Presentazione dei Principali filoni teorici Prima parte Prof.ssa Francesca Zajczyk Dr.ssa Nunzia Borrelli Corso in Sociologia urbana Due tradizioni Tradizione americana. Scuola di Chicago: applicazione allo studio della città di concetti e principi desunti dall’ecologia animale e vegetale. Rilevanza filoni etnografici. Tradizione europea-continentale. Risale al dibattito su società tradizionale/ moderna, comunità/ società. Identifica la città come luogo della modernità. Mantiene contatti più stretti con la riflessione filosofica In particolare, in ambito francofono si consolida (aa. 60-70) un filone critico di derivazione marxista 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 2 La Scuola di Chicago Università di Chicago nasce nel 1892, ed alla fine del XIX secolo istituisce il primo Dipartimento di Sociologia. Inizialmente, il Dipartimento si interessa di interpretare la città attraverso idee prese in prestito dalla Biologia Evoluzionista. Strutturano la “Teoria dell’adattamento della società umana all’ambiente” ed interpretano l’agire e il dislocarsi sul territorio delle diverse popolazioni sulla base di concetti quali la lotta per la vita o conflitto. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 3 Due sono stati i personaggi di spicco della scuola di Chicago del primo periodo: 04/10/2012 ISAAC THOMAS ROBERT PARK Corso di Sociologia Urbana 4 ISAAC THOMAS Sebbene l’orientamento biologico sia stato significativo, gli studi di Isaac Thomas dimostrano uno sforzo di esplorare altri campi di ricerca. Thomas propone: L’analisi della singola situazione e l’uso dei documenti personali. Esplorazione del concetto di disorganizzazione “la diminuzione dell’influenza delle regole sociali di comportamento sui membri del gruppo”, 04/10/2012 Attenzione al processo sociale, e non alle caratteristiche individuali. Corso di Sociologia Urbana 5 ROBERT PARK Si è occupato principalmente di: sistematizzare il metodo dell’inchiesta giornalistica al fine di renderla idonea per l’indagine scientifica affrontare i temi inerenti la segregazione razziale ed il fenomeno urbano. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 6 Park, la scuola di Chicago e l’interesse ai fenomeni urbani Park e gli etnografi di Chicago si interessano al fenomeno urbano e ritengono che i processi di urbanizzazione sono caratterizzati da: Presenza di Minoranze Crescente divisione del lavoro Cambiamento delle funzioni e della struttura delle Istituzioni e/o comportamenti collettivi Crisi dell’ordine sociale, superficialità delle relazioni sociali – lotta al conformismo maturazione della “persona” e propongono come metodo l’analisi dei Mondi Sociali o delle Regioni Morali. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 7 Minoranze e Divisione del lavoro: Il Sistema socio-urbano è segnato dalla complessità e dall’eterogeneità Il primo riguarda la crescente presenza di minoranze etniche che tendono ad aggregarsi in quartieri. Il secondo è la divisione del lavoro che, rendendo più densa e complessa la rete di relazione del sistema sociale, abbatte o modifica il vecchio tipo di organizzazione tradizionale fondato sulla parentela, la casta e i legami di vicinato. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 8 Cambiamento delle funzioni e della struttura delle Istituzioni e/o comportamenti collettivi; La città mette in crisi le tradizionali istituzioni, ossia indirizza il vissuto di istituzioni come la famiglia, la chiesa. Lo stato di crisi di tali istituzioni da una parte sollecita un cambiamento nell’ordine sociale, in quanto rende la superficialità la principale caratteristica delle relazioni sociali. Dall’altra parte, la maggiore frammentazione rende meno indistruttibile il blocco monolitico dell’insieme di valori culturali e favorisce la maturazione e la piena formazione del singolo. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 9 Nell’indagare il fenomeno urbano gli etnologi di Chicago si inoltrano in due forme di analisi: La prima di Natura Macro ambisce all’individuazione delle dinamiche strutturali che caratterizzano i movimenti delle popolazioni nella città, e ricorre ampiamente ai principi dell’ecologia urbana. La seconda di Natura Micro utilizza il metodo antropologico ed è rivolto all’analisi degli stili di vita di piccoli gruppi o di aree della città. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 10 La Macro Analisi Gli Etnografi di Chicago interpretano l’agire e il dislocarsi nel territorio urbano delle diverse popolazioni alla luce di concetti quali quello di lotta per la vita o conflitto. Gli esiti di tale conflitto possono generare dominanza di un gruppo sociale su un altro, oppure una progressiva assimilazione 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 11 La Macro Analisi Al fine di illustrare i processi di cui sopra, gli studiosi di Chicago introducono il termine di aree naturali – ossia aree non pianificate e derivanti da processi selettivi tra i gruppi umani – zone urbane in cui solo gli individui più adatti emergono e si affermano. In tali aree, si riscontrano fenomeni di invasione e di successione. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 12 La Macro analisi La presenza di aree naturali fa si che il territorio urbano possa essere rappresentato attraverso modelli spaziali. In quest’ottica, Burgess propone di leggere la crescita urbana attraverso lo schema per cerchi concentrici da quello centrale fino alle periferie dei pendolari. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 13 La Macro Analisi Il diagramma Idealtipico di Burgess 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 14 Le critiche al modello L’interpretazione è valida solo per Chicago o per tutte le città? Non considera le caratteristiche fisiche del sito urbano Non tutte le aree sono soggette al Mercato, a volte altri fattori concorrono alla definizione dello scenario urbano. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 15 Le Micro analisi: Attenzione alle Comunità Urbane Oltre all’interesse per gli studi di macro – sociologia. La scuola di Chicago promuove studi di natura micro volti all’analisi delle diverse comunità urbane e/o culture urbane. Svolge questo tipo di indagini concentrando l’attenzione sullo studio del sistema di relazioni ed utilizzando il metodo antropologico. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 16 Lo studio di Anderson sul “Mondo dei Vagabondi” Lo studio porta ad una classificazione dei tipi di vagabondo: Lavoratore stagionale, itinerario prevedibile Lavoratore migrante, non caratterizzato da itinerario prevedibile e periodico Migrante non lavoratore Il guardiano “lavoratore ma non migrante Il barbone, il più misero di tutti 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 17 Lo studio di Wirth sui quartieri ebraici in Europa e in America Il ghetto degli Ebrei in Chicago è interpretato come “un’area naturale” definita in relazione ai principi della competizione economica. Le dinamiche del cambiamento del vissuto del Ghetto ricalcano il ciclo delle relazioni razziali come definito da Park. Tale ciclo parta dall’isolamento e attraverso la competizione, il conflitto e l’adattamento, all’assimilazione. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 18 Lo studio di Cressey sulle Taxi-dance Hall Descrizione di una nuova Istituzione “Taxi dance hall”. Egli studia questi luoghi come fossero “un mondo distinto, con suo modo di agire, di parlare e di pensare. Un mondo che ha un suo vocabolario, sue attività, suoi interessi ed una sua concezione di ciò che è significativo nella vita” 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 19 I Limiti e le critiche alla scuola di Chicago Disorganizzazione Scarsa sistematicità Isolamento dei mondi sociali Influenza pensiero biologico 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 20 La scuola di Chicago negli anni ‘40 La scuola di Chicago degli anni ’40 prende le distanze dal pensiero ecologico, o dagli studi che si rifanno alla biologia, e punta a due tipologie di studi: La prima, avanzata da Wirth, mira alla definizione del fenomeno urbano La seconda, promossa da Redfield, mira alla definizione della non città o folk –society. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 21 Caratteristiche della Folk-society La folk-society è una società isolata La divisione del lavoro non è complessa, ma segue la divisione per sesso La cultura è un blocco monolitico/ e le persone non sono disposte a riflettere sulla tradizione in maniera critica e obiettiva I legami di parentela esercitano una grande influenza nella definizione dei rapporti sociali Forte legame con la religione 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 22 Caratteristiche società urbane Wirth punta ad un’analisi del fenomeno urbano che, concentrando la propria attenzione su dimensione, densità e eterogeneità delle società urbane, mette in evidenza le caratteristiche delle relazioni sociale e dei modi di pensare e fare nelle città. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 23 Dimensione, densità ed eterogeneità. La dimensione caratterizza fortemente le relazioni tra gli abitanti nelle città. Non appena un comunità raggiunge più di qualche centinaio di abitanti diventa difficile, per ciascun individuo conoscere tutti gli altri ed essere coinvolto direttamente in tutti gli affari della comunità, questo stato di fatto promuove la cultura della delega, favorisce forme di anomia. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 24 Densità la città si caratterizza per la concentrazione di taluni soggetti in determinate aree e per lo sviluppo di fenomeni di segregazione sociale. L’altra faccia di questo processo è la forte eterogeneità. Le relazioni sociali in città sono dunque segnate dal forte contrasto tra la prossimità fisica e la distanza sociale che sollecitano la riservatezza e la solitudine. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 25 Dimensione, Densità ed Eterogeneità da una parte accrescono l’instabilità e l’insicurezza, ma dall’altra favoriscono il cosmopolitismo e la sofisticazione. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 26 I concetti di densità, dimensione e eterogeneità. Il limite della rigidità Densità indica il rapporto tra popolazione e spazio riferimento a definizione in Demografia Dimensione indica il numero di abitanti definizione in Demografia Eterogeneità infittirsi di tipologie di individui e attività presenti nel territorio. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 27 Lo schema di Wirth Punti di forza Prende distanze da approccio biologico proprio della teoria dell’ecologia urbana Si concentra su analisi sistema di relazioni sociali e modi di pensare, ossia cultura urbana. Punti di debolezza 04/10/2012 Eccede nelle generalizzazioni – la città è un tipo ideale nel quale non necessariamente le altre città si riconoscono; Città è intesa come sistema chiuso – non considera il modo in cui la città influenza l’esterno Non considera il carattere relativo di densità, dimensione e eterogeneità. Corso di Sociologia Urbana 28 Nella definizione di società urbane è più opportuno riferirsi: Alla densità assoluta o alla densità relativa rispetto alle aree circostanti; e/o a dimensioni assolute o a dimensioni relative rispetto alle aree circostanti Quello che è un livello urbano di densità in un certo contesto può non essere definito tale in una società che nel suo complesso è più densamente popolata. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 29 Il concetto di Eterogeneità. Per Wirth l’eterogeneità dipende da: Fattori esterni: la città attrae immigrati e diviene un caleidoscopio di razze, popoli e culture. Fattori interni: fenomeni di differenziazione e di specializzazione L’eterogeneità al pari delle altre variabili produce effetti che si vanno a sommare agli altri. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 30 Il concetto di Eterogeneità. Limiti Qual è la soglia di eterogeneità a partire dalla quale si può definire urbana una comunità. Non si possono separare e poi sommare gli effetti della dimensione a quelli della densità e a quelli dell’eterogeneità. Le caratteristiche della vita urbana dovute a questi fattori, trascurando altri elementi, dipendono piuttosto dalle specifiche relazioni che intercorrono fra di essi 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 31 Lo schema di Wirth. Una sintesi Lo schema di Wirth: Eccede in generalizzazioni. Esistono numerosi esempi che mostrano la limitatezza del modello, alcuni dei più noti sono quelli di Harris e Lewis. Harris svolge studi in Brasile presso Comunità di Minas Velhas e mostra che gli abitanti appoggiano e sviluppano il carattere urbano delle loro comunità Lewis conduce studi in Città del Messico e rileva che nelle vecindand, aree urbane abitate da immigrati dalla campagna non si riscontravano caratteristiche tipiche della vita urbana. Il principale limite di Wirth è nel non considerare il carattere variabile delle relazioni in città. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 32 Le diverse prospettive teoriche nell’analisi della città. Le numerose immagini dei fenomeni urbani che emergono per mostrare la limitatezza della prospettiva di Wirth, sollecitano l’individuazione di un modello d’analisi per ciascuna società. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 33 Le diverse prospettive teoriche nell’analisi della città. A quest’ultima soluzione, considerata non scorretta, La letteratura preferisce la definizione dei cosiddetti TIPI GENERALIZZABILI, ossia vie di mezzo tra tradizioni di specifiche regioni culturali e nozioni generali. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 34 Come la storia ha analizzato la Città La letteratura sollecita ad individuare quale tipi generalizzabili: La Città Pre-Industriale (Sjoberg) La Città del Medioevo (Pirenne) Città Orientale e Città Occidentale (Weber) Città Eterogenetica ed Ortogenetica (Redfield, Singer) 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 35 La Città Pre-Industriale. Definita a partire da caratteristiche del sistema tecnologico (Sjoberg) Caratterizzata da maggiori eccedenze agricole, rispetto a società agricole, in particolare di grano, rese disponibili dall’utilizzo dell’aratro e della ruota, dal progresso della metallurgia e dalle opere di irrigazione su larga scala, presuppone una maggiore divisione del lavoro, che a sua volta crea interdipendenza. A differenza delle società industriale dipende da fonti di energia viventi (uomini e animali) La struttura sociale è caratterizzata da una marcata divisione tra una Elite colta e una classe inferiore. 04/10/2012 L’elite colta è organizzata e controlla la totalità delle funzioni pubbliche, religiose ed educative La classe inferiore è fortemente frammentata e segmentata le relazioni sono deboli. Corso di Sociologia Urbana 36 La Città Pre-Industriale. Perché nasce la città Pre – Industriale Se gli uomini e le donne fossero autosufficienti e se le ricchezze fossero distribuite in modo uniforme e non fossero troppo abbondanti, si potrebbero disporre a limite in maniera uniforme nella società senza entrare in competizione per procurarsi le risorse. Ma se gli individui dipendono gli uni dagli altri non conviene massimizzare la distanza, ma sviluppare la vicinanza. La città è la forma più evoluta della interdipendenza umana. Le città, come insediamenti estesi e densi, si sviluppano perché gli individui hanno bisogno di essere vicini per poter soddisfare i propri bisogni. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 37 La Città Pre-Industriale. Città dello scambio città del potere. Un’altra categorizzazione che aiuta a comprendere le caratteristiche della città pre-industriale ricorre ai concetti di: 1. Redistribuzione, l’appropriazione e la gestione di beni e servizi da parte di un forte centro 2. Scambio scambio di mercato con la determinazione di prezzi nella contrattazione di mercato. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 38 La Città Pre-Industriale. Città dello scambio città del potere. Nonostante la vita in città richieda l’interdipendenza, nella città non può esservi spazio per tutti i rapporti che tale interdipendenza presuppone. Due sono i modi di risolvere questo problema attraverso i contatti con l’esterno (altre realtà urbane o contesti rurali): Dare qualcosa in cambio di quanto si riceve – città dello scambio Ricevere senza contraccambiare. Città del potere. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 39 La Città nel Medioevo Il contesto nel quale si sviluppa la città nel Medioevo è quello che vede la politica svilupparsi nei Castelli, la vita intellettuale nei monasteri. Il commercio è portato avanti da una popolazione mobile. Con il tempo i Commercianti diventano più sedentari ed in molti casi si raggrupparono attorno alle fortificazioni. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 40 La Città nel Medioevo La città nel Medioevo è una comunità organizzata intorno allo scambio regolare di beni, in cui il mercato è la componente essenziale dei mezzi di sussistenza degli abitanti. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 41 La Città Occidentale e Orientale (Max Weber) Le città Orientali al loro interno sono frammentate in comunità separate, pur essendo fortemente integrate all’amministrazione imperiale. Le città orientali sono inoltre considerate incomplete per l’assenza di autonomia e coesione. La città Occidentale è la città per definizione in essa si ritrovano tutte le caratteristiche tipiche della città, elevata densità e eterogeneità. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 42 Città Occidentale Insediamento urbano completo necessita di: un mercato, un sistema di giurisdizione, forme di associazione adatte alle specificità della vita urbana Un’amministrazione dotata di autonomia, di gestione e di controllo. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 43 Città Ortogenetica e Eterogenetica. La differenza poggia sul trattamento della cultura Redfield e Singer Ortogenetica Questa classe di città ripropongono in nuove dimensioni riflessive e sistematiche una vecchia cultura. Es. centri più antichi e quelli cerimoniali Eterogenetica La città crea dei modi di pensare originali che si impongono a dispetto di una vecchia cultura. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 44 Tipologia di città proposta da Lopez e Braudel Città Fortificata. All’interno delle sue mura vi è soltanto un tempio, una fortezza e un deposito. Città Agraria. I proprietari terrieri si stabiliscono all’interno dei bastioni Città Aperta. La città si fonde con la regione circostante Città Mercato. È la città in cui è il commerciante ad aver preso potere Città Suddite. Città controllate da Stati Nazionali emergenti in cui la corte esercitava un preciso controllo. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 45 La città nella prospettiva geografica. Teoria delle Località Centrali di Christaller La teoria delle località centrali è stata concepita per spiegare la distribuzione degli insediamenti umani nello spazio. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 46 La città nella prospettiva geografica. Teoria delle località centrali di Christaller La teoria di Christaller si comprende definendo due concetti : Funzioni Mercato 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 47 La città nella prospettiva geografica. Teoria delle località centrali di Cristaller La caratterizzazione di queste relazioni si capisce considerando il significato del termine SOGLIE e di quello di PORTATA. La Soglia indica il mercato minimo necessario perché una data funzione si possa stabilire. La Portata è invece la distanza massima entro la quale una funzione localizzata si può applicare, e coincide con la distanza che un consumatore è disposto a coprire per beneficiarne. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 48 La città nella Prospettiva Geografica. Teoria delle Località Centrali di Christaller Le località centrali sono insediamenti che forniscono servizi alle circostanti zone di influenza commerciale, definite “aree di mercato”. L’ordinamento spaziale degli insediamenti, basato sul quantitativo e sul livello dei servizi che essi forniscono, genera una gerarchia. La gerarchia è complessa a causa di sovrapposizioni tra le aree. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 49 IMMAGINE MODELLO DI CHRISTALLER 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 50 Punti di forza e punti di debolezza modello Punti di forza Sottolinea le relazioni con l’esterno, ed in questo è complementare al modello di Wirth Punti di debolezza Visione dello spazio come un qualcosa di puro e indifferenziato Popolazione massa uniforme e omogenea 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 51 Un punto di debolezza apparente Non considera l’effetto moltiplicatore e trascinatore che si può verificare nelle località centrali, dove finiscono per accumularsi funzioni e mercati, che richiedono forme di organizzazione interna. Christaller prende coscienza di questo aspetto della sua teoria e introduce due varianti nella teoria delle località centrali. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 52 La prima variante ragiona sul Principio del mercato Secondo questo principio le località centrali soddisfano la domanda di consumatori dispersi, a opera di libere imprese in concorrenza fra loro. Il secondo introduce il Principio amministrativo Le strutture centrali non sempre esistono per offrire servizi, ma talvolta pongono la popolazione a proprio servizio. “Quando un centro dominante massimizza il suo potere di controllo, i suoi rapporti con i centri di potere più basso non implicano una concorrenza seppure parziale, ma una delega di potere per meglio coprire il mercato secondo i suoi interessi. 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 53 Comunità/società Comunità: designa uno stato dei raggruppamenti sociali in cui predominano rapporti diretti e informali, fondati su una determinante affettiva, in cui l’integrazione fra gli individui viene facilitata da un senso di solidarietà e appartenenza (rif. a Tönnies). Società: ne è l’antitesi (“entità artificiale e meccanica”), ed è conseguenza della modernizzazione Diversità rispetto a solidarietà meccanica/ organica (Durkheim) Opposizione campagna/ città e suo superamento (“rural-urban continuum) 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 54 Due campi di discussione 1) Transizione dal moderno al post-moderno e ruolo del fenomeno urbano 2) Importanza persistente di fenomeni tipici della cultura comunitaria (per es. fiducia, rapporti di reciprocità, mutuo aiuto, ecc.) 04/10/2012 Corso di Sociologia Urbana 55