Periodico trimestrale
Registrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di Venezia
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN5 VE
A Scandolara
aperta la nostra
17a filiale
Intervista a
Federico Dal Corso
Direttore amministrativo OFA
I nostri prodotti:
per i giovani clienti
e i soci
Silvia Tasso
Una giovane donna in
Consiglio di Amministrazione
#02 // LUGLIO 2010
la banca
incontri
// a scandolara aperta la
nostra 17a filiale >
la banca
// i primi risultati 2010 >
// presentato il bilancio
d’esercizio 2009 >
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IO SOCIO
presso Banca Santo Stefano
via Fapanni 11
30030 Martellago (Ve)
Tel. 041. 5496911
[email protected]
il personaggio
iniziative e prodotti
IL socio
// federico dal corso >
// per giovani clienti e soci >
// silvia tasso >
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Direttore Responsabile:
Federica Zanata
Direttore Editoriale:
Raffaele D’Errico
Redazione:
Daniela Gambato
rubriche
>la foce dello zero ad altino.................................................................
25
// tradizioni e sapori >pasta fredda alle erbe aromatiche...................................................
29
// appuntamenti 31
// itinerari > da giugno a ottobre.................................................................................
Progetto grafico:
Agenzia Tratti
www.tratti.it
Tipografia:
Litocenter srl - Limena (PD)
La capitalizzazione di fiducia
EDITORIALE
// È di qualche tempo fa la notizia che Apple, una fra le maggiori aziende di
informatica, avrebbe raggiunto il 2° posto al mondo (subito dopo il colosso
dell’energia Exxon-Mobil) per entità di capitalizzazione in borsa, superando
la fantastica cifra di 241 miliardi di dollari (circa 195,5 miliardi di euro o - più
semplicemente - oltre 377.000 miliardi di lire). La notizia poi è stata ridimensionata
precisando che con quella valutazione Apple si classificherebbe “solo” al 3° posto.
Ma come si determina il valore di borsa di una società? Si potrebbe pensare al
solo valore materiale dell’azienda (immobili, impianti, terreni, marchi e brevetti,
magazzino, titoli ecc.). Si tratta invece del prezzo che gli investitori sono disposti
a pagare per acquisire l’azienda. Questo prezzo tiene conto solo parzialmente del
valore materiale: il grosso della valutazione dipende dalle prospettive economiche
di quell’azienda, dalla sua capacità di stare sul mercato. In altri termini dalla
fiducia degli investitori sulle capacità di chi è alla guida ed in essa opera. Questo
determina la quotazione di un’azione. Di conseguenza il valore complessivo
dell’azienda si ottiene moltiplicando il prezzo di una azione per il numero di azioni
emesse.
Svolgevo queste riflessioni mentre preparavo la relazione per l’assemblea di
maggio. Infine - visti i tempi ed anche i risultati di tante consorelle - abbiamo
presentato un buon bilancio.
Penso però che l’aspetto più importante di cui possiamo andare fieri con i nostri
soci è la capacità dimostrata di saper gestire l’azienda e le garanzie che possiamo
offrire per il futuro. Questo non significa che non ci saranno momenti difficili:
significa solo che se questi arriveranno, noi saremo in grado di affrontarli al
meglio.
Onorato Zanata
Presidente di Banca S. Stefano
Il nostro mercato sono i nostri soci ed i nostri clienti: con queste prospettive
pensiamo di avere da loro un’ottima “capitalizzazione” di fiducia.
la banca
PAG. 4
la banca
A Scandolara aperta la nostra
17 filiale
a
Giorno prescelto per l’inaugurazione di
Scandolara, il 25 aprile, anniversario
della Liberazione. Ma anche festa di
San Marco e data tradizionale per
l’omaggio del “bocolo”.
Per festeggiare la prima filiale in
provincia di Treviso (che in realtà era
già operante da un paio di mesi), si
sono date appuntamento oltre 200
persone: numerose, per una realtà
abitativa di circa 1000 abitanti.
Presenti il Presidente di Banca Santo
Stefano, Onorato Zanata, il Sindaco di
Scandolara, Mirco Feston, il Direttore
Generale della Banca, Francesco
Beninato, il Parroco, don Giuseppe
Mazzoccato e il Vice direttore della
Federazione delle BCC, Maurizio
Bragato.
Aprendo gli interventi, il presidente
Zanata ha ricordato che l’apertura
della nuova filiale è ultima tappa di
un percorso iniziato nel 1963, quando
pochi, lungimiranti soci diedero vita a
quella che allora si chiamava “Cassa
rurale e artigiana”. “Oggi - ha spiegato
Zanata - il territorio in cui operiamo
copre 34 comuni nelle province di
Venezia, Padova e Treviso. Siamo
presenti sia nei maggiori centri, come
Venezia e Mestre, che in quelli più
piccoli”.
“Viviamo un momento difficile per
la nostra economia - ha proseguito
Zanata - Questo rende ancora più
ambiziosa la prova alla quale ci
accingiamo aprendo una nuova filiale,
qui a Scandolara. La nostra forza sta
in un rapporto bancario diverso...
noi possiamo giocare un ruolo
fondamentale perché rappresentiamo
io socio #02 // LUGLIO 2010
un modello differente di banca, nel
modo concreto di operare e di porci in
relazione con i clienti”.
Il sindaco Feston, nel suo discorso,
la banca
ha espresso soddisfazione per
l’apertura della nuova filiale. “Per
il nostro paese - ha affermato - è
una nuova attività che non occupa
spazio in centro storico, ma ne è al
servizio. A noi interessa chi si insedia
nel territorio, non chi lo occupa; voi
siete nel territorio, quindi siete una
realtà produttiva e spero che sappiate
finanziare i bisogni veri della nostra
collettività. Quindi - ha concluso - mi
auguro che il vostro insediamento sia
al servizio delle nostre famiglie e delle
nostre imprese”.
Gli ha risposto il Direttore di Banca
Santo Stefano, Francesco Beninato,
confermando che l’Istituto intende
essere vicino alle persone, alle
imprese agricole, artigianali e
commerciali: “Vogliamo acquisire la
vostra fiducia” ha concluso Beninato,
dopo aver ricordato che i suoi primi
passi come operatore bancario li
aveva mossi, vent’anni prima, proprio
nell’area di cui Scandolara è parte.
I “numeri” del credito cooperativo in
Veneto sono stati ricordati da Bragato:
in Veneto nell’ultimo anno le BCC
hanno assunto più di 150 persone e
contano su una rete di 630 sportelli e
117 mila soci. “Quanto a Banca Santo
Stefano - ha aggiunto Bragato - si
tratta di una realtà che è cresciuta più
della media del nostro sistema”.
A benedire la nuova attività è stato
don Mazzoccato che ha spiegato “che
i soldi sono del diavolo, ma anche
della Provvidenza: dipende da come si
usano”.
Quindi la visita ai locali della nuova
filiale, in pieno centro, serviti da ampi
parcheggi.
E in filiale, le numerose signore
presenti hanno ricevuto, dono della
Banca, un freschissimo “bocolo”.
Poi, tutti “a merenda”, a degustare
i formaggi, gli affettati, i risotti, le
carni, le fritture, i vini preparati per
l’occasione sui tavoli allestiti nello
spazio antistante la Banca.
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la banca
I primi risultati 2010
L’andamento positivo di Banca
Santo Stefano, presentato a maggio
all’assemblea dei soci (della quale
diamo conto in questo numero
di IoSocio), è proseguito anche
nei primi mesi del 2010. Non che
manchino le difficoltà per le famiglie
e le imprese, non che la crisi
economica sia passata; ma la Banca,
mantenendo ed anzi accentuando
il suo rapporto con il territorio,
ha saputo acquistare nuovi spazi:
“Stiamo aumentando le nostre quote
di mercato, nonostante le difficoltà
obiettive che tutti conosciamo
- spiega il Direttore generale,
Francesco Beninato - questo è un
dato molto importante. Alla base di
questi risultati ci sono alcuni punti
fermi: il rapporto diretto, continuo,
delle nostre filiali e in generale di
tutta la Banca, con la clientela e
l’offerta diversificata di prodotti”.
Per i primi cinque mesi del 2010 i
principali indicatori dell’andamento
dell’Istituto sono tutti positivi.
Innanzitutto sono cresciuti di
numero i soci ed i clienti. I soci
hanno superato il traguardo delle
2 mila unità: a maggio erano arrivati
a 2.016, con 151 nuove adesioni (più
8,09%) rispetto a fine anno. Quanto
alla clientela, il numero dei conti
correnti era, a fine maggio, ormai
prossimo alle 17 mila unità, con una
crescita in termini assoluti di 691 e
in termini percentuali di 4,34 punti.
Si tratta di dati importanti, per una
banca che vive del rapporto con la
gente, con un territorio al quale
destina la totalità della raccolta.
E veniamo ai volumi: la raccolta
diretta con la clientela è cresciuta,
a fine maggio, di 4,76 punti su fine
2009, arrivando a sfiorare i 650
milioni. Oltre alla raccolta diretta,
è aumentata anche l’indiretta, del
7,69%. All’interno dell’indiretta,
è andata bene sia l’amministrata
(più 6,15%) che la gestita (più
9,60%). In totale la raccolta indiretta
sfiorava, a fine maggio, i 110 milioni.
Complessivamente la raccolta con
la clientela ha raggiunto un livello
record per Banca Santo Stefano:
quasi 755 milioni.
Bene anche gli impieghi.
Nonostante le difficoltà complessive
dell’economia, alle quali la nostra
io socio #02 // LUGLIO 2010
area di operatività non sfugge, gli
impieghi nei primi cinque mesi
dell’anno hanno raggiunto i 655
milioni, più 31,5 milioni in termini
assoluti e più 5,04 in percentuale.
“Questa crescita degli impieghi commenta Beninato - è la migliore
conferma dell’attenzione per
l’economia del territorio in un
momento di difficoltà”.
“Oggi l’attività commerciale della
Banca si caratterizza per una
gamma di prodotti e servizi più
ampia che in passato, interpretando
da una parte l’evoluzione del ruolo di
banca al servizio di una realtà locale,
dall’altro venendo incontro a precise
esigenze e aspettative della clientela
- spiega Beninato -. Ciò permette
al settore commerciale di ritagliare
la consulenza e l’offerta su misura
del proprio segmento di clientela.
L’aumento dei conti correnti e dei
contatti con i clienti sono assieme
il risultato di questa impostazione
e la premessa per poter avere un
ruolo ancor più incisivo e dinamico in
futuro”.
incontri
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incontri
16 maggio 2010
Presentato il Bilancio d’Esercizio 2009
Domenica 16 Maggio i soci della nostra
banca, si sono ritrovati come sempre
al Ristorante Antica Postumia di
Vedelago per l’ascolto della relazione e
l’approvazione del bilancio di esercizio
2009. Numerosi i presenti che hanno
prestato molta attenzione a quanto
illustrato dal Presidente Onorato
Zanata.
“ Il 2009 - ha affermato Zanata - è
stato un anno molto importante per
lo sviluppo della Banca. Il totale dell’attivo ha raggiunto, al 31
dicembre, 774, 9 milioni di euro, contro
i 690, 3 milioni di inizio anno, con
incremento del 12,3%.
Con un certo orgoglio il Presidente ha
annunciato che i soci di Banca Santo
Stefano hanno raggiunto quota 2016 e
le previsioni sono di continua crescita.
io socio #02 // LUGLIO 2010
Tra le novità di quest’anno e che
avevamo già accennato nel numero
scorso, la nascita della Fondazione
Banca Santo Stefano, che ha già
ottenuto il riconoscimento pubblico
e che contribuirà ancora di più a
concretizzare la presenza della Banca
nella società in cui opera.
L’ultimo aspetto della relazione degli
amministratori, quella che riguarda il
incontri
collegamento con la base sociale e le
comunità locali.
Il Consiglio di Amministrazione ha
inoltre messo in atto, ormai da tempo,
diverse iniziative per promuovere
alcuni obiettivi. Ne ricordiamo alcuni:
L’istituto del ristorno ai soci,
che ha visto quest’anno la
distribuzione di altri 200.000 euro
nominali;
Le varie iniziative per i giovani:
il bonus di 500 euro per ogni figlio di
socio, i prestiti agevolati, gli zaini per
gli scolari, i buoni libri per gli studenti,
le borse di studio, gli stage aziendali;
L’accordo con Banca degli Occhi
- rinnovato quest’anno - per l’esame
gratuito della vista;
La pubblicazione della rivista “IoSocio”
PAG. 10
che vi informa sulla vita della Banca;
La collaborazione con ACLI
per la dichiarazione dei redditi gratuita
a soci pensionati, con appuntamenti
gestiti dalla banca.
Il dott. Alessandro Bonzio, presidente
del Collegio Sindacale ha dato poi
lettura alla redazione del Collegio.
Un saluto ai presenti da parte della
Federazione Veneta è stato rivolto dal
Dr. Andrea Bologna.
Ha infine preso la parola il Direttore
Generale Francesco Beninato per
alcuni approfondimenti sulla gestione
della Banca.
Prima dell’approvazione del Bilancio
alcuni hanno espresso un loro parere
sulla gestione della Banca.
incontri
Riportiamo, in seguito, un estratto che
il Socio Guido De Nobili ha esposto
in Assemblea e che ci ha chiesto di
pubblicare:
“Ho seguito con particolare interesse,
durante l’Assemblea dei Soci, la
lettura della Relazione di Bilancio di
Esercizio da parte del Presidente della
Banca Onorato Zanata e l’intervento
del Direttore Generale Francesco
Beninato che ha focalizzato con
chiarezza gli aspetti più significativi
dell’assetto organizzativo aziendale.
Nel mio breve intervento ho illustrato
all’Assemblea certe considerazioni
che ritengo di significativo interesse
per la Banca, che ho il piacere di
ribadire in qualità di socio, nonché
di giornalista. Ho posto attenzione
sull’assetto organizzativo laddove,
nella relazione, viene dato rilievo
al criterio praticato per il percorso
formativo del personale, in rapporto
ai rispettivi ruoli, nell’intento di
garantire alla clientela un servizio
qualificato di operatori preparati alla
sfida competitiva del mercato.
Ho espresso apprezzamento sul fatto
che la nostra Banca usa praticare
il criterio di insegnamento
impegnando (ma direi anche
investendo) maggiore tempo di
preparazione nel processo formativo,
rispetto ad altri istituti bancari.
Ho appreso con compiacimento come
la Santo Stefano rivolga particolare
attenzione e stia praticando un
ringiovanimento dei quadri, con
particolare riguardo verso quelli di
primo livello, con giusta attenzione
anche alla qualità dei titoli di studio.
Ma ancora di più mi ha entusiasmato
la larga ed intelligente apertura
verso l’assunzione, in crescita, della
componente femminile.
È inoltre l’indicazione che ho
inteso esprimere all’attenzione dei
Responsabili dell’Istituto. Quella,
cioè, di stimolare i giovani dipendenti
ad esercitare le proprie capacità
di convincimento verso le persone
che fanno parte delle loro amicizie
e conoscenze, facendo opera di
promozione per indurle a diventare
correntisti. Non è la grandezza del
c/c quella che conta, ma l’ingresso
dell’unità, per piccola che possa
essere, nel tessuto della banca. Valga
l’esempio spicciolo del chicco di grano
seminato che si moltiplica producendo
la spiga per poi estendersi al campo.
È ormai lontana l’epoca durante la
quale veniva privilegiata l’aspirazione
al conseguimento del posto in banca
o negli uffici pubblici. Lo sostiene
con particolare entusiasmo volto alla
valorizzazione delle forze giovani
ed alla giusta valorizzazione del
femminile chi, come il sottoscritto,
conta l’età di 88 anni… appena.”
io socio #02 // LUGLIO 2010
il personaggio
PAG. 12
il perSonaggio
A cura di Federica Zanata
Si parla molto di passaggio
generazionale e spesso
non lo si fa in modo
positivo. Sfatiamo questa
forma di pensiero citando
l’esempio di un giovane
trentacinquenne, in azienda
di famiglia da quasi 10 anni,
che ha saputo innovare e
far crescere la propria
realtà a fianco del padre.
FEDERICO
DAL CORSO
10 anni in azienda
a fianco del padre
io socio #02 // luglio 2010
> Federico, parliamo un po’ di Ofa. Di cosa si occupa questa realtà?
OFA è un azienda che da oltre
trent’anni è presente nel settore
alberghiero, della ristorazione,
delle comunità e delle industrie,
con un’ampia gamma di prodotti,
attrezzature e servizi professionali in
grado di soddisfare le diverse esigenze
di igiene dei vari ambienti: dalla cura e
manutenzione di tutti i tipi di pavimenti,
alla pulizia ed igiene degli interni,
dalla neutralizzazione degli odori,
alla sanificazione, disinfestazione e
derattizzazione dei locali alimentari,
dal lavaggio manuale o automatico
delle stoviglie e dei tessuti, all’arredo
dell’ambiente bagno con i vari
il personaggio
dispenser e relativi prodotti di consumo
e tutti gli articoli monouso in carta,
plastica e alluminio, per il catering e la
cucina.
> Ci racconti qualcosa di lei…
Ho terminato gli studi di economia
aziendale a Cà Foscari nel 2000,
anche se già dal 1998 avevo iniziato
la mia gavetta in Ofa. Ho cominciato
dal magazzino, per passare poi
all’amministrazione soltanto dopo la
laurea, iniziando il mio percorso di
conoscenza di ogni reparto aziendale e
delle problematiche annesse.
> Come è stato il suo ingresso in
azienda?
Diciamo che non è stato indolore.
Inizialmente, lavorare a stretto contatto
PAG. 14
con mio padre ha generato qualche
conflitto, dovuto in primis alla mia
voglia di innovare accostata ad una
ancora mia scarsa maturità sul piano
delle conoscenze lavorative, in secondo
luogo, i cambiamenti che proponevo
imponevano una messa in discussione
di schemi mentali, che potevano
avere radici anche profonde e che
rispecchiavano il gap generazionale
che ci divide. È stato un cammino
intenso, complesso ma collaborativo e
formativo, anche sul piano personale,
che ci ha portato oggi a raggiungere
un soddisfacente equilibrio ed una
piena unità di visione, importante per
dirigere qualsiasi azienda, con grande
soddisfazione da parte di entrambi.
> Ha avuto fin da piccolo l’idea di
lavorare in Ofa?
Si, anche se l’idea che ti fai da bambino
è sempre un po’ distorta. Ho scelto
un percorso di studi coerente con la
mia voglia di contribuire alla crescita
dell’azienda di famiglia ed, avendo
mio padre uno spirito fortemente
commerciale, è stata una decisione
naturale specializzarmi in tematiche
gestionali/organizzative, proprio per
colmare quegli aspetti fino ad ora più
carenti e favorire così uno sviluppo
aziendale più equilibrato.
> Qual è a suo avviso il valore aggiunto
che i giovani oggi possono portare in
azienda?
Parlo della mia esperienza. Essendo
Ofa una realtà dinamica, in continua
evoluzione e crescita, i ritmi interni
sono molto elevati. Soprattutto negli
anni passati, si imponeva un focus
predominante sulle azioni commerciali
e si lasciava poco spazio alla riflessione
ponderata, alla pianificazione strategica
e operativa e la maggior parte delle
decisioni venivano prese d’impulso…
si “navigava a vista” insomma! Da
parte mia ritengo di essere riuscito ad
imporre questa progettualità che fino a
qualche tempo fa mancava, rafforzando
il controllo dell’attività di ogni reparto
in ogni sua fase, con enormi benefici in
termini di qualità di servizio al cliente,
ma non solo, anche sotto il profilo della
riduzione dello stress interno legato
alle varie mansioni. Le procedure
aziendali oggi sono ben codificate ed
ognuno sa perfettamente cosa fare in
ogni situazione. In generale, quindi,
posso dire che il valore aggiunto che
il personaggio
può portare la nuova generazione è
senza dubbio “energia e motivazioni
fresche” e innovazione, conseguente
alla valutazione di una realtà esistente,
ma da nuovi ed interessanti punti di
vista. I nostri padri sono dei “self made
man” ed hanno avuto minori possibilità
di studio e quindi minori conoscenze
di tematiche e tecniche strutturate
ed evolute, nei campi più disparati
(logistica, marketing, informatica,
produzione, ecc), che hanno fatto la
fortuna di grandi realtà economiche e
che nel tempo sono diventati oggetto di
insegnamento scolastico. D’altro canto
però, sono detentori di una conoscenza
fondamentale che nessuna scuola potrà
mai insegnarti e cioè l’esperienza fatta
sul campo. Se ci sarà fertilità di ascolto
reciproco, rispetto e valorizzazione
delle rispettive competenze, le due
generazioni sapranno mescolare
sinergicamente le proprie conoscenze
ed attitudini in un’alchimia vincente.
> A suo avviso cosa differenzia questa
generazione di imprenditori da quella
passata?
Sicuramente la generazione dei nostri
padri ha una soglia del sacrificio
maggiore. In parte questo è fisiologico
perché le condizioni di vita sono
migliorate enormemente, dall’altra
parte i genitori hanno una pericolosa
tendenza all’iperprotettività verso i
propri figli. Inoltre è più “smaliziata”,
vanta una personalità più irruenta
e granitica, ma questa è una
conseguenza diretta dell’esperienza…
> Si dice spesso che i figli non sono
all’altezza dei padri. È d’accordo?
Non è che le nuove generazioni
non siano all’altezza dei padri, in
generale è il contesto economico che
è cambiato radicalmente, diventando
estremamente complesso: mentre
una volta l’Italia era tutta da costruire
e per emergere bastava aver voglia
di fare, oltre ovviamente ad un
minimo di capacità, oggi lo scenario
è completamente diverso. I mercati
sono saturi, la concorrenza, non
sempre limpida, è agguerritissima,
i mercati sono estremamente
dinamici e mutevoli, anche per via
della globalizzazione e presentano
spesso delle difficoltà alle quali, a
volte, neppure l’esperienza dei padri
riesce a trovarvi soluzione, vedi le
numerose chiusure a cui purtroppo
assistiamo ogni giorno. Inoltre, i
contesti normativi, burocratici e
fiscali in cui l’azienda deve muoversi
sono diventati dei terreni paludosi ed
insidiosi. Non dimentichiamo, infine,
che il giovane entra in una macchina
aziendale già avviata e modellata sulle
abilità e caratteristiche del fondatore
ed inizialmente deve faticare non poco
per integrarsi e trovare lo spazio utile
per apportare il proprio contributo. Per
essere vincente deve avere la capacità
di inserirsi in un sistema già esistente
senza subirlo passivamente, riuscendo
allo stesso tempo a creare innovazione.
Oggi un figlio può ritenere di aver
raggiunto un buon risultato, se riuscirà
a mantenere e migliorare quello che ha
ricevuto “in dote”…
io socio #02 // luglio 2010
> Che suggerimento si sente di dare
ad un giovane che sta per entrare
nell’azienda del padre?
Impegno, costanza, precisione e spirito
di sacrificio come prima cosa. Bisogna
poi saper ascoltare i consigli di chi ne
sa di più, con buona dose di autocritica,
oltre ad essere degli attenti osservatori.
Non è opportuno poi, focalizzarsi su
singole mansioni o su quello che la tua
attitudine ti porta a fare meglio.
È necessario fare un percorso
globale all’interno dell’azienda, per
conoscerne ogni minima sfumatura
ed avere l’umiltà di partire dal basso,
perché un’attività si costruisce dalle
basi. Svestirsi da subito dei panni del
figlio del titolare, che certo non aiuta
a guadagnarsi la stima, il rispetto e
nemmeno la simpatia dei dipendenti e
colleghi. La credibilità e la leadership
devi conquistartele sul campo e questo
è quello che ho cercato di fare fino ad
oggi.
iniziative
& prodotti
PAG. 16
iniziative & prodotti
I nostri
PRODOTTI
per i giovani clienti e i soci
Dalla culla, o quasi. Fino
alla soglia dei 27 anni. Sono
numerosi i “prodotti” che Banca
Santo Stefano offre al mondo
dei giovani, per avvicinarli
al risparmio, per aiutarli ad
effettuare acquisti consapevoli e
utili, per permettere loro di fruire
di servizi bancari di qualità a costi
contenuti. Se poi il cliente diventa
socio, i vantaggi crescono.
io socio #02 // luglio
LUGLIO 2010
iniziative & prodotti
Per la primissima infanzia e fino
alla maggiore età c’è, ad esempio, il
deposito libero al portatore “Risparmio
Amico”. Si tratta del classico libretto di
risparmio che nonni, genitori, parenti
ecc. possono aprire per un bimbo o una
bimba.
“Risparmio Amico” oggi offre
condizioni di vantaggio, trattandosi di
un prodotto con finalità sociali: nessun
costo di libretto né spese annuali di
chiusura, 24 operazioni gratuite
all’anno, un interesse di 0,75 punti.
PAG. 18
Per chi ha più di 14 anni, ma non
è ancora maggiorenne, c’è invece
“Primoconto”: nessuna spesa per la
tenuta trimestrale, per la chiusura
annuale, operazioni gratuite illimitate.
E un tasso di interesse di 0,50 punti.
L’intestatario del conto corrente è la
persona non ancora maggiorenne;
ovviamente, l’attivazione del conto deve
essere sottoscritta da chi esercita la
potestà genitoriale.
Grazie a “Primoconto”, l’intestatario
può ottenere prestiti per favorire
l’accesso allo studio o per l’acquisto
del personal computer.
Al raggiungimento della maggiore età
da parte del titolare, il rapporto viene
modificato; si procede alla stipula
di un nuovo contratto adeguato alle
caratteristiche ed esigenze del neo
maggiorenne.
La naturale prosecuzione di
“Primoconto” si chiama “Conto Start”.
È un prodotto pensato proprio per i neo
maggiorenni, che possono usufruirne
fino al compimento dei 27 anni. “Conto
Start” ha caratteristiche in parte
diverse rispetto a “Primoconto”. Infatti
le spese per le operazioni, per la tenuta
trimestrale e per la chiusura annuale
non sono più gratuite, ma collegata al
conto c’è una carta di debito, quella sì
è gratuita, come pure nessuna spesa
viene addebitata per il servizio di Home
Banking, InBank, che è comprensivo
dell’utilissimo token per la sicurezza. Il
titolare di “Conto Start” può richiedere
iniziative & prodotti
prestiti personali agevolati. E grazie
all’Inbank può operare dal proprio PC
senza doversi recare in banca.
In sintesi, il “Conto Start” offre lo
stesso pieno pacchetto di servizi di un
conto corrente a condizioni di forte
vantaggio legate alla giovane età del
contraente. Per la Banca si tratta di
un investimento su un rapporto che si
evolverà e consoliderà nel tempo.
Il finanziamento che è possibile
ottenere per l’accesso allo studio
arriva a 750 euro, con un tasso di
interesse estremamente basso.
Per il computer invece si può arrivare
a finanziare l’acquisto per un importo
fino a 2.500 euro.
Quanto ai finanziamenti personali
previsti da “Conto Start”, l’importo
massimo è di 5.000 euro, per una
durata di 36 mesi.
prelievi bancomat e relativo canone,
invio estratto. I bonifici costano 1,5
euro se normali, 0,50 se telematici.
In caso di richiesta di internet banking,
il token è gratuito.
Infine, per i prestiti stipulati entro
quest’anno il “Prestito Socio” prevede
che tasso a debito e spese di istruttoria
siano ridotti del 20% (per il tasso il
taglio si riferisce allo spread applicato
al tasso di riferimento PER TUTTA LA
DURATA DEL MUTUO).
Chi poi decidesse di diventare socio
della Banca, può ottenere ulteriori
significative agevolazioni. Le abbiamo
già illustrate diffusamente nell’ultimo
numero di IoSocio del 2009. Ma le
ricordiamo ancora, sinteticamente.
I giovani tra i 18 e i 30 anni che
diventano soci possono accedere al
“conto socio” che, per loro, prevede un
canone trimestrale di 9 euro (gratuito
fino alla fine del 2010) con operazioni
in conto corrente illimitate gratuite,
nessuna spesa per blocchetto assegni,
chiusura annuale, carta di credito,
io socio #02 // LUGLIO 2010
IL SOCIO
PAG. 20
il socio
SILVIAunaTASSO:
giovane donna
Non ancora quarantenne,
in Consiglio di
Amministrazione
laureata in architettura
a Venezia, Silvia Tasso è tra
Poco più di un anno fa,
le new entry nel Consiglio
venne eletta
d’amministrazione di Banca
dall’assemblea dei soci,
Santo Stefano.
assieme a Piero Meneghetti
e Marco Michieletto.
Un anno: dunque, è tempo
di un primo bilancio
dell’esperienza di
consigliere.
io socio #02 // LUGLIO 2010
Bilancio positivo:
“È senza dubbio un’esperienza molto
positiva, per diversi motivi. Fare il
consigliere è impegnativo, e richiede
molte energie e responsabilità.
Per me è stata una sfida, che
mi sto impegnando a vincere,
quotidianamente. È un’esperienza
che fa crescere, approfondisce la
conoscenza del territorio da un
osservatorio diverso e ci arricchisce
del grande senso di socialità rivolto
alla nostra comunità. Si tratta di
un’esperienza positiva anche per
altri fattori. Ad esempio, stando
in Consiglio ho toccato con mano
quanto l’attenzione per il territorio sia
importante, quanto venga considerata
una priorità, nell’operatività della
Banca e quanto sia l’impegno per
PAG. 22
essere sempre più vicini ed attenti
all’ambiente in cui operiamo.
Conoscevo già questi principi poiché
la mia famiglia è da molti anni cliente
della Banca: ma vedere dall’interno,
quanto questa Banca si impegni
per essere vicina alla gente mi ha
colpito positivamente. Mi ha anche
favorevolmente stupita il clima di
collaborazione, di dialogo che c’è
tra consiglieri: ho trovato armonia e
rispetto, condizioni ottimali per poter
discutere e confrontarsi sempre in
modo costruttivo. E poi, ho trovato
molta attenzione per le giovani
generazioni, per il loro futuro. E questo
non può che farmi piacere”.
Silvia Tasso è architetto professionista,
con studio a Martellago, dove collabora
anche con il padre ed il fratello nella
gestione di attività immobiliari. Giovani
ed edilizia sono le realtà che segue
con particolare attenzione: “L’edilizia
rappresenta una consistente parte
dell’attività della Banca, quanto a
impieghi”, spiega. La Banca ha sempre
sostenuto questo settore e continua
a sostenerlo anche adesso che i
tempi sono certamente più difficili e
richiedono ancora maggiore attenzione
da parte degli operatori professionali.
Per capire quanto “pesa” l’edilizia,
bisogna pensare anche all’indotto;
inoltre, gran parte degli immobili
acquistati, magari con un mutuo,
sono nuove costruzioni. E molti degli
acquirenti sono coppie giovani, con un
lungo futuro lavorativo davanti a loro.
IL SOCIO
In sintesi, l’edilizia è sempre stata
un volano per l’economia. A maggior
ragione la sosteniamo adesso, seppur
in modo oculato ed attento”.
“Infatti - spiega Tasso - erogare
credito alle imprese non basta: il
credito va dato a chi sa operare bene
in termini professionali, non a chi
specula. Qui entra in scena la “qualità”
della nostra Banca. Innanzitutto,
la conoscenza del territorio e delle
dinamiche in atto ci permettono di
essere interlocutori delle imprese,
del mercato. Oggi, ad esempio, è
diventato importante il comparto
delle ristrutturazioni, dell’usato e
giustamente vi prestiamo grande
attenzione. Inoltre siamo molto attenti
alle situazioni specifiche. Lavoriamo
con i piedi ben piantati a terra, attenti
a non “strozzare” le imprese e pronti
anche a rinunciare all’utile nel
breve termine. In cambio chiediamo
impegno, serietà, dimostrazioni di
professionalità e capacità. Vogliamo
essere a fianco delle imprese,
oltre che erogare credito; proprio
per questo come Banca abbiamo
potenziato l’ufficio crediti e di vigilanza
dei crediti. La stessa logica ci guida
nel rivolgerci ai giovani. Sono il nostro
futuro, come società e anche come
Banca e ne siamo consapevoli”.
Qualche cifra: tra i soci di Banca Santo
Stefano quelli sotto i 35 anni sono 353,
su un totale di poco superiore alle 2
mila unità; e tra i clienti i “giovani”
sotto i 40 anni 5.536 su quasi 22 mila;
circa uno su quattro.
“Le cifre dicono che i giovani, o
quantomeno le persone sotto i
40 anni, sono molto numerosi tra i
clienti e i soci di Banca Santo Stefano.
E vogliamo che queste percentuali
aumentino.
Nei loro confronti il nostro non è un
approccio consumistico:
io socio #02 // LUGLIO 2010
noi vogliamo essere al loro fianco
soprattutto per aiutarli a sviluppare i
loro progetti di vita futura, costruirsi
la casa, costituire o portare avanti
un’attività, puntando soprattutto
sulla coscienza del lavoro e sul senso
di responsabilità. Queste sono le
principali garanzie e motivazioni che
chiediamo in cambio della nostra
disponibilità a costruire, insieme, un
futuro solido e migliore, non solo per
loro, ma anche per le generazioni
future e per la collettività”.
itinerari
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itinerari
la foce dello zero
ad altino
Forse non tutti lo sanno ma il fiume
Zero - che nasce come il Sile nelle
vicinanze di Castelfranco - sfocia nel
Dese proprio nei pressi della laguna,
all’altezza di Altino (ad opera di una
deviazione nel 1500 dei Veneziani,
perché prima sfociava nel Sile).
Ed è proprio in questi luoghi, fra storia
e natura, che proponiamo l’itinerario di
oggi. Per arrivare al punto di partenza
è necessaria un po’ d’attenzione.
Giungendo a Quarto d’Altino da
Marcon, nei pressi dell’incrocio
con la strada per Portegrandi
s’incontrano due semafori a 50 metri
l’uno dall’altro: subito dopo il primo
giriamo a destra. Ci troviamo ora
sull’antica Via Claudia Augusta, di cui
esiste ancora qualche vecchio tratto,
che portava da Altino alla Baviera
passando per Feltre e Trento. E siamo
proprio all’altezza del quarto miglio da
io socio #02 // LUGLIO 2010
Altino, da cui il nome Quarto (miglio)
d’Altino (una volta San Michele del
Quarto). Proseguiamo fino alla fine del
rettilineo e giriamo quindi a destra fin
dove finisce la strada. Qui, nei pressi
di un impianto idrovoro, inizia il bel
sentiero attrezzato che corre sulla riva
dello Zero e ne segue le ampie anse
fino alla confluenza col Dese. Si tratta
di un percorso di circa 2 chilometri
in linea d’aria, che però raddoppiano
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seguendo il fiume. Ad est del percorso,
i campi coltivati sono in realtà la zona
archeologica corrispondente all’antico
centro abitato di Altino, tanto che le
zolle, soprattutto nella parte terminale
del percorso, sono miste a resti di
cocci e di laterizi.
Non è raro vedere lungo il tragitto
vari esemplari di fauna selvatica fra
cui molti uccelli ma anche lepri (ben 4
nell’ultima escursione!).
Si giunge quindi al fiume Dese e si
prosegue a sinistra verso la laguna:
prima lungo il ramo principale e
quindi lungo quello secondario, fino
a giungere alla strada asfaltata nei
pressi dell’attuale centro di Altino
(altri 3 km effettivi), che si trova
qualche centinaio di metri verso Nord.
Il ritorno è sullo stesso percorso.
L’escursione dura un’ora e quaranta
di buon passo (naturalmente da
raddoppiare per il ritorno) e può
essere effettuata a piedi o in bici, in
qualsiasi stagione (il sentiero è largo e
con ottimo fondo).
io socio #02 // LUGLIO 2010
Attenzione:
l’unico punto di ristoro è ad Altino;
è quindi consigliabile premunirsi di
bibite e quanto necessario.
tradizioni
& sapori
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tradizioni & sapori
pasta fredda
alle erbe aromatiche
Ingredienti per 4 (+ 2) persone
500 gr. di pasta di grano duro
5 pomodori San Marzano ben maturi
1 cipolla novella di medie dimensioni
1 spicchio d’aglio
20-30 (o più) foglie di basilico (meglio
le cime)
1 manciata abbondante di foglie di
prezzemolo
2 rametti di maggiorana
2 foglioline di menta
1 rametto di rosmarino
Olio d’oliva, sale e pepe
Preparazione
Tritate finemente cipolla e aglio e
sciacquate in abbondante acqua
corrente. Asciugate e battete col
battibistecche per ottenere una
crema omogenea.
Versate in una terrina capiente.
Aggiungete il basilico, la maggiorana
e la menta ben tritati ed il rametto di
rosmarino (intero).
Tagliate i pomodori a spicchi e privateli
della parte interna: sminuzzateli
quindi in pezzetti molto piccoli e
versateli nella terrina. Aggiungete olio
d’oliva ed abbondante (molto!) sale
grosso. Mescolate ed aggiungete olio
fino a raggiungere una consistenza
sufficientemente liquida. Lasciate
riposare, mescolando ogni tanto.
In abbondante acqua salatissima, fate
cuocere al dente la pasta (la cottura
deve essere almeno di un minuto
inferiore a quello raccomandato!).
A cottura ultimata, svuotate il più
io socio #02 // LUGLIO 2010
possibile la pentola dall’acqua calda
e riempite di acqua fredda sotto il
rubinetto: ripetete più volte rimestando
finché l’acqua nella pentola non sarà
completamente fredda. Lasciate
riposare 10 minuti, quindi versate
la pasta ben scolata nella terrina e
mescolate con cura. Aggiustate con
sale fino (la pasta risulterà insipida!)
e - se necessario - olio.
Lasciate riposare mescolando di
tanto in tanto. Al momento di servire
aggiungete sempre pepe macinato
fresco.
Questo è il tipico piatto che risulta
molto più buono il giorno dopo: ecco
spiegato il motivo delle due persone in
più che (fortunate) mangeranno quel
che rimane il giorno dopo (in questo
caso conservare in frigo).
Vino consigliato: un buon prosecco
fresco.
appuntamenti
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Appuntamenti
PORTOGRUARESE
VENETO ORIENTALE
Torre di Mosto
>16/25 luglio
Sagra di S. Anna
Musile di Piave
Pianiga
>25 aprile
Pedalar gustando
>9/18 luglio
Luglio Pianighese
Jesolo
>2-3 ottobre
All Motor’s show
Fossalta di Portogruaro
>23 luglio
Festa dell’Anguria
>9/18 luglio
Festeggiamenti di Sant’Antonio
>12/14 agosto
Torneo di bocce sulla spiaggia
>20/24 agosto
Sagra di San Bortolo
>8-15-22-29 luglio
Teatro in Villa Mocenigo - Alvisopoli
>11-12 settembre
Festa dell’Uva
>22 ottobre/1 novembre
17ª Festa della Zucca
>24 luglio/1agosto
Festa Madonna della Neve - Stiago
>31 ottobre
Festa d’Autunno
Scorzè
>1/15 agosto
Festa dell’Assunta e dell’emigrante
Cavallino-Treporti
ALTINATE DAL SILE AL PIAVE
>18 luglio
Sagra Madonna del Carmine Saccagnana
Quarto d’Altino
>25 luglio
Sfilata carri allegorici - Cavallino
>giugno - agosto - dicembre
“Help for children”
>8 agosto
Sagra di Santa Filomena - Treporti
>luglio
Incontri sotto le stelle
>14-15 agosto
Manifestazioni di ferragosto - Ca’ Savio
Meolo
>28 agosto
Sagra del Tempeston
>27/29 agosto 3/5 settembre
Festa dell’Uva
Noventa di Piave
DECUMANO TERRA DEI TIEPOLO
>1/4 luglio
Festa country
Martellago
>16/26 settembre
Festeggiamenti di settembre
San Donà di Piave
>7/8 agosto
Grande Festa Medioevale/Gaudium
Sancti Donati
>2/4 ottobre
Fiera Regionale del Rosario
>10 ottobre
Festa della polenta
>8/18 Luglio
Festa dell’Anguria - Martellago
Mirano
>27/agosto al 6/settembre
17^ Festa dell’Agricoltura - Mirano
>10/ottobre
32^ Marcia “Mirano città verde”
Noale
>1/10 ottobre
Sagra del Rosario
io socio #02 // LUGLIO 2010
Salzano
>23 luglio/2 agosto
Festa del pomodoro
>6/18 agosto
28^ Festa dello Sport
>17-24 ottobre
Rassegna organistica internazionale
Spinea
>3/7 settembre
Festa dei Fiori - Balcone fiorito
>1/3 ottobre
Sagra dell’uva e dei vini pregiati
RIVIERA DEL BRENTA
BRENTADIGE
Chioggia-Sottomarina
>giugno - settembre/novembre
Riscopri la Città
>9/18 luglio
Sagra del Pesce
Campagna Lupia
>luglio
Torneo Calcio a 5 in piazza
Ne abbiamo fatta
di strada…
In questi anni abbiamo fatto
molta strada insieme.
Abbiamo camminato
guardando sempre al futuro
e con un grande obiettivo:
crescere fianco a fianco
con la nostra gente.
Banca Santo Stefano:
la banca vicina a te!
www.bancasantostefano.it
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IOsocio 02/2010 - Banca Santo Stefano