en alta Ita O dio ri lia - Me ASC news numero 31 ASSOCIAZIONE SALESIANI COOPERATORI • NEWSLETTER PERIODICA DELLA REGIONE ITALIA - MEDIO ORIENTE - MALTA • LUGLIO 2011 SP te - M in questo numero E L A ECI Formazione responsabili 1 3 giorni di confronto al S.Tarcisio Svegliati, tu che dormi... 2 e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà Le motivazioni di un impegno 3 Intervento di Emma Ciccarelli Lavori di Gruppo 4 Appunti sui principali aspetti emersi Riflessioni raccolte 10 Testimonianze di alcuni partecipanti La gioia di servire 13 Il saluto dei Coordinatori uscenti Laboratori di settore 14 Sintesi dei 3 principali ambiti Notizie dalle Province Eventi di particolare rilievo dell’ultimo periodo 16 Appuntamenti 16 Calendario dei principali appuntamenti nella Regione note L’Associazione interviene coraggiosamente, secondo le indicazioni del Magistero della Chiesa, per promuovere una cultura sociopolitica ispirata al Vangelo e per difendere i valori umani e cristiani. Illumina e stimola gli Associati ad assumere responsabilmente i propri impegni nella società. I Salesiani Cooperatori si rendono presenti in associazioni, movimenti e gruppi apostolici, agenzie educative, organismi che si prefiggono in modo speciale il servizio alla gioventù e alla famiglia, che promuovono la solidarietà con i popoli in via di sviluppo, la giustizia e della pace. (PVA - Regolamento, Art.3 §2) Redazione a cura del Consigliere Mondiale della Regione 3 Giornate di Formazione 2011 per Responsabili provinciali Formazione responsabili 3 giorni di confronto al S. Tarcisio Nella splendida cornice dell’Istituto Salesiano San Tarcisio a Roma si sono tenute le 3 giornate annuali di formazione per le figure responsabili dei nostri Consigli provinciali. Il tema scelto per questa occasione, volutamente provocatorio, era: “Svegliati, o tu che dormi” (Cooperatori di Dio nella città dell’uomo). Cosa volevamo intendere con questo slogan? Affrontare un tema che riteniamo sia urgente: crescere nella completezza della nostra identità, quella vocazionale apostolica ed in particolare la risposta che offriamo in ambito sociale e civile, chiedendoci come viviamo la missione salesiana e se non manchi a volte la capacita di leggere la realtà odierna e le sfide che abbiamo davanti con il dovuto coraggio. L’obiettivo delle tre giornate è stato quindi recuperare quella parte della nostra identità che ci richiama ad una maggiore attenzione al civile ed al sociale. Nel curriculum di ciascuno di noi, sono presenti certamente quegli strumenti per essere tutti dei bravi animatori, ma sul fronte dell’impegno sociale e civile lamentiamo ahimè delle lacune formative, evidenziate anche dalla mancanza di una identità visibile condivisa. Dovremmo quindi saper proporre itinerari orientati al sociale, al politico, alla comunicazione, e farci riconoscere. Non è che questo tipo di esperienze manchino del tutto, ma come Associazione non siamo visibili e ciò porta a non saper comunicare alla comunità ecclesiale il bene che facciamo. Attraverso 2 interventi DOC, e mediante diversi incontri di gruppo e di preghiera, questo tema e la responsabilità che abbiamo come Salesiani Cooperatori, sono stati opportunamente approfonditi, tracciando qualche prima linea operativa. L’aver introdotto una novità rispetto allo scorso anno e cioè l’ingresso tra le figure responsabili provinciali anche degli incaricati di Pastorale Familiare, ha permesso di affrontare la tematica con una visione ancor più ampia e completa, segno di un’Associazione che vuole camminare unita. Grazie a tutti della presenza! Ivo Borri Consigliere Mondiale della Regione Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 1 ASC news - 31 Svegliati, tu che dormi... ...e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: «Sia con tutti il mio Signore». E Cristo rispondendo disse ad Adamo: «E con il tuo spirito». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: “Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà”. ANNUNCIARE IL VANGELO AGLI UOMINI DEL NOSTRO TEMPO Dobbiamo riconoscere che il nostro tempo è un tempo di dimenticanza di Dio. E di conseguenza un tempo in cui l’uomo, fatto a sua immagine, non riesce a trovare la strada della vita piena e abbandonante che gli è stata promessa: dimenticare Dio è non riconoscere più la nostra identità. Di qui il silenzio e la solitudine che l’autore di questa riflessione sul sabato santo riconosce dovuto alla morte di Gesù, noi diremmo all’assenza di Dio. Sembra un tempo di disperazione ma è un tempo di ricostruzione della vita, di Resurrezione. Esternamente è un tempo di silenzio vuoto, senza risposte rispetto alle domande più vere. Ci sembra spesso di vivere in una ricerca angosciante di felicità che spesso porta solo alla solitudine, come ricorda Salvatore Quasimodo: “Ognuno sta solo sul cuore della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera”. In questo silenzio tutti i cristiani siamo chiamati a riconoscere la domanda profonda di felicità e di speranza che sale dal cuore di ogni uomo, soprattutto dal cuore dei piccoli e dei deboli. Dobbiamo riconoscerci anche noi tra quei piccoli e tra quei deboli. Perché proprio a noi per primi, come ad Adamo nella sua attesa di liberazione dall’inizio del tempo, si fa incontro il Signore, il liberatore risorto, con le armi della croce, dell’amore fino alla fine. E la Buona Novella viene annunciata a coloro che attendono la liberazione, ad ogni pecorella smarrita, ad ogni uomo che invoca. Il Signore viene a visitarci! È questa la novità inaudita di cui siamo portatori: non più una ricerca angosciosa, non rivelazioni per pochi eletti, non più una salvezza da conquistare con eroismi e straordinari impegni: è una salvezza da accogliere nella pace dell’abbraccio di Dio che si fa uomo e viene a prenderci per mano per condurci alla libertà dei figli, alla gioia di essere Sua famiglia! Il risveglio cui siamo chiamati è accogliere quell’abbraccio, stringere quella mano tesa in una amicizia che diventa vita quotidiana nella Grazia. Perché Gesù ha 2 vinto la morte ed ogni nemico gli è stato sottomesso! Una parola potente ci viene rivolta: “Uscite! Siate illuminati! Risorgete! Svegliati tu che dormi”. Non ci viene chiesto un impegno morale maggiore (che certo è la conseguenza di questo annuncio), non ci vengono proposti impegni miracolosi (che pure devono connotare la potenza delle opere di ogni credente): ci viene detto di accogliere il dono di quella mano tesa, di sperimentare la pace di quell’abbraccio, la sicurezza del progetto di Dio che è il Suo Regno, a vivere la comunione che è la Chiesa! Ci viene chiesto il dialogo con il Signore, dialogo che si fa preghiera, in grado di tagliare sul vivo delle nostre piccole sicurezze, dei nostri egoismi superbi, dei nostri compromessi e falsi timori, dei nostri progetti di piccolo cabotaggio, come di piccole barche che sanno stare solo vicine alla costa senza mai affrontare il vasto mare aperto, il “Duc in altum!” cui ci invitava il carissimo Giovanni Paolo Secondo, beato. Dobbiamo fare dei nostri Centri Locali il luogo del ritorno degli apostoli entusiasmati dopo la missione, per raccontarci la gioia e i miracoli dell’Amore all’opera, delle nostre comunità parrocchiali la casa in cui cominciare a costruire il mondo nuovo che è Il Regno di Dio, per sentirci dire da Gesù: “Rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nel cielo” cielo”. Dobbiamo ricostruire la nostra bellezza rovinata dal peccato, non con una maschera che nasconda un volto devastato, ma lasciandoci fare nuovi dal Corpo di Cristo cui fedelmente comunichiamo. Dobbiamo trovare il tempo della Grazia nella riconciliazione che è la gioia del perdono dato e ricevuto. Nella ricerca di tempi di dialogo più profondo e pacificante. Dobbiamo ridare slancio alla Famiglia Salesiana, passione per la salvezza dei giovani, coraggio per essere Don Bosco oggi, non è frutto prima di tutto di progetti pensati e di tecniche efficaci, ma è prima di tutto la compagnia paziente e sicura del volto di Gesù, dell’esperienza di Chiesa che ci è data. Dobbiamo trovare il tempo di stare sul monte per percepire quel volto e leggere con gli occhi Suoi l’esperienza di Chiesa fragile e carente che viviamo, per scorgere i segni dell’eternità beata cui siamo chiamati, senza nascondercene i limiti. Ci doni lo Spirito la gioia di questa pace, perché nella pacatezza del silenzio sappiamo ascoltare l’unica voce che sazia le nostre attese e i nostri desideri dando vento alle vele della nostra speranza. E solcare l’oceano! “Duc in altum!”. don Enrico Perettii Delegato Regionale Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011 ASC news - 31 Le motivazioni di un impegno sociale/civile Intervento di Emma Ciccarelli - SSCC Ampio e circostanziato è stato l’intervento di Emma Ciccarelli, Salesiana Cooperatrice, Presidente del Forum delle Famiglie della Regione Lazio, su “Le motivazioni di un impegno sociale/civile” durante la mattinata di sabato 9 luglio in occasione delle 3 Giornate di Formazione 2011 per i Responsabili provinciali dell’ASC Italia - Medio Oriente - Malta. Al cammino articolato che l’Associazione sta compiendo in Italia nell’ambito dell’apostolato familiare, ha fatto eco, in maniera quanto mai opportuna, la riflessione condotta da Emma sulla realtà della situazione della famiglia in Italia oggi e sulle nostre possibili aree di impegno. Emma ha ricordato, accanto ai principi del Concilio Ecumenico Vaticano II che motivano ed ispirano l’impegno sociale dei cristiani, il contesto storico e culturale in cui il carisma salesiano, da Don Bosco fino ad oggi, ha saputo creare un ambiente in cui possa essere accolta e maturare un’autentica cultura vocazionale pur nelle difficoltà in cui quotidianamente si imbattono salesiani, genitori, educatori e quanti si impegnano seriamente per l’educazione delle giovani generazioni. Ciascuno di noi sa quanto siano urgenti le problematiche che ci interpellano: dalla fragilità dei matrimoni al vertiginoso dilagare dei divorzi e dei costi sociali ad essi connessi, dalla denatalità ormai cronica nel nostro paese all’aumento degli aborti ed all’affermarsi di aggregazioni alternative alla Famiglia. Tali urgenze sono rese ancor più gravi da una quasi totale mancanza di adeguate politiche da parte dello Stato per la nascita delle nuove famiglie che, laddove nascono, sono spesso minacciate dall’aumento della disoccupazione e da una precaria solidità economica. Emma ha sottolineato come la stessa situazione politica, purtroppo, soffre di un disagio morale che ha nella desertificazione valoriale, nello scadimento delle proposte politiche, nel clima di reciproca delegittimazione e nella mancanza di leaders credibili gli aspetti più eviden- ti e preoccupanti. Cosa fare allora come cristiani e come salesiani? Dove attingere le motivazioni per un serio e credibile impegno sociale e civile? Emma ci ha presentato innanzitutto la storia della sua vocazione di figlia, di moglie, di madre e di Salesiana Cooperatrice nelle semplici, ma grandi, responsabilità della vita di ogni giorno. Sono le responsabilità a cui il Card. Angelo Bagnasco ha sollecitato di recente l’intera Chiesa italiana affinché sappiamo tutti riprendere coscienza del “debito di futuro” che abbiamo, come adulti, verso le nuove generazioni. Sono le responsabilità, citando ancora il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, di saper uscire dall’individualismo per giungere ad un “noi” comunitario, per “insediare il plurale che abita in ogni famiglia” rendendolo disponibile per una solidarietà nuova verso tutti. Si tratta, in definitiva, di “un’alfabetizzazione etica” da proporre anche alla nostra Associazione perché i sacrifici a cui siamo chiamati per assicurare l’essenziale a chi rimarrebbe altrimenti sul lastrico, costituiscano un “lavoro di rimotivazione” più sull’efficacia che sull’efficienza pastorale, più sull’essere che sull’avere. Non senza emozione, Emma ha ricordato a noi tutti anche l’autorevole intervento di Benedetto XVI in occasione del Capitolo Generale XXVI dei Salesiani quando, con forza e chiarezza, il Pontefice ha affermato tra l’altro che “la predilezione e l’impegno a favore dei giovani, che sono caratteristiche del carisma di Don Bosco, devono tradursi in un pari impegno per il coinvolgimento e la formazione delle famiglie”. Proprio per corrispondere a queste responsabilità ed a questi impegni come cristiana e come Salesiana Cooperatrice, Emma ha accettato, in spirito di umiltà e di servizio, la Presidenza del Forum delle Famiglie Regione della Lazio, incoraggiata, sostenuta e motivata dalla sua splendida famiglia e da la tutta Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 3 ASC news - 31 nostra Associazione. Il Forum opera a livello nazionale e regionale per riconoscere e sostenere l’identità della famiglia, società naturale fondata sul matrimonio, luogo primario e sostanziale di coesione sociale, luogo della cura, della solidarietà e dell’accoglienza anche delle fragilità, luogo privilegiato dove si forma l’uomo. La famiglia intesa non come problema, ma come bene comune per l’intera società, la famiglia come risorsa per promuovere una dimensione sociale della genitorialità anche valorizzando tutte le associazioni che in tale direzione si impegnano: questi i principali compiti ed obbiettivi del Forum. L’intervento di Emma ha aperto una profonda riflessione a livello personale ed associativo a cui hanno fatto seguito molti interventi e proposte in assemblea ed in privato durante la mattinata di sabato. Molti altri, ne siamo certi, ne seguiranno nelle nostre Province ed auspichiamo che possano essere condivisi con tutta la Famiglia Salesiana per un sempre più adeguato servizio alle famiglie, specialmente quelle in difficoltà. Ad Emma il “GRAZIE” corale ed affettuoso di tutta l’ASC con l’augurio di un proficuo lavoro. A tutti noi l’augurio di “saper aiutare i nostri figli nella ricerca della loro vocazione, avendo, conoscendo, amando, servendo la nostra vocazione con passione perché l’amore alla vita genera amore alla vita” (Natalia Ginzburg) e di essere disponibili con generosità e preparazione seria ad un crescente impegno socio-politico. Maurizio e Paola Leonardi Referenti Pastorale Familiare ICC - Adriatica 4 Lavori di Gruppo Appunti sui principali aspetti emersi Il senso della nostra chiamata … Formare i Salesiani Cooperatori a riflettere meglio e di più sul senso e sulla responsabilità che dalla nostra chiamata. In deriva sostanza si tratta di capire e far capire a tutti che dalla formazione si deve per forza di cose passare alla missione; l’una non esclude l’altra, anzi è auspicabile che la formazione e la missione siano presenti in parallelo nella vita di ogni SC. Per rafforzare l’appartenenza all’ASC, un’altra esperienza importante da fare è quella di condividere, se possibile con altri SC esperienze di servizio (la missione) direttamente organizzate dall’ACS locale e provinciale. Don Bosco non ci ha voluto per caso, ma nella sua visione profetica ci ha voluto “come operatori salesiani nella chiesa locale”; per questo ci dobbiamo sentire responsabili e “abili” educatori nella Chiesa, proprio come Don Bosco a fianco di ogni giovane e non solo di quelli che frequentano i nostri ambienti e che fanno parte dell’MGS. SC “ad extra” per portare a tutti la figura di Don Bosco che non a caso è stato proclamato dal beato Giovanni Paolo II padre e maestro del gioventù (di tutti i giovani). In quest’ottica i SC si inseriscono nella Chiesa per partecipare attivamente alla salvezza della gioventù. Quale vissuto di spiritualità sostiene la mia vita di adulto … I momenti di difficoltà devono essere occasioni di confronto. Ogni famiglia, come tale, sostiene e deve sostenere i propri parenti; soprattutto nei momenti di difficoltà, la famiglia è ricchezza, la famiglia è formazione (Esercizi Spirituali, momenti forti, come questo di San Tarcisio), la famiglia è accogliente, la famiglia non fa allontanare nessuno ma anzi, guardando al Padre misericordioso è pronta a perdonare e a fare festa. Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011 ASC news - 31 Quali esigenze inderogabili di formazione … Insieme l’ASC in modo “visibile e riconoscibile” deve aiutare gli aderenti a diventare adulti nella fede, studiare per proporsi come guide, studiare per proporsi come modelli da imitare. L’ASC adotta lo spirito di famiglia (missione in famiglia – carità associativa – forza del gruppo) per crescere nella fede. Formarsi alla creatività. Quale percorso riteniamo … Riteniamo importante curare di più e meglio gli incontri per i nostri giovani, coinvolgendoli soprattutto, oltre che nella carità Associativa, nel socio-politico. I Consigli provinciali in questo hanno la grande responsabilità di affiancare e perché no, se serve, di sostituire i Centri locali nell’arduo compito di dare senso associativo alla vocazione dei nostri giovani. Occorre dare a tutti una formazione che sia in grado di farci conoscere, di differenziare “nel carisma” il nostro essere per i giovani da quello che la Chiesa propone con gli altri carismi; questo per non generare confusione con gli altri “gruppi della Chiesa”. Troppo spesso infatti sentiamo di SC che si sono allontanati perché più propensi ad ascoltare altri carismi. Occorre studiare iniziative delle quali tutti i Salesiani della Regione (almeno d’Italia) possano dire: questa è una nostra iniziativa. Una prima di queste iniziative potrebbe essere quella di mettere in campo un “ufficio stampa” (un piccolo gruppo di Cooperatori) che collaborando con la Regione possano dare risposte concrete e in tempo reale su temi quali: etica, economia, lavoro. Buone le iniziative già in atto per la Pastotrale familiare; lo stesso si potrebbe fare in parallelo in altri settori. Non siamo responsabili di strutture … Già detto in precedenza, ma ripetuto anche oggi, non siamo responsabili di strutture (per nostra fortuna) ma di persone; la nostra è la scommessa dell’accoglienza nella chiarezza del carisma. La vocazione non può essere come fino ad oggi vissuta nella maggior parte dei casi come esperienza personale (monte Tabor), ma vissuta secondo il PVA. La scoperta vocazionale per questo non può prescindere dalla conoscenza puntuale del nostro PVA. Elementi centrali della nostra vocazione sono e rimangono la cura per i giovani e per la nostra Famiglia Salesiana. Cosa possiamo fare … Lavorare, lavorare e lavorare, molto di più e meglio. Sarebbe il caso di creare uno spazio per cominciare ad indicare possibili nuovi scenari strutturali dell’Associazione alla luce di alcune questioni generali che in linea di massima riguardano tutte le Province italiane, in vista del Congresso Mondiale dell’ASC: che fine faranno i Centri che non hanno da anni nuovi Aspiranti? Come gestire quei Centri che non fanno vita associativa o, se la fanno, questa avviene molto di rado? Quali soluzioni per quei Consigli provinciali che fanno fatica a rinnovarsi alla naturale scadenza del mandato? Come rianimare il territorio e quali possibili soluzioni flessibili adottare per gestire l’Associazione nel rispetto del PVA, evitando ulteriori diaspore? Alessandro Spalvieri Coord. Provinciale ICC - Lazio ALTRI APPUNTI Chi diventa Cooperatore è perchè è stato chiamato. Il Cooperatore va oltre la chiamata; egli risponde in maniera attiva, docile alla volontà del Padre. L’intervento di Emma ci sprona a trovare maggiore diplomazia e coraggio; le iniziative sono tante e giuste, ma quando si tratta di adottare ulteriori impegni non abbiamo coraggio!! Queste giornate dovrebbero consentirci una maggiore concretezza nell’adozione di proposte insieme all’Associazione. Potremo rivolgerci a persone qualificate per attingere e proporre a nostra volta qualcosa. Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 5 ASC news - 31 Il senso di appartenenza: nel PVA si parla di dare dei segni di appatenenza. È debole come tono generale. Che significatività può avere il Centro che si riunisce mediamente una volta al mese, il più delle volte per organizzare e poco per pregare (caratteristica peculiare)? La chiamata apostolica: negli elenchi dei Cooperatori non sempre è riportata l’indicazione del servizio apostolico che il singolo svolge. Il minimum dovrebbe essere un impegno apostolico per il singolo (che cosa fai tu come Cooperatore). Un impegno apostolico del Centro al livello di territorio (se e che cosa si può fare di concreto). Di tanto in tanto fare le verifiche di quanto si fa. Miriamo in alto come sognatori, poi ci ritroviamo con una realtà diversa. Occorre programmare il nostro cammino: l’esperienza dei Centri locali dimostra un’attenzione prioritaria se non esclusiva per i ragazzi, tralasciando spesso la Pastorale familiare. Non è questo che ci chiede il Papa ed il Rettor Maggiore. Si tratta di una bella sfida, ma occorre coraggio ed impegno. Gli altri gruppi sono molto più intraprendenti di noi. Il nuovo richiede più sacrificio; sembra quasi che l’intraprendenza di Don Bosco sia in noi carente. Rimaniano seduti a livello di progettualità. Delegare. Forse questo è il metodo. Abbiamo grandi strumenti, utilizziamoli, altrimenti rischiamo di scomparire! Il problema è d’identità: nei Centri, per colpa di mancanze di risposte, perdiamo tante persone. Si diventa movimento quando si è visibili all’esterno. Ognuno ha dei carismi che deve mettere a servizio nei propri Centi. Ma occorre rispondere ad un interrogativo di fondo: qual è l’identità del Salesiano Cooperatore? Identità, appartenenza, apostolato sono temi che porteranno a confrontarci con le origini (periodo di preparazione proposto dal RM) sarà necessario arrivare a delle conclusioni. Capita talvolta che si faccia fare la Promessa a Cooperatori “tiepidi” che poi non vivono l’appartenenza all’Associazione. Problema di quelli che non frequentano più o che comunque non vogliono fare vita di Centro. Riferimento alla strenna del RM: creare un microclima favorevole per far scaturire vocazioni, non preoccupandosi del numero ma della presenza costante e della testimonianza della bellezza della propria scelta. Se non acquisiamo una cultura vocazionale continuiamo a piangere la mancanza dei giovani. Conclusioni: dare importanza alla propria vita sacramentale che si traduce in un entusiasmo che rimette in moto la vita apostolica dei singoli Cooperatori e del Centro; assumere impegni concreti di apostolato, singolarmente e come Centro, che partono dal contesto in cui si è. Beatrice Benucci Coord. Provinciale ICC - Toscana Forse non siamo pronti a queste iniziative. Partiamo allora dal locale (v. progetto)! Siamo salesiani nel mondo: ovunque ci troviamo. Questa è la nostra missione con particolare attenzione ai giovani. L’esperienze personali le viviamo in comunione con il Centro: ad es. una famiglia deve assicurare aiuto ad altra famiglia della stessa comunità che si trova in difficoltà. Si tratta di applicare l’idea del missionario che parte. Noi dobbiamo annunciare e testimoniare. La testimonianza è uno strumento efficace. Se sei tra i giovani essi si rivolgono a te ed hai quindi l’occasione di dare risposte alle tante domande che portano dentro di sé. Dal PVA emerge che nell’ambito dell’apostolato, molto dipende dal contesto del Centro. Bisogna saper leggere il contesto in cui siamo presenti e valorizzare le “competenze” a disposizione tra i Cooperatori ed anche all’esterno delle strutture salesiane. 6 Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011 ASC news - 31 ULTERIORI RIFLESSIONI L’intervento di Emma Ciccarelli, impegnata nelle politiche familiari, è stato il “leitmotiv” del lavoro di gruppo nei tre giorni. Alla luce dell’invito di Emma è emerso subito l’esigenza di capire cosa deve fare il Salesiano Cooperatore per incidere nel tessuto sociale, l’emergenza di essere “visibili”. Il Cooperatore deve innamorarsi della politica per incidere nel sociale affinchè qualcosa possa veramente cambiare. Il vero problema riscontrato fino ad oggi è che ciascuno di noi porta dentro di sé la contraddizione tra la mitezza del cuore, profondamente evangelica, e la volontà di potenza che attraversa gli strumenti di chi fa politica. In una fase come quella attuale, è importante che in questa ricerca di senso pratico, del rimboccarci le maniche, impariamo a rifare l’elogio della politica, tenendo presente che la prima moralità di persone che vogliono “sporcarsi le mani” in politica, è nel saper fare politica. “È un delitto lasciare la politica agli avventurieri, è un sacrilegio relegarla nelle mani di persone che non studiano le leggi, che non vanno in fondo ai problemi, che snobbano le fatiche metodologiche della r i c e rc a e magari pensano di salvarsi con il buon cuore senza adoperare il buon cervello”. L’essere Cooperatore nel mondo, nella Chiesa, a servizio della famiglia, ha un senso e un futuro se punta sempre più sulla cultura della reciprocità e del farsi prossimo. Essere Testimoni sanamente ispirati a motivazioni etiche e religiose può rendere compartecipi della storia degli esclusi. di affidarsi nelle mani di Dio e di S p e r a re ; in questo momento c’è più che mai bisogno di speranza. Il Coop e r a t o re Testimone Credibile è fatto per sperare, perché vive. In lui è vitale il senso della speranza, l’aprirsi alla speranza che è un continuo progettare, accoglienza del nuovo e disponibilità alla ricerca, alla scoperta, al “non ancora”. Riguardo invece l’identità del Cooperatore sono emerse alcune considerazioni: ognuno di noi ha i suoi pregi e i suoi difetti ed è chiamato a coltivare amorevolmente i propri talenti affinché crescano, fruttifichino e possano giovare a noi stessi ed al prossimo. Ovviamente la carità, il volontariato istituzionalizzato e simili impegni sono lodevoli ed importantissimi, ma hanno un senso solo se inseriti in una “VOCAZIONE” che è servizio anche nella dimensione familiare e che non si limita ad esserlo solo per qualche ora alla settimana. Pensare alla nostra “VOCAZIONE LAICA” come dono, come servizio e come amore è felicità pura, non sguaiata, non esagerata, ma intima, sublime, ineffabile. Dire che essa “vale” in quanto dono, servizio ed amore, non vuol dire, semplicemente, che è dono, servizio ed amore ma anche, e soprattutto, che acquista, che assume un Valore solo se e quando viene considerata e vissuta in tale ottica. Enzo Del Giudice Coord. Provinciale Campania-Basilicata La nostra è una vocazione che deve promuovere il tempo dell‘Impegno”, che vuol dire innanzitutto “darsi in pegno”, aprirsi all’altro, farsi prossimo. Non è questo un tempo di silenzio e di indifferenza, ma di ascolto e solidarietà. La politica, questa nobilissima e difficile arte “non si inventa, si vive: se la politica si riduce solo a tattica, mediazione, strategia, perde l’anima, col rischio di non lavorare più per l’uomo, ma contro l’uomo”. Si è discusso a lungo sul temine Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 7 ASC news - 31 ALCUNE SINTESI Formazione… 1. Senso della nostra chiamata • Esercizi Spirituali da «masticare» nel quotidiano: queste forti esperienze non devono essere fini a se stesse; devono essere masticate quotidianamente, applicate nella vita, nutrimento della fede del singolo e della Famiglia. Orgoglio e formazione della propria vocazione: il Salesiano Cooperatore e la Salesiana Cooperatrice devono essere orgogliosi della propria vocazione. Un Salesiano confidava che ogni mattina, recitando il “Ti adoro” si sente orgoglioso di poter dire che è “ … fatto cristiano, SALESIANO SACERDOTE…” Così dovrebbe essere per tutti i Salesiani Cooperatori. Ci deve essere la coscienza DI VIVERE LA VOCAZIONE COME DONO RICEVUTO. Noi abbiamo accettato solo l’invito che Lui ci ha fatto. Per rispondere alla chiamata è necessario essere adulti nella fede; spesso non lo siamo e rischiamo di rimanere nella mediocrità. Rinnovo quotidiano: è la naturale conseguenza del punto precedente; la vera convinzione porta a rileggere/confrontare quotidianamente il testo della Promessa con la propria vita. Gli SDB e le FMA ci sono maestri in questo senso, rinnovando ogni giorno il loro essere SDB e FMA. È necessario che anche noi sappiamo porre la giusta attenzione all’incontro quotidiano con Dio; ritagliare il proprio tempo per Dio. Credibilità nel quotidiano: è la trasformazione dei due punti precedenti nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo essere figli dell’ESSERE e non solo del FARE!!! Attenzione al vortice del quotidiano; a volte ci illudiamo di essere “CREDENTI CREDIBILI” ma in realtà viviamo nel torpore. È necessario avere la forza (GRAZIA) per essere credibili. Ricordiamoci che la nostra è una VOCAZIONE APOSTOLICA, quindi verso gli altri! 8 • Conoscenza del PVA: oggi non è ancora conosciuto in modo approfondito; troppo spesso si cita “a stima”… È necessario vivere ciò che ci chiede il Rettor Maggiore: “Eccovi, cari Salesiani Cooperatori, il Progetto di Vita Apostolica, rinnovato ed approvato “ad experimentum”. Esso è la vostra carta d’identità nella Chiesa, nella Famiglia Salesiana e nella società. Vi viene offerto come un “libro di vita”, che vi deve accompagnare sempre. […] Vi invito ad accoglierlo con la riconoscenza e la speranza di chi riceve un tesoro prezioso. […]. Ciò comporta di conoscerne i contenuti e di interiorizzarne i valori. […] Quello che ora importa è la conoscenza e l’interiorizzazione di questo “libro di vita”. Esso deve diventare oggetto di studio, di assimilazione, di preghiera, di vita”. • Conoscenza del Magistero della Chiesa: siamo quotidianamente immersi in una società che ci interroga… I nostri giovani (e adulti) parlano tranquillamente ad esempio di convivenza, separazione, divorzio, aborto, fecondazione assistita… L’elenco potrebbe continuare a lungo. Siamo certi di conoscere cosa dice la Chiesa a riguardo di questi temi? Sappiamo dare risposte certe? Per questo è necessario informarsi/formarsi con il pensiero della Chiesa. È necessario essere preparati come Cristiani! Una proposta è quella di utilizzare anche ASCnews per proporre formazione (ad es. l’estratto di tutte le encicliche sociali sono state pubblicate dal BS; perché non riproporle?) Accompagnamento non è relatiAccompagnamento: vo solo agli aspiranti (che dovrebbe essere scontato, soprattutto per i Consigli locali a cui appartengono gli aspiranti) ma anche per le persone che andranno a ricoprire incarichi di responsabilità nell’Associazione a tutti i livelli (es. far partecipare come uditori alle riunioni di Consiglio provinciale le persone che si rendono disponibili a candidarsi). 2. Necessità e risposte Crescere nell’essere Famiglia salesiana lesiana: è necessario che nella Famiglia Salesiana venga recuperato il vero Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011 ASC news - 31 senso di corresponsabilità e di fiducia reciproca; è un ritorno alle origini (Don Bosco ha come caratteristica peculiare la condivisione di tutto ciò che riguarda l’educazione con i suoi collaboratori laici... Tratto che lo distingue dalla santità sociale dell’800) per camminare bene nel futuro. È necessario che i laici (in primis i Salesiani Cooperatori) siano capaci di rendersi credibili agli occhi dei consacrati/religiosi e, che questi ultimi abbiano la lungimiranza di accorgersi che possono avere dei laici che condividono corresponsabilmente la stessa missione di Don Bosco. tratta di sapere quanti siamo; il discernimento deve essere effettuato soprattutto in un’ottica qualitativa. Quanti sono i Salesiani Cooperatori “attivi” su cui si può contare per animare/sostenere l’Associazione? Quanto siamo credibili nella Famiglia Salesiana? Divulgare la conoscenza di quanto già esiste: è auspicabile che tutto ciò che si sta facendo, delle posizioni prese, ecc., sia a conoscenza di tutti i Salesiani Cooperatori. Per far ciò, ognuno (ci riferiamo alle cariche elette a tutti i livelli) deve vivere responsabilmente il proprio ruolo... Ad esempio, in passato l’Associazione ha espresso il proprio pensiero su alcuni temi; la maggior parte dei Salesiani Cooperatori non l’ha saputo… Affiancamento dei nuovi responsabili: proprio in relazione a quanto sopra scritto, in alcune Province si è realizzato un periodo di affiancamento delle persone che si rendono disponibili ad assumere delle responsabilità con quelle attualmente in carica, in modo che il passaggio tra “vecchio” e “nuovo” non sia un trauma ma una continuità. 3. Organizzazione al servizio Coinvolgimento di Cooperatori nella gestione corresponsabile di opere: diventa la concretizzazione di quanto scritto precedentemente. Anche facendo le cose insieme si cresce! Bisogna fare attenzione però al personalismo… Sarebbe meglio che le opere fossero gestite (quindi con l’assunzione di responsabilità) dall’Associazione (vedi Centro locale, Provincia, ecc.) e non da singoli Cooperatori che mettono la buona volontà. 4. Responsabilità Vestire il ruolo in spirito di servizio e umiltà: in gruppo è emerso questo problema; fortunatamente non è diffuso. È comunque necessario tenere sempre presente che nella nostra Associazione i ruoli di responsabilità sono SOPRATTUTTO DI SERVIZIO! Formazione: non si può prescindere da questo aspetto. Formazione a tutti i livelli. Importante creare il futuro dell’Associazione formando i futuri responsabili; non ci si improvvisa alla conduzione di un’Associazione (a tutti i livelli) e spesso, imparare sul campo genera problemi. Mauro Comin Coord. Provinciale Piemonte - Valle d’Aosta Identità forte: oggi, soprattutto i giovani, non sono alla ricerca di “associarsi” a qualche cosa; anzi, il riconoscersi legati a qualche cosa pone dei vincoli che fanno quasi “paura”. Si è invece alla ricerca di identità forti che siano punti di riferimento. La figura (o meglio l’identità) del Salesiano Cooperatore è oggi talmente varia e frammentata (da chi è Cooperatore perché si trova soltanto a recitare il Rosario il 24 del mese a chi è superimpegnato in Associazione, nel sociale, nel volontariato…) che è difficile presentare una vera “identità del Salesiano Cooperatore”. Sarebbe auspicabile tornare a rileggere il libretto “Carta d’identità del Cooperatore Salesiano” scritto da don Aubry ed aggiornarlo… Poi viverlo! Discernimento obiettivo: per quanto importante, non si Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 9 ASC news - 31 Riflessioni raccolte Testimonianze di alcuni partecipanti Non c’è mancato niente in questi tre preziosi giorni al S. Tarcisio. L’eco di una parola forte da amplificare nel cuore e nei Centri: “svegliati!” Suggestioni forti di piste possibili per una presenza dell’Associazione sempre più significativa. Un confronto franco, fraterno di sapore concreto. Toccanti momenti dello spirito nel grembo della notte, nelle gallerie catacombali, nelle sobrie e sentite celebrazioni. La salesiana nota giocherellona e fantasiosa sotto le stelle. In un ambiente signorilmente accogliente. Una conduzione pacata e precisa … Credo sia piaciuto molto a Don Bosco e non mancheranno i frutti. don Nazzareno Centioni Delegato ICC - Adriatica A mio parere le giornate hanno avuto un buon risultato. Notavo nei volti dei partecipanti molto interesse e vitalità. I relatori sono stati molto stimolanti ed hanno suscitato molta attenzione; vedremo i frutti nel nostro apostolato. Auguro a tutti un buon e meritato riposo estivo. Ersilia Raimondo Responsabile Regionale della Segreteria Mi è sembrata opportuna la “lectio” di don Enrico: ne ho tratto riflessioni e scuotimento. Anche l’intervento di Emma è stato interessante. Sono rimasta un po’ perplessa per il largo spazio dato ai lavori di gruppo. Avrei trovato interessante e proficuo una presentazione dei risultati dei questionari-formazione e una guida alla riflessione fatta in assemblea ed eventualmente in gruppo per elaborare strategie. Mi pare che lasciare tempi abbastanza lunghi in gruppo porti a disperdersi; forse avere consegne più mirate può aiutare nel lavoro. Solo suggestioni! suor Laura Gorlato Delegata Piemonte - Valle d’Aosta La prima impressione complessiva mi sembra buona sia per la partecipazione, il clima (a parte la temperatura...), il luogo, il rinnovamento graduale. Alcune impressioni su cui riflettere: - se si fanno i lavori di gruppo “misti” sarebbe opportuno che chi guida conosca le schede da presentare, per mantenere il lavoro nei binari; - anche la composizione merita attenzione. Dall’esperienza del mio gruppo mi è sembrato che, quando ci sono molti “senatori”, si rimanga più schiacciati sulla denuncia dell’esistente e si tende a mettersi meno in discussione per essere propositivi: - la testimonianza di Emma, pur valida, forse ha riguardato più i problemi della famiglia piuttosto che spingere alla riflessione sull’impegno civile/sociale (in assemblea forse andava precisato prima). Roberto Lattanzi Responsabile Regionale della Formazione Penso che con queste giornate si riscopre sempre piu’ il valore “associativo” che molte volte diamo per disperso, e si rafforza il nostro impegno, assunto durante le nostre Promesse di Salesiani Cooperatori. Grazie per aver condiviso questi momenti e soprattutto il mio grazie va alla SER perchè ci mette anima e corpo affinchè tutto riesca sempre al meglio. Italo Canaletti Coord. Provinciale ICC - Adriatica 10 Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011 ASC news - 31 Essere Salesiani Cooperatori Credibili è una Virtù che si misura sulla distanza, che si apprezza volgendo indietro lo sguardo, ripercorrendo ed osservando a ritroso ciò che è rimasto ai lati di quella sconosciuta strada che chiamiamo vita comune, al servizio del prossimo. Tutto può cambiare, i nostri atteggiamenti le nostre errate convinzioni. Se siamo cristiani credibili non saremo mai sculture di pietra ma cieli mutevoli. Un po’ come una pianta che cresce e si trasforma, diventa grande e tende al compimento della sua missione, pur rimanendo in quel terreno che la nutre e la rende salda. Coerenza nella scelta vuol dire conoscere la meta ma non la strada necessaria per arrivarci. Significa seguire quell’onda di luce che guida, nascendo dalla sorgente di quello che siamo e di quel che saremo. Ci sono acrobati che volano spericolati da un attrezzo all’altro, lasciando confuso e stupito chi sotto rimane a guardarli. Ma è un esercizio che non si può continuare ad oltranza, perchè la presa viene meno col tempo ed arriva il momento in cui non ci si trova all’aggancio e si precipita inesorabilmente nel vuoto. Coscienza è costruire un qualcosa che rimane nel tuo tempo, per te e per chi con te interagisce, credendo in quello che fai ed in quello che dai. È portare con umiltà e rigore il tuo essere così come è, senza cercare di compiacere, senza allearsi con il trucco di un mago per vincere una battaglia. È vivere accompagnati da un sorriso sincero e con gli occhi aperti e rivolti al futuro, qualunque esso sia, mentre le mani stringono forte il presente con tutti i suoi carichi di gioie e dolori incomprensioni e talune volte anche sconfitte. Chi perde la via, o non l’ha mai cercata, sperimenta l’incoerenza di quell’annaspare nel mare delle improbabili opportunità e delle molteplici identiche scelte, confondendosi in una bolla di pensieri sottili che scoppia nell’istante in cui un raggio di luce intenso l’attraversa. Cooperatori coerenti, dove c’è fiducia, dove c’è forza, dove c’è saggezza, dove ritrovi e raccogli nei giovani che hai incontrato schegge di felicità. È sapere di non essere mai soli se qualcuno decide di volgere altrove lo sguardo, abbagliato dall’improvviso riflesso di uno specchio, mentre tu rimani fiducioso a guardare lontano, per rivedere un alba che nasce e non piangere pensando ad un tramonto che muore. Non è la coerenza una tensione costante, in cui il “Cooperatore Credibile” controlla le mosse e vaglia i pensieri, per non cadere in contraddizione d’innanzi al giudizio degli altri . Non è gestione e controllo di variabili di cui non sei padrone e quindi libere di mostrarsi come veramente sono. Se così fosse, le tue azioni spezzerebbero quella fiducia in te stesso, prima ancora di perderla in quella degli altri. Ed a quel punto non potresti che volare nel cielo come fa un palloncino gonfio di aria, che lasciato libero alla sua apertura schizza impazzito senza direzione apparente, prima di cadere a terra svuotato di tutto. L’invito è quello di Essere Sempre e comunque Cristiani e Cooperatori Credibili, testimoni veri della nostra Vocazione Salesiana.. Enzo Del Giudice Salesiano Cooperatore ...convinto Soltanto ora riesco a rispondere, perchè sono dovuta stare in letto. Ero arrivata a casa con una gamba sistemata molto male e ieri mi hanno inciso per pulire. Ora va meglio, gli antibiotici stanno facendo effetto. Le giornate romane sono state bellissime, un’esperienza da non dimenticare, perchè ho finalmente conosciouto il valore dell’ASC e... di chi è impegnato nell’accompagnare i Cooperatori. Don Enrico, sei stato molto caro, sereno, accogliente, disponibile e... appassionato dell’Associazione. Saluto Ivo, Italo, Alessandro (che mi ha accompagnato all’ospedale), Elisabetta e... TUTTI !!! Un fraterno e salesiano abbraccio. suor Eliana Bignasco Delegata ICC - Liguria Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 11 ASC news - 31 Sono tornato contento delle giornate e per l’esperienza in generale e per tanti dialoghi che ho avuto modo di avere. Mi è sembrato molto motivato il gruppo dei partecipanti e il desiderio di essere un’Associazione che condivide un’identità. Per quanto ho visto nei gruppi si è lavorato molto e bene. Ho notato un clima positivo e di condivisione. Credo che sia la strada giusta per far crescere l’Associazione nell’identità e nell’appartenenza. Volutamente ho cercato di chiedere una riflessione sulla vita di fede perché credo sia un aspetto che diamo per scontato quando spesso non lo è. Dovremo fare in modo che la Promessa diventi sempre più una scelta di fede, non più solo una partecipazione al “lavoro” salesiano. Spetterà questo soprattutto ai Consigli, accompagnare gli aspiranti per condividere la “missione“ salesiana che è avere la stessa passione di Dio per la salvezza di tutti, in particolare dei giovani più poveri, vivere la vita cristiana nella Chiesa con il cuore di Don Bosco. Bene la veglia con le sue proposte esigenti, bene la preghiera: sobria ma efficace. Mi è molto piaciuto l’intervento di Emma, proprio perché ha risposto a quanto le avevamo chiesto, cioè raccontare di come la sua vita di Salesiana Cooperatrice si è tradotta nel concreto di scelte di carità, per il bene comune nel sostegno alle famiglie. Per quanto riguarda l’aspetto logistico a San Tarcisio mi sembra sia andato tutto per il meglio, oltre le aspettative per la grande disponibilità di don Ercole, del signor Stefano, di don Maurizio e del cuoco Martino. Molto bello anche il giro alle catacombe: ottima riflessione legata ai nostri temi di formazione sulla testimonianza. don Enrico Peretti Delegato Regionale Carissimi anch’io sento il bisogno di condividere con tutti voi qualche riflessione su quello che si è vissuto insieme. Prima di tutto volevo ringraziare Ivo, don Enrico, tutti i componenti della segreteria e quanti hanno collaborato alla riuscita dell’incontro. Conosco bene il lavoro e lo stress che c’è dietro un’incontro di queste dimensioni. Devo dire che l’incontro a noi siciliani è servito, sia personalmente, che come verifica del percorso intrapreso a livello di ASC provinciale. Anche quello che è venuto fuori dai tre momenti di riflessione e la sintesi del questionario datoci da Ivo, mi porta a concludere che i problemi sono comuni e forse ragionando insieme riusciremo ad essere più incisivi nel servizio che l’ASC ci richiede. Anche la riflessione di Emma, a mio modesto avviso, ha colto nel segno e la reputo non sbilanciata verso le famiglie, ma un esempio perché il nostro impegno nel campo del socioale/politico cresca sempre di più, così come ci sollecita il Rettor Maggiore già dal 2006. Se lo stesso don Chavez come input ci dà quello di impegnarci nel sociale per la vita, l’educazione dei giovani, per la famiglia e in politica, ci sarà pure una ragione. Il Rettor Maggiore per noi non è un sacerdote qualsiasi, ma trattasi del successore di Don Bosco. Sono convinto che lo Spirito Santo e Maria ci indicheranno le modalità e le strade per offrire all’ASC e alla Chiesa tutta un servizio sempre migliore, in modo da mettere in pratica gli obiettivi a cui il RM (ormai da tanti anni) ci invita. Enzo Lipari Coord. Provinciale Sicilia Volevo ringraziarvi per le giornate che abbiamo vissuto a Roma. Così come ho detto nell’ultimo raduno, porto a casa l’invito a creare unità tra i salesiani Cooperatori e la Famiglia Salesiana. Grazie di tutto, col desiderio di percorrere insieme un cammino di conoscenza e di crescita nella condivisione del carsisma salesiano. suor Elena Cavaliere Delegata - Lombardia 12 Carissimi, è stato un grande piacere per me partecipare alle giornate di formazione. Da neo-coordinatrice della Puglia mi sono sentita accolta e da subito ho respirato aria di Famiglia così come dovrebbe essere in un’Associazione come la nostra. Conoscervi e scoprire quello che fate nei vostri Centri, rendermi conto che i problemi sono gli stessi al nord come al sud, mi ha dato entusiasmo e grinta per affrontare l’impegno di animare e governare, insieme al Consiglio Provinciale della Puglia, la nostra realtà. Desidero ringraziare Anna Mangia che, come una cicogna, da tempo e a mia insaputa!!! stava organizzando il mio arrivo tra voi. Ha lavorato tanto con grande passione e senza risparmiarsi per far crescere l’Associazione nella nostra Provincia. Penso che meriti un GRANDE GRAZIE. Ora tocca a me rimboccarmi le maniche. Lo faccio volentieri certa che non mi mancherà il vostro sostegno e il vostro aiuto. A presto. Maria Di Noia Coord. Provinciale IME - Puglia Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011 ASC news - 31 La gioia di servire Il saluto dei Coordinatori uscenti Mi piace introdurre questa mia breve riflessione citando il nostro PVA – Regolamento, art. 17 § 2: “I Salesiani Cooperatori accolgono con disponibilità il tempo di servizio di responsabilità che viene loro richiesto…”. Ed è proprio quello che ho cercato di fare nel momento in cui sono stata “chiamata” a servire e guidare, insieme al Consiglio provinciale, l’Associazione dei Salesiani Cooperatori in Puglia. Dico “chiamata” perché per un Salesiano Cooperatore la vocazione è un dono che acquista senso e valore solo se si traduce in impegno, apostolato, servizio. Nel Vangelo si parla spesso di servizio: un servizio che scaturisce dalla carità ed è l’espressione più grande del comandamento nuovo. “Amatevi l’un l’altro come io vi ho amati”. Servizio come dono di sé, prestato con amore, gratuità ed umiltà, svolto nello spirito delle beatitudini, per la salvezza e la felicità dei giovani. Sento ancora di dire di aver servito l’Associazione con lo spirito di chi si sente “servo inutile”, ossia di quel servo che sa di non aver fatto nulla di più di quello che “doveva” fare per essere coerente con gli impegni richiesti dalla sua vocazione, dalla sua fedeltà a Don Bosco, dal suo disinteressato amore per l’Associazione. Servire è bello!! Si pensa di dare, ma poi ci si accorge che quello che si riceve è molto di più; si rinuncia a tante “cose”, ma ci si arricchisce di umanità, di salesianità, di spirito di famiglia; ci si sente autosufficienti, ma poi ci si accorge di aver bisogno dell’aiuto, della collaborazione, della solidarietà di tutti gli altri: sembra un paradosso ma è proprio così!! A conclusione del mio mandato come Coordinatrice provinciale della Puglia sento il bisogno di ringraziare il Signore per avermi dato la salute, la forza e il coraggio di svolgere questo “tempo” di servizio con passione, impegno e amore, per avermi sostenuto sempre, soprattutto nei momenti difficili, trasformando il mio scoraggiamento in ottimismo e fiduciosa speranza. Un Grazie al mio Consiglio provinciale, a tutti i Salesiani Cooperatori e Salesiane Cooperatrici, a quelli che ho avuto la gioia di conoscere e a quelli che non ho avuto la fortuna di incontrare. Nella dimensione associativa saranno tutti presenti nei miei sentimenti di gratitudine e nella mia fraterna preghiera. Anna Mangia Coord. Provinciale uscente IME - Puglia Nel passare del tempo, i sei anni spesi al servizio dell’Associazione mi sembrano un soffio. Ma nel guardarmi indietro, mi accorgo di quanti cambiamenti hanno interessato la mia vita, sia dal punto di vista umano e spirituale, di quanto è aumentata la mia conoscenza del Carisma Salesiano e la consapevolezza di essere, la Famiglia Salesiana, una grande famiglia. Nel cuore, un dolce senso di pace e di gioia nel sentirmi il servo inutile che torna nei ranghi del suo Centro locale, per vivere il quotidiano. E …tutto questo grazie a molti di voi Cooperatori, Delegati, Delegate, che avete intrecciato, in questo periodo, la vostra vita con la mia, e mi avete aiutato a cambiarla, a trasformarla per quel che ho potuto, per conformarla sempre più a quella del Signore vivendo Don Bosco. Nel ringraziarvi uno a uno, invoco Maria Ausiliatrice a sostenere ciascuno di voi e ad accompagnarci nel nostro meraviglioso apostolato di Salesiani Cooperatori. Ivano Sbrana Coord. Provinciale uscente Lombardia Carissimi, solo un breve pensiero nel congedarmi dall’incarico di Coordinatore provinciale al termine del mio mandato. È stato un periodo impegnativo, ma durante il quale ho potuto anche sperimentare quanto sia bello lavorare in comunione con i Cooperatori e i Coordinatori Locali dell’Emilia Romagna – San Marino unitamente con i Coordinatori delle altre Province, durante le periodiche Consulte Regionali. Davvero siamo chiamati a fare lavoro di squadra nella Famiglia Salesiana e nella Chiesa locale ma sempre, come mi piace ricordare, con i piedi per terra ed il cuore in Cielo. Ecco allora, che vorrei usare questo piccolo spazio per invitare i giovani Cooperatori a non avere nessun timore ad offrire la propria disponibilità di tempo per servizi e attività nell’Associazione, come pure vorrei dare un virtuale abbraccio a tutti i componenti della Consulta Regionale incoraggiandoli a continuare il cammino intrapreso nei rispettivi incarichi, con gioia e fiducia in Chi tutto può. Maria Ausiliatrice, nostra insostituibile mediatrice verso il Padre e Madre Celeste di tutti noi, ci aiuti e ci protegga nel nostro servizio. Un saluto fraterno. Riccardo Biagi Coord. Provinciale uscente Emilia Romagna - San Marino Dopo tutti i ringraziamenti per i bellissimi e costruttivi giorni di formazione (avrei voluto non parteciparvi per il semplice motivo che mi emoziono) devo dire grazie a tutti: Coordinatori, la SER, Don Enrico. Grazie per questi 3 anni; mi avete fatta sentire parte integrante di un progetto, mi avete accolta con tanto calore. Vi ringrazio perchè mi avete fatta crescere, fatto scoprire una Famiglia favolosa che è quella dei Salesiani Coooperatori. Mi sono sentita veramente in Famiglia. Un grazie ancora di cuore e auguro a tutti un buon lavoro (forse con più cuore e meno regole). Che Maria Ausilitrice e Don Bosco ci accompagnino sempre e ci siano accanto. Consuelo Milli Coord. Provinciale (prossima uscente) IME - Calabria Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 13 ASC news - 31 Laboratori di settore svolgere tale servizio con un efficiente funzionamento per favorire lo sviluppo del senso di appartenenza all’Associazione. SEGRETERIA Per il momento la Regione offre una concreta attività di supporto in tale ambito ed è disponibile ad ogni necessità che si potrà proporre in futuro. Ersilia Raimondo Sintesi dei 3 principali ambiti • • • • Il laboratorio è iniziato con un beve giro di presentazione e conoscenza dei presenti, soprattutto per i nuovi eletti nei vari Consigli provinciali. Siamo passati quindi ad esaminare la sintesi del risultati del questionario dei Responsabili di segreteria compilato lo scorso mese di maggio. È emerso quanto segue: tutte le Province, eccetto una, svolgono la gestione del servizio di Segreteria con mezzi informatici; i verbali vengono redatti regolarmente, nella maggioranza dei casi, secondo il fac- simile disponibile sul sito; un terzo delle Province possiede una banca dati regolarmente aggiornata, relativa alla consistenza numerica e ai dati dei membri dell’Associazione, sia a livello provinciale che locale; mentre i rimanenti due terzi devono cercare di migliorare la situazione utilizzando possibili strategie, l’applicazione pratica delle linee guida operative, favorendo soprattutto il dialogo e la comunicazione con i vari mezzi a disposizione e lo scambio di informazioni tra i Segretari dei Centri locali al fine di essere adeguatamente e regolarmente aggiornati; in linea generale, la modulistica a disposizione sul sito è molto utile ed abbastanza usata. Viene richiesto di inserire nel sito il fac-simile del registro di protocollo. Ovviamente sono emerse alcune difficoltà: come sopra esposto, è indispensabile impostare una mentalità operativa, sviluppare la comunicazione, lo scambio di informazioni e di idee affinché ci sia la condivisione del lavoro tra i segretari ai diversi livelli. È stato condiviso ed accolto come un utile ausilio, il documento delle linee guida operative al fine di una corretta applicazione ed una gestione uniforme del servizio di Segreteria. Emergono proposte di ripetere analoghe giornate, come le attuali, con i Consigli locali, al fine di instaurare una collaborazione capillare reciproca e concreta, una occasione di confronto con altri Cooperatori addetti a 14 FORMAZIONE La traccia per la condivisione e le proposte sono state le slides, contenenti la sintesi ragionata del questionario formazione e della valutazione della Proposta Formativa. Queste le esigenze e proposte principali che hanno trovato una condivisione abbastanza ampia: 1 Per i consigli provinciali: fare opera di “mediazione” della proposta formativa (e in generale del materiale formativo) verso i centri locali più in difficoltà e meno autonomi: 1.1 verificare e presentare la PF nei consigli per far capire il cammino comune nella Chiesa e nella FS; 1.2 non passare direttamente il materiale ma, nel limite del possibile e con gradualità, elaborarlo in base alle esigenze (es. preparazione di schede per gli incontri etc.); 1.3 cercare di coinvolgere in questo lavoro i responsabili dei Centri locali, in modo che guadagnino gradualmente autonomia; 1.4 raccomandare e fare in modo che sia presente una parte di formazione “salesiana”. 2 Formatori e incontri: spingere a superare la paura di non essere in grado o la tentazione di perfezionismo nella preparazione di percorsi e incontri. 3 Consulta Regionale: lavorare almeno su un documento di “linee guida” per gli aspiranti che, oltre alle opportune prassi, definisca alcuni “saperi minimi” irrinunciabili per un aspirante nel nostro contesto. Richiesti n particolare: 3.1 Dottrina Sociale della Chiesa; 3.2 “alfabetizzazione” salesiana (storia, spiritualità, metodo preventivo...). 4 Rapporti con i Delegati/e “chiusi” al cammino associativo: 4.1 Consigli provinciali: proporre di sfruttare le Consul- Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011 ASC news - 31 te ispettoriali di FS per aprire il dialogo su questi temi (non solo per organizzare) magari partendo dalla lettura di documenti relativi; 4.2 chiedere alla SER aiuto per sollecitare le situazioni di difficoltà rispetto alla responsabilità del Delegato nei confronti dell’animazione della FS. 5 Pensare alla distribuzione ed eventuale aggiornamento del libro “Cooperatori di Dio” agli aspiranti che fanno la Promessa. Considerazioni: • qualcuno ha sottolineato che, soprattutto nei CL legati a opere SDB e FMA, gli incontri “generici” insieme ad altri gruppi della FS sarebbe meglio non fossero l’intero cammino, per non perdere la specificità della vocazione di ciascun gruppo. Va benissimo invece per altri momenti come celebrazioni, conferenze etc. • Il materiale che ho preparato quest’anno era abbondante rispetto al tempo a disposizione e alla composizione del gruppo. Roberto Lattanzi AMMINISTRAZIONE “Se in certi casi i Consiglieri provinciali non pagassero di tasca loro le spese di alcune loro attività di servizio all’Associazione, il bilancio sarebbe in rosso…” “Non possiamo essere presenti nel territorio, finanziare nuove attività,... la grossa fetta dei contributi debbo versarla per rimborsi al Consiglio. Moltissimi Cooperatori e Coordinatori/trici hanno espresso rimostranze verso i bilanci di questi ultimi anni in cui si è data poca attenzione alle necessità del territorio.” “Siamo tutti impegnati, come Consiglio, nel trasmettere il concetto di responsabilità economica del singolo Salesiano Cooperatore verso l’Associazione, soprattutto con gli aspiranti.” “Che fatica, il non poter contare su un contributo di solidarietà anche minimo da parte di alcuni Centri locali!” “Il problema principale è far passare l’idea che anche il sostentamento del Provinciale e del Nazionale è altrettanto importante quanto il finanziamento delle attività missionarie e non sostenute dai singoli Centri.” Sono alcuni estratti delle discussioni dei mesi precedenti e di molte situazioni che si respirano nei nostri Centri. Una breve sintesi delle difficoltà di chi è chiamato ad animare la solidarietà economica. Ma non per questo queste “voci” che avevamo davanti durante il “Amministratori-LAB” ci hanno demoralizzato o hanno rappresentato delle scuse per non tentare di individuare dei percorsi di innovazione e di crescita. A partire dalla condivisione delle difficoltà. Già, se questi sono i problemi più comuni, perchè non condividerli e cercare di risolverli? Mettendoci insieme, ragionando, cercando il “come fare”. Così il gruppo degli Amministratori si è diviso in due sottogruppi che si sono confrontati su una situazione concreta: il caso di un Centro che da un paio d’anni non contribuisce alla solidarietà economica della Provincia. Cosa può fare il Responsabile dell’Amministrazione? I partecipanti erano invitati ad individuare 3 azioni concrete. Entrambi i sottogruppi hanno concordato con alcune possibili azioni : 1. importanza di garantire la presenza, il dialogo, l’intervento. L’Amministratore dovrebbe coinvolgere il Coordinatore provinciale ed insieme visitare il Centro e cercare di capire il vero problema alla base; 2. intervenire con azioni informative-formative (dalla lettera con riferimento agli articoli del PVA, all’organizzazione di un incontro formativo; dalla visita al Consiglio locale, all’organizzazione di un evento provinciale in quel Centro); 3. cercare di presentare con la massima trasparenza possibile le esigenze di sostentamento della Provincia e, se si conosce il Centro in questione, cercare di fare delle proposte mirate (es. rivedere il contributo di solidarietà; meccanismi di dilazione e sostegno se possibile ad iniziative locali; ecc.). Nella seconda parte il laboratorio è stato più “tecnico” e i responsabili dell’amministrazione si sono confrontati su una traccia predisposta con l’obiettivo di identificare e definire dei minimi strumenti di animazione. Le premesse sono comunque state: 1. importanza di coinvolgere il responsabile della formazione e introdurre nella formazione degli aspiranti un momento di conoscenza e approfondimento della dimensione associativa dell’animazione; 2. è essenziale distinguere l’impegno individuale nella solidarietà economica, da eventuali iniziative di Centro o collettive. La lotteria, la vendita di torte e altre iniziative possono essere funzionali a sostenere specifiche esigenze, ma ogni Salesiano Cooperatore deve maturare un’appartenenza che lo porti a sostenere l’Associazione indipendentemente da possibili altre entrate. Questo crea mentalità, questo crea maturità, che sono alla base dell’autonomia dell’Associazione; Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] 15 ASC news - 31 3. gli strumenti di animazione devono essere semplici, immediati, fruibili da chiunque sia chiamato a svolgere il ruolo di Amministratore. Tutte le province hanno espresso l’esigenza di avere strumenti comuni a riguardo; 4. bisogna uscire dall’idea che il responsabile dell’Amministrazione è un “tecnico” e va ricercato tra chi lavora in banca o chi fa il contabile... Siamo chiamati ad animare la solidarietà economica, non a gestire denari! E il responsabile dell’amministrazione è un animatore. Il prossimo step sarà predisporre un manuale per l’amministrazione, strumento di animazione che resti a disposizione di chi verrà dopo nell’animazione. Sarà il frutto dei due laboratori tenuti l’anno scorso a Genzano, sulla parte motivazionale, e quest’anno a Roma nel quale si è più affrontata la parte operativa. Concretamente, saranno una serie i fogli di calcolo predisposti (tipo Excel) in cui i centri (provinciali, ma a cascata anche locali) possano caricare e gestire i dati in modo omogeneo. Per animare d’altronde servono pochi e semplici strumenti, ma molta buona volontà. Occasioni come quella delle Giornate di Formazione forniscono un’iniezione di volontà ed innovazione che ci farà crescere come Associazione. Anche nella solidarietà economica. Buon lavoro! Luca Pascotto e Notizi e c n i v o r dalle Polare rilievo ic di part Eventi do e o p rio im lt ’u ll e d Provincia IME - CampaniaBasilicata Caserta - Incontro Giovani Cooperatori Grazie cari giovani della bella accoglienza che avete riservato al mio arrivo. Voi siete il futuro della società e della Chiesa! Il relativismo diffuso, secondo il quale tutto si equivale e non esiste alcuna verità, né alcun punto di riferimento assoluto, non genera la vera libertà, ma instabilità, smarrimento, conformismo alle mode del momento. Voi giovani avete il diritto di ricevere dalla generazione che vi precede punti fermi per fare le vostre scelte e costruire la vostra vita, come una giovane pianta ha bisogno di un solido sostegno finché crescono le radici, per diventare, poi, un albero robusto, capace di portare frutto. Siate belli, forti, onesti e fate valere con giustizia le vostre idee. Incentrate la vostra vita su 16 Gesù Eucarestia, affidatevi a Maria Ausiliatrice e sarete vincenti... Fate (infine) il possibile per essere Santi... Salesiani Cooperatori. Enzo Del Giudice Provincia ICC - Lazio Roma (Sacro Cuore) - 22 nuove Promesse “Vi auguro di aprire il vostro cuore a Cristo, al suo Amore e tramite Lui ai giovani”. Così si è chiusa l’omelia del Delegato mondiale dei Salesiani Cooperatori, don Stjepan Bolkovac, entusiasta per aver accolto i 22 novelli Cooperatori del Lazio che hanno promesso fedeltà a Don Bosco. Buon viaggio! i t n e m punta Ap cipali dei prin io r a ione d n Cale lla Reg e n i t n ame appunt AGOSTO 14-21 Nord Est Settimana di Formaz.-Spiritualità SETTEMBRE 9-11 9-11 25 Liguria Nord Est Adriatica Esercizi Spirituali Esercizi Spirituali Formazione Consigli locali OTTOBRE 1 2-9 22-23 29-1/11 Roma Libano-Siria Roma Lazio Segreteria Esecutiva Regionale Visita in Medio Oriente Consulta Regionale Pellegrinaggio luoghi D. Bosco NOVEMBRE 5 6 Liguria Adriatica Workshop Giovani + Aspiranti Giornata del Cooperatore Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011