Dalla scrittura al documento
Lezione del corso di
Storia della Tecnologia
22/02/2008
Filippo Nieddu
Un primo paradosso
In quell'Impero, l'Arte della Cartografia raggiunse tale Perfezione
che la mappa d'una sola Provincia occupava tutta una Città, e la
mappa dell'impero, tutta una Provincia. Col tempo, codeste Mappe
Smisurate non soddisfecero e i Collegi dei Cartografi eressero una
Mappa dell'Impero, che uguagliava in grandezza l'Impero e
coincideva puntualmente con esso. Meno Dedite allo Studio della
Cartografia, le Generazioni Successive compresero che quella
vasta Mappa era Inutile e non senza Empietà la abbandonarono
alle Inclemenze del Sole e degl'Inverni.
Jorge Luis BORGES, Del rigore della scienza, in L’artefice, in Tutte le
opere, Milano : Mondadori, 1984-85, vol. I, pag. 1253
Un secondo paradosso
Noi, in un'occhiata, percepiamo: tre bicchieri su una tavola. Funes:
tutti i tralci, i grappoli e gli acini d'una pergola. Sapeva le forme delle
nubi australi dell'alba del 30 aprile 1882, e poteva confrontarle, nel
ricordo, con la copertina marmorizzata d'un libro che aveva visto
una sola volta [...]. Questi ricordi non erano semplici: ogni immagine
visiva era legata a sensazioni muscolari, termiche ecc. [...] Due o tre
volte aveva ricostruito una giornata intera; non aveva mai esitato,
ma ogni ricostruzione aveva chiesto un'intera giornata. [...] Egli
ricordava [...] non solo ogni foglia di ogni albero di ogni montagna,
ma anche ognuna delle volte che l'aveva percepita o immaginata.
Jorge Luis BORGES, Funes, o della memoria, in Finzioni, in Tutte le
opere, Milano : Mondadori, 1984-85, vol. I, pagg. 712-713
La storia
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Non tutti gli eventi sono fatti storici
Il paradosso della carta dell’Impero in scala 1:1 o
della memoria che tutto ricorda – non si può narrare
tutto, perché non sarebbe né possibile né utile per la
comprensione
Si deve compiere un processo di selezione
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Scegliendo i “fatti storici”
Interpretandoli secondo la mentalità del tempo e il contesto
Pur sapendo che questa operazione è imperfetta
Una definizione operativa di storia:
SELEZIONE + INTERPRETAZIONE
Modalità della ricerca storica
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I verbi della storia: “CONTARE” e “RACCONTARE”
La storia “documento” e la storia “monumento”
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Il giudizio morale dello storico come distorsione: non si deve
operare un giudizio di questo genere facendo storia
Le agiografie (“storie dei santi”) sono o non sono storia?
L’inevitabilità degli eventi: un evento che provoca una
“rottura” è casuale o inevitabile?
La storia, alla fine, è o non è maestra di vita?
La storia come esercizio di stile / 1
La storia come esercizio di stile / 2
La storia come esercizio di stile / 3
La storia come esercizio di stile / 4
Una definizione di documento
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Supporto fisico
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Contenente informazioni
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Su luogo
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Su tempo
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Su autore
Documenti e fonti
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Non tutti i documenti sono fonti (selezione)
Le fonti sono i documenti considerati dagli storici
Tipi di fonti:
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Fonti primarie (“le fonti che non sanno di esserlo”)
Fonti secondarie (o fonti critiche).
Reperibilità e “verità” del documento
La ricerca bibliografica
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Rispondenza ai requisiti
Accessibilità geografica
Disponibilità fisica
“Consultabilità” reale
V. documento su sito per regole su citazioni
bibliografiche
Riferimenti bibliografici essenziali
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Vittorio MARCHIS, Filippo NIEDDU, Materiali per una
storia delle tecniche, Torino : CELID, 2004
Edward H. CARR, Sei lezioni sulla storia, Torino :
Einaudi, 1966
Carlo BERNARDINI, Tullio DE MAURO, Contare e
raccontare, Roma-Bari : Laterza, 2003
Raymond QUENEAU, Una storia modello, Torino :
Einaudi, 1988
Raymond QUENEAU, Esercizi di stile, Torino :
Einaudi, 1983
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