dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 n. 045 N° tribunale QUOTIDIANO GIOVANI 292/2010 del 22.6.2010 Addio a Mario Monicelli Un “mostro sacro”. Uno dei più grandi… uno dei più amati… uno degli ultimi viventi. Mario Monicelli è stato uno dei registi migliori che ha avuto l’Italia del Novecento. Spettacolo Cochi e Renato ancora insieme… a teatro 03 Wikileaks fa tremare le relazioni internazionali I rapporti diplomatici degli Stati Uniti potrebbero essere minati dalle comunicazioni di cui il sito fondato da Julian Assange è entrato in possesso. Cinema E’ tempo di cinepanettoni! 05 Un suggerimento per valutare al meglio il vostro impiego La rivista americana “Forbes” ha stilato una sorta di guida fai-da-te per capire se il lavoro offerto soddisfa a pieno le proprie aspettative. Musica Mario Biondi torna con un doppio cd 06 Federica Pellegrini cede di nuovo al panico La campionessa di nuoto questa volta però ha reagito immediatamente e dopo il ritiro è tornata in vasca, strappando una bella medaglia di bronzo nella staffetta 4x50 mista. 19 Viaggi Oggi si va a Washington dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 n. pag. E 045 002 ditoriale Buongiorno a tutti!! Come sempre moltissimi sono gli argomenti che vi aspettano all’interno di questo nuovo numero di Quotidiano Giovani. Apriamo con la triste notizia che ieri sera ha sconvolto tutti: Mario Monicelli, uno dei più grandi registi italiani, è morto! Ci ha lasciati ieri sera, con un gesto estremo. Segue un consiglio da parte della rivista americana “Forbes”, che ha recentemente stilato una serie di domande con cui accertarsi della validità del proprio lavoro in funzione delle proprie ambizioni e aspettative. Vi invitiamo a cimentarvi… E’ cominciato ieri in Messico il grande meeting dell’Onu per trattare le tematiche ambientali più scottanti del Pianeta. Quotidiano Giovani è inoltre lieto di partecipare all’iniziativa “Quinonsitocca” - promossa dal Ministero delle Pari Opportunità - contro gli abusi sui minori. A questo punto, non ci resta che lasciarvi alla lettura del giornale. A domani Lo staff di Quotidiano Giovani Concessionaria pubblicitaria: First Class Advertising srl società del Gruppo Montemurro Via R. Gigante n18 00143 Roma – Tel: 06 50990000 Fax: 06 5018066 Progetto grafico e impaginazione: Am&Partners srl Editore: Andrea Montemurro Registrazione Tribunale di Roma: 292/2010 del 22.6.2010 Edizione del 30 Novembre 2010 dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 a pprofondimento n. pag. 045 003 Grazie Mario! di Ilaria Serrotti Mario Monicelli foto fonte internet dale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato da qualche giorno a causa di un tumore alla prostata. “Era molto depresso negli ultimi tempi”, spiega al Corriere della sera Carlo Verdone. “Ha raccontato il nostro paese con raffinatezza, delicatezza, ironia. Forse non sopportava più la vecchiaia”. Viareggino, classe 1915, Monicelli ha ricevuto numerosi riconoscimenti nella sua lunga carriera, compreso un Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. La notizia del suicidio di Mario Monicelli in pochi secondi ha fatto il giro del web: commenti, foto, ricordi, riflessioni sono postati velocemente su Facebook e Twitter, mentre su YouTube è partito il click dei video del Maestro. Un “mostro sacro”. Uno dei più grandi… uno dei più amati… uno degli ultimi viventi. Mario Monicelli è stato uno dei registi migliori che ha avuto l’Italia del Novecento. Non si contano i successi di pubblico e di critica in una carriera lunga più di mezzo secolo. Tanti, forse fin troppi per elencarli tutti, i titoli che lo hanno reso “gigante” del cinema italiano. “Guardie e ladri” con Fabrizi e Totò segnò uno dei suoi primi successi assoluti. Era il 1951. “I nuovi mostri” con Ugo Tognazzi, oppure “Amici miei” sempre con Tognazzi, Adolfo Celi, Philippe Noiret arricchiscono una filmografia a cinque stelle. Senza contare quello che è forse il suo capolavoro per eccellenza: “La grande guerra”: film nel quale si eleva ai massimi livelli il felice sodalizio artistico con Vittorio Gasmann. E poi ancora “I soliti ignoti” (1958), “L’Armata Brancaleone” (1966); “Un borghese piccolo piccolo” (1977); “Il marchese del Grillo” (1981); “Parenti serpenti” (1992); “Panni sporchi” (1999)… tanto per citarne qualcuno. Monicelli ci ha lasciati ieri sera. A 95 anni ha deciso di uscire di scena, lanciandosi dalla finestra del quinto piano (reparto di urologia) dell’ospe- foto fonte internet dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 I talia news n. pag. 045 004 Una ragazza scomparsa nel bergamasco… E il pensiero va ad Avetrana di Ilaria Serrotti scorso venerdì, intorno alle 17.00, ha lasciato la propria abitazione per andare in palestra, da dove, una volta terminato l’allenamento (circa alle 18.30), non è più tornata. La palestra si trova a meno di un chilometro da casa sua, infatti era solita percorrere a piedi quel tragitto. Ed è stato il padre (Fulvio) a dare l’allarme quando non l’ha vista tornare a casa. Ora Carabinieri e Protezione Civile stanno setacciando il posto. Si pensa ad un sequestro di persona, dal momento che il telefono della ragazza risulta spento da 20 minuti dopo le 18.30 di quel giorno. Yara Gambirasio foto fonte internet La vicenda di Avetrana continua a portare con sé tutti gli strascichi di un caso così aperto e dall’epilogo infinito, quale è stato (ed è tuttora) l’omicidio di Sarah Scazzi. Ed ora un nuovo caso di cronaca sta purtroppo iniziando a preoccupare per i suoi risvolti: è il caso di Yara Gambirasio, una ragazzina di appena 13 anni che dallo scorso 26 novembre è scomparsa nel nulla all’uscita dalla palestra di Brembate Sopra (la località in provincia di Bergamo dove vive). Una “brava ragazza”, un modello negli studi e molto diligente anche nell’attività sportiva (pratica la ginnastica ritmica da anni). Non si hanno tracce di lei da quando lo Le prime testimonianze raccolte non sono state molto d’aiuto. Addirittura ce ne sarebbe una – quella di Enrico Tironi – che risulta totalmente falsa. Questo ragazzo di 19 anni si sarebbe inventato di sana pianta di aver visto Yara parlare con due uomini; e per questo stupido gesto rischierà ora una bella denuncia. Subito su Facebook è nato un gruppo per trovare la ragazza, al quale hanno già aderito oltre 5.000 persone. Rimaniamo tutti a fiato sospeso, nella speranza che i genitori possano riabbracciare presto la figlia, e sperando che non sia stata violata la serenità di un’altra adolescente piena di sogni e speranze per il futuro. dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 E stero news n. 045 pag. 005 Wikileaks fa tremare le relazioni internazionali di Ilaria Mulinacci Il sito Wikileaks è pronto a svelare quasi tre milioni di email scambiate tra il dipartimento di Stato americano e varie sedi diplomatiche nel mondo. I contenuti delle email sono piú che imbarazzanti, con commenti sul premier Vldimir Putin il presidente afgano Hamid Karzai e il capo di Stato pachistano Asif Ali Zardari. Lo ha riferito SkyNews, che ha confermato così le indiscrezioni emerse da qualche giorno. I rapporti diplomatici degli Stati Uniti - in particolare con Russia e Israele - potrebbero essere minati dalle comunicazioni di cui il sito fondato da Julian Assange è entrato in possesso. Wikileaks ha poi comunicato su Twitter che gli Usa avrebbero già contattato alcuni dei loro alleati, tra i quali Gran Bretagna, Canada, Norvegia, Australia e Danimarca, per informarli della pubblicazione dei documenti riservati. L’ambasciata Usa a Roma ha notificato al Governo italiano la possibile presenza di file sulle relazioni tra i due Paesi. La Farnesina, ha affermato Maurizio Massari - il portavoce del Ministro degli Esteri, Franco Frattini - “è stata informata che nei documenti ci sarebbero riferimenti ai rapporti bilaterali tra Usa e Paesi Alleati. Ci manteniamo in stretto contatto con le autorità degli Stati Uniti”. Lo stesso Frattini ha poi indicato che i documenti che saranno diffusi da Wikileaks sull’Italia sono carte “di scenario” e, ha concluso, “il responsabile della fuga di notizie è stato già catturato. Dalle email in mano al sito fondato da Julian Assange ri- foto fonte internet sulterebbe anche il sostegno fornito dagli Usa ai ribelli turchi del Pkk, nonostante il fatto che il partito dei lavoratori del Kurdistan fosse nella lista americana delle organizzazioni terroristiche. I documenti conterrebbero inoltre le prove del supporto fornito dalla Turchia ad Al Qaeda in Iraq. La Russia é stata una delle nazioni piú pregiudicate. Il quotidiano russo “Kommersant” ha citato fonti di Wikileaks secondo le quali nei messaggi dell’ambasciata americana a Mosca ci sarebbero valutazioni sulla situazione politica della Federazione e “apprezzamenti poco lusinghieri” sui leader russi. Il giornale economico di Mosca sostiene che i documenti comprendono “registrazioni di conversazioni dei diplomatici americani con politici russi, giudizi sugli eventi più rilevanti in Russia e l’analisi di ciò che sta accadendo nel Paese e della sua politica interna ed estera”. Il ministro degli Esteri russo non ha ricevuto comunicazione ufficiale sulle imminenti rivelazioni, ma le informazioni sono giá arrivate a Mosca. dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 S cuola e lavoro n. pag. 045 006 Ecco le 20 domande da porsi per capire se il vostro impiego fa per voi foto fonte internet di Daniele Daccò La nota rivista statunitense “Forbes” ha detto la sua a proposito di una questione molto importante e che tocca parecchi (se non tutti i) giovani, cioè la ricerca di un lavoro dopo il conseguimento degli studi. In una realtà che dopo la laurea offre, a detta di molti, “poche opportunità”, il giovane volenteroso, forse per paura o forse per timore, è incline ad accettare qualsiasi lavoro gli venga offerto. Questo impiego di fortuna può essere portato avanti anche se in condizioni di elevato svantaggio da parte dell’assunto o perfino se esso viene “sottopagato” o “sfruttato”. Molte aziende fanno forza sulla paura dei giovani per accaparrarsi più forza lavoro possibile a costi relativamente bassi, prolungando stage, offrendo opportunità fasulle o possibilità di avanzamento di carriera inesistenti. Come se non bastasse il processo per cercare un impiego è lungo e stressante e anche per questo si cade nella tentazione di “svendere” se stessi e accettare un’offerta senza riflettere. Proprio per questo un giovane deve capire se sta compiendo la “famigerata” mossa giusta al momento giusto. Ed è proprio qui che entra in gioco “Forbes”… La rivista ha infatti stilato venti domande da porsi prima di accettare un impiego; una sorta di guida fai-da-te per capire se il lavoro offerto è veramente redditizio e soddisfa a pieno le proprie aspettative. Il timore di non trovare lavoro trasforma sempre più giovani in indecisi, “funamboli del lavoro” che saltano da un impiego all’altro senza trovare una propria “identità professionale”. Secondo “Forbes”, la chiave per comprendere se si sta compiendo un passo giusto o meno risiede nell’autoconsapevolezza delle proprie capacità. Per raggiungere a pieno questo scopo è bene porsi, prima di rispondere ad un’offerta che pare redditizia, queste domande. 1. Si tratta di una posizione a lungo termine? In caso di risposta negativa, cosa offre in termini di esperienza e può permettermi di raggiungere i miei obiettivi di carriera futuri? Per quanto tempo dovrò ricoprire il ruolo per ottenere questi vantaggi? 2. Nel caso in cui sia una posizione di breve periodo, qual è il mio obiettivo reale? Sto scappando da qualcosa che non mi piace oppure sto cercando di ottenere qualcosa che desidero? 3. È un lavoro che può stimolare le mie capacità? 4. Sono in grado di svolgere le attività che vengono richieste? 5. Ho compreso bene le aspettative per il ruolo? 6. L’azienda potrà fornirmi tutte le risorse necessarie per ottenere risultati? 7. Questa posizione mi permette di sfruttare il mio talento e le mie capacità? 8. Sarò in grado di dare un valido contributo all’organizzazione? 9. Sono fiero di essere associato al marchio, ai prodotti e/o ai servizi dell’azienda? 10. La cultura aziendale è in linea con i miei valori? 11. La sede lavorativa è facilmente raggiungibile dal posto in cui abito? Gli spostamenti per raggiungere l’ufficio rappresentano un problema e, in questo caso, come intendo superarlo? 12. Avrò la possibilità di instaurare rapporti sereni e amichevoli con gli altri dipendenti? 13. Riesco a immaginare un clima disteso con gli altri dipendenti? 14. Il mio capo sembra essere disponibile? 15. L’ambiente di lavoro mi permetterà di operare secondo il mio stile? 16. La posizione potrà darmi delle soddisfazioni a livello professionale? 17. Dal punto di vista economico, potrà garantirmi lo stile di vita che desidero? In caso di risposta negativa, potrebbe farlo nel futuro? 18. I benefit collegati alla posizione soddisfano le mie esigenze? 19. Presenta reali opportunità di crescita futura? 20. Posso prevedere eventuali problemi futuri? In caso di risposta positiva, come potrò superarli? Questo è il manuale da seguire per togliersi ogni dubbio riguardo il proprio impiego; perciò prendetevi qualche minuto per porvi i venti punti e scoprirete la realtà sul vostro lavoro. dai giovani per i giovani giovedì 25 novembre 2010 A mbiente n. pag. 042 007 In Messico si parla del futuro del pianeta di Ilaria Serrotti Si è aperta ieri a Cancun (in Messico) la sedicesima Conferenza delle Parti della Convenzione Onu sul clima: un appuntamento, questo, che da ieri fino al 10 dicembre vedrà impegnati oltre 20.000 delegati governativi, ma non solo: son previsti attivisti, organizzazioni ambientaliste, comitati indigeni e ong di tutto il mondo nel tentativo di concordare una nuova agenda politica globale contro il riscaldamento del pianeta. Rispetto al grande show dell’anno scorso (la Conferenza Onu sul clima di Copenaghen a cui hanno partecipato oltre 120 capi di Stato e di governo tra cui il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il premier cinese Wen Jiabao), quello di Cancun ha il carattere di un incontro più tecnico, anche se lo scopo – ovviamente – resta quello politico. Si tenterà infatti di fissare alcune decisioni che consentano di concentrare gli sforzi della comunità internazionale su un nuovo accordo globale di riduzione delle emissioni dei gas serra, da registrare e discutere poi l’anno prossimo, in Sudafrica. All’occorrenza anche Greenpeace chiede ai grandi della Terra l’assunzione di impegni precisi: “In uno dei momenti più importanti nella storia delle Nazioni Unite, l’associazione propone un piano d’azione per risolvere le principali questioni ambientali e lancia un appello ai Paesi aderenti”. Tra le richieste dell’associazione ambientalista, c’è innanzitutto il taglio delle emissioni: i Paesi industrializzati devono impegnarsi a ridurre le proprie emissioni tra il 25 e il 40% entro il 2010 rispetto al 1990, a prescindere dalle future politiche dei Paesi emergenti. foto fonte internet Greenpeace esorta poi ad investire nella lotta ai cambiamenti climatici: con i tagli previsti attualmente dall’Unione europea e da altri Paesi - spiega l’associazione ambientalista - il proposito assunto a Copenaghen di contenere l’aumento della temperatura media entro i 2112 non potrà mai essere rispettato. Ultimo punto imprescindibile per gli attivisti ambientali, un accordo quadro per le foreste e chi le abita: “A Cancun dovrebbe essere approvato in via definitiva il sistema REDD (Riduzione delle emissioni dalla deforestazione e degradazione) attraverso il quale contabilizzare e premiare la mancata deforestazione degli ultimi polmoni verdi del Pianeta”. dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 V ita da giovani n. pag. 045 008 La Cassazione dice stop alla passione in macchina foto fonte internet di Melania Tarquini Se almeno una volta nella vita vi è capitato di farvi travolgere dalla passione fregandovene di ora e luogo, allora questo articolo fa per voi, soprattutto se siete soliti consumare il vostro trasporto amoroso in macchina. Un bacio tira l’altro e per i giovani innamorati come noi, l’automobile è spesso l’unico posto raccolto in grado di garantire intimità e raccoglimento. Attenzione però perché, sebbene nei momenti di accesa passione non si pensi al resto del mondo, amoreggiare in macchina è vietato, a meno che la vostra non abbia i vetri oscurati. E perché mai dovrebbe averli? Giusta domanda, ma senza vetri oscurati i vostri incontri ravvicinati possono essere perseguibili! Un sondaggio di Studenti.it, noto portale di riferimento per i giovani studenti italiani, ha parlato chiaro: otto ragazzi su dieci non si preoccupano del problema e continuano ad amoreggiare indisturbati sui sedili delle loro utilitarie. Niente apprensione quindi per quanti fanno dell’amore la colonna sonora della propria vita, insomma, non c’è multa in grado di smorzare il desiderio e intimorire i più passionali. I 1270 votanti iscritti alla community sono stati un campione sufficiente per arrivare a questa conclusione! Circa il 76% ha dichiarato di lasciarsi prendere dall’euforia ormonale, non pensando troppo – anzi, quasi niente – al posto dove ci si trova: quando c’è l’attrazione c’è tutto! Un buon 14% degli intervistati, invece, considera la macchina scomoda e se non la utilizza per i moment di intimità è solo perché in certe occasioni bisogna stare comodi, senza fare a botte con il cambio o con il sedile, che di reclinabile ha solo la scritta sul libretto di presentazione della macchina. Non mancano certo i più perfettini, quelli che considerano fare l’amore in macchina immorale (sono circa il 10%). La Cassazione già in passato si era mostrata particolar- mente sensibile all’argomento, aveva infatti condannato due giovanissimi, raccolti in macchina all’interno di un parcheggio e intenti ad amoreggiare, ora però ha preso sul serio il problema e ha emesso una vera e propria sentenza a riguardo. Quelli tra voi che prendono alla leggera la questione, come la maggior parte degli intervistati da Studenti.it, dovrebbero iniziare a pensare che non è un gioco e che sebbene ci siano momenti in cui si perde facilmente la testa sarebbe meglio non perderla in macchina, per evitare di passare guai seri. Alcuni hanno ritenuto eccessivo l’intervento della Cassazione ma sappiate che è una cosa seria e per tale è stata trattata: “La decisione della Cassazione non si discute”, ha sottolineato al portale Studenti.it l’avvocato Raffaele Del Gaudio. “Se per alcuni potrà sembrare romantico, fare l’amore in auto, pure se alle 3 di notte nel parcheggio di una discoteca, integra esattamente il reato di atti osceni in luogo pubblico ex articolo 527 del codice penale. E non rappresenta in alcun modo una discriminante il fatto che l’auto è di proprietà degli amanti o che l’atto si sia svolto a tarda ora. Se la decisione della Cassazione ha suscitato un così vivo dibattito, una ragione deve pure esserci e si potrebbe forse ritenere che il ‘sentimento’ dei cittadini dinanzi a condotte simili stia cambiando”.La cosa si fa seria. Perciò vi consigliamo di prendere in considerazione l’idea di trovare altri luoghi per amarvi … aguzzate le fantasia!!! dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 S pettacolo n. pag. 045 009 Cochi e Renato ancora insieme… a teatro! di Melania Tarquini Dello spettacolo, Renato spiega che è un tributo alla loro carriera: “E’ un po’ una summa della nostra vita sul palcoscenico, con tanti pezzi di un’esperienza lunga quarant’anni ma anche cose nuove, come la canzone dedicata a un barbiere di corso Vercelli a Milano e della sua storia d’amore con una signora che però si chiama Leonardo, che rapisce il suo cuore e si porta via anche la sua Bmw. Oppure la canzone sull’aeroporto di Malpensa, dove c’è un nano che si innamora di un pilota e allora decide di fare la hostess...”. Cochi e Renato foto fonte internet La loro allergia a lavorare insieme nel cinema, dopo tanto teatro fatto insieme, Cochi la spiega così: “In parte è stato per scelta, all’inizio non volevamo incastrarci nel cliché della coppia comica, poi in realtà non ci hanno mai proposto sceneggiature che fossero convincenti per la coppia, mentre separatamente ci sono capitate due occasioni importanti. Renato ha fatto ‘Per amare Ofelia’, di Mogherini, che ha avuto molto successo e io, più o meno nello stesso periodo ho fatto ‘Cuore di cane’ di Lattuada, che ha ottenuto molti consensi di critica ma pochi di pubblico. Così per Renato è iniziata una carriera piena di soddisfazioni, mentre io mi sono dedicato al teatro di prosa”. Loro non li ferma nessuno, sono un treno di quelli di ultima generazione, un freccia rossa direzione divertimento. “Finché c’è la salute”, loro ci sono! E’ questo, infatti, il titolo dello spettacolo - così si intitolava anche la canzone che avevano presentato a Sanremo 2007 ma che venne scartata - che sarà in scena fino al 5 dicembre al Teatro Nuovo di Milano, per proseguire poi con una lunga tournée in giro per l’Italia. Sono ancora stupiti quando parlano del successo delle loro canzoni, spesso anche ai primi posti nelle classifiche: “ ‘Come porti i capelli bella bionda’ la sentimmo per la prima volta in un’osteria, non era esattamente così ma era già abbastanza surreale, la cantavano due tizi mentre giocavano a biliardo. La trovai divertente e l’ho trasformata. Sono le cose che facevamo all’inizio, all’Osteria dell’Oca, nel 1962, e che adesso in parte riproponiamo perché sono state da sempre la nostra cifra di saltimbanchi pop”, dice Renato. La televisione di oggi la guardano e hanno anche i loro programmi preferiti: “A me piacciono “I soliti idioti” su Mtv, fanno cose interessanti, non dico che siano i nostri eredi però hanno delle caratteristiche di novità e piacciono ai giovani. Mi ricordano quando arrivammo noi in Rai, piacevamo poco ai dirigenti e al pubblico in sala però ai giovani che ci seguivano da casa siamo piaciuti parecchio e allora ci hanno fatto continuare”, continua sempre Renato. “Andiamo avanti per tutti, anche per i bambini e i giovani che ci seguono, che sono tanti e non ce l’aspettavamo. Noi siamo anziani con lo scopo di divertire. Ovviamente finiamo con la tosse. Non escludiamo conati di vomito”, raccontano divertiti su ‘Repubblica’. Se siete fan del duo, potete raggiungerli a Milano, dove saranno ancora fino al 5 dicembre. Il 10 dicembre, invece, li troverete a Bergamo, al Creberg Bergamo Teatro, e il 18 a Varese, al Teatro CheBanca! Non avete scuse… vi stanno aspettando! Quando la coppia non scoppia vuol dire che l’affiatamento c’è, anche dopo anni e anni di lavoro insieme. E’ così che Cochi e Renato hanno superato le plausibili divergenze, i momenti di sconforto e la stanchezza, con l’amore per la propria professione e un profondo e prezioso senso di mediazione. E’ grazie a questa intesa che ancora oggi possono recitare insieme e riproporre a teatro vecchi pezzi e gag nuove, con l’entusiasmo di chi ha ancora tanta voglia di raccontare l’Italia. dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 C inema n. pag. 045 010 E’ tempo di cinepanettoni! di Valentina Malgieri foto fonte internet Non c’è nulla da fare. Vuoi per le imminenti vicende cinematografiche, vuoi per la competizione virtuale data dal loro esser di fianco a due dei più chiacchierati uomini del mondo dello spettacolo e vuoi anche per quel che aspetta ad entrambe sul futuro palco dell’Ariston, Belen Rodriguez e Elisabetta Canalis sembrano al momento essere le donne più amate dai riflettori, occupando gran parte degli spazi e delle arene pubbliche di discussione. Quanto ci sia di vero in merito alle loro presunte e reciproche smanie di competizione non è dato saperlo, quel che è certo è che a tutti sembra piacere abbastanza immaginarle impegnate in uno scontro consumato a colpi di gossip. L’ultima news, che cita tanto la Rodriguez quanto la Canalis, si riferisce all’uscita del film “A Natale mi sposo”; film che inaugura la stagione dei cinepanettoni, in cui la Canalis recita di fianco a Massimo Boldi, Enzo Salvi, Lucrezia Piaggio, Massimo Ceccherini, Nancy Brilli, Teresa Mannino e Vincenzo Salemme. Per vedere Belen alle prese con un progetto simile, ma di natura avversaria (perché schierata nella “formazione Christian De Sica”), bisognerà invece attendere qualche giorno di più, visto che “Natale in Sudafrica” diretto da Neri Parenti per la partecipazione di Christian De Sica, Max Tortora, Serena Autieri, Massimo Ghini e Giorgio Panariello, oltre alla stessa Belen Rodriguez, uscirà nelle sale il prossimo 17 dicembre. Queste scelte cinematografiche non fanno quindi che alimentare i rumors di quanti vogliono immaginare le due bellezze nostrane, nemiche e sfidanti in competizione, soprattutto ora che è ufficiale la notizia relativa alla loro comune partecipazione alla prossima edizione del Festival di Sanremo, dove entrambe affiancheranno il conduttore Gianni Morandi. Ma, gossip a parte, dobbiamo deludere quanti si aspettano una futura e decisa rottura tra le due colleghe che, invece, non si sono mai sbilanciate in reciproci commenti piccati; anzi alle dichiarazioni di Belen, che dice apertamente di apprezzare l’ex velina, risponde di contro la Canalis, dichiarando di essere molto contenta di lavorare con la compagna di Fabrizio Corona. Insomma chi le considera in guerra aperta, probabilmente non ha tutti i numeri per poterlo dimostrare. Ma torniamo al film “A Natale mi Sposo” e vediamo un po’ che cosa dobbiamo aspettarci da questa ultima fatica di Paolo Costella, che racconta la vicenda di Gustavo, un cuoco che lavora in una trattoria “molto” romana, ma che viene scambiato per lo chef più celebre al mondo e, conseguentemente, ingaggiato per organizzare un elegante pranzo nuziale a St. Moritz. Promessi sposi sono Chris, ex fidanzata di Fabio, il figlio di Gustavo, e Steve, figlio di un banchiere svizzero ai cui soldi mira il padre della ragazza, avendo già dissipato l’eredità della moglie. A complicare la giù ingarbugliata situazione, intervengono due wedding planner ostinatamente single… una delle quali è proprio Elisabetta Canalis. Distribuito in 520 sale, questo film ha aperto quindi il filone cinematografico natalizio; speriamo meglio di quanto abbia fatto la pellicola dell’anno passato, con la quale Massimo Boldi aveva ottenuto il peggior risultato della sua carriera. Reggere la sfida al botteghino comunque, non dipenderà né dalla Canalis né dalle sfide vere o presunte che la compagna di Clooney condivide con la bella Belen. Perché, da oggi, tirare le somme in merito, toccherà a voi. foto fonte internet dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 n. M usica pag. 045 011 Mario Biondi torna con un doppio cd: “Yes you” di Valentina Malgieri foto fonte internet Forte del suo ultimo tour italiano, che ha registrato il tutto esaurito in più di qualche occasione, la “golden voice” nostrana, quella di Mario Biondi, ha tutte le carte per anelare ad un nuovo successo. E’ uscito infatti nel corso di questo ultimo week end il suo doppio cd live “Yes you”, che il compositore e cantante italiano, ha voluto realizzare proprio come testimonianza concreta del bellissimo “Spaziotempo tour 2010” , che ha portato la sua musica in diverse zone del Paese. Un tour apprezzatissimo che, ricalcando il modello dei grandi contest dell’epoca d’oro delle big band jazz americane degli anni Trenta e Quaranta, ha visto fronteggiarsi sul palco due orchestre: una jazz acustica, ed una funky-soul elettrica. Le band, volontariamente separate da un tappeto rosso posto a mò di confine, venivano di volta in volta raggiunte dall’artista, proprio per concretizzare la metafora dello scavallamento e dell’interazione musicale durante tutto il concerto, nel corso del quale le due band si alternano, si sovrappongono e dialogano in uno scambio di generi, suoni ed emozioni. La svolta arriva nel 2004 con “This is what you are”, il singolo pensato per il mercato giapponese, ma che arriva anche sul tavolo delle radio europee, tanto che il famoso dj inglese Norman Jay lo inserisce a sorpresa nella scaletta del suo programma alla BBC1 e la voce di Mario Biondi, prima ancora del suo nome, si diffonde in tutto il vecchio continente. Arriva anche il riconoscimento del Consolato britannico alla Cerimonia di premiazione dell’associazione UK-Italy Business. Nel 2006 esce il suo primo album, “Handful of Soul”, inciso col gruppo High Five Quintet, che lo porta alla ribalta facendogli conquistare, dopo soli tre mesi, il primo dei due disco di platino. Da qui in poi numerose sono le sue collaborazioni artistiche, anche con artisti italiani di un certo calibro, da Ornella Vanoni a Claudio Baglioni e Renato Zero. Nel novembre 2009 esce “If”, secondo album di inediti anticipato dal singolo “Be Lonely”, di cui abbiamo già accennato il successo. Il doppio disco, pubblicato da Tattica (con la quale l’artista rinnova un sodalizio che gli ha fruttato, con l’album precedente “If”, oltre 200.000 copie), oltre a raccogliere il meglio delle sue ultimissime performance, presenta anche un nuovo inedito “Yes you”, un pezzo che racchiude le caratteristiche compositive ed interpretative di Mario Biondi. Sperando che per “Yes you” possa riproporsi la bella esperienza di “If”, vi suggeriamo non solo di ascoltare il cd, ma anche di procacciarvi un biglietto per il prossimo tour di Mario Biondi, dove inevitabilmente si esprimerà il virtuosismo delle sue intenzioni musicali. Ma chi è Mario Biondi? Come e da cosa si sviluppa la sua verve artistica? Da un dono coltivato, verrebbe da dire… perché il cantante e compositore dimostra, fin da piccolo, la sua passione per la musica, iniziando a 12 anni come corista in chiesa e, attraverso varie esperienze e tanta gavetta in giro per l’Italia, avanza percorrendo un cammino professionale che sembra appartenere più a un cantante d’oltreoceano. Si perfeziona nella lingua inglese, che diventa la lingua con cui canta. Turnista nelle sale di registrazione per etichette di nicchia, dal 1988 inizia a fare da spalla a celebri big dell’epoca, iniziando quindi ad esibirsi su palchi un po’ più ampi. Quel che è certo, anche in base a queste pillole di storia che abbiamo riportato, è la costanza con la quale, a piccoli passi, Mario Biondi, sia riuscito meritatamente a conquistarsi il successo e l’apprezzamento del pubblico che ora è andato molto oltre la semplice ammirazione di nicchia. “This Is What You Are” video fonte youtube dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 n. C pag. uriosità dal web 045 012 Turisti affollano la tomba di Harry Potter. Che il maghetto abbia un lontano parente? di Chiara Benedetti Un ragazzo come tanti, 19 anni, ucciso in guerra nel 1939, è oggi diventato improvvisamente famoso. La sua lapide è piena di fiori e ogni giorno è sempre circondata da persone che lasciano foto e ricordi. Il motivo di tutto questa notorietà? Questo ragazzo ha lo stesso nome di un famoso personaggio protagonista di una saga di successo. Il suo nome è Harry Potter. La notizia arriva naturalmente da internet. Il tamtam è incominciato cinque anni fa; qualche foto su internet accanto alla lapide e un po’ di passaparola qua e là sono bastati per far scattare la curiosità fra la gente che ormai si affolla numerosa per andare ad ammirare quella lastra di marmo che ha su scritto quel nome così noto. Si tratta di un nome sicuramente magico se capace di attirare così tante persone da tutto il mondo. La lapide si trova a Ramle, piccola comunità non lontana da Tel Aviv, che conta settanta mila abitanti. Ma la cruda verità è che il povero giovane soldato, caduto in guerra, davvero nulla ha a che fare con il maghetto dalle mille imprese. E sebbene questo sia stato più volte ripetu- foto fonte internet to ai turisti, sembra davvero che a loro non interessi. Come si suol dire? Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. La guida israeliana Ron Pelede ha infatti spiegato: “Lo sappiamo benissimo, e lo diciamo, che questo Harry Potter non c’entra nulla con quello dei libri ma alla gente non importa: basta il nome, per venderlo. Ci chiedono di vedere la tomba. E noi li portiamo”. Poi, come spesso accade in queste buffe situazioni, una notizia facilmente si gonfia e dà vita ad altre false notizie, creando così un’ inarrestabile reazione a catena. Fra le varie leggende che popolano il mondo virtuale, spicca infatti, anche quella in cui si vocifera che la Rowling avesse preso il nome del suo eroe da questo ragazzo degli anni Trenta. Un’altra, invece, vede la scrittrice come lontana parente del giovane caduto. Si tratta semplicemente di favole, ma alla cittadina di Israele poco importa e anzi, questa connessione con la saga magica della Rowling, gli ha fatto sicuramente comodo. Già nel 2006 infatti, furono scoperti, in una grotta di Israele, ben otto specie sconosciute di animali come scorpioni ciechi e biancastri, strani crostacei albini, serpenti e creature che bene starebbero fra i gufi e gli ippogrifi della Rowling. Questi strani animali sono spuntati da un lago sotterraneo, trovato per caso dagli operai d’una cava. Queste scoperte furono classificate come il risultato di specie segregate dal mondo esterno per milioni d’anni. Infatti si tratta di mutazioni di animali già conosciuti, avvenute perché sopravvissuti al buio totale. Afferma al riguardo il sindaco di Ramla: “Siamo solo felici che queste vicende, casuali e misteriose, attraggano turisti dalle nostre parti”. E come biasimarlo? Sicuramente non ha perso tempo il sindaco, e sul sito web, fra le mille bellezze elencate della cittadina (fra il Minareto dei 40 Martiri e la piscina di Sant’Elena), spicca anche, solo da quest’anno, la tomba di Harry Potter! foto fonte internet Quando si parla di turismo intelligente... ! dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 n. T pag. ecnologia 045 013 Il mondo in una chiavetta di Ilaria Mulinacci La tecnologia avanza ogni giorno e tutto ció che sembrava impossibile appena dieci anni fa, oggi é una realtá. Le scene dei film di fantascienza stanno all´ordine del giorno nei negozi. Nuovi apparecchi, massime facilitá senza muovere un dito e sopratutto enormi quantitá di spazio in una semplice penna USB. Ma quando diciamo “enormi”, non pensiamo ad infinite. “Infinitec” ci fa cambiare idea, a partire dal nome, in effetti. Questa societá ha messo a punto una speciale chiavetta USB che può vantare l’assenza di limiti di spazio, grazie a una brillante idea che connette la chiavetta - dal nome Infinite USB Memory Drive - alla rete locale. In pratica questa chiavetta non è altro che un piccolissimo streaming device con modem Wi-Fi 802.11 b/g/n incorporato, che inganna i dispositivi su cui è montata, facendo loro credere di essere connessi a una pennina USB, rendendo così possibile l’accesso ai dati di interi hard disk presenti altrove. É quasi come un cavo lunghissimo che sostituisce il wireless e che, connesso a tutti i computer della rete contemporaneamente, rende possibile trasferire i files dall’uno all’altro senza alcun problema. L´unico svantaggio é la procedura per l´installazione... che é un po macchinosa. Per lo stesso prezzo (129 dollari, poco meno di 100 euro) si può acquistare una velocissima unità esterna USB 3.0 da almeno 32 Gb. La parte positiva peró é che in questo modo è possibile avere in streaming contenuti multimediali scavalcando la necessità di qualsiasi AppleTV o dispositivi simili. foto fonte internet UNA NUOVA FIABA DELLA BUONANOTTE POTREBBE SCONGIURARE IL TUO INCUBO PEGGIORE Circa un bambino su cinque è vittima di abuso sessuale. Di solito da parte di qualcuno che conosce. Non permettere che accada al tuo bambino. Il Quinonsitocca è una semplice regola che insegna ai bambini dove non devono lasciarsi toccare. Il nostro libro della buonanotte ti aiuterà a spiegargliela facilmente. Lo puoi ordinare o scaricare su www.quinonsitocca.it. Insegna al tuo bambino la Regola del Quinonsitocca dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 G ossip n. pag. 045 015 C’è Guerra tra Ferdinando e Angelica di Laura Buscé sono gli animali. Il resto è tutto un gioco. Sa già benissimo che Ferdinando non è l’uomo per lei”, ha detto Guerra sulle pagine di ‘Top’. L’amore tra Ferdinando e Angelica fa discutere dentro la Casa, ma anche fuori. E ora spunta già il primo ex, di quelli che quando le passate fidanzate sbarcano in televisione iniziano a rilasciare interviste e a parlare della bella con la quale sono stati. Ora è il turno di Matteo Guerra, che a quanto pare consoce bene la barista biondina romana (ora reclusa nella Casa di Cinecittà). Lui non è nuovo al mondo dello spettacolo, ex tronista e noto seduttore con una lunga lista di ex famose – ai primi posti campeggia il nome dell’Arcuri. Un po’ impreciso si dimostra poi sul tipo di rapporto che lo legava ad Angelica: “Fidanzati è un parolone, non posso dire che lo siamo mai stati: ci siamo frequentati nel 2007, poco dopo la fine della mia edizione di ‘U&D’, ma non è mai stato un fidanzamento. All’epoca in cui vedevo Angelica frequentavo anche altre ragazze, però ammetto che per lei c’era un interesse particolare. Durante la nostra frequentazione sono riuscito a inquadrarla abbastanza bene. Sono passati anni, ma non mi sembra troppo cambiata. Forse è cresciuta, ma non è accanto a Ferdinando Giordano che la vedo e, sia chiaro, non ho nulla contro di lui. Perché lei cerca altre forme di affetto, vuole protezione e intesa. Secondo me, non durerà. Angelica è una ragazza in gamba, solare e innamorata della vita, anche se la sua storia familiare non è stata serena: un padre che nella sua infanzia non era presente, un patrigno che lei amava tantissimo, ma che ha perso e questo inevitabilmente lascia una traccia anche nei rapporti affettivi. Quando l’ho conosciuta io ero ancora molto infantile. In televisione a volte gli atteggiamenti chiassosi possono risultare molto divertenti, ma nella vita privata sono motivo di imbarazzo. Ed è anche capitato che i contorni del nostro ‘gioco’ non fossero chiari”. Ebbene, secondo il ragazzo l’amore tra Ferdinando e Angelica non è di quelli sinceri, piuttosto è televisivo e riciclato: “Lei non è come appare. L’unico vero amore di Angelica Per averla frequentata così poco pare proprio che Matteo sappia molte cose di Angelica… Che il suo intervento sia solo un modo come un altro per far parlare di sé? Matteo Guerra e Angelica Livraghi foto fonte internet dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 G ossip n. pag. 045 016 La gravidanza non c’è più di Melania Tarquini Mary Carbone foto fonte internet Solo pochi giorni fa, Mary Carbone (l’ex Pupa de “La pupa e il secchione”) aveva dichiarato a Caterina Balivo di aspettare un bebè. C’erano già delle foto in circolazione che la ritraevano mentre comprava un test di gravidanza in compagnia di Conversano… e da lì le prime voci che ipotizzavano che il bambino fosse suo. Poi la smentita sulla paternità di Giovanni e la conferma che era in dolce attesa. Ebbene, dopo tutto questo balletto mediatico, ora si viene a sapere che Mary non è affatto incinta, non lo è mai stata! “Ho fatto un test di gravidanza, che è risultato positivo, perché con il mio compagno da tempo stiamo cercando di avere un bambino. Ma era solo un falso allarme, subito dopo ho scoperto di non essere incinta”: con queste parole la Carbone ha smentito la notizia data qualche giorno prima. La Pupa è anche tornata su quei pettegolezzi che vedevano in Conversano il suo amante: “Non è bello leggere certi titoli con la domanda ‘Chi è il padre?’. Io e Giovanni siamo amici di vecchia data, siamo entrambi pugliesi, fra noi c’è una grande sintonia, ma finisce tutto qui. Ho un compagno e sono felice con lui, per fortuna mi è stato vicino, ma non è bello leggere certe cose”. E’ tutto più chiaro, ora? dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 H ot love n. pag. 045 017 foto fonte internet Gli uomini e l’eiaculazione precoce. Un problema nascosto dalla vergogna di Valentina Nanni Pochi uomini ne parlano. Troppo pochi si rivolgono a uno specialista. Molti, moltissimi, se ne vergognano con pesanti ricadute dal punto di vista personale e sulla vita di coppia. Stando agli ultimi dati, infatti, sono ben quattro milioni gli uomini che soffrono di eiaculazione precoce, come spiegano gli andrologi che si sono riuniti a Roma in occasione del XXVI congresso della Società Italiana di Andrologia, e proprio a queste persone deve essere garantito il diritto alla salute sessuale. Secondo l’opinione degli esperti, chi soffre di questo disturbo mette, infatti, numerose barriere per non affrontare il problema poiché molto spesso l’imbarazzo è più forte della volontà di cercare una soluzione. presentata al congresso della Società Italiana di Andrologia - fino a poco tempo fa si parlava di salute sessuale solo in termini di quantità di rapporti, mentre si deve valutare anche la qualità della vita sessuale degli uomini, visto che a risentire di una cattiva qualità dei rapporti sessuali non è solo chi soffre del disturbo, ma anche la partner. L’incapacità dell’uomo di controllare l’eiaculazione porta, infatti, ad avere rapporti sessuali brevi che lasciano insoddisfatto sia lui che lei con la conseguente frustrazione. I dati portati dagli andrologi dimostrano che ben il 76% degli uomini che soffrono di questo disturbo lo ritiene più imbarazzante della disfunzione erettile, al punto che solo il 42% degli uomini ne ha parlato nell’ultimo anno, preferendo però affrontare l’argomento con la partner piuttosto che con un medico. Nel 50% dei casi, poi, questo disturbo mina la propria sicurezza e le proprie capacità sessuali; nella metà dei casi anche alla relazione di coppia e nel 64% dei casi chi è affetto da eiaculazione precoce si sente frustrato molto più spesso di chi invece non soffre del disturbo. Secondo gli andrologi sella SIA quindi, l’eiaculazione precoce può essere considerata come la negazione del diritto alla salute sessuale, visto che chi soffre di questo problema non riesce a vivere la propria sessualità in modo sereno a causa dei “tempi stretti” in cui è costretto, che non portano né alla propria né altrui soddisfazione sessuale. Questo diritto, a detta degli andrologi, può e deve quindi essere ritrovato con l’aiuto di uno specialista in andrologia cui ci si deve rivolgere con fiducia e senza falsi e inutili timori e vergogne, per superare un problema che non nuoce solo alla persona, ma alla coppia. A detta di Emmanuele Jannini - autore della lettura magistrale “Comprendere e trattare l’eiaculazione precoce” P REMIO P I NTERNAZIONALE assione in uno I scriviti e S S carica il catto d’ R A egolamento su: www.artelive.it utore dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 M oda e mode n. pag. 045 018 Paragoni reali. Kate Middleton e Lady Diana di Valentina Nanni La notizia del fidanzamento ufficiale tra Kate Middleton e William d’Inghilterra ha messo ovviamente in subbuglio l’intero mondo della moda, che s’interroga – ora – su chi sarà il o la couturier che disegnerà l’abito della sposa e commenta l’avvenimento e il look della futura principessa del Galles paragonandolo con sempre maggiore frequenza a quello indossato dalla compianta Lady Diana. Qualsiasi cosa Kate abbia indossato o indossi viene, infatti, immediatamente confrontato con foto che ritraggono Lady D. in un abbigliamento più o meno simile. Il tutto per valutarne classe, portamento, eleganza, come se la futura principessa non potesse avere un’individualità propria, diversa da quella della suocera. Che si parli di eccentrici cappellini tanto cari all’upper class britannica o di jeans e camicetta non è importante. E ora che la Middleton indossa anche l’anello che fu di Diana quella che prima era una tendenza al confronto ora è diventata un must inevitabile. Paragoni a parte però, Kate in Inghilterra è considerata un’icona di stile, semplice seppur studiato nei minimi particolari, tanto che stilisti del calibro di Valentino e Karl Lagerfeld hanno espresso commenti positivi nei suoi riguardi. Il couturier della maison Chanel in particolare è stato meno critico dello stilista romano arrivando ad affermare che la diversità tra Kate Middleton e Diana sta soprattutto nell’equilibrio e nella felicità che la ragazza sembra avere e asserendo che la giovane: “È chic nel modo in cui deve esserlo per la posizione che ricopre”. Kate Middleton foto fonte internet Praticamente un’incoronazione dal mondo della moda quindi, ma quest’attitudine naturale non sembra sufficiente per la casa reale che ha affiancato a Kate una sorta di life coach con il compito di prepararla al ruolo e allo stile di vita che dovrà tenere la consorte del futuro re d’Inghilterra, con tutti i doveri che questo comporta. Intanto però i sudditi le hanno dato il titolo di It-Princess, anche se probabilmente la Middleton non riuscirà mai a prendere il posto che fu di Diana nel cuore di britannici. WWW.MP1SRL.COM dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 S port n. pag. 045 019 Federica cede di nuovo al panico di Valentina Iannece I primi attacchi di panico le sono capitati durante i Campionati italiani di Nuoto del 2008; da quel momento in poi le paure si sono fatte sentire sempre più frequentemente, di gara in gara. In seguito a questi episodi Federica Pellegrini si sottopone a delle visite e gli esami chiariscono i dubbi: la campionessa di nuoto soffre di crisi d’ansia. E si corre subito ai ripari, ingaggiando un “mental coach”. Forse tutte queste ansie sono più che comprensibile se sul finire dell’adolescenza ci si ritrova ad aver a che fare con copertine, pubblicità, interviste e tutto ciò che è entrato prepotentemente a far parte della vita di una giovane atleta, come la Pellegrini. Quando tutti gli occhi sono puntati su di lei, quando sulla carta è sempre la favorita, quando non delude mai (e mai si vorrebbe che lo facesse!) … è normale e giustificato un crollo, perché l’eccesso di responsabilità che si ritrova sulle spalle forse inizia a pesare troppo. A Federica è successo sabato scorso… di nuovo. Un mix di sensazioni incontrollabili hanno avuto il sopravvento durante i campionati Europei di nuoto di Eindhoven (in Olanda). Stava gareggiando in vasca per i 400 stile libero, ma… un malore l’ha obbligata ad abbandonare la batteria. Si è allontanata ed è corsa negli spogliatoi, lasciando tutti col fiato sospeso. Ecco che il fattore mentale può fare la differenza: la fa tanto nella vittoria quanto nella sconfitta. Ecco perché il Federica Pellegrini foto fonte internet ‘mental coach’ è fondamentale ed è considerato come l’unica arma in grado di battere l’ansia, perché aiuta lo sportivo a raggiungere i massimi risultati. E Federica non è l’unica atleta ad aver ceduto agli attacchi di panico; come dimenticare la pattinatrice Carolina Kostner a Vancuver? La campionessa di nuoto questa volta però ha reagito immediatamente e dopo il ritiro è tornata in vasca. Si è rituffata con la grinta e tutta la volontà di dimostrare quanto vale. Il risultato? Una bella medaglia di bronzo, conquistata con il resto della squadra italiana, nella staffetta 4x50 mista! Fede è pronta per i mondiali di Dubai del 17 dicembre. Si è già dimenticata di quel ritiro… si è già riscattata vincendo altre due gare e l’ha fatto affrontando a testa alta e senza timore le sue paure. Si è rimessa in gioco. E vederla sorridente sul podio… beh, fa tutto un altro effetto! Forza Federica continua a farci sognare!! dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 V iaggi n. pag. 045 020 Washington di Valentina Nanni superare l’altezza di ben sessanta metri della cupola dello State Capitol, situato all’incrocio dei quattro viali maggiori della città, East Capitol Street, South Capitol Street, North Capitol Street e il The Mall che dividono la metropoli in quattro settori ben delineati, la cui sigla precede tutti gli indirizzi. Punto di partenza della vostra visita non può essere quindi che questo punto nevralgico della città, ovvero lo U.S. Capitol, la sede del potere legislativo che vi affascinerà con la sua immensa cupola completamente affrescata con una raffigurazione dell’Apoteosi di Washington D.C. al di sotto della quale potrete ammirare la Rotunda, dove spicca la U.S. Capitol foto fonte internet Dopo aver visitato alcune delle città più belle degli Stati Uniti, torniamo lì per visitarne la capitale, Washington D.C.. La città ha, come tutte le altre metropoli americane, una storia molto recente ed è quindi priva di monumenti e attrazioni storiche risalenti a più di tre secoli fa. La pianta cittadina, progettata di Pierre L’Enfant, fu pensata in modo tale che nessuno si potesse perdere, benché la sua superficie non fosse, già all’epoca della costruzione, piccola. Lo schema del centro, infatti, è rimasto inalterato nel corso del tempo, mantenendo uno sviluppo essenzialmente orizzontale in modo tale che nessun edificio possa Library of Congress foto fonte internet segue a pag. 21 dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 V iaggi n. pag. 045 021 continua da pag. 20 statua di Gearge Washington. Vi si accede dalle meravigliose e imponenti Columbus Doors, porte di bronzo in cui è rappresentata la scoperta dell’America. Adiacente alla Rotunda troverete poi la Statuary Hall, che originariamente ospitava la Camera dei Rappresentanti ed è dotata un’acustica meravigliosa, e uscendo dalla stanza potrete vedere la statua di Will Rogers, l’umorista americano famoso per la sua satira al Congresso. Una volta qui non potrete poi perdervi i Senate Office Buildings e l’House Office Building che sono raggiungibili con una ferrovia sotterranea che collega i palazzi! Terminata la visita all’U.S. Capitol, dirigetevi poi verso il non lontano Supreme Court Building, riconoscibilissimo edificio di marmo bianco e dalle alte colonne corinzie che ospita la corte Suprema della Confederazione e gli uffici dei nove giudici cui è affidata l’interpretazione della Costituzione americana. E poi non potete non visitare la Library of Congress che con i suoi tre edifici è la biblioteca più grande al mondo e ospita venticinque milioni di libri… annoverando tra i volumi più preziosi la Bibbia di Gutenberg del 1455 e la Dichiarazione d’Indipendenza, che sono visibili all’interno del Madison Memorial Building. Una volta visitati gli edifici governativi, concedetevi una passeggiata nei meravigliosi U.S. Botanic Gardens, che ospitano piante tropicali, sub-tropicali e desertiche, che vi offriranno una piacevole distrazione dopo l’austerità degli edifici appena visitati, prima di andare a vedere il The Mall, gigantesca spianata verde che avrete visto in moltissimi film e documentari sulle contestazioni degli anni Sessan- the White House foto fonte internet ta, che unisce il Capitol al Lincoln Memorial in una visione d’insieme mozzafiato. Lungo quest’immenso viale potrete poi ammirare e visitare molti dei più importanti musei della capitale americana, come la grande e bellissima National Gallery of Art, che nei suoi edifici custodisce opere di artisti del calibro di Raffaello, Rembrandt, Monet, Il Ritratto di Ginevra di Leonardo Da Vinci e molte opere di arte moderna. Il museo più interessante e particolare è però il National Air and Space Museum, dove potrete vedere lo Spirit of Saint Luis, velivolo con cui Lindbergh fece il primo volo transatlantico da New York e Parigi, il biplano dei fratelli Wright e la navicella spaziale Friedship 7, oltre che pietre lunari, cimeli e manufatti dell’aviazione. Il tutto suddiviso in ventitré sale. Dulcis in fundo non vi resta che recarvi nell’edificio simbolo di Washington D.C.: la Casa Bianca. Il famosissimo edificio ha ospitato nelle sue stanze tutti i presidenti degli States ad esclusione proprio del presidente che dà il nome alla città, il quale scelse però il punto su cui la casa più famosa del mondo doveva essere edificata. Nel recarvi qui ricordate che delle 132 stanze che costituiscono l’edificio soltanto 5 sono aperte al pubblico (che non sono ovviamente la Stanza Ovale, la East Room, la Green Room, la Red Room e la Blue Room, perché queste sono accessibili solo al Presidente e ai suoi uomini di fiducia). The Mall foto fonte internet dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 C ucina n. pag. 045 022 Tacchino del Ringraziamento di Valentina Nanni Da pochi giorni è passato il famoso Giorno del Ringraziamento, per cui oggi vedremo come si prepara il tacchino più famoso del mondo partendo dagli ingredienti necessari: 1 Tacchino da 5 kg 1,5 kg di castagne 800 gr di pane raffermo senza crosta 150 gr di burro 1 cipolla 1 gambo di sedano 1 limone 2 bicchieri di vino bianco secco 4 rametti di rosmarino 1 ciuffo di prezzemolo 1 cucchiaino di maggiorana 1 cucchiaino di timo Olio q.b. Sale q.b. Pepe q.b. Salsa di mirtilli Preparate il tacchino, partendo dal ripieno, facendo bollire le castagne per circa 45 minuti e nel frattempo, pulite e lavate con cura il tacchino dentro e fuori, asciugatelo, bagnatelo con il succo di un limone e lasciatelo riposare. Quando le castagne saranno cotte, sbucciatele, privatele della pellicola interna e spezzettatele. In una padella poi lasciate sciogliere il burro, unite un trito di cipolla e di sedano, quindi lasciate cuocere a fuoco medio fin quando non si saranno ammorbiditi, quindi aggiungete un bicchie- foto fonte internet re di vino che lascerete evaporare. Tagliate ora il pane a dadini e poi versatelo nella padella insieme alle castagne spezzettate, al prezzemolo, alla maggiorana, al timo, al sale e al pepe mescolando con cura, lasciando sul fuoco per circa cinque minuti e trascorso questo tempo lasciate raffreddare il tutto. Quando il composto si sarà raffreddato, usatelo per riempire il tacchino e quindi cucite l’apertura con dello spago da cucina. Salate e pepate il tacchino all’esterno e legatelo con altro spago, mettendo tra questo e la carne i rametti di rosmarino. Sistemate quindi il tacchino in una teglia, copritelo con una garza da cucina impregnata di olio e infornate a 180°. Dopo circa un’ora, aggiungete un bicchiere di vino bianco e rimettete in forno ancora per due ore e mezzo, bagnando di tanto in tanto con il liquido di cottura. A cottura quasi ultimata, eliminate la garza e cuocete ancora per una ventina di minuti e poi prima di portare in tavola, lasciate raffreddare per alcuni minuti e una volta messo su un piatto da portata accompagnate con la tipica salsa di mirtilli. dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 S G alute e benessere n. pag. 045 023 Ingannare il cervello con alimenti poco calorici ci fa sentire meno in colpa di Ilaria Mulinacci La psicologia umana è importante per tutti gli aspetti del quotidiano. Anche a tavola, quindi. L’ordine con cui si servono le pietanze, ad esempio, è molto importante: se iniziamo con un piatto poco calorico e poi ne gustiamo uno piú calorico, avremo meno fame e saremo sazi prima. Se facciamo al contrario, mangieremo piú del dovuto. Uno studio condotto recentemente ha svelato come le donne che si guardano allo specchio percepiscono il proprio peso corporeo maggiorato del 30%, ossia si percepiscono molto più grasse di quello che sono in realtà. A seconda dell’ordine di presentazione dei piatti cambia la percezione dell’introito calorico e più portate vengono servite, più complessa diviene la percezione calorica. Un cheesecake ha molte più calorie di una macedonia di frutta: è una verità nota a tutti, ma mischiare la macedonia con un cibo calorico e poi mangiarsi un cheesecake insieme con un altro cibo calorico darà alla mente umana la sensazione di aver assunto meno calorie mangiando i due cibi ipercalorici. Il nostro cervello é cosí avanzato che ci mette molto meno di un secondo a capire se stiamo ingerendo un alimento calorico o uno light. Se mangiamo troppi alimenti calorici peró il cervello non saprá piú distinguere una cosa dall´altra. La sensazione di sazietá arriva al sistema centrale dopo venti minuti dal primo boccone. Per questa ragione é fondamentale ingerire i pasti lentamente. foto fonte internet Se dunque al ristorante si inizia ordinando un’insalata è molto probabile che la portata che si ordinerà successivamente sarà poco calorica, ma dopo un lauto pranzo si propenderà per un dessert anziché per una macedonia! Per esercitare un certo autocontrollo dunque, il cervello deve sempre vedere l’alternativa ipocalorica per rispondere adeguatamente al senso di colpa. É importante non frustrarsi da questa sensazione, ma controllarsi prima. Anche perchè, una volta mangiato... non si puó tornare indietro. Due vite che cambiano per sempre… e una è la tua Scopri come! dai giovani per i giovani martedì 30 novembre 2010 V ideo del giorno n. pag. 045 024 Un omaggio a Leslie Nielsen All’età di 84 anni, si è spento Leslie Nielsen, uno fra i più noti ed apprezzati attori comici del cinema made in Usa. Se n’è andato a causa di una polmonite, in un ospedale vicino alla sua casa di Fort Lauderdale, circondato dalla moglie e dagli amici. Noi lo vogliamo ricordare rendendogli un omaggio speciale e riproponendo qui alcuni suoi frammenti più divertenti. Furono ben tre i film che lo videro protagonista nel ruolo comico del detective Frank Drebin: “Una pallottola spuntata” (1988), “Una pallottola spuntata 2 e 1/2: l’odore della paura” (1991) e “Una pallottola spuntata 33 e 1/2: l’insulto finale” (1994). Seguirono altri film-parodia del mondo horror come “Scarie movie 3” (2003) e “Scarie movie 4” (2006). In Italia è apparso in “S.P.Q.R. 2000 e ½ anni fa” (1994), di Carlo Vanzina. Negli ultimi anni della sua carriera Nielsen aveva abbandonato questo genere per dedicarsi al teatro con ruoli più impegnati. video fonte internet Tra i numerosi riconoscimenti alla sua lunga carriera, l’attore ha posto la sua stella nella “Hollywood Walk of Fame” al 6541 di Hollywood Blvd., ed è stato inserito nella “Canada’s Walk of Fame”. Nel 2002 è stato nominato Ufficiale dell’Order of Canada, sebbene sia stato naturalizzato cittadino statunitense. CONTATTACI SUBITO PER UN APPUNTAMENTO CORSI INDIVIDUALI E PERSONALIZZATI FOCUS ACADEMY PROPONE, NELLE AREE MULTIMEDIA E LINGUA INGLESE, CORSI PERSONALIZZABILI PER PROGRAMMA, SCELTA DI GIORNI E ORARI, CON POSSIBILITÀ DI CORSI INTENSIVI, FULL IMMERSION O WEEKENDALI. Segreteria - 06 45433433 Via Cassia, 1328 (LA GIUSTINIANA) - 00123 Roma 800-662 489 focusacademy.it