Monitoraggio Neurologico
ALFA 8-13 Hz
Presente nello stato di veglia nell’adulto normale.
E’ considerata la normale attività dominante di fondo.
E’ presente simmetricamente sugli emisferi occipitali.
Si attenua con stimolazioni sensoriali che causano stato
di allerta (apertura degli occhi).
Se presente in p. comatosi non reattivi agli stimoli e
generalizzatosu tutte le regioni è considerato anormale e
indice di prognosi sfavorevole accompagnandosi ad insulto
ischemico o a lesioni del tronco.
TETA 4-7 Hz
E’ caratteristico della sonnolenza.
Si può riscontrare nel 10-15% dei p. in regione
centrale-temporale-parietale.
Onde teta si possono osservare in molte condizioni cliniche
dal trauma cranico alle encefalopatie metaboliche.
BETA 14-30 Hz
Di basso voltaggio si osserva nelle regioni fronto-centrali.
E’ predominante nei p. trattati con barbiturici, benzodiazepine
e antidepressivi.
DELTA 0,5-3 Hz
Nell’adulto vigile poche, isolate onde delta possono
essere considerate normali, mentre rappresentano il
ritmo normale nel sonno.
Onde delta di alto voltaggio possono essere indice
di encefalopatie metaboliche e di ipocapnia.
BURST SUPPRESSION
Si ossservano dopo arresto cardiaco, intossicazione
da barbiturici o anestesia.
Consistono in periodi di assenza di attività elettrica
inframezzati con gruppi di onde lente ad alto voltaggio.
POTENZIALI EVOCATI
SONO UNA METODICA CHE REGISTRA LE ATTIVITA’
BIOELETTRICHE FASICHE GENERATE DA STRUTTURE
NERVOSE CENTRALI O PERIFERICHE A SEGUITO DELLA
LORO ATTIVAZIONE DA PARTE DI STIMOLI SPECIFICI
SI SUDDIVIDONO IN:





ACUSTICI
VISIVI
SOMATOSENSORIALI
COGNITIVI EVENTO-CORRELATI
MOTORI
PEA (Potenziali Evocati Acustici)

studiano le vie uditive e
sono caratterizzati da sette
onde successive che
vengono registrate al
vertice del capo sul cuoio
capelluto, ciascuna delle
quali corrisponde a una
porzione della via.
L'allungamento della
latenza o l'alterazione della
morfologia del potenziale
indica il livello della
patologia
PEV (Potenziali Evocati Visivi)

Studiano la via visiva,
il potenziale deriva da
un elettrodo
sistemato in regione
occipitale, ha una
tipica morfologia
trifasica
PESS (Potenziali Evocati
Somato Sensoriali)

Permettono di valutare
l'integrità della via
sensitiva dai recettori
periferici, ai cordoni
posteriori fino al
talamo e alla corteccia
sensitiva. Vengono
valutati i tempi di
conduzione tra midollo
cervicale e corteccia
P300

E’ ritenuta espressione di un processo cognitivo di
discriminazione e categorizzazione degli stimoli, che
presuppone adeguati livelli di vigilanza, attenzione,
memoria e motivazione
PEM (Potenziali Evocati Motori)


Un magnete, induce localmente una corrente che
attraversa la corteccia motoria stimolandola
Hanno bassa specificità e vengono utilizzati nella
diagnosi delle malattie demielinizzanti così come
nella malattia del motoneurone, nelle mielopatie
traumatiche e nelle insufficienze vascolari del
midollo spinale
RUOLO PROGNOSTICO DEI PE
29 Pz PES e PEM

RISPOSTA BILATERALE

RISPOSTA
UNILATERALE

ASSENZA DI RISPOSTA
BILATERALMENTE
a)
b)
c)
PROGNOSI BUONA SIA
PER SOPRAVVIVENZA SIA
PER RECUPERO MOTORIO
EVOLUZIONE VERSO UN
COMA VEGETATIVO
PERSISTENTE
INDICE DI ELEVATA
MORTALITA’
EBNER ed altri
Ruolo prognostico dei PE
22 Pz.con GCS < 8, PES e PEM


Tempo di conduzione
<10.98 msec.
Tempo di conduzione
>10.98 msec. o
assenza di risposta

Buon recupero 83%

Elevata mortalità o
disabilità severa
FACCO ed altri



I PES hanno un elevata significatività prognostica
I PEM sono importanti per valutare la funzione motoria
e la profondità del coma
PEM e PES migliorano l’aspetto predittivo diminuendo il
numero dei falsi negativi



Tempo di trasmissione
centrale normale o
leggermente prolungato,
relazione dell’ampiezza
normale o leggermente
diminuita

Prognosi positiva
Tempo di trasmissione
centrale prolungato e
durevole nel tempo, ed
ampiezza motoria ridotta

Decorso sfavorevole

Morte Cerebrale
Perdita bilaterale di risposta
corticale di stimolazione
Il tipo di informazione ottenuta dai PE è fondamentale
per il monitoraggio del paziente durante e dopo la cura
per una predittività dell’outcome
MICRODIALISI
tecnica utile per la determinazione delle concentrazioni di metaboliti e/o
neurotrasmettitori nel cervello di animali cui è stato somministrato per vie usuali un
farmaco
P-A
A
A
A
A
A
P-A
A
Perfusate
Dialyzate
A
P-A
PAA
A
A
A
A
P-A
Microdialisi


Tecnica di posizionamento di membrane
tubulari per la dialisi
Utilizzata in neurorianimazione per
monitorare la chimica del cervello di pz
affetti da ESA o da danno cerebrale
traumatico.
Tecnica



Introduzione di un sottile catetere di
microdialisi (diam max 0.6 mm) con
membrana terminale. Una pompa da
microdialisi perfonde l’interno del catetere
con un LCF artificiale ce si equilibra con i
tessuti interstiziali circostanti.
L’equilibrio avviene mediante diffusione dei
composti chimici attraverso la membrana
dialitica senza necessita di drenare liquidi
organici.
La localizzazione del catetere nel “tessuto a
rischio”: penombra ischemica
Indicatori biochimici di
ischemia e danno cerllulare



Variazione del rapporto
lattato/piruvato dello stato RedOx
Livelli di glicerolo e di glicerososfolipidi
danno di membrana
Livelli di glutammato: indicatore di
vasospasmo
ANALISI DEI CAMPIONI DI
MICRODIALISI
Tecniche analitiche molto sensibili
Elettroforesi
capillare
(CE)
Semimicrobore liquid
chromatography
(HPLC)
Electron spray
ionization-mass
spectrometry
(ESI-MS)
Valutazione della
possibile
presenza di
metaboliti acidi
nel dializzato
Valutazione della
possibile
presenza dei
coniugati di
partenza nel
dializzato
Utile per confermare
le strutture chimiche
dei composti
presenti nei campioni di
microdialisi
BIS: MONITORAGGIO
NEUROFISIOLOGICO
necessario per esaminare la
risposta cerebrale del paziente
all’ipoperfusione
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STATO DELL’ARTE
La metodica maggiormente utilizzata per il
monitoraggio neurofisiologico è l’analisi
visiva dell’EEG.
INDICAZIONI CLINICHE
1. AUMENTO attività
d (0.5-3.5Hz)
2. RIDUZIONE
attività 8-15Hz
ovvero
1. RALLENTAMENTO
del tracciato
2. ABBASSAMENTO
del voltaggio
unilaterale o bilaterale
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
RICAVARE EEG
QUANTITATIVO
Consapevolezza che l’analisi visiva dei tracciati:
– offre una valutazione qualitativa degli effetti
dell’ipoperfusione cerebrale
– richiede molta esperienza e capacità di obiettività

Convinzione che:
– un’analisi nel dominio delle frequenze e l’analisi non
lineare nel tempo possono dare informazioni aggiuntive
di supporto al neurofisiologo
qEEG: STRUMENTO d’ausilio al monitoraggio
visivo dell’EEG
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METODI APPLICATI

Dominio del tempo
– analisi della variabilità segnale
– conteggio dello zero-crossing
– stima della dimensione frattale

Dominio della frequenza
– stima della potenza media nelle diverse
bande
– calcolo del BSI (Bispectral Simmetry Index)
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Fino ad oggi, la valutazione della sedazione veniva
effettuata principalmente in base ai segni
vitali o alle soggettive scale di valutazione della
sedazione. Questi approcci possono rivelarsi
insufficienti per ottenere una valutazione ottimale del
paziente.
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