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VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLA
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MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI D.Lgs. 81/08
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLA
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
D. Lgs. N. 81 del 9 aprile 2008 Titolo VI e D.Lgs. 106 del 3 agosto 2009
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Data 29-01-10
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INDICE
1.
Premessa................................................................................................................................................3
2.
Norme giuridiche.....................................................................................................................................3
3.
Valutazione del rischio............................................................................................................................4
4.
Elementi di riferimento ............................................................................................................................4
6.
Riferimenti a norme tecniche ..................................................................................................................5
7.
Procedure di calcolo per la valutazione del rischio ................................................................................7
8.
Calcolo del peso massimo raccomandato e dell’indice di sollevamento con le equazioni Niosh ..........8
9.
Il Rischio sollevamento carichi nella Ditta DueP srl ............................................................................ 14
9.1 Calcolo del rischio nella movimentazione manuale dei carichi ai sensi del D. Lgs. 81/2008 ............. 16
10.
Informazione per i Lavoratori .............................................................................................................. 19
11.
Accettazione del documento............................................................................................................... 22
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1. Premessa
Per "movimentazione manuale dei carichi", come definita dall'art. 167 del D.Lgs. n. 81/2008, si
intendono tutte quelle operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più
lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che,
per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano
rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso_lombari. In particolare, la lett. b)
del comma 2 dello stesso articolo precisa che tali patologie sono "patologie delle strutture
osteoarticolari, muscolotendinee e nerveovascolari".
E' evidente quindi una maggiore esplicitazione delle diverse patologie precisando che il
sovraccarico biomeccanico può causare malattie a carico di:
_ ossa;
_ articolazioni;
_ muscoli;
_ tendini;
_ nervi;
_ vasi sanguigni.
Come conseguenza di tale precisazione, è sparita la dizione: "tra l'altro rischi di lesioni
dorso_lombari presente nella precedente legislazione. Questa variazione è peraltro limitativa in quanto
il tra l'altro permetteva di comprendere altre patologie (ad esempio cardiache) tipiche degli sforzi
connessi alla MMC.
2. Norme giuridiche
_
LEGGE 17 ottobre 1967, n. 977 (Tutela del lavoro dei fanciulli e degli adolescenti)
Art. 5 (Divieto di impiego in lavori pesanti)
Art. 14 (Trasporto e sollevamento pesi)
Art. 26 (Sanzioni)
_
LEGGE 30 dicembre 1971, n. 1204 (Tutela delle lavoratrici madri)
Art. 3 (Divieto di impiego in lavori pesanti di lavoratrici madri)
Art. 31 (Contravvenzioni)
_
DECRETO LEGISLATIVO 25 novembre 1996, n. 645 (Recepimento della direttiva 92/85/CEE
concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, delle
puerpere o in periodo di allattamento)
_
Allegato I Agenti, processi, condizioni di lavoro
_
DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81(Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto
2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro)
Gli obblighi del datore di lavoro sono indicati dall'articolo 168 del D.Lgs. n. 81/2008 che impone di
adottare tutte le misure organizzative necessarie e ricorrere ai mezzi appropriati, in particolare
attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte
dei lavoratori, o, in caso contrario per ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di
detti carichi, adottando dei mezzi di ausilio alla movimentazione manuale e organizzando il lavoro in
modo tale da ridurre il più possibile il rischio connesso a tale movimentazione. In particolare,
seguendo una scala di priorità:
1. Deve essere effettuata in primo luogo un'analisi approfondita del lavoro, valutando se sia
possibile la meccanizzazione delle attività in cui vi sia movimentazione di carichi per eliminare il
rischio.
2. Qualora non sia possibile meccanizzare i procedimenti lavorativi, devono essere previsti dei
mezzi di ausilio alla movimentazione manuale e il lavoro deve essere organizzato in modo tale da
ridurre il più possibile il rischio connesso a tale movimentazione, basandosi soprattutto su quanto
indicato nell'allegato XXXIII del D.Lgs. n. 81/2008. In particolare gli obblighi del Datore di lavoro sono
(D.Lgs. n. 81/2008, art. 168, comma 2)
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a) organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e
salute (comma 2, lett. a): viene quindi attribuita maggiore importanza alla fase progettuale delle attività
lavorative con MMC, al fine di non dover eseguire successivi interventi correttivi;
b) valuta, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute
connesse al lavoro in questione tenendo conto dell'allegato XXXIII (comma 2, lett. b): la suddetta
importanza della fase progettuale viene qui ulteriormente ribadita;
_
c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso lombari, adottando le misure
adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche
dell'ambiente di lavoro e delle esigenze che tale attività comporta, in base all'allegato XXXIII;
d) le modalità della sorveglianza sanitaria (comma 2, lett. d), per le quali si rimanda alle
disposizioni generali dall'articolo 41, devono tenere conto della valutazione del rischio e dei fattori
individuali di rischio di cui all'allegato XXXIII;
3. Nel successivo comma 3 viene precisato che Le norme tecniche costituiscono criteri di
riferimento per le finalità del presente articolo e dell'allegato XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si
può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida. E' quindi chiaro, come in tutto il D.Lgs. n.
81/2008, chi, in tutti i casi in cui la legge possa apparire insufficiente, è obbligo fare riferimento alla
ampia documentazione tecnica e scientifica esistente in materia.
3. Valutazione del rischio
La valutazione dei rischi collegati alla movimentazione manuale dei carichi rappresenta uno dei
momenti più delicati, nell'ambito dell'applicazione degli obblighi previsti dall'art. 28 del D.Lgs. n.
81/2008, in quanto sono molteplici gli elementi lavorativi ed individuali che, se presenti, da soli o in
modo reciprocamente interrelato, comportano un rischio più o meno elevato per patologie da
_
sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso lombari.
Le norme di tutela si applicano ad ogni azione di movimentazione manuale in tutti i contesti di
lavoro; sotto un profilo pratico le procedure di valutazione si rivolgono a:
_
carichi di peso superiore a 3 kg;
_
azioni di movimentazione che vengono svolte in via non occasionale (ad es. con frequenze
medie di 1 volta ogni ora nella giornata lavorativa tipo).
Per le azioni di tipo occasionale, specie di sollevamento, sarà possibile operare la valutazione
sulla scorta del semplice superamento del valore massimo consigliato per le diverse fasce di età e
sesso (25 kg. maschi, 15 kg. femmine), anche se in effetti tali limiti non sono più presenti nell'Allegato
di riferimento. Possono comunque essere estrapolati dalla norma tecnica ISO 11228 di cui si fa
riferimento nell'Allegato XXXIII e che, pertanto, vanno intesi come limiti di legge.
Un notevole aiuto in questa fase preliminare è offerto da un'attenta lettura dell'allegato XXXIII del
D.Lgs. n. 81/2008 che, anche se talora volutamente generico, impartisce le linee guida per effettuare
una più precisa valutazione quantitativa del rischio secondo vari standard ritenuti più idonei. Si riporta
pertanto di seguito il suddetto allegato con alcuni commenti ed evidenziando le novità rispetto al
D.Lgs. n. 626/1994.
Allegato XXXIII
La prevenzione del rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare
_
dorso lombari, connesse alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi dovrà
considerare, in modo integrato, il complesso degli elementi di riferimento e dei fattori individuali di
rischio riportati nel presente allegato.
4. Elementi di riferimento
1. Caratteristiche del carico
La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio di patologie da sovraccarico
_
biomeccanico, in particolare dorso lombari nei seguenti casi:
_
il carico è troppo pesante (Rispetto al precedente allegato VI del D.Lgs. n. 626/94 è stata abolita
la specifica quantitativa (30 kg) quale definizione di carico troppo pesante, recependo meglio i due
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allegati originari alla direttiva CEE 269/1990, dedicati rispettivamente ai fattori lavorativi e ai fattori
individuali di rischio. E' infatti importante rilevare che 30 kg è comunque un peso di carico troppo
pesante anche se risultassero ininfluenti gli altri elementi e fattori riportati nell'allegato. Appare ovvio
comunque che tale limite va riferito solo ad azioni di sollevamento perché per altri generi di azioni (es.
spinta di carico su carrello manuale) lo stesso peso di 30 kg risulterebbe addirittura ridicolo. I limiti del
carico movimentabile manualmente andranno selezionati in funzione della necessità di garantire un
livello di protezione esteso quantomeno al 90% della popolazione lavorativa adulta sana e, pertanto,
dovranno essere scelti limiti differenziati per sesso e fascia di età).
_
è ingombrante o difficile da afferrare;
_
è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi;
_
è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza
dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco;
_
può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore,
in particolare in caso di urto.
2. Sforzo fisico richiesto
Lo sforzo fisico può presentare rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare
_
dorso lombari nei seguenti casi:
_
è eccessivo;
_
può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco;
_
può comportare un movimento brusco del carico;
_
è compiuto col corpo in posizione instabile.
3. Caratteristiche dell'ambiente di lavoro
Le caratteristiche dell'ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità di rischio di patologie
_
da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso lombari nei seguenti casi:
_
lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta;
_
il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o è scivoloso
_
il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di
carichi a un'altezza di sicurezza o in buona posizione;
_
il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a
livelli diversi;
_
il pavimento o il punto di appoggio sono instabili;
_
la temperatura, l'umidità o la ventilazione sono inadeguate.
4. Esigenze connesse all'attività
L'attività può comportare un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare
_
dorso lombari se comporta una o più delle seguenti esigenze:
_
sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo
prolungati;
_
pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti;
_
distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto;
_
un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.
5. Fattori individuali di rischio
Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di tutela e sostegno della maternità e
di protezione dei giovani sul lavoro, il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi:
_
inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenuto altresì conto delle differenze di genere
e di età;
_
indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore;
_
insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell'addestramento.
E' importante osservare che è stato introdotto il concetto che l'idoneità fisica possa essere
condizionata anche da differenze di genere e di età e che un ulteriore fattore di rischio può essere
anche la carenza dell'addestramento.
6. Riferimenti a norme tecniche
_ _
Le norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1 2 3) relative alle attività di movimentazione
manuale (sollevamento, trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza)
sono da considerarsi tra quelle previste all'articolo 168, comma 3.
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_
I valori di riferimento previsti dalla ISO 11228 (4.3.1 Manual lifting An initial screening of
_
non repetitive manual lifting in ideal conditions requires the determination of the object's mass step
_
1) sono riportati nella tabella seguente (estratta dalla suddetta Norma ISO 11228 1):
_
mref
Campo
(*)
di applicazione
(kg)
Percentuale di popolazione protetta
FeM
Non
occupazionale
5
F
Gruppi di popolazione
M
Bambini e
anziani
Dati non disponibili
10
99
99
99
Popolazione in generale
Occupazionale 15
95
90
99
Tutti i lavoratori inclusi
giovani e anziani
85
70
95
Lavoratori adulti
Totale della
popolazione
Lavoratori in
genere
20
23
25
30
Lavoratori specializzati in particolari circostanze: quando è stato utilizzato ogni metodo per
eliminare la MMC o ridurre il rischio e comunque il peso eccede i 25 kg. Incrementare la
formazione, l'addestramento e la Sorveglianza sanitaria.
35
40
(*) Peso di riferimento _ Reference mass (mref)
Le note principali relative alla norma sono:
_
riguarda oggetti di peso superiore a 3 kg;
_
fornisce valori di riferimento anche per sollevamenti occasionali;
_
fornisce valori limite per sollevamenti in condizioni ideali secondo la sola frequenza/durata;
_
fornisce valori e criteri per valutare azioni di trasporto;
_
orienta anche per le attività di sollevamento di oggetti animati (persone o animali) pur senza
fornire una metodologia al proposito: in futuro sarà prodotto uno standard (technical report sulla
movimentazione dei pazienti).
Considerando quindi l'indicazione (art. 28) di tenere conto, nella valutazione del rischio, delle
_
differenze di genere e di età; di alcune incertezze della tabella di iso 11228 1 nella fascia di valori che
riguardano il genere femminile e i lavoratori giovani ed anziani; tenendo conto anche delle tabelle della
_
Norma EN 1005 2 e dei dati di letteratura, si possono proporre i seguenti limiti (Occhipinti, 2008):
POPOLAZIONE LAVORATIVA
_
Maschi (18 45 anni)
_
Femmine (18 45 anni)
Maschi < 18 anni e >45 anni
Femmine < 18 anni e >45 anni
PESO DI RIFERIMENTO (kg)
25
20
20
15
_
La Norma ISO 11228 2 è destinata alla valutazione e gestione delle attività di traino e spinta; i
punti essenziali sono:
_
prevede metodi di primo e di secondo livello;
_
il metodo di primo livello adotta le classiche tavole di Snook & Ciriello per forze iniziali e di
mantenimento per genere (copertura al 90º percentile);
_
la classificazione del rischio proposta è del tipo presente/assente;
_
il metodo di secondo livello è molto complicato per fini applicativi, considera forze muscolari e
forze scheletriche in funzione di profili diversificati di popolazione lavorativa;
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_
la classificazione del rischio è secondo il sistema delle tre fasce (verde; giallo; rosso) con valori
chiave a 0,85 ed 1 del rapporto tra forza esercitata e forza di riferimento.
_
La Norma ISO 11228 3 è destinata a valutare e gestire condizioni di movimentazione manuale di
carichi leggeri ad alta frequenza; nella sostanza riguarda attività con movimenti ripetuti degli arti
superiori, anche indipendentemente da movimentazione di carichi significativi. Utilizza
_
preferenzialmente il metodo OCRA e, in subordine, lo Strain Index e il TLV HAL dell'ACGIH. Potrebbe
essere utilizzato:
_
quando si movimentano carichi leggeri (inferiori a 3 kg) ad alta frequenza (> 10/min);
_
per valutare condizioni di sovraccarico;
_
biomeccanico di distretti diversi dal rachide;
_
lombare (ad es. spalla) in tutte le attività di sollevamento di carichi.
Merita anche prestare attenzione sul fatto che alcuni degli elementi di rischio riportati nell'allegato
_
non riguardano unicamente l'aspetto del sovraccarico sul rachide dorso lombare, ma sono rivolti ad
una valutazione per il contenimento dei rischi di infortunio o di carattere igienistico (voci III e V del
punto 1, III e IV del punto 2, tutte le voci del punto 3 dell'allegato XXXIII del D.Lgs. n. 81/2008).
7. Procedure di calcolo per la valutazione del rischio
Come già trattato nel precedente paragrafo (Norme tecniche), vengono regolamentate, per ogni
categoria di lavoratori, tutte quelle attività lavorative che comportino una movimentazione manuale di
carichi, così come meglio evidenziate nell'art. 167 del D.Lgs. n. 81/2008. In teoria tali norme si
applicano ad ogni azione di movimentazione manuale in tutti i contesti di lavoro; sotto un profilo
pratico le procedure di valutazione dovrebbero rivolgersi a:
_
carichi di peso superiore a 3 kg;
_
azioni di movimentazione che vengono svolte in via non occasionale (ad es. con frequenze
medie di 1 volta ogni ora nella giornata lavorativa tipo);
_
per le azioni di tipo occasionale, specie di sollevamento, sarà possibile operare la valutazione
sulla scorta del semplice superamento del valore massimo consigliato per le diverse fasce di età e
sesso.
Lo scopo di tutte le azioni indicate dal D.Lgs. n. 81/2008 è quello di trovare strategie per
l'eventuale contenimento del rischio, intervenendo su tutti quei fattori che in fase di valutazione sono
risultati maggiormente critici, utilizzando sia soluzioni sostanziali (diminuzione del peso, ottimizzazione
delle zone e dei percorsi in cui avviene la movimentazione, meccanizzazione), sia interventi
organizzativi (azioni svolte da più lavoratori, diminuzione della frequenza di azione, rotazione tra i
lavoratori addetti alle attività di movimentazione).
Per alcune attività lavorative (ospedali, edilizia, trasporti e traslochi, lavori di facchinaggio, ecc.)
l'adozione di soluzioni realmente adeguate risulterà particolarmente difficile per la presenza di
numerosi elementi contrastanti (peso indivisibile, problemi strutturali, contesto economico e
sociale). Per altri settori invece, tipicamente quelli dell'industria manifatturiera, le soluzioni di
prevenzione si presentano più semplici e generalmente possibili anche a costi più contenuti.
Il D.Lgs. n. 645/1996 ha puntualizzato l'attenzione circa l'obbligo per il datore di lavoro, nell'ambito
ed agli effetti della valutazione dei rischi di valutare i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici
gestanti, puerpere e in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto, con particolare riguardo
ai rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici (art. 4, D.Lgs. n. 645/1996). Tra i rischi
considerati, sono esplicitamente indicate: movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano
_
rischi, soprattutto dorso lombari (allegato I, D.Lgs. n. 645/1996). Qualora i risultati della valutazione
rivelino un rischio per la sicurezza e la salute delle lavoratrici suddette, il datore di lavoro adotta le
misure necessarie affinché l'esposizione al rischio delle lavoratrici sia evitata, modificandone
temporaneamente le condizioni o l'orario di lavoro (art. 5, comma 1, D.Lgs. n. 645/1996).
Per quanto riguarda le azioni di sollevamento, viene ormai universalmente adottato il metodo
NIOSH che, oltre ad essere utilizzato negli USA da oltre dieci anni e quindi ben collaudato,
rappresenta la base per numerosi standard europei in corso di elaborazione.
Il più recente modello proposto dal NIOSH (1993) che è in grado di determinare, per ogni azione
di sollevamento, il cosiddetto RWL (Recommended Weight Limits) o "limite di peso raccomandato"
attraverso un'equazione che, dato un peso massimo sollevabile in condizioni ideali, considera
eventuali elementi sfavorevoli cui viene assegnato un determinato fattore demoltiplicativo che può
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assumere valori compresi tra 1, per le condizioni ottimali, e 0 per le peggiori. E' ovvio che tale ultimo
valore rappresenta un caso estremo e quindi una inadeguatezza assoluta per quello specifico
elemento di rischio. Il valore 1 non produrrà alcuna variazione, mentre tutti i valori intermedi
determineranno una conseguente riduzione del peso ideale.
Il modello NIOSH è comunque applicabile quando siano presenti le seguenti condizioni:
_
il sollevamento dei carichi è svolto in posizione eretta;
_
il sollevamento è eseguito con due mani;
_
il sollevamento avviene sul piano saggittale (direttamente di fronte al corpo) senza torsioni;
_
le dimensioni del carico non sono eccessive;
_
esiste una buona possibilità di presa;
_
il movimento avviene in meno di 2 secondi;
_
esiste possibilità di riposo tra un'operazione e l'altra;
_
eventuali altre attività di movimentazione manuale (trasporto, spingere o tirare) sono minime;
_
esiste un'adeguata frizione tra piedi e pavimento (suole o pavimento non scivolosi);
_
i gesti di sollevamento sono eseguiti in modo non brusco;
_
il carico non è estremamente freddo, caldo, contaminato o con il contenuto instabile;
_
il lavoro è eseguito in spazi non ristretti;
_
il lavoratore è in buone condizioni di salute;
_
il lavoratore è stato addestrato al lavoro;
_
_
_
le condizioni microclimatiche sono ottimali (TEC = 19 23º C in estate o 17 21º C in inverno).
8. Calcolo del peso massimo raccomandato e dell’indice di sollevamento con le
equazioni Niosh
Le equazioni del NIOSH per il calcolo del peso massimo raccomandato e dell'Indice di Sollevamento si
basano sull'assunto che esiste un massimo peso sollevabile in condizioni ideali, o costante di peso (LC), e
che sia possibile valutare una serie elementi sfavorevoli che impediscono l'utilizzo di tale peso massimo.
Il peso massimo raccomandato (RWL) è definito dall'equazione seguente:
eq.1 ) RWL = LC x HM x VM x DM x AM x FM x CM x LM*
* Il parametro LM non fa parte dell'equazione standard del NIOSH
Definito il peso massimo raccomandato è possibile definire l'indice di sollevamento (LI) come rapporto tra il
peso sollevato (L) ed il peso massimo raccomandato:
eq.2 ) LI = L / RWL
In funzione del valore di LI è possibile stabilire una scala di rischio
LI< 0,75
Rischio trascurabile
0,75 < LI < 1
Livello di attenzione
LI>1
Rischio elevato
I parametri dell'equazione 1 dipendono dalla distanza del carico dall'utilizzatore, dalla posizione orizzontale e
verticale del carico, dall'eventuale torsione del busto necessaria, dalla frequenza di sollevamento e dalla
bontà della presa con il carico:
Sono richiesti i dati mostrati nella tabella seguente ed illustrati dalle figure.
Parametro
Descrizione
L (kg)
Peso dell'oggetto da sollevare
H (cm)
Posizione orizzontale dell'oggetto
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V (cm)
Posizione verticale dell'oggetto
D (cm)
Distanza di spostamento verticale
A (°)
Angolo di rotazione
F (1/min)
Numero di sollevamenti al minuto
O (ore)
Durata del lavoro
LC (kg)
Costante di carico
Accoppiamento mani/oggetto
Bontà di accoppiamento mani/oggetto

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LC: costante di carico; è il peso massimo raccomandato per il sollevamento manuale in base alla
tipologia di lavoratore. I valori utilizzati sono:
LAVORATORE
LC
Maschio > 18 anni
25 kg
Femmina > 18 anni
20 kg
Maschio 15 - 18 anni
15 kg
Femmina 15 - 18 anni
10 kg

L: Peso dell'oggetto da sollevare (kg)
L<= LC

H: Posizione orizzontale dell'oggetto; è misurata dal punto mediano tra le caviglie e la proiezione del
centro geometroci dell'oggetto

V: Posizione verticale dell'oggetto; è definita come l'altezza verticale delle mani tra l'impugnatura del
carico e il pavimento.

HM: Moltiplicatore orizzontale;
HM=25/H
Se H<25 allora HM=1

VM: Moltiplicatore verticale;
VM=(1-(0,003 |V-30|)
Se V> 175cm VM=0

D: Distanza di spostamento verticale; è la distanza verticale di spostamento delle mani dall'inizio alla fine
del sollevamento.
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D>25 cm e D<175 cm

DM: Moltiplicatore della distanza;
DM=(0,82 + (4,5 / D)

A: Angolo di asimmetria, come mostrato in figura

AM: Moltiplicatore di asimmetria;
AM = 1 - (0,0032 A)

F: Frequenza di sollevamento; è riferita al numero medio di sollevamenti al minuto valutato in un periodo
di quindici minuti.

O: Durata del lavoro di sollevamento; la durata del lavoro viene classificata in tre categorie:

Breve durata: Operazioni di sollevamento che durano un ora o meno, seguite da un tempo di riposo
almeno uguale a 1,2 volte il tempo di lavoro.

Media durata: Operazioni di sollevamento che durano più di un'ora ma non più di due ore, seguite da
un tempo di riposo di almento 0,3 volte il tempo di lavoro.

Lunga durata: Operazioni di sollevamento che durano dalle due alle otto ore con riposi
standard.(pausa pranzo ecc.)

FM: Moltiplicatore di frequenza; dipende dal numero medio di sollevamenti al minuto F, dalla posizione
verticale V delle mani all'origine dello spostamento e dalla durata del lavoro O.

CM: Moltiplicatore di accoppiamento; a seconda della bontà della presa sull'oggetto e della distanza
verticale V si classifica in:
Accoppiamento

Moltiplicatore di accoppiamento CM
V< 75 cm
V>= 75 cm
Buono
1
1
Sufficiente
0,95
1
Scarso
0,90
0,90
LM: Modalità di sollevamento; parametro che permette di adattare l'equazione standard NIOSH al
sollevamento con una mano o in coppia.

A due mani: LM = 1

Una mano: LM = 0,6

In coppia: LM = 0,85 (peso L diviso per due)
Tabella 1 Calcolo dei fattori demoltiplicativi della formula NIOSH
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Committente:
DUE P srl
VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLA
MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI D.Lgs. 81/08
Redatta da: Ing. Paolo Lolli
Data: 29.01.10 Rev. n. : 00
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Fattore
demoltiplicativo
Definizione
Formula
Variabili
PESO
Load Constant
LC
peso massimo raccomandato in
condizioni ottimali di sollevamento
> 18 anni:
_
M = 25 F = 20
< 18 anni:
_
M = 20 F = 15
kg
25/H
H = distanza orizzontale fra il
corpo e il centro del carico
(cm)
ORIZZONTALE
Horizontal Multiplier
HM
ALTEZZA
Vertical Multiplier
VM
DISLOCAZIONE
Distance Multiplier
DM
ASIMMETRIA
Asymmetric Multiplier
AM
FREQUENZA
Frequency Multiplier
FM
PRESA
Coupling Multiplier
CM
distanza massima del peso dal
corpo durante il sollevamento
altezza da terra delle mani
all'inizio del sollevamento
distanza verticale del peso tra
inizio e fine del dislocamento
dislocazione angolare del peso
rispetto al piano sagittale del
lavoratore
frequenza di sollevamento in atti
al minuto rapportata al numero di
ore in tale attività
giudizio sulla presa del carico
_
1 [0,003 x (V
75)]
_
0,82 + (4,5/D)
V = altezza delle mani (cm)
D = distanza verticale (cm)
1 (0,0032 x A)
A = angolo di asimmetria
(gradi)
0,00 < F < 1,00
F = moltiplicatore da tabella 2
0,90 < 1,00
C = 1,00 (buono)
C = 0,95 (discreto)
C = 0,90 (scarso)
_
Per maggiore comodità e per evitare di dover elaborare delle formule, si riportano le tabelle dei
fattori moltiplicativi sopra citati.
ETA'
MASCHI
DONNE
_
LC
18 45 anni
25
20
< 18 anni o > 45 anni
20
15
DISTANZA ORIZZONTALE TRA LE MANI ED IL PUNTO DI MEZZO DELLE CAVIGLIE _ DISTANZA
DEL PESO DAL CORPO (distanza massima raggiunta durante il sollevamento)
Distanza (cm)
HM
25
30
40
50
55
60
>63
Fattore
1,00 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00
ALTEZZA DA TERRA DELLE MANI ALL'INIZIO DEL SOLLEVAMENTO
Altezza (in cm)
VM
0 25 50 75
100
125
150
>175
Fattore
0,77 0,85 0,93 1,00 0,93
0,85
0,78
0,00
DISLOCAZIONE VERTICALE DEL PESO FRA INIZIO E FINE DEL SOLLEVAMENTO
Dislocazione (cm)
DM
25
30
40 50 70 100 170 >175
Fattore
1,00 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,86 0,00
DISLOCAZIONE ANGOLARE DEL PESO (IN GRADI)
Dislocazione angolare
AM
0º
30º
60º 90º 120º 135º >135º
Fattore
1,00 0,90
0,81 0,71 0,62 0,57 0,00
GIUDIZIO SULLA PRESA DEL CARICO
Giudizio
CM
Buono
Discreto
Scarso
Fattore
1,00
0,95
0,90
Tabella 2 Calcolo del moltiplicatore di frequenza FM
Frequenza
Durata del lavoro
Fattore di frequenza
Azioni/min
< 8 ore
< 2 ore
< 1 ora
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0,2
0,5
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
>15
0,85
0,81
0,75
0,65
0,55
0,45
0,35
0,27
0,22
0,18
0,15
0,13
0
0
0
0
0
0
0,95
0,92
0,88
0,84
0,79
0,72
0,60
0,50
0,42
0,35
0,30
0,26
0,23
0,21
0
0
0
0
Pag. 12/22
1,00
0,97
0,94
0,91
0,88
0,84
0,80
0,75
0,70
0,60
0,52
0,45
0,41
0,37
0,34
0,31
0,28
0
Tabella 3 Azioni di trasporto in piano: massimo peso raccomandato (in kg) per la
popolazione lavorativa adulta sana in funzione di: distanza di percorso, frequenza
di trasporto, altezza delle mani da terra
A seconda del valore che assume LI si hanno diverse condizioni di seguito riportate:
a)
LI minore od uguale 0,75 la situazione è a norma;
b)
LI è compreso tra 0,75 ed 1 la situazione è al limite. Occorre cautela,
occorre effettuare
opportuna formazione ai lavoratori, la sorveglianza sanitaria va fatta a richiesta del lavoratore;
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c)
Data: 29.01.10 Rev. n. : 00
LI maggiore di 1 la situazione è a rischio, è necessario fare formazione,
Pag. 13/22
è obbligatoria la
sorveglianza sanitaria;
d)
Mano mano che cresce il valore di LI aumenta il rischio ed occorre ripensare alle
modalità con cui si svolge il lavoro (ad esempio per LI compreso tra 1 e 3);
Può essere utile il seguente schema per riconoscere le situazioni di rischio.
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Pag. 14/22
9. Il Rischio sollevamento carichi nella Ditta DueP srl
Dati della ditta
DUE P srl
INDIRIZZO SEDE OPERATIVA:
VIA ALDO MORO N° 97, 80049 SOMMA
VESUVIANA (NA)
VIALE LUDOVICO MURATORI, 201
TELEFONO E FAX:
059/2138778 – 059/239273
LEGALE RAPPRESENTANTE:
MASSIMILIANO FIORE
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE:
MASSIMILIANO FIORE
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
DI MAIO FRANCESCO
INDIRIZZO SEDE LEGALE:
MEDICO COMPETENTE: DOTT. GIUSEPPE SINICROPI, SPECIALISTA IN MEDICINA DEL LAVORO
C/O REMARK SRL , VIA PUCCINI, 151 –VIGNOLA (MO)
ISCRIZIONE ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI NAPOLI:
N. 671461
PARTITA I.V.A.:
N. 04154231213
CODICE FISCALE:
N. 04154231213
INAIL:
N. 91015405/71
INPS:
N. 5123478596
CONTRATTO APPLICATO AI LAVORATORI DIPENDENTI:
C.C.N.L. EDILIZIA
ORGANICO MEDIO ANNUO:
10 LAVORATORI
L’analisi dei luoghi di lavoro è stata condotta in collaborazione con il datore di lavoro e dal tecnico valutatore.
In particolare l’analisi si è concentrata su un cantiere che gestisce la ditta in provincia di Parma:
Committente:
Comune di Parma
Direzionale Uffici Comunali (D.U.C.), Largo Torello de Strada 11/A, 43100 PARMA
Oggetto del cantiere: AMPLIAMENTO DEL CIMITERO COMUNALE DI VALERA
Indirizzo: Strada Valera Sotto, 5/A Parma
Considerazioni generali
La movimentazione manuale dei carichi nelle attività edili va presa in considerazione perché possibile causa
di lesioni invalidanti sia a carico dell’apparato muscolare che dell’apparato scheletrico.
La ditta DueP srl nelle attività di cantiere si è dotata di attrezzatura adeguata per lo spostamento di materiali
: gru per i vari cantieri, camioncini, …., carriole, transpallet da utilizzare ai piani per lo spastamento dei
pallets, torre di carico da lasciare in opera fino al termine della costruzione per lo sacrico ai piani dei vari
materiali.
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MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI D.Lgs. 81/08
Redatta da: Ing. Paolo Lolli
Data: 29.01.10 Rev. n. : 00
Pag. 15/22
Di seguito sono elencate le fasi principali di lavorazione previste per la realizzazione di un edificio ove sono
impegnate le maestranze della ditta DUE P srl.
Fasi principali di lavorazione per la realizzazione di un edificio con impegnate le maestranze della DUE P srl.
Fase di lavoro
Lavorazione condotta con
l’impiego di attrezzatura
meccanica
1. Allestimento del
cantiere
2. Scavo generale a
cielo aperto
3. Esecuzione di
fondazioni di muri, travi
pilastri in C.A.
L’intera fase è condotta con
l’ausilio
di
attrezzature
meccaniche
Il getto del C.A. avviene
normalmente con autobotte di
autopompa.
E’ previsto l’impiego di gru.
4. Realizzazione di solai
Generalmente
si
utilizza
utilizza
la gru
per
la
movimentazione dei carichi.
E’ previsto l’impiego di gru.
5. Montaggio di ponteggi
telai o a tubi e giunti su
facciate di edifici in
costruzione
E’ previsto l’impiego di gru o
di carrucola manuale.
6. Esecuzione di
muratura esterna in
mattoni forati o pieni e
malta cementizia
E’ previsto l’impiego di gru per
il trasporto dei materiali in
quota.
7. Esecuzione di pareti
divisorie interne in
mattoni forati e malta
cementizia
E’ previsto l’impiego di gru per
il trasporto dei materiali in
quota.
9. Realizzazione di
coperto in legno
10.Demolizioni
E’ previsto l’impiego di gru per
il trasporto dei materiali.
11.Realizzazione di
tagliole per la posa degli
Lavorazioni
con
movimentazione
manuale dei carichi
(MMC)
Recinzione cantiere
Osservazioni
Le lavorazioni che più
frequentemente
richiedono
la
MMC
sono: la realizzazione
della carpenteria, la
posa dei ferri, il disarmo.
Le
lavorazioni
che
richiedono
la
MMC
sono: la realizzazione
della carpenteria, la
posa dei ferri, il disarmo.
La
realizzazione
di
calcestruzzo
a
piè
d’opera è in genere
limitata ed avviene con
tempi di esecuzione
prolungati nel tempo.
Si prevedono piccole
movimentazioni manuali
dei carichi
Lo
operazioni
di
spostamento dei telai,
dei piani metallici, delle
tavole in legno, sono
condotte
con
tempi
compatibili con i carichi
dei materiali.
Sono
previste
operazioni di MMC per il
posizionamento
dei
blocchi di mattoni, lo
spostamento
della
calce, la preparazione
della calce…
Sono
previste
operazioni di MMC per il
posizionamento
dei
blocchi di mattoni, lo
spostamento
della
calce, la preparazione
della calce…
L’attività è condotta da
ditta specializzata.
Sono
previste
operazioni di MMC per
l’impiego di strumenti
manuali,
elettrici,
spotamento
delle
macerie.
Sono
previste
operazioni di MMC per
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DUE P srl
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impianti
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l’impiego di strumenti
manuali, elettrici.
12.Realizzazione degli
intonaci
13.Realizzazione dei
pavimenti
E’ previsto l’impiego di gru per
il trasporto dei materiali.
14.Finiture
E’ previsto l’impiego di gru per
il trasporto dei materiali.
L’attività è condotta da
ditta specializzata.
L’attività è condotta da
ditta specializzata.
Ciò nonostante possono verificarsi situazioni ove le operazioni condotte nel cantiere quali:

realizzazione di carpenteria in legno;

montaggio dei ferri per il c.a.;

realizzazioni di muri , tramezze, coperture…

preparazione degli impasti di malta;

trasporto dei prodotti necessari nelle varie situazioni ;
comporta la movimentazione di carichi che possono comportare situazioni di rischio per i singoli lavoratori.
La ditta ha provveduto a formare/ informare il personale mediante corso specifico sulla movimentazione dei
carichi avvenuta nei primi mesi del 2009.
Di seguito sono prese in considerazione alcune situazioni tipo per effettuare la valutazione del rischio in
alcune attività ritenute più frequenti.
9.1 Calcolo del rischio nella movimentazione manuale dei carichi ai sensi del D.
Lgs. 81/2008
Sono prese in considerazione le seguenti situazioni:
A) Condizione di movimentazione dei carpentieri: operaio comune non specializzato
 Carpentieri nella movimentazione di ferri con diametro di 16 mm e lunghezza delle barre di 6
metri. Il peso di ogni barra è di 9,5 kg;
 Carpentieri nella movimentazione di tavole di legno dal peso di 10 kg.
Lo spostamento avviene dal punto di stoccaggio del materiale, realizzato mediante la gru, ed il punto di
posa.
Movimentazione di carico
Dati rilevati: misure all'origine del sollevamento e la destinazione sono simili
L
LC
H
V
D
A
F
O
Presa
(kg) (kg) (cm) (cm) (cm) (°) (1/mi (ore)
n)
10
25
30
70
50
10
0,5
4
Buono
Tipo
1 - Sollevamento a
due mani
La distanza da percorrere pre la posa è prossima ai 2 metri
Dati calcolati per l'origine del sollevamento e la destinazione
HM
VM
DM
AM
FM
CM
RWL (kg)
0,83
0,88
0,91
0,97
0,88
0,90
12,76
LI
0,78
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DUE P srl
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MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI D.Lgs. 81/08
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Data: 29.01.10 Rev. n. : 00
Valutazione complessiva
RWL (kg)
LI
12,76
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Livello di rischio
0,78
Rischio: livello di attenzione
(di poco superiore alla situazione di rischio trascurabile)
B) Condizione di movimentazione dei muratori: operaio comune non specializzato

Sono al lavoro una squadra di tre muratori posti su ponte su cavalletto; un operaio comune provvede
a posare sul ponte di lavoro dei muratori i mattoni pieni ( 4 alla volta per un totale di 8 kg) presi da un
bancale distante 2 metri circa , per consentire la realizzazione del muro. La distanza da percorrere
per la posa sul bancale è prossima ai 2 metri.
Movimentazione di carico
Dati rilevati: misure all'origine del sollevamento
L
LC
H
V
D
(kg) (kg) (cm) (cm) (cm)
8
25
35
50
A
(°)
50
0
F
O
(1/min) (ore)
0,5
4
Presa
Tipo
Buono
1 - Sollevamento a due mani
Dati calcolati per l'origine del sollevamento e la destinazione
HM
VM
DM
AM
FM
CM
RWL (kg)
LI
0,71
0,94
0,91
1
0,88
0,90
12,02
0,67
Dati rilevati: misure alla fine del sollevamento del sollevamento
L
LC
H
V
D
(kg) (kg) (cm) (cm) (cm)
8
25
30
130
A
(°)
50
0
F
O
(1/min) (ore)
0,5
4
Presa
Tipo
Buono
1 - Sollevamento a due mani
Dati calcolati per l'origine del sollevamento e la destinazione
HM
VM
DM
AM
FM
CM
RWL (kg)
LI
0,83
0,83
0,91
1
0,88
0,90
12,41
0,65
Valutazione complessiva
RWL (kg)
LI
Livello di rischio
12,02
0,67
Rischio: livello trascurabile
Nella attività della ditta vanno poi considerate le molteplici funzioni degli operai che non sono facilmente
riassumibili dalle tabelle sopra riportate. Va infatti ricordato a questo proposito che l’attività edile comprende
una quantità di situazioni che possono variare in funzione delle caratteristiche dell’immobile da realizzare.
Ad esempio si cita l’attività di utilizzare una carriola, di puntellare un solaio, di impiegare strumenti per il
lavoro che impongono l’uso delle braccia e delle gambe in uno sforzo contiunuo: martello demolitore,
flessibile, sega da banco,…
Si ritiene quindi di riassumere la situazione del rischio movimentazione carichi attraverso la tabella di seguito
riportata.
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLA
Committente:
DUE P srl
MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI D.Lgs. 81/08
Redatta da: Ing. Paolo Lolli
Data: 29.01.10 Rev. n. : 00
Pag. 18/22
Tabella del rischio movimentazione manuale carichi Titolo VI D.Lgs. 81/2008
Nominativo Dipendente
Mansione
Rischio Movimentazione
carichi
TECNICO
CONTROLLORE
NON ESPOSTO
FABRIZIO FONTANA
Carpentiere
LIVELLO DI ATTENZIONE
MILOUDI
FAID
GIUSEPPE CIMMINO
LUIGI FALANGA
ANIELLO MEDIO
FRANCESCO DI MAIO
Muratore
LIVELLO DI ATTENZIONE
PRESIDENTE CON FUNZIONI AMMINISTRATIVE E DI
SUPERVISIONE
NON ESPOSTO
GIUSEPPE SALVATO
NICOLA
FALCO
HAMASSI (Andrea) BOUAZZA
PASQUALE PANARIELLO
MASSIMILIANO FIORE
La valutazione complessiva del rischio per la mansione di operaio nella ditta DUEP srl si ritiene sia
compresa nel livello di attenzione.
Su indicazione del Datore di Lavoro la ditta rispetta quanto previsto al comma 2 dell’art. 168 ai punti a), b), c)
e d) in particolare, sottoponendo tutti i lavoratori a visita medica per la movimentazione dei carichi.
Inoltre relativamente all’art. 169 addestra costantemente il personale circa la corretta movimentazione
dei carichi ed ha sottoposto lo stesso a corso di formazione specifico.
Si segnala a questo proposito l’effettuazione di un corso di otto ore effettuato in data 24/02/2009, di
Formazione- Informazione
sulla movimentazione manuale dei carichi, con incontro del medico
aziendale e relativa informazione sulla sorveglianza sanitaria, svolto presso la Remark srl. Al termine del
corso è stato rilasciato un libretto di formazione – informazione e il relativo attestato dopo la prova di verifica
dell’apprendimento.
Elenco del personale formato : Giuseppe Cimino, Francesco di Maio, Gennaro Pollio, Angelo Tino, Aniello
Medio, Luigi Falanga, Pasquale Panariello, Raffaele Russo, Fabrizio Fontana, Miloudi Faid
Si riportano quindi di seguito i riferimenti normativi tratti dal D.Lgs. 81/2008 aggiornato con il D.Lgs.
106/2009.
Art. 168 (Obblighi del datore di lavoro)
1. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare
attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei
lavoratori.
2. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore
di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i
mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi,
tenendo conto dell'Allegato XXXIII, ed in particolare:
a) organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute;
b) valuta, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse al
lavoro in questione tenendo conto dell'Allegato XXXIII;
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLA
Committente:
DUE P srl
MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI D.Lgs. 81/08
Redatta da: Ing. Paolo Lolli
Data: 29.01.10 Rev. n. : 00
Pag. 19/22
_
c) evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso lombari, adottando le misure adeguate, tenendo
conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell'ambiente di lavoro e delle
esigenze che tale attività comporta, in base all'Allegato XXXIII;
d) sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 41, sulla base della valutazione del
rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all'Allegato XXXIII.
3. Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell'Allegato
XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida.
Art. 169 (Informazione, formazione e addestramento)
1. Tenendo conto dell'Allegato XXXIII, il datore di lavoro:
a) fornisce ai lavoratori le informazioni adeguate relativamente al peso ed alle altre
caratteristiche del carico movimentato;
b) assicura ad essi la formazione adeguata in relazione ai rischi lavorativi ed alle modalità
di corretta esecuzione delle attività.
2. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori l'addestramento adeguato in merito alle corrette
manovre e procedure da adottare nella movimentazione manuale dei carichi.
10. Informazione per i Lavoratori
La posa dei laterizi: suggerimenti per la prevenzione dei disturbi alla schiena
Evitare di sollevare o posare i laterizi:
- mantenendo al schiena flessa o i ginocchi diritti;
- tenendo il carico lontano dal corpo.
Quando si esegue la posa consecutiva di più laterizi, utilizzare la posizione accucciata, anche poggiando
alternativamente uno dei ginocchi al suolo.
E’ necessario rialzarsi e sgranchirsi le gambe appena se ne avverte la necessità.
Evitare di compiere torsioni del tronco nello spostare un carico:
- è assai pericoloso effettuare il movimento soprattutto se il peso è elevato o se il tronco è
flesso in avanti. Per effettuare correttamente l’operazione: avvicinare prima il carico al
corpo, poi, utilizzando le gambe (e non la schiena) compiere lo spostamento.
Il trasporto con secchio
Il secchio, per non creare disturbi alle mani, deve avere l’impugnatura ben progettata ( forma dell’impugnatura
deve essere rotonda, o cilindrica, priva di spigoli, di diametro di circa 3 cm e larga almeno 12 cm).
In generale si consiglia di non trasportare manualmente secchi di peso superiore ai 10 kg: utilizzare ausili,
quali piccoli carrelli.
Quando il trasporto manuale è inevitabile, è meglio dividere il carico in due contenitori, portandoli, se mai,
contemporaneamente.
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DUE P srl
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Pag. 20/22
Il trasporto con carriola
Quando è necessario spingere una carriola, soprattutto in salita, evitare di inarcare la schiena all’indietro. Fare
invece leva sulle gambe, mantenendo il più possibile la schiena diritta.
La posa del materiale di copertura del tetto
L’operazione richiede frequenti sollevamenti del materiale (tegole, coppi, lastre, ecc.).
Evitare di effettuare il sollevamento a schiena flessa. Non trasportare pesi superiori ai 10 kg. Evitare
di effettuare la posa:
- mantenendo la schiena flessa a lungo;
- posando gli elementi molto lontano dal corpo;
- compiendo torsioni a schiena flessa.
Le posizioni più corrette per la posa degli elementi di copertura sono quelle:
- accucciata o a ginocchi entrambi appoggiati o con un solo ginocchio appoggiato.
E’ però importante cambiare spesso posizione dei ginocchi e comunque alzarsi in piedi per sgranchirsi gambe
e schiena appena se ne avverta la necessità. Per lavorare in queste posizioni è utile usare le ginocchiere.
Uso di attrezzi ed utensili
L’uso prolungato della pala e del piccone, oltre a richiedere un notevole sforzo fisico, comporta un alto
rischio per la schiena e per alcune strutture del braccio.
Per rendere meno gravoso il lavoro, è necessario che gli attrezzi impiegati siano:
-
in buono stato di conservazione
(punte non usurate, lame non piegate, ecc.);
i più maneggevoli e adatti al lavoro da eseguire
(pale e badili con lame in lega di alluminio e manici in legno leggero).
Durante l’uso della pala, risulta utile:
- ampliare la base di appoggio degli arti inferiori, ponendo un piede più avanti, lungo la
direzione del movimento;
- appoggiare il manico della pala sulla coscia;
Redatto da Remark srl per conto di DUE P srl, VIALE LUDOVICO MURATORI 201 - Modena
VALUTAZIONE DEL RISCHIO NELLA
Committente:
DUE P srl
MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI D.Lgs. 81/08
Redatta da: Ing. Paolo Lolli
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Data: 29.01.10 Rev. n. : 00
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non usare pale con manico troppo lungo;
non riempire eccessivamente la pala.
Anche quando si usa il martello pneumatico è bene non stare sempre a schiena flessa,
ma qualche volta piegare anche i ginocchi.
Per non creare danni agli arti superiori, un martello pneumatico deve avere
un’impugnatura ben progettata e trasmettere poche vibrazioni alle braccia.
Come organizzare adeguatamente il lavoro di movimentazione manuale durante la giornata
 Evitare di concentrare in brevi periodi tutte le attività di movimentazione: ciò può portare a ritmi troppo
elevati o all’esecuzione di movimenti bruschi.
 Diluire i periodi di lavoro con movimentazione manuale durante la giornata alternandoli, possibilmente
almeno ogni ora, con altri lavori leggeri: ciò consente di ridurre la frequenza di sollevamento e di
usufruire di periodi di ”recupero”.
 Ricordare comunque che, nei gesti ripetuti di sollevamento eseguiti anche in posti di lavoro ben
progettati, per evitare l’affaticamento e i danni alla schiena, esiste un rapporto ideale tra peso
sollevato e frequenza di sollevamento.

Al fine di minimizzare il rischio nella movimentazione dei carichi, il preposto valuterà gionalmente
gli spostamenti manuali dei materiali utilizzando strumenti semplici quali la tabella 3 riportata a
pagina 13 della valutazione dei carichi e di seguito sintetizzata per l’azienda in esame.
Azioni di trasporto in piano - Massimo peso raccomandato (in kg) per lavoratore adulto sano in
funzione di: distanza di percorso, frequenza di trasporto, altezza delle mani da terra
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11. Accettazione del documento
Il presente documento sarà posto in visione agli RLS ed al medico competente.
La presente relazione è stata redatta sulla base di sopralluoghi nei cantieri edili della ditta DUE P srl e delle
informazioni fornite dal Geom. Fabrizio Fontana: modalità di lavoro, elenco del personale, mansioni e tempi di
lavorazione.
Vignola, lì 29 gennaio 2010
REMARK S.r.l.
Il COMMITTENTE
Per presa visione
Il Tecnico
Il Datore di Lavoro
LAVORATORI e/o RLS
Dott. Ing. Paolo Lolli
Per presa visione
Medico Competente
Sig. Massimiliano Fiore
Sig. Francesco Di Maio
R.S.P.P.
Sig. Massimiliano Fiore
Dott. Giuseppe Sinicropi
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