N. 20/2003 Anno III - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1 MODA AUTUNNO-INVERNO 2003-2004 IN POLITICA Annibale Cassano ATTUALITA’ Nasce Disagio.it SPETTACOLI/TV da Zelig: Fabrizio Fontana Coop.va Sociale - Gestione Centri Educativi a favore dei minori - Gestione Case di Riposo, Case Protette, R.S.A. a favore degli anziani - Gestione Case Alloggio per malati psichici - Assistenza domiciliare integrata a favore degli anziani - Gestione Asili Nido e Scuole Materne - Gestione Centri di Riabilitazione e Fisioterapia - Gestione Mense - Gestione Centri di Prima Accoglienza - Servizi di animazione - Servizio infermieristico TARANTO - Corso Italia, 339 - Tel. 0997723785 Fax 0997723673 TUTTO PER LA FOTOGRAFIA anche vetrina dell’USATO USATO grandi occasioni Taranto - Via Dante, 406 - Tel./Fax 0997353158 S O M M A R I O 4 - ATTUALITA’ Moda Autunno-Inverno 2003-2004 6 - IN POLITICA Annibale Cassano, Consigliere Provincia Taranto 8 - ATTUALITA’ Nasce Disagio.it 11 - SPETTACOLI/TV da Zelig: Fabrizio Fontana 12 - IL CONDOMINIO 14 - FLASH Notizie in breve MODA AUTUNNO-INVERNO 2003-2004 Annibale Cassano ATTUALITA’ Nasce Disagio.it SPETTACOLI/TV da Zelig: Fabrizio Fontana Foto VitoC - Modella Maria - Acconciatura Annamaria Saracino N. 20/2003 Anno III - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1 15 - L’OROSCOPO DI PICIUS IN POLITICA L’OCCHIO PARLANTE 20/2003 Quindicinale di attualità e informazione Reg. Trib. Taranto n. 568/2000 Direzione, Redazione, Amministrazione Taranto -Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759 E-mail Direttore: [email protected] Amministrazione: [email protected] Pubblicità: [email protected] Direttore Editoriale Vito Conversano Direttore Responsabile Luana D’Ambrogio Editore Folder Immagine srl Stampa Industrie Grafiche Brizio Editoriale Crocifisso si, crocifisso no... Questo è il grande problema degli italiani dopo la sentenza dei giorni scorsi di cui parlano ormai tutti i mezzi di comunicazione. Davvero allucinante... Precisiamo subito che siamo favorevoli, chiaramente, a che ognuno segua la propria religione ed il proprio stile di vita (anche dettato dalla religione). La cosa che non ci convince è la seguente: la possibilità di scelta sta nel poter seguire la propria religione e quindi le proprie convinzioni religiose, oppure nell’imporre agli altri un cambiamento non desiderato? La domanda che ci viene spontanea subito dopo è: se i cattolici cristiani volessero esporre il crocifisso nelle scuole arabe, o meglio, entrando nello specifico, nelle scuole con prevalenza di musulmani (o totalità?), verrebbe loro concesso di parlare, oppure...? Con questo, e lo ribadiamo, non vogliamo assolutamente dire che non si deve avere o potere avere una differente “opinione religiosa”, ma ci sembra esagerato che il bianco diventi nero, o viceversa..., anche perchè, in fondo, è l’Italia il paese ospitante, e “se qualcuno è ospite a pranzo, accetta il menu proposto, oppure può chiedere che gli venga servito qualche altra cosa, se possibile, ma non ci sembra regolare che detti il menu, anzi, lo imponga...” Chi ha orecchie per intendere, intenda! Passiamo a casa nostra! Il valzer degli Assessori continua, le Giunte sono sempre più ballerine, e non solo nella città di Taranto, ma anche in provincia... vedi Grottaglie e Martina Franca ad esempio. Ma è possibile che dapprima, apparentemente, sono tutti daccordo, e dopo un po’ si comincia a litigare? Su che cosa si litiga? Ma non ci sono dei programmi, con degli obiettivi da raggiungere, da rispettare? Se si prosegue in questa maniera, fra qualche tempo non si voterà più ogni cinque anni, ma ogni anno e, se fosse possibile, ogni sei mesi. Certo che deve essere proprio conveniente fare politica e quindi avere un ruolo attivo, altrimenti non si spiegherebbero tutte le discussioni continue e per qualunque motivo (quale, poi, non si sa... e se si sa, non si capisce...), e nemmeno i cambi degli Assessori più o meno a sopresa. Quasi quasi ci facciamo un pensierino e mettiamo su un movimento d’opinione, oppure un movimento politico, oppure un partito (forse alla fine è sempre la stessa cosa con il medesimo obiettivo, ma la denominazione differente fa tanto chic e confonde l’avversario...). Lo potremmo chiamare... no... no..., lo teniamo segreto fino all’ultimo, fino alla registrazione, perchè bisogna dapprima studiare un bel programma da presentare, poi cercare le adesioni giuste per quel programma e parliamo quindi di uomini giusti, poi studiare una bella campagna di comunicazione basata sulla verità e poi... no... dicendo la verità non verremmo votati, “perchè gli elettori sono intelligenti”, “non bisogna offendere l’intelligenza dell’elettore”, perchè l’elettore sa benissimo che la verità non è quella vera, ma l’altra... Ci stiamo già ripensando... Forse non fa per noi, però sarebbe divertente!!! MODA AUTUNNO-INVERNO 2003-2004 ffamata di libertà, curiosa di conoscere ed appropriarsi di nuovi spazi, ma anche misteriosa, passionale, impetuosa: questa la donna che gli stilisti di tutto il mondo hanno immaginato per l’autunno-inverno 2003/2004. Come spesso accade nei mesi freddi, il punto cardine delle collezioni in passerella è stato il colore nero, eternamente amato in tutte le linee proposte, abbinato al bianco della cara tradizione optical anni Settanta o, a sorpresa, a tonalità fluorescenti e acide. Nere, infatti, sono le giacche da centauro indossate dalle giovani di Blumarine che, nonostante siano decise ad inaugurare il nuovo anno in sella alla loro Harley, non rinunciano ad un tocco di femminilità, indossando impalpabili gonnelline di voile e stivaloni oltre il ginocchio. Anche la donna di Roberto Cavalli fa delle due ruote il simbolo della riscoperta indipendenza dagli schemi e scende in passerella avvolta in tute di pelle, tinte di rosso, di terra bruciata, di nero. E’ frutto della fantasia dello stilista toscano, inoltre, l’eletto must di quest’anno, ovvero il casco stampato con le note textures leopardate e zebrate e ornato di criniere. Negli ultimi anni, il confine tra moda destinata a giovanissime e moda rivolta alle signore è andato sempre più assottigliandosi, sino a sfumare. Non stupisce, infatti, che mamme e figlie si scambino con disinvoltura pantaloni a bassa vita, camicie con borchie e lacci dal sapore punk. Creati volutamente per i guardaroba della sedicenne e della quarantenne, i suggerimenti di stile di Dolce e Gabbana, Krizia e Dior soprattutto nelle versioni total black, facilmente adattabili A 4 L’Occhio parlante sia alle giacche ricche di bottoni e catene di una che al pullover dolcevita dell’altra. Icona del Made in Italy nel mondo, Giorgio Armani punta sull’antico binomio bianco-nero, seguito a ruota da stilisti di fama crescente come Yohji Yamamoto, la cui donna affonda la vita di tutti i giorni con indosso miniabiti scuciti sul fondo, fantasiose opere incompiute, moderata ribellione al bon ton. In casa Armani non mancano neanche delicati grafismi ad effetto optical, prediletti in forma più trasgressiva anche dall’eccentrico Alexander Mac Queen e da Antonio Marras. Non si sottrae a questa tendenza anche il mercato calzaturiero: Cèline lancia nei negozi décolletès in pelle traforata all’insegna del black and white, Dolce e Gabbana suggerisce linee maschili in pelle e vernice e anche Cesare Paciotti non resiste al fascino del bicolore e delle geometrie. Il prossimo autunno-inverno, come appare oramai chiaro, faranno da padroni i colori piuttosto che le forme: forse partendo dall’assunto secondo cui nella moda non si fa altro che reinventare (o copiare, secondo molti) le collezioni del passato, i fashion designers hanno deciso all’unanimità di sperimentare nuovi accostamenti cromatici, dimostrando di aver scelto una strada vincente. Ben accetta, pertanto, l’esplosione di colori dalle vetrine cittadine, ottimo rimedio al grigiore delle giornate fredde che ci aspettano. Via libera agli abbinamenti, sino a poco tempo fa improponibili, di nero e fucsia, verde acido o giallo: i capi si interscambiano agevolmente e ogni donna ha la possibilità di esprimere la propria fantasia ogni giorno con mescolanze diverse, puntando su “percentuali” di colore diverse, a seconda del gusto e della spudoratezza. La parola d’ordine è, quindi, “controtendenza”: basta con i tailleurs, simbolo ormai superato di nevrotiche donne in carriera, e basta con le linee classiche a tutti i costi; anche in ufficio, non si può fare a meno di osare, aggredire, graffiare. Con il probabile intento di distinguersi, poche mosche bianche della moda hanno portato in passerella una donna “fuori dal tempo”, indifferente alle tendenze, forte del proprio stile. Sia per una riunione di lavoro che per una distensiva cavalcata, la signora di Ralph Lauren sceglie giacche di tweed e gilet abbinati, tinti di verde, beije e marrone, delicate camicie a righini, accessori color cuoio e stivaloni di pelle. Oltremodo classiche anche le proposte di Caractère, forte di completi grigi sotto il ginocchio e bolerini neri, e quelle di Pollini, che ha scelto di riproporre nei negozi il bianco abbinato all’écru e al cuoio, raffinati pull e intramontabili spolverini. Ripescano a piene mani negli anni Cinquanta e Sessanta, invece, Prada e Louis Vuitton: le due grandi e indiscusse maison aprono idealmente l’armadio dell’elegante Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”, e ne tirano fuori completi trapezoidali dai grandi bottoni, giacche chiuse da cinte sottili, guanti a tinte pastello. Ci sono, tuttavia, da definire le differenze: la casa di moda italiana punta sul rigore delle linee e dei colori, proponendo tagli puliti e colori scuri, delle sfumature del verde marcio, del grigio e del nero; più d’impatto, invece, gli abiti color panna della Vuitton, abbinati a scarpe alte di vernice e alle immancabili borse-icona. Anche quando le colonnine di mercurio scenderanno vertiginosamente, ogni donna non potrà fare a meno di esibire le gambe indossando le intramontabili minigonne, siano esse in versione scozzese (NafNaf e Dolce e Gabbana), jeans (Guess) o a balze e ruches (Moschino). Per chi non ha gambe perfette ma non vuole rinunciare ad indossare qualcosa di corto, ecco arrivare in soccorso gli stivali. Nelle vetrine ce ne sono esposti di diversi modelli: a cuissarde quelli di Gucci, Max Mara e Fendi, di camoscio con inserto catarifrangente quelli di Sabelt, di cavallino con suola ultrapiatta di Trussardi, con zip interna di Flexa. Chi opterà per l’English Style, non avrà difficoltà a reperire accessori di ogni genere: Burberry è presente tutto l’anno con le sue proposte monotematiche, ma in questa stagione avrà la buona compagnia di Vivienne Westwood, Prada, Miu Miu, Stuart Weitzman e Tommy Hilfiger. E per gli uomini cosa ci dobbiamo aspettare? Intanto un gradito ritorno: il giaccone bomber. Andava di moda negli anni Ottanta, era verde metallizzato e foderato di arancione. E’ da notare la semi-sparizione del pantalone mimetico, riproposto in versione ginnica da Dimensione Danza. Una novità di stagione è la voglia di giacconi tecnologici anti-vento, anti-pioggia, mai troppo gonfi per evitare di sentirsi goffi: se ne vedono da Raid Gauloises, Pzero Pirelli e Stone Island. E ai piedi? Un paio di anfibi da motociclisti, of course. Non occorre, tra l’altro, essere un “Harleysta” fissato, poiché se ne vedono anche da Hogan e da Timberland. Negli ultimi dieci anni gli stilisti hanno curato con maggiore attenzione le linee di borse, arricchendo e ampliando la propria diffusione sul mercato. In barba alle ammonizioni degli animalisti, per il prossimo autunno-inverno esse saranno di pelle, nelle varianti classica, etnica o rétro. Sia Francesco Biasia che Nannini hanno optato per intarsi di pelle, fibbie e manici di vernice mentre, nell’affannosa ricerca di eccentricità e raffinatezza, Roberto Cavalli, Laura Biagiotti e Valentino hanno scelto di foderare borse e pochettes di autentica pelliccia di cavallino, capra, visone. La moda si conferma, pertanto, scenario di forti contraddizioni: qualche anno fa un gruppo di top models prestarono la loro immagine per una campagna contro l’uso delle pellicce in passerella, facendo sperare che l’industria tessile avrebbe trovato materiali alternativi ad esse. Così è stato, ma ancora oggi la pellicce rappresentano il simbolo irrinunciabile del lusso. La carrellata sulla moda autunno inverno 2003/2004 si chiude con uno sguardo attento anche all’underwear, che negli ultimi anni si è imposto prepotentemente, acquisendo larghe fasce di mercato. Cresce, infatti, la richiesta di intimo di tendenza, a dimostrazione del fatto che la donna del nuovo millennio vuole essere impeccabile anche sotto la camicetta e la gonna. Anche qui la scelta è vasta: troverà soddisfazione sia la donna un po’ trasgressiva, a cui Fruscio e Roberto Cavalli hanno dedicato completi zebrati e pizzi fluo, che la romantica, magari più propensa ad indossare caste minituniche color pesca o top di sangallo, come quelli di Chloè e Chanel. Maliziose, invece, le camicie in chiffon di Blugirl, i collant effetto reggicalze di Helmut Lang, i miniabiti leggerissimi di Alberta Ferretti e gli hot pants di Extè. Moda fa soprattutto rima con creatività: prima di ogni altra cosa, infatti, il disegno dell’abito, la sua realizzazione, la finitura sartoriale altro non sono che arte, frutto dell’ingegno dell’uomo, materializzazione di idee, sogni, aspettative. La moda si confonde tra le cose, si mescola con il teatro, la pittura, la musica, riuscendo a suscitare emozioni, spesso contrastanti e intense. L’ansiosa ricerca di soluzioni forti ha però portato gli stilisti, negli ultimi anni, a fare scelte estreme che agli occhi di alcuni sono parse addirittura inaccettabili. Sono spesso i designers emergenti, il cui lavoro è salutato dal mondo della moda come un evento, a dare nuova linfa ad un settore alla continua ricerca di stimoli. Avanti, c’è posto per tutti... (Giuliana Bevilacqua - Foto VitoC Modella Maria - Un ringraziamento ad Annamaria Saracino per la disponibilità dimostrata) L’Occhio parlante 5 ...la situazione migliorerà grazie soprattutto alle giovani generazioni... nnibale Cassano, medico internista, Consigliere provinciale forzista dal ’99, ed Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Castellaneta, professionista stimato, da sempre impegnato nel sociale. Si laurea in Medicina presso l’Università di Bologna dove si specializza in Medicina Interna avendo come maestro il famoso Prof. Giuseppe Labò. Partecipa attivamente al gruppo di studio delle malattie pancreatiche della Clinica Medica di Bologna, distinguendosi con alcune pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali. A Bologna vive per circa 20 anni fino a quando, con un colpo d’ala, decide di tornare nella sua città: Castellaneta ove, come medico appassionato della sua professione, da circa un decennio lavora presso il Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino. Per quanto riguarda il suo impegno politico, il dott. Cassano ci tiene a sottolineare che è “un medico prestato alla politica”. Secondo il suo parere è, infatti, proprio la sua professione di medico che, permettendogli una lettura privilegiata dei bisogni della gente, agevola il suo modo di fare la politica. Dott. Cassano, un curriculum vitae di tutto rispetto ed una professionalità indubbia. Poteva restarsene comodamente a casa; cosa l’ha spinta nel ’99, a decidere per la candidatura alle provinciali? Le realtà che tutti i giorni ascolto e vivo, hanno deciso che per me era giunta l’ora di fare qualcosa. Il mio impegno nel sociale (da sempre iscritto all’Azione Cattolica e collaboratore dell’Associazione di volontariato “Il Prossimo”) è risaputo. In più la disoccupazione che attanagliava e che continua a stringere nella morsa i nostri paesi, la disperazione che leggevo quotidianamente negli occhi della gente, elementi che mi hanno spinto nel ’99, quando ero anche consigliere di opposizione nella mia città ad una scelta: prestarsi alla politica. Vuole spiegare quanto ha influito e quanto influisce oggi questo dato sul suo impegno politico? Un politico quando riveste un ruolo istituzionale ha il compito di rispondere ai bisogni dell’intera collettività. La collettività a sua volta è composta da tante singole individualità e quindi è poco utile intervenire con provvedimenti generali se questi non comprendono la singolarità. Nel suo studio, non abbiamo potuto fare a meno di notare, ben impressa e a caratteri cubitali la locuzione: “Gutta cavat lapidem”... Si, quella locuzione, reminescenza dei miei studi classici, è da tempo divenuta la mia filosofia di vita, quella che chiamo in breve “la politica dei piccoli passi” e che ho anche adottato nel mio impegno politico in Provincia. Con la sua filosofia dei piccoli passi ha finito per 6 L’Occhio parlante percorrere una strada, difficile, irta, piena di ostacoli, ma alla fine ricca di soddisfazioni personali. La convinzione di aver fatto qualcosa che rimarrà nelle menti di coloro che si aspettavano volontà e concretezza. Nel corso della campagna elettorale del ’99 ebbi a prendere gravosi impegni col mio elettorato. Feci tre promesse: realizzare il ponte sul fiume Lato, ampliare la Sp 13 che collega Castellaneta a Castellaneta Marina e chiudere definitivamente la megadiscarica di Castellaneta. Tre obiettivi che, giurai a me stesso, sarebbero stati cosa fatta nell’arco del mio mandato. Del ponte sul fiume Lato che ricongiunge già da un anno le sponde dei due territori in agro di Castellaneta e Palagianello, abbiamo corposa documentazione. I mass media hanno dato ampia diffusione ad un’opera che in soli tre anni ha visto la luce, dopo oltre un decennio di abbandoni e accantonamenti. Il Ponte riveste un enorme interesse strategico per le popolazioni rivierasche dedite soprattutto all’agricoltura (vedi Conca d’Oro con le coltivazioni di agrumi, e i vigneti di uva da tavola di Castellaneta Marina), per non parlare della vicinanza dei villaggi turistici e quindi il traffico di collegamento turistico, e dei flussi commerciali da e per la Calabria e la Sicilia. Non vanno dimenticati il rifacimento in più punti del manto stradale della Sp 13 e la sigla dell’accordo di programma tra Provincia, Comune di Castellaneta e Gruppo Putignano di Castellaneta Marina del mese scorso, ed altri mille interventi. Nè vanno dimenticate le lunghe e vittoriose batta- glie contro l’apertura di discariche nella Provincia di Taranto: prima la chiusura della megadiscarica castellanetana, poi la scongiurata apertura della S. Felice a Palagianello. Il mio impegno per la tutela del territorio, non a caso sono anche vice presidente della Commissione ambiente a Palazzo di Governo, altro non rappresenta che il profondo rispetto e l’amore viscerale che mi lega ai luoghi della mia terra natia, e nei quali continuo a vivere. Il rispetto per l’ambiente che ci circonda costituisce uno dei capisaldi sui quali ho programmato gran parte della mia azione politica. Si, perché, sono convinto che lo sviluppo economico del nostro territorio passa anche attraverso un ambiente salubre e non contaminato, presupposti per il rilancio turistico dell’intera provincia, che per molti versi costituisce un “unicum” nel nostro Bel Paese. Mi riferisco in particolare alla presenza di siti archeologici, alla chiese rupestri, alla presenza delle Gravine, alle Lame, alle splendide ed assolate spiagge sabbiose ed alle acque cristalline dello Ionio. Lei è riuscito, prima alle provinciali e poi alle comunali, a ridimensionare il potere della Sinistra in tutto l’arco ionico. A partire proprio dalla sua città, Castellaneta. Loreto, senatore della Repubblica e per tre volte sindaco, è uscito sconfitto quando sulla sua strada l’ha incontrata... Quello che lei sostiene è in parte vero. Si perché quella che ormai si apprestava a divenire la dinastia Loreto è stata bloccata sul nascere... Nel ’99, con la brutta avventura del fratello, e nel 2000 quando fui candidato sindaco e mio diretto rivale era proprio il senatore. Una manciata di voti mi separò allora dalla poltrona di primo cittadino... Ma i tempi erano ormai maturi per un inversione di rotta. La gente, la mia gente, quella del mio paese, era arcistufa delle promesse fatte e mai mantenute in quasi un decennio di Amministrazione di Sinistra. I metodi adottati, l’assoluta mancanza di democrazia e nelle decisioni all’interno della sua stessa maggioranza e il volerci privare degli strumenti di controllo messi a disposizione dalla legge del nostro Paese, cominciarono a minare le fondamenta di quella che molti osservatori attenti chiamavano senza esagerazione la Repubblica delle Banane. Con la clamorosa maxi inchiesta giudiziaria che vide la decapitazione della maggioranza di Loreto nel settembreottobre 2000, e la successiva sfiducia da parte dei suoi stessi uomini dopo esattamente un anno, si archiviò definitivamente un’era; 13 firme mandarono a casa 12 anni di malgoverno. Anche in Provincia si sono vissuti attimi di tensione, di nervosismo... La mia politica coerente è stata ed è quella di seguire le direttive del partito. Subito dopo l’elezione del 2000 chiedevo al partito di chiarire la posizione nei riguardi di AT6, in quanto l’allora coordinatrice provinciale sostenne che mai più avremmo governato con l’on. Cito; quindi chiesi in Provincia (non per fatti personali) delucidazioni a riguardo e mi fu risposto che il fatto amministrativo prescindeva dal fatto politico. Detto questo, decisi di “sfilarmi” così dalla maggioranza quando capii insieme al consigliere Petruzzi che anche in politica si possono avere momenti di schizofrenia e di sdoppiamento. Comunque, l’esperienza in Provincia ha arricchito il mio bagaglio di conoscenze, soprattutto quando ho conosciuto persone che mi hanno fatto crescere politicamente, da Rana (che più che un presidente è un amico) al consigliere Petruzzi, amico fraterno, sino ad un gentiluomo della politica, nella persona di Franco Marangi. Ma veniamo all’Università tarantina, tante volte sotto accusa, vista secondo alcuni quale unico scopo di vita dell’Amministrazione Rana. Qual è il suo parere a riguardo. Rana è “non solo Università”? Rana ha centrato il suo obiettivo. Checché ne dicano i suoi più accaniti detrattori, credo che fosse giunta l’ora di adoperarsi, affinché anche una città delle dimensioni di Taranto con un certo numero di studenti che, compresi quelli dell’intera provincia, raggiunge cifre ragguardevoli, si dotasse di uno strumento indispensabile per il cambiamento e per la crescita culturale dei nostri giovani e delle nostre istituzioni. Rana non è solo Università ed il ponte sul fiume Lato ne è una dimostrazione. Il Presidente ha capito che il nostro patrimonio di intelligenze non deve più essere costretto ad emigrare per potersi affermare, determinando quella che oggi più frequentemente chiamiamo “fuga dei cervelli”, ed io stesso sono stato un “emigrante di lusso”. Questo nostro patrimonio deve essere sfruttato sul nostro territorio per determinare una rivoluzione culturale e sociale. La nostra politica ha bisogno di un ricambio culturale... Allora per ridisegnare la politica e le istituzioni bisognerebbe cambiare tutti gli operatori? Non sarebbe male. Scherzi a parte, basterebbe impegnarsi per favorire un cambiamento della attuale mentalità. La questione è molto complessa proprio perché ognuno difende a denti stretti il proprio modo di vedere le cose e giustifica questo atteggiamento cercando di affibbiare ad altri le colpe del malfunzionamento della macchina istituzionale. Così facendo si corre il rischio di non riuscire a guardare le proprie aree di miglioramento e quindi, come logica conseguenza, nessuno mai riuscirà a migliorare se stesso e siccome la stessa comunità è composta da tanti se stessi, non cambierà mai nulla. Questa sua affermazione è tragica... No è semplicemente tragicomica. A volte infatti non so se piangere o ridere. Comunque sia ho fiducia che nel futuro la situazione migliorerà grazie soprattutto alle giovani generazioni perché penso che almeno i giovani sapranno riscoprire la forza dei valori veri della vita e degli ideali di solidarietà, fratellanza e giustizia. Hanno però bisogno di essere guidati ed indirizzati ad assumere un atteggiamento mentale positivo e propositivo che guarda all’impegno sociale. Tempo fa ho letto una frase che mi ha profondamente colpito che dice “se una persona non vive per servire, non serve per vivere”. Credo che oggi la sfida che dobbiamo cogliere è riuscire a trasformare il potere in servizio ed il danaro in strumento, anziché in scopo principale della vita. La vita non è un mercato; i valori profondi dell’esistenza non si comprano nè si vendono, si conquistano con l’esperienza e la fatica, con la forza di volontà e la perseveranza, ma soprattutto con il rispetto di se stessi e degli altri. Solo quando impareremo a rispettare di più noi stessi e la nostra stessa esistenza potremo impegnarci a rispettare in egual misura gli altri; il resto sono solo strumenti che tali devono tornare ad essere. Anche la politica e le stesse istituzioni sono uno strumento che devono tornare a servire l’uomo. Non è un bravo politico chi realizza le opere ma chi sa metter le opere al servizio della comunità e la comunità stessa al servizio della singola persona. La migliore opera che la politica ed il politico possono compiere è riuscire a ricostruire i rapporti fra i singoli in modo che si torni ad essere una vera comunità fatta di relazioni profonde e costruttive fra i singoli. (-) L’Occhio parlante 7 ...abbattere le barriere del “disagio” giovanile attraverso la realizzazione di un portale... I nfanzia ed adolescenza... periodi della vita che ci riportano assolutamente ad un mondo magico che la “cruda realtà della vita” che scopriamo una volta adulti ci fa irrimediabilmente rimpiangere... Non si può non provare tenerezza di fronte allo sviluppo evolutivo di un bambino, di fronte alle sue smorfie, ai suoi sorrisi, non si può che rimanere affascinati dalla sua fantasia, non si può che essere protettivi di fronte alla sua fragilità. Eppure proprio i bambini che il mondo degli adulti dovrebbe, se non altro per un’animalesca protezione della specie, salvaguardare ed appunto proteggere sono i più esposti al male che imperversa nel mondo. E che non sembri una frase fatta, una pura disquisizione filosofica. L’infanzia e l’adolescenza oggi più che mai, ma forse solo perché oggi l’informazione, purtroppo anche quella peggiore viaggia veloce sulle ali di Internet, sono età bistrattate, violentate, scaraventate in un caos d’informazioni, di eventi, di pulsioni e di violenza che spesso inizia con la famiglia, s’ingrandisce attraverso i media, s’inasprisce per le strade e si cela dentro la realtà virtuale di un personal computer. Proprio internet infatti, la nuova frontiera della scienza informatica, foriero di una miriade di novità positive: l’informazione in tempo reale, l’abbattimento delle barriere spazio-temporali... sembra essere il maggior canale di scambio di materiale per pedofili, basta digitare parole innocenti sui motori di ricerca per rendersene conto. Eppure oggi proprio internet serve da supporto per un’iniziativa che si prefigge di abbattere le barriere del “disagio” giovanile attraverso la realizzazione di un portale, che si chiamerà appunto Disagio.it che fungerà da punto d’incontro telematico per i giovani che potrebbero trovare più facile confidarsi davanti ad un pc che di fronte a persone in carne ed ossa. Si tratta di un’iniziativa promossa dal Centro Giovanile Universitario Jonico, affiancato dalla Provincia di Taranto, dagli Assessorati alla Pubblica Istruzione ed ai Servizi Sociali del Comune di Taranto, dall’Azienda Farmaceutica Comunale di Taranto, e dagli istituti superiori Liceo classico “Archita”, I.P.I.A. “Archimede” e IPSS “Liside”. Il team work sarà coordinato dal Centro Giovanile Universitario Jonico e dalla società di comunicazione Idea Web 2000 Commu8 L’Occhio parlante nication che si occuperà fattivamente della realizzazione del portale. Il progetto parte dall’analisi di una serie di studi sul mondo giovanile, condotti dal Cuj in collaborazione con le Università di Lecce e di Torino, che hanno evidenziato un disagio crescente tra i giovani ed i giovanissimi. Vi sono le grandi problematiche legate alla violenza che in particolar modo - afferma Luigi Torio (foto a sinistra), Direttore del Centro Giovanile Universitario Jonico - si consumano in famiglia, o nel piccolo universo che gravita attorno al nucleo familiare. E non si parla soltanto di violenza fisica, gravissima ovviamente e insostenibile, già per chi ascolta, in maniera indescrivibile per chi la subisce. Non dimentichiamo quanto la recente psicologia infantile ha scoperto sui danni provocati dalla violenza psicologica. Situazioni che ovviamente per un minore è difficile ammettere di fronte a se stesso, figuriamoci arrivare ad una denuncia! Disagi che si portano dietro il triste retaggio delle conseguenze psicofisiche a cui il giovane va incontro: depressione, anoressia, obesità... nonché quelle propriamente pratiche come l’abbandono della scuola prima di aver terminato gli studi, ecc. Accanto a queste problematiche, decisamente gravi, gli studi hanno evidenziato un nuovo tipo di disagio che sembrerebbe in grado di portare conseguenze psicofisiche non da meno rispetto a quelle già citate. Si tratta dell’influenza che l’informazione mediatica può avere sulle menti dei giovani, prendiamo ad esempio l’influenza che ha avuto, soprattutto sui giovani americani la paura del fenomeno terrorismo. E quindi ansia, depressione: Soprattutto paura della morte e psicosi del suicidio - commenta il Direttore del Cuj - Vi sono poi tutte le problematiche legate al mondo dei disabili, che ovviamente non sono di minore importanza. Per questi motivi è quanto mai importante che i giovani imparino ad aprirsi, a confrontarsi, a comprendere che non sono soli di fronte ad una realtà che è sempre pronta a giudicarli troppo precoci, ma nei fatti li pone in continuazione di fronte a problematiche da adulti. E’ proprio questo che si prefigge Disagio.it, che permette ai giovani di entrare in contatto con figure professionali esperte attraverso il portale: basta un semplice personal computer ed un collegamento ad Internet, per informarsi, comunicare ed affrontare anche le problematiche più spinose, senza doversi muovere fisicamente. La caratteristica distintiva di questo progetto è infatti quella di possedere una struttura solida e contemporaneamente flessibile, che permette al giovane di comunicare telepaticamente sì, ma in spazi protetti, perché comunque il progetto è rivolto a minori. Importante il coinvolgimento di enti ed associazioni come partner del progetto Disagio.it. Gli Assessorati alla Pubblica Istruzione ed ai Servizi Sociali del Comune di Taranto ad esempio metteranno a disposizione del portale la rete di servizi sociali del Comune e potrebbero anche impegnarsi con un contributo economico a sostegno del portale, impegnando inoltre nel progetto tre psicologi ed un pedagogista. L’Azienda farmaceutica favorirà una sensibilizzazione capillare sul progetto, durante i convegni e le attività specifiche dell’AFCT, contribuendo anche economicamente al sostentamento dello stesso. Il coinvolgimento degli Istituti si sostanzierà invece nella fruizione, da parte dei disabili destinatari del progetto, di un’aula multimediale e dell’Aula Magna con l’assistenza di un docente con competenze relative al mondo dell’informatica. Ciascun istituto avrà inoltre il compito di coordinare e gestire un proprio spazio sul portale, organizzando attività informative e formative. Inoltre gli stessi dovrebbero contribuire con un intervento economico pari a 774,69 euro. Molteplici i servizi che il portale offrirà, anzitutto “Aiuto on line”, uno spazio dedicato all’ascolto ed alla comunicazione empatica con i ragazzi, permettendo agli stessi di comunicare, di aprirsi, di confrontarsi e, ove ve ne fosse bisogno, di chiedere comunque un aiuto esterno. Vi sarà poi uno spazio dedicato alla “Parola all’esperto” nel quale un team di figure professionali (psicologo, terapista, assistente sociale ecc.) sarà pronto a rispondere a qualsiasi esigenza. “Parabase” sarà invece una data base per paraplegici arricchito da tutte le informazioni ed i siti più importanti esistenti sul web. “Ho bisogno di te” sarà invece uno spazio protetto da keypass nel quale gruppi di aiuto interagiranno a sostegno del compagno disagiato, organizzando veri e propri forum di discussione. E’ inoltre in programma, in collaborazione con la Consigliera regionale per le Pari Opportunità Graziana Bruno, l’organizzazione e la gestione di un servizio di ascolto per sordomuti con l’inserimento di due donne come operatrici di call center, utilizzando lo stesso portale per accogliere ed indirizzare successivamente le richieste di aiuto che perverranno al server centrale. Sostanzialmente basterà che l’interessato invii un SMS o una e-mail e un responsabile contatterà telefonicamente il destinatario del messaggio: Ospedale, Guardia Medica, Comune, Medico, Scuola, ecc. Il team scolastico sarà costituito da quattro studenti, uno psicologo, un’assistente sociale e un pedagogista. Gli insegnanti potranno presentare la propria autocandidatura, potranno essere indicati dai Presidi o anche dagli stessi studenti. Gli ideatori del progetto cercheranno di prediligere quest’ultima soluzione per creare un team coeso tra studenti ed insegnanti. La selezione dei docenti prevede inoltre un colloquio per conoscere le loro attitudini ed il grado di motivazione a prendere parte al progetto. Anche la scelta degli studenti non sarà di poco conto se si tiene presente che saranno il punto di connessione principale tra il disagio minorile e le istituzioni. Il probabile candidato dovrà quindi possedere alcuni requisiti fondamentali: la frequenza del terzo o del quarto anno della scuola media superiore, la conoscenza di base del computer, buone doti comunicative, capacità di problem solving, capacità di ascolto e attitudine a stabilire un buon contatto empatico, predisposizione al lavoro di gruppo, discreto livello di integrazione sociale. Il loro reclutamento potrebbe avvenire attraverso incontri tra i partner del progetto e le classi, nel corso dei quali saranno spiegati gli obiettivi del progetto nonché il livello di impegno richiesto ai partecipanti. I candidati compileranno quindi un curriculum vitae prestampato nel quale sarà contemplata anche la richiesta di consenso alla partecipazione al progetto da far firmare ai genitori, visto che si tratta di minori. L’attività svolta dai ragazzi consisterà concretamente nel chattare con chi stabilisce un contatto con il portale e fungere quindi da tramite con i Servizi ogni qualvolta se ne presenti la necessità. Loro sarà anche il compito di stimolare un contatto personale con l’utente organizzando incontri e partecipazioni ad eventi. Ovviamente l’attività dovrà essere progettata in modo da non sottrarre troppo tempo ai ragazzi che vi parteciperanno; infatti è previsto un impegno di due ore settimanali da dedicare alla chat, la partecipazione ad un forum una volta al mese, una riunione quindicinale con l’équipe tecnica, a prescindere, per forza di cose, da un breve periodo formativo. I ragazzi saranno aiutati nel loro lavoro, come già detto, dai docenti di riferimento, che fungeranno da supporto anche nella valutazione del reale intervento nei casi specifici. L’équipe tecnica, costituita da psicologo, pedagogista ed assistente sociale, sarà invece pronta a gestire eventuali emergenze. Sono inoltre previsti una serie d’incontri periodici con l’équipe tecnica volti a monitorare l’attività, a fornire informazioni e risposte ad eventuali dubbi e ad assicurare un sufficiente grado di formazione. Obiettivo dell’attività svolta dagli studenti è anche quella di incentivare la socializzazione degli utenti, a tal fine saranno sostenute economicamente iniziative come concerti, cinema, escursioni, organizzate dai team. Per garantire inoltre la sicurezza non solo degli utenti, ma anche degli studenti che faranno parte del team vi sarà un attento controllo dei contatti tra studenti ed utenti del servizio. Le prime occasioni d’incontro avverranno in situazioni protette volte a garantire la sicurezza dei ragazzi e la conoscenza effettiva dell’utente. Il progetto è ai nastri di partenza, le prossime scadenze in calendario sono, per il mese di novembre, la presentazione del portale nelle scuole e l’accettazione delle candidature per la partecipazione al progetto. Entro il 20 novembre dovrebbe concludersi la selezione ed iniziare il periodo di formazione degli studenti, per dicembre il portale dovrebbe essere attivo. (LdA) ...basta un semplice personal computer ed un collegamento ad Internet, per informarsi, comunicare ed affrontare anche le problematiche più spinose, senza doversi muovere fisicamente... L’Occhio parlante 9 PROGETTAZIONE E FORNITURE CHIAVI IN MANO DI ARREDI, ATTREZZATURE E MACCHINE PER Uffici - Scuole - Ospedali Industrie - Attività Commerciali Mense Aziendali - Collettività Enti Civili, Navali, Militari Assistenza tecnica TARANTO Via Lago D’Arvo, 25/31 - Tel. 099339467 Fax 0997371343 da Zelig ...Le so tutte! ...Fu Fu... L e so tutte! Ha sfondato nelle nostre case con questa frase e non si è più potuto fare a meno di contemplarlo nella hit dei cabarettisti più seguiti dal pubblico italiano. Parliamo ovviamente di Fabrizio Fontana, il James Tont più amato dagli italiani, a Taranto, nelle scorse settimane, per presentare il suo spettacolo dal titolo emblematico: “Non solo Tont”. E davvero è stato bello scoprire ed approfondire la carica di un cabarettista che già ci sembrava aver dato il massimo della sua comicità su Zelig ed invece è un pozzo di sorprese; con una mimica particolarmente esilarante dà corpo ai suoi personaggi, ma non solo, forse sono i monologhi il vero pezzo forte dello spettacolo, fatti di tutto e di niente, giocati sui nostri ricordi più intimi: i cartoni della generazione di Fontana, le ninne nanne e le filastrocche, che mai ci saremmo considerati di interpretare nella sua chiave di lettura. Comunicativo ed originale Fabrizio Fontana si rivela un fiume di originalità che attingono da una sola fonte, la sua introspezione, il suo giocare e comunicare continuamente con l’io bambino che sembra non averlo abbandonato, ma conferirgli continuamente linfa vitale, come avveniva in Peter Pan. L’immagine che ne emerge è davvero particolare e sicuramente più completa rispetto a quella fornita dalla tv, del resto, lo dice lui stesso, Fabrizio Fontana è molto di più dell’inconfondibile “Fu Fu”. Com’è iniziata la tua carriera? Io facevo il Babbo Natale nei supermercati nel periodo natalizio, poi la barba mi dava fastidio e sono dovuto crescere... Sono quindi passato a fare lo speaker sempre al supermercato tipo “prosciutto crudo 1500 anziché 1600 al reparto frutta”. Finalmente ho dato una svolta alla mia carriera, iniziando a fare animazione, che mi è servita come base per instaurare il contatto con il pubblico. Ho proseguito lavorando sempre più seriamente in radio prima, poi in teatro, nelle televisioni private. Alla fine ho vinto un concorso di cabaret nazionale e quindi ho fatto il provino per Zelig tv. Il personaggio che ti ha portato fortuna? Sicuramente James Tont. E’ praticamente Fabrizio con gli occhiali, le bretelle ed il papillon nè più né meno, ma servono solo per caratterizzare il personaggio in modo tale da farlo rimanere maggiormente impresso al pubblico, però nel mio spettacolo recito alla stessa maniera perché è proprio quello il mio modo di esprimermi sulla scena. Allora c’è qualcosa di te in ognuno dei tuoi personaggi? Sicuramente tantissimo. James Tont è la mia parte fragile, quella che sbaglia, io l’ho soltanto portata fuori, poi ci ho messo la fantasia perché James Tont può andare dove vuole, la tecnica comica, perché posso utilizzare tutti i tipi di gag, da quella fisica, al gioco di parole, al calembour, posso fare qualsiasi cosa... A prescindere dal lato introspettivo come nascono i tuoi personaggi, da dove prendi gli spunti? Dal lato introspettivo! Non sono un comico che guarda fuori, analizza la quotidianità e poi la riporta in scena, io lo faccio in parte, sicuramente però quasi tutti i personaggi nascono da me, dalla mia umanità, dai difetti e dai pregi che ho io e che abbiamo un po’ tutti . Per esempio il concorrente che le sa tutte è la follia, è nato giocando con gli amici a dare solo le risposte senza le domande, figurati... follia pura! Secondo te come mai c’è stato questo exploit del cabaret negli ultimi anni? Sopratutto con Zelig, ma diciamo che è ciclico, prima Drive in, poi Mai dire Goal, Su la Testa, ora Zelig, ma con molta più forza... Lì dove tutto nasce dalla fusione chimica tra Claudio Bisio, unico, Micelle Hunzicker, unica, e noi comici, unici anche noi, in un format televisivo, che non è prettamente televisivo, ma è la camera che va a spiare un evento dal vivo ed allora ci si sente a casa. E’ questa dunque la formula vincente? Sì, se togli uno di questi elementi diventa... meno, qualcosa di meno. La tua formula vincente, invece? La mia formula vincente è un mix di cose energia positiva, la mia, sicuramente, e poi creatività, originalità come si vede nello spettacolo “Non solo Tont” dove si va da un “pelo” di dimensione umana, a monologhi sulle filastrocche, ai film in un secondo, tutte cose assolutamente a mio avviso originali. A parte il cabarettista hai mai pensato di giocare qualche altro ruolo in tv? Non solo comico quindi... Sono assolutamente giusto che la strada da seguire sia quella di crescere per piccoli passi, coltivando tutte le potenzialità che uno ha. Se James Tont adesso, per dirti, è soltanto cabaret, potrebbe essere un personaggio calato in altre realtà e quindi fare cortmetraggi o l’inviato; oppure penso ad un Fabrizio Fontana che presenta i suoi personaggi. Quindi prevedo di spostarmi di poco dal comico per non perdere completamente l’identità, e dunque, di conseguenza il contatto con il pubblico. Programmi futuri? Il mio programma futuro è Zelig, nel senso che ci tengo proprio, con nuove gag da creare o già create per i miei due personaggi che poi sono due appunto, il che significa doppia fatica e dunque doppia soddisfazione. Poi parallelamente, appunto per spostarsi dal comico, ma non poi tanto, progetti miei... Come ti ho detto accarezzo l’idea di essere presentatore di me stesso, dei miei personaggi o realizzare schegge dei miei personaggi, non dentro il cabaret, ma con un loro format. (LdA) L’Occhio parlante 11 a cura del Geom. Pasquale Valente Amministratore di Condominio (associato ANACI) Ad un amministratore nominato in assemblea con il quorum necessario (501 millesimi), due giorni dopo la nomina, gli stessi condomini, con raccomandata chiedono una convocazione straordinaria, ai sensi dell’art. 66 disp. att. c.c., per deliberare la revoca della sua nomina. Il passaggio delle consegne tra il vecchio amministratore ed il nuovo, nominato in assemblea, avviene dopo circa 10 giorni. L’amministratore nominato e subito revocato dall’incarico, ora chiede al condominio che gli venga riconosciuto comunque il compenso pattuito per l’intero anno amministrativo. Chiedo: è lecita la richiesta dell’amministratore revocato? Il rapporto che si instaura tra amministratore e condominio si deve definire quale contratto di mandato che si presume oneroso. Per tale motivo da una parte l’amministratore ha diritto ad un compenso per l’attività che svolge e dall’altra l’assemblea ha sempre la facoltà di revocarlo in ogni momento dell’annualità, come previsto dall’art. 1129 c.c. La revoca può essere espressa sia per giusta causa sia per mera mancanza di fiducia. Nel primo caso la giurisprudenza ha ritenuto che l’amministratore abbia diritto al suo compenso solo dall’inizio del mandato sino alla data della revoca, salvo l’eventuale risarcimento dei danni dalla sua azione od omissione provocati al condominio o ai singoli condomini; nel secondo caso l’amministratore ha diritto a percepire l’intero suo compenso essendo incolpevole della sua revoca. Può un portiere essere addetto a due stabili gemelli e percepire due retribuzioni? Il contratto nazionale (art. 6) ammette che uno stesso portiere possa essere adibito a due o più stabili appartenenti a uno o più datori di lavoro, purchè aventi un unico ingresso funzionante o più ingressi sorvegliabili da un unico posto di custodia. In tal caso il portiere ha diritto alla retribuzione che gli spetterebbe per un unico stabile. Il portiere può prestare servizio in due stabili con due ingressi non comunicanti fra loro purchè il secondo stabile non superi i 100 vani catastali. In tal caso il portiere ha diritto alla normale retribuzione per lo stabile dove egli ha l’alloggio, mentre per il servizio prestato per il secondo stabile egli ha diritto ad un compenso pari al 30% del salario conglobato con esclusione della scala mobile ed alle intere indennità supplementari relative al secondo stabile. E’ fatto salvo il trattamento di migliore favore. Diamo un cenno delle conseguenze derivanti da simili situazioni. In linea di massima i due rapporti di lavoro procedono indipendenti, salvo i seguenti punti: - il libretto di lavoro resterà depositato presso uno dei datori di lavoro, il quale deve rilasciare all’altro o agli altri una dichiarazione attestante il deposito; - gli assegni familiari devono essere erogati al lavoratore dal solo datore di lavoro presso il quale egli presta l’attività principale e questo solo datore di lavoro deve versare il relativo contributo; - ai fini delle imposte sui redditi di lavoro il lavoratore non può usufruire che una sola volta delle detrazioni d’imposta, perciò egli è tenuto a dichiarare al datore di lavoro l’importo della detrazione che usufruisce presso l’altra azienda. Posso trasformare il mio balcone, all’interno dello stabile, in veranda senza chiedere l’autorizzazione agli altri condomini? La trasformazione a carattere stabile di un balcone in veranda può alterare il decoro architettonico dell’edificio; il condominio può esercitare l’azione di manutenzione (di cui all’art. 1170 c.c.) per eliminare la suddetta turbativa. Si può trasformare il balcone in veranda, senza chiedere l’autorizzazione agli altri condomini se ciò non comporta inconvenienti igienici ed estetici per il fabbricato. Per sottoporre le vostre domande all’Amministratore potete scrivere a L’Occhio parlante - Via Catania n. 1, 74100 Taranto; telefonare o inviare un fax al numero 0997362759; mandare una e-mail a [email protected]. La redazione si riserva di pubblicare le richieste pervenute in base alla disponibilità dello spazio. L’OCCHIO PARLANTE risponde alle vostre domande TARANTO - Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759 - [email protected] PULI - EDIL s.r.l. Rigenerazione cartucce per stampanti laser Refil cartucce ink-jet Nastri per stampanti ad impatto Pulizie Civili e Industriali Manutenzione Giardini Statte (TA) Corso Vittorio Emanuele,107 - Tel./Fax 0994744255 Cortesia e competenza al vostro servizio 74100 TARANTO Via Mezzetti, 21 - Tel. 3394778242 ASCENSORI MONTACARICHI SCALE MOBILI INSTALLAZIONE RIPARAZIONE MANUTENZIONE www.edilalfieri.too.it IMPIANTI ELETTRICI CIVILI ED INDUSTRIALI TARANTO Vico S. 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Nominati quali nuovi Assessori: Ciro Alabrese, Roberto De Gregorio e Maria Lenti. Con apposito decreto, inoltre, riconfermato alla carica di Vicesindaco Francesco Donatelli. Agli otto Assessori sono attribuite le seguenti deleghe: - Francesco Donatelli: Urbanistica ed Assetto del Territorio, Lavori Pubblici; Manutenzioni. - Antonio Maglie: Organi Istituzionali, Servizi Demografici; Personale, Contenzioso, Polizia Municipale; Protezione Civile. - Donato Mancusi: Attività Produttive, Fiere e Mercati; Trasporti, Servizi Informatici. - Maria Patruno: Pubblica Istruzione, Cultura e Spettacoli, Progetti Speciali, Relazioni Esterne. - Alfredo Traversa: Bilancio; Tributi, Servizi Finanziari, Fiscali e Previdenziali, Consulte; Stagione Teatrale (TPP). - Ciro Alabrese: Agricoltura, Ecologia ed Ambiente, Protezione Animali, Verde Pubblico. - Maria Lenti: Servizi Sociali, Associazionismo e volontariato. - Roberto De Gregorio: Gestioni Dirette, Turismo, Sport e tempo libero, Arredo urbano. In Consiglio Comunale, al posto di Ciro Alabrese, subentra il primo dei non eletti nella Lista dei Democratici di Sinistra, Eligio Urselli. TARANTO Galleria Comunale del Castello Aragonese... dal 30 Ottobre all’8 Novembre (tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 12,30 e dalle 18,00 alle 20,00) una mostra antologica di un’artista di origine romana, ma pugliese di adozione: Lydia Lanave (foto sopra l’opera Puglia: muretti a secco, 1998, olio su tela, cm 80x80). Patrocinio della Provincia di Taranto e del Comune di Taranto. MOTTOLA GROTTAGLIE Fornire ai contribuenti informazione ed assistenza in loco anche di sabato e domenica, semplificare gli adempimenti tributari, diffondere la conoscenza dei servizi offerti e promuovere un rapporto più diretto e collaborativo con i cittadini: con tali finalità di intenti, l’Amministrazione Comunale di Mottola e l’Agenzia delle Entrate hanno predisposto un vero e proprio ufficio mobile, che porterà “il fisco tra la gente”. Dal 24 ottobre, in piazza XX Settembre dalle ore 16 alle ore 22, attive due postazioni dotate di terminali, che consentono in via del tutto sperimentale di fornire ai cittadini richiedenti informazioni ed assistenza on line circa le sanatorie fiscali, l’apertura, le variazioni o la cessazione delle partite I.V.A., le dichiarazioni fiscali, l’apertura o la chiusura dei conti fiscali, le istanze di rimborso, la compilazione dell’IRPEF, IRPEG o IRAP, le cartelle esattoriali, l’inoltro delle richieste di rilascio dei codici fiscali in originale o duplicato, l’imposta di bollo e le tasse automobilistiche. Progetti didattici integrati per un’attività scolastica all’avanguardia. Così Grottaglie saluta l’avvio dei laboratori varati in sinergia dall’Amministrazione Comunale con le scuole cittadine. Una serie di iniziative mirate a promuovere attività collaterali al normale iter d’apprendimento. Obiettivo è quello d’integrare la già ricca offerta formativa delle singole scuole, con un programma che apra nuovi e diversi orizzonti agli alunni. Questi i progetti: Nuoto in Cartella (Scuola dell’Infanzia). L’idea è partita due anni fa dal 3° Circolo Didattico. Inizialmente era riservata ad un gruppo limitato di bambini. L’Amministrazione Comunale intende ora allargarlo a tutte le scuole dell’infanzia della città, per offrire a tutti i piccoli alunni la possibilità si svolgere uno sport sano e completo utilizzando l’acqua: elemento naturale che unisce il divertimento e lo sport alla psicomotricità per raggiungere l’obiettivo di una crescita armonica. Orto Biologico (Scuole Elementari). Il Progetto di educazione ambientale ed alimentare è promosso in collaborazione con la Cooperativa Melangolo. Ha, quale obiettivo, quello di promuovere una coscienza verde anche nei piccoli giardini. Agli alunni sarà presentato il ciclo biologico della natura, ma avranno anche la possibilità di essere parte attiva, curando il giardino della scuola e seminando nuove piante. In chiusura ci sarà una mostra che ripercorre l’intero progetto. Isolette Ecologiche (Scuole Elementari e Scuole Medie). All’interno delle scuole saranno distribuiti contenitori colorati per la raccolta differenziata. Periodicamente i rifiuti saranno raccolti dalla Serveco e pesati, a fine anno sarà premiata la classe più riciclona. Teatro (Scuole Elementari e Scuole Medie). In collaborazione con il Crest saranno realizzati laboratori teatrali personalizzati per le varie scuole. In programma, anche rappresentazioni con alcune fra le più importanti compagnie del Teatro per Ragazzi. Inoltre, le tre scuole medie – ed è la novità di quest’anno – si sono associate per dar vita ad un unico grande gruppo teatrale che, sviluppando il tema della stagione (un progetto multiculturale che parte dalle diversità per approdare alla tolleranza), porterà sulla scena i giovani attori grottagliesi. ASSINDUSTRIA MARTINA FRANCA E’ attivo anche presso l’Associazione Industriali di Taranto lo Sportello Sociale facente capo al progetto Iris (Incubazione e Ricerca per le Imprese Sociali) che rientra nell’Iniziativa Comunitaria Equal, volta a promuovere la nascita di Piccole e Medie Imprese Sociali sul territorio e il consolidamento di quelle già esistenti. Fra i partner dell’iniziativa c’è il Gruppo Giovani Industriali dell’Assindustria. Responsabile dello sportello, aperto i lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.30 alle 12.30 ed i martedì e giovedì dalle 15 alle 18, è la signora Rita Rubbino. Il recapito telefonico è 0997345305. E-mail: [email protected]. 18 Ottobre 2003, Sala della Biblioteca del Palazzo Ducale. Sessione speciale del Premio Ignazio Ciaia, premio in libri, dedicato al Moica regionale e nazionale. La Presidente nazionale Tina Leonzi e la Presidente regionale Rita Scarcella Blasi sono state insignite del Premio Testimonianza con due medaglie d’oro, quale segno di riconoscimento per il loro impegno, forte ed incisivo, volto a tutelare i diritti civili delle casalinghe a livello intercontinenatale, affinchè diventassero protagoniste e responsabili della storia contemporanea. FRANCAVILLA FONTANA (BR) 30 Ottobre 2003, Cinema Teatro Italia. Ventunesima edizione di Miss Andromeda 2003, organizzata dal Club Andromeda con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana. Grande spettacolo con l’organizzazione di Vincenzo Tomaselli, la regia di Vincenzo Sardiello e le magnifiche acconciature curate da Alex Salicandro, Annamaria Saracino e Franco Nardelli. GINOSA Dopo la realizzazione dell’area pic-nic di Marina di Ginosa, intervento finalizzato al recupero di un’area pinetata che per circa trentanni è stata ricettacolo di rifiuti di ogni genere l’operato dell’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente del Comune di Ginosa procede negli interventi di recupero e valorizzazione degli ambienti naturali del territorio comunale con l’inaugurazione di una nuova area verde in località “Palombaro”. Con un progetto finalizzato al recupero ed alla valorizzazione l’area è stata attrezzata con staccionata in paletti di castagno, panche, tavoli e bacheche informative. Domenica 19 Ottobre 2003 si è svolta una Giornata Ecologica, all’insegna dello Sport e della Natura, con ciclopasseggiata per le vie del Borgo antico di Ginosa che si è conclusa in località “Palombaro” dove, alla presenza del Sindaco Luigi Montanaro, dell’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Francesco Sozio, dell’Assessore Regionale Pietro Lospinuso, del Consigliere Comunale Giuseppe Cazzetta, del Club Genusia Bike e di numerosi cittadini si è svolta la cerimonia di inaugurazione della nuova area verde. 14 L’Occhio parlante E se nel 2004 “andassimo” in edicola? si oppure no... perchè? fax 0997362759 e-mail: [email protected] L'Oroscopo ARIETE (21 marzo - 20 aprile) LEONE Massima disponibilità nei rapporti. Momento magico per la vita sentimentale: l’intesa si infiamma. Nel lavoro esprimersi al meglio: gettare le basi di un imminente successo. TORO (21 aprile - 20 maggio) VERGINE Essere elastici nelle idee. Nal lavoro fare leva sulla forza di volontà. Ponderare le decisioni. Pianificare le spese. Viaggi piacevoli. In amore non ingigantire un ostacolo. GEMELLI (21 maggio - 21 giugno) Via libera alle intuizioni. Favorita la creatività: situazioni nuove aiutano l’espressione. Tatto e calore col partner. Con gli altri essere anticonformisti e imprevedibili. CANCRO (22 giugno - 22 luglio) Vivacità mentale e apertura verso nuovi orizzonti lavorativi. Incassi inattesi. Con il partner essere se stessi con la massima spontaneità. Lo spirito pratico fa superare un ostacolo. BILANCIA (23 luglio - 23 agosto) di Picius SAGITTARIO (23 novembre - 21 dicembre) Stimoli straordinari per liberarsi dai condizionamenti. Esprimersi liberamente. Fortuna per chi contatta ambienti nuovi. Occasioni di svago: il morale va alle stelle. Creatività: agire con estro e coraggio. Espansione felice negli affetti. Novità bellissime per chi cerca, conferme appaganti per chi ha già trovato. Diplomazia in un attrito familiare. (24 agosto - 22 settembre) CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio) Stimoli ad allargare le conoscenze e soddisfare interessi nuovi. Pensare positivo: si realizzerà un progetto. Nel lavoro una trattativa procede al meglio. Messaggi da decifrare, in amore. Dare battaglia ed essere determinati nelle scelte. Essere vincenti nelle cose pratiche. Soluzioni vicine nella professione. Vivere con più intensa partecipazione il dialogo amoroso. (23 settembre - 22 ottobre) ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio) Coerenza negli scambi interpersonali: franchezza e spontaneità spianano la via alla comunicazione. Il lavoro è impegnativo e gratificante. Intensità in amore. Un po’di moto. Cercare più vivacità in amore. Voglia di dialogo intenso e spumeggiante. Nuove responsabilità nella professione. Più diplomazia. Massima tolleranza in famiglia. SCORPIONE (23 ottobre - 22 novembre) Saper cogliere le sfumature aiuta a fare le scelte vincenti. In famiglia chiarire le proprie intenzioni. Difendere gli spazi personali. Dialogo aperto in amore. PESCI (20 febbraio - 20 marzo) Affrontare i problemi pratici uno alla volta. La propria mediazione risolve un contrasto familiare. Situazione movimentata e stimolante nei sentimenti. Svago per rigenerarsi. APERTO LA DOMENICA MATTINA ai propri clienti 1.000 MQ DI ESPOSIZIONE MOBILI D’EPOCA E MODERNI ELETTRODOMESTICI ARTICOLI DA REGALO TV COLOR E HI-FI OGGETTISTICA E LIBRI ARTICOLI SPORTIVI ABBIGLIAMENTO TELEFONIA E STRUMENTI MUSICALI dei S gni TARANTO - Via C. Battisti, 5700 - S.s. Taranto S. Giorgio Jonico - Tel. 0997797175 Fax 0997798179 L’AGE D’OR con recupero e consegna gratuita Assistenza e restauro e Mobili in Arte Povera Selezione di Antiquariato ...e a 50 metri di ottimi affari la garanzia Per chi compra la vetrina ideale Per chi vende il Mercatin l’usato di qualità