Gabriele FRASCA / Prime
AbsolutePoetry
CANTIERI
INTERNAZIONALI
DI POESIA DI
MONFALCONE
21-24 MARZO 2007
SLAM NAZIONALE DI
MONFALCONE
27 GENNAIO 2007
BLOG MEETING
Venerdì 23 marzo 2007
Monfalcone
Galleria Comunale d'Arte
contemporanea
ore 10.00 / 18.00
http://lellovoce.altervista.org/spip.php?article1128
Gabriele FRASCA / Prime
Luca Sossella ed.
postato il 2007-11-23 05:12:27
da Adriano Padua
Prime raccoglie testi scelti e rivisti dall’autore Gabriele Frasca appartenenti alle
raccolte Rame, Lime e Rive. L’antologia contiene inoltre una serie di inediti e un’ampia
selezione dall’opera in lavorazione Rimi. Dal 1977 al 2007, uno spaccato della
produzione di Gabriele Frasca che non lascia nulla al caso.
Prime
Poesie scelte 1977-2007
di Gabriele Frasca
prezzo euro 12,00
collana arte poetica
Luca Sossella Editore
Gabriele Frasca è nato a Napoli nel 1957. Ha pubblicato le raccolte di versi Rame
(Corpo 10, 1984; II edizione ampliata Zona, 1999), Lime (Einaudi, 1995) e Rive
(Einaudi, 2001); i romanzi Il fermo volere (Corpo 10, 1987; II stesura, d’if, 2004) e
Santa Mira (Cronopio, 2001; II stesura Le lettere, 2006); la raccolta di testi teatrali
Tele. Cinque tragediole seguite da due radiocomiche (Cronopio, 1998); i saggi da
Cascando. Tre studi su Samuel Beckett (Liguori, 1988) a L’oscuro scrutare di Philip K.
Dick (Meltemi, 2007). Con il gruppo musicale ResiDante ha inciso per Luca Sossella
editore l’opera fonografica Il fronte interno (2003). Ha tradotto e curato opere di
Philip K. Dick e Samuel Beckett.
Una poesia dalla sezione Rivolte:
[Blog]
TABULA RASA
Gli incontri di poesia a
Cormòns libri
Lettera da "I racconti di
Luvi"
Absolute Dischi
Absolute Poetry 2007
October Poetry Festival
2005
povero. vecchio. complicato gioco.
giocalo ancora. ora. tiralo a segno.
nella memoria. ora. forza il congegno.
o l’entità. con cui si mette a fuoco
un corpo. no. è una veste. o appena un fioco
rinvenire dall’ombra. anzi è un disegno
sbiadito. no. sbagliato. preso in pegno
di quanto c’era. e c’è rimasto un poco.
solo per crocifiggergli la testa.
o forse spopolarla. perchè esiste
un piano. che ci evacua. tutti. i primi
per correre il deserto di chi resta.
e gli altri. e tu. via sulle loro piste.
che li combaci. li rimpiangi. rimi
Una prosa dalla sezione Rimi
2 commenti a questo articolo
Gabriele FRASCA / Prime
2007-11-24 05:30:51|di Christian Sinicco
1 di 3
6-12-2007 0:24
Gabriele FRASCA / Prime
http://lellovoce.altervista.org/spip.php?article1128
"la serialità come istanza di critica al capitalismo. è ancora questo, in Frasca?" scrivi tu
Lorenzo. Non so se la critica sia sul capitalismo anni ’70, forse è una critica agli stessi
meccanismi e ideologie che dirigono l’esperienza umana, e che non permettono che
essa si svincoli. A Frasca allora domanderei se esiste una possibilità oltre questi
meccanismi, perché se esistesse allora pure la poesia dovrebbe incorporarla, e
successivamente discuterla nuovamente e superare il fatto stesso di tale
"appropriazione" da parte delle "strutture". Leggendo (e ascoltando) i testi di Frasca,
ma pure le opere di Nacci, di sentirmi avvolto in un mondo senza scampo. C’è la
riformulazione di un mondo che non è precisamente quello in cui ci muoviamo, ma
che conserva alcune specificità, come la crisi (che si può leggere anche come critica)
del soggetto che lo abita. Più che impressionarmi la serialità mi impressiona il fatto
che l’unica azione a cui "siamo" destinati sia il "rimi", che collego al fatto di
ripercorrere sonorità già vissute. L’altra domanda che mi viene in mente è come
superare la "crisi", il "nihil", solo elaborando mondi che la rispecchiano/rielaborano,
cioè in una sorta di eterno ritorno? Forse non potrà Frasca dare questa risposta, però
il suo formare (a me) segnala queste domande.
Gabriele FRASCA / Prime
2007-11-23 09:47:10|di lorenzo
dato che ho comprato questo libro (mi gustano anche esteticamente questi libri di
sossella), ci riprovo ripostando il commento postato per l’annuncio dell’uscita del
libretto verde di frasca:
per scrupolo ieri prima di sentire la presentazione del nuovo libro di Elisa Biagini a
Roma, mi sono comprato il volume "Prime" di Frasca ed. Sossella. le mie impressioni di
qui sopra sono state più o meno confermate ma mi è venuto da fare qualche
riflessione in più. Frasca sta diventando ai miei occhi un caso esemplare: qui c’è
davvero sostanza, c’è sensibilità (prendete il termine in tutta la sua forza, anche
filosofica). perché mutilare una cosa così preziosa con l’accetta di una serialità
eccessiva, applicata inflessibilmente a tutti i livelli (forma, tono, argomento; verso,
strofa, poesia, raccolta; serie di raccolte, opera etc.)? comincio in questo caso a
pensare che per Frasca vi siano motivazioni direi quasi psicologiche oltre a quelle
"ideologiche", mutuate dagli anni Settanta e Ottanta. delle prime non posso parlare
ma queste ultime sono residui tossici. non potendo decidere, sospendo il giudizio e mi
limito a osservazioni neutre. ma qual’è l’origine storica dell’uso della serialità in arte?
per quanto ne so io si risale alla temperie della Scuola di Francoforte o giù di lì, che già
stava elaborando a livello teorico "dati" precedenti (avanguardie etc.). insomma,
semplificando, conosco la serialità come istanza di critica al capitalismo. è ancora
questo, in Frasca? l’effetto ai miei occhi è devastante: la forza dell’impressione che la
serialità dele macro- e micro-strutture dei lavori di Frasca imprime nella mente del
lettore è tale da sviare completamente l’attenzione da ogni altro aspetto del testo. il
lettore deve quasi lottare per continuare a leggere. il messaggio (sia pure esso il
"nulla" della poesia) è poderosamente distorto, fittamente offuscato dall’eco della
serialità delle strutture. se fosse soltanto così, non ci sarebbe molto da stupirsi:
un’operazione leggibile chiaramente con strumenti disponibili da settant’anni o giù di
lì. ciò che mi stupisce è che nel caso di Frasca questo Juggernaut seriale-ideologico
sta effettivamente schiacciando un individuo. un individuo che respira d’un respiro
naturale. un individuo che patisce e agisce. non un individuo-pretesto, come altrove.
per questo mi chiedo "perché?" e dubito della risposta, e dubito della domanda.
ciao a tutti, lorenzo
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6-12-2007 0:24
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