Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 1
PIERO FOGLIATI
L’immagine nella rêverie
a cura di
Alessandro Pancotti
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 2
Questo catalogo è stato pubblicato
in occasione della mostra
“PIERO FOGLIATI
L’immagine nella rêverie”
Osart Gallery, Milano
27 novembre 2014 – 28 febbraio 2015
COPERTINA
Svolazzatore Cromocangiante, 1967
proiettore e schermo ad elica
IN IV DI COPERTINA
Proiettore per Cromocinetismi (Prisma
Meccanico), 1972, proiettore e
schermo rotante a disco, proiettore
18,5x 17,5 x 40,5 cm, schermo
24x17 x12 cm
TESTO DI
Alessandro Pancotti
DESIGN
Sara Salvi
REDAZIONE
Andrea Sirio Ortolani, Margherita Bani
CREDITI FOTOGRAFICI
Bruno Bani, Paolo Fogliati,
Emanuele Riccio
RINGRAZIAMENTI
Daniela Palazzoli, Paolo Fogliati
Finito di stampare nel mese
di novembre 2014
a cura di Graphic & Digital Project
Osart Gallery
via Lamarmora, 24, 20122 Milano
Tel. +39 025513826
[email protected]
www.osartgallery.com
Piero Fogliati con Pittura Mobile, 1974, Galleria dell’Obelisco, Roma
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 4
PIERO FOGLIATI
L’IMMAGINE NELLA RÊVERIE
di Alessandro Pancotti
«Nell’arte non si tratta mai di innovare, ma solo di concepire una
certa cosa in modo nuovo, mai di far pulizia, ma solo di essere puliti,
mai di creare nuovi valori, ma solo di cercar d’essere in prima
persona colmi di valori. Ai dilettanti, invece, piace soprattutto essere
dei novatori, gente che dà una ripulita al mondo e lo sovverte,
laddove a questo mondo non ci sarà mai, in lungo e in largo, nulla
che essi siano in grado di migliorare. Solo la passione, l’impeto del
sentimento, il duro destino personale di un uomo sincero può, alla
fine di una singolare carriera, imporre al mondo qualcosa di mai
esistito prima, ma questo avviene sempre e assolutamente da sé.
Verso l’esterno l’autentico artista è leale, silenzioso e non impetuoso».
ROBERT WALSER, Storie che danno da pensare
P
iero Fogliati, nel suo cammino solitario, umilissimo, sembra rispecchiare appieno l’idea di Walser
sull’artista. Fogliati è certo un autore singolare o, per dire più nobilmente, uno sperimentatore. È
osservatore attento del proprio tempo, appartato eppure immerso nella vita di tutti i giorni, in grado
di creare, con la propria esperienza sul campo, una nuova concezione del mondo. La realtà, spinta nella
giusta direttiva, diventa sperimentazione e possibilità stessa della percezione. Gli esiti di questo lavoro,
nel caso di Piero Fogliati, risultano quanto mai inaspettati e affascinanti.
L’indagine percettiva di Fogliati comprende la luce, il suono, il colore e il movimento come ambiti di una
ricerca volti a generare eventi a essi correlati. L’approccio a “uscire dal quadro” porta l’artista a cercare
nuovi linguaggi, e così a considerare la scienza come una risorsa da sfruttare - non accettando ciò che la
scienza mette a disposizione per compiere ricerche dettagliate e precise, quanto piuttosto per esplorare
nuove vie. L’approdo a questo concetto, per Fogliati, diviene parte stessa dell’approccio al suo lavoro,
spinta propulsiva alla sua attività, per la realizzazione dei suoi progetti, per ri-creare quella realtà che lui
ha già in mente, che già vede. La sua visione è quanto mai lontana da un’idea di scienza esasperatamente
I4I
tecnologica, da un’evoluzione incontrollata. C’è consapevolezza del rischio di tale distorsione. La sua è
una speranza di sfruttamento fantastico, immaginativo della scienza, che si mette così al servizio della
bellezza. Civilissimo e consapevole - «Scivolo sulla faccia della scienza» dichiara l’artista torinese in una
delle rare interviste, disinvolto - proprio come se le sue macchine, le sue creazioni, potessero esprimendosi
esprimere altro - se stesse - e non essere solo degli ingranaggi legati a una funzione pratica, come siamo
stati abituati culturalmente a pensare delle macchine. Così i suoi strumenti, le sue invenzioni, le sue “scatole”,
diventano altro. Se ne stanno in disparte, non compaiono mai, non sono che il mezzo. La polverina magica
non è che un interruttore: la corrente. E allo spettatore non resta che abbandonarsi ai sensi, alle immagini,
alle apparizioni di forme nello spazio, ai suoni, ai movimenti imprevedibili e sorprendenti - che sembrano
uscire da chissà dove -, alle percezioni intime e involontarie, agli effetti inafferrabili, fugaci e immateriali,
a un trucco che non si vede, e forse si desidererebbe conoscere. La tecnologia viene sfruttata a fini estetici
e il gusto dell’artista si spinge su sempre nuovi percorsi. Sembra lo stesso Fogliati a darsi dei limiti nell’utilizzo
della tecnologia - non arriva al digitale - come se volesse tirare fuori il meglio, il massimo, da quelle risorse
essenziali, su cui ha deciso di puntare, ma che maneggia sapientemente e con estro.
Il suo è un lavoro senza risparmio, al limite, esauriente. Le sue invenzioni, perché di questo si tratta, sono
intrise dello spirito dell’esploratore e costruite con perizia. La riscoperta di un’alchimia antica, proiettata
però nel futuro, con visionarietà. Pochi, con tanta semplicità di mezzi e materiali, hanno raggiunto simili
risultati, e in questo sta l’unicità del lavoro di questo artista, che parte dai concetti più cari (luce, suono,
colore, spazio, movimento) per creare quell’unicum che lo caratterizza. Non si tratta di un sognatore a
occhi aperti ma di un sognatore sostanziale. Lo si percepisce dai disegni, che sono in grado di svelare
mondi nascosti, astratti, visioni perfettibili. Le opere consistono in vere e proprie invenzioni, brevetti che
non possiedono alcun “titolo” ma vengono “battezzati” con un nome proprio, con neologismi o
espressioni curiose da fantaisiste, felicemente “funzionali”. La collaborazione con Arrigo Lora Totino ha
fortificato la convinzione che il linguaggio si leghi all’oggetto e viceversa, senza essere più un’idea, ma
una parola-strumento, un immaginario che prende forma, un movimento.
Fleximofono, Forme di buio, Euritmia evoluente, Pittura mobile, Svolazzatore Cromocangiante sono
solo alcuni dei nomi che più stimolano la curiosità. Una curiosità che diventa stupore quando ci si trova
“dentro alle opere”. Chiamato inizialmente Struttura sonora a molle, Scultura sonante, e infine
Fleximofono (1967), questo lavoro assume anche le sembianze di una scultura, leggera e flessibile.
I5I
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 6
Molle di acciaio sono fissate a una piastra metallica e, se sollecitate, emettono suoni variabili a seconda
delle loro dimensioni. Occorre però spingersi un po’ più in là, è quello che Fogliati si aspetta, per
ascoltare la sonorizzazione dei venti. Come se queste molle, in pratica, iniziassero a ondeggiare spinte
dall’intensità ora lieve ora marcata del vento, producendo, per strofinamento le une con le altre, suoni
sempre differenti: una voce particolarissima, un effetto irripetibile. In un ampio spazio urbano
troverebbero perfetta collocazione una serie di Fleximofoni di diversa grandezza, schierati uno in fila
all’altro o in modo sparso. Il lavoro di Fogliati si basa sull’interazione con l’ambiente, dal museo alla
galleria, all’appartamento: lo spettatore diventa il primo fruitore dell’opera, è lui a sollecitare le molle.
Forme di buio (1967) è invece ispirata alle tipiche girandole dei tetti bernesi. Si tratta di tre bacchette
nere inclinate e collegate a tre eliche, che ruotano grazie a un motore posto nella base. Il movimento
produce un’impressione di staticità: da lontano le piccole eliche - che facilmente potrebbero sembrare
pipistrelli - ruotando su se stesse assumono la forma di una figura. L’utilizzo del bianco e nero ci riporta
all’espressionismo astratto. Suggestioni che possono rimontare a Pollock (Number 26 o Number 14),
a Willem de Kooning (Black and white Rome) e a Franz Kline (Figure Eight).
Davanti a Euritmia evoluente (1970) si resta stupefatti. L’opera è costituita da un anello bianco collegato
a un motore elettrico per mezzo di un sottile filo di nylon; il motore fa ruotare il filo e trasmette un movimento
all’anello, che partendo da una posizione verticale gradualmente si inclina esprimendo un moto
ondulatorio crescente. È questa espressione che interessa l’artista. L’anello sembra vivere di vita propria,
in completa autonomia. Si tratta forse dell’opera più sorprendente di Piero Fogliati: l’anello fluttua
miracolosamente nel vuoto e esprime tutta la leggerezza di questa ricerca. Una pace sospesa e garbata,
una magica sospensione del tempo, il cui equilibrio spontaneo sembra accompagnarsi felicemente a
alcuni versi di Maurizio Cucchi: «Ho preferito la quiete orizzontale, l’attesa / il dolce insorgere impagabile
/ dell’immagine nella rêverie». E quel «sopore galleggiante / su un mare increspato, solo un soffio», di
cui lentamente sembra animarsi l’oggetto nello spazio, che porta lo spettatore in una nuova dimensione
dell’incanto. In Pittura mobile (1970) lo spettatore è sollecitato a una percezione ottica inusuale. Il pannello
su cui si alternano strisce dei tre colori primari diventa uno schermo sul quale proiettare eventi fuori
contesto: fasci luminosi verdi, rossi e blu in rapida successione. «L’elica nel suo giro di torno a doppio
movimento non si sottrae alla rivelazione fantastica - l’esito raggiunge il voluto - la pittura dell’aria - i colori
svelano il gioco nella loro successione di vaghezza», con queste parole Piero Fogliati descrive il
funzionamento e il fine dello Svolazzatore Cromocangiante (1967). Accanto al disegno del progetto
indica i componenti: «elica - motore - supporto - luce fantastica». Con igiene stilistica l’oggetto, lo
Svolazzatore Cromocangiante, può farsi immaginare come un insetto colorato del quale si è riusciti a
isolare il volo, e la cui scia è un esito luminoso. Le striature colorate sono determinate dalla luce sintetica
riflessa sulla piccola elica bianca posta in testa a una bacchetta di acciaio su cui viene proiettato un fascio
di “Luce Sintetica”. L’esito, una «pittura dell’aria», è una riflessione sospesa nel buio e nel vuoto.
In tutti i lavori sono riscontrabili atmosfere surrealiste, auree che avrebbero avuto senz’altro l’attenzione di
un Breton o di un Man Ray. Emerge prepotente il sogno, più reale del reale, filtrato da quella “stanza dei
giochi” che è il laboratorio. Qui l’artista si arrende totalmente all’opera, privandola di quell’emozione
originaria: un’esperienza in grado di rinnovarsi. L’indagine di Fogliati è una sfida percettiva nei confronti
del fruitore, uno spingersi oltre la realtà - qui i termini divengono quelli rivelatori della poesia, di un colore
I6I
da sentire, di un suono, di una musica da vedere. Lo spazio espositivo è parte stessa dell’opera, è uno
scenario ipotetico, senza più confini e potrebbe allargarsi a strade e piazze. L’esplorazione dei fenomeni
naturali - legati alla luce e al suono - è realizzata in presenze estetiche monumentali (La città fantastica).
Ecco quindi uscire dai disegni di Fogliati, per esempio nell’Auditorium a rumore, una grande cassa
armonica che ausculta la città. Il Boomerang acustico è il suono che percorre le periferie senza incontrare
ostacoli e ritorna, infine, al punto di partenza. Costruzioni immaginarie illustrate: il concerto di fumi, corpi
ricaricabili. L’edificio dentro cui trasformare luce e vento in scultura. I disegni, che l’artista stesso definisce
Fissazioni, uniscono procedimento e risultato, diventando essi stessi opere autonome, godibilissime, lungi
dall’essere lavori preparatori, o semplici bozzetti, assumono la forma di indagini a posteriori sugli esiti del
proprio lavoro. Alla chiarezza del tratto ecco distinguersi una precisione calligrafica per le descrizioni asciutte e dirette da libretto delle istruzioni. Nelle carte c’è tutto l’entusiasmo acquattato dell’inventore
instancabile e le sue formule poetiche: trappola per fantasmi, fontana ludica, dispositivo per la decorazione
dei cieli. Nel progetto finale c’è l’aspirazione massima dell’artista, l’opera totale: un ritorno alle origini, a
un livello zero. Per fare un esempio, attraverso dispositivi di assorbimento e riflessione del suono si è in
grado «di riproporre il fascino di un fenomeno sonoro di primitiva bellezza» (Enore Zaffiri), portando l’opera
stessa tra le persone, non in modo invasivo, per riportare l’uomo a confrontarsi con se stesso.
Il percorso di Piero Fogliati sfugge a ogni presa, a ogni collocazione. Si sviluppa dagli anni ’60 fino
al nuovo millennio. Condivido l’idea che si debba guardare ai suoi lavori come a quelli di un pioniere,
esattamente come a chi ha potuto assistere alle prime sperimentazioni di Méliès, Moholy-Nagy, Harold
Edgerton e Yves Klein. Tra gli artisti contemporanei James Turrell e Maria Nordman sembrano i più affini
per ricerche su luce e spazio, anche se Fogliati sembra racchiudere nella sua opera ben più svariate
possibilità di indagine. La peculiarità della sua arte è che si può applicare ai più diversi utilizzi,
diventando anche fonte di ispirazione per altre arti. Pensiamo allo stupore cinematografico per i mondi
immaginari, alle sorprese di oggetti che prendono vita: sembra di ritrovarci i corti del regista Virgilio
Villoresi. La sua opera può avere un impiego su vasta scala, sono approdi.
Un simile lavoro originale avrà bisogno di altre interpretazioni e letture ma la portata delle sue
innovazioni per la sublimazione dei fenomeni naturali non ha confronti. Pensare che tutto questo sia nato
in un piccolo laboratorio, nel quale Piero Fogliati ha trascorso gran parte della sua vita, ripropone il tema
del viaggio come imprescindibile. Un viaggio che il vero artista sa di affrontare con la propria mente,
non già fisicamente con la frenesia del turista. Il suo è un paziente percorso alla scoperta di se stesso.
Si deve guardare al suo lavoro con fiducia - perché chi riesce a dare ai sogni una forma apre il suo
mondo agli altri. E rende possibili ulteriori intuizioni. Alla sensazione di stupore davanti alle sue opere
dobbiamo sostituire la consapevolezza di trovarci davanti a un nuovo linguaggio: siamo noi che
dobbiamo ancora imparare a essere contemporanei di Fogliati.
Milano, ottobre 2014
Alessandro Pancotti ha 33 anni, è laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di milano.
A Milano vive e lavora nel settore import-export e pratiche doganali. Ha pubblicato una raccolta di poesie: Le iniziali (Lieto Colle 2014,
Premio Mauro Maconi - Sezione giovani e Premio Camaiore - Opera prima).
Alcune sue poesie inedite sono uscite sulla rivista letteraria: “l’immaginazione” - n.281
I7I
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 8
OPERE
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 10
Fleximofono, 2002, complesso meccanico a molle in acciaio armonico;
molle in acciaio, piastra in ferro, 260 x 16 x 18 cm
Fleximofono, 1998, complesso meccanico a molle in acciaio armonico;
molle in acciaio, piastra in ferro, 245 x 21 x 21 cm
Fleximofono, 2002, complesso meccanico a molle in acciaio armonico;
molle in acciaio, piastra in ferro, 245 x 35,5 x 35,5 cm
I 10 I
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 12
Fogliati
22-11-2014
I 14 I
8:27
Pagina 14
Forme di Buio, 1976, schermo a tre eliche, motore; eliche in alluminio,
alimentazione 220V, 48 x 32 x 32 cm
I 15 I
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 16
Euritmia Evoluente, 1970, corpo rotante in sospensione animata, diametro 30 cm
Fogliati
22-11-2014
I 18 I
8:27
Pagina 18
Pittura Mobile, 1971/72, Proiettore, Struttura riflettente, estensioni riflettenti costituite da sequenze verticali
e orizzontali di colore rosso verde e blu poste in successione,
Proiettore: 48,5 x 48,5 x 24 cm, Estensione riflettente: 45 x 100 e 100 x 45 cm,
Struttura riflettente, 78,5 x 55 x 33 cm
I 19 I
Fogliati
22-11-2014
I 20 I
8:27
Pagina 20
Svolazzatore Cromocangiante, 1991, Proiettore e schermo a elica
Proiettore: metallo,lenti, filtri colorati, alimentazione 220V
Schermo ad elica: motore elettrico, elica bianca in alluminio, alimentazione 220V
Proiettore: 16,4x15,6x30,6 cm Schermo ad elica: 34x38,5x38,5 cm
I 21 I
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 22
Svolazzatore Cromocangiante, anno???, esito: riflessione vagante 38,5 x 11 cm
I 22 I
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 24
DISEGNI
Fogliati
22-11-2014
I 26 I
8:27
Pagina 26
Svolazzatore a luce fantastica, 1994, tecnica mista su carta incollata su masonite, 37 x 21 cm
Cerchi evoluenti indipendenti, 2002, biro su carta, 47,5 x 34 cm
I 27 I
Fogliati
22-11-2014
I 28 I
8:27
Pagina 28
Suono della terra diffuso sulla città, 2003, china su carta incollata su masonite, 40,5 x 51,5 cm
Forme di buio, 2005, china e pastello su carta incollata su masonite, 42,9 x 31,8 cm
I 29 I
Fogliati
22-11-2014
I 30 I
8:27
Pagina 30
Senza Titolo, 2005, biro e pastello su carta incollata su masonite, 37,8 x 38,4 cm
Senza Titolo, 2006, china e pastello su carta incollata su masonite, 51 x 39 cm
I 31 I
Fogliati
22-11-2014
I 32 I
8:27
Pagina 32
Senza Titolo, 2009, china e tempera su carta incollata masonite, 34 x 42 cm
Corpi Ricaricabili, 2009, china e pastello su carta incollata su masonite, 36 x 39 cm
I 33 I
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 34
BIOGRAFIA
Originario di Canelli, Piero Fogliati ha vissuto e lavorato prevalentemente a Torino, dove risiede tuttora.
Si dedica all’arte a partire dagli anni ‘50 e sperimenta come autodidatta l’espressione pittorica, sia
figurativa sia astratta-informale. La ricerca di una cifra personale e la fiducia nei confronti dell’autonomia
del linguaggio artistico si coniugano presto con la forte passione dell’artista per la scienza e la
tecnologia: esplora la percezione sensoriale ed i fenomeni naturali (in particolare luce, suono e colore),
li riproduce con la costruzione delle sue macchine prodigiose, li dirige verso l’estetica sublime e raffinata
delle sue immagini visive e sonore.
Con le sue opere Fogliati suscita la meraviglia di un’apparizione, coniuga bellezza e percezione,
manifestando così la sua fiducia nell’immaginazione ed il suo affetto sincero e gioioso nei confronti
dell’uomo. Le opere dell’artista sono infatti legate all’ideazione e alla progettazione della Città
Fantastica, un insieme di interventi sullo spazio urbano in cui i suoni, le luci e i corsi d’acqua della città
si trasformano per l’abitante in esperienze estetiche e sensoriali (come l’Auditorium a Rumore, il Tempio
della Luce, il Boomerang Acustico), un “sogno globale” che Fogliati sviluppa a partire dai primi anni
’60. In questo periodo si segnalano le prime mostre personali a Firenze, Roma e Torino, fino alla
partecipazione alle due Biennali di Venezia del 1978 e del 1986 (quest’ultima dal tema “Arte e
Scienza”), alla Biennale di Nagoya 1997, in Giappone, sino alla grande mostra del 2006 dedicata
all’arte contemporanea degli ultimi cinquant’anni presso il Museo d’Arte Contemporanea dello ZKMZentrum für Kunst und Medientechnologie, in Germania. La consacrazione torinese giunge nel 2003 con
la bellissima antologica “Piero Fogliati il poeta della luce”.
Sue opere sono presenti in importanti musei pubblici nazionali (la Galleria d’Arte Moderna di Torino e
di Bolzano, la Galleria Comunale di Cagliari) e internazionali, come il Museo Technorama der Schweiz
di Winterthur (CH), il Musée de l’énergie électrique di Mulhouse, l’AT&T Foundation, la “Cité des
Sciences et de l’Industrie” di Parigi (che nel 1992 gli ha dedicato la mostra personale “Sculpter
l’invisibile”) e la VAF-Stiftung di Francoforte sul Meno presso il MART di Rovereto, nonché in numerose
collezioni private, tra cui la Collezione Panza di Biumo di Lugano e la Fondazione Giuliano Gori a
Santomato.
I 35 I
Fogliati
22-11-2014
MOSTRE
I 36 I
8:27
Pagina 36
Mostre Personali
Principali Mostre Collettive
1957
Torino, Saletta metro Cristallo, 15 quadri di Piero
Fogliati
1970
Firenze, Galleria d’Arte Moderna Il Fiore
Roma, Studio Farnese,
1971
Milano, Galleria del Naviglio
1972
Torino, Galleria Martano
1974
Roma, Galleria dell’Obelisco
1981
Genève, Galerie Voir
1982
Pesaro, Galleria Deposito Figure, Luce e Vento
1989
Milano, Valeria Belvedere
1992
Paris, Musée de la Villette, Sculpter l’Invisible
1993
Paris, Galerie Luc Queyrel, Reel-Virtuel
1994
Casale Monferrato, Galleria Rino Costa
1996
Mulhouse, Musée de l’Électricité
2002
Casale Monferrato, Galleria Rino Costa
2003
Torino, Tendoni di Ponte Mosca, Piero Fogliati il
poeta della luce.
2004
Valenza (Alessandria), Galleria Rino Costa
2007
Pistoia, Fattoria di Celle – Collezione Gori, Piero
Fogliati. Utopia possibile?
2008
orino, Claudio Bottello Contemporary, La città
fantastica.
2008
Valenza (Alessandria), Galleria Rino Costa.
2009
Giarole (Alessandria), Castello Sannazzaro,
Fotofoneide
2012
Torino, Gagliardi Art System, piero fogliati, Solo
show
2014
Torino, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e
Contemporanea, Surprise
1964
Alba (Cuneo), Galleria del Falò
1968
Ferrara, Teatro Estense e Palazzo dei Diamanti,
Spettacolo con Liquimofono
Torino, Società Promotrice di Belle Arti, Quadriennale
Nazionale
Milano, Galleria Vismara, Incontri delle dieci “Arte
Contemporanea”
1969
Bologna, Museo Civico
Torino, Istituto Bancario San Paolo, Linee della
giovane arte torinese
Termoli (Campobasso), Premio Svevo
1970
Imola (Bologna), Chiostri di San Domenico, Nuove
presenze nell’Arte Italiana
Torre Pelice (Torino), XXI Mostra d’Arte
Contemporanea
Acireale (Catania), Palazzo Comunale, Rassegna
d’Arte Contemporanea
1971
Firenze, Galleria Fiori, Accumulazioni. Cat. R. Barilli
1972
Venezia, Galleria Il Naviglio
Torre Pellice (Torino), XXIII Mostra d’Arte
Contemporanea
1973
Martigny, XIV Comptoir de Martigny, Espressioni
d’arte di Torino a Martigny
1974
Firenze, Galleria Giorgi, Segno Settantaquattro.
Torre Pellice, XXV Mostra d’Arte Contemporanea
1980
Frankfurt, GaleVenezia, XXXVIII Biennale Internazionale
d’Arte
Firenze, Palazzo Strozzi, VI Biennale Internazionale
della Grafica
1981
Milano, Teatro di Porta Romana, Eventi Luminosi per
lo spettacolo Banana Lumière
1982
Milano, Comune di Milano e Cooperativa
Intrapresa, MilanoSuono - Progetto Savinio
1983
Cagliari, Galleria Comunale, Gli artisti e le opere
1985
Rivoli (Torino), Museo d’Arte Contemporanea
Castello di Rivoli, Il Museo Sperimentale di
Torino. Arte italiana degli anni Sessanta nelle
collezioni della Galleria Civica d’Arte Moderna
1986
Venezia, XLII Biennale Internazionale d’Arte “Arte e
Scienza”
Genova, Villa Croce, Itinerari dell’avanguardia. Un
museo sperimentale da Genova a Torino
1989
Milano, Padiglione d’Arte Contemporanea; Lyon,
ELAC - Espace Lyonnais d’Arts
Contemporaines, Verso l’Arte Povera
1990
Torino, Galleria Bottello Arte, Oltreluce. Metafore e
forme della luce 1960-1990
Torino, Galleria Caruso L’Uovo di Struzzo,
Technicamente
Barcelona, Galería Alfonso Alcolea, LLUM
1991
Bolzano, Museion - Museo d’Arte Moderna e
Contemporanea, Ultra Lux
Reims (France), CNAT - Centre National d’Arts et
Technologies, Les artistes et la lumière
1992
Bologna, Università, Electronica
Paris, Musée de La Villette, Pavillon Tusquets,
Frèquences Lumineuses
Torino, Villa della Tesoriera, Mondi Armonici
Alessandria, Palazzo Cuttica, Avanguardie in
Piemonte: 1960/1990
1993
Reims (France), CNAT - Centre National d’Arts et
Technologies, L’Art et la lumière. Créations
d’images virtuelles
Marostica (Vicenza), Castello Inferiore, 6ª Biennale
d’Arte Contemporanea “La macchina del senso”
Bolzano, Museion - Museo d’Arte Moderna e
Contemporanea, Sound
Bologna, Palazzo di Re Enzo, Cybernauti. Un
mondo rovesciato
Torino, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e
Contemporanea, Il Novecento
1994
Winterthur (Switzerland), Technorama - The Swiss
Science Center, Lichtspielerein
Parma, Galleria d’Arte Contemporanea, Macchine
d’Artista
1995
Torino, L’Uovo di Struzzo, La stanza dell’artista
Torino, Promotrice delle Belle Arti, ARSLAB. I sensi
del Virtuale
1996
Milano, Accademia delle Belle Arti di Brera, Arte e
Scienza
Napoli, Fondazione IDIS, Futuro Remoto 1996:
nasce La Città della Scienza
1997
Nagoya (Japan), “Artec97” - The 5th International
Biennale in Nagoya
Bolzano, Museion - Museo d’arte moderna e
contemporanea, Versus 2000
San Gimignano (Siena), Galleria Continua, Invita
1998
Winterthur (Switzerland), Technorama -The Swiss
Science Center, In reich der sinne
Torino, CEPU, Di… segno italiano
1999
Torino, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e
Contemporanea, Costruire una collezione
Milano, Fondazione Stelline, Wunderkammer
Roma, XIII Quadriennale di Roma – Palazzo delle
Esposizioni, Proiezioni2000
2000
Manta (Cuneo), S. Maria del Monastero, 23°
Festival Spazio Arte “Gli Spazi Immaginari”
2001
Roma, Museo d’Arte Moderna. Le tribù dell’Arte
Torino, Lingotto, Next. Bit, dna e sonde spaziali
2003
Camino (Alessandria), Castello di Camino, RisAlto
Friedrichshafen (Germany), Zeppelin Museum
Friedrichshafen, Licht aus Bozen - Werkzeug aus
Düsseldorf
2004
Torino, Gas Artgallery e Centre Culturel Français de
Turin, Pas de trois
2005
Torino, Galleria Martano, Dal progetto all’Opera
Valenza (Alessandria), Galleria Rino Costa.
2006
Alta Langa – Siti vari, Associazione culturale Il
Fondaco, Via del Sale
Karlsruhe (Germany), ZKM / Museum of
Contemporary Art, FASTER! BIGGER! BETTER!
Signet works of the collections
2007
Ivrea, Officine H, Il Cinetismo sub-cisalpino. Arte
programmata ieri ed oggi
2008
Winterthur (Switzerland), Technorama - The Swiss
Science Center, Licht. Kunst. Werke.
Graz (Austria), Neue Galerie am Landesmuseum
Joanneum, Viaggio in Italia Italienische
Kunst 1960-1990
Gent (Belgium), Zebrastraat/ZKM, Biennale for
Digital Art (Update II)
Shangai – Urban Planning Exhibition Center, Beijing
– China National Academy of Painting, Shenzhen
– He Xiagning Art Museum, Energie sottili della
materia – Subtle energies of matter
2009
Saluzzo (Cuneo), La Castiglia di Saluzzo, ESM
Energie Sottili della Materia
2010
Lugano, Mya Lurgo Gallery, Immersi in un mare di
luce
Shangai, Shanghai Urban Planning Exhibition
Center, Contemporary Energy. Italian Attitudes
2011
Alessandria, Palazzo Monferrato, Padiglione Italia
alla 54ª esposizione internazionale d’arte della
Biennale di Venezia per il 150º dell’Unità d’Italia
‘Weimar (Germania), Neues Museum, Kunstfest
Weimar: Vision. Das Sehen
Guarene d’Alba (CN), Palazzo Re Rebaudengo,
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Vedere un
oggetto, vedere la luce
Milano, Triennale Bovisa, Happy tech. Macchine
dal volto umano
2012
Casale Monferrato (AL), Castello del Monferrato,
“Spazio Privato – Opere dalla collezione
Teresio Monina 1956 – 2012”
Saint-Paul de Vence (France), Fondation Maeght,
“Arcadia in Celle”: la Fondation Maeght
présente la collection Gori - l’art pour la nature, la
nature pour l’art
Roma, GNAM - Galleria nazionale d’arte moderna
e contemporanea, Arte cinetica e programmata
Torino, Allegretti Contemporanea,La Scatola Nera
2013
Roma, MACRO Museo d’Arte Contemporanea
Roma, “Percorsi nel contemporaneo”
Milano, MACS Mazda Con-temporary Space,
“Eureka. L’invenzione e il modello”
I 37 I
Fogliati
22-11-2014
BIBLIOGRAFIA
I 38 I
8:27
Pagina 38
1957
F.Jesi, 15 quadri di Piero Fogliati, presentazione in
catalogo mostra Saletta Metro Cristallo, Torino
A.Dragone, Piero Fogliati al metro Cristallo, in“Il
Popolo Nuovo”, Torino,10 gennaio
1964
R.Reviglio, Farà parlare di sé, in “Le Gazzette”,
Acqui, 29 marzo
R.Reviglio, Il Gruppo Cira presenta al Falò di Alba la
sua rassegna, in “Lotte Nuove”, Cuneo, 30 marzo
1966
A.Dragone, Le Mostre d’Arte- E’ nato“L’oggetto”, “in
Stampa Sera”, Torino, 11ottobre
1968
M.Bernardi, Quasi 500 pittori in mostra alla
promotrice, in “La Stampa”, Torino, 5 ottobre
A.Dragone, Vecchio e nuovo alla quadriennale, in
“Stampa Sera”, 5 ottobre
1969
M.Bernardi, Esperimenti di Avanguardia, in “La
Stampa”, Torino, 25 aprile
A.Dragone, Artisti torinesi dell’avanguardia, in
“Stampa Sera”, Torino, 28 aprile
1970
L.V. Masini, A.Passoni, presentazioni in catalogo
mostra Galleria Il Fiore, Firenze, gennaio- febbraio
C.Marsan, Piervigilio Fogliati, in “La Nazione”,
Firenze, 4 febbraio
C.Popovich, Sculture di vento di Fogliati, in
“L’Unità”, Firenze, 12 febbraio
L.V. Masini, Piervirgilio Fogliati, in Nuove Presenze
dell’Arte Italiana, catalogo mostra Biennale di
Imola, giugno
L.V.Masini, Galleria Il Fiore: P.Fogliati, in “Nac”n°32,
giugno
M.Bandini, presentazione catalogo della XXI Mostra
d’Arte Contemporanea di Torre Pellice, agosto
A.Dragone, I quadri che ballano, in “La Stampa”,
Torino, 9 agosto
A.Dragone, Arte Contemporanea a Torre Pellice, in
“Stampa Sera”, Torino, 10 agosto
L.Trucchi, Colombo e Fogliati, in “Momento Sera”,
Roma, 13 novembre
S.Orienti, Fogliati allo Studio Farnese, in “Il Popolo”,
Roma, 15 novembre
G. De Marchis, Piero Fogliati, in L’Espresso, n°46,
Roma, 15 novembre
A.Bovi, Fogliati, in “Il Messaggero”, Roma, 27
novembre
M.Bandini, I sistemi di Piervirgilio Fogliati (Intervista),
in “Gala” n°44, Milano, novembre
L.V.Masini, Fogliati, in “NAC” n°3, dicembre
1971
L.Trucchi, presentazione in catalogo mostra galleria
del Naviglio, Milano, febbraio
H. Martin, Three Dimensional light, in “Art and
Artist” n°62, Londra, maggio
A.Passoni, segnalazione speciale in Catalogo Bolaffi
R.Barilli, L.V.Masini, A.Passoni, in Accumulazioni,
catalogo mostra Galleria Flori, Firenze
1972
M.Bandini, Profilo di Piero Fogliati, in catalogo
mostra Galleria Martano, Torino, febbraio
A.Dragone, Nella città dei suoni, in “Stampa Sera”,
Torino, 2 marzo
P.Chiapatti, Dal romanticismo di Sutherland alle
utopie di Fogliati, in “L’Unità”, 23 febbraio
F.Rosso, Piero Fogliati, in “Arte e Società” n°2,
Roma, marzo-aprile
M.Bandini, Arte e Scienza: per una nuova estetica
del futuro, in “Arte e Società” n° 2, Roma, marzoaprile
M.Bandini, Piero Fogliati, in NAC n°5, maggio
G.Romano, presentazione in catalogo XXXIII Mostra
d’Arte Contemporanea di Torre Pellice, agosto
A.Dragone, Sintesi a Torre Pellice d’arte
contemporanea, in “Stampa Sera”, Torino, 22 agosto
A.Dragone, Avanguardia astratta degli anni
Cinquanta in “La Stampa”, Torino, 22 agosto
C.Sartori, Il pittore che colora la pioggia, in “La
Famiglia Cristiana”, 12 marzo
1973
M.Bandini, Intervista a Piero Fogliati, nell’inserto
Torino 1960/1973, “NAC” n°3, marzo
A.Dragone, Espressioni d’arte di Torino a Martigny
1974
A.Passoni, Segno Settantaquattro, catalogo mostra
Galleria Giorgi, Firenze, aprile
F.Menna, presentazione in catalogo mostra Galleria
dell’Obelisco, Roma, maggio
L.Trucchi, Fogliati all’Obelisco, in “Momento Sera”,
Roma, 15 maggio
1978
A.Dragone, Valori tradizionali e forme sconcertanti,
in “La Stampa”, Torino, 1 Luglio
F.Gilberto, Le assemblee dei guardia-sala punzecchiano
la Biennale ‘78, in “La Stampa”, Torino, 23 luglio
A.Sala, Biennale: e la natura dov’è?, in “Corriere
della Sera”, Milano, 24 luglio
A.Vezzosi, C.Nuzzi, VI Biennale Internazionale
della Grafica d’Arte, in catalogo mostra Palazzo
Strozzi, Firenze, novembre
1981
M.Guatterini, Poesia e danza di Valeria Magli, in
“L’unità”, Milano, 16 ottobre
A.Porta, Che piacere! La parola esce dalla pagina
e diventa scena, in “Corriere della Sera”, Milano,
16 ottobre
M.Guatterini, L’importante è piacere a pochissimi,
in “L’Europeo” n° 44, 2 novembre
M.Formenti, Banana Lumière- Teatro di Porta
Romana, in “Alfabeta” n°30, Milano, novembre
1982
M.Bandini, Piero Fogliati, in catalogo Milano Suono
Progetto Savinio, Milano, luglio
M.Bandini, Luce e Vento, in catalogo mostra al
Deposito Figure, Pesaro, settembre
1983
P.Thea, Piero Fogliati, in La Collezione d’Arte
Contemporanea della Galleria Comunale di Cagliari
A.Negri, Gli artisti e le opere, Galleria Comunale di
Cagliari
1984
P.Simondo, presentazione in catalogo mostra
Galerie Voir, Ginevra
1985
M.Bandini, R.Maggio Serra, Il Museo Sperimentale
di Torino. Arte italiana degli anni 60 nelle
collezioni della Galleria Civica d’Arte Moderna,
catalogo mostra, Castello di Rivoli
1986
T.Trini, Arte e Scienza- Rapporto da una nuova
frontiera, in “PM”, Milano, giugno
D.Auregli, Ecco la Biennale per santi e computer,
in “L’unità, 22 luglio
M.Rosci, Venezia, antichi e nuovi stregoni, in “La
Stampa”, Torino, 29 giugno
F.Malsch, Die grosse Verfuhrung:Technologie und
Kunst auf der Biennale Venedig, in “Kunstforum”,
n° 85, settembre-ottobre
1989
M.Meneguzzo, P.Thea, Verso l’Arte povera,
catalogo mostra, Milano, PAC, gennaio- marzo
A.Antolini, Strani Tubi, in “Corriere della Sera”,
Milano, 26 Febbraio
L.Somaini, Fogliati artista inventore rivisitato, in “La
Repubblica”, Roma, 4 marzo
R.Barilli, Riscopriamo quegli artisti poveri ma sempre
belli, in “Espresso”, Milano, 5 marzo
M.Vescovo, Giro di corsa intorno a una fontana
ludica, in “Origini” n°4, dicembre
E. Pontiggia, 1987- 1989 Valeria Belvedere,
Milano
M.Bandini, Piero Fogliati, in catalogo Milano Poesia.
VII Festival Internazionale, Milano, settembre
L.Cabutti, E.Di Mauro, Il linguaggio simulato:
concettuale ed archetronico in Italia negli anni 90,
catalogo della XXXIX Mostra d’Arte Contemporanea
di Torre Pellice, agosto.
L.Somaini, Suoni e Luci dell’arte povera, in “La
Repubblica- Mercurio”, Roma, 18 marzo
1990
M.Vescovo, Oltreluce metafore e forme della luce
1960 -1990, catalogo mostra, Claudio Bottello
Arte, Torino, gennaio
P.Simondo, Il Colore dei colori, Ed. La Nuova Italia,
gennaio
M,Vescovo, LLUM, catalogo mostra, Galleria
Alfonso Arcolea, Barcellona, aprile
A.Dragone, Se la luce è una metafora, in “La
Stampa”, Torino, 23 gennaio
M.Bandini, Piero Fogliati, in “Ars Technica” n°3,
Parigi
C.Faure, M.Melotti, M.Bandini, F.Torriani, E.Tolosano,
Technicamente, catalogo mostra, Galleria L’Uovo
di Struzzo, Torino, dicembre
1991
M.Vescovo, Ultra lux metafore della luce, catalogo
mostra, museo d’Arte Moderna di Bolzano,
gennaio-marzo
M.Piemontese, F. Popper, G. Monnier, Les artistes et
la lumière, catalogo mostra, le CNAT, Reims,
aprile
F.Popper, Les artistes, l’art de la lumière, hier et
aujourd’hui, catalogo mostra, Le CNAT, Reims,
aprile
T.Trini, in catalogo Quindicesima Biennale Internazionale
del Bronzetto Piccola Scultura, Padova, novembre.
T.F.Conti, PIERO FOGLIATI enigmi e suggestioni, in
“Titolo”n°6, autunno 1991
1992
M.Vescovo, Frequènces Lumineuses, catalogo
mostra, Parc de la Villette, Pavillon Tusquets, Parigi,
aprile
F.Torriani, in catalogo “Mondi Armonici, Torino
M.Bandini, Frequenze di luce, e un neon trafigge il
quadro, in “La Stampa”, Torino, 18 maggio
G.Berti, presentazione alla mostra ORO, Parma
M.Bandini, C.Faure, D.Leglue, Sculpteur l’invisible,
manifesto mostra, La Villette, Parigi
L.V.Masini, Dizionario del fare arte contemporanea,
Ed Sansoni, Firenze
F.Torriani, Umanisti contro tecnofili, “Il Giornale
dell’Arte”, novembre
M.Vescovo, Au defi des Technosciences, catalogo
mostra, Pavillon Tusquet, La Villette, Parigi
1993
R.Barilli, Arte e Ambiente, Collezione Giuliano Gori,
Edizioni Allemandi
L.Meneghelli e M.Vescovo, in catalogo mostra
SOUND, Museo d’Arte Moderna, Bolzano
M.Pecchioli, Cybernauti Mondo Rovesciato
F.Popper, L’Art à l’age èlectronique, Ed Hazan
1994
G.Bonomi, G.Pelizzola, Trilogia 4, Catalogo mostra,
Centro espositivo della Rocca Paolina, Perugia
F.Torriani, presentazione in catalogo, Rino Costa
Arte Contemporanea, Casale Monferrato
1995
C.Faure, in catalogo, Arslab i sensi del Virtuale, con
scheda a cura dell’artista, Promotrice delle Belle
Arti, Torino
E.Saletti, Piero Fogliati, Un artista a Torino fra arte e
suggestioni scientifiche. Tesi di Laurea in Storia
dell’Arte Contemporanea, Facoltà di Lettere e
Filosofia, Università degli Studi di Torino, Anno
Accademico 1995/96
1996
C.Faure, presentazione in catalogo della mostra,
Museè de l’energiè èlectrique, Mulhouse
C.Strano, La voix de l’electricitè, in Arca International
F.Guthmann, Piero Fogliati et ses èlectriques palpitations.
In L’’Alsace. L’Amordio, presentazione della mostra
Futuro Remoto 1996. nasce la Città della Scienza,
Napoli, con testi dell’artista
1997
P.M Druey, Fogliati èclaire la physuque à la
physique à la lumière de l’art, in “Magazin de la
Tribune de Genève”
J.Reichardt, presentazione in catalogo, Artec’97,
Nagoya
1998
L.Ragaglia, P.L.Siena, testi in catalogo,Versus 2000,
Museion Galleria d’Arte moderna, Bolzano.
M.Bandini, presentazione in catalogo, Palazzina
Cepu, Torino
1999
R.Passoni, presentazione in catalogo: Costruire una
collezione- Nuove opere 1994-1998. Galleria
Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e
Fondazione De Fornaris.
C.Somaini, Scultore della luce, in “Il Sole 24 ore”
2002
A.Trabucco, Vedere l’immaginazione, L’opera di
Piero Fogliati, tesi di laurea in Storia dell’Arte
Contemporanea, Accademia delle Belle Arti di
Brera
2003
M.Vescovo, Piero Fogliati, Il poeta della luce,
catalogo mostra, Torino
2006
G.Gellini, Luce- Colore, strumento di espressione
artistica, in “Luce e Design”, aprile
2010
G.Gellini F. Murano, Light art in Italy, Maggioli
Editori
2013
F.D’Amico, Soft Machine di Piero Fogliati, “La
Stampa”, Torino, 4 marzo
2014
Piero Fogliati per il ciclo “Surprise” alla GAM, La
Stampa- Torino Sette, 20 Giugno 2014
I 39 I
Fogliati
22-11-2014
8:27
Pagina 40
Scarica

piero fogliati - OSART Gallery