In collaborazione con le Province dell’Emilia-Romagna
N.5 - Giugno 2014
Sommario
Terremoto in Emilia, decreto legge del Governo................................................................................................................................................... 1
Prescrizioni 2014 per la lotta contro la flavescenza dorata della vite.................................................................................................................... 2
Emilia-Romagna prima per export agroalimentare............................................................................................................................................... 2
Utenti Motori Agricoli: dichiarazione entro il 30 giugno........................................................................................................................................ 3
Piadina romagnola e Salama da sugo sulla Gazzetta europea............................................................................................................................... 3
Nitrati e agricoltura: novità sulla gestione dei sottoprodotti agricoli e sull'inquinamento delle falde......................................................................4
Campolibero: un piano di rilancio del settore agricolo in Italia............................................................................................................................. 5
Piano di regolazione dell'offerta per il Parmigiano Reggiano................................................................................................................................ 6
Cauto ottimismo sulla batteriosi del kiwi............................................................................................................................................................ 6
Accordo Ue sugli OGM: Stati membri liberi di coltivarli o di vietarli....................................................................................................................... 7
Micotossine, occhio alle emergenti.................................................................................................................................................................... 8
Risorse irrigue in agricoltura, Emilia-Romagna all'avanguardia............................................................................................................................. 8
Linee guida per il fotovoltaico in zootecnia......................................................................................................................................................... 9
Bando del Premio Economia Verde di Legambiente............................................................................................................................................. 9
Pubblicazioni................................................................................................................................................................................................... 10
Incontri e convegni.......................................................................................................................................................................................... 10
Video.....................................................................................................................................................................14
Terremoto in Emilia, decreto legge del Governo
L'aula della Camera ha approvato all'unanimità (398 sì e un astenuto) il decreto legge contenente misure urgenti in favore
delle popolazioni dell'Emilia Romagna colpite dal terremoto e dalle successive alluvioni verificatisi tra il 17 ed il 19 gennaio
2014. Il testo ora passa al Senato.
Il decreto, che contiene risorse per 201 milioni di euro, mira a garantire la continuità dell'attività di ricostruzione avviata a
seguito del sisma del maggio 2012 e a coordinarla con gli interventi necessari per la ricostruzione, l'assistenza alle
popolazioni e la ripresa economica nei territori, già colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, e dei comuni interessati dagli
eventi alluvionali verificatisi tra il 17 ed il 19 gennaio 2014, oltre ai comuni della provincia di Modena colpiti dalla tromba
d'aria del 3 maggio 2013 ed ai comuni delle province di Bologna e Modena colpiti dagli eccezionali eventi atmosferici e dalla
tromba d'aria del 30 aprile 2014.
Il Presidente della Regione Emilia-Romagna viene nominato Commissario delegato ad operare per l'attuazione degli
interventi per la ricostruzione, l'assistenza alle popolazioni e la ripresa economica nei comuni indicati per l'intera durata
dello stato di emergenza. Può avvalersi, per l'attività di ricostruzione, oltre che dell'amministrazione della regione Emilia
Romagna e di quelle locali (sindaci dei Comuni interessati dagli eventi alluvionali del 17-19 gennaio 2014, Presidente della
provincia di Modena e relativa amministrazione), anche del personale assunto (da parte dei Comuni e delle loro Unioni),
attraverso contratti di lavoro flessibile (con scadenza non oltre il 31 dicembre 2014).
Alle aziende agricole che ricadono nei territori dei comuni interessati dagli eventi calamitosi si applicano: la concessione di
contributi in conto capitale fino all'80 per cento del danno accertato sulla base della produzione lorda vendibile media
ordinaria; di prestiti ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell'anno in cui si è verificato l'evento
dannoso e per l'anno successivo, da erogare a specifici tassi agevolati; la proroga delle operazioni di credito agrario; la
proroga (per una sola volta e per non più di 24 mesi, con i privilegi previsti dalla legislazione in materia) delle scadenze delle
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rate delle operazioni di credito agrario di esercizio e miglioramento e di credito ordinario effettuate dalle imprese agricole);
l'esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e per i lavoratori dipendenti (in scadenza
nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l'evento).
I soggetti che hanno contratto i finanziamenti agevolati per provvedere al pagamento dei tributi, dei contributi e dei premi
sospesi dovuti dal 1° dicembre 2012 al 15 novembre 2013 potranno richiedere la sospensione del pagamento dovuto per
la restituzione del debito per quota capitale per un periodo non superiore a 12 mesi.
Inoltre, il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) della Commissione Agricoltura ha presentato un ordine del giorno che impegna
il Governo Renzi a provvedere con urgenza al trasferimento delle risorse previste dal decreto legge n. 74 del 6 giugno 2012.
“Dopo gli eventi sismici del maggio 2012, l’allora Governo Monti aveva emanato un decreto, poi convertito in legge, per
destinare 5 milioni di euro alla Società gestione fondi per l’agroalimentare (Sgfa) di Ismea con l’obiettivo di abbattere le
commissioni per l’accesso alle garanzie dirette per gli agricoltori dei territori colpiti – dichiara L’Abbate – ma in realtà i fondi
non sono stati mai conferiti.”.
Sino ad oggi, infatti, non risulta trasferito a Sgfa alcun importo per ottemperare ai dettami della legge del 2012, nonostante
il 19 dicembre dello stesso anno sia pervenuta, dalla Commissione europea, l’autorizzazione al regime di aiuti previsto dal
Governo. “Un provvedimento che aveva convinto Bruxelles ma che era finito nel dimenticatoio a Roma”, conclude L’Abbate. Il
ministero ha accolto l’impegno e dovrà provvedere entro e non oltre il 31 luglio prossimo.
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Prescrizioni 2014 per la lotta contro la flavescenza dorata della vite
Il Servizio fitosanitario ha stabilito le misure di lotta obbligatoria da attuare quest'anno in Emilia-Romagna per contenere la
diffusione nei vigneti della regione della Flavescenza dorata della vite. Le misure di lotta sono contenute nella
Determinazione del Servizio fitosanitario regionale n. 5799/2014. del 2 maggio 2014
Gli interventi obbligatori riguardano l’eliminazione di tutte le piante con sintomi sospetti di flavescenza dorata, il divieto di
prelievo di materiale di moltiplicazione della vite nelle aree dove è ufficialmente accertata la presente la malattia (“zone di
insediamento” e “zone focolaio”) e l'esecuzione nei vigneti e negli impianti di moltiplicazione della vite di trattamenti
insetticidi specifici contro l’insetto vettore Scaphoideus titanus. I trattamenti obbligatori contro Scaphoideus titanus
dovranno essere effettuati nelle epoche e secondo le indicazioni impartite dal Servizio fitosanitario attraverso i bollettini
tecnici provinciali, nel rispetto delle norme di salvaguardia degli insetti pronubi (art. 15 L.R. 25 agosto 1988 n. 35).
Rimangono invariate rispetto al 2013 le “zone di insediamento” di flavescenza dorata individuate nelle province di Piacenza,
Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna e le “zone focolaio”, le aree cioè dove è possibile che la malattia possa ancora
essere eradicata. L’elenco delle “zone di insediamento” e delle “zone focolaio” può essere consultato a partire dalla pagina
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/fitosanitario/doc/avversita/avversita-per-nome/flavescenza-dorata-dellavite/difesa/prescrizioni-2014/prescrizioni-2014-flavescenza
Trattamenti insetticidi obbligatori 2014
Nel 2014 nelle aree viticole delle province di Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma,
Piacenza dovranno essere effettuati interventi insetticidi obbligatori contro lo scafoideo, secondo le modalità indicate nella
Determinazione del Servizio fitosanitario regionale n. 5799/2014. alla quale rimandiamo.
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Emilia-Romagna prima per export agroalimentare
Le esportazioni agroalimentari emiliano-romagnole crescono (+ 5,4% a fronte di un aumento, su scala nazionale, del 4,9%) e
crescono di più delle importazioni (+5,4% contro +1,8%), con effetti positivi sul saldo commerciale che tra 2012 e 2013
migliora di 164 milioni di euro. Siamo la prima regione per export agroalimentare in Italia, con una percentuale del 16%,
dato che ci pone davanti anche alla Lombardia.
Sono questi alcuni dei dati più importanti forniti a Bologna in occasione della presentazione del Rapporto agroalimentare
2013 dell’Emilia-Romagna, promosso da Regione e Unioncamere, che fotografa l’andamento dell’agricoltura e dell’industria
alimentare regionale.
L'assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni dichiara: "Siamo i primi, ma vogliamo crescere ancora, perché siamo la
terra della Food Valley, abbiamo la più alta quota di prodotti Dop e Igp e grandi marchi famosi nel mondo. Dobbiamo
muoverci in sintonia con i recenti provvedimenti assunti dal Governo, per contrastare le barriere non tariffarie e per garantire
anche fuori dall’Europa la tutela dalle contraffazioni delle nostre più importanti Dop e Igp. Per questo è indispensabile che
anche l’accordo di libero scambio che si sta predisponendo tra Ue e Usa sia sulla falsariga di quello con il Canada che ha
introdotto anche in quel Paese il riconoscimento dei prodotti a denominazione d’origine europei".
L'Assessore ha poi sottolineato l’accordo in corso con lo Stato del Delaware per l’esportazione di Pere Abate e delle altre
Dop e Igp dell’Emilia-Romagna.
Tra i recenti provvedimenti del Governo richiamati da Rabboni anche la decisione per il prossimo anno di triplicare i fondi per
la commercializzazione e promozione delle Dop e Igp in Usa e Canada attraverso la grande distribuzione organizzata.
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Proprio per concorrere al gioco di squadra nazionale l’assessore ha indicato la necessità che Regione e Unioncamere
“indirizzino su Canada, Stati Uniti e Cina le proprie iniziative di accompagnamento all’estero delle piccole imprese
agroalimentari, integrando tale azione con la formazione di reti di impresa e aggregazioni commerciali che possano agire
autonomamente”.
Dal canto suo la Regione aiuterà le imprese agroalimentari dell’Emilia-Romagna ad andare sui mercati esteri, sia grazie alle
risorse dell’Ocm vino (circa 9 milioni di euro all’anno per la promozione extra Ue), sia attraverso le risorse del nuovo Psr
espressamente destinate alla promozione e alle reti di impresa per la commercializzazione sui paesi esteri.
Molto potrà venire anche da Expo 2015. In vista di questo importante appuntamento già ora si sta lavorando a una serie di
eventi commerciali incardinati sulle fiere Cibus, Cibus Tech e Sana oltre a un bando che finanzierà iniziative di incoming di
buyer stranieri.
Anche per Maurizio Torreggiani, presidente di Uniocamere, “il primato dell’Emilia-Romagna nell’export di prodotti
agroalimentari va considerato un punto di partenza. Sta a noi, come sistema territoriale, lavorare d’iniziativa per aumentare
il numero delle imprese esportatrici aiutandole a cogliere le opportunità”.
Proprio sull’internazionalizzazione dei mercati ha centrato l’attenzione il Rapporto 2013, con una tavola rotonda alla quale
hanno partecipato Giovanni Anania, professore di politica economica esperto in commercio e relazioni internazionali
dell’Università della Calabria, John Pastor, direttore dell’International Trade and Development dello Stato del Delaware (Usa),
Helmuth Senfter, consigliere di Grandi salumifici italiani, e Li Shaofeng, primo segretario dell’ambasciata della Repubblica
Popolare Cinese in Italia.
Disaggregando il dato complessivo, tra le voci più significative dell’export emiliano-romagnolo vi sono i salumi con un valore
di 608 milioni di euro e un aumento sul 2012 del 9%, i formaggi e i prodotti lattiero-caseari con 604 milioni e un +6%, pasta
e derivati dai cereali (600 milioni, +3,6%), il vino (392 milioni, +9,8%). Tra i prodotti agricoli regina incontrastata è la frutta
fresca (che rappresenta da sola il 55,9% delle esportazioni agricole regionali) con un valore di 469 milioni di euro, ma una
flessione rispetto al 2013 del 3,4%.
Per quanto riguarda l’annata agraria 2013, il Rapporto, curato dal professor Roberto Fanfani dell’Università di Bologna, ha
evidenziato, confermando le prime anticipazioni, una riduzione del 3% della produzione lorda vendibile. Un arretramento
dovuto essenzialmente al forte maltempo primaverile, con diffusi fenomeni di dissesto specialmente nelle aree
appenniniche, e alla tromba d’aria che a maggio ha colpito le province di Bologna e di Modena.
Tale flessione tuttavia non ha impedito all’agricoltura emiliano-romagnola di confermare un valore di 4,35 miliardi di euro di
Plv, consolidando i buoni risultati degli ultimi anni. In aumento dell’1,5% netto il valore aggiunto, ma a causa dell’aumento
dei costi fissi, la redditività delle aziende scende dell’1,3%.
La registrazione video della presentazione è disponibile all'indirizzo http://videocenter.lepida.it/videos/video/926/
Disponibili anche i dati sulle Plv a livello provinciale per i diversi comparti di produzione all'indirizzo
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/comunicatistampa/2014/giugno/copy_of_tabellaplvprov.pdf/at_download/file/tabella%20plv%20prov.pdf
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Utenti Motori Agricoli: dichiarazione entro il 30 giugno
Ricordiamo a tutti gli agricoltori che entro il 30 giugno 2014 i titolari di "Libretto di controllo UMA", rilasciato per l'anno 2013,
dovranno presentare la dichiarazione di avvenuto impiego dei carburanti agevolato per uso agricolo, indicando i quantitativi
utilizzati, non utilizzati e l'eventuale rimanenza al 31 dicembre 2013.
L'omessa dichiarazione comporterà, da parte dell'Ufficio UMA, la segnalazione all'Ufficio delle Dogane territorialmente
competente.
Per maggiori informazioni è possibile contattare l'ufficio Utenti Motori Agricoli della Provincia di appartenenza.
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Piadina romagnola e Salama da sugo sulla Gazzetta europea
Nelle ultime settimane sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della UE due "documenti unici" per il riconoscimento
dell'Indicazione Geografica Protetta a due prodotti tra i più caratteristici della nostra tradizione alimentare: la Piadina
Romagnola - Piada romagnola IGP e la Salama da sugo IGP.
L’Igp per la piadina romagnola e la salama d sugo porterà a 41 il numero delle specialità del nostro territorio tutelate
dall’Europa. E’ un primato nazionale e, secondo l'assessore all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna Tiberio Rabboni, è "l’ulteriore
riconoscimento di un patrimonio di eccellenze eno-gastronomiche unico, di un’agroalimentare straordinariamente ricco di
storia, di tradizione, biodiversità e tipicità, che ha saputo conciliare modernità e identità".
La Piadina romagnola è indiscutibilmente un prodotto che in tutto il mondo parla di questa regione e delle sue tradizioni
enogastronomiche. La zona di lavorazione e confezionamento della Piadina Romagnola - Piada Romagnola comprende la
Romagna storica e più precisamente l’intero territorio delle Province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna e di alcuni Comuni
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della Provincia di Bologna.
In base al disciplinare gli ingredienti base dell’impasto sono farina, grassi, sale ed eventualmente lievito. È vietata l’aggiunta
di conservanti, aromi e altri additivi. Il prodotto può essere presentato nella variante, più sottile e larga, “alla Riminese”.
La commercializzazione può avvenire in involucri di carta alimentare o tessuto per il prodotto destinato all’immediata
somministrazione, oppure in buste alimentari perfettamente sigillate per il consumo differito.
Nel caso di adozione di un processo produttivo che comprenda la realizzazione manuale di almeno tre fasi e, in assenza di
confezionamento chiuso, potrà essere utilizzata la dicitura “lavorazione manuale tradizionale”.
La Salama da sugo è un prodotto composto da una miscela di carni suine aromatizzate e insaccate, tipico della provincia di
Ferrara e profondamente radicato nel territorio come dimostrano le numerose fiere e manifestazioni ad essa dedicate. La
Salama era da tempo inserita tra i "Prodotti agroalimentari tradizionali" proposti dalla Regione e riconosciuti dal Ministero
dell'agricoltura.
Le particolari caratteristiche organolettiche derivano dall’utilizzo di vino e spezie nonché da una stagionatura condotta in
specifiche condizioni ambientali. Le sue origini storiche sono rinascimentali. E’ a quell’epoca che risale la peculiare forma a
melone con divisione in 6/8 spicchi.
La pubblicazione in Gazzetta europea prelude al riconoscimento definitivo. La procedura prevede ora tre mesi per la
presentazione di eventuali osservazioni. In assenza di opposizioni, verranno emanati da Bruxelles i Regolamenti di
registrazione dell’indicazione di origine.
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Nitrati e agricoltura: novità sulla gestione dei sottoprodotti agricoli e sull'inquinamento delle falde
Una riunione del Tavolo tecnico-istituzionale Nitrati si è svolta il 28 maggio 2014 a Roma, nella sede del Mipaaf, presenti i
ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina e dell’Ambiente Gian Luca Galletti, gli assessori
regionali all’Agricoltura di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, il presidente dell’Ispra e i
rappresentanti delle associazioni agricole nazionali.
“Una riunione positiva: i ministri hanno accolto molte delle istanze nostre e del mondo agricolo”, commenta l’assessore
regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni. “Nella riunione è stata annunciata l’imminente emanazione di un decreto con il
quale si autorizzerà l'utilizzo agronomico del biodigestato prodotto da impianti a biogas alimentati con effluenti zootecnici e
biomasse di origine agricola e una flessibilità nel calendario invernale degli spandimenti per tenere conto delle frequenti
variabilità e anomalie meteorologiche”.
Nell’occasione sono stati inoltre presentati i risultati della ricerca condotta da Ispra (Istituto superiore prevenzione e ricerca
ambientale) sulle cause remote dell'eccesso di nitrati nelle acque superficiali e sotterranee e sull’effettivo contributo delle
attività agricole alla produzione di nitrati.
Il monitoraggio era stato affidato a Ispra due anni fa, per la necessità di meglio definire le zone vulnerabili alle quali
applicare le misure restrittive relativamente al carico di bestiame e alla quantità di effluenti zootecnici da spargere sui
terreni.
I risultati evidenziano che la sorgente d’inquinamento non è esclusivamente l’agricoltura, in quanto la maggior parte del
territorio italiano, in misura variabile dal 36 al 55% a seconda delle regioni e indipendentemente dal grado di pericolo, è
prevalentemente soggetta alla presenza di sorgenti multiple di nitrati e quindi non esclusivamente agricole. Ma la rilevazione
più importante è che il contributo di natura zootecnica, così come quello civile, interessano non più del 10% della superficie
regionale, smentendo una volta per tutte la prevalenza zootecnica.
Lo studio dall’Ispra dimostra che nelle cinque Regioni sotto esame e cioè Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e
Friuli-Venezia Giulia, l’impatto dei nitrati di natura zootecnica interessa non più del 10% delle superfici, tranne in Piemonte
dove tale tasso sale al 19%. L’indagine conferma quindi che la zootecnia non è la sola responsabile dell’inquinamento da
nitrati, ma concorrono in maniera determinante anche altre attività produttive.
Risultati che impongono un cambio di strategia sia a livello comunitario che nazionale per modificare una normativa che ha
posto al centro della scena solo gli agricoltori e gli allevatori in quanto responsabili diretti degli inquinamenti da nitrati e,
quindi, oggetto delle relative misure penalizzanti.
A questo proposito, i ministri chiederanno a Bruxelles l'avvio di un confronto tecnico-scientifico per documentare la
sopravvalutazione dell'incidenza degli effluenti zootecnici in alcuni ambiti specifici e conseguentemente richiedere una
riduzione delle aree italiane sottoposte ai vincoli della direttiva europea sui nitrati.
"Gli attuali piani d'azione e le deroghe al limite di spandimento di 150 chilogrammi di azoto per ettaro scadranno nel 2015 e
prima di allora occorre dimostrare e convincere la Commissione europea che la zootecnia italiana può essere alleggerita da
molti dei vincoli attuali, perché - conclude Rabboni - il suo apporto di nitrati è sensibilmente più basso di quanto fin qui
stimato ed altre sono le fonti inquinanti".
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Campolibero: un piano di rilancio del settore agricolo in Italia
Le prime misure urgenti di un piano di rilancio dell'agricoltura, voluto dal Mipaaf, sono state approvate dal Consiglio dei
ministri del 13 giugno. Riguarderanno giovani, lavoro, semplificazioni, competitività e sicurezza in campo agroalimentare.
In particolare il provvedimento, denominato Campolibero, interviene su:
Giovani
•
Detrazione per affitto dei terreni al 19% per giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli fino a 35 anni;
•
Incentivi all’assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo 3 anni, con sgravio
di un terzo della retribuzione lorda;
Lavoro
•
•
Deduzioni Irap per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo determinato di almeno 3 anni e per almeno 150
giornate all’anno:
•
1) un importo pari a 3.750 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente impiegato nel periodo di
imposta, aumentato a 6.750 euro per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35
anni;
•
2) un importo fino a 7.500 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente impiegato nel periodo di
imposta nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, aumentato a
10.500 euro per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35 anni; tale deduzione è
alternativa a quella di cui al numero 1), e può essere fruita nel rispetto dei limiti derivanti dall’applicazione
della regola de minimis di cui al regolamento (CE) n. 69/2001 della Commissione, del 12 gennaio 2001, e
successive modificazioni;
•
3) il 50 per cento dei contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori assunti con il contratto a
tempo determinato avente le caratteristiche indicate sopra.
Rete del lavoro agricolo di qualità contro il sommerso e per promuovere la regolarità delle imprese agricole,
certificandone l’attività;
Semplificazioni
•
Estensione della diffida prima delle sanzioni amministrative pecuniarie;
•
Semplificazioni nel settore vitivinicolo;
Innovazioni d'impresa
•
Credito d’imposta per innovazione e sviluppo di prodotti e tecnologie al 40% degli investimenti fino a 400mila euro;
•
Credito d’imposta per nuove reti d’impresa di produzione alimentare al 40% degli investimenti e fino a 400mila
euro;
•
Credito d’imposta per l’e-commerce di prodotti agroalimentari al 40% degli investimenti e fino a 50mila euro;
Sicurezza
•
Rafforzamento azioni nella Terra dei fuochi con possibilità di ampliare i controlli;
Ogm
•
Introduzione di sanzioni per chi coltiva Ogm in Italia e rafforzamento degli strumenti per assicurare l’effettività del
divieto sul territorio nazionale.
Altri interventi di Campolibero come i mutui a tasso zero per nuove imprese agricole under 40, l’apertura di società agricola
in 60 giorni e il registro unico dei controlli aziendali confluiscono nel Collegato Agricoltura alla Legge di Stabilità.
Le misure contenute nel provvedimento sono state implementate, dopo la presentazione del progetto iniziale, attraverso una
call pubblica che si è conclusa lo scorso 30 aprile, con il contributo di quanti hanno scritto al Mipaaf per presentare proposte
e suggerimenti in merito.
“Con l’approvazione delle misure di Campolibero – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina – interveniamo con decisione
per la crescita e lo sviluppo del settore agroalimentare. Con questo provvedimento incidiamo sulla burocrazia inutile con
l’estensione dell’utilizzo della diffida e con azioni di semplificazione, diamo spazio al ricambio generazionale, puntiamo sulla
sicurezza e la qualità delle produzioni e creiamo le condizioni per un incremento di posti di lavoro. Puntiamo molto sui
giovani perché abbiamo bisogno delle loro energie per il rilancio del settore”.
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Piano di regolazione dell'offerta per il Parmigiano Reggiano
La produzione di Parmigiano Reggiano si attesterà nel 2014 sulle 3.250.000 forme, almeno questo è l'obiettivo. La novità è
che il riferimento non saranno le forme, ma i quantitativi di latte che confluiscono nella trasformazione. È questo il punto
centrale del piano di regolazione dell'offerta del Parmigiano Reggiano approvato dal Mipaaf con un apposito decreto.
La formulazione del Piano di regolazione dell'offerta era iniziata all'indomani dell'emanazione del regolamento Ue sul settore
lattiero meglio noto come “Pacchetto Latte” che sancì la possibilità di ricorrere a forme di regolamentazione in grado di
concorrere a dare stabilità ai mercati e al reddito dei produttori. Il secondo passo è stato l'approvazione, a settembre 2013,
del piano produttivo del Parmigiano Reggiano da parte dell'assemblea dei soci con oltre il 96% dei consensi.
La tappa successiva è stata l'adesione individuale da parte dei produttori di latte del comprensorio, particolarmente attesa
in quanto in definitiva sono i primi protagonisti del piano, essendo attribuite a loro, e non alle strutture di trasformazione, le
quote di produzione. I requisiti di rappresentatività sono stati raggiunti all'assemblea dell'11 dicembre 2013, così il Piano si
applica erga omnes a tutti i caseifici produttori del Parmigiano Reggiano dop e a tutti gli allevatori inseriti nel sistema di
controllo del Parmigiano Reggiano dop.
Il piano è triennale e per il periodo 2014-2016 prevede una produzione annua non superiore a 3.250.000 forme (29.000 in
meno rispetto al 2013), circa 1.750.000 t di latte.
«La regolazione dell'offerta - ha sottolineato il presidente del consorzio di tutela, Giuseppe Alai - è lo strumento fondamentale
per dare stabilità al comparto e tutelare il lavoro e gli investimenti dei produttori, perché le misure d'emergenza in situazioni
di crisi, anche quando possibili, sono onerose e incerte».
Ogni allevatore rimarrà libero di produrre latte idoneo al Parmigiano e il Piano di regolazione dell'offerta non costituisce una
limitazione all'accesso al sistema. Il latte di un allevatore senza quota latte Parmigiano Reggiano non perde l'idoneità alla
trasformazione in Parmigiano Reggiano dop purché rispetti il disciplinare.
Fonte: www.agricoltura24.com
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Cauto ottimismo sulla batteriosi del kiwi
Una importante risposta alle ipotesi che fino a ieri erano semplici deduzioni o intuizioni derivate dalla conoscenza di altri
batteri: è questo, in sintesi, il risultato del progetto di ricerca e sperimentazione sulla Batteriosi del kiwi condotto in Emilia
Romagna negli ultimi due anni, coordinato dal CRPV (Centro Ricerche Produzioni Vegetali) e cofinanziato da Regione EmiliaRomagna, Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli, banche e altri organismi privati di servizi, tutti legati alla filiera
produttiva del kiwi.
Il progetto di ricerca, realizzato dall’ottobre 2011 al settembre 2013, si poneva essenzialmente l’obiettivo di studiare a fondo
la malattia e individuare le tecniche migliori per contrastarla.
Il cancro o batteriosi dell’actinidia, provocato dal batterio Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa), è comparso in Italia nel
2008 nell’area di maggior diffusione di questa specie, ovvero il Lazio, e si è poi diffuso in altre zone del Centro Nord tra cui
la Romagna, particolarmente vocata per questo frutto.
Contemporaneamente, la batteriosi si è propagata rapidamente in tutti i Paesi del mondo produttori di kiwi causando la
quasi completa estirpazione della varietà gialla Hort 16A, più sensibile, e mettendo a dura prova, in molte aree, anche la
tradizionale cultivar verde Hayward, ancora oggi la più coltivata.
Il progetto "ha fornito informazioni estremamente utili per affrontare con maggiore consapevolezza la prevenzione e la difesa
del kiwi dal PSA” – dichiara Maria Grazia Tommasini, coordinatrice del progetto per CRPV. “In particolare abbiamo potuto
approfondire alcuni importanti aspetti epidemiologici di Pseudomonas syringae pv. Actinidiae , ad esempio l’influenza del
polline e dei frutti nella disseminazione del batterio: mentre i frutti non manifestano presenza di Psa alla raccolta e pertanto
non rappresentano un rischio, il polline può rappresentare un veicolo di diffusione della malattia.
Il progetto ha anche confermato la capacità di sopravvivenza del batterio come ospite occasionale su altre colture e specie
infestanti, senza dare origine a sintomi. Interessanti prospettive sembrano essere offerte da antagonisti isolati da impianti di
kiwi infetti e su cui gli studi stanno proseguendo. In merito alle pratiche agronomiche, l’irrigazione, entro i limiti della
normale restituzione idrica, sembra non avere particolari effetti sullo sviluppo del batterio, influenzato invece dalla
fertilizzazione ed in particolare da alcuni microelementi come lo zinco, su cui si sta ulteriormente indagando.
Se da un lato i risultati di due anni di ricerca confermano l’importanza di una corretta gestione agronomica per prevenire e
contenere questa malattia – sottolinea Tommasini – dall’altro evidenziano che sul fronte della difesa stiamo attraversando
una fase di “lavori in corso” nella quale, comunque, alcuni prodotti come i rameici ed il Bion (Acibenzolar-S-methil)
continuano a ricoprire un ruolo importante nella lotta al PSA”.
Gli studi sulle tecniche vivaistiche per la conservazione del materiale di fonte sono stati efficaci e materiale sicuro è
disponibile presso il Centro Attività Vivaistiche di Tebano. Le indagini sulla micropopagazione hanno evidenziato un elevato
grado di sopravvivenza e patogenicità del batterio nel tempo pur senza sintomi, anche con dosaggi molto ridotti del
patogeno. Risulta quindi fondamentale partire per la moltiplicazione da materiale sano e controllato nelle diverse fasi fino al
trasferimento in campo.
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Inoltre, il progetto di ricerca ha consentito di conoscere più in dettaglio la dinamica infettiva del batterio che colpisce il kiwi
provocando conseguenze particolarmente gravi fino alla morte delle piante e alla conseguente estirpazione dei frutteti,
fenomeno purtroppo verificatosi in diverse aree produttive italiane e di altri Paesi.
In Emilia Romagna, la malattia ha registrato una certa diffusione anche se l’azione di monitoraggio portata avanti dai tecnici
delle Organizzazioni dei Produttori ha permesso di raggiungere un buon livello di controllo. Complessivamente la superficie
colpita da Psa rappresenta il 3,5% della superficie produttiva regionale: un livello fisiologico accettabile ottenuto anche
grazie all’ottimo lavoro svolto e alla tempestività d’intervento.
Gli espianti decretati dal Servizio Fitosanitario dalla comparsa della malattia al 2013 hanno interessato in tutto 153 ettari.
Da sottolineare l’importanza del sostegno, non solo tecnico e politico ma soprattutto economico, garantito dalla Regione
Emilia-Romagna che dal 2010 al 2013 ha distribuito alle aziende colpite dalla batteriosi circa 2 milioni e 300 mila euro per
risarcire l’abbattimento di piante di actinidia (tra frutteti e vivai), permettendo così di superare la fase critica. Per il 2014 i
contributi previsti sono di circa 600 mila euro, con l’intenzione poi di ridurre progressivamente l’esborso economico nei
prossimi anni. Si segnala comunque che già da quest’anno alcune importanti Regioni produttrici di kiwi in Italia abbiano tolto
qualsiasi forma di contributo economico per l’espianto.
In questi due anni – sottolinea il direttore di CRPV, Alvaro Crociani – abbiamo fatto importanti passi avanti nella conoscenza
della Batteriosi del kiwi e degli strumenti migliori per prevenirla e contenerla. Restano però ancora molti aspetti da
approfondire e dubbi da chiarire, a cui si cercherà di rispondere con il nuovo progetto “Ricerche su PSA del kiwi e PPV delle
drupacee”, che proseguirà l’attività di ricerca in questo campo per altri due anni, sempre coordinato dal CRPV.
Il progetto cercherà di fornire le indicazioni per consentire una convivenza, seppur non semplice, con la batteriosi,
prevedendo che non sarà possibile debellarla completamente.
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Accordo Ue sugli OGM: Stati membri liberi di coltivarli o di vietarli
Piena soddisfazione del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, per l’accordo raggiunto il 12 giugno, in seno al
Consiglio dei ministri europei dell’Ambiente, in merito al nuovo testo elaborato dalla Presidenza greca che modifica la
Direttiva 2001/18/CE. L'intesa, raggiunta dopo quattro anni di dibattiti, introduce la necessaria flessibilità che consente agli
Stati membri di decidere in merito alla gestione della propria agricoltura, permettendo di vietare o limitare la coltivazione
degli Ogm nel proprio Paese.
Il compromesso evidenzia, nonostante il diverso approccio di alcuni Stati, la volontà generale di superare i problemi legati al
sistema vigente. Il ministro Martina, ribadendo l’importanza di un’adozione rapida della Direttiva, auspica che il relativo iter
possa concludersi durante il semestre di Presidenza italiana, quantomeno con il raggiungimento dell’accordo politico nella
fase della co-decisione con il nuovo Parlamento europeo.
La nuova Direttiva appena approvata prevede che, durante la fase istruttoria coordinata dall’Efsa sulla richiesta di
introduzione sul mercato europeo di un prodotto Ogm da parte di una impresa, lo Stato membro possa chiedere all’impresa
l’esclusione del proprio territorio dalla fase della “coltivazione”.
Nel caso in cui nessun accordo fosse raggiungibile con l’impresa su detta limitazione geografica, lo Stato membro è
autorizzato ad assumere un proprio provvedimento di divieto o limitazione della coltivazione, motivandolo anche con ragioni
di politica agricola.
È previsto, in tal caso, un esame da parte della Commissione europea sul contenuto del provvedimento, esame che dovrà
comunque esaurirsi in un periodo di 75 giorni, cessato il quale lo Stato potrà procedere unilateralmente, recependo o no le
osservazioni della Commissione.
Lo Stato può attivare analoga procedura, entro il termine di sei mesi dall’entrata in vigore della nuova Direttiva, anche per i
prodotti Ogm già autorizzati a livello comunitario. E' il caso del mais MON810, che attualmente un decreto interministeriale
del 12 luglio 2013 (recentemente confermato nella sua validità da una decisione del Consiglio di Stato) vieta di coltivare sul
territorio italiano sino al gennaio 2015.
Il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolinea positivamente quella che va considerata una svolta profonda nel
quadro normativo europeo. “Il divieto di coltivazione, infatti, da misura provvisoria e legata al principio di precauzione per
motivi ambientali e sanitari, diventa giustamente – precisa Moncalvo - una decisione permanente assunta sulla base del
modello di sviluppo che ogni singolo Paese intende sostenere.
Per l’Italia gli Ogm in agricoltura - conclude Moncalvo - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare,
ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del made in
Italy. Secondo una analisi della Coldiretti nell’Unione europea nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel
2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i Paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e
Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico Mon810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962
ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais Mon810)".
Una nota della CIA aggiunge: "Da parte nostra non c’è un atteggiamento oscurantista o ideologico, né una preclusione nei
confronti della ricerca, ma bisogna tutelare le esigenze peculiari delle produzioni tipiche dei territori agricoli italiani. Il nostro
“no” agli Ogm scaturisce dalla consapevolezza che la loro introduzione può annullare la nostra idea di agricoltura e il
maggiore vantaggio competitivo che abbiamo all’estero".
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Oggi - continua la nota - la maggior parte dei consumatori e dei produttori europei si muove in direzione opposta agli Ogm, e
la domanda alimentare in Italia è chiara e netta: prodotti di qualità, tracciabili, biodiversi, tipici, che fanno grande il “made in
Italy” nel mondo, con esportazioni che muovono 34 miliardi di euro l’anno. E i mercati stranieri - conclude la CIA - chiedono
vini, oli, formaggi, salumi e trasformati tipici dei nostri territori, con i loro sapori caratteristici assolutamente non omologabili.
Una voce dissonante è quella di José Bové, eurodeputato Verde e storico attivista francese no Ogm, che esprime la sua
contrarietà a questa normativa vista da molti come la soluzione alla convivenza tra Paesi pro e contro alle colture
transgeniche.
“Con questa legge i Paesi Ue saranno obbligati a negoziare con le multinazionali, che ne usciranno più forti di prima”.
Secondo Bové, l'Ue avrebbe dovuto “rafforzare l'attuale procedimento di autorizzazione internazionale, prevedendo criteri
scientifici, ambientali e socio economici”.
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Micotossine, occhio alle emergenti
«Per molto tempo abbiamo preferito nascondere la testa sotto la sabbia, far finta che il problema non esistesse. Oggi
abbiamo deciso di sapere, dimostrando che solo investendo sulla conoscenza si può realizzare un prodotto sicuro,
remunerativo e di qualità». Così Giuseppe Alonzo, presidente del Cra, commenta i risultati del progetto Micoprincem,
Micotossine principali ed emergenti nei cereali, il cui convegno finale si è tenuto a Roma il 28 maggio 2014.
Il progetto, partito a dicembre 2010, finanziato dal Mipaaf e coordinato dal Cra nell'ambito del Piano cerealicolo nazionale, è
nato per rispondere a una delle emergenze del settore cerealicolo italiano: la contaminazione da micotossine. Un fenomeno,
ha spiegato la coordinatrice di Micoprincem Maria Grazia D'Egidio, «fortemente influenzato e acuito dai cambiamenti
climatici, che incidono profondamente sui fattori di stress della pianta e quindi sull'insorgenza di malattie». I ricercatori si
sono concentrati su due macro obiettivi: monitorare e comprendere la reale diffusione e l'incidenza delle micotossine, con
particolare attenzione alle “nuove”, cioè a quelle non ancora normate, ma ugualmente pericolose; individuare strategie utili
al contenimento dello sviluppo delle micotossine in tutte le fasi della lavorazione, compreso lo stoccaggio.
Attualmente sono note più di 300 micotossine, ma le più studiate, a causa della loro diffusione e rilevanza sanitaria, sono
meno di una decina (aflatossine, ocratossina, fumonisine, deossinivalenolo, zearalenone, tossine T-2 e HT-2 e patulina).
Negli ultimi anni sta però aumentando l'interesse nei confronti di nuove tossine, le “emergenti”, ad esempio le enniatine, la
beauvericina e la citrinina, presenti anch'esse nei cereali (ma non solo) e potenzialmente pericolose per la salute umana.
Il primo step del progetto è stata la messa a punto di un metodo di analisi “multi-micotossina”, che ha permesso di
determinare la contemporanea presenza di più tipi di contaminanti. I ricercatori hanno analizzato 640 campioni di frumento
provenienti da 8 regioni (Emilia-Romagna, Marche, Toscana, Lazio, Sardegna, Molise, Puglia, Sicilia) in due annate
successive (2012-2013): il monitoraggio ha messo in evidenza un generale incremento dei livelli di contaminazione nei
campioni di frumento nel raccolto 2013, sia per quanto riguarda il livello, sia per quanto riguarda la frequenza. Le uniche
regioni sostanzialmente esenti da problemi sono state Puglia e Sicilia. I ricercatori hanno successivamente sviluppato e
validato tre nuovi metodi di analisi che hanno consentito di effettuare un monitoraggio sistemico delle micotossine
emergenti e tradizionali diffuse sul nostro territorio.
Il secondo passo è stato valutare, coltura per coltura, i fattori che influenzano maggiormente l'insorgenza delle tossine,
dall'ambiente di coltivazione (vocazione) al decorso climatico dell'annata, dalle pratiche agronomiche usate (lavorazione del
terreno, epoche di semina e di raccolta, densità di investimento, uso di fertilizzanti ecc) alla fase di stoccaggio del prodotto.
È stata inoltre valutata l'introduzione di genotipi utili al contenimento del rischio.
Il lavoro complessivo, condotto da 10 unità di ricerca, ha permesso di strutturare una serie di linee guida per aiutare gli
agricoltori a ridurre le contaminazioni nella maniera più efficace ed efficiente, anche sotto il profilo economico. È opportuno
intervenire solo dove e quando serve. Uno strumento utile ad assicurare alle produzioni cerealicole italiane il rispetto dei
limiti di commercializzazione, con riflessi positivi anche sulla possibile apertura a produzioni ad alto valore aggiunto, come
alimenti di pregio, baby foods o filiere bio.
Fonte: www.agricoltura24.com
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Risorse irrigue in agricoltura, Emilia-Romagna all'avanguardia
La nostra Regione si è dotata di un nuovo servizio, denominato I-Colt, per preventivare e pianificare il fabbisogno d'acqua
delle colture, consentendo di individuare e attuare gli interventi più opportuni per minimizzare eventuali criticità stagionali,
e favorendo l’uso responsabile, controllato e razionale della risorsa acqua.
Il progetto I-Colt (Classificazione delle colture in atto tramite telerilevamento), cofinanziato da Arpa e assessorato
all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, è un innovativo servizio di supporto alle imprese agricole e ai consorzi di
bonifica per la stima preventiva e tempestiva dei fabbisogni irrigui trimestrali delle colture agrarie regionali e dell’effettiva
disponibilità dell’acqua da destinare all’irrigazione nel periodo estivo.
I-Colt individua e quantifica le colture e valuta i consumi idrici attesi, utilizzando modelli di simulazione e un’attività di
telerilevamento. Attraverso un software sviluppato dal Servizio Idro-Meteo-Clima di Arpa Emilia-Romagna, vengono analizzati
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i dati dei Piani colturali regionali (sulla base delle macro-classi: colture estive potenzialmente irrigue, colture autunno-vernine
non irrigue e foraggere), l’acqua presente nei terreni e le previsioni del tempo.
L’analisi riguarda tutte le zone agricole di pianura dell’Emilia-Romagna e quest’anno ha interessato un’area di oltre 802 mila
ettari. In base ai dati raccolti quest’anno, le previsioni stagionali probabilistiche relative al trimestre giugno-agosto 2014
indicano che l’estate avrà temperature medie stagionali normali o inferiori alla norma e precipitazioni nella media climatica.
Questo consentirà di avere, tra giugno e agosto, anche un fabbisogno di acqua per l’agricoltura nella media (pari a circa 607
milioni di metri cubi).
Obiettivo del progetto è la valutazione e definizione di un protocollo operativo regionale che monitori l’uso del suolo agricolo
su scala annuale sia a fini statistici che di gestione dell’acqua destinata all’irrigazione. Per questo ultimo aspetto il risultato
della classificazione viene fornito entro fine giugno in modo da poter controllare l’evoluzione dei consumi idrici durante la
stagione estiva a maggior richiesta di acqua.
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Linee guida per il fotovoltaico in zootecnia
Il solare fotovoltaico è sicuramente la fonte energetica rinnovabile che ha mostrato la maggiore crescita a livello mondiale,
con una potenza cumulativa che nel 2012 ha superato i 100 GW prodotti, dei quali circa 70 nella sola Europa; la quota
italiana nello stesso periodo ammontava a 16,4 GW, ponendo il nostro Paese al secondo posto nel mondo, dietro alla sola
Germania.
Nel giro dei prossimi 6 anni si stima che il mercato possa raddoppiare, trainato dalla crescita asiatica (Cina e Giappone) e
statunitense. Il motore di tale sviluppo sarà l'ulteriore abbassamento dei prezzi degli impianti, al punto che si prevede che
già a partire dal 2017 l'energia elettrica prodotta con il fotovoltaico sarà competitiva con quella distribuita dalla rete in molte
aree del Pianeta.
In Europa, dopo un periodo prolungato di calo, la domanda di fotovoltaico dovrebbe riprendere dal 2014, soprattutto in
Germania, Regno Unito, Francia e Italia. Nel nostro Paese, dopo la fine degli incentivi dell'ultimo Conto Energia, saranno
l'autoconsumo, lo scambio sul posto e le detrazioni fiscali gli elementi trainanti della ripresa, soprattutto per piccoli impianti
su abitazioni civili.
In Italia, secondo il GSE (Gestore Servizi Energetici), sono attualmente in esercizio 526.463 impianti, per una potenza totale
installata di 17.080 MW; si devono poi considerare altri 4.779 impianti iscritti a registro in posizione utile per gli incentivi, ma
non ancora attivati, per ulteriori 1.136 MW di potenza.
La regione Emilia-Romagna si colloca al terzo posto a livello nazionale sia per numero di impianti (9,4%), sia per potenza
totale installata (9,8%). Inoltre, in regione, la rilevanza del comparto agricolo in termini di numero d'impianti è maggiore di
quanto non sia a livello nazionale (20% del totale, contro il 15% a livello italiano).
Il progetto di sperimentazione “Re Sole” (Sviluppo delle diverse tecnologie per il risparmio energetico e per lo sfruttamento di
energia solare negli allevamenti dell'Emilia-Romagna), coordinato dal CRPA, finanziato dall'Assessorato Agricoltura della
Regione Emilia-Romagna e cofinanziato da ditte private, si è posto, per i comparti zootecnici regionali più rilevanti, i seguenti
principali obiettivi:
•
stimolare l'adozione di sistemi per il risparmio energetico (i risultati sono stati pubblicati su Agricoltura n.
1/2014);
•
favorire l'adozione di sistemi per la produzione di energia da fonte solare (fotovoltaico e solare termico).
Limitatamente al solo comparto del fotovoltaico, le attività condotte nell'arco dei 3 anni del progetto hanno consentito lo
studio e la verifica tecnico-economica di 7 impianti installati in 4 aziende pilota: due allevamenti di bovini da latte e due di
suini. Lo scopo principale del monitoraggio degli impianti è stato quello di valutare se l'effettiva produzione è in linea con i
calcoli di producibilità svolti in sede di progetto, o attuabili con i diversi software disponibili in rete.
Il confronto con la producibilità stimata mediante specifiche procedure di calcolo ha consentito di verificare l'attendibilità
delle previsioni fatte in sede di progetto, e la stessa validità delle banche dati a cui le procedure fanno riferimento.
Per approfondimenti si invita alla consultazione delle “Linee guida per il risparmio energetico e per la produzione di energia
da fonte solare negli allevamenti zootecnici” del progetto “Re Sole”, presenti sul sito www.agricolturasolare.it
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Bando del Premio Economia Verde di Legambiente
Legambiente Emilia-Romagna rilancia per il quarto anno consecutivo il “Premio Economia Verde Emilia-Romagna”, rivolto
alle imprese della regione promotrici di politiche imprenditoriali a favore dell’ambiente.
Il premio, che ha un valore di immagine e “marketing” per i classificati, viene conferito alle migliori iniziative imprenditoriali
della regione che portino a consistenti miglioramenti ambientali: risparmio energetico, minor produzione di rifiuti, riduzione
dell’inquinamento, e che garantiscano – al tempo stesso – creazione di posti di lavoro e/o produzione di vantaggio
economico.
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Ogni anno il Premio regala uno spaccato delle aziende che riescono a creare lavoro puntando sull’ambiente e sull’attenzione
al proprio territorio. Nel 2013 i tre premi principali sono andati all’Azienda Agricola Ortigiani di Bedonia (PR), a Climatica
Ceramiche di Sassuolo (MO) e a Petroltecnica di Coriano (RN), tre realtà eccellenti che più di altre hanno investito
sull’innovazione e puntato sulla sostenibilità ambientale.
In questa quarta edizione del Premio, organizzata con i patrocini di Ervet, Aster, Unioncamere Emilia-Romagna e
Osservatorio Green Economy, le aziende partecipanti saranno suddivise in tre categorie, agricoltura, industria e servizi, per
permettere un confronto più adeguato delle migliorie e delle buone pratiche che ognuna di esse ha attuato in riferimento al
proprio settore di appartenenza.
Le iniziative verranno valutate sulla base di tre criteri: ambientale, sociale ed economico. Nel primo parametro si terrà conto
del beneficio ambientale derivante dal progetto o dall’attività presentata; il secondo criterio valuterà gli elementi di carattere
sociale (posti di lavoro creati, produzione di indotto, coinvolgimento delle comunità locali); riguardo agli aspetti economici,
infine, si considereranno i risultati legati all’attività in termini di risparmi ottenuti, aumento di vendite, crescita dell’azienda.
Dalla combinazione dei risultati verranno individuati i progetti esemplari, le soluzioni più innovative e le buone pratiche
facilmente replicabili.
Particolare attenzione sarà posta, con specifiche menzioni speciali, alle attività delle imprese situate sul territorio montano e
aree interne, e alle imprese attive nel settore green public procurement (GPP).
Le imprese vincitrici diventeranno poi protagoniste di video che verranno diffusi sui canali di Legambiente e dell’Osservatorio
Green Economy, e riceveranno in premio un abbonamento annuale alla rivista Ecoscienza di Arpa Emilia-Romagna.
Le iniziative dovranno essere state avviate negli ultimi 3 anni. Sono ammesse imprese con sede in Emilia-Romagna o la cui
attività candidata al premio venga effettuata in regione.
La richiesta di partecipazione dovrà essere inviata entro e non oltre l’8 settembre 2014.
Scarica il bando e la scheda di adesione al link http://www.legambiente.emiliaromagna.it/premioeconomiaverde/il-premio/
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Pubblicazioni
Pac, sulle scelte nazionali raggiunto l'accordo definitivo
da Terra e Vita n. 23/2014
http://www.agricoltura24.com/01NET/Card_Library/TV_14_23_Pac.pdf
Rifiuti agricoli. Gestione, prevenzione, recupero
Supplemento n. 55 rivista Agricoltura - Aprile-Maggio 2014
A cura di Maria Teresa Turchi - Agen.Ter. Bologna - e di Antonio Apruzzese - Redazione Agricoltura
Supplemento completo al link http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/archivio-agricoltura/2014/aprile-maggio2014/supplemento-55-rivista-agricoltura-aprile-maggio-2014
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Incontri e convegni
Albicocco e pesco precoce
Mostra pomologica
Venerdì 20 giugno 2014 ore 16,00
ASTRA - Unità operativa Mario Neri
Via Emilia Levante, 18 - Imola (BO)
Programma
Saluti
Elisabetta Marchetti – Assessora all’Agricoltura Comune di Imola
Presentazione campioni
Stefano Foschi – CRPV
Per eventuali informazioni:
C.R.P.V. soc. coop. Cesena (tel. 0547/313515)
www.crpv.it
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L'economia solidale funziona. Insieme
Incontro nazionale dell'economia solidale
sabato 21 e domenica 22 giugno 2014
Parco Nevicati - Collecchio PR
Per informazioni www.incontronazionale.economiasolidale.net
BioPerTutti! Buono Sano e Consapevole
sabato 21 e domenica 22 giugno 2014
Piazza Municipale, Piazza Castello, Piazza della Repubblica e Giardino delle Duchesse
Ferrara
Due giorni di festa in armonia con la Terra, in programma Sabato 21 e Domenica 22 Giugno 2014, BioPerTutti! è la prima
grande manifestazione ferrarese dedicata a promuovere la Cultura del Biologico, e il suo prezioso ruolo nella salvaguardia
della qualità del cibo, della salute delle persone e dell’ambiente.
Due giornate animatissime nel cuore del centro storico, che racchiuderanno momenti di informazione, formazione,
approfondimento, gioco, animazione e condivisione … sia per grandi che per bambini, e ospiteranno un vivace spazio
espositivo dove sarà possibile incontrare Idee, Prodotti, Servizi e Saperi che rendono la vita quotidiana più armonica,
sostenibile ed equa.
Gli agricoltori bio locali insieme agli altri espositori guideranno gli ospiti attraverso un percorso alla ricerca del vivere sano:
prodotti biologici, biodinamici e a km zero, saranno al centro del mercato contadino, mentre tessuti, abbigliamento,
accessori e cosmetici eco-bio saranno proposti nell’area dedicata ai nuovi stili di vita.
BioPerTutti! sarà anche una occasione per conoscere i protagonisti del Bio dell’Emilia Romagna e per scoprire le tante
buone pratiche presenti nel territorio. Una grande opportunità di scambio e di aggregazione per generare consapevolezza e
gettare i semi per un nuovo tipo di dialogo tra le persone, per dare impulso ad un’economia sostenibile e partecipata,
basata sulla filiera corta, sulla qualità dei prodotti, e su valori non riconducibili unicamente allo scambio monetario.
Ingresso Gratuito
Per il programma visita il sito http://biopertutti.wordpress.com/
Modalità di indennizzo per l'utilizzo ai fini idraulico ambientali del territorio agricolo
Workshop
Mercoledì 25 giugno 2014 ore 9.30
Sala "Corradini" presso Centro "Del Rio"
Via XXIV maggio 47 - Barco di Bibbiano RE
Programma
ore 9.15 Registrazione dei partecipanti
ore 9.30 Saluti (Comune di Bibbiano)
ore 9.50 Introduzione al workshop (M. Guida, Responsabile Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica)
ore 10.00 Gli interventi di riqualificazione dei rii della fascia pedemontana (A. Ruffini, Responsabile Area Ambiente del
Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale)
ore 10.20 Approccio teorico alla servitù di allagamento (A. Castellini, L. Devenuto, A. Ragazzoni –Dipartimento di Scienze
Agrarie Università di Bologna)
ore 10.40 Confronto tecnico
ore 13.00 Pausa Pranzo
ore 14:00 Sopralluogo sui luoghi oggetto di intervento
ore 16:00 Chiusura lavori
Si richiede di aderire formalmente al workshop, spedendo una e-mail entro il 23 giugno all’indirizzo [email protected]
Il nuovo programma LIFE 2014-2020 dell’Unione europea
Incontro
Giovedì 26 Giugno 2014 ore 10.00
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Centro EUROPE DIRECT
Galleria Europa - Piazza Grande 17 - Modena
Il nuovo programma LIFE 2014-2020, distinto nei due sottoprogrammi Ambiente e Azione per il clima, rappresenta il grande
strumento di finanziamento a gestione diretta della Commissione europea rivolto, per i prossimi sette anni, a tutti gli enti
pubblici e privati (enti locali e regionali, imprese, università, centri di ricerca, agenzie e associazioni) attivi nel campo della
sostenibilità ambientale, della salvaguardia dell’ambiente e della gestione del fenomeno dei cambiamenti climatici.
Obiettivo dell’Infoday è di informare e formare i partecipanti con approccio pratico, finalizzato alla presentazione di un
progetto di successo LIFE.
La partecipazione alla presentazione del programma LIFE 2014-2020 è gratuita. Al termine della discussione saranno
organizzati meeting “one to one” per discutere con l’esperto Giovanni Gordiani singoli casi e possibili idee progettuali. Ogni
incontro avrà una durata massima di 15 minuti.
Per coloro che intendono partecipare alla sessione del pomeriggio è richiesto di iscriversi al seminario e compilare la
scheda di rilevazione idea progettuale da inviare entro il 23 giugno 2014 all'indirizzo: [email protected]
Programma dell'incontro al link http://ias-carrefour.crpa.it/pls/agriweb/agriwcore.coreNews?
section_id_in=NEWS&is_event=N&news_id_in=145237&iftype=FORM_PRINT&thematic_area_code_in=
Per informazioni
EUROPE DIRECT – Carrefour europeo Emilia
Tecnopolo (ex Reggiane) - Piazzale Europa, 1
42124 Reggio Emilia
Tel. +39 0522 278019 E-mail: [email protected]
www.europedirect-emilia.eu
PSR 2014-2020 - Incontro regionale di consultazione con il partenariato
Giovedì 26 Giugno 2014 ore 9.30
Sala A Terza Torre
Viale della Fiera 8 - Bologna
Sarà presente Tiberio Rabboni - Assessore regionale Agricoltura, economia ittica, attività faunistico-venatoria
Per motivi organizzativi è necessaria la preiscrizione entro martedì 24 giugno all'indirizzo https://agri.regione.emiliaromagna.it/giasapp/agrievents/iscrizione/evento/44
Incontro per la presentazione del “Piano Forestale Regionale 2014-2020”
Venerdì 27 Giugno 2014 ore 9.30
Sala Poggioli – Piano Terra
Viale della Fiera 8 - Bologna
Programma
ore 9,30 Apertura
Giuseppe Bortone - Direttore generale della Direzione Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa
Presentazione del Piano Forestale Regionale 2014-2020
Enzo Valbonesi - Fausto Ambrosini - Marco Pattuelli
Servizio Parchi e Risorse Forestali
ore 10,30
- Prof Luigi Hermanin (Università di Firenze), Paolo Rigoni (Studio Silva) - consulenti incaricati della stesura del Piano
Forestale Regionale
ore 11,00 Interventi a richiesta e interventi programmati da parte dei rappresentanti di:
- Corpo Forestale dello Stato
- UNCEM Regionale
- Enti delegati in materia forestale
- Enti di gestione delle Aree Protette
- Ordini Professionali
- OOPPAA
- Associazioni Cooperative e/o dei proprietari forestali
ore 12,30 Interventi conclusivi
Tiberio Rabboni - Assessore regionale all’Agricoltura, Economia ittica, Attività faunistico-venatoria
Simonetta Saliera - Vicepresidente e Assessore Finanze, Europa, Cooperazione col sistema delle autonomie, Valorizzazione
della montagna, Regolazione dei servizi pubblici locali, Semplificazione e trasparenza, Politiche per la sicurezza
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Giornata tecnico-dimostrativa di macchine alternative al diserbo
Venerdì 27 giugno, ore 8.30
Aula magna e vigneto Weizacher della Fondazione Mach
San Michele all'Adige TN
La Fondazione Edmund Mach ed il Consorzio Tutela Vini del Trentino organizzano per venerdì 27 giugno, dalle 8.30 alle
12.30, a San Michele, una giornata tecnico dimostrativa sull’utilizzo delle macchine alternative al diserbo intraceppo.
L’iniziativa, in programma in aula magna e nel vigneto Weizacher adiacente all’edificio scolastico, si rivolge ai viticoltori.
Verranno presentate macchine alternative al diserbo intraceppo che eseguono le seguenti operazioni: lavorazioni intraceppo
mediante dischi, lamette, erpici rotanti; taglio dell’erba intraceppo mediante spollonanti o simili; taglio dell’erba mediante
decespugliatori a spalla a batteria o normali.
Programma
8.30 Aula Magna Fondazione Mach
Presentazione della giornata e delle future linee tecniche sulla gestione delle infestanti
Bruno Lutterotti - Presidente della Commissione Tecnica del Consorzio Tutela Vini
Alternative al diserbo chimico nella gestione del filare
Marino Gobber, Enzo Mescalchin - Fondazione Edmund Mach
9.45 - 12.30 Vigneto Weizacher
Dimostrazione pratica da parte delle ditte produttrici di macchine alternative al diserbo intraceppo
Saranno presenti macchine che eseguono le seguenti operazioni:
- lavorazioni intraceppo mediante dischi, lamette, erpici rotanti
- taglio dell’erba intraceppo mediante spollonanti o simili
- taglio dell’erba mediante decespugliatori a spalla a batteria o normali
L'innovazione nel settore agroalimentare e meccano-alimentare: dall'Idea al Mercato
Convegno
Venerdì 27 giugno, ore 10.30
Auditorium del Centro S. Elisabetta (Campus Universitario)
Parma
Come può la realtà brevettuale dare una reale spinta all'economia delle PMI, migliorandone processi e modalità? Quali
strumenti finanziari abbiamo a disposizione per supportare l'innovazione del tessuto aziendale italiano?
Interverranno per suggerire alcune risposte:
Amulio Gubbini, Centro Sviluppo Brevetti – Il metodo CSB: dall'idea al mercato
Emilio Roncoroni, Centro Sviluppo Brevetti - Finanza agevolata a sostegno dell'innovazione.
Andrea Merli, Metec Network - Horizon2020: i nuovi finanziamenti europei per la ricerca e l'innovazione 2014-2020, con un
focus sulle PMI.
Il saluto introduttivo di benvenuto sarà di Furio Brighenti, Università degli Studi di Parma
Durante l'incontro verranno presentati dieci prototipi di innovazioni del settore agroalimentare e meccano-alimentare, pronte
per essere prodotte e immesse sul mercato.
Per partecipare al convegno contatta il Numero Verde 800.910616 o scrivi a [email protected]
Parma Taste of Future
Manifestazione
da Venerdì 27 giugno a Domenica 29 giugno 2014
Parma
A Parma i prodotti che rappresentano il meglio del Made in Italy, eccellenze delle diverse regioni italiane e un articolato
programma di approfondimenti promosso dai Consorzi di Tutela di Parma. Una ricca anteprima del programma che Parma,
in collaborazione con il Comitato scientifico creato per l’occasione, proporrà nel 2015 per EXPO.
Importanti saranno le riflessioni sul futuro, grazie ai FOCUS di approfondimento, un momento di cultura ma anche di piacere
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per gli appassionati.
http://www.parmatasteoffuture.com/
Open Day CIRI Agroalimentare
Venerdì 4 luglio 2014 ore 9.00 - 13.00
Campus di Scienze degli alimenti
Piazza Goidanich 60 (ex Via Ravennate 1020) Cesena FC
Il CIRI (Centro Interdipartimentale per la Ricerca Industriale) Agroalimentare organizza un open day rivolto alle aziende e agli
operatori del settore agroalimentare. In questa occasione i ricercatori presenteranno il centro e le sue attività dimostrando
come la ricerca non solo può rappresentare un’opportunità ma anche un vantaggio competitivo per le imprese che si
trovano ad operare in un mercato in continua evoluzione.
In considerazione del numero di posti limitato, per partecipare all’evento è necessario iscriversi via e-mail entro il 27 giugno
inviando la scheda di adesione firmata e compilata all’indirizzo [email protected]
Albicocco, pesco, susino
Mostra pomologica
Venerdì 11 luglio 2014 ore 17.00
ASTRA, sede operativa Martorano 5
Cesena FC
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Video
https://www.youtube.com/watch?
v=kXPC9djRGMA&feature=youtu.be
Agreste
La trasmissione dell'agricoltura ferrarese si occupa nella
puntata dell'11 giugno soprattutto di Bietola, facendo il
punto con il presidente di Coprob Claudio Gallerani su come
si è chiusa la campagna 2013 e su come si preannuncia
quella del 2014 alla luce dell’andamento del mercato dello
zucchero e della nuova Pac.
Nell'approfondimento tecnico, si fa il punto con Giovanni
Campagna, tecnico di Coprob, che dà indicazioni sulla difesa
e sull'irrigazione della bietola. Seguono l’esperienza di un
bieticoltore, Gabriele Massarenti, sull'irrigazione con
manichetta su bietola, e i modelli previsionali della
settimana curati da Clelia Tosi.
I video della puntata alla pagina
http://www.agrestetv.it/puntata.html
Rinnoviamo l'energia
Un'antica varietà riscoperta: la pesca Buco Incavato
Un interessante servizio del TG3 Emilia Romagna sulla
pesca "Buco incavato", una varietà di antica origine su cui
anche il CRPV sta lavorando per una giusta valorizzazione
culturale e commerciale.
https://www.youtube.com/watch?v=Fg8M8z0WHys
Nuovi PSR 2014-2020: il ruolo dei Confidi
Bologna, 15 maggio 2014
Registrazione video dell'incontro al link
http://videocenter.lepida.it/videos/video/920/
Consumabile - Campagna per un altro mondo
In questo video, realizzato da Agen.Ter. con il contributo
Bologna, 28 maggio 2014
dell'Istituto Agrario Statale F.lli Navarra di Ferrara e del CRPA
Registrazione video dell'incontro al link
di Reggio Emilia nell'ambito del progetto “Conoscere per
http://videocenter.lepida.it/videos/video/923/
Competere”, si cerca di delineare il cambiamento verso il
sistema energetico del futuro e il contributo che può e deve Torna al Sommario
dare il settore agricolo.
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELL’EMILIA-ROMAGNA 2007-2013
Misura 111 Azione 2 "Azioni trasversali di supporto al sistema della conoscenza"
Progetto Agen.Ter. "CONOSCERE PER COMPETERE"
Per informazioni : [email protected]
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n.5 Giugno 2014