Classica + IN REGALO IL SUPPLEMENTO ! ne A! azio OVinform NU + ! ne gi pa Anno XXXIX N. 433 Tecnica, sport, informazione e cultura SPECIALE BOSTON IACP 2006 PROVE Beretta Urika 2 Para C6.45 Carry LDA Mensile - N. 12 Dicembre 2006 - Italy 5,50 - Spedizione in A. P. - D. L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art. 1c. 1, DCB Firenze2 - Contiene I.R. LUNGHE Benelli M2 e M4 FAMARS Kipplauf Truvelo Neosted FACCIA A FACCIA SIG Mosquito vs Walther P22 LEGGE Poligoni privati Confrontarsi con la Pubblica Amministrazione 32 PAGINE CORTE LISTINI RIFERIMENTI UTILI FN F Five-seveN ive-seveN EDITORIALE OLIMPIA la cultura del tempo libero 100 | Diana ARMI Benelli M2 e M4 COMBAT SHOTGUN Gli interventi specialistici delle Forze dell’Ordine e le missioni di Peace Keeping vedono l’impiego sempre più frequente di armi a canna liscia in calibro 12. Con i suoi modelli M2 e M4 Benelli propone due offerte ben diverse per coprire il ruolo di moderno Combat Shotgun. Quale scegliere? di Giuliano Cristofani – foto di Matteo Brogi I corti fucili a canna liscia, conosciuti come Trench o Riot Gun, sono sempre stati impiegati dagli statunitensi sia in ambito civile che militare, ma non hanno mai avuto molto successo in Europa. Negli ultimi anni però sono mutati gli scenari operativi, e si è avuta anche un’evoluzione della specie, che ha dato vita alla cosiddea famiglia dei Combat Shotgun, fucili a canna corta e liscia, normalmente semiautomatici, cui si richiedono doti di resistenza, affidabilità e facilità di smontaggio tipiche di un’arma militare. Per oenere un Combat Shotgun non basta certo apportare modifiche cosmetiche a progei nati per l’impiego venatorio: ecco perché i prodoi che hanno avuto successo in questo campo sono praticamente solo un paio e, guarda caso, portano il nome Benelli. L’azienda di Urbino si è praticamente da sempre interessata al seore del Law Enforcement, allestendo armi basate sul sistema inerziale, in particolare gli M1 e gli M3, a funzionamento misto auto e pompa. Nel 1998 la Casa ha deciso di presentare anche un’arma tua nuova basata stavolta sul sistema a presa di gas, l’M4, in modo da poter superare i severissimi test dei Marines che richiedevano un nuovo Combat Shotgun. Benelli aveva fino ad allora prodoo solo armi inerziali e per il nuovo fucile non ha quindi potuto semplicemente apportare modifiche ad un’arma preesistente e non ha certo voluto copiare da altri: si è quindi progeato ex novo l’intero sistema di prelievo dei gas, meendo in discussione idee consolidate e guardando solo alla totale affidabilità e robustezza del fucile, finendo con il realizzare un qualcosa di veramente innovativo e funzionale: inutile dire che il concorso dei Marines è stato vinto proprio da Benelli ed il suo M4 è stato adoato come XM1014. Il nuovo sistema a presa gas però non è stata riutilizzato nel seore civile, perché gli inerziali della casa sono già decisamente al top ed inoltre permeono notevoli risparmi ponderali; comunque il sistema è servito in seguito come base di partenza per la realizzazione della carabina ARGO. Ultimamente, Benelli ha ritoccato il look delle proprie armi ed anche la linea M1 ne è stata interessata, dando vita alla famiglia degli M2, disponibili in vari l’allestimenti, tra cui il Tactical. Perciò Benelli propone due armi simili esteticamente ma ben diverse meccanicamente, come Combat Shotgun. Anche i mirini sono molto simili: a palo quello dell’M2 e prismatico quello dell’M4. Entrambe le armi montano strozzatori intercambiabili Diana ARMI | 101 Sopra, a destra, prodotta dall’italiana LPA, la diottra è registrabile sia in deriva che in alzo. Sotto, a sinistra, la pistola dell’M4 è ricoperta di gomma e permette una presa salda anche con mani sudate. L’impugnatura dell’M2 presenta invece una superficie alle palline da Golf, con buona grippabilità. Lo spigolo subito dietro il pulsante di sicura potrebbe però essere più raccordato A destra, l'M2 viene consegnato con un kit per la variazione della piega e del vantaggio. L’esauriente libretto di manutenzione spiega nel dettaglio le varie combinazioni che è possibile ottenere 102 | Diana ARMI Inevitabile meerle a direo confronto, per valutarne differenze e particolarità: abbiamo sparato più di mille colpi con ciascuno, tralasciando volontariamente qualsiasi intervento di pulizia e manutenzione per oltre due mesi. Le due armi presentano dei trai comuni: la canna cortissima (47 cm), il serbatoio che arriva fino alla volata, le mire robuste e regolabili, ma per il resto le differenze sono notevoli. L’M4 ha un’aria professionale e marziale: è stato concepito come strumento “da lavoro”, per cui la forma segue la funzione e non sono presenti accorgimenti tesi ad ingentilirne l’estetica; la finitura è opaca, con le parti metalliche sabbiate e finite in un colore antracite scuro. La disposizione molto arretrata del sistema di prelievo dei gas ha consentito di mantenere sottile la sezione dell’astina, costituita da due semigusci in materiale sintetico che sono traenuti da una tazza metallica dalla parte del castello e da un grosso bicchiere saldato a circa metà canna. Il serbatoio è un tubo che può contenere da 6 a 7 cartucce, a seconda della loro lunghezza. Funzionale anche la manea di armamento, molto sporgente e dalla sezione circolare: permee di scarrellare con sicurezza anche con i guanti, ed è traenuta con un sistema a molla. Il calcio è la parte dell’M4 che subito salta agli occhi, con la pala telescopica a due posizioni. Funzionale il sistema di blocco della parte mobile, comandato da un grosso boone facilmente manovrabile. L’impugnatura è a pistola, a sua volta costituita da due parti, una interna rigida ed una, esterna, formata da una specie di rivestimento di gomma più morbida. Il calcio estensibile era uno dei requisiti del concorso per lo USMC, ma Benelli offre anche una calciatura a pistola con Benelli M2 e M4 Qui a sinistra, sui due modelli, alla diottra Ghost Ring è affiancata una slitta a standard Picatinny per il montaggio di organi di mira supplementari. Come da specifiche USA, la slitta dell’M4 presenta ben 13 punti di fermo ed è fissata con ben 5 viti. A destra, le due armi hanno in comune gran parte della meccanica. La canna dell’M4 (a sinistra) si differenzia per il complesso di presa gas appena sotto dopo la camera di scoppio: si nota la camera di espansione destra, con il corto e robusto pistone e la valvola di scarico dei gas in eccesso In basso, a sinistra, la sicura è a traversino, alloggiata nel ponticello, realizzato in polimero A destra, in funzione dei diversi sistemi delle due armi, a gas e inerziale, i tecnici Benelli hanno lievemente modificato l’andamento della pista angolata, ricavata nel portaotturatore, che comanda il movimento della testina rotante. Esclusa questa differenza, e la mancanza della grossa molla tra otturatore e portaotturatore, i due complessi sono identici la pala piena ed una tradizionale da caccia. L’M2 è, come deo, un restyling del precedente M1. La meccanica inerziale Benelli è affidabile e funzionale e non lascia spazio a miglioramenti tecnici e meccanici: se l’azienda vuole offrire qualcosa di nuovo può solo intervenire su particolari secondari e, soprauo, estetici, e qui entrano in gioco i “designer”. Spesso, i designer non sono utenti delle armi ed i risultati possono deludere, ma non è il caso dei nuovi M2, in cui Benelli ha modificato solo leggermente l’estetica del castello e della calciatura rispeo all’M1, concedendo abbastanza poco al disegno e, soprauo, senza toccare la parte sostanziale. In definita l’M2 è anche un bel fucile, dalla linea filante e leggera: la presa sull’astina è oima, grazie alla sua sezione soile, ed il nuovo paern dei pannelli sulla calciatura, con la superficie scavata a piccole semi- sfere, per intenderci come sulle palline da Golf, è funzionale e comodamente grippante. L’arma ha un serbatoio capace anch’esso di 6-7 cartucce, ma qui è possibile smontarne la parte anteriore rendendo l’M2 molto simile ad un normale fucile da caccia, a parte le vistose mire, identiche a quelle dell’M4. L’M4 è stato progeato per funzionare sempre e bene, senza badare troppo al peso. La contropartita di tanta robustezza è in 750 g di peso in più rispeo all’M2: gli esemplari in prova hanno dato rispettivamente 3830 g contro 3080 g, con la canna dell’M4 che pesa circa il doppio di quella dell’M2. Veramente piacevole maneggiare l’M2, leggero e snello, mentre l’M4 è più impegnativo. Del sistema inerziale si è già deo tuo e non è qui il caso di riproporre ancora una volta le stesse cose. Diverso il discorso per l’innovativo sistema Argo dell’M4: la presa di gas è veramente particolare e merita una accurata disanima. L’M4 adoa un sistema “a corsa breve” con il punto di prelievo dei gas molto vicino alla camera di scoppio e, soprauo, doppio: vi sono 2 fori di prelievo, 2 camere di espansione e 2 pistoni. Questi ultimi sono 2 robustissime e corte aste di acciaio che compiono un breve trao di movimento soo la spinta dei gas e sono autopulenti, grazie alla presenza di “fasce elastiche” ricavate nel loro corpo e caraerizzate da spigoli molto vivi che ad ogni movimento raschiano le pareti della camera di espansione. La sigla ARGO indica la presenza di un sistema di autoregolazione, ed infai sul lato anteriore di ogni camera di espansione è avvitata una valvola a molla tarata in modo da far defluire eventuali gas in eccesso: è evidente che questa duplicazione del sistema aumenta la sicurezza di funzionamento ma aumenta anche il peso dell’arma. La gestione del serbatorio è uno dei pun- Diana ARMI | 103 Il complesso di scatto è quello tipico a “geometria variabile” che equipaggia i fucili da caccia della casa di Urbino. Il sistema permette una perfetta gestione dello scatto, ma in un’arma tattica sarebbe auspicabile anche la presenza di un disconnettore che impedisca l’abbattimento del cane se l’arma non è in perfetta chiusura con cartucce di tue le dimensioni: affidabilità totale. ti più soggeo a variazioni nelle armi semiautomatiche a canna liscia: si va dal sistema tipico delle carabine rigate (se si scarrella si camera il colpo successivo) a sistemi cervellotici in cui per meere il colpo in canna si richiedono movimenti complicati, come premere leve o pulsanti posti nei punti più disparati, sistemi pensati per aiutare il povero cacciatore, considerato un imbranato patentato, a non trovarsi con l’arma carica a sua insaputa. Le armi Benelli adoano un sistema “intermedio”: se l’arma è carica e si scarrella, si oiene solo l’espulsione della cartuccia in camera, ma non l’alimentazione di quella successiva; se il cane invece è abbauto, lo scarrellamento camera il colpo dal serbatoio. Anche sui Benelli esiste poi una leva che permee di bypassare questo sistema e di alimentare “normalmente”, ma certo che, rispeo ai vecchi fucili a pompa, il sistema resta un po’ complicato. Decisamente impegnativo, invece, lo svuotamento del serbatoio che richiede di agire con un dito sull’estremità della leva di blocco all’interno del castello. 104 | Diana ARMI FUNZIONAMENTO M4 Il sistema di doppia presa gas fa il suo dovere dai 30 g in su: espulsioni vigorose, doppiee brucianti e ben indirizzate, grazie anche alla notevole dolcezza di funzionamento. E’ possibile vuotare 8 colpi in tempi brevissimi, rimanendo in mira anche con cariche demimagnum da 40-42 g, ma d’altra parte i 3800 g riescono a smorzare efficacemente il rinculo. Anche le potenti Magnum da 52 g vengono gestite dal sistema ARGO senza grossi disturbi del tiratore, ma sono in ogni caso da sconsigliarsi, sia perché nella corta canna sono penalizzate, sia perché si hanno generalmente vampe enormi, con fiammate talvolta anche dalla finestra di espulsione. Soo i 30 g l’arma si rifiuta spesso di funzionare, ed è normale: stiamo parlando di un fucile nato per impieghi militari, progeato quindi per utilizzare munizioni a piena carica. Sopra i 30 g non esiste posizione o postura che possa meere in crisi l’M4. Abbiamo provato con presa molto rilassata, con l’arma capovolta, M2 Il fucile ha funzionato regolarmente anche con gli allestimenti da soli 24 g, espellendo ed alimentando con decisione anche in posizioni scorree. Con oltre 40-42 g il rinculo è quasi punitivo, ma con 30-32 si può sparare un intero pomeriggio. Abbiamo provato a meere in crisi il sistema inerziale sparando con il fucile appoggiato stabilmente ad un supporto fisso. Considerando il principio di funzionamento ci si potrebbe aspeare un inceppamento, dato che l’arma non può arretrare e caricare la molla posta tra ouratore e portaouratore, ma la presenza dello spesso calciolo permee comunque un minimo spostamento: il ciclo di sparo è quindi regolare, ma con un’espulsione debole, dovuta alla bassa velocità di arretramento dell’ouratore. Solo togliendo il calciolo in gomma ed appoggiando a terra direamente il calcio si hanno spesso, ma non sempre, delle espulsioni incomplete ed il blocco dell’automatismo: come si vede basta la residua elasticità della calciatura e/o la componente orizzontale del rilevamento per meere in funzione la molla in- seconda volta prima che l’ouratore sia in chiusura, ritrovandosi nella necessità di scarrellare per proseguire il fuoco (…fortunatamente il nostro bersaglio non era molto aggressivo!). Sono casi limite, ma sarebbe preferibile che lo scao venisse bloccato fino alla completa chiusura dell’otturatore: meglio vedere impedito lo sparo e dover “aspeare” qualche frazione di secondo che trovarsi con l’arma correamente carica ma con il cane abbauto. M2 ed M4 sono armi ben diverse, non solo come funzionamento, ma anche come destinazione finale. Il primo è indirizzato alle forze di polizia ed ai civili che desiderino un’arma moderna, leggera e funzionale, con cui coprire tui gli impieghi immaginabili, da quelli ludici, leggasi tiro dinamico e, perché no, plinking “pesante”, a quelli propriamente venatori: eliminando la prolunga del serbatoio si oiene un’oima arma da caccia, pesante meno di 3 kg, adoperabile non solo per il tiro a palla, ma anche, grazie alla presenza degli strozzatori intercambiabili, per l’uso delle munizioni spezzate. (Con una canna di soli 47 cm? Forse. Stiamo effeuando prove per vedere quale sia la resa rispeo a canne di misura “normale”). Come contropartita l’M2 ha un rinculo deciso e, probabilmente, è meno adao ad un uso veramente rude, come la stessa Benelli sembra suggerire con la realizzazione dell’M4 (anche se a noi non ha mai dato problemi, ma non eravamo né sul Carso né in Iraq).L’M4, da parte sua, si propone come un solidissi- Produttore Benelli Armi - Via della Stazione, 50 - 61029 – Urbino (PU) – Tel. 07223071 - www.benelli.it Modello M2 Tactical Tipologia Fucile semiautomatico inerziale a geometria variabile Calibro 12/76 Canna 47 cm; cilindrica, 5 strozzatori di serie Serbatoio 7+1 cartucce Sicure Trasversale, ambidestra sul grilletto Organi di mira tipo ed eventualmente lunghezza linea di mira in mm Materiali o finiture Carcassa in Ergal, anodizzata antiriflesso; calcio in tecnopolimero Peso a vuoto 3.300 g Prezzo 1.145,00 euro, IVA inclusa Benelli M4 Produttore Benelli Armi - Via della Stazione, 50 - 61029 – Urbino (PU) – Tel. 07223071 - www.benelli.it Modello M4 Super 90 Tipologia Fucile semiautomatico a recupero di gas Calibro 12/76 Canna 47 cm; cilindrica, 1 strozzatore interno *** Serbatoio 6+1 cartucce Sicure Trasversale, ambidestra sul grilletto Organi di mira tipo ed eventualmente lunghezza linea di mira in mm Materiali o finiture Carcassa in Ergal, anodizzata antiriflesso; calcio in lega d’alluminio Peso a vuoto 3.800 g Prezzo 1.491,00 euro, IVA inclusa Scheda tecnica terna. Affidabilità oltre ogni aspeativa delle due armi, ma da buoni pignoli un problema (molto teorico) siamo riusciti a trovarlo: la mancanza di un sistema di disconnessione dello scao se l’arma non è in perfea chiusura. Sui fucili di Urbino è infai possibile premere il grilleo e provocare l’abbaimento del cane qualunque sia la posizione dell’ouratore: solo se questo è in perfea chiusura si avrà lo sparo, mentre in caso contrario il cane si abbaerà in totale sicurezza, lasciando però il fucile inefficiente fino a che non si provvederà a riarmarlo scarrellando: su un’arma da caccia questo comportamento non è un grosso problema, ma ne faremmo a meno su una utilizzata per impieghi più impegnativi. In particolare sugli M2, la mancanza del sistema di disconnessione, unita alla lentezza di riarmo in caso di presa molto molle, consente di premere il grilleo quando l’ouratore sta ancora completando il suo ciclo. Può succedere effettuando veloci doppiaggi del colpo con l’arma non imbracciata ma tenuta mollemente al fianco: sparato il primo colpo si riesce a premere il grilleo per la Scheda tecnica I Combat Shotgun sono in genere utilizzati con cartucce a pallettoni. Le munizioni americane di punta si fanno notare per la presenza di materiale inerte frammisto ai piombi, in modo da evitarne la deformazione al momento dello sparo. Notevole la scelta possibile: da 9 a ben 15 pallettoni 00, con un rinculo via via più... insopportabile! Benelli M2 e M4 Benelli M2 mo strumento di lavoro, molto più specifico del parente: arma senza fronzoli ma tua sostanza, con un peso notevole ed un’altreanto notevole resistenza agli strapazzi. M2 ed M4 sono quindi due oime soluzioni a problemi diversi: per scegliere basta quindi individuare quali sono i nostri. Diana ARMI | 105