La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 46 Sommario La Goccia n. 12 - 16 giugno 2007 Il voto di Taranto Riceviamo e... Da Ginos a Reggio Emilia di Mineo-Costantino di AC pag 4 pag. 21 pag 36 La valanga Stefàno… L’asilo Perrone... Concerto Carducci... di Adele Carrera di Filomena Parisi pag. 22 pag 37 Il bello del dialetto L’opinione del tecnico di Stefano Giove Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO GINO DELL’ORCO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO Resp. Red. Taranto: SALVATORE RIZZO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO M. CARMELA RIBECCO MARILENA SURDO MAFLO PAOLO COSTANTINO LUCIANO MINEO CIRIACA CORETTI GIOVANNI BRACCIODIETA RINO PUNZI PIETRO VIZZIELI RAFFAELE FANELLI ANTONIO VIZZIELLI FILOMENA PARISI TOMMASO FRANCAVILLA PIETRO LOSPINUSO FOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE STAMPA FALIGRAPH di Salvatore Rizzo pag 5 CIG alla Natuzzi… di Esseggi pag 6 di Flora Lomagistro pag 24 Noi e il Fisco di Mario D’Alconzo pag 6 Le favole di grim di Grim pag 7 Versus di From di From pag 7 Notizie flash di Giulio Pinto pagg 8/9 Dialoghi… di Palma Martino pagg. 10/11 A proposito di… di Antonio Vizzielli pag 11 40 anni di Bcc di Stefano Giove pag 12 -13 e 14 Riceviamo e… di Costantino-Lospinuso pag 17 2º Raduno... di Gianluca Catucci pagg. 18/19 Chusura del CAA di Tommaso Francavilla pag 19 Jellicle cats di Rosamaria Busto pag 20/21 Energia e tanti… di Ciriaca Coretti pag 25 Voglia di fare… di Ciriaca Coretti pag 26 Passeggiata per la vita di Rosamaria Busto pag 27 Il vocabolario di Dio di Don Franco Conte pag 28 Home Page di Roberto Muscolino pag 29 Una scuola a misura… di Rosamaria Busto pag 30 La memoria ritrovata di Raffaele Fanelli pag 38 Don Chisciotte di Vincenzo Cantore pag 39 La pagina dei lettori... di AA VV pag 41 Oratorio… di Pietro Vizzielli pag. 42 Signum fa il bis di Rosamaria Busto pag. 42 Sport e turismo di Rino Punzi pag 43 Ginosa impresa super di Domenico Ranaldo pag. 43 Ginosa 10 e lode… di Domenico Ranaldo pagg. 45/46 di Maflo pag 31 Scuola San Bosco… di Adele Carrera pag 31 Oltre al merito di Palma Martino pag 32 Bracciodieta lascia… di Giovanni Bracciodieta pag 45 Grazie maestra… lettera firmata pag 46 Padre Luigi… di Luigi Cremis pag 35 Le Rondinelle… di Adele Carrera pag 36 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 18.00 del 13 giugno 2007 4 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 Il voto di Taranto: per chi suona la campana Il voto per l’elezione del sindaco di Taranto è, sicuramente, uno dei risultati che meritano una particolare valutazione per i tanti significati che esso contiene. La prima valutazione riguarda le dimensioni della vittoria di Ezio Stefàno. Oltre il 76% lo ha scelto invece del Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido. Proprio le dimensioni del divario tra i due candidati del centro sinistra pongono un problema serio, circa la credibilità dei gruppi dirigenti provinciali di Diesse e Margherita. Il candidato che essi ritenevano “l’unico possibile”, la candidatura “forte e autorevole” che “non poteva passare” attraverso il vaglio delle primarie, ha subito due sconfitte inappellabili. Si badi bene che Florido già al primo turno aveva preso 7 punti percentuali in meno delle liste che lo sostenevano; al ballottaggio, nonostante le dichiarazioni di sostegno della quasi totalità degli altri candidati sindaci, si è visto assottigliare il proprio consenso di ben 5mila voti, a fronte di un aumento dei consensi per Stefàno di oltre 21mila voti. Insomma, mai verdetto fu tanto più esplicito. Questo dimostra l’abisso che separa i gruppi dirigenti dei Diesse e della Margherita dalla volontà popolare. Bisogna riconoscere che, senza la testardaggine di Voccoli & C., probabilmente, adesso ci saremmo trovati a discutere ancora del citismo tarantino. L’altra valutazione è: sbaglia chi crede che a Taranto abbia vinto la sinistra radicale. SDS, Lista Stefàno, Udeur (che non rappresentano la sinistra radicale) sono le liste che hanno conseguito il più significativo risultato elettorale. Invece, proprio la sinistra radicale (Rc, PdCI, Verdi) ha soltanto confermato i risultati delle precedenti elezioni. Quindi, il voto tarantino, sebbene si configuri come un voto controtendenza, rispetto all’andamento nazionale, che ha visto una affermazione del centro destra, deve essere letto per quello che è: un voto che chiede discontinuità, rispetto al passato e che ha trovato in Stefàno l’uomo che meglio rappresenta questa aspirazione cittadina. Qualcuno ha detto che a Taranto ha vinto il sogno. È, a mio giudizio, lo stesso sogno che caratterizzò la vittoria di Vendola alle regionali, due anni fa. Gli analisti politici si sono lasciati sfuggire un dato importante di questa tornata elettorale: la Puglia è l’unica regione dove il centro sinistra ha conquistato più consensi rispetto al passato e, in questo quadro, un ruolo importante lo ha svolto proprio la provincia di Taranto. Sebbene le amministrazioni precedenti, in provincia, siano state tutte riconfermate, come non valutare con attenzione il dato di Martina Franca e Castellaneta? Il centro destra, pur vincendo, mostra evidenti sintomi di difficoltà. Si tratta solo d’un caso? Oppure siamo di fronte ad un laboratorio che, proprio nella città bimare, ha trovato l’humus adatto per far germogliare una nuova pianta politica? Ovviamente è troppo presto per dirlo. I problemi che deve affrontare Stefàno sono di dimensioni titaniche e, sono convinto, non mancheranno momenti difficili. Proprio le difficoltà tarantine sono il banco di prova per tutta la classe politica ionica. Chi pensa di fare proprio il beffardo detto: “hai voluto la bicicletta, pedala!”, sbaglia di grosso perché un eventuale fallimento di Stefàno aprirà le porte al citismo . Non certamente alla parte “riformista” del centrosinistra e tantomeno al centrodestra. La crisi di Taranto si inserisce in un contesto nazionale, per certi versi, simile a quello del 1992 che portò alla fine della Prima Repubblica. I segni di questa crisi sono evidenti e le aule parlamentari sono divenute il luogo dove meglio si percepisce questa situazione. Credo che quanto scritto dall’ambasciatore Sergio Romano, sul Corriere della Sera di domenica 10 giugno sia molto eloquente: «…Quindici anni dopo gli scandali di Tangentopoli scopriamo che questa classe dirigente sta facendo esattamente il contrario di ciò che dovrebbe fare. Anziché lavorare al governo del Paese e alla riforma dello Stato occupa il potere come un territorio conquistato e sta elargendo a se stessa, come certi ecclesiastici alla vigilia della Riforma, l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo � 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Tulipani, 9 74013 Ginosa (TA) Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 333.624347 sinecure, prebende, manomorte e vitalizi. Anziché suscitare rispetto per le istituzioni e incarnare la dignità della cosa pubblica, preferisce la piazza o gli studi televisivi al Parlamento. E quando decide di partecipare a una seduta, tratta l’Aula come un chiassoso refettorio scolastico. Certe esibizioni parlamentari degli scorsi giorni dimostrano che parecchi politici hanno ormai perduto il senso della realtà e non capiscono quali sentimenti stiano suscitando nella società italiana. Danno la sensazione di pensare che la politica sia rissa, alterco, scambio d’ingiurie o, più semplicemente, dichiarazioni irresponsabili e irriflessive, rilasciate a caldo di fronte a un microfono per segnare un punto contro l’avversario del momento. Si battono per la conquista o la conservazione del potere, e non si rendono conto che stanno perdendo il Paese.» Se il libro più venduto, oggi, in Italia é “La casta” di Gian Antonio Stella, una ragione deve pur esserci. E, per rimanere in ambito librario parafrasando il titolo del capolavoro “Per chi suona la campana”, spero che i nostri politici lo abbiano capito che “la campana” sta suonando per loro. Stefano Giove cronaca La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 5 La valanga Stefàno travolge Florido: 3 tarantini su 4 lo hanno scelto Sindaco della città bimare «Grazie agli elettori di destra, di centro, di sinistra. Grazie agli elettori che senza nessuna appartenenza si sono recati al seggio per rispettare un dovere, cioè quello di andare a votare e di esercitare un diritto, ossia quello di andare a votare. Grazie agli amici e a tutti coloro che in questi lunghi mesi di grande impegno hanno fatto conoscere a tutti i tarantini il nostro programma e il nostro progetto, che è rispetto delle regole, rispetto della legge morale, rispetto della legge etica e partecipazione. È vinto colui che smette di combattere. Io invece devo dire che abbiamo combattuto fino in fondo. Quindi non ci sono né vinti né vincitori. C’è uno che è arrivato primo e uno che è arrivato secondo. Quelli che noi vinceremo, sono i problemi della città. Tutti quanti insieme!». Questo è il primo messaggio che il grande vincitore del ballottaggio, Ezio Stefàno, ha lanciato alla città. Era nell’aria che il noto pediatra tarantino, fosse in cima alla stima, al rispetto e alla gratitudine degli elettori della città bimare. Ma nessuno si sarebbe mai aspettato che il rappresentante del centro-sinistra radicale raggiungesse un così alto indice di gradimento. Il suo distacco da Florido è stato note- vole. A lui sono giunte le congratulazioni e gli auguri da parte, non soltanto dei leader di partiti che facevano parte della coalizione che lo ha sostenuto, ma anche degli avversari politici di centro-destra che, in verità, hanno sempre e comunque riconosciuto l’onestà intellettuale, l’integerrimità e la correttezza dei comportamenti. La festa della vittoria di Ezio Stefàno e, quindi, di tutti i partiti dell’area radicale del centro-sinistra, si è svolta in piazza della Vittoria a Taranto, davanti ad un’immensa folla plaudente. Tanta gioia, tanta speranza. Una enorme torta «l’unica che possiamo dividerci» ha detto il sindaco neo eletto, pensando evidentemente alle tante torte infarcite di poltrone, posti di governo e sottogoverno, che, purtroppo, tradizionalmente, vengono ripartite all’indomani delle vittorie elettorali. Il compito del neo eletto sindaco di Taranto non sarà facile, dopo 15 mesi di commissariamento in presenza di un dissesto finanziario che non ha precedenti, da dove incomincerà il suo lavoro? La risposta di Stefàno è «qui»: In questa città ci sono delle energie inesauribili. C’è tanta gente preparata, capace, che ha voglia di cambiare, voglia di fare il proprio dovere, che ha voglia di decidere il futuro di questa città. Abbiamo tante ricchezze, le abbiamo illustrate durante la campagna elettorale, abbiamo il porto, abbiamo l’Arsenale Militare, abbiamo il nostro patrimonio archeologico. Abbiamo, soprattutto, i tarantini. E noi dobbiamo valorizzare questo. Dobbiamo riavere l’orgoglio di essere tarantini, di amare la nostra città. Indubbiamente c’è stata una sorta di sfiducia dei cittadini nei confronti dei partiti e delle Istituzioni. Secondo il neo sindaco, la frattura fra le due parti si verifica quando i cittadini non vengono per niente ascoltati, non vengono consultati. «È chiaro che poi i cittadini non partecipano». «Questa volta - afferma Stefàno - noi ci siamo appellati ai loro sentimenti, alla loro intelligenza, al loro cuore. Abbiamo detto: “decidiamo insieme il futuro di questa città”. I cittadini hanno riposto in massa e, come si è visto, i risultati sono stati brillanti». Uno dei nostri colleghi giornalisti ha chiesto al sindaco (che com’è noto è uno dei medici più apprezzati della nostra città) “Quali saranno i tempi della terapia?”. «Esiste un a terapia sintomatica che è immediata, per combattere i sintomi ed una terapia eziologica che combatte le cause. Noi daremo una terapia sintomatica per dare risposte immediate ed una terapia eziologica, cioè combatteremo i problemi di questa città.» Sinceramente, ci... commuove l’ottimismo del dottor Stefàno. E da buoni cittadini, ancorché operatori dell’informazione, con alle spalle una notevole esperienza professionale, auguriamo a Stefàno di realizzare il suo grande sogno; quello, cioè, di fare uscire Taranto dal baratro in cui è miseramente caduta. Gli auguriamo soprattutto che a lui non venga a mancare la preziosa collaborazione delle forze politiche che lo hanno sostenuto e quella “opposizione” “costruttiva” più volte promessa da parte della coalizione di centro-destra, senza la quale diventa davvero più arduo il cammino che coloro i quali andranno a sedere sugli scranni del palazzo di città dovranno compiere per cancellare la pagina più nera della storia di Taranto. Salvatore Rizzo 6 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 Cassa integrazione per i lavoratori della Natuzzi Lo scorso 8 giugno, presso la sede della Confindustria di Taranto è stato siglato, tra la Natuzzi Spa e le rappresentanze sindacali dei FENEAL/UIL - FILCA/CISL - FILLEA/CGIL e le RSU degli stagilimenti di Ginosa e Laterza, l’atto che consente di «esperire la procedura sindacale dell’art. 5 della legge n. 164/1975. Nel suddetto incontro la Società ha fatto presente che «a causa della temporanea carenza di commesse di lavoro, dovuta alla sfavorevole congiuntura mondiale ed alla persistente situazione di crisi del settore arredamento, si vede costretta, suo malgrado, a fare ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria…» I lavoratori interessati e le modalità di messa in CIG, secondo quanto riportato nel verbale di accordo sono i seguenti: «n. 297 lavoratori operanti presso il sito produttivo di Laterza taglio centralizzato. Alle predette unità, a decorrere dal 30 luglio 2007, fatte salve eventuali modifiche o impedimenti, si aggiungeranno presso il sito di Laterza taglio centralizzato ulteriori n. 49 unità lavorative provenienti dagli stabilimenti di Matera Iesce e Matera Iesce taglio automatico, per effetto dell’avanzamento del piano di riorganizzazione aziendale attualmente in atto; n. 54 unità opreanti presso il sito produttivo di Laterza magazzini Generali; n. 430 unità operanti presso il sito di Ginosa; per n. 430 unità lavorative complessive, lavoratori ad orario unico ridotto di n. 25 ore settimanali, a decorrere da mercoledì 13 giugno 2007 sino al 29 settembre 2007, per n. 13 settimane complessive (fatto salvo il periodo di chiusura collettiva per ferie, fissato dal 30 luglio 2007 al 17 agosto 2007)». Come si vede la crisi del settore ha creato gravi difficoltà per i lavoratori della Natuzzi. Speriamo che si tratti solo di un evento temporaneo. Esseggi cronaca Noi e il Fisco Ancora bloccati gli incentivi alle imprese Non è stato ancora dato il via libera da parte della Commissione U.E. alla carta degli aiuti a finalità regionale, che dovrebbe consentire di rendere operative le misure 2007-2013. Il Governo Italiano, sia pure con ritardo, ha avviato la procedura soltanto il 30 marzo 2007. Intoppi burocratici e di merito hanno impedito fino ad oggi di concedere la preventiva autorizzazione. Tale situazione si ripercuote negativamente sulle imprese che, in ordine ai nuovi investimenti ed alle nuove iniziative, non possono fare affidamento agli aiuti dello Stato. Soprattutto nelle aree svantaggiate si avverte maggiormente l’assenza degli strumenti necessari per le agevolazioni previste nella legislazione nazionale ma non operative per la mancanza dell’autorizzazione della commissione europea. Sono numerose le misure incentivanti che, di fatto, rimangono congelate in attesa della approvazione della carta degli aiuti. Agevolazioni legge 488/92: trattasi degli incentivi alle attività produttive nelle aree svantaggiate. Contratti di programma: sono le agevolazioni previste dalla legge 662/1996 Credito d’imposta per nuovi investimenti: è la misura agevolativa più attesa dalle imprese, prevista dalla legge finanziaria 296/2006. Imprenditoria femminile: trattasi delle agevolazioni previste dalla legge 215/92 in favore delle iniziative imprenditoriali da parte delle imprese a prevalenza femminile. Rimangono anche congelate tutte le misure agevolative di ambito regionale, tra cui quelle relative all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità. L’intoppo amministrativo rilevato presso la commissione europea danneggia in modo particolare le regioni del mezzogiorno dell’Obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata). In queste aree le nuove iniziative imprenditoriali, al momento, non possono fare affidamento sugli aiuti dello Stato, né possono essere avviate sul piano formale, stante la decadenza della documentazione contabile messa in atto prima del varo delle misure agevolative. Dott. Mario D’Alconzo scherzi a parte VERSUS di from Ascesa Sale il Cavaliere al Quirinale, senza Casini, con Fini palafreniere indefesso e l’Umberto coperto (chiede elezioni adesso). Istituzioni in crisi, è la tesi. Su per il Colle, ride il cavallo. Taranto Ballottaggio a due sinistre, elogio kafkiano: nel pozzo i riformisti, vince Stefàno. In Carrozzo. Italia In generale, paese Speciale. La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 Le favole di Grim 7 Il popolo che imparò a contare C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo, fra le tante mancanze che in quel posto si contavano, s’annoverava anche quella del non saper contare. E, per contare non s’intenda il saper far di conto puro e semplice m’anche quello di saper dire la propria quando il caso e le circostanze ne abbisognavano. Su quella mancanza popolare s’adagiavano le fortune di ricchi, furbastri, millantatori e di tant’altri che ne potevano trarre tornaconto. S’annichilì il paese quando venne a sapere di quello ch’era accaduto a poche leghe di distanza in quel ch’era soprannominato il regno De’Due Mari. Anche lì, un popolo che non sapeva contare, per lustri e lustri aveva malamente fatto i conti e chiamato a comandar nel regno re, regine, granduchi e cortigiani che gli unici conti ch’eran buoni di fare erano quelli delle proprie tasche. Era costato caro ai malfidati sudditi quel non saper contare, dacché una regina (che di bello aveva soltanto lo scilinguagnolo) li aveva ridotti tutti in miseria. Or, riprendersi il maltolto non era impresa facile ed una era la necessità incombente: imparare a contare... in tutti i modi. Quando s’aprì la campagna d’arruolamento degli eserciti che s’avevano a sfidare per riconquistare il trono, i granmarescialli, reclutate le truppe, fecero sapere che toccava a loro (e a lor soltanto) designarne i condottieri; il popolo, ormai in allerta e memore dello sbaglio del passato, d’aver lasciato mano libera ai granmarescailli, fece sapere che, avendo imparato a contare, voleva esso stesso dire chi doveva essere il condottiero che doveva guidare l’esercito schierato a sinistra del campo di battaglia. Un vero e proprio terremoto si scatenò fra i di essi granmarescialli! «Come osa il popolo ingrato, discutere il florido condottiero che abbiam scelto?!» Urlava furente (e già nico) il rosso granmaresciallo. Di contro, gli veniva risposto: «Un medico! Un medico! Ci vuole per curare i mali del nostro regno!!» Ma, tira e molla, la corda si spezzò e, a sinistra del campo, il giorno del duello, si videro schierati due eserciti. Uno guidato dal florido cavaliere, l’altro da un medico e il popolo contento gridava dagli spalti: «Il medico! Il medico! È quello che ci vuole per curare i mali che abbiamo, piccoli e grandi, in questo reame!» La battaglia fu di quelle come mai se n’erano combattute. Durante lo scontro le truppe del florido cavaliere caddero giù come birilli e dalla parte del medico curatore non si vide un sol ferito in campo. Prima di sera, tutto era deciso. Il florido cavaliere, sonoramente sconfitto, non poté che cedere le armi e riceverne onore dal suo avversario che, cavallerescamente, lo invitò a palazzo. Nella fureria i granmarescialli scalpitavano come cavalli impazziti. Il loro conti non erano tornati e questo voleva dire che, dall’indomani, non avrebbero più potuto contare al posto d’altri. Tra il popolo, nelle piazze del regno De’ Due Mari, la festa fu grande: un po’ di sacrificio per imparare a contare era ben valso la pena di farlo dacché, finalmente, il re vincitore avrebbe fatto unicamente i conti per risollevar le tasche dei poveri derelitti. A Occhiocitrullo l’eco delle gesta dei festanti contatori era giunto assai presto e anche lì il popolo e le piccole truppe, che nel passato avevano combattuto alla sinistra del campo del duello, s’incominciarono a chiedere semmai anche loro non dovessero imparare a contare e fu proprio dalle fila della vispa Teresa che la conta prese il via. E subito si stabilì che due più due fanno tre (ma è uguale a due!) e due più uno fanno tre (ma è sempre uguale a due!); soltanto uno fa uguale a uno!.. e dal quel conto tirarono il risultato... Morale della favola: se il paese vuoi salvare impara subito a contare! 8 cronaca La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Aseco: visita guidata di studenti superiori Alcune settimane fa, gli studenti del 4° anno dell’Istituto Professionale di Stato per i servizi commerciali e turistici “F.S. Nitti” di Taranto, guidati da due docenti tà sia localizzata in un contesto prevalentemente agricolo, gli studenti hanno potuto verificare, visitando gli impianti, la validità del processo produttivo a basso impatto ambientale. Nel corso della visita guidata il - tutor interni, hanno visitato, nell’ambito di un progetto di professionalizzazione, l’impianto di compostaggio Aseco, in contrada Lama di Pozzo. Il progetto denominato “Piccole e Medie imprese”, finanziato dalla Comunità Europea, prevedendo la valutazione di un intero sistema aziendale: dall’organizzazione, al processo produttivo, al marketing, all’impatto ambientale, ha individuato”il sistema aziendale” Aseco, per la completezza e la peculiarità degli aspetti da valutare. Nonostante la socie- personale dell’azienda ginosina ha offerto la completa disponibilità alla realizzazione di ulteriori progetti o stage formativi, partecipando l’interesse della Rai che nell’ambito della programmazione televisiva regionale, intende effettuare un servizio sull’azienda. I commenti raccolti tra gli studenti al termine della visita sono stati molto positivi ed alcuni hanno sottolineato l’unicità e la complessità del sistema aziendale Aseco. ***** Traversine ferroviarie: si continua a lavorare Nonostante gli accordi e gli impegni sottoscritti con l’amministrazione comunale, continua con intensità il lavoro di smaltimento delle traversine ferroviarie depositate “impunemente” sul piazzale antistante la stazione ferroviaria di Marina di Ginosa. Il 30 maggio era stato indicato come data in cui sarebbero state interrotte le lavorazioni; una visita odierna ha evidenziato che le lavorazioni proseguono secondo il calendario previsto. Nessun comunicato sembra sia stato emesso dalle Ferrovie per giustificare tale comportamento a dir poco “inqualificabile”. Un gruppo di turisti ci ha chiesto notizie sulla lavorazione e quanto durerà. Una risposta che con molta pacatezza e determinazione passiamo ai responsabili amministrativi del settore. Non è certo una bella fotografia turistica quella scattata durante l’uscita dei grossi tir sul piazzale della stazione transennato e parzialmente demolito dal loro transito. ***** Strada rurale dissestata Nei giorni scorsi un cittadino ci ha segnalato lo stato di abbandono in cui si trovano diverse strade comunali ed in particolare quella posta in prossimità del ponticello della strada rurale Palombaro . Il fondo stradale è inesistente ed il transito veicolare è molto disagevole ed in molti tratti non consente addirittura il raggiungimento delle numerose abitazioni presenti ai margini della strada. Il signor Vittorio Parisi, uno dei proprietari, ci ha sottolineato che lo stato di abbandono della strada è stato partecipato all’amministrazione comunale ed all’ufficio tecnico già del lontano febbraio 2005 , non ricevendo alcuna risposta sui tempi di ripristino della sede stradale . Fortunatamente sinora nessuno ha subito danni a causa del fondo stradale dissestato: ma quanto durerà? ***** cronaca Ritrovato un esemplare di pastore tedesco L’Anpa, sezione di Ginosa, comunica che è’ stato rinvenuto, all’ingresso del canile comunale,in contrada Murge, un esemplare di pastore tedesco, dell’età di quattro, cinque anni, in possesso di microchip identificativo n. 985100006792267. Il comunicato precisa che il ritrovamento è stato comunicato alla Caserma dei Carabinieri ed all’ Asl TA, in cui è depositata la banca dati dei cani microchippati di Puglia che consentirà di risalire al proprietario dell’animale. E’ sottolineato altresì che la mancata denuncia di smarrimento del proprietario, equivale, ai sensi della vigente legislazione ad “abbandono e maltrattamenti” con emissione, da parte degli organi preposti, di una multa salatissima e condanna penale. ***** Continua l’indagine sui cantieri edili Sembra proseguire l’attività investigativa avviata dalla stazione dei carabinieri nelle scorse settimane e che ha portato al sequestro di un edificio in costruzione in contrada Bandiera. Le motivazioni che sembrano giustificare l’indagine vanno ricercate nel presunto raggiro di una norma che consente, nella zona Pip, l’edificazione di opifici che una volta ultimati appaiono edifici residenziali. L’attività degli uomini dell’Arma prosegue con riserbo e nonostante non ci sia alcuna comunicazione ufficiale, essa potrebbe interessare altri edifici. ***** Gli astici e la civiltà degli uomini Oggi, nei ristoranti, soprattutto in occasione di feste nuziali, fa moda presentare decine e decine di astici che si divincolano nella rete e poi, per fare spettacolo, mostrati mentre, ancora vivi , vengono immersi in acqua bollente. La morte è atroce , dicono gli scienziati. Sull’argomento l’Anpa, sezione di Ginosa, animalista da sempre, ha inviato un accorato appello indirizzato, in particolare alle coppie di giovani sposi, affinché abbandonino questo macabro rituale , ritenuto, dall’associazione, “un macabro rituale per un felice inizio di vita di coppia”. ***** Nuccia Giannatelli nel coordinamento provinciale Il responsabile provinciale de LA MARGHERITA, ha comunicato che , nei giorni scorsi è stato eletto il nuovo direttivo provinciale del partito di sinistra , ormai confluito nel Partito Democratico. Tra gli undici componenti compare il nome della professoressa Nuccia Giannatelli, già capogruppo comunale del partito di Rutelli. Il nuovo direttivo provinciale dovrebbe preparare la fase di transizione che nei prossimi mesi dovrebbe portare all’ingresso nel P.D. Buon lavoro Nuccia! ***** Molestava giovani donne: arrestato A completamento di una intensa azione investiga- La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 9 tiva, i carabinieri di Marina di Ginosa, in collaborazione con il nucleo di Bari, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del tribunale di Taranto, traevano in arresto il 34 enne Sabino Cardone, barese. L’uomo è stato colto mentre molestava e minacciava con ingiurie alcune giovani donne, utilizzando il telefonino con l’invio di foto oscene riproducenti organi sessuali maschili e femminili. L’uomo peraltro già noto alle forze dell’ordine è stato tradotto, dai carabinieri, coordinati dal maresciallo Vito Capozzi, nella casa circondariale di Taranto. ***** Furto di anfore: arrestati due uomini Colti in flagranza di reato,sono stati arrestati, nei giorni scorsi, dai carabinieri di Marina di Ginosa, coordinati dal maresciallo Antonio Barnabà, coadiuvato dall’appuntato Alessandro Lorusso e dal carabiniere Nicola Di Canio , Rocco De Matteis 33 enne, residente in Laterza e Francesco Castria, 27enne, di Ginosa . L’arresto è avvenuto a conclusione di una azione investigativa che ha permesso di cogliere, in flagranza di reato, i due uomini, ritrovando nella autovettura del Castria due anfore in terracotta di grosse dimensioni, sembra, rubate in un casolare vicino. Il Castria, sottoposto ad interrogatorio, confessava il reato commesso e le modalità di coinvolgimento del De Matteis. Quest’ultimo, nella sua deposizione dichiarava di avere regolarmente pagato circa 40 euri le anfore, esibendo un “pezzo di carta” ricevuto a mò di quietanza di pagamento dal Castria. Al termine dell’interrogatorio i due arresti nominavano gli avvocati Leonardo Pugliese e Giuseppe Valente, difensori di fiducia. ***** Prime certificazioni DELF È all’Istituto Comprensivo “S. G. Bosco”, diretto dal prof. Vincenzo Calabrese, che si sono tenuti i primi esami (e unici sul territorio locale) delle Certificazioni DELF (Attestati di studio della lingua comunitaria francese) per 6 alunni ginosini. La Certificazione DELF viene dopo gli esami del progetto Trinity che ha visto convogliare, quindici giorni fa, presso il S. G. Bosco (sede di Certificazione) gli alunni di tutti gli Istituti Comprensivi di Ginosa. Complimenti a dirigente e operatori di questa Scuola. Cedesi in gestione Bar - Rosticceria - Paninoteca per informazioni telefonare al 349 1772557 10 attualità La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 Pubblicata un’interessante raccolta degli articoli di don Franco Conte: Dialoghi sui Comandamenti A Parigi, il 10 Dicembre del1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, promulgava la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, nella quale erano sanciti i principi fondamentali degli uomini, primo fra tutti “ gli esseri umani nascono liberi in dignità e diritti”. In quella Dichiarazione si parla, soprattutto di diritti e solo una volta di doveri. I Dieci Comandamenti, invece, potrebbero definirsi La Dichiarazione universale dei doveri dell’uomo, un terreno ancora tutto da esplorare, da scavare. Con queste parole, don Franco Conte ha motivato la pubblicazione della raccolta al numeroso pubblico convenuto, Sabato 9 Giugno, alla terza delle “Serate culturali in Episcopio”, organizzata dalla Diocesi di Castellaneta. Il vescovo, mons. Pietro Maria Fragnelli, nell’enunciare le finalità del programma, ha tenuto a sottolineare che Dialoghi sui Comandamenti, edito da VivereIn, in collaborazione con l’Ufficio “Comunicazioni Sociali” della Diocesi, focalizza la riflessione sulla cittadinanza attiva, uno dei temi tracciati nel Convegno di Verona. A dire il vero, il pensiero di don Franco era già noto ai lettori de La Goccia, perché, oltre ad averlo letto sugli articoli pubblicati tra Dicembre 2003 e Dicembre 2004, molti avevano avuto in copyprinter l’intera raccolta come strenna natalizia che di solito l’allora parroco di San Martino regalava agli amici più cari. Ma veniamo all’incontro. Nel sug- gestivo atrio dell’Episcopio, giornalisti, insegnanti, medici e gente interessata, hanno gradito il programma della serata esprimendo compiacimento e partecipazione emotiva, soprattutto quando don Franco e la coodirettrice de La Goccia, Adele Carrera, hanno letto il dialogo sul 4º Comandamento, quello relativo alla solitudine degli anziani. Chi conosce il sacerdote è abituato alla sua franchezza, per tutti gli altri, invece, è stato come sbirciare nell’esperienza personale, mettere a nudo la coscienza, gettargli in faccia una verità che spesso si tenta di coprire. Sicuramente i presenti hanno poi condiviso l’intervento dell’autore, quando ha affermato che, se sul piano formale tutti sono d’accordo sulla validità del Decalogo, il più delle volte sul piano reale si agisce in senso opposto. Ebbene, don Franco, prete d’avanguardia, nei Dialoghi sui Comandamenti, con lo stile dialogico di memoria socratica, con l’interlocutore di turno, un suo alunno, l’avvocato, il direttore de La Goccia, “dottor Giove”, il commercialista e finanche con l’impertinente Polyanna, induce a “scavare” ed a riflettere sulle “Dieci Parole”, collocate però nella vita quotidiana e così, come si è soliti fare, la piazza, la chiesa, l’autogrill, la spiaggia, il treno diventano luoghi per una chiacchierata. Accade allora che il lettore si senta coinvolto nel dialogo in prima persona, che la sua coscienza sia messa sul banco degli imputati, che i suoi falsi comportamenti siano smascherati, che le idolatrie del consumismo siano denunciate, cioè che avverta il senso di colpa delle proprie azioni. Il discorso diventa più impegnativo quando l’analisi si sposta sul piano culturale e cioè sulla conoscenza che oggi abbiamo del bene e del male, sulla demarcazione o meglio sulla loro contaminazione. Scoraggiante l’analisi della realtà che presenta, soprattutto se si pensa che fatti negativi sono all’ordine del giorno nel nostro vivere quotidiano: uccidere non può assolutamente capitare per un errore di scambio delle tubature, un politico non può incassare bustarelle a discapito della collettività, l’imbroglione non può testimoniare il falso per il proprio tornaconto, lo spacciatore non può vendere la droga perché il tossico la chiede, il fidanzato non può avere l’amante perché è un diversivo, e così via. Detto in questi termini, immediatamente si avverte il relativismo attualità La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 11 A proposito dei lavoratori LSU (Lavoratori Socialmente Utili) politico ed etico dei tempi moderni che ci ha fatto entrare in una sorta di zona grigia dove tutto è possibile, tutto è ammesso. Invece non è affatto così. Don Franco, con brevi e lapidarie riflessioni sui Comandamenti, ci fa scoprire che a poco a poco abbiamo ceduto sui valori universali, che abbiamo contrattato la morale a nostro favore, accomodato la pena e persino ci siamo concessi l’indulto. Ma con Dio non si può negoziare, né patteggiare - ci dice don Franco perché il dovere fondamentale consiste nel rispettare il diritto dell’altro. Si tratta allora di rileggere l’unico codice chiaro ed inequivocabile della storia per “farci esplorare e scavare” nei buchi neri delle nostre azioni e delle nostre coscienze e passare così “dal testo al proprio testo” nella prospettiva di una civiltà fondata sul rispetto. Visto in questi termini Dialoghi sui Comandamenti potrebbero essere un utile “libretto d’istruzioni” della vita, necessario ed indispensabile non solo per il cattolico ma per il “cristiano” in genere come ha detto Stefano Giove nel breve dibattito e come lo stesso Vescovo ha confermato nella conclusione. Palma Martino Nel richiamare l’articolo pubblicato nell’ultimo numero del quindicinale “La Goccia” e di altri organi di informazione, riguardante l’utilizzo dei LSU, voglio ricordare ai cittadini e agli stessi lavoratori che circa cinque anni fa l’amministrazione di centro destra affidata la gestione del palazzetto dello sport alla società SOGEV senza ricorrere alla gara d’appalto ma ad affidamento diretto così come previsto per legge ad una sola condizione: che venissero stabilizzati nove lavoratori LSU. Il Comune e la società SOGEV sottoscrivevano così un Piano di Impresa con la stabilizzazione di nove lavoratori; lo stesso approvato dal Consiglio Comunale a maggioranza e successivo atto di Giunta. Da allora e per qualche periodo di tempo tutto è andata bene, poi non si sa più nulla di cosa sia accaduto. Faccio presente che il sottoscritto, già consigliere comunale di opposizione nella passata amministrazione, ha chiesto più volte verbalmente se qualcosa era cambiato in merito al numero dei lavoratori ed eventuali rinuncie: purtroppo nessuno riusciva a darmi una risposta in merito al problema, da qui è sorto il dubbio che mi ha spinto a verificare personalmente ed ho accertato che un lavoratore, ad un certo punto, non si è presentato più al lavoro e dopo circa un anno un altro lavoratore si licenziato per pensionamento. Secondo la normativa era obbligatoria la sostituzione qualora venisse meno il numero dei lavoratori assegnati dalla stessa convenzione. Ho appurato che è stato inserito un lavoratore che, non appartenendo alla platea storica degli LSU, non aveva diritto ad entrare nel piano di stabilizzazione pur non essendo esaurita la graduatoria degli LSU. Perché non si è provveduto alla sostituzione secondo la normativa? Il Comune ha mai chiesto una verifica come previsto dalla convenzione? Quant’è il budget che il Comune ha versato dal momento in cui l’organico si è ridotto delle 2 unità? A tut- te queste domande non è dato sapere nulla. Nel mese di Novembre 2006, in consiglio comunale, fu presentata dal Cons. Rosato Emanuele, una interrogazione a risposta scritta, per chiarimento la situazione sopra descritta. Sapete come è andata a finire, cari concittadini? Nei giorni scorsi chiedevo al Consigliere interrogante di conoscerne la risposta ed in merito, il Consigliere mi comunicava che a tutt’oggi, secondo una consuetudine di questa amministrazione, non gli è pervenuta alcun chiarimento, nonostante numerosi solleciti verbali presso gli uffici competenti. A parere dello scrivente permane veramente vergognoso il comportamento dell’amministrazione che dinanzi ad un consigliere comunale che interroga il Sindaco su una questione così importante, fa orecchio da mercante, svuotando di significato la funzione di controllo e vigilanza sull’azione amministrativa da parte di un consigliere di opposizione. Questa è la trasparenza e la legalità sempre invocata dal sindaco nei suoi interventi?! A questo punto chiedo al Consigliere interrogante e a tutta l’opposizione di fare chiarezza su questa questione e pretendere una maggiore attenzione e rispetto per il ruolo istituzionale che ricoprono e denunciare alle autorità superiori questi comportamenti da regime. Voglio anche ricordare che la stessa situazione si è verificata con la ditta che gestisce l’affissione e la tassa per l’occupazione del suolo pubblico; anche qui la convenzione prevede la stabilizzazione di n. 2 lavoratori, che fine hanno fatto? Chi è preposto al controllo sa che di questi lavoratori ve n’è solo uno? Questi episodi danno la misura di quanta ingiustizia e mancanza di trasparenza esiste nella nostra pubblica amministrazione. Vizzielli Antonio - ex Cons. dei DS 12 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 attualità La Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa compie 40 anni. Intervistati il Presidente Francesco D’Alconzo e il Direttore Vito Inglese Il Presidente della BCC dott. Francesco D’Alconzo di Stefano Giove Nella sede della Bcc di Marina di Ginosa, con il Presidente dell’Istituto di credito Dott. Francesco D’alconzo e il Direttore Vito Inglese, parliamo di quanto emerso dalla discussione dell’Assemblea dei soci del 27 maggio scorso che ha approvato il bilancio 2006, che è il 40º esercizio dell’Istituto marinese. Presidente lei ha affermato che la presentazione del bilancio oltre ad essere un adempimento di legge è l’occasione per valutare insieme ai soci l’andamento dell’istituto stesso. D’Alconzo: «In effetti è, questo, un grande momento di partecipazione all’attività dell’istituto cooperativistico, la più completa partecipazione possibile, perché in questa occasione si concretizza la discussione sulle attività svolte nel corso dell’anno e il relativo confronto tra i soci e Il Direttore della BCC Vito Inglese gli amministratori eletti.» Vorrei che il direttore spiegasse ai nostri lettori cosa sono quelli indicati nella relazione annuale con il termine Principi contabili Ias e come questi abbiano potuto determinare una rivoluzione nell’ambito della impostazione del bilancio. Inglese: «Questi principi internazionali, di origine anglosassone, in estrema sintesi, sanciscono il principio della prevalenza della sostanza sulla forma. Sono obbligati ad osservarli le banche e le società quotate. La novità più importante è relativa alla contabilizzazione dei crediti che devono essere indicati in bilancio nei termini precisi della loro effettiva esigibilità. Più semplicemente si può dire che se la banca vanta un credito di € 100.000, ma questo è esigibile, per varie ragioni, per soli € 20.000, in bilancio è esattamente quest’ultima la cifra da indicarvi con contestuale svalutazione della differenza”». D’Alconzo: «Volevo aggiungere, prosegue il Dott. D’alconzo, in passato fino allo scorso anno c’era la svalutazione dei crediti ma agiva sulla quantità; oggi si aggiunge anche una svalutazione temporale; significa cioè che quel credito, anche se assistito da garanzia reale ma il suo recupero comporta per esempio 810 anni, non è esigibile e quindi si faranno abbattimenti previsti per l’intero periodo. Questo per quello che riguarda le svalutazioni individuali, ma sono anche previste svalutazioni collettive dei crediti in bonis. Gli ultimi 3 anni di questi crediti se hanno generato una percentuale di partite anomale si procede consequenzialmente ad ulteriori abbattimenti per l’esercizio in corso. Noi siamo una cooperativa di credito e il principio di solida attualità rietà non troverà, verosimilmente euforia con l’applicazione degli Ias, particolarmente laddove si tenga conto che il nostro traino creditizio è fornito dalle fasce economicamente più deboli della società. A questo punto è necessario che si ristabilisca nella base sociale e nel rapporto fra i soci e la Banca un livello di comportamento di grande lealtà, trasparenza e consapevolezza. Viceversa constatiamo con amarezza che la società è cambiata in particolare con l’abbassamento del senso di responsabilità individuale e collettivo che non consentirà molti spazi per rinunciare a valide garanzie.» Una panoramica sull’assetto economico mondiale. L’Oriente imperversa ma anche l’Europa, in questi ultimi tempi, dà segnali positivi e anche l’Italia è passata da una fase recessiva ad una di ripresa.... D’Alconzo: «L’economia globalizzata passa al disopra e al di là degli Stati, agisce d’istinto, non in modo istituzionalizzato creando il paradosso che anche se uno Stato vuole proteggere i suoi cittadini, da qualche evento finanziario negativo, non lo può fare perchè non ha gli strumenti. Per quello che riguarda l’espansione dell’economia Orientale, mentre l’America pur attraversando un momento difficile, ha retto a questa espansione, per l’Europa è stato un po’ diverso. In Europa ci sono leggi che si frizionano con l’assetto globalizzato che s’è dato l’economia. In stato di globalizzazione non si considerano gli aspetti sociali e qualitativi del lavoro. Noi abbiamo leggi che garantiscono questi aspetti, legati alla sicurezza del lavoro e alla qualità di produzione. Questi sono costi che imbrigliano l’andamento globale e quindi non in sintonia. Ma hanno il vantaggio del miglioramento della qualità della vita. Oggi in Europa, si registra una buona ripresa, che si verifica pur non venendo completamente meno a questi principi ma cercando di riformare lo stato sociale in maniera tale che non vengano meno le garanzie dei lavoratori e non si scontrino con lo sviluppo economico. In Germania un buon tratto di strada in questo senso si sta facendo e anche in Italia la discussione intorno alla riforma dello stato previdenziale è in at- La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 to, questo aiuterà la ripresa. Io credo che ben presto anche noi europei ci attesteremo su un valore di Pil del 3% come quello americano». Dal direttore Inglese vorrei sapere: con l’era Draghi e la concentrazione in atto dei gruppi bancari, come vede questo processo e quali saranno le ripercussione per un Istituto di carattere cooperativo come quello che dirige. Inglese: «Indubbiamente il processo di accorpamento delle banche è un processo che, così come si sta attuando, ha una ragione per gli Istituti bancari improntati principalmente a privilegiare l’aspetto economico (economie di scala ed incremento di volumi e patrimonio). Noi che siamo un Istituto che agisce sul territorio, prevalentemente favorendo le ragioni del sostentamento e dello sviluppo locale, di sostegno alle famiglie, non perseguendo completamente le stesse finalità dei gruppi bancari, che stanno attuando questo piano di fusione, non entriamo in questo tipo di riassetto. Per quanto, è opportuno dire che tutte le Banche di credito cooperativo messe insieme costituiscono il terzo gruppo bancario italiano. Noi, pertanto, facciamo parte di un grosso gruppo competitivo e in più abbiamo cognizione effettiva del territorio in cui operiamo e una profonda conoscenza personale del cliente. Per noi i clienti sono persone; non semplici numeri. Questi sono i presupposti fondamentali che ci fanno guardare al futuro con una certa serenità». D’Alconzo: la questione concentrazione - precisa il Presidente - occorre guardarla nello scenario europeo, perché avere in Italia un gruppo bancario che possa competere a livello europeo e mondiale è un grosso vantaggio per il nostro Paese. A livello nazionale invece il discorso diventa più articolato; le Bcc devono confrontarsi con questi colossi bancari e a nostro vantaggio possiamo annoverare la relazione con il cliente e la conoscenza del territorio come diceva il Direttore. I grossi Istituti da sempre devono fare il loro mestiere e principalmente devono assicurare il dividendo agli azionisti. Nel 1992 ci fu una riforma legislativa che sembrava volesse andare incontro alle Bcc, togliendo i vincoli alla crescita della base sociale, salvo poi a sancire che il 51% di tutta 13 l’operatività dovesse avvenire con i soci. Questo è, di fatto, una limitazione perché non è possibile pensare che un istituto di credito cooperativo, in generale, possa crescere limitando in quel modo la sua operatività. Oggi a livello europeo si discute fra l’altro, sulla tassazione del patrimonio delle Bcc che, attualmente, è l’unica parte esonerata. Se anche questo piccolo privilegio ci viene tolto si snatura la nostra ragione d’essere e dovremmo anche noi diventare istituti bancari con tutto ciò che questo comporta. Occorre aggiungere che sotto il profilo occupazionale le concentrazioni tendono a ridurre il personale addetto, mentre le Bcc incrementano unità lavorative anno dopo anno e si cresce nonostante tutto anche nelle dimensioni, nel patrimonio e in tutti gli aggregati principali. Comunque staremo a vedere gli sviluppi futuri.» Adesso guardiamo all’economia territoriale. Con questo intendo quella dell’intero arco ionico e penso alle possibilità offerte dallo sviluppo del molo polisettoriale tarantino, alla diversa offerta turistica che si è sviluppata sulla nostra costa, penso ai due parchi a tema ai villaggi turistici all’agricoltura. D’Alconzo: «Preferisco parlare in particolare delle realtà dove la nostra banca opera: Marina di Ginosa, Ginosa e Castellaneta Marina. Questo territorio è stato da secoli caratterizzato da uno sviluppo economico trainato dall’agricoltura. Una agricoltura povera sino alla fine della seconda guerra mondiale, più ricca e di qualità dal dopoguerra, grazie all’irrigazione, alla tecnologia, alla specializzazione degli stessi operatori delle campagne. Era insomma il settore trainante che sosteneva tutti gli altri. Le iniziative produttive industriali (Miroglio, Natuzzi) che si sono immesse sul territorio creando buone prospettive per una economia diversificata, ad oggi non hanno dissolto tutte le nubi che vi aleggiano sopra. L’agricoltura con la responsabilità di essere ancora oggi l’attività primaria del territorio, impatta una concorrenza difficilmente arginabile che proviene dall’asia minore e dai paesi del Nord Africa in segue a pag. 14 14 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 segue da pag. 13 La Bcc compie 40anni prevalenza. Sono paesi in via di sviluppo che producono tutto quello che si produce nel nostro territorio ma a costi molto bassi. L’agricoltura del nostro territorio (uva da tavola, agrumi, ortofrutta in genere) è penalizzata due volte: la prima con la concorrenza dei paesi mediterranei di cui abbiamo detto, la seconda verso l’altra agricoltura italiana (allevamenti, latte e derivati del latte, frumento) che rientra nelle provvidenze stabilite dal trattato economico europeo. Sul breve periodo perciò le previsioni non sono incoraggianti. Nel medio lungo periodo le cose potrebbero cambiare per una ipotizzabile crescita della domanda di questi prodotti agricoli provenienti dai paesi dell’Est europeo e dall’Europa a 25 Stati ove il Pil sta crescendo a percentuali molto interessanti. Vedo invece prospettive positive verso il comparto dei servizi, atteso che il territorio ad Est ed a Ovest si muove in sincronismo creando strutture turistiche (alcune delle quali abbastanza qualificate) diversificate e che impongono alle istituzioni locali di incanalarle nella giusta direzione di uno sviluppo armonico, con impulsi progettuali, vigilanza intelligente, cooperazione fra comuni e quant’altro, in modo che alla fine ne possa gioire anche il paesaggio e l’ambiente.» Direttore, se lei dovesse fare un appello ai ginosini perchè si rivolgano al vostro Istituto, cosa direbbe. Inglese: «Le finalità con le quali questa banca è nata, 40 anni fa, erano mirate alla crescita del territorio e credo che nel argomenti e commenti tempo abbia mantenuto l’impegno. Penso che i ginosini debbano dimostrare anch’essi attaccamento alla banca locale che dimostrando sempre disponibilità, è continuamente pronta ad incontrare le esigenze di soci e cittadini.» Dottor D’alconzo, 40 anni fa, quando è nata la Cassa Rurale Artigiana, pensava che oggi la realtà sarebbe stata quella che è attualmente? D’Alconzo: «Sinceramente no! Perchè io le risoluzioni che ponevo erano di immediatezza e non di futuro. L’immediatezza nasceva dal problema che la borgata era sistematicamente trascurata. Ho sempre pensato che qui occorressero i servizi e il servizio di sportello bancario estivo era quello che ritenevo subito necessario per lo sviluppo turistico di Marina di Ginosa e con l’allora presidente della Cassa di Risparmio, commendator Mitolo, ebbi un incontro per esporgli il progetto. Lui mi ascoltò ma la cosa non ebbe alcun seguito. Non mi arresi e andai a proporlo al Banco di Napoli ma anche lì nulla. Un giorno a Taranto m’imbattei in un’insegna, Ente di Zona della Casse Rurali e Artigiane, ne ignoravo l’esistenza. Entrai nell’ufficio e chiesi tutte le delucidazioni possibili. A quel punto pensai che la banca potevamo crearla noi. La mia professione di medico mi metteva in contatto con molta gente e cercai i soci fra quelli che potevo avvicinare. Ci fu un grande entusiasmo iniziale da parte dei soci. Per quindici anni i corretti e leali rapporti ci consentirono di non avere una sofferenza; e quando festeggiammo i 25 anni dalla fondazione, io stesso mettendo in fila le cifre mi meravigliai che in quegli anni avevamo fatto circa 400 miliardi di finanziamenti a fasce deboli della popolazione. E la cosa era straordinaria! Questo è quello che intendiamo quando diciamo che la BCC per la popolazione e per il territorio ha fatto tanto.» Penso che lo sviluppo costiero di quest’area porterà a Marina di Ginosa uno sviluppo demografico di una certa entità che ci sarà uno sviluppo dei servizi... che, in definitiva, Marina di Ginosa diverrà la comunità trainante tra essa stessa e Ginosa. Non sarà che la BCC ha anticipato di 40 anni questo processo? D’Alconzo: «Ho detto prima che, la banca, è nata a Marina di Ginosa non perchè si stesse pensando al futuro. Si pensava al presente e il presente era il bisogno di Marina di Ginosa di avere servizi. La banca è nata qui perchè qui vi era la parte dolente della popolazione di Ginosa, una popolazione che sentiva di essere trascurata. E quindi, la banca, è nata nel punto giusto, perché se fosse nata per germinazione spontanea di idee era giusto che nascesse a Ginosa e, sicuramente avrebbe avuto uno sviluppo superiore. Basta ricordare che all’epoca a Ginosa risiedevano diciottomila persone mentre Marina di Ginosa era ancora una borgata. Però, una volta che abbiamo avviato l’istituto, è accaduto che venivano da Ginosa a depositare i soldi in quanto noi offrivamo interessi superiori sui libretti di risparmio. Vorrei, infine, dire che nutro molte perplessità circa la possibilità che Marina di Ginosa, a breve, possa diventare comune autonomo. Pur essendo stato io uno dei promotori dei comitati che si sono battuti per questo obiettivo. Il mio scetticismo nasce da quando venne stabilito con un provvedimento legislativo regionale, che a decidere dell’autonomia non fosse solo la popolazione interessata, ma tutte la popolazioni interessate. Quando fecero quella legge, io riunii il Comitato e dissi: “Pensiamo ad altro, cerchiamo di promuovere altri progetti, perché, con questa legge, almeno per un po’ di anni, l’autonomia è finita.» Stefano Giove [email protected] attualità politica La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 17 COSTANTINO: «Risolta l’annosa questione dell’area dei campi di tennis di Marina di Ginosa» La Regione rinuncia agli interessi legali e cede l’area dei campi da tennis alla Pro Loco BARI – Una questione oramai risolta quella del contenzioso che si trascinava da anni tra la Regione Puglia e la Pro Loco di Marina di Ginosa. L’oggetto del contendere era l’area dei campi da tennis adiacenti alla entrata del presidio militare. L’area attrezzata di 3.498 metri quadri detenuta e gestita dalla Associazione appartiene, come tanti immobili pubblici di Marina di Ginosa, all’ormai disciolto E.R.S.A.P., Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Puglia. Con la Delibera di Giunta Regionale n°733 del 4 Giugno 2007 si è finalmente raggiunto un accordo. La Regione Puglia cede l’area definitivamente alla Pro Loco contro congruo pagamento dilazionato in dieci anni e alleggerito degli interessi legali. Una sentenza del Tribunale di Taranto del 28 Giugno 2002 condannava infatti la Pro Loco al pagamento di oltre 125.000 € per detenzione di fondo senza titolo, risarcimento danni e spese legali. Questa somma con l’espressa rinuncia agli interessi legali da parte della Regione è diventata di 101.847€. Nell’Aprile del 2005 la Pro Loco aveva però intentato causa per il pagamento da parte della Regione delle migliorie (leggi campo da tennis e servizi annessi) fatti sul fondo per una cifra di poco superiore a quanto doveva. L’accordo raggiunto in delibera naturalmente prevede naturalmente che la Pro Loco rinunci per parte sua al giudizio civile. Come si vede quindi un accordo equo che consentirà alla Pro Loco di impegnarsi più serenamente nei suoi scopi statutari. Ma soprattutto una ulteriore normalizzazione di una faccenda mai risoltasi negli anni e che rischiava come tante di incancrenirsi. Il Consigliere Regionale ds Paolo Costantino Lospinuso scrive al Commissario della ASL TA/1 sul blocco del Reparto di Ostetricia e Ginecologia a Castellaneta. Il Presidente Provinciale di Taranto e Consigliere Regionale AN Pietro Lospinuso ha scritto una lettera al dr. Carlo Sessa, Commissario della ASL TA/1, nella quale, “nella massima comprensione per un incarico estremamente delicato ed assunto da pochi giorni, che certamente Lei onorerà con la nota dedizione e competenza”, gli segnala lo stato di grave disagio in cui sono costretti operatori e pazienti del Reparto di Ostetrica e Ginecologia del- l’Ospedale di Castellaneta. “In esso infatti, che era l’unico attivo in un vasto territorio, a seguito della chiusura in atto del blocco-parto- rammenta Lospinuso- le pazienti residue vengono trasferite presso altri Ospedali con ambulanza, ostetrica, ginecologo e pe- diatra a bordo, mentre non si ha notizia della realizzazione degli adeguamenti a norma di legge, nemmeno di quelli di più semplice attuazione, e sono in vista comprensibili azioni di protesta del personale medico e para-medico per una sempre più insostenibile condizione di immobilismo” Per la Segreteria Tommaso Francavilla 18 attualità politica La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 A Ginosa il secondo raduno di Auto, Moto e Trattori d’epoca Il secondo raduno di Auto, Moto e Trattori d’epoca che si è tenuto in Piazza Marconi e piazza IV Novembre, sabato 2 giugno, ha riscosso il successo che ci si aspettava. Fin dal primo mattino l’esposizione ha radunato intorno alle eccezionali vetture una folla incredibile. E gli espositori sono venuti da diversi paesi del circondario, Laterza, Castellaneta, Montescaglioso, Noci, Gioia del Colle, Santeramo, Bernalda, Marina di Ginosa, Grassano, Matera, Acettura, Caserta, Milano, Altamura per partecipare al raduno. La sfilata che ha percorso le strade cittadine e del centro storico ginosino ha attratto molti curiosi che affacciati ai balconi e alle finestre ammiravano un po’ commossi (specialmente i più anziani) quelle belle vetture che non avevano meno di cinquant’anni. C’era una motocarrozzella che aveva addirittura 75 anni! Questo è stato il primo raduno che è stato organizzato con una premiazione; infatti la 1° coppa è stata assegnata alla Fiat Balilla del signor Matteo Ricciardi di Ginosa per la categoria macchina più vecchia; 2° coppa alla moto Jawa 250 motocarrozzetta anno 1949 del signor Rosario Ricciardi di Ginosa per la categoria moto più vecchia; la 3° coppa alla Vespa 125 primavera anno 1979 del signor Franco Pasquariello di Milano; la 4° coppa alla macchina Lancia Fulvia coupè anno 1971 del signor Galante Nicola di Caserta per la categoria macchina che veniva da più lontano; una targa per il trattore Fiat 312 anno 1960 del signor Simmararo Antonio di Montescaglioso per la categoria trattori. Gli organizzatori, appassionati di mezzi d’epoca, Roberto Pascale, Salvatore Ranaldo, Franco Sannelli e Dani Acito, non si sono fermati a questo aspetto della giornata, hanno pensato alla grande e organizzato, la sera, in piazza, uno spettacolo folcloristico con il gruppo popolare IL PIZZICO che attualità politica La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 19 Lospnuso interviene sulla questione Casa Famiglia Caro Direttore, Il Collega Costantino ha perduto un’altra occasione per evitare una brutta figura. Sbandierando infatti il mandato relativo alle spettanze di agosto-ottobre 2006 della “Casa Famiglia” di Ginosa, ha omesso di ricordare che esso giunge estremamente tardi e comunque a seguito di una mia interrogazione e della relativa risposta dell’Assessore Tedesco del 24 gennaio scorso (prot.24/AOS/2), che garantiva una pronta definizione della vicenda, con tanto di citazione dei 52 mila euro in questione. Costantino dimentica altresì che il Governo Fitto aveva risolto la questione delle spettanze delle “Case Protette” garantendo anche tutto il pregresso a partire dal 2004, e che Vendola aveva inopinatamente annullato il regolamento in questione, per rimediare molto parzialmente con un anno e mezzo di ritardo, facendo decorrere il pregresso stesso soltanto a partire dal 1 agosto 2006, con un danno pesantissimo per gli istituti in questione. Costantino dimentica perfino che contro tale ritardo e tale danno egli aveva platealmente abbandonato ha entusiasmato tutto il pubblico presente con il favoloso ritmo della straordinaria Pizzica. Naturalmente, per mettere su una manifestazione di queste dimensioni i nostri sfegatati appassionati promotori si sono avvalsi della collaborazione di diversi sponsor che non hanno fatto mancare il loro contributo nonostante i tempi non siano dei migliori, nonchè della preziosa collaborazione dell’Amministrazione comunale, della ProLoco, dell’AVIS, del SER e dei Vigili Urbani. Un vivo ringraziamento, i nostri instancabili organizzatori lo rivolgono alle mogli, ai figli e a qualche nonno per averci creduto in tutta la manifestazione e un grazie di cuore va all’infaticabile Gianluca Catucci che ha animato l’intera manifestazione e alle telecamere di Studio 100 tv per aver documentato tutta la kermesse. Arrivederci al prossimo anno. Gianluca Catucci foto Erasmo Mazzone l’aula del Consiglio a seguito della bocciatura da parte della sua maggioranza di un emendamento a mia firma, al quale egli aveva aderito, alla “legge-omnibus” per la Sanità, che avrebbe garantito l’intero recupero del pregresso come originariamente previsto dal Regolamento-Fitto. Invece di appropriarsi del lavoro degli altri, magari per avere letto a posteriori una determina, Costantino farebbe molto meglio ad attivarsi perchè le erogazioni a favore delle “Case Protette” diventino più celeri, e non giungano con sei mesi di ritardo –che si aggiungono peraltro ai precedenti 16 voluti da Vendola- e soltanto grazie ad un’interrogazione formale altrui ed all’impegno conseguente dell’Assessore. Francamente non vedo di cosa ci si debba compiacere quando l’istituto in questione, che non ha fini di lucro ed ha sulle sue spalle assistiti e dipendenti, non ha ancora ricevuto le sue spettanze dal mese di novembre 2006 in poi. Io comunque tornerò alla carica per far conseguire alle “Case Protette” l’intero pregresso, sperando di non essere ancora una volta lasciato solo dal Consigliere Costantino in fuga. Grazie per l’attenzione ed un cordiale saluto. Pietro Lospinuso Lospinuso (AN): “L’annunciata chiusura del Centro di addestramento dell’aeronautica ennesimo affronto alla Città di Taranto”. Una lettera al Ministero ed un ordine del giorno in Consiglio Regionale Il Presidente Provinciale di Taranto e Consigliere Regionale AN Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “L’annunciata chiusura del Centro di Addestramento dell’Areonautica Militare di Taranto, dopo 97 anni di proficua e gloriosa attività e dopo avere addestrato nel 2006 ben 1600 militari, costituisce un ennesimo affronto ad una Città ridotta sempre più dagli attuali governi alla condizione di autentica Cenerentola, oltre che un ulteriore colpo alla sua già criticissima condizione economica. Non a caso Taranto è l’unico centro del genere che chiude, mentre resteranno aperti gli altri due locati a Caserta ed a Viterbo, per di più in aree strategicamente molto meno significative. Contro tale gravissima prospettiva, ho già provveduto a scrivere al Ministro della Difesa ed a coinvolgere i gruppi parlamentari del mio Partito, e presenterò alla prossima riunione di Consiglio Regionale un ordine del giorno sul quale sono certo di raccogliere le firme dei Colleghi jonici e l’appoggio dell’intero Consiglio” Per la Segreteria Tommaso Francavilla 20 eventi e commenti La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 “Jellicle cats”, un successo nonostante la pioggia servizio fotografico di ERASMO MAZZONE I laboratori allestiti nel corso dell’anno scolastico appena concluso, hanno portato a termine il loro compito, nell’Istituto Comprensivo “San Giovanni Bosco”. Il tempo non era a favore dei giova- ni alunni-artisti, la sera del 4 giugno scorso, loro l’hanno sfidato ed hanno avuto la meglio! Il grande palco allestito in piazza Nusco fin dal primo mattino, annunciava ai ginosini che la serata sareb- be trascorsa alla grande e... nonostante la pioggia così è stato. I ragazzi della Scuola Secondaria di I° grado, quelli delle classi 3°, 4° e 5° della Scuola Primaria e i bambini di 5 anni della Scuola dell’Infanzia si sono esibiti su quel palco, proponendo al pubblico il musical “Jellicle cats”, liberamente tratto dal celeberrimo musical CATS, di Anbrew Lloyd Webber. In tanti l’avranno vista, in Italia, l’opera teatrale più rappresentata al mondo (per 21 anni consecutivamente), tratta da un poemetto di Thomas Elliot che ha come protagonisti assoluti una tribù di gatti. È lo stesso musical che contiene al suo interno il celebre brano Memory, interpretato ed eseguito dai più famosi cantanti ed esecutori del mondo. Ma, veniamo alla serata di lunedì 4 giugno scorso. 170 gli alunni dell’Istituto più antico di Ginosa, diretto dal prof. Vincenzo Calabrese, che hanno partecipato ai tre laboratori allestiti per sviluppare creatività, capacità artistiche e motorie da mettere in scena non soltanto alla fine dell’anno scolastico ma da serbare e coltivare come qualità sollecitate o addirittura scoperte, anche in futuro. Il laboratorio ginnico-motorio, curato dalle docenti Mariella Santangelo, Giuliana Sannelli, Mariantonietta D’Addario, Mina De Biasi, Concetta Ribecco, Giovanna Ruggieri, Pia Casamassima e Pina Fortunato, è stato quello che ha preparato il maggior numero degli alunni, provenienti dalla Scuola dell’Infanzia, Primaria e prima classe della Secondaria di primo grado. È stato il laboratorio che ha portato i ragazzi-bambini a danzare sul palco come giovani professionisti su coreografie delle docenti SannelliSantangelo,ispirate, appunto al famoso Cats londinese. Il laboratorio grafico-pittorico-manipolativo ha curato la scenografia, compresi gli arredi di scena, e le docenti Carmela Giannini, Arcangela Guarino e Annalisa Schirinzi hanno guidato gli alunni in un percorso integrato, fra attività grafico-pit eventi e commenti La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 21 toriche e manipolative. Le parti recitate sono state affidate alla direzione delle docenti Rossella Andreula e Filomena Pizzulli, mentre il coro e l sue stupende esecuzioni dalla professoressa di musica, Carmen Pignatelli che ha dato il meglio di sé ed ha saputo tirar fuori dagli alunni il meglio di se stessi in una empatica performance che ha emozionato il pubblico presente. Quello che nelle pièce teatrali viene chiamo make-up (il trucco) ed i costumi sono stati realizzati dai genitori. Ed anche a loro non si può che fare i più sinceri complimenti per la bravura dimostrata. 18 le coreografie realizzate e tutte perfettamente eseguite per raccontare la storia di una tribù di felini “Jellicle” che aspettano, in una discarica che giunga il loro vecchio gatto saggio che stabilisca chi fra i presenti sarà il prescelto per la reincarnazione in una nuova vita. Tutti vorrebbero essere il predestinato e nell’attesa la nottata passa fra racconti di vita degli stessi gatti, rapimenti e emarginazione del “diverso“. Ma superate le vicissitudini, i gatti dimostrano di essere più umani degli umani e recuperano nella comunità felina, il soggetto emarginato che addirittura diventa il prescelto dal saggio vecchio gatto alla reincarnazione, ricevendo di fatto l’opportunità di vivere una seconda vita La storia è avvincente, considerato che ha molti insegnamenti per gli uomini, non ultimo quello per il rispetto degli animali, in particolare i gatti che sono animali un po’ speciali che non si lasciano sottomettere e sanno amare pur conservando la loro indipendenza. «Lo spettacolo è stato avvincente, il lavoro è stato tanto ma con i ragazzi ci siamo divertiti e con i genitori abbiamo stabilito contatti relazionali di grande utilità per il nostro intervento educativo e formativo – dice la referente del megaprogetto, l’insegnante Arcangela Guarino – e – aggiunge – voglio ringraziare quanti hanno reso possibile la fattibilità dei laboratori e lo spettacolo finale: le famiglie, innanzi tutto, gli alunni, i docenti, il segretario Sandro Rizzi e tutto il personale di segreteria e un grosso grazie a tutti i collaboratori scolastici, la scelta di rappresentare lo spettacolo di fine anno in piazza è fattibile grazie al loro infaticabile impegno. Un ringraziamento particolare va al dirigente, prof. Vincenzo Calabrese che non ci fa mai mancare il suo sostegno e il suo incoraggiamento nelle scelte che in collegio facciamo per arricchire l’Offerta Formativa del nostro istituto.» Lo scorso anno il tempo non fu clemente con i ragazzi del San Giovanni Bosco che presentarono lo spettacolo Peter Pan, quest’anno la pioggia li ha costretti alla esibizione dell’ultimo quarto d’ora del musical, bagnati come pulcini (ma loro lì a ballare!...). E visto che le cose stanno così, gli alunni, non intenzionati a rinunciare ai laboratori creativi, nei corridoi, sussurrano che il prossimo anno vorrebbero cimentarsi nel musical “Ballando sotto la pioggia“. Non male l’ idea! Bravi tutti! Rosamariabusto.it ANCORA UNA VOLTA MARINA DI GINOSA HA PERSO UN’OCCASIONE… tutti (Lista Uniti, DS e Margherita), per decidere i criteri da adottare, ma soprattutto una nuova linea politica. Ma ciò non è avvenuto, vuoi per i soliti assenti!!! Vuoi per il prevalere di vecchie logiche di partito in cui si privilegiano i numeri e non la qualità delle scelte. Avremmo voluto designare gente che ha a cuore lo sviluppo di Marina di Ginosa, senza aver preso parte attiva alle ultime elezioni. Ma il sistema non è ancora pronto per recepire la partecipazione attiva dei cittadini al di fuori degli schemi di partiti. Con il Partito Democratico questo coinvolgimento della società civile potrebbe non essere utopia ma, almeno per il momento, non riesce a decollare nel nostro territorio. Per questo il gruppo Uniti si è astenuto dal nominare i suoi rappresentanti in un comitato di frazione che, siamo sicuri, rispecchierà la composizione del Consiglio Comunale e quindi i suoi stessi limiti. Si è ritenuto di non ricreare a Marina di Ginosa un Comitato di Frazione come quello uscente, poco produttivo e poco operativo. La Lista Uniti si è astenuta dal designare il proprio rappresentante, ma soprattutto si è astenuta dal concorrere ad una decisione destinata ad impantanare Marina di Ginosa. Consapevoli dell’importanza di Marina di Ginosa, Uniti era pronta a fornire nomi che rappresentassero la lista, ma soprattutto i marinasi, per condividere un progetto di rinascita della Frazione. Ancora una volta si è persa l’occasione di nominare gente nuova, libera da giochi di potere, per niente legata alla logica dei partiti, che cercano di gestire come se fosse un affare le scelte di politica di una frazione che invece necessita di gente attiva, vivace e pronta a mettersi in discussione per garantire a Marina di Ginosa un espansione e un futuro. Il gruppo consiliare Uniti con Teresa Galeota L’ultimo Consiglio Comunale, svoltosi il 13.06.2007 in Marina di Ginosa, in un giorno di festa per la nostra Marina, vedeva, a quasi un anno dall’insediamento del nuovo Consiglio Comunale, al primo punto dell’ordine del giorno la designazione dei componenti del Comitato di Frazione. L’appuntamento rimandato per tanto tempo metteva in evidenza la presenza di incomprensioni nel Centro Destra. Il Centro Sinistra sembrava non incontrare difficoltà, solo perché fino all’ultimo il gruppo Uniti ha sperato che si creasse un tavolo di lavoro con la presenza di 22 eventi e commenti La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 L’Asilo Domenico Perrone compie 100 anni Il glorioso Asilo per l’Infanzia, Domenico Perrone, unico luogo deputato all’educazione dei minori da 3 a 6 anni, prima del 1969 e frequentato da diverse generazioni, compie quest’anno cento anni. Un traguardo imponente per una istituzione scolastica che non poteva passare sottotono e così non è stato, grazie alla tenace volontà dimostrata dalla presiedente Elena Spirito Perrone e dall’intero consiglio di Amministrazione dell’Ente stesso. Già al mattino di venerdì 8 giugno scorso, in piazza IV Novembre, l’inaugurazione della targa dedicata alla memoria dell’architetto Domenico Perrone, alla presenza di autorità militari, politiche, religiose, nonché delle scolaresche della Perrone (che hanno realizzato un Progetto Centenario che sarà diffuso nei prossimi giorni) e degli Istituto Comprensivi Statali ginosini. Nella sede dell’Asilo di Corso Vittorio Emanuele, nel tardo pomeriggio, e per il resto della serata, la mostra documentaria nella quale sono stati messi a disposizione dei visitatori, immagini e atti documentari attestanti la nascita della istituzione, datati 1904-1907; l’annullo filatelico sulla cartolina-centenario il cui timbro è stato creato dalla inesauribile vèrve artistica del prof. Pietro D’Amelio. La giornata ha registrato il massimo della partecipazione, nel teatro Alcanices, alle ore 20.00, quando nella sala stracolma di pubblico, la presidente Elena Spirito Perrone, ha presentato il libro, Architetto d’Asilo -Domenico Perrone l’uomo, l’opera, scritto dalla nostra ricercatrice di Storia locale, Maria Carmela Bonelli. Sul palco a sostenere la serata, che Elena ha aperto con un saluto a quanti si sono spesi per la celebrazione del centenario, il vescovo di Castellaneta Pietro Maria Fragnelli, il critico e scrittore foto ERASMO MAZZONE Giovanni Amodio, il consigliere delegato alla Cultura Vitantonio Bradascio, l’autrice Maria Carmela Bonelli. La presidente ha spiegato le ragioni che l’hanno indotta a chiedere alla nostra storica locale l’impegno alla compilazione del testo che fermasse il ricordo centenario dell’Asilo più antico di Ginosa: la sua provata capacità e passione nella ricostruzione del passato del nostro territorio, l’antico legame amicale e di stima che lega da secoli le famiglie Perrone e Buonsanti. Nel suo intervento la signora Spirito Perrone ha sottolineato la peculiarità dell’Istituto che presiede: un ente a carattere religioso che vive con orgoglio questa condizione «Nel periodo particolare che la nostra società sta vivendo». Ha ricordato il grande spirito di abnegazione, che negli anni non si è mai esaurito, di tutto il personale docente e non, che sostiene l’Asilo ed ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato a questa iniziativa, dall’amministrazione agli anonimi singoli cittadini, non mancando di riferire il suo particolare riconoscimento al benefattore di sempre, il notaio Carmine Sarno. Il vescovo Fragnelli ha sottolineato l’importanza che assume la scelta di Perrone (fatta cento anni fa) di devolvere parte della sua eredità legandola all’ambito religioso «in un periodo storico, l’inizio del secolo scorso, in cui il messaggio religioso veniva messo in discussione». Ha aggiunto, sua Eccellenza, che individuare nell’Asilo infantile la struttura da sostenere è stata una grande intuizione del benefattore ed ha una grande valenza di insegnamento: preservare l’infanzia, custodire la sua storia, leggerne i bisogni. Al critico letterario Giovanni Amodio, il compito di presentare il libro Architetto d’Asilo di Maria Carmela Bonelli, edito da Antonio Dellisanti. Il testo, ha sottolineato il professore, non si riduce ad un semplice assemblaggio di documenti ma è l’appassionata narrazione, documentata, di un personaggio ginosino che ne ha fatto la storia oltre ad averla vissuta. Risulta, pertanto un testo che si proietta oltre il circoscritto sguardo localistico e va oltre le mura, risultando quell’opera aperta, di ecana definizione. L’autrice del libro, nel suo intervento, riproponendo la vicenda, ricostruita nel testo con materiale documentario inedito, della costruzione di piazza Marconi, ha annunciato che a questa prima fatica che si sofferma sulla prestigiosa figura dell’architetto Perrone, seguirà un secondo volume in cui sarà narrata e documentata l’attività centenaria dell’Asilo. Il sindaco Luigi Montanaro ha offerto, per concludere, targhe ricordo ai familiari dell’architetto Perrone, presenti in sala, ed agli ospiti intervenuti. La visita all’Asilo di corso Vittorio Emanuele ha concluso la giornata che la signora Elena Spirito ed il Consiglio di Amministrazione dell’Ente hanno progetto e realizzato con tanto cuore. Adele Carrera 24 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 IL BELLO DEL DIALETTO Proverbi in vignette umoristiche Bella. Quest’anno davvero proprio bella. Parlo della mostra allestita dagli alunni della scuola Calò nei corridoi che portano alle loro classi. Bella anche questa scelta. Tu entri a scuola e ti accolgono delle mini-hostess e mini-stewart che ti spiegano i progetti realizzati, ed hanno una consapevolezza e una capacità disarmanti. All’ingresso ci sono quelli del giornalino che ti invitano a leggere i loro articoli, poi prosegui per i corridoi delle medie e trovi le creazioni letterarie e artistiche di questi ragazzi in gamba e non puoi fare a meno di soffermarti, come pure davanti alle creazioni della scuola materna Lorenzini, un tripudio di colori e faccine sorridenti mentre “raccolgono l’uva e fanno il vino”. E poi su verso le elmentari al primo piano, lo sguardo sempre sui muri a cogliere l’impegno e la bravura messi nelle loro creazioni. La conoscenza del corpo umano, l’attenzione verso l’ambiente e l’ecologia (stupendi i cestini per la raccolta differenziata), le biodiversità con ambientazioni preistoriche e contemporanee, l’idrocoltura realizzata con materiali di recupero eppure così suggestiva e infine, ma non ultimo, il progetto che mi riporta indietro nel tempo, ad un’epoca forse finita ma non dimenticata: i proverbi in dialetto ginosino. Questo progetto è un approfondimento sullo studio della nostra civiltà locale, iniziato lo scorso anno con la conoscenza delle arti e dei mestieri tradizionali, e proseguito quest’anno con i “detti e proverbi popolari”. Sono da vedere come dei veri e propri quadri in una mostra, realizzati dai ragazzi della V A e della V B con l’impareggiabile e insostituibile aiuto delle loro insegnanti. Si legge prima la versione ginosina del proverbio, poi la traduzione in italiano e si assapora infine l’immagine ironica data dai ragazzi con i loro disegni. Sono delle vere e proprie vignette umoristiche che hanno colto in pieno l’essenza del proverbio: racchiudere in una frase un intero discorso. Ma c’è di più. In quelle parole dei nostri avi c’è il sapore dei tempi passati, il mondo contadino dei nostri nonni, fatto di semplicità di gesti e povertà, ma di una saggezza infinita. Mi sono accorta con stupore che alcuni non li avevo mai sentiti, riflettendo su quanto poco si sa del nostro passato e della storia della nostra terra. Ma la cosa incredibile è che sono quasi tutti validi ancora adesso, applicabili tranquillamente alla nostra vita di tutti i giorni e sono contenta che anche i nostri figli li possano conoscere e apprezzare. Quando frequentavo le elementari ricordo che ci vietavano di parlare il dialetto in classe. Sono invece del parere che vada insegnato perchè non si perdano le nostre radici. Ginosa è la nostra città e noi siamo ginosini. Noi viviamo qui e qui hanno vissuto i nostri antenati e forse qui vivranno i nostri figli. Sono considerazioni semplici ma racchiudono tutta la complessità della nostra vita. Quei proverbi sono il nostro passato, la “storia della letteratura” che ci appartiene e che nessuno ci può togliere, perchè quei proverbi siamo noi. Grazie di cuore a chi ce l’ha ricordato, alle insegnanti e ai nostri bravissimi figli. Flora Lomagistro eventi e commenti eventi e commenti La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 25 ENERGIA E TANTI COLORI… e stimolante iniziativa che ha visto il COMUNE DI RADICELANDIA ( così chiamato nell’occasione il plesso “G. Lombardo Radice”) attrezzarsi con segnaletica orizzontale e verticale, vigilebambino, vigile- ecologico, palette, casacche, semaforo lampeggiante e blocchetti di multe a tutti coloro che violavano le norme del Codice della Strada e del rispetto dell’Ambiente. I trasgressori hanno pagato le multe in viveri, che sono stati devoluti alla Casa Alloggio LOGOS di Ginosa. Le esperienze svolte, senza In un cielo colorato di palloncini, un bastimento di allegria, un carico di entusiasmo e un pieno di energia, si è svolta, venerdì 1 giugno 2007, una CICLO PASSEGGIATA, mai vista prima d’ora sul territorio verdeggiante e rigoglioso di Contrada “Cesine”. I fautori di tutto ciò sono stati i PICCOLI e i GRANDI dell’Istituto Comprensivo “Calò”. Gli alunni della Secondaria di primo grado e della Primaria del plesso “G. Calò” e del plesso “G. Lombardo Radice” sono partiti con bici, zainetto a spalla, acqua e merenda per svolgere un pic-nic nell’Area Verde del paesaggio collinare e suggestivo del nostro territorio. I docenti ed i genitori hanno sostenuto l’iniziativa con la collaborazione del Club Genusia - Bike, dell’Assessorato all’Ambiente, degli esperti Eco-Schools, dei Gruppi Scouts AGESCI Ginosa 1 e 2, della Polizia Municipale, del servizio Emergenza Radio e dell’esemplare sostegno del dott. Emanuele Volpe. Il tutto si è svolto nella maniera più divertente, stanchi ma vittoriosi, con un pieno di soddisfazione e di intensa allegria. Lo scopo è stato quello di condividere un’esperienza sul campo di comportamenti corretti, sia nello spazio urbano che naturalistico-ambientale e di rispetto delle norme che regolano il comportamento stradale e la salvaguardia dell’Ambiente. Per lo stesso obiettivo, mercoledì 30 maggio 2007, è stata promossa un’altra incisiva dubbio coinvolgenti, hanno trasmesso ai nostri alunni tanto entusiasmo. Una scuola sempre più accattivante che conduce le nuove generazioni a rispettare l’ambiente circostante, al fine di vivere lo spazio umanizzato e urbano in modo consapevole e sereno. Amiamoci e rispettiamoci! Docente Coordinatore Ciriaca Coretti 26 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 eventi e commenti DIDATTICA E TANTA VOGLIA DI FARE… Nell’ambito della didattica ed in particolare delle attività laboratoriali si è aperta, anche quest’anno, la MOSTRA DIDATTICA , promossa dall’Istituto Comprensivo “G.Calò”. La mostra è rimasta aperta nei giorni 4 - 5 e 6 giugno, dalle ore 10:00 alle ore 12:00. Erano ad accogliere i visitatori gli stessi alunni, che particolarmente coinvolti, hanno illustrato le fasi di lavoro, le tematiche affrontate e le procedure messe in atto. I docenti considerano questo momento un’occasione di incontro con le famiglie, un’opportunità per rendere visibili le attività più significative realizzate nel corso dell’anno scolastico. I prodotti artistici, storici, linguistici, grafico - espressivi, tecniche manipolative e multimediali sono stati alquanto dimostrativi e significativamente positivi agli occhi dei visitatori. Ad allietare le giornate della Mostra non sono mancati incontri, saggi musicali, balletti e drammatizzazioni. Il Gruppo strumentale stabile delle diamoniche e dei flauti degli alunni della Scuola Secondaria di primo grado, diretto con cura e professionalità dal Prof. Antonio Verzillo, ha eseguito un ampio e gradevole repertorio di brani musicali. Il Corpo di ballo formato dagli alunni delle classi quinte sez. A e B del plesso “G.Lombardo Radice” si è esibito, straordinariamente, con una coreografia di colori, in una danza popolare in costume “LA PIZZICA”. Particolarmente gradita è stata la partecipazione della Prof.ssa Francesca Paiano Sassi, che ha accompagnato la danza al ritmo del tamburello. Un musical divertente e coinvolgente dal titolo TRAFFICO IN CITTA’, eseguito dagli alunni della classe terza sez. A, sempre del plesso “G. Lombardo Radice”, ha dimostrato come si può imparare divertendosi. Nel plesso “G.Calò” gli alunni delle classi quinte sez. A e B hanno realizzato una raccolta di DETTI e PROVERBI di Ginosa, utilizzando come forma espressiva la vignetta umoristica con un riferimento alla caricatura. Ha dato un valido contributo il maestro della caricatura Arcangelo Carrera, che durante la visita ha improvvisato una lezione accattivante e divertente. L’intervento delle signore del CENTRO POLIVALENTE “Latorre” ha dato luogo ad una vera e propria gara di proverbi tra alunni e le gradite ospiti, che hanno ricevuto un piatto in ceramica con il logo della scuola, realizzato dal maestro Passarelli di Laterza. Favolosi e variopinti sono stati i lavori dei bambini della Scuola dell’infanzia “Carlo Lorenzini”, che dimostrano tanta ricchezza espressiva ed emotiva. Le tematiche affrontate nei laboratori didattici sono state varie e particolarmente interessanti: la biodiversità, la mitologia greca, la psico-motricità, la conoscenza storica e antropologica del proprio territorio, i confronti tra la scuola di ieri e di oggi, la logica, i giochi matematici, il cineforum, la lettura , la scrittura creativa e quant’altro abbia interessato i nostri alunni nel corso delle attività disciplinari e trasversali. Iniziative come queste ci aiutano a riflettere come, sebbene negli ultimi periodi la scuola sia oggetto di episodi di estrema gravità, ogni giorno migliaia di docenti sono impegnati ad aiutare bambini e giovani a crescere, mettendo a frutto le proprie capacità, per assicurare loro un futuro costruttivo e sempre in salita. Docente Coordinatore Ciriaca Coretti eventi e commenti Passeggiata per la vita Domenica 10 giugno anche Ginosa ha manifestato con una passeggiata per la vita, a favore della prevenzione per il tumore al seno, invitando tutte le donne ginosine a manifestare la loro testimonianza e solidarietà verso tutte coloro che hanno vissuto e affrontato la malattia e l’hanno sconfitta e per che ci sta ancora provando. L’iniziativa è stata pensata e realizzata in modo particolare dai Consiglieri Comunali le Prof.sse Nuccia Giannatelli e Annamaria Fiore, coadiuvate da altre donne volontarie. La partecipazione non è stata massiccia purtroppo, eravamo circa una sessantina di persone, che per un’ora hanno attraversato le vie principali del paese. Il corteo ha concluso il suo percorso presso la casa alloggio LOGOS, che ci ha accolti con bevande fresche e tanta ospitalità. Qui ci siamo fermati una buona mezz’ora per riflettere sulle problematiche relative all’apertura dell’Unità di Senologia presso il nostro Poliambulatorio. L’Assessore alle Politiche Sociali Stefano Notarangelo ha ribadito che è stata espletata la gara di appalto per il mammografo e che bisogna solo acquistarlo. Ha già preso accordi con il Commissario straordinario dell’ASL TA/1 Dott. Sessa per delineare le modalità di apertura dell’Unità, vista la rinnovata disponibilità del Dott. Ganino, senologo di provata bravura e della presenza dell’ecografo. Il Dott. Paolo Costantino, Consigliere Regionale, nonché medico (l’unico presente!) del nostro territorio cittadino, ha invece illustrato ai presenti gli aspetti essenziali della prevenzione, che portano a scoprire un elevato numero di casi, ma anche a far aumentare la percentuale di guarigione dei tumori al seno. Ha aggiunto inoltre che l’incidenza notevole sul territorio di tanti casi è senz’altro da addebitare a cause quali ad esempio l’inquinamento delle vicine città industriali, senza escludere il fattore ereditario. Per quest’ultimo, ha detto il Dott. Costantino, esistono già studi americani che permettono di individuare il gene e la percentuale in una donna di poter contrarre la malattia, se ci sono stati casi in famiglia. Un esame troppo costoso che in Italia non è ancora possibile fare. Le donne presenti hanno comunque chiesto ai medici di Ginosa, che si facciano carico di individuare le cause del perché il numero di donne ginosine che si ammalano di cancro al seno è in costante aumento. Infine il saluto del Consigliere La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 27 Regionale dell’AIRC Puglia, Prof.ssa Antonietta Mirabella, che ha ringraziato le persone intervenute, per la loro sensibilità e generosità (raccolta una somma di donazioni volontarie di 165,00 euro) espresse e di come finalmente a Ginosa ci si stia muovendo verso una maggiore sensibilizzazione al tema della ricerca, seconda arma letale per sconfiggere il cancro, dopo quella della prevenzione. Certo l’iniziativa promossa domenica scorsa è stata nobile, ma la scarsa partecipazione e l’assenza delle Associazioni di volontariato invitate, come mi hanno confermato la Prof.ssa Fiore e l’ins. Enza Brunone, dei medici e di molti amministratori sia di maggioranza che di opposizione, i docenti delle scuole, non fanno onore a Ginosa. Noi comunque non demordiamo e quando ci sarà l’incontro con il Dott. Sessa, gli presenteremo la raccolta di firme che si sta effettuando per una petizione a favore dell’apertura immediata dell’Unità di Senologia a Ginosa, per poter dare a tutte le donne,un servizio efficiente con personale competente, evitando di spostarci altrove per espletare un nostro diritto, quello della salute. E non dimentichiamoci che… prevenzione è vita! Rosamaria Busto 28 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 eventi e commenti N - NIDO Non me l’aspettavo veramente. È successo quest’inverno quando chiamai il falegname per ripararmi la tapparella rovinata: quel bravo artigiano scoprì nel vano dove si arrotola la tapparella una grande nido di non so quale uccello. Il nido era ormai disabitato e ciò mi fece pensare che si trattasse di un uccello migratore. Beh, onestamente da un lato mi preoccupai se per caso m’avesse rovinato qualcosa alla finestra, ma d’altro canto mi sentii felice all’idea che una famigliola di uccelli era venuta ad abitare, almeno per un’estate, in casa mia. “Chissà dove saranno ora?”, mi chiesi. Cercai di immaginarli: lui e lei e i piccoli ormai liberi ed autonomi sulle loro ali, in viaggio verso la primavera interminabile… “Vuoi vedere”, mi dissi, “che ora vai a finire nel sentimentale?”. E che ci sarebbe di male? A parte il fatto che io sono un sentimentalone, ho letto su un giornale che sembra che anche i giovani d’oggi stanno tornando verso il sentimentale. Il guaio è che serpeggia ancora quel benedetto pudore, il quale, cacciato dalle sedi morali, che gli sarebbero proprie, finisce per rifluire in zone improprie. Momento. Sono sicuro che ora il mio unico lettore starà aggrottando la fronte, quasi a voler dire, alla Totò maniera: “Chissà ‘sto stupido dove vuole arrivare…”. Allora mi spiego meglio con un esempio. Non è forse vero che oggi si ha pudore della bontà, della tenerezza, dei sentimenti, del perdono, della commozione e perfino del dolore? Mentre è sempre più difficile avere pudore delle carognate o degli aspetti meno presentabili della vita! Giorni fa mi hanno procurato tristezza i discorsi di una diciottenne che parlava dei rapporti con i compagni: molta “attività sessuale” ma guai a parlare di amore, di innamoramento, di sentimento. La tristezza di vedere ragazzi e ragazze rabbiosi per amore, ma non più tristi o (peggio ancora!) malinconici per amore. Ricordo di aver letto su un giornale che in una zona centralissima di Roma, in pieno giorno, un ragazzo e una ragazza si sono esibiti in effusioni piutto- sto intime in pubblico, provocando un gigantesco ingorgo di guardoni e anche di persone perbene che protestavano, giustamente a mio parere. Certo che per quei due il pudore dev’essere roba da manicomio! Io li condannerei a vivere insieme tutta la vita: così, se è vero amore, faranno il nido; ma se è solo prurito, dovranno sopportarsi per il resto dei loro giorni. Mi capita, però, anche di vedere ragazzi che si prendono furtivamente per mano e, se qualcuno li vede, arrossiscono e si lasciano subito come se avessero rubato i cioccolatini. E allora sento per loro una grande tenerezza e, senza volerlo, penso al nido e prego Iddio perché regali loro una vita colma di sentimenti, di amore vero, di forza e di speranza. I resti del nido di casa mia finirono in un secchio e mi fecero un po’ di tristezza. Ma già! Gli inquilini erano spariti e se l’anno prossimo avranno la voglia di tornare a casa mia, penseranno a rifarsi il nido: beati loro che non hanno problemi di concessioni edilizie, di mutui e di ICI! Però, un nido che si disfà è lo stesso triste! Anche perché mi ricorda altri nidi, altre speranze gioiose, altre avventure estive finite nel secchio dei rifiuti. E quegli uccellini che, tutti allegri e cinguettanti, avevano messo insieme, filo per filo, l’erba per costruirsi il nido, che cosa direbbero a vederlo nel secchio dei rifiuti il loro nido? Ripenso ai ragazzi che hanno sete di amore e non lo sanno. Ripenso a tutte le idee balorde che gli hanno ficcato in testa in questi anni certi cosiddetti laici (il matrimonio è un’istituzione repressiva… l’amore una cianfrusaglia d’altri tempi… la famiglia stabile un’invenzione dei preti… la parità un diritto a farsi i propri comodi e a rinunciare alle responsabilità…) e ancora una volta prego perché abbiano un nido. Proprio anche un nido materiale, fatto di cemento e di mattoni, dentro il quale costruire il nido vero. Quello dell’amore. Ripenso a quei ragazzi e ragazze che vedo bivaccare nelle piazze dei nostri paesi o fare le ore piccole ai tavoli di pub e paninoteche. Ripenso all’idea dell’amore e del nido che oggi hanno nella loro frenetica età. Ripenso alle tante tristi ed amare storie che mi vengono poi a raccontare… E mi viene la tristezza. Mi viene da gridare loro di non giocare con i sentimenti, di non impastocchiarsi con delle comode teorie di amore che altro non sono che un facile alibi per bruciare delle tappe che alla fine lasciano solo un grosso amaro in bocca ed un profondo buco nel cuore. Un nido si costruisce filo per filo e con tanta pazienza e gioia. La vita di coppia offre moltissime occasioni per mutare mente e cuore: nell’incontro con l’altro ci si conosce meglio, si scoprono aspetti mai prima notati e ci si accorge di ciò che dispiace all’altro e lo offende. Chi ama veramente se ne dispiace, si pente e si corregge. Il fatto è reciproco e una coppia che si ama non lascia cadere le occasioni per confrontarsi lealmente, parlarsi con chiarezza e fiducia, perdonarsi e ricominciare con maggiore impegno. Chi non cambia se stesso per l’altro, non è umile nella correzione dell’altro, non sa perdonare e riaccogliere…non ama davvero. Si tratta, allora, di infatuazione passeggera, di possesso egoistico, addirittura di strumentalizzazione dell’altro. Un amore possessivo, anche se intenso, non è vero amore: è ricerca di sé e l’altro è pensato solo in funzione del proprio tornaconto. Ma so che molti hanno la voglia matta di credere poco a queste mie parole e desiderano fare “esperienza”: è il tragico pericolo degli anni giovanili (e non solo), il luccicante abbaglio di volere e sapersi liberi, dimenticando che libertà e maturità sono due valori che si coniugano solo con responsabilità. Forse per questo voglio affidare gli stupendi e freschi anni dei nostri giovani alla Madonna e prego Maria che lasci il loro amore e il loro nido lontano dal secchio dei rifiuti e senza paura che appassisca. Un vero nido può anche diventare di paglia, ma è sempre caldo. È triste solo quando è vuoto o quando si rompe. La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 eventi e commenti 29 Link utili Pizzaforum.net - la community che profuma di pizza! Sito completamente dedicato alla pizza e al mondo dei pizzaioli. Venite ad iscrivervi al più grande forum di discussione sull’argomento. Archivio pizzerie e pizzaioli con inserimento gratuito del proprio locale. http://www.pizzaforum.net Vendita Auto Americane Milano , Accessori e Assistenza Auto americane vendita e assistenza Daytona garage viale enrico martini 13 milano http://www.daytonagarage.it Informazioni Commerciali Informazioni Commerciali , Gestione del Credito Commerciale , Offerta servizio a “consumo” di singoli rapporti informativi senza acquisto di abbonamento http://www.business-credit.it Urne Cinerarie, Ash Urns, Urne Funerarie, Pet Urns The Best Urns on the Web. 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Al ballo della pizzica eseguito dagli alunni delle classi quinte, che hanno dato prova di grande impegno nell’imparare una danza non semplice, ma ricca di simbolismi mediGli avvenimenti di cronaca di questi ultimi mesi e settimane, non ci permettono di fare un bilancio molto positivo della scuola italiana. Oggi più che nel passato si avverte il bisogno di riflettere, di cambiare, di entrare nel profondo delle nostre realtà giovanili e chiederci, in particolare come genitori, cosa vogliamo insegnare ai nostri figli? Quando ho scelto la scuola per i miei figli, alcuni anni or sono, pensai subito al Plesso “G.Lombardo Radice”. Una scuola funzionale, con docenti seri e preparati, che ogni giorno mostrano dedizione e professionalità nel proprio lavoro. La definirei quasi “un’isola felice”, che in un quartiere di periferia raccoglie un’utenza molto vasta, anche da altre zone del paese. Una scuola che anche quest’ anno ha dato un saggio del lavoro svolto con una settimana all’insegna della cultura, della musica, dell’educazione ambientale e stradale ecc. Come genitore sono stata invitata a visitare la Mostra Didattica e gli altri eventi conclusivi dei quali ha scritto in modo dettagliato la docente Ciriaca Coretti, sulle pagine di questo numero. Entrando nella scuola ho subito percepito un clima di soddisfazione da parte degli insegnanti e degli alunni. Ho as- terranei. Poi ho visitato la Mostra Didattica, risultato ben riuscito di un perfetto gioco di squadra tra i docenti del Plesso ed i loro alunni. Osservando infatti tra i laboratori di Lettura ci si imbatteva in provetti “Omero” che ci raccontavano con dovizia di particolari le vicende di Ulisse, intercalate da disegni di pregevole fattura e realizzati con tecniche diverse e originali. Oppure in quello logico-matema- tico, tra forme geometriche e numeri; in quello artistico – manipolativo dove si potevano ammirare oggetti realizzati con materiale povero o di riciclo; quello storico- ambientale dove campeggiava un mega libro sulla storia delle piazze di Ginosa e una riproduzione in scala del monumento dell’Orologio in cartapesta. Al centro degli stands vi era collocata una bellissima fontana fatta tutta con le bottiglie di plastica, abilmente lavorate, un vero capolavoro di arte contemporanea. Infine una menzione speciale per “Radicelandia”. Ormai erano diverse settimane che entrando a scuola si potevano notare degli strani cambiamenti. Strisce pedonali, semafori, marciapiedi, segnali stradali davvero simpatici, come quello che campeggiava su tutte le porte delle aule:”Silenzio! Compiti in corso”. Un lavoro che ha richiesto tanto impegno, ma che i nostri figli hanno vissuto e realizzato passo dopo passo con vero interesse. Una piccola città dei ragazzi proprio a misura di bambino, come aveva ideato la grande pedagogista Maria Montessori pensando alla scuola. Al termine della mia visita ho naturalmente rivolto i miei complimenti ai docenti, in particolare alla Coordinatrice di plesso Ciriaca Coretti, per il lavoro svolto. Questa è la scuola che piace ai ragazzi, questa è la scuola che noi genitori desideriamo: utile, educante, gioiosa, solidale. Una scuola di tutti e per tutti! Rosamaria Busto (Genitore della IV B “L. Radice”) eventi e commenti La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 Scuola dell’Infanzia S. G. Bosco 31 i pucini riscoprono i nonni Parafrasando il celebre neuropsichiatra, studioso-ricercatore e saggista, Vittorino Andreoli: la conoscenza della storia personale e delle proprie origini, in quest’era di mondo globalizzato, serve più che mai affinché l’uomo possa conservare la sua centralità e sia protagonista dei cambiamenti e non soltanto soggetto passivo. E, in virtù di questo concetto, uno dei più importanti argomenti di arricchimento dell’Offerta Formativa, dell’istituto Comprensivo “San Giovanni Bosco”, riconosciuto dal corpo docente e sostenuto con passione dal dirigente scolastico, prof. Vincenzo Calabrese, è lo studio della Storia Locale: l’approfondimento dei fatti noti, la scoperta di avvenimenti passati che non sono stati documentati in alcun modo, la conoscenza di usi e costumi della tradizione locale. L’importanza della conoscenza delle proprie origini e del proprio territorio è avvertita in maniera pregnante e fin dal primo grado di scuola, quella dell’Infanzia, si studiano modalità e strategie in grado di mettere a punto percorsi didattici che stimolino l’interesse e la curiosità dei piccoli dai 3 ai 6 anni. Dopo un anno, a conclusione delle attività, i pulcini della Scuola dell’Infanzia del San Giovanni Bosco, in piazza Nusco, la mattina de l’8 giugno scorso, hanno reso partecipi i loro genitori e i ginosini che passavano (e incuriositi si fermavano) delle scoperte fatte sulla tradizione locale. I giochi, i canti, i balli del Mediterraneo sono stati gli stimolatori della loro curiosità e l’oggetto delle loro attività didattiche. Una piazza Nusco colorata e animata da pizziche e giochi, che ancora nella seconda metà del secolo scorso si facevano nelle strade, sono stati riproposti dai piccoli che li hanno scoperti dopo una indagine che ha coinvolto genitori e nonni. Tiro alla fune, corsa nei sacchi, ù cavallucce, a milano piano piano a torino forte forte, pinocchio in bicicletta ed altri ancora, hanno visto impegnati i piccolissimi in performace agonistiche di tutto rispetto. Sembrava aver ritrovato l’allegria passata che si viveva nei rioni del Carmine, del Popolicchio, quando all’imbrunire delle serate primaverili, i bambini vociavano e al richiamo delle loro madri rispondevano “aspiétte!”. I cori di “Auelì” e “Te sì mise ò puzzute”, hanno stimolato non soltanto la carica ritmica di tutti i presenti che hanno accompagnato le esecuzioni col il battito delle mani ma anche qualche lacrima di nostalgia e di fierezza in nonni e genitori. Insomma, un tuffo nel passato fatto con i bambini protagonisti che hanno condotto per mano mamme e papà. La responsabile per la Scuola dell’Infanzia del progetto di Storia Locale, l’insegnate Mina Maggiore ha seguito passo passo il suo sviluppo e quella mattina era visibilmente soddisfatta del lavoro svolto dalle colleghe, Rosa e Maria Caruso, Elisa Parisi, Chiara Coppa, Franca Sangiorgio, Tina Piccenna, Pina Cellamare, Lucia Massaro, Pia Casamassima, Pina Fortunato e la sottoscritta. La giornata ha fornito l’occasione anche per mostrare ai genitori i saggi dei progetti, realizzati per i bambini di 5 anni, di Attività Ginnico-Motorie e di Lingua straniera (l’inglese). Le docenti Casamassiama e Fortunato, curatrici delle attività motorie, hanno guidato i “veterani” della Scuola dell’Infanzia in due esibizioni nelle quali musiche e movimento trovavano concordanza e sintonia singola e di gruppo e la maestra Cellamaro ha dato prova della capacità di assimilazione dei piccoli, di lingue straniere, facendoli esibire in canti e filastrocche sul tempo, i numeri e i colori. Fino a mezzogiorno, piazza Nusco è stata animata dagli alunni dell’Istituto San Giovanni Bosco che, come ha detto il dirigente scolastico Vincenzo Calabrese: «È l’Istituto che concretamente promuove, fin dal primo grado di scuola, il rapporto con il territorio, studiando il passato e ricercando opportunità e modalità per vivere il presente in sintonia con esso». Noi aggiungiamo che la Scuola dell’Infanzia di questo istituto Comprensivo ha consapevolezza dell’importante ruolo formativo che in questa fascia di età si va sviluppando nell’individuo e ciascun percorso didattico-formativo viene studiato e programmato senza perdere mai di vista il delicato ruolo che la scuola deve svolgere per garantire equilibrio e serenità dello sviluppo. Buone vacanze e arrivederci all’anno prossimo! Adele Carrera Presentato presso il teatro comunale “Alcanices” il volume di Raffaella Bongermino, “La memoria ritrovata” L’ospedale dei Pellegrini, nell’ex convento degli Antoniani, l’ospedale del Sacramento “intra moenia”, la spezieria, la cappelletta di San Giuliano: di questi e di altri monumenti o testimonianze della vita sanitaria laertina se ne parla nel volume “La memoria ritrovata – Strutture e attività sanitarie a Laterza nei secoli XVI – XIX”. Scritto da Raffaella Bongermino e, soprattutto, dettato dal suo amore sviscerato per la sua terra, il testo vuole essere un contributo valido e sostanziale alla conoscenza della situazione socio – sanitaria di un paese del sud, appunto Laterza; è una miscellanea di ricerche e studi sulla storia della medicina e della sanità laertine, realizzata con dovizia del particolare e del dettaglio dalla Bongermino, alla quale va attribuito anche il merito di aver riportato alla luce monumenti, ormai in rovina o finiti nel dimenticatoio anche conoscitivo. Il riferimento va alla spezieria, un piccolo edificio cinquecentesco con faccia decorata, costituito da un solo vano a volta di circa 40 mq. All’interno vi erano un bancone e gli stigli per i medicamenti, alambicchi, bilance, mortai, scatole e pilloliere, vasi e “cucume”, oltre a ventiquattro volumi di farmacologia pratica, a stampa e manoscritti, di autori antichi e moderni, elencati fedelmente in un atto di vendita del 1664; documento questo, riportato ne “La memoria ritrovata”, con l’integrale trascrizione di Maria Alfonzetti. Stampato dal Centro Pugliese dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, dopo essere stato presentato a Laterza e Massafra, il volume della Bongermi- no è stato illustrato nella serata di ieri, anche alla comunità di Ginosa, presso il teatro comunale “Alcanices”. Un incontro con l’autore, questo, organizzato dalla Pro Loco di Ginosa, dalla locale associazione culturale “La Jarvine”, sotto il patrocinio dell’Amministrazione Comunale con l’impegno del consigliere comunale incaricato alla Biblioteca Civica, Anna Maria Fiore. Dopo i saluti di Vitantonio Bradascio, consigliere comunale incaricato alla Cultura, sono intervenuti Gianni Iacovelli dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, Maria Alfonzetti dell’Archivio di Stato di Taranto, Martino De Cesare del Centro Pugliese A.S.A.S. e la stessa autrice Raffaella Bongermino; a coordinare i lavori, il segretario della locale Pro Loco, Grazia Pollicoro. MaFlo 32 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 costume e società Oltre al merito, l’altruismo Al liceo Vico assegnata la borsa di studio “Mino Petrelli” Di Leonardo Cristella dicono che è un bravo ragazzo, che s’impegna negli studi, che ha tanti amici, che è disponibile verso gli altri. Ora diranno che è lo studente del liceo Vico più bravo in matematica, perché ha meritato la borsa di studio “Mino Petrelli”, premio che la scuola ogni anno assegna al miglior studente dopo una prova riservata ai soli alunni che nel triennio hanno conseguito nella disciplina la media dell’otto. La sfida, visto l’opinione che gli studenti hanno della matematica, ha impegnato pochi temerari: Cosimo Loforese, Elisabetta Palella, Domenico Capodiferro, Elvira Bongermino, Filomena Innone e, appunto, Leonardo Cristella che è risultato il vincitore. Mercoledì, 30 Maggio, nell’auditorium “Giovanni Paolo II” , è avvenuta la cerimonia di consegna. Presenti la dirigente scolastica, prof.ssa Maria Alfonso, la prof.ssa Nuccia Giannatelli, sostenitrice finanziaria, e tutti gli studenti delle classi V e IV. La dirigente ha ringraziato subito le prof.sse Divitofrancesco, Tria e Colizzi che hanno curato il concorso e poi ha comunicato che da quest’anno il riconoscimento si carica di un nobile significato. Alla prof.ssa Giannatelli l’onore di annunciare che una parte del premio sarà destinato ad un ragazzo povero, uno studente probabilmente del Brasile, che così potrà accedere agli studi universitari, riscattando un domani la condizione di quei paesi che ancora oggi vivono nella povertà assoluta. Continuando, la professoressa ha ricordato la disponibilità del marito, Mino Petrelli, verso tutti e sicuramente, ha voluto sottolineare, “sarebbe contento che il riconoscimento sia stato vinto dal figlio di una sua alunna”. D’obbligo la parola a Leonardo, che apparentemente calmo, ha dichiarato di essere felice di condividere il premio con un altro studente. Ha ringraziato poi tutti i suoi i professori, in particolare la prof.ssa Divitofrancesco, che gli hanno permesso di raggiungere simili risultati. A te, Leonardo, e a tutti gli studenti che lasceranno il liceo, l’augurio di raggiungere tutti i vostri traguardi. Palma Martino argomenti e commenti Padre Luigi Cremis saluta Michelone Baltimora, USA, 12 giugno 2007 Cari ginosini, chi vi scrive è padre Luigi Cremis dagli Stati Uniti, dove vivo da oltre quattro anni. È tempo che non mi facevo vivo con voi; siete sempre nel mio cuore, nei miei pensieri e nelle mie preghiere. Vi scrivo in relazione alla partenza di Michelone per il Perù. Come ben sapete, Michele parte per passare un tempo lungo, almeno un anno, forse più, in una missione sulle alte Ande della Cordigliera Bianca. Lavorerà con i poveri, come ha già fatto altre volte a partire dal 1997. Ciò che Michelone farà concretamente in missione sarà una serie di cose: aiutare nella casa parrocchiale, dove ogni giorno decine di persone vanno per necessità ed emergenze di ogni tipo, soprattutto materiali; visitare comunità lontane, alcune fino a molte ore a piedi; lavorare con i bambini, così numerosi e così allegri, nonostante la povertà; aiutare nei vari lavori di manutenzione e costruzione che sempre vanno avanti nelle nostre case OMG; accompagnare il sacerdote nelle varie visite pastorali in zone remote; e tanti altri lavori di ogni tipo, tutti direttamente o indirettamente per la carità. Con queste righe voglio prima di tutto ringraziare tutti voi per la grande generosità che sempre mostrate verso il lavoro dell’OMG nel donare viveri, fondi, e altri beni necessari; nel vostro appoggio costante, che tutti avvertono quando visitano Ginosa da fuori. Grazie di cuore, voi sapete molto bene che tutto ciò che voi donate, spesso a costo di grossi sacrifici, va integralmente in favore dei più poveri. La prova più grande di questo è la vita dello stesso Michelone, davvero una missione dalla mattina alla sera, in Italia come in Perù, sempre preoccupato verso i più poveri, al punto da dare la sua vita come servizio. Non sarà questo il Vangelo? Un Vangelo messo in pratica con la vita, senza troppe parole, al giorno d’oggi così abbondanti. Ed è questa l’arma segreta che l’OMG ha per coinvolgere specialmente i giovani, al giorno d’oggi così scettici e disillusi di fronte a un mondo (spesso chiesa inclusa), troppo teorico e lontano dai reali bisogni dei poveri da un lato, e dal bisogno di verità dei giovani dall’altro. Grazie per il vostro aiuto, dà un senso al lavoro che stiamo facendo, fa sentire tutti noi, specialmente Michelone, meno soli; fa percepire che in fondo qualcuno accompagna in questa lotta per migliorare questo mondo che sta diventando sempre più egoista. Grazie per essere stati vicino a lui e alle persone che lo aiutano specialmente in questi giorni della sua partenza. Grazie per essere vicini all’OMG anche quando Michele non sarà più a Ginosa, e le iniziative varie verranno portate avanti dalle persone vicine a lui e all’OMG, persone che avranno decisamente bisogno della presenza spirituale e materiale vostra per rimpiazzare l’assenza di Michelone, al momento, vero propulsore di questo motore della carità che fa senza dubbio bene ai poveri, destinatari degli aiuti; ma ancor più bene fa a noi nel momento in cui diamo, perché ci sentiamo utili al mondo, e ci rendiamo conto che questa vita ha davvero un senso se donata agli altri, uniti dal vincolo dell’amore e della solidarietà. Siate generosi con Michelone quando sarà in missione, senza telefono e senza luce, senza tutte le comodità che abbiamo noi. Scrivetegli, dicendogli che non è solo; continuate a donare, sapendo che Michele avrà bisogno di aiuto per portare avanti progetti concreti di carità fra la gente che sta perdendo la speranza lì, mentre noi stiamo correndo il rischio di affogare nel troppo consumismo da noi stessi creato. Io sto bene, lavoro in una parrocchia nei sobborghi di Baltimora. I miei parrocchiani sono principalmente gli immigranti, soprattutto i Latino-americani, provenienti da vari Paesi dell’America Centrale e Meridionale, che vengono in questa terra dell’abbondanza con il sogno di migliorare materialmente la loro vita ed uscire così dalla morsa della miseria e corruzione, ingiustizia e abbandono che caratterizzano la loro vita quotidiana. Sicuramente qui in America trovano una società organizzata e protetta, dove i loro diritti sono rispettati e dove possono trovare un lavoro onesto e garantito. Sicuramente dopo vari sacrifici possono assicurare un futuro materiale migliore ai loro figli, come fecero i nostri antepassati italiani qui. Senza dubbio corrono il rischio di cadere in un’altra schiavitù ben più sottile e nascosta: il consumismo e materialismo più sfrenato, che fa spavento a tutti, ma che in fondo è una La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 35 tentazione fortissima per tutti. Il mio lavoro qui è soprattutto spirituale e pastorale, meno materiale (come invece era in Perù), cercando di stare vicino alla gente per consigliare, far sentire loro la presenza della Chiesa e dei missionari in modo che non si sentano così soli in questa terra a volte umanamente fredda… E allo stesso tempo sono qui in Usa per cercare di lavorare in favore delle missioni dell’OMG in America Latina, per aiutare nel provvedere ai bisogni materiali di lì, e di promuovere i lavori di arte di ogni tipo, autentici capolavori, che i giovani delle nostre scuole e cooperative “Don Bosco” fanno in missione. Grazie di cuore di nuovo per tutto ciò che fate per l’OMG e per gli altri. So di Ginosa leggendo “LA GOCCIA” che mi arriva costantemente. Spero di visitarvi il prossimo anno per un periodo più lungo. Vi auguro una felice estate, che sia piena di gioia profonda e del desiderio di migliorare questo meraviglioso mondo. Con tanto affetto, vostro Padre Luigi Cremis 3600 Claremont Street Baltimore, MD 21224 USA Precisazione Caro direttore de “La Goccia”, soltanto una precisazione all’articolo a firma di Surdo M. del numero 11 del 2/06/07... L’Assessore BARBIERI ecc: non risulta la menzione della presenza dei Socialisti, che pure hanno partecipato con l’intervento di Dell’Edera e Castria. Distinti saluti. Nicola Castria (socialista) Egregio signor Castria, l’articolo relativo alla conferenza dibattito che lei cita si riferisce ad un avvenimento che si è svolto il giovedì. Per motivi tecnici, ifficilmente riusciamo a dare conto di avvenimenti che si svolgono in tale giornata. In questo caso si è fatta una eccezione, grazie soprattutto alla disponibilità della nostra collaboratrice Marilena Surdo che ha scritto il pezzo a tempo di record. Proprio la velocità ha costretto la nostra redattrice a sintetizzare al massimo gli interventi e a non citare tutti gli intervenuti. La saluto, SG 36 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 eventi e commenti Le “Rondinelle d’Italia” Raccontare l’emigrazione interna del nostro Paese è stato il progetto di ricerca che da circa due anni ha visto impegnati la CGIL e lo SPI tarantino e reggiano. La sintonia non è casuale poiché, inquadrato il periodo storico di approfondimento (la seconda metà degli anni ‘50 del secolo scorso), fu rilevato che l’ondata migratoria più significativa che partì da Ginosa, attraversando la penisola, faceva tappa in Emilia Romagna. A Reggio Emilia, per l’esattezza. I nostri braccianti disoccupati, perché discriminati per appartenenza politica, dal padronato agrario del tempo, rivolgeva l’attenzione verso quella che credeva fosse la terra dove sorgeva il sol dell’avvenire. Un documentario girato nel nostro Comune, la scorsa estate, già presentato in autunno nel teatro Alcanices, ha visto la prima fase del progetto che investe la diffusione del filmato stesso. Giovedì 21 giugno prossimo si ripropone l’iniziativa presso la Camera del Lavoro di Reggio Emilia. Rondinelle d’Italia è il titolo del lungometraggio che rende giustizia alle motivazioni che portarono le migliori menti ginosine ad esportare il loro patrimonio culturale e di esperienza in altra parte della penisola e, oggi, le rondinelle, attraverso le immagini di testimoni che raccontano quel triste periodo, fanno una parte della storia del processo di sviluppo economico e sociale della nostra terra e di quella reggiana. È intenzione delle due Camere del Lavoro organizzatrici di utilizzare la documentazione raccolta in quei 90 minuti di proiezione, nella diffusione nelle scuole per consentire alle giovani generazioni di approfondire la conoscenza su fatti e avvenimenti che caratterizzarono i flussi migratori dal dopoguerra ad oggi. Adele Carrera Sarà presentato a Poviglio (Re) il Quaderno n. 1 di storie ginosine edito dall’Arci “Da Ginosa a Reggio Emilia” Francesco Scarati racconta la sua storia di migrante ginosino Tra le varie iniziative di carattere culturale indette dal Circolo Arci “Il Ponte” di Ginosa, si annovera anche una pubblicazione letteraria che apre la serie dei Quaderni di storie ginosine che l’associazione realizza in collaborazione con il quindicinale locale La Goccia. Scritta da Francesco Scarati, la sua storia di emigrante ginosino, alla fine del 1950, verso Reggio Emilia, è la testimonianza dei fatti e del contesto storico locale che compone il primo Quaderno che sarà presentato, il 23 giugno prossimo, nel comune di Poviglio di Reggio, attuale luogo di residenza dell’autore, nell’ambito del gemellaggio culturale inaugurato fra Ginosa e Poviglio, già alla fine della scorsa estate, in occasione di una ricerca sulla emigrazione. Interverranno alla manifestazione i sindaci delle città gemellate, Luigi Montanaro sindaco di Ginosa e Stefano Carpi sindaco di Poviglio; l’autore Francesco Scarati, i rappresentanti dello SPI tarantino e reggiano, Vincenzo Caldarulo e Giovanni Trisolini e quelli dell’Arci di Ginosa e della redazione de La Goccia. Il Quaderno n. 1 - Da Ginosa a Reggio Emilia - edito dal circolo Arci di Ginosa è stato stampato con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, il contributo della BCC di Marina di Ginosa e dello SPI-CGIL di Taranto, a loro va il ringraziamento dell’autore e dell’editore oltre che l’augurio per una futura collaborazione. Recuperare la memoria è sinonimo di grande senso di crescita civile. AC costume e società La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 18° Concerto di Fine Anno Dell’Istituto Comprensivo “G. Carducci” Il 31 maggio 2007 è una data che resterà nella storia dell’Istituto Comprensivo “Giosuè Carducci”: il concerto di fine anno delle classi ad indirizzo musicale ha raggiunto la maggiore età. Nel 2007 ricorrono, inoltre, altri due anniversari molto importanti per tutti coloro che operano e che hanno operato all’interno dell’istituto: la scuola festeggia il suo primo cinquantennio di vita e il primo centenario dalla morte del grande poeta del quale porta il nome. All’insegna di questi due eventi, il concerto si è aperto con l’interpretazione della poesia “San Martino”, prima recitata da un’allieva dell’istituto, poi cantata dal coro degli alunni di prima media e accompagnata dall’intera orchestra sulle note della canzone di Fiorello. L’orchestra della Scuola conta circa novanta strumentisti, completamente formata da allievi delle classi ad indirizzo musicale, ovvero la classe di chitarra seguita dal prof. Antonio Rugolo, di flauto dalla prof.ssa Nicoletta Di Sabato, dal prof. Andrea Mogavero e dal prof. Giuseppe Cassano, di clarinetto dal prof. Giuseppe Carrozzoli, di pianoforte dalla prof..ssa Annagrazia Liviano e dalla Prof. ssa Gabriella Tacente, di violino dalla prof.ssa Giuseppina Gentile, di tromba dal prof. Emanuele Maggiore e di percussioni dal prof. Lorenzo Guarino. Il pubblico, che gremiva il teatro, è stato subito rapito e trasportato dalle note di brani di un ampio repertorio, che abbracciava epoche e periodi diversi, dalle Danze Rinascimentali al mix di brani dedicato alla grande cantante Mina, attraverso La Caccia di Telemann, il Bolero di Ravel, Le Quattro Stagioni di Vivaldi, la Fantasia Para un Gentilhombre di Rodrigo, When The Saints Go Marching In e infine, non perché meno importanti, le colonne sono- 37 re di film memorabili di indimenticabili autori, come Nino Rota e Churebill. La serata si è, inoltre, arricchita della partecipazione del gruppo claviette, magistralmente diretto dal professor Mario Donvito che ha eseguito l’Ouverture dal Poeta e Contadino. Il concerto, elegantemente e professionalmente presentato dalla prof.ssa Francesca Fanigliulo, si è impreziosito del conferimento del “Primo premio Carducci”, fortemente voluto dal dirigente scolastico prof. Antonio Fornaro, attribuito all’unanimità dal collegio dei docenti e dal consiglio d’istituto alla preside Maria Giannini, per l’impegno e la dedizione con cui negli anni ha diretto l’istituto. Il pubblico presente ha condiviso l’attribuzione di tale premio ed ha soprattutto apprezzato l’elevata qualità esecutiva dei brani, dimostrata dagli alunni, che con grande impegno, attenzione e amore per la musica, hanno seguito i loro insegnanti con un unico intento: il piacere di suonare insieme. Filomena Parisi foto Erasmo Mazzone 38 eventi sportivi La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 È partito il condono Inps per le aziende agricole Dallo scorso 11 giugno e fino all’ 8 ottobre p.v. i datori di lavoro e lavoratori autonomi possono chiudere i conti del passato con l’Inps versando tra il 22 e il 40% del debito, sanzioni comprese e ricalcolate al 30 maggio 2007. Interessati alla sanatoria i debiti contributivi maturati al 31 dicembre 2004, con esclusione di quelli riscossi con il sistema Dm o oggetto di sospensione per calamità o provenienti da verbali notificati dopo il 1° gennaio 2005. Le domande si presentano tramite le associazioni di categoria (Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri). Tecnicamente si chiama ristrutturazione, ma i requisiti di una vera e propria sanatoria contributiva ci sono tutti. Interessa il settore agricolo e mira a recuperare parte dei circa 6 miliardi di euro di crediti che l’Inps avanza al 31 dicembre 2004. Nasce a seguito della proposta di un pool di banche (Unicredit spa e Deutsche Bank ag ) di acquistare i crediti ceduti dall’Inps con la cartolarizzazione tra il 1999 e il 2004. L’interesse delle banche si è poi concretizzato in un contratto di cessione dei “crediti ristrutturati”, cioè di quei crediti agricoli per i quali i debitori avessero aderito a un piano di “ristrutturazione”. Un’occasione allettante per le imprese, versare 20 o 30 per estinguere 100, senza nemmeno tante conseguenze. Se si tratta di debiti relativi a contributi sulla manodopera, anzi, le conseguenze sono nulle poiché i lavoratori (i dipendenti) conservano il diritto pieno a tutte le prestazione (pensioni, ecc). Nel caso di lavoratori autonomi, invece, lo sconto dei versamenti comporterà la diminuzione (quasi) proporzionale delle prestazioni, poiché l’accredito contributivo sarà possibile solo in presenza dell’intera contribuzione dovuta per il periodo di iscrizione (anno solare). I soggetti interessati, in particolare, sono le aziende agricole assuntrici di manodopera con contribuzione relativa a Oti (operai a tempo indeterminato), Otd (operai a tempo determinato) e PC/CF (piccoli coloni e compartecipanti familiari), esclusa la contribuzione riscossa con il sistema Dm; e i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, coloni e mezzadri, imprenditori agricoli professionali). Per ristrutturazione, si intende la definizione di un accordo con ciascun debitore, il quale si impegna a estinguere il debito scegliendo tra due opzioni possibili. Si tratta, dunque, di un contratto a tutti gli effetti, che l’azienda sottoscrive impegnandosi a restituire il debito: a) il pagamento in un’unica soluzione, con il versamento di una somma compresa tra il 22 e il 30% del debito dell’intero importo dovuto; b) il pagamento dilazionato in 40 rate trimestrali costanti (quindi per 10 anni), con il versamento di una somma compresa tra il 29 e il 39,8% dell’intero importo dovuto. Per entrambe le ipotesi la forchetta della percentuale del versamento è legata alla quantità del portafoglio debiti ristrutturato. I crediti per i quali è possibile attivare l’opzione della ristrutturazione sono tutti quelli maturati al 31 dicembre 2004 oggetto di cartolarizzazione. Restano esclusi i crediti oggetto di sospensione per calamità, quelli la cui riscossione avviene con il sistema Dm e quelli provenienti da verbali ispettivi o da accertamenti d’ufficio notificati dopo il 1° gennaio 2005. Al fine di rispondere meglio alle esigenze degli interessati, l’Inps ha predisposto un’organizzazione ad hoc per la gestione della sanatoria. Per ottimizzare il servizio, le sedi Inps dovranno garantire risposte all’utenza in tempo reale a tutte le richieste, salvo quelle di maggiore complessità per le quali, comunque, la risposta dovrà arrivare entro 10 giorni. Raffaele Fanelli (e-mail: [email protected]) eventi sportivi La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 39 Don Chisciotte 29° SAGGIO DELLA SCUOLA DI DANZA LES MUSETTES. Sabato 9 Giugno il Teatro Metropolitan ha ospitato il 29° Saggio di Danza. “E’ una serata di festa, - ha detto nella presentazione la direttrice della scuola Anna Di Zozza - prima ancora che la dimostrazione accademica del lavoro svolto durante l’anno. Un plauso alla professionalità dei miei docenti, Tani Viti, Cristina Ribecco e Viviana Cantore: sono orgogliosa di averli al mio fianco, come sono fiera di tutti i miei allievi che lavorano con incredibile entusiasmo, e fiera dei loro genitori che credono nell’altissima valenza educativa della danza”. Inizia lo spettacolo. Il programma è nutritissimo. Tu credi che il menu della serata presenti un piatto unico: la danza appunto. Invece ti trovi di fronte ad una ricchissima, oraziana sàtura lanx: un vassoio di frutta coloratissima, pronta a soddisfare i palati più fini e i gusti più popolari; danza classica, moderna, jazz, hip-hop, musical, neoclassico, danza di carattere. Senza omettere le variabili del ballo liscio, da sala e latinoamericano dei maestri Clemenza-Cifarelli . Detto così sembrerebbe un intricato rincorrersi di fili colorati di un tappeto persiano visto alla rovescia. Ma…girando quel tappeto dal verso giusto, noti un disegno straordinario, frutto di una lavorazione di mani pazienti e sapienti. E’ quanto abbiamo letto nei visi felici degli interpreti, negli sguardi determinati di allievi che mostrano quanto hanno appreso con ordine e disciplina, disegnando coreografie che ti insegnano innanzitutto a rispettare i ruoli e gli spazi degli altri. Signori, chapeau! E’ il Teatro. E nel Teatro, ecco apparire Don Chisciotte della Mancha, cavaliere errante, personaggio uscito dalla penna di Miguel de Cervantes Saavedra, eroe esagerato della nostra adolescenza, hidalgo che invade gli spartiti musicali di Ludwig Minkus e occupa le creazioni coreografiche di Marius Petipa, adattate magistralmente dall’ottimo Tani Viti. Finita la serata, uscendo dal teatro, ascolti i commenti sullo spettacolo: brava la presentatrice M. Pia Barlabà, professionali le luci della Prosound, e che costumi, tutti bellissimi, e il trucco teatrale di Angela Cazzetta, e quelle bambine così piccole… hai visto che caduta ha preso Christian...ma forse l’ha fatto di proposito… E la scenografia? Hai sentito che era del Teatro Bellini di Napoli… Quest’anno lo spettacolo è stato più bello di quello dello scorso anno… Commenti, commenti e commenti che sciamano lungo le vie che portano a casa. Un papà regge in braccio una piccolissima protagonista dello spettacolo. Si è addormentata nel suo tutù…Non è difficile immaginare che cosa stia sognando…Il Teatro, le luci, la musica, gli applausi?...Ma no. Non esageriamo. Sogna semplicemente le vacanze e il mare. Col suo eroe preferito. Il Cavaliere di Cervantes? Ma va’. Con il suo papà! Altro che Don Chisciotte! Vincenzo Cantore eventi e commenti A mamma Anna gli auguri più grandi da tutti i nipoti, la famiglia, gli amici La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 41 Auguri per Agostina e Michele I figli, i generi e la piccola Merirosy augurano tanta felicità a Michele e Agostina che hanno festeggiato il loro 25º anniversario di matrimonio, il 5 giugno scorso. Per Claudia Questa volta lo scherzo te lo abbiamo fatto noi! Augurissimi Claudia!!! Le amiche di sempre 42 eventi sportivi La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 La Palestra SIGNUM fa il bis Lo scorso 3 giugno le allieve del corso di Ginnastica Aerobica e Step hanno partecipato ai Campionati Regionali, tenutisi a Bari. Hanno conseguito un brillante risultato: 1° posto nella gara di Ginnastica Aerobica a squadre 2° posto nella gara di Step a squadre Le giovani atlete: Maria Lucia Calabrese, Floriana Leone, Gloria Mastrodomenico, Cristina Pizzulli, Fiorella Pizzulli, Federica Salluce, Luciana Vizzielli, Valentina Vizzielli felicissime del risultato, hanno saputo dare il massimo non solo in gara ma anche durante l’intero anno sportivo dimostrando serietà, impegno e spirito di sacrificio. Grande la gioia della loro insegnante prof.ssa Giuliana Sannelli e del Presidente della Società Sportiva SIGNUM prof. Giovanni Semeraro. Con orgoglio accompagneranno le giovani campionesse ai Campionati Nazionali che si terranno a Lamezia Terme, in Calabria, nell’ottobre prossimo Non ci resta che augurare alle allieve e alla loro insegnante un in bocca al lupo per le nazionali dopo però un periodo di meritato riposo. Rosamaria Busto “I ragazzi dell’oratorio del Cuore Immacolato alle finali regionali di calcio a 5” “Nei giorni scorsi dopo un “Campionato” tra oratori della nostra Diocesi per la categoria Juoniores calcio a 5 i ragazzi della Parrocchia del Cuore Immacolato di Ginosa si sono aggiudicati il primo posto e andranno a svolgere le finali regionali che si terranno a Talsano domenica prossima dalle ore 8.30. I ragazzi hanno giocato 10 partite, con gli oratori di Palagiano, Mottola, Castellaneta e Laterza al termine del quale hanno conquistato 6 vittorie e 4 sconfitte. Ora gli attende una nuova esperienza che li vedrà impegnati con gli oratori provenienti da tutta la Puglia. Rivolgiamo ai ragazzi e ai loro educatori un sincero in bocca al lupo augurandogli di ritornare vincitori e accedere alle finali nazionali che si svolgeranno a Bellaria - Igea Marina dal 30 agosto al 9 settembre! Pietro Vizzielli eventi sportivi La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 Sport e turismo Seguendo, da grande appassionato quale sono, le manifestazioni ciclistiche, ho spesso fatto delle riflessioni, sia a carattere sportivo che culturale, ed è sulla seconda riflessione che vorrei soffermarmi e sottolineare un particolare, come uno sport può essere un viatico di grande promozione turistica, le grandi corse a tappe come il giro d’Italia, sono un’evento di richiamo internazionale, una bellissima vetrina, per poter vendere la propria immagine, e proporre quella che è l’offerta del proprio territorio naturalistico. La struttura carsica delle nostre cosiddette gravine, che negli anni hanno disegnato paesaggi molto particolari, oggetto di studio di ricercatori, paesaggisti ed archeologi in quanto terra della Magna Grecia, i polmoni naturali con le vaste zone di pino mediterraneo, il mare che si pubblicizza da sé con i vari riconoscimenti, dalla bandiera blù, alle vele della Goletta verde. La conoscenza del territorio con itinerari molto particolari, 43 attraverso i nostri bellissimi paesaggi che fanno da cornice ai vari percorsi alternativi e soprattutto pedalando in sicurezza lontano dal traffico, ha maturato negli anni una piacevole esperienza, suscitando in me ed in tutto il gruppo ciclistico, di cui sono fiero di farne parte, una grande intuizione, mettere a disposizione dei turisti che scelgono Marina di Ginosa per trascorrere le meritate ferie, la nostra conoscenza. Pertanto, durante l’appena trascorsa stagione invernale si è stretta una collaborazione tra L’A.C.M. (Associazione Ciclistica Marinese), che conta circa 25 soci e la società “Blù Serena Hotels S.p.A.” che con grande entusiasmo hanno accolto e sposato il progetto ampliando la propria offerta turistica. Questa iniziativa “Sport e Turismo” è ufficialmente partita il 2 Giugno 2007 , contestualmente con l’inaugurazione della stagione estiva 2007 del Villaggio “TORRE SERENA” Entusiasmo ed ottimismo aleggia tra i ciclisti locali, certi che questa sarà una bellissima esperienza ed occasione di nuove amicizie, con i quali condividere la passione per il ciclismo amatoriale. Rino Punzi Vittorio Brunone al centro sportivo di Coverciano. Il piccolo Vittorio Brunone di Ginosa ha disputato il torneo nazionale nel quartier generale della nazionale italiana di calcio campione del mondo. Un’esperienza unica è indimenticabile per il piccolo ginosino Brunone che ha visto da vicino la Coppa del 2006 vinta a Berlino .Con la squadra pulcini Matheola dell’Inter Campus di Matera allenata dal prof. Franco Panico, il nostro Vittorio ha disputato a Coverciano il torneo nazionale nella categoria pulcini, conseguendo un ottimo risultato. I complimenti dalla nostra redazione sportiva per il nostro piccolo Vittorio. (Gianluca Catucci) [email protected] 44 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 eventi sportivi TERZA CATEGORIA - PLAY OFF / I biancazzurri approdano in finale espugnando il campo dello Sporting Mottola Ginosa, impresa super a Mottola: 2-1 che vale la finale I biancazzurri, nella gara di ritorno della semifinale play-off, compiono l’impresa superando in trasferta lo Sporting Mottola grazie a due reti capolavoro di Fabio Bozza e Petrelli ed approdano in finale dove ad attenderli ci sarà l’Anspi Talsano. Vittoria doveva essere I tifosi ginosini esultanti per la vittoria col Talsano - foto E. Mazzone e vittoria è stata: il Ginosa, con una prova di forza e con spirito di gruppo, supera lo Sporting Mottola a domicilio nella gara di ritorno della semifinale play-off e stacca il biglietto per la finale. La gara è risultata combattuta da entrambe le squadre, con i biancazzurri che hanno saputo imporre il proprio gioco sin dai primi minuti facendo valere la maggiore voglia di successo. Prima frazione equilibrata con leggera supremazia ginosina. Il primo affondo è di marca locale (14’) con il centravanti mottolese che, ben servito in profondità, cerca l’angolo basso alla destra di Larocca il quale si distende e respinge con bravura. Con il passare dei minuti i ragazzi del tecnico Giosuè crescono ed al 22’ passano grazie ad un “eurogol” di Fabio Bozza che controlla al limite una palla respinta dalla difesa locale ed in semirovesciata insacca nel “sette” gelando il pubblico di casa. La reazione dei padroni di casa trova vigore al 31’ quando un gran tiro dalla distanza si stampa sul palo con Larocca fuori causa, mentre dieci minuti dopo l’estremo difensore biancazzurro sale in cattedra opponendosi con bravura ad un’incornata sottomisura del centravanti biancorosso. Nella ripresa lo Sporting Mottola preme sull’acceleratore mettendo alle corde un Ginosa che, pur soffrendo, non cede ma da squadra coriacea e cinica assesta il colpo del ko. Infatti al 23’ su classica azione di rimessa, il nuovo entrato Papapietro semina un paio di avversari sulla fascia sinistra e serve un pallone d’oro a Petrelli che, solo davanti al portiere, lo infila con freddezza e fa 2-0. A quel punto il Mottola crolla ed al 32’ Lovecchio, da distanza ravvicinata, alza di poco la mira fallendo il 3-0 che avrebbe chiuso definitivamente il match. Il Ginosa, però, è anche bravo a complicarsi la vita e così al 35’ realizza la più clamorosa delle autoreti con Tarantini che anticipa Larocca in uscita e riapre la gara. I padroni di casa, galvanizzati, ci credono ed i minuti finali risultano una vera e propria sofferenza. A rendere più avvincente il finale di gara ci pensa il direttore di gara che concede sei minuti di recupero, nei quali succede un episodio che poteva risultare fatale ai ginosini. Infatti al 47’ l’arbitro assegna un rigore al Mottola per un fallo di mani alquanto involontario di Tarantini, ma per buona sorte il tiro dal dischetto termina alto. Sino alla fine non accade più nulla ed al triplice fischio finale esplode la gioia incontenibile dei biancazzurri per la grande impresa compiuta. Ora non resta che completare l’opera superando l’ostacolo chiamato Anspi Talsano per assicurarsi un posto in Seconda Categoria. Risultati semifinali play-off (03/06/07 - ritorno): Anspi TalsanoScintille Grottaglie 4-1 (3-2); Sporting MottolaGinosa 1-2 (1-1). Domenico Ranaldo eventi sportivi La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 45 TERZA CATEGORIA - PLAY OFF / Al “Miani” termina 4-2 per i ginosini la gara d’andata della finale Ginosa, dieci e lode: poker all’Anspi Talsano I biancazzurri, nella gara d’andata della finale play-off, liquidano al “Miani” l’Anspi Talsano con un perentorio 4-2 e guardano con fiducia alla gara di ritorno in programma domenica. Davanti ad una cornice di pubblico delle grandi occasioni, il Ginosa ha espresso bel gioco e dimostrato tutto il suo valore, mettendo in vetrina i gioielli Ferrara (autore di una doppietta), Papapietro, Fabio Bozza, Lovecchio, Ricciardi, Palmisano e gli esperti Scorpati (autore di un gol di classe), Tarantini, Francesco Bozza, il portierone Larocca e tutti coloro che hanno contribuito alla causa biancazzurra. Ora non resta che sfoderare l’ultimo sforzo per completare l’opera e ritornare in Seconda Categoria. L’esultanza di Ferrara dopo aver sbloccato il risultato Domenica 10 giugno ore 18,20: il Ginosa liquida l’ostico Anspi Talsano con un perentorio 4-2 e guarda con fiducia alla gara di ritorno in programma domenica a Talsano. Per l’evento era presente al “Teresa Miani” l’emittente televisiva STUDIO 100 con i giornalisti Gianluca Catucci e Umberto Pavone. Davanti ad una cornice di pubblico delle grandi occasioni e sostenuti da un tifo colorato e rumoroso dei supporters ginosini, i biancazzurri con grande prova di maturità hanno espresso un gioco perfetto, dominando per quasi tutta la gara e concedendo poco ad un avversario ben messo in campo. I ragazzi del tecnico Giosuè partono col piede giusto ed al 15’ passano grazie ad uno schema su calcio piazzato: Petrelli serve in profondità Ferrara che da pochi passi gira in Scorpati che, ben servito da un lancio millimetrico di Lovecchio, infila l’estremo difensore con un tocco liftato. Il Talsano sembra accusare il colpo ed invece, sul finire del primo tempo (43’), un’intuizione di Panariti costringe Larocca ad intervenire fallosamente sullo stesso centravanti gialloverde, inducendo il direttore di gara ad assegnare il penalty che De Quarto trasforma (Larocca intuisce ma non può nulla sul tiro preciso ed anScorpati esulta dopo il gol golato). foto Erasmo Mazzone La ripresa, considerato l’esiguo vantaggio locale, si preannuncia avvincente ed infatti le aspettative non vengono tradite. I biancazzurri, con Ferrara vera spina nel fianco della difesa ospite, colpiscono con astuzia e cinismo ed al 13’ il tris è servito: Ferrara, ben servito in profondità, si presenta solo davanti al portiere e, nel tentativo di dribblarlo, si defila sul fondo ma con una giocata d’alta scuola infila la sfera tra palo e portiere siglando la doppietta personale. Il Talsano, però, non demorde ed al 19’ accorcia nuovamente le distanze con Panariti che, ben servito da rete per l’1-0. Gli ospiti, comunque, non Guacci, trafigge Larocca si scompongono ed al 27’ vanno vicini con un tocco sottomisura insaccando la al pareggio con una conclusione ravvi- sfera nel “sette”. A quel punto, galvanizzati cinata di Guacci che scheggia l’incrocio. dalla seconda marcatura, i gialloverdi prePassato il pericolo, la compagine bian- mono sull’acceleratore alla ricerca del cazzurra si riorganizza ed alla mezzosegue a pag. 46 ra raddoppia grazie ad uno sgusciante 46 La Goccia n. 12 - 17 giugno 2007 pareggio e mettono alle corde un Ginosa che soffre oltremodo. Al 35’ sugli sviluppi di un corner Guacci stacca imperiosamente in area indirizzando la sfera nell’angolo alla sinistra di Larocca ma sulla linea Francesco Bozza salva la propria porta ed il risultato. Passano appena quattro minuti e l’imprevedibile Papapietro ruba palla nella trequarti ospite e si invola solo verso la porta avversaria dove, sull’uscita del portiere, piazza la sfera con lucidità e freddezza nell’angolo basso alla sinistra di Buzzacchino. Il “Miani” esplode di gioia ed il quarto sigillo taglia definitivamente le gambe all’undici del tecnico Alfarano. Domenica, intanto, è in programma il match di ritorno a Talsano (ore 16,30) dove ad attendere i biancazzurri ci sarà sicuramente un clima ostile e, senza cullarsi troppo sugli allori, sarà necessario disputare una gara accorta ed impeccabile per centrare la vittoria dei £playoff e portare al termine in modo vincente l’opera. Al Ginosa saranno sufficienti due risultati su tre (un pari o una vittoria) per trionfare o addirittura permettersi il lusso di perdere con il minimo scarto (1-0, 2-1, 3-2, ecc.). La redazione sportiva de “La Goccia” rivolge un “in bocca la lupo” ai biancazzurri con la speranza che al termine dei novanta minuti decisivi si possa festeggiare il ritorno in Seconda Categoria. Il TABELLINO DELLA FINALE (Gara d’andata) GINOSA: Larocca, Carlucci (16’ st Papapietro), Palmisano (9’ st Lapiscopia A.), Bozza Fabio (43’ st Vizzielli), Ricciardi, Tarantini, Lovecchio, Bozza Francesco, Ferrara (16’ st Caponio (48’ st Minerva)), Petrelli, Scorpati. A disp.: Di Paola, Lomagistro. All. Giosuè ANSPI TALSANO: Buzzacchino, Marolla, Murgolo, Gallina (20’ st Albano), Chiffi A., D’Alfonso, Guacci, Mosca (37’ pt Panico), Panariti, De Quarto, Mancrasso (23’ st Peluso). A disp.: Scarcia, Russo, Chiffi F., Nappi. All. Alfarano ARBITRO: Blasi di Taranto. RETI: pt 15’ Ferrara, 30’ Scorpati, 43’ De Quarto (T, rig.); st 13’ Ferrara, 19’ Panariti (T), 39’ Papapietro. NOTE: Spettatori 500 circa. Ammoniti Papapietro e Minerva per il Ginosa, Chiffi A., D’Alfonso e Panico per l’Anspi Talsano. Recupero 2’ e 5’. eventi sportivi Giovanni Bracciodieta lascia la panchina dopo 42 anni Cari lettori de La Goccia, in qualità di responsabile della scuola Calcio “Don Bosco” di Marina di Ginosa, informo che la stagione 2006/2007 ormai giunta al termine ha prodotto “buoni frutti”. Ecco le competizioni alle quali ha partecipato la “Don Bosco”: n. 2 Tornei Esordienti a 7, riportando la vittoria nel torneo autunnale e ben giocando quello primaverile; Campionato Giovanissimi Calcio a 5 dove si è classificata al 3º posto e ottenuto la coppa disciplina a pari merito con la Virtus Laterza; Campionato Allievi Calcio a 5, dove si è ottenuto il prestigioso premio della coppa disciplina. Ormai giunti alla stagione estiva, posso tirare le somme sui 42 anni di attività che ha legato il mio nome allo sport e in particolare al calcio. Era il lontano 03/06/1965 Torneo ANICE di Pisticci, giorno in cui mi sono accomodato per la prima volta su una panchina, oggi tutti quei ragazzi hanno già 60 anni e si ricordano ancora del sottoscritto con affetto, mi duole dire che l’ultima è stata il 26/04/2007, insomma 42 anni dedicati a ragazzi e al settore giovanile e dilettantistico. Per oltre 1600 panchine! E’ tempo di pensare ad altro, con gli occhi pieni di emozione devo confermare che è giunto il momento di lasciare libero il posto per i giovani allenatori volenterosi, anche se sarà difficile rimanere lontano dai campi di calcio, dai ragazzi e dalla gente, se il giornale La Goccia vorrà, mi dedicherò alla “critica” sportiva mettendo a disposizione tutto quello che in questi anni ho imparato e ho realizzato. Termino questa lettera ringraziando tutti i miei collaborati di quest’anno quali Parisi Antonio, Costella Daniele e Valenza Vito ai quali faccio un in bocca a lupo per il proseguimento dell’attività sportiva in avvenire e a tutti collaboratori degli anni trascorsi, e volendo fare un nome per tutti, direi il mio ex allievo Vito Jacovino che da anni che si dedica con passione all’attività sportiva. Vi ricordo infine che è in via di organizzazione il 5º Memorial Domenico D’Angelo di calcio a 5, riservato solo per le prime 12 squadre che si iscriveranno. Un abbraccio alla direzione de La Goccia, ai lettori, e agli sportivi in genere. Giovanni Braciodieta Possiamo ritenere da oggi Giovanni un nostro collaboratore. La sua intenzione di mettere a disposizione della critica sportiva l’esperienza acquisita in tanti anni di impegno, nel promuovere i valori sportivi tra i ragazzi e di utilizzare le nostre pagine ci inorgoglisce. Giovanni potrà scegliere la maniera con la quale collaborare. Noi lo ospiteremo con grande piacere. Intanto cogliamo l’occasione per ringraziarlo per quello che ha dato allo sport marinese. Stefano Giove Grazie maestra Teresa Scrivo questa lettera per sottolineare la presenza di valide persone all’interno di una Scuola Materna del nostro paese. Di solito, sui giornali, soprattutto in questi ultimi periodi, leggiamo le insoddisfazioni, le irregolarità e il malfunzionamento delle strutture; segnalare un’insegnante (in particolare) della scuola Materna “G. Carducci”, le cui caratteristiche sembrano riguardare una donna di altri tempi. Si tratta della signora Teresa Guarnieri dall’aspetto semplice e animo sensibile. Tutte le mattine aspetta i suoi alunni davanti al portone d’ingresso accogliendoli con un saluto ed un sorriso; sempre attenta alle esigenze dei piccoli si mescola a loro per giochi e attività di ogni genere consumando tutte le sue energie. Si interessa in prima persona alla raccolta di materiali che serviranno per recite, manifestazioni e quant’altro . In poche parole racchiude in sé tutte le caratteristiche di una “vera mamma”. Per questo vorrei dirle “grazie” a nome di tutte le mamme e di tutti i suoi fedelissimi alunni. Lettera Firmata