Unità 12 La corrente elettrica continua 1. L'intensità della corrente elettrica Si chiama corrente elettrica un moto ordinato di cariche elettriche. In un filo metallico (come il filamento di una lampadina) le cariche in moto sono gli elettroni, negativi . xxxxxx L'intensità della corrente elettrica Un moto di cariche è simile al moto di un liquido. xxxxxx L'intensità di corrente L'intensità di corrente elettrica è il rapporto tra la carica che attraversa una sezione S di un conduttore nell'intervallo di tempo t, e l'intervallo di tempo stesso. Q è la somma delle cariche positive e di quelle negative che attraversano S. xxxxxx L'intensità di corrente Per esempio: se in t = 0,10 s passa una carica Q = 0,050 C, l'intensità di corrente i è: L'unità di misura nel S.I. è l'ampere (A): una corrente di 1 A trasporta 1 C al secondo. Strumenti di misura: amperometro analogico e digitale xxxxxx Il verso della corrente Per convenzione, il verso della corrente elettrica è quello in cui si muovono le cariche positive: la corrente si muove da punti a potenziale maggiore verso punti a potenziale minore; il moto degli elettroni in un metallo avviene nel verso opposto a quello fissato per la corrente convenzionale. xxxxxx La corrente continua Una corrente si dice continua quando la sua intensità è costante nel tempo. Su alimentatori a corrente continua o altri dispositivi (es. pila stilo) compare l'indicazione “DC” (direct current). Dalla definizione di i si ha: In corrente continua, la carica Q e il tempo t sono direttamente proporzionali. xxxxxx 2. I generatori di tensione e i circuiti elettrici Un dislivello in un fluido determina una corrente di liquido che continua finché la differenza di livello non si annulla. xxxxxx I generatori di tensione e i circuiti elettrici Un dislivello di liquido provoca una corrente; in modo simile, la differenza di potenziale V causa una corrente elettrica: essa fluisce finché V = 0; la pompa idraulica ristabilisce il dislivello portando il liquido dal livello più basso a quello più alto; analogamente, un generatore di tensione mantiene ai suoi capi un V costante nel tempo. xxxxxx I generatori di tensione e i circuiti elettrici Si chiama generatore ideale di tensione continua un dispositivo che mantiene ai suoi capi un V costante, per un tempo indeterminato, indipendentemente dalla corrente che fluisce. Il suo funzionamento è analogo a quello della pompa idraulica: preleva le cariche positive (convenzionali) dai punti a potenziale più basso (-) per riportarle ai punti a potenziale maggiore (+). xxxxxx I circuiti elettrici Un circuito elettrico è un insieme di conduttori connessi in modo continuo e collegati a un generatore. xxxxxx I circuiti elettrici Ciascun elemento di un rappresentato da un simbolo. Se il circuito è chiuso (senza interruzioni) c'è passaggio di corrente; se è aperto non vi fluisce corrente. xxxxxx circuito è Collegamento in serie Più conduttori sono connessi in serie se sono posti in successione tra loro. In essi fluisce la stessa corrente elettrica. xxxxxx Collegamento in parallelo Più conduttori sono connessi in parallelo se hanno sia le prime che le seconde estremità connesse tra loro. Ai loro capi c'è la stessa differenza di potenziale. xxxxxx Collegamento in serie e parallelo Le lampadine dell'albero di Natale sono connesse in serie: se una si rompe, il circuito si apre, non passa più corrente e tutte si spengono; gli elettrodomestici dell'impianto di casa sono connessi in parallelo: sono tutti indipendenti. xxxxxx 3. La prima legge di Ohm Vediamo sperimentalmente come varia l'intensità di corrente in un conduttore, quando varia V ai suoi capi. xxxxxx La prima legge di Ohm Otteniamo la curva caratteristica del conduttore riportando i dati in un grafico V-i. I conduttori hanno comportamenti molto vari: xxxxxx La prima legge di Ohm G.S. Ohm scoprì che per molti conduttori, tra cui i metalli e le soluzioni di acidi, basi e sali, la curva caratteristica è una retta che passa per l'origine: tali conduttori sono detti ohmici. xxxxxx La prima legge di Ohm La retta passante per l'origine rappresenta la Prima legge di Ohm: nei conduttori ohmici l'intensità di corrente è direttamente proporzionale alla differenza di potenziale applicata ai loro capi. La resistenza elettrica R si misura in ohm (): xxxxxx LA RESISTENZA ELETTRICA Definisco una nuova grandezza detta RESISTENZA R del conduttore, tale che: R misura la DIFFICOLTA’ da parte del conduttore a far passare I xxxxxx I resistori Un conduttore ha la resistenza di 1 ohm quando viene attraversato dalla corrente di 1 A, se sottoposto alla differenza di potenziale di 1 V. I componenti elettrici che seguono la prima legge di Ohm sono chiamati resistori; negli schemi elettrici, un resistore rappresentato dal simbolo in figura: xxxxxx viene INTERPRETAZIONE MICROSCOPICA DI R Microscopicamente una carica è ostacolata nel suo moto entro conduttore 1) Dalle altre cariche 2) Dai protoni dei nuclei URTI dei portatori di corrente contro il reticolo cristallino del conduttore xxxxxx DA COSA DIPENDE TALE DIFFICOLTA’? misurata da R 1) Caratt.fisiche del conduttore (tipo e disposizione dei legami, dislocazione dei nuclei) l 2) Lunghezza del conduttore (l , R ) 3) Sezione S del conduttore (S , R) xxxxxx SECONDA LEGGE DI OHM l R S = RESISTIVITA’del materiale (rende conto della dip. di R dal materiale e dalla sua T) dipende da T xxxxxx Dipendenza di da T Se T è alta, il materiale ha particelle con grande agitazione termica più difficile moto cariche all’interno e quindi deve aumentare = 0(1+T) xxxxxx 4. I resistori in serie e in parallelo La resistenza equivalente Req di una rete di resistori è quella di un singolo resistore che, sottoposto alla stessa V, assorbe dal generatore la stessa i. Se chiamiamo ieq la corrente assorbita, si ha: xxxxxx Resistori in serie L'intensità della corrente conduttori è uguale: xxxxxx in entrambi i Resistori in serie Invece il V totale è la somma delle singole differenze di potenziale ai capi di R1 e R2: Poiché è e , si ha: , dunque xxxxxx Resistori in serie Nel caso di due resistori in serie, è: Req= R1 + R2. Generalizzando al caso di n resistori in serie, si ottiene che la resistenza equivalente di più resistori posti in serie è uguale alla somma delle resistenze dei singoli resistori: Ogni resistore aggiunto aumenta la resistenza totale, perché è un ulteriore ostacolo al passaggio della corrente elettrica. xxxxxx Resistori in parallelo La corrente erogata dal generatore è uguale alla somma delle correnti nei due resistori: xxxxxx Resistori in parallelo Possiamo dimostrare che: l'inverso della resistenza equivalente di più resistori posti in parallelo è uguale alla somma degli inversi delle resistenze dei singoli resistori: xxxxxx Resistori in parallelo Per due resistori si ha: poiché e otteniamo Ogni resistore aggiunto diminuisce la resistenza totale, perché offre una possibilità in più al passaggio della corrente elettrica. xxxxxx 5. Le leggi di Kirchhoff Valgono per tutti i circuiti ohmici e servono per risolvere i circuiti, ossia per stabilire i valori di i e V relativi a ciascun resistore. Definiamo: nodo: punto in cui convergono più conduttori; maglia: tratto chiuso di circuito; una maglia è fatta di più rami che connettono vari nodi. nodo maglia xxxxxx La legge dei nodi Prima legge di Kirchhoff o legge dei nodi: la somma delle intensità di corrente entranti in un nodo è uguale alla somma di quelle uscenti. Considerando positive le correnti entranti e negative quelle uscenti, si ha: dove la sommatoria è su tutte le correnti del nodo. La legge segue dal principio di conservazione della carica elettrica. xxxxxx La legge delle maglie Seconda legge di Kirchhoff o legge delle maglie: la somma algebrica delle differenze di potenziale che si incontrano percorrendo una maglia è uguale a zero. Infatti, camminando su un percorso chiuso, si ritorna allo stesso potenziale di partenza. xxxxxx 6. La trasformazione dell'energia elettrica Alcuni elettrodomestici contengono un resistore che si scalda quando è attraversato da corrente. xxxxxx La trasformazione dell'energia elettrica Effetto Joule: l'energia potenziale elettrica si trasforma in energia cinetica delle molecole del conduttore. La temperatura aumenta, l'energia elettrica diventa calore. Potenza dissipata dal resistore, P: è la rapidità con cui l'energia elettrica è trasformata in energia interna del resistore. Vale la legge: xxxxxx Dimostrazione della formula per la potenza dissipata Per un resistore di estremi A,B e resistenza R la prima legge di Ohm dice che: La corrente i che attraversa il resistore, in un tempo t porta la carica: Il lavoro fatto dal campo elettrico per spostare q è: Quindi la potenza è data da: xxxxxx Il kilowattora Ricordiamo che l'unità di misura della potenza nel S.I. è il watt (W): 1 W = 1 J / 1 s, quindi 1 J = 1 W x 1s; i consumi di energia elettrica generalmente non sono espressi in joule, ma in kilowattora (kWh): un kilowattora è l'energia assorbita in un'ora da un dispositivo che assorbe una potenza di 1000 W: xxxxxx 7. La forza elettromotrice All'interno di un generatore vi sono forze che lavorano contro il campo elettrico, per riportare le cariche positive verso il polo “+” e gli elettroni verso il polo “–”. La forza elettromotrice fem di un generatore è il rapporto tra il lavoro W compiuto per spostare una carica q al suo interno e la carica stessa: xxxxxx La forza elettromotrice Esempio: una pila da 9 V compie un lavoro di 9 J per spostare al suo interno 1 C di carica positiva dal polo – al polo +. La forza elettromotrice di un generatore ideale di tensione è la differenza di potenziale che esso mantiene ai suoi estremi; per un generatore reale la forza elettromotrice è uguale alla massima tensione che si può avere tra i suoi poli. xxxxxx La forza elettromotrice Quando circola corrente in un generatore reale, parte dell'energia fornita serve a vincere la resistenza al moto delle cariche nel suo interno. xxxxxx Il generatore reale di tensione Per descrivere questo calo di tensione associamo ad ogni generatore reale una resistenza interna r: r misura l'impedimento al moto delle cariche all'interno del generatore; ogni generatore reale può essere modellizzato come un generatore ideale collegato in serie ad una opportuna resistenza interna r. xxxxxx Il generatore reale di tensione V è la differenza di potenziale ai capi del generatore reale, fem è quella ai capi del generatore ideale. Per la prima legge di Ohm: Per la seconda legge di Kirchhoff: xxxxxx Il generatore reale di tensione si ottiene quindi (mettendo a fattore comune i tra gli ultimi due termini dell'equazione): Sostituendo quest'espressione nella legge di Ohm si ha infine: Nel caso reale r 0, è dunque V < fem; si ha V = fem solo se r = 0 o se R (circuito aperto). xxxxxx