soluzioni /usato di Emilio Branduardi Vendetela bene Molte volte cedere una vettura è più complicato che acquistarla. Le inserzioni online sono un buon canale, ma occorre seguire alcune regole per allettare il compratore. E attenzione alle truffe! 40 S e comprare un’auto d’occasione non è facile, venderla può risultare ancora più complicato. Si è portati a pensare che la difficoltà principale sia definire il prezzo di vendita, ma ci sono aspetti anche più importanti di cui deve tener conto il venditore non professionista. Bisogna, per esempio, individuare il canale di vendita più appropriato per il mezzo che intendiamo cedere e, soprattutto, cercare di non cadere in una delle tante trappole messe in atto dai numerosi truffatori che affollano il mercato dell’usato. Ecco, allora, alcuni buoni consigli per non commettere passi falsi. I difetti non vanno nascosti Il momento economico poco favorevole non è poi un elemento così negativo, perché se da un lato diventa difficile vendere modelli dalle caratteristiche particolari, soprattutto se recenti, piazzare auto piccole e medie con qualche anno sulle spalle risulta più semplice. Prima di cercare il canale di vendita più adatto, conviene fare un’obiettiva riflessione su ciò che si va a proporre. Occorre mettersi nei panni del compratore, per sua natura sospettoso, e scegliere la strategia di vendita automobile settembre 2012 più sincera. Ciò significa che se, per esempio, le condizioni della carrozzeria oppure della meccanica non sono ottimali, non conviene cercare di nascondere i difetti con un maquillage più o meno riuscito. Meglio dichiarare con sincerità gli eventuali malfunzionamenti. Un aiuto dalla tecnologia Molti annunci propongono auto di seconda mano con frasi fantasiose per attirare l’attenzione. Niente di più sbagliato: occorre puntare sulla sobrietà curando, piuttosto, le immagini di ciò che vogliamo vendere. Tutto è più semplice se si ricorre a Internet, che ha rivoluzionato lo scambio tra privati, accorciando i tempi di pubblicazione. I vari siti, generalisti (come secondamano.it e subito.it) o dedicati (per esempio autoscout24.it), impiegano pochi minuti per mettere in rete il vostro annuncio, e già un’ora dopo si possono ricevere le prime telefonate di potenziali acquirenti. Quanto più esauriente è la descrizione, tanto maggiore è il numero di chiamate. Non bisogna trascurare nulla, e la tecnologia aiuta. Può essere utile sfruttare l’opportunità d’inserire foto che vanno oltre le Pagamento: il bidone è in agguato L’ ultima fase della vendita è la più delicata, poiché anche per chi vende c’è il rischio di incappare in un bidone. Se si può accettare di buon grado la richiesta di far visionare la vettura da una persona di fiducia del potenziale acquirente, o almeno di portare l’auto in un’officina dotata di ponte elevatore per valutare le condizioni delle parti più nascoste, serve un po’ di cautela se l’acquirente chiede di effettuare un giro di prova. La richiesta può essere assecondata, ma sedendo a fianco di chi effettua la prova e possibilmente in un’area controllabile con facilità, magari un tratto autostradale delimitato da caselli di ingresso e uscita. La massima attenzione deve poi essere riservata alla forma di pagamento. In linea di massima è meglio evitare di accettare assegni bancari, visto che questi possono risultare scoperti, o rubati. La formula migliore è rappresentata dall’assegno circolare o in alternativa dal bonifico bancario. In quest’ultimo caso non basta una ricevuta qualunque, ma serve anche il numero di CRO, il codice che consente di verificare che la somma di denaro è stata realmente trasferita sul nostro conto corrente. Solo quando si ha la certezza di avere concluso la transazione, si potranno effettuare le operazioni relative al passaggio di proprietà. classiche viste laterali, completando la gallery con inquadrature del vano motore, delle ruote, degli interni o addirittura del libretto di manutenzione, con i timbri dei tagliandi. Volendo si può offrire un video su Youtube, al quale accedere attraverso un link inserito nel testo. Preparatevi alla trattativa La possibilità di effettuare ricerche mirate con i programmi online rende meno importante l’ordine con il quale s’inseriscono le informazioni. Oltre a marca, modello, versione, cilindrata, colore, occorre inserire optional e accessori presenti, km percorsi, presenza della ruota di scorta o di altri dispositivi alternativi, condizioni di usura delle coperture e numero di proprietari. A questo punto bisogna sapere che le prime telefonate si divideranno tra quelle di privati e di commercianti (soprattutto stranieri). Le esigenze sono diverse: i primi saranno interessati a effettuare una prova, i secondi punteranno invece a ottenere le migliori condizioni economiche. In ogni caso il prezzo sarà messo in discussione e bisogna mettere in preventivo un taglio alla cifra richiesta, ma senza assumere impegni precisi con la prima persona che chiama. Meglio prendere tempo e valutare con calma le offerte. Il prezzo giusto A proposito di prezzi, affidarsi totalmente alle quotazioni ufficiali può risultare sbagliato. I valori reali sono influenzati dall’anzianità e dai km percorsi, ma anche da altri fattori. Per esempio, dalla zona nella quale si propone il modello in vendita: a Milano una diesel Euro 3 vale per forza meno rispetto a una regione non toccata dai blocchi del traffico. Per determinare il prezzo giusto è consigliabile fare una media delle quotazioni sui vari siti di annunci, tenendo conto delle caratteristiche del veicolo, a partire dallo stato di usura. il primo colpo d’occhio in ordine, ma senza esagerare I l modo in cui si presenta la “merce” che dobbiamo vendere è fondamentale per conquistare il cliente. Vale soprattutto per i modelli più complicati da piazzare, ma non dimentichiamo che anche una citycar del valore di 2.000 euro può rimanere invenduta, considerando l’eccezionale offerta sul mercato. Bisogna evitare di mostrare la carrozzeria e gli interni sporchi e unti, ma può risultare controproducente presentare anche un veicolo tirato a specchio, in particolare se l’auto è un po’ datata. Esagerare con cere, polish e deodoranti può insospettire l’acquirente, portandolo a pensare che il fine di tanta pulizia sia quello di nascondere possibili difetti. Meglio quindi presentare un veicolo pulito, ma senza strafare, in particolare per quanto riguarda la meccanica. Ricordiamo, infatti, che una pulizia accurata del motore può mettere in evidenza piccoli trafilaggi di liquidi o lubrificanti, altrimenti occultati dal sottile strato di grasso e polvere. È invece buona norma passare con cura l’aspirapolvere su moquette e tappetini, senza trascurare il vano bagagli e i vani portaoggetti, ed è utile anche provvedere a lubrificare cerniere e serrature, così da dare l’impressione che tutto funzioni alla perfezione. Cerchiamo anche di fare sparire tutti gli oggetti superflui, che in caso di giro di prova possono generare rumori e vibrazioni. Di norma, chi analizza un’auto da comprare guarda lo stato di usura della gomma che ricopre i pedali e del pomello del cambio. Se ci si rende conto che possono dare un’impressione di percorrenze superiori a quelle reali può essere utile sostituire questi elementi, evitando però di acquistarli nuovi. È preferibile rivolgersi a un autodemolitore; l’effetto sarà molto più realistico. Un ultimo consiglio: inseriamo i documenti in una custodia in buone condizioni (compreso il libretto dei tagliandi) e scegliamo un portachiavi decente. Anche questo può contribuire a spuntare un prezzo più vicino alle aspettative di chi vende. settembre 2012 • automobile 41