La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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Sommario
La Goccia n. 12 - 16 giugno 2007
Il voto di Taranto
Riceviamo e...
Da Ginos a Reggio Emilia
di Mineo-Costantino
di AC
pag 4
pag. 21
pag 36
La valanga Stefàno…
L’asilo Perrone...
Concerto Carducci...
di Adele Carrera
di Filomena Parisi
pag. 22
pag 37
Il bello del dialetto
L’opinione del tecnico
di Stefano Giove
Questo periodico
è associato alla
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Periodica Italiana
DEL 15 MAGGIO 1992
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A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
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ROBERTO MUSCOLINO
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DON FRANCO CONTE
GIANLUCA CATUCCI
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FRANCO ROMANO
M. CARMELA RIBECCO
MARILENA SURDO
MAFLO
PAOLO COSTANTINO
LUCIANO MINEO
CIRIACA CORETTI
GIOVANNI BRACCIODIETA
RINO PUNZI
PIETRO VIZZIELI
RAFFAELE FANELLI
ANTONIO VIZZIELLI
FILOMENA PARISI
TOMMASO FRANCAVILLA
PIETRO LOSPINUSO
FOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
MAURIZIO FALIVENE
STAMPA
FALIGRAPH
di Salvatore Rizzo
pag 5
CIG alla Natuzzi…
di Esseggi
pag 6
di Flora Lomagistro
pag 24
Noi e il Fisco
di Mario D’Alconzo
pag 6
Le favole di grim
di Grim
pag 7
Versus di From
di From
pag 7
Notizie flash
di Giulio Pinto
pagg 8/9
Dialoghi…
di Palma Martino
pagg. 10/11
A proposito di…
di Antonio Vizzielli
pag 11
40 anni di Bcc
di Stefano Giove
pag 12 -13 e 14
Riceviamo e…
di Costantino-Lospinuso
pag 17
2º Raduno...
di Gianluca Catucci
pagg. 18/19
Chusura del CAA
di Tommaso Francavilla
pag 19
Jellicle cats
di Rosamaria Busto
pag 20/21
Energia e tanti…
di Ciriaca Coretti
pag 25
Voglia di fare…
di Ciriaca Coretti
pag 26
Passeggiata per la vita
di Rosamaria Busto
pag 27
Il vocabolario di Dio
di Don Franco Conte
pag 28
Home Page
di Roberto Muscolino
pag 29
Una scuola a misura…
di Rosamaria Busto
pag 30
La memoria ritrovata
di Raffaele Fanelli
pag 38
Don Chisciotte
di Vincenzo Cantore
pag 39
La pagina dei lettori...
di AA VV
pag 41
Oratorio…
di Pietro Vizzielli
pag. 42
Signum fa il bis
di Rosamaria Busto
pag. 42
Sport e turismo
di Rino Punzi
pag 43
Ginosa impresa super
di Domenico Ranaldo
pag. 43
Ginosa 10 e lode…
di Domenico Ranaldo
pagg. 45/46
di Maflo
pag 31
Scuola San Bosco…
di Adele Carrera
pag 31
Oltre al merito
di Palma Martino
pag 32
Bracciodieta lascia…
di Giovanni Bracciodieta
pag 45
Grazie maestra…
lettera firmata
pag 46
Padre Luigi…
di Luigi Cremis
pag 35
Le Rondinelle…
di Adele Carrera
pag 36
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 18.00 del 13 giugno 2007
4
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
Il voto di Taranto:
per chi suona la campana
Il voto per l’elezione del sindaco di Taranto è, sicuramente, uno dei
risultati che meritano una particolare valutazione per i tanti significati che
esso contiene.
La prima valutazione riguarda le dimensioni della vittoria di Ezio Stefàno. Oltre il 76% lo ha scelto invece del Presidente della Provincia di
Taranto Gianni Florido. Proprio le dimensioni del divario tra i due candidati del centro sinistra pongono un problema serio, circa la credibilità dei
gruppi dirigenti provinciali di Diesse e Margherita. Il candidato che essi
ritenevano “l’unico possibile”, la candidatura “forte e autorevole” che “non
poteva passare” attraverso il vaglio delle primarie, ha subito due sconfitte
inappellabili. Si badi bene che Florido già al primo turno aveva preso 7
punti percentuali in meno delle liste che lo sostenevano; al ballottaggio,
nonostante le dichiarazioni di sostegno della quasi totalità degli altri candidati sindaci, si è visto assottigliare il proprio consenso di ben 5mila voti,
a fronte di un aumento dei consensi per Stefàno di oltre 21mila voti.
Insomma, mai verdetto fu tanto più esplicito. Questo dimostra l’abisso
che separa i gruppi dirigenti dei Diesse e della Margherita dalla volontà
popolare. Bisogna riconoscere che, senza la testardaggine di Voccoli
& C., probabilmente, adesso ci saremmo trovati a discutere ancora del
citismo tarantino.
L’altra valutazione è: sbaglia chi crede che a Taranto abbia vinto la
sinistra radicale. SDS, Lista Stefàno, Udeur (che non rappresentano la
sinistra radicale) sono le liste che hanno conseguito il più significativo
risultato elettorale. Invece, proprio la sinistra radicale (Rc, PdCI, Verdi)
ha soltanto confermato i risultati delle precedenti elezioni. Quindi, il voto
tarantino, sebbene si configuri come un voto controtendenza, rispetto
all’andamento nazionale, che ha visto una affermazione del centro destra,
deve essere letto per quello che è: un voto che chiede discontinuità, rispetto al passato e che ha trovato in Stefàno l’uomo che meglio rappresenta
questa aspirazione cittadina.
Qualcuno ha detto che a Taranto ha vinto il sogno. È, a mio giudizio,
lo stesso sogno che caratterizzò la vittoria di Vendola alle regionali, due
anni fa. Gli analisti politici si sono lasciati sfuggire un dato importante di
questa tornata elettorale: la Puglia è l’unica regione dove il centro sinistra
ha conquistato più consensi rispetto al passato e, in questo quadro, un
ruolo importante lo ha svolto proprio la provincia di Taranto. Sebbene le
amministrazioni precedenti, in provincia, siano state tutte riconfermate,
come non valutare con attenzione il dato di Martina Franca e Castellaneta?
Il centro destra, pur vincendo, mostra evidenti sintomi di difficoltà.
Si tratta solo d’un caso? Oppure siamo di fronte ad un laboratorio che,
proprio nella città bimare, ha trovato l’humus adatto per far germogliare
una nuova pianta politica? Ovviamente è troppo presto per dirlo. I problemi che deve affrontare Stefàno sono di dimensioni titaniche e, sono
convinto, non mancheranno momenti difficili.
Proprio le difficoltà tarantine sono il banco di prova per tutta la classe
politica ionica.
Chi pensa di fare proprio il beffardo detto: “hai voluto la bicicletta, pedala!”, sbaglia di grosso perché un eventuale fallimento di Stefàno aprirà le
porte al citismo . Non certamente alla parte “riformista” del centrosinistra
e tantomeno al centrodestra.
La crisi di Taranto si inserisce in un contesto nazionale, per certi versi,
simile a quello del 1992 che portò alla fine della Prima Repubblica. I segni
di questa crisi sono evidenti e le aule parlamentari sono divenute il luogo
dove meglio si percepisce questa situazione. Credo che quanto scritto
dall’ambasciatore Sergio Romano, sul Corriere della Sera di domenica 10
giugno sia molto eloquente: «…Quindici anni dopo gli scandali di Tangentopoli scopriamo che questa classe dirigente sta facendo esattamente il
contrario di ciò che dovrebbe fare. Anziché lavorare al governo del Paese
e alla riforma dello Stato occupa il potere come un territorio conquistato e
sta elargendo a se stessa, come certi ecclesiastici alla vigilia della Riforma,
l’editoriale
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sinecure, prebende, manomorte e vitalizi. Anziché
suscitare rispetto per le istituzioni e incarnare la
dignità della cosa pubblica, preferisce la piazza o
gli studi televisivi al Parlamento. E quando decide
di partecipare a una seduta, tratta l’Aula come un
chiassoso refettorio scolastico. Certe esibizioni
parlamentari degli scorsi giorni dimostrano che
parecchi politici hanno ormai perduto il senso
della realtà e non capiscono quali sentimenti
stiano suscitando nella società italiana.
Danno la sensazione di pensare che la politica
sia rissa, alterco, scambio d’ingiurie o, più semplicemente, dichiarazioni irresponsabili e irriflessive,
rilasciate a caldo di fronte a un microfono per segnare un punto contro l’avversario del momento.
Si battono per la conquista o la conservazione
del potere, e non si rendono conto che stanno
perdendo il Paese.»
Se il libro più venduto, oggi, in Italia é “La casta” di Gian Antonio Stella, una ragione deve pur
esserci.
E, per rimanere in ambito librario parafrasando il
titolo del capolavoro “Per chi suona la campana”,
spero che i nostri politici lo abbiano capito che “la
campana” sta suonando per loro.
Stefano Giove
cronaca
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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La valanga Stefàno travolge Florido: 3 tarantini
su 4 lo hanno scelto Sindaco della città bimare
«Grazie agli elettori di destra, di centro,
di sinistra. Grazie agli elettori che senza
nessuna appartenenza si sono recati
al seggio per rispettare un dovere, cioè
quello di andare a votare e di esercitare un diritto, ossia quello di andare a
votare.
Grazie agli amici e a tutti coloro che
in questi lunghi mesi di grande impegno
hanno fatto conoscere a tutti i tarantini il
nostro programma e il nostro progetto,
che è rispetto delle regole, rispetto della
legge morale, rispetto della legge etica e
partecipazione. È vinto colui che smette
di combattere. Io invece devo dire che
abbiamo combattuto fino in fondo. Quindi
non ci sono né vinti né vincitori. C’è uno
che è arrivato primo e uno che è arrivato
secondo. Quelli che noi vinceremo, sono
i problemi della città. Tutti quanti insieme!».
Questo è il primo messaggio che il
grande vincitore del ballottaggio, Ezio
Stefàno, ha lanciato alla città. Era nell’aria che il noto pediatra tarantino, fosse
in cima alla stima, al rispetto e alla gratitudine degli elettori della città bimare.
Ma nessuno si sarebbe mai aspettato
che il rappresentante del centro-sinistra
radicale raggiungesse un così alto indice
di gradimento.
Il suo distacco da Florido è stato note-
vole. A lui sono giunte le congratulazioni
e gli auguri da parte, non soltanto dei
leader di partiti che facevano parte della
coalizione che lo ha sostenuto, ma
anche degli avversari politici di
centro-destra che, in verità, hanno
sempre e comunque riconosciuto
l’onestà intellettuale, l’integerrimità
e la correttezza dei comportamenti.
La festa della vittoria di Ezio Stefàno e, quindi, di tutti i partiti dell’area
radicale del centro-sinistra, si è
svolta in piazza della Vittoria a Taranto, davanti ad un’immensa folla
plaudente.
Tanta gioia, tanta speranza. Una
enorme torta «l’unica che possiamo
dividerci» ha detto il sindaco neo eletto,
pensando evidentemente alle tante torte
infarcite di poltrone, posti di governo e
sottogoverno, che, purtroppo, tradizionalmente, vengono ripartite all’indomani
delle vittorie elettorali.
Il compito del neo eletto sindaco di
Taranto non sarà facile, dopo 15 mesi di
commissariamento in presenza di un dissesto finanziario che non ha precedenti,
da dove incomincerà il suo lavoro?
La risposta di Stefàno è «qui»: In questa città ci sono delle energie inesauribili.
C’è tanta gente preparata, capace, che
ha voglia di cambiare, voglia di fare il
proprio dovere, che ha voglia di decidere
il futuro di questa città. Abbiamo tante
ricchezze, le abbiamo illustrate durante
la campagna elettorale, abbiamo il porto,
abbiamo l’Arsenale Militare, abbiamo il
nostro patrimonio archeologico.
Abbiamo, soprattutto, i tarantini. E noi
dobbiamo valorizzare questo. Dobbiamo
riavere l’orgoglio di essere tarantini, di
amare la nostra città. Indubbiamente c’è
stata una sorta di sfiducia dei cittadini
nei confronti dei partiti e delle Istituzioni.
Secondo il neo sindaco, la frattura fra
le due parti si verifica quando i cittadini
non vengono per niente ascoltati, non
vengono consultati. «È chiaro che poi
i cittadini non partecipano».
«Questa volta - afferma Stefàno - noi
ci siamo appellati ai loro sentimenti,
alla loro intelligenza, al loro cuore.
Abbiamo detto: “decidiamo insieme il
futuro di questa città”. I cittadini hanno
riposto in massa e, come si è visto, i
risultati sono stati brillanti».
Uno dei nostri colleghi giornalisti ha
chiesto al sindaco (che com’è noto è
uno dei medici più apprezzati della nostra città) “Quali saranno i tempi della
terapia?”.
«Esiste un a terapia sintomatica
che è immediata, per combattere i
sintomi ed una terapia eziologica che
combatte le cause. Noi daremo una
terapia sintomatica per dare risposte
immediate ed una terapia eziologica,
cioè combatteremo i problemi di questa
città.»
Sinceramente, ci... commuove l’ottimismo del dottor Stefàno. E da buoni
cittadini, ancorché operatori dell’informazione, con alle spalle una notevole
esperienza professionale, auguriamo
a Stefàno di realizzare il suo grande
sogno; quello, cioè, di fare uscire Taranto dal baratro in cui è miseramente
caduta.
Gli auguriamo soprattutto che a lui
non venga a mancare la preziosa collaborazione delle forze politiche che lo
hanno sostenuto e quella “opposizione” “costruttiva” più volte promessa da
parte della coalizione di centro-destra,
senza la quale diventa davvero più
arduo il cammino che coloro i quali
andranno a sedere sugli scranni del
palazzo di città dovranno compiere
per cancellare la pagina più nera della
storia di Taranto.
Salvatore Rizzo
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
Cassa integrazione per i
lavoratori della Natuzzi
Lo scorso 8 giugno, presso la sede della Confindustria di Taranto
è stato siglato, tra la Natuzzi Spa e le rappresentanze sindacali
dei FENEAL/UIL - FILCA/CISL - FILLEA/CGIL e le RSU degli stagilimenti di Ginosa e Laterza, l’atto che consente di «esperire la
procedura sindacale dell’art. 5 della legge n. 164/1975.
Nel suddetto incontro la Società ha fatto presente che «a
causa della temporanea carenza di commesse di lavoro, dovuta
alla sfavorevole congiuntura mondiale ed alla persistente situazione di crisi del settore arredamento, si vede costretta, suo malgrado, a fare ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria…»
I lavoratori interessati e le modalità di messa in CIG, secondo quanto riportato nel verbale di accordo sono i seguenti:
«n. 297 lavoratori operanti presso il sito produttivo di Laterza
taglio centralizzato. Alle predette unità, a decorrere dal 30 luglio
2007, fatte salve eventuali modifiche o impedimenti, si aggiungeranno presso il sito di Laterza taglio centralizzato ulteriori n. 49
unità lavorative provenienti dagli stabilimenti di Matera Iesce e
Matera Iesce taglio automatico, per effetto dell’avanzamento del
piano di riorganizzazione aziendale attualmente in atto; n. 54 unità opreanti presso il sito produttivo di Laterza magazzini Generali;
n. 430 unità operanti presso il sito di Ginosa; per n. 430 unità
lavorative complessive, lavoratori ad orario unico ridotto di n. 25
ore settimanali, a decorrere da mercoledì 13 giugno 2007 sino al
29 settembre 2007, per n. 13 settimane complessive (fatto salvo
il periodo di chiusura collettiva per ferie, fissato dal 30 luglio 2007
al 17 agosto 2007)».
Come si vede la crisi del settore ha creato gravi difficoltà per i lavoratori della Natuzzi. Speriamo che si tratti solo di un
evento temporaneo.
Esseggi
cronaca
Noi e il Fisco
Ancora bloccati gli
incentivi alle imprese
Non è stato ancora dato il via libera da parte
della Commissione U.E. alla carta degli aiuti a finalità
regionale, che dovrebbe consentire di rendere operative le misure 2007-2013.
Il Governo Italiano, sia pure con ritardo, ha avviato la procedura soltanto il 30 marzo 2007. Intoppi
burocratici e di merito hanno impedito fino ad oggi di
concedere la preventiva autorizzazione. Tale situazione si ripercuote negativamente sulle imprese che, in
ordine ai nuovi investimenti ed alle nuove iniziative, non
possono fare affidamento agli aiuti dello Stato. Soprattutto nelle aree svantaggiate si avverte maggiormente
l’assenza degli strumenti necessari per le agevolazioni
previste nella legislazione nazionale ma non operative
per la mancanza dell’autorizzazione della commissione
europea. Sono numerose le misure incentivanti che, di
fatto, rimangono congelate in attesa della approvazione della carta degli aiuti.
Agevolazioni legge 488/92:
trattasi degli incentivi alle attività produttive nelle aree
svantaggiate.
Contratti di programma:
sono le agevolazioni previste dalla legge 662/1996
Credito d’imposta per nuovi investimenti: è la
misura agevolativa più attesa dalle imprese, prevista
dalla legge finanziaria 296/2006.
Imprenditoria femminile: trattasi delle agevolazioni previste dalla legge 215/92 in favore delle iniziative imprenditoriali da parte delle imprese a prevalenza
femminile.
Rimangono anche congelate tutte le misure
agevolative di ambito regionale, tra cui quelle relative
all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità.
L’intoppo amministrativo rilevato presso la
commissione europea danneggia in modo particolare
le regioni del mezzogiorno dell’Obiettivo Convergenza
(Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata).
In queste aree le nuove iniziative imprenditoriali, al momento, non possono fare affidamento sugli
aiuti dello Stato, né possono essere avviate sul piano
formale, stante la decadenza della documentazione
contabile messa in atto prima del varo delle misure
agevolative.
Dott. Mario D’Alconzo
scherzi a parte
VERSUS
di from
Ascesa
Sale
il Cavaliere
al Quirinale,
senza Casini,
con Fini
palafreniere
indefesso
e l’Umberto
coperto
(chiede
elezioni
adesso).
Istituzioni
in crisi,
è la tesi.
Su per il Colle,
ride
il cavallo.
Taranto
Ballottaggio
a due sinistre,
elogio
kafkiano:
nel pozzo
i riformisti,
vince Stefàno.
In Carrozzo.
Italia
In generale,
paese Speciale.
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
Le favole di Grim
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Il popolo che imparò a contare
C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo, fra le tante mancanze che
in quel posto si contavano, s’annoverava anche quella del non saper contare. E, per contare
non s’intenda il saper far di conto puro e semplice m’anche quello di saper dire la propria
quando il caso e le circostanze ne abbisognavano.
Su quella mancanza popolare s’adagiavano le fortune di ricchi, furbastri, millantatori e di
tant’altri che ne potevano trarre tornaconto.
S’annichilì il paese quando venne a sapere di quello ch’era accaduto a poche leghe di
distanza in quel ch’era soprannominato il regno De’Due Mari.
Anche lì, un popolo che non sapeva contare, per lustri e lustri aveva malamente fatto i
conti e chiamato a comandar nel regno re, regine, granduchi e cortigiani che gli unici conti
ch’eran buoni di fare erano quelli delle proprie tasche.
Era costato caro ai malfidati sudditi quel non saper contare, dacché una regina (che di
bello aveva soltanto lo scilinguagnolo) li aveva ridotti tutti in miseria.
Or, riprendersi il maltolto non era impresa facile ed una era la necessità incombente:
imparare a contare... in tutti i modi.
Quando s’aprì la campagna d’arruolamento degli eserciti che s’avevano a sfidare per riconquistare il trono, i granmarescialli, reclutate le truppe, fecero sapere che toccava a loro (e a
lor soltanto) designarne i condottieri; il popolo, ormai in allerta e memore dello sbaglio del
passato, d’aver lasciato mano libera ai granmarescailli, fece sapere che, avendo imparato a
contare, voleva esso stesso dire chi doveva essere il condottiero che doveva guidare l’esercito
schierato a sinistra del campo di battaglia.
Un vero e proprio terremoto si scatenò fra i di essi granmarescialli!
«Come osa il popolo ingrato, discutere il florido condottiero che abbiam scelto?!» Urlava
furente (e già nico) il rosso granmaresciallo.
Di contro, gli veniva risposto: «Un medico! Un medico! Ci vuole per curare i mali del nostro
regno!!»
Ma, tira e molla, la corda si spezzò e, a sinistra del campo, il giorno del duello, si videro
schierati due eserciti. Uno guidato dal florido cavaliere, l’altro da un medico e il popolo contento gridava dagli spalti: «Il medico! Il medico! È quello che ci vuole per curare i mali che
abbiamo, piccoli e grandi, in questo reame!»
La battaglia fu di quelle come mai se n’erano combattute. Durante lo scontro le truppe del
florido cavaliere caddero giù come birilli e dalla parte del medico curatore non si vide un sol
ferito in campo. Prima di sera, tutto era deciso. Il florido cavaliere, sonoramente sconfitto,
non poté che cedere le armi e riceverne onore dal suo avversario che, cavallerescamente, lo
invitò a palazzo.
Nella fureria i granmarescialli scalpitavano come cavalli impazziti. Il loro conti non erano
tornati e questo voleva dire che, dall’indomani, non avrebbero più potuto contare al posto
d’altri.
Tra il popolo, nelle piazze del regno De’ Due Mari, la festa fu grande: un po’ di sacrificio per
imparare a contare era ben valso la pena di farlo dacché, finalmente, il re vincitore avrebbe
fatto unicamente i conti per risollevar le tasche dei poveri
derelitti.
A Occhiocitrullo l’eco delle gesta dei festanti contatori
era giunto assai presto e anche lì il popolo e le piccole
truppe, che nel passato avevano combattuto alla sinistra
del campo del duello, s’incominciarono a chiedere semmai
anche loro non dovessero imparare a contare e fu proprio
dalle fila della vispa Teresa che la conta prese il via. E
subito si stabilì che due più due fanno tre (ma è uguale
a due!) e due più uno fanno tre (ma è sempre uguale a
due!); soltanto uno fa uguale a uno!.. e dal quel conto
tirarono il risultato...
Morale della favola: se il paese vuoi salvare impara subito
a contare!
8
cronaca
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Aseco: visita guidata di studenti superiori
Alcune settimane fa, gli studenti
del 4° anno dell’Istituto Professionale di
Stato per i servizi commerciali e turistici
“F.S. Nitti” di Taranto, guidati da due docenti
tà sia localizzata in un contesto prevalentemente agricolo, gli studenti
hanno potuto verificare, visitando
gli impianti, la validità del processo
produttivo a basso impatto ambientale. Nel corso della visita guidata il
- tutor interni, hanno visitato, nell’ambito di
un progetto di professionalizzazione, l’impianto di compostaggio Aseco, in contrada Lama di Pozzo. Il progetto denominato
“Piccole e Medie imprese”, finanziato dalla
Comunità Europea, prevedendo la valutazione di un intero sistema aziendale: dall’organizzazione, al processo produttivo,
al marketing, all’impatto ambientale, ha
individuato”il sistema aziendale” Aseco,
per la completezza e la peculiarità degli
aspetti da valutare. Nonostante la socie-
personale dell’azienda ginosina ha
offerto la completa disponibilità alla
realizzazione di ulteriori progetti o
stage formativi, partecipando l’interesse della Rai che nell’ambito della
programmazione televisiva regionale, intende effettuare un servizio sull’azienda. I commenti raccolti tra gli
studenti al termine della visita sono
stati molto positivi ed alcuni hanno
sottolineato l’unicità e la complessità
del sistema aziendale Aseco.
*****
Traversine ferroviarie: si continua a
lavorare
Nonostante gli accordi e gli impegni sottoscritti con l’amministrazione
comunale, continua con intensità il
lavoro di smaltimento delle traversine
ferroviarie depositate “impunemente” sul piazzale antistante la stazione
ferroviaria di Marina di Ginosa. Il 30
maggio era stato indicato come data in
cui sarebbero state interrotte le lavorazioni; una visita odierna ha evidenziato
che le lavorazioni proseguono secondo
il calendario previsto. Nessun comunicato sembra sia stato emesso dalle
Ferrovie per giustificare tale comportamento a dir poco “inqualificabile”. Un
gruppo di turisti ci ha chiesto notizie
sulla lavorazione e quanto durerà. Una
risposta che con molta pacatezza e
determinazione passiamo ai responsabili amministrativi del settore. Non è
certo una bella fotografia turistica quella scattata durante l’uscita dei grossi tir
sul piazzale della stazione transennato
e parzialmente demolito dal loro transito.
*****
Strada rurale dissestata
Nei giorni scorsi un cittadino ci
ha segnalato lo stato di abbandono in
cui si trovano diverse strade comunali
ed in particolare quella posta in prossimità del ponticello della strada rurale
Palombaro . Il fondo stradale è inesistente ed il transito veicolare è molto
disagevole ed in molti tratti non consente addirittura il raggiungimento delle numerose abitazioni presenti ai margini della strada. Il signor Vittorio Parisi, uno dei proprietari, ci ha sottolineato
che lo stato di abbandono della strada
è stato partecipato all’amministrazione
comunale ed all’ufficio tecnico già del
lontano febbraio 2005 , non ricevendo
alcuna risposta sui tempi di ripristino
della sede stradale . Fortunatamente
sinora nessuno ha subito danni a causa del fondo stradale dissestato: ma
quanto durerà?
*****
cronaca
Ritrovato un esemplare di pastore tedesco
L’Anpa, sezione di Ginosa, comunica che è’ stato rinvenuto, all’ingresso del canile comunale,in contrada
Murge, un esemplare di pastore tedesco, dell’età di quattro, cinque anni, in possesso di microchip identificativo n.
985100006792267. Il comunicato precisa che il ritrovamento è stato comunicato alla Caserma dei Carabinieri
ed all’ Asl TA, in cui è depositata la banca dati dei cani
microchippati di Puglia che consentirà di risalire al proprietario dell’animale. E’ sottolineato altresì che la mancata denuncia di smarrimento del proprietario, equivale, ai
sensi della vigente legislazione ad “abbandono e maltrattamenti” con emissione, da parte degli organi preposti, di
una multa salatissima e condanna penale.
*****
Continua l’indagine sui cantieri edili
Sembra proseguire l’attività investigativa avviata dalla stazione dei carabinieri nelle scorse settimane e
che ha portato al sequestro di un edificio in costruzione
in contrada Bandiera. Le motivazioni che sembrano giustificare l’indagine vanno ricercate nel presunto raggiro di
una norma che consente, nella zona Pip, l’edificazione di
opifici che una volta ultimati appaiono edifici residenziali.
L’attività degli uomini dell’Arma prosegue con riserbo e
nonostante non ci sia alcuna comunicazione ufficiale, essa potrebbe interessare altri edifici.
*****
Gli astici e la civiltà degli uomini
Oggi, nei ristoranti, soprattutto in occasione di feste nuziali, fa moda presentare decine e decine di astici
che si divincolano nella rete e poi, per fare spettacolo,
mostrati mentre, ancora vivi , vengono immersi in acqua
bollente. La morte è atroce , dicono gli scienziati. Sull’argomento l’Anpa, sezione di Ginosa, animalista da sempre,
ha inviato un accorato appello indirizzato, in particolare
alle coppie di giovani sposi, affinché abbandonino questo
macabro rituale , ritenuto, dall’associazione, “un macabro
rituale per un felice inizio di vita di coppia”.
*****
Nuccia Giannatelli nel coordinamento provinciale
Il responsabile provinciale de LA MARGHERITA,
ha comunicato che , nei giorni scorsi è stato eletto il nuovo
direttivo provinciale del partito di sinistra , ormai confluito
nel Partito Democratico. Tra gli undici componenti compare il nome della professoressa Nuccia Giannatelli, già capogruppo comunale del partito di Rutelli. Il nuovo direttivo
provinciale dovrebbe preparare la fase di transizione che
nei prossimi mesi dovrebbe portare all’ingresso nel P.D.
Buon lavoro Nuccia!
*****
Molestava giovani donne: arrestato
A completamento di una intensa azione investiga-
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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tiva, i carabinieri di Marina di Ginosa, in collaborazione con il
nucleo di Bari, in esecuzione di un provvedimento emesso dal
Gip del tribunale di Taranto, traevano in arresto il 34 enne Sabino Cardone, barese. L’uomo è stato colto mentre molestava
e minacciava con ingiurie alcune giovani donne, utilizzando il
telefonino con l’invio di foto oscene riproducenti organi sessuali maschili e femminili. L’uomo peraltro già noto alle forze
dell’ordine è stato tradotto, dai carabinieri, coordinati dal maresciallo Vito Capozzi, nella casa circondariale di Taranto.
*****
Furto di anfore: arrestati due uomini
Colti in flagranza di reato,sono stati arrestati, nei giorni
scorsi, dai carabinieri di Marina di Ginosa, coordinati dal maresciallo Antonio Barnabà, coadiuvato dall’appuntato Alessandro
Lorusso e dal carabiniere Nicola Di Canio , Rocco De Matteis
33 enne, residente in Laterza e Francesco Castria, 27enne,
di Ginosa . L’arresto è avvenuto a conclusione di una azione
investigativa che ha permesso di cogliere, in flagranza di reato, i due uomini, ritrovando nella autovettura del Castria due
anfore in terracotta di grosse dimensioni, sembra, rubate in un
casolare vicino. Il Castria, sottoposto ad interrogatorio, confessava il reato commesso e le modalità di coinvolgimento del De
Matteis. Quest’ultimo, nella sua deposizione dichiarava di avere regolarmente pagato circa 40 euri le anfore, esibendo un
“pezzo di carta” ricevuto a mò di quietanza di pagamento dal
Castria. Al termine dell’interrogatorio i due arresti nominavano
gli avvocati Leonardo Pugliese e Giuseppe Valente, difensori
di fiducia.
*****
Prime certificazioni DELF
È all’Istituto Comprensivo “S. G. Bosco”, diretto dal
prof. Vincenzo Calabrese, che si sono tenuti i primi esami (e
unici sul territorio locale) delle Certificazioni DELF (Attestati di
studio della lingua comunitaria francese) per 6 alunni ginosini. La Certificazione DELF viene dopo gli esami del progetto
Trinity che ha visto convogliare, quindici giorni fa, presso il S.
G. Bosco (sede di Certificazione) gli alunni di tutti gli Istituti
Comprensivi di Ginosa. Complimenti a dirigente e operatori di
questa Scuola.
Cedesi in gestione
Bar - Rosticceria - Paninoteca
per informazioni
telefonare al 349 1772557
10
attualità
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
Pubblicata un’interessante raccolta degli articoli di don Franco Conte:
Dialoghi sui Comandamenti
A Parigi, il 10 Dicembre del1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, promulgava
la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, nella quale erano sanciti i principi fondamentali degli uomini,
primo fra tutti “ gli esseri
umani nascono liberi in
dignità e diritti”. In quella Dichiarazione si parla, soprattutto di diritti e
solo una volta di doveri.
I Dieci Comandamenti,
invece, potrebbero definirsi La Dichiarazione
universale dei doveri
dell’uomo, un terreno
ancora tutto da esplorare, da scavare.
Con queste parole, don Franco Conte ha motivato la pubblicazione della
raccolta al numeroso pubblico convenuto, Sabato 9 Giugno, alla terza delle “Serate culturali in Episcopio”, organizzata dalla Diocesi di Castellaneta. Il
vescovo, mons. Pietro Maria Fragnelli,
nell’enunciare le finalità del programma,
ha tenuto a sottolineare che Dialoghi sui
Comandamenti, edito da VivereIn, in
collaborazione con l’Ufficio “Comunicazioni Sociali” della Diocesi, focalizza la
riflessione sulla cittadinanza attiva, uno
dei temi tracciati nel Convegno di Verona.
A dire il vero, il pensiero di don Franco era già noto ai lettori de La Goccia,
perché, oltre ad averlo letto sugli articoli pubblicati tra Dicembre 2003 e Dicembre 2004, molti avevano avuto in
copyprinter l’intera raccolta come strenna natalizia che di solito l’allora parroco
di San Martino regalava agli amici più
cari. Ma veniamo all’incontro. Nel sug-
gestivo atrio dell’Episcopio, giornalisti,
insegnanti, medici e gente interessata,
hanno gradito il programma della serata
esprimendo compiacimento e partecipazione emotiva, soprattutto quando don
Franco e la coodirettrice de La Goccia,
Adele Carrera, hanno letto il dialogo sul
4º Comandamento, quello relativo alla
solitudine degli anziani. Chi conosce il
sacerdote è abituato alla sua franchezza, per tutti gli altri, invece, è stato come sbirciare nell’esperienza personale,
mettere a nudo la coscienza, gettargli in
faccia una verità che spesso si tenta di
coprire.
Sicuramente i presenti hanno poi
condiviso l’intervento dell’autore, quando ha affermato che, se sul piano formale tutti sono d’accordo sulla validità
del Decalogo, il più delle volte sul piano reale si agisce in senso opposto. Ebbene, don Franco, prete d’avanguardia,
nei Dialoghi sui Comandamenti, con lo
stile dialogico di memoria socratica, con
l’interlocutore di turno, un
suo alunno, l’avvocato, il
direttore de La Goccia,
“dottor Giove”, il commercialista e finanche con
l’impertinente Polyanna,
induce a “scavare” ed a
riflettere sulle “Dieci Parole”, collocate però nella vita quotidiana e così,
come si è soliti fare, la
piazza, la chiesa, l’autogrill, la spiaggia, il treno
diventano luoghi per una
chiacchierata. Accade allora che il lettore si senta coinvolto nel dialogo
in prima persona, che la
sua coscienza sia messa
sul banco degli imputati,
che i suoi falsi comportamenti siano smascherati,
che le idolatrie del consumismo siano
denunciate, cioè che avverta il senso
di colpa delle proprie azioni. Il discorso diventa più impegnativo quando
l’analisi si sposta sul piano culturale
e cioè sulla conoscenza che oggi abbiamo del bene e del male, sulla demarcazione o meglio sulla loro contaminazione. Scoraggiante l’analisi della realtà che presenta, soprattutto se
si pensa che fatti negativi sono all’ordine del giorno nel nostro vivere quotidiano: uccidere non può assolutamente capitare per un errore di scambio delle tubature, un politico non può
incassare bustarelle a discapito della
collettività, l’imbroglione non può testimoniare il falso per il proprio tornaconto, lo spacciatore non può vendere la droga perché il tossico la chiede,
il fidanzato non può avere l’amante
perché è un diversivo, e così via. Detto in questi termini, immediatamente
si avverte il relativismo
attualità
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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A proposito dei lavoratori LSU
(Lavoratori Socialmente Utili)
politico ed etico dei tempi moderni che
ci ha fatto entrare in una sorta di zona
grigia dove tutto è possibile, tutto è ammesso. Invece non è affatto così. Don
Franco, con brevi e lapidarie riflessioni
sui Comandamenti, ci fa scoprire che a
poco a poco abbiamo ceduto sui valori universali, che abbiamo contrattato la
morale a nostro favore, accomodato la
pena e persino ci siamo concessi l’indulto. Ma con Dio non si può negoziare, né patteggiare - ci dice don Franco perché il dovere fondamentale consiste
nel rispettare il diritto dell’altro. Si tratta
allora di rileggere l’unico codice chiaro
ed inequivocabile della storia per “farci
esplorare e scavare” nei buchi neri delle
nostre azioni e delle nostre coscienze e
passare così “dal testo al proprio testo”
nella prospettiva di una civiltà fondata
sul rispetto. Visto in questi termini Dialoghi sui Comandamenti potrebbero essere un utile “libretto d’istruzioni” della
vita, necessario ed indispensabile non
solo per il cattolico ma per il “cristiano”
in genere come ha detto Stefano Giove
nel breve dibattito e come lo stesso Vescovo ha confermato nella conclusione.
Palma Martino
Nel richiamare l’articolo pubblicato
nell’ultimo numero del quindicinale “La
Goccia” e di altri organi di informazione,
riguardante l’utilizzo dei LSU, voglio ricordare ai cittadini e agli stessi lavoratori
che circa cinque anni fa l’amministrazione
di centro destra affidata la gestione del
palazzetto dello sport alla società SOGEV
senza ricorrere alla gara d’appalto ma ad
affidamento diretto così come previsto
per legge ad una sola condizione: che
venissero stabilizzati nove lavoratori LSU.
Il Comune e la società SOGEV sottoscrivevano così un Piano di Impresa con la
stabilizzazione di nove lavoratori; lo stesso approvato dal Consiglio Comunale a
maggioranza e successivo atto di Giunta.
Da allora e per qualche periodo di tempo
tutto è andata bene, poi non si sa più nulla
di cosa sia accaduto. Faccio presente che
il sottoscritto, già consigliere comunale di
opposizione nella passata amministrazione, ha chiesto più volte verbalmente
se qualcosa era cambiato in merito al
numero dei lavoratori ed eventuali rinuncie: purtroppo nessuno riusciva a darmi
una risposta in merito al problema, da
qui è sorto il dubbio che mi ha spinto a
verificare personalmente ed ho accertato
che un lavoratore, ad un certo punto, non
si è presentato più al lavoro e dopo circa
un anno un altro lavoratore si licenziato
per pensionamento.
Secondo la normativa era obbligatoria la sostituzione qualora venisse
meno il numero dei lavoratori assegnati
dalla stessa convenzione. Ho appurato
che è stato inserito un lavoratore che,
non appartenendo alla platea storica degli LSU, non aveva diritto ad entrare nel
piano di stabilizzazione pur non essendo
esaurita la graduatoria degli LSU. Perché
non si è provveduto alla sostituzione secondo la normativa? Il Comune ha mai
chiesto una verifica come previsto dalla
convenzione? Quant’è il budget che il
Comune ha versato dal momento in cui
l’organico si è ridotto delle 2 unità? A tut-
te queste domande non è dato sapere
nulla. Nel mese di Novembre 2006, in
consiglio comunale, fu presentata dal
Cons. Rosato Emanuele, una interrogazione a risposta scritta, per chiarimento
la situazione sopra descritta. Sapete
come è andata a finire, cari concittadini?
Nei giorni scorsi chiedevo al Consigliere
interrogante di conoscerne la risposta ed
in merito, il Consigliere mi comunicava
che a tutt’oggi, secondo una consuetudine di questa amministrazione, non gli
è pervenuta alcun chiarimento, nonostante numerosi solleciti verbali presso
gli uffici competenti. A parere dello scrivente permane veramente vergognoso
il comportamento dell’amministrazione
che dinanzi ad un consigliere comunale che interroga il Sindaco su una
questione così importante, fa orecchio
da mercante, svuotando di significato
la funzione di controllo e vigilanza sull’azione amministrativa da parte di un
consigliere di opposizione.
Questa è la trasparenza e la
legalità sempre invocata dal sindaco nei
suoi interventi?!
A questo punto chiedo al Consigliere interrogante e a tutta l’opposizione
di fare chiarezza su questa questione
e pretendere una maggiore attenzione
e rispetto per il ruolo istituzionale che
ricoprono e denunciare alle autorità superiori questi comportamenti da regime.
Voglio anche ricordare che la stessa
situazione si è verificata con la ditta che
gestisce l’affissione e la tassa per l’occupazione del suolo pubblico; anche qui la
convenzione prevede la stabilizzazione
di n. 2 lavoratori, che fine hanno fatto?
Chi è preposto al controllo sa
che di questi lavoratori ve n’è solo uno?
Questi episodi danno la misura di quanta
ingiustizia e mancanza di trasparenza
esiste nella nostra pubblica amministrazione.
Vizzielli Antonio - ex Cons. dei DS
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
attualità
La Banca di Credito Cooperativo di
Marina di Ginosa compie 40 anni.
Intervistati il Presidente Francesco
D’Alconzo e il Direttore Vito Inglese
Il Presidente della BCC
dott. Francesco D’Alconzo
di Stefano Giove
Nella sede della Bcc di Marina di Ginosa,
con il Presidente dell’Istituto di credito
Dott. Francesco D’alconzo e il Direttore
Vito Inglese, parliamo di quanto emerso
dalla discussione dell’Assemblea dei soci
del 27 maggio scorso che ha approvato il
bilancio 2006, che è il 40º esercizio dell’Istituto marinese.
Presidente lei ha affermato che la
presentazione del bilancio oltre ad essere un adempimento di legge è l’occasione per valutare insieme ai soci
l’andamento dell’istituto stesso.
D’Alconzo: «In effetti è, questo, un grande momento di partecipazione all’attività
dell’istituto cooperativistico, la più completa partecipazione possibile, perché
in questa occasione si concretizza la discussione sulle attività svolte nel corso
dell’anno e il relativo confronto tra i soci e
Il Direttore della BCC
Vito Inglese
gli amministratori eletti.»
Vorrei che il direttore spiegasse ai
nostri lettori cosa sono quelli indicati
nella relazione annuale con il termine
Principi contabili Ias e come questi
abbiano potuto determinare una rivoluzione nell’ambito della impostazione
del bilancio.
Inglese: «Questi principi internazionali, di
origine anglosassone, in estrema sintesi,
sanciscono il principio della prevalenza
della sostanza sulla forma. Sono obbligati ad osservarli le banche e le società
quotate. La novità più importante è relativa alla contabilizzazione dei crediti che
devono essere indicati in bilancio nei termini precisi della loro effettiva esigibilità.
Più semplicemente si può dire che se la
banca vanta un credito di € 100.000, ma
questo è esigibile, per varie ragioni, per
soli € 20.000, in bilancio è esattamente
quest’ultima la cifra da indicarvi con contestuale svalutazione della differenza”».
D’Alconzo: «Volevo aggiungere, prosegue il Dott. D’alconzo, in passato fino allo scorso anno c’era la svalutazione dei
crediti ma agiva sulla quantità; oggi si
aggiunge anche una svalutazione temporale; significa cioè che quel credito,
anche se assistito da garanzia reale ma
il suo recupero comporta per esempio 810 anni, non è esigibile e quindi si faranno abbattimenti previsti per l’intero periodo. Questo per quello che riguarda le
svalutazioni individuali, ma sono anche
previste svalutazioni collettive dei crediti
in bonis. Gli ultimi 3 anni di questi crediti se hanno generato una percentuale di
partite anomale si procede consequenzialmente ad ulteriori abbattimenti per
l’esercizio in corso. Noi siamo una cooperativa di credito e il principio di solida
attualità
rietà non troverà, verosimilmente euforia
con l’applicazione degli Ias, particolarmente laddove si tenga conto che il nostro traino creditizio è fornito dalle fasce
economicamente più deboli della società.
A questo punto è necessario che si ristabilisca nella base sociale e nel rapporto
fra i soci e la Banca un livello di comportamento di grande lealtà, trasparenza e
consapevolezza. Viceversa constatiamo
con amarezza che la società è cambiata in particolare con l’abbassamento del
senso di responsabilità individuale e collettivo che non consentirà molti spazi per
rinunciare a valide garanzie.»
Una panoramica sull’assetto economico mondiale. L’Oriente imperversa
ma anche l’Europa, in questi ultimi
tempi, dà segnali positivi e anche l’Italia è passata da una fase recessiva ad
una di ripresa....
D’Alconzo: «L’economia globalizzata
passa al disopra e al di là degli Stati, agisce d’istinto, non in modo istituzionalizzato creando il paradosso che anche se uno
Stato vuole proteggere i suoi cittadini, da
qualche evento finanziario negativo, non
lo può fare perchè non ha gli strumenti.
Per quello che riguarda l’espansione dell’economia Orientale, mentre l’America
pur attraversando un momento difficile,
ha retto a questa espansione, per l’Europa è stato un po’ diverso. In Europa ci
sono leggi che si frizionano con l’assetto
globalizzato che s’è dato l’economia. In
stato di globalizzazione non si considerano gli aspetti sociali e qualitativi del lavoro. Noi abbiamo leggi che garantiscono
questi aspetti, legati alla sicurezza del lavoro e alla qualità di produzione. Questi
sono costi che imbrigliano l’andamento
globale e quindi non in sintonia. Ma hanno il vantaggio del miglioramento della
qualità della vita. Oggi in Europa, si registra una buona ripresa, che si verifica
pur non venendo completamente meno a
questi principi ma cercando di riformare
lo stato sociale in maniera tale che non
vengano meno le garanzie dei lavoratori
e non si scontrino con lo sviluppo economico. In Germania un buon tratto di
strada in questo senso si sta facendo e
anche in Italia la discussione intorno alla
riforma dello stato previdenziale è in at-
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
to, questo aiuterà la ripresa. Io credo che
ben presto anche noi europei ci attesteremo su un valore di Pil del 3% come quello
americano».
Dal direttore Inglese vorrei sapere:
con l’era Draghi e la concentrazione
in atto dei gruppi bancari, come vede
questo processo e quali saranno le ripercussione per un Istituto di carattere
cooperativo come quello che dirige.
Inglese: «Indubbiamente il processo di
accorpamento delle banche è un processo che, così come si sta attuando, ha una
ragione per gli Istituti bancari improntati
principalmente a privilegiare l’aspetto
economico (economie di scala ed incremento di volumi e patrimonio). Noi che
siamo un Istituto che agisce sul territorio,
prevalentemente favorendo le ragioni del
sostentamento e dello sviluppo locale, di
sostegno alle famiglie, non perseguendo
completamente le stesse finalità dei gruppi bancari, che stanno attuando questo
piano di fusione, non entriamo in questo
tipo di riassetto. Per quanto, è opportuno
dire che tutte le Banche di credito cooperativo messe insieme costituiscono il
terzo gruppo bancario italiano. Noi, pertanto, facciamo parte di un grosso gruppo
competitivo e in più abbiamo cognizione
effettiva del territorio in cui operiamo e
una profonda conoscenza personale del
cliente. Per noi i clienti sono persone;
non semplici numeri. Questi sono i presupposti fondamentali che ci fanno guardare al futuro con una certa serenità».
D’Alconzo: la questione concentrazione
- precisa il Presidente - occorre guardarla
nello scenario europeo, perché avere in
Italia un gruppo bancario che possa competere a livello europeo e mondiale è un
grosso vantaggio per il nostro Paese. A
livello nazionale invece il discorso diventa
più articolato; le Bcc devono confrontarsi con questi colossi bancari e a nostro
vantaggio possiamo annoverare la relazione con il cliente e la conoscenza del
territorio come diceva il Direttore. I grossi
Istituti da sempre devono fare il loro mestiere e principalmente devono assicurare il dividendo agli azionisti. Nel 1992 ci
fu una riforma legislativa che sembrava
volesse andare incontro alle Bcc, togliendo i vincoli alla crescita della base sociale, salvo poi a sancire che il 51% di tutta
13
l’operatività dovesse avvenire con i soci.
Questo è, di fatto, una limitazione perché
non è possibile pensare che un istituto
di credito cooperativo, in generale, possa crescere limitando in quel modo la
sua operatività. Oggi a livello europeo
si discute fra l’altro, sulla tassazione del
patrimonio delle Bcc che, attualmente, è
l’unica parte esonerata. Se anche questo
piccolo privilegio ci viene tolto si snatura
la nostra ragione d’essere e dovremmo
anche noi diventare istituti bancari con
tutto ciò che questo comporta. Occorre
aggiungere che sotto il profilo occupazionale le concentrazioni tendono a ridurre
il personale addetto, mentre le Bcc incrementano unità lavorative anno dopo
anno e si cresce nonostante tutto anche
nelle dimensioni, nel patrimonio e in tutti
gli aggregati principali. Comunque staremo a vedere gli sviluppi futuri.»
Adesso guardiamo all’economia
territoriale. Con questo intendo quella dell’intero arco ionico e penso alle possibilità offerte dallo sviluppo
del molo polisettoriale tarantino, alla
diversa offerta turistica che si è sviluppata sulla nostra costa, penso ai
due parchi a tema ai villaggi turistici
all’agricoltura.
D’Alconzo: «Preferisco parlare in particolare delle realtà dove la nostra banca opera: Marina di Ginosa, Ginosa e
Castellaneta Marina. Questo territorio è
stato da secoli caratterizzato da uno sviluppo economico trainato dall’agricoltura. Una agricoltura povera sino alla fine
della seconda guerra mondiale, più ricca
e di qualità dal dopoguerra, grazie all’irrigazione, alla tecnologia, alla specializzazione degli stessi operatori delle campagne. Era insomma il settore trainante
che sosteneva tutti gli altri. Le iniziative
produttive industriali (Miroglio, Natuzzi)
che si sono immesse sul territorio creando buone prospettive per una economia
diversificata, ad oggi non hanno dissolto
tutte le nubi che vi aleggiano sopra.
L’agricoltura con la responsabilità di
essere ancora oggi l’attività primaria del
territorio, impatta una concorrenza difficilmente arginabile che proviene dall’asia
minore e dai paesi del Nord Africa in
segue a pag. 14
14
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
segue da pag. 13
La Bcc compie 40anni
prevalenza. Sono paesi in via di sviluppo
che producono tutto quello che si produce nel nostro territorio ma a costi molto
bassi. L’agricoltura del nostro territorio
(uva da tavola, agrumi, ortofrutta in genere) è penalizzata due volte: la prima con
la concorrenza dei paesi mediterranei di
cui abbiamo detto, la seconda verso l’altra agricoltura italiana (allevamenti, latte
e derivati del latte, frumento) che rientra
nelle provvidenze stabilite dal trattato economico europeo. Sul breve periodo perciò
le previsioni non sono incoraggianti. Nel
medio lungo periodo le cose potrebbero cambiare per una ipotizzabile crescita
della domanda di questi prodotti agricoli
provenienti dai paesi dell’Est europeo e
dall’Europa a 25 Stati ove il Pil sta crescendo a percentuali molto interessanti.
Vedo invece prospettive positive verso il
comparto dei servizi, atteso che il territorio
ad Est ed a Ovest si muove in sincronismo
creando strutture turistiche (alcune delle
quali abbastanza qualificate) diversificate
e che impongono alle istituzioni locali di
incanalarle nella giusta direzione di uno
sviluppo armonico, con impulsi progettuali, vigilanza intelligente, cooperazione fra
comuni e quant’altro, in modo che alla fine
ne possa gioire anche il paesaggio e l’ambiente.»
Direttore, se lei dovesse fare un appello ai ginosini perchè si rivolgano al
vostro Istituto, cosa direbbe.
Inglese: «Le finalità con le quali questa
banca è nata, 40 anni fa, erano mirate
alla crescita del territorio e credo che nel
argomenti e commenti
tempo abbia mantenuto l’impegno. Penso che i ginosini debbano dimostrare anch’essi attaccamento alla banca locale
che dimostrando sempre disponibilità, è
continuamente pronta ad incontrare le
esigenze di soci e cittadini.»
Dottor D’alconzo, 40 anni fa, quando
è nata la Cassa Rurale Artigiana, pensava che oggi la realtà sarebbe stata
quella che è attualmente?
D’Alconzo: «Sinceramente no! Perchè io
le risoluzioni che ponevo erano di immediatezza e non di futuro. L’immediatezza
nasceva dal problema che la borgata era
sistematicamente trascurata. Ho sempre
pensato che qui occorressero i servizi e
il servizio di sportello bancario estivo era
quello che ritenevo subito necessario per
lo sviluppo turistico di Marina di Ginosa
e con l’allora presidente della Cassa di
Risparmio, commendator Mitolo, ebbi un
incontro per esporgli il progetto. Lui mi
ascoltò ma la cosa non ebbe alcun seguito. Non mi arresi e andai a proporlo
al Banco di Napoli ma anche lì nulla. Un
giorno a Taranto m’imbattei in un’insegna,
Ente di Zona della Casse Rurali e Artigiane, ne ignoravo l’esistenza. Entrai nell’ufficio e chiesi tutte le delucidazioni possibili. A quel punto pensai che la banca potevamo crearla noi. La mia professione di
medico mi metteva in contatto con molta
gente e cercai i soci fra quelli che potevo
avvicinare. Ci fu un grande entusiasmo
iniziale da parte dei soci. Per quindici anni i corretti e leali rapporti ci consentirono
di non avere una sofferenza; e quando
festeggiammo i 25 anni dalla fondazione,
io stesso mettendo in fila le cifre mi meravigliai che in quegli anni avevamo fatto
circa 400 miliardi di finanziamenti a fasce deboli della popolazione. E la cosa
era straordinaria! Questo è quello che
intendiamo quando diciamo che la BCC
per la popolazione e per il territorio ha
fatto tanto.»
Penso che lo sviluppo costiero di
quest’area porterà a Marina di Ginosa
uno sviluppo demografico di una certa entità che ci sarà uno sviluppo dei
servizi... che, in definitiva, Marina di
Ginosa diverrà la comunità trainante
tra essa stessa e Ginosa. Non sarà
che la BCC ha anticipato di 40 anni
questo processo?
D’Alconzo: «Ho detto prima che, la
banca, è nata a Marina di Ginosa non
perchè si stesse pensando al futuro. Si
pensava al presente e il presente era
il bisogno di Marina di Ginosa di avere
servizi. La banca è nata qui perchè qui
vi era la parte dolente della popolazione
di Ginosa, una popolazione che sentiva
di essere trascurata. E quindi, la banca,
è nata nel punto giusto, perché se fosse nata per germinazione spontanea di
idee era giusto che nascesse a Ginosa
e, sicuramente avrebbe avuto uno sviluppo superiore. Basta ricordare che
all’epoca a Ginosa risiedevano diciottomila persone mentre Marina di Ginosa
era ancora una borgata. Però, una volta
che abbiamo avviato l’istituto, è accaduto che venivano da Ginosa a depositare
i soldi in quanto noi offrivamo interessi
superiori sui libretti di risparmio. Vorrei,
infine, dire che nutro molte perplessità
circa la possibilità che Marina di Ginosa,
a breve, possa diventare comune autonomo. Pur essendo stato io uno dei
promotori dei comitati che si sono battuti per questo obiettivo. Il mio scetticismo
nasce da quando venne stabilito con
un provvedimento legislativo regionale,
che a decidere dell’autonomia non fosse solo la popolazione interessata, ma
tutte la popolazioni interessate. Quando
fecero quella legge, io riunii il Comitato
e dissi: “Pensiamo ad altro, cerchiamo
di promuovere altri progetti, perché, con
questa legge, almeno per un po’ di anni,
l’autonomia è finita.»
Stefano Giove
[email protected]
attualità politica
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
17
COSTANTINO: «Risolta l’annosa questione
dell’area dei campi di tennis di Marina di Ginosa»
La Regione rinuncia agli interessi legali e cede l’area dei campi da tennis alla Pro Loco
BARI – Una questione oramai risolta quella del contenzioso che
si trascinava da anni
tra la Regione Puglia
e la Pro Loco di Marina di Ginosa. L’oggetto del contendere era
l’area dei campi da tennis adiacenti alla entrata del presidio militare. L’area attrezzata di
3.498 metri quadri detenuta e gestita dalla
Associazione appartiene, come tanti immobili
pubblici di Marina di Ginosa, all’ormai
disciolto E.R.S.A.P., Ente Regionale di
Sviluppo Agricolo della Puglia. Con la
Delibera di Giunta Regionale n°733 del 4 Giugno 2007 si è finalmente raggiunto un accordo.
La Regione Puglia cede l’area definitivamente alla Pro Loco contro
congruo pagamento dilazionato in dieci anni e
alleggerito degli interessi legali. Una sentenza
del Tribunale di Taranto del 28 Giugno 2002
condannava infatti la
Pro Loco al pagamento di oltre 125.000 € per
detenzione di fondo senza titolo, risarcimento danni e spese legali. Questa
somma con l’espressa rinuncia agli
interessi legali da parte della Regione
è diventata di 101.847€. Nell’Aprile del
2005 la Pro Loco aveva però intentato
causa per il pagamento da parte della
Regione delle migliorie (leggi campo da
tennis e servizi annessi) fatti sul fondo
per una cifra di poco superiore a quanto
doveva. L’accordo raggiunto in delibera
naturalmente prevede naturalmente che
la Pro Loco rinunci per parte sua al giudizio civile. Come si vede quindi un accordo equo che consentirà alla Pro Loco
di impegnarsi più serenamente nei suoi
scopi statutari. Ma soprattutto una ulteriore normalizzazione di una faccenda
mai risoltasi negli anni e che rischiava
come tante di incancrenirsi.
Il Consigliere Regionale ds
Paolo Costantino
Lospinuso scrive al Commissario della ASL TA/1 sul blocco
del Reparto di Ostetricia e Ginecologia a Castellaneta.
Il Presidente Provinciale di Taranto e
Consigliere Regionale AN Pietro Lospinuso ha scritto una lettera al dr.
Carlo Sessa, Commissario della ASL
TA/1, nella quale, “nella massima comprensione per un incarico estremamente delicato ed assunto da pochi
giorni, che certamente Lei onorerà con
la nota dedizione e competenza”, gli
segnala lo stato di grave disagio in cui
sono costretti operatori e pazienti del
Reparto di Ostetrica e Ginecologia del-
l’Ospedale di Castellaneta. “In esso infatti,
che era l’unico attivo
in un vasto territorio, a
seguito della chiusura
in atto del blocco-parto- rammenta Lospinuso- le pazienti residue vengono trasferite
presso altri Ospedali
con ambulanza, ostetrica, ginecologo e pe-
diatra a bordo, mentre non si
ha notizia della realizzazione
degli adeguamenti a norma di
legge, nemmeno di quelli di
più semplice attuazione, e sono in vista comprensibili azioni di protesta del personale
medico e para-medico per
una sempre più insostenibile
condizione di immobilismo”
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
18
attualità politica
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
A Ginosa il secondo raduno di
Auto, Moto e Trattori d’epoca
Il secondo raduno di Auto, Moto e
Trattori d’epoca che si è tenuto in Piazza
Marconi e piazza IV Novembre, sabato 2
giugno, ha riscosso il successo che ci si
aspettava. Fin dal primo mattino l’esposizione ha radunato intorno alle eccezionali vetture una folla incredibile. E gli
espositori sono venuti da diversi paesi
del circondario, Laterza, Castellaneta,
Montescaglioso, Noci, Gioia del Colle, Santeramo, Bernalda, Marina di
Ginosa, Grassano, Matera, Acettura,
Caserta, Milano, Altamura per partecipare al raduno.
La sfilata che ha percorso le strade
cittadine e del centro storico ginosino
ha attratto molti curiosi che affacciati ai
balconi e alle finestre ammiravano un po’
commossi (specialmente i più anziani)
quelle belle vetture che non avevano meno di cinquant’anni. C’era una motocarrozzella che aveva addirittura 75 anni!
Questo è stato il primo raduno che è
stato organizzato con una premiazione;
infatti la 1° coppa è stata assegnata alla
Fiat Balilla del signor Matteo Ricciardi di
Ginosa per la categoria macchina più vecchia; 2° coppa alla moto Jawa 250 motocarrozzetta anno 1949 del signor Rosario
Ricciardi di Ginosa per la categoria moto
più vecchia; la 3° coppa alla Vespa 125
primavera anno 1979 del signor Franco
Pasquariello di Milano; la 4° coppa alla
macchina Lancia Fulvia coupè anno 1971
del signor Galante Nicola di Caserta per
la categoria macchina che veniva da più
lontano; una targa per il trattore Fiat 312
anno 1960 del signor Simmararo Antonio
di Montescaglioso per la categoria trattori.
Gli organizzatori, appassionati di mezzi
d’epoca, Roberto Pascale, Salvatore Ranaldo, Franco Sannelli e Dani Acito, non si sono fermati a questo aspetto della giornata,
hanno pensato alla grande e organizzato,
la sera, in piazza, uno spettacolo folcloristico con il gruppo popolare IL PIZZICO che
attualità politica
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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Lospnuso interviene sulla
questione Casa Famiglia
Caro Direttore,
Il Collega Costantino ha perduto
un’altra occasione per evitare una
brutta figura. Sbandierando infatti
il mandato relativo alle spettanze di
agosto-ottobre 2006 della “Casa Famiglia” di Ginosa, ha omesso di ricordare che esso giunge estremamente
tardi e comunque a seguito di una
mia interrogazione e della relativa
risposta dell’Assessore Tedesco del
24 gennaio scorso (prot.24/AOS/2),
che garantiva una pronta definizione
della vicenda, con tanto di citazione
dei 52 mila euro in questione. Costantino dimentica altresì che il Governo Fitto aveva risolto la questione
delle spettanze delle “Case Protette”
garantendo anche tutto il pregresso a
partire dal 2004, e che Vendola aveva inopinatamente annullato il regolamento in questione, per rimediare
molto parzialmente con un anno e
mezzo di ritardo, facendo decorrere
il pregresso stesso soltanto a partire dal 1 agosto 2006, con un danno
pesantissimo per gli istituti in questione. Costantino dimentica perfino che
contro tale ritardo e tale danno egli
aveva platealmente abbandonato
ha entusiasmato tutto il pubblico presente con il favoloso ritmo della straordinaria Pizzica.
Naturalmente, per mettere su una manifestazione di queste dimensioni i nostri
sfegatati appassionati promotori si sono
avvalsi della collaborazione di diversi
sponsor che non hanno fatto mancare
il loro contributo nonostante i tempi non
siano dei migliori, nonchè della preziosa collaborazione dell’Amministrazione comunale, della
ProLoco, dell’AVIS, del SER
e dei Vigili Urbani.
Un vivo ringraziamento,
i nostri instancabili organizzatori lo rivolgono alle mogli,
ai figli e a qualche nonno
per averci creduto in tutta la
manifestazione e un grazie
di cuore va all’infaticabile
Gianluca Catucci che ha animato l’intera manifestazione e
alle telecamere di Studio 100
tv per aver documentato tutta
la kermesse.
Arrivederci al prossimo anno.
Gianluca Catucci
foto Erasmo Mazzone
l’aula del Consiglio a seguito della bocciatura da parte della sua maggioranza
di un emendamento a mia firma, al quale
egli aveva aderito, alla “legge-omnibus”
per la Sanità, che avrebbe garantito l’intero recupero del pregresso come originariamente previsto dal Regolamento-Fitto.
Invece di appropriarsi del lavoro degli altri,
magari per avere letto a posteriori una determina, Costantino farebbe molto meglio
ad attivarsi perchè le erogazioni a favore
delle “Case Protette” diventino più celeri,
e non giungano con sei mesi di ritardo
–che si aggiungono peraltro ai precedenti
16 voluti da Vendola- e soltanto grazie ad
un’interrogazione formale altrui ed all’impegno conseguente dell’Assessore.
Francamente non vedo di cosa ci si debba
compiacere quando l’istituto in questione,
che non ha fini di lucro ed ha sulle sue
spalle assistiti e dipendenti, non ha ancora ricevuto le sue spettanze dal mese di
novembre 2006 in poi.
Io comunque tornerò alla carica per far
conseguire alle “Case Protette” l’intero
pregresso, sperando di non essere ancora una volta lasciato solo dal Consigliere
Costantino in fuga.
Grazie per l’attenzione ed un cordiale saluto.
Pietro Lospinuso
Lospinuso (AN): “L’annunciata chiusura del Centro
di addestramento dell’aeronautica ennesimo affronto alla Città di Taranto”. Una lettera al Ministero ed un ordine del giorno in Consiglio Regionale
Il Presidente Provinciale di Taranto e Consigliere Regionale AN Pietro Lospinuso ha
diffuso la seguente nota: “L’annunciata chiusura del Centro di Addestramento dell’Areonautica Militare di Taranto, dopo 97 anni di proficua e gloriosa attività e dopo
avere addestrato nel 2006 ben 1600 militari, costituisce un ennesimo affronto ad una
Città ridotta sempre più dagli attuali governi alla condizione di autentica Cenerentola,
oltre che un ulteriore colpo alla sua già criticissima condizione economica. Non a caso
Taranto è l’unico centro del genere che chiude, mentre resteranno aperti gli altri due locati a
Caserta ed a Viterbo, per di più
in aree strategicamente molto
meno significative. Contro tale
gravissima prospettiva, ho già
provveduto a scrivere al Ministro della Difesa ed a coinvolgere i gruppi parlamentari del mio
Partito, e presenterò alla prossima riunione di Consiglio Regionale un ordine del giorno sul
quale sono certo di raccogliere
le firme dei Colleghi jonici e l’appoggio dell’intero Consiglio”
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
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eventi e commenti
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
“Jellicle cats”, un successo nonostante la pioggia
servizio fotografico di ERASMO MAZZONE
I laboratori allestiti nel corso dell’anno scolastico appena concluso, hanno
portato a termine il loro compito, nell’Istituto Comprensivo “San Giovanni
Bosco”.
Il tempo non era a favore dei giova-
ni alunni-artisti, la sera del 4 giugno
scorso, loro l’hanno sfidato ed hanno avuto la meglio!
Il grande palco allestito in piazza
Nusco fin dal primo mattino, annunciava ai ginosini che la serata sareb-
be trascorsa alla grande e... nonostante
la pioggia così è stato. I ragazzi della
Scuola Secondaria di I° grado, quelli delle classi 3°, 4° e 5° della Scuola Primaria
e i bambini di 5 anni della Scuola dell’Infanzia si sono esibiti su quel palco, proponendo al pubblico il musical “Jellicle
cats”, liberamente tratto dal celeberrimo
musical CATS, di Anbrew Lloyd Webber.
In tanti l’avranno vista, in Italia, l’opera
teatrale più rappresentata al mondo (per
21 anni consecutivamente), tratta da un
poemetto di Thomas Elliot che ha come
protagonisti assoluti una tribù di gatti. È
lo stesso musical che contiene al suo interno il celebre brano Memory, interpretato ed eseguito dai più famosi cantanti ed
esecutori del mondo.
Ma, veniamo alla serata di lunedì 4
giugno scorso. 170 gli alunni dell’Istituto
più antico di Ginosa, diretto dal prof. Vincenzo Calabrese, che hanno partecipato ai tre laboratori allestiti per sviluppare
creatività, capacità artistiche e motorie
da mettere in scena non soltanto alla fine
dell’anno scolastico ma da serbare e coltivare come qualità sollecitate o addirittura scoperte, anche in futuro.
Il laboratorio ginnico-motorio, curato
dalle docenti Mariella Santangelo, Giuliana Sannelli, Mariantonietta D’Addario, Mina De Biasi, Concetta Ribecco,
Giovanna Ruggieri, Pia Casamassima
e Pina Fortunato, è stato quello che ha
preparato il maggior numero degli alunni, provenienti dalla Scuola dell’Infanzia,
Primaria e prima classe della Secondaria
di primo grado. È stato il laboratorio che
ha portato i ragazzi-bambini a danzare sul palco come giovani professionisti
su coreografie delle docenti SannelliSantangelo,ispirate, appunto al famoso
Cats londinese.
Il laboratorio grafico-pittorico-manipolativo ha curato la scenografia, compresi
gli arredi di scena, e le docenti Carmela
Giannini, Arcangela Guarino e Annalisa
Schirinzi hanno guidato gli alunni in un
percorso integrato, fra attività grafico-pit
eventi e commenti
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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toriche e manipolative.
Le parti recitate sono state affidate
alla direzione delle docenti Rossella
Andreula e Filomena Pizzulli, mentre il
coro e l sue stupende esecuzioni dalla
professoressa di musica, Carmen Pignatelli che ha dato il meglio di sé ed ha
saputo tirar fuori dagli alunni il meglio di
se stessi in una empatica performance
che ha emozionato il pubblico presente.
Quello che nelle pièce teatrali viene
chiamo make-up (il trucco) ed i costumi sono stati realizzati dai genitori. Ed
anche a loro non si può che fare i più
sinceri complimenti per la bravura dimostrata.
18 le coreografie realizzate e tutte
perfettamente eseguite per raccontare
la storia di una tribù di felini “Jellicle” che
aspettano, in una discarica che giunga il
loro vecchio gatto saggio che stabilisca
chi fra i presenti sarà il prescelto per la
reincarnazione in una nuova vita.
Tutti vorrebbero essere il predestinato
e nell’attesa la nottata passa fra racconti di vita degli stessi gatti, rapimenti
e emarginazione del “diverso“. Ma superate le vicissitudini, i gatti dimostrano
di essere più umani degli umani e recuperano nella comunità felina, il soggetto emarginato che addirittura diventa il
prescelto dal saggio vecchio gatto alla
reincarnazione, ricevendo di fatto l’opportunità di vivere una seconda vita
La storia è avvincente, considerato
che ha molti insegnamenti per gli uomini, non ultimo quello per il rispetto degli
animali, in particolare i gatti che sono
animali un po’ speciali che non si lasciano sottomettere e sanno amare pur conservando la loro indipendenza.
«Lo spettacolo è stato avvincente, il
lavoro è stato tanto ma con i ragazzi ci
siamo divertiti e con i genitori abbiamo
stabilito contatti relazionali di grande utilità per il nostro intervento educativo e
formativo – dice la referente del megaprogetto, l’insegnante Arcangela Guarino – e – aggiunge – voglio ringraziare
quanti hanno reso possibile la fattibilità
dei laboratori e lo spettacolo finale: le
famiglie, innanzi tutto, gli alunni, i docenti, il segretario Sandro Rizzi e tutto
il personale di segreteria e un grosso
grazie a tutti i collaboratori scolastici,
la scelta di rappresentare lo spettacolo di fine anno in piazza è fattibile
grazie al loro infaticabile impegno. Un
ringraziamento particolare va al dirigente, prof. Vincenzo Calabrese che
non ci fa mai mancare il suo sostegno
e il suo incoraggiamento nelle scelte
che in collegio facciamo per arricchire
l’Offerta Formativa del nostro istituto.»
Lo scorso anno il tempo non fu clemente con i ragazzi del San Giovanni
Bosco che presentarono lo spettacolo Peter Pan, quest’anno la pioggia li
ha costretti alla esibizione dell’ultimo
quarto d’ora del musical, bagnati come pulcini (ma loro lì a ballare!...). E
visto che le cose stanno così, gli alunni, non intenzionati a rinunciare ai laboratori creativi, nei corridoi, sussurrano che il prossimo anno vorrebbero
cimentarsi nel musical “Ballando sotto
la pioggia“. Non male l’ idea!
Bravi tutti!
Rosamariabusto.it
ANCORA UNA
VOLTA MARINA DI
GINOSA HA PERSO
UN’OCCASIONE…
tutti (Lista Uniti, DS e Margherita), per
decidere i criteri da adottare, ma soprattutto una nuova linea politica. Ma ciò non
è avvenuto, vuoi per i soliti assenti!!!
Vuoi per il prevalere di vecchie logiche
di partito in cui si privilegiano i numeri
e non la qualità delle scelte.
Avremmo voluto designare gente che
ha a cuore lo sviluppo di Marina di
Ginosa, senza aver preso parte attiva
alle ultime elezioni. Ma il sistema non è
ancora pronto per recepire la partecipazione attiva dei cittadini al di fuori degli
schemi di partiti. Con il Partito Democratico questo coinvolgimento della società civile potrebbe non essere utopia
ma, almeno per il momento, non riesce
a decollare nel nostro territorio.
Per questo il gruppo Uniti si è astenuto
dal nominare i suoi rappresentanti in un
comitato di frazione che, siamo sicuri,
rispecchierà la composizione del Consiglio Comunale e quindi i suoi stessi limiti. Si è ritenuto di non ricreare a Marina
di Ginosa un Comitato di Frazione come
quello uscente, poco produttivo e poco operativo.
La Lista Uniti si è astenuta dal designare il proprio rappresentante, ma
soprattutto si è astenuta dal concorrere ad una decisione destinata ad
impantanare Marina di Ginosa.
Consapevoli dell’importanza di Marina di Ginosa, Uniti era pronta a fornire nomi che rappresentassero la
lista, ma soprattutto i marinasi, per
condividere un progetto di rinascita della Frazione.
Ancora una volta si è persa l’occasione di nominare gente nuova, libera da giochi di potere, per niente legata alla logica dei partiti, che cercano
di gestire come se fosse un affare le
scelte di politica di una frazione che
invece necessita di gente attiva, vivace e pronta a mettersi in discussione
per garantire a Marina di Ginosa un
espansione e un futuro.
Il gruppo consiliare
Uniti con Teresa Galeota
L’ultimo Consiglio Comunale, svoltosi il
13.06.2007 in Marina di Ginosa, in un
giorno di festa per la nostra Marina,
vedeva, a quasi un anno dall’insediamento del nuovo Consiglio Comunale,
al primo punto dell’ordine del giorno la
designazione dei componenti del Comitato di Frazione.
L’appuntamento rimandato per tanto
tempo metteva in evidenza la presenza
di incomprensioni nel Centro Destra. Il
Centro Sinistra sembrava non incontrare difficoltà, solo perché fino all’ultimo il
gruppo Uniti ha sperato che si creasse
un tavolo di lavoro con la presenza di
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eventi e commenti
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
L’Asilo Domenico Perrone compie 100 anni
Il glorioso Asilo per l’Infanzia,
Domenico Perrone, unico luogo deputato all’educazione dei
minori da 3 a 6 anni, prima del
1969 e frequentato da diverse
generazioni, compie quest’anno
cento anni.
Un traguardo imponente per
una istituzione scolastica che non
poteva passare sottotono e così
non è stato, grazie alla tenace volontà dimostrata dalla presiedente
Elena Spirito Perrone e dall’intero
consiglio di Amministrazione dell’Ente stesso.
Già al mattino di venerdì 8 giugno scorso, in piazza IV Novembre, l’inaugurazione della targa
dedicata alla memoria dell’architetto Domenico Perrone, alla presenza
di autorità militari, politiche, religiose,
nonché delle scolaresche della Perrone (che hanno realizzato un Progetto
Centenario che sarà diffuso nei prossimi
giorni) e degli Istituto Comprensivi Statali
ginosini.
Nella sede dell’Asilo di Corso Vittorio
Emanuele, nel tardo pomeriggio, e per
il resto della serata, la mostra documentaria nella quale sono stati messi a
disposizione dei visitatori, immagini e atti
documentari attestanti la nascita della
istituzione, datati 1904-1907; l’annullo
filatelico sulla cartolina-centenario il cui
timbro è stato creato dalla inesauribile
vèrve artistica del prof. Pietro D’Amelio.
La giornata ha registrato il massimo
della partecipazione, nel teatro Alcanices, alle ore 20.00, quando nella sala
stracolma di pubblico, la presidente
Elena Spirito Perrone, ha presentato il
libro, Architetto d’Asilo -Domenico Perrone l’uomo, l’opera, scritto dalla nostra
ricercatrice di Storia locale, Maria Carmela Bonelli.
Sul palco a sostenere la serata, che
Elena ha aperto con un saluto a quanti
si sono spesi per la celebrazione del
centenario, il vescovo di Castellaneta
Pietro Maria Fragnelli, il critico e scrittore
foto ERASMO MAZZONE
Giovanni Amodio, il consigliere delegato
alla Cultura Vitantonio Bradascio, l’autrice Maria Carmela Bonelli.
La presidente ha spiegato le ragioni
che l’hanno indotta a chiedere alla nostra
storica locale l’impegno alla compilazione del testo che fermasse il ricordo
centenario dell’Asilo più antico di Ginosa:
la sua provata capacità e passione nella
ricostruzione del passato del nostro territorio, l’antico legame amicale e di stima
che lega da secoli le famiglie Perrone e
Buonsanti.
Nel suo intervento la signora Spirito
Perrone ha sottolineato la peculiarità dell’Istituto che presiede: un ente a carattere
religioso che vive con orgoglio questa
condizione «Nel periodo particolare che
la nostra società sta vivendo». Ha ricordato il grande spirito di abnegazione, che
negli anni non si è mai esaurito, di tutto
il personale docente e non, che sostiene
l’Asilo ed ha ringraziato tutti coloro che
hanno collaborato a questa iniziativa,
dall’amministrazione agli anonimi singoli
cittadini, non mancando di riferire il suo
particolare riconoscimento al benefattore
di sempre, il notaio Carmine Sarno.
Il vescovo Fragnelli ha sottolineato l’importanza che assume la scelta di Perrone
(fatta cento anni fa) di devolvere parte
della sua eredità legandola all’ambito
religioso «in un periodo
storico, l’inizio del secolo
scorso, in cui il messaggio
religioso veniva messo
in discussione». Ha aggiunto, sua Eccellenza,
che individuare nell’Asilo
infantile la struttura da sostenere è stata una grande
intuizione del benefattore
ed ha una grande valenza
di insegnamento: preservare l’infanzia, custodire
la sua storia, leggerne i
bisogni.
Al critico letterario Giovanni Amodio, il compito di
presentare il libro Architetto d’Asilo di Maria Carmela
Bonelli, edito da Antonio Dellisanti. Il
testo, ha sottolineato il professore, non
si riduce ad un semplice assemblaggio
di documenti ma è l’appassionata narrazione, documentata, di un personaggio
ginosino che ne ha fatto la storia oltre
ad averla vissuta. Risulta, pertanto un
testo che si proietta oltre il circoscritto
sguardo localistico e va oltre le mura,
risultando quell’opera aperta, di ecana
definizione.
L’autrice del libro, nel suo intervento,
riproponendo la vicenda, ricostruita nel
testo con materiale documentario inedito,
della costruzione di piazza Marconi, ha
annunciato che a questa prima fatica che
si sofferma sulla prestigiosa figura dell’architetto Perrone, seguirà un secondo
volume in cui sarà narrata e documentata
l’attività centenaria dell’Asilo.
Il sindaco Luigi Montanaro ha offerto,
per concludere, targhe ricordo ai familiari
dell’architetto Perrone, presenti in sala,
ed agli ospiti intervenuti.
La visita all’Asilo di corso Vittorio
Emanuele ha concluso la giornata che
la signora Elena Spirito ed il Consiglio
di Amministrazione dell’Ente hanno progetto e realizzato con tanto cuore.
Adele Carrera
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
IL BELLO DEL DIALETTO
Proverbi in vignette umoristiche
Bella. Quest’anno davvero proprio bella. Parlo della mostra allestita dagli alunni della scuola Calò nei corridoi che portano alle
loro classi. Bella anche questa scelta. Tu entri a scuola e ti accolgono delle mini-hostess e mini-stewart che ti spiegano i progetti
realizzati, ed hanno una consapevolezza e una capacità disarmanti. All’ingresso ci sono quelli del giornalino che ti invitano a
leggere i loro articoli, poi prosegui per i corridoi delle medie e
trovi le creazioni letterarie e artistiche di questi ragazzi in gamba
e non puoi fare a meno di soffermarti, come pure davanti alle
creazioni della scuola materna Lorenzini, un tripudio di colori e
faccine sorridenti mentre “raccolgono l’uva e fanno il vino”. E
poi su verso le elmentari al primo piano, lo sguardo sempre sui
muri a cogliere l’impegno e la bravura messi nelle loro creazioni.
La conoscenza del corpo umano, l’attenzione verso l’ambiente
e l’ecologia (stupendi i cestini per la raccolta differenziata), le
biodiversità con ambientazioni preistoriche e contemporanee,
l’idrocoltura realizzata con materiali di recupero eppure così
suggestiva e infine, ma non ultimo, il progetto che mi riporta indietro nel tempo, ad un’epoca forse finita ma non dimenticata: i
proverbi in dialetto ginosino. Questo progetto è un approfondimento sullo studio della nostra civiltà locale, iniziato lo scorso
anno con la conoscenza delle arti e dei mestieri tradizionali, e
proseguito quest’anno con i “detti e proverbi popolari”. Sono da
vedere come dei veri e propri quadri in una mostra, realizzati dai
ragazzi della V A e della V B con l’impareggiabile e insostituibile
aiuto delle loro insegnanti. Si legge prima la versione ginosina
del proverbio, poi la traduzione in italiano e si assapora infine
l’immagine ironica data dai ragazzi con i loro disegni. Sono delle
vere e proprie vignette umoristiche che hanno colto in pieno l’essenza del proverbio: racchiudere in una frase un intero discorso.
Ma c’è di più. In quelle parole dei nostri avi c’è il sapore dei tempi
passati, il mondo contadino dei nostri nonni, fatto di semplicità
di gesti e povertà, ma di una saggezza infinita. Mi sono accorta
con stupore che alcuni non li avevo mai sentiti, riflettendo su
quanto poco si sa del nostro passato e della storia della nostra
terra. Ma la cosa incredibile è che sono quasi tutti validi ancora
adesso, applicabili tranquillamente alla nostra vita di tutti i giorni
e sono contenta che anche i nostri figli li possano conoscere
e apprezzare. Quando frequentavo le elementari ricordo che ci
vietavano di parlare il dialetto in classe. Sono invece del parere che vada insegnato perchè non si perdano le nostre radici.
Ginosa è la nostra città e noi siamo ginosini. Noi viviamo qui e
qui hanno vissuto i nostri antenati e forse qui vivranno i nostri
figli. Sono considerazioni semplici ma racchiudono tutta la complessità della nostra vita. Quei proverbi sono il nostro passato, la
“storia della letteratura” che ci appartiene e che nessuno ci può
togliere, perchè quei proverbi siamo noi. Grazie di cuore a chi ce
l’ha ricordato, alle insegnanti e ai nostri bravissimi figli.
Flora Lomagistro
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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ENERGIA E TANTI COLORI…
e stimolante iniziativa che ha
visto il COMUNE DI RADICELANDIA ( così chiamato
nell’occasione il plesso “G.
Lombardo Radice”) attrezzarsi con segnaletica orizzontale e verticale, vigilebambino, vigile- ecologico,
palette, casacche, semaforo
lampeggiante e blocchetti di
multe a tutti coloro che violavano le norme del Codice
della Strada e del rispetto
dell’Ambiente.
I trasgressori hanno pagato
le multe in viveri, che sono
stati devoluti alla Casa Alloggio LOGOS di Ginosa.
Le esperienze svolte, senza
In un cielo colorato di palloncini, un bastimento di allegria, un
carico di entusiasmo e un pieno
di energia, si è svolta, venerdì
1 giugno 2007, una CICLO PASSEGGIATA, mai vista prima d’ora sul territorio verdeggiante e rigoglioso di Contrada
“Cesine”.
I fautori di tutto ciò sono stati i
PICCOLI e i GRANDI dell’Istituto Comprensivo “Calò”.
Gli alunni della Secondaria di
primo grado e della Primaria
del plesso “G. Calò” e del plesso “G. Lombardo Radice” sono
partiti con bici, zainetto a spalla,
acqua e merenda per svolgere
un pic-nic nell’Area Verde del
paesaggio collinare e suggestivo del nostro
territorio.
I docenti ed i genitori hanno sostenuto l’iniziativa con la collaborazione del Club Genusia - Bike, dell’Assessorato all’Ambiente, degli esperti Eco-Schools, dei Gruppi
Scouts AGESCI Ginosa 1 e 2, della Polizia
Municipale, del servizio Emergenza Radio e
dell’esemplare sostegno del dott. Emanuele
Volpe.
Il tutto si è svolto nella maniera più divertente, stanchi ma vittoriosi, con un pieno di
soddisfazione e di intensa allegria.
Lo scopo è stato quello di condividere
un’esperienza sul campo di comportamenti
corretti, sia nello spazio urbano che naturalistico-ambientale e di rispetto delle norme
che regolano il comportamento stradale e
la salvaguardia dell’Ambiente.
Per lo stesso obiettivo, mercoledì 30 maggio 2007, è stata promossa un’altra incisiva
dubbio coinvolgenti, hanno trasmesso ai
nostri alunni tanto entusiasmo. Una scuola sempre più accattivante che conduce le
nuove generazioni a rispettare l’ambiente
circostante, al fine di vivere lo spazio umanizzato e urbano in modo consapevole e
sereno.
Amiamoci e rispettiamoci!
Docente Coordinatore
Ciriaca Coretti
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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DIDATTICA E TANTA VOGLIA DI FARE…
Nell’ambito della didattica ed in particolare delle attività laboratoriali si è aperta, anche quest’anno, la MOSTRA DIDATTICA , promossa dall’Istituto Comprensivo “G.Calò”.
La mostra è rimasta aperta nei giorni 4 - 5 e 6 giugno,
dalle ore 10:00 alle ore 12:00. Erano ad accogliere i visitatori gli stessi alunni, che particolarmente coinvolti,
hanno illustrato le fasi di lavoro, le tematiche affrontate
e le procedure messe in atto.
I docenti considerano questo momento un’occasione
di incontro con le famiglie, un’opportunità per rendere
visibili le attività più significative realizzate nel corso
dell’anno scolastico.
I prodotti artistici, storici, linguistici, grafico - espressivi, tecniche manipolative e multimediali sono stati
alquanto dimostrativi e significativamente positivi agli
occhi dei visitatori.
Ad allietare le giornate della Mostra non sono mancati
incontri, saggi musicali, balletti e drammatizzazioni.
Il Gruppo strumentale stabile delle diamoniche e dei
flauti degli alunni della Scuola Secondaria di primo
grado, diretto con cura e professionalità dal Prof. Antonio Verzillo, ha eseguito un ampio e gradevole repertorio di brani musicali.
Il Corpo di ballo formato dagli alunni delle classi quinte
sez. A e B del plesso “G.Lombardo Radice” si è esibito, straordinariamente, con una coreografia di colori,
in una danza popolare in costume “LA PIZZICA”.
Particolarmente gradita è stata la partecipazione della
Prof.ssa Francesca Paiano Sassi, che ha accompagnato la danza al ritmo del tamburello.
Un musical divertente e coinvolgente dal titolo TRAFFICO IN CITTA’, eseguito dagli alunni della classe terza sez. A, sempre del plesso “G. Lombardo Radice”,
ha dimostrato come si può imparare divertendosi.
Nel plesso “G.Calò” gli alunni delle classi quinte sez.
A e B hanno realizzato una raccolta di DETTI e PROVERBI di Ginosa, utilizzando come forma espressiva
la vignetta umoristica con un riferimento alla caricatura.
Ha dato un valido contributo il maestro della caricatura
Arcangelo Carrera, che durante la visita ha improvvisato una lezione accattivante e divertente.
L’intervento delle signore del CENTRO POLIVALENTE
“Latorre” ha dato luogo ad una vera e propria gara
di proverbi tra alunni e le gradite ospiti, che hanno
ricevuto un piatto in ceramica con il logo della scuola,
realizzato dal maestro Passarelli di Laterza.
Favolosi e variopinti sono stati i lavori dei bambini
della Scuola dell’infanzia “Carlo Lorenzini”, che dimostrano tanta ricchezza espressiva ed emotiva.
Le tematiche affrontate nei laboratori didattici sono
state varie e particolarmente interessanti: la biodiversità, la mitologia greca, la psico-motricità, la conoscenza storica e antropologica del proprio territorio,
i confronti tra la scuola di ieri e di oggi, la logica, i
giochi matematici, il cineforum, la lettura , la scrittura
creativa e quant’altro abbia interessato i nostri alunni nel corso delle attività disciplinari e trasversali.
Iniziative come queste ci aiutano a riflettere come,
sebbene negli ultimi periodi la scuola sia oggetto di
episodi di estrema gravità, ogni giorno migliaia di docenti sono impegnati ad aiutare bambini e giovani a
crescere, mettendo a frutto le proprie capacità, per
assicurare loro un futuro costruttivo e sempre in salita.
Docente Coordinatore
Ciriaca Coretti
eventi e commenti
Passeggiata per la vita
Domenica 10 giugno anche
Ginosa ha manifestato con una passeggiata per la vita, a favore della prevenzione per il tumore al seno, invitando tutte
le donne ginosine a manifestare la loro
testimonianza e solidarietà verso tutte
coloro che hanno vissuto e affrontato la
malattia e l’hanno sconfitta e per che ci
sta ancora provando.
L’iniziativa è stata pensata e realizzata in modo particolare dai Consiglieri
Comunali le Prof.sse Nuccia Giannatelli
e Annamaria Fiore, coadiuvate da altre
donne volontarie. La partecipazione non
è stata massiccia purtroppo, eravamo
circa una sessantina di persone, che per
un’ora hanno attraversato le vie principali del paese. Il corteo ha concluso il suo
percorso presso la casa alloggio LOGOS,
che ci ha accolti con bevande fresche e
tanta ospitalità.
Qui ci siamo fermati una buona
mezz’ora per riflettere sulle problematiche relative all’apertura dell’Unità di Senologia presso il nostro Poliambulatorio.
L’Assessore alle Politiche Sociali Stefano Notarangelo ha ribadito che è stata
espletata la gara di appalto per il mammografo e che bisogna solo acquistarlo.
Ha già preso accordi con il Commissario
straordinario dell’ASL TA/1 Dott. Sessa
per delineare le modalità di apertura dell’Unità, vista la rinnovata disponibilità del
Dott. Ganino, senologo di provata bravura e della presenza dell’ecografo.
Il Dott. Paolo Costantino, Consigliere Regionale, nonché medico (l’unico
presente!) del nostro territorio cittadino,
ha invece illustrato ai presenti gli aspetti
essenziali della prevenzione, che portano a scoprire un elevato numero di casi,
ma anche a far aumentare la percentuale di guarigione dei tumori al seno. Ha
aggiunto inoltre che l’incidenza notevole
sul territorio di tanti casi è senz’altro da
addebitare a cause quali ad esempio l’inquinamento delle vicine città industriali,
senza escludere il fattore ereditario. Per
quest’ultimo, ha detto il Dott. Costantino,
esistono già studi americani che permettono di individuare il gene e la percentuale in una donna di poter contrarre la
malattia, se ci sono stati casi in famiglia.
Un esame troppo costoso che in Italia
non è ancora possibile fare.
Le donne presenti hanno comunque chiesto ai medici di Ginosa, che
si facciano carico di individuare le cause
del perché il numero di donne ginosine
che si ammalano di cancro al seno è in
costante aumento.
Infine il saluto del Consigliere
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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Regionale dell’AIRC Puglia, Prof.ssa Antonietta Mirabella, che ha ringraziato le
persone intervenute, per la loro sensibilità
e generosità (raccolta una somma di donazioni volontarie di 165,00 euro) espresse e di come finalmente a Ginosa ci si stia
muovendo verso una maggiore sensibilizzazione al tema della ricerca, seconda arma letale per sconfiggere il cancro, dopo
quella della prevenzione.
Certo l’iniziativa promossa domenica scorsa è stata nobile, ma la scarsa
partecipazione e l’assenza delle Associazioni di volontariato invitate, come mi
hanno confermato la Prof.ssa Fiore e l’ins.
Enza Brunone, dei medici e di molti amministratori sia di maggioranza che di opposizione, i docenti delle scuole, non fanno
onore a Ginosa.
Noi comunque non demordiamo
e quando ci sarà l’incontro con il Dott.
Sessa, gli presenteremo la raccolta di
firme che si sta effettuando per una petizione a favore dell’apertura immediata
dell’Unità di Senologia a Ginosa, per poter
dare a tutte le donne,un servizio efficiente con personale competente, evitando di
spostarci altrove per espletare un nostro
diritto, quello della salute.
E non dimentichiamoci che…
prevenzione è vita!
Rosamaria Busto
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
eventi e commenti
N - NIDO
Non me l’aspettavo veramente.
È successo quest’inverno quando
chiamai il falegname per ripararmi la
tapparella rovinata: quel bravo artigiano scoprì nel vano dove si arrotola
la tapparella una grande nido di non
so quale uccello. Il nido era ormai disabitato e ciò mi fece pensare che si
trattasse di un uccello migratore. Beh,
onestamente da un lato mi preoccupai
se per caso m’avesse rovinato qualcosa alla finestra, ma d’altro canto mi
sentii felice all’idea che una famigliola
di uccelli era venuta ad abitare, almeno per un’estate, in casa mia. “Chissà
dove saranno ora?”, mi chiesi. Cercai
di immaginarli: lui e lei e i piccoli ormai
liberi ed autonomi sulle loro ali, in viaggio verso la primavera interminabile…
“Vuoi vedere”, mi dissi, “che ora vai a
finire nel sentimentale?”.
E che ci sarebbe di male? A parte il
fatto che io sono un sentimentalone,
ho letto su un giornale che sembra che
anche i giovani d’oggi stanno tornando
verso il sentimentale. Il guaio è che serpeggia ancora quel benedetto pudore,
il quale, cacciato dalle sedi morali, che
gli sarebbero proprie, finisce per rifluire
in zone improprie.
Momento. Sono sicuro che ora il mio
unico lettore starà aggrottando la fronte, quasi a voler dire, alla Totò maniera:
“Chissà ‘sto stupido dove vuole arrivare…”. Allora mi spiego meglio con un
esempio. Non è forse vero che oggi si
ha pudore della bontà, della tenerezza,
dei sentimenti, del perdono, della commozione e perfino del dolore? Mentre è
sempre più difficile avere pudore delle
carognate o degli aspetti meno presentabili della vita!
Giorni fa mi hanno procurato tristezza i discorsi di una diciottenne che parlava dei rapporti con i compagni: molta
“attività sessuale” ma guai a parlare di
amore, di innamoramento, di sentimento. La tristezza di vedere ragazzi e ragazze rabbiosi per amore, ma non più
tristi o (peggio ancora!) malinconici per
amore.
Ricordo di aver letto su un giornale
che in una zona centralissima di Roma,
in pieno giorno, un ragazzo e una ragazza si sono esibiti in effusioni piutto-
sto intime in pubblico, provocando un
gigantesco ingorgo di guardoni e anche
di persone perbene che protestavano,
giustamente a mio parere. Certo che
per quei due il pudore dev’essere roba da manicomio! Io li condannerei a
vivere insieme tutta la vita: così, se è
vero amore, faranno il nido; ma se è
solo prurito, dovranno sopportarsi per il
resto dei loro giorni.
Mi capita, però, anche di vedere ragazzi che si prendono furtivamente per
mano e, se qualcuno li vede, arrossiscono e si lasciano subito come se
avessero rubato i cioccolatini. E allora
sento per loro una grande tenerezza e,
senza volerlo, penso al nido e prego Iddio perché regali loro una vita colma di
sentimenti, di amore vero, di forza e di
speranza.
I resti del nido di casa mia finirono in
un secchio e mi fecero un po’ di tristezza. Ma già! Gli inquilini erano spariti e
se l’anno prossimo avranno la voglia di
tornare a casa mia, penseranno a rifarsi il nido: beati loro che non hanno problemi di concessioni edilizie, di mutui e
di ICI! Però, un nido che si disfà è lo
stesso triste!
Anche perché mi ricorda altri nidi,
altre speranze gioiose, altre avventure estive finite nel secchio dei rifiuti. E
quegli uccellini che, tutti allegri e cinguettanti, avevano messo insieme, filo
per filo, l’erba per costruirsi il nido, che
cosa direbbero a vederlo nel secchio
dei rifiuti il loro nido?
Ripenso ai ragazzi che hanno sete di
amore e non lo sanno. Ripenso a tutte
le idee balorde che gli hanno ficcato in
testa in questi anni certi cosiddetti laici
(il matrimonio è un’istituzione repressiva… l’amore una cianfrusaglia d’altri
tempi… la famiglia stabile un’invenzione dei preti… la parità un diritto a farsi
i propri comodi e a rinunciare alle responsabilità…) e ancora una volta prego perché abbiano un nido. Proprio anche un nido materiale, fatto di cemento
e di mattoni, dentro il quale costruire il
nido vero. Quello dell’amore.
Ripenso a quei ragazzi e ragazze che
vedo bivaccare nelle piazze dei nostri
paesi o fare le ore piccole ai tavoli di
pub e paninoteche. Ripenso all’idea
dell’amore e del nido che oggi hanno
nella loro frenetica età. Ripenso alle
tante tristi ed amare storie che mi vengono poi a raccontare…
E mi viene la tristezza.
Mi viene da gridare loro di non giocare con i sentimenti, di non impastocchiarsi con delle comode teorie di
amore che altro non sono che un facile
alibi per bruciare delle tappe che alla
fine lasciano solo un grosso amaro in
bocca ed un profondo buco nel cuore.
Un nido si costruisce filo per filo e
con tanta pazienza e gioia.
La vita di coppia offre moltissime
occasioni per mutare mente e cuore:
nell’incontro con l’altro ci si conosce
meglio, si scoprono aspetti mai prima
notati e ci si accorge di ciò che dispiace all’altro e lo offende. Chi ama
veramente se ne dispiace, si pente e
si corregge. Il fatto è reciproco e una
coppia che si ama non lascia cadere le
occasioni per confrontarsi lealmente,
parlarsi con chiarezza e fiducia, perdonarsi e ricominciare con maggiore
impegno. Chi non cambia se stesso
per l’altro, non è umile nella correzione dell’altro, non sa perdonare e riaccogliere…non ama davvero. Si tratta,
allora, di infatuazione passeggera, di
possesso egoistico, addirittura di strumentalizzazione dell’altro. Un amore
possessivo, anche se intenso, non è
vero amore: è ricerca di sé e l’altro è
pensato solo in funzione del proprio
tornaconto.
Ma so che molti hanno la voglia matta di credere poco a queste mie parole
e desiderano fare “esperienza”: è il tragico pericolo degli anni giovanili (e non
solo), il luccicante abbaglio di volere e
sapersi liberi, dimenticando che libertà
e maturità sono due valori che si coniugano solo con responsabilità.
Forse per questo voglio affidare gli
stupendi e freschi anni dei nostri giovani alla Madonna e prego Maria che
lasci il loro amore e il loro nido lontano dal secchio dei rifiuti e senza paura
che appassisca.
Un vero nido può anche diventare di
paglia, ma è sempre caldo.
È triste solo quando è vuoto o quando si rompe.
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
eventi e commenti
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
eventi e commenti
Una scuola a misura di bambino
sistito al bellissimo
concerto
tenuto
dal Gruppo Strumentale
Stabile
delle diamoniche
e dei flauti, diretto dal bravissimo
Prof. Antonio Verzillo. Al ballo della
pizzica
eseguito
dagli alunni delle
classi quinte, che
hanno dato prova
di grande impegno
nell’imparare una
danza non semplice, ma ricca di
simbolismi mediGli avvenimenti di cronaca di questi ultimi mesi e settimane, non ci permettono di fare un bilancio molto positivo
della scuola italiana. Oggi più che nel
passato si avverte il bisogno di riflettere, di cambiare, di entrare nel profondo
delle nostre realtà giovanili e chiederci,
in particolare come genitori, cosa vogliamo insegnare ai nostri figli?
Quando ho scelto la scuola per i miei
figli, alcuni anni or sono, pensai subito
al Plesso “G.Lombardo Radice”. Una
scuola funzionale, con docenti seri e
preparati, che ogni giorno mostrano
dedizione e professionalità nel proprio
lavoro. La definirei quasi “un’isola felice”, che in un quartiere di periferia raccoglie un’utenza molto vasta, anche da
altre zone del paese. Una scuola che
anche quest’ anno ha dato un saggio
del lavoro svolto con una settimana
all’insegna della cultura, della musica,
dell’educazione ambientale e stradale
ecc. Come genitore sono stata invitata
a visitare la Mostra Didattica e gli altri eventi conclusivi dei quali ha scritto
in modo dettagliato la docente Ciriaca
Coretti, sulle pagine di questo numero.
Entrando nella scuola ho subito percepito un clima di soddisfazione da parte
degli insegnanti e degli alunni. Ho as-
terranei. Poi ho visitato la Mostra Didattica, risultato ben riuscito di un perfetto gioco di squadra tra i docenti del
Plesso ed i loro alunni.
Osservando infatti tra i laboratori di
Lettura ci si imbatteva in provetti “Omero” che ci raccontavano con dovizia di
particolari le vicende di Ulisse, intercalate da disegni di pregevole fattura e
realizzati con tecniche diverse e originali. Oppure in quello logico-matema-
tico, tra forme geometriche e numeri; in
quello artistico – manipolativo dove si
potevano ammirare oggetti realizzati
con materiale povero o di riciclo; quello
storico- ambientale dove campeggiava
un mega libro sulla storia delle piazze di
Ginosa e una riproduzione in scala del
monumento dell’Orologio in cartapesta.
Al centro degli stands vi era collocata
una bellissima fontana fatta tutta con le
bottiglie di plastica, abilmente lavorate,
un vero capolavoro di arte contemporanea. Infine una menzione speciale per
“Radicelandia”. Ormai erano diverse
settimane che entrando a scuola si potevano notare degli strani cambiamenti.
Strisce pedonali, semafori, marciapiedi, segnali stradali davvero simpatici,
come quello che
campeggiava
su
tutte le porte delle
aule:”Silenzio!
Compiti in corso”.
Un lavoro che ha
richiesto tanto impegno, ma che i
nostri figli hanno
vissuto e realizzato
passo dopo passo
con vero interesse.
Una piccola città dei
ragazzi proprio a
misura di bambino,
come aveva ideato
la grande pedagogista Maria Montessori pensando alla
scuola.
Al termine della mia visita ho naturalmente rivolto i miei complimenti ai docenti, in particolare alla Coordinatrice
di plesso Ciriaca Coretti, per il lavoro
svolto.
Questa è la scuola che piace ai ragazzi,
questa è la scuola che noi genitori desideriamo: utile, educante, gioiosa, solidale. Una scuola di tutti e per tutti!
Rosamaria Busto
(Genitore della IV B “L. Radice”)
eventi e commenti
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
Scuola dell’Infanzia S. G. Bosco
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i pucini riscoprono i nonni
Parafrasando il celebre neuropsichiatra, studioso-ricercatore e saggista,
Vittorino Andreoli: la conoscenza della
storia personale e delle proprie origini,
in quest’era di mondo globalizzato,
serve più che mai affinché l’uomo possa conservare la sua centralità e sia
protagonista dei cambiamenti e non
soltanto soggetto passivo. E, in virtù di
questo concetto, uno dei più importanti
argomenti di arricchimento dell’Offerta
Formativa, dell’istituto Comprensivo
“San Giovanni Bosco”, riconosciuto dal
corpo docente e sostenuto con passione
dal dirigente scolastico, prof. Vincenzo
Calabrese, è lo studio della Storia Locale: l’approfondimento dei fatti noti, la
scoperta di avvenimenti passati che non
sono stati documentati in alcun modo,
la conoscenza di usi e costumi della
tradizione locale.
L’importanza della conoscenza delle
proprie origini e del proprio territorio è
avvertita in maniera pregnante e fin dal
primo grado di scuola, quella dell’Infanzia, si studiano modalità e strategie
in grado di mettere a punto percorsi
didattici che stimolino l’interesse e la
curiosità dei piccoli dai 3 ai 6 anni.
Dopo un anno, a conclusione delle
attività, i pulcini della Scuola dell’Infanzia del San Giovanni Bosco, in piazza
Nusco, la mattina de l’8 giugno scorso,
hanno reso partecipi i loro genitori e i
ginosini che passavano (e incuriositi si
fermavano) delle scoperte fatte sulla
tradizione locale.
I giochi, i canti, i balli del Mediterraneo sono stati gli stimolatori della loro
curiosità e l’oggetto delle loro attività
didattiche.
Una piazza Nusco colorata e animata
da pizziche e giochi, che ancora nella
seconda metà del secolo scorso si facevano nelle strade, sono stati riproposti
dai piccoli che li hanno scoperti dopo
una indagine che ha coinvolto genitori
e nonni.
Tiro alla fune, corsa nei sacchi, ù
cavallucce, a milano piano piano a
torino forte forte, pinocchio in bicicletta
ed altri ancora, hanno visto impegnati i
piccolissimi in performace agonistiche
di tutto rispetto. Sembrava aver ritrovato
l’allegria passata che si viveva nei rioni
del Carmine, del Popolicchio, quando
all’imbrunire delle serate primaverili, i
bambini vociavano e al richiamo delle
loro madri rispondevano “aspiétte!”.
I cori di “Auelì” e “Te sì mise ò puzzute”, hanno stimolato non soltanto la
carica ritmica di tutti i presenti che hanno
accompagnato le esecuzioni col il battito
delle mani ma anche qualche lacrima di
nostalgia e di fierezza in nonni e genitori.
Insomma, un tuffo nel passato fatto
con i bambini protagonisti che hanno
condotto per mano mamme e papà. La
responsabile per la Scuola dell’Infanzia
del progetto di Storia Locale, l’insegnate
Mina Maggiore ha seguito passo passo
il suo sviluppo e quella mattina era visibilmente soddisfatta del lavoro svolto
dalle colleghe, Rosa e Maria Caruso,
Elisa Parisi, Chiara Coppa, Franca Sangiorgio, Tina Piccenna, Pina Cellamare,
Lucia Massaro, Pia Casamassima, Pina
Fortunato e la sottoscritta.
La giornata ha fornito l’occasione
anche per mostrare ai genitori i saggi
dei progetti, realizzati per i bambini di
5 anni, di Attività Ginnico-Motorie e di
Lingua straniera (l’inglese). Le docenti
Casamassiama e Fortunato, curatrici
delle attività motorie, hanno guidato
i “veterani” della Scuola dell’Infanzia
in due esibizioni nelle quali musiche
e movimento trovavano concordanza
e sintonia singola e di gruppo e la
maestra Cellamaro ha dato prova della
capacità di assimilazione dei piccoli,
di lingue straniere, facendoli esibire in
canti e filastrocche sul tempo, i numeri
e i colori.
Fino a mezzogiorno, piazza Nusco
è stata animata dagli alunni dell’Istituto
San Giovanni Bosco che, come ha detto
il dirigente scolastico Vincenzo Calabrese: «È l’Istituto che concretamente
promuove, fin dal primo grado di scuola,
il rapporto con il territorio, studiando il
passato e ricercando opportunità e modalità per vivere il presente in sintonia
con esso».
Noi aggiungiamo che la Scuola dell’Infanzia di questo istituto Comprensivo
ha consapevolezza dell’importante ruolo
formativo che in questa fascia di età si
va sviluppando nell’individuo e ciascun
percorso didattico-formativo viene studiato e programmato senza perdere
mai di vista il delicato ruolo che la scuola
deve svolgere per garantire equilibrio e
serenità dello sviluppo.
Buone vacanze e arrivederci all’anno
prossimo! Adele Carrera
Presentato presso il teatro comunale “Alcanices” il
volume di Raffaella Bongermino, “La memoria ritrovata”
L’ospedale dei Pellegrini, nell’ex convento degli Antoniani, l’ospedale del
Sacramento “intra moenia”, la spezieria, la cappelletta di San Giuliano: di
questi e di altri monumenti o testimonianze della vita sanitaria laertina se ne
parla nel volume “La memoria ritrovata
– Strutture e attività sanitarie a Laterza
nei secoli XVI – XIX”. Scritto da Raffaella Bongermino e, soprattutto, dettato dal suo amore sviscerato per la sua
terra, il testo vuole essere un contributo valido e sostanziale alla conoscenza della situazione socio – sanitaria di
un paese del sud, appunto Laterza; è
una miscellanea di ricerche e studi sulla storia della medicina e della sanità
laertine, realizzata con dovizia del particolare e del dettaglio dalla Bongermino,
alla quale va attribuito anche il merito
di aver riportato alla luce monumenti,
ormai in rovina o finiti nel dimenticatoio
anche conoscitivo. Il riferimento va alla
spezieria, un piccolo edificio cinquecentesco con faccia decorata, costituito da un solo vano a volta di circa 40
mq. All’interno vi erano un bancone e
gli stigli per i medicamenti, alambicchi,
bilance, mortai, scatole e pilloliere, vasi
e “cucume”, oltre a ventiquattro volumi di farmacologia pratica, a stampa e
manoscritti, di autori antichi e moderni,
elencati fedelmente in un atto di vendita del 1664; documento questo, riportato ne “La memoria ritrovata”, con l’integrale trascrizione di Maria Alfonzetti.
Stampato dal Centro Pugliese dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria,
dopo essere stato presentato a Laterza
e Massafra, il volume della Bongermi-
no è stato illustrato nella serata di ieri,
anche alla comunità di Ginosa, presso
il teatro comunale “Alcanices”. Un incontro con l’autore, questo, organizzato dalla Pro Loco di Ginosa, dalla locale associazione culturale “La Jarvine”,
sotto il patrocinio dell’Amministrazione
Comunale con l’impegno del consigliere comunale incaricato alla Biblioteca
Civica, Anna Maria Fiore. Dopo i saluti di Vitantonio Bradascio, consigliere
comunale incaricato alla Cultura, sono intervenuti Gianni Iacovelli dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria,
Maria Alfonzetti dell’Archivio di Stato di
Taranto, Martino De Cesare del Centro
Pugliese A.S.A.S. e la stessa autrice
Raffaella Bongermino; a coordinare i
lavori, il segretario della locale Pro Loco, Grazia Pollicoro. MaFlo
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
costume e società
Oltre al merito, l’altruismo
Al liceo Vico assegnata la borsa di studio “Mino Petrelli”
Di Leonardo Cristella dicono che è un bravo
ragazzo, che s’impegna negli studi, che ha tanti
amici, che è disponibile verso gli altri. Ora diranno che è lo studente del liceo Vico più bravo in
matematica, perché ha meritato la borsa di studio
“Mino Petrelli”, premio che la scuola ogni anno
assegna al miglior studente dopo una prova riservata ai soli alunni che nel triennio hanno conseguito nella disciplina la media dell’otto.
La sfida, visto l’opinione che gli studenti hanno
della matematica, ha impegnato pochi temerari:
Cosimo Loforese, Elisabetta Palella, Domenico
Capodiferro, Elvira Bongermino, Filomena Innone e, appunto, Leonardo Cristella che è risultato
il vincitore.
Mercoledì, 30 Maggio, nell’auditorium “Giovanni Paolo II” , è avvenuta la cerimonia di consegna.
Presenti la dirigente scolastica, prof.ssa Maria Alfonso, la prof.ssa Nuccia Giannatelli, sostenitrice
finanziaria, e tutti gli studenti delle classi V e IV.
La dirigente ha ringraziato subito le prof.sse
Divitofrancesco, Tria e Colizzi che hanno curato
il concorso e poi ha comunicato che da quest’anno il riconoscimento si carica di un nobile significato. Alla prof.ssa Giannatelli l’onore di annunciare che una parte del premio sarà destinato ad
un ragazzo povero, uno studente probabilmente
del Brasile, che così potrà accedere agli studi
universitari, riscattando un domani la condizione
di quei paesi che ancora oggi vivono nella povertà assoluta. Continuando, la professoressa ha
ricordato la disponibilità del marito, Mino Petrelli,
verso tutti e sicuramente, ha voluto sottolineare,
“sarebbe contento che il riconoscimento sia stato
vinto dal figlio di una sua alunna”. D’obbligo la
parola a Leonardo, che apparentemente calmo, ha dichiarato di essere felice
di condividere il premio con un altro studente. Ha ringraziato poi tutti i suoi i
professori, in particolare la prof.ssa Divitofrancesco, che gli hanno permesso
di raggiungere simili risultati.
A te, Leonardo, e a tutti gli studenti che lasceranno il liceo, l’augurio di raggiungere tutti i vostri traguardi.
Palma Martino
argomenti e commenti
Padre Luigi Cremis
saluta Michelone
Baltimora, USA, 12 giugno 2007
Cari ginosini,
chi vi scrive è padre Luigi Cremis dagli Stati Uniti, dove vivo da oltre quattro anni. È
tempo che non mi facevo vivo con voi; siete
sempre nel mio cuore, nei miei pensieri e
nelle mie preghiere.
Vi scrivo in relazione alla partenza di Michelone per il Perù. Come ben sapete, Michele
parte per passare un tempo lungo, almeno
un anno, forse più, in una missione sulle
alte Ande della Cordigliera Bianca. Lavorerà con i poveri, come ha già fatto altre volte
a partire dal 1997. Ciò che Michelone farà
concretamente in missione sarà una serie di
cose: aiutare nella casa parrocchiale, dove
ogni giorno decine di persone vanno per necessità ed emergenze di ogni tipo, soprattutto materiali; visitare comunità lontane,
alcune fino a molte ore a piedi; lavorare
con i bambini, così numerosi e così allegri,
nonostante la povertà; aiutare nei vari lavori
di manutenzione e costruzione che sempre
vanno avanti nelle nostre case OMG; accompagnare il sacerdote nelle varie visite
pastorali in zone remote; e tanti altri lavori di
ogni tipo, tutti direttamente o indirettamente
per la carità.
Con queste righe voglio prima di tutto ringraziare tutti voi per la grande generosità
che sempre mostrate verso il lavoro dell’OMG nel donare viveri, fondi, e altri beni
necessari; nel vostro appoggio costante,
che tutti avvertono quando visitano Ginosa
da fuori. Grazie di cuore, voi sapete molto
bene che tutto ciò che voi donate, spesso a
costo di grossi sacrifici, va integralmente in
favore dei più poveri. La prova più grande
di questo è la vita dello stesso Michelone,
davvero una missione dalla mattina alla
sera, in Italia come in Perù, sempre preoccupato verso i più poveri, al punto da dare la
sua vita come servizio. Non sarà questo il
Vangelo? Un Vangelo messo in pratica con
la vita, senza troppe parole, al giorno d’oggi
così abbondanti. Ed è questa l’arma segreta
che l’OMG ha per coinvolgere specialmente
i giovani, al giorno d’oggi così scettici e disillusi di fronte a un mondo (spesso chiesa
inclusa), troppo teorico e lontano dai reali
bisogni dei poveri da un lato, e dal bisogno
di verità dei giovani dall’altro.
Grazie per il vostro aiuto, dà un senso al
lavoro che stiamo facendo, fa sentire tutti
noi, specialmente Michelone, meno soli;
fa percepire che in fondo qualcuno accompagna in questa lotta per migliorare
questo mondo che sta diventando sempre
più egoista. Grazie per essere stati vicino
a lui e alle persone che lo aiutano specialmente in questi giorni della sua partenza.
Grazie per essere vicini all’OMG anche
quando Michele non sarà più a Ginosa,
e le iniziative varie verranno portate avanti
dalle persone vicine a lui e all’OMG, persone che avranno decisamente bisogno
della presenza spirituale e materiale vostra per rimpiazzare l’assenza di Michelone, al momento, vero propulsore di questo
motore della carità che fa senza dubbio
bene ai poveri, destinatari degli aiuti; ma
ancor più bene fa a noi nel momento in
cui diamo, perché ci sentiamo utili al mondo, e ci rendiamo conto che questa vita ha
davvero un senso se donata agli altri, uniti
dal vincolo dell’amore e della solidarietà.
Siate generosi con Michelone quando
sarà in missione, senza telefono e senza
luce, senza tutte le comodità che abbiamo
noi. Scrivetegli, dicendogli che non è solo;
continuate a donare, sapendo che Michele avrà bisogno di aiuto per portare avanti
progetti concreti di carità fra la gente che
sta perdendo la speranza lì, mentre noi
stiamo correndo il rischio di affogare nel
troppo consumismo da noi stessi creato.
Io sto bene, lavoro in una parrocchia nei
sobborghi di Baltimora. I miei parrocchiani sono principalmente gli immigranti,
soprattutto i Latino-americani, provenienti da vari Paesi dell’America Centrale e
Meridionale, che vengono in questa terra
dell’abbondanza con il sogno di migliorare
materialmente la loro vita ed uscire così
dalla morsa della miseria e corruzione, ingiustizia e abbandono che caratterizzano
la loro vita quotidiana. Sicuramente qui in
America trovano una società organizzata
e protetta, dove i loro diritti sono rispettati
e dove possono trovare un lavoro onesto
e garantito. Sicuramente dopo vari sacrifici possono assicurare un futuro materiale
migliore ai loro figli, come fecero i nostri
antepassati italiani qui. Senza dubbio corrono il rischio di cadere in un’altra schiavitù ben più sottile e nascosta: il consumismo e materialismo più sfrenato, che fa
spavento a tutti, ma che in fondo è una
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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tentazione fortissima per tutti.
Il mio lavoro qui è soprattutto spirituale e pastorale, meno materiale (come invece era in
Perù), cercando di stare vicino alla gente per
consigliare, far sentire loro la presenza della
Chiesa e dei missionari in modo che non si
sentano così soli in questa terra a volte umanamente fredda… E allo stesso tempo sono
qui in Usa per cercare di lavorare in favore
delle missioni dell’OMG in America Latina, per
aiutare nel provvedere ai bisogni materiali di
lì, e di promuovere i lavori di arte di ogni tipo,
autentici capolavori, che i giovani delle nostre
scuole e cooperative “Don Bosco” fanno in
missione.
Grazie di cuore di nuovo per tutto ciò che fate
per l’OMG e per gli altri. So di Ginosa leggendo “LA GOCCIA” che mi arriva costantemente. Spero di visitarvi il prossimo anno per un
periodo più lungo. Vi auguro una felice estate,
che sia piena di gioia profonda e del desiderio
di migliorare questo meraviglioso mondo.
Con tanto affetto, vostro
Padre Luigi Cremis
3600 Claremont Street
Baltimore, MD 21224
USA
Precisazione
Caro direttore de “La Goccia”,
soltanto una precisazione all’articolo
a firma di Surdo M. del numero 11 del
2/06/07... L’Assessore BARBIERI ecc:
non risulta la menzione della presenza
dei Socialisti, che pure hanno partecipato
con l’intervento di Dell’Edera e Castria.
Distinti saluti.
Nicola Castria
(socialista)
Egregio signor Castria,
l’articolo relativo alla conferenza dibattito
che lei cita si riferisce ad un avvenimento
che si è svolto il giovedì. Per motivi tecnici, ifficilmente riusciamo a dare conto di
avvenimenti che si svolgono in tale giornata. In questo caso si è fatta una eccezione, grazie soprattutto alla disponibilità
della nostra collaboratrice Marilena Surdo
che ha scritto il pezzo a tempo di record.
Proprio la velocità ha costretto la nostra
redattrice a sintetizzare al massimo gli interventi e a non citare tutti gli intervenuti.
La saluto, SG
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
eventi e commenti
Le “Rondinelle d’Italia”
Raccontare l’emigrazione interna del nostro Paese è stato il
progetto di ricerca che da circa due anni ha visto impegnati la
CGIL e lo SPI tarantino e reggiano. La sintonia non è casuale poiché, inquadrato il periodo storico di approfondimento (la
seconda metà degli anni ‘50 del secolo scorso), fu rilevato che
l’ondata migratoria più significativa che partì da Ginosa, attraversando la penisola, faceva tappa in Emilia Romagna. A Reggio Emilia, per l’esattezza. I nostri braccianti disoccupati, perché
discriminati per appartenenza politica, dal padronato agrario del
tempo, rivolgeva l’attenzione verso quella che credeva fosse la
terra dove sorgeva il sol dell’avvenire.
Un documentario girato nel nostro Comune, la scorsa estate,
già presentato in autunno nel teatro Alcanices, ha visto la prima
fase del progetto che investe la diffusione del filmato stesso.
Giovedì 21 giugno prossimo si ripropone l’iniziativa presso la
Camera del Lavoro di Reggio Emilia.
Rondinelle d’Italia è il titolo del lungometraggio che rende giustizia alle motivazioni che portarono le migliori menti ginosine
ad esportare il loro patrimonio culturale e di esperienza in altra
parte della penisola e, oggi, le rondinelle, attraverso le immagini
di testimoni che raccontano quel triste periodo, fanno una parte
della storia del processo di sviluppo economico e sociale della
nostra terra e di quella reggiana.
È intenzione delle due Camere del Lavoro organizzatrici di
utilizzare la documentazione raccolta in quei 90 minuti di proiezione, nella diffusione nelle scuole per consentire alle giovani
generazioni di approfondire la conoscenza su fatti e avvenimenti
che caratterizzarono i flussi migratori dal dopoguerra ad oggi.
Adele Carrera
Sarà presentato a Poviglio (Re) il Quaderno n. 1 di storie ginosine edito dall’Arci
“Da Ginosa a Reggio Emilia”
Francesco Scarati racconta la sua storia di migrante ginosino
Tra le varie iniziative di carattere culturale indette dal Circolo Arci
“Il Ponte” di Ginosa, si annovera anche una pubblicazione letteraria
che apre la serie dei Quaderni di storie ginosine che l’associazione
realizza in collaborazione con il quindicinale locale La Goccia.
Scritta da Francesco Scarati, la sua storia di emigrante ginosino,
alla fine del 1950, verso Reggio Emilia, è la testimonianza dei fatti
e del contesto storico locale che compone il primo Quaderno che
sarà presentato, il 23 giugno prossimo, nel comune di Poviglio di
Reggio, attuale luogo di residenza dell’autore, nell’ambito del gemellaggio culturale inaugurato fra Ginosa e Poviglio, già alla fine
della scorsa estate, in occasione di una ricerca sulla emigrazione.
Interverranno alla manifestazione i sindaci delle città gemellate, Luigi Montanaro sindaco di Ginosa e Stefano Carpi sindaco di
Poviglio; l’autore Francesco Scarati, i rappresentanti dello SPI tarantino e reggiano, Vincenzo Caldarulo e Giovanni Trisolini e quelli
dell’Arci di Ginosa e della redazione de La Goccia.
Il Quaderno n. 1 - Da Ginosa a Reggio Emilia - edito dal circolo
Arci di Ginosa è stato stampato con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, il contributo della BCC di Marina di Ginosa e dello
SPI-CGIL di Taranto, a loro va il ringraziamento dell’autore e dell’editore oltre che l’augurio per una futura collaborazione. Recuperare la memoria è sinonimo di grande senso di crescita civile.
AC
costume e società
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
18° Concerto di Fine Anno Dell’Istituto
Comprensivo “G. Carducci”
Il 31 maggio 2007 è una data che resterà nella storia dell’Istituto Comprensivo “Giosuè Carducci”: il
concerto di fine anno delle classi ad indirizzo musicale ha raggiunto la maggiore età.
Nel 2007 ricorrono, inoltre, altri due anniversari molto importanti per
tutti coloro che operano e che hanno
operato all’interno dell’istituto: la scuola festeggia il suo primo cinquantennio
di vita e il primo centenario dalla morte
del grande poeta del quale porta il nome.
All’insegna di questi due eventi,
il concerto si è aperto con l’interpretazione della poesia “San Martino”, prima
recitata da un’allieva dell’istituto, poi
cantata dal coro degli alunni di prima
media e accompagnata dall’intera orchestra sulle note della canzone di Fiorello.
L’orchestra della Scuola conta circa novanta strumentisti, completamente formata da allievi delle classi
ad indirizzo musicale, ovvero la classe
di chitarra seguita dal prof. Antonio Rugolo, di flauto dalla prof.ssa Nicoletta
Di Sabato, dal prof. Andrea Mogavero
e dal prof. Giuseppe Cassano, di clarinetto dal prof. Giuseppe Carrozzoli, di
pianoforte dalla prof..ssa Annagrazia
Liviano e dalla Prof. ssa Gabriella Tacente, di violino dalla prof.ssa Giuseppina Gentile, di tromba dal prof. Emanuele Maggiore e di percussioni dal
prof. Lorenzo Guarino.
Il pubblico, che gremiva il teatro, è stato subito rapito e trasportato
dalle note di brani di un ampio repertorio, che abbracciava epoche e periodi diversi, dalle Danze Rinascimentali al mix di brani dedicato alla grande
cantante Mina, attraverso La Caccia di
Telemann, il Bolero di Ravel, Le Quattro Stagioni di Vivaldi, la Fantasia Para
un Gentilhombre di Rodrigo, When The
Saints Go Marching In e infine, non perché meno importanti, le colonne sono-
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re di film memorabili di indimenticabili
autori, come Nino Rota e Churebill. La
serata si è, inoltre, arricchita della partecipazione del gruppo claviette, magistralmente diretto dal professor Mario Donvito che ha eseguito l’Ouverture dal Poeta e Contadino.
Il concerto, elegantemente e
professionalmente presentato dalla prof.ssa Francesca Fanigliulo, si è
impreziosito del conferimento del “Primo premio Carducci”, fortemente voluto dal dirigente scolastico prof. Antonio Fornaro, attribuito all’unanimità
dal collegio dei docenti e dal consiglio
d’istituto alla preside Maria Giannini,
per l’impegno e la dedizione con cui
negli anni ha diretto l’istituto.
Il pubblico presente ha condiviso l’attribuzione di tale premio ed ha
soprattutto apprezzato l’elevata qualità esecutiva dei brani, dimostrata dagli
alunni, che con grande impegno, attenzione e amore per la musica, hanno seguito i loro insegnanti con un unico intento: il piacere di suonare insieme.
Filomena Parisi
foto Erasmo Mazzone
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eventi sportivi
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
È partito il condono Inps
per le aziende agricole
Dallo scorso 11 giugno e fino all’ 8
ottobre p.v. i datori di lavoro e lavoratori autonomi possono chiudere i
conti del passato con l’Inps versando
tra il 22 e il 40% del debito, sanzioni
comprese e ricalcolate al 30 maggio
2007.
Interessati alla sanatoria i debiti contributivi maturati al 31 dicembre 2004,
con esclusione di quelli riscossi con il
sistema Dm o oggetto di sospensione
per calamità o provenienti da verbali
notificati dopo il 1° gennaio 2005.
Le domande si presentano tramite
le associazioni di categoria (Coldiretti,
Cia, Confagricoltura e Copagri). Tecnicamente si chiama ristrutturazione,
ma i requisiti di una vera e propria
sanatoria contributiva ci sono tutti.
Interessa il settore agricolo e mira a
recuperare parte dei circa 6 miliardi di
euro di crediti che l’Inps avanza al 31
dicembre 2004. Nasce a seguito della
proposta di un pool di banche (Unicredit spa e Deutsche Bank ag ) di acquistare i crediti ceduti dall’Inps con la
cartolarizzazione tra il 1999 e il 2004.
L’interesse delle banche si è poi
concretizzato in un contratto di cessione dei “crediti ristrutturati”, cioè di
quei crediti agricoli per i quali i debitori
avessero aderito a un piano di “ristrutturazione”. Un’occasione allettante per
le imprese, versare 20 o 30 per estinguere 100, senza nemmeno tante conseguenze. Se si tratta di debiti relativi
a contributi sulla manodopera, anzi, le
conseguenze sono nulle poiché i lavoratori (i dipendenti) conservano il diritto
pieno a tutte le prestazione (pensioni,
ecc). Nel caso di lavoratori autonomi,
invece, lo sconto dei versamenti comporterà la diminuzione (quasi) proporzionale delle prestazioni, poiché l’accredito contributivo sarà possibile solo
in presenza dell’intera contribuzione
dovuta per il periodo di iscrizione (anno
solare).
I soggetti interessati, in particolare, sono le aziende agricole assuntrici di manodopera con contribuzione relativa a
Oti (operai a tempo indeterminato), Otd
(operai a tempo determinato) e PC/CF
(piccoli coloni e compartecipanti familiari), esclusa la contribuzione riscossa
con il sistema Dm; e i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, coloni e mezzadri,
imprenditori agricoli professionali). Per
ristrutturazione, si intende la definizione
di un accordo con ciascun debitore, il
quale si impegna a estinguere il debito
scegliendo tra due opzioni possibili.
Si tratta, dunque, di un contratto a
tutti gli effetti, che l’azienda sottoscrive
impegnandosi a restituire il debito: a) il
pagamento in un’unica soluzione, con il
versamento di una somma compresa tra
il 22 e il 30% del debito dell’intero importo dovuto; b) il pagamento dilazionato in
40 rate trimestrali costanti (quindi per 10
anni), con il versamento di una somma
compresa tra il 29 e il 39,8% dell’intero
importo dovuto. Per entrambe le ipotesi
la forchetta della percentuale del versamento è legata alla quantità del portafoglio debiti ristrutturato.
I crediti per i quali è possibile attivare l’opzione della ristrutturazione sono
tutti quelli maturati al 31 dicembre 2004
oggetto di cartolarizzazione. Restano
esclusi i crediti oggetto di sospensione
per calamità, quelli la cui riscossione
avviene con il sistema Dm e quelli provenienti da verbali ispettivi o da accertamenti d’ufficio notificati dopo il 1° gennaio 2005.
Al fine di rispondere meglio alle esigenze degli interessati, l’Inps ha predisposto un’organizzazione ad hoc per la
gestione della sanatoria. Per ottimizzare
il servizio, le sedi Inps dovranno garantire risposte all’utenza in tempo reale a
tutte le richieste, salvo quelle di maggiore complessità per le quali, comunque,
la risposta dovrà arrivare entro 10 giorni.
Raffaele Fanelli
(e-mail: [email protected])
eventi sportivi
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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Don Chisciotte
29° SAGGIO DELLA SCUOLA DI DANZA LES MUSETTES.
Sabato 9 Giugno il Teatro Metropolitan ha
ospitato il 29° Saggio di Danza. “E’ una serata
di festa, - ha detto nella presentazione la direttrice della scuola Anna Di Zozza - prima ancora che la dimostrazione accademica del lavoro svolto durante l’anno. Un plauso alla professionalità dei miei docenti, Tani Viti, Cristina
Ribecco e Viviana Cantore: sono orgogliosa
di averli al mio fianco, come sono fiera di tutti
i miei allievi che lavorano con incredibile entusiasmo, e fiera dei loro genitori che credono
nell’altissima valenza educativa della danza”.
Inizia lo spettacolo. Il programma è nutritissimo. Tu credi che il menu della serata presenti
un piatto unico: la danza appunto. Invece ti trovi di fronte ad una ricchissima, oraziana sàtura lanx: un vassoio di
frutta coloratissima, pronta a soddisfare i palati più fini e i gusti più popolari;
danza classica, moderna, jazz, hip-hop,
musical, neoclassico, danza di carattere. Senza omettere le variabili del ballo liscio, da sala e latinoamericano dei
maestri Clemenza-Cifarelli . Detto così
sembrerebbe un intricato rincorrersi di
fili colorati di un tappeto persiano visto
alla rovescia. Ma…girando quel tappeto
dal verso giusto, noti un disegno straordinario, frutto di una lavorazione di mani
pazienti e sapienti. E’ quanto abbiamo
letto nei visi felici degli interpreti, negli
sguardi determinati di allievi che mostrano quanto hanno appreso con ordine e disciplina, disegnando coreografie
che ti insegnano innanzitutto a rispettare i ruoli e gli spazi degli altri.
Signori, chapeau! E’ il Teatro. E nel Teatro, ecco apparire Don Chisciotte della
Mancha, cavaliere errante, personaggio uscito dalla penna di Miguel de Cervantes Saavedra, eroe esagerato della
nostra adolescenza, hidalgo che invade
gli spartiti musicali di Ludwig Minkus e
occupa le creazioni coreografiche di
Marius Petipa, adattate magistralmente dall’ottimo Tani Viti. Finita la serata,
uscendo dal teatro, ascolti i commenti
sullo spettacolo: brava la presentatrice M. Pia Barlabà, professionali le luci
della Prosound, e che costumi, tutti
bellissimi, e il trucco teatrale di Angela
Cazzetta, e quelle bambine così piccole… hai visto che caduta ha preso
Christian...ma forse l’ha fatto di proposito… E la scenografia? Hai sentito
che era del Teatro Bellini di Napoli…
Quest’anno lo spettacolo è stato più
bello di quello dello scorso anno…
Commenti, commenti e commenti che
sciamano lungo le vie che portano a
casa.
Un papà regge in braccio
una piccolissima protagonista dello
spettacolo. Si è addormentata nel suo
tutù…Non è difficile immaginare che
cosa stia sognando…Il Teatro, le luci,
la musica, gli applausi?...Ma no. Non
esageriamo. Sogna semplicemente le
vacanze e il mare. Col suo eroe preferito. Il Cavaliere di Cervantes? Ma
va’. Con il suo papà! Altro che Don
Chisciotte!
Vincenzo Cantore
eventi e commenti
A
mamma
Anna gli
auguri più
grandi da
tutti i
nipoti,
la
famiglia,
gli
amici
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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Auguri per Agostina e Michele
I figli,
i generi e
la piccola
Merirosy
augurano
tanta felicità
a Michele
e Agostina
che hanno
festeggiato
il loro
25º
anniversario
di
matrimonio,
il 5 giugno
scorso.
Per Claudia
Questa volta lo scherzo te lo
abbiamo fatto noi!
Augurissimi Claudia!!!
Le amiche di sempre
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eventi sportivi
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
La Palestra SIGNUM fa il bis
Lo scorso 3 giugno le allieve del corso di Ginnastica Aerobica e Step hanno
partecipato ai Campionati Regionali, tenutisi a Bari. Hanno conseguito un brillante risultato:
1° posto nella gara di Ginnastica Aerobica a squadre
2° posto nella gara di Step a squadre
Le giovani atlete: Maria Lucia Calabrese, Floriana Leone, Gloria Mastrodomenico, Cristina Pizzulli, Fiorella Pizzulli,
Federica Salluce, Luciana Vizzielli, Valentina Vizzielli felicissime del risultato,
hanno saputo dare il massimo non solo
in gara ma anche durante l’intero anno
sportivo dimostrando serietà, impegno e
spirito di sacrificio.
Grande la gioia della loro insegnante
prof.ssa Giuliana Sannelli e del Presidente della Società Sportiva SIGNUM
prof. Giovanni Semeraro.
Con orgoglio accompagneranno le giovani campionesse ai Campionati Nazionali che si terranno a Lamezia Terme, in
Calabria, nell’ottobre prossimo
Non ci resta che augurare alle allieve e
alla loro insegnante un in bocca al lupo
per le nazionali dopo però un periodo di
meritato riposo.
Rosamaria Busto
“I ragazzi dell’oratorio del
Cuore Immacolato alle
finali regionali di calcio a 5”
“Nei giorni scorsi dopo un “Campionato” tra oratori della nostra
Diocesi per la categoria Juoniores calcio a 5 i ragazzi della Parrocchia del Cuore Immacolato di Ginosa si sono aggiudicati il primo
posto e andranno a svolgere le finali regionali che si terranno a
Talsano domenica prossima dalle ore 8.30.
I ragazzi hanno giocato 10 partite, con gli oratori di Palagiano,
Mottola, Castellaneta e Laterza al termine del quale hanno conquistato 6 vittorie e 4 sconfitte.
Ora gli attende una nuova esperienza che li vedrà impegnati con
gli oratori provenienti da tutta la Puglia. Rivolgiamo ai ragazzi e ai
loro educatori un sincero in bocca al lupo augurandogli di ritornare
vincitori e accedere alle finali nazionali che si svolgeranno a Bellaria - Igea Marina dal 30 agosto al 9 settembre!
Pietro Vizzielli
eventi sportivi
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
Sport e turismo
Seguendo, da grande appassionato quale sono, le manifestazioni ciclistiche, ho
spesso fatto delle riflessioni, sia a carattere sportivo che culturale, ed è sulla seconda riflessione che vorrei soffermarmi
e sottolineare un particolare, come uno
sport può essere un viatico di grande promozione turistica, le grandi corse a tappe come il giro d’Italia, sono un’evento di
richiamo internazionale, una bellissima
vetrina, per poter vendere la propria immagine, e proporre quella che è l’offerta
del proprio territorio naturalistico.
La struttura carsica delle nostre cosiddette gravine, che negli anni hanno disegnato paesaggi molto particolari, oggetto
di studio di ricercatori, paesaggisti ed
archeologi in quanto terra della Magna
Grecia, i polmoni naturali con le vaste
zone di pino mediterraneo, il mare che si
pubblicizza da sé con i vari riconoscimenti, dalla bandiera blù, alle vele della Goletta verde.
La conoscenza del
territorio con itinerari molto particolari,
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attraverso i nostri bellissimi paesaggi che fanno da cornice
ai vari percorsi alternativi e soprattutto pedalando in sicurezza lontano dal traffico, ha maturato negli anni una piacevole
esperienza, suscitando in me ed in tutto il gruppo ciclistico, di
cui sono fiero di farne parte, una grande intuizione, mettere
a disposizione dei turisti che scelgono Marina di Ginosa per
trascorrere le meritate ferie, la nostra conoscenza.
Pertanto, durante l’appena trascorsa stagione invernale si è
stretta una collaborazione tra L’A.C.M. (Associazione Ciclistica Marinese), che conta circa 25 soci e la società “Blù Serena Hotels S.p.A.” che con grande entusiasmo hanno accolto
e sposato il progetto ampliando la propria offerta turistica.
Questa iniziativa “Sport e Turismo” è ufficialmente partita il
2 Giugno 2007 , contestualmente con l’inaugurazione della
stagione estiva 2007 del Villaggio “TORRE SERENA”
Entusiasmo ed ottimismo aleggia tra i ciclisti locali, certi che
questa sarà una bellissima esperienza ed occasione di nuove amicizie, con i quali condividere la passione per il ciclismo
amatoriale.
Rino Punzi
Vittorio Brunone al centro
sportivo di Coverciano.
Il piccolo Vittorio Brunone di
Ginosa ha disputato il torneo
nazionale nel quartier generale
della nazionale italiana di calcio
campione del mondo. Un’esperienza unica è indimenticabile
per il piccolo ginosino Brunone
che ha visto da vicino la Coppa
del 2006 vinta a Berlino .Con la
squadra pulcini Matheola dell’Inter Campus di Matera allenata
dal prof. Franco Panico, il nostro
Vittorio ha disputato a Coverciano il torneo nazionale nella categoria pulcini, conseguendo un ottimo risultato. I complimenti dalla
nostra redazione sportiva per il
nostro piccolo Vittorio.
(Gianluca Catucci)
[email protected]
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
eventi sportivi
TERZA CATEGORIA - PLAY OFF / I biancazzurri approdano in finale espugnando il campo dello Sporting Mottola
Ginosa, impresa super a Mottola: 2-1 che vale la finale
I biancazzurri, nella gara di ritorno della semifinale play-off, compiono l’impresa superando in
trasferta lo Sporting Mottola grazie a due reti capolavoro di Fabio Bozza e Petrelli ed approdano in finale dove ad attenderli ci sarà l’Anspi Talsano.
Vittoria doveva essere
I tifosi ginosini esultanti per la vittoria col Talsano - foto E. Mazzone
e vittoria è stata: il Ginosa, con
una prova di forza e con spirito
di gruppo, supera lo Sporting
Mottola a domicilio nella gara di
ritorno della semifinale play-off
e stacca il biglietto per la finale.
La gara è risultata combattuta
da entrambe le squadre, con i
biancazzurri che hanno saputo
imporre il proprio gioco sin dai
primi minuti facendo valere la
maggiore voglia di successo.
Prima frazione equilibrata con
leggera supremazia ginosina. Il
primo affondo è di marca locale (14’) con il centravanti mottolese che, ben servito in profondità, cerca l’angolo basso
alla destra di Larocca il quale
si distende e respinge con bravura. Con il passare dei minuti
i ragazzi del tecnico Giosuè
crescono ed al 22’ passano
grazie ad un “eurogol” di Fabio
Bozza che controlla al limite
una palla respinta dalla difesa locale ed in semirovesciata
insacca nel “sette” gelando il
pubblico di casa. La reazione
dei padroni di casa trova vigore al 31’ quando un gran tiro
dalla distanza si stampa sul
palo con Larocca fuori causa, mentre dieci minuti dopo
l’estremo difensore biancazzurro sale
in cattedra opponendosi con bravura
ad un’incornata sottomisura del centravanti biancorosso.
Nella ripresa lo Sporting Mottola preme sull’acceleratore mettendo alle corde un Ginosa che, pur soffrendo,
non cede ma da squadra coriacea e cinica assesta il colpo del ko. Infatti al 23’
su classica azione di rimessa, il nuovo
entrato Papapietro semina un paio di
avversari sulla fascia sinistra e serve
un pallone d’oro a Petrelli che, solo davanti al portiere, lo infila con freddezza
e fa 2-0. A quel punto il Mottola crolla
ed al 32’ Lovecchio, da distanza ravvicinata, alza di poco la mira fallendo il
3-0 che avrebbe chiuso definitivamente
il match. Il Ginosa, però, è anche bravo
a complicarsi la vita e così al 35’ realizza la più clamorosa delle autoreti con
Tarantini che anticipa Larocca in uscita e riapre la gara. I padroni di casa,
galvanizzati, ci credono ed i minuti finali risultano una vera e propria sofferenza. A rendere più avvincente il finale
di gara ci pensa il direttore di gara che
concede sei minuti di
recupero, nei quali succede un episodio che
poteva risultare fatale
ai ginosini. Infatti al 47’
l’arbitro assegna un rigore al Mottola per un
fallo di mani alquanto
involontario di Tarantini, ma per buona sorte
il tiro dal dischetto termina alto. Sino alla fine
non accade più nulla
ed al triplice fischio finale esplode la gioia
incontenibile dei biancazzurri per la grande
impresa compiuta.
Ora non resta che
completare l’opera superando l’ostacolo chiamato Anspi Talsano per
assicurarsi un posto in
Seconda Categoria.
Risultati
semifinali
play-off (03/06/07 - ritorno): Anspi TalsanoScintille Grottaglie 4-1
(3-2); Sporting MottolaGinosa 1-2 (1-1).
Domenico Ranaldo
eventi sportivi
La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
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TERZA CATEGORIA - PLAY OFF / Al “Miani” termina 4-2 per i ginosini la gara d’andata della finale
Ginosa, dieci e lode: poker all’Anspi Talsano
I biancazzurri, nella gara d’andata della finale play-off, liquidano al “Miani” l’Anspi Talsano con un perentorio 4-2 e guardano con fiducia alla gara di ritorno in programma domenica. Davanti ad una cornice di pubblico delle grandi occasioni,
il Ginosa ha espresso bel gioco e dimostrato tutto il suo valore, mettendo in vetrina i gioielli Ferrara (autore di una
doppietta), Papapietro, Fabio Bozza, Lovecchio, Ricciardi, Palmisano e gli esperti Scorpati (autore di un gol di classe), Tarantini, Francesco Bozza, il portierone Larocca e tutti coloro che hanno contribuito alla causa biancazzurra. Ora non resta
che sfoderare l’ultimo sforzo per completare l’opera e ritornare in Seconda Categoria.
L’esultanza
di Ferrara
dopo aver
sbloccato il
risultato
Domenica 10 giugno
ore 18,20: il Ginosa liquida
l’ostico Anspi Talsano con un
perentorio 4-2 e guarda con
fiducia alla gara di ritorno in
programma domenica a Talsano. Per l’evento era presente al “Teresa Miani” l’emittente televisiva STUDIO 100
con i giornalisti Gianluca Catucci e Umberto Pavone. Davanti ad una cornice di pubblico delle grandi occasioni e
sostenuti da un tifo colorato
e rumoroso dei supporters
ginosini, i biancazzurri con
grande prova di maturità hanno espresso un gioco perfetto, dominando per quasi tutta
la gara e concedendo poco ad un avversario ben messo in campo. I ragazzi del
tecnico Giosuè partono col piede giusto
ed al 15’ passano grazie ad uno schema
su calcio piazzato: Petrelli serve in profondità Ferrara che da pochi passi gira in
Scorpati che, ben servito da
un lancio millimetrico di Lovecchio, infila l’estremo difensore con un tocco liftato.
Il Talsano sembra accusare
il colpo ed invece, sul finire
del primo tempo (43’), un’intuizione di Panariti costringe Larocca ad intervenire
fallosamente sullo stesso
centravanti gialloverde, inducendo il direttore di gara
ad assegnare il penalty che
De Quarto trasforma (Larocca intuisce ma non può
nulla sul tiro preciso ed anScorpati esulta dopo il gol
golato).
foto Erasmo Mazzone
La ripresa, considerato
l’esiguo vantaggio locale,
si preannuncia avvincente
ed infatti le aspettative non
vengono tradite. I biancazzurri, con Ferrara vera spina nel fianco della difesa
ospite, colpiscono con astuzia e cinismo ed al 13’ il tris
è servito: Ferrara, ben servito in profondità, si presenta solo davanti al portiere e,
nel tentativo di dribblarlo, si
defila sul fondo ma con una
giocata d’alta scuola infila
la sfera tra palo e portiere
siglando la doppietta personale. Il Talsano, però, non
demorde ed al 19’ accorcia
nuovamente le distanze con
Panariti che, ben servito da
rete per l’1-0. Gli ospiti, comunque, non
Guacci, trafigge Larocca
si scompongono ed al 27’ vanno vicini con un tocco sottomisura insaccando la
al pareggio con una conclusione ravvi- sfera nel “sette”. A quel punto, galvanizzati
cinata di Guacci che scheggia l’incrocio. dalla seconda marcatura, i gialloverdi prePassato il pericolo, la compagine bian- mono sull’acceleratore alla ricerca del
cazzurra si riorganizza ed alla mezzosegue a pag. 46
ra raddoppia grazie ad uno sgusciante
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La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007
pareggio e mettono alle corde un Ginosa
che soffre oltremodo. Al 35’ sugli sviluppi di
un corner Guacci stacca imperiosamente
in area indirizzando la sfera nell’angolo alla
sinistra di Larocca ma sulla linea Francesco Bozza salva la propria porta ed il risultato. Passano appena quattro minuti e
l’imprevedibile Papapietro ruba palla nella
trequarti ospite e si invola solo verso la porta avversaria dove, sull’uscita del portiere,
piazza la sfera con lucidità e freddezza nell’angolo basso alla sinistra di Buzzacchino.
Il “Miani” esplode di gioia ed il quarto sigillo
taglia definitivamente le gambe all’undici
del tecnico Alfarano. Domenica, intanto, è
in programma il match di ritorno a Talsano
(ore 16,30) dove ad attendere i biancazzurri ci sarà sicuramente un clima ostile e,
senza cullarsi troppo sugli allori, sarà necessario disputare una gara accorta ed impeccabile per centrare la vittoria dei £playoff e portare al termine in modo vincente
l’opera. Al Ginosa saranno sufficienti due
risultati su tre (un pari o una vittoria) per
trionfare o addirittura permettersi il lusso di
perdere con il minimo scarto (1-0, 2-1, 3-2,
ecc.). La redazione sportiva de “La Goccia”
rivolge un “in bocca la lupo” ai biancazzurri
con la speranza che al termine dei novanta
minuti decisivi si possa festeggiare il ritorno in Seconda Categoria.
Il TABELLINO DELLA FINALE (Gara
d’andata)
GINOSA: Larocca, Carlucci (16’ st Papapietro), Palmisano (9’ st Lapiscopia A.),
Bozza Fabio (43’ st Vizzielli), Ricciardi,
Tarantini, Lovecchio, Bozza Francesco,
Ferrara (16’ st Caponio (48’ st Minerva)),
Petrelli, Scorpati. A disp.: Di Paola, Lomagistro. All. Giosuè
ANSPI TALSANO: Buzzacchino, Marolla,
Murgolo, Gallina (20’ st Albano), Chiffi A.,
D’Alfonso, Guacci, Mosca (37’ pt Panico),
Panariti, De Quarto, Mancrasso (23’ st
Peluso). A disp.: Scarcia, Russo, Chiffi F.,
Nappi. All. Alfarano
ARBITRO: Blasi di Taranto.
RETI: pt 15’ Ferrara, 30’ Scorpati, 43’ De
Quarto (T, rig.); st 13’ Ferrara, 19’ Panariti
(T), 39’ Papapietro.
NOTE: Spettatori 500 circa. Ammoniti Papapietro e Minerva per il Ginosa, Chiffi A.,
D’Alfonso e Panico per l’Anspi Talsano.
Recupero 2’ e 5’.
eventi sportivi
Giovanni Bracciodieta lascia
la panchina dopo 42 anni
Cari lettori de La Goccia,
in qualità di responsabile della scuola Calcio “Don Bosco” di Marina
di Ginosa, informo che la stagione
2006/2007 ormai giunta al termine ha
prodotto “buoni frutti”.
Ecco le competizioni alle quali ha
partecipato la “Don Bosco”:
n. 2 Tornei Esordienti a 7, riportando
la vittoria nel torneo autunnale e ben
giocando quello primaverile;
Campionato Giovanissimi Calcio a 5
dove si è classificata al 3º posto e ottenuto la coppa disciplina a pari merito
con la Virtus Laterza;
Campionato Allievi Calcio a 5, dove si
è ottenuto il prestigioso premio della
coppa disciplina.
Ormai giunti alla stagione estiva, posso tirare le somme sui 42 anni di attività
che ha legato il mio nome allo sport e
in particolare al calcio. Era il lontano
03/06/1965 Torneo ANICE di Pisticci,
giorno in cui mi sono accomodato per
la prima volta su una panchina, oggi
tutti quei ragazzi hanno già 60 anni e
si ricordano ancora del sottoscritto con
affetto, mi duole dire che l’ultima è stata
il 26/04/2007, insomma 42 anni dedicati
a ragazzi e al settore giovanile e dilettantistico. Per oltre 1600 panchine! E’
tempo di pensare ad altro, con gli occhi
pieni di emozione devo confermare
che è giunto il momento di lasciare
libero il posto per i giovani allenatori
volenterosi, anche se sarà difficile rimanere lontano dai campi di calcio, dai
ragazzi e dalla gente, se il giornale La
Goccia vorrà, mi dedicherò alla “critica”
sportiva mettendo a disposizione tutto
quello che in questi anni ho imparato
e ho realizzato.
Termino questa lettera ringraziando
tutti i miei collaborati di quest’anno
quali Parisi Antonio, Costella Daniele e
Valenza Vito ai quali faccio un in bocca
a lupo per il proseguimento dell’attività
sportiva in avvenire e a tutti collaboratori degli anni trascorsi, e volendo fare
un nome per tutti, direi il mio ex allievo
Vito Jacovino che da anni che si dedica
con passione all’attività sportiva.
Vi ricordo infine che è in via di organizzazione il 5º Memorial Domenico
D’Angelo di calcio a 5, riservato solo
per le prime 12 squadre che si iscriveranno. Un abbraccio alla direzione de
La Goccia, ai lettori, e agli sportivi in
genere.
Giovanni Braciodieta
Possiamo ritenere da oggi Giovanni
un nostro collaboratore. La sua intenzione di mettere a disposizione della
critica sportiva l’esperienza acquisita in
tanti anni di impegno, nel promuovere i
valori sportivi tra i ragazzi e di utilizzare
le nostre pagine ci inorgoglisce.
Giovanni potrà scegliere la maniera
con la quale collaborare. Noi lo ospiteremo con grande piacere.
Intanto cogliamo l’occasione per ringraziarlo per quello che ha dato allo sport
marinese.
Stefano Giove
Grazie maestra Teresa
Scrivo questa lettera per sottolineare la presenza di valide persone
all’interno di una Scuola Materna del nostro paese.
Di solito, sui giornali, soprattutto in questi ultimi periodi, leggiamo le insoddisfazioni, le irregolarità e il malfunzionamento delle strutture; segnalare un’insegnante (in
particolare) della scuola Materna “G. Carducci”, le cui caratteristiche sembrano riguardare una donna di altri tempi.
Si tratta della signora Teresa Guarnieri dall’aspetto semplice e animo sensibile.
Tutte le mattine aspetta i suoi alunni davanti al portone
d’ingresso accogliendoli con un saluto ed un sorriso; sempre attenta alle esigenze dei piccoli si mescola a loro per
giochi e attività di ogni genere consumando tutte le sue
energie.
Si interessa in prima persona alla raccolta di materiali
che serviranno per recite, manifestazioni e quant’altro . In
poche parole racchiude in sé tutte le caratteristiche di una
“vera mamma”.
Per questo vorrei dirle “grazie” a nome di tutte le mamme e di tutti i suoi fedelissimi alunni.
Lettera Firmata
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