Araberara - 7 Novembre 2008 ALTA VALLE SERIANA VILLA D’OGNA – DOPO 22 ANNI Don Battista lascia Ogna? La notizia l’ha data al termine della Messa per la Festa degli anziani: “Dopo le feste dei Santi e dei morti lascio”. E ha accennato alle sue cocenti delusioni non per i suoi parrocchiani ma dalla mancata collaborazione… Con chi? Don Battista Mignani non vuole fare polemiche ma non è un mistero che non sia stato in sintonia con il dirimpettaio parroco di Villa, Don Luigi Zanoletti. “C’era un disegno quasi unanime di annettere in qualche modo le parrocchie, corrispondente a quello di annettere il Comune di Oltressenda. Ho parlato col Vescovo, che mi è stato sempre vicino e abbiamo concordato che è giusto che lasci. Nuova destinazione? Non c’è, si deciderà a giorni”. Don Battista è titolare delle parrocchie di Ogna (700 anime) e di Nasolino, che comprende anche Valzurio (in tutto 210 anime). E ha sempre difeso l’autonomia delle parrocchie. “C’era un progetto di unità PResepi SCHEDA Don Battista Mignani è nato a Semonte il 14 aprile 1945 ed è stato ordinato il 24 giugno 1972. E’ stato curato a Colognola fino al 1976, poi a Fiorano fino al 1982. E’ parroco di Ogna e Nasolino dal 1986. pastorale con Villa, ma non è che tutto debba essere fatto a Villa”. Nell’annuncio al termine della Messa aveva usato anche un’espressione dura “A volte mi sono sentito trattato come un cane”. Ma adesso stempera: “In effetti era un’espressione un po’ forte. Forse ho pagato il fatto di non aver mai accettato di ascoltare i politici del momento. Ma non ho mai accettato di veder trascurati questi paesi”. Ma Ogna si sta ribellando, capendo che Don Battista in realtà non vorrebbe andarsene. Solo che... UNA PUBBLICAZIONE PER I MORTI Giocattoli Don Virgilio e i 365 morti nei 25 anni passati a Gromo Sono 365 a fine settembre di quest’anno. Sono i gromesi che Don Virgilio Fenaroli ha “accompagnato” al camposanto. E adesso, per celebrare i 25 anni di parroco nello stesso paese, a 73 compiuti giusto il giorno dei Morti, con la prospettiva di finire lì il suo ministero prima del ritiro (ma si parla di una imminente vaticana dilazione di 3 anni per tutti alla regola dei 75 come età per abbandonare). E arriverebbe comunque come minimo a 27 anni nella stessa parrocchia (come il suo parroco di Tavernola, Don Pietro Bonicelli, che lo avviò al seminario e però fece appena in tempo a vederlo diacono). Don Virgilio ormai è un gromese a tutti gli effetti, ha visto nascere e morire intere generazioni. E sui morti (anche per la concomitanza del suo compleanno) ha scritto un libretto molto elegante che riporta l’elenco di tutti i morti dall’ottobre 1983, sono 365 da quando arrivò in parrocchia fino al settembre scorso. “Mi piace novembre perché mi piace la sera e novembre ha moltissimo della sera”. E cita “compieta” la pre- ghiera della sera (“Bisognerebbe sentirla recitata dai monaci”) quella che inizia giusto con “Noctem quietam et finem perfectum concedat…”, notte serena. “Non c’è civiltà che non promuova gesti concreti di vicinanza con i morti”. E don Virgilio esalta il silenzio, nel camposanto ci va di notte per questo, nella “fioca luce delle lampade”. E immagina di sentire il saluto dei “suoi” morti che gli affidano il messaggio per i parrocchiani viventi: “Dica alla cara gente di Gromo che noi li portiamo tutti nel cuore, noi vi seguiamo con tanta preoccupazione e con tanta preghiera. Non vi abbiamo mai amati come ora”. C’è un Angelo del camposanto che accompagna al cancello. E nel campo della morte… “c’è vita, c’è l’attesa che lo spirito dai quattro venti soffi…”. E poi il colloquio col primo sepolto in quel camposanto, i “cento angioletti” che nei primi anni dell’altro secolo morivano a frotte, i morti in guerra, i “saggi della comunità”, i parroci con un suo predecessore che fu a Gromo per 31 anni e morì a 67 nel 1898. Era di Zorzino e si SCHEDA Don Virgilio Fenaroli è nato a Tavernola il 2 novembre 1935 ed è stato ordinato prete l’11 giugno 1960. E’ stato prima Curato a Pognano fino al ’62, a Bolgare fino al ’65, a Sedrina fino al ’72. Poi parroco a Gandellino fino al 1983. Da lì scende di pochissimo a valle e diventa parroco di Gromo e lo è da 25 anni. chiamava Don Pietro Paris, mementote praepositurorum vestrorum, ricordatevi dei vostri parroci. Questo libretto, illustrato con stampe e riproduzioni d’autore, è la raccolta dei pensieri dei tanti giorni dei morti che don Virgilio ha passato a Gromo, scendendo nel silenzio della notte i gradini del suo camposanto. CANOVA AUTORIPARAZIONI S KOLEO T L U A 4X4 REN R E V O S IL CROS Castione della Presolana Tel. 0346/60047 www.araberara.it Articoli natalizi 15