ma vedere dall’interno, quanto questa Banca si impegni per essere vicina alla gente mi ha colpito positivamente. Mi ha anche favorevolmente stupita il clima di collaborazione, di dialogo che c’è tra consiglieri: ho trovato armonia e rispetto, condizioni ottimali per poter discutere e confrontarsi sempre in modo costruttivo. E poi, ho trovato molta attenzione per le giovani generazioni, per il loro futuro. E questo non può che farmi piacere”. Silvia Tasso è architetto professionista, con studio a Martellago, dove collabora anche con il padre ed il fratello nella gestione di attività immobiliari. Giovani ed edilizia sono le realtà che segue con particolare attenzione: “L’edilizia rappresenta una consistente parte dell’attività della Banca, quanto a impieghi”, spiega. La Banca ha sempre sostenuto questo settore e continua a sostenerlo anche adesso che i tempi sono certamente più difficili e richiedono ancora maggiore attenzione da parte degli operatori professionali. Per capire quanto “pesa” l’edilizia, bisogna pensare anche all’indotto; inoltre, gran parte degli immobili acquistati, magari con un mutuo, sono nuove costruzioni. E molti degli acquirenti sono coppie giovani, con un lungo futuro lavorativo davanti a loro. IL SOCIO In sintesi, l’edilizia è sempre stata un volano per l’economia. A maggior ragione la sosteniamo adesso, seppur in modo oculato ed attento”. “Infatti - spiega Tasso - erogare credito alle imprese non basta: il credito va dato a chi sa operare bene in termini professionali, non a chi specula. Qui entra in scena la “qualità” della nostra Banca. Innanzitutto, la conoscenza del territorio e delle dinamiche in atto ci permettono di essere interlocutori delle imprese, del mercato. Oggi, ad esempio, è diventato importante il comparto delle ristrutturazioni, dell’usato e giustamente vi prestiamo grande attenzione. Inoltre siamo molto attenti alle situazioni specifiche. Lavoriamo con i piedi ben piantati a terra, attenti a non “strozzare” le imprese e pronti anche a rinunciare all’utile nel breve termine. In cambio chiediamo impegno, serietà, dimostrazioni di professionalità e capacità. Vogliamo essere a fianco delle imprese, oltre che erogare credito; proprio per questo come Banca abbiamo potenziato l’ufficio crediti e di vigilanza dei crediti. La stessa logica ci guida nel rivolgerci ai giovani. Sono il nostro futuro, come società e anche come Banca e ne siamo consapevoli”. Qualche cifra: tra i soci di Banca Santo Stefano quelli sotto i 35 anni sono 353, su un totale di poco superiore alle 2 mila unità; e tra i clienti i “giovani” sotto i 40 anni 5.536 su quasi 22 mila; circa uno su quattro. “Le cifre dicono che i giovani, o quantomeno le persone sotto i 40 anni, sono molto numerosi tra i clienti e i soci di Banca Santo Stefano. E vogliamo che queste percentuali aumentino. Nei loro confronti il nostro non è un approccio consumistico: io socio #02 // LUGLIO 2010 noi vogliamo essere al loro fianco soprattutto per aiutarli a sviluppare i loro progetti di vita futura, costruirsi la casa, costituire o portare avanti un’attività, puntando soprattutto sulla coscienza del lavoro e sul senso di responsabilità. Queste sono le principali garanzie e motivazioni che chiediamo in cambio della nostra disponibilità a costruire, insieme, un futuro solido e migliore, non solo per loro, ma anche per le generazioni future e per la collettività”. itinerari PAG. 24 itinerari la foce dello zero ad altino Forse non tutti lo sanno ma il fiume Zero - che nasce come il Sile nelle vicinanze di Castelfranco - sfocia nel Dese proprio nei pressi della laguna, all’altezza di Altino (ad opera di una deviazione nel 1500 dei Veneziani, perché prima sfociava nel Sile). Ed è proprio in questi luoghi, fra storia e natura, che proponiamo l’itinerario di oggi. Per arrivare al punto di partenza è necessaria un po’ d’attenzione. Giungendo a Quarto d’Altino da Marcon, nei pressi dell’incrocio con la strada per Portegrandi s’incontrano due semafori a 50 metri l’uno dall’altro: subito dopo il primo giriamo a destra. Ci troviamo ora sull’antica Via Claudia Augusta, di cui esiste ancora qualche vecchio tratto, che portava da Altino alla Baviera passando per Feltre e Trento. E siamo proprio all’altezza del quarto miglio da io socio #02 // LUGLIO 2010 Altino, da cui il nome Quarto (miglio) d’Altino (una volta San Michele del Quarto). Proseguiamo fino alla fine del rettilineo e giriamo quindi a destra fin dove finisce la strada. Qui, nei pressi di un impianto idrovoro, inizia il bel sentiero attrezzato che corre sulla riva dello Zero e ne segue le ampie anse fino alla confluenza col Dese. Si tratta di un percorso di circa 2 chilometri in linea d’aria, che però raddoppiano PAG. 26 seguendo il fiume. Ad est del percorso, i campi coltivati sono in realtà la zona archeologica corrispondente all’antico centro abitato di Altino, tanto che le zolle, soprattutto nella parte terminale del percorso, sono miste a resti di cocci e di laterizi. Non è raro vedere lungo il tragitto vari esemplari di fauna selvatica fra cui molti uccelli ma anche lepri (ben 4 nell’ultima escursione!). Si giunge quindi al fiume Dese e si prosegue a sinistra verso la laguna: prima lungo il ramo principale e quindi lungo quello secondario, fino a giungere alla strada asfaltata nei pressi dell’attuale centro di Altino (altri 3 km effettivi), che si trova qualche centinaio di metri verso Nord. Il ritorno è sullo stesso percorso. L’escursione dura un’ora e quaranta di buon passo (naturalmente da raddoppiare per il ritorno) e può essere effettuata a piedi o in bici, in qualsiasi stagione (il sentiero è largo e con ottimo fondo). io socio #02 // LUGLIO 2010 Attenzione: l’unico punto di ristoro è ad Altino; è quindi consigliabile premunirsi di bibite e quanto necessario. tradizioni & sapori PAG. 28 tradizioni & sapori pasta fredda alle erbe aromatiche Ingredienti per 4 (+ 2) persone 500 gr. di pasta di grano duro 5 pomodori San Marzano ben maturi 1 cipolla novella di medie dimensioni 1 spicchio d’aglio 20-30 (o più) foglie di basilico (meglio le cime) 1 manciata abbondante di foglie di prezzemolo 2 rametti di maggiorana 2 foglioline di menta 1 rametto di rosmarino Olio d’oliva, sale e pepe Preparazione Tritate finemente cipolla e aglio e sciacquate in abbondante acqua corrente. Asciugate e battete col battibistecche per ottenere una crema omogenea. Versate in una terrina capiente. Aggiungete il basilico, la maggiorana e la menta ben tritati ed il rametto di rosmarino (intero). Tagliate i pomodori a spicchi e privateli della parte interna: sminuzzateli quindi in pezzetti molto piccoli e versateli nella terrina. Aggiungete olio d’oliva ed abbondante (molto!) sale grosso. Mescolate ed aggiungete olio fino a raggiungere una consistenza sufficientemente liquida. Lasciate riposare, mescolando ogni tanto. In abbondante acqua salatissima, fate cuocere al dente la pasta (la cottura deve essere almeno di un minuto inferiore a quello raccomandato!). A cottura ultimata, svuotate il più io socio #02 // LUGLIO 2010 possibile la pentola dall’acqua calda e riempite di acqua fredda sotto il rubinetto: ripetete più volte rimestando finché l’acqua nella pentola non sarà completamente fredda. Lasciate riposare 10 minuti, quindi versate la pasta ben scolata nella terrina e mescolate con cura. Aggiustate con sale fino (la pasta risulterà insipida!) e - se necessario - olio. Lasciate riposare mescolando di tanto in tanto. Al momento di servire aggiungete sempre pepe macinato fresco. Questo è il tipico piatto che risulta molto più buono il giorno dopo: ecco spiegato il motivo delle due persone in più che (fortunate) mangeranno quel che rimane il giorno dopo (in questo caso conservare in frigo). Vino consigliato: un buon prosecco fresco. appuntamenti PAG. 30 Appuntamenti PORTOGRUARESE VENETO ORIENTALE Torre di Mosto >16/25 luglio Sagra di S. Anna Musile di Piave Pianiga >25 aprile Pedalar gustando >9/18 luglio Luglio Pianighese Jesolo >2-3 ottobre All Motor’s show Fossalta di Portogruaro >23 luglio Festa dell’Anguria >9/18 luglio Festeggiamenti di Sant’Antonio >12/14 agosto Torneo di bocce sulla spiaggia >20/24 agosto Sagra di San Bortolo >8-15-22-29 luglio Teatro in Villa Mocenigo - Alvisopoli >11-12 settembre Festa dell’Uva >22 ottobre/1 novembre 17ª Festa della Zucca >24 luglio/1agosto Festa Madonna della Neve - Stiago >31 ottobre Festa d’Autunno Scorzè >1/15 agosto Festa dell’Assunta e dell’emigrante Cavallino-Treporti ALTINATE DAL SILE AL PIAVE >18 luglio Sagra Madonna del Carmine Saccagnana Quarto d’Altino >25 luglio Sfilata carri allegorici - Cavallino >giugno - agosto - dicembre “Help for children” >8 agosto Sagra di Santa Filomena - Treporti >luglio Incontri sotto le stelle >14-15 agosto Manifestazioni di ferragosto - Ca’ Savio Meolo >28 agosto Sagra del Tempeston >27/29 agosto 3/5 settembre Festa dell’Uva Noventa di Piave DECUMANO TERRA DEI TIEPOLO >1/4 luglio Festa country Martellago >16/26 settembre Festeggiamenti di settembre San Donà di Piave >7/8 agosto Grande Festa Medioevale/Gaudium Sancti Donati >2/4 ottobre Fiera Regionale del Rosario >10 ottobre Festa della polenta >8/18 Luglio Festa dell’Anguria - Martellago Mirano >27/agosto al 6/settembre 17^ Festa dell’Agricoltura - Mirano >10/ottobre 32^ Marcia “Mirano città verde” Noale >1/10 ottobre Sagra del Rosario io socio #02 // LUGLIO 2010 Salzano >23 luglio/2 agosto Festa del pomodoro >6/18 agosto 28^ Festa dello Sport >17-24 ottobre Rassegna organistica internazionale Spinea >3/7 settembre Festa dei Fiori - Balcone fiorito >1/3 ottobre Sagra dell’uva e dei vini pregiati RIVIERA DEL BRENTA BRENTADIGE Chioggia-Sottomarina >giugno - settembre/novembre Riscopri la Città >9/18 luglio Sagra del Pesce Campagna Lupia >luglio Torneo Calcio a 5 in piazza Ne abbiamo fatta di strada… In questi anni abbiamo fatto molta strada insieme. Abbiamo camminato guardando sempre al futuro e con un grande obiettivo: crescere fianco a fianco con la nostra gente. Banca Santo Stefano: la banca vicina a te! www.bancasantostefano.it