ANNO XLIV - N° 1 - FEBBRAIO 2012 UNA SANTA FAMIGLIA Teresa di Lisieux con i genitori Zelia Guérin e Luigi Martin COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 - FEBBRAIO 2012 IN QUESTO NUMERO: 1 3 4 5 7 7 8 10 11 14 14 15 16 17 20 Editoriale del Parroco. Sei sicuro di essere un credente? Taizé - Berlino 2011-2012 - di Anna Garegnani Ogni bufera può strappare un bel fiore però non l’intera primavera - di Martina P. e Giulia B. Anniversari di Matrimonio 2012 Corso catechisti 2012 - Unità pastorale Canegrate/San Giorgio Pastorale Battesimale e Post Battesimale Vangelo secondo Giovanni - a cura di don Gaetano Sirtori Il rischio di accogliere. Provocazione per Milano - da “Mondo e Missione” Là dove sono i Due, ivi è anche Cristo! - a cura della Commissione Famiglia Al centro la Coppia (III) Nuovo itinerario di Iniziazione Cristiana Pensieri sparsi sul dialogo in parrocchia Dalla Caritas Ambrosiana Giochi e buonumore Offerte da metà novembre 2011 a metà febbraio 2012 Redazione: Innocente Campesato, Mascia Capponi, Emanuela Incicco, Giuseppino Pigaiani e i sacerdoti di Canegrate. Impaginazione e grafica: Giuseppino Pigaiani Stampa: in proprio Copertina: Emanuela e Giovanni Incicco. Diffusione e Abbonamenti: Addetti Buona Stampa. Sito Internet: www.oratoriocanegrate.it (“Comunità” scaricabile in Pdf) COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 Se qualcuno ti domanda: sei credente? La risposta immediata e decisa è: ma certo! Io sono credente, io credo in Gesù Cristo, credo in Dio! Io prego, io vado a messa, io … Scontatissimo. Eppure, per essere credenti, non basta ovviamente dichiararlo e non basta neppure fare delle celebrazioni. Quante volte infatti la fede traballa di fronte ai vari episodi che la vita porta con sé: una malattia, la contrarietà di qualcuno, un insuccesso, una disgrazia, una calamità. In effetti avere fede è UN ATTEGGIAMENTO INTERIORE CHE CAMBIA COMPLETAMENTE IL MODO DI GUARDARE LA REALT:À: significa “fidarsi di Dio”, aver fiducia nella efficacia del suo stile, del Suo modo di salvare il mondo, e cioè aver fiducia DELL’EFFICACIA DELLA CROCE, CIOÈ DELL’AMORE, DELLA PREGHJIERA, DELLA SFFERENZA … Insomma significa pensare che QUESTO MODO “COSÌ STRANO” DI SALVARE L’UMANITÀ DAL MALE È L’UNICO VERO. Non il potere, non il successo, non la “nostra bravura”, le nostre abilità e doti, non i nostri risultati salveranno il mondo. Allora, non sarà cosa inutile che ciascuno faccia una bella verifica sulla propria fede. Una modalità per questa verifica potrebbe essere suggerita da un pensiero che vi vorrei esporre. La nostra potrebbe essere una fede vera SE È CAPACE DI REGGERE “IL SENSO DI INUTILITÀ, DI INEFFICACIA” che a volte prende il credente quando confronta la fatica del credere con i risultati che umanamente si aspetta dalla fede. Provo a fare degli esempi per far capire quanto sto dicendo: - È davvero credente chi è capace di REGGERE L’IMPRESSIONE DI INUTILITÀ DELLA PREGHIERA. Quante volte abbiamo pregato chiedendo qualcosa a Dio. E Dio sembra che non abbia per nulla risposto. Si prega, si prega, ma le cose non cambiano. Allora ci viene da dire: a che cosa serve pregare? Non è forse tempo perso? Hanno allora ragione quelli che dicono che pregare non serve, perché quel che conta è fare? È proprio vero che la preghiera è inutile perché è inefficace? La preghiera quotidiana, la messa domenicale, l’adorazione del 1° venerdì, un incontro di preghiera proposto, il rosario … tutto sembra inutile, tanto il mondo va avanti come prima, le cose non cambiano, il male prevale. Chi non sa reggere questa tentazione, non può dire di avere una fede forte. - Ha una fede autentica chi è capace di REGGERE L’IMPRESSIONE CHE LA SOFFERENZA È SOLO ASSURDA E INUTILE. Si ha spesso questa impressione per esempio di fronte alla malattia fisica, per cui quando si è colpiti da qualche malattia sembra che l’unica reazione debba essere quella di curarsi (questo, ovviamente, è giusto) e di aspettare che passi. Non ci si cura di imparare qualcosa dalla sofferenza. La cosa diventa poi drammatica quando siamo di fronte a persone, magari anziane, magari no, per le quali non è più sperabile che guariscano. E allora si arriva a dire: a che serve una vita così? Terribile! Il mistero della sofferenza è quanto mai oscuro, ma un credente è davvero tale se di fronte al soffrire 1 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO guarda la croce di Cristo. Chi non è in salute, si pensa, non è efficiente e quindi non serve. Possibile che il cristiano non riesca a penetrare più profondamente la fecondità di una sofferenza, quando è vissuta nella fede? Il tempo della sofferenza non è tempo perduto, inutile, per uno che ci crede davvero. Anch’esso è un tempo per amare! - È un vero credente chi è capace di REGGERE LA MANCANZA DI RISULTATI AL PROPRIO IMPEGNO. Quante volte ci siamo impegnati a fondo e non abbiamo conseguito i risultati che ci aspettavamo! Allora ci scoraggiamo, ci arrabbiamo, ci ritiriamo, lamentandoci contro gli altri, e magari anche con Dio. Ci sembra che abbiamo lavorato INUTILMENTE e che quindi non valga la pena continuare ad impegnarsi. Ma allora, dobbiamo dire ancora che la morte in croce di Gesù (che umanamente è in effetti un fallimento) è del tutto inutile? Non è che, sotto sotto, ci gioca la solita superbia, per cui facciamo solo (o quasi) se ci sono risultati e quindi riconoscimenti e applausi? - Ha una fede autentica chi è capace di REGGERE IL PECCATO CHE C’È NELLA COMUNITÀ. Noi tutti sognamo una Chiesa perfetta, una parrocchia perfetta, dei parrocchiani perfetti … e, se non è così, spariamo giudizi anche cattivi, guardando soprattutto ai peccati degli altri e non ai propri. C’è anche chi, non sufficientemente soddisfatto della propria comunità-parrocchia, cerca altrove, cerca un luogo e un clima – dice – più accoglienti. Ma così non cambia nulla nella tua comunità e il problema è solo spostato. Ancora una volta (vedi 2° punto) non si riesce a capire la fecondità del soffrire (questa volta non tanto fisicamente quanto interiormente) per il bene della propria comunità. Chi non sa reggere il peccato della sua comunità, delle persone della sua comunità deve chiedere più insistentemente: Signore aumenta la mia fede! - È un vero credente chi è capace di REGGERE “L’INEFICACIA” DELL’AMORE. Sembra che siano più efficaci altri strumenti, per esempio, le proprie abilità personali, il potere, il denaro, una ideologia “indovinata”… Questi si che sarebbero strumenti capaci di salvare il mondo! Pericolosissimo. Qualcuno trova una conferma a questo modo di pensare e spara: “se dopo 2000 anni siamo in un mondo ancora così egoista, allora a che serve l’amore predicato e vissuto da Gesù e dai cristiani veri…?” Espressione quanto mai superficiale. Un po’ più di profondità porterebbe a scoprire invece la grandissima efficacia dell’amore, anzi a scoprire che il vero antidoto, l’unico vero, al male è proprio l’amore secondo la visione di Cristo. Mi fermo. E adesso cominciate voi, anzi rileggiamo noi tutti, e seriamente rispondiamo, passando magari da questi cinque punti, alla domanda: “ma io, ci credo davvero? La mia è una fede vera, o solo un surrogato, una esteriorità?” 2 XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 IMMAGINE DI COPERTINA UNA SANTA FAMIGLIA: Teresa di Lisieux e i suoi genitori Zelia Guérin e Luigi Martin Sono passati più di 100 anni dalla morte di Teresa di Lisieux, ed è stato un percorso glorioso: la “piccola Teresa” una giovane carmelitana morta a 24 anni - è stata via via proclamata santa nel 1925 (“la più grande santa dei tempi moderni”, disse san Pio X), poi patrona di tutte le missioni cattoliche (1927), poi Dottore della Chiesa (nel 1997). Ed ecco che il 19 ottobre 2008 Teresa raggiunge un altro dolce primato: la Chiesa riconosce ufficialmente anche la santità dei suoi genitori: Zelia Guérin e Luigi Martin. Così i loro tre Ritratti diventano l’unico Ritratto di una santa famiglia: leggendoli assieme sarà più facile accorgersi che la santità è tutta grazia di Dio, ma è anche un dono che possiamo reciprocamente scambiarci. I cristiani si devono ricordare che Gesù, loro Maestro e Signore, non li chiama soltanto a una santità individuale, ma anche a una “santità familiare”. Il mondo di oggi ne ha un bisogno struggente. Scriveva Teresa di Lisieux nei suoi manoscritti spirituali: “Il Signore mi ha dato un padre e una madre più degni del cielo che della terra. Ho avuto la fortuna di appartenere a genitori senza eguali… Dio mi ha fatto nascere in una terra santa”. Il destino di Teresa è stato quello di diventare “la santa più amata della terra” e di essere venerata e ascoltata dal mondo intero, solennemente riconosciuta come “il più giovane Dottore” della Chiesa cattolica. Oggi la Chiesa è lieta di riconoscere ufficialmente anche la santità di Zelia e di Luigi. Così, sui nostri altari, possiamo finalmente venerare non soltanto una coppia di sposi (ciò è già accaduto, anche se raramente), ma anche una coppia di santi genitori, tenuti per mano dalla loro santa figlia. (dalla prefazione di Antonio Maria Sicari) COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 zi. Quelli che ho vissuto io sono stati i giorni del pellegrinaggio di fiducia sulla terra che ogni anno si tiene in una città europea differente e richiama quasi 30 000 giovani di tutta Europa per condividere qualcosa di nuovo e diverso che però si ripete ogni anno, e ogni anno da la carica per affrontare con un nuovo sguardo l'anno che verrà! Non voglio soffermarmi troppo su come si sono strutturate le giornate oppure a raccontarvi di quanto sia bella e sorprendente Berlino: voglio trasmettervi quello che mi è rimasto e che mi ha permesso di iniziare il 2012 con un entusiasmo nuovo e una diversa attenzione verso gli altri. Quest'anno il tema è stata la Nuova Solidarietà e la Nuova Fiducia che si deve venire a creare tra gli uomini: "Perché nessun essere umano, nessuna società può vivere senza fiducia. Essa è il risultato di una scelta, il frutto di una lotta interiore; ogni giorno siamo chiamati a ripercorrere il cammino che dall'inquietudine porta verso la fiducia. La fede si presenta ogni giorno come un rischio, il rischio della fiducia in Dio." (Frère Alois, lettera 2012) "Perché dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore".. parte così la mia prima esperienza di Taizé con una forte provocazione e un invito diretto a cercare i Miei Tesori, a metterli in riga e a buttarci il cuore. Vivendo questa esperienza, incontrando nuove persone, regalando sorrisi e abbracci con semplicità e con la certezza che eravamo tutti lì insieme per condividere qualcosa di speciale e unico, sono riuscita a trovare nuovi stimoli e nuove domande che mi hanno fatto riflettere e mi hanno aperto un po' di più gli occhi sul mio quotidiano, spesso avvolto dal torpore. Ho capito che a volte ho la sensazione di fare una cosa così tanto per farla, senza pensarci davvero. E' la cosa più brutta che ci possa capitare, perché io credo che ci sia sempre un motivo, un perché, una ragione nel nostro FARE. Credo che ci sia sempre un senso in ciò che facciamo. Dovremmo prima trovare una motivazione Vera per dare un senso unico a ciò che ci interessa, e avere così uno scopo, un fine, una meta. E bisogna godersi il viaggio, il tragitto certi di essere alla ricerca di qualcosa di più grande che ci aiuti nelle nostre giornate un po' avvolte dal torpore; dobbiamo andare alla ricerca di un di più che sia interno ed esterno alla realtà di tutti i giorni: qualcosa che sia il nucleo e al tempo stesso una parte marginale delle nostre giornate. S pesso siamo trascinati dagli impegni quotidiani che anche alla mia età, ovvero quasi diciott'anni, non ci accorgiamo del tempo che passa, non diamo la giusta importanza e attenzione alle persone che ci circondano; inoltre finiamo per trascurare in primo luogo noi stessi, la nostra Persona, e il rapporto che abbiamo con Cristo. Per questo motivo c'è bisogno di una ricarica ogni tanto, si arriva a un certo punto e si sente la necessità di qualcosa di nuovo e positivo che ci scuota dalla banalità e ripetitività del quotidiano che inevitabilmente ci rende indifferenti a ciò che ci circonda: in momenti come questi serve una proposta, un'idea, un'occasione da accettare al volo! Io l'occasione l'ho avuta e non me la sono lasciata sfuggire. Una mia amica mi ha proposto di condividere con lei e i suoi amici l'esperienza di Taizé, che quest'anno si è svolta nella bella e misteriosa Berlino, e io non mi sono fatta pregare due volte, ho accettato senza esitare non sapendo con esattezza cosa realmente sarebbe stato. Prima due parole: Che cos'è Taizé? In cosa consistono quei quattro giorni intensi di pellegrinaggio? Chi c'è? Per chi non lo sapesse Taizé è un paesino della Francia, dove molti anni fa nel 1940, frère Roger fondò una comunità dove poter pregare insieme e accogliere i pellegrini e le persone bisognose. L'esperienza di Taizé e di frère Roger è stata portata avanti negli anni e ha raccolto attorno a se molti giovani di tutto il mondo che ogni anno si recano nella cittadina francese per vivere giorni intensi di ricarica spirituale, con canti, preghiere e silen3 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE Lo descriverei come qualcosa di Indispensabile e contemporaneamente Discreto. Che sia la Certezza su cui impostare le nostre scelte. In una parola Cristo. Mi servono certezze in questa realtà poco solida e precaria, ho capito di voler e di aver bisogno delle verità e dei punti saldi che siano così la base e le fondamenta per le mie decisioni future. Queste giornate a Berlino mi hanno dimostrato che la Certezza più grande che ho sei tu Gesù. Ma è così difficile starti accanto senza sbagliare, senza dubitarne soprattutto alla mia età. Qui mi è sorta un'ulteriore domanda: per una ragazza di diciotto anni come me, piena di dubbi e insicurezze, come puoi tu Mistero di Sempre essere l'Unica Certezza della mia vita!? Con semplicità ammetto che spesso mi scoraggio e dubito io stessa delle mie parole e dei miei pensieri, e poi mi sento così dispiaciuta per essermi lasciata andare e aver dubitato di Te. Tu che Sei Grande. Mi piace dirlo: Sei Grande, Sei Forte. Mi dai sicurezza, mi fai sentire protetta come dai miei genitori, come dalle persone che mi amano davvero. Solo da loro so e sento di essere protetta, soprattutto perché Sei Tu il tramite di questa protezione. Mi hanno chiesto di condividere con voi la mia esperienza vissuta al di fuori della nostra comunità che mi ha dato una scossa per questo nuovo anno; io ho cercato con semplicità di tirare fuori quello che quei cinque intensi giorni a Berlino hanno suscitato in me, ragazza di diciott'anni. Spero di avervi passato un poco di entusiasmo e, perché no, magari anche la provocazione per fare come me, accettare e partire alla volta di una nuova Solidarietà e Fiducia. P.S. Nel 2012-13 il pellegrinaggio si terrà a Roma. Sarebbe una bella spinta ed esperienza per tutti; non esistono limiti di età o barriere. Forza! ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 Sono le sei del mattino, fa un freddo polare e una ciurma di venti ragazzi (con un importante guida spirituale) si ritrovano con valigie, sacchi a pelo e tanti, tanti cappelli pronti a partire verso un’avventura che è tutto fuorché scontata. I ragazzi sono sempre quelli, stesse facce che si conoscono da una vita, ma che in realtà hanno sempre qualcosa da scoprire gli uni degli altri. L’umore è al massimo nonostante i volti addormentati, ma niente paura … qualche oca starnazzante alle sei del mattino risveglia tutti quanti! Caricati Risiko e Monopoli (insieme a tanta energia) sono tutti pronti per partire. Si va lisci come l’olio accompagnando questo breve viaggio con canzoni cantate a squarcia gola, tappa brioche e poi dritti fino ad Antrona Schieranco …. mette quasi i brividi! Per affrontare meglio le sfide i giovani si dividono in tre battaglioni, per non far mancare lo spirito competitivo. Tra un gioco e l’altro si impara a conoscersi, a collaborare e a ridere … soprattutto dei propri errori. Convivere 24 ore su 24 non è sempre facile, in special modo se si tratta di mescolare caratteri diversi all’apparenza intolleranti, eppure loro ci sono riusciti! Nonostante le difficoltà e le incomprensioni siano state diverse, loro hanno saputo cambiare le carte in tavola e affrontare ogni situazione senza scoraggiarsi mai. Anche se le parole giuste non sono uscite nel momento in cui avrebbero dovuto, è bastata una sera di riflessione per capire gli errori di ciascuno e tornare sulla strada giusta. Quando si comprende la bellezza interiore delle persone con cui ci si trova a compiere delle esperienze si apprezza anche una semplicissima vacanza in montagna. Come la guida di questi ragazzi ha insegnato loro, bisogna saper cogliere l’attimo ogni volta che la vita presenta delle scelte e con questo messaggio concludiamo, invitando chi non ha preso la palla al balzo quest’anno per farlo il prossimo. È un’esperienza quasi magica, che vale la pena di vivere … con coraggio! Anna Martina e Giulia 4 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 “… per la Tua benevolenza ho accolto Andrea come mio sposo” che esplosione di gratitudine per averci voluti insieme! Mentre eravamo in attesa dell’ingresso in Chiesa mi guardavo intorno e vedevo tante coppie felici di riconfermare dopo diversi anni la loro unione davanti a Dio. E poi sull’altare una benedizione particolare proprio per la nostra famiglia e quanti insieme a noi ci hanno accompagnato in questi primi 10 anni: instancabili testimoni dell’attualità del cristianesimo per la nostra vita. Mi piace concludere con l’augurio presente nel libretto: “aiutaci a rimanere fedeli nel reciproco amore per essere gioiosi testimoni della Tua tenerezza di Padre”. Questa gioia è stata subito condivisa con la Comunità, i genitori e gli amici … con un graditissimo aperitivo. La partenza in fila indiana, dall’OMI alla Chiesa Parrocchiale, mano nella mano, come dei bambini di scuola, con il cuore che batte dall’emozione perché questo gesto con la frenesia del mondo moderno si è dimenticato. Siamo in molti, dagli sposi più giovani a quelli che insieme hanno trascorso una vita intera, ma la gioia, la felicità e l’emozione era nel cuore di ognuno di noi con la consapevolezza che l’amore da noi donato è immenso e grande e che ci ha aiutato a superare momenti difficili. GRAZIE per averci fatto rivivere le emozioni di “allora” e grazie anche a chi si è impegnato alla buona riuscita di questo avvenimento. B. C. Festeggiare i 40 anni di matrimonio riempie di gioia perché voltandosi indietro si vede il lungo cammino percorso insieme "nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia" come abbiamo recitato il giorno delle nozze. Ma soprattutto, guardando al futuro, la gioia si moltiplica perché il frutto del nostro amore è davanti a noi: i nostri figli e una nuova vita, il nostro nipotino. Grazie Signore per questo grande dono che è la nostra famiglia. Ti preghiamo perché possiamo sempre, con il tuo aiuto, cogliere in ogni attimo l'immenso valore che essa rappresenta. Nogarè Gabriella e Martignoni Carlo 5 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 Domenica 29 gennaio, in occasione della festa della famiglia, presso la chiesa S. Maria Assunta si sono festeggiate, come di consueto, le coppie che quest'anno celebrano il 20°, 25° e 50° anniversario di matrimonio. Tutto è iniziato alle ore 11 con il ritrovo all'interno dell'Oratorio Maria Immacolata, da dove poi è partito il corteo conclusosi in Chiesa per la celebrazione della Santa Messa. L'emozione era tanta, ma ha raggiunto il suo culmine proprio al momento dell'ingresso in Chiesa, quando è partita la marcia nuziale e siamo stati accolti dal caloroso applauso dell'assemblea: per un attimo tutti noi siamo tornati indietro negli anni e abbiamo assaporato di nuovo gli indimenticabili momenti del giorno che ha cambiato per sempre le nostre vite, del giorno a partire dal quale ognuno di noi ha iniziato a creare una nuova famiglia. Penso sia stato un momento particolarmente emozionante anche per i familiari presenti, e soprattutto per i nostri figli e nipoti: hanno avuto una testimonianza diretta dell'amore che unisce un uomo e una donna e che, sebbene gli anni avanzino, non si dissolve, ma rimane vivo e forte, nel rispetto della promessa fatta davanti a Dio. Infine, conclusa la cerimonia solenne e il momento delle foto di rito, ci siamo ritrovati tutti, sposi e parenti, in Oratorio, dove ci attendeva un ricco rinfresco. Giovanna Delfrate e Alberto Ranieri Manzalini GRAZIE È la parola che più ha colpito durante la S: Messa di domenica 29 gennaio “festa della famiglia” e di noi coppie che festeggiavamo il 20° 25° - 50° e 60° di nozze. L’anniversario di matrimonio è un momento che riveste un’importanza fondamentale nella vita di due co- niugi. È un momento di riflessione, ed è il momento in cui ci si “ferma un attimo” per ringraziare Dio di questo meraviglioso sacramento. GRAZIE è la parola che Don Gino ha voluto sottolineare più volte durante l’Omelia ed è la parola che più facilmente “dimentichiamo” o diamo per scontata. 6 Di questo giorno meraviglioso desidero quindi dire: GRAZIE a te Signore che sei vicino a noi sposi e che alimenti la nostra fede giorno per giorno GRAZIE ai nostri genitori per averci dato un’educazione cristiana incentrata sul rispetto e sull’amore. GRAZIE ai nostri figli che sono vicini e che saranno il nostro punto di riferimento in futuro. GRAZIE a te marito/moglie che sei stato vicino in questi anni. GRAZIE a Don Gino ed ai collaboratori dellaParrocchia per l’organizzazione di questa giornata meravigliosa. Possa il nostro matrimonio essere d’esempio e supporto a quelle coppie che stanno vivendo un momento buio del loro cammino, che la Fede non li abbandoni e che l’amore regni sempre nei loro cuori. GRAZIE! Michela Bitetti COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE Anche quest’anno, per il terzo anno, è stata organizzata una settimana full immersion per i catechisti dell’Iniziazione cristiana dell’Unità pastorale Canegrate/ San Giorgio. Martedì 31 gennaio a san Giorgio, mercoledì 1 e venerdì 3 febbraio a Canegrate. Il tema di quest’anno era “Nuovo Itinerario di Iniziazione Cristiana”. Tutti sappiamo che da qualche anno è in fase di sperimentazione in alcune parrocchie della diocesi questa Nuova prospettiva, attraverso cui organizzare, pensare e attuare il percorso di catechesi partendo dal Battesimo fino alla cosiddetta Mistagogia. Il primo incontro è stato con il teologo don Tommaso Castiglioni che ha illustrato e spiegato i punti salienti e i criteri del Nuovo Itinerario: ANNO • • • • • Battesimo Post Battesimo Primo annuncio Tempo del discepolato Preparazione prossima ai sacramenti • Mistagogia Il secondo incontro è stato con don Stefano Guastamacchia, un sacerdote che ha sviluppato nel suo decanato questo Nuovo Itinerario, e ci ha quindi potuto portare la sua esperienza concreta in merito con una esposizione molto coionvolgente. Nel terzo incontro i presenti, divisi in tre gruppi, sono stati chiamati a prendere in esame concretamente i seguenti punti: 1. Rapporto con i genitori XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 2. Diversi linguaggi: se, quali, con che metodo, quali usare o si potrebbero usare 3. Quali esperienze particolari nel corso dell’anno: testimonianze, gite, incontri con le altre realtà presenti nella comunità 4. Il discernimento: come proporre, impostare il rapporto con i genitori nello stabilire il livello di preparazione del ragazzo/a nei confronti dei sacramenti che dovranno ricevere 5. La Parola di Dio, la Comunità, i Sacramenti, la Gradualità Chi ha potuto partecipare a questo Corso ne esce molto arricchito; a chi non ha potuto o voluto, resterà il rammarico di avere perso un’ottima occasione. Una catechista IN PREPARAZIONE AL BATTESIMO DOPO IL BATTESIMO Incontro della coppia con il parroco per iscrivere il bambino al Battesimo. Incontro di tutti i genitori e i padrini che celebrano nella stessa data il Battesimo per i loro figli. Tema: Che cosa è il Battesimo? (in Oratorio Maria Immacolata). Incontro in casa con genitori e padrini. Due laici portano il libretto e spiegano il rito del Battesimo. Cioè: come si celebra il Battesimo? L’anno dopo: incontro con i genitori per sottolineare il valore della coppia nell’educare alla fede. Al 3° anno di età: incontro con i genitori e consegna della Bibbia illustrata per bambini. All’inizio della 2° elementare: incontri con i genitori (plenari e individualmente), prima di Natale. Dopo Natale, qualche incontro di “prima evangelizzazione” per bambini. 7 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 A cura di Don Gaetano Ci eravamo lasciati, o carissimi miei 25 lettori, con l’impegno di avventurarci nell’ultimo vangelo canonico: quello di Giovanni. Sapevo che l’impegno aveva la consistenza di una bella, ma faticosa avventura. Ho davanti a me, sul mio piccolo scrittoio, oltre il racconto di Giovanni, altri volumi scritti sull’argomento. Uno, in particolare, che vi consiglierei: “Una comunità legge il vangelo di Giovanni”. Mi è stato regalato da un mio parente prete, in occasione del 60° di messa. È un volume di 580 pagine, fitte fitte, senza una illustrazione. L’autore è un gesuita, padre Silvano Fausti. Segue una comunità di fedeli cristiani, particolarmente interessati alla Parola di Dio. Infatti, nel suo libro sono raccolte le esegesi del testo evangelico che poi diventano meditazione ed infine preghiera per il gruppo. Tutto per dirvi che davanti a questi giganti della conoscenza e dell’amore alla Parola, mi sento impaurito e preoccupato. Sarò capace di trasmettervi, o carissimi, questo amore alla Parola, cantata dall’evangelista Giovanni che dà inizio al suo racconto con uno stupendo inno: “In principio era il Verbo (la Parola) ed il Verbo era Dio?” San Giovanni Evangelista drea, Giacomo e Giovanni furono i primi a seguire il Maestro. Fu un gesto coraggioso: lasciarono un lavoro sicuro! Per le condizioni di quei tempi, avevano una barca, delle reti, il padre Zebedeo era aiutato anche da “garzoni”. Eppure preferirono Gesù che li invitò a divenire “Pescatori di uomini”. Ed è ancora Marco (3,17) che ci informa di Gesù che “A Giacomo di Zebedeo, ed a Giovanni, fratello di Giacomo, diede il nome di Boanerghes, cioè “figli del tuono”. Attorno a quel Boanerghes, gli esegeti si accapigliano a cercare il significato, il senso di quella misteriosa apposizione, affibbiata ai due fratelli. Sembra che quel “figli del tuono” si riferisca al carattere battagliero e focoso dei due fratelli. E’ Giovanni, infatti, che si rivolge a Gesù, dicendo: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo proibito, perché non era dei nostri. Ma Gesù, rispose: “Non glielo proibire, perché non c’è nessuno che faccia nel mio nome e subito dopo possa a parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi” (Mc 9,38-39). Ancora più significativo al proposito è quanto riporta il Vangelo di Luca: “Mentre stavano componendosi i ********** Comunque ogni promessa è debito: tentiamoci, anche se non posso assolutamente racchiudere il tutto in un solo intervento. Incominciamo a fare conoscenza dell’autore del quarto Vangelo: Giovanni. Giovanni è un nome che troviamo di frequente nella Bibbia. Pensiamo a Giovanni il Battista. Erano tutti indaffarati nel cercare un nome per questo figlio, concepito e nato da una madre in tarda età e fu la madre a dirimere la questione: “Si chiamerà Giovanni”. Il padre, Zaccaria confermò scrivendo su una tavoletta: “Giovanni è il suo nome” (Lc 1, 57 ss). Ad evitare possibili confusioni Giovanni, autore del quarto Vangelo, viene indicato dalla patristica e da vari esegeti come figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo. ********** Le note biografiche le troviamo nel Vangelo di Marco (1,18-21). Gesù passando sulle rive del lago di Tiberiade vide Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che rassettavano le reti dopo la pesca e li chiamò. Ed essi lasciate le reti lo seguirono. Assieme ai fratelli Simone (Pietro) ed An8 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 sull’altura che sovrasta l’antica Efeso celebrerete una bella Santa Messa nel santuario dove potrebbe essere avvenuta l’ultima parte della vita terrena di Maria, assieme a quell’apostolo tanto ben voluto dal suo Gesù. A parte questa digressione “cordiale” ora rispondiamo a che è destinato questo Vangelo. giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, (Gesù) prese la ferma decisione di dirigersi verso Gerusalemme e mandò messaggeri innanzi a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente diretto verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi? Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si avviarono verso un altro villaggio” (Lc 9,51-56). Non scherzano i due fratellini, addirittura incendiari! Ci vorrà il fuoco dello Spirito Santo ed allora si calmeranno i due fratelli: Giacomo morirà, il primo tra gli apostoli, martire per amore del Maestro Gesù e Giovanni, così dicono alcuni padri della Chiesa, ultimo a sopravvivere tra gli apostoli, alla comunità di Efeso che gli chiedeva l’insegnamento più bello ascoltato da Gesù rispondeva commosso: “Amatevi gli uni e gli altri, come io ho amato voi”. Un bel cambiamento … anche a nostra consolazione. Se ci lasciamo prendere da Gesù possiamo da lupi diventare agnelli. I destinatari. Ricordiamoci che siamo negli ultimi decenni del primo secolo d.C. L’annuncio del Vangelo aveva varcato i confini della Palestina. Nell’Asia Minore - l’attuale Turchia - esistevano comunità di cristiani di origine giudaica con nuovi seguaci del Cristo, provenienti dall’area influenzata dalla cultura greca. Era giunto il momento, dopo l’annuncio evangelico, di vere comunità, capaci di unire culture diverse, lasciandosi comporre dal comando del Maestro: unico gregge, guidato dall’unico Pastore. Unione nella fede, unione nell’amore (carità) … Sembrerebbe così semplice ed, invece, veniamo dall’aver celebrato, anche quest’anno 2012, la settimana di preghiere per l’Unione dei Cristiani. Emergeva in quelle comunità l’esigenza di passare dal primo annuncio evangelico alla sua interiore riflessione. Ecco, il Vangelo di Giovanni assolve questo impegno. Giovanni, al di là della esposizione di fatti cronologici, si sofferma sulla riflessione, sulla contemplazione del Cristo, dei suoi miracoli, dei suoi insegnamenti. Al proposito, Giovanni segue una sua scelta: non cerca di essere completo, bensì persuasivo se racconta un miracolo, non si ferma al racconto, ma da esso trae riflessioni che conducono alla fede del taumaturgo, Gesù. Il versetto 30 del capitolo 20 ne dà autentica conferma: “Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro”. ********** Data, luogo e destinatari del Vangelo. Non esiste una data precisa. Non meravigliamoci. Sarebbe da ingenui pretendere che nei testi a noi pervenuti dall’antichità, ci fosse stampato: edito il giorno X nell’anno Y. Questo tipo di precisazioni è iniziato con la scoperta della stampa … con un grande grazie a Guttemberg secolo XV dell’era moderna. Gli studiosi ci dicono che Giovanni “scrisse” il suo Vangelo in tarda età, certamente verso l’anno 100 d.C. Dunque, è l’ultimo dei racconti evangelici considerati “canonici” dalla Chiesa. Il luogo. Si accetta dalla tradizione che il luogo di nascita di questo Vangelo sia avvenuto nelle Comunità dell’Asia Minore, precisamente in quella di Efeso. Aggiungo qui una mia impressione che non oserei esporre a questi esimi esegeti. La giudicherebbero firmata più dal cuore che dalla ragione. Beh, esiste anche il cuore! È solo Giovanni che nel suo Vangelo ci parla della presenza di Maria, la madre di Gesù, ai piedi della croce: “Gesù, allora vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna ecco tuo figlio. Poi disse al discepolo: Ecco tua madre. E da quell’ora il discepolo la prese con sé” (Gv 19,25-27). Dunque, dove è vissuto questo discepolo, amato da Gesù, evidentemente lì visse Maria. Dite al nostro parroco, o miei carissimi 25 lettori, di organizzare un bel pellegrinaggio in Turchia … ********** Termino qui, il mio primo intervento. Vi anticipo il percorso che vorrei - sempre a Dio piacendo - affrontare nei prossimi: 1. Il prologo - Gv. 1,1-19 2. I sette miracoli: raccontati e commentati da Gesù Gv. 1,20-12,50 3. La sezione, chiamata dagli esegeti, “Libro della gloria” oppure “Libro dell’ora” - Gv. 13-20 4. Le chiusure del racconto - Gv. 21 P.S. - Compito a casa: Cercare nella Bibbia le citazioni riportate nell’articolo … per abituarsi a confrontarci con le fonti. Leggere con calma l’inno iniziale - Gv. 1,1-19 - e tentare di … pregarlo! 9 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO L'incontro XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 zione di questa terra. In altre parole, la Chiesa che è in Milano chiede alla sua gente di manifestare, verso famiglie del resto d'Italia, d'Europa e dei vari continenti, quello stesso spirito di "città estroversa" che si sposa così felicemente con l'abilità imprenditoriale che ha reso famosa Milano nel mondo. Mobilitare le famiglie non è solo un'esigenza dettata dalla necessità di risparmiare sui costi, garantendo così a tutti - specie a chi proviene da Paesi poveri - la possibilità di un soggiorno gratuito. La posta in gioco è, se possibile, più alta: “Chi offrirà accoglienza finirà per lasciarsi interpellare dagli stili di vita personali e familiari diversi dai nostri - sottolinea monsignor De Scalzi, vicario episcopale delegato all'evento - e per riscoprire virtù familiari come la semplicità e la sobrietà andate perdute da noi in Europa”. Qui sta la provocazione culturale, al di là della retorica della "Milano col cuore in mano". Sì, perché accogliere una famiglia italiana o straniera non è solo un atto di generosità, ma implica condivisione e la capacità di mettersi in ascolto. “La categoria dell'ospitalità non è attività assistenziale: è operazione di carattere formativo”, rimarca don Virginio Colmegna, responsabile della "Casa della carità". Già accogliere (meglio: ospitare) diventa un'operazione "rischiosa", ma altresì promettente, nella misura in cui ci si apre agli altri fratelli e sorelle nella fede, provenienti da Chiese di tutto il mondo, mettendosi in discussione, imparando dal diverso e facendo tesoro delle sue ricchezze. Stavolta al "milanese bauscia" - così fiero della sua identità - è chiesto un bagno di umiltà. A lungo ci siamo baloccati con slogan quali "scambio tra le Chiese" e "ponti tra le culture": ebbene, questa è l'occasione per tradurli in pratica. mondiale delle famiglie a maggio: un’occasione per spalancare le porte, ospitare un “pezzo di mondo” in casa propria e imparare nella condivisione con l’altro. Dal 30 maggio al 3 giugno si svolgerà a Milano il settimo Incontro mondiale delle famiglie. Per l'Italia sarà il primo evento ecclesiale mondiale fuori da Roma. Molto laico il titolo: "Famiglia: lavoro e festa". Un'occasione per riflettere, pregare e condividere esperienze, attorno al Papa, su una delle sfide che la modernità porta in casa a tutte le latitudini: come far unità, nel proprio vissuto, fra la dimensione dell'impegno e della gratuità, tra Marta e Maria, tra le esigenze del lavoro, i tempi della famiglia, salvaguardando la festa come momento per celebrare Dio e riscoprire la propria umanità. Per dare un tono autenticamente "familiare" all'evento la Diocesi di Milano si è lanciata in un'avventura coraggiosa, chiedendo alle famiglie di accogliere altre famiglie. L'obiettivo: reclutare centomila famiglie (tra Milano città, diocesi e aree limitrofe, dalla Bergamasca al Lodigiano) disposte ad aprire le porte, a portarsi un pezzo di Italia (o di mondo) in casa. Questo appello tocca in modo assolutamente speciale tutti coloro - singoli, famiglie, gruppi e associazioni - che hanno familiarità con gli orizzonti del mondo. Lettori e abbonati alle riviste missionarie sono tra questi: abituati come sono a guardare alla realtà con uno sguardo a 360 gradi, non possono non sentirsi interpellati direttamente da una richiesta come questa, in modo speciale quanti risiedono a Milano e dintorni (una bella fetta del totale degli amici di Mondo e Missione). Quanto alle possibilità pratiche, l'organizzazione sta provvedendo in queste settimane a suggerire un ventaglio di formule possibili (vedi il sito www.family2012.com). Qui ci interessa soffermarci sul valore fortemente simbolico ed educativo che riveste l'operazioneospitalità. Accogliere famiglie del mondo significa aprirsi a una dimensione autenticamente "cattolica", ovvero universale. Significa trasportare in campo ecclesiale quella mentalità cosmopolita che appartiene alla tradi- di Gerolamo Fazzini, “Mondo e Missione” – 01/2012 10 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 … ovvero …… una serata partita con un po’ di … fifa …. e finita alla grande!!! assicuriamo che quando scrive ha tutte le coppie nel suo grande Cuore, da quelle più giovani a quelle più “mature” per non offendere nessuno … - • Ma non era così la scritta? - Si, è vero! Ma ho voluto scriverla così perché “Due” va in maiuscolo:quei Due sono importanti, sono coppia, si parte da loro Due per formare una famiglia, una comunità. • E poi c’è CRISTO! - Eh! Sì, perché questa parola si scrive tutta maiuscola, è più grande dei Due e loro sono importanti proprio perché li ha creati Lui, la Prima Parola. - Perché quei “Due” si vogliono bene se riconoscono Lui che gli ha vuole bene, che è il Creatore del loro amore! - 27 gennaio 2012 …arriviamo in Chiesa Antica un po’ prima e ci accorgiamo che il Signor Montoli, Sant’uomo, ha già “pizzato” le bombole del gas ma per scaldare la nostra Chiesa storica ci vorrebbero tutte le case dei Puffi altrochè quei pochi funghi che abbiamo. - Vabbè! - Ci pensano le dita di gabriele sull’organo a scaldare l’ambiente. - C’è un po’ di tensione per chi verrà, chi non verrà… Ma tu l’hai detto a?... - - - La busta? Eh, Sì! Don Gino fa le cose fatte bene e Vi assicuriamo che quando scrive ha tutte le coppie nel suo grande Cuore, da quelle più giovani a quelle più “mature” per non offendere nessuno… Così dopo aver consegnato ad ogni coppia un sacchetto con dentro piccoli regali (il piccolo Vangelo della Famiglia, l’avviso per il prossimo GRIF del 13/14 aprile 2012 a Bevera (Lc), il Decalogo cioè la preghiera di San Francesco in formato famiglia ed il depliant per l’accoglienza in occasione della VII Giornata Mondiale della Famiglia) scopriamo che le 50 buste preparate amorevolmente dalla Titty, sono finite! Ci guardiamo, 50 sacchetti quasi !00 persone! Grande! Vabbè! Daì iniziamo! Introduzione del Don Gino, e se dico breve devo andare a confessarmi ma nel contesto ci sta la Parola, poi dopo tanto silenzio dopo gli Esercizi il suo volto mi sembrava proprio rilassato! Bando alle ciance, i contenuti: Don Gino alle riunioni preparatorie vuole una serata speciale, per le coppie, non per la famiglia con babysitteraggio, momento di gioco etc etc. No, solo per la coppia, con tematiche per la coppia, e che stiano assieme in un bel momento di preghiera ma dedicato a loro! Introduce la voce del Garegnani Marco e ricordo, con Luciano, d’aver sconvolto completamente il testo originale per adeguarlo a quello che poi diranno i coniugi Si, ho incontrato anche…e ho dato anche a loro la busta! La busta? Eh, Sì! Don Gino fa le cose fatte bene e Vi 11 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 Passo dopo passo, con trepidazione come due che non sono abituati a parlare di loro in pubblico perché abituati ad accudire i loro figli, a lavorare, a donarsi l’uno all’altra, ma non ad esibirsi. Il mio cuore batte forte, mi prende la commozione e più ascolto e più sento che sto godendo di un dono bellissimo: il racconto della vita di una coppia, una stupenda coppia. Il racconto di una famiglia dall’inizio ad oggi, senza fronzoli. I sentimenti che Alessandra e Gabriele hanno provato nell’accogliersi, nell’accogliere i figli, nell’accogliere le prove, le malattie che la vita pone loro innanzi, nell’accolgiere le richieste d’impegno della Parrocchia, ecc. ecc. nella testimonianza. Matteo, 7:…perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica è simile a un Uomo saggio che ha costruito la sua casa nella roccia… Dio, nella persona di suo Figlio, Gesù Cristo fattosi uomo, vero Uomo, viene qui, in mezzo a noi, in una Famiglia di Nazareth, ieri ora, in questo momento, viene nella Sacra Famiglia di Nazareth e ci “regala” insegnamenti, amore, felicità, pienezza come mai nessun uomo, nato da donna, è mai riuscito a fare, a dare. Cosa dobbiamo fare, noi coppie, di questi doni? Innanzi tutto confermare la fedeltà al datore dei doni, e poi usare gli strumenti che madre Chiesa, tramite i Movimenti, le Parrocchie, gli incontri, le amicizie, ecc. ecc. offre per amarci veramente come coppia. Sì, perché Gesù non è venuto col biglietto vincente dell’enalotto, o con la Limousine da regalarci, ci ha detto di fare quello che faccio io, amateVi come vi dico io. Allora la hiesa si adopera con metodi, strumenti, pastorali, libri, catechesi, missioni, ospedali, scuole e chi più ne ha ne metta..per obbedirGli. La sera del 27 è stato un piccolo, semplice strumento offerto alle coppie per essere più cristiane. Tertulliano spiega bene l’amore dobbiamo avere per Cristo: ambedue fratelli e servi dello stesso Signore, senza la minima divisione nella carne e nello spirito, insieme pregano, insieme s’inginocchiano e insieme fanno digiuno. Siccome digeriamo poco che la sintonia da cercare col proprio coniuge debba essere perfetta con Gesù e da lì, prima del resto, deve passare la nostra santità, allora Alessandra e Gabriele Pedron, amici dei coniugi Ottoboni ed ora anche nostri ci aiutano in questa ricerca. - Cavolo, chissà che gran finale.. - Bè pensavo anch’io..ed Alessandra cosa fa? Ci esprime le sue debolezze di donna, di moglie, di mamma come tutte…Insomma alla fine vorrei abbracciarli tutti e Due, magari se Gabry si abbassa un po’ è meglio…è alto 2 metri!!!! Acc…!!! - Grazie Ale e Gabry che sorpresone…che bello, Grazie di cuore! - Poi tocca anoi, ogni coppia prende carta e matita, dialgoa 5 minuti e poi decide di scrivere una parola o alcune parole che significano molto per la coppia, per la famiglia. - Basterebbe che tutti scrivessimo Gesù Cristo ma San Paolo insegna che ognuno ha i suoi carismi e la domenica è stupendo il cartellone da leggere con i biglietti. - Ora basta, devo prendere la pastiglia per il cuore, comunque scherzi a parte, innanzi tutto, Grazie ai coniugi Ottoboni Anna e Pietro, Meraviglia Tiziana e Luciano, Garegnani Claudia e Marco, Bruni Nadia e Luigi, Riccardi Irma e Sergio e Don Gino! - Bellissima l’icona disegnata da tua sorella Titty al centro dell’altare, grazie Didi per il supporto tecnologico! - Qualcuno si chiederà ma che cosa c’entro io? Rispondo che quando una moglie ed un marito sono fuori di casa significa che chi rimane a casa partecipa all’organizzazione dell’incontro tenendo i figli, accudendo la casa, sistemando per il giorno dopo, ecc. ecc. e chi è fuori quando rientra se lo deve ricordare, senza rimorsi di coscienza, e chi è rimasto a casa non deve trattare male l’altro perché sarebbe stato meglio rimanesse a casa..E’ fatica uscire o stare a casa ma scegliamo sempre assieme, dialogando sulla qualità degli impegni, meglio pochi e buoni, affinchè ci sia sintonia e se si riesce ad uscire assieme è il massimo della vita!). - Un abbraccio forte ad Alessandra e Gabriele e a tutta Non so cosa devono dirci ed è l’unica cosa che non so della serata. Sono curioso di sapere come l’hanno impostata, che testi hanno cercato, di quale uomo della Chiesa si sono avvalsi per relazionare…non ho portato una biro e neanche il mio quaderno per prendere appunti..Ed ecco, cavolo, la sorpresa… Niente tsti, nessun uomo della Chiesa ma la Loro Vita!!! 12 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 la loro stupenda famiglia. - Un particolare ringraziamento ai coniugi Montoli (senza l’apporto del Signor Montoli “fratello gelo” si sarebbe fatto sentire con ancor più veemenza) e per ultimo Don Andrea che ci ha prestato il proiettore. - Tornando a noi, care coppie, creiamo una rete di amicizie che come obbiettivo abbiano l’incontro in parrocchia per la lettura di un brano del Vangelo, una preghiera comunitaria, lo scambio ed il dialogo tra la coppia e la condivisione tra le coppie, col pensiero alle famiglie che attraversano difficoltà di ogni genere. Certo all’inizio è dura ma sono i Gruppi Famiglia. Creiamone non per metterci in mostra o per altri motivi ma in nome di Dio. Il Padre della vita ci doni di vedere le cose da fare, senza dimenticare le persone da amare Il Cristo della pace renda la nostra casa un’oasi di serenità, di fede e di speranza. Lo Spirito della gioia ci insegni a salvaguardare, la nostra vita privata e, nello stesso tempo, ad essere accoglienti nell’ospitalità. Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen! 13 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 Ci confrontiamo nella coppia sulle nostre esperienze di lavoro? E non solo sulle cose tecnicomateriali? L’esercizio della professione entra in conflitto con i nostri legami, coniugali e familiari? Abbiamo l’abitudine di pregare ai pasti? Che significato diamo alla benedizione del cibo? Siamo alla 3° puntata. È un modo offerto alle coppie per prepararsi all’incontro mondiale del maggio prossimo, attraverso alcune domande tratte dal testo di catechesi appositamente preparato per l’evento. Ad ogni numero di “Comunità”, presentiamo le domande che riguardano due catechesi (questa volta, la 5° e la 6°). L’obiettivo è sempre quello di favorire il dialogo all’interno della coppia su alcune tematiche che riguardano la famiglia: riteniamo sia cosa buona e giusta. IL LAVORO RISORSA PER LA FAMIGLIA Ringraziamo il Signore per il lavoro che ci consente di mantenere la nostra famiglia? Quale relazione intercorre fra il nostro essere lavoratori e la nostra vocazione di coniugi e genitori? I lavori domestici e l’educazione e cura dei figli sono condivisi da entrambi? IL LAVORO E LA FESTA NELLA FAMIGLIA Ci sentiamo realizzati nella nostra attività lavorativa? Dopo l’incontro con i genitori del 9 ottobre 2011 in chiesa parrocchiale, i bambini di 2ª elementare (nati nel 2004) hanno iniziato il loro “cammino” di catechesi come previsto dal Nuovo Itinerario di Iniziazione Cristiana. Domenica 29 gennaio si sono trovati in O.M.I. con i genitori e le catechiste per l’iscrizione formale. Domenica 5 febbraio i bambini hanno partecipato alla S. Messa delle ore 10.00, tutti intorno all’altare. Poi, nel pomeriggio, in O.M.I. hanno continuato questa nuova esperienza insieme. Gli incontri sono proseguiti nelle domeniche 12 e 19 febbraio; al centro la figura di Zaccheo che cambia la sua vita dopo avere incontrato Gesù. I prossimi incontri sono previsti nelle seguenti domeniche di aprile: 15, 22 e 29. Durante la Quaresima, il 25 marzo, è previsto un ritiro spirituale in un luogo da definire. Tutta la comunità accoglie questi bambini e li accompagnerà con la preghiera in questa bellissima e fondamentale esperienza di “Primo annuncio”. 14 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO pensieri Questi sono sparsi, che tentano di scendere nel concreto, perché sui grandi principi siamo troppo semplicisticamente d’accordo. Lo scopo è di vivere sempre più la “comunione” fra noi. La nostra testimonianza di fede sarà presa in considerazione dagli altri se nella comunità cristiana c’è la “comunione” tra i suoi membri. Altrimenti diranno che anche i cristiani sono uguali agli altri. Non è necessario andare d’accordo su tutto, però si deve vedere che il dialogo è portato avanti nel rispetto e nell’amore vero. Per esempio, quando parliamo: non si può cominciare dicendo: non voglio essere polemico … e poi si fa polemica; e, quanto al tono: a volte il tono è chiaramente brusco (e quindi non caritatevole), altre volte, esteriormente non è brusco (sorriso), ma nella sostanza non è ugualmente caritatevole Il brutto è che noi queste cose le diamo per scontate e le mettiamo quindi da parte appena le abbiamo sentite, come se in noi non ci fosse niente da cambiare. La mitezza è ancora una beatitudine... Si dialoga, non contrapponendo una all’altra le varie opinioni, non fermandosi al “secondo me è così …”, non fermandosi a impressioni o sensazioni, ma cercando di esprimere le motivazioni per presentare la propria posizione. Così offriamo la possibilità di un confronto vero e sereno fra le motivazioni, per vedere quelle più forti, per discernere bene ... Se faccio una proposta, … è una proposta. E quindi se nella discussionedialogo non è accolta o è modificata non mi devo offendere o arrabbiare. Non è che, siccome ho fatto una proposta, questa diventa per ciò stesso una decisione da accettare. Non “ritiriamoci” stizzosamente perché la nostra proposta non è stata accettata. Avere il senso comunitario significa avere il senso dell’insieme, e quindi non essere preoccupato solo del settore in cui lavoro; è giusto ricordare che nella comunità ci sono anche altri e altre sensibilità, di cui è bene tener conto. La mancanza di senso dell’insieme porta a “strattonare” gli altri (laici o preti) e a introdurre tensioni e lacerazioni. Le proposte tra commissioni o alle commissioni o nel gruppo o ai singoli non vanno fatte, ma anche non vanno ritenute, come intromissione nel campo altrui. C’è una sola comunità e tutti sono responsabili di tutto, pur nella diversità dei ruoli e degli impegni. Nessuno deve sentirsi “proprietario” di quello che fa o nel settore in cui prevalentemente lavora. “Chi vuol essere il primo sia l’ultimo”. “Io sono venuto per servire e non per essere servito”. Sono espressioni che abbiamo sentito tante volte, ma che troppo facilmente “manipoliamo” o “correggiamo” secondo la mentalità mondana o “adattiamo” secondo il nostro modo di pensare. Lasciamoci mettere in discussione. Le riunioni dei gruppi-organismi 15 XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 -commissioni non sono mai tempo perso, anche se non sempre arriviamo a delle decisioni (non trattiamo argomenti “tecnici”). Tutto dipende dallo spirito e dalla preparazione con cui veniamo. Il riunirsi a riflettere e discutere fa crescere in noi la responsabilità circa la parrocchia, il senso di appartenenza, la capacità di dialogo, l’affiatamento, la preparazione … Queste sembrano cose astratte, in realtà è così che cresce la comunità. Che tutti i gruppi parrocchiali abbiano poi anche qualche momento di incontro plenario (non tanti ma significativi) è necessario proprio per sentirsi impegnati per lo stesso unico fine (incontri per operatori pastorali). Il parroco non è colui che comanda, ma è colui al quale il Vescovo ha dato in modo particolare il compito di essere il riferimento della comunione dentro la comunità e di essere anche il responsabile ultimo delle decisioni, proprio a partire da un particolare “senso dell’insieme” che è caratteristica importante del suo servizio alla comunità. Per essere così, il parroco dovrà confrontarsi continuamente e contemporaneamente con Dio, con la comunità, con il Vescovo affinché la sua autorità sia un vero servizio e porti il più possibile la concordia. A lui, per il ruolo che ha, sta a cuore prima di tutto la comunione dentro la comunità. Altra parola “strapazzata” è l’umiltà. Tutti ne parliamo, ritenendo di averne già a sufficienza. E invece Dio si è “abbassato” fino all’”impossibile”. Umiltà significa avere il senso della propria piccolezza e non confondere mai la vittoria di Gesù sul male con il successo delle nostre idee e dei nostri progetti. Cristo “umanamente” ha fallito!... COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 Per sostenere concretamente i progetti della Caritas Ambrosiana puoi effettuare una donazione sui seguenti conti correnti: C.C.P. n. 13576228 intestato a Caritas Ambrosiana ONLUS; Via San Bernardino, 4 - 20122 Milano. C/C n. 578 presso Il Credito Artigiano ag.1 di Milano ABI 03512 - CAB 01602 - CIN P IBAN IT16P0351201602000000000578 Intestato a Caritas Ambrosiana ONLUS Oppure puoi donare: Presso l’ufficio Raccolta Fondi in via San Bernardino, 4 - Milano dal lunedì al giovedì dalle ore 9,30 - 12,30 e ore 14,00 - 17,00 e venerdì dalle ore 9,30 - 12,30. Con carta di credito telefonando al numero 02 76037324 in orario di ufficio o collegandoti al sito www.caritas/10 Per qualsiasi informazione: Ufficio Raccolta Fondi Via San Bernardino, 4 - 20122 Milano Telefono: 02 76037324 E-mail: [email protected] 16 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO CERVINO - Domanda dei clienti all'oste romano. FONETICA - Disciplina che regola il comportamento degli asciugacapelli. PARTITI - Movimenti politici che nonostante il nome sono ancora qui . XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 Papà scopre che suo figlio Pierino, di soli 11 anni, fuma. - Ma figlio mio, sei appena in quarta elementare e già fumi. - Ma papà, anche tu fumavi in quarta. - È vero, ma io avevo 18 anni. Pierino torna dalla scuola e dice a papà. - Papà, devi essere orgoglioso di me. Oggi sono stato l'unico della classe a saper rispondere ad una domanda che ci ha fatto la maestra. - Bravo figlio mio! E quale era la domanda? - Chi ha rotta la finestra? Un carabiniere ogni mattina entra in una cabina telefonica, alza la cornetta, pronuncia qualcosa, dopo ascolta ed esce tutto contento, con un grande sorriso sulla faccia. Un signore, che ogni mattina di fronte a questa cabina telefonica aspetta il suo autobus, una mattina si avvicina al carabiniere. - Mi scusi, so che non sono affari miei, ma La vedo ogni mattina fare questo rituale e mi chiedevo cosa stesse facendo? - Entro, alzo la cornetta e chiedo: "Chi è il carabiniere più intelligente del mondo?", e la voce mi risponde: "Tu, tuuu, tu, tuuu, tu, tuuu..." 17 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO Un ubriaco bussa ad un lampione. L'amico: - È inutile che bussi... non c'è nessuno dentro! - Lo dici tu... non vedi che la luce è accesa?!? Un padre, tornando a casa, vede la figlia imbronciata. Chiede allora spiegazioni alla moglie, che risponde: Mi tiene il broncio perché, quando mi ha detto che sarebbe scappata di casa, le ho chiesto se volesse una mano a fare i bagagli! Hanno preso un tizio che aveva svaligiato una banca e nascosto i soldi rubati, e l’hanno portato davanti al giudice che gli dice: - Senta, se lei restituisce i soldi, le posso notevolmente abbassare la pena. - Senta Lei, se volevo restituire i soldi, prendevo un mutuo. Un club degli amanti delle barzellette. Tutte le barzellette sono catalogate con un numero e tutti i vecchi membri le conoscono. Uno grida: - Cinque! Una risata generale. Un altro: - Ventiquattro! Ancora una risata generale. È presente anche uno nuovo, è la sua prima riunione. Visto che è sufficiente dire il numero della barzelletta, decide di provare anche lui: - Diciotto! Silenzio di tomba, nessuno ride. Gli si rivolge uno dei vecchi membri: - Collega, non importa la barzelletta, è importante come si racconta. Un contadino molto ricco manda il suo figlio all’università a Milano. Dopo qualche giorno si sentono al telefono e padre chiede: - Ciao figlio mio. Come stai? Ti sei sistemato bene? Ti sei già abituato, frequenti regolarmente le lezioni e così via. - Sì papà, va tutto bene, soltanto che mi sento un po’ in imbarazzo. - Ma perché, cosa c’è che non va? - Sai papà, tutti vanno all’università con il tram e io con la mercedes. - Non ti devi preoccupare. Tu devi soltanto impegnarti a studiare e dare gli esami e papà ti comprerà anche un tram. 18 XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO 19 XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 FEBBRAIO 2012 OFFERTE DA METÀ NOVEMBRE 2011 A METÀ FEBRRAIO 2012 BATTESIMI MATRIMONI FUNERALI € € € 725,00 550,00 2.050,00 PROVENIENTI DA: OMI (uso aule) Da San Pietro Rinnovamento nello Spirito San Pietro (uso aule) Visita ammalati Cassetta lumini S. Colomba N. N. per Parrocchia N. N. per Parrocchia Classe 1936 € € € € € € € € € 2.530.00 700,00 2.800,00 200,00 488,00 739,42 500,00 2.000,00 100,00 IN MEMORIA DI: Lascito testamentario (da N. N.) Pagani Rino Lascito testamentario (da N. N.) Croci Aurelia (N. N.) Bertani Marino Bertani Marino Bertani Marino (per Chiesa Parrocchiale) Bertani Marino (per Chiesa Antica) Bertani Marino (per Chiesa di S. Colomba) Sportiello e Armando (per S. Antonio) Cappato Maria Grazia (condomini) € € € € € € € € € € € 10.150,00 100,00 16.665,91 500,00 250,00 250,00 300,00 300,00 300,00 250,00 250,00 A FAVORE DI: Centro di Ascolto Caritas Parrocchia in genere Santa Colomba San Pietro Autocarro S. Infanzia Riscaldamento S. Antonio Corno d’Africa € € € € € € € € 150,00 1.570,00 50,00 250,00 1.013,60 100,00 150,00 50,00 IN OCCASIONE DI: Lavori tetto e campanile S. Colomba (da un gruppo di fedeli) Anniversari di Matrimonio (1° turno) Anniversari di Matrimonio (2° turno) Bacio a San Biagio € € € € 7.000,00 760,00 950,00 544,00 20 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIV N° 1 - FEBBRAIO 2012 ANAGRAFE PARROCCHIALE (riferita al periodo Novembre e Dicembre 2011 - Gennaio 2012) NUOVI FIGLI DI DIO E DELLA CHIESA Mallamace Aurora - Legnano - 22 marzo 2011 Merlotti Martino Paolo - Legnano - 7 luglio 2011 Errico Fabrizio - Rho - 12 luglio 2011 Nicoletti Riccardo - Legnano - 20 agosto 2011 Freda Martina Michela - Legnano - 30 luglio 2011 Grindati Clara - Legnano - 29 luglio 2011 Scazzosi Simone - Rho - 26 luglio 2011 Barile Carlotta - Garbagnate M.se - 12 luglio 2011 Moroni Giulia - Legnano - 24 agosto 2011 Mufali Justin - Legnano - 15 febbraio 2011 Frongia Edoardo - Legnano - 21 aprile 2011 Rorro Antonio - Legnano - 26 giugno 2011 Barbarotto Alessia - Rho - 30 agosto 2011 Taverna Giacomo - Legnano - 21 settembre 2011 Talarico Noemi - Legnano - 9 maggio 2011 Veropalumbo Andrea - Legnano - 19 luglio 2011 Alfano Gabriele - Magenta - 3 novembre 2011 NUOVE FAMIGLIE Cartabia Daniele con Cartabbia Magda Lucrezia I NOSTRI DEFUNTI Casero Adele, di anni 100; Favaro Fabiano, di anni 68; Spirito Armando, di anni 75; Caprera Anna Rita, di anni 38; Dell’Acqua Giordano, di anni 72; Griffini Attilio, di anni 82; Zanzi Giuseppe, di anni 81; Torselli Caterina, di anni 90; Re Giuseppina, di anni 89; Ferrari Giuseppe, di anni 90; Toschi Onestina, di anni 88; Rinaldo Delfina, di anni 87; Ferro Ermida, di anni 91; Tunesi Giovanni, di anni 56; Croci Amalia, di anni 82; Pravettoni Venusto, di anni 76; Vignati Luigi, di anni 92; Belloni Floriano, di anni 58; Bertani Marino, di anni 86; Gerola Maria Luciana, di anni 89; Aldegheri Elvira, di anni 82; Vignati Carlo, di anni 77; Rocchitelli Onofrio, di anni 82. CAMPAGNA ABBONAMENTI 2012 COSTO per 5 numeri annui: Euro 10,00 Si prega di restituire al più presto questo tagliando, con la quota, al proprio distributore o direttamente in Buona Stampa - Via Cottolengo 6, aperta la domenica dalle 8 alle 9.30 e dalle 10.30 alle 11.45. GRAZIE COGNOME………………………………………………...………. NOME……………………………………………………………..... INDIRIZZO……………………………………………………...…. DISTRIBUTORE………………………………………….………. In caso di nuovo abbonamento, barrare la seguente casella: □ SONO UN NUOVO ABBONATO ORARI DELLE CELEBRAZIONI Sante Messe feriali PARROCCHIALI Lunedì Sante Messe domenicali e festive Vigiliare: ore 18.00 Nel giorno: ore 78.30 8.30 20.30 8.30 Chiesa Parrocchiale Martedì 18.30 ore 10.00 ore 11.30 8.30 Mercoledì In S. Antonio ore 8.30 In S. Pietro ore 9.30 Venerdì 18.30 Numeri telefonici Parroco: don Gino Mariani Coadiutore: don Andrea Terruzzi Residente: Msg. Gaetano Sirtori Reverende Suore Sede Caritas 0331 0331 0331 0331 0331 411803 403907 403341 407703 403462 Mercoledì Chiesa Antica Chiesa Parrocchiale 18.30 Sabato Chiesa Antica 8.30 Chiesa Parrocchiale 8.30 Chiesa Parrocchiale Sante Confessioni Venerdì Ore 1° Venerdì del mese Ore 21.00 – 22.30 Sabato Ore 15.00 – 17.45 La SEGRETERIA PARROCCHIALE aperta nei seguenti giorni Lunedì 8.30 7.00 Santa Colomba Chiesa Parrocchiale ore 18.00 Giovedì Chiesa Parrocchiale è Venerdì Sabato 09.00 – 10.00 18.00 – 19.30 0331 – 403462 09.15 – 10.30 Il CENTRO ASCOLTO CARITAS è aperto nei seguenti giorni: Domenica dalle ore 10.00 alle 12.00 per: Ascolto, Dispensa, Guardaroba, Oggetti Lunedì dalle ore 15.00 alle 17.00 per: Lavoro, Oggetti Mercoledì dalle ore 15.00 alle 17.00 per: Lavoro, Oggetti Il prossimo numero uscirà il 29 aprile 2012