ALLA NOSTRA SCUOLA LA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ CertINT 2011 Anno 5 numero 1 Per il secondo anno consecutivo, l’ICS Dante Alighieri di Opera ha ottenuto il CertINT, l’attestato di internazionalizzazione che l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia conferisce a quelle scuole che promuovono tra gli studenti progetti e iniziative di internazionalizzazione e intercultura. L’obiettivo del Progetto è premiare gli istituti che hanno adottato nei loro curricoli misure e azioni per formare il corpo docente e studentesco alle esigenze di una società caratterizzata da ampio scambio internazionale per quanto riguarda la comunicazione, la circolazione della conoscenza e la mobilità; che hanno realizzato percorsi di educazione interculturale attraverso strategie e attività finalizzate al confronto, al dialogo e alla convivenza civile; che hanno assunto la “diversità” come paradigma dell’identità stessa della scuola nel segno del pluralismo e dell’attenzione a tutte le differenze. Oltre alle iniziative rivolte alla conoscenza e alla valorizzazione delle “culture altre”, che nell’ultimo anno hanno avuto notevole risonanza a livello territoriale e nazionale ( come il giornalino d’istituto), sono stati valorizzati i progetti del KET (inglese) e del DELE (spagnolo) che le insegnanti di lingue straniere hanno promosso per gli alunni iscritti nelle classi terze della secondaria di I grado, oltre alle esperienze all’estero a partire dal primo anno della secondaria di i grado. Questo ennesimo riconoscimento premia i tanti sforzi che i docenti della scuola operese stanno compiendo per mantenere alta la qualità dell’insegnamento, in una situazione economica che sta pesando molto sulle risorse della scuola pubblica italiana. WWW.ICOPERA.IT ALIGHIERI NEWS G I O R N A L E D E L L ’ I S T I T U T O C O M P R E N S I V O D . A L I G H I E R I V I A G I O V A N N I X X I I I - 2 0 0 9 0 O P E R A ( M I ) Dicembre 2011 Gentile Sindaco, vorrei chiederle una cosa che piacerebbe a me e ai miei amici: la costruzione in un parco, di una pista per skateboard, perchè quando io e i miei amici andiamo in giro con lo skateboard c'è la polizia che ci intima di non stare sulla strada e quindi noi andiamo sul marciapiedi, ma anche lì si arrabbiano perchè possiamo far male alla gente. La polizia ci ha fermato un bel po' di volte e ha detto che se ci vede ancora in giro ci darà la multa; così, per questo motivo, lo skateboard non lo sto più usando..Se ci fosse la pista da skateboard potremmo divertirci tanto. Lei riuscirebbe ad esaudire questo nostro desiderio? Ci teniamo molto. Opera. 18/11/2011 Cordiali saluti. Francesco R. 2^D Sec. AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI I LETTORI! Ancora una volta ho l’occasione per salutare con un unico messaggio SOMM@RIO NEWS DA INFANZIA E PRIMARIA Una pista da skateboard per i ragazzi di Opera 2 PASSAGGIO DALLA PRIMARIA ALLA SECONDARIA 3/4 INTERCULTURA 5 PENSIERI & PAROLE 6 PROGETTI E SCELTE FUTURE 7 SV@GO 8 tutti gli alunni del nostro Istituto e le loro famiglie. Con l’approssimarsi delle festività natalizie, rivolgo ai più piccoli un pensiero affettuoso per condividere con loro e i loro cari momenti di gioia e di poesia di inestimabile valore. Ai più grandicelli e a coloro che già si sentono grandi, auguro di riuscire a conservare quella giusta dose di ingenuità e quell’entusiasmo che consentono di apprezzare anche le cose più semplici della vita. A tutti, alunni e genitori, rivolgo un ringraziamento per la collaborazione costante e per la condivisione del progetto educativo che stiamo attuando. E’ grazie a questa intesa che i nostri ragazzi possono apprendere e crescere, per diventare cittadini di domani, consapevoli delle proprie responsabilità individuali e collettive, per diventare persone capaci di stabilire relazioni affettive solide, familiari e amicali. Mi sembra giusto che dal giornale della scuola arrivi anche un pensiero di riconoscimento per chi nella scuola lavora con impegno quotidiano, collaborando, ciascuno con le proprie mansioni, alle finalità che ci proponiamo di realizzare. Rinnovo a tutti un saluto e l’augurio di Buone Feste. Angela Tamburini News dalla “Sandro Pertini” “LA CARRETTA DELLE STELLE” Tra le iniziative in programma per il corrente anno scolastico, è prevista la partecipazione ad un paio di rassegne teatrali proposte dall’Associazione Culturale Effetto Notte. I bambini dell’Infanzia, questo mese hanno partecipato allo spettacolo “La carretta delle stelle”, proposta dal gruppo Pane e Mate di Milano. Pane e Mate è un gruppo nato a Milano. Le loro rappresentazioni hanno come tema dominante la “diversità”. L'esplorazione e il riciclo dei materiali di recupero sono il fulcro di un percorso creativo che pone particolare attenzione all'aspetto sonoro del linguaggio scenico. Anche gli oggetti inutili ed abbandonati tornano pian piano a rivivere attraverso le capacità inventive. La trama dello spettacolo è la seguente: arriva in piazza il carro delle stelle trainato dal nobile cavallo di nome Olmo.Gli artisti trasformano «La carretta delle stelle» in un piccolo circo onirico sotto la Luna: una ballerina di legno, animali di pezza e uno strepitoso clown Kalimerò, accompagnati da scintillanti e scoppiettanti musiche suonate in scena da Roberto Zanisi evocano il sapore e il divertimento di quei piccoli circhi ambulanti a conduzione familiare, che giungevano nelle piazze e nelle corti portando lo spettacolo su un teatro a quattro ruote. In un'epoca di alte tecnologie, videogiochi strutturati e realtà virtuali, ai bambini è stato presentato un mestiere quasi scomparso, nella convinzione che l'artista di strada può contribuire ad infondere il senso poetico della vita stessa. News dalla “Sacco & Vanzetti” UN LIBRO PER CONOSCERE E CONFRONTARSI SULLA COSTITUZIONE Quest’anno gli alunni delle classi VA e VB della Primaria Sacco e Vanzetti leggeranno con gli studenti delle classi 1A, 1D, 1C, 1E della scuola secondaria di 1 Grado il libro della scrittrice Annalisa Strada “Evviva la Costituzione, i nostri 13 segreti per vivere felici insieme”.Un libro pensato per i ragazzi con lo scopo di introdurli ai principi fondamentali della Costituzione italiana. Tramite 12 racconti, ciascuno dedicato a uno dei primi 12 articoli costituzionali, l'autrice sviluppa personaggi e situazioni fantastiche nel paese di Litala. Il tono varia dallo scherzoso, al serio e al commovente, con storie che hanno una profonda sintonia con l'attualità e i problemi del nostro tempo. Ogni articolo viene approfondito grazie alle domande e alle riflessioni di Donata Gottardi, docente ordinaria di Diritto del lavoro presso la Facoltà di giurisprudenza dell'Ateneo di Verona. Il libro si presta per approfondimenti e discussioni in ambito scolastico e familiare. Nel mese di Marzo, in data ancora da definire, gli alunni coinvolti incontreranno la scrittrice per confrontarsi sulle tematiche affrontate nel suo libro. Attualmente Annalisa Strada insegna lettere in una scuola secondaria di I grado in provincia di Brescia. Annalisa Strada è nata in provincia di Brescia, la sua vita lavorativa ruota attorno ai libri, alle parole e alle storie. Per vari editori ha prodotto testi e manuali, alcuni sulle tradizioni popolari, altri per i lettori più piccoli. Per bambini e ragazzi ha pubblicato testi di lettura per le scuole medie e storie per i più piccoli. Tra gli altri “Tutti in scena!” (Bruno Mondadori), “Una nonna da educare” e “Oggetti smarriti” (Loffredo), “Cinque contro tutti” (Simone Libri), “Enrica la Formica senza sedere” (Ape Junior), “Chi ride in giardino?” (Arka Edizioni), “Come nasce la casa” (Panini Ragazzi), “Il condominio” (Hablò Edizioni) e “Le tre caramelle” (Hablò Edizioni). Nel 2007 è stata presentata alla Fiera del Libro di Bologna la nuova collana “Sentimenti a colori” per bambini dai 7 anni con testi a cura di Annalisa Strada. I primi titoli usciti sono: “Come sono contento” sulla soddisfazione (colore giallo), “E’ mio! Lo voglio!” sull’avidità (viola), “Quanto la invidio!” sull’invidia (verde). Attualmente la collana si è ulteriormente arricchita con molte novità. Pagina 2 IL PASSAGGIO DALLA PRIMARIA ALLA SECONDARIA In questa rubrica abbiamo raccolto le testimonianze di alunni che quest’anno hanno affrontato il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di I grado. I ragazzi raccontano gli aspetti positivi e negativi che hanno caratterizzato questo nuovo percorso didattico e formativo della loro vita. La scuola media è ormai iniziata da circa due mesi e GLI ALUNNI DELLA CLASSE 1^D RACCONTANO IN FILASTROCCHE LA LORO ESPERIENZA ALLA SECONDARIA DI I GRADO... sono contentissima dei miei insegnanti e dei mei compagni con cui dovrò passare i prossimi tre anni. Sono tutti simpatici e mi trovo molto bene. Siamo un buon gruppo, ma molte volte siamo un po’ scalmanati e non ci comportiamo adeguatamente. Gli aspetti negativi che ho notato in questo periodo, sono dovuti alla disattenzione ed al fatto che non sempre rispettiamo le regole. Molte volte facciamo arrabbiare i professori per il nostro comportamento un po’ troppo esuberante. Tutto questo può essere evitato se ci comportiamo in modo “coerente ed educato”; altrimenti ci ritroveremo con il libretto pieno di note! Le cose positive sono molte, una bella classe e bravi professori. Sono contenta anche di aver scelto il tempo prolungato, perché ho l’occasione di approfondire molte materie riuscendo poi a studiare meglio. Non conosco ancora molto bene alcuni miei compagni, ma avrò tutto il tempo per farlo. Come ho già detto, i primi mesi di scuola media sono stati per ora “molto positivi”, speriamo di riuscire a migliorare il nostro comportamento per fare in modo che i professori siano più contenti di noi. GIULIA A. 1^A SEC. Fabiana A. Le regole son da rispettare alle lezioni non si può mangiare Ai professori dai sempre del “lei” è un consiglio che io ti darei. Giustifica sempre le tue assenze per non subire delle sentenze. Tieni pulito tutto l’ambiente e comportati sempre in modo ubbidiente. La scuola media sembrava impossibile e il primo giorno è stato incredibile. Col tempo mi sono abituata e la questione l’ho superata Piano piano si inizia a studiare e per ogni verifica ci si deve preparare. Ho conosciuto molte persone, uno , poi, gioca sempre col pallone. Questo per dirti che non devi irrigidirti, alla scuola media puoi anche divertirti! Alessia G. I ragazzi vanno a scuola non si scambiano parola con lo zaino ed il cappello, quando piove hanno l’ombrello. Ecco in classe i professori chi fa tardi è chiuso fuori! Si incomincia ora a studiare, abbiam tanto da imparare! Giacomo C. Da Quest’anno cambio scuola e qui il tempo proprio vola! Ogni tanto c’è un monello ma non siamo solo quello… Spesso facciamo urlar le professoresse e allora tremano le finestre. E’ una strana compagnia ma c’è sempre tanta allegria! Siamo 25 ragazzi molto allegri e birichini…. abbiamo delle regole da seguire come il tono di voce diminuire. Ma se ci comportiamo male, però non lo facciamo in modo abituale, ci ritrovi tremanti ad attender la pagella con la paura che non sia per niente bella! SI RINGRAZIANO TUTTI GLI STUDENTI DELLA CLASSE 1^D CHE PER MOTIVI DI SPAZIO NON HANNO AVUTO LE LORO FILASTROCCHE PUBBLICATE. Pagina 3 IL PASSAGGIO DALLA PRIMARIA ALLA SECONDARIA Dai primi mesi di scuola secondaria capisci pirci un pentagramma. Nel mese di novembre i tutto o niente, io sinceramente non credo di aver capito molto, anche se in quasi tre mesi sono capitate tante di quelle cose da farli sembrare tre anni. Approfitto di questo spazio per raccontare queste cose: il primo giorno di scuola quando il professor Restagno ci ha fatto accomodare ai nostri posti, la preoccupazione era nell’aria, ma era una preoccupazione mista a curiosità. Alla primaria ci avevano raccontato com’è dura la vita nella scuola media, ma volevamo provare per credere. Il prof. ci rassicurò subito. Come se ci avesse letto nel pensiero, ci disse di non preoccuparci e ci fece le solite domande, del genere:”Come ti chiami? Di dove sei? Come pensi di trovarti nella nuova scuola?” Nell’ora successiva il prof. Capurro ci insegnò che quando entrava un professore in aula dovevamo alzarci in segno di rispetto per salutare tutti i docenti. Noi però, che non avevamo capito bene il concetto e ci alzavamo dal posto ogni volta che entrava un alunno di un’altra classe, una bidella e una volta persino quando è entrato il tecnico dei caloriferi. L’aspetto che mi ha fatto ridere all’inizio è che il prof. d’Italiano ci ha fatto lavorare in una sezione del quaderno che ha chiamato “approfondimenti” e io proprio non capivo cosa potessimo approfondire se non avevamo fatto ancora niente che avesse a che fare con la materia del prof. Nelle prime tre settimane siamo stati degli “angioletti”, ma col passare del tempo qualche prof. si è lamentato di noi dicendo che parlavamo troppo e ci distraevamo. Sinceramente penso che su questo lato abbiano ragione i prof. (e non lo dico per fare il leccapiedi). La prima cosa che abbiamo fatto è stato un ripasso degli argomenti delle elementari e quindi mi sono annoiato un po’, però alcune cose non me le ricordavo proprio e quindi è stato utile ugualmente. Passato il primo mese, abbiamo acquistato tutti una certa autonomia e abbiamo cominciato a fare cose un po’ più serie “nell’ambito della didattica” (quest’ultima espressione è una frase insegnatami dal prof. Capurro). Fra tutte le esperienze che può affrontare una prima media noi ne abbiamo vissute già parecchie: abbiamo affrontato tre scioperi, un “pacco” di verifiche, una gara campestre, qualche ora “buca” e abbastanza note da riemPagina 4 professori si sono divisi in due gruppi: quelli che si lamentano di noi e quelli che non si lamentano delle loro ore con noi. Ormai sappiamo riconoscere con quale professore dobbiamo comportarci in un modo piuttosto che in un altro; c’è chi ha più pazienza e chi meno ma non sempre si riesce a mantenere la quiete in classe perché c’è qualche sbadato/temerario che fa spazientire i prof in questione. Insomma, finalmente sono arrivato a parlare di cose recenti: la settimana scorsa il prof. ci ha dato un tema dicendoci che il migliore sarebbe finito sull’ “Alighieri News” (il giornalino scolastico). E’ per questo che sono qui alla scrivania, davanti al computer a scrivere questo tema. Prima di concludere vorrei esprimere il mio punto di vista su questo nuovo e interessante percorso della mia vita adolescenziale: secondo me sono stato fortunato a finire in questa classe e sono contento di ciò che è accaduto nei primi mesi di scuola... almeno fino ad ora, poi si vedrà. Giulio G. 1^A Sec. La maggior parte dei miei compagni li conoscevo perché alcuni erano nella mia classe della primaria e altri erano nella mia stessa scuola. Quindi ne conoscevo parecchi. Mi ritengo soddisfatta di avere nuovi amici e di avere cominciato un nuovo percorso importante della mia vita. Il mio suggerimento per i bambini che verranno l’anno prossimo è quello di esercitarsi a dare del “Lei” ai professori e avere molto rispetto per loro e per i compagni. Gaia M. 1^C Sec. La scuola è iniziata tre mesi fa. Nelle varie materie non ho molte difficoltà , a parte un pochino in matematica. Le materie che mi piacciono di meno sono Lettere, Storia e Geografia; le materie che preferisco sono Motoria, Tecnologia, Arte e Immagine. In questi mesi ho trovato anche dei compagni simpatici,sono: Gaia,Marta,Francesca,Beatrice,Chiara Enza. Alessia 1^C Sec. CAMINOS DE LA INTEGRACION La diversità culturale amplia le possibilità di scelta offerte a ciascuno; è una delle fonti di sviluppo, inteso non soltanto in termini di crescita economica, ma anche come possibilità di accesso ad un'esistenza intellettuale, affettiva, morale e spirituale soddisfacente ( Art. 3- DICHIARAZIONE UNIVERSALE DELL'UNESCO SULLA DIVERSITA' CULTURALE) , adottata all'unanimità a Parigi I NOSTRI AMICI DEL PAKISTAN Haseeb e Shahbaz sono due alunni pakistani inseriti nelle classi 3F e 2A della secondaria di I grado. Shahbaz viene da Islamabad, ( اسالم آبادin urdu), che è la capitale del Pakistan dal 1967 e si trova nella parte nord-orientale della nazione. Haseeb, invece viene da Gujrat (ضلع گجراتin urdu), capoluogo di un distretto del Punjab, regione che si trova a est del paese, ai confini con l’India. Le loro famiglie spesso hanno origini e tradizioni culturali diverse. I genitori posseggono titoli di studio non riconosciuti in Italia. Entrambi sono accomunati dalla stessa sorte: hanno dovuto lasciare una casa, una terra, i parenti, gli amici, per sfuggire alla povertà, alla guerra e ad una società che spesso non tutela i diritti dei ragazzi e li costringe a lavorare sin da dalla tenera età. Con questa rubrica vogliamo dare voce a questi alunni, offrendo loro uno spazio per farsi conoscere e e farsi apprezzare da tutti i compagni, superando diffidenze e pregiudizi di ogni tipo. Mi chiamo Shahbaz ho 12 anni e vengo dal Pakistan. La mia città si chiama Islamabad. E’ la capitale del mio paese. E’ molto bella e ricca di monumenti. C’è la Moschea Shah Faisal, una delle più grandi di tutta l’Asia Da un anno sono in Italia e vivo in Opera. Sono alla scuola media in classe 2A e mi piace giocare a calcio e a pallacanestro. Mi piacciono le lasagne e mi piace la pizza. La mia canzone preferita è Loca Loca e mi piace giocare con la X-Box. Ciao, mi chiamo Haseeb e vengo dal Pakistan. In pakistan vivo a Gujrat. La mia città è grande. Vivo a opera da un anno. Mi piace il baseball . Opera mi piace. Di Opera mi piace il parco, l’oratorio. Dell’Italia mi piace la pasta e la pizza. i miei compagni della 3F sono bravi e anche le mie prof. Mi piace tecnica, arte e scienze motorie. Le tradizioni cinesi... Ciao , mi chiamo Huihui . vengo dalla Cina . In Cina vivo a ZheJiang Wen zhou . La mia Citta è grande .Vivo a Opera da un anno. Mi piace il Ping Pong . Opera mi piace, mi piace il parco, L'oratorio , i libri , la pasta e la pizza . I miei compagni , sono bravi. Alla mia scuola cinese sono stata campione di Ping Pong. Zhe Jiang Wen zhou Wenzhou (in cinese 温州, in pinyin Wēnzhōu) è una città della provincia cinese dello Zhejiang. E’ la città più popolata di tutta la provincia. Confina a ovest con Lishui, a nord con Taizhou e a est si affaccia sul Mar Cinese Orientale. E’ un porto importante. Lo sport più importante è il ping pong. Il Capodanno cinese (農曆新年) Il Capodanno è una festività che gli italiani festeggiano durante la mezzanotte di "San Silvestro"cioè l'ultimo di dicembre. Il Capodanno cinese invece,si festeggia quando arriva la luna nuova che può arrivare al massimo al 28 di febbraio.In particolare il Capodanno cinese nasce da una leggenda molto antica che narra di Buddha che rinchiude un mostro in una montagna,ma il mostro può uscire una volta l'anno per un giorno in occasione proprio del Capodanno. Il mostro ha paura di forti rumori,del colore rosso e delle luci forti. Da questa leggenda nasce il nostro Capodanno. Stefano L. 1^C Sec. Pagina 5 PENSIERI & PAROLE Pazzia e solitudine o finzio- formare una pozza a terra. Mi mancava il fiato, ma almeno ero salvo... Dentro pre insieme tutti i pericoli, ne? l’attraversammo correndo. Non riu- Una stanza molto stretta, un lettino con un materasso e il suo colore bianco appena accennato; delle sbarre fredde come il ghiaccio e una striscia di luce provenire dall'alto: questo è l'orrore in cui mi sono trovato dopo aver aperto gli occhi. Mi avvicinai alle sbarre: il posto sembrava molto antico, abbandonato da chissà quanto, ma quei gelidi pali sembravano nuovi. Non sembrava esserci nessuna via di fuga. Se solo avessi capito da dove proveniva quel raggio... All'improvviso sentii dei passi e cacciai un urlo, chiudendo gli occhi. Ancora una volta, dopo averli aperti, mi ritrovai in un altro luogo, ma non ero più lo stesso, me lo sentivo Mi sorse subito il dubbio che tutto questo era solo la mia immaginazione, un sogno. Però questo posto mi incuriosiva e decisi di dare un'occhiata. Capii subito che era una mensa, un po' come quella della scuola ma molto più grande. La luce proveniva da dei lampadari attaccati sul tetto; in gran parte erano fulminati, gli altri continuavano a spegnersi e ad accendersi, seguendo sempre lo stesso ritmo. C'erano tanti tavoli posti tutti in delle file. Su di essi erano accatastati dei piatti da cui proveniva un tremendo odore di cibo marcio: i resti,probabilmente. Improvvisamente sentii un urlo. Proveniva da una porta di legno in fondo alla sala. Non avevo altra scelta. Lentamente feci scivolare la mano sul pomello e lo girai. La porta si aprì scricchiolando e rivelò un lungo corridoio illuminato da una singola lampadina.Decisi di percorrerlo tutto. Notai con orrore delle impronte di mani, fatte con il sangue. Il cuore batteva a mille e cominciai ad aumentare il passo. Mi accorsi che il corridoio era finito solo quando sbattei la testa contro un'altra porta, ma di metallo stavolta. Le impronte finivano in quel punto. Mi venne la pelle d'oca dopo aver letto il cartellino che si trovava su quella porta: -Stanza nr. 100, Manicomio di Greenwich.- Tornare indietro era inutile, quindi entrai: era una cella, e all'interno si trovava...un cadavere! Non feci in tempo a pensare a nulla che qualcuno mi toccò alle spalle. Istintivamente cominciai a correre. Entravo in qualsiasi stanza e in qualsiasi corridoio che trovavo, non badando minimamente al mio inseguitore. Mi accorsi però di essere finito in un vicolo cieco. Non avevo speranze, lui mi aveva già raggiunto. Mi accovacciai in un angolo, aspettando il peggio. Egli disse, bisbigliando come un serpente : «-"Non ti preoccupare,non ti farò del male"-». Vidi un sasso a terra: lo presi e glielo scagliai con tutte le mie forze. Cadde a terra con la testa grondante di sangue, così tanto che fece Pagina 6 di me sentivo una vocina che diceva: Sei un assassino! Sei un assassino!- come una tremenda musichetta. Sentivo crescere sempre di più la malinconia, ma non mi interessava. Mi buttai a terra e chiusi gli occhi. Mi risvegliai: un morbido letto e una calda coperta addosso. Era solo un incubo, probabilmente INDIMENTICABILE. Raoul P. 1^F Sec. Racconta un episodio particolarmente importante della tua vita riguardante l’amicizia (l’incontro con un nuovo amico, un litigio, qualche marachella combinata insieme… Il mio passato è stato veramente ricco di avventure. Una di quelle l’ho vissuta nei due anni trascorsi in affido. Quando sono arrivata, Alice aveva solo tre anni. La casa era, e lo è ancora oggi, in campagna, isolata dal mondo. Quando c’era il brutto tempo, a vederla, sembrava inquietante e di sera, quando pioveva, dalla grande vetrata si vedeva tutto: guardare i film non è mai stato un grande piacere. La casa è circondata da un vastissimo giardino: alla sinistra di questa ci sono più di un centinaio di metri quadrati, dove meli, prugni, peri, ciliegi, peschi, regnano alti. Dietro, un burrone pieno di alberi, che finisce accanto ad una stazione ferroviaria. A destra ci sono ben due alberi di fichi, di cui uno enorme, dove tutt’ora giochiamo, e l’albero di cachi, ma tutto questo, al contrario della sinistra, non era delimitato da nessuna rete.Proprio così, la sua continuazione era un bosco che, seppure fossimo andate avanti ogni volta di più, non finiva mai. Una mattina, già quando Alice aveva cinque anni ed io ormai otto, andammo ad esplorare il bosco. Era tutto molto strano, perché Alice si era svegliata con me alle sette, mentre di solito ( d’altronde come i suoi genitori), dormiva almeno tre ore in più ( solo al sabato e domenica ).Così non avvertimmo gli adulti e sgattaiolammo fuori senza destare nessun sospetto: volevamo vedere dove finisse il grande bosco. Ecco, qui cominciò l’avventura; prendemmo scarponcini, giacca, bastone e biscotti: partimmo. Eravamo davvero impazienti, così arrivammo subito alla grande e lunga discesa:era davvero molto ripida, ed essendo abituate ad affrontare sem- scivamo più a fermarci. Già dopo una mezz’ora ci facevamo male i piedi, ma ignorammo il dolore, e così passò.Ci raccontavamo tantissime cose, ad esempio “Sento un rumore … vuoi vedere che lì c’è una volpe?”, ma non succedeva mai che uscisse veramente un animale. Poi … il miracolo! Un musetto spuntava da sopra un albero.Allora svelte svelte ci arrampicammo, prima lei, poi io.Lo vedemmo lì, piccolo piccolo che ci fissava con degli occhi che imploravano pietà… All’inizio avremmo voluto prenderlo, ma poi capimmo che era una mamma scoiattolo:i suoi piccoli non sarebbero potuti vivere senza di lei. Scesi prima io per aiutare Alice, non che lei si dovesse lanciare su di me, ma nel caso si fosse fatta male …Ma fu proprio così, appoggiò male un piede e cadde. Era lì, sdraiata a terra, con tutte le mani graffiate e un po’ sanguinanti, teneva gli occhi chiusi, li strizzava forse dal dolore, e intanto si intravedeva una lacrima. Ero lì in piedi, accanto a lei, circondata un verde infinito, guardata dall’alto verso il basso da un cielo grigio e nuvoloso che stava quasi mandandoci giù un’arca per prepararci alla seconda fine del mondo: la pioggia. Ecco, ero sola, ora ero la mamma di Alice, e non sapevo proprio cosa fare, non avevo mai visto questo posto, sì, bellissimo, ma in quel momento non mi importava nulla. Ero sola, sola, sola … e non potevo fare nulla, non c’era nessuno, tranne lo scoiattolo che ci fissava ancora. Ora era il mio momento, dovevo tirare fuori il coraggio, prendere in braccio Alice, portarla di corsa a casa, fare l’eroina e curarla. Invece mi uscì una lacrima. Poi mi ricordai che Alice piangeva per ogni cosa. Infatti era tutta una scenata. Quindi tornammo a casa pronte a subire l’ira dei suoi genitori, che ci avrebbero messe in punizione per tutta l’esistenza. L’avrebbero detto alla mamma, forse non sarei mai più tornata a vivere con lei; che pasticcio avevo combinato! E poi … il secondo miracolo … dormivano ancora! Noor A. 2^F Sec PROGETTI E SCELTE FUTURE Quest’anno abbiamo aderito ad un Progetto sulla lettura del quotidiano in classe. Ogni mercoledì riceviamo alcune copie del Giorno e del Corriere e nella classe si legge e si approfondisce un articolo. Questa breve sintesi è ricavata dal Corriere della Sera e parla dei disastri idrogeologici che nei mesi scorsi hanno colpito la Liguria. L' articolo racconta delle recenti alluvioni che si sono verificate in Italia a causa delle abbondanti precipitazioni. Infatti alle ore dieci del giorno 9/11/11 si è verificato un violento nubifragio che ha colpito la città di Genova. Le alluvioni in genere provocano molti danni ed è importante aiutare i territori colpiti da questi disastri. Dalla lettura dell’articolo si evince che “essere volontari è una cosa gratificante”; i volontari aiutano a salvare persone e luoghi colpiti dai disatri. I danni in Liguria sono stati molto ingenti ma attraverso gli aiuti dei volontari e gli aiuti economici provenienti dalle altre regioni Italiane si spera di raggiungere la somma di un milione di euro per affrontare l'emergenza. Il fiume esondato è il Fereggiano che ha messo in allerta tutta la città di Genova. Secondo l'autrice dell'articolo, Erika Dellacasa, tutti i volontari hanno svolto un grande lavoro e ancora oggi a Genova, nelle zone colpite dall’alluvione vi è un cartello di ringraziamento per i volontari che hanno aiutato tutte le persone in difficoltà. Marco F. 1^A Sec. Giovedi 15 dicembre al Teatro Eduardo di Opera si è tenuto il consueto concerto natalizio degli studenti dell'Indirizzo Musicale. Lo spettacolo, rivolto agli alunni della scuola media, agli insegnanti e al Dirigente scolastico dell’Istituto, ha avuto come al solito un SUCCESSO STREPITOSO. Un ringraziamento speciale va a tutti i ragazzi dell’Orchestra e ai Maestri di strumento che li hanno adeguatamente preparati. MESTIERI AVVENTUROSI Mi trovo su una barca poco al largo dell’isola d’Elba, vicino alla sua costa orientale. Ancora qualche minuto e mi immergerò nell’acqua fredda. Il fondale è basso, ricoperto quasi interamente da mucchi di alghe, sembrano tanti ciuffi di lana verde. Io e la mia collega dobbiamo immergerci per scattare delle foto ravvicinate ad un relitto, una nave mercantile affondata nel 1977. L’acqua è limpida, quasi riesco a intravedere il relitto tra le alghe. Aggancio le bombole d’ossigeno alla muta, prendo la macchina fotografica, una Nikon subacquea professionale, metto la maschera e mi tuffo, inghiottita dall’acqua che diventa più scura e fredda man mano che scendo. Essendo autunno, la temperatura è minore di venti gradi. Appena riesco ad aprire gli occhi, vedo intorno a me tanti piccoli pesciolini che scappano in ogni direzione, spaventati dal rumore. A questo punto, tutto intorno regna la calma; è questo che amo delle immersioni, quel silenzio, quella quiete quasi magica che si prova nell’acqua, e lì mi sento a mio agio, in pace, la mente libera da ogni pensiero, sembra quasi di volare. Lo spettacolo intorno a me è già bellissimo, ma per finire il mio lavoro dovrò scendere ancora più in profondità, perché il relitto si trova a circa venti metri. Comincio a sentire una leggera pressione nelle orecchie, ma dopo un po’ di tempo che faccio immersioni, mi ci sono abituata, quindi non mi fermo e continuo a scendere, quando finalmente, eccolo! E’ abbastanza lungo, saranno circa cinquanta metri, ma è difficile da dire con esattezza perché le assi di legno sono quasi tutte spezzate e le lastre di metallo arrugginite e accartocciate. Tutto intorno la vista è mozzafiato: vicino alla nave si accalcano pesciolini blu- argentei che sembrano quasi brillare, e sul fondale dei pesci pulitori, con grandi pinne e il corpo triangolare, filtrano la sabbia tra le alghe, ma quello che si distingue di più è molto più piccolo, con la coda a striature rosse , le pinne verdi, la testa giallo brillante e il corpo di una magnifica sfumatura bluviola quasi pigmentata, sembra un piccolo arcobaleno vivente. Vorrei rimanere più tempo ad ammirare queste meraviglie, ma ho un compito da portare a termine, e le bombole d’ossigeno non durano per sempre. La mia collega, Francesca, una vecchia amica di quando andavo a scuola, ha già iniziato a scattare le sue foto. Mi addentro di qualche metro nel relitto, ma non c’è molto da vedere, perché tutto è buio e coperto da uno spesso strato di alghe. Scatto una foto, il click della macchina fotografica è quasi impercettibile, ma il flash riesce comunque ad intontire i pesci che mi nuotano intorno. A questo punto, a malincuore, sono pronta a risalire in superficie, ma rimarrà per sempre il ricordo di questi luoghi magici. ARIANNA G. 3^A Sec. Pagina 7 LA RUBRICA DELLO SV@GO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1= Organo che pompa il sangue UNISCI I PUNTINI, USCIRÀ UN ……………………………………………... 2= Contengono globuli bianchi, sono un filtro per virus e batteri 3= Vaso che porta il sangue dal cuore alla periferia 4= Tessuto connettivo liquido 5= Formano i tessuti 6= Globuli bianchi 7= Parte liquida del sangue 8= Acceleratore proteico di reazioni chimiche 9= Vasi sottilissimi 10= Arteria più importante 11= Vaso che porta il sangue dalla periferia al cuore 12= Coagulano il sangue PROF: Alessandro quanto fa 12:4. ELENA V. 2^C Sec. ALESSANDRO: non posso rispondere perché non ho campo. SOLUZIONI DELLA PIRAMIDE NUMERICA PUBBLICATA SUL NUMERO DI GIUGNO 2011 PROF: Matteo dove si trova la Francia? MATTEO: a pagina 158 EDOARDO S. 3^A SEC. 178 81 Qual è il colmo per un professore di matematica? 33 12 “Dare i numeri” e “risolvere i problemi” 5 2 Alessandro T. Lorenzo M. 1^A Sec. 97 48 21 7 3 49 27 14 4 22 13 10 9 3 6