PROGETTO
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Borgo Pio, 10 – 00193 Roma - tel. +39.06.3751.5922 – fax +39.06.3725.622
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1. Il contesto territoriale
In Europa il territorio di Roma Capitale è per estensione secondo solo al Greater London Authority
e, fanno della Capitale il più grande comune agricolo europeo, oltre ad essere la città più verde
d’Europa.
Inoltre, Roma è il primo polo agroalimentare al mondo, in quanto sede delle principali
organizzazioni delle Nazioni Unite che si occupano di sicurezza alimentare, agricoltura e sviluppo
sostenibile come l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), il Programma
Alimentare Mondiale (WFP) e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD).
Roma Capitale dispone di una rete di strutture a conduzione diretta composta da quattro
Aziende agricole e due fattorie. Si tratta, infatti, di beni immobili funzionalmente destinati ad
attività rilevanti ai fini di pubblica utilità. Queste Aziende, oltre a rappresentare un grande
patrimonio culturale, ambientale e sociale di tutta la Regione Lazio e in particolare della città di
Roma, costituiscono una vera e propria fonte di reddito per il territorio di rilevante importanza,
svolgendo attività agro-silvo pastorali e di trasformazione tipiche dell’Agro Romano e ricadono in
buona parte all’interno di aree naturali protette.
Roma Capitale promuove i Farmer’s Market, un sistema di mercati agricoli (attualmente ne
esistono tre ) per la vendita diretta al pubblico dei prodotti dell’agricoltura (ortofrutticoli, prodotti
caseari, della panificazione, della trasformazione ed altro).
Il piano strategico Europa 2020 ridefinisce gli obiettivi e gli assi strategici di sviluppo della PAC
2014-2020 (Politica Agricola Comune) e presenta uno scenario, all’interno del quale la politica
relativa al settore agricolo, necessita di essere riorientata verso obiettivi ambientali con una
progressiva abolizione dei pagamenti diretti ed un rafforzamento della politica di sviluppo rurale,
stabilendo sei priorità: trasferire conoscenze in agricoltura, sostenere la competitività,
l’agricoltura e il ciclo di vita delle aziende, organizzare le catene alimentari e gestire i fattori di
rischio del processo, preservare e migliorare ecosistemi dipendenti dall’agricoltura, presidiare le
condizioni di transizione verso una “low carbon economy”, favorire lo sviluppo potenziale
occupazionale e lo sviluppo rurale.
Tali priorità sono associate ad alcune parole chiave che ne chiariscono il senso e che costituiscono
altrettanti obiettivi di sintesi, ovvero:

favoriscono il riconoscimento dell’importanza crescente del valore del capitale umano degli
organizzativi nel perseguimento della competitività;

si concentrano sul sostegno dei miglioramenti strutturali e infrastrutturali, degli strumenti
di accesso al mercato, delle varie forme di diversificazione, e del ricambio generazionale;

riconoscono esplicitamente la necessità di un approccio sistemico che integri l’agricoltura
nelle filiere alimentari delle quali fa parte;
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

rispondono all’obiettivo della sostenibilità dando impulso alla cura del rapporto tra
agricoltura/forestazione e beni pubblici e all’esigenza di fare fronte alle “nuove sfide”:
biodiversità, gestione delle acque, energie rinnovabili e cambiamento climatico;
mirano a una più stretta integrazione della politica di sviluppo rurale con le altre politiche
territoriali europee (diversificazione, job creation, inclusione sociale, povertà, sviluppo
locale) finanziate con gli altri Fondi europei.
Facendo riferimento al panorama nazionale, gli ultimi dati ISTAT relativi al primo trimestre 2012
registrano che vi è stato un calo del PIL per tutti i settori produttivi, fatta eccezione per
l’agricoltura.
Il sistema agricolo italiano - in riferimento ai settori agricoltura, silvicoltura e pesca - ha fatto
registrare nel 2011 una significativa crescita del valore della produzione rispetto al precedente
anno. In particolare la produzione si è attestata, sulla base dei valori attuali, su 51.847 milioni di
euro, evidenziando un incremento di 6,4 punti percentuali. Il trend è in linea con i dati presentati
dall’Eurostat in riferimento al valore della produzione agricola comunitaria che, nel 2011, è
cresciuto del 7,5%.
Il processo di ammodernamento strutturale che coinvolge tutte le aziende italiane operanti nel
settore agricolo, vede la Regione Lazio contraddistinguersi per un processo dinamico di
ristrutturazione delle aziende: una sensibile riduzione di aziende di piccole dimensioni ed un
processo di ampliamento della maglia aziendale.
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2. Ambiti di intervento e obiettivi generali
Promosso da Roma Capitale - Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute e
coordinato dalla Fondazione Roma Solidale onlus, il progetto denominato “AGRIS – AgriCulture
Innovazione e Sviluppo” (in seguito AGRIS) intende creare nuove sinergie tra i servizi socio-sanitari,
il mondo della formazione, del sostegno socio-relazionale, dell’intermediazione lavorativa e quello
delle aziende rurali profit e non profit a beneficio sia dei cittadini stranieri regolarmente residenti
sul territorio italiano che di tutte le vulnerabilità della comunità con particolare attenzione alle
disabuilità.
Il progetto AGRIS mira alla realizzazione di un intervento che agisce con logiche trasversali e
complementari.
 Interventi a favore dei cittadini migranti
Per quanto riguarda i cittadini migranti il riferimento è ai dati del sistema di accoglienza capitolino,
dove è possibile rilevare che la domanda di accoglienza appare assai superiore alla disponibilità
offerta dai 24 centri di accoglienza, mettendo in luce una delle maggiori criticità del servizio,
ovvero la difficoltà di costruire percorsi progettuali finalizzati all’uscita dal circuito di accoglienza
assistenziale, vista la insufficienza di risorse economiche indirizzate verso misure di promozione
dell’inserimento socio-lavorativo propedeutiche alla realizzazione dell’autonomia sostenibile.
Il sistema mette in luce un altro dato interessante: il 90% delle richieste pervenute
all’Amministrazione comunale riguarda i richiedenti e titolari di protezione internazionale,
elemento questo, che richiede da una parte, di focalizzare maggiormente l’attenzione sulla qualità
dei processi e sull’innovazione dei modelli d’intervento per sostenere un crescente bisogno di
accoglienza, che appare essere sempre meno di carattere emergenziale e, dall’altra, di affiancare
modelli di tutela più promozionali da realizzare non solo sul territorio capitolino, e che rispondano,
in modo più significativo, alla presenza delle comunità di origine, e alle esigenze delle strutture e
delle organizzazioni impegnate a fornire servizi di assistenza primaria.
Per rispondere ad un quadro altamente complesso AGRIS prevede di intervenire attraverso tre
tipologie di azione declinate secondo vari ambiti di intervento.
Al centro dell’azione diretta dell’intervento vi sono azioni formative mirate all’acquisizione di
competenze settoriali e saperi trasversali (linguistica, sicurezza sul lavoro, educazione civica) volte
alla promozione dell’inserimento lavorativo qualitativo (orientamento e counseling, formazione on
the job, matching domanda-offerta di lavoro, mediazione culturale, accompagnamento
all’autoimpiego e alla creazione di impresa) dei beneficiari.
Queste azioni saranno realizzate dalla Fondazione Roma Solidale e dai partner di progetto,
seguendo la metodologia sperimentata all’interno di Programma Retis, intervento innovativo
strutturale di Roma Capitale deputato alla promozione dell’incontro sistemico tra attori economici
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e persone vulnerabili finalizzato a realizzare interventi capaci di rispondere al bisogno di ingresso e
permanenza nel mercato del lavoro.
Le attività relative allo sviluppo dei saperi e all’identificazione delle competenze in grado di
rispondere alle opportunità lavorative che si generano nei territori, saranno realizzate in
collaborazione con gli stakeholder del settore agricolo e agroalimentare in particolare con le
organizzazioni di rappresentanza che offriranno non solo una prospettiva dall’interno del
settore, ma saranno in grado di identificare percorsi attivi di risposta al fabbisogno anche
inespresso delle singole aziende che risulti in linea con il loro specifico bisogno di professionalità
e di competenza nella gestione del lavoro ordinario.
Elemento rafforzativo del sistema di relazione qualitativa tra domanda e offerta è quello prestato
da Obiettivo Lavoro Spa, azienda di riferimento per la formazione e la mediazione lavorativa e
professionale. Obiettivo lavoro è in procinto di attivare un settore specifico dedicato al lavoro
agricolo e alla filiera agroalimentare su tutto il territorio nazionale; tale dimensione di fatto
risponde alla mission implicita di AGRIS tesa a favorire l’inserimento socio-lavorativo in territori ad
alto potenziale di sviluppo che grazie alle competenze professionali ed economiche realizzate dal
progetto di Roma Capitale si candida a divenire partner efficace di iniziative di imprenditorialità
locale di medio lungo periodo.
L’azione propedeutica allo sviluppo del sistema “AGRIS” sarà la realizzazione di un Centro per lo
sviluppo di saperi agricoli e agroalimentari , un luogo fisico e filosofico di riferimento per la città
di Roma determinante ai fini della valorizzazione e della promozione della filiera solidale di
sviluppo e di governo del territorio metropolitano ed anche dell’agricoltura tradizionale.
Questo micro sistema del sapere appare in grado di attrarre e coniugare una molteplicità di
interessi e di relazioni sistemiche; citiamo come esempi “l’utilizzo” delle competenze dei
contadini residenti nel territorio dell’agroromano fuoriusciti dal sistema produttivo e che
rappresentano ancora oggi un patrimonio comunitario da valorizzare e su cui investire nella fase di
trasmissione delle conoscenze, la capacità di governare il territorio sia in termini produttivi sia di
conservazione e di manutenzione della terra e di creare un riequilibrio socio-demografico
indispensabile nel lavoro delle campagne.
Ovviamente AGRIS rappresenta solo un paradigma del nuovo modello di sviluppo locale che
richiede una compartecipazione di tutti gli stakeholder sin dai primi momenti di ideazione del
percorso progettuale. Questa impostazione circolare nella definizione degli scenari, degli
strumenti, delle metodologie e degli obiettivi, è stata condizione indispensabile per la creazione di
un ambiente progettuale dinamico in grado di prendere in carico non solo i beneficiari diretti del
progetto, ma di rispondere coerentemente alle diverse esigenze e richieste che i vari interlocutori
hanno manifestato nell’arco delle diverse fasi di progettazione e intravisto nelle opportunità di
futura gestione.
Confermata la centralità dell’Ente locale e definita la strutturalità della relazione con la Fondazione
Roma Solidale onlus, si è potuto dapprima costruire una piattaforma di consenso diretta
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all’integrazione intraistituzionale e interdisciplinare tra i due Dipartimenti di Roma Capitale
interessati ad AGRIS ovvero Promozione dei Servizi Sociali e della Salute e Agricoltura, e
successivamente condividere la “premessa” con il sistema degli attori sociali impegnati
nell’accoglienza e nell’erogazione di servizi rivolti ai migranti e agli stakeholder del mondo agricolo
e agroalimentare già informalmente sensibilizzati sull’ipotesi progettuale.
Conseguenza di questo articolato e denso processo relazionale è stata anche l’individuazione della
sede ove attuare la parte centrale della formazione dei saperi; struttura pubblica che doveva
possedere da una parte, tutti quei requisiti formali, ambientali e potenziali, e dall’altra doveva
prevedere la realizzazione di un progetto ricco di prospettive, ma al tempo stesso con elementi
tecnicamente complessi come quelli di avere in dotazione spazi idonei, allo svolgimento di attività
formative e ai presupposti di ospitalità, anche in modalità residenziale, dei beneficiari del progetto
durante lo svolgimento delle attività formative.
Gli attori centrali ed elementi fertili di questa “semina di saperi”, sono i cittadini migranti
regolarmente presenti nel territorio comunale.
Uno degli aspetti ritenuto da tutti gli attori determinante per il successo di AGRIS, è quello della
selezione dei candidati. Questo elemento considerato come non determinante in altri percorsi
progettuali, riveste in questa iniziativa una funzione strategica per la sostenibilità dell’intero
processo migratorio del beneficiario, che utilizzando la partecipazione a questo progetto potrebbe
vedere rivoluzionato il proprio modus vivendi consolidato ed avere l’opportunità di mettere in
discussione, in modo più costruttivo e propositivo, un’idea di futuro.
Aspetto questo, che riguarderebbe la possibile realizzazione del percorso professionale, sociale e
abitativo in contesti territoriali diversi da quello dove ha vissuto in precedenza.
Dopo il percorso formativo è prevista una fase di sperimentazione attiva dei saperi acquisiti da
svolgersi presso le aziende agricole coinvolte dalle organizzazioni di categoria e da Obiettivo
Lavoro, nelle quali i beneficiari potranno godere di un periodo di approfondimento e confronto
diretto con il mondo del lavoro.
Dunque la fase definibile di tirocinio, che dovrà prevedere una formula contrattuale che rispetti le
reciproche caratteristiche del soggetto ospitante e le maestranze assunte, rappresenta il secondo
step di avvicinamento alla professionalizzazione e alla spendibilità anche autonoma dei saperi
acquisiti.
Si evince la delicatezza di questa azione che non diviene una sorta di selezione del personale che le
aziende potranno utilizzare per individuare la risorsa rispondente alle loro aspettative, ma un vero
e proprio patto sociale dove gli interessi convergono, le risorse economiche sostengono il patto
e pongono le condizioni per un ridisegno delle relazioni su un territorio.
Proprio il Territorio appare già in questa fase come l’elemento strategico d’innovazione
dell’intero intervento, definito nella nostra progettualità azione complementare.
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Il Territorio dunque è il beneficiario indiretto delle azioni di AGRIS, assume ruolo centrale nel
dimensionamento coerente e sostenibile degli interventi che impattano su di esso perché tarati
sulle sue caratteristiche peculiari, divenendo in tal modo il committente del proprio sviluppo
grazie alla naturale capacità di attrazione di risorse esogene tipica dei contesti proiettati
all’innovazione sociale.
L’aver individuato queste caratteristiche in alcuni territori regionali, ci ha permesso di definire
gli elementi guida della ideazione filosofica e di una prima elaborazione progettuale da
condividere con gli stakeholder. Il percorso, partito dal contributo di professionalità interne a
Roma Solidale, è consistito in una prima analisi desk che ha utilizzato statistiche e documenti di
programmazione locale, il cui esito è stato quello di consentire di programmare esplorazioni
dirette sul campo per cogliere la valenza effettiva di quegli elementi strutturali osservati prima su
carta.
Queste rilevazioni in presenza hanno costituito le basi per la nascita di laboratori d’innovazione
locale ovvero contesti ideali per la sperimentazione e il monitoraggio dei processi di inserimento
socio-occupazione anche dei prossimi beneficiari di AGRIS.
La traduzione operativa di questo momento sperimentale è stata denominata SIA – Servizi
Integrati per le Autonomie, un sistema di azioni basato sulla diversificazione della funzionalità e
delle modalità di accoglienza realizzate dalle singole realtà territoriali e che hanno dimostrato
capacità di generare processi innovativi di coesione sociale, lavorativa e abitativa dei migranti.
Particolare attenzione è stata data ai richiedenti protezione internazionale presenti nella Regione
Lazio. Questo processo ha portato alla realizzazione di alcuni progetti di autonomia che tutt’ora
proseguono con successo e stabilità. Il modello è parte integrante di AGRIS.
Il territorio è tuttavia anche un insieme di opportunità non dialoganti, uno spazio di relazioni
dinamiche ma puntiformi e a volte autoreferenziali, che non riesce spesso a sprigionare tutto il
potenziale. Al fine di promuove e facilitare conoscenza e dialogo tra le diverse componeti: enti
locali, organizzazioni profit ed organismi sociali, per fronteggiare queste criticità, si è pensato di
proporre la nascita di strumenti denominati Laboratori d’innovazione locale spazi di mediazione e
di elaborazione di domande e non solo di semplicistiche riduttive risposte.
Proprio da queste domande è nata l’esigenza di costruire un sistema progettuale condiviso tra i
diversi stakeholder del territorio, fondato su quattro assi prioritari: formazione, lavoro, casa,
sviluppo territoriale, che rappresentano i cardini della creazione degli strumenti e degli obiettivi di
AGRIS.
Il progetto è un sistema progettuale complesso e integrato, teso a valorizzare la peculiarità del
territorio romano e regionale nell’ambito della filiera agricola e agroalimentare. L’obiettivo è la
realizzazione di un processo di sviluppo circolare che, partendo dalla formazione di nuove
competenze individuali, arrivi a valorizzare opportunità territoriali per ritornare ad una
coprogettazione territoriale che offra innovativi strumenti di sostegno e di implementazione alle
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azioni realizzate nella comunità locale, attraverso la logica della sostenibilità sociale ed economica
di lungo periodo.
Il progetto si propone di individuare 20 beneficiari tra i migranti in regola con le normative che
regolano il soggiorno in Italia, residenti o domiciliati nell’area metropolitana romana, presenti nel
territorio nazionale da non meno di sei mesi, in possesso della conoscenza della lingua italiana tale
da permettere di affrontare un percorso formativo pratico, e che manifestino formalmente la
disponibilità a proseguire il percorso progettuale anche in altri contesti territoriali nazionali. Questi
beneficiari parteciperanno a tutte le fasi progettuali: orientamento linguistico e civico, formazione,
formazione lavoro, autonomia abitativa e sociale e percepiranno una indennità di partecipazione
oraria sia per la fase formativa € 3,5 sia per il periodo di tirocinio 4,00, nonché di un bonus di
successo a fine progetto, pari al 70% del valore economico delle ore realizzate durante l’intero
percorso.
l progetto prevede per i 20 beneficiari diretti la realizzazione di moduli professionalizzati
intensivi di durata variabile tra le 60 e le 80 ore, nell’ambito dei mestieri richiesti dal comparto
agricolo e agroalimentare, le cui specificità saranno determinate e realizzate in maniera flessibile e
modulare, secondo gli input provenienti dalle aziende partner e in relazione al fabbisogno
specifico di settore o stagionale.
Le aziende agricole partner che dopo la fase di accoglienza del tirocinante provvederanno alla
stabilizzazione occupazionale, riceveranno un sostegno una tantum all’assunzione pari a €
1.000,00 per ogni lavoratore coinvolto; la durata del contratto non dovrà essere inferiore
all’annualità e non dovrà prevedere un importo annuo lordo inferiore a € 10.000,00.
Per i 20 beneficiari è prevista la sperimentazione di uno strumento di accompagnamento
all’inserimento sociale e lavorativo di carattere relazionale informativo sulla storia della persona
chiamato “LISA – Libretto Integrativo dei Saperi”. Si tratta di un libricino, in parte autocompilato,
il cui obiettivo è quello di registrare gli elementi anagrafici del beneficiario, la storia formativa
formale, non formale ed informale. LISA descrive la biografia della persona non solo in termini di
esperienze lavorative realizzate ma segnala anche le competenze trasversali, i desiderata e le
attitudini non ascrivibili al solo percorso lavorativo.
Ulteriori 10 beneficiari usufruiranno di misure economiche e di accompagnamento progettuale
solo relative all’inserimento lavorativo per una durata non superiore ai 90 giorni, anche in questo
caso permane la possibilità per i datori di lavoro di godere del bonus assunzione con le medesime
caratteristiche previste per i beneficiari diretti.
I primi due corsi saranno composti da due gruppi di 10 unità ciascuno e riguarderanno la
potatura di alberi da frutto e la guida e la manutenzione dei trattori.
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 Interventi a favore delle persone disabili: “Suola di Vita”
L’agricoltura sociale è oggi considerata attività idonea al recupero di soggetti svantaggiati
rispetto per esempio ad un ambiente industriale o burocratico dove l’attività è spesso ripetitiva,
frustrante e spersonalizzante. L’agricoltura sociale, infatti, mettendo le persone in contatto con il
ciclo della natura e della vita, aiuta a conseguire maggiori livelli di autonomia e di senso, in
quanto mette a frutto abilità manuali, conoscenze scientifiche, sviluppo dell’autonomia, della
responsabilità e del pensiero logico (valenza educativa). L’esperienza ci insegna che il ritmo
naturale della vita contadina, il lavoro fisico, il fare parte di un piccolo nucleo di tipo familiare, il
contatto con piante ed animali hanno un effetto terapeutico benefico.
L’inserimento di una persona disabile in un progetto di agricoltura sociale permette di portare
un beneficio di cura (e quindi terapeutico) alla persona, nonché un beneficio anche sul piano
psicologico e sociale, offrendo così una risposta completa al bisogno dell’utente (benessere biopsico-sociale).
Il mondo agricolo, dunque, rappresenta un mondo tutto da esplorare in termini di opportunità per
la progettazione e attuazione di percorsi riabilitativi e integrativi, nell’ottica di un Welfare
comunitario che è in grado di prendersi cura e di costruire percorsi di economia solidale.
“Scuola di Vita” è un progetto socio-educativo che mira alla realizzazione di percorsi terapeutici,
riabilitativi e di integrazione sociale di persone, in particolare disabili, mediante la valorizzazione
delle risorse agricole e ambientali; un programma di agricoltura sociale che coinvolge una forte
partnership tra istituzioni pubbliche, realtà del privato sociale, aziende agricole e non.
Il presente progetto, pur non rientrando in una tipologia classica delle unità di offerta sociali o
socio-sanitarie, presenta caratteri distintivi di sperimentazione con un approccio nuovo alla
disabilità. Il progetto, infatti, offre una più ampia offerta di risposta al bisogno con aspetti di
integrazione sia sul fronte sociale che su quello socio-sanitario. Coniuga insieme gli aspetti
dell’integrazione sociale con quelli della riabilitazione sul versante educativo. Permette, infatti, di
ipotizzare da una parte programmi individualizzati tendenti allo sviluppo delle capacità personali,
la relazione e la socializzazione, dall’altro la possibilità di sperimentare anche forme di inserimento
lavorativo nel settore agricolo. Oltre alle iniziative immediatamente implementabili, questa
sperimentazione apre dunque percorsi per lo sviluppo dell’integrazione tra sociale e sanitario e tra
educativo e occupazionale.
Destinatari diretti
Persone in stato di vulnerabilità, in particolare disabili, così come indicato dalla normativa
europea nei Regolamenti CE n. 2204 del 2002 e CE n. 800 del 2008.
Destinatari indiretti
La comunità territoriale. Le iniziative sono state pensate per avere una ricaduta diretta nel
territorio sia sul piano sociale che ambientale.
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Le organizzazioni socio-sanitarie attraverso l’implementazione della rete dei contesti di
accoglienza.
I partner di rete e aziende agricole che potranno avvicinarsi al tema dell’agricoltura sociale.
Obiettivi del progetto
Il progetto intende raggiungere i seguenti obiettivi:
1.
Promuovere reti locali intersistemiche (sociali, sanitarie, formative e del lavoro) che
mettano in comune strategie, risorse e metodologie di lavoro al fine di favorire benessere sociale,
in un’ottica innovativa che incrementa la rete di protezione sociale attraverso l’utilizzo delle
risorse agricole, in contesti territoriali includenti e solidali.
2.
Promuovere percorsi riabilitativi, terapeutici e di integrazione sociale attraverso l’attività
agricola, dove le persone destinatarie del progetto possono sperimentare le loro potenzialità
insieme alla percezione dell’utilità sociale lavoro svolto, nel pieno sviluppo del loro essere persona
e per un’effettiva partecipazione all'organizzazione politica, economica e sociale della comunità.
Azioni del progetto
In ordine all’obiettivo “1”, le azioni previste sono:
Ampliamento e consolidamento della rete.
Pubblicizzazione dei contenuti del progetto presso gli attori locali.
Adesione formale dei partners al progetto.
L’obiettivo “2” prevede:
Attivazione di percorsi formativi in: AUTONOMIA, ORTICOLTURA-FLORICOLTURAZOOTECNICA (Laboratori Verdi) e TURISMO SOCIALE attraverso:
a) interventi personalizzati che partano dalle abilità acquisite ed emergenti, nel rispetto delle
motivazioni e degli interessi di ciascuno;
b) gradualità della proposta;
c) organizzazione della giornata e delle attività (mantenere una sorta di ritualità delle azioni) allo
scopo di ottenere il massimo delle autonomie e della prevedibilità;
d) apertura sistematica all’esterno;
e) lavoro in piccoli gruppi.
Percorso formativo in Autonomia. Le azioni formative previste consentiranno alle persone, in
particolare disabili, di mantenere e stimolare alcuni aspetti dell’autonomia nella gestione
personale e sociale che rinforzino la consapevolezza di sé stessi, del proprio funzionamento, delle
proprie possibilità e la percezione di una maggior adeguatezza al contesto. A tal riguardo si
predispone l’organizzazione di corsi che hanno, appunto, l’obiettivo di rendere i ragazzi più
autonomi nello svolgimento degli atti quotidiani e nella risoluzione dei problemi. Essi sono relativi
ai seguenti temi: igiene e cura della persona (con una particolare attenzione alla sfera
dell’educazione alimentare), relazioni sociali, sviluppo personale, cultura, civica e ambiente,
lavoro, amministrazione, tempo libero, ecc...
Percorso formativo in Orticoltura, Floricoltura e Zootecnica (Laboratori Verdi). Lo scopo è quello di
far conoscere il territorio che ci circonda con uno sguardo particolare alla natura, a come
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orientarsi al suo interno, a come entrare in rapporto con essa. Gli incontri previsti consistono
nell'integrazione di aspetti teorici e pratici, che consentiranno in particolare alle persone con
disabilità, attraverso un setting differenziato per gradi di difficoltà e impegno, di acquisire
innanzitutto conoscenze e competenze nel distinguere piante, ortaggi, fiori, ecc... e di poter fare
esperienza di: semina, cura e controllo di tutte le fasi del ciclo produttivo (nel rispetto del ciclo
delle stagioni), trapianto di ortaggi e fiori, eliminazione erbe infestanti, irrigazione, raccolta,
trasformazione dei prodotti (confetture, succhi, ecc.), concimatura, pulizia degli spazi in cui vivono
gli animali e degli spazi esterni, cura e allevamento degli animali.
Il presente modulo segue un percorso circolare: una prima fase teorica, seguita da una fase pratica
(il lavoro dell’orto vero e proprio), per ritornare in “aula” ad approfondire l’esperienza sul campo.
Possibili attività finali del presente modulo formativo: realizzazione di un censimento botanico
degli alberi e degli arbusti presenti nel territorio di riferimento (una specie di vademecum per il
riconoscimento delle diverse piante che popolano il territorio di riferimento); identificazione di un
prodotto orto-floricolo che possa fungere da traino e veicolare il valore sociale del progetto
(possibilità di garantire nel lungo periodo la sostenibilità del progetto); attivazione di percorsi
esperienziali finalizzati all’inserimento lavorativo (stage interno, tirocinio in azienda, borsa lavoro,
ecc…).
Percorso formativo in Turismo Sociale. Il presente percorso intende affiancare ad attività più
evidentemente sociali o educative, quelle azioni – anche turistico ricreative – con una evidente
connotazione sociale.
“Scuola di Vita” apre le sue porte alla comunità intera. Le iniziative possono essere varie (culturali,
ricreative, turistiche): dall’organizzazione di visite guidate per anziani, bambini, scuole, giovani e
famiglie alla realizzazione di eventi enogastronomici (in loco e non), all’essere sede di seminari e
convegni.
Il presente percorso formativo mira a formare dei “promotori sociali”, che sappiano informare,
orientare, accompagnare gli ospiti, raccontare le esperienze. Il modulo prevede dunque il
potenziamento delle capacità personali in ordine alla relazione (comunicazione interpersonale),
alla motivazione e all’adesione al progetto, attraverso corsi teorici, simulazioni, elaborazioni
dirette di procedure e soluzioni di casi di studio.
In questo contesto, “Scuola di Vita” produce animazione territoriale; si pone come centro di
molteplici relazioni e di nuovi spazi di socialità, rivalorizzando l’ambiente rurale come elemento
qualificante del tessuto sociale cittadino, come luogo di integrazione e fornitore di servizi a tutta la
comunità, volto ad aumentare la qualità e la quantità del capitale sociale del territorio e il senso di
appartenenza alla comunità.
“Scuola di Vita” si caratterizza per un orientamento alla valutazione impostata in base al modello
della ricerca-azione, multi-obiettivo e multi-disciplinare, vale a dire una procedura d’analisi che
conduce, nelle sue conclusioni, a pianificare le azioni che si intendono realizzare, da fondare sulle
informazioni provenienti dalla ricerca, sulle relazioni che si svilupperanno e sulle potenzialità che
da essa emergeranno.
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PROGETTO
AGRIS
Si tratta quindi di un processo circolare, maiueutico e partecipativo in cui le azioni di verifica,
monitoraggio e valutazione dovranno avere un ruolo rilevante ed essere svolte in modo
continuativo durante tutta la progettazione, per correggere gli errori eventuali nelle attività svolte
e definire meglio i passi successivi.
La redazione di report periodici, accompagnati da un’analisi del conseguimento o meno degli
obiettivi, dalla rilevazione dello scostamento dagli obiettivi e l’indicazione delle motivazioni, dovrà
vedere il coinvolgimento di tutti gli attori, a partire dalle persone con difficoltà.
A partire dagli obiettivi che saranno definiti in maniera partecipata insieme agli attori coinvolti nel
progetto, il disegno di valutazione sarà predisposto in modo da mettere in luce e dare voce alla
pluralità dei punti di vista dei soggetti implicati. In particolare, si prevede un percorso di
valutazione in itinere che procederà parallelamente ai tavoli tecnici, il quale avrà l’obiettivo di
monitorare l’andamento della ricerca e la sua rispondenza alle questioni ritenute importanti da
coloro che animano il progetto, consentendo azioni correttive in corso d’opera
La metodologia
Per la realizzazione del progetto facciamo riferimento alla teoria ecologica di cui Bronfenbrenner è
il principale esponente. L’individuo in fase di sviluppo non è visto come tabula rasa che l’ambiente
plasma, ma come un’entità dinamica che cresce e si muove in una sua struttura, in interazione
reciproca e bidimensionale con l’ambiente. L’ambiente ecosistemico non è solo una situazione
ambientale (microsistema), ma include rapporti tra più situazioni e contesti ambientali
(mesosistema) e con influenze esterne in tali situazioni (esosistema). Il sistema topologico è un
insieme di strutture concentriche.
Bronfenbrenner elabora un modello crono-sistemico, che tiene conto della dimensione temporale
sia nell’individuo sia nei contesti, con attenzione anche alle più ampie modificazioni storico-sociali
e ai problemi che riguardano il rapporto fra individuo e istituzioni. L’approccio ecologico ha il
pregio di aver modificato l’impostazione lineare causa-effetto che ha caratterizzato la ricerca nella
prima metà del secolo scorso, assumendo una prospettiva di studio delle relazioni umane di tipo
circolare, che sottolinea l’importanza del contesto da cui non può essere scissa alcuna unità.
All’interno dell’ambiente ecologico Bronfenbrenner individua una serie ordinata di strutture
concentriche incluse l’una nell’altra, definite come microsistema, mesosistema, esosistema e
macrosistema, al cui interno il ruolo è l’insieme di attività e di relazioni da parte delle persone
inserite in un contesto sociale e da parte di altri nei confronti di tali persone. Collocare una
persona in un ruolo suscita negli individui interagenti relazioni coerenti con le aspettative
associate a quel ruolo.
Il progetto si propone di offrire uno spazio di formazione attiva in cui è possibile, attraverso: a)
gruppi di lavoro a tema; b) lezioni di testimoni privilegiati che operano nell’ambito della policy
indagata; c) interviste in profondità ad operatori locali, mettere a fuoco sia le dinamiche che
l’intervento politico di regolazione attiva sul territorio. Si tratta di coglierne gli aspetti problematici
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PROGETTO
AGRIS
e di processo, gli effetti imprevisti e tutto ciò che può aiutare a ricostruire il sistema concreto di
azione messo in moto dalla policy nel contesto specifico del territorio, di cui si sono studiate le
prassi amministrative consolidate, la cultura d’impresa, la cultura politica e di governo locale, la
costruzione sociale del territorio e del mercato.
Gli attori politico-istituzionali, infatti, sono chiamati oggi a riposizionarsi entro reti di
governance multilivello la cui efficacia dipende dalla capacità degli attori pubblici e privati di
superare le reciproche diffidenze, sperimentando forme di concertazione, negoziazione e
coordinamento, del tutto inedite rispetto al passato, che richiedono nuove abilità e competenze
che vanno apprese da tutti gli attori della rete.
In una prospettiva di politiche integrate per lo sviluppo locale, le politiche di servizi alla persona
costituiscono una dimensione sempre più rilevante per l’attrattività di un territorio. Sulla base
del principio di sussidiarietà, è il livello di governo più vicino al cittadino che è chiamato oggi ad
erogare i servizi alla persona. Si tratta di servizi che garantiscono i diritti di cittadinanza sociale
(diritto alla salute, alla formazione, all’integrazione sociale) e che attengono alla dimensione della
“qualità” della vita: una componente fondamentale dello sviluppo locale, non solo perché
consente la riproduzione sociale, ma perché attrae risorse, umane ed economiche, e crea valore
aggiunto. Per questo Roma Solidale intende avviare su due territori regionali, presuntivamente
l’area Sabina e quella Sublacense, due Laboratori propedeutici al processo di accompagnamento
all’autonomia sociale, lavorativa e abitativa dei beneficiari del progetto e per lo sviluppo di attività
di impresa sociale nel territorio.
Obiettivi specifici
AGRIS vuole realizzare un intervento mirato a facilitare l’ingresso e/o la permanenza nel mercato
del lavoro dei cittadini immigrati presenti nell’area metropolitana di Roma Capitale. Focus
dell’intervento sarà la realizzazione di percorsi professionalizzanti e misure d’inserimento
lavorativo necessarie per rendere sostenibili interventi volti all’autonomia abitativa.
Il progetto si pone alcuni obiettivi specifici che possono essere così sintetizzati:
 Favorire l'inserimento qualificato nel mercato del lavoro agricolo di cittadini svantaggiati;
 Sostenere il processo di autonomia socio-professionale dei cittadini migranti e disabili
attraverso la valorizzazione e il potenziamento delle competenze formali, non formali e
informali acquisite;
 Sviluppare una "cultura della formazione" professionalizzante e job oriented per
l’inclusione e/o il reinserimento socio-lavorativo dei cittadini migranti e dei disabili;
 Coniugare le esigenze e le risorse strategiche endogene del territorio con quelle esogene di
altri territori
 Preservare e valorizzare i mestieri a vocazione tradizionale/artigianale;
 Agevolare l’individuazione e il reclutamento di manodopera immigrata nelle aziende
agricole romane contrastando il fenomeno del “lavoro nero”;
 Migliorare il livello di professionalità e di competitività delle imprese agricole romane e
non;
 Coinvolgere almeno il 30% di donne;
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PROGETTO
AGRIS
 Supportare il ruolo di “agenti di cambiamento” dei cittadini migranti e disabili impegnati
nel settore agricolo valorizzandone gli aspetti strutturali non solo quantitativi (percentuali
in costante crescita di impiegati) ma anche qualitativi
(profilo anagrafico,
multidisciplinarietà dei profili, qualità relazionali, ecc);
 Promuovere percorsi di mobilità territoriale e di crescita professionale dei cittadini migranti
attraverso azioni formative e informative volte a sostenere forme di re-impiego nel settore
agricolo anche al fine di evitare lo spopolamento delle zone agricole e dei piccoli centri
urbani rurali;
 Implementare il coinvolgimento degli stakeholder del mondo agricolo e della filiera
agroalimentare in tutto il percorso progettuale;
 Stimolare le comunità locali ad alimentare spazi d’imprenditoria sociale e di innovazione
socio-economica sostenibile nel tempo;
 Costruire spazi progettuali in grado di coinvolgere enti locali, imprese profit e
organizzazioni sociali;
 Promuovere modelli progettuali integrati e interdisciplinari in grado di coinvolgere e
valorizzare tutte le vulnerabilità presenti in un territorio.
Beneficiari
Persone in stato di vulnerabilità, in particolare disabili, così come indicato dalla normativa europea
nei Regolamenti CE n. 2204 del 2002 e CE n. 800 del 2008.
Enti coinvolti
Partner strutturali
•
Roma Capitale – Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute
•
Roma Capitale Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde - Protezione Civile – U.O.
Agricoltura
•
Fondazione Roma Solidale onlus
•
Programma integra scarl
•
Obiettivo Lavoro - Agenzia per il Lavoro SpA
Partner funzionali
 CNA Nazionale
 Confagricoltura
 Coldiretti
 Centri di accoglienza della rete di Roma Capitale gestiti da organizzazioni del privato sociale
 Organizzazione che si occupano di persone disabili
Partner strategici
 Aziende agricole
 Fattorie sociali
 Farmer’s Market
 Organizzazione del privato sociale
Sotto-attività
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PROGETTO
AGRIS
 Prima individuazione dei candidati che potranno partecipare al progetto - misura realizzata
dalle organizzazioni sociali che gestiscono servizi in convenzione con Roma Capitale;
 Composizione della squadra dei beneficiari - misura realizzata da operatori di Roma
Solidale, Programma integra, rappresentanti di Obiettivo Lavoro e delle organizzazioni
datoriali e sociali;
 Realizzazione degli interventi formativi – misura realizzata da professionalità provenienti da
imprese e risorse esperte del territorio;
 Attivazione dei tirocini lavorativi realizzati presso aziende partner del settore agricolo e
agroalimentare;
 Attivazione dei laboratori di sviluppo territoriale - misura condivisa con gli attori territoriali;
 Accompagnamento all’autonomia abitativa - misura realizzata dagli attori territoriali;
 Monitoraggio dei processi – misura realizzata da organismo esterno
Modalità di attuazione e risorse coinvolte
La modalità attraverso la quale si attuerà il progetto, è quella della condivisione dei problemi e
delle soluzioni, in rapporto sinergico tra attori locali, stakeholder territoriali, imprese e
organizzazioni sociali e beneficiari.
L’approccio progettuale sistemico che desideriamo percorrere consente di centrare l’intervento
sulla conoscenza e l’interazione con il contesto di riferimento per governare le numerose variabili
di natura sociale, istituzionale ed economica, le quali, tramite dei complicati meccanismi di
feedback, contribuiscono a definire lo scenario del processo in attuazione.
Lo strumento utilizzato sarà quello del “quadro logico”, che consente di individuare la strategia
che garantisca i migliori risultati possibili, le modalità di azione in grado di fornire il punto di
mediazione tra vincoli reali (tempi, luoghi, risorse, ecc.) e gli obiettivi del cambiamento: un
costrutto contingente e solo parzialmente arbitrario in quanto frutto delle scelte dell’intera
comunità locale. Si tratta però, di esplorare sempre più analiticamente le strategie cognitive che
presiedono all’attività progettuale, consentendo a tutti i soggetti, in una logica di rete, di definire il
progetto complessivo di trasformazione sociale.
L’approccio culturale nella progettazione di questo intervento prevede una strategia progettuale
aperta, basata su un processo euristico di raccolta ed organizzazione di informazioni sulla struttura
e definizione logica del problema. La soluzione adottata è una delle molte possibili, in rapporto alle
risorse materiali, al tempo a disposizione, alle capacità cognitive dell’attore progettuale.
I presupposti di tale approccio si possono così sintetizzare: gli obiettivi progettuali costituiscono
degli orientamenti per l’azione. Gli attori progettuali non dispongono di informazioni complete,
bensì le assumono progressivamente durante lo svolgimento dell’azione; i risultati del progetto
possono non coincidere con gli obiettivi predeterminati e vi è un continuo scambio interattivo tra
azione progettuale ed ambiente esterno.
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PROGETTO
AGRIS
La scelta del modello/strumento del quadro logico appare coerente con un percorso progettuale
complesso e articolato come quello di AGRIS in quanto rivolto a tre target specifici:
 Ai Sistemi, ovvero ad altri servizi complessi e/o aree d’intervento pubblico e privato di
natura strutturale;
 Ai Programmi, ovvero ad iniziative programmatiche realizzate attraverso progetti di natura
non assistenzialistica, ma che hanno profili temporali di medio periodo e sono privi di
sostenibilità futura;
 Alle Persone, in quanto in grado di costituire processi sostenibili di autonomia sociale ed
occupazionale.
Tempi di realizzazione
Il progetto suddiviso in fasi, ha visto un articolato processo di condivisione sia sulla scelta
dell’ambito agricolo e agroalimentare su cui centrare la parte formativa e di inserimento lavorativo
dei beneficiari, sia sul modello di interazione con i territori fisici ed economici di riferimento,
questo periodo si è realizzato nel periodo settembre – ottobre 2012 ed è un’azione propedeutica
che non rientra nell’ambito della progettualità vera e propria che è ufficialmente avviata dai primi
giorni di dicembre 2012 e non prevede una scadenza progettuale definita.
La verifica dell’output e soprattutto dell’outcome avverrà ovviamente nella fase ex post del
progetto e assumerà valore strategico per l’intero assetto progettuale, in quanto dovrà verificare
la bontà dell’idea iniziale in relazione a quanto realizzato e agli scostamenti intervenuti nella
gestione dell’intervento. Questo processo non entrerà nella fase rendicontativa ma riguarderà un
impegno organizzativo e di spesa a carico dell’Amministrazione comunale e della Fondazione
Roma solidale.
Risultati attesi
AGRIS intende avviare un processo cultura di valorizzazione delle diversità e ne faccia un volano di
sviluppo socio-relazionale ed economico, nell’ottica della sostenibilità e dell’etica programmatica.
Questo risultato porta con sé la presenza di un processo di sviluppo della cultura del lavoro e della
autodeterminazione nelle comunità coinvolte dal progetto e un’apertura di credito nei confronti di
lpersoni migranti e disabili da parte del sistema produttivo e della stessa comunità locale.
E’ prevista a sostegno di questo percorso la realizzazione di due Laboratori d’Innovazione Locale
nei territori indicati.
A descrivere il processo qualitativo in atto oltre ai parametri e gli indicatori di carattere
quantitativo e qualitativo, è prevista l’individuazione e l’analisi di dati oggettivi di rendicontazione
dell’intervento come:
Analisi di Coerenza, ovvero il confronto tra consuntivo e programma. L’analisi di coerenza è
effettuata mettendo a confronto gli obiettivi con gli indicatori. Il risultato degli indicatori, infatti,
mostrerà se gli sforzi compiuti sono stati coerenti con gli obiettivi. Questa dimensione di analisi ci
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PROGETTO
AGRIS
consentirà di verificare se il modello immaginato trova riscontro nel mondo reale in quanto nella
fase progettazione e programmazione gli elementi oggettivi non riescono a trovare un riscontro
concreto.
Analisi di Efficacia, verifica l’impatto sulla collettività. L’efficacia può essere misurata in due modi:
si possono individuare degli indicatori complessivi di "benessere" della collettività (N° di persone
inseriti nei corsi di formazione e in seguito nei tirocini formativi, N° di beneficiari che alla fine di un
percorso di formazione hanno ottenuto un contratto di lavoro, tempi di inserimento in realtà
lavorative, N° protocolli d’intesa realizzati, N°. di partecipanti ai Laboratori d’Innovazione Locale,
numero di persone disabili coinvolte, ecc.) e l’azione del progetto sarà tanto più efficace quanto
migliori saranno questi indicatori; oppure si può indagare l’efficacia percepita dai beneficiari
attraverso focus group in modo da verificare se le attese sono state soddisfatte.
Analisi d’Efficienza, rappresenta la capacità dell’organizzazione di ottenere risultati di output,
utilizzando la quantità di input minore.
Riproducibilità, sono presi in considerazione indicatori che possono essere calcolati anche negli
anni futuri. Per valutare la riproducibilità del dato può essere utile verificare se il dato è disponibile
anche per gli anni passati; in questo modo si possono confrontare i valori e si può convalidare la
qualità del dato.
Analisi di Qualità, la qualità si distingue in: qualità erogata e qualità percepita. La qualità erogata è
misurata dalla definizione di standard concernenti il prodotto o i servizi erogati. La qualità
percepita, invece, è misurata dal giudizio soggettivo degli utenti del progetto o dalla Comunità
locale.
Analisi di Miglioramento, per ogni argomento inserito negli obiettivi saranno evidenziate le azioni
di miglioramento da attivare per il futuro. Si tratta, quindi, di stabilire un vero e proprio preventivo
che indichi gli aspetti su cui porre l’enfasi e le azioni operative da intraprendere.
Valutazione ex ante
L’articolazione del sistema progettuale di AGRIS consente di ipotizzare nel medio periodo, un
processo di progressiva integrazione filosofica ed organizzativa tra le diverse strutture
amministrative e progettuali che intervengano a vario titolo nell’ambito delle migrazioni anche di
quelle non coinvolte direttamente da questo progetto.
La condivisione a monte della necessità di riposizionare al centro dei percorsi progettuali il
territorio, significa, come indicato da Bronfenbrenner, riconoscere il protagonismo della persona
e dunque una rinnovata necessità di presa in carico evoluta delle persone più vulnerabili da parte
dei Servizi.
Le attività e i servizi promossi da Roma Capitale, in particolare dal Dipartimento Promozione dei
Servizi Sociali, hanno offerto in questi anni la possibilità di osservare il fenomeno di
complessificazione sociale dall’interno delle criticità anche se con un approccio centrato
prevalentemente sulle emergenze.
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PROGETTO
AGRIS
Tuttavia le considerazioni più volte socializzate negli spazi di approfondimento, hanno costituito il
terreno naturale per lo sviluppo di nuovi approcci metodologici finanche a considerare l’utilizzo di
iniziative sperimentali non più come leva per lo sviluppo occupazionale per le organizzazioni
interessate né tantomeno come risorse integrative a disposizione di servizi non più efficienti né
adeguati all’evoluzione dei bisogni e fabbisogni sociali in città.
Questa nuova consapevolezza intraistituzionale ha prodotto nel biennio 2010-11 la nascita di un
Programma specifico denominato Retis - Reti di inclusione sociale rivolta a tutte le persone in
stato di vulnerabilità. Retis è stato capace di intervenire proprio all’interno di quegli ambiti
necessari per sostenere i processi di autonomia sociale della persona prima di allora scarsamente
considerati. Da questa nuova generazione di iniziative si è alimentato un settore fortemente
concentrato sulla riqualificazione delle risorse economiche nell’indirizzo di favorire le progettualità
di sistema indirizzate all’autonomia sostenibile della persona e della comunità nel suo complesso.
Nel 2012 tali indirizzi hanno costituito gli elementi centrali per l’avvio formale di un innovativo
intervento: il SIA – Servizi Integrati per l’Autonomia, che estendendo le attività conseguenti
all’inserimento occupazione realizzati da Retis, ha operato in senso sistemico verso l’altra sfera
che riguarda l’autonomia sociale ovvero l’abitare. Il completamento di un processo logico di
stabilizzazione sociale e di visione più coerente di un futuro meno legato a logiche emergenziali
per coloro che sono stati interessati dal progetto, tutto ciò è stata la base per la elaborazione del
presente progetto.
Inoltre la rete partenariale che costituisce la struttura portante di AGRIS, è la stessa che ha seguito
e alimentato lo sviluppo delle due iniziative sopra indicate, di fatto consolidando quel patto sociale
votato all’innovazione sostenibile che si trova in tutte le fasi di AGRIS come essenza fondante.
Questa capacità attrattiva tipica delle iniziative di sistema, è stato terreno fertile per stimolare
partner interni ed esterni all’Amministrazione comunale a divenire parte integrante del processo,
stimolando una fertilità nell’ambiente progettuale chiamando ognuno a ruolo di protagonista
responsabile nel ricoprire ruolo e funzioni diverse, sentendosi parte di un disegno comune quale
innovatore della trasferibilità dei processi in tutti gli ambiti in cui è richiesta una capacità di
elaborazione non autoreferenziale e di questa nuova dimensione, già da queste prime fasi di
AGRIS, si sta giovando una parte dei servizi comunali.
La sostenibilità del progetto è implicita nella strategia programmatica di AGRIS che ha come
obiettivo principale la creazione di un modello sistemico di misure per l’autonomia socioeconomica di persone vulnerabili, la qualità innovativa dell’iniziativa si misurerà anche con la
capacità di coalizzare intorno al modello risorse ordinarie istituzionali provenienti anche dal nuovo
assetto che la Capitale andrà ad assumere con la trasformazione in area metropolitana e con il
completamento dell’iter burocratico di istituzione di Roma Capitale.
Il coinvolgimento degli stakeholder del mondo agricolo e della filiera agroalimentare romana, di
partner qualificati nel settore dell’intermediazione lavorativa come Obiettivo Lavoro, l’attivazione
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PROGETTO
AGRIS
dei Laboratori d’Innovazione Locale e il modello adottato per favorire l’acquisizione di nuove
competenze spendibili nel mercato del lavoro regionale e nazionale da parte dei beneficiari,
rappresentano elementi rilevanti ai fini del programma di sostenibilità nel medio lungo periodo di
AGRIS. Infatti già oggi l’Amministrazione investe risorse nel settore della promozione
dell’autonomia sociale.
Tuttavia come previsto anche dal Piano Regolatore Sociale di Roma Capitale, un ruolo
determinante per l’armonizzazione e la finalizzazione degli interventi e delle risorse lo avrà la
Fondazione Roma Solidale che si appresta anche grazie all’opportunità di AGRIS, a divenire
riferimento programmatico progettuale di interventi sistemici e progetti innovativi e sostenibili nel
tempo.
Inoltre lo staff di progetto è già impegnato nella programmazione delle azioni da realizzare oltre la
scadenza progettuale, finalizzando la sua azione nella creazione dei presupposti di valorizzazione
dei prodotti agricoli concepiti nello spazio assegnato. Ipotizzando l’apertura di un punto vendita in
pieno centro storico per dare ulteriore visibilità e spessore economico alla filiera solidale.
7. Attività di comunicazione
La necessità di comunicare in modo ampio, esaustivo e partecipato quanto prodotto da AGRIS alla
comunità, può essere declinato secondo due prospettive.
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La prima:
Verticale, coinvolgendo l’Amministrazione nei diversi livelli operativi cui è costituita, non solo
rivolgendosi agli interlocutori direttamente interessati al tema delle vulnerabilità sociali, ma
interagendo anche con i livelli organizzativi intermedi che vengono intercettati, in maniera
complementare, dagli argomenti trattati. Questo per evitare corto circuiti nella realizzazione di
interventi non istituzionali, visti appunto i numeri di settori coinvolti per competenza e ruolo:
ragioneria, personale, comunicazione, lavoro-formazione, politiche sociali, ecc.
Orizzontale, mantenendo costante il clima collaborativo tra gli attori sociali locali, attraverso una
interazione significativa sui contenuti e sulle prassi di comunicazione da e verso il territorio, che
esalti il valore di ognuno in funzione del risultato comune.
La seconda:
attraverso la comunicazione “di massa” che dovrebbe consentirci di sostenere efficacemente
interventi mirati al piano dei vissuti simbolici, offrendo un contributo sostanziale nel cercare di
rimuovere i pregiudizi e gli stereotipi che ostacolano il dialogo e la conoscenza reciproca; questo il
fine della comunicazione ad ampio spettro: migliorare la percezione dell’immagine delle persone
in stato di vulnerabilità socio-economica valorizzandone la loro presenza sul nostro territorio e il
ruolo in questo caso determinante nel settore agricolo e del ripopolamento di micro contesti
urbani e rurali fattore interessante soprattutto per i migranti.
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PROGETTO
AGRIS
Per questi motivi, accanto ad attività e servizi materiali, il progetto AGRIS propone di attuare un
programma di interventi dedicati ad iniziative di comunicazione interculturale che favoriscano una
corretta conoscenza del fenomeno migratorio e delle disabilità, per garantire alle persone
“svantaggiate”pari opportunità di accesso all’informazione e al lavoro.
L’obiettivo è quello di promuovere una maggiore conoscenza delle opportunità che offre il settore
agricolo, non solo in termini produttivi ma per promuovere lo sviluppo di una società fondata sulla
pacifica convivenza, sul rispetto delle diversità e sull’accettazione della condizione di cittadinanza
sociale.
Al fine di promuovere e diffondere l’attività progettuale di AGRIS è prevista una serie articolata di
attività di tipo tradizionale e la programmazione di un’attività sperimentale da avviare nel secondo
semestre.
Azioni tradizionali:
Conferenza stampa di presentazione del progetto agli organi di informazione e agli attori locali:
Scopo dell’evento non è la semplice diffusione unidirezionale delle informazioni ad una platea
distante, ma la condivisione di un processo che nel nostro obiettivo dovrà tendere a modificare in
modo sostanziale alcuni assetti relazionali nel territorio. Nell’occasione verranno forniti non solo
dati utili alla comprensione del progetto, ma sarà toccato un aspetto emozionale attraverso la
presentazione di prodotti audiovisivi che meglio delle parole possono descrivere il mondo sociale
della relazione.
20
Pensiamo di invitare rappresentanti istituzionali locali, operatori del settore, cittadini, esperti della
materia, testimonial privilegiati e personaggi di rilievo imprenditoriale agricolo;
Promozione del progetto sul portale www.fondazioneromasolidale.it
La comunicazione multimediale rappresenta un veicolo efficace per la trasmissione delle
informazioni aggiornate in tempo reale e fruibili nei tempi e nei modi più consoni al navigatore,
per questo il portale è pensato per accompagnare tutti coloro che direttamente o indirettamente
si occupano di temi inerenti alle progettazioni sociali di carattere innovativo.
Seminario di diffusione dei dati intermedi di progetto a sei mesi dalla partenza:
La necessità/opportunità di condividere esiti e processi del progetto, rappresenta secondo noi, un
rafforzamento di quel vincolo di partecipazione a un percorso di crescita comune, dove le risorse
pubbliche e private determinano un miglioramento complessivo del benessere comunitario anche
attraverso prodotti mirati che rispondono appieno al mandato pubblico. I dati offrono una visione
reale del percorso realizzato e ne consentono una visione razionale e non ideologica.
Convegno di dimensione regionale alla conclusione del progetto e analisi dei risultati:
Un intervento di comunicazione di più ampie dimensioni, rappresenta un ulteriore percorso di
accreditamento istituzionale del nuovo soggetto istituzionale l’Area metropolitana nei confronti
degli altri ordinamenti nazionali e regionali. La capacità di comunicare successi, criticità e
prospettive evolutive di progetti sistemici, contiene in sé la possibilità di guardare alle prossime
programmazioni con uno slancio maggiore e con la certezza di governare una filiera progettuale e
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PROGETTO
AGRIS
un sistema relazionale che si potrebbe sviluppare intorno ad una idea evolutiva di progettazione
locale.
Report e filmato finale con la storia, dati, analisi e risultati della prassi realizzata.
Produrre prodotti multimediali che riescano a raccontare ed a emozionare coloro che incontrano
per la prima volta questa esperienza e senz’altro un obiettivo primario della comunicazione AGRIS,
certamente prodotti cartacei e informatici su cui riflettere razionalmente per elaborare eventuali
nuove prospettive progettuali, diviene non solo una modalità standard e “dovuta” di
rendicontazione del lavoro svolto, ma deve rappresentare un lavoro di sintesi propositivo e
disponibile alla riflessione di tutti gli attori locali.
Nostro obiettivo è di permettere a tutti gli attori sociali di non arrivare a conoscere il progetto solo
nella pur importante fase di valutazione finale, ma di permettere un costante e qualitativo utilizzo
delle prassi e dei dati nell’arco di tutto il percorso operativo.
Resta salvo il momento conclusivo di aggregazione scientifica dei dati che verrà offerto sia su
supporto informatico sia cartaceo. Al fine di valorizzare e diffondere in maniera capillare tramite
supporto multimediale e lasciare una “traccia” che illustri in maniera esaustiva le iniziative
intraprese e realizzate nell’ambito del progetto , si prevede la realizzazione di un video racconto
del quale, i beneficiari e le loro storie di vita nel progetto, saranno i protagonisti. Il video racconto
sarà realizzato con il supporto di professionisti del settore e accuratamente editato in maniera tale
da divenire uno degli strumenti alternativi nell’ambito del trasferimento della buona prassi alle
altre amministrazione che potranno aderire al progetto nelle successive fasi.
Il Direttore
Maurizio Saggion
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