PAGINA 5 GENNAIO 2015 Un cesto di fiori spirituali per i nostri defunti RUSCONI NEREA Sonia e Piera ............................................................................ 100 CAVALLINI LUIGI N.N. ............................................................................................ 50 Le amiche di Lina ...................................................................... 30 GIANNONI ANGELO N.N. ........................................................................................ 3000 Una teologia per gli animali Fra pochi giorni cadrà la festa di Sant’Antonio, patrono della città, ma, oltre l’annuale ricordo del grande santo e la sublime fragranza del dolce tipico di questo periodo, le offelle, vorrei soffermarmi sull’altro aspetto caratterizzante questa ricorrenza, la benedizione degli animali. La prima volta in cui ho partecipato all’evento, ho provato stupore ed emozione, mi è sembrato di vivere “in diretta” l’esperienza dell’Arca di Noè. Cani, gatti, e questo può essere considerato normale, ma anche oche, cavalli, asini, caprette, furetti, pappagalli e persino serpenti! Tutti insieme sul piazzale della chiesa a ricevere la benedizione. Mi sono ricordata, allora, di una trasmissione radiofonica “Uomini e Profeti”, che avevo ascoltato anni fa, dove veniva elaborata una “teologia” in cui al proprio centro non c’era soltanto l’uomo, ma, assieme a lui l’animale e ogni essere vivente. Le riflessioni sono state raccolte in un piccolo, intenso e commovente libretto intitolato appunto “Teologia degli animali”, che ripropone il pensiero espresso, su questo argomento, dal teologo Paolo De Benedetti. L’autore riesce a esprimere compiutamente, con valide argomentazioni, delicatezza e poesia ciò che lui sente a tale proposito. La sua riflessione non si articola intorno a evidenze e certezze, ma sul forse ed il dubbio. Nel racconto biblico della creazione, l’uomo e la donna sono venuti al mondo, a immagine di Dio, lo stesso giorno in cui sono stati plasmati alla vita “bestiame, rettili e bestie selvatiche (Genesi 1,24). Così come l’ultimo giorno, quello della consolazione e della salvezza, della pacificazione e della celebrazione, non solo le bestie feroci dimoreranno assieme a quelle miti, i lupi insieme con gli agnelli, ma i cuccioli d’uomo non avranno timore a trastullarsi sulla buca dell’aspide, a mettere la mano nel covo dei serpenti velenosi (Isaia 11,8). Nei millenni di storia, però, ci si è spesso dimenticati di questa fraternità tra uomini e bestie. Abbiamo perso di vista il compito affidatoci all’origine, di governare con cura, come governa Dio “sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, e su ogni essere vivente, e che striscia sulla terra” (Genesi 1,28). Ci siamo fatti predatori di animali come di piante, indifferenti che, come noi, animali e piante sono portatori di un Famiglia Danelli Giuseppe in memoria del papà .................... 50 A.F. in memoria di don Ferruccio Ferrari .............................. 20 N.N. in memoria di papà Luciano ............................................ 50 N.N. in memoria della moglie ................................................ 1000 Offerte di Dicembre alito di vita, come noi hanno nascita, esistenza, morte, come noi conoscono crescita e malattia, pienezza e debolezza. L’autore è ben consapevole che ogni “bestia” è capace – sia pur per sopravvivere – di agire con sopraffazione violenta nei confronti di un suo simile, ma coglie negli animali una intrinseca fragilità che cresce man mano che la loro vita si avvicina a quella dell’uomo. Lo sguardo dell’animale che patisce a causa nostra può essere paragonato a quello del bambino che soffre, del più debole e perseguitato, del malato. Occorre avere coscienza di quanto noi riceviamo dagli animali, pensiamo alla “Pet Terapy” per bambini e anziani, ai cani guida per ciechi, all’affetto con cui essi ci consolano quando siamo tristi e stanchi creando un legame che può essere definito di reciproca amicizia, Pensiamo all’insopportabile tristezza che avrebbe un mondo senza animali. “O Dio del Paradiso se arriverò lassù ascolta questo avviso: non occorre che tu mi venga incontro all’uscio ma manda il cane, l’asino, il gatto a farmi struscio, a darmi due zuccate a leccarmi la faccia con lor lingue beate finché a loro e a te piaccia” Paolo De Benedetti, Gattilene, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003, pag. 33 Lydia Pria Musicoterapista Servizio Animazione Sant’Antonio Abate: uomo di Dio “L’uomo di Dio”: così sant’Atanasio (295-373) chiama sant’Antonio Abate, capostipite dei monaci. Ma non è, uomo di Dio, anche una metafora universale della vocazione cristiana? Nei Padri della Chiesa ci imbattiamo più volte in immagini-metafore della vita religiosa che potrebbe valere per tutti i battezzati. La dinamica di identificazione separazione con tutto il popolo cristiano è una di quelle che attraversano la vita religiosa, percepita nella tradizione come radicalizzazione escatologica delle promesse battesimali e, dunque, sentita come esemplare per ogni cristiano. Per capirlo meglio, attingiamo alle radici della vita religiosa e alle sue figure, che ancor oggi restano d’ispirazione e discernimento. In primo luogo: la vita monastica era concepita come vocazione alla vita nuova. Nel pensiero filosofico e teologico contemporaneo si percepisce una certa insofferenza verso i principi astratti, insieme alla propensione al personalismo e al vitalismo. Si esorta a “vivere e a lasciar vivere”, ma si cerca anche di capire in ogni modo quale vita sia più attraente. Facevano così anche quanti, nel IV secolo, si recavano presso i monaci nel deserto egiziano. Là acquisivano la convinzione che la vera vita è sacra e, quindi, supera i limiti umani o profani. Anche la psicologia contemporanea si rende conto dell’impossibilità di definire l’essere umano senza considerare l’aspetto trascendentale della vita. I monaci ne trovavano il vero senso: la nuova vita della quale parla il Vangelo è la vita ALTROCCHI PIERLUIGI Le amiche dei fratelli e delle sorelle......................................... 50 Famiglia Altrocchi ................................................................... 240 divinizzata, spirituale in senso autentico, divino-umana. In quanto partecipazione alla vita divina, la vita religiosa non sminuisce le esigenze della natura umana. Al contrario: diventando uomo di Dio, Antonio apparve ai suoi seguaci come colui che è diventato vero uomo. Agli occhi dei greci, che avevano il senso dell’armonia e identificavano la bellezza con l’ordine del cosmo, il peccato si presentava come disfusione e dissipazione. Superare il peccato, tornare alla natura autentica dell’uomo, significa unificare se stessi. Vivere nella pace. Ecco il senso della ricerca di intere generazioni di monaci. Purificando il proprio cuore, il santo monaco purifica il luogo in cui vive e tutto il mondo, restituendoli alla pace del paradiso. Anche gli animali perdono la loro ferocia; quanti gli esempi tratti dalle vite dei monaci! Ma anche gli uomini non hanno più paura l’uno dell’altro. Un giorno un teologo chiese a un umile monaco russo: “Come mai tanta gente viene da te, che non hai studiato, e non da me, che mi sono specializzato nel guidare gli altri?”. Bella la risposta dell’uomo di Dio: “Procurati la pace del cuore e mezzo mondo verrà da te”. Un aspetto, però, spaventa il lettore inesperto della vita degli asceti: le frequenti esortazioni alla penitenza. In siriano i monaci venivano chiamati “piangenti”. L’abito degli eremiti era considerato veste di penitenza e lutto. Eppure, loro stessi consideravano la tristezza un vizio pericolosissimo. Allora: perché piangevano spesso? Non per la tristezza ma per la consolazione di sapere che ogni male è superabile; dunque, anche i propri peccati e le proprie debolezze. I monaci, al contrario degli “uomini del mondo”, non temono di parlare dei peccati: essi godono della consolazione spirituale che nasce dalla certezza della misericordia di Dio. E ciò deve farci commuovere di gioia fino alle lacrime. “Un volto lavato di tali lacrime – dice sant’Efrem – è di bellezza imperitura”. La vita di Antonio, uomo di Dio, è stata definita “manuale del vero umanesimo cristiano”. Egli praticava l’ascesi, piangeva per i peccati, e proprio grazie a ciò “il suo volto aveva acquistato una grazia sorprendente”. OPERE PARROCCHIALI Classe 1944 .............................................................................. 200 Coro Angel Singer ................................................................... 100 Tassa del Tempio ....................................................................... 20 Famiglia Skender ....................................................................... 20 Corale S. Cecilia di Uboldo ..................................................... 100 N.N. ............................................................................................ 50 Alunni classi quinte Scuola Primaria “Morzenti” .................... 100 R.T.L.D. ....................................................................................580 Famiglia Albertini Luigi .......................................................... 100 Nöme trì ................................................................................... 200 N.N. ............................................................................................ 30 M.A. ringraziando il sig. Saletta .............................................. 100 M.C. nel 25° di matrimonio ....................................................... 10 Famiglia Tonali .......................................................................... 20 Pier Raffaele e Maria Rosa Savarè .......................................... 500 N.N. .......................................................................................... 600 N.N. per il Fac-Caritas ............................................................. 800 U.D.C.S. per le persone bisognose .......................................... 300 Giacomo e Vittorio .................................................................. 200 Uno del 1954 per il restauro della Reliquia di Santa Cabrini .... 50 Buste di Natale (n. 162) ......................................................... 6265 ORATORIO SAN LUIGI Famiglia Albertini Luigi ........................................................... 100 Gruppo Amici della Ranera, per rifacimento campetto giochi 1500 N.N. ............................................................................................ 50 RESTAURO CHIESA SAN BARTOLOMEO Famiglia Albertini Luigi ............................................................ 100 Le devote della Madonna Addolorata (1) ................................. 100 Le devote della Madonna Addolorata (2) ................................... 50 Nöme trì ................................................................................... 200 CAPPELLA DELL’OSPEDALE Offerte da celebrazioni ............................................................. 912 CASA DI RIPOSO E CENTRO DIURNO Le donne della sera .................................................................... 40 L.T. ........................................................................................... 100 NNF ......................................................................................... 100 Le figlie ricordano la loro mamma ............................................ 50 Paolo ricorda il papà Mario, gli zii e gli amici Enrico e Luigi .. 50 Ricordo della moglie............................................................... 1000 N.N. ............................................................................................ 50 Quelli di Santa Maria ................................................................. 50 N.N. per una sedia .................................................................... 100 T.R.I. ........................................................................................ 200 Don Bassiano ............................................................................. 90 Dametti Carolina e famigliari ...................................................100 “Quelli di Tanen Rusconi” ..................... 70 panettoni e 70 pandoro N.N. ............................................................................................ 50 Suor Maria e Comunità ............................................................ 100 Giussani Adriana ........................................................................ 50 Bonomi Carla e Luigi Bozzini ................................................. 500 Domenico V. ............................................................................ 200 Pozzoli Maria ........................................................................... 200 N.N. .......................................................................................... 100 Rusconi (Conad) ........................................................ 32 panettoni Istituto Comprensivo Morzenti ................................................ 170 Zamboni per “reparto Alzheimer” .................................. panettoni Derio e Rosangela .................................................................... 150 Rossi Teresa e Mariuccia ......................................................... 100 Le sorelle ................................................................................. 420 Pelletteria Luisa e mamma Giuseppina .................................... 300 N.N. ............................................................................................ 30 Ferrandi ...................................................................................... 20