Anno XX, n.1, 16 gennaio 2013. Poste Italiane S.p.a. sped. in a.p. D.L. 353/03 (conv. in L. n° 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 e 3 DCB PESCARA 1 IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP DI PESCARA PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI TIRATURA 10.199 COPIE PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 XX/1 2013 PERIODICO DI SPIRITUALITÀ, CULTURA, DOCUMENTAZIONE, STORIA E NOTIZIE PER GLI AMICI DEL VENERABILE MASSIMO RINALDI 2 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 Attività culturali e notizie DIOCESI E ISTITUTO STORICO «MASSIMO RINALDI» - RIETI «MISSIONARI DI S. CARLO» - SCALABRINIANI NOTIZIE Domenica 18 novembre 2012. Celebrata, nella Chiesa di S. Rufo, l’annuale ricorrenza: « Scelte di vita del Venerabile Massimo Rinaldi». Domenica 16 dicembre 2012. Celebrata, nella Chiesa di S. Rufo, l’annuale ricorrenza: «Messa in suffragio dei Soci e Benefattori defunti». PROGRAMMA ANNO 2013 Terza domenica di ogni mese. Chiesa di S. Rufo in Rieti, celebrazione della S. Messa, ore 10,30, per ricordare l’azione e le opere del Venerabile Massimo Rinaldi. Venerdì 31 maggio. - Approvazione del bilancio dell’anno 2012. Celebrazione nella Cattedrale basilica di S. Maria del 72° della morte del Ven. Massimo Rinaldi. - Proiezione del film fiction sul Venerabile Massimo Rinaldi del regista Fausto Fainelli. Domenica 11 agosto. Monte Terminillo, annuale celebrazione in onore del Venerabile Massimo Rinaldi. Domenica 17 novembre. Chiesa di S. Rufo in Rieti, scelte di vita del Venerabile Massimo Rinaldi. S. Messa, ore 10,30. Domenica 15 dicembre. Chiesa di S. Rufo, ore 10,15, S. Messa in suffragio dei Soci e Benefattori defunti. Anno 2013. Pubblicazione e presentazione, in primavera, a Rieti e a Borgorose degli Atti del Convegno, l l Cicolano e la città di Rieti dalle Regioni al giubileo del Duemila, finanziato dalla Fondazione Varrone di Rieti e dal Comune di Borgorose. GITE -PELLEGRINAGGI ANNO 2013 Sommario Sommario 3 Presentazione della Positio del Venerabile Massimo Rinaldi/3, n. 3. Prova storico-documentale di Ambrogio Eszer 7 Profilo biografico del Venerabile Massimo Rinaldi 8 La Parola del Venerabile Massimo Rinaldi Chiusura missioni 8 dicembre 1925 Trascrizione dal manoscritto di Giovanni Maceroni 12 Voci di devoti del Venerabile Massimo Rinaldi Deposioni giudiziarie dei testi nel processo di beatificazione e canonizzazione del Venerabile Massilo Rinaldi. Emilia Vettorato Varini: Teste n. 2 14 Dina Bartolini Magi: Teste n. 3 16 Voci di devoti del Venerabile Massimo Rinaldi 20 Scelte di vita del Venerabile Massimo Rinaldi. Nomina di nuovi soci di Fabrizio Tomassoni 23 Locandina presentazione del volume «Il Cicolano e la città di Rieti dalle Regioni al Giubileo del Duemila» 9 febbraio 2013 Rieti ore 10.30 - Auditorium Varrone Borgorore ore 16.30 - Aula Consiliare del Comune 24 Immagine del Venerabile con reliquia ex indumentis 24 Preghiera per la beatificazione del Venerabile Massimo Rinaldi e per chiedere grazie per sua intercessione di Delio Lucarelli Vescovo Sabato 11 MAGGIO: Madonna della Libera-Sulmona Sabato 21 SETTEMBRE: Madonna dei Miracoli di CasalBordino (Chieti). «Padre, Maestro e Pastore» è pubblicato sul sito internet: www.massimorinaldi.org Visitate il sito internet www.massimorinaldi.org Capolettera: «Cantate». Codice miniato francese, sec. XIV, f. 182v (ACR, foto P. D’Alessandro, Rieti) In copertina l Massimo Rinaldi (1869-1941), missionario scalabriniano e vescovo di Rieti (1924-1941) all’inizio del suo episcopato (Archivio fotografico di Guglielmo De Francesco, Rieti. Copia conservata in Archivio Vescovile di Rieti (AVR), fondo fotografico, busta n. 5, fasc. n.2). l Stemma di Mons. Massimo Rinaldi (da una riproduzione del 1992 del pittore S ILVANO S ILVANI, Rieti). Spiega il Rinaldi: «[...] significato del mio stemma vescovile. Nel suo lato destro un araldo, fregiato [...] di Croce, con [...] una spada [...]: la spada è simbolo di azione e difesa, la croce di abnegazione, sacrificio e dolore. Nel lato sinistro il coronato motto “Humilitas” [degli scalabriniani] sotto il quale è una stella che guida una nave» (M. Rinaldi, Lettera pastorale, Natale 1924, p. 5). l Testata del Periodico Scalabriniano «L’Emigrato Italiano in America», anno XVIII, n. 3 (luglio, agosto, settembre 1924), di cui Massimo Rinaldi fu Direttore dal 1910 al 1924. Il primo articolo del numero sopra citato, dal titolo: Un missionario Scalabriniano Vescovo di Rieti, di Filippo Crispolti, riguarda la nomina (2 agosto 1924) di Massimo Rinaldi a vescovo di Rieti (AVR, Archivio Massimo Rinaldi (AMR), documenti ricevuti, busta n. 4, fasc. n. 5). l Testata de «L’Unità Sabina». Settimanale della Provincia di Rieti, anno XIX, n. 21 (25 maggio 1941). Il Settimanale fu fondato dal vescovo Massimo Rinaldi nel 1926 (AVR, AMR, busta: Periodici e stampe, fasc. «L’Unità Sabina». Foto studio Controluce di Enrico Ferri, Rieti 1996. PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 3 Presentazione del Relatore Generale della Positio* del Venerabile Massimo Rinaldi/3 AMBROGIO ESZER 3. Prova storico-documentale 4. Valutazione globale dalla documentazione testificale e storico-documentale riguardante il Servo di Dio Massimo Rinaldi Le prove, testificale e storico-documentale, si trovano in perfetta armonia, per il fatto che la maggior parte delle opere scritte prima del processo furono edite da testimoni oculari e le successive si basano esclusivamente sugli scrit- religiosa e civile e alle singole persone. Il Veneruso esplicita il pensiero del Rinaldi riguardo al rapporto dei cattolici italiani con la vita politica nazionale italiana, nei seguenti termini: «Padre Rinaldi, tutto compreso nel tentativo, del tutto corretto, di eliminare lo storico steccato che separa lo Stato dalla Chiesa, sente la grande complessità di questi rapporti in un’epoca in cui la loro ratio è fondata su quella reciproca rivalità che mette in pericolo anche quell’universalità catto- Da sinistra: Don Lorenzo Perosi, maestro della cappella Sistina; il Venerabile Massimo Rinaldi; Alfredo Iacoboni, podestà di Rieti (AVR, fondo Fotografico, b. n. 1, Prelati, fasc. n. 2 Massimo Rinaldi, Fotografia di L. Leonardi) ti editi ed inediti del Rinaldi o che lo riguardano direttamente. Le due prove rivelano il Servo di Dio come una personalità dinamica e poliedrica, fornita di soda dottrina con saldi principi teologici, con una religiosità intessuta di spirito missionario e dello spirito universale della Chiesa. Lo storico Danilo Veneruso, nel saggio, Massimo Rinaldi nella Chiesa reatina attraverso l’esperienza missionaria tra gli emigrati, ha studiato sia le opere a carattere generale sulla storia della diocesi di Rieti, sia le opere riguardanti Massimo Rinaldi, precedenti e successive all’apertura (25 gennaio 1991) del processo di canonizzazione del Servo di Dio. Lo storico interpreta, nella globalità, l’azione evangelizzatrice del Rinaldi che trova l’equilibrio tra le concezioni divergenti del momento e sa indicare soluzioni valide anche per il futuro, sulla linea del servizio alla comunità lica che gli sta tanto a cuore. In altre parole, la cultura nazionale offre troppi versanti cui far fronte: il fatto stesso di superare il problema dell’estraneità del cattolico italiano al proprio Stato-nazione lo pone di fronte a un contesto culturale che non permette la piena armonizzazione dei due momenti, quello universale e quello particolare […]. L’intransigentismo, con tutto ciò che comporta in termini di estraneità dei cattolici alla partecipazione della vita nazionale, è ormai dietro alle spalle. Per Rinaldi, i cattolici devono avere un motivo in più per amare la patria, che è sede della cattedra di Pietro. Non c’è nulla di nuovo, né di sorprendente in ciò, per chi sa che nella tradizione patriottica vi sono non soltanto la concezione strumentale del patriottismo laicista, ma anche tutta la tradizione di un cattolicesimo neoguelfo e patriottico che giunge fino a Gioberti. L’en- * A. ESZER - G. MACERONI - A. M. TASSI, Congregatio de Causis Sanctorum, Reatina Beatificationis et Canonizationis Servi Dei Maximi Rinaldi Episcopi reatini e Congregatione Missionariorum a S. Carolo (Reate 1869-Romae 1941). Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis, Editoriale Eco srl, San Gabriele-Colledara TE 2001, Positio vol. I vol. pp. 36-41 . 4 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 tusiasmo per la raggiunta comunità nazionale non impedisce a padre Rinaldi di distinguere quanto di contingente e di meno compatibile con l’universalità cristiana vi sia». Il Veneruso illustra anche i principi ispiratori del Rinaldi missionario in Brasile che sa armonizzare le esigenze degli emigrati italiani con la comunità civile e religiosa locale: «Occorre considerare l’azione missionaria di padre Massimo secondo il duplice livello con cui la attua: il livello interno alla comunità cattolica da una parte e, dall’altra, l’opera mis- è sostanzialmente una comunità agricola che, secondo il modello americano, non disdegna gli apporti della tecnologia e del capitale, mentre diffida profondamente degli esiti industriali […]. Nel decennio brasiliano, padre Massimo sfodera le qualità che lo rendono accetto alle persone, alle famiglie, alle faciendas. Pur essendo sempre uomo di Dio, nella sua attività pastorale padre Massimo ha presente molto i bisogni della vita quotidiana, che egli penetra con le doti della pa- Il Venerabile vescovo Massimo Rinaldi con un gruppo di domenicani (AVR, Fondo Fotografico, busta n. 1, Prelati, fasc. n. 2) sionaria religiosa in una comunità cattolica che è costituita da una sola parte della popolazione, quella italiana. In sostanza, padre Massimo è convinto che l’integrazione brasiliana faccia perdere la fede agli emigrati italiani, per lo più analfabeti, la cui religiosità è basata non sulla cultura teologica ma sulle sane tradizioni delle famiglie e dei paesi d’origine. La distinzione troppo netta tra la comunità italiana e la comunità brasiliana, che secondo i parametri attuali sfiorerebbe addirittura la separazione, in cui Rinaldi non cade perché è un esemplare uomo di pace, al livello della comunità particolare in cui opera ha una grande capacità di aggregazione interna […]. Dio è lo spirito vivificante, il lievito che fa vivere e prosperare tutta la comunità, la quale può così sviluppare gli elementi e fattori di cui è capace. Per questo padre Massimo, oltre a coltivare i motivi religiosi, spirituali e morali, cura anche i motivi materiali e tecnici, realizzando con grande semplicità ma anche con grande sicurezza un modello tutto moderno di un umanesimo cristiano nel quale le diverse sfaccettature della vita si armonizzano reciprocamente. La comunità prospettata e gestita da padre Massimo zienza e della capacità di ascolto. Nello stesso tempo, cerca di coinvolgere anche gli umili, i poco colti, perfino gli illetterati, nell’educazione del gusto artistico, fattore potente e sicuro di elevazione umana […]. Rinaldi è però capace di vivere nella modernità, e sa che dall’andare della storia non ci si può sottrarre. Nel Rio Grande do Sul si sforza di conoscere le sue “pecore” ad una ad una: è così che la comunità esce dal pericolo di presentarsi amorfa, come pura struttura […]». Il Veneruso mostra la modernità dell’azione pastorale del Rinaldi — nelle parrocchie, nelle istituzioni monastiche, religiose e laicali —, quando si avvertivano nella diocesi di Rieti gli inizi del passaggio da una civiltà contadina e silvopastorale a una civiltà industriale. «Massimo Rinaldi — osserva il Veneruso — diventa vescovo nel momento in cui un autentico risveglio religioso del popolo italiano si associa ad una grande trasformazione del contesto in cui si inculturano religiosità e pietà. Questa trasformazione è tale da configurarsi in una vera e propria rivoluzione, a conferma del fatto che la Chiesa non può aver timore di alcuna PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 trasformazione rivoluzionaria perché la sua essenza è rivoluzionaria, di una rivoluzione che ha come ratio la conversione e come fulcro l’amore. La grande rivoluzione del contesto è la modernizzazione. Essa non è di per sé frutto della “nequitia dei tempi” di cui tanto si parla: è frutto piuttosto della grande trasformazione economica e sociale che, da quasi dieci secoli, scuote nel profondo le fibre della civiltà europea, che sempre più si avvia ad essere civiltà occidentale. Si ha così il passaggio dalla società contadina, silvo-pastorale come in Sabina, o agricola come altrove, alla civiltà industriale. Questo passaggio si manifesta come espansione delle città, collegata ad una progressiva riduzione delle distanze, la cui copertura si avvicina sempre di più all’annullamento dei tempi, con un processo che, negli anni venti di questo secolo, è già molto avanzato soprattutto nel campo della trasmissione delle notizie e delle conoscenze. Ciò significa che la distanza che faceva della 5 La catechesi esalta il ruolo della parte più colta dei fedeli, vale a dire del ceto medio oramai immerso nella gestione della scuola […]. La valorizzazione del ceto medio come centro ed anima della vita parrocchiale, oltre l’introduzione e l’insegnamento della catechesi, fa emergere anche la pietà liturgica […]. Postula pure la sostituzione delle confraternite e delle compagnie di devozione con l’Azione Cattolica. È tutto un mondo nuovo che avanza ed occupa le posizioni chiave della Chiesa […]. Mons. Rinaldi avverte che certe novità devono essere introdotte con cautela, cioè con riguardo alla storia della Chiesa Sabina. Introduce perciò l’Azione cattolica, la catechesi secondo i modelli scolastici, il movimento liturgico, riforma le processioni, ma cerca di salvare le confraternite perché sa quanto siano funzionali alla religiosità del popolo sabino. Nello stesso tempo, con intuizione moderna, cerca di diffondere anche nel popolo i valori dell’arte, della musica, Un gruppo di giovani del convitto vescovile di Rieti, agosto 1939. Il Venerabile Vescovo Massimo Rinaldi, al centro; alla sua destra, mons. Lorenzo Perosi e, quindi, don Viottorio Giusto che il Rinaldi consacrò sacerdote ad Antrodoco il 22 febbraio 1934 (A.M.TASSI, Il ricostruttore delle strutture portanti della Chiesa reatina. Massimo Rinaldi, Presentazione di Danilo Veneruso, Editoriale Eco, S, Gabriele (TE) 1997, p., tav. XXVII) Sabina un mondo a sé, quasi monadico, ben distinto dal resto, non protegge più né Rieti, né la Sabina. Il distacco da Roma, che un tempo sembrava immenso, diventa minimo, come assai più breve diventa il raggiungimento dei porti di Civitavecchia, Ancona e, ora, anche Pescara […]. La seconda esigenza, alla prima strettamente collegata, è quella di fare della parrocchia il centro della religiosità nel tempo della modernizzazione […]. La trasmissione orale familiare cede il passo alla catechesi organizzata secondo i modelli, i ritmi e i tempi della moderna scolarizzazione di massa. Alla catechesi della Sabina danno il loro contributo molti laici, specialmente donne, appartenenti a quello che a Rieti e nella Sabina è il ramo più fiorente dell’Azione Cattolica. Mons. Rinaldi ha presente il modello catechistico “a tappeto” dell’amato maestro Scalabrini, che era così riuscito, nella sua diocesi di Piacenza, a raggiungere capillarmente tutte le persone e a penetrare in tutti gli ambienti. del bello. A lui interessa intessere e mantenere buoni rapporti con i gruppi, le comunità esistenti, a cominciare da quella politica: è questo il senso dei buoni rapporti con il regime dominante. Nulla è più lontano dal vescovo di Rieti della disgregazione, e la disgregazione fa presto ad agire quando si perde il senso della comunità. Mons. Rinaldi ha anche l’esatta percezione del ruolo nuovo che hanno gli ordini e le congregazioni religiose, vecchie e nuove, nella evangelizzazione e nella conservazione della fede nell’età della modernizzazione […]. Non a caso mons.Rinaldi è in sintonia spirituale e in amicizia con i grandi della carità cristiana del suo tempo, con don Guanella, con don Orione, con padre Semeria». Riportiamo, infine, per esigenza di completezza, le conclusioni sul Rinaldi espresse da Giovanni Maceroni e da Francesco Malgeri. Il Maceroni, nel volume, Chiesa reatina e società civile dall’unità d’Italia al fascismo, scrive: «Le commemorazioni su Massimo Rinaldi, dalla morte ad oggi, 6 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 non hanno dato mai l’impressione del ricordo di una persona passata. L’eredità del Servo di Dio è un patrimonio vivo, prezioso, attuale per la diocesi, per i Missionari di S. Carlo, per le famiglie, per i giovani, per i sacerdoti, per i vescovi, per la Chiesa, per gli emigrati, per l’Italia e per il Brasile. L’insegnamento del Servo di Dio, sacerdote capace di ascolto e di dialogo, esempio di dedizione al bene comune, è destinato a diffondersi nel tempo. Il Rinaldi ebbe la capacità di capire i tempi e di proiettare l’azione pastorale nel futuro, in un equilibrio che trovò la radice e la sintesi nella preghiera, nella comunione continua con Dio. Massimo Rinaldi, con la sua vasta azione, sia nella diocesi di Rieti sia nella congregazione degli Scalabriniani, costituisce la sintesi efficace delle tracce operative di Giuseppe D’Annibale, di Domenico Rinaldi, di Carlo Bertuzzi, di Bonaventura Quintarelli e di Francesco Sidoli (vescovi ed ecclesiastici reatini presenti nella sua formazione o nella sua vita), con salde basi, aperture e connotazioni universali, sulla scia delle illuminate intuizioni di Giovanni Battista Scalabrini e della migliore tradizione della Chiesa reatina di tutti i tempi». Francesco Malgeri, nel saggio, Massimo Rinaldi e i cattolici reatini tra le due guerre, dà la seguente valutazione sul Rinaldi: «La morte […] gli risparmiò i dolori e i lutti che il nostro paese avrebbe conosciuto. Ma egli lasciava alla sua diocesi e ai cattolici reatini il ricordo di una guida pastorale sicura, sollecita ai problemi e alle esigenze morali e materiali del suo popolo, e soprattutto lasciava ai cattolici reatini un sicuro metodo per arricchire il segno di una presenza cristiana intensa e vivace nella realtà della diocesi reatina». 5. Conclusione Ci siamo convinti, dopo aver studiato attentamente gli Atti della presente Causa, della sufficienza del materiale probativo in cui i Reverendissimi Consultori Teologi, gli Eminentissimi Padri Cardinali e gli Eccellentissimi Monsignori Vescovi, troveranno gli elementi necessari per formulare il loro voto sulla fama di santità e sulle eroiche virtù del Servo di Dio Massimo Rinaldi. Roma, lì 14 dicembre 2001 Fr. AMBROGIO ESZER, O.P. - Relatore Generale Fr. LUCA M. DE ROSA, O.F.M.- Postulatore Mons. Prof. GIOVANNI MACERONI - Collaboratore Dott. Sr. ANNA MARIA TASSI, M.P.V.- Collaboratore Rieti, Piazza Vittorio Emanuele II, giugno 1926, il Venerabile vescovo Massimo Rinaldi si avvia al teatro Flavio Vespasiano di Rieti (AVR, fondo Fotografico, b. n. 1, Prelati, fasc. n. 2, Massimo Rinaldi) Il Venerabile vescovo Massimo Rinaldi, tra le giovani di Azione Cattolica, sulla scalinata della cattedrale di Rieti, a conclusione della «Settimana della Giovane», il 17 aprile 1940. Il Venerabile vescovo si trova a destra, tra le giovani, davanti al monumento a S. Francesco (G. MACERONI - A.M.TASSI, Gli archivi unificati della curia vescovile di Rieti fonte di storia (Secoli X-XX), Presentazione di Giuseppe Molinari, Editrice Massimo Rinaldi, Rieti 1996, p. 139, n. XXXI) PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 7 Profilo biografico del Venerabile Massimo Rinaldi* 1. Massimo Rinaldi nacque a Rieti il 24 settembre 1869, terzo di quattro figli, dai coniugi Giuseppe e Barbara Marinelli; all’età di circa quattro anni rimase orfano di madre. Studiò nel seminario di Rieti alla scuola del teologo Luigi Flavoni e dello zio paterno mons. Domenico Rinaldi, il quale attingeva il suo insegnamento alla tradizione culturale dei famosi giuristi, il canonico Carlo Latini e il cardinale Giuseppe D’Annibale. Fu consacrato sacerdote, dal vescovo di Rieti Carlo Bertuzzi, il 16 luglio 1893; fece le prime esperienze pastorali nelle parrocchie di Ornaro e di Greccio; dal 1897 al 1900 fu segretario e amministratore dello zio Domenico Rinaldi, divenuto vescovo di Montefiascone. Massimo Rinaldi venne a conoscenza dell’Opera dei Missionari di S. Carlo per gli emigrati italiani in America, fondata dal vescovo di Piacenza Giovanni Battista Scalabrini; comprese che quella era l’opera giusta per realizzare la sua vocazione, accanto ai poveri e agli emarginati; lasciò la curia vescovile di Montefiascone, senza preavvertire lo zio, che informò solo per lettera, e, dopo circa un mese di permanenza a Piacenza, il 5 novembre 1900, salpò da Genova, per il Brasile, come umile scalabriniano; il 20 dicembre era ad Encantado, nel Rio Grande do Sul, per la celebrazione del Natale. Iniziò il suo apostolato tra i coloni italiani, guidato dagli insegnamenti dello Scalabrini; si prodigò nell’aiutare anche le popolazioni del luogo; raggiungeva a piedi o a dorso di cavallo le più sperdute colonie dove trasformò i tuguri in cappelle; ricondusse gli uomini a Dio e li aiutò a comprendere il vero fine della vita, attraverso la salvezza spirituale, corporale ed economica. Nel 1904, ricevette la visita del fondatore che lo nominò superiore provinciale. Tornò in Italia, nel 1910, per il Capitolo generale della sua congregazione; venne eletto, all’unanimità di voti, procuratore ed economo generale; operò a Roma fino al 1924, ricoprendo anche l’ufficio di vicario generale; costruì la casa generalizia degli Scalabriniani, a via Calandrelli.Il papa Pio XI, con bolla del 2 agosto 1924, lo nominò vescovo di Rieti, in un momento difficile per la sopravvivenza stessa dell’Opera scalabriniana; fu consacrato vescovo nella cattedrale basilica di Rieti, il 19 marzo 1925, dal cardinale Raffaele Merry del Val.Massimo Rinaldi continuò a tenere, anche da vescovo, una prudente e ramificata corrispondenza epistolare con i singoli Scalabriniani, sulla situazione dell’Istituto, di cui si sentiva ancora membro attivo, al fine di conservarne il carisma originario per il quale aveva speso la vita. Egli, da documenti d’archivio, risulta, storicamente, il secondo fondatore morale, spirituale e operativo sia dei Missionari di S. Carlo, gli Scalabriniani, sia delle Missionarie di S. Carlo, le Scalabriniane. Il Rinaldi aveva compreso ed amato in profondità il carisma e le finalità volute dal genio di Giovanni Battista Scalabrini, tanto da costituirne il più convinto continuatore, in una fedeltà dinamica. Massimo Rinaldi morì a Roma, nella casa generalizia degli Scalabriniani, il 31 maggio 1941. Il cardinale Raffaello Carlo Rossi indirizzò agli Scalabriniani, di cui era superiore generale, una lettera, per commemorare il vescovo scalabriniano Rinaldi, nella quale dichiarava: «Oggi, all’approssimarsi del Trigesimo dell’avvenuto passaggio, io intendo soltanto ricordarvi il vostro venerato ed illustre Confratello che, come Gesù Signore, volle passare benefacendo [...]». Completiamo il profilo biografico con i seguenti brani dell’omelia che il cardinale Josè Saraiva Martins pronunciò, nella cattedrale basilica di Santa Maria di Rieti, in occasione del 60° della morte del Servo di Dio, il 31 maggio 2001. 2. «[...] Mi compiaccio vivamente con la Diocesi di Rieti che, ininterrottamente, sottolinea tappe e ricorrenze significative della straordinaria vita del Suo indimenticato Vescovo Mons. Massimo Rinaldi. Il merito va riconosciuto anche a chi coltiva, e mantiene in onore, la memoria del Vescovo reatino, applicando con diligenza l’esortazione biblica del: “Mementote praepositorum vestrorum” (Eb. 13,7), (Ricordatevi dei vostri capi i quali vi hanno annunziato la Parola di Dio). L’odierna circostanza ricorda il 60° anniversario della morte del Servo di Dio [...]. Il Servo di Dio Cardinale Raffaello Carlo Rossi, di cui pure è in corso la causa di beatificazione, indirizzava ai Missionari Scalabriniani la seguen- te lettera, per commemorare il Rinaldi: “La Sua opera missionaria in Brasile, il Suo zelo nell’esercizio del ministero sacerdotale in Roma, la Sua completa dedizione per il Suo popolo, e specialmente per i più bisognosi e sofferenti della Sua Diocesi, non potranno dimenticarsi. Trascurò se stesso _ completamente _, fu tutto per gli altri, per le anime e per il sollievo delle miserie umane [...]”. L’amato Vescovo di Rieti fu accompagnato dalla fama di santità in vita, in morte e dopo la morte, tanto che, come voi ben sapete, il 25 gennaio 1991, fu aperto il processo diocesano per la beatificazione del Servo di Dio, ora in studio presso il Dicastero delle Cause dei Santi che ne ha riconosciuto la validità il 20 novembre 1998. È stata promossa un’indagine interessante, tra il dicembre 1999 ed il gennaio 2000, dal quotidiano “Il Messaggero”, per conoscere, fra i lettori del giornale, quale personaggio reatino ritenessero il più importante del secolo XX, per essere proclamato “Reatino del secolo”. L’esito è oltremodo lusinghiero per Massimo Rinaldi, classificato al primo posto, con migliaia di voti. 3. [...] Guardando al composito mosaico della Sua vita non si fatica a rintracciare il filo d’oro che tutto unisce: lo zelo apostolico di cui fu fulgido esempio, facendo della Sua vita un altare e del Suo ministero pastorale una cattedra. Nei suoi oltre 16 anni di episcopato reatino, il Vescovo Massimo si pose _ e si manifesta, oggi, all’indagine storica _, come la gemma del clero reatino e il Vescovo emergente della diocesi di Rieti di tutti i tempi. Benedetto Riposati, famoso latinista dell’Università Cattolica di Milano, formato dal Rinaldi all’impegno nello studio e all’apostolato sacerdotale, scrisse di lui: “Gli umili, i poveri e gli onesti furono sempre le pecorelle predilette del suo cuore di ‘Buon Pastore’. Le andò a cercare prima, missionario senza nome, nelle più lontane lande d’America, poi, Vescovo senza riposo, nelle più impervie regioni della nostra Diocesi, ascendendo monti, attraversando vallate e boschi, sempre a piedi, quasi sempre solo ed orante, spesso stanco ed affamato, ma gioioso nell’anima, come un S. Francesco redivivo, soddisfatto di aver compiuta, come egli diceva, ‘una parte del suo dovere’ tra i suoi figli prediletti”. L’ansia dell’apostolo fu sempre presente nel suo cuore e lo consumava con il desiderio di abbracciare, con il proprio palpito, il mondo intero. 4. La pastorale del Vescovo Massimo era già, ampiamente, in linea con la prospettiva della santità, che il Papa, nella Novo Millennio Ineunte definisce “la misura alta della vita cristiana ordinaria” (n. Massimo Rinaldi in 31). Egli si era proposto, fin dalla giovinez- braccio alla madre za, in verità, un ideale di grande santità e Barbara Marinelli ad esso orientò, con grande coraggio ed (AVR, fondo Fotograb. n. 1, Prelati, impegno il meglio di sé. Il grande filosofo e fico, fasc. n. 2, Massimo pensatore cristiano Jacques Maritain, ha Rinaldi) una riflessione che ben si addice a Mons. Rinaldi: “Un tempo bastavano cinque prove per l’esistenza di Dio (si pensi a quelle celebri di S. Tommaso), oggi sono insufficienti, e ce ne vuole una sesta, la più completa, la più autorevole: la vita di coloro che credono in Dio”. La vita del Servo di Dio è non solo una prova che Dio esiste, ma anche che Dio ama e non si stanca mai di farlo, con cuore di uomo [...]. Il padre Massimo quand’era ancora missionario in Brasile, scriveva al fratello: “Per essere santi, bisogna essere devoti della Madonna, anzi figli suoi”. Qualcuno ha usato una suggestiva immagine: “La Sua vita è stata un Rosario ininterrotto. Il Servo di Dio ha detto più Rosari di quante volte abbia mangiato. Aveva sempre la corona in pugno, la recitava per strada, a cavallo, mentre lavorava nell’orto”». * A. ESZER - G. MACERONI - A. M. TASSI, op. cit,. pp. 43-46. 8 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 La parola del venerabile Massimo Rinaldi ACR, fondo incunaboli, Missale Romanum, Roma 1475: a sinistra, fregio miniato, [214r]; a destra, capolettera miniata, [8r] Chiusura missioni 8 dicembre 1925 Trascrizione dal manoscritto di GIOVANNI MACERONI Lacrime di consolazione Una triplice forza mi ha mosso a salire su questo palco, dove piuttosto che parlare dovrei piangere e versare lacrime di consolazione poiché troppo grande e commovente è stato ed è tuttora per me lo spettacolo di tutto un popolo qui concorso per ritrovare Gesù, per riavvicinarsi a Dio per implorare il perdono e la pace. Troppo grande è stato lo spettacolo di tutto un popolo ai piedi della sua potente patrona S. Barbara, della sua augusta regina Maria Santissima, del suo Dio, Gesù in Sacramento. lenza al mio cuore commosso, debbo trattenere le lacrime e parlare. Debbo parlare perché quanto più grande è la consolazione avuta in questi giorni, tanto maggiore è il dovere di manifestare la mia riconoscenza a voi con pensieri, cari concittadini, ai buoni padri che vi hanno spezzato il pane della divina parola, a Dio che vi ha concessa questa grazia spirituale delle sante missioni. Siate imitatori miei come io lo fui di Gesù Cristo E grazia particolare è stata veramente per me, per voi questa santa missione alla quale intesi assicurarmi io sem- Rieti, Piazza Vittorio Emanuele II, giugno 1926, il Venerabile vescovo Massimo Rinaldi si avvia al teatro Flavio Vespasiano di Rieti (AVR, fondo Fotografico, b. n. 1, Prelati, fasc. n. 2, Massimo Rinaldi) Debbo trattenere le lacrime e parlare Troppo grande questo spettacolo veramente consolante per non sentirsi commossi sino alle lacrime. Ma come nella passata sera, anche in questo momento debbo far vio- pre sin da quel primo giorno che divenni vostro padre e pastore. Voi non sapevate ancora che io ero stato designato a succedere al vostro amatissimo defunto eccellentissimo Monsignor Sidoli, e io già trepidando e pensando a voi andavo in cerca di missionari, per portare in mezzo a voi una PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 nuova voce [ ] di bene che gli erranti riconducesse a Dio, e i buoni sempre più sottomettesse a lui. Per la qual cosa fin da allora sulle orme del nostro divin maestro Gesù Cristo volli che alla parola precedessero le opere – cepit facere 9 solo del riconquistato terreno ricadere in mano dei vostri spirituali nemici. L’affetto che vi nutro e l’amore del quale mi ricambiate e l’affetto che mi nutriste nell’assicurare che questa vergognosa storia, questa nuova disfatta non avver- Rieti 7 maggio 2007, Convitto S. Paolo. Suor Anna Maria Tassi, insieme ad altri devoti del Venerabile Massimo Rinaldi e di Santa Rosa Venerini, alla personale di pittura di sr. Longarini allestita in onore della Santa e del Venerabile (AVR, fondo fotografico, Pellegrinaggi, b. n. 4) et docere – per cui anche io oggi potrei dire a ciascuno di voi ciò che S. Paolo [diceva] ai primi cristiani: imitatores mei estote, sicut et ego Cristi: siate imitatori miei come io lo fui di Gesù Cristo. Voi pure, o fratelli, date prova della vostra fede con le buone opere più che con le parole e le vostre buone opere saranno il migliore ringraziamento che voi potrete dare a Dio e ai santi, e particolarmente a questi zelanti missionari che con tanto ardore vi hanno beneficati in questi giorni. rà e che voi chiamati dalla croce di Gesù Cristo, seguendo la croce, trionferete, anzi passerete di trionfo in trionfo sino a cogliere la palma del finale trionfo, il paradiso. E perciò torno a ripetervi, fratelli e figli miei, tutti tutti giovani e vecchi, uomini e donne perseverate. Vi prego e scongiuro di perseverare nei buoni proponimenti Questi buoni padri avrebbero desiderato lasciarvi, cari fratelli, in ricordo una croce, una croce di ferro fissata su qualche parete, o innalzata in qualche via, la nequizia e la ristrettezza del tempo non permisero di realizzare questo loro desiderio e io a loro conforto non mancai e non temo ora di ridir loro che il ricordo di questa solenne missione ciascun di noi lo serberà per sempre nel proprio cuore. Figli miei io mi farò mallevadore per voi, fiducioso nella vostra bontà, perché ebbi e ho certo che risponderete alla grazia di Dio, alle pratiche dei carissimi zelanti missionari, e alla fiducia mia. E perciò vi prego e scongiuro di perseverare nei buoni proponimenti fatti in questi giorni e soprattutto nell’esercizio della preghiera, della quale la più eccellente ed utile è la santa messa e il santo rosario, la visita a Gesù in Sacramento. Vi raccomando di perseverare nella frequenza dei sacramenti della confessione e della Comunione, nella fuga delle occasioni. Quale schianto sarebbe per me, figli miei, se dopo avervi ricondotti a Gesù e a Maria, dovessi rivedervi disertare nuovamente la casa di Dio, la sacra mensa eucaristica, l’altare dei vostri santi avvocati e soprattutto quello di Maria Santissima. Quale schianto per me se dovessi veder un palmo Roma, piazza San Pietro, 9 novembre 1997, devoti del Venerabile Massimo Rinaldi durante celebrazione di Giovanni Paolo II per la beatificazione di Giovanni Battista Scalabrini e di altri due beati (AVR, fondo Fotografico, busta n. 3, fasc. Roma - pellegrinaggio Marino Laziale, 9.11.1997) 10 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 Voi dovete, voi volete, voi realmente perseverete nelle risoluzioni prese La solennità di questo giorno sacro all’immacolato concepimento di Maria mi richiama alla mente le tre grandi parole con le quali il divotissimo di Maria, il più grande difensore dell’Immacolata ai vescovi, ai padri radunati nel Perseverete se ascolterete la voce dei vostri parroci e soprattutto quella del vostro padre e pastore che vi ama di un amore intenso e disposto per voi a perdere anche la vita. Voglio essere vostro servo Ma no, questo non avverrà giammai, perché voi non solo volete, ma potete conservare i santi proponimenti fatti Roma, piazza San Pietro, 9 novembre 1997, devoti del Venerabile Massimo Rinaldi durante celebrazione di Giovanni Paolo II per la beatificazione di Giovanni Battista Scalabrini e di altri due beati (AVR, fondo Fotografico, busta n. 3, fasc. Roma - pellegrinaggio Marino Laziale, 9.11.1997) concilio di Lione ripeteva: Dio volle, poté, e realmente preservò Maria Santissima dalla macchia del peccato originale: Potuit, voluit ac fecit. La stessa cosa io affermo debba essere di voi, o fratelli miei. Voi dovete, voi volete, voi realmente perseverete nelle risoluzioni prese in questi giorni: voi dovete, volete e realmente conserverete il frutto di queste sante missioni. Ve l’impone la riconoscenza verso Dio e verso i buoni missionari che hanno avute tante cure amorose per voi in questi giorni. Ve l’impone la vostra natura di creature, il vostro carattere di cristiani, il vostro privilegio di figli di Maria, anche perché Maria si appella per voi col dolce nome di Madonna del popolo. Se dunque essa è la Madonna del popolo, voi dovete essere il popolo di Maria, e perciò i veri amanti di Dio, i veri seguaci di Gesù Cristo. Voi volete perseverare perché ve l’impone il vostro stesso interesse, il quale vi impone assicurandovi non un bene qualsiasi, ma un bene immarciscibile. Infatti che cosa gioverebbe l’aver partecipato a questa missione se ne doveste perdere il frutto? Essa allora piuttosto che a bene servirebbe a vostra maggior rovina, perché essendo stati beneficati da Dio anche con questo tesoro della missione. Dato non doveste corrispondere, sareste maggiormente puniti da Lui. in questi giorni. Voi potete, perché ne avete i mezzi e cioè la preghiera, la frequenza dei sacramenti, la fuga dalle occasioni e soprattutto una sempre maggiore istruzione religiosa. Voi potete – sì, potete – se ascolterete la voce dei vostri Marino Laziale, 9.11.1997, due devote del Ven. M. Rinaldi durante l’agape insieme al vescovo di Rieti Delio Lucarelli (AVR, fondo Fotografico, busta n. 3, fasc. Roma pellegrinaggio Marino Laziale, 9.11.1997) PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 11 parroci e soprattutto quella del vostro padre e pastore. Voi potete se accetterete i suoi consigli, se accetterete i suoi divisamenti. Questa missione deve essere per me e per voi l’aurora di un giorno nuovo di vita cristiana, deve essere come la scintilla che gran fiamma accenda, deve essere la sa. Da essi mi riprometto un gran bene per la chiesa, per la famiglia e per la società. Presto dovrebbero costituire una società antiblasfema per combattere il vizio orribile della bestemmia che tanto disonora la patria nostra e in particolare questa nostra città. Dovremo formare una società di uomini con il precipuo scopo della santificazione della festa, altra orribile piaga che disonora la nostra città. Questa ed Marino Laziale, 9 novembre 1997, devoti del Venerabile Massimo Rinaldi conversano dopo l’agape in un giardino di Marino Laziale (AVR, fondo Fotografico, busta n. 3, fasc. Roma pellegrinaggio Marino Laziale, 9.11.1997) Marino Laziale, 9.11. 1997, la signora Franchi Antonia, devota del Venerabile Massimo Rinaldi con il figlio Mons. Giovanni Maceroni (AVR, fondo Fotografico, busta n. 3, fasc. Roma pellegrinaggio Marino Laziale, 9.11.1997) prima tappa verso più lontane e numerose mete. Se fate animo che oltre l’aiuto di Dio avrete in ciò a guida e maestro, chi è abituato al lavoro, all’apostolato, chi vi ama di un amore intenso per religione e per patria ed è entrato al vostro cuore disposto per voi a perdere, se fosse necessario, anche la vita. Voi dovete tenervi certi che io non mi considero vostro superiore, ma vostro servo, e lo voglio essere, e perciò quando avrete bisogno di me, non avrete che a farmi chiamare, specie in chiesa per ascoltare le confessioni, perciò io continuerò a celebrare ogni giorno la santa messa in questa chiesa, e dato pure non mi trovaste non Marino Laziale, 9.11. 1997, due devote del Venerabile Massimo Rinaldi durante l’agape con Mons. Giovanni Maceroni (AVR, fondo Fotografico, busta n. 3, fasc. Roma pellegrinaggio Marino Laziale, 9.11.1997) dovrete far altro che farmi chiamare. Se avete infermi piccoli o grandi desiderosi dell’opera mia non dovete aver riguardo per me, disposto a venire a tutte le ore. Vi istruirò con zelo di sacerdote ed affetto di padre. Camminate dietro i raggi luminosi del vangelo Come in passato e come in questa sera continuerò a parlarvi in questa o in altre chiese ogni qualvolta mi vedrò circondato da voi e vi parlerò senza sfoggio di dottrina, anche perché ne sono privo, ma vi istruirò con zelo di sacerdote ed affetto di padre – e vedrò di istruire sopratutto la gioventù, speranza non solo della patria, ma della chiesa anzi essa non potrà fermare la grandezza della patria e soprattutto l’amore di questa illustre città natale e diocesi se prima non diventi l’onore della chiesa, e perciò mi gode l’animo di annunziare che si sta formando un gruppo di amici per la formazione del carattere, per la cultura religio- altre indispensabili organizzazioni contribuiscono a sviluppare sopratutto con l’amore a Gesù in sacramento, con associazioni riparatrici e con frequenti comunioni, nel che ho certo oltre il contributo delle donne, anche quello degli uomini, ma soprattutto dei giovani. Con questi ed altri mezzi che io mi farò un dovere di porgervi, carissimi fratelli miei, noi potremo conservare anzi aumentare il frutto di queste sante missioni – e allora esse non termineranno più in questo giorno, ma continueranno in mezzo a noi con una rinascita di vita veramente e particolarmente cristiana. Allora veramente Gesù acclamato in queste passate sere nostro Re, diverrà, o fratelli, il Re del nostro cuore, della famiglia e della società e noi camminando dietro i raggi luminosi del suo vangelo, qui in terra, giungeremo agli splendori della sua gloria in cielo. Chi di voi vorrebbe esser così stolto da rinunziare alla pace del tempo, alla felicità dell’eternità, certamente nessuno, e perciò ciascun di noi si studi di conservare il frutto di questi santi giorni. E come tuttavia vi potesMarino Laziale, 9.11. 1997, al centro Fabrizio Tomassoni con a destra sua moglie Rita devoti del Venerabile Massimo Rinaldi durante l’agape (AVR, fondo Fotografico, busta n. 3, fasc. Roma pellegrinaggio Marino Laziale, 9.11.1997) se esser ancora qualcuno che ai tesori dell’eternità ha preferito e preferisce le vili passioni, i passeggeri e nocivi piaceri del tempo io vorrei correre a lui, gettarmi ai suoi piedi e vorrei dirgli: [ ]. Vorrete negarmi, o fratelli, questa consolazione? No, certo che no, se conoscendo il vostro affetto per me, sapendo quanto mi amate e quanto amate non solo le vostre memorie, ma pure le tradizioni, specie religiose dei padri vostri, anche il bene e l’amore della nostra illustre città e diocesi [ ]. (AVR, fondo Vescovi, Massimo Rinaldi, busta n. 2, Prediche e discorsi, fasc. Appunti di omelie, Chiusura missioni 8.12.1925) 12 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 Voci di devoti del venerabile Massimo Rinaldi ACR, fondo incunaboli, Missale Romanum, Roma 1475: a sinistra, fregio miniato, [214r]; a destra, capolettera miniata, [8r] Deposioni giudiziarie dei testi nel processo di beatificazione e canonizzazione del Venerabile Massilo Rinaldi TESTE N. 2 - EMILIA VETTORATO VARINI (CP, voll. I, pp. 63-67; III, p. 818) Caratteri della testimonianza: La testimonianza resa dalla teste è utile perché mostra il servo di Dio attraverso gli occhi di una donna del popolo. La deposizione del fatto narrato risulta veritiera e deve essere integrata con quella successiva della madre del ragazzo guarito, Dina Bartolini Magi, che riferisce maggiori particolari. Scheda del teste Cognome: Vettorato Varini — Nome: Emilia — Paternità: fu Angelo — Maternità: fu Guglielmo Maria — Data di nascita: 26. 3. 1906 — Luogo di nascita: Piazzola sul Brenta (PN) — Residenza: Cassano Magnago, Via Modigliani, 6 (VA) — Stato civile: vedova — Religione: cattolica — Professione: casalinga pensionata — Studio: elementare — Parente con il S. d. D. : no — Tipo di conoscenza: diretta — Periodo: 1932- 1941 — Teste: de visu — Indirizzo: Via Modigliani, 6, Cassano Magnago. De fide Il teste risponde: Posso rispondere con piena coscienza che il servo di Dio ebbe una fede intensa che lo metteva in contatto continuo con Dio; dalla fede derivava la sua grande umiltà. La fede traspariva anche dal suo modo di recarsi a piedi da uno all’altro luogo della città. Posso affermare che il servo di Dio metteva il massimo impegno perché i cristiani vivessero in grazia di Dio. Rieti, Cattedrale Basilica di S. Maria, 25 gennaio 1991. Scorcio del pubblico all’apertura del Processo di beatificazione e canonizzazione del venerabile vescovo Massimo Rinaldi. In primo piano, da destra, Alberto Rinaldi, nipote del Venerabile; Gina Cresta, moglie di Alberto; Fiorella Rinaldi in Agostinacchio, figlia di Alberto e di Gina (AVR, fondo Fotografico, busta 4, Massimo Rinaldi, fasc.1, apertura processo diocesano) PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 13 De sperantia Il teste risponde: Posso affermare, per scienza personale e per aver sentito l’opinione di altre persone, che il servo di Dio aveva sempre una grande speranza in Dio, anche nella risoluzione dei problemi umani. Un gruppo di sacerdoti della diocesi di Rieti e Scalabriniani, nella cappella delle Reliquie della cattedrale di Rieti, il 31.5.1998, al termine della celebrazione eucaristica, per il LXVII anno di morte del Ven. Vescovo M. Rinaldi. Da sinistra: don Italo Stazi, don Salvatore Sportino, don Michelengelo Porcel, padre Lorenzo Bosa, padre Franco Casati, mons. Giovanni Maceroni, padre Luigi Favero, S. E.il vescovo di Rieti Delio Lucarelli, mons. Vincenzo Santori, Don Americo Maioli davanti a mons. Mariano Assogna, don sante Paoletti (AVR, fondo Massimo Rinaldi, fotografie, busta n. 1. Foto di C. Di Carlo Focaroli) De caritate Il teste risponde: Posso testimoniare che mons. Massimo Rinaldi amava Dio e per conseguenza anche il prossimo. Ora ricordo un episodio che ritengo essere stato miracoloso. Abitavo in via Padule in un appartamento al piano terra; al primo piano abitava la famiglia del bambino Carlo Magi, di circa due anni. Carlo era gravemente malato e si trovava in fin di vita. Il padre del bambino, secondo quanto mi riferì la mamma, si era recato in cattedrale a pregare dinanzi alla cappella del Crocifisso. Un familiare andò a chiamare il vescovo perché si recasse presso il bambino per amministrargli il sacramento della cresima. I familiari offrirono al vescovo l’automobile per andare alla loro casa. Il vescovo preferì andare a piedi. Ho visto il vescovo entrare e uscire dall’abitazione dei Magi. Qualche minuto dopo salii dai Magi e mi recai al capezzale del bambino malato; mi accorsi che Carlo aveva incominciato a migliorare nella salute. Devo far presente che in precedenza il bambino era stato giudicato spacciato dai medici curanti. In quella circostanza la signora Dina, mamma di Carlo, mi riferì che il vescovo nell’atto di dare la cresima disse: «Questo bambino non muore». A tutt’oggi Carlo è ancora vivo. De fama sanctitatis Il teste risponde: Mi risulta che il vescovo Massimo Rinaldi era da tutti considerato «santo», sia dalle persone vicine alla Chiesa, sia da quelle che l’avversavano. Ai funerali del servo di Dio non fui presente, ma mi è stato riferito che vi fu un grande funerale degno di un santo. 14 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 Il promotore di giustizia chiede: Qual è il suo giudizio su Massimo Rinaldi? Il teste risponde: Ritengo sia un santo, perché giusto e soprattutto umile. TESTE N. 3 - DINA BARTOLINI MAGI (CP, voll. I, pp. 68-72, III, p. 818) Caratteri della testimonianza: La teste con semplicità descrive la figura morale e spirituale del servo di Dio e ricorda con molta precisione l’evento del figlio guarito. Scheda del teste Cognome: Bartolini — Nome: Dina — Paternità: fu Francesco — Maternità: fu Marcoli Elvira — Data di nascita: 16. XII. 1911 — Luogo di nascita: Saludecio (FO) — Residenza: Rieti — Stato civile: coniugata Magi — Religione: cattolica — Professione: casalinga — Studio: elementare — Parente con il S. d. D.: no — Tipo di conoscenza: diretta come vescovo — Periodo: 1935-1941 — Teste: de visu — Indirizzo: Via del Cantaro, 3, Rieti. Ad interrogatorium testis respondit: Ho conosciuto Massimo Rinaldi in quanto vescovo. Non avevo né amicizia, né familiarità, ma l’ho conosciuto nel periodo 1935-41. Carità verso il prossimo Il teste risponde: Ora devo testimoniare un fatto che ritengo miracoloso. Nel giugno 1937 o 38 mio figlio Carlo, di circa due anni e mezzo, si ammalò gravemente. Io, mio marito, mia madre cercammo di dare tutte le cure del caso al bambino. Carlo fu preso dalla febbre fino a 40°. I medici, dott. Carlo Bock, dott. Caloisi e dott. Primangeli, prescrissero le cure dovute. Il bambino purtroppo non migliorava, ma peggiorava sensibilmente. I tre medici, sopra nominati, Lo scalabriniano padre Mario Ginocchini che sollecitò, per incarico dei suoi superiori e con il benestare del vescovo di Rieti, Francesco Amadio l’apertura del processo di Canonizzazione di Massimo Rinaldi. La fotografia mostra padre Ginocchini mentre parla ai sacerdoti della diocesi di Rieti riuniti nel seminario diocesano. Padre Ginocchini mentre si trovava in Brasile per ricercare documenti sul Venerabile, morì a Passo Fundo, Rio Grande do Sul, il 24 agosto 1991 (AVR, fondo Fotografico, busta n. 4, Manifestazioni Massimo Rinaldi e diocesi, fasc. n. 1, apertura processo diocesano di Massimo Rinaldi) decisero di chiamare un professore di Roma, il quale venuto presso il mio appartamento e avvicinatosi a Carlo, dopo aver acceso un cerino e averlo messo sotto il naso del piccolo ammalato disse: «Non c’è più niente da fare; mettetelo nelle mani del parroco, non c’è più nulla da sperare». La diagnosi era: broncopolmonite, sintomi di meningite a causa della febbre alta e tifo. I medici uscirono da casa e con loro anche mio marito. Io e mia madre, per non far morire Carlo senza il sacramento della Cresima, decidemmo di chiamare il parroco di S. Eusanio. Mia madre e PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 15 un’altra signora, di cui non ricordo il nome, andarono dal parroco ma non lo trovarono in casa. Allora pensarono di andare in vescovado per trovare qualcuno e si rivolsero direttamente al vescovo, il quale rispose che sarebbe andato subito ad amministrare la Cresima al piccolo malato. Mia madre voleva noleggiare un taxi per il vescovo, ma il vescovo rispose: «Vengo a piedi. Sono abituato a camminare a piedi, chè la famiglia del malato ha già tante altre spese». Arrivò da noi verso le ore 11 tutto trafelato. Ci salutò e volle vedere subito mio figlio e dopo averlo guardato disse: «Ho visto tanti casi pietosi, ma questo è un caso disperato». Il vescovo gli diede il sacramento della Cresima, gli aprì gli occhi, lo tirò su, gli fece il segno della Croce sulla testa, nelle mani, negli occhi e disse: «Questo bambino non morirà, crescerà e sarà la consolazione del padre e della madre». Il vescovo Massimo Rinaldi ci salutò e benedisse tutti i presenti e fece ritorno in episcopio, sempre a piedi. Ricordo che indossava una veste sdrucita e impolverata per aver percorso la strada ancora bianca; calzava sandali talmente consumati che mancavano del tacco. Io avevo tanta fiducia nelle parole del vescovo che mio figlio non sarebbe morto e già sentivo in me che egli era guarito. Il promotore di giustizia chiede: Quali furono i commenti dei presenti all’uscita del vescovo? Rieti, Teatro «Flavio Vespasiano», 31.5.2000. Onoranze a Massimo Rinaldi - Reatino del Secolo -. Il sindaco di Rieti Antonio Cicchetti e la dott.ssa suor Anna Maria Tassi (AVR, fondo Fotografico, busta 4, fas. 1) Il teste risponde: Rimasero stupefatti al vedere il bambino pronunciare le prime parole e dissero ad alta voce che si trattava di un miracolo. Il dott. Primangeli suggerì di mettergli nome Renato «Rinato!». Mio marito, dopo aver sentito i medici, disse: «Se succede qualche cosa al bambino, mi vado a gettare in qualche parte!». Ero molto preoccupata perché mio marito tardava a far ritorno a casa. Dopo che il vescovo andò via il bambino emise un grande respiro e disse: «Leva la tenda, c’è Gesù!», e dopo un po’ si rivolse a me: «Mamma, ecco papà!». Appena visto il padre il bambino gli disse: «Papà, io non muoio più!». Erano circa le ore 16. Carlo fece segno al padre di volere l’orologio che gli era stato promesso per la Cresima. Il padre gli mise al polso il suo orologio. Mio marito era uscito da casa circa le ore 10 per recarsi in cattedrale a pregare davanti alla cappella del Crocifisso. Il giorno dopo il dottor Primangeli, constatando lo stato del bambino, disse: «Qui c’è stato un miracolo, e questo bambino bisogna chiamarlo non più Carlo, ma Renato». La famiglia seguitò a chiamarlo sempre Carlo. Posso assicurare che Carlo, oltre alla guarigione corporale, ha ricevuto anche la grazia di essere molto buono, studioso e generoso; ha avuto una grande devozione all’Eucaristia e alla Madonna. Fama di santità Il teste risponde: Posso affermare che il servo di Dio, Massimo Rinaldi, godette fama di santità in vita, in morte e anche dopo cinquant’anni dalla sua scomparsa. 16 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 Voci di devoti del venerabile Massimo Rinaldi ACR, fondo incunaboli, Missale Romanum, Roma 1475: a sinistra, fregio miniato, [214r]; a destra, capolettera miniata, [8r] Da Orciano (Pisa) Rev.do Mons. Prof. Maceroni, la mia famiglia è originaria di Rieti per parte materna e il mio bisnonno (Rinaldo De Sanctis) ha avuto la grazia non solo di conoscere personalmente Mons. Rinaldi ma di farlo conoscere a tutta la sua progenie, affidando le famiglie dei suoi cinque figli, con le loro necessità spirituali e temporali, alla protezione del Santo Vescoso reatino. La mia nonna mi ha raccontato tanti piccoli aneddoti della sua infanzia relativi alla figura di Mons.Rinaldi e partecipò anche, alcuni anni fa, ad un convegno sulla sua figura, ricevendo anche una targa come sostenitrice della causa di beatificazione: purtroppo allora non c’erano ancora le immagini con reliquie! Così le scrirvo, a nome anche di mia madre e soprattutto di mia sorella, che è devotissima di Mons. Rinaldi, per chiederle se fosse possibile avere una o più immagini con reliquie ex indumentis, che, stia pur certo, sarebbero onorate e venerate come meritano. Io spero tanto che Lei vorrà accontentarmi, sarebbe una grazia ed una gioia per tutta la mia famiglia! Le porgo i più rispettosi saluti, in Cristo, Cristiana Campus, via Pieve Vecchia 9 b, 56040 Orciano Pisano (PISA). Gentilissima Signora Cristiana Campus Mi scuso per l’eccessivo ritardo nel rispondere alla sua lettera. Sono a conoscenza della venerazione che suo bisnonno Rinaldo De Sanctis ebbe per l’amabile e indimenticabile Venerabile Massimo Rinaldi. Suo nonno ebbe la fortuna di conoscere ed apprezzare la meravigliosa figura del Venerabile. Restò affascinato dal suo carisma e dalla sua santità in modo talmente forte da proiettarla nei cinque figli che, a loro volta, hanno continuato a proiettarla verso i loro discendenti come una tradizione di famiglia. Il Venerabile continuerà a star vicino a quelli già tornati nella Casa del Padre, il paradiso, come continuerà a guidare, qui in terra, con suoi suggerimenti e insegnamenti di vita. Il Venerabile è veramente amabile e chi lo conosce ha trovato nella vita un amico sincero. Ho inviato, oggi stesso, per posta ordinaria 5 immaginette con la reliquia. Cordiali saluti con la benedizione del Venerabile Massimo Rinaldi. Rieti lì 5 novembre 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Dal Brasile Caro Postulatore Pace in Cristo.Vengo chiederle materiale sulla vita del Venerabile Massimo Rinaldi. Perché io so fare la loro spiritualità e l’apostolato i suoi insegnamenti e le virtù. Chiedo anche di mandarmi preghiere, stampa, imaginette, libri, reliquie del Venerabile Massimo Rinaldi per la diffondere nella mia città. Se si dispone di materiale in italiano, spagnolo o portoghese sarà grato che farò la traduzione. Grazie per aver risposto alla mia richiesta. Luiz Sergio. Il mio indirizzo: Luiz Sergio Meneses. Rua Santa Luzia, 1552. Centro. 64001-400 Teresina - Piaui - BRASILE. Illustrissimo Signor Luiz Sergio Meneses Mi compiaccio con Lei che, dedicandosi ad uno apostolato specifico con gli insegnamenti e le virtù dei santi, sa mettere in evidenza la loro vita non solo come intercessori presso Dio ma anche come modelli per noi. Invio, per non costituire una difficoltà di spedizione, non uno ma due piccoli pacchi, contenenti sia l’uno che l’altro un unico tipo di dépliant e separate, nei plichi, due piccole pubblicazioni entro le quali troverà un’immaginetta ex indumentis del Venerabile Massimo Rinaldi. L’immaginetta contiene un pezzettino di lenzuolo del letto del Venerabile per la sua devozione personale. Non posso spedire, per espressi ordini del mio vescovo, altre copie. Altre persone devote, soprattutto se malate, se desiderose di avere l’immaginetta con la reliquia, possono farmene richiesta personale con l’indirizzo specifico. Che il Venerabile Massimo Rinaldi benedica lei, la sua famglia e gli amici. Rieti 3 aprile 2012. Mons. Prof. Giovanni Maceroni. Dalle Filippine Dear Msgr. Giovanni Maceroni, Praised be Jesus and Mary! The life and example of Venerable Massimo Rinaldi, is truly an inspiration of holiness for all. Venerable Massimo dedicated his whole life in the service of the Church by his faithful exercise of his religious vocation, teaching and witnessing of the Gospel by his works of charity and virtues. His example and teachings move us to live lives rooted in faith, hope, and love and of entrusting everything to the goodness and providence of God. Venerable Massimo is truly worthy of our veneration and we believe in the strength of his prayer before God. PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 17 With this in mind, may we kindly request to obtain from your kind office some articles and relics “ex indumentis” of Venerable Massimo which we intend to use to spread his veneration and reputation for holiness. This is realized and made possible by our ministries such as visiting the sick in the hospital and homes, teaching catechism to children, and providing pastoral care to juvenile prisoners. Like Venerable Massimo, we are moved by the Spirit to live and proclaim the Good News by serving the youth and those in need on our parish and community.You may send this blessed articles to the address below: Bagaforo 1 Halston Drive Ext., Equity Homes 7 Severina Subdivision. Paranaque City 1700 Philippines. Thank you very much and we sincerely hope for your kind response. Sincerely yours in Christ, John Paolo Casal. Traduzione in lingua italiana Caro mons. Giovanni Maceroni, Siano lodati Gesù e Maria! La vita e l’esempio del Venerabile Massimo Rinaldi, è davvero una fonte d’ispirazione di santità per tutti. Venerabile Massimo ha dedicato la sua intera vita al servizio della Chiesa dal suo esercizio i fedeli della sua vocazione religiosa, l’insegnamento e la testimonianza del Vangelo, con le sue opere di carità e di virtù. Il suo esempio e i suoi insegnamenti ci stimolano a vivere una vita radicati nella fede, speranza e amore e di tutto ciò affidando alla bontà e provvidenza di Dio. Venerabile Massimo è veramente degno della nostra venerazione e crediamo nella forza della sua preghiera davanti a Dio. Con questo in mente, possiamo chiediamo di ottenere dal vostro ufficio tipo alcuni articoli e le reliquie “ex indumentis” del Venerabile Massimo che intendiamo utilizzare per diffondere la sua venerazione e fama di santità. Questo è realizzato e reso possibile dai nostri ministeri come visitare gli ammalati in ospedale e le case, insegnando il catechismo ai bambini, e fornire la cura pastorale ai detenuti minorenni. Come Venerabile Massimo, siamo mossi dallo Spirito di vivere e proclamare la Buona Novella servendo i giovani e coloro che hanno bisogno del nostro parrocchia e comunità. Puoi inviare questi articoli benedetti al seguente indirizzo: Bagaforo 1 Halston unità Ext., Case azionari 7 Suddivisione Severina Paranaque City 1700 Filippine La ringrazio molto e speriamo sinceramente per la vostra cortese risposta. Sinceramente Suo in Cristo. Illustrissimo Signor John Paolo Casal Ha centrato la sostanza midollare della spiritualità e della pastoralità di servizio del Venerabile Massimo Rinaldi. Trascrivo, dall’originale, due frasi lasciate scritte dal Venerbile che indicano la tenerezza del suo cuore di vero pastore innamorato di Gesù, della Madonna e del popolo cristiano: «Quale schianto sarebbe per me, figli miei, se dopo avervi ricondotti a Gesù e a Maria, dovessi rivedervi disertare nuovamente la casa di Dio, la sacra mensa eucaristica, l’altare dei vostri santi avvocati e soprattutto quello di Maria Santissima. Quale schianto per me se dovessi veder un palmo solo del riconquistato terreno ricadere in mano dei vostri spirituali nemici. L’affetto che vi nutro e l’amore del quale mi ricambiate e l’affetto che mi nutriste nell’assicurare che questa vergognosa storia, questa nuova disfatta non avverrà e che voi chiamati dalla croce di Gesù Cristo, seguendo la croce, trionferete, anzi passerete di trionfo in trionfo sino a cogliere la palma del finale trionfo, il paradiso». Ho inviato, oggi stesso, per posta ordinaria 5 immaginette con la reliquia e due copie dell’ultimo libretto dal titolo, Venerabile Massimo Rinaldi. La fascia e la corda, scritto dal vescovo di Rieti. Cordiali saluti con la benedizione del Venerabile Massimo Rinaldi. Rieti lì 5 novembre 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Dal Canada Buongiorno, Mons. Maceroni! Ai fini di devozione personale, apprezzerei ricevere per la posta regolare, se possibili, diversi modelli di immagini (santini) con reliquia « ex indumentis» del Venerabilie Massimo Rinaldi. Grazie. Con cordiali saluti dal Canada e unione di preghiera, Un lettore di Padre, Maestro e Pastore..., Denis Robitaille 28, rue Joseph-Baker Gatineau (Quebec), Canada J9A 2M1. Illustrissimo Signor Denis Robitaille L’immaginetta, con reliquia ex indumentis, contiene un pezzettino di lenzuolo del letto del Venerabile Massimo Rinaldi. Penso che al fine «di devozione personale» le sia sufficiente una copia. Se dovessero esserci altri suoi amici desiderosi di ricevere l’immaginetta con la reliquia, soprattutto se malati, possono farmene richiesta personale con l’indirizzo specifico. Che il Venerabile Massimo Rinaldi benedica lei, la sua famiglia e gli amici. Buona Pasqua. Rieti 2 aprile 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Louis Colca 444 E. Medical center Blvd. #1314 Webster, Texas 77598 – USA Illustrissimo Signor Louis Colca Mi congratulo con lei per essersi avvicinato, con devozione e ammirazione, al Venerabile Massimo Rinaldi. La sua richiesta di avere una reliquia, dopo aver sentito Mons. Vescovo, è stata accettata. Spedisco, oggi stesso, una reliquia ex indumentis del Venerabile. Che il Venerabile Massimo Rinaldi benedica lei, la sua famglia e gli amici. Rieti 5 febbraio 2012. Mons. Giovanni Maceroni. 18 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 Da Noci (Bari) Gentilissimo e Reverendissimo, P. Maceroni, non so se si ricorda di me, sono, Antonia, la signora che qualche anno fà, le scrisse una mail in cui le chiedevo,un’immaginetta con reliquia ex indumentis, del Venerabile Massimo Rinaldi. Lei mi disse che materiale di tal genere, non ne possedeva, e mi inviò alcune biografie (che ho letto approfonditamente ), ed alcune semplici immaginette (che ho diffuso in parrocchia e che ho dato ad alcuni miei conoscenti !) del Venerabile. Da allora, la mia devozione verso il «Santo vescovo di Rieti», non è mai venuta meno in me, questo grazie anche alla rivista «Padre Maestro e Pastore» che mi giunge periodicamente a casa, e che per me è molto importante, poiché mi aiuta a superare, in qualche modo, la mia solitudine. Le scrivo proprio perché oggi sfogliando la rivista che mi è giunta a casa, sono venuta con gioia, a sapere che finalmente le immaginette con reliquia del Venererabile sono pronte. Vorrei pertanto sapere (se non le è di disturbo!), a chi mi potrei rivolgere per ricevererne una? (per devozione personale!). Nell’attesa di una sua risposta la saluto cordialmente, in reciprocità di preghiera, 20 marzo 2012. Campanella Antonia, Via Giovanni Bovio, 3 - 70015 Noci (Bari). Gentilissima Signora Antonia Mi congratulo con lei per essersi avvicinata, con devozione e ammirazione _ grazie anche alla rivista «Padre Maestro e Pastore» _, al Venerabile Massimo Rinaldi. Mi rende felice il sapere che il periodico l’aiuta a mettersi in buona compagnia fino a farle superare la solitudine. L’indirizzo per chiedere una copia della reliquia ex indumentis del Venerabile è proprio questo dove lei ha chiesto informazioni. Resto in attesa del suo indirizzo per inviarle, via posta cartacea, l’immaginetta richiesta. Che il Venerabile Massimo Rinaldi benedica lei, la sua famiglia e gli amici. Rieti 31 marzo 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Da Ponte Nossa (Bergamo) Mons. buon giorno. È da diverso tempo che ricevo il periodico Padre, Maestro e Pastore, e ho visto avete fatto delle immagini del Venerabile Massimo Rinaldi. Sarei molto felice se me ne poteste mandare due, magari diverse, con reliquia ex indumentis. Le terrei nel mio libro di preghiere che uso tutti i giorni. Grazie in anticipo se vorrà soddisfare questo mio desiderio. Colgo l’occasione per augurare a Lei una Santa Pasqua. Restando uniti con i nostri intercessori presso Dio Padre [...]. Grazie. Alberto Capifani - Via Cavour 16 – 24028 Ponte Nossa (Bergamo) 21,03.12. Illustrissimo Signor Capifani Sono convinto - per il fatto che chiede non una ma due o addirittura più immaginette con reliquia ex indumentis -, che lei si sia avvicinato spiritualmente alla santità del Venerabile Massimo Rinaldi. L’immaginetta contiene un pezzettino di lenzuolo del letto del Venerabile che va tenuta in molta considerazione. Posso spedire, per espressi ordini del mio vescovo, solo una copia da servire per la sua devozione personale. Se dovessero esserci altri suoi amici desiderosi di avere l’immaginetta con la reliquia, soprattutto se malati, possono farmene richiesta personale con l’indirizzo specifico. Che il Venerabile Massimo Rinaldi benedica lei, la sua famglia e gli amici. Rieti 31 marzo 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Da Malta Dear and Rev. Msgr, greetings from Malta. I was told that the Postulation for the Beatification Cause of Msgr. Massimo Rinaldi is distributing Picture-Relics of this Servant of God. Please, would you so kind as to send me two of these Picture-Relics? Here is my postal address; Dingli-Haber House -Tal-hniena road/ Xewkija XWK1332 - Malta EU. Illustrissimo Signor Dion Dingli-Haber Mi scuso per l’eccessivo ritardo nel rispondere alla sua lettera. Come da sua richiesta Le invio, per posta ordinaria, due immaginette con la reliquia, un pezzetto di lenzuolo del letto dell’amabile e indimenticabile Venerabile Massimo Rinaldi. Spero ne faccia buon uso. Cordiali saluti con la benedizione del Venerabile Massimo Rinaldi. Rieti lì 5 novembre 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Dal Canada Buongiorno, Mons. Maceroni! Alle fini di devozione personale, apprezzerei ricevere per la posta regolare, se possibili, diversi modelli di immagini (santini) con reliquia «ex indumentis» del Venerabilie Massimo Rinaldi.Grazie. Con cordiali saluti del Canada e unione di preghiera, Un lettore di Padre, Maestro e Pastore. Denis Robitaille - 28, rue Joseph-Baker Gatineau (Quebec) - Canada J9A 2M1. PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 19 Illustrissimo Signor Denis Robitaille Mi scuso per l’eccessivo ritardo nel rispondere alla sua lettera. Come da sua richiesta Le invio, per posta ordinaria, due immaginette con la reliquia, un pezzetto di lenzuolo del letto dell’amabile e indimenticabile Venerabile Massimo Rinaldi. Spero ne faccia buon uso. Cordiali saluti con la benedizione del Venerabile Massimo Rinaldi. Rieti lì 5 novembre 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Dal Brasile Caro Postulatore - Pace in Cristo - Vengo chiederle materiale sulla vita del Venerabile Massimo Rinaldi. \Perché io so fare la loro spiritualità e l'apostolato i suoi insegnamenti e le virtù. Chiedo anche di mandarmi preghiere, stampa, imagginette, libri, reliquie del Venerabile Massimo Rinaldi per la diffondere nella mia città. Se si dispone di materiale in italiano, spagnolo o portoghese sarà grato che farò la traduzione. Grazie per aver risposto alla mia richiesta. Luiz Sergio. Il mio indirizzo: Luiz Sergio Meneses - Rua Santa Luzia, 1552 - Centro - 64001-400 Teresina - Piaui - Brasile. Illustrissimo Signor Luiz Sergio Meneses Mi compiaccio con Lei per le sue nobili iniziative di apostolato. Le invio, per posta ordinaria, sul Venerabile Massimo Rinaldi quattro brevi pubblicazioni, quattro cartoline con lo stemma, alcune immaginette con la vita sintetica e con la preghiera. Le invio, inoltre, due immaginette in busta con la reliquia, un pezzetto di lenzuolo del letto dell’amabile e indimenticabile Venerabile Massimo Rinaldi. Spero ne faccia buon uso. Cordiali saluti con la benedizione del Venerabile Massimo Rinaldi. Rieti lì 5 novembre 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Da USA I was wondering if I might be able to obtain from you a relic and/or holy card of Venerable Massimo Rinaldi, I am bringing a few of my relics to my parish church for veneration next month and would like one of him. Also, each March 19, I host a St. Joseph altar in my home and woukld like to display his relic for veneration by my guests and help promote his cause for beatification. Thanks in advance for any aasistance that you may offer in honroing this request, and may God bless you. Louis Colca - 444 E. Medical Center Blvd. #1314 - Webster, Texas 77598 - USA. Illustrissimo Signor Louis Colca La ringrazio per la collaborazione nel far conoscere e nel pregare il Venerabile Massimo Rinaldi ai fini della canonizzazione. Mi scuso per l’eccessivo ritardo nel rispondere alla sua lettera. Come da sua richiesta Le invio, per posta ordinaria, due immaginette con la reliquia, un pezzetto di lenzuolo del letto dell’amabile e indimenticabile Venerabile Massimo Rinaldi. Spero ne faccia buon uso. Cordiali saluti con la benedizione del Venerabile Massimo Rinaldi. Rieti lì 5 novembre 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Dalle Filippine (Makati City) Egregio Signore, Sono Marc Elton Frias, un laico da Makati City, Filippine. Sono stato in grado di leggere la vita e le opere del Venerabile Massimo Rinaldi, attraverso la mia ricerca. Sono stato colpito dalla sua spiritualità e di dedizione alle sue opere. In questo contesto, vorrei chiedere per alcune reliquia e santini. In questo modo ho potuto condividere la sua vita e la devozione verso di lui. Mi auguro che per la sua risposta favorevole, la ringrazio e Dio vi benedica in tutti i vostri opere. Cordiali saluti, Marc Elton Frias - 5072 Malolos St., Brgy. Olympia - Makati City 1204 - Philippines. Illustrissimo Signor Marc Elton Frias Mi compiaccio con Lei per le sue nobili ed appassionate ricerche fino ad incontrare l’amabilissima figura del Venerabile Massimo Rinaldi ed innamorarsi della sua spiritualità e del suo apostolato. Le invio, per posta ordinaria, sul Venerabile Massimo Rinaldi una breve pubblicazione del vescovo Delio Lucarelli e due immaginette con la reliquia, un pezzetto di lenzuolo del letto dell’amabile e indimenticabile Venerabile Massimo Rinaldi. Spero ne faccia buon uso. Cordiali saluti con la benedizione del Venerabile Massimo Rinaldi. Rieti lì 5 novembre 2012. Mons. Giovanni Maceroni 20 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 Dalle Filippine (Mindanao) Dear Father, Greetings of Love and Peace! Please send me some information and prayer cards / relics of VEnerable BIshop Massimo Rinaldi. I am praying for his speedy Beatification and Canonization. This is my address: Fernando Paul J. Castro - Linamon, Lanao del Norte, 9201, Mindanao, Philippines. Thank you in advance and God Bless! In Christ, Fernando Paul. Illustrissimo Signor Fernando Paul Mi compiaccio con Lei per le sue nobili iniziative di apostolato per la rapida beatificazione e canonizzazione dell’amabile Venerabile Massimo Rinaldi. Le invio, per posta ordinaria, sul Venerabile Massimo Rinaldi una breve pubblicazione del vescovo Delio Lucarelli e due immaginette con la reliquia, un pezzetto di lenzuolo del letto dell’amabile e indimenticabile Venerabile Massimo Rinaldi. Spero ne faccia buon uso. Cordiali saluti con la benedizione del Venerabile Massimo Rinaldi. Rieti lì 5 novembre 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Rev.do Monsignore, scrivo da Malta. Io sono un studente di Teologia e ho una grande ammirazione e devozione verso il Ven.Mons. Massimo Rinaldi. Ricevo anche il vostro periodico che trovo molto interessante e aggiornato. Sono informato che la Postulazione ha publicato dei santini/immagini con le reliquie Ex Indumentis del Ven. Rinaldi. Per favore, e possibile per voi di inviarmi due di questi santini/immagini? Io vi ringrazio per ogni auto possibile e vi auguro` ogni bene per un Santo Natale e benedetto anno nuovo 2013. Unione di preghiera. Dennis Mifsud - S.Th.Dip.,BA (Hons)Th.,CKK - Mifsud House Bishop MF Buttigieg street/ In-Nadur NDR1363 - Gozo Malta. Illustrissimo Signor Dennis Mifsud Le invio, per posta ordinaria, due immaginette con la reliquia, un pezzetto di lenzuolo del letto dell’amabile e indimenticabile Venerabile Massimo Rinaldi. Spero ne faccia buon uso. Cordiali saluti con la benedizione del Venerabile Massimo Rinaldi. Rieti lì 5 novembre 2012. Mons. Giovanni Maceroni. Scelte di vita del Venerabile Massimo Rinaldi Nomina di nuovi soci di FABRIZIO TOMASSONI La terza domenica di novembre anche quest’anno è stata dedicata alle scelte di vita del Venerabile Massimo Rinaldi,missionario scalabriniano e Vescovo di Rieti dal 1924 al 1941. Un’occasione utile quanto sempre importante per ritrovarsi come Istituto Storico «Massimo Rinaldi» e riflettere ancora sull’esperienza mirabile del Nostro Venerabile. Rieti, Chiesa di San Rufo, 18 novembre 2012. Il sindaco di Borgorose, dott. Michele Pasquale Nicolai, come autorità e come socio dell’Istituto storico, consegna il diploma a Marino Flammini, Priore della Pia Unione S. Antonio di Padova di Rieti. A sinistra con i paramenti sacri Mons. Giovanni Maceroni, al centro Antonio Petrongari, segretario dell’Istituto storico, a destra dott. Fabrizio Tomassoni, Vicepresidente dell’Istituto (foto di Massimo Renzi, Rieti) PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 21 La liturgia della parola della trentatreesima domenica del tempo ordinario, penultima dell’anno liturgico, ha fatto risuonare nella chiesa rettorale di S. Rufo al Centro d’Italia le parole di Gesù tratte dal capitolo 13 di Marco: «Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria…». Una parola che ha permesso a monsignor Giovanni Maceroni, presidente dell’Istituto, di soffermarsi sulle vicende della vita del Venerabile, della sua esperienza di prete diocesano prima e missionario scalabriniano poi in Brasile (ove il suo ricordo non si è mai smorzato), ai diciassette anni di Rieti, Chiesa di San Rufo, 18 novembre 2012. Il sindaco di Borgorose, dott. Michele Pasquale Nicolai, come autorità e come socio dell’Istituto storico, consegna il diploma a Antonio Antonini Consigliere della Pia Unione S. Antonio di Padova di Rieti. A sinistra con i paramenti sacri Mons. Giovanni Maceroni, a destra dott. Fabrizio Tomassoni, Vicepresidente dell’Istituto (foto di Massimo Renzi, Rieti) Rieti, Chiesa di San Rufo, 18 novembre 2012. Il sindaco di Borgorose, dott. Michele Pasquale Nicolai, come autorità e come socio dell’Istituto storico, consegna il diploma a Umberto Fusacchia, Consigliere della Pia Unione S. Antonio di Padova di Rieti. A sinistra con i paramenti sacri Mons. Giovanni Maceroni, a destra dott. Fabrizio Tomassoni, Vicepresidente dell’Istituto (foto di Massimo Renzi, Rieti) 22 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 episcopato nella sua città natale che gli permisero di contraddistinguersi come il Vescovo centrale della storia della Chiesa reatina: «Non fu mai umile per maniera o perché costretto – ha ricordato monsignor Maceroni – ma il suo fu sempre e soltanto servizio al prossimo. Le sue scelte di vita, peraltro, non trovarono altro obiettivo se non quello primario di farsi prossimo per ogni anima, vicina o lontana che fosse, al fine di indirizzarla verso il Sommo Bene. Da quel luglio 1893, giorno della sua ordinazione presbiterale al 31 maggio 1941, quando esalò l’ultimo respiro, non perse mai di vista quella Rieti, Chiesa di San Rufo, 18.11. 2012. Il sindaco di Borgorose consegna il diploma a Stefania Giovannelli (foto di Massimo Renzi, Rieti) Rieti, Chiesa di San Rufo, 18.11. 2012. Il sindaco di Borgorose consegna il diploma a Massimo Renzi (foto di Massimo Renzi, Rieti) ‘salus animarum’ di cui si cinse i fianchi nel momento di farsi prete. La sua stessa parola fu rivolta a tutti indistintamente, affinchè la verità evangelica pervadesse la vita quotidiana cittadina e diocesana, in anni nei quali la storia non era per nulla facile: il tesoro delle sue omelie resta scolpito a dimostrazione di come il Venerabile seppe essere sempre un Padre, un Maestro, un Pastore autentico». Monsignor Maceroni ha anche accennato a possibili, quanto auspicabili novità circa il presunto miracolo attribuito al Venerabile verso l’agognata beatificazione. Il reperimento di un nuovo documento fa ben sperare. Ma la terza domenica di Novembre, da sempre, è anche la giornata dedicata al conferimento del diploma ai nuovi Soci dell’Istituto Storico: donne e uomini che, nella singola esperienza professionale o lavorativa, rendono onore alla terra reatina, così come insegnò il Venerabile. Ad alcuni dei soci presenti sono stati quindi consegnati i diplomi di iscrizione, quali soci benemeriti dell’Associazione. A cominciare dal Priore della Pia Unione S.Antonio di Padova di Rieti, Marino Flammini, ad Antonio Antonini e Umberto Fusacchia, consiglieri del sodalizio antoniano e animatori delle parrocchie di Quattro Strade e S.Elìa Reatino, a Massimo Renzi, fotografo professionista cittadino, al dottor Sergio Guglielmi, medico cattolico in servizio presso l’Ospedale San Camillo de Lellis di Rieti. Altri soci assenti saranno insigniti il prossimo anno. A tutti e a ognuno il benvenuto nella grande famiglia dell’Istituto storico «Massimo Rinaldi». Presente alla cerimonia anche il sindaco di Borgorose, Michele Pasquale Nicolai, che ha ricordato il sostegno dato dal comune della Valle del Salto alle recenti opere storiche sul Cicolano e Rieti, il cui terzo volume sarà dato alle stampe per la prossima primavera e verrà presentato dall’Arcivescovo de L’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari. Rieti, Chiesa di San Rufo, 18 novembre 2012. Il sindaco di Borgorose, dott. Michele Pasquale Nicolai, come autorità e come socio dell’Istituto storico, consegna il diploma a Sergio Guglielmi. A sinistra con i paramenti sacri Mons. Giovanni Maceroni e, a destra, dott. Fabrizio Tomassoni, Vicepresidente dell’Istituto (foto di Massimo Renzi, Rieti) PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 23 24 PADRE, MAESTRO E PASTORE l 16 GENNAIO 2013 Preghiera Per la beatificazione del Venerabile Massimo Rinaldi e per chiedere grazie per sua intercessione Signore Gesù Cristo, che hai dato alla Chiesa di Rieti come Vescovo il Venerabile Massimo Rinaldi, convinto annunciatore del Vangelo e pastore ricco di sollecitudine apostolica e missionaria, ascolta le nostre preghiere: fa’ che la Chiesa reatina abbia sempre sacerdoti pieni di amore per il tuo popolo, semplici e distaccati dalle cose del mondo, credibili e gioiosi araldi del tuo Vangelo. Donaci la gioia di vederlo tra coloro che la Chiesa addita come testimoni esemplari da imitare e venerare. La sua presenza spirituale continui a sostenere il cammino della nostra Chiesa e di quanti si rivolgono a lui fiduciosi nella sua intercessione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. Rieti, 19 dicembre 2005 + DELIO LUCARELLI Vescovo RINGRAZIAMENTI E COMUNICAZIONI Immagine del Venerabile con reliquia ex indumentis La Redazione di «Padre, Maestro e Pastore», ringrazia i devoti che aiutano la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Venerabile Massimo Rinaldi. Chi desidera inviare offerte può usare il c/c postale n. 10068021 intestato a: Istituto Storico «Massimo Rinaldi», Settore di Causa di Canonizzazione, Curia Vescovile, Via Cintia, 83-02100 Rieti. Si accettano scritti e fotografie riguardanti il Venerabile Massimo Rinaldi, da inviare alla Redazione di «Padre, Maestro e Pastore». Il detto materiale, anche se non pubblicato, non si restituisce. Ogni collaborazione si intende a titolo gratuito. Il periodico «Padre, Maestro e Pastore» è gratuito. Chi non volesse più riceverlo può respingerlo, e i suoi dati saranno cancellati, nel rispetto della legge 675/96 sulla tutela dei dati personali. Indirizzi Per richieste di immagini, biografie, per relazioni di grazie ricevute, rivolgersi a: S. E. Mons. D. Lucarelli, vescovo di Rieti, o a Mons. G. Maceroni, Curia vescovile - Via Cintia, 83 - 02100 Rieti - tel. 0746/253636. Fax 0746/200228. E-mail: [email protected] Internet: www.massimorinaldi.org AVVISO PER I PARROCI Il presente Periodico «Padre, Maestro e Pastore» viene inviato non solo per i Parroci ma anche per le Comunità Parrocchiali. I Parroci che assistono più di una Parrocchia e ricevono il Periodico in tutte le chiese parrocchiali possono trattenerlo in tutte le dette chiese. La Direzione. «Padre, Maestro e Pastore». Periodico fondato da Mons. Giovanni Maceroni. Anno XVIII, nn.3-4, 16 novembre 2012. Registrazione del Tribunale di Rieti, n. 1/1994 del 31gennaio 1994. Direttore responsabile: Mons. Giovanni Maceroni. Redazione: Mons. Giovanni Maceroni, Fausto Fainelli, Fabrizio Tomassoni. Fotocompositori: Giovanni Pellegrini, Florideo D’Ignazio. Direzione, redazione, amministrazione: Curia Vescovile, Via Cintia, n. 83, 02100 Rieti. Tel. 0746/253636 - Fax 0746/200228. E-mail <[email protected]>. Stampa: Editoriale Eco, 64048 S. Gabriele-Colledara (TE) - Tel. 0861 / 975924 - Fax 0861 / 975655.