UNIVERSITA’ DI PISA FACOLTA’ DI INGEGNERIA Guida al Corso di Laurea Triennale in INGEGNERIA AEROSPAZIALE ANNO ACCADEMICO 2006-07 INTRODUZIONE Il Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale nasce da un’approfondita valutazione del settore aeronautico e spaziale, nazionale ed internazionale, e si fonda sull’esperienza formativa pluriennale del precedente corso di laurea quinquennale di eguale denominazione. Il percorso formativo triennale è stato progettato, coerentemente con le esigenze del settore, con l’obiettivo di preparare risorse adatte – già alla fine del triennio – ad inserirsi ed operare nel complesso contesto delle attività aerospaziali, e capace allo stesso tempo, di evolvere verso i livelli elevati delle conoscenze del successivo percorso specialistico. Al laureato in Ingegneria Aerospaziale si vuole impartire una solida preparazione culturale, sia scientifica che professionale specifica, che gli consenta di affrontare con adeguata capacità critica, le problematiche legate alla progettazione e verifica di componenti di sistemi, o di operare nella gestione tecnica di servizi aeronautici I principali sbocchi professionali, per i laureati in Ingegneria Aerospaziale, sono nelle industrie di produzione aeronautica (Alenia, Agusta, Avio, Aer-Macchi, Piaggio,ecc.), in Industrie ed enti per l’esercizio del trasporto aereo (Alitalia, Enac,…); in Enti di ricerca nazionali ed internazionali del settore (CIRA, ESA) nella scuola superiore (in particolare Istituti Tecnici e Professionali) nell’Università. Inoltre in relazione alla ampia preparazione a carattere generale, ulteriori sbocchi professionali sono nelle industrie di produzione ed esercizio del settore della meccanica in generale. IL PERCORSO FORMATIVO Il corso di laurea di 1° livello in Ingegneria Aerospaziale è inserito nella classe 10 delle lauree in Ingegneria Industriale (ogni laurea inserita nella medesima classe ha identico valore legale art.2 D.M. 509/99, decreto ministeriale d’attuazione della riforma universitaria ). Per conseguire il titolo di Ingegnere Aerospaziale bisogna maturare, in tre anni, 180 crediti formativi (60 crediti annui). Il corso di laurea è articolato in due curricula: Curriculum Generale; Curriculum Applicativo. Il Curriculum Applicativo è prevalentemente orientato a fornire competenze e capacità immediatamente operative per un incisivo inserimento nel mondo del lavoro. Il Curriculum Generale pur garantendo una formazione immediatamente spendibile sul mercato del lavoro, insiste maggiormente sulle discipline fondamentali del settore aerospaziale, e fornisce allo studente quelle conoscenze che gli permettono di completare il percorso formativo con la laurea specialistica. Lo studente che proviene dal Curriculum Generale accede alla laurea specialistica senza debiti formativi. TEST D’INGRESSO E VALUTAZIONE DELLA PREPARAZIONE DI BASE Secondo quanto previsto dal decreto ministeriale 509 del 3 novembre 1999 la programmazione didattica ha anche la finalità di rimuovere particolari difficoltà incontrate degli studenti nella prima fase degli studi universitarie, attraverso la valutazione della preparazione iniziale degli studenti finalizzata al riorientamento degli stessi e al recupero dei loro eventuali debiti formativi. E’ per questo che anche l’iscrizione al Corso di Laurea In Ingegneria Aerospaziale è sottoposta al superamento di una prova d’ingresso che non vincola l’iscrizione al Corso di Laurea ma che ha l’importante funzione di dare la possibilità agli studenti di verificare le proprie attitudini agli studi ingegneristici e costituisce la prima opportunità per potersi iscrivere senza attribuzione di debiti formativi. Per questo, gli studenti che intendono iscriversi ad un corso di laurea triennale della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa sono vivamente invitati a partecipare alla prova autovalutativa di ingresso comune ad un vasto gruppo di Facoltà di Ingegneria italiane e tenuta simultaneamente in tutta Italia. Per partecipare a tale prova è necessario iscriversi tramite web collegandosi al sito internet www.ing.unipi.it/didattica/test. Per l'iscrizione è richiesto il versamento di un contributo spese. La prova può comunque essere sostenuta in qualunque altra sede italiana consorziata, iscrivendosi con le modalità prescritte da ciascuna di esse. Dall’anno accademico 2006-2007, le conoscenze di base di matematica degli immatricolandi verranno valutate in prima istanza sulla base del punteggio ottenuto nella sezione di “Matematica 1” del Test Nazionale. Nel caso di un risultato insufficiente o di test non sostenuto, l’attribuzione di Obblighi Formativi Aggiuntivi segnalerà al futuro studente la necessità di impegnarsi seriamente nelle attività didattiche aggiuntive che verranno istituite nel primo semestre, per recuperare le conoscenze indispensabili per affrontare, con probabilità di successo, gli studi in Ingegneria. La partecipazione al test nazionale rappresenta quindi sia un’utile opportunità di autovalutazione che la prima occasione per potersi iscrivere senza attribuzione di OFA. In genere, ogni anno, è previsto anche un secondo test di recupero (verso la fine di settembre) per coloro che si erano iscritti al test nazionale e non vi hanno partecipato, oppure che vi hanno partecipato vedendosi attribuire OFA. Nel caso in cui anche in questa seconda prova il voto assoluto riportato nella Sezione Matematica 1 sia inferiore a 7/20 significa che mancano delle conoscenze basilari di matematica e ciò comporta l’attribuzione di Obblighi Formativi Aggiuntivi (OFA). Ogni anno la Facoltà organizza opportuni precorsi di Matematica per il recupero degli OFA a partire dalla fine di settembre Lo studente che si è visto attribuire degli OFA dovrà dimostrare di aver sanato le proprie lacune (attraverso test interni che vengono organizzati periodicamente) prima di sostenere gli esami di Fisica Generale e Analisi Matematica I. IL CALENDARIO ACCADEMICO Il Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale, coerentemente con quanto stabilito nell’intera Facoltà d’Ingegneria, ha un’organizzazione su base semestrale. Alcuni insegnamenti hanno un’articolazione sull’intero anno (ad es. tutti gli esami previsti per il primo anno) ma sono comunque tenuti in due segmenti semestrali intervallati dal periodo riservato agli esami. In questo periodo possono essere tenute prove in itinere ( dette anche “compitini”). Il primo semestre di lezione si sviluppa nel periodo settembre-febbraio ed il secondo semestre nel periodo febbraio-luglio. Gli orari delle lezioni vengono pubblicati sul sito della Facoltà almeno una settimana prima dalla data d’inizio dell’anno accademico. Qui sotto è riportata una cartina illustrativa delle principali sedi di svolgimento delle lezioni. GLI APPELLI D’ESAME Un appello è il giorno (o più giorni) in cui sostenere un esame. Gli appelli sono organizzati in sessioni. Per ogni anno accademico sono previsti 7 appelli, raggruppati in 3 sessioni. - invernale:Gennaio-Febbraio con 3 appelli - estiva: Giugno-Luglio con 3 appelli - autunnale:Settembre con 1 appello Un esame può essere sostenuto in uno qualsiasi di questi appelli Sono inoltre previsti altri due appelli straordinari, uno a novembre e uno ad aprile, per i soli studenti fuori corso Con "studente fuori corso" si intende convenzionalmente lo studente di un Corso di Laurea Nuovo Ordinamento iscritto da più di tre anni all’Università di Pisa ovvero lo studente di un Corso di Laurea Specialistica o di un Corso di Laurea del Vecchio Ordinamento iscritto da più di cinque anni all’Università di Pisa I PERCORSI D’ECCELLENZA Gli studenti particolarmente meritevoli possono seguire un Percorso di Eccellenza (P.E.) che consente di ottenere un attestato finale aggiuntivo al diploma di Laurea. Le attività del Percorso di Eccellenza hanno come obiettivo l’integrazione della formazione individuale attraverso l’ampliamento della cultura generale, l’approfondimento delle conoscenze tecnico-scientifiche e l’accrescimento delle abilità professionali. Il P.E. prevede attività formative per 6 CFU ogni anno, per complessivi 18 CFU. Le attività sono svolte a partire dal secondo semestre di ogni anno accademico e sono attività didattiche frontali (lezioni, seminari..) e pratiche (laboratori, programmazione, progetti, stage..) con modalità conformi al Regolamento Didattico d’Ateneo. Le attività del P.E. sono soggette a verifica con giudizio finale di idoneità. L’ammissione al primo anno del P.E. è subordinata al possesso da parte dell’allievo dei requisiti ottenibili affrontando la Prova di Ingresso del 1° Settembre. Tali requisiti si ottengono riportando in detta Prova una votazione maggiore o uguale all’ottanta per cento del voto di riferimento, inteso come media aritmetica dei migliori dieci punteggi registrati nella prova dell’anno corrente. Per l’ammissione al primo anno del P.E., l’allievo è tenuto a presentare domanda individuale indirizzata al consiglio di corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale, entro il primo marzo dell’anno accademico di immatricolazione. Il corso di laurea ammette al P.E. tutti gli allievi che hanno presentato domanda e in possesso dei requisiti suddetti. REQUISITI PER LA PERMANENZA NEI PERCORSI D’ECCELLENZA Per la permanenza nel P.E. gli allievi: 1) devono aver completato in tempo utile le attività previste dal manifesto del corso di laurea 2) devono avere conseguito una votazione media complessiva nelle attività di profitto previste dal manifesto non inferiore a 27/30 3) non devono avere conseguito una votazione inferiore a 24/30 in alcuna prova 4) devono aver acquisito l’idoneità nelle verifiche con giudizio finale del P.E. Conseguono l’attestato finale gli allievi che completano il PE rispettando i requisiti di permanenza e superano l’esame di laurea nei tempi previsti dalla Disciplina dei PE di Ateneo. IL PROGRAMMA SOCRATES – ERASMUS Il programma SOCRATES è il programma europeo per l'istruzione. ERASMUS è la sezione di Socrates dedicata all'istruzione superiore e comprende un'ampia gamma di misure finalizzate a sostenere le attività europee degli istituti d'istruzione superiore e a promuovere la mobilità e gli scambi di docenti e studenti. Partecipare al programma Socrates Erasmus significa svolgere un periodo di studi in una università straniera con la quale la Facolta' ha accordi bilaterali, per un minimo di 3 e un massimo di 12 mesi, (che può iniziare dal 1 Luglio dell’anno in cui esce il bando e deve terminare il 30 Settembre dell’anno successivo al bando) ricevendo una borsa di mobilita' di circa 150 Euro al mese, senza dover pagare le tasse universitarie nella sede ospitante e avendo pienamente riconosciuto al ritorno il lavoro svolto all'estero. Mediante il Programma Socrates Erasmus è possibile : 1. Sostituire esami del proprio Curriculum di studi: In questo caso è indispensabile che lo studente consulti l’allegato B del bando in cui sono elencate le sedi all’estero in cui è possibile svolgere gli esami e cerchi nel sito internet delle sedi estere i programmi degli esami che lo studente intende sostituire . Dopo di ciò è indispensabile formulare una domanda indirizzata al Consiglio di Corso di Laurea che valuterà l’ammissibilità della sostituzione. Il Piano di studio approvato dal Consiglio di corso di Laurea dovrà essere allegato alla domanda di borsa Socrates. 2. Usare i crediti previsti per le attività a scelta dello studente In questo caso basta semplicemente specificare questa opzione nel piano di studi e allegarlo alla domanda senza approvazione preventiva. 3. Svolgere tesi e/o tirocini all’estero Innanzitutto è indispensabile consultare i relatori di tesi e valutare con loro l’opportunità di svolgere all’estero queste attività. In seguito, è necessario allegare alla domanda una lettera di accompagnamento con parere favorevole del relatore. Si possono anche effettuare più opzioni contemporaneamente. Tutta la documentazione relativa al bando con i suoi allegati è consultabile all’indirizzo internet http://www.unipi.it/studenti/estero/socrates/inf-socr.doc_cvt.htm LA DOMANDA DI LAUREA: L’ITER BUROCRATICO Gli studenti che intendono conseguire la laurea triennale dovranno seguire il seguente iter burocratico: Documenti da consegnare presso la Segreteria Studenti 1) Il modulo di domanda di laurea che è scaricabile al seguente indirizzo http://www.unipi.it/studenti/segret/esame_laurea.doc_cvt.htm; 2) Il libretto universitario, almeno 15 giorni prima dalla data in cui è prevista la seduta di laurea; Documenti da consegnare presso l’Ufficio Coordinamento Didattico (Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale) 1) Frontespizio della tesi firmato dai relatori (almeno 15 giorni prima della seduta di laurea); 2) Tesi definitiva in formato cartaceo o su CD (almeno 1 giorno prima della seduta di laurea); 3) Gli studenti che svolgono la tesi di laurea con un relatore esterno al Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale dovranno anche presentare una domanda di tesi (il modulo è reperibile presso l’ufficio coordinamento didattico) firmata dal relatore, dallo studente e dal Presidente del Corso di Laurea. ORGANIZZAZIONE DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA AEROSPAZIALE Il Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale prevede sedici insegnamenti più una prova finale. Gli insegnamenti sono organizzati in modo da fornire: una conoscenza adeguata degli aspetti metodologico - operativi delle scienze di base (analisi matematica, chimica e fisica) della meccanica, delle scienze dei materiali, ed una conoscenza approfondita delle materie specifiche dell’ingegneria aerospaziale. L’esame di laurea prevede la discussione di una tesi che nasce come lavoro conclusivo a seguito dello svolgimento di un lavoro sperimentale, presso i laboratori del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale o aziende esterne del settore aeronautico o spaziale in cui vengono tradotte in pratica le conoscenze acquisite durante il corso degli studi. PRINCIPALI SBOCCHI PROFESSIONALI I principali sbocchi professionali, per i laureati in Ingegneria Aerospaziale, sono nelle industrie di produzione aeronautica (Alenia, Agusta, Avio, Aer-Macchi, Piaggio,ecc.), in industrie ed enti per l’esercizio del trasporto aereo (Alitalia, Enac,…); in enti di ricerca nazionali ed internazionali del settore (CIRA, ESA), nella scuola superiore (in particolare istituti tecnici e professionali), nell’Università. Inoltre,in relazione alla ampia preparazione a carattere generale, ulteriori sbocchi professionali sono nelle industrie di produzione ed esercizio del settore della meccanica in generale. IL PERCORSO FORMATIVO E I CURRICULA DI STUDI Il corso di laurea di 1° livello in Ingegneria Aerospaziale è inserito nella classe 10 delle lauree in Ingegneria Industriale (ogni laurea inserita nella medesima classe ha identico valore legale art.2 D.M. 509/99, decreto ministeriale d’attuazione della riforma universitaria ). Per conseguire il titolo di Ingegnere Aerospaziale bisogna maturare, in tre anni, 180 crediti formativi (60 crediti annui). A partire dal secondo anno del Corso di Laurea triennale lo studente è chiamato a scegliere un determinato percorso di studi o curriculum. Il corso di laurea triennale in Ingegneria Aerospaziale è articolato in due curricula: Curriculum Generale; Curriculum Applicativo. Il Curriculum Generale pur garantendo una formazione immediatamente spendibile sul mercato del lavoro, insiste maggiormente sulle discipline fondamentali del settore aerospaziale, e fornisce allo studente quelle conoscenze che gli permettono di completare il percorso formativo con la laurea specialistica. Il Curriculum Applicativo è prevalentemente orientato a fornire competenze e capacità immediatamente operative per un incisivo inserimento nel mondo del lavoro. LA PROVA FINALE La prova finale è il nuovo termine con cui viene definita, a seguito della riforma universitaria, l’esame di laurea. L’elaborato finale consiste nell’esposizione e discussione di un elaborato scritto o di un progetto che riassuma i risultati del lavoro condotto dallo studente nell’ambito del tirocinio in un azienda o nei laboratori del dipartimento di Ingegneria Aerospaziale. Esso sarà diverso per i due Curricula: più lungo per il Curriculum Applicativo poiché si approfondiscono gli aspetti operativi. Lo studente sarà guidato durante il suddetto lavoro dal docente relatore. Al lavoro di tesi vengono attribuiti 10 CFU per il Curriculum Applicativo e 6 CFU per il Curriculum Generale. La valutazione della prova finale sarà espressione della qualità del lavoro svolto, della capacità di sintesi e della qualità della presentazione. Il lavoro di tesi può essere assegnato allo studente che ha maturato almeno 120 CFU. L’elaborato finale viene revisionata ed approvata dal relatore. Per sostenere la prova finale lo studente deve aver sostenuto tutti gli esami previsti nel suo piano di studio, ed essere in regola con il pagamento di tasse e contributi dovuti. Le sedute degli esami di laurea sono definite dalla Segreteria Didattica della Presidenza di Facoltà, in accordo con il Presidente del Corso di laurea relativo. Le scadenze che lo studente deve rispettare sono le seguenti: • 30 giorni prima deve: presentare domanda di prova finale alla segreteria studenti. • 15 giorni prima deve: consegnare il libretto universitario presso segreteria studenti, consegnare il nulla-osta della biblioteca della facoltà presso segreteria studenti, consegnare le copie della tesi al/ai relatori, e una copia all’Ufficio Coordinamento Didattico. Il voto di laurea terrà conto dei voti conseguiti nei singoli esami e della qualità dell’elaborato presentato nella prova finale. La votazione 110/110 può essere assegnato a coloro che hanno una media non inferiore a 27/30. La lode può essere assegnata a chi parte da una media non inferiore a 28/30. L’ACCESSO AL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA Lo studente che proviene dal Curriculum Generale accede alla laurea specialistica senza debiti formativi. Lo studente che proviene invece dal Curriculum applicativo accede alla laurea specialistica con debito formativo che va da un massimo di 16 CFU ad un minimo di 5 CFU. Di norma tutti gli studenti che provengono da un percorso di studi applicativo (e immatricolati nell’A.A. 2006/2007 e successivi) avranno un debito formativo per l’accesso alla laurea specialistica di 16 CFU, da colmare attraverso opportuni esami integrativi, relativo alle seguenti aree : 5 CFU Fluidodinamica (ING-IND/06) 5 CFU Motori per aeromobili (ING-IND/07) 6 CFU Analisi matematica II (MAT/05) Fatta eccezione per gli studenti che sceglieranno come attività opzionali (12 CFU a scelta dello studente) già nel percorso di laurea triennale i seguenti esami: Metodi numerici per l’ingegneria (6 CFU) Elementi di endoreattori (6 CFU) Tali studenti, al momento dell’iscrizione al Corso di Laurea specialistica, dovranno colmare il solo il debito formativo relativo all’aerea di Fluidodinamica (5 CFU): le modalità di svolgimento dell’esame integrativo verranno concordate con il docente titolare del corso di Fluidodinamica. MANIFESTO 2006-2007 Primo anno Analisi matematica I Chimica e materiali Tecnologia delle costruzioni aeronautiche Fisica generale Geometria [MAT/05] [CHIM/07, ING-IND/22] [ING-IND/04] [FIS/01] [MAT/03] 12 12 12 12 12 E E E E E [ING-IND/05] [FIS/01, ING-INF/01] [MAT/07] [ING-IND/10] 12 12 6 6 E E 1 1 [MAT/07] [MAT/05] 6 2 12 E 6 L1 Secondo anno Impianti aeronautici Fisica ed elettronica Meccanica razionale I Termodinamica applicata Curriculum generale Meccanica razionale II Analisi matematica II Attività a scelta dello studente Curriculum applicativo Propulsione aerospaziale Complementi di analisi matematica Elementi di aerodinamica e meccanica del volo [ING-IND/07] [MAT/05- MAT/07] [ING-IND/06, INGIND/03] 6 2 6 1 12 E [ING-IND/04] [ICAR/08] 11 E 6 1 3 [ICAR/08] [ING-IND/07] [ING-IND/06] 6 2 11 E 11 E 6 6 L1 1 4 2 L1 Terzo anno Tecnologia delle costruzioni aeronautiche II Scienze delle costruzioni I Prova di Lingua Inglese Curriculum generale Scienza delle costruzioni II Motori per aeromobili Fluidodinamica Attività a scelta dello studente Prova finale Curriculum applicativo Elementi di strutture aeronautiche Meccanica applicata Attività a scelta dello studente Prova finale [ING-IND/04] [ING-IND/13] 6 2 12 2 12 10 3 L1 5 6 Note 1 2 3 4 5 6 costituisce un insegnamento integrato con Meccanica razionale I (esame unico) costituisce un insegnamento integrato con Termodinamica applicata (esame unico) costituisce un insegnamento integrato con Scienza delle Costruzioni I (esame unico) Scelte consigliate per il Curriculum Generale (2° anno): Metodi numerici per l’ingegneria [MAT/08] 6 2 Teoria dei segnali [ING-INF/03] 6 2 Modellazione geometrica di componenti [ING-INF/15] 6 2 aeronautici Scelte consigliate per il Curriculum Generale (3° anno): Calcolo delle variazioni [ [MAT/05] 6 1 Equazioni differenziali [MAT/05] 6 2 Progettazione di strutture aerospaziali I [ING-IND/04] 6 1 Progettazione di strutture aerospaziali II [ING-IND/04] 6 2 Scelte consigliate per il Curriculum Applicativo (3° anno): Metodi numerici per l’ingegneria [MAT/08] 6 2 Elementi di endoreattori [ING-IND/07] 6 1 Orientamento Strutture Aerospaziali Progettazione di strutture aerospaziali I [ING-IND/04] 6 1 Progettazione di strutture aerospaziali I [ING-IND/04] 6 2 Orientamento Sistemi e Propulsione Aerospaziali Elementi di endoreattori [ING-IND/07] 6 1 Elementi di sistemi spaziali [ING-IND/05] 6 2 Laboratori L1 di cui 3 CFU per l’acquisizione di abilità informatiche professionalizzanti specifiche Altre informazioni I moduli costituenti un esame integrato saranno dotati anche di codice specifico in modo da permettere l’acquisizione dei relativi crediti come “Attività a scelta dello studente” Precedenze tra esami (consigliate) (Esami) (Esami propedeutici) Analisi II Analisi I, Geometria Calcolo delle variazioni Analisi I e Meccanica razionale I e II Elementi di aerodinamica e meccanica del Analisi matematica I e Fisica generale volo Elementi di endoreattori Propulsione aerospaziale Elementi di sistemi spaziali Propulsione aerospaziale Elementi di strutture Meccanica razionale I, Metodi numerici per l’ingegneria Equazioni differenziali Analisi II, Meccanica razionale I e II Fisica ed elettronica Analisi matematica I, Fisica generale Fluidodinamica Analisi matematica II, Meccanica razionale I e II Impianti Aeronautici Tecnologie delle costruzioni aeronautiche I – Fisica Generale Meccanica applicata alle macchine Tecnologie delle costruzioni aeronautiche I, Meccanica razionale I Meccanica razionale I Analisi matematica I, Fisica generale, Geometria Metodi numerici per l’ingegneria Analisi matematica I, Geometria Motori per aeromobili Termodinamica applicata Progettazione di strutture aerospaziali I Tecnologia delle Costruzioni Aeronautiche I Progettazione di strutture aerospaziali II Tecnologia delle Costruzioni Aeronautiche I, Meccanica Razionale I Propulsione aerospaziale Fisica Generale I, Chimica e Materiali Scienza delle costruzioni I Analisi matematica I, Meccanica razionale I Tecnologia delle costruzioni aeronautiche II Tecnologia delle costruzioni aeronautiche I, Chimica e materiali Teoria dei segnali Analisi matematica I, Geometria Termodinamica applicata Analisi matematica I, Fisica generale GLI ESAMI Gli esami si svolgono durante la sessione invernale, nei mesi di gennaio e febbraio1, durante la sessione estiva nei mesi di giugno e luglio, nella sessione autunnale a settembre. GLI INSEGNAMENTI Nelle pagine che seguono sono presentate le specifiche degli insegnamenti del Corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale. Di ogni materia è indicato il nominativo del docente che tiene l’insegnamento, sono presentati gli obiettivi e le finalità del corso, il programma che verrà svolto, i testi di riferimento, le modalità di svolgimento dell’esame. NOTE 1 Per gli insegnamenti di durata annuale, nel periodo gennaio-febbraio, periodo di interruzione dell’attività didattica, si svolgeranno delle prove in itinere di valutazione intermedia, che permetteranno allo studente, anche di autovalutare la propria capacità d’apprendimento. Analisi Matematica I DOCENZA Docente: Prof. Sebastiano Francaviglia Sede: Dipartimento di Matematica Applicata "U. Dini" Tel: 050-2213853 Fax:050-2213802 e-mail: [email protected] WEB:pagine personali http://dma.ing.unipi.it/documents/files?docente=francaviglia.seb FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Far acquisire allo studente una certa padronanza nel gestire gli strumenti matematici di base. CONTENUTI DEL CORSO Numeri reali. Spazi Rn. Limiti di successioni. Serie numeriche. Limiti di funzioni. Continuità e proprietà delle funzioni continue su compatti. Calcolo differenziale: differenziale e derivata. Proprietà delle funzioni derivabili. Infiniti ed infinitesimi. Polinomio di Taylor. Studio del grafico di una funzione di una variabile. Differenziale di una funzione di due variabili. Massimi e minimi per funzioni di due variabili. Metodo dell’Hessiano. Integrali: definizione e teoremi di base. Calcolo di integrali con manipolazioni elementari. Integrali doppi: formule di riduzione e passaggio a coordinate polari. Equazioni differenziali del primo ordine a variabili separabili e lineari. Equazioni differenziali lineari del secondo ordine a coefficienti costanti. MATERIALE DIDATTICO S. Francaviglia - Lezioni di Analisi Matematica. TEP S. Francaviglia – Esercizi di Analisi Matematica. TEP Nel sito sono presenti i testi con soluzione dei compiti di esame Nel sito http://elarn1.ing.unipi.it sono presenti le registrazioni audiovisive delle lezioni. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME Prove scritte in itinere per l’esenzione dallo scritto di esame. Orale abbreviato, consiste nella soluzione di tre esercizi elementari, permette di avere come voto quello dello scritto. Per ottenere un voto >= 27 occorre fare l’esame orale standard. Il contenuto delle appendici del Testo è richiesto solo in questo ultimo caso. Analisi matematica II DOCENZA Docente: Prof.ssa Anna Maria Micheletti Dipartimento di Matematica Applicata “Ulisse Dini” Tel: 050554096 Fax: 050554795 e-mail. [email protected] FINALITÀ ED OBIETTIVI DEL CORSO L’insegnamento ha lo scopo di introdurre gli strumenti di e i concetti di analisi matematica legati allo studio delle funzioni di più variabili reali, e delle applicazioni tra spazi vettoriali di dimensione finita, delle equazioni differenziali ordinarie, delle serie di funzioni e delle forme differenziali. L’insegnamento si propone di fornire allo studente nozioni e tecniche di analisi matematica in modo che sia in grado di affrontare problemi nell’ambito della suddetta disciplina e successivamente altri problemi di carattere tecnico-scientifico. CONTENUTI DEL CORSO Spazi metrici e normati. Uniforme continuità e lipschitzianità. Alcuni spazi di funzioni. Teorema delle contrazioni. Successioni e serie di funzioni. Convergenza puntuale, assoluta, uniforme e totale. Serie di potenze. Integrazione e derivazione per serie. Serie di Taylor. Serie di Fouriee. Calcolo differenziale. Richiami su funzioni f: R → Rm , limiti e continuità. Differenziale, gradiente, derivate parziali. Regole di derivazione. Piani tangenti. Teorema di Schwartz. Formula di Taylor. Massimi e minimi liberi per funzioni di più variabili: condizione sufficiente. Punti di sella. Teorema delle funzioni implicite. Teorema di inversione locale. La natura di un punto stazionario determinato per mezzo dello studio della matrice Hessiana. Estremi vincolati. Moltiplicatori di Lagrange nel caso di uno o più vincoli. Equazioni differenziali. Equazioni differenziali ordinarie di ordine n, forma normale. Integrale generale. Equazioni differenziali del primo ordine a coefficienti variabili in forma normale e relativo integrale generale. Equazioni a variabili separabili. Problema di Cauchy. Teorema di esistenza e unicità locale della soluzione. Regolarità della soluzione. Prolungamento della soluzione. Intervallo massimale di esistenza. Esistenza e unicità globale delle soluzioni. Equazioni lineari. Sistemi omogenei a coefficienti costanti con autovalori semplici. Problemi ai limiti del secondo ordine. Calcolo degli autovalori per i problemi yn + λy2 = 0 con y(0) = y(π) Integrale multiplo. Integrale doppio. Calcolo di un integrale doppio mediante due integrazioni semplici. Funzioni generalmente continue. Proprietà dell’integrale.Cambio della variabile d’integrazione. Integrali multipli. Misura di insiemi piani secondo Peano-Jrdan. Insiemi di misura nulla. Curve in Rn. Curve semplici, chiuse, regolari, in forma cartesiana, parametrica e implicita. Cambio di parametrizzazioni. Curve equivalenti.Curve rettificabili, lunghezza di una curva. Le curve di classe C: La lunghezza è identica per curve equivalenti e non dipende dalla orientazione. Ascissa curvilinea per una curva regolare. Integrali curvilinei. Forme differenziali lineari. Integrazione di forme differenziali lungo curve. Forme differenziali esatte. Potenziali di campi. Condizione necessaria e sufficiente per l’esattezza di una forma differenziale. Riconoscimento delle forme differenziali esatte. Costruzione della funzione potenziale. Superfici in R3. Rappresentazione parametrica di una superficie, superfici regolari. Integrali superficiali. Area di una superficie parametrica. Teorema di Gauss-Green e Stokes nel piano. Teorema della divergenza nel piano. MATERIALE DIDATTICO “Analisi Matematica I”, G.A: Pagani, S.Salsa (Mason Editore). “Esercitazione di Matematica II”, P. Marcellini, C. Sbordone (Liguore Editore). 5 MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame consiste in una prova scritta e una prova orale.Si terrà conto di eventuali compiti fatti bene durante l’anno accademico. Alcune dispense saranno distribuite durante il corso. Calcolo delle variazioni DOCENZA Docente: Prof. Pietro Tommaso Villaggio Sede: Dipartimento di Ingegneria Strutturale Tel.: 050/835711 Fax: 050/554557 Collaboratore: Ing. Giovanni Buratti Dipartimento di Ingegneria Strutturale Tel.: 050/835711 Fax: 050/554557 FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Alcuni esempi di ottimizzazione strutturale risolti mediante l’integrazione delle equazioni di Eulero . CONTENUTO DEL CORSO Principi e metodi variazionali classici MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame consiste in una prova orale Chimica e materiali DOCENZA Docente: Prof. Massimo De Sanctis Sede: Dipartimento di Ingegneria Chimica, Chimica Industriale e Scienza dei Materiali Tel.: 050-511227 Fax: 050-511261 e-mail: [email protected] FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Le finalità del corso: la prima parte del corso si propone di fornire le conoscenze di base della Chimica Inorganica e Organica, comprendendo la struttura atomica ed i legami chimici, i bilanci di materia e di energia nelle reazioni chimiche, la termodinamica e la cinetica chimica, gli equilibri in fase gassosa e in soluzione acquosa, l’elettrochimica e le leggi dei gas ideali e reali. La seconda parte del corso si propone di illustrare le caratteristiche fisiche e meccaniche delle principali categorie di materiali metallici e polimerici, con particolare riferimento alla resistenza e alla tenacita’. Tali caratteristiche vengono correlate alle microstrutture ed ai trattamenti termomeccanici per ottenerle. Obiettivi del corso: l'obiettivo del corso e' quello di dotare gli studenti delle conoscenze di base della Chimica Generale, in particolare dei concetti indispensabili alla comprensione della struttura e delle proprieta’ chimiche, fisiche e meccaniche dei materiali metallici e non. Gli allievi dovranno conoscere i principali strumenti di verifica delle caratteristiche meccaniche di un materiale, essere in grado di analizzare le cause di cedimento di un organo meccanico e saper selezionare in modo appropriato i materiali in funzione del loro impiego. METODOLOGIA Il corso viene svolto mediante lezioni ed esercitazioni in aula. CONTENUTI DEL CORSO I PARTE. STRUTTURA ATOMICA E LEGAMI CHIMICI: natura elettrica della materia, modello atomico secondo Rutherford e Bohr, dualismo onda-particella, meccanica ondulatoria; configurazione elettronica degli atomi e ioni, principio di Aufbau, Tavola Periodica degli elementi. Potenziale di ionizzazione, Affinita’ elettronica ed Elettronegativita’. Legami chimici: energia, lunghezza e angolo di legame; legame ionico, covalente e covalente con carattere ionico; strutture di Lewis e geometria molecolare; ibridazione degli orbitali, legami multipli e risonanza; legame metallico e altri tipi di legame. LO STATO GASSOSO: Legge di Boyle, di Charles e di Gay-Lussac; legge dei gas ideali; la teoria cinetica dei gas; miscugli gassosi e legge di Dalton; gas reali; stato critico dei gas reali e fluidi ipercritici. LO STATO SOLIDO: solidi a reticolo ionico, covalente, molecolare e metallico e loro proprietà di base. LO STATO LIQUIDO: teoria microscopica e proprieta’ dei liquidi; diagrammi di stato e regola delle fasi. Le curve di riscaldamento; calore di vaporizzazione e tensione di vapore; equazione di Clapeyron. Le soluzioni: solubilita’ dei solidi e dei gas nei liquidi; legge di Henry; soluzioni ideali e legge di Raoult; soluzioni non ideali. L’EQUILIBRIO CHIMICO: equilibri omogenei e eterogenei; costante di equilibrio; principio di Le Chatelier, effetti esterni sugli equilibri per variazione di composizione, di pressione e di temperatura. EQUILIBRI IONICI IN SOLUZIONE ACQUOSA:sali poco solubili, prodotto di solubilita’ e precipitazione selettiva. Teoria di Arrhenius e di Bronsted-Lowry, scala del pH, acidi e basi forti, acidi e basi deboli, idrolisi salina, soluzioni tampone. TERMODINAMICA CHIMICA: sistema termodinamico.Calore, lavoro e Primo Principio della Termodinamica. Termochimica, entalpia di reazione e Legge di Hess. Criteri di spontaneita’, entropia, secondo e terzo Principio della Termodinamica, energia libera di Gibbs, energia libera e costante di equilibrio. Dipendenza degli equilibri dalla temperatura, equazione di van’t Hoff. Cinetica Chimica: velocita’ di reazione e fattori influenzanti. Ordine e meccanismo di reazione, legge di Arrhenius. Catalizzatori. II PARTE STRUTTURA E PROPRIETA’ DEI MATERIALI METALLICI:reticoli e strutture cristalline. Direzioni e piani cristallografici, imperfezioni di punto, di linea, di superficie. Meccanismi di diffusione. Curva sforzo-deformazione e prova di trazione. Teoria delle dislocazioni e deformazione plastica. Incrudimento e ricristallizzazione. Principali meccanismi di rafforzamento: per affinamento del grano, per soluzione solida, per deformazione plastica, per dispersione. Frattura duttile e frattura fragile. Prove di durezza e di resilienza. Variabilita’ delle proprieta’ del materiale. Meccanica della frattura lineare elastica: fattore di intensificazione degli sforzi, stato piano di tensione, di deformazione e KIc. Frattura per fatica: curve di Wohler. Fattori influenzanti la resistenza a fatica. Prove di avanzamento di cricche per fatica (da/dN - ˜KI). Fenomeno dello scorrimento viscoso. ACCIAI E GHISE: diagramma di stato Fe-C, trasformazione eutettoidica e microstrutture nelle leghe Fe-C. Gli elementi negli acciai: impurezze, aggiunte standard, elementi di lega. Trasformazioni fuori equilibrio: diagrammi TTT e CCT. Trasformazione bainitica e martensitica. Trattamenti termici degli acciai: ricottura, normalizzazine, tempra, rinvenimento. Acciai da costruzione per uso generale e acciai speciali (da bonifica, autotempranti, per molle, per cuscinetti). Acciai inossidabili: austenitici, ferritici, martensitici. Principali microstrutture delle ghise. Classificazione UNI, AISI/SAE, UNS. ALLUMINIO E SUE LEGHE: principali classi di leghe di alluminio. Leghe non trattabili e trattabili termicamente. Tempra di soluzione e invecchiamento. Titanio e sue leghe: leghe ˜, leghe ˜ + ˜, leghe ˜. Rame e sue leghe: bronzi, ottoni. Leghe per alte temperature a base ferro, a base cobalto, a base nichel. MATERIALI POLIMERICI. Chimica organica generale e descrittiva: idrocarburi, alcoli, fenoli, ammine, aldeidi e chetoni, acidi carbossilici. Definizione di polimero. Strutture macromolecolari. Polimeri termoplastici, termoindurenti e gomme. Correlazioni proprietàstruttura dei vari tipi di polimero. CORROSIONE E PROTEZIONE DEI MATERIALI METALLICI. Elettrochimica: conduttori di I e II classe. Celle galvaniche. Potenziali standard di semicella e di cella. Equazione di Nerst. Meccanismo della corrosione a umido. Aspetti termodinamici e cinetici. Potenziale di corrosione libera. Relazioni di Tafel e diagrammi di Evans. La passività. Morfologia dell’attacco corrosivo: corrosione uniforme e localizzata. Vaiolatura, corrosione interstiziale, bimetallica, tensocorrosione, corrosione-fatica. Criteri di protezione. MATERIALE DIDATTICO P.Zanello, S.Mangani, G.Valensin: “Le basi della Chimica” Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2001. W.D.CALLISTER: ‘Materials Science and Engineering: An Introduction’, fifth edition, Eds. John Wiley & Sons, Inc., 1999. (testo raccomandato in lingua inglese) W.Smith: ‘Scienza e Tecnologia dei Materiali’ , I edizione, Mc Graw-Hill Libri Italia srl, Milano 1995. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME. L'esame consiste in una prova orale. Vengono tuttavia proposte due prove di verifica sulla prima parte del corso riguardante la Chimica Generale, la prima nel periodo di interruzione delle lezioni (Gennaio, Febbraio) e la seconda subito dopo la fine delle lezioni. Il superamento di tale prova (votazione superiore a 18/30) permette allo studente di concentrare l’esame orale sulla parte riguardante la Scienza dei Materiali. Complementi di Analisi Matematica DOCENZA Docente: Prof.ssa Rina Rebaudo Sede: Dipartimento di Matematica Applicata “U.Dini” Tel: 050 2213834 Fax:050 2213802 e-mail:[email protected] WEB:pagine personali: home page docenti- Facoltà di Ingegneria FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Consentire agli allievi di familiarizzare con alcuni degli argomenti che verranno poi usati nei corsi applicativi, quali serie, calcolo differenziale ed integrale per funzioni in più variabili, soluzioni di equazioni differenziali. CONTENUTI DEL CORSO: - Successioni e serie di funzioni - Calcolo differenziale per le funzioni in più variabili: limiti, continuità, derivate parziali, gradiente , differenziali; massimi e minimi. - Equazioni differenziali ordinarie: Problema di Cauchy e teoremi relativi.Soluzioni di equazioni del primo ordine; equazioni lineari a coefficienti costanti. - Curve parametriche e integrali curvilinei di campi scalari.Integrali multipli e di superficie.Teoremi di Gauss, Green e Stokes. MATERIALE DIDATTICO Fusco-Marcellini-Bordone: Analisi Matematica II - Liguori Editore; Marcellini – Bordone: Esercitazioni di Matematica – 2°volume(parte prima e seconda)Liguori Editore S. Francaviglia: Lezioni di Matematica esposte in lingua volgare – Tipografia Editrice Pisana S. Francaviglia : Esercizi di Matematica – Tipografia Editrice Pisana; Franco Conti: Calcolo: teoria e applicazioni- McGraw-Hill MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame prevede una prova scritta, della durata di tre ore ed una prova orale. Elementi di aerodinamica e meccanica del volo DOCENZA Docente: Prof.ssa Maria Vittoria Salvetti Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale “L. Lazzarino” Tel.: 0502217211 Fax: 0502217244 FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO L'insegnamento ha lo scopo di introdurre i meccanismi fisici responsabili della generazione dei carichi aerodinamici e le metodologie per la loro valutazione. Inoltre si intendono fornire gli elementi di base per lo studio del comportamento aeromeccanico del velivolo ad ala fissa. CONTENUTI DEL CORSO AERODINAMICA. Concetti fondamentali e moto dei fluidi. Portanza dei profili alari in subsonico. Resistenza aerodinamica dei profili alari in subsonico. Momento dei profili e definizione di centro aerodinamico. Ipersostentazione. Ali di apertura finita. Il campo aerodinamico transonico e supersonico. L'ala in regime transonico. L'ala in regime supersonico. La polare dell'aereo completo. MECCANICA DEL VOLO. Elementi introduttivi. Condizione di equilibrio stabile in volo livellato e in volo rettilineo non livellato. Manovrabilita'. Equilibrio del velivolo in richiamata. Prestazioni di velivoli propulsi a getto in volo livellato e quasi livellato. Prestazioni su traiettorie di salita e discesa. Prestazioni in virata. Prestazioni in decollo. Decollo con un motore in avaria. Prestazioni in atterraggio. Nozioni di dinamica del volo. NUMERO ORE: Lezioni: 88 Esercitazioni: 12 MATERIALE DIDATTICO: fotocopie di lucidi che coprono tutti gli argomenti del corso. MODALITA' DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME: colloquio orale con domande teoriche ed esercizi applicativi. Elementi di endoreattori DOCENZA Docente: Prof. Salvo Marcuccio Sede: Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale “L. Lazzarino” Tel: 050 2217 211 Fax: 050 2217 244 E-mail: [email protected] Web: http://www2.ing.unipi.it/~d9273/ FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Il corso è mirato a fornire una preparazione specifica sui sistemi di propulsione a razzo per lanciatori e veicoli spaziali allo studente già dotato di conoscenze di base nel campo della propulsione aerospaziale, con l’obiettivo di trasmettere le conoscenze necessarie alla comprensione dei principi di funzionamento, dei criteri di dimensionamento e delle applicazioni degli endoreattori per lanciatori e veicoli spaziali. CONTENUTI DEL CORSO Concetti di base della propulsione spaziale, coefficienti e parametri caratteristici. Missioni spaziali e requisiti propulsivi. Teoria del razzo ideale. Elementi di termochimica degli endoreattori. Elementi di progettazione ed applicazioni degli endoreattori a propellenti solidi ed a propellenti liquidi. Propulsori elettrici per usi spaziali. MATERIALE DIDATTICO Dispense e bibliografia fornite dal docente. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME Colloquio. Elementi di sistemi spaziali DOCENZA Docente: Prof. Salvo Marcuccio Sede: Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale “L. Lazzarino” Tel: 050 2217 211 Fax: 050 2217 244 E-mail: [email protected] Web: http://www2.ing.unipi.it/~d9273/ FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Il corso mira a fornire gli strumenti di base per il progetto preliminare di missioni spaziali e di veicoli spaziali. Sono introdotte le tecniche di analisi, progetto, realizzazione, qualifica e gestione di sistemi spaziali. Le metodologie illustrate sono applicate allo studio di casi operativi quali i satelliti geostazionari per telecomunicazioni, i satelliti per osservazione della Terra, le costellazioni, le missioni interplanetarie. CONTENUTI DEL CORSO Elementi di meccanica orbitale e analisi di missione. Architettura dei veicoli spaziali in relazione alle specifiche di missione. Sottosistemi di bordo: generazione di potenza, controllo termico, controllo d’assetto, guida e navigazione, telecomunicazione, supporto all’equipaggio. Pianificazione e gestione dei programmi spaziali. MATERIALE DIDATTICO Dispense e bibliografia fornite dal docente. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME Colloquio. Elementi di Strutture Aeronautiche DOCENZA Docente: Prof. Mario Rosario Chiarelli Sede: Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale “L. Lazzarino” Tel: 050.2217253 Fax: 050.2217244 e-mail: [email protected] WEB: pagina personale sul sito della Facoltà di Ingegneria FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Mediante l'esame di modelli analitici e di soluzioni costruttive tratte dalla letteratura tecnica vengono forniti allo studente gli strumenti per la comprensione dei meccanismi di trasferimento degli sforzi tra i vari componenti strutturali con i quali sono realizzate le strutture di impiego aerospaziale. L'insegnamento ha lo scopo di fornire allo studente la capacità di determinare le caratteristiche della sollecitazione e lo stato di tensione agenti in componenti strutturali complessi impiegati nelle costruzioni aerospaziali facendo uso di metodi di calcolo elementari. CONTENUTI DEL CORSO Geometria delle masse. Definizioni relative allo stato di tensione e di deformazione per un solido elastico tridimensionale. Metodi energetici nel campo della analisi strutturale: applicazioni per la soluzione di sistemi staticamente indeterminati (cenni). Analisi di strutture di impiego aeronautico. Teoria generale della flessione, torsione e taglio di travi in parete sottile con sezione chiusa e aperta. Travi in parete sottile con sezione pluriconnessa. Studio dello stato di tensione e deformazione di piastre sottili (cenni): sollecitazione di flessione e combinazione di diversi stati di sollecitazione. Stabilità dell’equilibrio. Stabilità di travi. Stabilità di piastre sottili, semplici ed irrigidite. Campo di tensione diagonale. Crippling di travi in parete sottile e di pannelli piani irrigiditi. Cenni ai metodi di calcolo e verifica di collegamenti imbullonati e rivettati. Stati di sollecitazione nelle strutture portanti di un velivolo. Analisi di soluzioni costruttive: ali, fusoliera, attraversamento alare, carrelli. MATERIALE DIDATTICO Appunti delle lezioni preparati dal docente R. M. RIVELLO: "Theory and analysis of flight structures" T.H.G. MEGSON: "Aircraft structures for engineering students" E.F. BRUHN: "Analysis and design of flight vehicle structures" MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME Sola prova orale. Nel corso dell'esame (durante il quale vengono assegnati in genere due esercizi scritti) lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di definire e/o determinare lo stato di sollecitazione agente su componenti tipicamente impiegati nella costruzione di strutture aerospaziali Equazioni differenziali DOCENZA Docente: Prof. Mirco Caprili Sede: Dipartimento di Matematica Applicata Tel.: 050 2217020 FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Le finalita' del corso: Descrizione ed analisi di metodi ed algoritmi atti a risolvere problemi differenziali quali: • Problema ai valori iniziali o di Cauchy in Rn; • Problemi differenziali ai limiti in R; • Problemi di Trasporto, di Laplace, di Poisson, del Calore, delle Onde; • Problemi variazionali; elementi finiti. Obiettivi dell’insegnamento: L’obbiettivo principale è di evidenziare, attraverso l’analisi dei più efficienti metodi numerici per la risoluzione d’equazioni differenziali ordinarie, parziali e variazionali e lo studio di alcune significative applicazioni, la potenzialità dei metodi matematici per l’ingegneria e quindi in definitiva, dello strumento matematico. CONTENUTI DEL CORSO Pre-requisiti Analisi matematica. Algebra lineare. Richiami di algebra lineare e nozioni preliminari. ♦ Definizione di spazio vettoriale normato. Esempi di norme vettoriali. Successioni di Cauchy. ♦ Spazi di Banach e spazio duale. ♦ Definizione di prodotto scalare. Disuguaglianza di Cauchy-Schwartz. ♦ Spazi di Hilbert. Esempi. Ortonormalizzazione di Gram-Schmidt. Serie di Fourier:convergenza. ♦ Sistemi completi di funzioni in L2. Polinomi ortogonali di: Legendre, Chebyshev, La guerre, Hermite. ♦ Richiami sui polinomi. Algoritmo di Corner. ♦ Rango di una matrice. Matrici simmetriche, antisimmetriche, hermitiane, antihermitiane, ortogonali, unitarie: proprietà. ♦ Matrici definite positive e semidefinite positive. Matrici a banda. Matrice aggiunta. Matrice inversa. ♦ Valori singolari di una matrice e sue proprietà. ♦ Matrici elementari Formula di Sherman-Morrison. Perturbazione di una matrice:teorema. ♦ Matrice inversa generalizzata, matrice pseudoinversa. ♦ Sistemi lineari:formulazione del problema e rappresentazione delle soluzioni. ♦ Definizione di autovalore e autovettori destri e sinistri di una matrice. Sistemi biortogonali. Raggio spettrale. Norma di una matrice. Esempi di norme matriciali indotte da norme vettoriali. ♦ Diagonalizzazione di una matrice. Matrici a predominanza diagonale. Matrici simili. Matrici riducibili. Grafo di una matrice. Matrici di permutazione. Matrici convergenti. ♦ Teorema di Cayley-Hamilton. Teorema di Hirch. ♦ Localizzazione degli autovalori nel piano complesso. Teoremi di Gershgorin. Matrice compagna. Risoluzione numerica di equazioni differenziali ordinarie. ♦Problema di Cauchy: teorema d’esistenza ed unicità, dipendenza della soluzione dai dati. ♦Analisi di metodi ad un passo. ♦Metodi lineari a k passi (multistep): errore locale, errore globale, ordine, consistenza, zero-stabilità, convergenza, stabilità assoluta e relativa. ♦Metodi di Adam, Bashford, Moulton. ♦Metodi DBF (Differencial Backword Formules). ♦Metodi di predizione e correzione, stima dell’errore locale. ♦Metodi di Runge-Kutta: espliciti, impliciti, semimpliciti. Ordine, consistenza, stabilità. ♦Formule dei metodi di Runge-Kutta espliciti di ordine 2,3,4,5 e 6; semimpliciti ed impliciti. ♦Stima dell’errore locale per metodi espliciti, estrapolazione di Richardson. ♦Problemi stiff. ♦Problemi differenziali ai limiti. Metodi alle differenze finite. Esempi. Risoluzione numerica di equazioni differenziali alle derivate parziali tramite il metodo delle differenze finite. ♦Applicazione del metodo delle differenze finite per la risoluzione d’equazioni del secondo ordine lineari di tipo ellittico, parabolico, iperbolico con condizioni di tipo di Dirichlet, di Newmann, di Robin o misto. ♦Equazione del trasporto. ♦Equazioni di Laplace e di Poisson. Principio del massimo. ♦Problema di Dirichlet: -Δu=f(x,y) in Ω, in u(x,y)=g(x,y), su ∂Ω. Limitazioni a priori della soluzione. Risoluzione numerica: errore di troncamento e convergenza. ♦Problema del calore: risoluzione analitica e numerica. ♦Problema delle onde: risoluzione analitica e numerica. Rette caratteristiche. Dominio di dipendenza e dominio d’influenza. ♦Consistenza, convergenza, stabilità. Teorema di Lax. Equazioni variazionali – Elementi finiti. ♦Formulazione variazionale di un problema ai limiti in una dimensione. ♦Approssimazione di Ritz-Galerkin. Spazio d’approssimazione: funzioni nodali. Stima dell’errore. ♦Spazi di Banach, Hilbert, Sobolev. ♦Definizione di derivata generalizzata. Norme di Sobolev. Dualità. ♦Proiezione su un sottospazio. Proiezione su un convesso chiuso. ♦ Teorema fondamentale di rappresentazione di Riesz. ♦ Formulazione variazionale di problemi ellittici del secondo ordine con condizioni al contorno di Dirichlet, di Newmann puro e misto. ♦ Teorema di Banach-Caccioppoli. ♦ Teorema di Stampacchia. Teorema di Lax-Milgram. ♦ Coercitività di alcuni problemi variazionali ed, esistenza e unicità della soluzione. ♦ Problema di Stokes ♦ Problema di un fluido che scorre in un mezzo poroso. ♦ Problema di Navier-Stokes in regime non stazionario. ♦Problema di Sturm-Lioville: omogeneo, nonomogeneo, con condizioni al contorno di Dirichlet, Neumann e misto; periodiche e all’infinito. ♦Elementi finiti di Lagrange, di Hermite, di Argyris: monodimensionali e bidimensionali triangolari, rettangolari, quadrilateri e isoparametrici; tridimensionali: tetraedrici e prismatici a base triangolare o quadrangolare. Funzioni nodali e variabili nodali. MATERIALE DIDATTICO M.Caprili – Dispense a.a. 2005/06. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME Prova orale e dissertazione su un’applicazione implementata al computer. Fisica generale DOCENZA Docente: Prof. Carlo Angelini Sede: Dipartimento di Fisica E. Fermi Tel: 050 2214237 Fax: 050 2214317 e-mail: [email protected] FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Fornire agli studenti un metodo per impostare e risolvere problemi di fisica classica, attraverso il procedimento della schematizzazione e l’uso dei modelli teorici . CONTENUTI DEL CORSO Grandezze fisiche: dimensioni e unità di misura. Elementi di calcolo vettoriale. Cinematica del punto materiale. Principi di Newton. Dinamica del punto materiale e dei sistemi di punti materiali. Statica dei fluidi ideali. Termometria e calorimetria. Primo principio della Termodinamica Applicazione del primo principio a semplici sistemi termodinamici. MATERIALE DIDATTICO Testi consigliati: S. Rosati, Fisica Generale, Vol I, Casa Editrice Ambrosiana C. Angelini, Esercitazioni di fisica generale: il primo principio della termodinamica, Edizioni ETS Sono disponibili al centro stampa della facoltà esercizi svolti a cura del docente. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame consiste di una prova scritta e di una prova orale. (sono esonerati dalla prova scritta gli studenti che hanno superato con esito positivo le prove in itinere previste durante l’anno) Fisica ed elettronica DOCENZA Docente: Prof. Mauro Dell'Orso Sede: Dipartimento di Fisica E. Fermi Tel. 050-844111 Collaboratore/esercitatore: dott. Umberto Penco Dipartimento di Fisica Tel. 050-844111 FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Le finalità: 1. Fornire agli allievi una solida preparazione di base nella Fisica dei campi Elettromagnetici e, nel contempo, introdurne le applicazioni all'Elettronica. 2. Completare l'educazione degli allievi ad un metodo di approccio ai problemi fisici di interesse ingegneristico, basato sui seguenti stadi: 2.1 associazione al problema di un modello matematico che tenga conto degli elementi essenziali, facendo astrazione da quelli di rilevanza trascurabile; 2.2 traduzione del suddetto modello in equazioni matematiche (algebriche, differenziali alle derivate ordinarie e alle derivate parziali, integro-differenziali) mediante l'applicazione dei principi e delle equazioni fondamentali dell'Elettromagnetismo e della Fisica Classica in generale; 2.3 soluzione delle equazioni del punto 2.2; 2.4 interpretazione fisica dei risultati del punto 2.3. 3. Istruire gli allievi sulle tecniche di base della moderna elettronica e microelettronica analogica e digitale. Obiettivi dell'insegnamento: 1. Gli allievi devono acquisire la capacita` di formalizzare e risolvere semplici problemi di carattere fisico ad interesse ingegneristico e di interpretare il significato fisico delle soluzioni. 2. Gli allievi devono essere in grado di usare le tecniche di base delle teorie dei campi continui. 3. Gli allievi devono saper interpretare il funzionamento di semplici circuiti elettronici analogici e digitali. CONTENUTI DEL CORSO Principi di elettrostatica e campo elettrostatico. Conduzione elettrica e correnti elettriche. Campi magnetostatici. Induzione elettromagnetica. Equazioni di Maxwell. Introduzione ai campi elettromagnetici nella materia. Energia e impulso del campo elettromagnetico. Circuiti passivi lineari in corrente continua e corrente alternata. Linee di ritardo e equazione delle onde. Diodi e transistors. Elementi di elettronica digitale. Elementi di elettronica analogica. Onde elettromagnetiche. MATERIALE DIDATTICO Gli allievi sono liberi di scegliere i libri di testo che meglio si adattano alla loro personalità. Il docente è disponibile a fornire il proprio contributo critico per una scelta ragionata. MODALITA` DI SVOLGIMENTO DELL'ESAME: Prova scritta e prova orale. La prova scritta consiste nella soluzione di un certo numero di semplici problemi fisici di interesse ingegneristico. La prova orale verte: 1) sui principi e le tecniche basilari della Fisica Generale, 2) sull'applicazione di tali tecniche a semplici problemi analoghi a quelli della prova scritta e 3) sulle tecniche elementari dell'elettronica analogica e digitale. Fluidodinamica DOCENZA Docente: Prof. Guido Buresti Sede: Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale “L. Lazzarino” Tel: 050/2217211 Fax: 050/2217244 e-mail: [email protected] FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Il corso ha lo scopo di introdurre le equazioni e gli aspetti fisici fondamentali della dinamica dei fluidi, e spiegare i meccanismi alla base della generazione delle forze aerodinamiche su corpi in movimento. Alla fine del corso gli allievi dovranno essere in grado di individuare le metodologie per la previsione dei carichi aerodinamici agenti su corpi di forma diversa, ed in particolare su velivoli in moto subsonico. CONTENUTI DEL CORSO EQUAZIONI DEL MOTO DEI FLUIDI VISCOSI: Il fluido come mezzo continuo: particella fluida. Caratteristiche fisiche dei gas e dei liquidi. Comprimibilità e velocità del suono. Viscosità e sua origine. Numeri di Mach e di Prandtl. Cinematica dei fluidi: descrizione del moto in forma euleriana e lagrangiana. Equazioni del moto di un fluido in forma integrale e differenziale: bilanci della massa, della quantità di moto, dell'energia. Equazioni costitutive dei fluidi Newtoniani e di Fourier. Equazioni derivate: bilanci dell’energia cinetica, dell’energia interna, dell’entalpia e dell’entropia. Discussione delle equazioni per flusso subsonico e supersonico. FLUSSI COMPRIMIBILI: Equazioni del moto unidimensionale adiabatico, condizioni totali e critiche. Moto isoentropico: pressione e densità totali, legge delle aree, bloccaggio, portata specifica, moto in condotti a sezione variabile. FLUSSI INCOMPRIMIBILI: Elaborazione equazioni per flusso incomprimibile: ruolo della vorticità e suo legame con l’ipotesi di flusso non viscoso, teorema di Bernoulli. Flusso potenziale e relative equazioni, paradosso di D’Alembert. Campi di velocità e pressione intorno a corpi in flusso potenziale, legame fra portanza, circuitazione e vorticità. Origine della vorticità in un flusso: lastra piana e profilo alare simmetrico in moto impulsivo ad incidenza nulla. Equazioni della dinamica della vorticità, numero di Reynolds e sua interpretazione fisica. Moti ad alto numero di Reynolds e concetto di strato limite. Strato limite bidimensionale laminare incomprimibile: derivazione equazioni, caratteristiche principali, ed esempi di metodi di soluzione. La separazione dello strato limite e sue conseguenze sul campo di moto. Corpi tozzi e corpi aerodinamici. Cenni alla transizione e all’effetto della turbolenza sulle forze d’attrito e sulla separazione. Interpretazione energetica della resistenza, in moto stazionario e non; legame fra forza di resistenza e struttura e livello di organizzazione del campo di vorticità. CORPI AERODINAMICI IN FLUSSO INCOMPRIMIBILE: Meccanismo fisico della nascita della portanza su profili alari a bassa incidenza. Condizione di Kutta e metodo di calcolo iterativo flusso potenziale - strato limite. Curve CL - α e curve CL - CD: caratteristiche per diversi profili, metodologie di valutazione. L'ala di apertura finita: analisi fisica del campo di velocità e vorticità. Il metodo della linea portante e suoi risultati principali. Polare di un’ala e di un velivolo. Cenni sullo stallo di profili alari ed ali finite e sull’ipersostentazione. AERODINAMICA DEI CORPI TOZZI: caratteristiche generali, corpi 2D, curve CD-Re, distacco di vortici nella scia e sue conseguenze, corpi 3D e cenni agli effetti di interferenza. TRANSIZIONE E MOTI TURBOLENTI: Teoria lineare della stabilità, equazione di OrrSommerfeld e curve di stabilità. Moti turbolenti: i concetti di media e di momenti delle fluttuazioni di velocità. Correlazioni, scale e spettro di energia. Le equazioni mediate ed il tensore degli sforzi di Reynolds: il problema della chiusura. MATERIALE DIDATTICO G. Buresti: Materiale didattico disponibile presso il Dip. Ing. Aerospaziale. D.J. Tritton: Physical Fluid Dynamics, 2nd Ed., Clarendon Press, Oxford, 1988. G.K. Batchelor: An Introduction to Fluid Dynamics, Cambridge University Press, 1967. H.W. Liepmann, A. Roshko: Elements of Gasdynamics, John Wiley & Sons, 1957. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME Prova orale con iscrizione all’esame presso il Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale. Geometria DOCENZA Docente: Prof. Tullio Franzoni Dipartimento di Matematica Applicata “Ulisse Dini” Tel: 050 554096 FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Le finalità del corso: le finalità del corso sono quelle di mettere in grado gli studenti di acquisire le nozioni fondamentali di geometria analitica del piano e dello spazio, affrontare la risoluzione di problemi lineari, acquisire le tecniche fondamentali per determinare gli autovalori e gli autovettori di operatori in spazi vettoriali di tipo finito. Gli Obiettivi del corso: Obiettivo del corso è di mettere in grado gli studenti di avere chiari i concetti e le metodologie utilizzate nel perseguire le finalità precedenti, in modo che gli studenti stessi abbiano sempre padronanza della situazione che stanno analizzando. Obiettivo, ancora, è quello di mettere in grado gli studenti di saper impostare problemi semplici di rappresentazione spaziale, nonché di saper interpretare geometricamente semplici problemi di natura algebrica e viceversa. CONTENUTI DEL CORSO Introduzione ai numeri complessi e alle strutture geometriche fondamentali I vettori geometrici e la struttura di spazio vettoriale. Rn e Cn. Le matrici come applicazioni lineari. Operazioni tra matrici. Determinante e Caratteristica. La risoluzione dei sistemi lineari Elementi di geometria analitica Sottospazi vettoriali Nucleo e Immagine di un’applicazione lineare. Prodotto scalare. Teoremi di diagonalizzabilità e triangolabilità per le matrici Generalità sulle coniche e sulle quadrighe. Loro classificazione. Cenni sui fasci di coniche. METODOLOGIA DIDATTICA Gli argomenti verranno svolti sia mediante lezioni che esercitazioni ed anche con l’illustrazione di numerosi esempi che a volte precederanno e a volte seguiranno lo svolgimento teorico. Sono previste due o tre prove in itinere, che, se superate con esito favorevole, potranno essere utilizzate ai fini dell’esame. MATERIALE DIDATTICO Dispense del docente Testi di M.Abate, sia di teoria che di esercizi. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME Lo studente dovrà superare una prova scritta (sostituibile con le prove in itinere) ed una prova orale. Impianti aeronautici DOCENZA Docente: Prof. Roberto Galatolo Sede: Dipartimento Ingegneria Aerospaziale “L. Lazzarino” Tel. 050-2217211 – Fax 050-2217244 e-mail [email protected] collaboratore: Ing. Gianpietro Di Rito FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Il corso ha lo scopo di fornire allo studente un quadro generale dettagliato dei principali impianti di bordo necessari per il funzionamento di un velivolo. Per ogni sistema viene descritto il principio di funzionamento e per alcuni vengono forniti semplici strumenti analitici per un primo dimensionamento di larga massima. Il funzionamento di alcuni degli impianti o componenti studiati viene simulato al calcolatore mediante opportuni programmi sviluppati dal docente e/o di uso commerciale. Questa ultima attività è quantificabile in un numero di crediti pari a 3. CONTENUTI DEL CORSO NOZIONI INTRODUTTIVE Meccanica dei Fluidi – Definizioni di fluido reale e fluido perfetto; moto permanente, uniforme, laminare, turbolento; linea di corrente, filetto fluido, tubo di flusso, vena fluida. Equazione di Bernoulli. Aerodinamica dei profili – Meccanismi di generazione della portanza e della resistenza. Caratteristiche aerodinamiche dei profili. Strato limite. Stallo. Sistemi di ipersostentazione di bordo d’attacco e di bordo d’uscita. Meccanica del Volo – Architettura dei velivoli. Definizione di piano longitudinale, laterale, orizzontale. Definizione di stabilità, controllabilità, manovrabilità. Condizioni di equilibrio e di stabilità in beccheggio. Controlli Automatici – Controllo di sistemi in ciclo aperto. Sistemi asserviti. Sistemi lineari e non lineari. Regime transitorio e regime permanente. Fondamenti di Informatica – Concetto di algoritmo. Principi di funzionamento di un calcolatore. Principi di programmazione in linguaggio MATLAB/SIMULINK. AFFIDABILITA' E SICUREZZA Definizioni. Funzioni di distribuzione della densità dei guasti. Schematizzazione a blocchi dei sistemi per la valutazione della affidabilità. Teoremi della probabilità composta, della probabilità totale, di Bayes. Modelli affidabilistici Stand-By. Effetto combinato di avarie casuali e per usura. Sicurezza. Test di significatività e di bontà del best-fit. Albero dei guasti. Tecniche di monitoring e di voting. IMPIANTI PER LA CONVERSIONE E LA DISTRIBUZIONE DI ENERGIA Impianto oleodinamico: principi di funzionamento, generazione della potenza, distribuzione. Attuatori lineari e rotanti. Perdite di carico distribuite e concentrate. Valvole di distribuzione, di sequenza, fusibili, di non ritorno, regolatrici di pressione, regolatrici di portata. Accumulatori idraulici. Simbologia unificata. Funzionamento delle servovalvole a flapper. Impianto elettrico: requisiti generali, impianti a corrente continua e alternata, utilizzatori. Principio di funzionamento dell’alternatore, della dinamo e del trasformatore. Regolazione. Parallelo di dinamo. Parallelo di alternatori. Generatori Brushless. Gruppi inverter e raddrizzatori. Funzionamento dei sistemi CSD, IDG, VSCF. Distribuzione, schemi tipici. Impianto pneumatico: Requisiti generali, generazione, utilizzatori, distribuzione, regolazione, accessori, schemi tipici. INSTALLAZIONI TIPICHE Organi di decollo e atterraggio. Generalità. Principi di funzionamento e particolari costruttivi degli ammortizzatori oleodinamici. Tipico circuito idraulico per l’estrazione e retrazione dei carrelli. Impianto frenante: generalità e parametri che influenzano lo spazio di frenata. Schemi costruttivi dei freni a dischi. Sistemi anti-skid: logiche di intervento, differenze ed analogie coi sistemi ABS di autovetture. Trasmissione dei comandi di volo. Comandi diretti. Comandi potenziati reversibili e irreversibili. Controllo Fly-by-Wire delle superfici mobili con attuazione idraulica. Funzionamento del trasduttore di posizione induttivo LVDT. Impianto combustibile: compiti principali e componenti tipici. Circuiti di sfiato, di travaso, di scarico rapido. Impianto di condizionamento e pressurizzazione. Schemi in ciclo aperto e in ciclo chiuso. Cold Air Unit a ciclo di vapore, a ciclo d’aria semplice e di tipo Bootstrap. Impianto antighiaccio. Meccanismi di formazione del ghiaccio e conseguenze sulla sicurezza del volo. Analisi della normativa. Antighiaccio aerotermico, elettrico e pneumatico a membrane pulsanti. Regolazione e controllo. STRUMENTI DI VOLO Strumenti a capsula. Altimetro: principio di funzionamento, errori di pressione e di temperatura, regolazioni QFE, QNH e QNE. Anemometro: funzionamento ed errori, velocità IAS, CAS, EAS e TAS. Variometro: funzionamento. Strumenti magnetici. Magnetismo terrestre, declinazione e inclinazione magnetica. Errori della bussola. Effetto dei ferri di bordo e relativa compensazione. Strumenti giroscopici. Proprietà del giroscopio meccanico. Precessione apparente e da trasporto. Direzionale e orizzonte artificiale. Cenni sul funzionamento dei sincro di coppia e di segnale. Girobussola. MATERIALE DIDATTICO Materiale didattico distribuito dal docente F. Vagnarelli, Impianti Aeronautici, Ed. I.B.N., Roma S. Chiesa, Affidabilità, sicurezza ..., Ed. CLUT, Torino S. Chiesa, Impianto idraulico, Ed. CLUT, Torino S. Chiesa, Impianto pneumatico.., Ed. CLUT, Torino S. Chiesa, Impianto combustibile, Ed. CLUT, Torino S. Chiesa, Impianto Elettrico, Ed. CLUT, Torino H. Speich, Bucciarelli, L'oleodinamica: principi, componenti, circuiti, Ed. Tecniche Nuove, Milano R. Trebbi, Strumenti e Navigazione, Ed. Aviabooks, Torino MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L'esame consiste in una prova orale. Iscrizione presso il Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale. PROPEDEUTICITA’: Tecnologia delle Costruzioni Aeronautiche I, Fisica Generale Meccanica Applicata alle Macchine DOCENZA Docente: Prof. Massimo Guiggiani Sede: Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione – IV piano Tel 050/836618 Fax: 050/836665 e-mail: [email protected] FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Insegnamento mutuato dal Corso di Ingegneria Meccanica Finalità del corso Fornire la capacità, anche utilizzando le conoscenze di base acquisite nei corsi precedenti, di comprendere il funzionamento di meccanismi e macchine, con particolare riferimento agli aspetti cinematici e dinamici. Obiettivi del corso La meccanica applicata alle macchine è uno degli esami dell'ingegneria meccanica in cui si opera il collegamento fra le conoscenze di base e quelle applicate. Il corso si propone di fornire agli allievi le conoscenze fondamentali per comprendere il funzionamento di meccanismi e macchine. Gli allievi dovranno quindi familiarizzare con i meccanismi di impiego più comune, con i principali tipi di trasmissione mediante ruote dentate e cinghie e con la meccanica delle vibrazioni, oltre a conoscere come progettare un accoppiamento lubrificato. Metodologia Gli argomenti in programma saranno trattati con lezioni riguardanti gli aspetti generali, intervallate da esercitazioni in cui verranno svolti numerosi esempi applicativi. Pre-requisiti Dai corsi di Matematica:Trigonometria; limiti notevoli, derivazione e integrazione di funzioni; sviluppo in serie di Taylor; equazioni differenziali lineari a coefficienti costanti; derivate parziali; derivazione di funzioni implicite; matrici e vettori, sistemi lineari; sistemi di riferimento; autovalori e autovettori; matrici di rotazione; equazioni parametriche di curve; coniche e quadriche. Dai corsi di Fisica e Meccanica Razionale: Cinematica e dinamica del punto materiale. Energia e quantità di moto. Moti relativi. Baricentri e momenti d’inerzia. Cinematica e dinamica del corpo rigido in moto piano. Equazioni cardinali. Equazioni di Lagrange. Elementi di base della meccanica dei fluidi. Competenze minime richieste per il superamento dell’esame Saper individuare da disegni e schemi di meccanismi le più comuni coppie cinematiche e saper valutare i gradi di libertà dei meccanismi stessi. Saper valutare le forze scambiate fra elementi a contatto in presenza di attrito sia nel caso statico che dinamico con strisciamento o rotolamento. Saper calcolare il rendimento di semplici meccanismi. Saper verificare le condizioni di corretto funzionamento di accoppiamenti lubrificati avendo acquisito i principi fisici su cui si basa il sostentamento fluidodinamico. Saper scegliere il tipo di cuscinetto più adatto per date condizioni di funzionamento. Saper applicare le relazioni fra velocità ed accelerazioni di punti corpi rigidi. Saper determinare il segmento di contatto fra due ruote dentate ed il numero di denti in presa; saper determinare il numero di denti di un ingranaggio avendo acquisito i concetti base della condizione di non interferenza; saper determinare il rapporto di trasmissione di un rotismo ordinario e di un rotismo epicicloidale; saper determinare gli sforzi trasmessi fra i denti di ruote dentate cilindriche a denti diritti ed elicoidali. Saper impostare e risolvere le equazioni del moto di sistemi vibranti liberi e forzati ad uno e due gradi di libertà (moti periodici e aperiodici, modi propri, condizioni di risonanza). Saper impostare e risolvere le equazioni del moto di sistemi vibranti a più gradi di libertà. Modalità di verifica • Prova scritta (fa parte integrante dell’esame e pertanto vale per un solo appello), in cui si può consultare solo un foglio protocollo (4 pagine) preparato dallo studente stesso. Per accedere alla prova orale occorre ottenere almeno 18/30. • Prova orale, con domande sulla teoria e sulle applicazioni. Prova scritta e prova orale vanno sostenute nello stesso appello d’esame. CONTENUTI DEL CORSO 1-MECCANISMI E MACCHINE Definizioni, coppie cinematiche, gradi di libertà di meccanismi piani e meccanismi nello spazio. Condizioni di regime assoluto e periodico, rendimento, macchine in serie ed in parallelo, motoretrogrado. 2-ACCOPPIAMENTI FRA ELEMENTI DI MACCHINE a - CONTATTI DI STRISCIAMENTO E DI ROTOLAMENTO Attrito di strisciamento: coefficienti d'attrito statico e cinetico, leggi coulombiane. Attrito di rotolamento: coefficiente d'attrito volvente. Usura: concetti e leggi base. Determinazione della pressione di contatto fra solidi in moto relativo. Applicazioni di ipotesi e leggi a coppie elementari e semplici meccanismi. b - CONTATTI LUBRIFICATI Equazioni fondamentali della meccanica dei fluidi, equazione di Reynolds, equazione di Laplace. Flusso laminare attraverso condotti. Moto turbolento. Soluzione dell'equazione di Reynolds nel caso piano ed applicazione alla coppia di spinta limitata da pareti piane. Coefficiente d'attrito: curva di Stribeck, regimi di lubrificazione. Pattino piano di dimensioni finite (fattori correttivi e diagrammi). Effetti termici. Lubrificazione per accostamento. Coppia rotoidale lubrificata: coppia di lunghezza assiale finita, diagrammi di impiego pratico. Lubrificazione delle coppie superiori. Formule applicative. Lubrificazione fluidostatica: applicazioni ai cuscinetti reggispinta e portanti. Scelta dei cuscinetti. 3-SISTEMI ARTICOLATI Richiami delle proprietà dei moti piani. Centro delle accelerazioni, traiettorie, centro di curvatura (formula di Eulero Savary), circonferenza dei flessi. Profili coniugati, moti relativi, moti nello spazio (sferico e generale). Quadrilatero articolato: definizioni, cenni a problemi di sintesi, parallelogrammo articolato e suoi impieghi, analisi col metodo grafico (determinazione di velocità ed accelerazione di punti della biella) ed analitico. Manovellismo di spinta: definizioni, analisi per via grafica e per via analitica. Sistemi articolati spaziali: metodologia per l'analisi cinematica. Esempio di quadrilatero articolato nello spazio: giunto Cardano. Analisi cinetostatica: metodi analitici e grafici. 4-TRASMISSIONE DEL MOTO a - MECCANISMI CON RUOTE DENTATE Trasmissione del moto tra alberi: generalità. Trasmissione del moto fra assi paralleli: ruote dentate cilindriche a denti diritti (con profilo ad evolvente di cerchio), rapporto di trasmissione, linea di contatto e arco di azione, condizione di non interferenza, correzione, rendimento, ruote cilindriche a denti elicoidali. Trasmissione del moto fra assi incidenti: ruote coniche a denti diritti e curvi, ingranaggi frontali (face gear). Trasmissione del moto fra assi sghembi: ruote ipoidali, coppia vite-ruota elicoidale. Rotismi ordinari : rapporto di trasmissione e cenni sui criteri di progetto. Rotismi epicicloidali: esempi di rotismi ad 1 e 2 gradi di libertà, rendimento. b - MECCANISMI CON ORGANI FLESSIBILI Rigidezza degli organi flessibili (funi, catene, cinghie, nastri). Macchine di sollevamento: pulegge fisse e mobili. Trasmissione del moto fra due alberi: pulegge con cinghie piatte, cinghie trapezoidali e dentate, catene. 5-DINAMICA a - SISTEMI CON ELEMENTI RIGIDI Richiami di formule ed equazioni fondamentali: forze, momenti, energia cinetica. Equazioni di D'Alembert e dell'energia, problema dinamico diretto ed inverso, riduzione di forze e masse. Equilibrio dinamico del manovellismo di spinta, forze agenti sul telaio, compensazione delle forze d'inerzia. Energia cinetica. Cenni alla dinamica del quadrilatero articolato.Dinamica degli impianti funzionanti in regime periodico: definizione e calcolo del grado di irregolarità (metodi grafico ed analitico), volano. Squilibrio statico e dinamico dei rotori, equilibratura. b - SISTEMI CON ELEMENTI DEFORMABILI Sistemi ad un grado di libertà: vibrazioni libere, vibrazioni forzate con forza eccitatrice sinusoidale, isolamento dalle vibrazioni; vibrazioni forzate con eccitazione arbitraria. Sistemi a due gradi di libertà: vibrazioni libere, modi propri (matrici massa, rigidezza e smorzamento), vibrazioni forzate; smorzatore dinamico. Smorzamento proporzionale. Sistemi a molti gradi di libertà. Effetti delle vibrazioni. Ore totali e loro ripartizione: Numero totale di ore in cui si sviluppano nuovi argomenti: 64 Numero totale di ore in cui si svolgono esemplificazioni ed esercitazioni: 32 Numero totale di ore: 96 MATERIALE DIDATTICO • E. Funaioli, A. Maggiore, U. Meneghetti, “Lezioni di Meccanica Applicata alle Macchine”, Volume unico, Pàtron Editore, Bologna, 2005 (euro 29). Testo di riferimento per la teoria. • C. Ferraresi, T Raparelli, “Meccanica Applicata”, CLUT, Torino, 1997 (euro 26). Testo di complemento con molti esercizi su argomenti vari. • M. Guiggiani,"Generazione per Inviluppo di Ruote Dentate ad Evolvente", SEU, Pisa, 2005 (euro 1,90). Dispensa a cura del docente. • P. Pennacchi, L. Frosini, “Esercizi svolti di Meccanica Applicata alle Macchine”, CUSL, Milano. Testo con molti esercizi svolti. Altri testi di consultazione: • E. Ciulli, “Elementi di Meccanica”, Edizioni Plus, Pisa, 2003. • Doria, "Esercizi di Meccanica Applicata alle Macchine", Libreria Progetto, Padova. • P.Vigni, "Esercizi di Meccanica Applicata alle Macchine", Edizioni ETS, Pisa (fuori stampa). Meccanica Razionale I DOCENZA Docente: Prof. Giulio Mattei Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale “L. Lazzarino” Tel.: 050/2217211 Fax: 050/2217244 Collaboratore: Ing. Enrica Salvatici Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Tel.: 050/2217211 Fax: 050/2217244 FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Le finalita' del corso: 1. Fornire agli allievi una solida preparazione di base in Meccanica classica. Per conseguire questo obiettivo, il metodo usato è quello tipico della Meccanica <<razionale>> nell’impostazione Newtoniana (<<quae per demonstrationes accurate procedit>>). 2. Educare gli allievi ad un metodo di approccio ai problemi meccanici (e più in generale fisici) di interesse ingegneristico basato sui seguenti stadi: 2.1 associazione al problema di un modello matematico che tenga conto degli elementi essenziali, sfrondandolo da quelli di impatto trascurabile; 2.2 traduzione del suddetto modello in equazioni matematiche (algebriche, differenziali alle derivate ordinarie, differenziali alle derivate parziali, etc, a secondo della natura del problema), con l’uso dei principi e delle equazioni fondamentali della Meccanica classica; 2.3 soluzione (o tentativo di soluzione) delle equazioni del punto 2.2; 2.4 interpretazione meccanica (o, più in generale, fisica) dei risultati del punto 2.3. Obiettivi dell’insegnamento: La realizzazione al meglio delle finalità del corso esposte precedentemente. CONTENUTI DEL CORSO Teoria dei vettori Cinematica del punto e dei sistemi con un numero finito di gradi di libertà Statica e dinamica del punto materiale Premesse alla statica e alla dinamica dei sistemi con un numero finito di gradi di libertà Statica dei sistemi con un numero finito di gradi di libertà MATERIALE DIDATTICO Giulio Mattei – Lezioni di Meccanica Razionale- Servizio Editoriale Universitario di Pisa (pag. 441+XIV) [Azienda Regionale DSU –Pisa_ SEU, Vicolo della Croce Rossa, 5 56126 Pisa tel/fax 540120] MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame consiste in una prova orale, durante la quale vengono anche sottoposti agli allievi esercizi da risolvere contestualmente. Meccanica Razionale II DOCENZA Docente: Prof. Giulio Mattei Sede: Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale “L. Lazzarino” Tel.: 050/2217211 Fax: 050/2217244 Collaboratore: Ing. Enrica Salvatici Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Tel.: 050/2217211 Fax: 050/2217244 FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Le finalità del corso: 3. Fornire agli allievi una solida preparazione di base in Meccanica classica. Per conseguire questo obiettivo, il metodo usato è quello tipico della Meccanica “razionale” nell’impostazione Newtoniana (quae per demonstrationes accurate procedit). 4. Educare gli allievi ad un metodo di approccio ai problemi meccanici (e più in generale fisici) di interesse ingegneristico basato sui seguenti stadi: 4.1 associazione al problema di un modello matematico che tenga conto degli elementi essenziali, sfrondandolo da quelli di impatto trascurabile; 4.2 traduzione del suddetto modello in equazioni matematiche (algebriche, differenziali alle derivate ordinarie, differenziali alle derivate parziali, etc, a secondo della natura del problema), con l’uso dei principi e delle equazioni fondamentali della Meccanica classica; 4.3 soluzione (o tentativo di soluzione) delle equazioni del punto 2.2; 4.4 interpretazione meccanica (o, più in generale, fisica) dei risultati del punto 2.3. • Obiettivi dell’insegnamento: la realizzazione al meglio delle finalità del corso esposte precedentemente. CONTENUTI DEL CORSO • Dinamica dei sistemi con un numero finito di gradi di libertà • Meccanica dei sistemi continui deformabili MATERIALE DIDATTICO Giulio Mattei – Lezioni di Meccanica Razionale- Servizio Editoriale Universitario di Pisa (pag. 441+XIV) [Azienda Regionale DSU –Pisa_ SEU, Vicolo della Croce Rossa, 5 56126 Pisa tel/fax 540120] MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame consiste in una prova orale, durante la quale vengono anche sottoposti agli allievi esercizi da risolvere contestualmente. Metodi numerici per l’ingegneria DOCENZA Docente: Prof.ssa Rina Rebaudo Sede: Dipartimento di Matematica Applicata “U.Dini” Tel.: 050/500056- 050500065 Fax: 050/49344- 050554795 e-mail: [email protected] FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Il corso ha lo scopo di far acquisire agli allievi ingegneri la conoscenza dei principali metodi di calcolo relativi ad alcuni degli argomenti della matematica applicata, in modo da fornire algoritmi che possono essere esaminati criticamente in vista dell’applicazione alla soluzione di vari problemi numerici. CONTENUTI DEL CORSO Analisi dell’errore. Rappresentazione dei numeri su un calcolatore digitale. Cause e tipi di errore. Errore assoluto ed errore relativo. Stima del massimo errore commesso nel calcolo di una funzione. EQUAZIONI IN UNA INCOGNITA. Studio di una equazione f(X)= 0 : separazione ed approssimazione delle radici reali; metodi iterativi ad un passo ed analisi della convergenza. Equazioni algebriche e loro proprietà. ALGEBRA LINEARE. Richiami sulle principali proprietà dell’algebra delle matrici. Autovalori ed autovettori di una matrice quadrata; trasformazioni per similitudine, matrici a blocchi, matrici riducibili. Teoremi di localizzazione degli autovalori. Matrici convergenti, matrici diagonizzabili (condizioni di diagonalizzabilità). Norme vettoriali e matriciali. SISTEMI LINEARI. Metodi diretti di soluzione di un sistema lineare: metodi di Gauss, di Gauss-Jordan (e varianti) e di fattorizzazione. Malcondizionamento. Metodi iterativi, con particolare riferimento ai metodi di Jacobi e Gauss-Seidel. Risoluzione, nel senso dei minimi quadrati, di un sistema sovradimensionato. METODI NUMERICI PER IL CALCOLO DI AUTOVALORI. Metodo delle potenze; tecniche di deflazione; cenni ai metodi LR e QR. Metodi di Givens e di Jacobi per le matrici reali simmetriche. INTERPOLAZIONE ED APPROSSIMAZIONE. Espressione di una funzione mediante le differenze divise. Polinomi di interpolazione nella forma di Newton e di Lagrange ed espressione dell’errore. Interpolazione osculatoria con il polinomio di Hermite. Cenni ai metodi di approssimazione basati sulle funzioni spline. Metodo dei minimi quadrati. INTEGRAZIONE NUMERICA. Grado di precisione ed errore di una formula di quadratura. Formule di Newton-Cotes e loro generalizzazione. Stima dell’errore per estrapolazione. Cenni alle formule gaussiane. MATERIALE DIDATTICO P.Ghelardoni, G.Gheri, P.Marzulli: Elementi di calcolo numerico (reperibile via internet alla Home-Page all’indirizzo http://docenti.ing.unipi.it/d3253) P.Ghelardoni-G.Lombardi-R.Rebaudo:Calcolo numerico, E.T.S., Pisa (testi d’esame) MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame prevede una prova scritta ed una prova orale. Modellazione geometrica di componenti aeronautici DOCENZA Docente:Prof. Franco Rossi Sede: Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Tel: 050/2217239 Fax: 050/2217244 e-mail:[email protected] Collaboratori: Ingegnere Armando Viviano Razionale Sede: Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione e-mail: [email protected] FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Il corso ha lo scopo di illustrare i fondamenti delle metodologie matematiche e geometriche per la creazione di modelli computazionali in grado di rappresentare la geometria di oggetti di forma complessa e di forma libera . Saranno introdotti gli elementi teorici e pratici per la modellazione di curve e superficie mediante l’uso di strumenti CAD di tipo avanzato. Il corso si basa su un ciclo di lezioni a carattere teorico, integrate da esercitazioni, utilizzando i sistemi disponibili presso i laboratori della Facoltà. CONOSCENZE DI BASE: Per una proficua frequenza al corso, sono necessarie nozioni di base in analisi matematica , in geometria ed in teoria della rappresentazione grafica (proiezioni ortogonali ed assonometriche) CONTENUTI DEL CORSO 1. Generalità sulla modellazione degli elementi geometrici: 2. Curve, superficie e solidi: metodologie di costruzioni e definizione geometrica 3. Modellazione solida: metodologie di costruzione e definizione geometrica ; 4. Uso di strumenti CAD commerciali per la modellazione di curve, superficie, parti e assiomi. MATERIALE DIDATTICO Gli argomenti del corso sono essenzialmente riferiti al testo: Michael E. Mortenson “Geometric Modelling”Ed. John Wileg & Sons 1985 – traduzione italiana:“Modelli Geometrici in Computer Graphics” Ed. Mc Graw Hill, Libri Italia, 1989 Inoltre: Manuali d’uso di sistemi CAD ed eventuali dispense MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame consiste in una prova orale in cui saranno discussi criticamente gli argomenti svolti nell’ambito delle lezioni ed esercitazioni, al fine di verificare la competenza acquisita. Motori per aeromobili DOCENZA Docente: Prof. Fabrizio Paganucci Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale “L. Lazzarino” Tel: 050-2217211 e-mail: [email protected] FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Finalità del corso: Il corso intende fornire allo studente le nozioni fondamentali della propulsione aeronautica. Obiettivi dell’insegnamento: Conoscenza dei principi di funzionamento, delle applicazioni e manutenzione dei motori aeronautici a turbina a gas ed a pistoni. CONTENUTI DEL CORSO Principi di funzionamento dei motori a turbina a gas; classificazione; prestazioni ed applicazioni. Aero-termodinamica dei componenti: presa d’aria, compressore, camera di combustione, turbina, scarico. Criteri generali di progetto dei compressori e delle turbine. Impianti carburante, lubrificazione, indicazioni motore, APU. Motori a pistoni per impieghi aeronautici. Tecniche di monitoraggio dello stato del motore ed analisi dei guasti. Principali tecniche e strategie di manutenzione. MATERIALE DIDATTICO Dispense e bibliografia fornite dal docente. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME Prova scritta e colloquio. Progettazione di Strutture Aerospaziali I DOCENZA Docente: Prof.ssa Roberta Lazzeri Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale “L. Lazzarino” Tel.: 050/2217239 Fax: 050/2217244 e-mail: [email protected] FINALITÀ E OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO. Finalita’ del corso: L’insegnamento ha lo scopo di illustrare le caratteristiche di strumenti informatici per la modellazione solida e la rappresentazione grafica, a supporto anche dell’analisi strutturale e fluidodinamica, di tipiche strutture aeronautiche, istruendo gli allievi alla loro utilizzazione in un esercizio specifico di progetto. Obiettivi dell’insegnamento: Al termine del corso l’allievo deve essere capace di produrre un modello solido delle strutture da progettare e tutti gli elaborati grafici a supporto del progetto e necessari per l’analisi strutturale e fluidodinamica con particolare riferimento al metodo degli elementi finiti.. CONTENUTI DEL CORSO Modellazione parametrica di solidi. Sketcher e creazione di features. Creazione di parti. Creazione di assemblaggi. Modellazione avanzata (Blend, Sweep 3D, Sweep elicoidali, ecc.). Messa in tavola. Importazione ed esportazione di files tipo IGES. MATERIALE DIDATTICO. Manuale d’uso del codice di progettazione Pro/ENGINEER. MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME. L’esame consiste nella presentazione e discussione degli elaborati prodotti durante il corso. Progettazione di Strutture Aerospaziali II DOCENZA Docente: Prof. Mario Rosario CHIARELLI Sede: Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Tel: 050.2217253 Fax: 050.2217244 e-mail: [email protected] WEB: pagina personale sul sito della Facoltà di Ingegneria FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Mediante l'uso di un codice di calcolo commerciale vengono presentati alcuni aspetti che riguardano le tecniche di schematizzazione di problemi tratti dalla ingegneria delle strutture. L'insegnamento ha lo scopo di fornire allo studente la capacità pratica di produrre modelli numerici (a vari livelli di complessità) per l'analisi e lo studio preliminare del comportamento sotto carico di strutture di impiego aerospaziale o di parti di esse. CONTENUTI DEL CORSO Lezioni teoriche. Esempi di discretizzazione di problemi strutturali. Formulazione diretta del metodo degli elementi finiti (cenni ed esempi). Formulazione variazionale del metodo degli elementi finiti (cenni ed esempi). Costruzione della matrice di rigidezza di un elemento asta 2D (esempi applicati a travature reticolari piane). Elemento asta 3D: matrice di rigidezza. Elemento trave 2D: costruzione della matrice di rigidezza. Funzioni di forma. Struttura della matrice di rigidezza di telai piani. Elementi finiti bidimensionali: funzioni di forma bilineari. Coordinate isoparametriche. Elementi isoparametrici (esempi). Matrice jacobiana. Cenni alle tecniche di integrazione numerica. Matrice di rigidezza di un elemento finito 3D (calcolo simbolico). Cenni all'elemento finito 3D di tipo "guscio". Cenni alla teoria della meccanica della frattura lineare ed elastica. Cenni ai metodi di calcolo numerici di problemi di instabilità dell'equilibrio. Esercitazioni in aula informatica. Esempi guidati di modellazione e analisi di strutture reticolari piane e tridimensionali (elementi asta). Esempi guidati di modellazione e analisi di telai piani e tridimensionali (elementi trave). Esempi guidati di modellazione e analisi di problemi strutturali piani (elementi finiti 2D). Esempi guidati di modellazione e analisi di problemi strutturali 3D (strutture assialsimmetriche, elementi solidi 3D, strutture a guscio). Esempi di modellazione e analisi di strutture di impiego aerospaziale: cassoni alari, sezioni di fusoliera. MATERIALE DIDATTICO Appunti delle lezioni preparati dal docente SAEED MOAVENI: "Finite Element Analysis - Theory and Application with ANSYS" Manuali del Codice di Elementi Finiti ANSYS MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L'esame consiste in una prova pratica di analisi di un problema strutturale, da svolgersi al calcolatore, seguita dalla discussione del metodo di schematizzazione adottato (tipo di elementi adottati, schematizzazione delle condizioni di carico e di vincolo, caratteristiche dei materiali) e dei risultati ottenuti (deformate, distribuzione delle tensioni, ecc.). Al termine della prova pratica vengono poste alcune domande di teoria sui contenuti del corso. Propulsione aerospaziale DOCENZA Docente: Prof. Fabrizio Paganucci Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale L. Lazzarino Tel: 050-524411 Fax: 050-534444 e-mail: [email protected] FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Finalità del corso: Il corso intende fornire allo studente le nozioni fondamentali della propulsione aeronautica e spaziale. Obiettivi dell’insegnamento: Conoscenza dei principi di funzionamento, delle applicazioni e manutenzione dei motori a turbina a gas, a pistoni ed a razzo. CONTENUTI DEL CORSO Il corso costituisce la seconda parte di “Termodinamica Applicata / Propulsione Aerospaziale” (ii146). Il corso è susseguente a quello di Termodinamica Applicata, svolto nel primo semestre. Motori per aeromobili a turbina a gas. Principi di funzionamento; classificazione; prestazioni ed applicazioni. Aero-termodinamica dei componenti: presa d’aria, compressore, camera di combustione, turbina, scarico. Impianti: carburante, lubrificazione, indicazioni motore, APU. Nozioni su tecniche e procedure di manutenzione. Motori per aeromobili a pistoni. Concetti fondamentali sul funzionamento, le prestazioni e le applicazioni. Motori per applicazioni spaziali. Principi basilari di funzionamento; classificazione (endoreattori chimici a propellente liquido, solido, misto; propulsione elettrica); prestazioni ed applicazioni. MATERIALE DIDATTICO dispense e bibliografia fornite dal docente. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME Prova scritta e colloquio. Scienza delle costruzioni I DOCENZA: Terzo anno del Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale (Applicativo) Docente: Prof. Mario Rosario CHIARELLI Sede: Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Tel: 050.2217253 Fax: 050.2217244 e-mail: [email protected] WEB: pagina personale sul sito della Facoltà di Ingegneria FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Mediante l'esame dei risultati della teoria classica della elasticità vengono forniti allo studente gli strumenti di base per la comprensione degli effetti della deformabilità sul comportamento statico di strutture traviformi. Vengono inoltre presentati i metodi di calcolo per le determinazione delle variabili globali di deformazione e delle caratteristiche della sollecitazione che si sviluppano in strutture traviformi sotto l'azione di carichi esterni. Per lo studente l'acquisizione di tali conoscenze di base sono fondamentali per lo studio di strutture di impiego aeronautico poiché i modelli teorici elementari di tali strutture si rifanno essenzialmente alla teoria classica delle travature elastiche. CONTENUTI DEL CORSO Richiami di elementi di algebra vettoriale. Richiami di statica. Sistemi di forze equivalenti. Asse centrale di un sistema di forze. Equazioni cardinali della statica. Il principio dei lavori virtuali applicato allo studio dell'equilibrio di un corpo rigido e di sistemi di corpi rigidi. Strutture a deformabilità concentrata: definizioni ed esempi applicativi. Statica delle travature elastiche: definizione di trave. Variabili globali di deformazione e caratteristiche della sollecitazione. Analisi cinematica e statica di sconnessioni e vincoli. Diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione e relative proprietà analitiche. Conseguenze statiche delle condizioni di simmetria. Equazioni indefinite dell'equilibrio per travi ad asse rettilineo. Equazioni costitutive per materiali elastici e lineari. Il principio dei lavori virtuali per le travature elastiche. Analisi di strutture reticolari. Calcolo di incognite iperstatiche. Metodo delle forze e metodo degli spostamenti per la soluzione di problemi iperstatici. Definizione e calcolo dei coefficienti di influenza di flessibilità. Cenni a modelli di tipo traviforme per lo studio preliminare di elementi strutturali di impiego aeronautico. MATERIALE DIDATTICO Appunti delle lezioni preparati dal docente R. M. RIVELLO: "Theory and analysis of flight structures" T.H.G. MEGSON: "Aircraft structures for engineering students" MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L'esame si compone di una prova scritta ed una prova orale. Nel corso della prova scritta (durante la quale vengono assegnati uno o due esercizi scritti) lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di determinare lo stato di sollecitazione e le deformate di modelli di strutture realizzate con travi. Durante la prova orale vengono discussi i risultati della prova scritta ed alcuni elementi di teoria trattati durante lo svolgimento del corso. Scienza delle costruzioni I DOCENZA Docente: Prof. Stefano Bennati Dipartimento di Ingegneria Strutturale Tel: 050-835711 Fax: 050-554597 e-mail: [email protected] Esercitazioni in aula: Ing. Riccardo Barsotti, Ing. Aurelio Braconi Tutori: Prof. Ing. Stefano Bennati, Ing. Riccardo Barsotti, Ing. Aurelio Braconi. FINALITÀ E OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Il corso ha lo scopo di consentire allo studente di apprendere la capacità di modellare e di analizzare il comportamento meccanico dei più comuni organismi resistenti presenti nelle costruzioni. L’insegnamento in aula prevede lezioni, destinate alla presentazione e alla discussione dei contenuti e dei metodi di maggior rilievo, ed esercitazioni, nelle quali gli stessi contenuti e metodi vengono sviluppati nei loro aspetti più legati alle applicazioni. Oltre alle lezioni e alle esercitazioni, è prevista una attività di tutorato, nell’ambito della quale gli studenti sono suddivisi in gruppi alfabetici, ciascuno affidato ad un tutore. Inoltre, durante il corso sono tenute una prova scritta preliminare e due prove scritte sostitutive. La prima prova ha carattere preliminare e ha per oggetto l’analisi cinematica delle strutture e i sistemi staticamente determinati. La prima prova scritta sostitutiva ha per oggetto la soluzione dei sistemi staticamente non determinati mediante i metodi cosiddetti delle forze, della deformazione e della linea elastica; la seconda prova scritta sostitutiva i problemi di instabilità elastica e di meccanica dei solidi. Se le due prove scritte risultano almeno sufficienti sono considerate sostitutive della prova scritta finale. In particolare, le votazioni della seconda e della terza prova sostituiscono quella relativa alla prova scritta finale. CONTENUTI DEL CORSO Introduzione ai problemi, ai contenuti e ai metodi della Scienza delle Costruzioni. Il modello rigido e il modello lineare dell’equilibrio. Unicità della soluzione e sua dipendenza lineare dai dati. Considerazioni critiche, controindicazioni ed effetti collaterali nell’uso del modello lineare. Alcune note storiche. TEORIA TECNICA DELLE TRAVI ELASTICHE. Cap. 1. Generalità. – Nozione di trave. Vincoli agenti sulla trave e sui sistemi di travi, o travature, e loro molteplicità. Travature cinematicamente labili, isodeterminate e iperdeterminate. Carichi attivi agenti sulle travi e reazioni vincolari. Sconnessioni e loro molteplicità. Equazioni globali di equilibrio ed equazioni di sconnessione. Sistemi staticamente incompatibili, determinati ed indeterminati. Grado di indeterminazione statica. Matrice statica. Relazioni tra il problema statico e il corrispondente problema cinematica. Le caratteristiche della sollecitazione ed i loro diagrammi cartesiani e convenzionali. Equazioni differenziali di equilibrio delle travi ad asse rettilineo e ad asse curvilineo. Travature reticolari e loro aspetti specifici. Travature reticolari a nodi canonici e a sezioni canoniche. I metodi dei nodi e quello delle sezioni. Cap. 2. Travature elastiche. –Misure locali di deformazione: nozione di estensione, di curvatura, di scorrimento angolare; relazioni cinematiche nel caso di piccoli spostamenti e piccole deformazioni. Il caso delle travi linearmente elastiche. il metodo della linea elastica. Unicità e linearità della soluzione: applicazione del principio di sovrapposizione degli effetti. Il metodo delle forze. Il teorema dei lavori virtuali per le travi deformabili. Equazioni di Muller-Breslau e coefficienti di influenza. Effetti delle variazioni termiche e dei difetti geometrici. Sistemi elastici con simmetria (o antisimmetria) assiale e con simmetria (o antisimmetria) polare. Il metodo degli spostamenti come metodo duale di quello delle forze. Cap. 3. Introduzione ai fenomeni di instabilità elastica. - Perdita di stabilità della soluzione di equilibrio elastico e perdita di unicità per diramazione. Metodo di Eulero o degli equilibri adiacenti. Nozione di carico critico euleriano. Il caso dell’instabilità flessionale. Determinazione del carico critico euleriano e sua dipendenza dalle condizioni di vincolo. Nozioni di lunghezza libera di inflessione e di snellezza. MATERIALE DIDATTICO S. BENNATI : Lezioni di Scienza delle Costruzioni, parte I : Introduzione alla Teoria delle Strutture, SEU, Pisa, 1996. O. BELLUZZI : Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Zanichelli, 1972. M. CAPURSO : Lezioni di Scienza delle Costruzioni, Pitagora Ed., 1971. TIMOSHENKO and GERE, Theory of Elastic Stability, Mc Graw-Hill, 1961. Altri riferimenti bibliografici S. TIMOSHENKO : History of Strength of Materials, Mac Graw-Hill, 1953. E. BENVENUTO : La Scienza delle Costruzioni e il Suo Sviluppo Storico, Sansoni, 1981. A.E.H. LOVE : A Treatise on the Mathematical Theory of Elasticity, Historical Introduction, Dover, 1944. MODALITÀ DELLA PROVA D’ESAME FINALE L’esame costituisce un insegnamento integrato con Scienza delle Costruzioni I pertanto le modalità dell’esame unico sono nella sezione specifica a seguire. Scienza delle costruzioni II DOCENZA Docente: Prof. Stefano Bennati Sede: Dipartimento di Ingegneria Strutturale Tel: 050-835711 Fax: 050-554597 e-mail: [email protected] Esercitazioni in aula: Ing. Riccardo Barsotti, Ing. Aurelio Braconi Tutori: Prof. Ing. Stefano Bennati, Ing. Riccardo Barsotti, Ing. Aurelio Braconi. FINALITÀ E OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Il corso ha lo scopo di consentire allo studente di apprendere la capacità di modellare e di analizzare il comportamento meccanico dei più comuni organismi resistenti presenti nelle costruzioni. L’insegnamento in aula prevede lezioni, destinate alla presentazione e alla discussione dei contenuti e dei metodi di maggior rilievo, ed esercitazioni, nelle quali gli stessi contenuti e metodi vengono sviluppati nei loro aspetti più legati alle applicazioni. Oltre alle lezioni e alle esercitazioni, è prevista una attività di tutorato, nell’ambito della quale gli studenti sono suddivisi in gruppi alfabetici, ciascuno affidato ad un tutore. Inoltre, durante il corso sono tenute una prova scritta preliminare e due prove scritte sostitutive. La prima prova ha carattere preliminare e ha per oggetto l’analisi cinematica delle strutture e i sistemi staticamente determinati. La prima prova scritta sostitutiva ha per oggetto la soluzione dei sistemi staticamente non determinati mediante i metodi cosiddetti delle forze, della deformazione e della linea elastica; la seconda prova scritta sostitutiva i problemi di instabilità elastica e di meccanica dei solidi. Se le due prove scritte risultano almeno sufficienti sono considerate sostitutive della prova scritta finale. In particolare, le votazioni della seconda e della terza prova sostituiscono quella relativa alla prova scritta finale. CONTENUTI DEL CORSO Introduzione ai problemi, ai contenuti e ai metodi della Scienza delle Costruzioni. Il modello rigido e il modello lineare dell’equilibrio. Unicità della soluzione e sua dipendenza lineare dai dati. Considerazioni critiche, controindicazioni ed effetti collaterali nell’uso del modello lineare. Alcune note storiche. ELEMENTI DI MECCANICA DEI SOLIDI DEFORMABILI E DI ELASTICITA’ LINEARE. Cap. 1. Deformazioni e tensioni nei solidi. –Misure locali di deformazione. Deformazioni piccole o infinitesime. Il tensore di deformazione infinitesima. Equazioni di compatibilità di Saint-Venant. Le forze di contatto interne e il principio delle sezioni di Eulero. Il principio delle tensioni di Cauchy e la definizione del vettore tensione. Teorema del tetraedro di Cauchy-Poisson. Componenti speciali di tensione e matrice delle componenti di tensione. Tensione normale e tensione tangenziale. Campi di sforzo equilibrati o ammissibili. Il tensore degli sforzi. La rappresentazione di Mohr dello stato di tensione: piano delle tensioni. Nozioni di spostamento virtuale e di lavoro virtuale. Teorema dei lavori virtuali. Cap. 2. Equazioni costitutive dei materiali elastici. – Materiali elastici e materiali elastici lineari. Matrice dei moduli elastici. Nozione di omogeneità. Materiali iperelastici lineari. Equazioni costitutive dei materiali ortotropi. Materiali isotropi: equazioni di Lamé e costanti elastiche di Lamé. Inversione delle equazioni di Lamé e costanti elastiche tecniche. Cap. 3. Il Problema dell’equilibrio elastico. – Formulazione del problema dell’equilibrio per un corpo costituito da un materiale iperelastico lineare ed equazioni di campo e condizioni al bordo che lo definiscono. Teorema di unicità di Kirchhoff. Teorema di reciprocità di Betti e teorema di Maxwell. Teorema di Lamé – Clapeyron. Formulazioni variazionali. Cap 4. Il Problema di De Saint-Venant. – Ipotesi geometriche, costitutive e meccaniche che lo definiscono. Le soluzioni speciali di De Saint-Venant. La torsione pura, lo sforzo normale semplice e la flessione retta: campi di spostamento e di sforzo. Rigidezza estensionale, rigidezza torsionale e rigidezza flessionale. La flessione composta (flessione e taglio). Espressioni approssimate delle tensioni tangenziali: formula di Jourawski. Nozione di centro di taglio e di asse di torsione. Altre condizioni di carico: la flessione deviata e lo sforzo normale eccentrico. I teoremi della flessione deviata. Nozione di nocciolo centrale di inerzia. Il postulato di De Saint-Venant e il significato universale delle soluzioni speciali. Cap.5. Crisi dei materiali elastici. – Aspetti fenomenologici. Nozioni di dominio elastico e di superficie limite. Criterio di Tresca o della massima tensione tangenziale.. Criterio di Von Mises: interpretazione di Huber-Henky e criterio della massima energia distorcente; interpretazione di Nadai e criterio della massima tensione tangenziale ottaedrale; interpretazione di Novozhilov e criterio di massima tensione tangenziale media. Criterio di Galileo per i materiali fragili. Criterio di Coulomb per i materiali incoerenti. Cap.6. Verifiche di resistenza. – Nozioni di tensione ideale, di coefficiente di sicurezza e di tensione ammissibile. Applicazione dei criteri di Tresca e di Von Mises alle travature. MATERIALE DIDATTICO O. BELLUZZI : Scienza delle Costruzioni, Vol. 1, Zanichelli, 1972. M. CAPURSO : Lezioni di Scienza delle Costruzioni, Pitagora Ed., 1971. Altri riferimenti bibliografici A. SOLLAZZO E S. MARZANO : Scienza delle Costruzioni, Vol. 2, UTET, 1988 S. TIMOSHENKO : History of Strength of Materials, Mac Graw-Hill, 1953. E. BENVENUTO : La Scienza delle Costruzioni e il Suo Sviluppo Storico, Sansoni, 1981. A.E.H. LOVE : A Treatise on the Mathematical Theory of Elasticity, Historical Introduction, Dover, 1944. I.S. SOKOLNIKOFF : Mathematical Theory of Elasticity, Mc Graw-Hill, 1956. MODALITÀ DELLA PROVA D’ESAME FINALE L’esame costituisce un insegnamento integrato con Scienza delle Costruzioni II pertanto le modalità dell’esame unico sono nella sezione specifica a seguire. Scienza delle costruzioni I & II DOCENZA Docente: Prof. Stefano Bennati MODALITÀ DELLA PROVA D’ESAME FINALE La prova d’esame finale comprende una prova scritta ed una prova orale. Lo studente è pregato di iscriversi presso la segreteria del Dipartimento di Ingegneria Strutturale sia alla prova scritta che a quella orale entro il giorno precedente la data delle prove stesse. 1. Prova scritta. La prova scritta, della durata di circa cinque ore, è suddivisa in due parti. Nella prima, della durata di circa 40 minuti, lo studente deve rispondere ad alcuni quesiti di carattere teorico; nella seconda lo studente deve risolvere alcuni problemi riconducibili alla alla teoria tecnica delle travi elastiche, alla meccanica dei solidi e all’instabilità delle strutture: le scelte e i passaggi cruciali della soluzione vanno adeguatamente motivati; i calcoli vanno svolti su fogli separati da unire agli altri al momento della consegna. Lo studente può decidere di rinunciare alla consegna fino a mezz’ora prima del termine della prova. La prima parte della prova (quella relativa ai quesiti), durante la quale non è consentito consultare libri, manuali o appunti relativi all’oggetto della prova scritta, viene valutata separatamente nel corso della successiva prova orale. La seconda parte della prova scritta (quella relativa ai problemi) viene valutata ricorrendo ai giudizi sintetici indicati nel seguito con la corrispondente valutazione in trentesimi: A: eccellente (≥ 27/30); B: buono (24-26/30); C: pien. sufficiente (21-23/30); D: appena sufficiente (18-20/30); E/D: sufficienza dubbia (ammissione alla prova orale con riserva) E: insufficiente (< 16/30); F: gravemente insufficiente (< 10/30). Se la seconda parte della prova scritta è insoddisfacente (ovvero, se la valutazione è insufficiente o gravemente insufficiente), lo studente non è ammesso, di regola, alla successiva prova orale. Lo studente che abbia sostenuto una prova scritta con esito negativo è sconsigliato dal sostenere quella immediatamente successiva della stessa sessione. 3. Prova orale. La prova orale deve essere sostenuta nello stesso appello di quella scritta, oppure in uno dei due immediatamente successivi della stessa sessione di quella scritta. 3. Prove sostitutive in itinere. Sono previste alcune prove scritte in itinere, sostitutive della parte della prova scritta dedicata alla soluzione di problemi relativi alla teoria tecnica delle travi elastiche. Le informazioni relative saranno comunicate agli studenti in aula e attraverso avvisi visibili in rete sulla home page del docente (http://www2.ing.unipi.it/~d5660/). Tecnologia delle costruzioni aeronautiche I DOCENZA Docente: Prof. Gian Carlo Barsotti Sede: Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Tel.: 050/2217211 Fax: 050/2217244 e-mail: [email protected] Collaboratori: ing. Fabio Ceccanti, Andrea Passaro, Emilio Rapposelli. Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Tel.: 050/2217211 Fax: 050/2217244 FINALITA’ E OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO. Finalita’ del corso: L’insegnamento ha lo scopo di far acquisire all’allievo gli elementi necessari alla rappresentazione di elementi di tipico impiego nella costruzione di aeromobili e alla costruzione di macchine in generale, facendo costante riferimento alla normativa ISO. Introduzione all’utilizzazione di pacchetti di progettazione assistita dal calcolatore. Obiettivi dell’insegnamento: Al termine del corso l’allievo deve essere capace di leggere correttamente un disegno tecnico e deve essere in grado di realizzare viste, sezioni, e disegni costruttivi di particolari meccanici. CONTENUTI DEL CORSO. Metodi di rappresentazione: metodo di Monge, assonometria. Rappresentazione e quotatura di particolari meccanici. Tolleranze di lavorazione. Collegamenti (filettatura, chiodatura, saldatura ecc.) Collegamenti albero-mozzo (chiavette, linguette, profili scanalati) Cuscinetti di strisciamento. Cuscinetti di rotolamento. Ruote dentate (cenni) Introduzione al pacchetto di progettazione Pro-E MATERIALE DIDATTICO. Lezioni di Disegno di Macchine – S. Barsali, G.C. Barsotti, U. Rosa. Ed. S. Marco Lucca MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME. L’esame consiste in una prova scritta (viste e sezioni di semplici complessivi, disegno costruttivo di particolari) e di una prova orale. Tecnologia delle costruzioni aeronautiche II DOCENZA Docente: Prof. Agostino Lanciotti Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Tel 0502217211 Fax 0502217244 Collaboratore: Ing. Claudia Polese Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale Tel 0502217211 Fax 0502217244 FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Finalità del Corso: Consentire allo studente, partendo dai requisiti di una struttura aeronautica, di stabilire il miglior processo produttivo per la costruzione della struttura stessa. Obiettivi dell’insegnamento: L'insegnamento ha lo scopo di illustrare le tecnologie utilizzate per la costruzione, sia in materiale metallico che in materiale composito, di componenti di velivoli, illustrando parallelamente i requisiti e le peculiarità delle strutture aeronautiche. CONTENUTI DEL CORSO Materiali di impiego aeronautico: situazione attuale e sviluppi futuri. Architettura dei velivoli. Tecniche di fabbricazione: Fonderia. Lavorazioni per deformazione plastica. Lavorazione delle lamiere. Lavorazioni per asportazione di truciolo. Resistenza a fatica, frattura e corrosione delle strutture aeronautiche. Tecniche di giunzione: Chiodatura. Incollaggio. Saldatura e brasatura. Diffusion bonding e superplastic forming. Lavorazioni non convenzionali: Fresatura chimica. Elettroerosione. Materiali compositi Assemblaggio delle strutture Controlli non distruttivi MATERIALE DIDATTICO Dispense del Docente MODALITÀ DI SVOLGIMENTO ESAME Prova orale. Teoria dei Segnali DOCENZA Docente: Prof.ssa Maria Greco Sede: Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Tel: 050-2217620 Fax: 050-2217522 e-mail: [email protected] WEB: www.ing.unipi.it/~d9571 FINALITÀ ED OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Nel corso viene affrontata la rappresentazione dei segnali continui nel dominio della frequenza (trasformata di Fourier) ed esaminata la possibilità di convertire un segnale analogico in uno discreto per mezzo dell’operazione di campionamento. Si procede con la caratterizzazione dei sistemi lineari e tempo-invarianti, attraverso la risposta impulsiva e quella in frequenza. Viene poi introdotta la teoria assiomatica della probabilità, per poter affrontare lo studio dei processi aleatori, della loro caratterizzazione spettrale e della elaborazione attraverso sistemi lineari. L’obiettivo è quindi di mettere gli allievi in grado di avere familiarità con l’analisi spettrale dei segnali, con i modelli probabilistici fondamentali, e di applicare la teoria dei processi aleatori all’estrazione di informazioni utili da dati rumorosi. CONTENUTI DEL CORSO ANALISI DEI SEGNALI E DEI SISTEMI NEL DOMINIO DELLA FREQUENZA – Energia e potenza di un segnale. Trasformata serie di Fourier, trasformata continua. Campionamento dei segnali. Spettro di ampiezza e fase; proprietà degli spettri. Risposta impulsiva e in frequenza di un sistema lineare e tempo-invariante. Filtri ideali. Distorsioni lineari di ampiezza e fase ELEMENTI DI TEORIA DELLA PROBABILITA’ – Concetto di esperimento casuale e di evento. Probabilità come limite della frequenza di presentazione. Probabilità condizionata e congiunta. Teoremi della probabilità totale e di Bayes. VARIABILI ALEATORIE – Definizione di v.a. continue e discrete. Funzione di distribuzione e densità di probabilità. Sistemi di v.a.: funzione di distribuzione congiunta, densità di probabilità congiunta e condizionata. Medie e momenti. Esempi di distribuzioni: uniforme, Gaussiana, esponenziale. Il teorema fondamentale della probabilità e il teorema del limite centrale. PROCESSI ALEATORI – Definizione. Processi stazionari in senso stretto e lato. Processi ergodici. Funzione di autocorrelazione e densità spettrale di potenza. Processi Gaussiani. Applicazione dei processi a sistemi lineari tempo invarianti. MATERIALE DIDATTICO M. Luise, G.M. Vitetta, A.A. D’amico, Teoria dei segnali analogici, McGraw-Hill, 2005 L. Verrazzani, Appunti di teoria dei segnali per Ingegneri Aerospaziali, ETS, 2002. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME Orale Termodinamica applicata DOCENZA Docente: Prof. Walter Grassi Sede: Dipartimento di Energetica Tel. 050.569646 Fax 050.830116 E. mail: [email protected] FINALITÀ E OBIETTIVI DELL’INSEGNAMENTO Le finalità del corso Il corso vuole fornire le basi metodologiche per effettuare i bilanci di massa e di energia per i sistemi chiusi ed aperti, fondamentali per qualunque componente e processo tecnologico, e per la valutazione dei rendimenti dei principali processi ciclici.. Obiettivi dell’insegnamento: L'insegnamento ha lo scopo di fornire agli studenti gli elementi fondamentali della Termodinamica indispensabili per la comprensione dei principi di funzionamento e l’analisi delle prestazioni dei propulsori aeronautici e spaziali. CONTENUTI DEL CORSO Considerazioni generali sulle nozioni di equilibrio termodinamico e sulla definizione di sistema e della sua frontiera, volume di controllo. Equazione di stato e richiami sui gas ideali. I° Principio della termodinamica per i sistemi chiusi ed aperti. Grandezze di stato e di scambio. Secondo Principio della Termodinamica. Ciclo di Carnot. Temperatura termodinamica assoluta. Diseguaglianza di Clausius ed entropia. Equazione di Bernouilli generalizzata. Proprietà delle sostanze pure. I cambiamenti di fase. Cicli diretti ed inversi, ciclo di Carnot come ciclo di riferimento, temperatura equivalente di scambio. Cicli ad aria standard. Cicli: Otto, Diesel, Brayton (senza rigenerazione, con rigenerazione parziale e completa, sue applicazioni in campo aeronautico), Rankine ed Hirn. Effetti delle irreversibilità sui cicli, rendimenti isoentropici di compressione ed espansione. Elementi di trasmissione del calore. Conduzione: postulato di Fourier, equazione di Fourier e sue applicazioni a casi semplici, numero di Biot e sistemi a parametri concentrati. Convezione naturale e forzata. Legge di Newton. Numeri di Nusselt, Prandtl, Reynolds, Grashof e correlazioni di scambio termico. Irraggiamento: le leggi principali del corpo nero. Corpi grigi. MATERIALE DIDATTICO. Testi consigliati: Y.A. Cengel ”Termodinamica e trasmissione del calore” McGraw Hill, A. Cavallini – L. Mattarolo “Termodinamica Applicata” Cleup Padova, C. Bonacina – A. Cavallini – L. Mattarolo “Trasmissione del Calore” Cleup Padova, con eventuali integrazioni fornite dal docente. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame consiste in una prova orale in cui viene verificata la preparazione teorica del candidato e la sua capacità di risolvere semplici esercizi sulle tematiche del corso. ORGANI DI INDIRIZZO E GESTIONE DEL CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA AEROSPAZIALE IL PRESIDENTE Il Presidente del corso di studio presiede e coordina l’attività del consiglio di corso di studio e sovrintende all’esecuzione della linea d’indirizzo “politico” che il corso intende seguire (rif. Normativo art. 28 Statuto Università di Pisa). Il presidente del Consiglio Aggregato dei corsi di Laurea in Ingegneria Aerospaziale è il Prof. Agostino Lanciotti. Il vicepresidente del corso è il Prof. Carlo Angelini. La sede dell’ufficio di presidenza è presso il Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale, Via G. Caruso. Questi i riferimenti telefonici: Tel. 050 2217211/ Fax 0502217244 IL CONSIGLIO DI CORSO DI STUDIO Il consiglio di corso di studio è l’organo collegiale formato (Art 27 Statuto), dai garanti del corso di studio, da tutti gli altri docenti che hanno un insegnamento nel corso, dal coordinatore didattico, da i rappresentanti degli studenti. Il Consiglio, considerate le risorse umane e materiali disponibili, programma l’attività didattica in maniera tale da garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati con efficienza ed efficacia IL COORDINATORE DIDATTICO Il Coordinatore didattico svolge attività di supporto alla didattica, attività di gestione del corso di studio e collegamento tra tutti i protagonisti coinvolti nella realtà del Corso di laurea. Docenti, studenti, mondo del lavoro, associazioni, strutture universitarie possono trovare il loro punto d’incontro attraverso le attività gestite da questa figura. Il coordinatore didattico per il Corso di Ingegneria Aerospaziale è la Dott.ssa Giovanna Nencioni, l’ufficio di riferimento si trova presso il Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale, Tel 0502217275; Fax 0502217244; e – mail: [email protected]