ALLA NOSTRA SCUOLA LA
CERTIFICAZIONE DI
QUALITÀ
CertINT 2011
Anno 5 numero 1
Per il secondo anno consecutivo,
l’ICS Dante Alighieri di Opera ha ottenuto il
CertINT, l’attestato di internazionalizzazione che l’Ufficio Scolastico Regionale per
la Lombardia conferisce a quelle scuole che
promuovono tra gli studenti progetti e iniziative di internazionalizzazione e intercultura.
L’obiettivo del Progetto è premiare gli istituti
che hanno adottato nei loro curricoli misure e
azioni per formare il corpo docente e studentesco alle esigenze di una società caratterizzata da ampio scambio internazionale per quanto riguarda la comunicazione, la circolazione
della conoscenza e la mobilità; che hanno
realizzato percorsi di educazione interculturale attraverso strategie e attività finalizzate al
confronto, al dialogo e alla convivenza civile;
che hanno assunto la “diversità” come paradigma dell’identità stessa della scuola nel segno del pluralismo e dell’attenzione a tutte le
differenze. Oltre alle iniziative rivolte alla
conoscenza e alla valorizzazione delle
“culture altre”, che nell’ultimo anno hanno
avuto notevole risonanza a livello territoriale
e nazionale ( come il giornalino d’istituto),
sono stati valorizzati i progetti del KET
(inglese) e del DELE (spagnolo) che le insegnanti di lingue straniere hanno promosso per
gli alunni iscritti nelle classi terze della secondaria di I grado, oltre alle esperienze all’estero
a partire dal primo anno della secondaria di i
grado. Questo ennesimo riconoscimento premia i tanti sforzi che i docenti della scuola
operese stanno compiendo per mantenere alta
la qualità dell’insegnamento, in una situazione
economica che sta pesando molto sulle risorse
della scuola pubblica italiana.
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ALIGHIERI NEWS
G I O R N A L E
D E L L ’ I S T I T U T O
C O M P R E N S I V O
D .
A L I G H I E R I
V I A
G I O V A N N I
X X I I I - 2 0 0 9 0 O P E R A ( M I )
Dicembre 2011
Gentile Sindaco,
vorrei chiederle una cosa che
piacerebbe a me e ai miei amici: la costruzione in un parco,
di una pista per skateboard,
perchè quando io e i miei amici
andiamo in giro con lo skateboard c'è la polizia che ci intima
di non stare sulla strada e quindi noi andiamo sul marciapiedi,
ma anche lì si arrabbiano perchè possiamo far male alla gente. La polizia ci ha fermato un
bel po' di volte e ha detto che se
ci vede ancora in giro ci darà la
multa; così, per questo motivo,
lo skateboard non lo sto più
usando..Se ci fosse la pista da
skateboard potremmo divertirci tanto. Lei riuscirebbe ad esaudire questo nostro desiderio?
Ci teniamo molto.
Opera. 18/11/2011
Cordiali saluti.
Francesco R. 2^D Sec.
AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI I LETTORI!
Ancora una volta ho l’occasione per salutare con un unico messaggio
SOMM@RIO
NEWS DA INFANZIA E
PRIMARIA
Una pista da
skateboard
per i ragazzi di
Opera
2
PASSAGGIO DALLA
PRIMARIA ALLA
SECONDARIA
3/4
INTERCULTURA
5
PENSIERI & PAROLE
6
PROGETTI E
SCELTE FUTURE
7
SV@GO
8
tutti gli alunni del nostro Istituto e le loro famiglie. Con l’approssimarsi
delle festività natalizie, rivolgo ai più piccoli un pensiero affettuoso per
condividere con loro e i loro cari momenti di gioia e di poesia di inestimabile valore. Ai più grandicelli e a coloro che già si sentono grandi,
auguro di riuscire a conservare quella giusta dose di ingenuità e
quell’entusiasmo che consentono di apprezzare anche le cose più semplici della
vita. A tutti, alunni e genitori, rivolgo un ringraziamento per la collaborazione costante e per la condivisione del progetto educativo che stiamo attuando. E’ grazie a
questa intesa che i nostri ragazzi possono apprendere e crescere, per diventare
cittadini di domani, consapevoli delle proprie responsabilità individuali e collettive,
per diventare persone capaci di stabilire relazioni affettive solide, familiari e amicali.
Mi sembra giusto che dal giornale della scuola arrivi anche un pensiero di riconoscimento per chi nella scuola lavora con impegno quotidiano, collaborando, ciascuno
con le proprie mansioni, alle finalità che ci proponiamo di realizzare.
Rinnovo a tutti un saluto e l’augurio di Buone Feste.
Angela Tamburini
News dalla “Sandro Pertini”
“LA CARRETTA DELLE STELLE”
Tra le iniziative in programma per il corrente anno scolastico, è prevista la partecipazione ad un paio di rassegne teatrali proposte dall’Associazione Culturale Effetto Notte. I
bambini dell’Infanzia, questo mese hanno partecipato allo spettacolo “La carretta delle
stelle”, proposta dal gruppo Pane e Mate di Milano. Pane e Mate è un gruppo nato a
Milano. Le loro rappresentazioni hanno come tema dominante la “diversità”. L'esplorazione e il riciclo dei materiali di recupero sono il fulcro di un percorso creativo che pone
particolare attenzione all'aspetto sonoro del linguaggio scenico. Anche gli oggetti inutili
ed abbandonati tornano pian piano a rivivere attraverso le capacità inventive. La trama
dello spettacolo è la seguente: arriva in piazza il carro delle stelle trainato dal nobile cavallo di nome Olmo.Gli artisti trasformano «La carretta delle stelle» in un piccolo circo onirico sotto la Luna: una ballerina di legno, animali di pezza e uno strepitoso clown
Kalimerò, accompagnati da scintillanti e scoppiettanti musiche suonate in scena da Roberto Zanisi evocano il sapore e il divertimento di quei piccoli circhi ambulanti a conduzione familiare, che giungevano nelle piazze e nelle corti portando lo spettacolo su un teatro a quattro ruote. In un'epoca di alte tecnologie, videogiochi strutturati e realtà virtuali, ai bambini è stato presentato un mestiere quasi scomparso, nella convinzione che l'artista di strada può contribuire ad infondere il senso poetico della vita stessa.
News dalla “Sacco & Vanzetti”
UN LIBRO PER CONOSCERE E CONFRONTARSI SULLA
COSTITUZIONE
Quest’anno gli alunni delle classi VA e VB della Primaria Sacco e Vanzetti leggeranno con gli
studenti delle classi 1A, 1D, 1C, 1E della scuola secondaria di 1 Grado il libro della scrittrice Annalisa Strada “Evviva la Costituzione, i nostri 13 segreti per vivere felici insieme”.Un libro pensato per i ragazzi con lo scopo di introdurli ai principi fondamentali della Costituzione italiana.
Tramite 12 racconti, ciascuno dedicato a uno dei primi 12 articoli costituzionali, l'autrice sviluppa
personaggi e situazioni fantastiche nel paese di Litala. Il tono varia dallo scherzoso, al serio e al
commovente, con storie che hanno una profonda sintonia con l'attualità e i problemi del nostro
tempo. Ogni articolo viene approfondito grazie alle domande e alle riflessioni di Donata Gottardi,
docente ordinaria di Diritto del lavoro presso la Facoltà di giurisprudenza dell'Ateneo di Verona.
Il libro si presta per approfondimenti e discussioni in ambito scolastico e familiare. Nel mese di
Marzo, in data ancora da definire, gli alunni coinvolti incontreranno la scrittrice per confrontarsi
sulle tematiche affrontate nel suo libro. Attualmente Annalisa Strada insegna lettere in una scuola
secondaria di I grado in provincia di Brescia.
Annalisa Strada è nata in provincia di Brescia, la sua vita lavorativa ruota attorno ai libri,
alle parole e alle storie. Per vari editori ha prodotto testi e manuali, alcuni sulle tradizioni popolari, altri per i lettori più piccoli. Per bambini e ragazzi ha pubblicato testi di lettura per le scuole
medie e storie per i più piccoli. Tra gli altri “Tutti in scena!” (Bruno Mondadori), “Una nonna da
educare” e “Oggetti smarriti” (Loffredo), “Cinque contro tutti” (Simone Libri), “Enrica la Formica
senza sedere” (Ape Junior), “Chi ride in giardino?” (Arka Edizioni), “Come nasce la casa” (Panini
Ragazzi), “Il condominio” (Hablò Edizioni) e “Le tre caramelle” (Hablò Edizioni). Nel 2007 è
stata presentata alla Fiera del Libro di Bologna la nuova collana “Sentimenti a colori” per bambini dai 7 anni con testi a cura di Annalisa Strada. I primi titoli usciti sono: “Come sono contento”
sulla soddisfazione (colore giallo), “E’ mio! Lo voglio!” sull’avidità (viola), “Quanto la invidio!”
sull’invidia (verde). Attualmente la collana si è ulteriormente arricchita con molte novità.
Pagina 2
IL PASSAGGIO DALLA PRIMARIA ALLA SECONDARIA
In questa rubrica abbiamo raccolto le testimonianze di alunni che quest’anno hanno affrontato il
passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di I grado. I ragazzi raccontano gli aspetti positivi e
negativi che hanno caratterizzato questo nuovo percorso didattico e formativo della loro vita.
La scuola media è ormai iniziata da circa due mesi e
GLI ALUNNI DELLA CLASSE 1^D
RACCONTANO IN FILASTROCCHE LA LORO ESPERIENZA ALLA SECONDARIA DI I
GRADO...
sono contentissima dei miei insegnanti e dei mei compagni con cui dovrò passare i prossimi tre anni. Sono
tutti simpatici e mi trovo molto bene. Siamo un buon
gruppo, ma molte volte siamo un po’ scalmanati e
non ci comportiamo adeguatamente. Gli aspetti negativi che ho notato in questo periodo, sono dovuti alla
disattenzione ed al fatto che non sempre rispettiamo
le regole. Molte volte facciamo arrabbiare i professori
per il nostro comportamento un po’ troppo esuberante. Tutto questo può essere evitato se ci comportiamo
in modo “coerente ed educato”; altrimenti ci ritroveremo con il libretto pieno di note! Le cose positive sono
molte, una bella classe e bravi professori. Sono contenta anche di aver scelto il tempo prolungato, perché
ho l’occasione di approfondire molte materie riuscendo poi a studiare meglio. Non conosco ancora molto
bene alcuni miei compagni, ma avrò tutto il tempo per
farlo. Come ho già detto, i primi mesi di scuola media
sono stati per ora “molto positivi”, speriamo di riuscire a migliorare il nostro comportamento per fare in
modo che i professori siano più contenti di noi.
GIULIA A. 1^A SEC.
Fabiana A.
Le regole son da rispettare
alle lezioni non si può mangiare
Ai professori dai sempre del “lei”
è un consiglio che io ti darei.
Giustifica sempre le tue assenze
per non subire delle sentenze.
Tieni pulito tutto l’ambiente
e comportati sempre in modo ubbidiente.
La scuola media sembrava impossibile
e il primo giorno è stato incredibile.
Col tempo mi sono abituata
e la questione l’ho superata
Piano piano si inizia a studiare
e per ogni verifica ci si deve preparare.
Ho conosciuto molte persone,
uno , poi, gioca sempre col pallone.
Questo per dirti che non devi irrigidirti,
alla scuola media puoi anche divertirti!
Alessia G.
I ragazzi vanno a scuola
non si scambiano parola
con lo zaino ed il cappello,
quando piove hanno l’ombrello.
Ecco in classe i professori
chi fa tardi è chiuso fuori!
Si incomincia ora a studiare,
abbiam tanto da imparare!
Giacomo C.
Da Quest’anno cambio scuola
e qui il tempo proprio vola!
Ogni tanto c’è un monello
ma non siamo solo quello…
Spesso facciamo urlar le professoresse
e allora tremano le finestre.
E’ una strana compagnia
ma c’è sempre tanta allegria!
Siamo 25 ragazzi
molto allegri e birichini….
abbiamo delle regole da seguire
come il tono di voce diminuire.
Ma se ci comportiamo male,
però non lo facciamo in modo abituale,
ci ritrovi tremanti ad attender la pagella
con la paura che non sia per niente bella!
SI RINGRAZIANO TUTTI GLI STUDENTI DELLA
CLASSE 1^D CHE PER MOTIVI DI SPAZIO NON
HANNO AVUTO LE LORO FILASTROCCHE PUBBLICATE.
Pagina 3
IL PASSAGGIO DALLA PRIMARIA ALLA
SECONDARIA
Dai primi mesi di scuola secondaria capisci pirci un pentagramma. Nel mese di novembre i
tutto o niente, io sinceramente non credo di aver capito molto, anche se in quasi tre mesi sono capitate tante di quelle cose da farli sembrare tre anni. Approfitto di questo spazio per raccontare queste cose: il primo giorno di scuola
quando il professor Restagno ci ha fatto accomodare ai nostri posti, la preoccupazione era
nell’aria, ma era una preoccupazione mista a
curiosità. Alla primaria ci avevano raccontato
com’è dura la vita nella scuola media, ma volevamo provare per credere. Il prof. ci rassicurò
subito. Come se ci avesse letto nel pensiero, ci
disse di non preoccuparci e ci fece le solite domande, del genere:”Come ti chiami? Di dove
sei? Come pensi di trovarti nella nuova scuola?” Nell’ora successiva il prof. Capurro ci insegnò che quando entrava un professore in aula
dovevamo alzarci in segno di rispetto per salutare tutti i docenti. Noi però, che non avevamo
capito bene il concetto e ci alzavamo dal posto
ogni volta che entrava un alunno di un’altra
classe, una bidella e una volta persino quando
è entrato il tecnico dei caloriferi. L’aspetto
che mi ha fatto ridere all’inizio è che il prof.
d’Italiano ci ha fatto lavorare in una sezione
del
quaderno
che
ha
chiamato
“approfondimenti” e io proprio non capivo
cosa potessimo approfondire se non avevamo
fatto ancora niente che avesse a che fare con la
materia del prof. Nelle prime tre settimane siamo stati degli “angioletti”, ma col passare del
tempo qualche prof. si è lamentato di noi dicendo che parlavamo troppo e ci distraevamo. Sinceramente penso che su questo lato abbiano
ragione i prof. (e non lo dico per fare il leccapiedi). La prima cosa che abbiamo fatto è stato
un ripasso degli argomenti delle elementari e
quindi mi sono annoiato un po’, però alcune
cose non me le ricordavo proprio e quindi è stato utile ugualmente. Passato il primo mese, abbiamo acquistato tutti una certa autonomia e
abbiamo cominciato a fare cose un po’ più serie
“nell’ambito della didattica” (quest’ultima espressione è una frase insegnatami dal prof.
Capurro). Fra tutte le esperienze che può affrontare una prima media noi ne abbiamo vissute già parecchie: abbiamo affrontato tre scioperi, un “pacco” di verifiche, una gara campestre,
qualche ora “buca” e abbastanza note da riemPagina 4
professori si sono divisi in due gruppi: quelli
che si lamentano di noi e quelli che non si lamentano delle loro ore con noi. Ormai sappiamo riconoscere con quale professore dobbiamo
comportarci in un modo piuttosto che in un altro; c’è chi ha più pazienza e chi meno ma non
sempre si riesce a mantenere la quiete in classe
perché c’è qualche sbadato/temerario che fa
spazientire i prof in questione. Insomma, finalmente sono arrivato a parlare di cose recenti: la
settimana scorsa il prof. ci ha dato un tema dicendoci che il migliore sarebbe finito sull’
“Alighieri News” (il giornalino scolastico).
E’ per questo che sono qui alla scrivania, davanti al computer a scrivere questo tema. Prima
di concludere vorrei esprimere il mio punto di
vista su questo nuovo e interessante percorso
della mia vita adolescenziale: secondo me sono
stato fortunato a finire in questa classe e sono
contento di ciò che è accaduto nei primi mesi di
scuola... almeno fino ad ora, poi si vedrà.
Giulio G. 1^A Sec.
La maggior parte dei miei compagni li conoscevo perché alcuni erano nella mia
classe della primaria e altri erano nella
mia stessa scuola. Quindi ne conoscevo
parecchi. Mi ritengo soddisfatta di avere
nuovi amici e di avere cominciato un nuovo percorso importante della mia vita. Il
mio suggerimento per i bambini che verranno l’anno prossimo è quello di esercitarsi a dare del “Lei” ai professori e avere molto rispetto per loro e per i compagni.
Gaia M. 1^C Sec.
La scuola è iniziata tre mesi fa. Nelle
varie materie non ho molte difficoltà ,
a parte un pochino in matematica. Le
materie che mi piacciono di meno sono Lettere, Storia e Geografia; le materie che preferisco sono Motoria, Tecnologia, Arte e Immagine.
In questi mesi ho trovato anche dei
compagni
simpatici,sono:
Gaia,Marta,Francesca,Beatrice,Chiara
Enza.
Alessia 1^C Sec.
CAMINOS DE LA INTEGRACION
La diversità culturale amplia le possibilità di scelta offerte a ciascuno; è una delle fonti di sviluppo, inteso non soltanto in
termini di crescita economica, ma anche come possibilità di accesso ad un'esistenza intellettuale, affettiva, morale e spirituale soddisfacente ( Art. 3- DICHIARAZIONE UNIVERSALE DELL'UNESCO SULLA DIVERSITA' CULTURALE) , adottata all'unanimità a
Parigi
I NOSTRI AMICI DEL PAKISTAN
Haseeb e Shahbaz sono due alunni pakistani inseriti nelle classi 3F e 2A della
secondaria di I grado. Shahbaz viene da Islamabad, ( ‫اسالم آباد‬in urdu), che è la
capitale del Pakistan dal 1967 e si trova nella parte nord-orientale della nazione.
Haseeb, invece viene da Gujrat
(‫ضلع گجرات‬in urdu), capoluogo di un distretto
del Punjab, regione che si trova a est del paese, ai confini con l’India. Le loro
famiglie spesso hanno origini e tradizioni culturali diverse. I genitori posseggono
titoli di studio non riconosciuti in Italia. Entrambi sono accomunati dalla stessa
sorte: hanno dovuto lasciare una casa, una terra, i parenti, gli amici, per sfuggire
alla povertà, alla guerra e ad una società che spesso non tutela i diritti dei ragazzi
e li costringe a lavorare sin da dalla tenera età. Con questa rubrica vogliamo dare
voce a questi alunni, offrendo loro uno spazio per farsi conoscere e e farsi apprezzare da tutti i compagni, superando diffidenze e pregiudizi di ogni tipo.
Mi chiamo Shahbaz ho 12 anni e vengo dal Pakistan. La mia città si chiama
Islamabad. E’ la capitale del mio paese. E’
molto bella e ricca di monumenti. C’è la
Moschea Shah Faisal, una delle più grandi
di tutta l’Asia Da un anno sono in Italia e
vivo in Opera. Sono alla scuola media
in classe 2A e mi piace giocare a calcio
e a pallacanestro. Mi piacciono le
lasagne e mi piace la pizza. La mia canzone preferita è Loca Loca e mi piace giocare con la X-Box.
Ciao,
mi chiamo Haseeb e vengo dal Pakistan. In pakistan vivo a Gujrat. La mia città è grande. Vivo
a opera da un anno. Mi piace il baseball . Opera
mi piace. Di Opera mi piace il parco, l’oratorio.
Dell’Italia mi piace la pasta e la pizza. i miei
compagni della 3F sono bravi e anche le mie
prof. Mi piace tecnica, arte e scienze motorie.
Le tradizioni cinesi...
Ciao , mi chiamo Huihui .
vengo dalla Cina . In Cina vivo a
ZheJiang Wen zhou . La mia
Citta è grande .Vivo a Opera da un anno. Mi
piace il Ping Pong . Opera mi piace, mi piace il
parco, L'oratorio , i libri , la pasta e la pizza . I
miei compagni , sono bravi. Alla mia scuola
cinese sono stata campione di Ping Pong. Zhe
Jiang Wen zhou Wenzhou (in cinese 温州, in
pinyin Wēnzhōu) è una città della provincia
cinese dello Zhejiang. E’ la città più popolata
di tutta la provincia. Confina a ovest con Lishui, a nord con Taizhou e a est si affaccia sul
Mar Cinese Orientale. E’ un porto importante.
Lo sport più importante è il ping pong.
Il Capodanno cinese
(農曆新年)
Il Capodanno è una festività che gli italiani festeggiano durante la mezzanotte di "San Silvestro"cioè l'ultimo di dicembre. Il Capodanno cinese invece,si festeggia quando arriva la luna nuova che può arrivare al massimo al 28 di febbraio.In particolare il Capodanno cinese nasce da
una leggenda molto antica che narra di Buddha
che rinchiude un mostro in una montagna,ma il
mostro può uscire una volta l'anno per un giorno
in occasione proprio del Capodanno. Il mostro
ha paura di forti rumori,del colore rosso e delle
luci forti. Da questa leggenda nasce il nostro Capodanno.
Stefano L. 1^C Sec.
Pagina 5
PENSIERI & PAROLE
Pazzia e solitudine o finzio- formare una pozza a terra. Mi mancava
il fiato, ma almeno ero salvo... Dentro pre insieme tutti i pericoli,
ne?
l’attraversammo correndo. Non riu-
Una stanza molto stretta, un lettino con un
materasso e il suo colore bianco appena
accennato; delle sbarre fredde come il
ghiaccio e una striscia di luce provenire
dall'alto: questo è l'orrore in cui mi sono
trovato dopo aver aperto gli occhi. Mi avvicinai alle sbarre: il posto sembrava molto
antico, abbandonato da chissà quanto, ma
quei gelidi pali sembravano nuovi.
Non sembrava esserci nessuna via di fuga.
Se solo avessi capito da dove proveniva
quel raggio... All'improvviso sentii dei passi
e cacciai un urlo, chiudendo gli occhi.
Ancora una volta, dopo averli aperti, mi
ritrovai in un altro luogo, ma non ero più lo
stesso,
me
lo
sentivo
Mi sorse subito il dubbio che tutto questo
era solo la mia immaginazione, un sogno.
Però questo posto mi incuriosiva e decisi di
dare un'occhiata. Capii subito che era una
mensa, un po' come quella della scuola ma
molto più grande. La luce proveniva da dei
lampadari attaccati sul tetto; in gran parte
erano fulminati, gli altri continuavano a
spegnersi e ad accendersi, seguendo sempre
lo stesso ritmo. C'erano tanti tavoli posti
tutti in delle file. Su di essi erano accatastati
dei piatti da cui proveniva un tremendo odore di cibo marcio: i resti,probabilmente.
Improvvisamente sentii un urlo. Proveniva
da una porta di legno in fondo alla sala. Non
avevo altra scelta. Lentamente feci scivolare
la mano sul pomello e lo girai. La porta si
aprì scricchiolando e rivelò un lungo corridoio illuminato da una singola lampadina.Decisi di percorrerlo tutto. Notai con
orrore delle impronte di mani, fatte con il
sangue. Il cuore batteva a mille e cominciai
ad aumentare il passo. Mi accorsi che il corridoio era finito solo quando sbattei la testa
contro un'altra porta, ma di metallo stavolta.
Le impronte finivano in quel punto. Mi venne la pelle d'oca dopo aver letto il cartellino
che si trovava su quella porta: -Stanza nr.
100, Manicomio di Greenwich.- Tornare
indietro era inutile, quindi entrai: era una
cella, e all'interno si trovava...un cadavere!
Non feci in tempo a pensare a nulla che
qualcuno mi toccò alle spalle. Istintivamente
cominciai a correre. Entravo in qualsiasi
stanza e in qualsiasi corridoio che trovavo,
non badando minimamente al mio inseguitore. Mi accorsi però di essere finito in un
vicolo cieco. Non avevo speranze, lui mi
aveva già raggiunto. Mi accovacciai in un
angolo, aspettando il peggio. Egli disse,
bisbigliando come un serpente : «-"Non ti
preoccupare,non ti farò del male"-». Vidi un
sasso a terra: lo presi e glielo scagliai con
tutte le mie forze. Cadde a terra con la testa
grondante di sangue, così tanto che fece
Pagina 6
di me sentivo una vocina che diceva: Sei un assassino! Sei un assassino!- come una tremenda musichetta. Sentivo
crescere sempre di più la malinconia, ma
non mi interessava. Mi buttai a terra e
chiusi gli occhi. Mi risvegliai: un morbido letto e una calda coperta addosso.
Era solo un incubo, probabilmente
INDIMENTICABILE.
Raoul P. 1^F Sec.
Racconta un episodio particolarmente importante della tua vita riguardante l’amicizia (l’incontro con un
nuovo amico, un litigio, qualche marachella combinata insieme…
Il mio passato è stato veramente ricco
di avventure. Una di quelle l’ho vissuta
nei due anni trascorsi in affido. Quando
sono arrivata, Alice aveva solo tre anni.
La casa era, e lo è ancora oggi, in campagna, isolata dal mondo. Quando c’era
il brutto tempo, a vederla, sembrava
inquietante e di sera, quando pioveva,
dalla grande vetrata si vedeva tutto:
guardare i film non è mai stato un grande piacere. La casa è circondata da un
vastissimo giardino: alla sinistra di
questa ci sono più di un centinaio di
metri quadrati, dove meli, prugni, peri,
ciliegi, peschi, regnano alti. Dietro, un
burrone pieno di alberi, che finisce
accanto ad una stazione ferroviaria. A
destra ci sono ben due alberi di fichi, di
cui uno enorme, dove tutt’ora giochiamo, e l’albero di cachi, ma tutto questo,
al contrario della sinistra, non era delimitato da nessuna rete.Proprio così, la
sua continuazione era un bosco che,
seppure fossimo andate avanti ogni
volta di più, non finiva mai. Una mattina, già quando Alice aveva cinque anni
ed io ormai otto, andammo ad esplorare
il bosco. Era tutto molto strano, perché
Alice si era svegliata con me alle sette,
mentre di solito ( d’altronde come i
suoi genitori), dormiva almeno tre ore
in più ( solo al sabato e domenica ).Così non avvertimmo gli adulti e
sgattaiolammo fuori senza destare nessun sospetto: volevamo vedere dove
finisse il grande bosco. Ecco, qui cominciò l’avventura; prendemmo scarponcini, giacca, bastone e biscotti: partimmo. Eravamo davvero impazienti,
così arrivammo subito alla grande e
lunga discesa:era davvero molto ripida,
ed essendo abituate ad affrontare sem-
scivamo più a fermarci. Già dopo una
mezz’ora ci facevamo male i piedi,
ma ignorammo il dolore, e così passò.Ci raccontavamo tantissime cose,
ad esempio “Sento un rumore … vuoi
vedere che lì c’è una volpe?”, ma non
succedeva mai che uscisse veramente
un animale. Poi … il miracolo! Un
musetto spuntava da sopra un albero.Allora svelte svelte ci arrampicammo, prima lei, poi io.Lo vedemmo lì,
piccolo piccolo che ci fissava con
degli occhi che imploravano pietà…
All’inizio avremmo voluto prenderlo,
ma poi capimmo che era una mamma
scoiattolo:i suoi piccoli non sarebbero potuti vivere senza di lei. Scesi
prima io per aiutare Alice, non che lei
si dovesse lanciare su di me, ma nel
caso si fosse fatta male …Ma fu proprio così, appoggiò male un piede e
cadde. Era lì, sdraiata a terra, con
tutte le mani graffiate e un po’ sanguinanti, teneva gli occhi chiusi, li
strizzava forse dal dolore, e intanto si
intravedeva una lacrima. Ero lì in
piedi, accanto a lei, circondata un
verde infinito, guardata dall’alto verso il basso da un cielo grigio e nuvoloso che stava quasi mandandoci giù
un’arca per prepararci alla seconda
fine del mondo: la pioggia. Ecco, ero
sola, ora ero la mamma di Alice, e
non sapevo proprio cosa fare, non
avevo mai visto questo posto, sì, bellissimo, ma in quel momento non mi
importava nulla. Ero sola, sola, sola
… e non potevo fare nulla, non c’era
nessuno, tranne lo scoiattolo che ci
fissava ancora. Ora era il mio momento, dovevo tirare fuori il coraggio, prendere in braccio Alice, portarla di corsa a casa, fare l’eroina e curarla. Invece mi uscì una lacrima. Poi
mi ricordai che Alice piangeva per
ogni cosa. Infatti era tutta una scenata. Quindi tornammo a casa pronte a
subire l’ira dei suoi genitori, che ci
avrebbero messe in punizione per
tutta l’esistenza. L’avrebbero detto
alla mamma, forse non sarei mai più
tornata a vivere con lei; che pasticcio
avevo combinato! E poi … il secondo
miracolo … dormivano ancora!
Noor A. 2^F Sec
PROGETTI E SCELTE FUTURE
Quest’anno abbiamo aderito ad un Progetto sulla lettura del quotidiano in classe.
Ogni mercoledì riceviamo alcune copie
del Giorno e del Corriere e nella classe si legge e si
approfondisce un articolo. Questa breve sintesi è
ricavata dal Corriere della Sera e parla dei disastri
idrogeologici che nei mesi scorsi hanno colpito la
Liguria.
L' articolo racconta delle recenti alluvioni che si sono
verificate in Italia a causa delle abbondanti precipitazioni. Infatti alle ore dieci del giorno 9/11/11 si è
verificato un violento nubifragio che ha colpito la
città di Genova. Le alluvioni in genere provocano
molti danni ed è importante aiutare i territori colpiti
da questi disastri. Dalla lettura dell’articolo si evince
che “essere volontari è una cosa gratificante”; i
volontari aiutano a salvare persone e luoghi colpiti dai
disatri. I danni in Liguria sono stati molto ingenti ma
attraverso gli aiuti dei volontari e gli aiuti economici
provenienti dalle altre regioni Italiane si spera di raggiungere la somma di un milione di euro per affrontare l'emergenza.
Il fiume esondato è il Fereggiano che ha messo in
allerta tutta la città di Genova. Secondo l'autrice
dell'articolo, Erika Dellacasa, tutti i volontari hanno
svolto un grande lavoro e ancora oggi a Genova,
nelle zone colpite dall’alluvione vi è un cartello di
ringraziamento per i volontari che hanno aiutato tutte
le persone in difficoltà.
Marco F. 1^A Sec.
Giovedi 15 dicembre al Teatro Eduardo di Opera si è tenuto il consueto concerto natalizio degli studenti
dell'Indirizzo Musicale. Lo spettacolo,
rivolto agli alunni della scuola media,
agli insegnanti e al Dirigente scolastico dell’Istituto, ha avuto come al solito un SUCCESSO STREPITOSO.
Un ringraziamento speciale va a
tutti i ragazzi dell’Orchestra e ai
Maestri di strumento che li hanno
adeguatamente preparati.
MESTIERI AVVENTUROSI
Mi trovo su una barca poco al largo dell’isola d’Elba,
vicino alla sua costa orientale. Ancora qualche minuto
e mi immergerò nell’acqua fredda. Il fondale è basso,
ricoperto quasi interamente da mucchi di alghe, sembrano tanti ciuffi di lana verde. Io e la mia collega
dobbiamo immergerci per scattare delle foto ravvicinate ad un relitto, una nave mercantile affondata nel
1977. L’acqua è limpida, quasi riesco a intravedere il
relitto tra le alghe. Aggancio le bombole d’ossigeno
alla muta, prendo la macchina fotografica, una Nikon
subacquea professionale, metto la maschera e mi tuffo, inghiottita dall’acqua che diventa più scura e fredda man mano che scendo. Essendo autunno, la temperatura è minore di venti gradi. Appena riesco ad aprire
gli occhi, vedo intorno a me tanti piccoli pesciolini
che scappano in ogni direzione, spaventati dal rumore.
A questo punto, tutto intorno regna la calma; è questo
che amo delle immersioni, quel silenzio, quella quiete
quasi magica che si prova nell’acqua, e lì mi sento a
mio agio, in pace, la mente libera da ogni pensiero,
sembra quasi di volare. Lo spettacolo intorno a me è
già bellissimo, ma per finire il mio lavoro dovrò scendere ancora più in profondità, perché il relitto si trova
a circa venti metri. Comincio a sentire una leggera
pressione nelle orecchie, ma dopo un po’ di tempo che
faccio immersioni, mi ci sono abituata, quindi non mi
fermo e continuo a scendere, quando finalmente, eccolo! E’ abbastanza lungo, saranno circa cinquanta
metri, ma è difficile da dire con esattezza perché le
assi di legno sono quasi tutte spezzate e le lastre di
metallo arrugginite e accartocciate. Tutto intorno la
vista è mozzafiato: vicino alla nave si accalcano pesciolini blu- argentei che sembrano quasi brillare, e
sul fondale dei pesci pulitori, con grandi pinne e il
corpo triangolare, filtrano la sabbia tra le alghe, ma
quello che si distingue di più è molto più piccolo, con
la coda a striature rosse , le pinne verdi, la testa giallo
brillante e il corpo di una magnifica sfumatura bluviola quasi pigmentata, sembra un piccolo arcobaleno
vivente. Vorrei rimanere più tempo ad ammirare queste meraviglie, ma ho un compito da portare a termine, e le bombole d’ossigeno non durano per sempre.
La mia collega, Francesca, una vecchia amica di quando andavo a scuola, ha già iniziato a scattare le sue
foto. Mi addentro di qualche metro nel relitto, ma non
c’è molto da vedere, perché tutto è buio e coperto da
uno spesso strato di alghe. Scatto una foto, il click
della macchina fotografica è quasi impercettibile, ma
il flash riesce comunque ad intontire i pesci che mi
nuotano intorno. A questo punto, a malincuore, sono
pronta a risalire in superficie, ma rimarrà per sempre il
ricordo di questi luoghi magici.
ARIANNA G. 3^A Sec.
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LA RUBRICA DELLO SV@GO
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1= Organo che pompa il
sangue
UNISCI I PUNTINI, USCIRÀ UN
……………………………………………...
2= Contengono globuli bianchi, sono un filtro
per virus e batteri
3= Vaso che porta il sangue dal cuore
alla periferia
4= Tessuto connettivo liquido
5= Formano i tessuti
6= Globuli bianchi
7= Parte liquida del sangue
8= Acceleratore proteico di reazioni chimiche
9= Vasi sottilissimi
10= Arteria più importante
11= Vaso che porta il sangue dalla periferia al cuore
12= Coagulano il sangue
PROF: Alessandro quanto fa 12:4.
ELENA V.
2^C Sec.
ALESSANDRO: non posso rispondere
perché non ho campo.
SOLUZIONI DELLA PIRAMIDE
NUMERICA PUBBLICATA SUL
NUMERO DI GIUGNO 2011
PROF: Matteo dove si trova la
Francia?
MATTEO: a pagina 158
EDOARDO S. 3^A SEC.
178
81
Qual è il colmo per un professore
di matematica?
33
12
“Dare i numeri” e “risolvere i problemi”
5
2
Alessandro T. Lorenzo M. 1^A Sec.
97
48
21
7
3
49
27
14
4
22
13
10
9
3
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