Febbraio 2012 Anno 8 The Schoolpaper I “fratelli maggiori” raccontano”... Ex alunni (nella foto Alessandro Cocca e Matteo Laffi)tornano al Luini per raccontare la loro esperienza alle scuole superiori: il premio Mandelli Fedeli diventa un occasione per “orientare”. Servizio a pag.4 Sommario: “Nuovo Pof, giudichino le famiglie” Il 15 novembre Francesco d’Adamo, autore di Storia di Iqbal, ha incontrato gli alunni delle classi seconde e terze. ―Ho deciso di organizzare questo incontro perché avevo letto alcuni dei suoi libri e li ho trovati interessanti – spiega Maurizio Galbusera, docente di Lettere-. Ho provato a contattarlo via e -mail e sono riuscito a portarlo da noi. In realtà avremmo dovuto prepararci meglio e preparare domande più interessanti, ma mi rendo conto che il tempo è sempre scarso e quindi le domande sono state pensate al momento, non sempre con risultati felici. I ragazzi si sono comportati bene e hanno seguito con molta attenzione le risposte date dallo scrittore‖. Per parteciFrancesco D’Adamo, autore di Storia pare all’incontro gli studi Iqbal ha raccontato ai ragazzi del denti hanno pagato una Luini come nasce un romanzo. quota di 4 euro. Eric Nava e Samuele Brambilla 150 coloratissimi anni in mostra a Velate 2 Effetto Pof: più ore per Ket 3 e Delf Borse di Studio intitolate a 4 Lina e Anna Maria Banchi e sedie distrutti, la maleducazione costa 5 Diario Luini, utile, ma fragile 6 Gossip: un angelo che aiuta 7 alunni e proff. Sport: Federico Rossi, ospite straordinario A scuola di letteratura con lo scrittore Francesco d’Adamo 8 Quasi 100 disegni per celebrare l’Unità. Li hanno realizzati gli studenti delle classi terze a TP dello scorso anno scolastico e l’ Amministrazione comunale ha deciso di inserirli in un libretto creato per riunire tutti i lavori dei ragazzi delle nostre scuole dedicati all’Unità d’Italia. I lavori sono stati svolti nell’ambito di un progetto realizzato da Luisa Colombo, in collaborazione con il GA99, che nel secondo quadrimestre dello scorso anno hanno partecipato ad alcune lezioni in qualità di esperti per parlare con i ragazzi di tecniche artistiche. I lavori sono stati quindi esposti ad una mostra in Villa Scaccabarozzi a Velate, alla cui inaugurazione ha partecipato anche il primo cittadino Maria Elena Riva (nella foto con Luisa Colombo). Pagina 2 T he Schoolp ap e r Anno 8 POLITICA Il nuovo POF? Alle famiglie l’ardua sentenza Il vicepreside, Claudio Redaelli Servizi di Viktoriya Sylyuk e Eleonora Vita E’ ormai il secondo anno che il nuovo Piano dell’Offerta formativa è in vigore: benefici e punti dubbi sono sotto gli occhi di tutti, tra adesioni a tutto campo e polemiche, soprattutto relative al notevole carico di lavoro che i docenti, già sovraccarichi, hanno dovuto assumersi per offrire un’offerta ancora più ampia alle famiglie. ―Il P.O.F, o Piano Dell’Offerta Formativa, è il documento fondamentale che costituisce l’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche – spiega il vicepreside dell’Istituto comprensivo Lina Mandelli, Claudio Redaelli -. Esso si occupa della progettazione curricolare, extracurricolare educativa ed organizzat iva della scuola‖. Che vantaggio c'è nell’avere lo spazio di 50 minuti. Secondo lei era meglio prima? Questo lo dovete giudicare voi, perché il Pof, in sostanza, offre alle famiglie spazi di 50 minuti moltiplicati per le ore della settimana. Ossia è avvenuta una riduzione del tempo di ogni lezione, ma allo stesso tempo si sono moltiplicate le lezioni. Devono essere le famiglie a dire se il Piano soddisfa o meno. Io del resto osservo un fatto: che la scuola offre delle ore di in più coi i docenti per attività di recupero quali lo studio assistito. so lo l’ isc r iz io ne all’esame, ma la scuola fornisce gli insegnanti. Per il patentino dei ciclomotori le famiglie pagano so lt anto l’iscrizione all’esame e le relative tasse. Nel Pof si parla di attività destinate ai disabili, ed in particolare della creazione del GLH a partire dal 2001. Che cosè il GLH e cosa si faceva prima che questo nascesse? Il GLH è un gruppo di lavoro costituito da insegnanti di sostegno, genitori e figure professionali e ha il compito di rendere il più cospicuo possibile il lavoro che si fa con alunni che sono in una situazione disagevole. Non e che prima del 2001 non si facesse nulla, semplicemente non c’era questo gruppo di lavoro, che attualmente fa molto per i ragazzi con problemi. Da quest’anno abbiamo anche la IF... La classe 1F esiste perché nell’anno 2000 sono nati molti bambini. E quest’anno ci siamo trovati nella necessità di formare una sesta prima, formata la quale c’è stata anche la possibilità di accogliere alcune delle richieste di alunni non residenti. Come vengono finanziati i progetti della scuola come il Ket, il Delf, il Pet, o il patentino per i ciclomotori ecc...? I corsi di lingue vengono finanziati dalla scuola. Le famiglie degli alunni che frequentano i corsi devono pagare Lo studio assistito serve per recuperare le materie, ma lei cosa ne pensa, quali risultati sono stati ottenuti? Questo è il secondo anno che è stato attivato lo studio assistito. I risultati ottenuti sono da chiedere alle famiglie. Sicuramente gli insegnanti dicono che l’esperienza l’anno scorso è stata generalmente positiva. Devo dire che qualche alunno non se ne è avvantaggiato, ma la maggior parte dei ragazzi ha raggiunto i suoi obiettivi: quindi è una esperienza che abbiamo voluto riproporre. T he Schoolp ap e r Anno 8 Più lingue straniere con le lezioni aggiuntive per le certificazioni Più lingue straniere con il nuovo Pof: la riduzione degli spazi orari permette di recuperare tempo per altre ore di lezione, come lo studio assistito o i corsi di Ket, Pet e Delf. ―Nel Pof vengono riportati tutti gli obiettivi che la scuola si propone di raggiungere, quindi anche i progetti relativi alle lingue—spiega Cristina Maffi, membro della Commisisone Pof e docente di Lingua Inglese presso la Scuola Media Luini -. Questi progetti sono, soprattutto per quanto riguarda le terze, il Ket, il Pet e il Delf. Suddividendo la cattedra oraria degli insegnanti cioè di 18 ore in spazi di 50 minuti, ciascun insegnante svolge 21 lezioni anziché 18. Oltre alle ore curricolari, quindi, gli insegnanti di lingue hanno a disposizione altri spazi di lezione da utilizzare per preparare i ragazzi di terza al Ket, al Pet e al Delf. Se non ci fossero questi spazi aggiuntivi, noi non potremmo offrire ai ragazzi questa opportunità‖. Di fatto l’insegnamento delle lingue straniere costituisce un punto di eccellenza per la scuola che viene ulteriormente migliorato in seguito all’inserimento dei corsi per conseguire le certificazioni. ―Questi attestati anzitutto certificano che il livello raggiunto dai ragazzi è corrispondente al livello A2 o B1 del Quadro di Riferimento Europeo, i ragazzi vengono quindi certificati con un diploma valido a livello internazionale e quindi è una valutazione indipendente dall’ insegnante– prosegue la docente -. In più fornisce delle opportunità di studiare meglio e esercitare di più l’ascolto e il parlato che sono, di solito, le due abilità che vengono penalizzate a scuola più spesso‖. Studiare una lingua non significa solo imparare delle parole o ad esprimersi, ma incontrare un altro mondo e la cultura del Paese di cui si sta studiando la lingua. Quindi studiare una lingua straniera permette di avere l’opportunità non solo di esercitarsi a parlare, ma anche di vedere come vivono le persone che parlano quell’idioma. Lo studio delle lingue straniere è importante e prevede, la possibilità di conoscere altre culture. Noi viviamo di più in un mondo aperto, non chiuso, e quindi ci è necessario poter incontrare e parla- Pagina 3 POLITICA re con persone provenienti da un altro Paese. Qualcuno pensa anche ad aumentare il numero di ore di lingue. ―Per quanto riguarda il numero di lezioni di lingua straniera questo dipenderà molto dal numero di insegnanti che il Ministero ci assegnerà nei Il laboratorio di robotica non prossimi anni - conclu- si sarebbe potuto fare senza gli de Maffi –. Come re- spazi orari ridotti. sponsabile del progetto della scuola, io sicuramente farò tutto il possibile perché questo ambito così importante venga valorizzato, anche perché i miei alunni mi hanno sempre dato grandi soddisfazioni‖. Molta fatica per le “educazioni”, ma ci sta anche il laboratorio E le materie con meno ore per ogni classe, come vivono i cambiamenti portati dal nuovo ordinamento orario? Lo chiediamo a Laura Penzo, docente di Tecnologia e Informatica. Professoressa Penzo, la nuova organizzazione oraria, in che modo ha modificato la sua organizzazione nella gestione delle sue ore di lezione? Quest’anno non è cambiato molto, l’orario è uguale all’anno scorso. L’unico svantaggio che io ho quest’anno, è l’ora curricolare di pomeriggio, l’ultima ora in una classe, che per un docente che ha un’ora sola è brutto: avevo chiesto quest’ora di mattina e le compresenze al pomeriggio, quindi devo fare solo un’ora al pomeriggio. Per il resto va bene. Le ore non sono diminuite molto perché dai 55 sono passati a 50 minuti Questo mi dà la possibilità di fare un laboratorio di Robotica che altrimenti non avrei potuto realizzare. Pagina 4 T he Schoolp ap e r Anno 8 CRONACA Più bravi, più buoni, i nostri ragazzi, grazie a Lina ed Anna Maria Servizio di Viktoriya Sylyuk e Eleonora Vita Margherita Crippa, III Liceo Classico allo Zucchi di Monza ha raccontato la sua esperienza alle superiori . Alle spalle il violinista Carlo Amori. Ormai è diventata una tradizione per la nostra scuola: il Premio Mandelli-Fedeli è stato assegnato pochi giorni prima di Natale. La sera del 21 Dicembre 2011 nell’aula magna ―M..T. Galasso‖ della nostra scuola si è svolta l’assegnazione delle borse di studio agli student i mer it e vo li dell’anno 2010/2011 dalle famiglie delle insegnanti Lina Mandelli e Anna Maria Fedeli. Alla manifestazione erano presenti il sindaco Maria Elena Riva e l’ex dirigente scolastico, Concetta Cappuzzo, oltre alle famiglie delle due insegnanti. Prima della premiazione si è svolto anche un concerto per violino e chitarra di Carlo Amori e Guido Miani. I primi tre alunni, Maria Badulescu, Selma Zeifri e Gaia Stucchi sono stati premiati con la bor- sa di studio non solo per le loro qualità scolastiche, ma anche tenendo conto della loro situazione economica. Agli altri alunni meritevoli è stato consegnato un attestato di merito: Ilaria Leggieri, Davide Pirovano Enea, Francesco Taj Rossi, Irene Rovelli, Serena Fumagalli, Mauro Bottacchiari. Alla serata di premiazione sono stati invitati degli ex alunni che hanno avuto un eccellente percorso scolastico non solo alle scuole medie, ma anche alle superiori. Alcuni stanno anche per iscriversi all’Università e tutti hanno raccontato la loro esperienza, soprattutto per i ragazzi di terza che l’anno prossimo cambieranno scuola. Anche se, purtroppo non c’erano molti alunni: un vero peccato, visto che la serata era stata organizzata anche come momento di aiuto per l’orientamento. ―Gli studenti delle superiori hanno raccontato le loro difficoltà nella nuova scuola e la loro esperienza – spiega Laura Penzo, una dei docenti che ha organizzato la serata -. Poi c’è stata l’assegnazione delle borse di studio ai ragazzi che sono stati bravi durante l’anno, quindi alcuni ragazzi hanno ricevuto solo l’attestato e altri hanno ricevuto la vera e propria borsa di studio in denaro, che è stata offerta dalle famiglie delle professoresse Lina Mandelli e Anna Maria Fedeli. So che questo è già il quinto anno delle premiazioni e quindi mi raccomando che quest’anno tocca a voi‖. Il finanziamento delle borse di studio esiste da quando non ci sono più due nostre ex colleghe ed amiche, Lina Mandelli e Anna Maria Fedeli, cioè dal 2007 – racconta un’altra docente, che ha partecipato alla realizzazione della serata, Luisa Colombo-. Il progetto è nato dall’intenzione di aiutare i ragazzi a migliorare, visto che le nostre colleghe erano delle insegnanti appassionate. L’obiettivo è quindi di aiutare i ragazzi che si distinguono per le loro capacità e magari che hanno anche qualche difficoltà economica. A finanziare le borse di studio sono le famiglie di Lina Mandelli, a cui è stato intitolato l’istituto, e di Anna Maria Fedeli a cui è stata intitolata la biblioteca scolastica, che per anni ha seguito come responsabile. T he Schoolp ap e r Anno 8 Voglia di esprimersi, vandalismo o più semplicemente... stupidità? Un ―divertimento‖ dal costo di migliaia di euro all’anno: la maleducazione di alcuni alunni che si divertono a scrivere sui banchi insulti, parolacce e, in qualche caso, addirittura bestemmie, oppure incidere le sedie con forbici o lame dei temperini costa ogni anno la bellezza di quasi 1.000 euro alla scuola Luini. Ma quali sono i ―meravigliosi‖ concetti che alcuni ragazzi decidono di immortalare sugli arredi scolastici? Soprattutto parolacce, ma anche dichiarazioni d’amore, commenti sulla capacità di studio di alcuni compagni, fino ad arrivare addirittura a qualche bestemmia, appunto. Certo non parole adatte a ragazzi di 12-14 anni. La maggior parte delle volgarità, delle scritte e dei simboli sono presenti sui ―banchi‖ delle aule di artistica e nell’aula video. Numerose le scrittacce anche nelle aule delle terze e poi delle seconde. Fatto forse dovuto all’età dei tavoli che sono piuttosto vecchi e quindi sono stati rovinati in un tempo più lungo. Sui alcuni banchi, inoltre, sono presenti numerosi segni di incisione, il più diffuso dei quali è il simbolo nazista, ma non mancava neppure segni ―dipinti‖ con il bianchetto liquido. La maggior parte delle scritte e dei segni sono state eseguite non nella parte superiore del banco, ma in quella laterale che, pur essendo meno visibile, si può comunque notare. O meglio, gli alunni le possono vedere, ma non gli insegnanti. I buchi che si trovano sulla parte laterale del banco con il tempo si fanno sempre più profondi: la maggior parte è stata realizzata probabilmente con forbici, taglierini e in certi casi con delle penne. ―I banchi molto rovinati vengono sostituiti con altri in migliori condizioni e a volte se ne comprano di nuovi perché è giusto che gli alunni nuovi che entrano nella scuola debbano avere i banchi in condizioni accettabili‖, spiegano le bidelle, che ogni giorno puliscono le nostre aule, trovandole spesso in condizioni disastrose. Forse un po’ di buona educazione sarebbe auspicabile, per consegnare agli alunni che seguiranno un patrimonio di arredi decoroso, senza costringere la scuola a spendere denaro per sostituire banchi o sedie ancora in buono stato, ma che hanno subito l’incuria e la cafonaggine dei soliti idioti che temono forse di essere dimenticati se non lasciano un ―segno‖. Pagina 5 CRONACA Aule pulite e arredi in ordine aiutano ad imparare meglio. Servizio di Eric Nava e Daniele Favazza Un giorno speciale, per non dimenticare Venerdì 27 gennaio 2012 l’Amministrazione comunale e le scuole hanno voluto ricordare i martiri della shoah, attraverso una manifestazione aperta a tutta la cittadinanza dal titolo ―Il ricordo ci farà liberi‖ e ―Conoscere … ricordare… non dimenticare‖. Alla manifestazione hanno partecipato sociologi ma anche un ex. deportato da un campo di concentramento italiano. Ancora oggi si parla delle nefandezze realizzate dalle dittature naziste e fasciste della metà del secolo scorso, che hanno provocato milioni di vittime: sono eventi che nessun uomo al mondo deve dimenticare. Bisogna infatti ricordare che molte persone sono morte per nulla; dai bambini agli anziani bruciati nei forni crematori, solo per il fatto di essere ―diversi‖ dai dominatori. Per non dimenticare, in Italia si sono organizzati numerose manifestazioni per cercare di far capire cos sia veramente accaduto e per fare in modo che simili orrori non si verifichino mai più: non esiste una razza inferiore, ma siamo tutti uguali e nessuno è migliore di un altro. ANDREA COMPAROTTO, ERIC NAVA E DANIELE FAVAZZA Pagina 6 T he Schoolp ap e r Anno 8 CRONACA Diario e libretto all in one per studenti “smemorini” Coloratissimo il nuovo diario per gli alunni della Scuola media Luini. E c’è chi lo personalizza come vuole... Servizio di Davide Novacoviciu e Andrea Comparotto Una novità negli zaini degli alunni della nostra scuola: a partire da questo anno scolastico sono stati introdotti nella scuola i diari griffati ―Luini‖. Tutte le pagine contenenti voti, assenze, giustificazioni, note, compiti, corrispondenza scuola famiglia in un unico strumento. ―La nostra scuola non ci ha guadagnato nulla – spiega Fiorella Casiraghi, assistente amministrativo presso l’Istituto Co mpr ensivo L ina Mandelli -. I diari infatti costano alle famiglie 8,50€ l’uno, mentre alla scuola costa 8,40€. Facendo quattro calcoli avremmo potuto avere un ricavo di 37€, ma in realtà diversi alunni non hanno pagato per problemi economici e così la scuola ha ripianato il debito. Peraltro, il diario era stato pensato con l’intenzione di inserire sponsor, per poter finanz ia r e p r o g et t i o l’acquisto di materiali didattici, ma, in seguito a un sondaggio svolto presso i genitori, la cui maggior parte si è espressa contraria, è stato deciso di evit are l’inserimento della pubb l i c i t à ‖ . Ora spunta anche un’idea originale, quella di creare un logo per la scuola, attraverso un concorso. In realtà l’inserimento di frasi o disegni nelle pagine comporterebbe un aumento dei costi. ―Non sappiamo se l’ esperienza verrà ripetuta anche per il prossimo anno – conclude Fiorella Casi- raghi -. L’opportunità verrà valutata a fine anno‖. Tra gli alunni c’è chi ha sollevato qualche polemica: ―E’ inutile e anche brutto – dicono alcuni ragazzi -. La copertina è orrenda, e manca lo spazio all’interno del diario per scarabocchiare, ma il lato positivo esiste: all’ interno c’è tutto e non è necessario avere anche il libretto giallo che era molto più scomodo e facile da diment icare‖. Buona l’accoglienza invece tra i professori, i quali ne sottolineano l’utilità, in quanto permette di evitare le ―dimenticanze strategiche‖, anche se qualcuno ha rilevato una certa ―fragilità‖ della copertina, facile a rompersi. Tutti al volante, ma con prudenza Sono iniziati i corsi per accedere agli esami per il conseguimento del patentino del ciclomotore. Mediamente nei corsi degli anni precedenti partecipavano almeno cinquanta o sessanta alunni, ma pochi in realtà riuscivano a superarlo a causa dello scarso impegno sia in classe che sui libri. Il corso per il patentino, che viene tenuto dal vicepreside, Claudio Redaelli e dalla professoressa Myriam Russo, è gratuito: le famiglie devono tuttavia pagare, per l’iscrizione all’esame di idoneità, circa 100 euro, oltre a 25-30 Euro per una visita medica. Gli alunni che riusciranno a passare l’esame teorico dovranno poi superare un altro esame,quello pratico per mettere in atto ciò che hanno studiato. L’esame pratico non verrà organizzato dalla scuola e quindi ogni famiglia deve recarsi in una scuola guida per poter ricevere la patente del ciclomotore. Le date dei corsi sono già state comunicate agli alunni nelle scorse settimane, ma sono sempre disponibili sul sito www.icmandelli.it. ANDREA COMPAROTTO, JACOPO MERISIO E ERIC NAVA T he Schoolp ap e r Anno 8 Quell’angelo custode che aiuta a diventare amici... All’interno delle scuole, accanto ai ragazzi, spesso è possibile osservare la presenza di figure professionali che non sono né i ―classici‖ docenti, né gli insegnanti di sostegno: si tratta degli educatori, pagati dall’Amministrazione comunale per aiutare alcuni studenti a capire meglio quali sono i loro doveri scolastici e sociali. A volte si tratta di un problema di integrazione e in questi casi l’educatore aiuta il ragazzo proprio ad entrare in relazione positiva con il gruppo classe o a collaborare con gli adulti. Insomma, la figura dell’educatore cura gli aspetti educativi e relazionali relativamente agli aspetti dell'autonomia e della comunicazione degli alunni. Questo lavoro avviene principalmente all’interno all'interno della scuola, collaborando con i docenti della classe, ma a volte anche all'esterno: cercano infatti di coinvolgere le famiglie nei progetti creati appositamente per i loro ragazzi. Ma è importante sottolineare che la figura dell'educatore comunale va differenziata rispetto a quella dell'insegnante di sostegno. I loro ambiti sono molto diversi: il primo si occupa dell’ aspetto educativo, il secondo di quello didattico.Uno degli educatori che ―girano‖ per i nostri corridoi e per le nostre aule è Stefano Brambilla, che ormai da anni lavora presso la Cooperativa Aeris di Vimercate. Dottor Brambilla, perché ha voluto fare questo lavoro? Prima di tutto la mia carriera lavorativa è iniziata come perito informatico. Nel tempo libero ho sempre fatto l’animato re per l’oratorio di Agrate e ho lavorato con un gruppo che si occupava di disagio giovanile. Col tempo però mi sono accorto che mancavano le basi teoriche indispensabili per poter svolgere al meglio le attività nell’ambito sociale. Così, studiando e lavorando, mi sono laureato in Scienze dell’Educazione. È interessante fare l’ educatore? Sì, perché ho il privilegio di stare sempre insieme ai ragazzi, metterli a proprio agio e aiutarli a superare le difficoltà. Quando non lavoro direttamente con i ragazzi, interagisco con tutte quelle realtà che se ne occupano: scuola, Centri di Aggregazione Giovanile, famiglie, comuni. Quante ore alla settimana lavora? Attualmente lavoro per la Cooperativa Aeris con un contratto a tempo pieno, questo mi impegna tra le 38 e le 40 ore settimanali. Ha un buon rapporto con i ragazzi che segue a scuola? Si, ho un buon rapporto con tutti i ragazzi che seguo e, logicamente, anche con tutti gli altri compagni di classe. Ci vuole molta pazienza, dove la trova? Diciamo che parto con una buona dotazione in materia di pazienza! Anche perché altrimenti non avrei potuto fare questo lavoro: per lavorare con persone con difficoltà più o meno gravi, ne serve molta. Lavora anche per il Tribunale dei minori? Sì, lavoro in un progetto che si occupa di ragazzi inseriti nel circuito del penale minorile. In quante scuole lavora e ha lavorato? Lavoro ora nella scuola media di Usmate Velate; l’anno scorso nella scuola elementare di Usmate e anche a Ronco, come assistente educativo scolastico. Inoltre lavoro alle medie di Ornago, conducendo un laboratorio sui ―New Media‖ del proget- Pagina 7 GOSSIP Stefano Brambilla, laureato in Scienze dell’Educazione ed educatore presso la Cooperativa Aeris. Servizio di Daniele Fumagalli to Yradio di Spazio Giovani. Stipendio? Rispetto all’impegno che si mette in questo lavoro, lo stipendio dell’educatore non è proporzionato. Vorrebbe cambiare lavoro? No, è un lavoro molto stimolante, mai noioso e molto dinamico. Tutti i ragazzi che segue hanno problemi? No. Diciamo che in ambito scolastico, la maggior parte delle volte, i problemi riguardano più il comportamento che il rendimento. Pagina 8 T he Schoolp ap e r SPORT Un docente “straordinario” al laboratorio di pallavolo Una novità nel laboratorio di pallavolo. La professoressa di Educazione motoria, Luana Lanzilao ha invitato un esperto di pallavolo, Federico Rossi, per far conoscere un vero giocatore ai ragazzi. Federico è venuto per due lezioni per parlare di volley e ha invitato i ragazzi ad andare a vederlo. ―L’ho invitato perché è un giocatore a tutti gli effetti – spiega l’insegnante -. Conosce bene le tecniche di gioco e fa parte di una vera squadra di pallavolo e io ci tenevo che i ragazzi lo conoscessero. È un esempio da seguire perché riesce ad unire il gioco della pallavolo e lo studio,infatti Federico frequenta l’università - dice la docente con ammirazione e con la speranza che i suoi ragazzi un giorno riescano a fare lo stesso -. Ho deciso di far Anno 8 fare questo laboratorio alle classi terze perché l’anno prossimo, alle superiori continuino a fare qualche sport. Il mio motto è: Studio, Sport e Divertimento!‖, conclude la docente. Federico Rossi, in quale squadra gioca? Gioco nel Correzzana in prima divisione. Perché consiglia ai ragazzi di fare pallavolo? Perché è divertente ed è uno sport in cui la squadra conta di più di ogni singolo individuo. A me piace, è uno sport completo. Perché ha accettato l’invito della professoressa Lanzilao di venire nella nostra scuola? Perché mi sembrava un progetto molto interessante e perché i ragazzi possono impararle a praticare questo sport. The Schoolpaper , il giornale dell’Istituto Comprensivo Lina Mandelli, “esce quando riesce”, grazie ai contributi della famiglia di Anna Maria Fedeli e al lavoro di Florin Madalin Cenuse (Cenu), Daniele Fumagalli, Samuele Brambilla (Il Samu), Nadir Chammaa, Eric Nava, Viktoriya Sylyuk, Eleonora Vita, Davide Novacoviciu, Andrea Comparotto (Il Compa), Jacopo (Ortis) Merisio, Daniele Favazza. Direttore irresponsabile: Myriam Russo S IAMO ANCHE ON LINE WWW. ICMANDELLI. IT Che cosa significa la palla-volo per lei? Gran parte della mia vita, io vivo di palla-volo. Mi alleno cinque giorni a settimana. Lavoro a Cinisello, sono al quinto anno di università infatti a dicembre mi laureerò in Bicocca in Scienze dell’educazione . Cosa consiglia ad un ragazzo che vuole praticare il volley? Di essere paziente, secondo me è uno sport molto bello, anche più bello del calcio perché rispetta al calcio non c’è un contatto fisico con l’avversario e penso che la pallavolo e uno sport più di squadra più del calcio. Ѐ uno sport spettacolare da praticare anche se può essere noioso da vedere, per esempio il basket e spettacolare da vedere. E poi aiuta ad elevarsi con il vantaggio di prevenire la scoliosi. Viktoriya Sylyuk ed Eleonora Vita Istituto Comprensivo Lina Mandelli Via Bernardino Luini n.2 Usmate Velate. Tel. 039/672100, 039/671723 Fax: 039/6076032 [email protected] [email protected]