manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 1 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 2 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 3 INDICE 4 - Introduzione 5 - Il progetto Salute e Lavoro 7 - Linee guida del moltiplicatore 20 - Le dipendenze 22 - Alcol 29 - Sostanze 37 - I comportamenti di abuso 43 - Altre problematiche con cui un moltiplicatore potrebbe doversi confrontare 46 - Approfondimenti 3 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 4 INTRODUZIONE Questo manuale nasce nell’ambito del progetto Salute e Lavoro. Si tratta di una raccolta di informazioni ad uso del Moltiplicatore dell’Azione Preventiva. Il manuale si compone di un vademecum sulla figura del Moltiplicatore (chi è, cosa fa e come agisce) e di informazioni relative al progetto Salute e Lavoro, alle sostanze psicoattive come alcol e droghe, ai comportamenti di abuso (gioco patologico e dipendenze da internet). Contiene inoltre, gli indirizzi dei servizi socio sanitari a cui rivolgersi in caso di bisogno. Le informazioni sono articolate secondo tre domande: - “Cosa c’è da sapere?” - “Come aiutare in modo corretto? - “A chi rivolgersi?” Insomma si tratta di una vera e propria “cassetta degli attrezzi” a cui poter attingere ogni qualvolta possa esservi utile. Gli autori di questo libretto sono gli operatori del progetto Salute e Lavoro, quindi medici, psicologi, educatori e assistenti sociali del Dipartimento Delle Dipendenze dell’ASL Milano 1 e i consulenti del Consorzio Sociale CS&L. 4 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 5 IL PROGETTO SALUTE e LAVORO COS’ È SALUTE E LAVORO? E’ un progetto promosso dall’ASL Milano 1 e gestito in collaborazione con il Consorzio Sociale CS&L. CHE FINALITÀ HA? Promuovere e tutelare la salute (intesa come “pieno benessere psico – fisico”) prevenendo l’abuso di sostanze stupefacenti, alcol e comportamenti compulsivi come il gioco d’azzardo patologico. A CHI SI RIVOLGE? Si rivolge ai lavoratori in quanto persone adulte in grado di diffondere messaggi positivi sulla salute. Tali messaggi potranno essere di aiuto a: colleghi, figli, nipoti, amici, conoscenti, ecc… Salute e Lavoro chiede collaborazione alle aziende del territorio poiché è qui che l’ASL Milano 1 può facilmente entrare in contatto con gli adulti per promuovere salute. Inoltre, è interesse del progetto diffondere messaggi positivi sulla salute nei luoghi di lavoro al fine di aumentare il livello di sicurezza dei lavoratori. 5 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 6 COSA FA IN CONCRETO? • Propone alla Dirigenza Aziendale di collaborare al progetto • Presenta il progetto ai rappresentati dei lavoratori (RSU, RLS, Dirigenti, Capi Reparto ecc...) al fine di condividere le finalità • Propone a tutti i lavoratori di compilare un questionario anonimo che chiede alcune opinioni riguardanti la salute e le abitudini di consumo, così da raccogliere le idee dei lavoratori al riguardo e tenerne conto per il lavoro da svolgere insieme • Restituisce i dati elaborati dei questionari raccolti a tutti i lavoratori • Propone dei percorsi formativi a tutti i lavoratori (se richiesto) • Propone una formazione specifica solo ad un gruppo di lavoratori (5-6 persone) che noi chiamiamo MOLTIPLICATORI DELL’AZIONE PREVENTIVA. Si tratta di lavoratori particolarmente interessati al tema disponibili a diffondere messaggi positivi sulla salute e a sostenere dei colleghi che potrebbero trovarsi in difficoltà. La formazione fornisce informazioni inerenti la salute, la prevenzione alle dipendenze, il funzionamento dei servizi socio-sanitari territoriali. I Moltiplicatori al termine della formazione saranno seguiti costantemente dagli operatori del progetto Salute e Lavoro 6 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 7 LINEE GUIDA DEL MOLTIPLICATORE CHI E’ IL MOLTIPLICATORE DELL’AZIONE PREVENTIVA? Il “Moltiplicatore dell’Azione Preventiva” è un lavoratore in grado di fornire una serie di indicazioni utili ad una persona/collega che manifesta un comportamento problematico. E’ una persona che vive all'interno del contesto lavorativo e che ha una vicinanza effettiva ad altri lavoratori/trici. Grazie a questa vicinanza può essere sia “sensore” di eventuali situazioni di disagio, sia “primo contatto” nel caso di richieste esplicite di aiuto. E’ “prossimo” agli altri ed ha una sensibilità ai problemi individuali e sociali. E’ “formato” dal progetto a svolgere il ruolo di Moltiplicatore. Possiede una serie di informazioni utili e di contatti con il mondo dei servizi socio-sanitari e sanitari che può fornire ai colleghi nel momento del bisogno. 7 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 8 I Moltiplicatori dell’Azione Preventiva sono in altri termini delle « figure-ponte » che facilitano lo scambio e la comunicazione tra i lavoratori (i disagi che manifestano, le eventuali richieste che esplicitano) e il « mondo esterno » dei servizi specialistici. Il Moltiplicatore è anche un “agente di cambiamento”; egli viene formato in modo che promuova, all’interno dell’ambito di lavoro prioritariamente, ma anche nel proprio ambito di vita, una cultura dell’uso delle sostanze e dei comportamenti compulsivi (gioco patologico, ecc) compatibile con tali ambiti e finalizzata alla minimizzazione dei rischi e dei danni connessi. CHI IN AZIENDA DI SOLITO SCEGLIE DI FARE IL MOLTIPLICATORE? I MOLTIPLICATORI individuati nelle aziende in genere sono: 1. Referenti aziendali che si occupano di sicurezza 2. Delegati sindacali 3. Colleghi di lavoro sensibili ai temi dello svantaggio sociale e del disagio PERCHE’ C’E’ BISOGNO DI MOLTIPLICATORI IN AZIENDA? La promozione della salute è indispensabile in azienda per prevenire comportamenti di abuso. Lavoratori sani, che vivono una situazione di benessere, sono anche lavoratori meno esposti a rischio di infortuni. Questo tutela la sicurezza di tutti. 8 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 9 E’ importante che a promuovere la salute in azienda ci siano, accanto a politiche aziendali specifiche, anche i Moltiplicatore dell’Azione Preventiva. Secondo la teoria su gli opinion leader, i messaggi sulla promozione della salute ed eventuali azioni di supporto offerte a colleghi in difficoltà risultano essere molto più efficaci se forniti da una persona di fiducia. COSA FA? Quando un collega glielo chiede o quando lui stesso si accorge di una situazione di disagio vissuta da un collega: - ascolta, valuta e se necessario fornisce informazioni riguardo ai servizi socio-sanitari e sanitari che si trovano sul territorio - propone delle definizioni e interpretazioni dei fenomeni di abuso diverse da quelle esistenti contribuendo a modificare la “cultura” legata a tali fenomeni - può fornire delle occasioni di vicinanza ai colleghi; il messaggio implicito, importantissimo dal punto di vista del rapporto umano è “mi sono accorto di te!” - sensibilizza i colleghi a “notare” un eventuale problema che da soli non riescono a “vedere”, li aiuta ad affrontarlo indicandogli un possibile percorso da intraprendere e il nominativo di alcuni specialisti che lo possono accogliere - e’ promotore di campagne di sensibilizzazione sulla salute 9 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 10 COSA NON FA? IL MOLTIPLICATORE: - NON E’ un assistente sociale. - NON E’ uno specialista della salute o delle dipendenze/comportamenti di abuso. - NON E’ un controllore incaricato dall’azienda. - NON FA la spia. - NON E’ una spia. 10 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 11 DOVE E QUANDO PUO’ AGIRE IL MOLTIPLICATORE? Il Moltiplicatore esercita il suo ruolo sul posto di lavoro (ma anche a casa, con i figli, tra gli amici...). In alcuni casi, per esempio quando un Moltiplicatore riveste un ruolo specifico in azienda (RSU, RLS, RSPP…) ha l’opportunità di incontrare i colleghi durante dei colloqui individuali. E’ in queste situazioni che il Moltiplicatore ha una grande occasione di contatto con i colleghi è può, con discrezione esercitare la sua competenza. E’ indispensabile sottolineare che ogni azienda ha delle caratteristiche specifiche, quindi è compito del Moltiplicatore osservare il contesto aziendale e individuare il luogo e il momento più adeguato per esercitare il suo ruolo... 11 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 12 IN CHE MODO PUO’ PORSI RISPETTO AI SUO COLLEGHI? Come abbiamo già detto il Moltiplicatore è una persona attenta alla salute dei colleghi, capace di cogliere situazioni di disagio; è inoltre discreto e disponibile. Il Moltiplicatore prova ad instaurare con i colleghi un rapporto di FIDUCIA e ad entrare in EMPATIA con loro. Questo significa che il rapporto che si istaura fra le parti deve essere equilibrato e basato sul principio della GIUSTA DISTANZA. Questo principio rispetta due regole fondamentali: 1. “TI COMPRENDO, TI VOGLIO AIUTARE, PROVO AD AIUTARTI, MA NON VOGLIO TRAVOLGERTI...”. 2. “MI INTERESSA IL BENESSERE DEL MIO COLLEGA MA NON MI FACCIO TRAVOLGERE DAI SUOI PROBLEMI.” 12 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 13 QUALI SONO I CAMPANELLI D’ALLARME A CUI DEVE PRESTARE ATTENZIONE UN MOLTIPLICATORE PER ACCORGERSI DI UNA SITUAZIONE DI DISAGIO? Il MOLTIPLICATORE può osservare nei suoi colleghi alcuni comportamenti che se perpetrati nel tempo possono far “accendere un campanello di allarme”: - assenze ripetute (molti giorni di malattia, permessi ecc...) - difficoltà a terminare la giornata lavorativa - frequenti cambiamenti di umore (irascibilità, ansia, insofferenza...) - difficoltà di concentrazione (sonnolenza, distrazione) - trascuratezza fisica (aspetto trasandato, scarsa igiene…) - isolamento dai colleghi - infortuni ripetuti 13 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 14 DOMANDE FREQUENTI 1. Come faccio a non essere considerato una spia dai miei colleghi? Come prima cosa è importante che tu non ti senta una spia! E’ necessario che per esercitare questo ruolo tu sia a tuo agio e sia convinto di offrire un servizio utile ai tuoi colleghi. Inoltre potrai vincere la diffidenza dei colleghi relazionandoti ad essi in maniera molto franca e chiara. Potrai spiegare che sei in grado di fornire informazioni utili e che puoi mettere in contatto il collega in disagio con uno specialista. Quindi dovrai essere disponibile e accogliente, ma allo stesso tempo dovrai mantenere la giusta distanza. Inoltre ricorda: dal momento in cui anche uno solo dei tuoi colle ghi avrà giovato della tua competenza la tua credibilità in azien da crescerà moltissimo! Noi del progetto svolgiamo un lavoro di sensibilizzazione con le dirigenze aziendali e con tutti i lavoratori per favorire la corretta interpretazione del tuo ruolo e favorirne l’effettivo esercizio. 2. Se mi trovo in difficoltà dopo aver evidenziato una situazione di disagio come mi devo comportare? Nel momento in cui evidenzi una situazione di difficoltà e non sai come comportarti è bene che tu ti fermi! Chiedi aiuto a tua volta, chiarisciti le idee con un referente del progetto Salute e Lavoro e quando avrai individuato un piano di 14 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 15 intervento, potrai agire. E’ molto importante che tu sia convinto di poter dare le giuste informazioni, quindi prima acquisisci tutti gli strumenti di cui hai bisogno e poi agisci! 3. In che modo devo comunicare ai miei colleghi di essere un Moltiplicatore? In linea di massima, la modalità per comunicare che in azienda è presente la figura del Moltiplicatore deve essere concordato con i vertici aziendali. E’ bene trovare una strategia comune che consenta di far arrivare ai lavoratori l’informazione più corretta. Quindi, questa non dovrà essere una preoccupazione soltanto tua! 4. Se il clima in azienda è ostile come posso esercitare il mio ruolo? Anche in questo caso ciò che puoi fare è cercare di relazionarti al meglio con i tuoi colleghi. Non è tuo compito cambiare il clima aziendale o attivare politiche di miglioramento come singolo Moltiplicatore, puoi però agire in modo trasparente e chiaro, questo senza dubbio verrà capito dai tuoi colleghi. Il clima aziendale nei confronti del Moltiplicatore può cambiare con il lavoro del gruppo dei Moltiplicatori e con il lavoro parallelo che noi facciamo con le dirigenze. 5. Devo informare la dirigenza se individuo situazioni di disagio? No, dal momento in cui individui una situazione di disagio puoi: • parlare con il collega in difficoltà e fornirgli le informazioni necessarie • rivolgerti ai servizi per consultarti su che cosa sia meglio fare. Potrai parlarne con la dirigenza solo se sarà il collega in difficoltà a chiederti di farlo, oppure puoi proporlo tu al collega, ma devi avere sempre il suo assenso 15 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 16 6. Una volta terminata la formazione saremo soli? No, avrete ancora il nostro supporto. Sarà nostra cura organizzare degli incontri di monitoraggio e di formazione con tutti i Moltiplicatori dell’Azione Preventiva delle aziende coinvolte nel progetto. Per ogni evenienza potrete inoltre contattare i referenti del progetto: - Katia Salemi 347 5060065 [email protected] - Lorenzo Canafoglia [email protected] - Moira Fontana 02 49510360 [email protected] - Paola Duregon 0331 498616 [email protected] - Fabio Guerrini 334 6786903 [email protected] 16 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 17 GUIDA PRATICA (COSAFARE SE...) RUOLO DI SUPPORTO Se si presenta una persona che espone una difficoltà, essa deve riguardare l’ambito di competenza del progetto (alcol, droghe, gioco patologico, disagio psichico ecc...) e non deve richiedere prestazioni di tipo specialistico (colloquio psicologico, consulenza legale, consulenza medica ecc.). In questi casi se è possibile tramite l’indirizzario da noi fornito, si deve chiedere alla persona di contattare il servizio più adeguato. Nei casi in cui non si sappia a chi indirizzare la persona si può prendere tempo e contattare gli operatori del progetto chiedendo una consulenza. Il ruolo del MOLTIPLICATORE è “cogliere i primi segnali (di un disagio)”. Se si vede un/una collega, in difficoltà o che mostra dei “sintomi” rilevabili come indicatori di un malessere, si può decidere di intervenire attivamente chiedendo “c’è qualcosa che non va?”; se per qualche ragione si è titubanti “vorrei fare qualcosa, ma…” allora parlatene prima con gli altri MOLTIPLICATORI e/o con il medico competente e sentite il loro parere; se non volete parlarne con altri oppure se ne parlate, ma non riuscite a prendere una decisione, allora contattate gli operatori del progetto. Se si venisse a conoscenza di informazioni riservate e dati “sensibili” (per esempio la presenza di determinate patologie), qualsiasi passaggio di tali informazioni a terzi (dirigenti, capi squadra, colleghi, operatori del progetto) deve essere concordata con l’interessato/a dal quale bisogna ricevere un assenso almeno verbale. Agli operatori di Salute & Lavoro, si possono fornire queste informazioni, se ritenuto utile per una consulenza, senza fornire i dati dell’interessato/a. 17 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 18 RUOLO PROMOZIONALE Il MOLTIPLICATORE è anche un “agente di cambiamento”; egli viene formato in modo che promuova, all’interno dell’ambito di lavoro prioritariamente, ma anche nel proprio ambito di vita, una cultura dell’uso delle sostanze e dei comportamenti compulsivi (gioco patologico, ecc...) compatibile con tali ambiti e finalizzata alla minimizzazione dei rischi e dei danni connessi. Nel caso egli o ella abbia delle difficoltà in tale direzione, questo va segnalato agli operatori del progetto. 18 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 19 I MIEI APPUNTI 19 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 20 LE DIPENDENZE COSA C’È DA SAPERE? Si può parlare di dipendenze considerandole “il lato oscuro del piacere umano”. Il piacere è regolato da sistemi cerebrali che gestiscono ed elaborano gli stimoli esterni e li convertono in sensazioni gratificanti ed appaganti. Così, quando si vive per la prima volta un’esperienza piacevole provocata da stimoli esterni, il desiderio di poterla ri-sperimentare viene memorizzato dal nostro cervello, in modo da poter subito essere riconosciuto e ricontattato per procurare una nuova esperienza piacevole. Nel nostro cervello il neurotrasmettitore del piacere è la Dopamina, il quale attiva altre strutture nervose a produrre segnali che si traducono in sensazioni di piacere. Esistono però anche dei sistemi cerebrali che consentono di controllare, correggere, modulare e limitare i sistemi del “piacere” al fine di portare ad un equilibrio la gestione di questa sensazione. Questa limitazione evita che la sensazione di voler provare piacere diventi dominante e prevalente nella vita di ogni soggetto. Questi sistemi di controllo maturano, nell’uomo, non prima dell’adolescenza e si completano quasi nell’età adulta (nell’animale essi sono meno sviluppati). Un individuo sano ha l’equilibrio tra desiderio del piacere e limi tazione del piacere intatto, mentre si ammala quando quell’equi librio virtuoso e fisiologico è alterato. 20 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 21 Nel caso di malattia uno stimolo esterno come l’assunzione di droghe, alcol e alcuni farmaci, ma anche il provare un comportamento stimolante molto piacevole come il gioco d’azzardo, lo shopping, il sesso, il lavoro, lo sport, ecc... esercita una elevatissima azione sui sistemi del piacere. In quel caso, si amplifica in misura elevatissima il desiderio di riprovare la medesima sensazione piacevole ricercando lo stimolo che l’ha procurato. Quando l’impulso a procurarsi una sostanza o a compiere un determinato comportamento diviene incontrollabile e si affianca ad una ricerca spasmodica e continuativa di quella sostanza o di quel comportamento appaganti e piacevoli , il circuito della dipen denza si è instaurato e “romperlo” non sarà facile. Per fortuna non tutti coloro che sperimentano una sostanza o un comportamento appagante problematico diventeranno dipendenti da essi. Se i nostri sistemi fisiologici di controllo sono ben rafforzati dai contesti esterni con fattori protettivi come l’educazione, il rifiuto della trasgressione, l’acquisizione di strumenti e competenze indirizzate a stili di vita sani, il rifiuto di sperimentare o di continuare l’uso di sostanze avrà il sopravvento. Ma questi fattori protettivi vanno appresi e rinforzati, attraverso un metodo educativo genitoriale che sappia sollecitarne lo sviluppo e la conservazione. Invece altri fattori, come avere genitori alcolisti o giocatori patologici o incompetenti per capacità educative o che trascurano i figli o trascurano i primi segni di trasgressione, ma anche vivere in ambienti socioculturali degradati, possono essere elementi di rischio di devianza, e possono facilitare l’ingresso nel circuito delle dipendenze. 21 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 22 ALCOL Parlare di alcol non è mai facile, l’Alcol da sempre appartiene alla nostra cultura: mitologica, re l igiosa, sociale, commerciale... COSA C’È DA SAPERE? L'alcol etilico è una sostanza incolore ed inodore, che non serve al nostro organismo e al suo normale funzionamento ed è tossica per le cellule. Si forma per fermentazione di zuccheri semplici presenti nella frutta e nei cereali o per distillazione del mosto fermentato. Oltre all'acqua, l'alcol etilico è il principale componente delle bevande alcoliche, altri principi nutritivi (proteine, zuccheri, vitamine, ecc...) sono presenti solo in microscopiche quantità. Per questa ragione le bevande alcoliche non possono essere consi derate un alimento. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l'alcol è una droga, sebbene sia una sostanza legale. Come tutte le droghe, l'alcol ha un potere psicoattivo (cioè modifica il funzionamento del cervello) e nel tempo, per ottenere gli stessi effetti, bisogna aumentare la dose assunta. I rischi che corrono le persone che ne fanno uso riguardano, sia la salute fisica, sia quella psichica, sia quella familiare e sociale. 22 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 23 Il consumo di alcol può essere descritto in termini di grammi - alcol ingeriti oppure in termini di bicchieri standard (10-12 g) 1 unità alcolica pari a circa 12g=0,2 di alcolemia CORRISPONDE A (circa): 330 di ml di birra (5°) 125ml di vino (12°) 80ml di aperitivo (18°) 40ml di superalcolico (36°) EFFETTI A BREVE TERMINE Quando una persona assume bevande alcoliche, l’alcol viene subito assorbito, in parte dallo stomaco, in parte dall'intestino e passa direttamente nel sangue che lo trasporta velocemente in tutti gli organi (10/15 minuti arriva al fegato, al cervello, al cuore, ai reni e poi a tutto il resto del corpo). Il fegato ha il compito di distruggere l'alcol per renderlo inoffensivo e scomporlo in sostanze più tollerabili per il nostro organismo. Il fegato riesce a metabolizzare una piccola quantità di alcol, circa un bicchiere di bevanda alcolica in un’ora: quindi due bicchieri in due ore, tre bicchieri in tre ore e così via. L'alcol assunto, viaggia nel nostro corpo danneggiando tutte le cellule e gli organi con cui viene in contatto, attraversa rapidamente la barriera ematoencefalica (per fare un esempio, con una ubriacatura si perdono circa 100.000 neuroni) e la barriera placentare… insomma l’alcol combina guai! L'alcol provoca all'inizio euforia e successivamente ha un azione inibitoria, procura perdita di equilibrio, difficoltà motorie, difficoltà di concentrazione, difficoltà di visione, confusione mentale, sino al rischio di coma e morte. 23 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 24 EFFETTI A LUNGO TERMINE Quando una persona assume alcol regolarmente per un tempo prolungato, aumenta il rischio di sviluppare alcune malattie e alcune patologie sia fisiche, che psichiche, che relazionali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il consumo persistente di 20 g di alcol al giorno è già un consumo a rischio. Più si beve e più si è a rischio e anche un singolo episodio può essere fatale. Nel nostro paese l’alcol è causa di circa 40.000 decessi l’anno: è la prima causa di morte fra i giovani sotto i 24 anni. L’ALCOL È CAUSA DEL: 10% di tutti i tumori 70% di tutte le cirrosi epatiche 45% di tutti gli incidenti 41% di tutti gli omicidi 95% delle invalidità 10% dei ricoveri ospedalieri 20% degli infortuni sul lavoro ALCOL E LAVORO 24 Il consumo di alcolici (birra, vino, superalcolici) è uno dei fattori che influenzano in modo negativo lo stato di salute del lavoratore e dei colleghi di lavoro. L’alcol può esporre a forti rischi di incidenti o infortuni, anche in conseguenza di un singolo ed occasionale episodio di consumo. manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 25 Gli effetti dell’alcol sulle funzioni senso-motorie e comportamen tali riguardano: - il campo visivo, che si restringe (diminuzione della visione late rale) - i tempi di reazione e coordinazione che si allungano - la capacità di concentrazione che diminuisce Inoltre l’alcol può creare un senso di apparente benessere ed euforia, che induce a sopravvalutare le proprie capacità ed ad affrontare rischi che, senza aver bevuto, non si sarebbero corsi. Le condizioni professionali che potrebbero favorire il consumo di alcol sono le seguenti: - attività lavorative che comportano prolungati sforzi fisici. - esposizione a polveri e fumi, condizione che aumenta la sete - mansioni che prevedono frequenti situazioni di intrattenimento (venditori) e disponibilità di bevande alcoliche sul luogo di lavo ro (baristi) - attività monotone e ripetitive - livelli di responsabilizzazioni troppo alti o troppo bassi rispetto alle capacità personali - pressioni dirette od indirette dei compagni di lavoro nell’uso di alcolici INOLTRE… L’alcol potenzia l’effetto tossico di alcune sostanze presenti nei posti di lavoro: - alcol + solventi/fegato e sistema nervoso - alcol + metalli/fegato e sistema nervoso - alcol + pesticidi/fegato e sistema nervoso - alcol + nitroglicerina/fegato e sistema nervoso - alcol +rumore/apparato uditivo - alcol + basse temperature/patologie da raffreddamento 25 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 26 IN CONCRETO Attualmente, le leggi e le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, stabiliscono il divieto di assumere e somministrare alcolici all’interno delle aziende… ma ciò non basta! Ogni singolo lavoratore, deve avere chiaro i rischi che corre per sé e per gli altri se assume sostanze alcoliche, non solo durante il turno di lavoro, ma anche prima di entrare in azienda; ricordiamoci che per smaltire un’unità alcolica serve almeno un’ora… se mangio e poi vado al lavoro, sono ancora sotto l’effetto della sostanza. RISCHIO ZERO CONSUMO ZERO Ci sono vari contesti oltre ai luoghi di lavoro in cui è necessario mantenere l’astinenza: - gravidanza - infanzia - adolescenza - alcol e guida - alcol e luoghi di lavoro - alcol e assunzioni di farmaci ALCOL E GUIDA Per la normativa vigente la guida in stato di ebbrezza costituisce un reato. Il tasso alcolemico consentito è 0,5g/l; per i neopatentati e per i conducenti di età inferiore ai 21 anni il tasso alcolemico deve essere pari a zero. 26 L’accertamento si effettua attraverso uno strumento chiamato etilometro o con un prelievo ematico. manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 27 Le sanzioni previste in caso di guida in stato di ebbrezza variano a seconda del tasso alcolemico riscontrato e prevedono: ammende, sospensione della patente, arresto e confisca del veicolo. Il rifiuto di sottoporsi ad accertamento è reato ed è punito con la massima pena prevista. E’ molto difficile fornire indicazioni valide per tutti, sulla quantità di alcol che si può assumere, senza raggiungere un alcolemia a rischio. Il tasso alcolemico è influenzato da: - modalità di ingestione della sostanza - tempo trascorso dall’assunzione - gradazione alcolica - peso corporeo - sesso - età - etnia - stato di salute Quindi non prendete alla lettera le formule che si trovano appese nei locali perché le variabili sono molte. RISCHIO ZERO ALCOL ZERO - “Con che frequenza assumi bevande alcoliche?” - “Quando bevi quanto bevi?” Queste semplici domande ci permettono di evidenziare se c’è un problema A CHI RIVOLGERSI? I NOA sono servizi ambulatoriali rivolti a: - persone con problemi di alcoldipendenza e loro familiari - persone che desiderano informazioni sulle sostanze psicotrope legali ed illegali e sul servizio - persone che si occupano dei disagi derivati dall'uso di alcol e sostanze. 27 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 28 Gli operatori psico - socio sanitari che costituiscono l'equipe di tali servizi garantiscono accoglienza diagnosi e presa in carico dell'utente e predispongono per ciascuno un programma terapeutico riabilitativo individualizzato. Inoltre, le componenti specialistiche in seguito alla valutazione diagnostica rilasciano la certificazione che attesti la necessità di intervento residenziale. Sono garantiti in ogni NOA i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Gli utenti e i loro familiari sono tutelati dal segreto professionale L'ACCESSO AL SERVIZIO E’ DIRETTO: Il cittadino può accedere al servizio spontaneamente, non è necessaria la richiesta del medico curante e non ci sono vincoli territoriali per l'accesso alle strutture. Per gli appuntamenti è sufficiente recarsi personalmente o telefonare, durante gli orari di segreteria a disposizione del pubblico. Si accede su appuntamento. NOA ABBIATEGRASSO: Piazza Mussi 1, Abbiategrasso Tel. 02 9486264 NOA LEGNANO: Via Colli S. Erasmo 32, Legnano Tel. 0331 449548 NOA BARANZATE: Via Primo Maggio 30, Baranzate Tel. 02 49510360 28 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 29 SOSTANZE COSA C’È DA SAPERE? DIPENDENZA DA SOSTANZE: PROVO PIACERE TRAMITE UNO STIMOLO ESTERNO E CONTINUO A RICERCARE SPASMODICAMENTE QUEL PIACERE Le “droghe” sono stimoli fortissimi, che causano un piacere che molti soggetti desiderano intensamente riprovare, ripetendo quindi l’assunzione una seconda volta, una terza volta, ecc. I sistemi cerebrali della gratificazione, quando raggiunti dalle “droghe”, liberano ogni volta (nelle terminazioni nervose o sinapsi) un neurotrasmettitore (Dopamina) in quantità elevata e non riescono poi, a recuperarlo efficacemente, né a produrne di nuovo a sufficienza per ristabilire gli equilibri iniziali, per cui il sistema cerebrale si impoverisce e depaupera le proprie scorte di Dopamina. E’ come un’auto con un serbatoio bucato, per cui è necessario recarsi a fare rifornimento molto più spesso di quando il serbatoio era integro. La Dopamina è il carburante dei Centri della gratificazione, quando il sistema va in deficit di Dopamina perché ne consuma più di quella che può produrre o recuperare si produce, nel soggetto che ha incominciato ad usare sostanze, uno stato di insoddisfazione, di frustrazione, di stanchezza fisica e mentale, che possono essere risolte solo con l’assunzione di una nuova dose (un nuovo rifornimento) di “droga”. La droga stimola di nuovo il sistema cerebrale a liberare quella poca Dopamina rimasta, impoverendo sempre più le scorte e provocando, dopo le sensazioni piacevoli, un nuovo stato di disagio psicofisico e di desiderio, l’impulso a procurarsi nuova sostanza: possibilmente in quantità sempre maggiore. Lo stato di disagio e di insofferenza cau- 29 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 30 sato dalla scarsità di Dopamina è, per alcuni soggetti, insopportabile e penoso tanto che, la ricerca di altra droga diventa una priorità quasi vitale; poiché solo con essa si è in grado di ripristinare un accettabile grado di benessere, benché solo temporaneo. In questo modo si spiegano quindi due importanti concetti: - l’astinenza: l’insieme dei sintomi e dei segni del disagio successivo agli effetti gratificanti ed accompagnato dall’impulso irrefrenabile ad acquisire nuova sostanza. - la tolleranza: la necessità di usare quantità sempre maggiori di sostanza per poter provare effetti pari alle prime assunzioni. Non tutti i soggetti che sperimentano una o più sostanze diventeranno automaticamente tossicodipendenti, poiché possediamo anche sistemi cerebrali che possono limitare e controllare, il sistema della gratificazione inibendolo e facendo prevalere un comportamento di abbandono della sostanza o ancor prima, di rifiuto della sostanza stessa. Questi sistemi di controllo sono rafforzati dal contesto educativo, culturale e sociale in cui ogni soggetto ha vissuto. Per quanto riguarda quindi, l’aspetto della dipendenza, le “droghe” hanno tutte azione analoga (al limite varia l’intensità dell’azione sul centro della gratificazione). Ciò che, invece le differenzia, sono la struttura chimica e gli effetti sul cervello; alcune sono responsabili di effetti eccitanti, altri di effetti deprimenti o ancora, psichedelici. Droghe eccitanti e psicostimolanti: amfetamine e cocaina. Droghe ad azione deprimente: morfina e suoi derivati; eroina e alcuni farmaci ad azione analoga sul Sistema Nervoso Centrale e i farmaci ad azione ansiolitica (Benzodiazepine). Droghe ad azione psichedelica: tra le quali alcuni prodotti derivati da funghi allucinogeni (Psilocibina), LSD e Ketamina (un anestetico ad uso veterinario e un tempo, anche di uso medico). Droghe ad azione mista: in particolare l’alcol e i derivati della Cannabis (in particolare i derivati più recentemente sintetizzati). 30 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 31 LE DROGHE PIÙ CONOSCIUTE: ALCUNI CENNI COCAINA: psicostimolante per eccellenza, provoca sensazioni di euforia, di energia psicofisica che durano poche ore dopo l’assunzione (in genere per via intranasale, raramente per “smoking” o per via endovenosa). Giova sottolineare che a fronte di queste temporanee sensazioni di benessere soggettivo, essa non rafforza le prestazioni sessuali (l’uso prolungato le deprime), provoca vasocostrizione arteriosa (coronarie = rischio di infarto), perforazione del setto nasale, malformazioni fetali, gravi disturbi psichiatrici che, a volte, permangono anche per anni nonostante la cessazione dell’uso. Falsa è anche l’idea che la cocaina migliori le performances lavo rative, poiché inizialmente solo la velocità d’esecuzione è miglio rata, mentre la possibilità evitare l’errore non migliora. Alla lunga invece, la capacità di concentrarsi diminuisce, per cui la velocità di esecuzione di un lavoro e la probabilità di sbagliare peggiorano. In alcuni soggetti si rilevano anche allucinazioni e sindromi depressive. La dipendenza psicologica è molto forte. E’ falso ritenere che un uso occasionale possa essere poco pericoloso, poiché ogni cervello umano è diverso dagli altri e, per alcuni, i danni a breve o medio termine, possono manifestarsi anche per un uso occasionale. EROINA: provoca anch’essa sensazioni di gratificazione e in senso lato, una sorta di piacere anestetizzante e isolante dalle realtà. Assunta per via inalatoria o (spesso) per via intravenosa, produce velocemente dipendenza psicologica ed anche fisica. La sindrome di astinenza da eroina è infatti, ricca di sintomi fisici: brividi, dolori addominali ed articolari, diarrea, vomito, irritabilità. Uno dei rischi più temuti è quello dell’overdose, poiché l’eroina agisce sui centri nervosi che regolano la respirazione deprimendone la funzione, per cui la morte per arresto respiratorio e cardiocircolatorio si verifica in alcune centinaia di casi all’anno. Noti, sono anche i 31 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 32 rischi derivati dalle iniezioni endovenose: epatite C, infezione da HIV, tromboflebiti, ascessi, infezioni delle valvole cardiache (endocarditi). L’eroina è l’unica sostanza, per la cui dipendenza esiste una terapia farmacologica ad hoc, rappresentata dal Metadone e dalla Buprenorfina, farmaci sulla cui utilità vi sono state, nel passato, polemiche e discussioni. L’uso di eroina è scarsamente compatibile con un buon rendimento lavorativo, poiché la sua pervasività nella vita dei soggetti porta a incentrare la propria giornata e le proprie priorità sulla ricerca della sostanza mettendo in secondo piano tutto il resto. Dalla Morfina derivano non solo l’eroina, ma anche alcuni farmaci a forte azione analgesica. 32 CANNABIS: essa ed i suoi derivati (riconducibili tutti alla presenza del principio attivo THC in quantità variabili) rappresentano le sostanze più diffuse e spesso, le sostanze d’iniziazione, ovvero quelle che vengono sperimentate per prime ed in età adolescenziale. Ciò avviene in parte per il costo decisamente contenuto rispetto all’eroina ed alla cocaina, in parte per la falsa idea, che il potenziale dannoso per l’organismo sia lieve o addirittura minimo. In realtà proprio l’uso da parte di adolescenti, il cui cervello giunge a maturazione non prima dei 18-21 anni (quindi più tardi della maturazione di altri apparati, quali quello muscolare, scheletrico, riproduttivo, ecc.) è quello più rischioso. La Cannabis irrita la mucosa congiuntivale, quindi spesso causa arrossamento oculare (ma non tutti coloro che hanno gli occhi rossi, devono aver per forza usato cannabis). Un cervello ancora in evoluzione è evidentemente, più suscettibile di lesioni rispetto ad uno già ben strutturato. Questo aspetto spiega il perché, non sia raro ritrovare pazienti molto giovani con disturbi psichiatrici importanti causati o fatti emergere, dalla cannabis. Gli effetti indotti dalla cannabis, generalmente assunta per via inalatoria, comprendono sia sensazioni euforizzanti (un’incontrollabile voglia di ridere), sia sensazioni di rilassatezza e “relax”, come se fosse un ansiolitico. I danni noti causati da questa droga riguardano manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 33 l’apparato respiratorio (bronchite cronica, neoplasie polmonari), quello endocrino (in particolare le gonadi maschili), quello immunitario. L’uso ricreativo non ha nulla a che fare con quello terapeutico. Quest’ultimo, riguarda solo situazioni particolari e ovviamente, non contempla l’assunzione di derivati della cannabis tramite fumo inalato, ma mediante compresse o confetti, come qualunque medicinale. La Cannabis rallenta fortemente la velocità di reazione, per cui frenare l’auto per un ostacolo improvviso, così come fronteggiare un imprevisto mentre si aziona una “macchina” in qualunque linea di produzione artigianale o industriale, espone a probabili incidenti ed infortuni. DA RICORDARE: ognuno di noi ha un assetto cerebrale ed una sensibilità agli stimoli esterni diversa dagli altri per cui non è a priori possibile, stabilire quale tipo di risposta e di conseguenze, avrà l’impatto di una sollecitazione esterna. Questo è particolarmente vero per le droghe, rispetto alle quali alcuni sviluppano precocemente una grave dipendenza, altri più tardivamente. Alcuni possono manifestare velocemente e gravemente i danni e le lesioni da uso di droghe, altri più lentamente. Alcuni possono avere conseguenze irreversibili anche dopo aver definitivamente smesso di usarle, altri possono avere un buon recupero funzionale e sociale. Alla luce di tutto questo, e’ altamente sconsigliabile sfidare la sorte pensando di appartenere al gruppo di quei pochissimi che subiranno meno danni. 33 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 34 SOSTANZE PSICOATTIVE E PERFORMANCES PERSONALI (LAVORATIVE O SPORTIVE). Ciò che e’ stato descritto per le droghe vale anche per molti far maci regolarmente in commercio. Gli ansiolitici, gli antidepressivi, gli antiepilettici, gli antistamini ci di prima generazione, i barbi turici, possono condizionare i tempi di reazione e la velocità di esecuzione di compiti. Pertanto, guidare l’auto o compiere un’at tività lavorativa o sportiva, sono azioni di tutti i giorni nelle quali si possono verificare incidenti con rischio più elevato se vi e’ stata assunzione dei farmaci sopraelencati. Quindi, pre s t a re attenzione ai farmaci assunti per le loro azioni sul sistema nervoso centrale (ma anche a farmaci come gli antiipertensivi o gli antidiabetici nei primi giorni di terapia o quando si cambiano i dosaggi). COME SI PUÒ AIUTARE IN MODO CORRETTO? 34 L’approccio migliore è quello di ragionare, insieme alla persona che si vuole aiutare, sulla serietà della situazione e sulla necessità di affidarsi a professionisti e specialisti come si farebbe per le patologie di altro tipo. Evitate, ritenendolo un aiuto, di consigliare un lungo viaggio o una vacanza poiché non servono a molto; evitate di coinvolgere figure che possono confondere la situazione o illudere su facili “guarigio- manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 35 ni” (spesso servono anni per risolvere una dipendenza). Il Medico di Medicina Generale va benissimo e può essere un ulteriore aiuto per arrivare dallo specialista giusto; i Gruppi di auto aiuto appartenenti a organizzazioni con rinomata esperienza (Alcolisti Anonimi, Narcotici Anonimi) possono anch’essi dare un contributo. A CHI RIVOLGERSI? Al SerT (Servizio Tossicodipendenze). Gli specialisti della tossicodipendenza, ovvero quelli che possiedono gli strumenti e le competenze adatte, appartengono ai Servizi per le Dipendenze, pubblici o privati accreditati, oppure alle Comunità Terapeutiche accreditate. Nei Sert in particolare, sono presenti tutte le professionalità (assistenti sociali, educatori professionali, infermieri professionali, medici e psicologi) in grado di prendere in carico, gestire e curare tutti gli aspetti delle Dipendenze. Possono accedere liberamente (senza richiesta del medico curante) tutti i cittadini che fanno un uso problematico, abusano o sono dipendenti da droghe. E’ importante sapere che entrare al Sert non significa essere “schedati”. La propria privacy viene rispettata e tutelata, non si viene segnalati a nessuna autorità (salvo che nei casi particolari previsti dalla Legge) e non si ha alcun vincolo di dover continuare il rapporto con il Servizio se si decide di interromperlo. Gli operatori sono disponibili anche per colloqui semplicemente informativi o di consulenza (anche per i familiari o per colleghi e amici, nel rispetto del segreto professionale e della privacy). 35 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 36 Si accede preferibilmente su appuntamento. Attive nella ASL Milano 1 sono le seguenti sedi: SERT RHO: via Casati, 45 Passirana di Rho Tel 02/93200827 SERT PARABIAGO: via Spagliardi, 19 Tel 0331/498493 SERT MAGENTA: via Donatori del Sangue, 50 Tel 02/97973360 SERT CORSICO: via Italia, 50/B Tel 02/48617553 36 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 37 I COMPORTAMENTI DI ABUSO IL GIOCO PATOLOGICO COSA C’È DA SAPERE? Il gioco d'azzardo patologico è un disturbo del comportamento che ha delle affinità con le dipendenze da sostanze e con i disturbi compulsivi. Infatti si manifesta con un indispensabile bisogno di giocare e con un progressivo aumento del tempo e del denaro impiegato nel gioco. In questa situazione iniziano ad essere compromessi vari ambiti della vita. Il giocatore problematico investe più delle proprie possibilità economiche trascurando i normali impegni della vita e compromettendo pesantemente la sfera lavorativa affettiva e sociale. Frequentemente, manca nel giocatore la consapevolezza della problematicità della propria condotta che viene più facilmente colta dai familiari che lo circondano. IL GIOCO È UNA DELLE MAGGIORI INDUSTRIE NEL NOSTRO PAESE Bisogna ricordare che il gioco non è sem pre pericoloso: è fondamentale distinguere un diverso livello di coinvolgimento nel gioco. 37 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 38 PARLIAMO DI GIOCO D’AZZARDO QUANDO: – Viene scommesso o puntato del denaro o altri valori – La puntata non può essere ritirata – L’esito della partita è deciso prevalentemente o esclusivamente dal caso Il gioco d’azzardo è un gioco di fortuna in cui si scommettono soldi. Nel gioco d’azzardo non ci sono metodi per vincere, l’abilità e l’esperienza del giocatore non contano. Il banco vince sempre. L’ERRORE DEL GIOCATORE “Un evento casuale diventa più probabile o meno probabile sulla base dei risultati precedenti”. In realtà: Il caso non ha memoria e gli eventi passati NON influiscono sul risultato futuro ERRORI COMUNI DI PENSIERO • Dopo una lunga serie di perdite è probabile una serie di vincite • Un biglietto della lotteria acquistato in un autogrill dell’autostrada ha più probabilità di essere estratto • Al Superenalotto i numeri in sequenza (ad es. 1-2-3-4-5-6) hanno meno probabilità di uscire di altri sei numeri a caso • Un esperto di cavalli ha più probabilità di vincere alle scommesse rispetto ad una persona che gioca a caso • Esistono metodi statistici per vincere al lotto • Più si conoscono i giochi e più è facile capire come vincere 38 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 39 COME RICONOSCERE SE UN GIOCATORE ABITUALE INIZIA AD ASSUMERE COMPORTAMENTI PATOLOGICI • e’ eccessivamente assorbito dal gioco • gioca somme di denaro sempre maggiori • dopo aver perso al gioco torna a giocare nella speranza di recuperare • nasconde il gioco mentendo alla famiglia e agli amici • tenta di interrompere o ridurre il gioco senza successo • è inquieto e irritabile quando non può giocare • gioca per alleviare uno stato di tristezza o angoscia o per sfuggire ai problemi • mette a repentaglio la famiglia per il gioco • mette a repentaglio il lavoro • fa continue richieste di denaro, facendo affidamento su gli altri per alleviare una situazione economica difficile 39 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 40 COME SI PUÒ AIUTARE IN MODO CORRETTO? È importante che il paziente affetto da gioco d’azzardo patologico e i suoi familiari abbiano un supporto specialistico, perché spesso sono vani i tentativi autonomi di ridurre o controllare la propria condotta. L’ASL Milano 1 è stata tra le prime Aziende Sanitarie della Lombardia ad occuparsi delle problematiche relative alla cura del gioco patologico. A partire dal 2004 il Dipartimento Dipendenze ha attivato un ambulatorio presso il SerT di Parabiago rivolto alle persone con problemi di gioco e ai loro familiari. Il modello di presa in carico specifico per i giocatori e i loro familiari prevede una fase iniziale di valutazione multidisciplinare seguita da un percorso psicoeducativo. A CHI RIVOLGERSI? Il Servizio che se ne occupa nella nostra ASL è il SerT di PARABIAGO in cui si può accedere su appuntamento senza richiesta del medico curante. SERT di Parabiago, via Spagliardi 19 Tel: 0331/498493 40 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 41 DIPENDENZA DA INTERNET COSA C’È DA SAPERE? La IAD (Internet Addiction Desorder), ovvero la dipendenza da internet è una delle nuove forme di dipendenza. Non ne sono colpiti solo i giovani, ma anche gli adulti. La disponibilità di smartphone che si collegano ovunque, non ha fatto altro che moltiplicare gli effetti di questo disagio. Tempo fa poteva essere definito affetto da IAD il ragazzo che rimaneva sempre chiuso in casa davanti al monitor. Oggi il dipendente da internet è una persona che vive tranquillamente tra noi, lavora, svolge normali attività della vita quotidiana, mentre contemporaneamente utilizza costantemente un cellulare. Inizialmente il soggetto esplora ed utilizza informazioni online e il rischio maggiore è quello che tale comportamento si tramuti in compulsione; questo perchè, l'individuo che inizia a navigare nella rete scopre le sue infinite offerte, iper - attivandosi psico - fisicamente in risposta ad alcune di esse. La dipendenza dalla rete è caratterizzata dall'attenzione ossessiva a temi e strumenti circa l'uso della rete come: - il controllo ripetuto della posta elettronica durante la stessa giornata - la ricerca di programmi e strumenti di comunicazione sempre più efficaci e moderni - lunghissimi periodi passati in chat 41 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 42 In un secondo momento, vi è il progressivo aumento del tempo trascorso online, con un crescente senso di malessere, di agitazione, di bassa attivazione quando si è scollegati (condizione paragonabile all’astinenza). Successivamente l'abuso di internet porta al forte danneggiamento delle sfere sociale, familiare, affettiva, scolastica e lavorativa. COME SI PUÒ AIUTARE IN MODO CORRETTO? Sono sempre più diffusi test e questionari on line di autovalutazione del proprio rapporto con la rete, che possono rappresentare un punto di partenza per rendere consapevoli le persone del loro problema. Il passo successivo della consapevolezza può essere un aiuto professionale individuale, o una condivisione reale del problema, con un gruppo omogeneo, anche attraverso delle riflessioni guidate sulla necessità di superare le eventuali insicurezze che possono essere alla radice del ricorso ad internet per socializzare. A CHI RIVOLGERSI? Dipartimento Delle Dipendenze via Spagliardi 19, Parabiago tel 0331/498616 42 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 43 ALTRE PROBLEMATICHE CON CUI UN MOLTIPLICATORE POTREBBE DOVERSI CONFRONTARE PROBLEMI DI SALUTE MENTALE (depressione, ansia, attacchi di panico…) Il Servizio che si occupa della sofferenza psichica è il CPS, Centro Psico - Sociale. CENTRO PSICO SOCIALE(C.P.S.). Via Madonna, 10 - Cassina Nuova di Bollate (MI). Telefoni: 02/99430.5844 - 02/99430.5843 - Fax: 02/99430.5846. Orari: dalle 8,30 alle 20,30 da lunedì al venerdì (con la presenza dello psichiatra per 10 ore) e il sabato mattina. E-mail: [email protected] CENTRO PSICOSOCIALE DI GARBAGNATE MILANESE Viale Forlanini,121 - Garbagnate Milanese (MI). Telefono: 02/99430.2445 E-mail: [email protected] AMBULATORIO SPECIALISTICO DELL'ANSIA E DELLA DEPRESSIONE Presso Ospedale "Giuseppe Casati". Viale Settembrini, 1- Passirana di Rho (MI). Telefoni: 02/99430.4457 E-mail: [email protected] CENTRO PSICOSOCIALE DI RHO Via Beatrice d'Este, 2 - Rho (MI). Telefono: 02/99430.3385 - 02/99430.3386 Fax: 02/93182492 E-mail: [email protected] CENTRO PSICOSOCIALE DI SETTIMO MILANESE Via Libertà, 33 - Settimo Milanese (MI). Telefono: 02/99430.3932 E-mail: [email protected] CENTRO PSICOSOCIALE MAGENTA Via Fornaroli, 67- Magenta Telefono: 02/97291350 CENTRO PSICOSOCIALE LEGNANO Via Ronchi, 99 - Legnano Telefono: 0331/449494 - 0331/449496 43 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 44 STRESS, DIFFICOLTA’ A SUPERARE UN MOMENTO CRITICO DELLA VITA (lutto, separazioni, divorzi…) Il servizio che può dare un aiuto in questi casi è il CONSULTORIO FAMILIARE. Al consultorio si accede previa richiesta del medico curante e si può trovare sostegno e consulenza anche dal punto di vista psicologico. CONSULTORIO DI ABBIATEGRASSO Via De Amicis 1 Telefono: 02/9426601 CONSULTORIO DI ARLUNO Via Deportati di Mathausen Telefono: 02/90379074 CONS. FAM. CENTRO DI SEVIZIO ALLA FAMIGLIA Via Dei Caduti, 10 Telefono: 02/45700030 CENTRO ADOZIONI IL CERCHIO BARANZATE Via Primo Maggio 30, 1 CONSULTORIO DI BOLLATE Via Matteotti, 1 Telefono: 02/49510306 CENTRO DI ASSISTENZA ALLA FAMIGLIA DECANATO BOLLATE Via Repubblica, 1 Telefono: 02/3590525 CONSULTORIO DI BUSTO GAROLFO Via XXIV Maggio, 17 Telefono: 0331/566162 CONSULTORIO DI CASTANO PRIMO Via Moroni 12 Telefono: 0331/888729 MOVIMENTO PER LA VITA DI CASTANO PRIMO Via Martiri Patrioti, 4 Telefono: 0331/890605 CONSULTORIO DI CESANO BOSCONE Via Vespucci 7 Telefono: 02/48617725 CONSULTORIO DI CORSICO Via Diaz 49 Telefono: 02/48617754 CONSULTORIO DI CUGGIONO Via Rossetti 5 Telefono: 02/97242416 44 CONSULTORIO DI GARBAGNATE MILANESE Via Matteotti 66 Telefono: 02/99444815 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 45 CONSULTORIO DI LEGNANO Via Colli di S. Erasmo 29 Telefono: 0331/884611 CENTRO DI AIUTO ALLA FAMIGLIA DI LEGNANO Piazza San Magno 13 Telefono: 0331/547205 CENTRO DI AIUTO ALLA VITA GULDEN ONLUS Piazza San Magno 13 Legnano Telefono: 0331/4573545 CENTRO DI CONSULENZA ALLA FAMIGLIA DI MAGENTA Via San Martino 13 Telefono: 02/97291832 CONSULTORIO DI MAGENTA Viale Lombardia 1 Telefono: 02/97973520 CENTRO DI AIUTO ALLA VITA DI ABBIATEGRASSO Via Donatori del Sangue 50 Telefono: 3338277088 CONSULTORIO DI PADERNO DUGNANO Via Repubblica 16 Telefono: 02/49510388 CONSULTORIO DI PARABIAGO Via XI Febbraio 1 Telefono: 0331/449638 CENTRO DI CONSULENZA ALLA FAMIGLIA DI RHO Via Madonna 67 Telefono: 02/9306523 CONSULTORIO DI RHO Via Zara 10 Telefono: 02/93180779 CONSULTORIO DI SETTIMO MILANESE Via Libertà 33 Telefono: 02/33500655 CONSULTORIO DI TREZZANO SUL NAVIGLIO Via Buonnaroti ang. Via Boito Telefono: 02/48617524 45 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 46 APPROFONDIMENTI LAVORO E TOSSICODIPENDENZA: ANALISI, SOSTANZE STUPEFACENTI E CONSEGUENZE 1) QUALI SOSTANZE STUPEFACENTI VERRANNO RICERCATE NELLE TUE URINE? La circolare regionale prevede che si vengano ricercati: • amfetamina/metamfetamina • buprenorfina • cannabinoidi • cocaina • MDMA • metadone • oppiacei • altre sostanze, a giudizio del medico 2) COSA SUCCEDE SE NON TI SOTTOPONI AI CONTROLLI PRESSO LA TUA DITTA SENZA UN VALIDO MOTIVO? Verrai riconvocato, con un preavviso minimo, e invitato a sottoporti agli stessi esami. 3) COSA SUCCEDE SE I CONTROLLI DELLA TUA DITTA CONFERMANO CHE HAI USATO SOSTANZE STUPEFACENTI? Hai diritto a chiedere entro 10 giorni la controanalisi, con costo a tuo carico. Se l’esame viene confermato o non chiedi la controanalisi, il medico competente dichiarerà, nel rispetto della privacy, che tu sei temporaneamente non idoneo a svolgere la tua mansione e poi possono succedere due cose: 46 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 47 1. verrai inviato al SerT competente per territorio per ulteriori accertamenti, che saranno pagati dalla tua azienda, la quale nel frattempo è obbligata a sospenderti dalla tua mansione. 2. la tua ditta ti toglierà in modo permanente da quella mansione e il medico competente non ti invierà al SerT, ma solo se a sua discrezione il tuo consumo di sostanze non è da considerarsi una tossicodipendenza, oppure nel caso in cui il cambio di mansione sia condiviso ed approvato dalla Azienda, dal medico competente e da te. 4) COSA SUCCEDE QUANDO VERRAI INVIATO AL SERT? Entro trenta giorni dalla richiesta del medico competente il SerT svolge gli accertamenti di secondo livello, che sono: • 2 visite mediche • esame delle urine • esame del capello • eventuali accertamenti integrativi In base al risultato degli accertamenti, il SerT farà uno di questi certificati: • assenza di tossicodipendenza da sostanze stupefacenti (caso A) • presenza di tossicodipendenza da sostanze stupefacenti (caso B) • assenza di tossicodipendenza da sostanze stupefacenti con riscontrato uso di "sostanza x" (caso C) 5) COSA SUCCEDE SE IL SERT CERTIFICA L’ASSENZA DI TOSSICODIPENDENZA? (CASO A) Potrai tornare a fare la tua mansione. 47 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 48 6) COSA SUCCEDE SE IL SERT CERTIFICA LA PRESENZA DI TOSSICODIPENDENZA? (CASO B) Prima di poter tornare a svolgere la tua mansione dovrai sottoporti a un programma terapeutico e dimostrare di non usare droghe per almeno 12 mesi: il Sert ti rilascerà apposita certificazione. 7) COSA SUCCEDE SE IL SERT CERTIFICA L’ASSENZA DI TOSSICODIPENDENZA CON RISCONTRATO USO DI QUALCHE SOSTANZA? (CASO C) Salvo in casi eccezionali a discrezione del medico competente, prima di poter tornare a svolgere la tua mansione dovrai sottoporti con risultati positivi a un monitoraggio (esame urine e capello) della durata di almeno 6 mesi, sebbene sia possibile un reintegro nella mansione anche prima, laddove il medico del Sert ed il medico competente concordino su tale provvedimento. 8) SVOLGI UN'ATTIVITÀ PROFESSIONALE E USI SOSTANZE STUPEFACENTI? ATTENZIONE A... Non puoi fare le seguenti attività in nessun caso, neanche saltuariamente e nemmeno se sei assunto con una qualifica generica. Attività per le quali è richiesto un certificato di abilitazione per l'espletamento dei seguenti lavori pericolosi: 48 • impiego di gas tossici (art. 8 del regio decreto 1927, e successive modificazioni) • fabbricazione e uso di fuochi di artificio (di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635) e posizionamento e brillamento mine (di cui al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 302 • direzione tecnica e conduzione di impianti nucleari (di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1970, n. 1450, e s.m.) • conducenti di veicoli stradali per i quali è richiesto il possesso della manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 49 patente di guida categoria C, D, E, e quelli per i quali è richiesto il certificato di abilitazione professionale per la guida di taxi o di veicoli in servizio di noleggio con conducente, ovvero il certificato di formazione professionale per guida di veicoli che trasportano merci pericolose su strada • personale addetto direttamente alla circolazione dei treni e alla sicurezza dell'esercizio ferroviario che esplichi attività di condotta, verifica materiale rotabile, manovra apparati di sicurezza, formazione treni, accompagnamento treni, gestione della circolazione, manutenzione infrastruttura e coordinamento e vigilanza di una o più attività di sicurezza • personale ferroviario navigante sulle navi del gestore dell'infrastruttura ferroviaria con esclusione del personale di camera e di mensa • personale navigante delle acque interne con qualifica di conduttore per le imbarcazioni da diporto adibite a noleggio • personale addetto alla circolazione e a sicurezza delle ferrovie in concessione e in gestione governativa, metropolitane, tranvie e impianti assimilati, filovie, autolinee e impianti funicolari, aerei e terrestri • conducenti, conduttori, manovratori e addetti agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie o di apparecchi di sollevamento, esclusi i manovratori di carri ponte con pulsantiera a terra e di monorotaie • personale marittimo di prima categoria delle sezioni di coperta e macchina, limitatamente allo Stato maggiore e sottufficiali componenti l'equipaggio di navi mercantili e passeggeri, nonché il personale marittimo e tecnico delle piattaforme in mare, dei pontoni galleggianti, adibito ad attività off-shore e delle navi posatubi • controllori di volo ed esperti di assistenza al volo • personale certificato dal registro aeronautico italiano • collaudatori di mezzi di navigazione marittima, terrestre ed aerea • addetti ai pannelli di controllo del movimento nel settore dei trasporti • addetti alla guida di macchine di movimentazione terra e merci e di carrelli elevatori, mulettisti 49 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 50 Inoltre, lavoratori che pur non rientrando nell’elenco precedente svolgono mansioni potenzialmente a rischio per terzi, ad esempio utilizzano auto aziendali (patente B) se il datore di lavoro ha un ragionevole dubbio che abbiano usato sostanze illecite. - Funzioni operative proprie degli addetti e dei responsabili della produzione, del confezionamento, della detenzione, del trasporto e della vendita di esplosivi Attenzione! Se usi sostanze stupefacenti sei anche non idoneo ad essere arruo lato o militare presso le Forze armate (Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Corpo dei Carabinieri, Guardia di Finanza), Polizia, Vigili del Fuoco. I controlli per questo persona le sono di competenza dei servizi sanitari interni ai suddetti corpi. 9) Cosa rischi se faccio uno dei lavori ai punti 1-2-3 e uso sostanze stupefacenti? Innanzitutto il tuo lavoro in queste condizioni può comportare dei rischi per la tua incolumità e quella dagli altri. In base alla legge è proibito anche l’uso saltuario. Per questo motivo la tua ditta è obbligata a sottoporti a visita medica ed esami di laboratorio per verificare se stai usando sostanze stupefacenti RICORDATI CHE: • i controlli devono essere fatti a sorpresa • alcune sostanze rimangono nelle urine anche dopo alcune settimane da quando le hai usate • verrai controllato se dichiari di aver fatto uso di droghe • verrai controllato anche se dichiari che ti stai curando al SerT • se sei minorenne devono essere informati i tuoi genitori 50 manuale ste 14-03-2013 17:17 I MIEI APPUNTI Pagina 51 manuale ste 14-03-2013 17:17 Pagina 52 Questo manuale è a cura dell’èquipe del progetto Salute e Lavoro Grafica e impaginazione: Astromaster Productions Disegni: Floriana Asperti Stampa: Bozzi Multimedia @Salute e Lavoro 2012-13 WWW.INTERDIPENDENZE.ORG