Fattori di rischio per malattie
cardiovascolari (infarto, ictus)
• Non modificabili
• Età, sesso, razza
• Anamnesi familiare di
infarto precoce
• Modificabili
• Fumo di sigarette
• Stile di vita sedentario
• Modificabili con terapia
farmacologica
•
•
•
•
Ipertensione
Dislipidemie
Diabete
Obesità
Obesità: fattore di rischio per
malattie cardiovascolari e non
solo….
•
Obesità e rischio cardiovascolare
Nel mondo, circa 300 milioni di individui sono obesi;
•
Tale numero è destinato ad aumentare, con gravi conseguenze per la salute;
•
Il problema è più serio nell’America del Nord ed in Europa, ma è diffuso in aree
dove, in passato, non era presente se non in minima entità (Asia, india, Cina,
Giappone ed anche alcune regioni dell’Africa e del Sud America, comprendendo
così anche alcuni Paesi in via di Sviluppo);
•
L’incidenza dell’obesità è raddoppiata in molti Paesi, negli ultimi anni;
•
Nell’ultima decade, l’incidenza in Europa è aumentata del 10-50%;
•
Secondo uno studio della “International Obesity Task Force”, circa il 4% di tutti i
bambini d’Europa e affetto da obesità e tale percentuale è in marcato aumento;
•
Si stima che il 2-8% dei costi globali per la sanità sia legato all’obesità;
•
La dimensione del problema negli USA è doppia rispetto all’Europa, ma il tasso
di aumento nei Paesi Europei è più elevato;
•
Gli elementi chiave per la prevenzione ed il trattamento dell’obesità sono
identificati nell’alimentazione corretta, nel ruolo delle famiglie e nell’attività fisica.
Conseguenze dell’obesità
• Metaboliche
• Ipertensione
• Iperlipidemie
(VLDL)
• Iperuricemia
• Isulinoresistenza
• Cliniche
• Coronaropatie
• Diabete non-insulinodipendente
• Ictus
• Osteoartrite
• Apnea notturna
• Tumori del tratto
gastroenterico e del
miometrio
Conseguenze dell’obesità
• BMI>29: il rischio di coronaropatie
aumenta di 4 volte;
• BMI>35: il rischio di diabete aumenta di 40
volte;
• BMI>30: il rischio di tumori del tratto
gastrointestinale aumenta da 2 a 5 volte;
• !in ogni caso aumenta il rischio di assenze
dal lavoro del personale medico ed
infermieristico per lombaggini, strappi
muscolari etc……..
Obesity and the risk of
myocardial infarction in 27 000
participants from 52 countries: a
case-control study
The Lancet, 366, 1640-1649,
2005
Farmaci e obesità
• Inibitori della lipasi pancreatica: Orlistat
• Con meccanismo adrenergico: fentermina
• Con meccanismo serotoninerico:
sibutramina
NEJM: 353, 2111-20, 2005
Fisiologia della secrezione
insulinica
• Glucosio
• Amino acidi
• Ac. grassi
glucosio
K+ATP-channel
ATP
Ca2+
Ca 2+
insulina
Chiusura del K+ATP-canale= depolarizzazione cellula = apertura Ca2+-canale=
Ingresso Ca 2+ = liberazione di insulina
Fasi del rilascio insulinico
• I° Fase: immediata (secondi) insulina già
presente nella cellula
• II° Fase: tardiva dopo “de novo” sintesi
dell’ormone
Effetti fisiologici insulina
• Fegato
• Muscoli
• T. adiposo
• Aumento sintesi glicogeno,
diminuzione catabolismo
proteico, aumento sintesi
proteica
• Aumento “uptake” glucosio e
amino acidi, aumento sintesi
proteica e sintesi glicogeno
• Diminuzione lipolisi, aumento
sintesi e immagazzinamento
trigliceridi
Farmaci e diabete
Diabete tipo I (insulino-dipendente)
Diabete tipo II(non-insulino-dipendente)
Alcune complicanze e
conseguenze del diabete
• Nefropatia
• Retinopatia
• Neuropatia
periferica
• Neuropatia
s.n.autonomo
• Malattie
cardiovascolari e
cerebrovascolari
• Insufficienza renale
• Cecità
• Dolore,ulcere,perdita
della sensibilità dolorosa
• Impotenza, ipotensione
ortostatica, d. gastroent.
• Ipertensione, infarto,
coronaropatie, ictus
Diabete tipo I (insulino-dipentente)
• Insulina (porcina, bovina, DNA-ricombinante)
• Solo
somministrazione
parenterale,
(sottocutanea)
• Insulina pronta
• Complessi dell’insulina con:
Protamina (preparazioni a media durata)
Zinco (preparazioni a lunga durata)
Spesso in combinazione per ottenere
preparazioni con rapido onset e lunga
durata
Diabete tipo I (insulino-dipentente)
• Effetti collaterali della somministrazione
insulinica:
Ipoglicemia (fino al coma)
Iperglicemia compensatoria per aumento
della secrezione di ormoni
iperglicemizzanti (adrenalina, cortisolo)
Diabete tipo II
(non-insulino-dipentente)
• Aumento rilascio di insulina per blocco del
canale K+ATP :Sulfoniluree (glibenclamide,
tolbutamide)
• Aumento utilizzo del glucosio periferico
per attivazione recettore PPAR-γ:
tiazolidindioni (rosiglitazone)
• Riduzione gluconeogenesi epatica e
riduzione assorbimento glucosio: biguanidi
(metformina)
Alcuni effetti collaterali dei farmaci usati
nella cura del diabete tipo II
(non-insulino-dipendente)
•
Sulfoniluree
• Tiazolidindioni
• Biguanidi
• Ipoglicemia, aumento
del peso corporeo,
disturbi
gastrointestinali
• Ritenzione idrica con
possibili edemi,
aumento del peso
corporeo
•
Anoressia, nausea,
alterazioni del
metabolismo piruvico
con conseguente
acidosi
Dislipidemie
• Colesterolo totale
• HDL-C
• LDL-C
• Trigliceridi
• <200 mg/dl (ottimale)
>240 mg/dl (alto)
• Comprese tra 40
(basse) e 60 mg/dl (alte)
• <100 mg/dl (ottimale)
>160 mg/dl (alte)
• <150 mg/dl (ottimale)
>200 mg/dl (alti)
Dislipidemie
CH3
H3C
CH3
H3C
CH3
HO
Colesterolo
Membrane cellulari
Ormoni steroidei
Metabolismo delle lipoproteine e possibili approcci terapeutici
Farmaci nel trattamento delle
dislipidemie
• Inibitori della HMGCoA* reduttasi (statine:
simvastatina, pravastatina, atorvastatina)
* IdrossimetilglutarilCoA reduttasi è l’enzima limitante la sintesi di colesterolo
The Lancet 363, 757-767, 2004
Farmaci nel trattamento delle
dislipidemie
• Leganti degli ac. biliari (resine a scambio
ionico: colestiramina)
• Aumento proteine metabolizzanti lipoproteine
per induzione genica (fibrati: gemfibrozil)
• Diminuzione mobilizzazione ac. grassi liberi,
sintesi VLDL e trigliceridi circolanti (ac.
nicotinico)
Effetti collaterali farmaci
antidislipidemici
• Statine
• Resine a scambio
ionico
• Fibrati
• Ac. nicotinico
• Mialgie soprattutto se in
combinazione con fibrati,
rabdomiolisi
• Diarrea, sindromi di mal
assorbimento (anche di
farmaci)
• In combinazione con
statine, mialgie e
rabdomiolisi
• Vasodilatazione capillare,
ulcera peptica,
precipitazione crisi
gottose
Prevenzione primaria malattie
cardiovascolari
• Il fumo raddoppia il rischio di malattie
cardiovascolari; l’interruzione riporta il rischio ai
valori normali in 3-4 anni
• L’attività fisica regolare riduce il rischio di infarto
del 50%
• Mantenimento di un peso corporeo ideale
• Consumo moderato di bevande alcoliche
• Trattamento antiipertensivo
• Basse dosi di ac. acetilsalicilico
• Trattamento delle dislipidemie
• Trattamento del diabete
DDD = dose
dispensate
dirette
L’uso dei Farmaci
in Italia
Rapporto nazionale
anno 2004
Ministero della Salute
http://www.agenziafarmaco.it/document
i/volume_definitivo_osmed_2004.pdf
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Cardio2 - Fondazione Italiana per lo Studio del Fegato