Educazione alla legalità, riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ai mafiosi. Anno XI - N 8 - ottobre 2015 Piazza delle Vettovaglie Pisa. Mensile politico civile dei Comitati pisani nella “Città dei Diritti” A sso cia zio ne per la Sa lva guardi a e la Val orizza zion e de lla città di Pis a http:// lucisullacitta.altervista.org di Paolo Arduini Ci hanno riempito la testa di frasi vuote (accogliamo-non accogliamo-prima li civilizziamo...), di aggettivi ancor più fracassoni (storica, epocale, catastroficamente inevitabile, 'sta migrazione...), di chiacchiere che servivano a nascondere la realtà, e cioè quella di una generale ristrutturazione del mercato del lavoro attraverso l'uso di una grandiosa manodopera di riserva a buon mercato, creata dalla beata globalizzazione, e poi la ciliegina sulla torta: ci hanno fatti dividere in buoni e cattivi, ciascuno a dire la sua senza dialogo vero, chi pensosamente dice che dobbiamo accogliere tutti, chi pensosamente dice che ci invadono, ci conquistano, mamma li Turchi, li Saraceni, gli Islamici! Poi, qualcuno un po' più pensoso degli altri ha tirato fuori un'idea geniale: c'è l'Europa, tutti dobbiamo accogliere, secondo le proprie necessità e i propri bisogni (il povero Carletto Marx in caricatura...), soltanto hanno lasciato qualcuno che ululasse ancora contro gli invasori, per il solito giochetto dei "moderati contro gli opposti estremismi". Infine, si sono accorti che c'era un rischio, il rischio che nella richiesta di diritti (alla casa, al lavoro, al reddito, alla qualità della vita) indigeni locali e nuovi nomadi migranti si unissero insieme, risconvolgessero tutto il percorso che i Grandi avevano sognato: in alto i profitti, in basso si scannino tra loro! E allora ne hanno inventata un'altra, la geniale distinzione tra migranti "politici" e migranti "economici", gli uni da accogliere come rappresentanti di borghesie appena nate e addomesticabili, gli altri da rimandare a casa a mangiarsi i loro figli, visto che hanno fame e sono "naturalmente" cannibali, e poi brutti, sporchi, ignoranti! Usciamo dal gioco, usciamo dai sorrisini e usciamo dalle ghigne feroci, ricordiamoci che siamo PERSONE, che LORO sono PERSONE, ma che noi e loro non abbiamo nessuna voglia di farci prendere per stupidi, di farli giocare sulla nostra e sulla loro pelle... Sorrisini furbetti lacrimucce ma poi si va tutti a pregare a mangiare a cagare Son buono ma come son buono solo dio lo sa, se c'è, perché poco si vede... IPSE DIXIT: Hanno pianto un po', poi si sono abituati. A tutto si abitua quel vigliacco che è l'uomo (Fiodor Dostojewski 1821-1881) di A. F. Gimigliano Poco più di un anno fa, esattamente nel giugno 2014, è stato pubblicato con i tipi di Pacini editore un libretto di 64 pagine dal titolo La Toscana per l'integrazione, in distribuzione, fra l'altro, all'URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) del nostro Comune. In 9 lingue, fra le quali il cinese e l'arabo, si forniscono alcune utili e interessanti indicazioni a chi desidera 'integrarsi' nel nostro Paese. Il libretto è indicato come “progetto cofinanziato dall'Unione Europea (fondo europeo per l'integrazione di cittadini di paesi terzi), dal Ministero dell'Interno e dalla Regione Toscana, con il partenariato di CTP Follonica, Istituzione Centro Nord-Sud, Ufficio scolastico regionale per la Toscana, Università per stranieri di Siena”. Sarebbe interessante sapere quanti soldi pubblici sono stati investiti nel 'progetto', ma questo nel libretto non è scritto... Ognuno dei 9 capitoli, tanti quanti sono le lingue, è ripartito in 7 paragrafi. In italiano, la prima delle 9 lingue, i paragrafi risultano così titolati: 1) Impara l'italiano, conosci la cultura civica e la vita civile italiana perché... 2) Dove puoi imparare l'italiano? 3) Conosci la cultura civica e la vita civile in Italia 4) Cos'è l'Accordo di integrazione? 5) Che cos'è il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo? 6) Importante!!!! OH, MY DARLING! A PIZA ANDAI, A THE PENZHAI… QVESTO VRICORDO TI PORTHAI! OH, YES! 7) Se vuoi avere altre informazioni puoi visitare... Nel paragrafo 4) si può leggere: “L'Accordo di integrazione è il documento che dovrai sottoscrivere in Prefettura o in Questura al primo ingresso in Italia, al momento della richiesta di un permesso di soggiorno della durata di almeno 1 anno. L'Accordo di integrazione è un vero e proprio patto! Ti impegni a rispettare i valori della Costituzione, le leggi dello Stato, a partecipare alla vita economica, sociale e culturale italiana e ad apprendere la lingua italiana”. In merito, alcune considerazioni e domande sorgono spontanee. Quanti dei nostri amministratori e politici possono assicurare di aver rispettato, rispettare e voler rispettare un tale Accordo? Che cosa veramente fanno i nostri amministratori e politici per agevolare la “partecipazione alla vita economica, sociale e culturale” da parte dei cittadini che italiani lo sono da sempre? Che cosa fanno i nostri amministratori e politici per rispettare la lingua italiana, senza infilare termini inglesi (jobs act, spending review, ecc. ecc.) dappertutto, anche nelle leggi del nostro Stato? C'è da chiedersi, ancora: ma i nostri amministratori e politici leggono, poi, quello che ammanniscono al popolo, per LOR SIGNORI sempre 'bue', con parole nobili e alate? N. 8 - luci sulla città ottobre 2015 http:// lucisullacitta.altervista.org Pag. 2 di Antonio F. Gimigliano di Antonio F. Gimigliano L'Internet Festival (IF) della nostra città è giunto quest'anno alla 5° edizione, ancor più ricco che pria di eventi (oltre 200 in quattro giorni) e partecipanti (fra i quali 250 relatori), con il solito spreco di pubblico denaro (Regione, Provincia, Comune, Università, ecc. ecc.). Fra le location, per utilizzare uno dei tanti termini inglesi che fanno l'eloquio modernamente acculturato, anche quest'anno non poteva mancare il Ponte di Mezzo, che per visibilità, a Pisa, forse è secondo soltanto a Piazza dei Miracoli. E anche quest'anno l'ambita location è stata affidata alle cure dell'architetto Luigi Formicola, che ha realizzato un progetto chiamato 'Inter Spazio' nel programma ufficiale del Festival ma che nei vari media è stato presentato come 'Iper Spazio'. Che di 'spazio' si occupasse il progetto è ben chiaro perché, appunto, nello spazio fisico del Ponte di Mezzo è stato realizzato... che fosse 'inter' o 'iper' poi non è importante: ogni visitatore lo poteva qualificare a suo piacimento. Il collegamento con internet ai più, anche ai volenterosi studenti che si sono prestati come 'guide', è apparso alquanto misterioso... Quello che è stato presentato come un “percorso esperienziale” si proponeva di dimostrare che lo spazio può essere “percepito in modo diverso”. Per arrivare a questo risultato i visitatori dovevano seguire un percorso obbligato che prevedeva il passaggio attraverso 13 diversi ambienti (7 cubi costruiti con tavolati di truciolato compresso e 6 spazi verdi). Il 1° ambiente (Non t'impallare) era costituito da due 'pareti' costruite con palline da gioco colorate: infilandosi fra le due pareti si poteva 'verificare' che il “muro può modificarsi sulla tua forma, lasciando spazio alla tua massa corporea e che ritorna se stesso dopo il tuo passaggio: lo spazio flessibile”. Il 2° (Oasi menta), primo spazio verde, presentava 32 varietà di menta da vedere e sentire. Il 3° (Illusione/Dipendenza) voleva creare nei visitatori, tramite effetti ottici particolari, sensazioni poco piacevoli di disorientamento e straniamento. Il 4° (Aker: print your urban farm) proponeva, con l'allettante idioma english, di scaricare dall'apposito sito dei file per realizzare strutture destinate all'agricoltura urbana. Il 5° ambiente [(S)coperto], costituito da amache sospese, veniva così presentato: “Ritorno alle origini? Il bozzolo, spazio minimo sinonimo di protezione, quiete, percezione ovattata, dolce dondolio e rifugio ambito”. Il 6° (Vespa al verde) presentava, appunto, una vecchia Vespa rivestita con verde e fiori (“Redesign per gli spazi verdi. Mezzi di locomozione meccanici restituiti all'ambiente in forma amichevole”). Il 7° (Iper3) presentava “lo spazio piatto, una finestra dove infinite dimensioni sono possibili, fette di spazio/tempo si susseguono in un caleidoscopio multidimensionale. La rete come le superstringhe e le D-branes trattiene la materia virtuale, disegna universi paralleli, crea dimensioni inaspettate”. E' ben chiaro che soltanto i visitatori multilaureati in discipline scientifiche saranno in grado di capire che cosa sono le superstringhe e le D-branes nonché la 'materia virtuale'... E gli altri si arrangino... La comprensione dell'8° ambiente (Hortus) risultava, invece, accessibile veramente a tutti (“lo spazio delle micro coltivazioni urbane: l'orto”). Ispirato alla celebre poesia leopardiana il 9° (“Sempre caro mi fu...”). Il 10° ambiente (Aurantioideae) presentava un “boschetto (esagerato!: NdR) di agrumi rievoca spazi lontani, l'India, l'Estremo Oriente, la Cina e la Corea”. L'11° (RIFLETTITItititititititi), costituito da pareti rivestite da specchi riflettenti, era presentato pomposamente così: “Lo spazio non Bella giornata di sole autunnale. Corso Italia. L'amico Enrico, pittore di fama, e non solo locale, da poco incontrato, mi segnala un omino, che passa da noi non lontano. “Mi piacerebbe tanto poterlo ritrarre” - mi fa. Ed è così che esitanti affianchiamo l'omino e ci presentiamo. Ascolta cortese in silenzio la richiesta di Enrico. “Ho il bus che fra poco mi parte”- risponde e altre parole aggiunge segnali di garbo e cultura. In un paesino delle colline pisane abita ormai, ma a Pisa capita spesso. Chissà perché entrambi, Enrico ed io, pensiamo ad un professore in pensione... Docente di botanica (per i fiori di Lantana stretti in mano) o, comunque, di scienze... Congedandosi, ci dice il suo nome: Eros. connesso a tutti gli altri spazio (sic!) che sospende, neutralizza o inverte l'insieme dei rapporti che essi stessi designano (sic!) attraverso la riflessione all'infinito = Eterotopia”. Il 12° ambiente (Incenso, oro e mirra) costituiva lo “spazio delle insolite: piante ed erbe dalle proprietà utili”. Il 13° ed ultimo ambiente (sottoCHIAVE) era costituito da un cubo chiuso sulle cui pareti erano state collocate 150 chiavi (“150 chiavi, ma solo una consente di uscire... poco tempo per capire come fare... solo qualche minuto... è l'ultimo passo per terminare il percorso... e solo il colore di IF ti potrà aiutare”). La guida al Festival e alcune targhe in loco indicavano che l'allestimento green (… e ti pare che dell'inglese si possa fare a meno...) era a cura di Coldiretti, Azienda Agricola Dini e Casa TiColtivo e che negli spazi esterni erano ospitati progetti di Aker.me e Fab Lab Cascina. Dopo aver precisato che questa 'apertura' al verde da parte dell'Internet Festival non può che essere da noi accolta molto favorevolmente e dopo aver espresso la nostra soddisfazione che, finalmente, quest'anno il Ponte di Mezzo non è stato dileggiato con i baracconi di plastica contenenti il 'vuoto' come nelle precedenti edizioni, vogliamo qui dichiarare la nostra ferma intenzione di acquisire la documentazione 'contabile' di tutto l'ambaradàn collegato a questo Festival pisano, per poi riferirne ai nostri quattro affezionati e cortesi lettori. N.B. E' bene chiarire: 1) il virgolettato (“...”) è ripreso da documenti ufficiali dell'IF ; 2) ambaradàn non è un termine inglese. di Paolo Arduini Cartellone con i loghi delle Associazioni partecipanti al “Progetto Partecipato” del Parco di Cisanello La presunta mafiosità del costruttore Bulgarella non c'entra niente, secondo me, mentre c'entra, e molto, l'incredibile cementificazione che è stata concessa a questo signore di compiere nel quartiere dormitorio dei casermoni di Cisanello, con due torri-grattacielo che avrebbero dovuto, non si sa come, richiamarsi all'unica Torre di Pisa, notoriamente pendente... Alla faccia della salvaguardia del territorio e del recupero dell'esistente, che era a fondamento del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico del Comune di Pisa, qualcuno degli uffici comunali, dirigenti e assessori compresi, ha permesso che si facesse questo ennesimo scempio, regalato a una persona notoriamente ben inserita nei meccanismi dell'edilizia pisana, a tal punto che sarebbe giusto chiedere al Palazzo di pubblicare l'elenco completo, sicuramente spettacolare, degli interventi edilizi concessi alla sua ditta e a ditte collegate... Io credo, da semplice cittadino, che un'inchiesta sugli appalti e sulle gare anche qui a Pisa sarebbe molto importante, se ci fosse un giudice meno in vena di popolarità con storie di mafia improbabili, e più in vena di giustizia per capire come mai anche qui gli appalti finiscano da sempre nelle stesse mani e nelle stesse tasche... Per questo, ho chiesto a Legambiente, al WWF, a Rebeldia, alla mia AsvPisa, e alle altre associazioni che hanno volonterosamente partecipato al processo di partecipazione accuratamente diretto dal dipartimento universitario di Scienze Politiche per programmare il Parco di Cisanello, che si riparasse alla grave carenza riscontrata nell'assenza completa della questione delle Due Torri di Bulgarella nella discussione sul Parco, facendo propria la richiesta di demolizione immediata di quelle tonnellate di cemento, uscita nella manifestazione di sabato, prima di poter mettere lì un trionfale striscione con i loghi di tutte le associazioni e realtà partecipanti, a maggior gloria di un'altra Grande Opera Comunale realizzata al solito per via privata... Aspetto una risposta, da semplice cittadino sinceramente arrabbiato... luci sulla città N. 8 - ottobre 2015 http:// lucisullacitta.altervista.org Pag. 3 da Corriere della Sera 23 agosto 2015 N.d.R. Avete mai visto piangere così? Noi non siamo più abituati, noi cerchiamo vie di fuga e spesso le troviamo, per canali vari... queste persone no, piangono con l'anima tutta fuori, e perfino il soldato sembra colpito, stupefatto, al pensiero: ma davvero sono così, davvero così stiamo facendo?davvero non è ora di girare i fucili verso i potenti che ce lo ordinano ogni giorno? di Paolo Arduini Due episodi diversi, ma la reazione, specialmente da parte degli operatori dell'"informazione", è la stessa: incivili, maleducati, cafoni!!! Guardano il dito e non vedono la luna che il dito gli indica... In Francia, dirigenti "cacciatori di teste" di “Air France” licenziano 2900 PERSONE e poi protestano perché questi s'incazzano, gli strappano le loro sicuramente costosissime bianche camicie, li fanno fuggire sopra le reti, neanche fossero nomadi migranti! da Corriere della Sera – 10 settembre 2015 N.d.R. EXPO 2015: PADIGLIONE FRANCESE con AIRFRANCE A Pisa, una cinquantina di PERSONE e famiglie protestano vivacemente perché il Comune non fa una, ma dieci proposte, subito smentite e modificate, per risolvere il problema annoso del loro lavoro, come ambulanti di quel mercato di chincaglieria che imperversa accanto al Duomo, alle Mura Storiche, ma che, PARTICOLARE DA NON DIMENTICARE MAI, dà loro da mangiare e da vivere: non c'è dubbio che abbia ragione il Palazzo, in questo caso, perché c'è la legge Ronchey, inapplicata da decenni, sulla protezione delle realtà storico-artistiche, e perché in effetti la qualità delle merci vendute è sicuramente un disastro, e perché la proposta di spostare il loro mercato al parcheggio dei bus turistici sembra assolutamente valida, e rende incomprensibile il loro rifiuto; ma, maiale deeh come direbbero a Livorno, sindaco, assessori, Comune, la smettono di raccontarci ogni giorno una favola nuova? (tornate al vostro posto appena finita la facciata delle Sinopie;... no, vi diamo un pezzo dell'ex Santa Chiara;... no, vi diamo i Trovatelli;... no, ci mettiamo le ruote ai vostri carretti, così almeno la notte i preziosi turisti possono guardarsi in pace il lavoro di Buschetto...) Per il sindaco Filippescu può anche dispiacerci, visto che è una persona notoriamente educata e gentile, ma che tutto questo debba diventare il pretesto per militarizzare ancor più, intorno alla sua persona, tutta la città, NO, non ci piace, non ci convince, non lo accetteremo mai!!! E del resto con la globalizzazione hanno preteso di seppellire il conflitto di classe, e ora se ne guardano l'esplosione con stupore e scandalo ignorante: da conflitto a guerra c'è solo un passo, su questo terreno, e come sempre è la sostanza, non la forma, che decide!!! La bella biondina ungherese, qui eloquentemente ritratta mentre sgambetta le persone che non la guardano neanche, hanno troppo da guardarsi le spalle dalla Morte, rappresenta bene una Categoria, che usa la penna per sgambettare la verità, la giustizia, la fratellanza, l'uguaglianza dei diversi; e rappresenta anche bene il Nuovo Mondo democratico apertosi in tutto l'Est Europa con la fine del Comunismo (che comunismo non era, ma faceva troppo comodo farlo credere, per tenere buoni di qua e di là dal muro...) Piazza Manin: spostamento provvisorio (?) delle bancarelle che erano situate lungo il muro del Museo delle Sinopie N. 8 - ottobre 2015 luci sulla città http:// lucisullacitta.altervista.org Pag. 4 GLI INDIRIZZI PER I VOSTRI INTERVENTI, FOTO E… Lunghezza consigliata: 30 righe (max 3000 caratteri), da inoltrare entro il 10 del mese Nel prossimo numero si parlerà di: Settembre 2015 Compagne, i e compagni della Sexta del Messico e del Mondo: Sorelle e fratelli dei popoli della Terra: Sa il nostro collettivo cuore, di prima e di ora, che il nostro dolore non è lamento sterile. Sa che la nostra rabbia non è sfogo inutile. Sappiamo che siamo ciò che siamo, che i nostri dolori e rabbie nascono e si alimentano a partire da menzogne e ingiustizie. Perché chi sta di sopra ai danni di noi che siamo ciò che siamo, mente come modalità di far politica e adorna la morte, la sparizione forzata, il carcere, la persecuzione e l’assassinio con lo scandalo della sua corruzione. E’ criminale per legge e senza vergogna chi sopra sta, al di là del colore della sua politica. Al di là che pretenda di nascondersi dietro a un cambio di nome e di bandiera. Sempre lo stesso volto, la stessa superbia, la stessa ambizione e la stessa stupidità. Come se facendo sparire e assassinando volessero anche far sparire e assassinare la memoria. Da sopra e da coloro che lì annidano le loro perversioni e bassezze, riceveremo soltanto la menzogna come salario e l’ingiustizia come stipendio. Puntuali giungono l’ingiustizia e la menzogna, tutti i giorni, a tutte le ore, in tutti i luoghi. Non li sazia il sottrarci lavoro, vita, terra, natura. Ci rubano anche chi è con noi: figli, figlie, sorelle, fratelli, padri, madri, familiari, compagni, amiche e amici. Perseguita chi sopra sta. Incarcera. Sequestra. Fa scomparire. Uccide. Non pone fine soltanto ai corpi, alle vite. Distrugge anche storie. Sulla smemoratezza costruisce chi sta sopra la sua impunità. L’oblio è il giudice che non solo lo assolve, ma lo premia pure. Perciò, e per altro, i nostri dolori e rabbie cercano la verità e la giustizia. Presto o tardi impariamo che non si trovano da nessuna parte, che non c’è libro, né discorso, né sistema giuridico, né istituzione, né promessa, né tempo, né luogo per esse. Che bisogna costruirle, impariamo. Come se il mondo non fosse ancora completo, come se un vuoto gli ferisse il ventre, lacerato il cuore del colore che siamo, della Terra. Così impariamo che senza verità e senza giustizia, non c’è giorno completo né notte. Non trova mai pace il calendario, non riposa la geografia. In molte lingue, idiomi, segni, nominiamo chi manca. E ogni dolore e ogni rabbia prende un nome, un volto, una storia, un vuoto che fa male e indigna. Il mondo e la sua storia si riempiono così di assenze. E queste assenze si fanno mormorio, parola forte, grido, ululato. Non gridiamo per lamento. Non piangiamo di pena. Non mormoriamo per rassegnazione. E’ perché chi manca trovi la strada del ritorno. Perché sappiano che ci sono, anche se mancano. Perché non dimentichino che non dimentichiamo. Per questo: per il dolore, per la rabbia, per la verità, per la giustizia. Per Ayotzinapa e tutti gli Ayotzinapa che feriscono i calendari e le geografie di sotto. Per questo la resistenza. Per questo la ribellione. Perché arriverà il tempo in cui pagheranno tutto ciò che ci devono. Pagherà chi ha perseguitato, pagherà chi ha incarcerato, pagherà chi ha picchiato e torturato. Pagherà chi ha imposto la disperazione della sparizione forzata. Pagherà chi ha ucciso. Perché il sistema che ha creato, alimentato, coperto e protetto il crimine che si veste di malgoverno, sarà distrutto. Non imbellettato, non riformato, non modernizzato: demolito, distrutto, terminato, sepolto sarà. Per questo in questo momento il nostro messaggio non è di consolazione né di rassegnazione per chi è addolorato per una o molte assenze. Di rabbia è il nostro messaggio, di accoramento. Perché conosciamo lo stesso dolore. Perché abbiamo nelle viscere la stessa rabbia. Perché, essendo differenti, così ci assomigliamo. Per questo la nostra resistenza, per questo la nostra ribellione. Per il dolore e la rabbia. Per la verità e la giustizia. Per questo: Non claudicare. Non vendersi. Non arrendersi. Per questo: Verità e Giustizia! Dalle montagne del sudest messicano Subcomandante Insurgente Moisés Subcomandante Insurgente Galeano In un angolo del pianeta chiamato “Terra”, settembre 2015 Questo 26 settembre, migliaia di zapatisti, bambini, bambine, giovani, donne, uomini, altrei, anziani e anziane, vivi e morti, manifesteranno nei nostri territori per abbracciare in questo modo tutte le persone che sentono dolore e rabbia a causa del carcere, della sparizione e della morte imposti da chi sta sopra. Le abbracceremo anche perché così ci abbracceremo noi zapatisti. E così chiamiamo tutte le persone oneste e integre del pianeta perché facciano lo stesso, nei loro calendari e geografie, secondo i loro tempi e modi. Perché finché si vorrà supplire con le menzogne e i raggiri alla mancanza di verità e giustizia, l’umanità continuerà a essere solo una smorfia grottesca sulla faccia della Terra. Testo originale Traduzione a cura dell’Associazione Ya Basta! Milano *EZLN - Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale CHI VUOLE SOSTENERE IL GIORNALE PUÒ VERSARE IL PROPRIO CONTRIBUTO SUL C/C PT N. 62181920 INTESTATO A: ASSOCIAZIONE PER LA SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE DELLA CITTÀ DI PISA – VIA DON MINZONI, 206 – 56011 CALCI -PI. Per LUCI, inviate una mail o telefonate a: [email protected] tel. 329-0232942 c/o Paolo Arduini per i COMITATI inviate una mail o telefonate a: SAN FRANCESCO [email protected] TEL. 380 6817842 SANT’ ANTONIO [email protected] TEL. 328 6950819 [email protected] TEL. 329 0232942 SAN MARTINO Chi vuole aiutare l'omino a stringersi per bene la cravatta al collo? Apriamo le iscrizioni La conferenza stampa dell‘Amministrazione ha un percorso difficile da sintetizzare in poche frasi, ma ci provo: dalla tassa comunale sui redditi familiari prima dell'IRPEF, di parecchi anni fa, al Fondo di Solidarietà Comunale, inserito nella legge di Stabilità del 2013. Per Calci vuole dire in sostanza un calo spaventoso dei trasferimenti statali al Comune, motivato dalla bizzarra spiegazione che non siamo così indebitati da non poter sopportare qualche altro taglio: una ulteriore prova di quella che l‘ ex premier Prodi chiamava "l'idiozia" di questi piani di stabilità, inventati da burocrati senza arte né parte se non quella delle grandi banche e multinazionali, nazionali, europee, globali. Già prima Calci aveva il poco invidiabile primato di ricevere, come trasferimenti statali, 102 euro per abitante, contro una media regionale e nazionale di 207 (evidentemente l'essere "virtuosi" comporta questi rischi...); ora che il fondo di solidarietà, messo lì per diminuire gli squilibri tra le diverse realtà, e fondato sul 38% di IMU che ogni Comune versa allo Stato per riaverne qualcosa di più giusto ed equilibrato, è ulteriormente diminuito, perché lo Stato ha deciso di accaparrarsene unilateralmente 400 milioni (da mettere in conto alla famigerata spending review?...), per Calci la nuova diminuzione vuol dire arrivare a 0, o giù di lì. In cifre: nel 2015 Calci riceve trasferimenti statali per 55.000 euro (dei quali appena 7600 per il fondo di solidarietà, che nel 2014 era stato di 127.000 euro), mentre deve versare la sua quota di IMU come l'anno scorso (circa 433.000 euro); ma ancora più clamorosamente bassa diventa la quota del fondo di solidarietà per abitante, 1,17 euro (circa 6.000 abitanti = circa 7.000 euro), rispetto a una media regionale e provinciale e territoriale che va dai 40 ai 50 euro e oltre. Insomma, Calci è troppo ricca per aver bisogno di trasferimenti? I servizi (sanità, scuola, trasporto pubblico, protezione civile e antincendio, ecc.) sono coperti con questa miseria? Giustamente, il Comune ha chiesto aiuto al presidente Mattarella per penalizzazioni vecchie e nuove, che ne rendono difficile il funzionamento, nonostante i numerosi tagli portati alle spese politiche, di rappresentanza, ecc.: ora Mattarella viene a Pisa, risponderà qualcosa o si accoderà al "tutto va bene, madama la marchesa", che imperversa col governo del "fiorentino" democratico? A noi sembra più necessario e utile muoversi insieme, TUTTI I COMUNI DELLA ZONA PISANA, per vedere come si possa superare le follie di questi patti di Stabilità e comunque riequilibrare „gli aiuti“ ai diversi territori. Paolo Arduini direttore responsabile GIUSEPPE REA redazione e collaboratori: P. Arduini, M. Nelli Baudino, A. F. Gimigliano, F. Pisello, E. Galoppini, I. Alfano, M. Monforte redazione, amministrazione, sede legale: via Don Minzoni, 206 – 56011 Calci -PI. Registraz. presso Tribunale di Pisa n. 11/04 del Registro della Stampa stampato presso LITOGRAFIA VARO via Lenin 155/C S. Martino Ulmiano 56010 San Giuliano Terme (Pisa) Foto di M. Nelli e A. F. Gimigliano Grafica a cura di MARTA NELLI gli articoli non firmati sono di esclusiva responsabilità redazionale Turchia dopo Messico: in tutti i paesi dove è stata fatta crescere una borghesia venduta alle multinazionali della globalizzazione (e ci raccontano anche qui la favola che è scesa così la "fame", in questa maniera che tuttavia registra, come sempre, la ripresa dei conflitti di classe, economici, politici, militari...), è il momento del voto, quello più legittimante per questi nuovi poteri e interessi cosiddetti democratici, a diventare il più pericoloso, il più usato per terrorizzare, intimidire, ricattare, quelli cui si racconta la favoletta dell' "ora puoi scegliere tu, metti la scheda nell'urna"! E allora, sei mesi prima delle elezioni messicane vengono fatti sparire 43 studenti, colpevoli di essere oppositori del governo e di voler ricordare il massacro nello stadio olimpico del 1968; e allora, qualche mese prima e poi ancora a ridosso delle elezioni in Turchia, esplodono bombe di cosiddetti kamikaze, e massacrano centinaia di giovani e anziani, colpevoli di essere "socialisti" e soprattutto di voler appoggiare il popolo, le donne, gli uomini, i bambini Kurdi, nella loro guerra spietata e vincente contro lo Stato fantoccio islamico, messo lì in Siria e Iraq con la benedizione e l'appoggio del Mossad e degli occidentali per sviare quei popoli verso la favola religiosa, la follia religiosa, l'assassinio in nome di Dio... E allora, una preghiera: SCAPPATE QUANDO VI DICONO CHE C'E' DA VOTARE, SCAPPATE FINCHE' SIETE IN TEMPO, PERCHE' IL VOTO "DEMOCRATICO" E' PARTICOLARMENTE LETALE!!! Paolo Arduini