Il Gioco d’Azzardo Patologico.
Orientamenti per la prevenzione e la cura
Ordine dei Medici
Firenze, 18 dicembre 2013
I campanelli d’allarme per il G.A.P.
DENARO :
TEMPO :
•trascorre maggior tempo fuori casa
•ritarda agli appuntamenti
•si dimentica impegni importanti
•è spesso in ritardo al lavoro o a scuola
•si assenta per lunghi periodi di tempo
senza spiegazioni
•aumenta le spese
•nasconde gli estratti di pagamento
•sottrae oggetti di valore e denaro
• richiede soldi in prestito
• contrae debiti
PERSONALITA’:
modifica le abitudini alimentari e sessuali
presenta problemi di sonno
presenta sbalzi di umore e/o improvvisi scatti di ira
appare ansioso/depresso/irritabile
tende a minimizzare o a mentire sul gioco e sui soldi persi
pensa e parla spesso del gioco presentando anche
distorsioni cognitive e fantasie di supervincita
non si prende cura di se stesso
trascura gli affetti familiari e i figli
mostra una tendenza al ritiro sociale
Problemi con il gioco?
Un test di valutazione rapido
Lie/Bet Questionnaire (Johnson et al., 1997)
Ha mai sentito l’impulso di giocare somme di denaro sempre
maggiori?
1.
SI NO
Si è già sentito di dover tenere nascosta l’entità del suo giocare a
quelli che le stanno più vicino?
2.
SI NO
Valutazione
Se ha risposto SI ad almeno una di queste domande (o magari ad ambedue), lei si trova in una situazione
di rischio rispetto al gioco d’azzardo. Le consigliamo di valutare con il suo Medico di Medicina Generale
la possibilità di rivolgersi al SerT dell’Azienda Usl della sua città.
Appendice: gli strumenti di screening
La dipendenza da gioco d’azzardo: il SOGS
SOUTH OAKS GAMBLING SCREEN di H.R. Lesieur e S.B. Blume (1987)
La dipendenza da gioco d’azzardo negli adolescenti: il SOGS-RA
SOUTH OAKS GAMBLING SCREEN-Revised for Adolescent di Winters et
al., 1993
Le 20 domande dei GIOCATORI ANONIMI - GA
SEI UN GIOCATORE COMPULSIVO?
Le 20 domande di GAM-ANON per i familiari
VIVI CON UN GIOCATORE COMPULSIVO?
Il colloquio motivazionale
(G.P. Guelfi)
1.
Stabilire una relazione terapeutica di comprensione e
fiducia, improntata a empatia;
2.
focalizzare il problema in maniera consensuale, vale a
dire aiutare il paziente resistente a riconoscere l’esistenza
del problema;
3.
evocare il suo punto di vista sul problema stesso;
4. formulare un piano di lavoro con il paziente con obiettivi e
tempi condivisi e concordati.
IMPORTANZA DEL CAMBIAMENTO:
“Quanto è importante per lei, su una scala da 0 a 10,
affrontare il problema del Gioco d’Azzardo per come lei lo
vive?”
FIDUCIA NEL CAMBIAMENTO:
“Quanta fiducia ha di poter affrontare con successo il
problema del Gioco d’Azzardo nella sua vita?”
Linee pratiche per un intervento motivazionale nel G.A.P.
(G.P. Guelfi)
Stato
Soggetto
nonpronto
Soggetto
incerto
Soggetto
pronto
Segni
Evitare
Fare
Inviato da altri.
Minimizza/nega il
problema.
Infastidito.
Importanza e Fiducia
basse OPPURE
Importanza bassa e
Fiducia illusoria alta.
Non biasimare,
disprezzare,
minacciare.
Non criticare,
drammatizzare.
No approccio
tecnicistico.
Ascoltare, puntando a
creare una relazione di
fiducia. Esplorare
desideri, ragioni,
necessità. Dare
disponibilità a
rivedersi.
Esprime ambivalenza.
Ammette il problema ma
dice di non riuscire ad
affrontarlo. Racconta
tentativi di smettere di
giocare e ricadute.
Non biasimare per
l’incoerenza. Non
giudicare. Non
schierarsi apertamente
per il cambiamento.
Esplorare l’ambivalenza
(pro/contro). Sostenere
i tentativi fatti,
valorizzando l’impegno.
Esplorare le ragioni del
fallimento.
Dichiara di avere un
problema con il gioco.
Esprime il desiderio di
smettere, ma potrebbe
essere un desiderio
superficiale.
Non dare per scontato
che sia motivato. Non
progettare un
intervento se non è
concordato.
Esplorare, desideri,
ragioni, necessità e
capacità di superare il
problema. Se invio
specialistico,
mantenere la relazione.
ESEMPIO
DI
PERCORSO
TERAPEUTICO
PER
IL GIOCATORE
D’AZZARDO
AL SERT
Accoglienza
giocatoree/o
familiari
Attività
psicoeducativo-
motivazionale
Valutazione
multidisciplinare
Riunione
équipe
Trattamento
integratoe
personalizzato
Interventi
cognitivocomportamentali
Psicoterapia
individuale,
famiglia, gruppo
Tutoraggio
economico e
consulenze
legali/ finanziarie
Gruppi auto-aiuto
Terapie
farmacologiche e
altri trattamenti
Dimissioni
Follow-up
Il denaro
Il denaro…
… e il tutoraggio economico
Tracciare la situazione finanziaria del giocatore e prevedere un
risanamento in base alla gravità del debito
Individuare un referente interno alla famiglia che amministri il
flusso di denaro del giocatore
Sospendere l’uso da parte del giocatore di carte di credito,
bancomat, libretto degli assegni che vengono consegnati al
referente familiare
Fare in modo che il giocatore maneggi poco denaro al giorno per
evitare situazioni a rischio. Tutte le spese devono comunque
essere supportate da scontrini o ricevute di pagamento
Raccogliere gli scontrini e le ricevute di spesa del giocatore per
ricostruire i movimenti di denaro quotidiani anche attraverso
l’uso di una tabella (v. scheda del tutor)
Coinvolgimento attivo del giocatore nel recupero di un uso
responsabile del denaro e nella restituzione dei debiti
Scheda del tutor
(Biganzoli, 2004)
Data
Entrate
Fonte
d’entrata
Spese
Motivo
Saldo
restante
GAP E TRATTAMENTI FARMACOLOGICI
Ad oggi non esistono trattamenti psicofarmacologici per il GAP approvati ufficialmente.
Tra i farmaci che hanno dimostrato un certo grado di efficacia:
•
Antagonisti degli oppiacei (naltrexone, nalmefene) ridurrebbero il craving
• Antidepressivi: SSRI (paroxetina, citalopram, escitalopram..) Bupropione (depressione, ADHD e dipendenza
da nicotina): bloccando il reuptake della noradrenalina e della dopamina ridurrebbe l’intensità dei
comportamenti impulsivi
• Stabilizzatori dell’umore (carbonato di litio, valproato di sodio, topiramato..)
• Composti glutamatergici: N-acetilcisteina (NAC) amminoacido che modifica i livelli di glutammato nel
cervello
12
Le “reti” nel GAP
Non c’è in gioco solo un singolo operatore,
ma un insieme di operatori
l’èquipe
multiprofessionale
Non c’è “in gioco” solo il giocatore, ma
una molteplicità di soggetti (la famiglia
nucleare, la parentela, gli amici, i colleghi
di lavoro, i vicini, …)
le reti primarie e
secondarie
Non c’è in gioco solo un’istituzione (il
SerT), ma un insieme di istituzioni
la
rete interistituzionale
* L’èquipe clinica
Medico
Psicologo
Assistente sociale
Educatore Professionale
…
* Le “reti” primarie e secondarie
* La rete interistituzionale
ӏquipe interistituzionale allargata
che coniughi il “sapere della clinica”
con il “sapere del territorio”
dialogo tra ottiche differenti:
operatori
socio-sanitari,
forze
dell’ordine,
amministratori,
volontari, gestori, ecc.
progetti di prevenzione a partire
dalla quotidianità, dai pregiudizi,
dall’apertura di spazi di riflessione
per la popolazione
la Regione
Gioacchino Lavanco
Toscana
Vincenzo Caretti
Barbara
Gian Paolo Guelfi
Trambusti
Caterina Primi
Alberto
Giuseppe Zanda
Zanobini
Mauro Croce
Arcangelo
Alice Berti
Alfano Ringraziamo
Fabio Voller
Serena
Guido Intaschi
Consigli
Lucia Castelli Riccardo Zerbetto
Pacini Editore Andrea Fagiolini
Ordine dei
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Medici
Antonio Panti
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