DOMENICA 7 DICEMBRE 2014 In Italia EURO 1,40 www.corriere.it ANNO 139 - N. 290 # Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281 81 Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: [email protected] FONDATO NEL 1876 Serie A UN CONCERTO PER MILANO Giovedì 11 dicembre 2014 ore 20.30 Conservatorio G.Verdi - Sala Verdi Musiche: G. Sarti, Gloria L. van Beethoven, Sinfonia n.5 op.67 Un Paese ad alta digeribilità LE CHIACCHIERE DEGLI SMALIZIATI Orizzonti Oggi Giallorossi, rimonta in extremis Occasione persa con il Sassuolo La Juve resta in vetta a più 3 E Dio creò l’uomo Anzi, cinque Evoluzione imperfetta Bocci, F. Monti, Ravelli, Valdiserri e Beppe Severgnini alle pagine 44-47 Giorgio Manzi nel supplemento UN CONCERTO PER MILANO è presentato da & Assicurazioni & Previdenza ingresso gratuito fino ad esaurimento posti Roma, trovati i conti all’estero Altri nomi nelle intercettazioni ● GIANNELLI di Fiorenza Sarzanini di Ernesto Galli della Loggia OLTRE TOLKIEN Lungo i confini invisibili del «Mondo di Mezzo» N Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano di Emanuele Trevi I l paravento mitologico utilizzato dai protagonisti dell’inchiesta romana mostra il suo lato ridicolo quando serve a coprire ruberie ben poco elfiche. Lo stesso concetto di «mafia» rischia di perdere ogni senso all’interno di questo Mondo di Mezzo dove tutti si conoscono, tutti chiacchierano, e dove un delitto non è tale se chi l’ha a pagina 31 commesso non se ne vanta. Il governo Possibili modifiche già a gennaio. Minime, solo un euro e mezzo in più Pubblico/privato Il caso Farage e tutte noi 9 771120 498008 41 2 0 7> L’elogio di Faraone «Esperienza formativa» Ma anche espediente per eludere le lezioni da pagina 2 a pagina 6 Cavalli, Guerzoni Meli, Sacchettoni IN YEMEN di Enrico Marro di Massimo Gaggi U L n piano per rendere più flessibile l’uscita di chi è vicino all’età della pensione, un mini-assegno per chi è prossimo al ritiro erogato dietro richiesta dei lavoratori cui manchino 2-3 anni per i limiti fissati a suo tempo dalla legge Fornero. Il governo Renzi sarebbe pronto a varare, in gennaio, un provvedimento comprendente anche la riforma della governance dell’Inps. a pagina 9 INDAGATI CALOIA E SCALETTI Allattiamo sì (senza farne una bandiera) di Maria Laura Rodotà I l leader xenofobo inglese, Nigel Farage, ha difeso l’hotel Claridge di Londra dove era stato chiesto a Louise, mamma di una bimba di 3 mesi, di coprirsi mentre allattava nella sala da tè. Ora: nessuno qui sta con Farage, allattiamo sì, ma senza farne una bandiera. (Nella foto, donne ieri davanti all’hotel Claridge allattano per protesta). a pagina 30 Ior, lo scandalo degli immobili di M. Antonietta Calabrò L a magistratura vaticana ha congelato 16,8 milioni di euro allo Ior e posto sotto indagine l’ex presidente della banca vaticana Angelo Caloia e l’ex direttore generale Lelio Scaletti: avrebbero lucrato dalla vendita di immobili dell’istituto. alle pagine 20 e 21 Garzonio di Aldo Grasso ● IDEE& INCHIESTE ● PADIGLIONE ITALIA SONDAGGIO NEL M5S OKKUPAZIONI, LA SCUOLA RIBALTATA DEL VICEMINISTRO 1 ELETTORE SU 3 L’ l denaro proveniente da tangenti veniva messo su conti all’estero o intestati a prestanome. Così, per i magistrati romani, politici locali e nazionali celavano il «compenso» per il servizio reso all’organizzazione di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi. Quest’ultimo si vantava di poter trovare l’appoggio di Goffredo Bettini, esponente di spicco del Pd nella capitale. Pensioni, cosa cambierà continua a pagina 31 istruzione sembra una cosa importante finché non incappiamo in sottosegretari istruiti. La nostalgica apologia delle okkupazioni lanciata dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone lascia interdetti. Quello stantio rito che tra novembre e dicembre si celebra in molte scuole d’Italia (cortei, autogestioni, graffiti, sacchi a pelo, invettive contro il governo per i tagli all’istruzione, vandalismi…) ha trovato proprio nel governo un insperato difensore. Mentre professori I La morte di due ostaggi nel raid fallito Più flessibilità sull’età, mini-assegno anticipato a chi è vicino al ritiro dei Navy Seals AFP / NICLAS HALLE’N on è più Tangentopoli, ormai. È Mahagonny, la città immaginata dalla fantasia di Brecht e Weill dove è legge l’assenza di legge (Mahagonny: e dunque chi se ne importa se il termine «mafia» non è proprio quello filologicamente più appropriato). Non è più, insomma, la collusione dell’epoca di Mani pulite tra industriali senza scrupoli e politici pronti a vendere e a vendersi. Ormai è l’intreccio sempre più organico tra politica, amministrazione e malavita. È — si direbbe — la fase immediatamente precedente la conquista del potere direttamente da parte del crimine. Chiamiamo le cose con il loro nome: almeno fino alla settimana scorsa a Roma, nella capitale d’Italia, non era proprio questo all’ordine del giorno? Non è vero che la politica, perlomeno quella nazionale — come ci viene detto — è sbalordita, è sconvolta, è pronta a correre ai ripari. Non ha forse il ministro dell’Interno Angelino Alfano detto l’altro ieri che «Roma non è una città marcia, Roma non è una città sporca, è una citta sana»? E come no, deve essere senz’altro così, visto che nessuno dei tanti personaggi importanti che si sono mossi per anni su quella scena — da Veltroni a Zingaretti, dalla Meloni a Tajani, da Gasparri a Sassoli — ha mai fatto una piega, si è mai accorto di nulla, ha mai detto qualcosa. E visto che in tutto questo periodo neppure ad uno dei tanti egregi procuratori della Repubblica succedutisi a Roma prima di quello attuale è mai capitato d’interessarsi di quanto sta venendo fuori oggi. Così come del resto a nessuno, a Roma o fuori Roma, sembra che abbia mai interessato il fatto che da anni, ogni volta che c’è un caso di corruzione politico-affaristica (dall’Expo al Mose, a Roma, appunto), ogni volta spunta immancabile lo zampino di qualche società affiliata alla Lega delle cooperative. Chissà come mai. In Italia funziona così. Porre questioni scomode o guardare in fondo alle cose non usa, in politica meno che altrove. Ovvio dunque che di fronte all’arrembaggio capitolino di galantuomini come «er cecato» e «er maialotto», si pensi che la risposta adeguata sia una manciata di autosospensioni e dimissioni o lo scioglimento di una federazione di partito (quella del Pd romano: peraltro già ridotta da tempo a un Ok Corral per politicanti affamati di quart’ordine): misure già tutte viste e riviste mille altre volte in mille occasioni analoghe. E di cui tutti, quindi, sono in grado di apprezzare l’efficacia. e presidi cercano con fatica di tenere in piedi un’istituzione che di problemi e situazioni critiche abbonda, il sottosegretario Faraone, classe 1975, ha dichiarato che le occupazioni scolastiche sono «esperienze di grande partecipazione democratica che ricordo con piacere», e che sono «in alcuni casi più formative di ore passate in classe». Lo ha detto non una ma due volte, nero su bianco, e per non lasciare nulla di intentato ha aggiunto: «Io ho maturato la mia voglia di fare politica, proprio durante un’occupazione». Poi, con enfasi elegiaca, si è concesso una riflessione personale: «Anche in quei contesti si seleziona la classe dirigente». E si vede! I genitori sono parsi rassicurati, ma molti professori si sono arrabbiati. E la legalità? E le lezioni perse? Nessun problema, ci penserà il sottosegretario alla Distruzione. Anche per i politici vale la regola che esprimere opinioni è il modo migliore per eludere il dovere allo studio. © RIPRODUZIONE RISERVATA «SARÀ MEGLIO SENZA GRILLO» di Nando Pagnoncelli a pagina 13 ALLARME DI LEGNINI (CSM) «GIUSTIZIA, PIÙ TEMPO PER LE NOMINE» di Giovanni Bianconi a pagina 15 e informazioni raccolte dall’intelligence americana erano chiare: la vita di Luke Somers, 33enne fotoreporter statunitense nelle mani dei terroristi di Al Qaeda, era ormai in pericolo imminente. Così il presidente Obama ha dato il via libera. Un commando di circa 40 membri delle forze speciali si era spinto fino a 100 metri dal compound dove l’ostaggio veniva tenuto, nello Yemen: ma qualcosa — probabilmente un rumore, forse l’abbaiare di un cane — ha avvisato i terroristi della «filiale» della Penisola arabica dell’organizzazione fondata da Osama Bin Laden che hanno crivellato di colpi Somers e un compagno di prigionia, l’insegnante sudafricano Pierre Korkie, 56 anni. Il fallimento dell’operazione — il terzo in pochi mesi — è ancora più bruciante visto che l’ostaggio sudafricano, secondo l’organizzazione a cui apparteneva, doveva essere liberato oggi. a pagina 16 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 2 Primo piano L’inchiesta Mafia a Roma, altri pronti a parlare Dossier contro i giudici «scomodi» Il gruppo aveva permessi in tempi rapidi. Gli appuntamenti con un ex assessore regionale al Viminale Chi è ● Massimo Carminati (foto) è stato un esponente dei Nar, Nuclei armati rivoluzionari, e vicino alla Banda della Magliana ● Gli inquirenti credono che sia il capo della «cupola» romana dell'inchiesta «Mondo di mezzo» Il vertice della piramide, Massimo Carminati, ha preferito il silenzio. La base potrebbe parlare, beneficiando di qualche sconto. Lo stesso Salvatore Buzzi, a capo della rete di cooperative sociali che in un decennio ha moltiplicato i propri affari in Comune, sembra disponibile a rispondere alle domande dei pm, ha precisato il difensore Alessandro Diddi. In questo senso potrebbe essere decisivo il pronunciamento del Tribunale del riesame, al quale gli arrestati hanno annunciato ricorso. Se dovesse cadere il reato associativo, molti, secondo la linea difensiva degli avvocati, sarebbero disposti a ricostruire i singoli episodi di corruzione. Dalle carte dell’inchiesta, coordinata dal procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Roma, Michele Prestipino, affiorano, intanto, altri episodi di interferenza con la pubblica amministrazione. Ad esempio una sorta di dossier per screditare il giudice del Tar che aveva firmato la sospensiva per la gara sul Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto, gestita con profitto da Buzzi. Contro la giudice Linda Sandulli si sarebbe mossa di persona l’ex assessore della giunta Zingaretti, Paola Varvazzo, fornendo documenti utili al braccio destro di Carminati. In un’intercettazione, la Varvazzo fissa un appuntamento con Buzzi per passargli le carte: «Al Viminale mi ci trovi fino alle due e mezza perché poi devo andare di corsa...», dice. Amministratori, colletti bianchi, politici e nomi di prestigio affiorano dalla carte. Il vicedirettore di Bankitalia Renato Panetta, citato in un’intercettazione, ha fatto sapere che con Carminati si erano conosciuti da ragazzi ma non ci sono più stati contatti per trent’anni. Anche i permessi per costruire, autorizzazioni di leggendaria complessità per la maggior parte delle imprese romane, a Carminati e agli amici, piovevano nel giro di poco. Dalla perquisizione eseguita nei confronti di Cristiano Guarnera, divenuto «intoccabile» dopo il reclutamento nell’organizzazione, è emerso che il permesso per l’edificazione di una palazzina a Monteverde era stato 205 Milioni Sono i soldi sequestrati alla cupola criminale 570 Mila euro trovati a casa del dirigente comunale Claudio Turella 5 mila euro che Salvatore Buzzi intercettato dice di dare ogni mese a Luca Odevaine ottenuto dalla sua società nel giro di soli tre giorni. Poi c’è il controllo del territorio: nella Roma Nord di Carminati e soci la piccola criminalità non era tollerata, con decisioni simili a quelle rese dalle associazioni mafiose tradizionali, Carminati e i suoi cercavano di scoraggiarla. In un caso il Nero e il suo braccio destro Riccardo Brugia si sono lanciati all’inseguimento di quelli che ritenevano una coppia di scippatori in scooter. Per poi scoprire che si trattava di un errore di persona, in realtà. Ma per i Ros «l’episodio dimostra l’esercizio del controllo del territorio». Il «Nero» vive il presente senza nostalgie. La Banda della Magliana? «Accattoni, straccioni, per carità sanguinari perché si ammazzava la gente così, senza discutere. Ma quelli erano altri tempi. Stiamo parlando di un mondo che è finito, tanto è vero che poi si sono tutti pentiti». Enrico Nicoletti? Suppergiù uno sfigato qualunque: «Una vittima, ha fatto i soldi con le Università quando c’era Sbardella». I. Sac. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dal G8 a Mondo di mezzo Spunta Gazzani, l’uomo dei soldi della «cricca» L’indagine ● Martedì scorso sono state arrestate a Roma 37 persone (e 76 sono state indagate) nell’ambito dell’inchiesta «Mondo di mezzo» condotta dal Ros dei carabinieri e dal Nucleo tributario della Guardia di Finanza ● Secondo gli inquirenti, arrestati e indagati sono coinvolti in un’associazione per delinquere di stampo mafioso, relativa alla spartizione di appalti e finanziamenti pubblici ● La Guardia di Finanza ha controllato 350 posizioni tra persone fisiche e società. Sono stati bloccati 205 milioni di euro che sarebbero frutto di attività illecite ● Massimo Carminati è considerato il capo della cupola capitolina. Durante la perquisizione che lo riguardava sono state sequestrate anche una ventina di opere d’arte ROMA «Ce pigliamo il “Prime” a un milione e mezzo!» esulta al telefono con un avvocato Stefano Massimi, imprenditore vicino al «Nero». Ristoranti, locali, terreni, un parco giochi. Il denaro c’è, gli amici pure, le dritte non mancano. Per concessioni edilizie, variazioni del piano regolatore — se servono — e via libera ai lavori c’è sempre la sponda amministrativa. «Il Nero», «Giovannone» e gli altri frequentano costruttori navigati come Antonio Pulcini e suo figlio Daniele, che tratta con Salvatore Buzzi la cessione di un immobile per ospitare alcuni immigrati. Pulcini senior opera sulla piazza romana da circa quarant’anni, lottizzazioni, ristrutturazioni, affari. Uno degli ultimi, l’affitto di un immobile a Lazio Service, è quello da cui è partita l’inchiesta per corruzione che ha coinvolto il deputato pd Marco Di Stefano. Pulcini e Massimi si sentono, dialogano, trattano, sono a un passo dal concludere un progetto ambizioso: l’acquisto di un convento con chiesa vicino a Santa Severa, in un contesto idilliaco fra mare e campagna romana. La confraternita di religiosi chiederebbe 6,5 milioni di euro ma si tratta per scendere ancora. Alla fine, dice Massimi, intercettato: «Se gli dico Toni (Antonio Pulcini, ndr) invece di 5,8 ce la fanno piglia’ a 5, però cacciamo i soldi entro dicembre e lui mi dice “Io con la instabilità che c’è”....». L’organizzazione ha rapporti con il commercialista di costruttori come Diego Anemone, l’imprenditore della cricca dei Grandi Eventi. Si tratta del potente Stefano Gazzani. E quando uno degli indagati è chiamato a fare il suo nome e a tracciare il profilo delle sue amicizie negli uffici della Procura, usa qualche cautela in più: «Senza pronunciare parola, scrive su un foglio il nome “Gazzani” e traccia una freccia che collega i nomi di Carminati e Iannilli (Marco Iannilli, commercialista arrestato nell’inchiesta su Finmeccanica, ndr)». Poi, sempre in silenzio, ripiega il foglio, se lo infila in tasca, ed esce dagli uffici della Polizia giudiziaria. Siamo ad aprile 2013: i pubblici ministeri Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli indagano su operazioni finanziarie del sodalizio, trasferimento di beni e somme di denaro. Massimi, socio del locale-culto «Celestina», pizzeria con una veranda che nel tempo è stata ampliata a dismisura sul marciapiedi di viale Parioli, ospita spesso sia Carminati sia Iannilli. Il «Mondo di mezzo» progetta alloggi nella città militare della Cecchignola e in questo Fabrizio Pollak, fratello dell’ex consigliere municipale e poi comunale, Paolo Pollak, può dare una mano. Carminati, invece, sogna un parco giochi nelle vicinanze del Parco di Veio. Certo non è per il figlio, che, ormai grande, dicono le intercettazioni, frequenta un’università privata, benché le dichiarazioni dei redditi del padre appaiano piuttosto modeste. Anche il parco giochi è in sostanza un investimento del capo del gruppo come tanti altri. Al progetto collabora assiduamente il consigliere del ventesimo municipio Marco Perina, fratello di Flavia Perina, ex direttore del Secolo d’Italia ed ex deputata pdl, che con Carminati ha uno stretto rapporto e al quale si rivolge «per presentargli un amico interessato a una lottizzazione». Perina propone: «Dovrebbe avere una destinazione urbanistica da piano regolatore verde pubblico e servizi....». E Carminati dispone: «Sai che volevo fare Marco, se non ti dispiace io ti porto questo ragazzo... sai, il marito di quella signora... eh? Te lo porto e ne parliamo assieme». La signora in questione è Rosella Sensi, figlia dell’ex patron della Roma, mentre lui è Marco Staffoli, il marito. Ilaria Sacchettoni [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 PRIMO PIANO 3 L’incontro Carlo Pucci, a sinistra, con Riccardo Brugia e Fabrizio Testa, a destra. Nel fermo immagine non è visibile Massimo Carminati, pur presente all’incontro (La7) I soldi delle tangenti venivano nascosti in Svizzera oppure su conti correnti intestati a parenti e amici. Fedeli prestanome disposti a «coprire» il malaffare dei politici locali e nazionali che — secondo i magistrati romani — si erano messi al servizio dell’organizzazione guidata da Massimo Carminati e dal suo socio Salvatore Buzzi. Era lui a gestire la «rete» all’interno della pubblica amministrazione. Aveva referenti ovunque. Si vantava di poter trovare anche la sponsorizzazione di Goffredo Bettini, europarlamentare del Pd e gran tessitore del partito a Roma. Le carte processuali svelano quanto invasiva fosse ormai la sua presenza all’interno delle istituzioni capitoline. E gli scontri nel centrodestra per spartirsi la «torta» con la minaccia di un consigliere contro l’allora sindaco Gianni Alemanno, ora indagato per associazione mafiosa: «È un tangentaro, io ve faccio arresta’ tutti». ROMA Bettini sponsor Il 17 marzo scorso Buzzi valuta con Luca Odevaine — anche lui ora in carcere — la possibilità di ottenere appalti all’interno del Centro per i rifugiati di Mineo, in Sicilia. Quello stesso giorno deve incontrare Gianni Letta proprio per affrontare la questione relativa ai centri per immigrati e vuole consigli. Buzzi: «Che gli chiedo a Letta?». Odevaine: «Secondo me a Letta je se potrebbe parla’ de quell’altra questione, quella della Regione Lazio». Buzzi: «Ma lì servono, non è alla nostra portata, capito qual è il problema! A noi ce manda Goffredo con una precisa indicazione. (Annotano i carabinieri del Ros: “Si tratta di Goffredo Bettini” e poi allegano l’intera biografia)». Odevaine: «No certo, alla portata nostra... mi hanno chiesto pure questi de “La Cascina” però non è che noi, la potremo fare con un partner». La banca Ci sono svariati «spalloni» al servizio di Carminati ma il viaggio documentato nella primavera scorsa potrebbe essere servito a trasportare in un istituto elvetico i soldi delle tangenti. Lo spiegano gli specialisti dell’Arma quando evidenziano come «nel corso degli accertamenti è emerso che alcuni sodali si recheranno in Svizzera per pianificare le successive attività di riciclaggio degli illeciti cespiti» e danno conto delle verifiche effettuate sul commercialista Stefano Bravo, uno degli indagati, che al telefono svela i suoi programmi. Si tratta, sottolineano i carabinieri, di una trasferta «per il 10 aprile a Milano, città di transito verso la destinazione finale in territorio elvetico, finalizzata al compimento di operazioni bancarie di significativo interesse per l’indagine». Scatta il pedinamento e viene individuata la banca dove sarebbe stata portata parte dei soldi. Passo fondamentale per chiedere la colla- LE CARTE TROVATI ANCHE I CONTI IN SVIZZERA Buzzi: «A noi ci manda Goffredo» ❞ borazione delle autorità locali e accedere alla movimentazione. Patrizio Bianconi «Io vado da quel tangentaro di Alemanno Le gambe tendono ad andare in questura Sono state date tangenti a destra e a manca, l’unico pulito sono io e ora mi sono rotto» Luca Odevaine «Qui metti un trasferimento di fondi L’Iban di mia madre ce l’hai? (...) È un casino per me capito? Perché io c’ho conti che uso io ma che sono di mia figlia, di mio figlio...» La mamma di Odevaine I proventi illeciti che sarebbero stati percepiti da Odevaine sono stati invece rintracciati. Il politico del Pd ha investito parte del suo patrimonio in Venezuela, ma per nascondere il denaro in Italia si è servito dei conti di madre e figli, tanto che alla fine neanche lui sapeva bene dove fossero finiti. In una telefonata intercettata il 14 marzo 2014 dà disposizioni al commercialista Marco Bruera: «Intanto a mia madre gli facciamo le ritenute, 3.200 a Maribelita, ce l’hai l’Iban?, 800 per cui gli fai una roba di rimborso spese poi dopo quando c’abbiamo la scheda carburante. Qui metti un trasferimento di fondi... L’iban di mia madre ce l’hai?». Scattano i controlli e si scopre che l’anziana signora gestisce svariati conti. Non è l’unica. Quattro giorni dopo, sempre parlando con il professionista, Odevaine dice: «È un casino per me capito? Perché io c’ho conti che uso io ma che sono di mia figlia, di mio figlio, Alessandra, Maribelita». Scrivono i carabinieri: «Con la complicità Il verbale Salvatore Buzzi, che gestiva la presunta rete di tangenti nella pubblica amministrazione, si vantava di essere «mandato» da Goffredo Bettini, europarlamentare del Pd e uomo forte del partito a Roma Nella intercettazione riportata nel verbale sotto, parlando con Luca Odevaine, Buzzi dice: «A noi ce manda Goffredo con una precisa indicazione» (annotano i carabinieri del Ros: «Si tratta di Goffredo Bettini», e poi allegano la biografia del politico democratico) di alcuni collaboratori Odevaine organizzava operazioni finanziarie che transitavano su conti intestati ai suoi congiunti con la finalità di occultare le dazioni in suo favore». «A Ozzimo 2 milioni» Il 23 gennaio 2014 c’è una riunione negli uffici di Buzzi alla quale partecipa anche Carminati. Si fa un bilancio delle attività e Buzzi afferma: «Ieri sono stato da Marini che m’ha stampato le delibere dei 7 milioni e 2 al Comune di Roma. Bisogna anda’ da Ozzimo, io c’ho preso appuntamento per mercoledì perché dovremmo fa’ un progettino quindi Ozzimo ce ne da 5, noi gliene avemo portati 7 lui ce guadagna 2 milioni». Da pochi giorni è finito in carcere Luca Fegatelli, il direttore dell’Agenzia regionale per i beni confiscati. Buzzi lancia l’idea: «I beni passano a Ozzimo, stavamo a studia’ ieri un’ipotesi che lui vole fa... prende i beni della mafia, prenderli e mettece dentro gli immigrati». Ozzimo lo chiamano «il padrone». «Rovino Alemanno» I finanziamenti a pioggia che arrivano al centrodestra provocano un durissimo scontro tra Luca Gramazio e il consigliere comunale pdl Patrizio Bianconi che nel gennaio 2013 si lamenta perché non gli arrivano i soldi per la campagna elettorale: «Io vado a San Vitale e a quel tangentaro di Alemanno gli rompo il culo... le gambe tendono ad andare verso la questura, sono state date tangenti a destra e a manca, l’unico pulito sono io e adesso mi sono rotto». Fiorenza Sarzanini [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 5 Primo piano L’inchiesta Scossa nel Pd: si autosospendono in tre Aumentano le pressioni per il voto Grillo e Casaleggio chiudono a Marino: passo indietro. Le preoccupazioni del Vaticano La prima mossa di Ignazio Marino dopo il terremoto di Mafia Capitale è la rotazione dei dirigenti, «a cominciare dagli incarichi apicali di tutte le strutture». Un riordino al quale il sindaco procederà «tempestivamente», per aggredire «la straordinarietà e la rilevanza degli eventi». Il sindaco vara l’«operazione legalità» e Matteo Renzi, per ripulire a tempo di record la facciata della Città Eterna, progetta azioni concrete. Dal nuovo codice degli appalti allo stanziamento di 200 milioni nella legge di Stabilità, per risanare le periferie su progetto d i Re n zo Piano. Il Pd teme gli sviluppi dell’inchiesta e taglia ogni cordone con i protagonisti delle indagini. È il commissario Matteo Orfini ad annunciare su Twitter il passo indietro dei tre dirigenti indagati: «Ozzimo, Coratti e Patanè si sono autosospesi dal Pd. Li ringrazio e gli auguro di riuscire a dimostrare la propria estraneità». E se Forza Italia e il M5S invocano lo scioglimento del Comune per ROMA Il tweet ● Scoppiato lo scandalo per l’inchiesta romana su mafia e politica, il presidente dei Democratici Matteo Orfini è stato nominato da Renzi commissario per il Pd di Roma ● Ieri Orfini ha ringraziato su Twitter i 3 consiglieri autosospesi dal partito: «Gli auguro di riuscire a dimostrare la loro estraneità» Chi sono Daniele Ozzimo Mirko Coratti Eugenio Patanè Romano, 42 anni, è indagato nella maxi inchiesta «Mondo di mezzo» su mafia e appalti a Roma: si è dimesso dall’incarico di assessore alla Casa e ieri si è anche autosospeso dal Pd Romano, 41 anni, finito sotto indagine nell’inchiesta della Procura di Roma, presidente dimissionario dell’Assemblea capitolina. Anche lui ha preso la decisione di autosospendersi dal partito Romano, 42 anni, consigliere regionale, finito come i colleghi di partito nell’inchiesta, ha lasciato la guida della commissione Cultura e ieri si è autosospeso dal Pd mafia, al Pd ritengono che il rischio sia scongiurato. «Berlusconi dovrebbe vergognarsi — attacca Orfini —. Quando il ministro dell’Interno gli chiese di sciogliere il Comune di Fondi disse di no». Orfini accelera. La ricetta per «fare piazza pulita delle correnti e dei signori delle tessere» è colpire quel «sistema correntizio che era ormai solo una Manette e intercettazioni i dieci giorni maledetti degli ex coniugi De Rossi Ex famiglia Tamara Pisnoli e l’ex marito Daniele De Rossi, calciatore della Roma, con in braccio la figlia Gaia, ai tempi del loro matrimonio, durato dal 2006 al 2009 «Sta sotto a un Tir», dice chi lo ha incrociato a Trigoria in questi stramaledetti dieci giorni, chiusi dall’espulsione in Roma-Sassuolo, cominciati con la paparazzata allo strip club di Mosca e culminati nella telefonata notturna con Giovannone Di Carlo, uomo di fiducia di Carminati, il boss di Mafia Capitale, che lo chiama «amico mio». In mezzo ci sta l’arresto dell’ex moglie Tamara Pisnoli, dal Trullo, periferia est, storiaccia di usura e sevizie, in cui l’ex ballerina di Sarabanda, bella, angelica e tatuatissima, che nel 2006, già mamma della piccola Gaia, andò a nozze con il Capitan Futuro giallorosso innamorato pazzo, in tulle bianco, carrozza, finti centurioni e ingenua comunione dei beni e adesso, a leggere le carte del gip, sembra un personaggio Gomorra-style che si vanta di poterti far spezzare le gambe con uno schiocco di dita. «Ho fatto una stupidaggine sposandola e so che la pagherò per tutta la vita» avrebbe confidato Daniele, ragazzo ombroso ma intelligente, educato, con ROMA simpatie per la destra e qualche rudezza residua da «coatto di Ostia». E non si sarebbe tanto stupito per le manette ai polsi dell’ex, come fosse predestinata, lei a cui ammazzarono il padre Massimo, nei campi di Aprilia, in ginocchio, fucilata in faccia. «Non voglio più saperne di lei, penso solo a mia figlia», ha detto Daniele e pare sia pronta una richiesta di affidamento. Amore e odio tra loro, non si sa in che percentuale. Questa estate mini vacanza insieme, De Rossi con la nuova compagna Sarah Felberbaum e la piccola Olivia, nella villa di Ibiza che Tamara si è comprata con l’assegno di mantenimento di mister 6,5 milioni. La cartolina spensierata si è persa. Resta il selfie in manette, ricordo di una festa mondana, postato su Instagram dal nuovo compagno della Pisnoli, Arnaud Mimran. L’ultimo sorriso insieme. Il giorno dopo l’imprenditore ha perso la figlia di 9 mesi, morta in culla, avuta con Claudia Galanti, la sua ex. Giovanna Cavalli © RIPRODUZIONE RISERVATA guerra per bande, esposto alle infiltrazioni criminali». Mappatura dei circoli, chiusura delle sezioni sospette, verifica telefonica degli ottomila iscritti del 2014, bilanci certificati... Rosy Bindi punta il dito contro «la politica clientelare praticata da molti nel mio partito» e insiste nel suggerire che Marino chieda «di essere affiancato da una commissione, che lo aiuti a capire dove si annidano gli invisibili». La presidente dell’Antimafia invita il Pd a «non liquidare la questione dicendo che non c’è materia per lo scioglimento» prima di aver concluso le verifiche e, al prefetto Pecoraro, chiede di «non fare l’errore della rimozione». Il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, è molto preoccupato per i fatti di Roma ❞ Il sindaco: rotazione dei dirigenti per gli incarichi apicali in Comune e si domanda «come si possa vivere senza legalità». Il M5S non molla la presa. «Per il bene della città e del Paese, Marino faccia un passo indietro», chiudono Grillo e Casaleggio. Il sindaco li accusa di «sfuggire alle responsabilità» e il Pd fa quadrato. Il sindaco non lascia, anzi raddoppia. Al Manifesto Marino ha detto di sentirsi pronto per il secondo mandato. E se si andasse a votare, dice Orfini all’Huffington Post, il candidato del Pd sarebbe lui. Le foto che lo ritraggono con Buzzi, in carcere con l’accusa di essere il braccio destro del boss Carminati, non lo preoccupano: «Si tenta di alzare un polverone su una visita alla luce del sole». La renziana Simona Bonafè, fotografata con Buzzi in campagna elettorale, è «tranquilla». La deputata bersaniana Micaela Campana prova invece «imbarazzo e indicibile rabbia» per il «linciaggio mediatico» di cui si ritiene vittima. L’esponente della segreteria di Renzi, che non è indagata, ha incontrato «molte volte» Buzzi e spiega quell’sms che l’ha messa (politicamente) nei guai. Se gli ha scritto «bacio grande capo», assicura la ex moglie di Ozzimo, è solo perché è il suo modo «abituale» di salutare le persone. Marino promette che la nuova giunta vedrà la luce entro dieci giorni ed è orientato a sparigliare, pescando «figure importanti» da mondi più tecnici che politici. Si parla di una delega alla Trasparenza e alla legalità affidata a Stefano Rodotà o all’ex procuratore Gian Carlo Caselli. Monica Guerzoni © RIPRODUZIONE RISERVATA Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 6 Primo piano L’inchiesta In visita Il retroscena Il presidente del Consiglio Matteo Renzi si affaccia sui Fori imperiali dal Campidoglio durante la sua visita al sindaco di Roma Ignazio Marino dello scorso 4 settembre (BenvegnùGuaitoli) di Maria Teresa Meli ROMA Certo non gli ha fatto pia- 289 giorni La durata del governo Renzi, entrato in carica il 22 febbraio scorso 358 giorni Il tempo trascorso da quando Renzi è segretario del Pd, il 15 dicembre 2013 cere. Anzi. Finché si trattava del numero degli astenuti in Emilia-Romagna, è riuscito a tenere botta bene, perché in fondo, in quella tornata, nonostante il calo dell’affluenza alle urne, ha confermato una regione al Pd e un’altra — la Calabria — l’ha strappata al centrodestra. Ma il caso di «Mafia Capitale» lo ha digerito assai peggio. Primo, perché, come ha spiegato «ha oscurato l’approvazione del Jobs «ct e la chiusura della vertenza Ast». E questo gli ha dato non poco fastidio, visto che «fatti» del genere, insieme agli altri che seguiranno (la riforma elettorale al Senato e quella sul bicameralismo alla Camera) gli serviranno a dimostrare che «non sono malato di annuncite», ma passo «dalle parole ai fatti» e le mie «non sono chiacchiere», come qualcuno «racconta». Ma alla fine Renzi sta cercando di risolvere anche questa brutta storia a modo suo. Ossia, cercando di trarre del «buono» dal «cattivo» che è toccato in sorte. L’uomo è pragmatico. E non ha mai fatto mistero di «non essere quel politico improvvisato che qualcuno si immagina», ma «uno che legge i dossier, si prepara e poi, dopo aver studiato bene la situazione, decide». Per questa ragione, prima di trovare la soluzione per la questione roma- Renzi e l’occasione per prendere la Capitale, roccaforte ancora ostile na, ha impiegato qualche ora di tempo. Quel tanto che gli serviva per capire che c’era del «marcio», che Marino andava «salvaguardato», e che il Partito democratico capitolino doveva essere decapitato. L’ultima tappa, in fondo, non gli è dispiaciuta poi troppo, perché il pd romano era una delle sacche più forti di resistenza al renzismo, anche se formalmente tutti o quasi, si erano convertiti al nuovo corso. La Capitale, come altre città italiane, del resto, era uno degli avamposti della vecchia «ditta» (intendendo per tale, in questo caso, non solo quella costituita dai ds ma anche quella proveniente dalla fu Dc) che cercava di «cambiare verso» a modo suo. Perciò la prima mossa è stata quella di chiedere a Lionello Cosentino di farsi da parte. Si è detto e raccontato che è stato lo stesso segretario della federazione romana a decidere di fare un passo indietro. In realtà le cose sono andate diversamente. Cosentino, che alle primarie non si era schierato con Renzi, sperava di assumere lui il ruolo di commissario. E invece gli è stato spiegato che doveva andare via. Lui ha fatto resistenza. Al Nazareno sono volate parole grosse e per i corridoi della sede del Pd si sono sentite voci alterate. Ma alla fine, la linea Renzi è uscita vincente. A quel punto il premier si è trovato di fronte a due scelte: affidare il commissariamento al vicesegretario Lorenzo Guerini o al presidente Matteo Orfini. Non volendo scontentare più di tanto la minoranza, che non vuole umiliare, perché gli serve nel grande risiko del Quirinale, il segretario ha proceduto a una consultazione lampo, sentendo le diverse anime del partito. Ha chiesto a chi conta nella Capitale quale fosse il nome preferito. «L’unico che non ha consultato è stato Nicola Zingaretti» si lamentano però gli uomini del presidente della regione Lazio, i quali temono che in questa partita una delle vittime sarà il loro leader. Che rappresenta una delle sacche di resistenza del Pd al renzismo imperante. Non a caso, ogni tanto si parla di lui, come del possibile competitor di area ds all’ex sindaco di Firenze. Alla fine la scelta è caduta su Orfini. Uno che prende molto sul serio il suo lavoro, che conosce Roma, e che non è tipo da fare passi indietro, tant’è vero che ha già annunciato ai segretari dei circoli: «Sono pronto a chiamare uno a uno tutti gli ottomila iscritti al partito, voglio sapere chi sono, perché hanno aderito, da dove vengono...». In parole povere, anche nella Capitale, che con la consueta pratica della resistenza passiva era riuscita a tenere a bada il renzismo, si sta facendo strada il nuovo corso. Certo, le polemiche non sono finite. E nemmeno i timori di nuovi sviluppi. Ma per ora su Micaela Campana, coinvolta nella vicenda per un sms a Buzzi, il Pd ha deciso di non muoversi. «Non facciamo di tutta l’erba un fascio» è il ritornello del premier. La deputata del Pd, bersaniana di ferro, non è indagata, quindi non si autosospenderà dalla segreteria. Né il premier, finora almeno, glielo ha chiesto. Forse, per ragioni di opportunità, le verranno cambiate le deleghe (al Welfare e al terzo settore) che ha nell’organismo dirigente del partito. Per il resto, c’è la minoranza, Rosy Bindi in testa, che continua a tentare di mettere in difficoltà Renzi su questa vicenda, ma lui con i fedelissimi fa spallucce e dice: «Ci sono strumentalizzazioni e provocazioni alle quali non vale neanche la pena replicare». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’analisi del quotidiano londinese Il «Financial Times» sul premier: i rischi della campagna d’Africa sul gas «Renzi corteggia l’Africa per svezzare l’Italia dal gas russo» è il titolo della corrispondenza da Roma del Financial Times che spiega come Renzi stia puntando sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento, la cui necessità è stata messa in rilievo dall’annuncio dell’abbandono del gasdotto South Stream da parte del presidente russo Putin. Ci sono però grossi limiti sulle possibilità di successo di questa strategia del presidente del Consiglio — avverte il quotidiano britannico — perché fare affidamento sull’Africa implica esporsi ai suoi rischi geopolitici, come l’Italia ha © RIPRODUZIONE RISERVATA scoperto in Libia. Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 7 #giganatale Regala Carpisa e Yamamay gratis per te 3 mesi di internet 4G di TIM per ogni acquisto di € 39,90 Promozione valida anche per acquisti on-line Iniziativa valida dal 3 al 31 dicembre 2014 fino ad esaurimento scorte nei punti vendita Carpisa e Yamamay. La promozione è attivabile fino al 6 gennaio 2015 una sola volta sulla stessa linea telefonica mobile, dopo i primi 3 mesi resta attiva al costo di 10€/mese. Info e regolamento su yamamay.com e carpisa.com Yamamay e Carpisa sono marchi di Pianoforte Group Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 8 Primo piano Il declassamento «Il debito pubblico non è a rischio ma per l’Italia è l’ultimo avviso» L’investitore di Giuliana Ferraino MILANO «Il downgrade di Standard & Poor’s è un sollecito per ricordare all’Italia che deve ancora affrontare sfide enormi quando si tratta di promuovere una crescita alta e inclusiva. E più a lungo durano le sfide, più grandi sono i venti contrari per vincere il peso del debito, creare posti di lavoro sufficienti e soddisfare le legittime aspirazioni dei cittadini alla prosperità economica», afferma Mohamed El-Erian, chief economic advisor di Allianz ed ex Ceo di Pimco, il maggiore investitore del mondo di titoli di Stato. Quali conseguenze avrà il declassamento del debito sovrano da BBB a BBB-, un gradino sopra il livello «spazzatura»? L’ultima volta, dopo un giudizio negativo, gli investitori hanno continuato a comprare i titoli italiani. Questa volta sarà diverso? «Il downgrade porta l’Italia sulla linea di confine tra l’ultimo rating di investimento (BBB-) e un giudizio di junk bond ad alto rendimento (BB+). È la linea che l’Italia non deve attraversare. Se succederà, un intero gruppo di investitori non sarà più in grado di comprare i suoi bond; e alcuni che li hanno in portafoglio possono essere costretti a venderli. Per questo il downgrade è più preoccupante di quelli precedenti. Ma ciò non significa che porterà a débâcle immediata degli strumenti finanziari italiani. Sebbene il debito italiano sia alto, il profilo delle scadenze e il paga- mento degli interessi del Paese sono relativamente gestibili al momento. E, a causa del basso livello dei tassi di interessi quasi ovunque nel mondo, c’è ancora un forte appeti- to per i titoli di Stato». La tempistica del downgrade venerdì sera, dopo le parole del presidente della Bce, Mario Draghi, che giovedì ha annunciato un’accelerazione La Lettera «Evasione fiscale, i calcoli sbagliati del sottosegretario» Una singolare polemica è stata sollevata dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti che, in una lettera al presidente della Corte dei Conti ripresa dal Corriere del 5 dicembre, contesta l’affermazione contenuta nella recente relazione della Corte sulla Tax Compliance secondo cui esisterebbe «una grave sperequazione» tra le imposte pagate dai lavoratori dipendenti e pensionati in sede Irpef e quelle pagate dagli altri contribuenti (autonomi). Poiché i lavoratori dipendenti e pensionati rappresentano l’82,7% dei contribuenti – argomenta Zanetti – non bisogna stupirsi se l’Irpef versata dai lavoratori dipendenti e pensionati rappresenta l’80% del gettito. Dove è la sperequazione? Il ragionamento lascia per lo meno interdetto il lettore consapevole. Infatti esso sarebbe valido a due condizioni: a) che non vi fosse evasione, e, b) che il reddito medio dei lavoratori dipendenti e pensionati da un lato e autonomi dall’altro fosse lo stesso. Ma così non è, come tutti sanno, e come dimostrato da una grande quantità di studi accademici svolti nell’arco di una trentina d’anni da numerosi studiosi a partire da chi scrive (1981) fino al più recente di due ricercatori della Banca d’Italia del 2008, con metodi e dati diversi ma che danno tutti risultati molto simili. L’Irpef italiana infatti è caratterizzata da una rilevante erosione della base imponibile che esclude dalla imposizione progressiva consistenti ammontare di reddito, e da una consistente evasione, che per certe categorie di reddito raggiunge livelli impressionanti. Per quanto riguarda l’erosione essa riduce la base imponibile e potenziale dell’Irpef di circa un terzo e riguarda essenzialmente i redditi derivanti dalla proprietà di cespiti: terreni, fabbricati e capitale. L’evasione rappresenta percentuali della base imponibile complessiva molto elevate (stimata tra il 20 e il 30-35%); essa è percentualmente ridotta o inesistente per i redditi di lavoro dipendente e pensione, ma raggiunge livelli molto elevati per tutti gli altri redditi e soprattutto per quelli da attività professionale (3040%) e da imprese individuali (5060%). Così stanno le cose ed è inutile negarlo. Piuttosto sarebbe utile sapere cosa pensa il ministro Padoan dell’esternazione del suo sottosegretario, dal momento che se il fenomeno dell’evasione fiscale viene negato o svalutato, può sorgere il sospetto che anche l’impegno del Governo su questo punto sia meno determinato di quanto si sostenga. Vincenzo Visco ex ministro delle Finanze e del Tesoro Mohamed ElErian, 56 anni, chief economic advisor di Allianz ed ex ceo del fondo Pimco ❞ È probabile che la Banca centrale europea decida di scendere in campo già nel mese di gennaio dell’Eurotower verso l’acquisto massiccio di titoli di Stato, il cosiddetto Quantitative Easing (QE) complicherà le cose? «E’ un campanello di allarme che ricorda che la Bce può solo comprare tempo per Paesi come l’Italia per superare le sfide fondamentali della crescita. Da sola la banca centrale non può generare la crescita di cui l’Italia e altri Paesi europei hanno un bisogno disperato». Crede che la Bce lancerà il QE all’inizio del prossimo anno o l’opposizione guidata dai tedeschi riuscirà a ritardarne l’intervento? «Penso che comincerà nel primo trimestre del 2015, probabilmente già a gennaio. Il QE però non sarà lanciato perché è la soluzione magica che risolverà il malessere economico dell’Europa. Non lo farà. Ma in questo momento è l’unica reazione politica sullo schermo dei radar, a dispetto della sua efficacia limitata. Questa situazione infelice evidenzia il bisogno di una risposta politica più completa in Europa, che combini riforme strutturali favorevoli alla crescita con una distribuzione più equilibrata della domanda, la rimozione di tasche di indebitamento eccessive che inibiscono gli investimenti, e progresso sulle quattro gambe del progetto di integrazione economica europea». Draghi è l’ultima speranza perché l’eurozona eviti la deflazione? «No. I governi hanno la capacità di promuovere la crescita economica. E’ una questione di volontà politica». @16febbraio © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Offerta valida per immatricolazioni fino al 31/12/2014 per Ford Ka 1.2 benzina 69CV a fronte di rottamazione o permuta di una vettura posseduta da almeno 6 mesi. Solo per vetture in stock. IPT e contributo per lo smaltimento pneumatici esclusi. Ford Ka: consumi da 4,1 a 4,9 litri/100 km (ciclo misto); emissioni CO2 da 109 a 115 g/km. Esempio di finanziamento per Ford Ka a € 7.950. Anticipo zero, 36 quote da € 156,74, escluse spese incasso Rid € 3, più quota finale denominata VFG pari a € 3.795. Importo totale del credito di € 8.673,37 comprensivo di Guida Protetta, Assicurazione vita, Invalidità e disoccupazione. Totale € 9.545,64. Spese gestione pratica € 300. Imposta di bollo in misura di legge all’interno della prima quota mensile. TAN 3,95%, TAEG 6.50%. Salvo approvazione FCE Bank plc. Condizioni e termini dell’offerta e delle coperture assicurative nella brochure informativa presso il FordPartner o sul sito www.fordcredit.it. ECOINCENTIVI SOLO A DICEMBRE GLI ECOINCENTIVI FORD SONO PER TUTTI FORD KA 1.2 69CV €7.950 Anticipo zero, TAN 3,95% TAEG 6,50% Solo a dicembre anche senza usato da rottamare ford.it Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 9 Primo piano La previdenza di Enrico Marro ROMA Il cantiere della previden- Le riforme ● La riforma Fornero delle pensioni è entrata in vigore nel 2012. Pensioni di vecchiaia con requisiti più elevati, assegni determinati con il sistema contributivo anche per chi aveva conservato il più vantaggioso metodo retributivo, sostanziale cancellazione per le pensioni di anzianità ● Riforma cruciale per il sistema delle pensioni fu quella voluta da Lamberto Dini nel ‘95 con cui si introdusse il sistema di calcolo contributivo (sistema misto riservato solo a chi nel ‘95 aveva almeno 18 anni di contributi) ● Il sistema di calcolo delle pensioni viene ritoccato ancora nel 2004 (riforma Maroni). L’età per andare in pensione di anzianità sale a 60 anni ● Nel 2007 la riforma Maroni viene resa più graduale rispetto all’aumento dell’età della pensione: si passa dallo «scalone» ai cosiddetti «scalini» za è sempre aperto. Sono passati tre anni dal 6 dicembre 2011, quando col decreto salva Italia il governo Monti decise una stretta sulle pensioni senza precedenti. La riforma Fornero abolì infatti le pensioni di anzianità, aumentò l’età per quella di vecchiaia a 66 anni ed estese il calcolo contributivo pro rata a tutti i lavoratori. Il risparmio di spesa previsto per il primo decennio (2012-2021) supera gli 80 miliardi. Ma nemmeno la riforma Fornero sarà l’ultima. Con insistenza tra gli addetti ai lavori si parla di un provvedimento di legge del governo che potrebbe arrivare a gennaio per introdurre qualche elemento di flessibilità sull’età pensionabile. Con lo stesso provvedimento o con uno parallelo dovrebbe essere varata la riforma della governance dell’Inps per chiudere la lunga fase del commissariamento. L’ipotesi che ha più chance prevede un presidente, un consiglio snello (3 membri) mentre il consiglio di indirizzo e vigilanza designato da sindacati e associazioni imprenditoriali verrebbe ridimensionato. L’incubo referendum All’Inps pensano che sia necessaria qualche modifica alla riforma Fornero. Lo aveva detto il precedente commissario straordinario, Vittorio Conti, e lo ha ribadito l’attuale, Tiziano Treu. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ripreso in mano il vecchio progetto di una minipensione anticipata (6-700 euro al mese) erogata dietro richiesta dei lavoratori cui manchino 2-3 anni ai requisiti Fornero e che poi verrebbe restituita in piccolissime rate dal momento in cui scatta la pensione piena. Ma questa novità non sarebbe sufficiente se la Corte costituzionale dovesse ammettere il referendum promosso dalla Lega per abrogare la stessa riforma. La decisione della Consulta, dice il segretario della Lega Matteo Salvini, arriverà questo mese, per consentire l’eventuale voto in primavera. È chiaro che se il referendum fosse ammesso, il governo, per evitare il rischio dell’abrogazione della Fornero che aprirebbe una voragine nei conti pubblici, dovrebbe intervenire sulla stessa riforma in modo da ottenere che la Corte ritenga non più giustificato il voto. Uno scenario da incubo che al momento nessuno, nel governo, vuole prendere in considerazione. Ma anche se il referendum non fosse ammesso, alcune partite andranno ugualmente sistemate. I numeri e le condizioni Requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia ordinario per i dipendenti del settore privato Requisito contributivo minimo 20 anni Requisiti per l’accesso al pensionamento anticipato per i dipendenti del settore privato Pensione minima lorda Contributo di solidarietà* I requisiti anagrafici saranno adeguati sulla base dell’aumento della speranza di vita da 500,88 euro del 2014 a 502,38 del 2015 6% che diventa 12% Anzianità contributiva indipendente dall’età anagrafica Anni Uomini Donne Anni Uomini Donne 2014 66 e 3 mesi 63 e 9 mesi 2014 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi 2015 2016 66 e 3 mesi 66 e 7 mesi 63 e 9 mesi 2015 2016 42 anni e 6 mesi 42 anni e 10 mesi 41 anni e 6 mesi 2017 2018 66 e 7 mesi 2017 2018 42 anni e 10 mesi 66 e 7 mesi 66 e 11 mesi 66 e 11 mesi 2019 2020 67 e 2 mesi 2021 2022 43 anni e 5 mesi 43 anni e 5 mesi 2023 2024 43 anni e 8 mesi 43 anni e 8 mesi 43 anni e 11 mesi 43 anni e 11 mesi 42 anni e 11 mesi 2019 2020 66 e 7 mesi 66 e 11 mesi 66 e 11 mesi 2021 2022 67 e 2 mesi 67 e 2 mesi 2023 2024 67 e 5 mesi 67 e 5 mesi 2025 65 e 7 mesi 65 e 7 mesi 67 e 2 mesi 67 e 5 mesi 67 e 5 mesi 67 e 8 mesi 67 e 8 mesi 67 e 8 mesi 2025 2026 2027 67 e 8 mesi 67 e 11 mesi 67 e 11 mesi 2026 2027 2028 2029 67 e 11 mesi 68 e 1 mese 67 e 11 mesi 2030 68 e 1 mese 68 e 1 mese 68 e 1 mese 42 anni e 10 mesi 43 anni e 2 mesi 43 anni e 2 mesi 41 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi 16% 15% 14% 13% 42 anni e 5 mesi 12% 2000 80% 70% 44 anni e 2 mesi 43 anni e 2 mesi 44 anni e2 mesi 44 anni e 4 mesi 43 anni e 2 mesi 60% 50% 2030 44 anni e 4 mesi 43 anni e 4 mesi 43 anni e 4 mesi Fonte: Inps 2010 2020 2030 2040 2050 2060 Numero di pensioni/pensionati in rapporto al numero di occupati 2028 2029 2000 2010 2020 2030 2040 2050 2060 Fonte: Mef PENSIONI Tre anni dopo la riforma Fornero i piani per rendere più flessibile l’uscita ai lavoratori vicini all’età del ritiro L’estensione dell’«opzione donna» ro senza essere coperti dagli ammortizzatori sociali fino al raggiungimento della pensione. Di qui il tema della flessibilità in uscita: stabilire cioè regole che consentano, in determinati casi, di andare in pensione prima. Oltre alla minipensione anticipata sotto forma di prestito a se stessi, altre ipotesi prevedono la possibilità di lasciare il lavoro qualche anno prima ma con una Qualunque fosse l’ipotesi presa in considerazione, dovrebbe però fare i conti con le resistenze della Ragioneria generale dello Stato, fermamente intenzionata a impedire nuovi varchi nella riforma Fornero, oltre quelli che si sono già aperti: gli esodati prima di tutto, ma anche la decisione presa di recente con la legge di Stabilità di eliminare fino a tutto il 2017 le penalizzazioni per chi lascia il lavoro con 42 anni e mezzo (41 e mezzo le donne) di contributi ma prima di aver raggiunto 62 anni d’età. Ma altri varchi sono dietro l’angolo. L’«opzione donna», per esempio. Si tratta della possibilità, prevista dalla legge 243 del 2004, per le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi e 57 anni d’età di andare in pensione, se lo vogliono, ma con l’assegno interamente calcolato col contributivo, che di regola comporta un taglio del 15-20%, rispetto al calcolo retributivo. L’opzione scade il 31 dicembre 2015. L’Inps, contrariamente a quanto disposto in precedenza, ha deciso di continuare ad accettare le domande di chi matura i requisiti fino alla fine del 2015. La Ragioneria aveva invece spinto per una interpretazione che, tenendo conto della vecchia «finestra mobile», chiudesse l’operazione nel 2014. L’Inps attende ora le indicazioni del ministero del Lavoro al quale si è rivolto mentre la stessa legge 243 prevede che entro il 2015 il governo decida se prorogare l’«opzione donna». Una ipotesi che potrebbe essere presa in considerazione, magari alzando la soglia dei 57 anni. E qualcuno dice estendendola agli uomini. I contributi si svalutano? Altra questione in sospeso è quella del montante contributivo. Per la prima volta quest’anno, a causa della prolungata recessione, l’indice per la rivalutazione del totale delle somme versate all’istituto di previdenza da ciascun lavoratore è negativo (-0,1927%). Questo significa che, per esempio, su ogni 100 mila euro di contributi se ne perderebbero Retributivo Contributivo Rivalutazione Busta arancione Il sistema retributivo, che calcolava l’assegno sulla media dei redditi degli ultimi 10 anni di lavoro per gli statali, è stato definitivamente superato dalla riforma Fornero-Monti del 2012 Dal 2012 il sistema contributivo pro rata vale per tutti: si andrà in pensione solo al raggiungimento di una soglia minima d’età e si riceverà un ammontare calcolato sulla base dei contributi versati Quest’anno, a causa della lunga recessione, l’indice per la rivalutazione del totale delle somme versate da ogni lavoratore è negativo (-0,1927%), ma l’Inps ha congelato la svalutazione La busta arancione è l’estratto conto delle contribuzioni effettuate che ogni assicurato dovrebbe ricevere ogni anno, con una busta arancione. Introdotta 19 anni fa, forse partirà nel 2015 Un’operazione che costerà al bilancio pubblico circa 12 miliardi di euro fino al 2020. Secondo i comitati degli esodati ci sarebbero invece almeno altre 50 mila posizioni da sanare. Al di là di questo braccio di ferro, che riguarda comunque persone che hanno perso il lavoro prima della riforma Fornero, va affrontato il tema dei lavoratori anziani che stanno perdendo o perderanno il lavo- Le resistenze La Ragioneria Generale è intenzionata ad impedire nuovi «varchi» nella riforma Esodati Secondo l’esecutivo la vicenda esplosa dopo la riforma Fornero, quando l’Inps quantificò in 328.650 i lavoratori che rischiavano di restare senza lavoro e senza pensione per effetto dell’improvviso aumento dei requisiti, si è chiusa con i sei «decreti di salvaguardia» approvati finora, che consentono a 170mila lavoratori di andare in pensione con le regole vigenti prima della riforma. Spesa in rapporto al PIL 42 anni e 2 mesi 42 anni e 2 mesi 42 anni e 11 mesi pensione più bassa o attraverso penalizzazioni per ogni anno di anticipo o con il calcolo dell’assegno col metodo contributivo, cioè sulla base dei versamenti effettuati durante tutta la vita lavorativa. Braccio di ferro Le parole *introdotto dal governo Letta Spesa pubblica per pensioni pensioni pensionati 41 anni e 10 mesi 42 anni e 5 mesi 42 anni e 8 mesi 42 anni e 8 mesi sopra 10.017,60 euro e 18% oltre 15.026,40 66 anni L’età per la pensione di vecchiaia con la riforma Fornero; niente pensione di anzianità 80 miliardi Il risparmio di spesa previsto per il primo decennio (2012-2021) con la riforma Fornero Corriere della Sera 192. Per fortuna l’Inps ha deciso di non applicare la svalutazione. Ma anche in questo caso attende l’avallo dei ministeri vigilanti: Lavoro ed Economia. Il problema non è di poco conto. Se non si trova una soluzione, anche nel 2015 l’indice potrebbe essere negativo. Per evitare ciò l’Inps ha proposto che esso sia calcolato sulla media degli ultimi 10 anni del Pil anziché 5, sul presupposto che una recessione così lunga non si verifica mai. Informazione a casa Intanto, l’anno prossimo dovrebbe essere quello buono per il lancio della cosiddetta «busta arancione». In queste settimane l’Inps sta sperimentando verso 10mila lavoratori che hanno già il pin di accesso al sito il sistema di simulazione della pensione. Treu è deciso a estendere progressivamente questa possibilità a tutti i lavoratori iscritti all’Inps, partendo da quelli più vicini al pensionamento, dove il margine d’errore è più basso. Assegni congelati Nel frattempo per il 2015 chi è già in pensione vedrà il proprio assegno restare pressoché fermo. L’indicizzazione in base all’inflazione sarà infatti solo dello 0,3% mentre il dato definitivo 2014 è stato fissato all’1,1% contro l’1,2% provvisorio. Dovrà quindi essere restituito lo 0,1. La pensione minima lorda salirà dai 500,88 euro del 2014 ai 502,38 euro del 2015: appena un euro e mezzo in più al mese. La rivalutazione si applica in pieno agli assegni non superiori a tre volte il minimo, cioè fino a 1.502,64 euro lordi. Sopra c’è un adeguamento parziale a scalare. E oltre 14 volte il minimo, cioè 7.012,32 euro lordi al mese, scatta il contributo di solidarietà introdotto dal governo Letta: del 6%, che diventa del 12% sopra 10.017,60 euro e del 18% oltre 15.026,40. Intanto, giusto per elencare un’altra questione aperta, la Corte costituzionale si pronuncerà a marzo sul blocco della perequazione per le pensioni superiori a tre volte il minimo deciso con il salva Italia per gli anni 2012 e 2013. E anche sul nuovo contributo di solidarietà la Consulta, che aveva già bocciato quello deciso dal governo Berlusconi nel 2011, potrebbe tornare a esprimersi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 11 Politica La serata Show del Cavaliere alla festa di Signorini Alla Venier chiede di correre a Venezia di Alessandra Dal Monte È arrivato puntualissimo, cinque minuti dopo le otto. Ha scelto l’ingresso defilato per non parlare con i giornalisti ed è entrato nella saletta del ristorante Baretto, all’hotel Baglioni di Milano. Silvio Berlusconi era l’ospite d’onore della cena per 36 persone organizzata da Alfonso Signorini per l’uscita della sua autobiografia, «L’altra metà di me», Mondadori editore ovviamente. «Ma non si è parlato di politica, la serata è stata solo una chiacchierata tra amici», assicura il direttore di Chi. Berlusconi ha voluto al suo tavolo Mara Venier e Valeria Marini, ha chiesto alla prima se volesse candidarsi a sindaco di Venezia per Forza Italia perché, da un suo sondaggio, risulterebbe una delle personalità più amate in città. Poi l’ex premier ha brindato alla Marini, ribattezzata «lady anticongiunturale» perché bella, sorridente e tornita com’è è l’antitesi della congiuntura negativa. Infine l’elogio ai servizi sociali: «Ormai sono diventati la parte più bella della mia settimana — avrebbe raccontato Berlusconi — Il venerdì, il giorno in cui vado a Cesano Boscone, è quello che preferisco. Ho stretto amicizia con un’ospite, la signora Emilia, e mi fa molto piacere passare del tempo con lei». Di Renzi e mal di pancia interni al partito non s’è parlato. Avrebbe dovuto esserci Francesca Pascale, ma non s’è vista. C’erano, invece, la figlia Marina e Carlo Rossella. © RIPRODUZIONE RISERVATA Berlusconi cavalca la questione morale «Basta marciume». E scuote anche FI L’idea di sfruttare le difficoltà del Pd e insieme spingere per un repulisti nel partito ROMA «Stavolta c’è davvero una 70 i deputati che siedono nel gruppo di Forza Italia alla Camera 60 i senatori del gruppo azzurro eletti a Palazzo Madama 36 i parlamentari di FI, vicini a Fitto, che vorrebbero un’opposizione più decisa questione morale. Prima i consiglieri indagati in EmiliaRomagna, che hanno portato al crollo dell’affluenza. Adesso questa storia di Roma, che è appena cominciata. Non ci lamentiamo poi se il Times o l’Economist ci fanno le pulci sull’equazione mafia-politica…». I pochissimi che nelle ultime ventiquattr’ore hanno ascoltato Silvio Berlusconi sono rimasti senza parole. E tra i suoi, infatti, c’è già qualcuno che rivede nell’ex premier l’imprenditore che schierò le sue tv a favore di Mani Pulite o addirittura il politico che voleva arruolare Antonio Di Pietro nel suo governo. Sia come sia, Berlusconi dimentica il peso della sua condanna e archivia la sfida contro i giudici. Da quando è scoppiato il «caso Roma», infatti, l’ex Cavaliere non pensa ad altro. Nessuna dichiarazione in favore degli indagati e avanti tutta sulla strada di «liberare Roma da questa gen- te». Due giorni fa ha alzato il telefono e ha contattato Marcello Fiori, il capo dei club Forza Silvio che all’epoca di Rutelli sedeva nella stanza dei bottoni della Capitale. «Ho bisogno che tu venga ad Arcore». E dal minuto in cui Fiori ha varcato il cancello di Villa San Martino fino a ieri sera, l’ex premier l’ha messo sotto tor- chio. «Ho bisogno di sapere quello che succede a Roma. Ho bisogno di capire come funziona il Campidoglio. Dobbiamo muoverci subito». Vero o falso che sia, Berlusconi s’è convinto che a Roma stia per partire una nuova Tangentopoli o qualcosa di molto simile. Non a caso anticipa ai fedelissimi quello che sarà il Nella villa di Cinto Euganeo Incidente in giardino, Galan ferito Un grande spavento, il trasferimento con l’elisoccorso all’ospedale di Padova, pochi punti di sutura per una ferita lacero contusa alla testa e una contusione all’altezza del fegato. Si è rivelato meno grave del previsto l’incidente di cui è rimasto vittima Giancarlo Galan — attualmente ai domiciliari dopo la vicenda delle tangenti per il Mose — nel pomeriggio di ieri nel giardino della sua villa di Cinto Euganeo. L’ex governatore del Veneto è stato colpito alla testa da un ramo staccatosi dall’albero che stava potando. Per evitarlo, Galan si è sporto dalla scala su cui si trovava ed è caduto a terra, battendo la testa. La figlia, che ha assistito alla caduta, ha avvisato la madre che a sua volta ha telefonato al 118 e ai carabinieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA tormentone delle sue prossime settimane. E cioè «la questione morale», il bisogno «di liberare la politica dal marciume». L’ex premier, che in pubblico ha già manifestato l’opinione che «a Roma bisogna votare subito», in privato sta riflettendo su alcune azioni a effetto. Prima tra tutte quella delle «dimissioni di massa» dei consiglieri di Forza Italia. Una strategia di accerchiamento — che al momento è più facile a dirsi che a farsi — per mettere nell’angolo il Pd e per cavalcare la tigre dell’inchiesta. Nello schema berlusconiano c’è senz’altro la voglia di approfittare del momento di crisi del Pd e la necessità di non «regalare» a Salvini lo spazio politico che s’è allargato dopo l’inchiesta di Pignatone. Ma anche l’idea di sfruttare la «questione Roma» per far scattare il repulisti dentro FI. E il piano è già a buon punto se è vero che Giovanni Toti, parlando con qualche deputa- L’allarme L’ex premier dimentica per ora il peso della condanna e archivia la sfida contro i giudici La strategia I pontieri sono al lavoro per riannodare le fila con Alfano ma da Ncd arriva una risposta fredda DA MARIO A GIANMARIA 100 ANNI DI STORIA DELL’ARTE ORAFA FIRENZE, PALAZZO PITTI MUSEO DEGLI ARGENTI 2.12.14–22.2.15 Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo | Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze | Museo degli Argenti www.FondazioneGianmariaBuccellati.it to, s’è lasciato scappare «che adesso anche noi dobbiamo andare verso una svolta. Il garantismo — parole del consigliere politico — rimane sacro quando riguarda le aule dei tribunali. Ma non possiamo più permetterci di promuovere al nostro interno dirigenti indagati o di mettere nelle liste condannati anche in primo grado». Una rivoluzione, insomma. Ma non ci sono soltanto la questione morale e quella «rivoluzione nel partito» di cui ha parlato anche ieri. Berlusconi ha messo Denis Verdini alle calcagna di Fitto. E, soprattutto, ha dato mandato ai suoi di riannodare i fili del dialogo con gli alfaniani. Da Gianni Letta a Toti, da Matteoli a Ghedini, i pontieri sono già al lavoro per tentare di mettere l’ex premier e Alfano l’uno di fronte all’altro prima di Natale. Ufficialmente all’ordine del giorno ci sarebbero le Regionali. Ufficiosamente, però, l’attenzione è rivolta a un possibile fronte comune per il dopo Napolitano. «Siamo mille miglia lontani dall’unità», premette Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd. Che poi però aggiunge: «Chiarito che FI non ha la possibilità di ammazzarci in culla, non si capisce perché un partito come il nostro non debba dialogare con loro…». Quel dialogo è già partito. Tommaso Labate © RIPRODUZIONE RISERVATA Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 12 Gioielleria Turetta, Abano Terme · Boutique del Gioiello, Abbiategrasso · Costantino Gioielli, Acicastello · Toscano Gioielli, Acireale · Il Negozietto, Acqui Terme · Armonie D’ Argento, Acri · Auri Tempore - C/C LePorte, Afragola · Auri Tempore, Afragola · Gioielleria Lattuca, Agrigento · Florio Cianfrone, Agropoli · Orafi in Alassio, Alassio · Gioielleria Mazzocchia, Alatri · Gioielleria Martinelli, Alba · Ignisci Gioielli, Alberobello · Gioielleria Alfonso Carmelo, Alberobello · Ceroni Gioielleria, Albino · Gioielleria Visconti, Alessandria · Gioielleria Alfonso Carmelo, Alghero · Gioielleria Pierino, Anacapri · Gioielleria Giorgetti, Ancona · Il Bouquet, Andora · Chieppa Gioielli, Andria · Gioielleria A.M. Oro, Angera · Gioielleria Tanini, Anguillara Sabazia · Gioielleria Giovannoni, Antella · AC Gioielli, Antrodoco · De Marchi Gianotti, Aosta · Gioielleria Villa, Appiano Gentile · Sblano Gioielleri, Aprilia · Gioielleria Terino, Aprilia · Dionisio Gioielli, Arco Felice · Gioielleria I Tesori, Arcore · Gioie e Gioielli, Ardea · SB Gioielli 2, Arezzo · Duranti Gioielli, Arezzo · Preziosità Gioielleria, Arluno · Gioielleria Gallotti, Arona · Argenteria Artistica, Ascoli Piceno · Jolly Gallery, Asti · Gioielleria Orafo Ezio, Atessa · Gioielleria De Rubeis, Atina Inferiore · Gioielleria Briciole d’Oro, Atri · Gioielleria Rago, Atripalda · Trollbeads Flagship Store, Avellino · Gatto Gioielli, Aversa · La Maison Suisse, Avezzano · Gioielleria Stecco, Avigliana · Gioielleria Flavia Auteri, Avola · Gioielli Campisi, Avola · Gioielleria Ciarcià, Bacoli · Gioielleria Morassut, Bagnarola di Sesto al Reghena · Gioielleria Cristina, Bagnolo Piemonte · Gioielleria Perdichizzi 1907, Barcellona Pozzo di Gotto · Gioielleria Attilio Zanetti, Bardolino · Oreficeria Biagioni, Barga · Trollbeads Flagship Store, Bari · Gioielleria Martino, Bari · Gioielleria Aurum, Bassano del Grappa · Gioielleria Finocchietti, Bastia Umbra · Esposito Gioielli, Battipaglia · Le Ore d’Oro, Bazzano · Gioielleria Bruschini, Bellagio · Giolleria Sora Delio, Bellaria Igea Marina · Gioielleria Polvere di Stelle, Bellinzago Novarese · Vicentini Gioielli, Belluno · Il Gioiello, Benevento · Gioielleria Cornali, Bergamo · Gioielli Conti, Besana Brianza · Il Diadema Gioielleria, Bisceglie · Mastrangelo Orafo, Bitonto · Mastrangelo Gioielleria, Bitonto · Maccaferri Emanuele, Bologna · Oro Moda, Bologna · Fontana Gioielli, Bologna · Gioielleria Zironi, Bologna · Gioielleria Adriano Pezzini, Bologna · Gioielleria Stefani, Bologna · Gioielleria Milano, Borgomanero · Il Gioiello, Borgosesia · Di Sarno Gioielli, Boscoreale · Casciola Gioielli, Boves · Gioielleria Principe, Bra · Gioielleria Fiabane, Brandizzo · Gioielleria Barozzi, Brescia · Fasoli Corner, Brescia · Mozart Juwelier, Bressanone · Gioielleria Pace, Brindisi · Gioielleria Duedi, Brivio · V.Gasser, Brunico · La Pepita Trend, Brusciano · Gioielleria Cuatto… Nonsolooro, Bussoleno · Gioielleria Frascoia, Busto Arsizio · Gioielleria 999, Busto Arsizio · Is Prendas Gioielli di P. Collu, Cagliari · Il Prezioso Gioielleria, Cagliari · Gioielleria Pietro Angius Eredi, Cagliari · Gioielleria Enrico Colombo, Cairate · Gioielleria Incantesimi, Calenzano · Oreficeria Barilà, Caltanissetta · Fausto Airoldi Gioielli, Calusco d’ Adda · Oro & Miele, Camerino · Lattuca Gioielli, Cammarata · De Lumè Gioielleria, Campi Salentina · Gioielleria Tangredi, Campobasso · Gioielleria Millenium, Campobello di Mazara · Gioielleria Vittorio Bazzarelli, Campora S.Giovanni · Linea Oro, Canosa di Puglia · Gioielleria Cappelletti, Cantù · Valma Gioielli, Capo d’Orlando · Centro Orafo Pisano, Caprona · Gioielleria Tersigni, Capua · Gioielleria De Matteis, Carmagnola · Gioielleria De Lumè, Carmiano · Gioielleria Cristalli, Carpaneto Piacentino · Gioielleria Berni, Carpi · Gioielleria Calmanti, Carrara · La Boutique del Regalo, Carugate · Gioielli Marietta Capasso, Casal di Principe · Gioielleria Luigi Rosso, Casale Monferrato · Patricia Papenberg Jewelry, Casalecchio di Reno · A Gold Gioielli, Caserta · Gioielleria Preziosità, Casole Bruzio · Gioielleria Di Florio, Casoli · Gioielleria Golden, Casoria · Effetti Preziosi, Cassino · Millennium Star, Castel di Sangro · Gioielleria Rossetti, Castel Sant’Elia · Nicola Ferrentino Gioielli, Castellammare di Stabia · Gioielleria De Leonardis, Castellaneta · Oreficeria Vittorio Ruffini, Castelnovo ne’ Monti · Gioielleria Pellegrineschi, Castelnuovo Garfagnana · Gioielleria E-Tips, Castelnuovo Garfagnana · Caselli Walter Gioieilli, Castelnuovo Rangone · Gioielleria Cecchi, Castiglione della Pescaia · Gioielleria Calonici, Castrocaro Terme · Costantino Gioielli, Catania · Clemente Gioielli, Catania · Gioielleria Voci, Catanzaro · Gioielleria Italico, Catanzaro · Gioielleria Angela Costa, Catanzaro · Gioielleria Bartorelli, Cattolica · Gioielleria D. Di Mauro, Cava de’ Tirreni · Gioielleria Oscar Nicolello, Cavaglià · Sorelle Ronco, Cavazzale · Gioielleria Scali Marcello, Cecina · Mediterranea Gioielli, Cefalù · Gioielleria Renata Tassinari, Cento · Gioielleria Savelli, Ceprano · Cascella Gioielli, Cerignola · AF Gioielli, Cernusco sul Naviglio · Collezioni Giorgini, Cervia · Manuzzi Gioielli, Cesena · Oreficeria Esselle, Cesenatico · Oro Puro, Chiavari · Ciaudano Gioiellieri, Chieri · Cappella Gioielli, Chieti · Gioielli d’Abruzzo, Chieti Scalo · Gioielleria Fiabane, Chivasso · Emme Gioielli, Cinisi · Gioielleria Faletti, Ciriè · Ciccimarra Gioielli, Cisternino · Gioielleria Bartoccini, Città di Castello · Gioielleria Marinelli, Civitanova Marche · Coppari Gioielli, Civitavecchia · Corona Orologi e Gioielli, Colleferro · Goffredo Gioielli, Colliano · Massimo Barbieri Gioielli, Como · Lidia Gioielli, Concesio · Gioielleria Da Rios - Bosco Incantato, Conegliano · Gioielleria De Lumè, Copertino · Bellati Gioielli, Copparo · Quatela Gioielli, Corato · Cofone, Corignano Scalo · Gioielleria Panzeri, Cornate D’Adda · Veneziani Gioielli, Cosenza · Gioielleria Arena, Cosenza · Gocce D’Oro, Cosenza · Gioielleria Albarosa, Cotignola · Gioielli Raimondi Emilio, Crema · Gioielleria Ferrari, Cremona · Saraco Gioielli, Crotone · R2 - Gioielleria Rabino, Cuneo · Spazio Oro, Cusano Milanino · Gioielleria Pittari, Delia · Gioielleria Gocce d’Oro, Diamante · Gioielleria Mignano, Diano Marina · Gioielleria Bartoccini, Ellera di Corciano · Gioielleria Pratesi, Empoli · Barbagallo Gioielli, Enna · Gioielleria Renzi, Fabriano · Gioielleria Claudio Menni, Faenza · Gioielleria e Mombello · Gioielleria Leone, Lecce · De Pascalis Gioielli, Lecco · Gioielleria Tendenze - C/C Auchan, Fano · L’Oro di Babet, Fano · Orlando, Fasano · Gioielleria MP, Fermo · Gioielleria Time, Ferrara · Gioielleria Vaccari, Ferrara · RoArte Orafa, Legnano · Villa Gioielli, Legnano · OroMare Gioielli, Lido di Caberta Gioielli, Fidenza · Oreficeria Baravelli, Finale Emilia · Gioielli Delfino dal maiore · Gioielleria Bastiani, Lignano Sabbiadoro · Gioielleria Fabio Giorgio, 1928, Finale Ligure · Preziose Follie, Fiorentino · Armando Poggi, Firenze · Limone sul Garda · Gioielleria Vania Pagnotta, Lioni · Gioielleria Dario Miniati Gioielli, Firenze · Elena Sartiani - gli Argenti. i Gioielli, Firenze · MazSubba, Lipari · L’Ecrin Gioielli, Livigno · Gioielleria Enrico Galleni, Livorno zocchia Gioielli, Fiuggi · iGussago, Flero · Massimo Gioielli, Foggia · Gillet · Veronica Orlandi Gioielli, Livorno · Gioielleria Rosa, Loc. Borgo Stalle Gioielli, Foggia · Gioielleria Stoppa, Follonica · Gioielleria Santella, Fondi · Lunghe - Prato Nevoso · Ciccimarra Gioielli, Locorotondo · Gioielleria AnUn sentito ringraziamento a voi, Gioielleria Fedeli, Fonte Nuova · Gioielleria Aurum, Forcoli · Oreficeria Ranietoniazzi, Lodi · Gioielleria Pedonesi, Lucca · Gioielleria Margiò, Lucera · Preri, Forlì · Gioielleria Guardigli Giancarlo, Forli · Garuti Gioielli, Formigine · nostri colleghi, ottimi Gioiellieri che ziosi Sangiorgi, Lugo · Gioielleria D’Errico, Luino · Lidia Gioielli, Lumezzane Gioielleria Regole d’Oro, Fossano · Gioielleria Gianfranco Lanzo, Fragagnano Nocelli, Macerata · Ticca Preziosi, Macomer · Preziose Tentazioogni giorno rivoluzionate la proposta ·ni,Gioielleria · Di Egidio Gioielli, Francavilla Al Mare · Orafo Aprile Salvatore, Francavilla Magenta · Tracce D’Oro Gioielli, Maglie · Gioielleria Cosentino, ManfredoFontana · Liguori Gioielli, Frascati · Linea Oro, Frosinone · Jo-Yello - CC Le di settore, offrendo un’esperienza nia · Gioielleria Azzali 1881, Mantova · Gioielleria Pezzuto Raffaele, Marano · Sorgenti, Frosinone · Gioielleria Muccini Renato, Gabicce Mare · Gioielleria Il Karato, Marano Sul Panaro · Gioielleria Frammenti di Stelle, unica e un gioiello che trasmette Gioielleria Valente Fernardo, Galatina · Franco Gioielli, Galatone · Cristy Gioielli, GallaMarcianise · Gioielli Torelli, Marina di città S.Angelo · Gioielleria Francesconi, rate · Gioielleria Luigi Freddo, Gallipoli · Toneatto Gioielli, Genova · What I emozioni. Senza il vostro impegno Marlia · Gioielleria Centonze, Marsala · Ciccimarra Gioielli, Martina Franca · want - Oscar Life Gioielleria, Genova · Gioielleria Oro e Company, Genova · Granarelli, Marzocca · Gioielleria Aloisio Pietro, Mascalucia · e la vostra dedizione non avremmo Gioielleria Oscar Vita , Genova · Oreficeria Verardo, Genova · Marcucci Gioielli, Genova Gioielleria Gherardi, Massa · Dartizio Gioielli, Massafra · Canil Gioielleria, · Gioielli Morigi, Genova Voltri · Agostinelli, Genzano · Gioielleria Godenzi, mai raggiunto il traguardo più ambito: Matelica · Digiesi 1959 Gioiellieri, Matera · Gioielleria Ordiam, Mazara del Ghedi · Gioielleria Loredana, Gioia del Colle · Punto Gioielli, Gioiatauro · · Junior B, Meda · Gioielleria Antoniazzi, Melegnano · Gioielleria Oro e essere al primo posto nella scelta di Vallo Peccati Preziosi, Giovinazzo · Gioielleria Gioielli, Giugliano in Campania · La Più, Melfi · Gioielleria Castelli, Melzo · Kiem Mathias, Merano · Gioielleria Gioielleria, Gradisca d’Isonzo · Gioielleria Gaddi, Grado · Gioielleria De Leo- un regalo personalizzato che permette Margherita, Mercato San Severino · Trollbeads Store, Messina · Callegaro nardis, Gravina in Puglia · Bottega dell’Orafo, GrazzanoVisconti · Centro OraGioielli, Mestre · Citti Gioelli, Milano · Gioielleria Adamas, Milano · Gioielleria fo Grosseto, Grosseto · Orogiallo, Grugliasco · Gioielleria Bedini, Gualdo Ta- di trasmettere messaggi profondi e Bocciarelli Luigia, Milano · Dassi Gioielli, Milano · Zen Gioielli, Milano · Giodino · Gioielleria Remo Del Vecchio, Guardia Sanframondi · Oreficeria Ferrari, arricchisce ogni pensiero di prezioso ielleria Vela, Milano · Trollbeads Flagship Store, Milano · Gioielleria PerdichizGuardiagrele · Gioielleria Minelli, Gubbio · Gioielleria Costantini, Guidonia · zi 1907, Milazzo · Zerrillo Preziosi, Millesimo · Gioielleria Govoni, Minerbio · sentimento. Gioielleria Passeri, Imola · Gioielleria Re, Imperia · Time’s Up, Induno Olona · Gioielleria Muratori, Miramare di Rimini · Oro Gioielli, Mirano · Gioielleria Oreficeria Pelatti, Iolo - Prato · Gioielleria Pallotta, Ischia · Gioielleria Pallotta, Turco Liveri, Mistretta · Gioielleria Righi Mario, Modena · Gioielleria Cannata, Ischia · Oro In, Isernia · Gioielleria Caschetto, Ispica · Il Gioiello, Itri · Gatto Modica · Bacchin Gioielli, Mogliano Veneto · Il Gioiello, Molfetta · Negri Con affetto, TROLLBEADS ITALIA. Gioielli, Ivrea · Arteoro Valenza, Jesi · Gioielleria Turetta, Jesolo · Oro e ArgenGioielli, Moncalieri · Gioielleria Rosa, Mondovi · Saulle Gioielli, Mondragone to, L’Aquila · Oro e Argento, Bazzano - L’Aquila · Gioiellerie Ciocca, La Mad· Orlando, Monopoli · Gioielleria Gazzola, Montebelluna · Ciaudano Joailliers, dalena · Les Cadeaux, La Spezia · Gioielleria Sartori, Lainate · Caputo Gioielli, Montecarlo · Il tuo Gioiello, Montecchio Emilia · Gioielleria Cristina, MonteLamezia Terme · Fischnaller Horst, Lana · Gioielleria Torosantucci Luxury, rotondo · Modà Jewels, Montesarchio · Segoni Lorenzo, Montevarchi · GioLanciano · Francesco Taccetti Orafo, Lastra a Signa · Edy Gioielli, Latina · ielleria Pavan, Monza · Gardi Gioielli Concept, Monza · GioielleriaA & G PezzuWWW.TROLLBEADS.IT Gioielleria Biondo, Latina · Gioielli Gino, Lauria · Gioielleria Moro, Laveno · to, Mugnano · Gentile Gioielli, Napoli · Edonè Gioielli, Napoli · Gioielleria Tenore, Napoli · Gioielleria Fratelli Curciotti, Napoli · Aurelio Baiano “I Gioielli”, Napoli · Vigneri Gioielli e Orologi, Napoli · La Barbera Gioielli, Napoli · Gioielleria La Barbera, Napoli · Gioielleria Caramanna Antonio, Napoli · Gioielleria Amerigo Restucci, Napoli · Ercole Forino Gioielli, Napoli · Zagari dal 1890, Napoli · Gioielleria Mario Sartori, Nerviano · Gioielleria Oreficeria Di Cresce Fabio, Nettuno · Gioielleria Castaldo, Nola · Benson Gioielli, Novara · Oreficeria Nironi, Novellara · Gioielleria Rosas, Nuoro · Gioielleria Corona, Oderzo · Gioielleria Corner Rosas, Olbia · Sbodio Gioielli, Orbassano · Olla Gioielli Orologi, Oristano · Gioielleria Olla, Oristano · Gioielleria Delogu, Orosei · Gioielleria Flaim, Ortisei · Gioielleria Gigante, Ortona · Gioielleria Giuliodori, Osimo · Gioielleria Bellantuono, Ostia Lido · Pace Gioielli, Ostuni · Gioielleria Oddone, Ovada · Ferrari Luca Gioielli, Padova · Ferrari Luca Gioielli, Padova · Gioielleria Pischedda, Palau · Gioielleria Horo, Palazzolo sull’Oglio · Gioielleria D&B, Palermo · Gioielleria Maxel, Palermo · Colombo Gioielli, Palermo · Gioielleria Eredi Cilia, Palestrina · Oreficeria Osso, Palmanova · Todaro Gioielli, Palmi · Gioielleria Valenti, Parma · Gioielleria Valenti - C.C. Torri, Parma · Gioielleria Perdichizzi 1907, Patti · Gioielleria del Duomo, Pavia · CP Gioielli, Pavona · Mattioli Gioielli, Pavullo nel Frignano · Gioielleria D’Angelo, Pedaso · Centro Orafo Chinnì, Pellaro · Preziosi Marcotullio, Penne · Gioielleria Belia, Perugia · Gioielleria Bartoccini, Perugia · Orafi Semprucci, Pesaro · Gioielleria Marinelli, Pescara · Gold and Silver, Pescara · Giolleria Fondente, Pescara · Benson 51 Gioielli, Piacenza · Elvido Campaniello Gioielli, Piano di Sorrento · Tempo Prezioso, Pianoro · Gioielleria Del Ventura, Picerno · Marco Costantino Gioielli, Pietralcina · Gioielleria Lacroce, Pinerolo · Gioielleria Corso Italia 35, Piombino · AM Ora…Oro, Piossasco · Benesso Gioielli, Piove di Sacco · Gioielleria Sergio Capone, Pisa · Gioielleria Lo Scrigno, Poggio Mirteto · Gioielleria Perla Nera, Polignano · Gioiellerie De Marchi Gianotti, Pollein · Toscano Gioielli, Pomigliano D’Arco · Scelzi Gioielli, Pompei · Gioielleria Gatto Valter, Pont St. Martin · Gioielleria Pellati, Ponte Dell’Olio · Orologeria Fassorra, Pontedera · Edy Gioielli, Ponza · Gioielleria Zambon, Pordenone · Gioielleria Torre, Portici · Gioielleria Baldoni Raffaella, Porto Recanati · Oreficeria Medori, Porto San Giorgio · Gioielleria Minotto, Postioma · Gioielleria Idee Preziose, Potenza · Gioielleria Il Giglio d’Oro, Prato · Gioielleria Falanga, Pula · Gioielleria Falanga Chia Resort, Pula · Giannandrea Gioielli, Putignano · Oreficerial Pelatti, Quarrata · Valentina Gioielli, Racale · Pirosa Gioielli, Ragusa · Gioielleria Longo Alfio Massimo, Ramacca · Gioielleria Cellarosi Sergio, Ravenna · Si Anelli - C. C. ESP, Ravenna · Gioielleria G.R., Reggio Calabria · Kadò Gioielli, Reggio di Calabria · Cadoppi dal 1922, Reggio Emilia · Gioielleria Bernardi, Reggio Emilia · Gioielleria Gocce D’ Oro, Rende · Veneziani Gioielli - C.C. Metropolis, Rende · Gioelleria Aldo Rossano, Rho · Gioielleria Masetti, Riccione · Gioielleria Gioie, Riccione · Gioielleria Amici, Rieti · Oreficeria Urbinati, Rimini · Gioielleria Marchini, Rimini · Gioielleria Gatto Valter, Rivarolo Canavese · Gioielleria Gillio, Rivoli · L’Arte Orafa, Rogliano · Gioielleria Sergio Capuana, Roma · Gioielleria Ottaviani, Roma · Gioielleria Miniati, Roma · Gioielleria Ferri, Roma · Gioielleria Colasanti, Roma · Gioielleria Giorgio Coccia, Roma · Gioielleria Bezzi, Roma · Gioielleria K18, Roma · Gioielleria Migian, Roma · Gioielleria LP Store - Casal Palocco, Roma · Roba d’Oro, Roma · Gioielleria DOMM, Roma · Gioielleria Herzel, Roma · Gioielleria Raggi - C.C. Porta di Roma, Roma · Gioielleria Raggi - C.C. Parco Leonardo, Roma · Gioielleria Raggi - C.C. I Granai, Roma · Gioielleria Raggi - C.C., Roma · Gioielleria Rapisardi, Roma · Gioielleria Liguori, Roma · Gioielleria Ciamarra, Roma · Gioielleria È Stile, Roma · Karats & Fashion, Roma · Gioielleria Oro et Laboro, Roma · Gioielleria Duecci, Roma · Iannetti Gioielli, Roma · Gioielleria Fanuele 1905, Roma · Intrecci d’Oro - C/C Euroma 2, Roma · Gioielleria Mario Miniati, Roma · Felici Argento, Roma · Trollbeads Flagship Store, Roma · Iori Gioielli, Roma · Gioielleria FDM, Roma · Gioielli Iannetti, Roma · Gioielleria BB, Roma · Gioielleria Mare d’Oro, Roma · Liguori, Roma · Gioielleria Bernabei, Roma · Effetti Preziosi, Roma · Gioielleria Romagnoli, Roma · Le Gioie di M, Roma · Gioielleria Ansaldi, Roma · Gioielleria Petrucci, Ronciglione · Gioielleria Michini, Roseto degli Abruzzi · Perini Gioielli, Rovereto · I gioielli, Rutigliano · Gioielleria Claudio Grilli, S. Angelo Lodigiano · Il Marengo - C/C Porto Grande, S. Benedetto del Tronto · Gioielleria Grilli, S. Maria Capua Venere · Tonina Urbano, S. Teresa di Riva · Gioielleria Sorba, S.Damiano d’Asti · Emozioni Gioielli - C.C I Portali, S.Giov. La Punta · Gioielleria Ventura, S.Lazzaro di Savena · Gioielleria Nicolis, S.Martino Buon Albergo · Gioielli Lumiere, Sabaudia · Maso Gioielli, Sacile · Gioielleria De Marchi Gianotti, Saint Vincent · Gioielleria Margherita, Salerno · Gioielleria Giaquinto e Pedrizzi, Salerno · Gioielleria Peschiera, Salsomaggiore · Casciola Gioielli, Saluzzo · Il Marengo, San Benedetto del Tronto · Gioielleria Polli, San Daniele del Friuli · Oreficeria Vazzoler, San Donà di Piave · Lia Gioielli, San Giorgio a Cremano · Gioielleria Spadafora, San Giovanni in Fiore · Gioielleria La Gioia, San Giuseppe Vesuviano · Amedeo Gioiellieri Dal 1900, San Marco in Lamis · Pastorelli Gioielli, San Secondo Parmense · Gioielleria Stravola, San Severo · Gioielleria Bartoccini, San Sisto · Gioielleria Vassallo, San Teodoro · Oreficeria Gazzola, San Zenone degli Ezzelini · Louis, Sanremo · Raf Oro, Sant’ Anastasia · Gioielleria Tartuferi, Sant’Epidio a Mare · Gioielleria Balzarini, Santa Lucia di Piave · Gioielleria Gattopardo, Santa Margherita Belice · Gioielleria Bartoccini, S. Maria degli Angeli · Gioielleria Schettini, Sapri · Rensi Gioielli, Sarmeola di Rubano · Gioielleria Temporo, Saronno · Gioiellerie De Marchi Gianotti, Sarre · Gioielleria Elisabetta Rossetti, Sassari · Gioielleria Bruno Bandieri, Sassuolo · Gioielli Carbone, Savigliano · Delfino Gioielli, Savona · Delfino al Corso, Savona · La Batea, Scafati · Oro Incenso e Mirra, Scalea · Iotti Gioielli, Scandiano · Gioielleria El Dorado, Schio · Naf Gioielli, Sciacca · Gioielleria Granarelli, Senigallia · Gioielli Angelini, Seregno · Gioielleria Berdini Aldo di Oliviero, Servigliano · Gioielleria Renner, Sesto San Giovanni · Gioielleria Puppo, Sestri Ponente · Bonori Gioielli, Sestriere · Oliver Weber Collection, Sestu · Gioielleria D&D Ricci, Sezze · Gioielleria Arte Orafa, Siderno · Louis Ciocchetti, Siena · Gioielleria Monnetti, Siena · Gioielleria Linea Nardi, Sinalunga · Trés..Or, Siracusa · Gioielleria Marco Dalla Mura, Soave · Babette Collection, Sondrio · Orafo Ruggeri, Sonnino · Gioielleria Quintiliani, Sora · Gioielleria Onix House, Sorrento · Oreficeria Ballarin, Sottomarina · Laboratori Orafo Lea Urzino, Soverato · Gioielleria Pavan, Sovico · Gioielli di Via Roma, Spilamberto · Spoleto Gioielli, Spoleto · Gioielleria Bartoccini - CC La Torre, Spoleto · Angela Gioielli, Statte · Gioielleria Aquamarine, Stintino · Gioielleria Alfredo Paulon, Stresa · Giolleria Fondente, Sulmona · Amos Gioielli, Susa · L’Orologio, Suzzara · Stroscio Gioielli, Taormina · Gem’s House, Taranto · Ripa Gioielli, Taranto · Gioielleria Orafart, Taurianova · Gioielleria Egidio Chetta, Taviano · Gioielleria Joan Louis, Teano · Gioielleria Pacelli Luigia, Telese Terme · D’Elia Gioielli, Terlizzi · L’Argento e Mioro, Termoli · Tomasini Francia, Terni · Paccara Gold 1923, Terni · Gioielleria Simona, Terracina · Gioielleria Lolli, Tivoli · Gioielleria Tesei Valli, Tolentino · Gioielleria Monticone, Torino · Stecco Gioielli, Torino · Gioielli Cane, Torino · Gioielleria Girardi, Torino · Gioielleria Tagliante Michela, Torino · Gioielleria Ermes Negri, Torino · Gioielleria Urbini, Torino · Gioielleria Cortaldo, Torino · Gioielleria Lo Smeraldo, Torino · Gioielleria Via Venti, Torino · Gioielleria Stra, Torino · Gioielleria Epifani, Torino · Ragazzoni Gioielli, Torino · DR Gioielli Argentario, Torino · Gioielli Martinasso, Torino · Monticone dal 1949, Torino · Elvido Campaniello Gioielli, Torre del Greco · Gioielleria Bartoccini, Torre Matigge Trevi · Stecco Gioielli, Torri di Quartesolo · Gioielleria Deiana, Tortolì · Olivero Gioielli, Tortona · Gioielleria Spallucci, Trani · Gioielleria Amantia, Trapani · Gioielleria Brignoli, Traversetolo · Gioielleria De Galanta, Trento · Gioielleria Tomasi, Trento · Valentini Gioielli, Trento · De Polo Gioielleria, Treviso · Refaldi Gioielli, Trezzano sul Naviglio · Gioielleria Bortone, Tricase · Gioielleria Exotica, Trieste · Orolinea, Trieste · Landi Gioiellieri, Trinitapoli · Muttoni Gioielli, Trofarello · Croatto 1901, Udine · Gioielleria Giorgio Szulin, Udine · ISY Croatto, Udine · Gioielleria Cozzari, Umbertide · Delbono Enrico, Vado Ligure · Gioielli Melone, Vallo Della Lucania · Gioielleria Vicenda, Varazze · Gioielleria Ossola, Varese · Gioielleria La Perla, Vasto · Miriam Gold e Silver, Venafrio · Bellitti Gioielli, Venaria · Oronovanta, Venezia · L’ arte Veneziana, Venezia · Croatto 1901, Venezia · L’Ecrin de l’Or, Ventimiglia · Oreficeria Salvestrini, Venturina · Orsi Gioielleria, Verbania · Rastelli Gioielli, Vercelli · Gioielleria Fasoli, Verona · Agor & Amighini, Verona · Amighini G & G, Verona · Gioielleria Rossi, Viareggio · Cutrì Gioielli D’Arte, Vibo Valentia · Stecco Gioielli,Vicenza · Gioielleria Corsico,Vigevano · Gioielli Gino,Villa D’Agri · Gioielleria Gold & Coral,Villasimius · Gioielleria Manduchi,Viserba di Rimini · Gioielleria Biaggi,Viterbo · Gioielleria Domus Aurea,Vittoria · Sozzani Gioielli,Voghera · F.lli Veneziani Gioielli, Zumpano. GRAZIE. Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 POLITICA 13 # I quesiti Scenari di Nando Pagnoncelli 20% la percentuale raccolta dal Movimento 5 Stelle nelle intenzioni di voto. Non molto inferiore al 21,2% ottenuto dal M5S alle elezioni europee dello scorso maggio 25% la percentuale di quanti giudicano positivo l’operato dei 5 Stelle: in linea col dato di tre mesi fa. Tra gli elettori del M5S è il 72% a dare valutazione positiva D opo il deludente risultato alle Regionali di due settimane fa, il Movimento 5 Stelle sta attraversando un periodo di forte turbolenza caratterizzato dal crescente dissenso interno che ha portato all’espulsione dei deputati Massimo Artini e Paola Pinna, dalle polemiche sulla mancata rendicontazione delle spese e delle indennità parlamentari e, soprattutto, dalla decisione di nominare un «direttorio» di 5 esponenti che affianchi il leader Beppe Grillo il quale, citando un’espressione di Forrest Gump, ha dichiarato di sentirsi un po’ «stanchino». A tutto ciò si aggiunge l’Open day di Parma, la manifestazione promossa dal sindaco Pizzarotti che qualcuno ha definito la «Leopolda» del Movimento. Le reazioni degli elettori alla decisione di Grillo di fare un passo «di lato», pur mantenendo il ruolo di garante del movimento, sembrano molto controverse: il 37% ritiene che il M5S si avvantaggerà da questa decisione, il 31% è di parere opposto e pensa abbia poco futuro perché Grillo rappresenta l’anima del Movimento e il 25% è convinto che dopo un’iniziale difficoltà il M5S sia in grado di andare avanti da solo. Gli elettori pentastellati sono ancora più divisi: il 35% manifesta pessimismo sul futuro, il 34% pre- Beppe Grillo ha annunciato di sentirsi stanco e di voler fare un passo indietro. Secondo lei il Movimento 5 Stelle senza Grillo… A capo del Movimento è stato nominato un direttorio di cinque persone, poi votato sul blog di Beppe Grillo. Secondo lei … Non sa 7% Non sa 15% Non ne risentirà, anzi se Grillo si fa da parte le cose per loro andranno meglio 37% mo cittadino. Ieri sera si è lavorato fino a tardi all’hotel Villa Ducale, per dare spazio ai 350 partecipanti. A dare qualche preoccupazione, una contestazione sotto i Portici del Grano delle mamme, furenti per il taglio ai sussidi dei bambini disabili. Ma anche la natura degli interventi su cui tutti sono stati invitati al massimo riserbo. «Non so nemmeno se devo parlare, nel caso improvviserò», spiega Mara Mucci. Con lei, pure Giulia Sarti, i sindaci di Livorno e Pomezia Filippo Nogarin e Fabio Fucci, il cittadino Walter Rizzetto e l’europarlamentare Marco Affronte. Anche nel Movimento è utile un gruppo dirigente 66% Un elettore di Grillo su tre: faremo meglio senza di lui La maggioranza della base vede con favore la nomina del direttorio vede difficoltà iniziali seguite da un consolidamento e il 30% è ottimista: se Grillo si fa da parte le cose andranno meglio. Nel complesso due elettori su tre salutano con favore la nomina di un gruppo dirigente mentre uno su cinque ritiene che la decisione snaturi quei principi che, fin dalla sua costituzione, hanno riconosciuto a L’uso del web In questa fase la Rete sembra uno strumento non più sufficiente per il confronto con gli elettori Il leader «stanchino» si prepara al tour mondiale E oggi in scena Pizzarotti A New York La locandina della tappa newyorchese del nuovo show di Beppe Grillo 31% Avrà delle difficoltà ma si riprenderà, ormai il M5S può andare avanti da solo 25% Così si snaturano i principi del M5S per cui tutti hanno lo stesso potere 19% Sondaggio realizzato da Ipsos PA per Corriere della Sera presso un campione casuale nazionale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 987 interviste (su 9.617 contatti), mediante sistema CATI, il 2 e il 3 dicembre 2014. Il documento informativo completo riguardante il sondaggio sarà inviato ai sensi di legge, per la sua pubblicazione, al sito www.sondaggipoliticoelettorali.it. Corriere della Sera Movimento 5 Stelle MILANO La «Leopolda» di Pizzarotti da un lato. E la contromossa di Grillo dall’altro. Entra nel vivo la sfida tra dissidenti e ortodossi del M5S. L’appuntamento di oggi è a Parma con la kermesse organizzata dal sindaco, da molti considerata un primo passo verso una scissione all’interno del Movimento. «Il sindaco e Marco (Bosi, il capogruppo del M5S di Parma, ndr) sono impegnatissimi non possono parlare. Io sono qui immersa nei cavi elettrici», spiega Cinzia, moglie del pri- Ha poco futuro, Grillo era l’anima del Movimento E mentre i cervelli si sono mess i a l l a vo ro p e r s ce g l i e re l’hashtag di sorrentiana memoria #figlidellestelle, non è mancato nella base qualche malumore, nonostante lo streaming, per la decisione di tenere l’evento a numero chiuso. Nel frattempo dalla Casaleggio Associati, dopo aver rassicurato tutti che «chi andrà a Parma, non verrà espulso», si è deciso di reagire per serrare i ranghi senza dare troppo peso alle polemiche interne. Una mossa tattica che, sul blog, si è concretizzata con una lettera aperta firmata da Grillo. Obiettivo, annunciare l’inizio della raccolta firme per il referendum No euro con una chiamata alle armi per i banchetti che, dal 13 dicembre, saranno allestititi in tutta Italia. È questa infatti la nuova battaglia su cui si punta per ridare vigore allo spirito originario del Movimento. Ma non solo. Dopo essersi definito «stanchino» e aver nominato il direttorio dei cinque fedelissimi, Grillo da marzo torna, come preannunciato, a calcare i palcoscenici con una tournée mondiale dal titolo «Rabdomante tour». Filo rosso, ancora una volta, la politica. Ma il comico si riprende il suo spazio. Cinque le tappe già confermate, da New York a Londra, Belgio, Francia e Germania. Poi in maggio una puntata in Lombardia e forse una perfino in Australia. Marta Serafini @martaserafini © RIPRODUZIONE RISERVATA tutti i membri lo stesso potere: «uno vale uno» in una logica referendaria. E tra gli elettori grillini l’utilità di un gruppo dirigente viene riconosciuta da una percentuale ancor più elevata (71%): ciò sta a significare che si fa strada una domanda di cambiamento rispetto al modello finora adottato e privo di rappresentanza. Un modello che prevede processi decisionali concentrati su Grillo e Casaleggio e ratificati dagli iscritti mediante deliberazioni in Rete, in una sorta di versione contemporanea della democrazia ateniese di Pericle. Riguardo al futuro, la maggioranza degli elettori (68%), in particolare quelli del Pd (83%) e degli alleati di governo (77%), auspica che il Movimento possa essere coinvolto nella definizione delle principali riforme mentre il 24% è di parere opposto e pensa che debba preservare la sua «purezza» senza accordi con nessuno. Su questo tema l’elettorato grillino appare molto diviso: il 50% sostiene l’indisponibilità ad accordi, il 48% è di parere opposto. In questo scenario in forte evoluzione, tuttavia, gli orientamenti di voto a favore del M5S non sembrano risentire delle criticità: nei sondaggi di questa settimana, infatti, si attesta al 20%, confermandosi al 48% la percentuale degli elettori 5 stelle che pensano che il M5S debba dialogare con gli altri partiti sulle riforme secondo posto dopo il Pd, con un consenso di poco inferiore rispetto a quello ottenuto alle Europee. E, a conferma di questa stabilità, anche la valutazione dell’operato del Movimento non appare intaccata dagli ultimi avvenimenti, e si mantiene sul 25% senza differenze apprezzabili rispetto al dato di metà settembre pubblicato su questo giornale. Ciò induce a riflettere sulla strategia comunicativa del Movimento in questa fase delicata: appare evidente, infatti, che la Rete è uno strumento necessario ma non più sufficiente sia a conoscere le opinioni dei suoi elettori sia a comunicare con loro. L’utilizzo di Internet da parte del M5S è stato e continua ad essere molto innovativo, consentendo di affermare l’e-democracy, la consultazione dei cittadini e il loro coinvolgimento nei processi deliberativi ma l’eccesso di enfasi attribuita alla Rete determina il rischio di confondere la parte con il tutto, soprattutto in assenza di un confronto tra diverse tesi sullo stesso argomento, nonché di perdere di vista le opinioni e le aspettative dell’insieme del proprio elettorato. E riguardo agli strumenti di comunicazione, è evidente che la Rete non consente di raggiungere i quasi 5,8 milioni di elettori 5 Stelle (oltre agli elettori potenziali), la maggior parte dei quali continua a informarsi utilizzando la televisione. Sembra quindi opportuna una maggior presenza su questo mezzo, come peraltro si è cominciato a fare. Tuttavia questo è un passaggio delicato non privo del rischio di confondersi con la comunicazione politica tradizionale e perdere in tal modo uno dei tratti distintivi di questa importante forza politica. © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 L’intervista di Giovanni Bianconi POLITICA L’allarme del Csm: 500 nomine in un anno, così non ce la facciamo Il vicepresidente Legnini e le scelte su Palermo e Milano ROMA Il Csm è in emergenza: «Dobbiamo procedere entro un anno a circa 500 nomine per incarichi direttivi e semidirettivi, molti dei quali rilevanti o rilevantissimi, e con le procedure e le forze attuali sarà quasi impossibile farcela», avverte il vicepresidente Giovanni Legnini. Una situazione che deriva dal taglio dell’età pensionabile dei magistrati, obbligati a lasciare la toga a 70 anni, senza possibilità di deroghe. L’allarme è rivolto all’esterno ma anche all’interno dell’organo di autogoverno dei giudici, al cui vertice siede il capo dello Stato. Che cosa chiedete a governo e Parlamento? «Sarebbe necessario articolare in due anni le nomine, in modo da poter decidere senza accumulare ulteriori ritardi e con la necessaria ponderazione. La decisione spetta al legislatore, e noi ci adegueremo qualunque sarà, ma un sano principio di buona amministrazione consiglia questa soluzione. Avere un anno di tempo in più, fino al dicembre 2016, partendo dalla sostituzione dei magistrati più anziani, ci consentirebbe di lavorare meglio senza lasciare scoperti troppo a lungo uffici anche delicati. Non vogliamo rallentare il ricambio che pure è necessario, ma garantire la qualità delle scelte in una situazione che non ha precedenti nella storia del Csm». E al vostro interno come vi state organizzando? «Il plenum ha già deliberato di incaricare 10 magistrati, per i prossimi 11 mesi, che redigeranno le motivazioni dei provvedimenti, e stiamo progettando un sostegno ai consigli giudiziari affinché i pareri siano più celeri e puntuali. Ma soprattutto dobbiamo snellire e rendere più efficienti le procedure: mediamente la durata di una nomina, nelle ultime due consiliature, è stata di 383 giorni: un dato insostenibile sul quale occorre intervenire con misure drastiche». A volte il rallentamento deriva anche dalla necessità delle correnti di prendere tempo per spartirsi meglio le nomine. «Gli accordi tra le correnti possono rallentare o velocizzare i tempi, a seconda del grado di coesione. La mia aspirazione è di rendere ininfluente il dato dell’appartenenza dei candidati a questo o quel gruppo. Non vorrei essere velleitario, ma dobbiamo provarci tutti insieme». Auguri. Tuttavia si sente dire che le due decisioni più importanti e imminenti — la scelta del procuratore di Palermo e la soluzione del conflitto alla Procura di Milano — vanno di pari passo perché una corrente non può vincere sia di qua che di là. «Su questo punto voglio essere categorico: non c’è e non ci sarà alcuna relazione tra le due decisioni, tanto più per ragioni correntizie». Staremo a vedere. Intanto per Palermo la commissione ha proposto tre candidati: ogni corrente ha votato il suo, e il «laico» indicato dal Pd s’è astenuto. «La commissione ha fotografato l’orientamento dei gruppi. Chi è ● Giovanni Legnini, 55 anni, è stato eletto vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura nel settembre scorso ● È stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Letta e all’Economia nel governo Renzi da febbraio a settembre 2014 Su questa premessa ho già avviato un tentativo serio di mediazione, con togati e laici, perché il voto finale sia il più possibile condiviso. I candidati (Guido Lo Forte, Sergio Lari e Franco Lo Voi, ndr) sono tutti di alto profilo, ma il dato della coesione del Csm nella scelta del procuratore di Palermo è destinata ad incidere sull’impatto che essa avrà sul lavoro importante e delicato di quella Procura, e sul clima che s’è determinato negli ultimi mesi. Se non ci riuscirò e si arriverà a una divisione del Consiglio, chiederò a tutti di non caricare l’esito del voto di significati impropri». Vuol dire che non dev’essere letto come un voto sul processo relativo alla presunta trattativa Stato-mafia? «Lo sta dicendo lei». Il capo dello Stato è d’accordo sul suo tentativo di «moral suasion»? «Con il capo dello Stato c’è un confronto costante ed è informato di tutto. Anche di questo mio orientamento». Sul caso Milano, invece, che succederà? «Spero che in settimana arrivino le proposte dei presidenti delle commissioni che si occupano dell’aspetto organizzativo e dell’eventuale incompatibilità La protesta a Bergamo Niente presepe a scuola? Salvini ne porta due Per protestare contro il divieto del presepe alla elementare De Amicis di Bergamo il segretario della Lega Matteo Salvini (con Roberto Calderoli nella foto di Stefano Cavicchi) si è presentato con una piccola capanna e con le statue di Maria, Giuseppe e del Bambinello alte un metro. «Difendiamo una tradizione, non una religione». © RIPRODUZIONE RISERVATA ambientale, dopodiché chiederò che si voti rapidamente. Sul piano disciplinare so che la Procura generale della Cassazione sta già facendo le proprie valutazioni. Anche su questa tormentata vicenda farò il possibile per arrivare a una chiarificazione entro la fine dell’anno, con una decisione quanto più condivisa. Ho già incontrato sia il procuratore Bruti Liberati che il suo aggiunto Robledo, ai quali ho rappresentato l’inderogabile necessità per il Csm di dare le risposte che la legge impone, a tutela del prestigio di quell’ufficio e di tutta la magistratura». Il precedente Csm ci ha provato qualche mese fa, senza successo. «Non commento le scelte di chi ci ha preceduto. Dico solo che vanno assunte decisioni chiare e definitive». Comunque a larga maggioranza? «Sì, ma senza cedere ad indecisioni o a compromessi al ribasso. Meglio una delibera non condivisa che però risolva un problema, in un senso o nell’altro, che una unanime ma inutile». Alla fine comunque peserà la decisione delle correnti: non teme di avere le mani un po’ troppo legate in questa ricerca d’intese preventive? «Ho molta fiducia in tutti i componenti del Consiglio, i quali sanno che se le correnti si dividono, il peso dei laici diventa decisivo. La felice intuizione dei costituenti sulla composizione mista a maggioranza togata, non fu casuale. Affrancare il Csm dall’eccessivo peso delle correnti significa far prevalere la qualità delle scelte e gli interessi generali dell’ordinamento giudiziario e della giustizia italiana. La ricerca d’intese tra tutti i componenti del Consiglio ha questo significato». © RIPRODUZIONE RISERVATA 15 ● Il caso E il nuovo Senato perde le competenze sui temi etici L a commissione Affari Costituzionali della Camera, riunita anche questo fine settimana dell’Immacolata, sta rettificando, passo dopo passo, alcune delle «stravaganze» imposte l’estate scorsa a Palazzo Madama (dal governo ma anche dal voto segreto e dai franchi tiratori) alla riforma costituzionale del Senato e del Titolo V (federalismo). Per ora, le correzioni riguardano la cancellazione della potestà del capo dello Stato di promulgare anche una sola parte di una legge e l’abolizione della competenza obbligatoria del Senato in materia di famiglia e di trattamenti sanitari. Nel primo caso è stato ritenuto che un presidente della Repubblica di garanzia non possa «tagliare», e poi magari promulgare, soltanto una parte di un testo votato dal Parlamento senza invadere il campo del legislatore; per l’altro aspetto, invece, è prevalso il principio secondo cui i diritti (uguaglianza, famiglia, salute, lavoro, etc) insistono tutti sullo stesso piano e, quindi, verranno trattati nel sistema non più paritario soltanto dalla Camera. Così, in seconda lettura alla Camera, la riforma costituzionale che porta la firma del premier Matteo Renzi e del ministro Maria Elena Boschi non ha innescato per ora le scene apocalittiche viste l’estate scorsa al Senato. Il merito è del governo (che ha rinunciato al pugno duro), della pazienza dei relatori Emanuele Fiano (Pd) e Francesco Paolo Sisto (FI) e anche della minoranza del Pd che, con la regia del costituzionalista Andrea Giorgis, si muove a questo punto più sul terreno delle piccole ma sostanziali correzioni di rotta piuttosto che su quello della «contrapposizione che non lascia spazio agli argomenti». Il merito della «pax parlamentare», tuttavia, va anche al calendario tattico che ha fatto rinviare i punti più controversi del testo. Però da martedì, con altri voti, si diraderà la nebbia: sulla richiesta di una platea più vasta che elegge il capo dello Stato, sul «controllo preventivo di costituzionalità» della legge elettorale valido in «prima applicazione» anche per l’Italicum, sul procedimento legislativo ancora troppo farraginoso. Il tema dei temi infine, quello sul quale il governo fa muro, è la composizione del Senato: 100 senatori (74 eletti di secondo grado tra i consiglieri regionali, 21 sindaci anche di piccoli centri, 5 senatori a vita) ce la faranno infatti a svolgere l’attività legislativa, seppure ridotta, in 10-11 commissioni? Ecco, nelle prossime ore, in vista dell’arrivo del testo in aula previsto per il 16 dicembre, si capirà se il governo è disposto a raccogliere altri suggerimenti che arrivano dai deputati. Compresi quelli «non ostili» della minoranza del Pd. Dino Martirano © RIPRODUZIONE RISERVATA Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 16 Esteri Fallisce il raid dei Navy Seals Morti in Yemen i due ostaggi La vicenda ● L’insegnante sudafricano Pierre Korkie e il reporter americano Luke Somers sono stati uccisi da un carceriere ● Il terrorista avrebbe sparato contro gli ostaggi perché si era accorto della presenza delle truppe Usa dopo che un cane aveva abbaiato DAL NOSTRO INVIATO Terza operazione di salvataggio di ostaggi americani fallita in pochi mesi da un team delle «Us Special Operations». Dopo la mancata liberazione, qualche mese fa, degli ostaggi Usa detenuti dall’Isis e un tentativo di liberare Luke Sommers andato a vuoto, il 24 novembre scorso, i Navy Seals hanno tentato una nuova missione, l’altra notte, per cercare di salvare il fotogiornalista americano. Stavolta i convertiplani V.22 Osprey, aerei capaci di atterrare come elicotteri ruotando le pale dei motori, sono atterrati a sette chilometri dal compound dove Somers e un altro ostaggio, il sudafricano Pierre Korkie, erano detenuti in una zona impervia dello Yemen, controllata dai guerriglieri sunniti che fanno capo al gruppo terrorista Aqap: Al Qaeda nella penisola arabica. Il commando di 40 uomini ha cercato di prendere di sor- NEW YORK presa i guerriglieri ma, arrivati a meno di cento metri dall’obiettivo, i Seals sono stati traditi da un rumore, forse l’abbaiare di un cane, che ha messo sull’avviso i guardiani del nascondiglio degli ostaggi. È, così, iniziata una battaglia furibonda, durata mezz’ora. I terroristi hanno sparato a Somers e Korkie. I militari americani, tra i quali c’erano anche due medici, li hanno recuperati già morenti. I due sanitari hanno cercato di tamponare le ferite quando era ancora in corso lo scontro a fuoco. Nella battaglia sarebbero stati uccisi almeno sei combattenti di Al Qaeda, secondo fonti americane. Quelle locali parlano, invece, di due guerriglieri e di sei civili uccisi dai Seals. Uno dei due ostaggi è deceduto su uno degli Osprey usati per l’evacuazione. L’altro è stato dichiarato morto a bordo della Makin Island, una nave-appoggio per attacchi anfibi che incrociava al largo delle coste dello Yemen. Blitz ● 1980, elicotteri in tilt: fallisce il raid autorizzato dal presidente Jimmy Carter per liberare i 52 ostaggi americani all’ambasciata Usa a Teheran ● 2010 Afghanistan: la cooperante scozzese Linda Norgrove, 36 anni, viene uccisa da «fuoco amico» durante un blitz guidato dagli americani nel covo dove è tenuta prigioniera da 13 notti Al lavoro Qui sopra, l’insegnante sudafricano Pierre Korkie, 56 anni; in alto, il fotogiornalista americano Luke Somers, 33: uccisi dai loro rapitori Barack Obama, che aveva autorizzato l’incursione, appena informato del suo insuccesso ha condannato quello che ha chiamato il «barbaro assassinio» degli ostaggi da parte dei terroristi, ha espresso il suo cordoglio alle famiglie di Somers e Korkie e ha sostenuto che con questa missione così impegnativa e complessa gli Stati Uniti hanno confermato la loro determinazione a fare tutto quanto nelle loro capacità «militari, di intelligence e diplomatiche» per riportare a casa gli ostaggi catturati da gruppi terroristi. Come dire che la ● 2014 Siria Forze speciali Usa cercano di liberare alcuni ostaggi dell’Isis, i reporter americani James Foley e Steven Sotloff, spostati 24 ore prima del raid e in seguito decapitati Casa Bianca non ha alcuna intenzione di cambiare rotta sulla questione dei riscatti: rimane il divieto assoluto di pagarli cedendo al ricatto di queste bande. Ma l’insuccesso della notte scorsa potrebbe lasciare segni abbastanza profondi e non solo per la dolorosa circostanza del caso Korkie. Pierre, sequestrato nel maggio del 2013 assieme alla moglie Yolande, poi rilasciata dietro pagamento di un riscatto, stava per essere liberato anche lui. «Gift of the Givers», l’organizzazione umanitaria sudafricana che aveva ottenuto la liberazione di Yolande, aveva appena comunicato alla moglie che aveva pagato un altro riscatto. I portavoce del Pentagono hanno detto che il commando non conosceva l’identità dell’ostaggio che era insieme a Somers ed hanno escluso che i due siano stati uccisi da «fuoco amico». Ma il terzo insuccesso consecutivo delle squadra speciali solleva interrogativi sull’efficacia di questo tipo di incursioni. Ormai è lontana la memoria dell’operazione trionfale del 2011 con la quale i Seals eliminarono Bin Laden. Oltre ai dubbi sull’impiego di questi commando, potrebbero tornare le polemiche sui tempi delle incursioni e sui rapporti tra presidente e militari. A novembre c’erano state voci di dubbi di Obama che avrebbe aspettato qualche giorno prima di approvare il blitz proposto dal Pentagono. La Casa Bianca ha smentito. Ma quando gli incursori raggiunsero la prigione, con tre giorni di ritardo, Somers non c’era più. Massimo Gaggi © RIPRODUZIONE RISERVATA Filippine Lorenzo, prigioniero svizzero nelle mani di Abu Sayyaf, scappa a colpi di machete È partito con la macchina fotografica, è tornato grazie a un machete. Lorenzo Vinciguerra, 49 anni, svizzero, è riuscito a fuggire dal campo dei militanti di Abu Sayyaf che da quasi due anni lo tenevano prigioniero nella giungla dell’isola di Jolo nelle Filippine. Il suo compagno di detenzione, l’olandese Ewold Horn, 54 anni, è rimasto là: «Gli ho detto di venire con me — ha raccontato Vinciguerra dal letto di ospedale dove gli stanno curando lievi ferite — ma ha detto no. Ewold ha male ai denti, altri problemi di salute». Troppo debole per tentare la fuga, quando l’esercito filippino ha attaccato a colpi di artiglieria la base dei ribelli nella località di Patikul, mille chilometri a sud di Manila. Lo svizzero ha approfittato della confusione assalendo un capo del gruppo e uccidendolo con un machete. Mentre si allontanava è stato scoperto e ferito da colpi di arma da fuoco. I ranger dell’esercito l’hanno trovato e portato in salvo. «È in buone condizioni» ha detto il generale Rustico Guerrero all’Ap. Vinciguerra e Horn erano stati rapiti durante un tour da ornitologi nella vicina Tawi Tawi. La guida si era buttata dalla barca all’arrivo dei miliziani. Sono gli stranieri la preda ambita: Abu Sayyaf, filiale filippina di Al Qaeda, conterebbe 400 armati divisi in sei fazioni, attivi da 20 anni grazie ai sequestri. Nelle loro mani rimangono molti ostaggi tra cui un ufficiale malese e un cacciatore di tesori dal Giappone. Il recente rapimento di turisti cinesi, prelevati da un’isola della Malaysia a grande distanza dal loro territorio, ha portato l’esercito a scatenare un’offensiva. Due tedeschi sono stati liberati a ottobre: i capi di Abu Sayyaf hanno messo su Facebook un video che mostra il denaro del riscatto, che si aggirerebbe sui 5 milioni di euro. Con la fuga Vinciguerra ha Ferito Lorenzo Vinciguerra, 49 anni fatto risparmiare al governo di Berna un paio di milioni? «Sono felice di passare il Natale con la mia famiglia — ha detto appena libero —. Ma sono preoccupato per Ewold». Il candido messaggio di Lorenzo l’ornitologo non farà breccia nel popolo di Abu Sayyaf: «Lasciate le armi, uscite dalla foresta. Qui fuori si vive bene». Nella foresta tornerà, un giorno, per fare bird-watching. Non nel Sud delle Filippine. E magari con un machete a tracolla. Michele Farina @mikele_farina © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 Il personaggio di Guido Olimpio ESTERI 17 Un missile per Jafar «il pilota» Ucciso l’americano di Al Qaeda Così lo studente modello di Brooklyn era finito nella lista dei grandi ricercati Fbi Il profilo ● Adnan al Shukrijumah nasce 39 anni fa in Arabia Saudita, figlio di un imam stipendiato dai sauditi per diffondere il verbo integralista ● Vive con la famiglia in Guyana e Usa ● Nel giugno 2001 entra in Al Qaeda e parte per il Pakistan e poi l’Afghanistan ● L’Fbi mette una taglia da 5 milioni di dollari. Il 5 dicembre è ucciso in un raid di elicotteri e commandos pachistani a Wana WASHINGTON Per anni lo conoscono solo come il sudamericano. Poi diventa Jafar il pilota. Qualcuno sospetta che sia Ciro, uno studente di un college dell’Ontario. È un abbaglio in una galleria di false identità, avvistamenti incerti per uno dei soldati perfetti di Al Qaeda: Adnan al Shukrijumah. Latitante da anni, finito nella lista dei grandi ricercati dell’Fbi con una taglia da 5 milioni di dollari, ora non c’è più, ucciso da un raid di elicotteri e commandos pachistani a Wana, nel sud Waziristan. Colpo duro per il movimento che perde un pianificatore importante. Forse uno dei pochi della vecchia guardia. Se avesse fatto un altro lavoro e non il terrorista, la storia di Adnan poteva essere citata ad esempio. Il militante nasce 39 anni fa in Arabia Saudita, cresce e vive in Guyana, piccolo Stato confinante con il Venezuela. Finisce a queste latitudini seguendo il padre, un imam stipendiato dai sauditi per diffondere il verbo integralista. La permanenza nel quadrante geografico gli permette di imparare molto su questa parte di mondo. E apprende ancora di più quando la sua famiglia si trasferisce a Brooklyn. Il padre è nell’entourage dello sceicco cieco, Omar Abdel Rahman, figura carismatica e faro per gli I signori del terrore AYMAN AL ZAWAHIRI CAPO DI AL QAEDA COSA RESTA DELLA RETE DI BIN LADEN Ibrahim Mohsen al Asiri al Fadhli Mago Capo del gruppo delle bombe Khorasan (Yemen) (Siria) UCCISI IN PAKISTAN Adam Gadahn La voce di al Qaeda (Pakistan) Mokhtar Belmokhtar Il guercio del Sahel (Algeria/Libia) Osama Bin Laden Fondatore di Al Qaeda, 2 maggio 2011 Ahmed Omar Capo degli Shebab (Somalia) Abubakar Jalaluddin Shekau Haqqani Leader di Capo dell'omonimo Boko Haram network (Pakistan/ (Nigeria) Afghanistan) Adnan al Shukrijumah Responsabile operativo, 5 dicembre 2014 Corriere della Sera estremisti poi coinvolti nell’esplosione alle Torri Gemelle, nel febbraio 1993. Adnan assorbe i precetti però non è ancora pronto. Il suo momento verrà presto, dopo un’altra migrazione. Il giovane si muove di nuovo, insieme ai genitori. La meta è Fort Lauderdale, Florida. C’è da aprire un centro islamico. Adnan studia, è bravo nelle materie scientifiche, sembra destinato ad avere un buon futuro in America. Invece cambia strada. E in modo radicale: nel giugno 2001 parte per l’Oriente, prima in Pakistan, quindi in Afghanistan, dove entra nel movimen- to qaedista, anche se non è escluso che la sua adesione risalga ad un periodo precedente. Per il militante sono mesi difficili, soffre d’asma, fatica nel training gestito da guerriglieri kashmiri. Finisce a lavare le pentole. La prende male, vuole contare di più, si impe- Colpito in Pakistan Adnan al Shukrijumah si faceva passare per latino e aveva imparato a pilotare anche i jet gna. Chi lo incontra lo descrive ambizioso, arrogante ma capace. Adnan fa breccia tra i mujaheddin. Anche perché possiede la carta verde Usa, sa come muoversi nei Paesi nemici, può agire da infiltrato. La sua pelle scura e una certa padronanza delle lingue gli permettono di farsi passare per un latino. Informazioni — non precise — sostengono che faccia una ricognizione lungo il canale di Panama. Voci incontrollabili aggiungono: ha imparato a portare jet passeggeri. Lo avvistano ovunque, aumentandone il peso nel network. In realtà, l’Fbi — prima ancora di 13 militanti antigovernativi uccisi ieri in Afghanistan dai droni americani nelle province di Laghman e Kunar identificarlo con certezza — scopre che Adnan è un reclutatore e organizzatore. Testimonianze lo collegano a diversi progetti di attacchi: nel 2003 la prima segnalazione seria, l’anno successivo è presenta alla riunione che porterà alle bombe di Londra, quindi scompare per poi riapparire sui radar nel 2009 come coordinatore per una possibile azione nel metrò di New York affidata ad un afghano. Gli interrogatori dei prigionieri di Guantanamo aggiungono dettagli al profilo del «pilota», forse anche Khaled Sheikh Mohamed, lo stratega principe di Al Qaeda, fornisce altri dati durante i pesanti interrogatori a cui è sottoposto. E’ possibile che Adnan, con l’eliminazione per mano degli americani di molti «colonnelli», salga nel network oggi agli ordini di Ayman al Zawahiri. Le promozioni in Al Qaeda portano prestigio ma anche guai. Diventi un «Htv», sigla inglese che indica un bersaglio di alto valore, un bersaglio per i droni che vanno a caccia di terroristi nell’area tribale del Pakistan. Cresce l’attenzione degli informatori, fondamentali per individuare i most wanted. Al Shukrijumah riesce a beffarli per molto tempo, evitando missili e morte. Fino a ieri. @guidoolimpio © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 Diplomazie di Stefano Montefiori La visita lampo in aeroporto: disgelo a Mosca Q ualcuno doveva fare quel passo, e va riconosciuto al presidente francese François Hollande di avere avuto il coraggio di prendere l’iniziativa, primo leader occidentale ad andare in visita a Mosca dopo lo scoppio della crisi in Ucraina. Nessuna svolta decisiva, ovviamente, ma il colloquio di un’ora e mezza ieri è servito a rilanciare il dialogo tra due Paesi — Francia e Russia — segnati da un’amicizia storica e da rapporti oggi pessimi. Un incontro importante per abbassare la tensione tra Mosca e il campo occidentale. Giovedì sera Putin (foto) aveva pronunciato un discorso alla nazione molto duro contro il governo dell’Ucraina e i suoi alleati europei e americani «che, ESTERI Immagine e politica François Hollande, 60 anni, socialista, è presidente della Repubblica francese dal maggio 2012. Oggi, a metà del suo mandato quinquennale, è al minimo storico nei consensi. Il 2014 si è aperto con le rivelazioni sulla relazione clandestina con l’attrice Julie Gayet, che ha portato alla rottura con la compagna Valérie Trierweiler: lo scandalo ha peggiorato una situazione già grave per lo stato dell’economia (a fianco Hollande con il dittatore kazako Nursultan Nazarbaiev; a destra dall’alto, uno dei servizi del settimanale «Closer» sull’affaire Gayet; il look del presidente in visita a uno stabilimento chimico) Quel colbacco dopo il casco galeotto L’ultima scivolata di Hollande (al 13%) La foto rubata con il dittatore Nazarbaiev aggrava il calo di popolarità del leader francese DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI In visita ufficiale ad Asta- na, capitale del Kazakistan, venerdì il presidente francese François Hollande si è lasciato fotografare in colbacco e cappotto tradizionale accanto al dittatore Nursultan Nazarbaiev, quest’ultimo più fotogenico e comunque in giacca e craanche senza la Crimea, si sarebbero comunque inventati qualcosa per intralciare gli interessi della Russia». Il giorno dopo Hollande è volato in Kazakistan, come previsto, per una visita ufficiale al presidente Nursultan Nazarbaiev che non avrà le carte democratiche in regola ma conosce bene Vladimir Putin. Con l’aiuto del dittatore kazako, la diplomazia francese ha ottenuto il sì definitivo a un incontro a Mosca che era in preparazione da settimane. Con sorpresa dello stesso seguito di Hollande, ieri è stato annunciato all’ultimo momento uno scalo dal Kazakistan a Mosca prima del rientro a Parigi. Putin ha accolto Hollande all’aeroporto. Al termine del colloquio il presidente russo ha detto che la Russia lavora per l’integrità territoriale dell’Ucraina e per un cessate il fuoco nell’Est del Paese. Non si è parlato del maggiore motivo di scontro bilaterale, cioè delle navi da guerra Mistral che la Russia ha commissionato e pagato e che Parigi si rifiuta di consegnare. Hollande ha detto a Putin di avere ascoltato il suo discorso, e per questo «bisogna evitare che altri muri tornino a separarci», alludendo al Muro di Berlino e alla Guerra fredda. «Con il presidente Putin volevo qui, oggi, inviare il messaggio che la distensione è possibile», ha concluso Hollande. Dopo il colbacco e i guai di immagine ad Astana, un buon modo per concludere due giorni di missione orientale. © RIPRODUZIONE RISERVATA 19 vatta. Molti hanno creduto a un falso, alcuni hanno sperato fosse un crudele fotomontaggio escogitato dai nemici per gettare ancora più discredito sull’impopolare presidente (al 13%). Invece no, la foto era vera. Il giorno dopo, quando ormai non si contano più le critiche e le beffe, interviene il segretario del partito socialista Jean-Christophe Cambadélis a difendere l’amico: «Ormai c’è un pregiudizio anti-Hollande, ogni occasione è buona per attaccarlo. E la foto di Giscard ai bordi della piscina con Gerald Ford, allora?». Ma in quella storica immagine del 1975 il presidente Valéry Giscard d’Estaing ai Caraibi, in calzoncini e cocktail alla mano, era prestante e In caduta Hollande è apparso incapace di dire no al leader kazako glamour, interprete di una Francia sicura di sé e ottimista. François Hollande invece, con pastrano e collo di pelliccia nella capitale più fredda del mondo, appare goffo e imbarazzato, incapace di dire no a un autocrate dell’Asia centrale. Il viaggio di Hollande in Kazakistan è avvenuto in un momento delicato, quando in Francia continua la battaglia legale per l’estradizione dell’oligarca Mukhtar Ablyazov, oppositore di Nazarbaiev. Anche per questo l’entourage di Hollande, all’Eliseo, aveva cercato di evitare situazioni spiacevoli. Tempo fa il protocollo kazako aveva interpellato l’Eliseo chiedendo la taglia di François Hollande per potergli confezionare il cappotto e il colbacco su misura: i consiglieri del presidente francese avevano ringraziato e precisato che però Hollande non avrebbe indossato gli abiti tradizionali e non si sarebbe prestato al gioco della foto. Hollande è noto per non ascoltare i suggerimenti dei collaboratori. Venerdì è rimasto da solo con Nazarbaiev per alcuni minuti. Nazarbaiev gli ha offerto il prezioso omaggio, lui lo ha indossato per non risultare scortese ma a quel punto è apparso il fotografo ufficiale, che ha fatto lo scatto e lo ha pubblicato sull’account Instagram dell’agenzia stampa della presidenza kazaka, Akorda Press. In pochi istanti, la foto ha fatto il giro del mondo. Poi Akorda Press l’ha cancellata. Ma ormai il danno d’immagine, l’ennesimo, era compiuto. S. Mon. @Stef_Montefiori © RIPRODUZIONE RISERVATA Per i negoziati con l’Iran E Mogherini nomina Ashton L’Alto rappresentante per gli Affari esteri della Ue, Federica Mogherini, ha nominato Catherine Ashton consigliera speciale per i colloqui sul programma nucleare iraniano. Mogherini, subentrata a Lady Ashton il primo novembre, parteciperà ai negoziati quando saranno presenti i ministri del «gruppo 5+1». Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 20 # Cronache «Peculato in affari immobiliari» Indagine sugli ex vertici dello Ior La giustizia vaticana sequestra i conti di Caloia e Scaletti con 16,8 milioni ❞ «Siamo lieti che il Vaticano agisca con risolutezza» JeanBaptiste de Franssu Presidente Ior ROMA Due conti sequestrati per 16,8 milioni di euro presso lo Ior, che per decenni l’ex presidente Angelo Caloia e l’ex direttore generale Lelio Scaletti hanno amministrato, dopo l’estromissione del vescovo Paul Marcinkus seguita al crac del Banco Ambrosiano. Milioni che secondo il promotore di giustizia vaticano, Gian Piero Milano, potrebbero essere frutto di peculato dei due che nell’arco di sette anni (2001-2008) e sotto due Papi hanno venduto praticamente tutto il patrimonio immobiliare dell’Istituto per le opere di religione (allo Ior rimane in pratica un solo grande immobile in via della Conciliazione). Per la precisione, 29 immobili tra Roma (la gran parte ) e Milano. Una compravendita del valore di centinaia di milioni di euro. L’ipotesi accusatoria si basa sulle indagini della società di revisione Promontory, sull’ispezione interna condotta all’inizio del 2014 dall’Autorità per l’informazione finanziaria vaticana (Aif) e su una denuncia all’autorità giudiziaria vaticana dei vertici attuali dello Ior: Caloia e Scaletti avrebbero, in concorso con l’avvocato Gabriele Liuzzo, lucrato una cifra 29 Gli immobili dello Ior venduti da Angelo Caloia e Lelio Scaletti. All’Istituto ne è rimasto solo uno che sfiora i 60 milioni di euro. Promontory (chiamata in Vaticano dall’ex presidente von Freyberg) ha portato alla luce anche tutti i meccanismi attraverso i quali le compravendite sono avvenute e che avrebbero permesso l’illecito arricchimento. Si tratta di un complesso giro di società paravento, di scatole cinesi, e soprattutto of- fshore, cioè di società domiciliate in paradisi fiscali, come le isole Bahamas, con un’imponente movimentazione di denaro contante. Così è stato possibile che un indagato attualmente abiti a Roma sul colle Aventino in un appartamento che lo Ior ha venduto a una società offshore, società le cui quote sono però controllate dal medesimo in- L’Istituto L’origine Nel 1942 papa Pio XII fonda l’Istituto per le opere di religione (Ior), conosciuto come la «banca vaticana». Gestisce i beni (anche finanziari) del Vaticano A Firenze nove feriti Lo scandalo Lo Ior, con il suo direttore Paul Marcinkus, fu coinvolto nelle indagini per il fallimento, nel 1982, del Banco Ambrosiano (di cui era azionista). Marcinkus però evitò il giudizio grazie ai Patti lateranensi La riforma Tensione e scontri tra cortei e polizia Pomeriggio di alta tensione a Firenze. Scontri tra forze dell’ordine e 400 manifestanti della «Rete antifascista» che hanno cercato di raggiungere un presidio di Forza Nuova a Peretola. Nove i feriti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ad aprile papa Francesco annuncia la riforma dello Ior, che viene presentata a luglio. L’Istituto dovrà «fornire servizi finanziari specializzati alla Chiesa cattolica» dagato, che paga l’affitto a se stesso per abitare nell’appartamento che di fatto ora è suo. Al tempo stesso però quell’«affitto» finisce sistematicamente all’estero, al riparo dal fisco italiano. Il Vaticano chiederà assistenza giudiziaria all’Italia, ma la stessa magistratura italiana potrebbe ora aprire sue indagini per la possibilità che le società «acquirenti» abbiano costituito un vero e proprio sistema per il riciclaggio che faceva perno sullo Ior e al tempo stesso era ad esso parallelo. Gli acquirenti degli immobili sono tutti cittadini italiani. Il «regno» di Caloia al Torrione Pio V è durato esattamente vent’anni, dal 1989 al 2009, quando per decisione dell’allora segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, venne sostituito da Ettore Gotti Tedeschi. Ci si può chiedere come mai Caloia, Scaletti e Liuzzo abbiano mantenuto fino a oggi quasi 17 milioni di euro presso la banca vaticana. Una risposta a questa domanda va forse trovata nel fatto che il meccanismo messo in piedi si era bloccato poiché nel settembre del 2010, le segnalazioni dell’Uif della Banca d’Italia e le indagini della Procura di Roma portarono al blocco di tutti i conti dello Ior presso le banche italiane e alla creazione del primo nucleo delle nuove strutture antiriciclaggio vaticane. «Siamo molto lieti che le autorità vaticane stiano agendo con risolutezza» ha commentato l’attuale presidente dello Ior Jean-Baptiste de Franssu. M.Antonietta Calabrò © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 CRONACHE 21 # Il personaggio di Marco Garzonio Il sindaco della Dc voluto da Wojtyla nel dopo Marcinkus Gestì l’Istituto negli anni di Mani pulite Chi era ● Paul Marcinkus (1922-2006) è stato il presidente dello Ior dal 1971 al 1989 ● Di origini lituane, nato a Cicero vicino a Chicago, fu uno degli uomini di fiducia di Paolo VI e poi di Giovanni Paolo II, di cui organizzava i viaggi e curava la «security» L’apertura di un’indagine non è prova di colpevolezza. Per Angelo Caloia, indagato dalla Procura vaticana, forse è l’occasione per difendersi facendo conoscere all’opinione pubblica più vasta il lavoro di pulizia svolto nello Ior. Già, perché «il professore», come viene chiamato non solo per i titoli accademici cumulati in una vita d’insegnamento in Cattolica ma per il tratto riservato, sobrio, schivo da eminenza laica, è riuscito a non finire mai sotto i riflettori: né quando, nel 1989, fu chiamato da Wojtyla «a salvare lo Ior», travolto dagli scandali e dalle operazioni di Calvi, Sindona e Marcinkus, né vent’anni dopo. Nel 2009, infatti, nella sorpresa generale, il cardinale Bertone lo sollevò dall’incarico con una telefonata, la sera, a casa. Un gesto fuori dalle regole del bon ton curiale: l’allora segretario di Stato avrebbe potuto comunicare a Caloia l’intenzione di sostituirlo con Gotti Tedeschi a solo un anno dalla scadenza naturale del mandato il giorno dopo, di persona, a Roma. Erano stati almeno quattro fattori a convincere Agostino Casaroli, il cardinale dell’Ostpolitk, a rivolgersi a Caloia: le origini modeste e solide tipiche dell’ambrosianità (il padre artigiano lo portò come aiuto a montare le tapparelle alla Torre Velasca); gli studi in Cattolica e la specializzazione in Pennsylvania; la moglie inglese; l’esperienza amministrativa (fu sindaco a Castano Primo e poi segretario regionale della Dc). Ma forse l’input decisivo venne da un’iniziativa del 1984: Caloia istituì a Milano il Gruppo cultura etica finanza, che si riuniva presso il Mediocredito Lombardo, che lui presiedeva. All’apparenza informale, il Gruppo cominciò a radunare universitari, imprenditori, esponenti ecclesiastici di vaglia a partire da Attilio Nicora (vescovo che nello stesso anno firmò le modifiche al Concordato per la Santa Sede, con Margiotta Broglio per lo Stato), allora braccio destro di Martini, poi approdato in Vaticano e nel 2002 fatto presidente del- Il meccanismo I palazzi comprati attraverso società con sede alle Bahamas Qualcuno ieri, dalle parti del Torrione di Niccolo V, sede dello Ior, ricordava una frase che ogni tanto il ragionier Lelio Scaletti si lasciava sfuggire: «Se parlo io, crolla l’Italia». Oggi Scaletti ha 88 anni e dal crac dell’Ambrosiano di Roberto Calvi sono passati più di trent’anni, eppure il richiamo dei mari caldi delle Bahamas sembra essere stato irresistibile per i vertici dello Ior fino quasi ai giorni nostri. Sono infatti registrate a Nassau alcune società che hanno acquistato gli immobili dello Ior, oggetto della compravendita per cui gli ex vertici dell’Istituto sono sotto indagine vaticana. Scatole cinesi, offshore, che si mettevano in pancia i palazzi dello Ior, società che sarebbero state controllate in parte anche da Caloia e Scaletti. L’indagine è partita dall’operazione di pulizia dei conti, cioè dall’operazione per chiudere quelli di persone che allo Ior il conto corrente ce l’avevano, pur non avendone diritto. Ed ecco che dal setaccio «emerge» il cospicuo conto del novantunenne avvocato Gabriele Liuzzo, che è appunto un professionista che non dovrebbe avere nessun rapporto con la banca vaticana. Vengono notate movimentazioni contestuali alle operazioni dei due ex dirigenti Caloia e Scaletti che in quanto pensionati hanno invece tutto il diritto di avere il conto. Liuzzo in un’intervista telefonica con la Reuters ha detto che le accuse del promotore vaticano sono «spazzatura». In realtà secondo Promontory (società di revisione che ha lavorato sui conti) gli immobili sono stati venduti a prezzi troppo bassi e le parcelle dei professionisti coinvolti erano eccezionalmente elevate. Ma quello che più ha allarmato è stato il sistema parallelo delle società offshore, una costellazione che acquistava e da cui andavano e tornavano sui conti dello Ior masse imponenti di denaro, decine di milioni di euro. Ancora una volta, dal Vaticano si arrivava a Nassau. M. A. C. © RIPRODUZIONE RISERVATA La scheda ● Alcune delle società che hanno acquistato gli immobili dell’Istituto per le opere di religione (Ior) venduti da Caloia e Scaletti hanno sede a Nassau nelle isole Bahamas ● Secondo gli inquirenti vaticani quote di quelle stesse società sarebbero detenute proprio dagli ex dirigenti dello Ior ● I due sono accusati di aver messo su un sistema di scatole cinesi mascherando l’acquisto degli edifici con le società estere l’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede. Secondo alcuni il Gruppo avrebbe dovuto lanciare Caloia alla presidenza della Cariplo. La strada però venne sbarrata da beghe dc. Ma fu una fortuna per Caloia. Sempre senza apparire, divenne un catalizzatore della cosiddetta «finanza bianca», banchieri di matrice cattolica, contrapposti alla finanza laica dei Mattioli e dei Cuccia. Nel contempo, però, poté candidarsi a rappresentare la componente ideale, «di servizio» rispetto ad altri protagonisti del credito di matrice cattolica, come Geronzi e Fazio, che secondo le sue critiche erano arrivati ai vertici di istituti un tempo laici, perdendo per strada «l’identità cristiana». Che lo Ior avrebbe rappre- Duomo Angelo Caloia, 75 anni, ex presidente Ior, il giorno della presentazione del progetto della videosorveglianza del Duomo di Milano (settembre 2013), in qualità di «presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo» «Finanza bianca» Fu uno dei grandi catalizzatori della cosiddetta «finanza bianca», banchieri di matrice cattolica contrapposti ai laici Mattioli e Cuccia sentato il banco di prova Caloia lo capì subito. Da poco era in sella, con i nuovi statuti che avrebbero dovuto garantire fini istituzionali e trasparenza, e lo Ior finì nel mirino di Mani pulite, per la maxitangente Enimont. Lo aspettarono al varco i suoi nemici interni in Vaticano, dai potenti legami con gli entourage di Andreotti e Cossiga. Ma Caloia la spuntò. E, conquistata la fiducia di Wojtyla ogni 5 anni ebbe il rinnovo della presidenza. Ora l’indagine sembra una nemesi, viste le ombre che in anni passati si allungarono sulla gestione di appalti e affari della Santa Sede, che misero in cattiva luce anche Bertone. Ma adesso Caloia è presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo. E la Madonnina veglia sui suoi figli, nella buona e cattiva sorte. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 CRONACHE 23 Veronica tentò il suicidio con una fascetta di plastica La madre di Loris al legale: «Sono innocente e offesa» Ci sono segni sui polsi del bambino, forse era stato legato Il delitto DALLA NOSTRA INVIATA SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA) Il cadavere Il 29 novembre a Santa Croce Camerina (Ragusa) il corpo di Loris Stival (nella foto), 8 anni, viene trovato senza vita in un canale nascosto da un canneto La madre Col passare dei giorni le indagini si concentrano sulla madre del piccolo, Veronica Panarello, che fornisce versioni contraddittorie Anni fa, quando tentò di uccidersi per la prima volta, Veronica Panarello cercò di farlo con una fascetta da elettricista. Era poco più che una ragazzina, tormentata da un’infelicità perenne e mille insicurezze che avevano a che fare in buona parte con il rapporto conflittuale fra lei e sua madre. Oggi quel dettaglio del tentato suicidio — la fascetta — sembra quasi un particolare da libro giallo e, com’è ovvio, è diventato importante per l’inchiesta. Perché certo non può sfuggire la strana coincidenza di una madre che vuole togliersi la vita in quel modo e di suo figlio che, a distanza di anni, viene ritrovato morto in un canale ucciso «verosimilmente» proprio da una fascetta da elettricista, come dice l’autopsia. Se Veronica fosse davvero la protagonista di un racconto giallo, quelle stringhe di plastica sarebbero la chiave di tutto. Ma anche se qui siamo nella realtà, i fatti sembrano suggerire la stessa cosa. Perché è sempre sulle fascette che l’inchiesta per l’omicidio di Loris ha registrato nei giorni scorsi un altro passaggio ritenuto «un po’ strano». E cioè la consegna di un mazzo di quegli stessi lacci plastificati alle maestre che erano andate a trovarla per le condoglianze. «Queste le aveva Loris per il compito di scienze. Saranno della scuola, ve le restituisco» ha detto Veronica alle insegnanti. Ma a nessuna maestra verrebbe mai in mente di utilizzare fasce come quelle, potenzialmente pericolose per i bambini. Così quel sacchetto è passato dalle mani di Veronica a quelle della polizia che ritiene compatibili le fascette Il dettaglio Nessuna traccia dello zainetto del piccolo: ieri è stato cercato anche con un elicottero consegnate con quella (mai trovata) che sarebbe stata usata per strangolare Loris. «Sono offesa da chi diffonde sul mio conto informazioni false» si difende lei, barricata in casa da una settimana e protetta dal marito e dalla famiglia che non hanno mai avuto dubbi sulla sua innocenza. Con un filo di voce, sfinita dal pianto e dalla tensione, Veronica affida il suo sfogo all’avvocato Francesco Villardita. «Mi hanno già processata e condannata. Ma io sono innocente e ho detto la Marsala, la frase della sorellastra «Mamma ha ucciso Denise» Nuova inchiesta per omicidio sulla bimba sparita nel 2004 Il caso La scomparsa Denise Pipitone (nella foto) è scomparsa il primo settembre 2004 dalla sua casa di Mazara del Vallo (Trapani) all’età di 4 anni Le indagini Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise (è figlia di Anna Corona e di Piero Pulizzi, padre di Denise), il 27 giugno 2013 è stata assolta dal Tribunale di Marsala dall’accusa di concorso in sequestro di minorenne «per mancata o insufficiente formazione della prova» DAL NOSTRO INVIATO MARSALA (TRAPANI) «L’ha uccisa la mamma». Una voce che riemerge dal passato riapre il caso di Denise Pipitone. A parlare è Jessica Pulizzi, la sorellastra della bambina scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre 2004. Poco più di un mese dopo, l’11 ottobre del 2004, la ragazza allora diciassettenne viene intercettata da una cimice nella casa della madre, Anna Corona, mentre in dialetto sussurra alla sorella minore Alice: «Eramu ‘n casa, a mamma l’ha uccisa a Denise» (Eravamo a casa, la mamma ha ucciso Denise). La bambina risponde quasi incredula: «La mamma l’ha uccisa?». E viene redarguita: «Tu di sti cosi unn’ha parlari» (Tu di queste cose non ne devi parlare). E lei di rimando: «È logico». La conversazione registrata dieci anni fa è stata riferita in un’aula del tribunale di Palermo. Dopo l’assoluzione in primo grado, Jessica è imputata in appello per concorso in sequestro di persona. La procura di Marsala, all’indomani della deposizione del consulente incaricato di trascrivere il contenuto di una enorme mole di nastri, ha aperto un fascicolo per omicidio, che al momento è contro ignoti, e ha chiesto l’acquisizione del file audio e della trascrizione. La bambina aveva solo 4 anni quando è sparita nel nulla. Il giorno in cui è scomparsa giocava nello spiazzo davanti casa, alla periferia di Mazara. Da allora una serie interminabile di segnalazioni, piste battute in Italia e all’estero, cartomanti e medium, indagini giudiziarie e inchieste giornalistiche non sono riuscite a dare una risposta certa alla madre della piccola, Piera Maggio, che non si è mai davvero rassegnata all’idea di aver perso la figlia. Lo scorso primo settembre le ha idealmente inviato una lunga lettera: «Ovunque tu sia, spero che tu stia bene e che ti senta amata come avremmo fatto noi. Non so dove, non so quando. Io ti riabbraccerò». Antonio Castaldo © RIPRODUZIONE RISERVATA verità. L’ho detto e lo ripeto: quella mattina ho portato Loris a scuola. E confermo anche il tragitto che ho spiegato di aver fatto, la vigilessa mi ha vista, chiedete a lei». Sulla storia delle fascette conferma invece che «ne ho parlato io stessa alle maestre. E quando mi hanno detto che non erano della scuola sono stata io a chiedere di chiamare la polizia perché potevano essere utili per le indagini». La mattina del delitto una telecamera ha ripreso il passaggio della sua Polo nera a 50 metri dall’inizio della stradina che porta dove suo figlio è stato ritrovato morto. Doveva avere un motivo misterioso per andare fin laggiù, hanno interpretato gli inquirenti. «Quale mistero?», se la prende lei, «sono stata io ad avvisare la polizia di essere passata in quel punto, ma era per buttare via la spazzatura perché lì ci sono i cassonetti. E loro lo sanno che è andata così e che non è una sorpresa, anche perché abbiamo fatto due sopralluoghi assieme passando proprio da quel punto». «State esagerando» aggiunge l’avvocato Villardita riferendosi ai giornalisti. «La signora non è indagata ed è sostenuta da suo marito e da tutta la famiglia. La sola cosa che voglio- Sorretta Al centro, sorretta dal marito, Veronica Panarello, la mamma di Loris Stival (Ansa/Ciro Fusco) 15 Minuti È il «buco» nel tragitto che Veronica non spiega no tutti in questo momento è riavere Loris e trovare chi l’ha ucciso». Loris aveva otto anni. È morto strangolato e, forse, non ha nemmeno potuto provare a difendersi perché piccoli segni trovati sui suoi polsi potrebbero voler dire che le mani erano legate con delle fascette. E chis- sà, forse quelle fascette sono nello zainetto del bimbo che non si trova da nessuna parte. Ieri lo hanno cercato anche con gli elicotteri di polizia e carabinieri. Sparito. Come sparì il piccolo quella mattina, l’ultima della sua vita. Giusi Fasano © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 CRONACHE Un altro ricatto a Lapo «Paga 90 mila euro abbiamo un tuo video» Non finisce lì. Due mesi fa Elkann viene a sapere che Bicio Pensa, un paparazzo coinvolto marginalmente in Vallettopoli, dice che le immagini erano nelle mani di «altre persone». Pensa, che si dichiara «innocente» ed è indagato con Giovanni Bellavista, viene contattato da Nelson il quale dichiara che il paparazzo gli disse che venivano chiesti 350 mila euro e che «se Elkann non avesse pagato avrebbe venduto il video a Alfonso Signorini, direttore del settimanale Chi», oppure «l’avrebbe messo su internet». Scatta la denuncia e, sotto la supervisione dei carabinieri diretti dal pm Giancarla Serafini, la trattativa tra Enrico Bellavista e l’assistente Preso l’estorsore. Lui: «Quel giorno non ero cosciente» Nel 2005 ● Il 10 ottobre 2005 Lapo Elkann entra nell’abitazione di Donato Braco, un cinquantenne, transessuale, conosciuto col nome di Patrizia dove avrebbe assunto droghe ● Patrizia si addormenta. Al risveglio vede Elkann rantolante e chiama il 118. Lapo viene ricoverato all’ospedale di Torino MILANO Ore 10 di martedì 2 dicembre: un cinquantenne americano e un 31enne milanese entrano nella stanza 126 del lussuoso hotel Four Season, nel pieno del Quadrilatero della moda. Il primo dà una busta con 90mila euro al secondo che consegna un cd-rom. Quando escono ci sono quattro carabinieri che li aspettano e per il più giovane hanno le manette pronte. Si chiude così la vicenda che ha portato a una nuova presunta estorsione a colpi di immagini compromettenti ai danni di Lapo Elkann, l’eccentrico rampollo degli Agnelli. Pomeriggio di un giorno di giugno scorso. Seminudo e in stato confusionale, Lapo barcolla per strada alla periferia nord della città quando un giovane sui 30 che lo ha riconosciuto gli si avvicina per aiutarlo e lo convince a seguirlo a casa sua. «Avevo bevuto molti bicchieri di superalcolici, più del dovuto. Stavo andando a piedi verso l’abitazione di una mia conoscente» racconta mesi dopo ai carabinieri del Nucleo investigativo. «Non ero completamente cosciente» continua Elkann che quando arriva nel bilocale si accascia subito sul divano. Ai due si unisce Enrico Bellavista, il fratello 31enne del soccorritore, l’atmosfera si fa euforica e sul tavolo compaiono «piste» di cocaina. Elkann dice che a prepararle sono stati gli altri i quali, invece, sostengono le ha stese lui che aveva portato la coca. «Non mi ricordo assolutamente» se «provai tale sostanza» dichiara Lapo che però rammenta che qualcuno lo mise su un taxi con addosso una tuta da ginnastica e 50 euro per la corsa. A ricordargli i particolari ci pensano i fratelli Bellavista che giorni dopo si presentano a casa sua. Hanno anche un filmato fatto con il cellulare («stava male, temevamo che potesse accadergli qualcosa» si giustificherà Enrico) in cui appare Elkann seminudo e con una coperta addosso che nasconde una mano e non lontano dalle «piste». «Mio fratello — aggiunge Enrico dopo l’arresto — contattò Lapo Elkann dicendo che gli avevamo salvato la vita e che forse meritavamo un regalino». A casa arrivò solo un «pal- Il verbale ● Sotto, il verbale con la convalida di arresto di Enrico Bellavista, per l’estorsione a Lapo Elkann (foto a lato) ● L’uomo è stato arrestato martedì mentre con un altro uomo cercava di incassare 90 mila euro 25 Versioni contrastanti L’arrestato: «Era in stato confusionale, aveva droga». Il legale di Elkann smentisce lone autografato». Delusi, i due decidono di proporre il filmato a un settimanale, che lo rifiuta, venendo però subito contattati da Shawn Carlo Nelson, un collaboratore di Elkann incaricato di trattare. «Ero stanco e spaventato di essere sottoposto a una gogna mediatica» come in passato, mette a verbale l’imprenditore. Nell’ottobre 2005, finì in coma a Torino dopo una notte di coca e sesso con transessuali. Vicenda che finì nel processo al «re» dei paparazzi Fabrizio Corona imputato, ma assolto per questo, per i 200 mila euro chiesti per bloccare l’intervista a «Patrizia», uno dei transessuali. L’accordo si chiude a 30 mila euro con i Bellavista che si impegnano per iscritto a non divulgare copie, pena 300 mila euro di risarcimento. di Elkann si chiude a 90 mila euro. Interrogato dal gip Stefania Pepe dopo l’arresto (anticipato oggi da Il Giorno), Enrico Bellavista (difeso dall’avvocato Antonio Nebuloni) sostiene che fu Nelson a contattarlo dopo che avevano proposto il video a un’agenzia fotografica il cui direttore «ci disse che tempo prima Elkann aveva pagato 350 mila euro per ritirare foto meno compromettenti del video e che era stata anche emessa una fattura». L’uomo avrebbe anche chiamato Signorini in vivavoce proponendogli, senza successo, le immagini. «Nessuna telefonata, mai saputo del video e mai avuto rapporti con nessuno su questa vicenda» dichiara il direttore di «Chi». Giuseppe Guastella © RIPRODUZIONE RISERVATA Fidelio. Travolgente melodia. Con JTI alla Scala per una “Prima” di grandi emozioni JTI (Japan Tobacco International) è partner ufficiale della serata inaugurale della stagione lirica 2014–2015. Uno dei grandi appuntamenti con l’arte e la cultura che da sempre ci impegniamo a sostenere. JTI è guidata dalla creatività e intraprendenza di 27.000 persone di oltre 100 nazionalità. Imagine the potential. jti.com Brescia e Amisano © Teatro alla Scala 26 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 CRONACHE 27 # Il caso di Massimo Sideri Il sogno (o l’illusione) di cancellare le email che inviamo per errore ILLUSTRAZIONE DI GUIDO ROSA L’annuncio di Google e le conseguenze di ciò che facciamo ogni giorno in Rete Google ha annunciato di volere aggiungere la funzione «cancella le email inviate» nel suo nuovo servizio di posta elettronica, per adesso sperimentale, Inbox. La promessa di una gomma tecnologica ha del miracoloso: potremo lanciare la pietra e nascondere il braccio. Meglio di Matrix. Forse perché contrapposto per molti versi alla carta — veicolo di trasmissione secolare del sapere — Internet viene ancora percepito come un canale di comunicazione non definitivo, quasi corsaro, dove i messaggi possono essere postati a tempo determinato, gli errori corretti, le posizioni personali cancellate e «trascinate» con il mouse nel cestino. Gli sviluppatori di Inbox (che alla lunga dovrebbe prendere il posto dell’attuale servizio Gmail) hanno spiegato che per riprendersi con una lesta manina digitale il messaggio recapitato nell’email del destinatario, funzione in parte già disponibile anche in Microsoft Outlook e nella stessa Gmail, ma solo in condizioni particolari, bisognerà agire in pochi secondi. D’altra parte non è un caso se Snapchat, una specie di WhatsApp che, quasi fosse un inchiostro simpatico, permette di attivare la distruzione automatica del post appena viene letto, è il più amato dai teenager. In qualche maniera se errare è umano, perseverare sul web non viene considerato «diabolico»: la coscienza, su Internet, si pulisce con un clic. Ma questa dimensione è ormai illusoria, retaggio della preistoria del web quando era uno spazio per una minoranza di adepti. Basterebbe il caso di Mario Balotelli su cui pende un’accusa di razzismo dalla Federcalcio inglese dopo un infelice post su Instagram, subito cancellato, per dimostrarlo. Il messaggio («Salta come un nero, raccoglie monete come un Maltempo Venti freddi e neve Ondata artica Dopo le temperature «tiepide» dei giorni scorsi, da domani una corrente di aria fredda artica dal Nord Europa dovrebbe irrompere in Italia con forti venti freddi. Brutto tempo su Liguria, basso Piemonte, Lombardia e Nordest con pioggia diffusa e neve anche sull’Appennino tosco-emiliano e sui monti della Sardegna. Poi la bassa pressione si porterà verso Sud, facendo peggiorare il tempo sulla Sicilia con forti nubifragi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 300 Miliardi Le email al giorno inviate nel mondo ebreo» riferito, in un tentativo naufragato di essere ironico, al personaggio dei giochi Super Mario) non esiste più, ma i suoi effetti sì, anzi, sono stati forse moltiplicati dal tentativo di nasconderlo agli occhi degli altri. Come nel caso dei folli, orribili «like» al post di Cosimo Pagnani che ha ucciso l’ex moglie Maria D’Antonio e, non pago, lo ha scritto su Facebook, la sensazione di poter sfuggire all’ineluttabilità delle proprie af- fermazioni sembra vincere nella testa delle persone, in un malinteso continuo tra liquidità delle piattaforme digitali e loro peso sociale. La Rete occupa ormai uno spazio troppo importante nella nostra gior- 1,8 Miliardi Quelli che usano la posta elettronica nata, nel nostro lavoro e nella costruzione della nostra identità e reputazione, per sperare di potergli sfuggire con un bianchetto digitale: lo stesso diritto all’oblio che obbliga Google a cancellare i link riferiti a fatti del passato, si è rivelato il classico buco nell’acqua. Basta andare su Google.com per leggere quello che è stato cancellato da google.it (senza considerare le cosiddette «copie cache», che riproducono le immagini del sito nel passato, e le «wayback machine», siti che archiviano ineluttabilmente tutte le informazioni). Sarebbe interessante chiedere agli stessi soggetti del like sul post di Pagnani di vergare quelle identiche manifestazioni sulla carta. Probabilmente non lo farebbero mai, come forse tutti noi non saremmo disposti a scrivere sulla fragile cellulosa la maggior parte delle cose che «postiamo» quotidianamente sul web. Ma «postare», oggi, è più che scrivere: se è vero che Internet e tutte le sue declinazioni, social network in primis, sono ormai il luogo del continuo dibattito delle persone è ora che ci rendiamo conto che un post, anche quando non è un diamante, è per sempre. @massimosideri © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Lo studio Dieta mediterranea: ecco perché è lì il segreto di lunga vita di Sergio Harari L a dieta mediterranea fa bene e allunga la vita: è un dato già riconosciuto, fa piacere quando viene confermato ma non è una novità. La scoperta dei ricercatori di Harvard, pubblicata sul British Medical Journal è invece la notizia scientifica, perché prova a spiegare il meccanismo attraverso cui la nostra alimentazione, povera di grassi e ricca in cereali e loro derivati, pesce, olio di oliva, frutta, verdure e legumi, oltre a un modesto apporto alcolico di vino, ci regala qualche anno di vita in più. La dieta mediterranea mantiene più lunghi i telomeri, segmenti dei nostri cromosomi che giocano un ruolo fondamentale nel regolare i processi di invecchiamento: sono accorciati dal fumo o dalla sedentarietà e preservati da uno stile di vita sano e attivo. Lo studio ha coinvolto 4.676 infermiere americane, seguite per anni con questionari ripetuti nel tempo che ne registravano abitudini alimentari e di vita e che si sono sottoposte a un prelievo del sangue per studiare il loro Dna. I telomeri sono paragonabili alle guaine di plastica alle estremità dei lacci delle scarpe, nel corso della vita si accorciano in funzione di processi d’invecchiamento. Telomeri più corti sono correlati a minore aspettativa di vita e maggiori rischi di patologie croniche, la loro lunghezza può essere influenzata da stili di vita, obesità, abitudini alimentari. La dieta mediterranea agisce su questi interruttori chiave dell’esistenza. Nel romanzo della vita l’alimentazione scrive un capitolo importante: oggi sappiamo come interpretarlo meglio. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 CRONACHE «Noi, distanti dalle donne» Muraro chiude la rivista «Via Dogana» ma critica anche le nuove generazioni: addomesticabili, Iotti era un’altra cosa Non è da tutti. Chiudere dopo 25 anni una rivista di qualità, che gode di una costante attenzione, ha un bilancio in attivo e soprattutto è un punto di riferimento per il femminismo della differenza — corrente di pensiero che smonta la pretesa neutralità e universalità del linguaggio, ponendo l’accento sulla realtà incontrovertibile della differenza più radicale, ovvero la differenza sessuale — in Italia e non solo. Eppure accade, sceglie di fare un passo indietro la filosofa Luisa Muraro, classe 1940, fondatrice della rivista Via Dogana e da sempre tra le sue ispiratrici. «Non è da tutti. La indicibile fortuna di nascere donna» era il titolo di uno dei tanti libri che ha scritto. «Era una frase di un’operaia romena immigrata — ricorda Luisa Muraro nella Libreria delle donne di via Calvi 29 —, ribaltava il malheur, la sventura di cui parla Simone Weil. E invece la sua inquietudine nutrirà il XX secolo trasformandosi in bonheur per tutte noi». Come mai questa decisione di chiudere «Via Dogana»? «La mia esigenza è di fare vuoto, fare silenzio. La ragione principale emersa durante un’affollata assemblea è la mancata rispondenza tra la rivista e quello che siamo oggi. Ecco perché ci siamo fermate, per pensare. Siamo consapevoli di avere lanciato idee buone, dobbiamo aspettare che si radichino. Lia Cigarini, donna di grande autorità, ha detto: “Non siamo rimaste indietro, siamo andate troppo avanti”. Ha ragione, ci sono idee incarnate nelle nostre esperienze che non si sono diffuse». Per esempio? «L’idea che con l’autorità si possano sgretolare certe istituzioni del potere politico, reli- Chi è ● Luisa Muraro, 74 anni, filosofa, scrittrice, femminista I suoi primi incontri con il movimento avvennero a Milano negli Anni 60 e 70 gioso, massmediatico. Come dice Vita Cosentino, che firma l’editoriale dell’ultimo numero, “massima autorità con minimo di potere”. O l’idea che l’equiparazione all’uomo non salva la ricchezza potenziale delle donne. O ancora, l’idea della potenza simbolica: non ci sono solo soldi, armi, successo. Non sono spiritualista ma conta l’efficacia di certe parole, si vede con papa Francesco, non è certo femminista, ma ha forza spirituale, il Vangelo nel cuore». «Le donne sono ovunque» si intitola il numero 111, l’ultimo. Che cosa significa? «Che c’è bisogno di ascoltare, di capire. Un mese fa sono stata a Rabat, a un convegno internazionale di donne nel cuo- re dei monoteismi, ebraico, cristiano e musulmano. Queste donne si trovano nella stretta tra l’emancipazionismo occidentale, spesso pretesto per portare la guerra in quei Paesi, e il fanatismo armato. A loro corrisponde e dà parola il femminismo della differenza». E le giovani donne che oggi vanno avanti, acquistano visibilità, potere? «Danno lustro a una baracca che sta crollando. Manca in lo- Il corteo Una celebrazione dell’8 marzo in difesa dei diritti delle donne 29 ro una vera volontà di affermarsi se non come puntelli, riflessi, eterne seconde, manca un protagonismo di qualità. Nilde Iotti o Tina Anselmi erano un’altra cosa. Oggi prevale l’accontentarsi, sei ministra, sottosegretaria, ti basta. Del resto il criterio per gli uomini è scegliere le più “addomesticabili”. La domanda è: siamo noi a mancare di fiducia e aspettative nei confronti di queste donne o sono loro davvero deludenti? Certo, noi nate tra il 1935 e il 1955 siamo una “generazione fortunata”, come ha scritto Serena Zoli. Quelle venute dopo hanno davanti un cammino in salita. A loro cerchiamo di dare sostegno e incoraggiamento, lo ha fatto Renzi in quel modo lì, noi abbiamo altri mezzi e altri orizzonti». Un passo indietro al 1991: come nasce «Via Dogana»? «Nasce perché un’amica romana, Rosetta Stella, mi dà 20 milioni di lire per un’impresa politica. La Libreria era già consolidata, esisteva dal ‘75, così proviamo a mettere insieme le nuove idee e le nostre pratiche. Da quella dell’affidamento, che superava l’idea logora della sorellanza, alla riscoperta della relazione con le madri biologiche o all’esplorazione del passato e delle grandi madri sim- La scelta «Ci fermiamo per fare silenzio e pensare. La rivista non corrisponde a ciò che siamo oggi» boliche, scrittrici e mistiche. Sempre avendo in testa che se c’è una politica è la politica delle donne». Ma gli uomini? «Non li abbiamo mai esclusi, né abbiamo mai creduto nel separatismo. Il primo uomo a comparire su Via Dogana è stato uno storico del Medioevo, Paolo Golinelli, che ha scritto un articolo sulla genealogia femminile di Matilde di Canossa. È importante che gli uomini prendano coscienza della differenza sessuale. Solo così viene meno quella sorda omosessualità mentale che poi sfocia nel politically correct verso le donne, quanto mai fastidioso». Giovanna Pezzuoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Salute Fiumicino Panico da Fluad: vaccinazioni contro l’influenza calate dell’80% Difetti di aerazione Malore a bordo per tredici persone sul volo da Tel Aviv L’effetto Fluad dilaga. Dopo il blocco di due lotti del vaccino Novartis, che poi sono stati dichiarati non tossici, il calo delle vaccinazioni antinfluenzali è netto. E sarebbe stato vicino all’80% se la campagna di vaccinazione fosse stata all’inizio. Invece alla fine si attesterà attorno al 30% rispetto all’anno scorso, perché la maggior parte delle Regioni era già a buon punto con l’immunoterapia delle persone a rischio prima che scoppiasse il caso Fluad. A nulla sono valse, comunque, le rassicurazioni da parte del ministero della Salute e dell’Agenzia del farmaco. Rientrato l’allarme legato a una serie di morti sospette tra persone anziane, gli italiani restano diffidenti. E, in pratica, la richiesta del vaccino si è azzerata. È quanto emerge da un’indagine a campione tra i medici di famiglia aderenti al Sindacato medici italiani (Smi). Per qualche ora si è temuta un’azione terroristica: undici membri dell’equipaggio e due passeggeri a bordo di un Airbus A330 della Us Airways partito da Tel Aviv e diretto a Philadelphia si sono sentiti male, con conati di vomito e occhi arrossati. Il comandante ha dovuto far atterrare l’aereo all’aeroporto di Fiumicino, dove l’emergenza sanitaria è stata ridimensionata dopo i controlli sanitari. Probabilmente, l’infiammazione delle prime vie respiratorie di passeggeri e membri dell’equipaggio potrebbe essere stata causata dal malfunzionamento dell’impianto di aerazione. I viaggiatori sono stati visitati dai medici dell’ospedale Grassi di Roma e sono stati subito dimessi. È intervenuta anche la Polaria per capire le origini del malore, nel timore di un’azione terroristica. Tutti i passeggeri sono ripartiti tra ieri e questa mattina. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 30 ● ANALISI & COMMENTI L’ ● Il corsivo del giorno di Maria Laura Rodotà Le parole (infelici) di Farage sulle madri Ma l’allattamento non sia una bandiera T rovarsi d’accordo con Nigel Farage, leader xenofobo inglese, può imbarazzare quasi quanto venire scoperte/i a guardare il paginone con Matteo Salvini nudo. Ma tant’è. Farage ha difeso l’elegante hotel Claridge di Londra. Dove era stato chiesto a Louise Burns, mamma di una bimba di tre mesi, di coprirsi mentre allattava in sala da tè. I tweet di protesta della signora hanno scatenato una tempesta politicamente corretta. Farage si è dissociato dicendo che «molta gente è a disagio davanti a una donna che allatta», e che chi allatta «dovrebbe forse andarsi a sedere in un angolo». L’espressione è infelice, l’opinione assai condivisa (buona parte delle uscite di Farage sono così, per questo preoccupa tanto gli avversari). Tutto quello che nel Regno Unito equivale all’arco costituzionale è insorto. Dal premier conservatore David Cameron al ministro ombra laburista Yvette Cooper, che ha invitato Farage a mettersi in un angolo. Cooper — madre sgangherata senza complessi — è più tosta di Farage. Le donne che allattano hanno il diritto di farlo. Gli astanti hanno il diritto di non saper dove guardare. Il Claridge ha il diritto di essere il Claridge, però. Prendere il tè in quella sala costa 50 sterline. Il dress code richiesto è «elegante casual: niente shorts, infradito, jeans bucati, cappelli da baseball» e presumibilmente niente seni che fuoriescono. Ci si va per giocare a Downton Abbey, dove si allattava in privato. Chi non può o vuole (cioè tutte le puerpere normalmente esasperate; chi scrive scrive per esperienza) cerca luoghi discreti. A meno che non sia stata convinta a credere nella maternità come somma missione e realizzazione della Donna, da esibire, perciò, a ogni costo (detto questo: beato il Paese dove si discute di allattamento in pubblico; da noi puerpere e incinte sono poche e non gli cedono neanche il posto; da noi ci sono diritti e riconoscimenti più urgenti da ottenere, anche). © RIPRODUZIONE RISERVATA Su Corriere.it Puoi condividere sui social network le analisi dei nostri editorialisti e commentatori: le trovi su www.corriere.it Italia è sotto esame. Proprio ieri Standard & Poor’s ha declassato il nostro Paese. Nei rapporti che riassumono i risultati delle osservazioni di istituzioni europee e internazionali, delle principali banche del mondo e delle agenzie di rating, sul banco degli imputati finiscono immancabilmente due fattori: l’alto livello del debito pubblico e la perdita di competitività del settore produttivo. Sul primo punto c’è poco da obiettare. Sul secondo, invece, c’è molto da dire: perché indica che le imprese italiane sono incapaci, o sempre meno capaci, di vendere i propri prodotti sui mercati esteri, di reggere confronti con i concorrenti stranieri. Ma è questo che dicono le cifre? Guardiamo agli scambi con i Paesi che non appartengono all’Unione europea. Nei dodici mesi che vanno dall’ottobre dell’anno scorso all’ottobre di CONC Falsi miti Non è la perdita di competitività il problema dell’economia italiana, ma la debolezza della domanda interna. Politiche tese a incoraggiare investimenti e innovazione non devono passare da taglio dei salari e aumento della precarietà LE RIFORME CHE RISCHIANO DI PEGGIORARE LA CRISI di Ricardo Franco Levi quest’anno il saldo tra quanto abbiamo esportato e quanto abbiamo importato è positivo per 20 miliardi. Se togliamo acquisti e vendite di energia, la differenza è quasi tre volte tanto, poco meno di 54 miliardi. Un dato, quest’ultimo, che non è il frutto — come pure si potrebbe pensare considerando il perdurare della crisi della nostra economia — di un calo delle importazioni che, anzi, sono cresciute del 7,5 per cento. L’analisi dei dati potrebbe essere molto più approfondita, ma quanto abbiamo visto basta per mettere in dubbio l’immagine di un’Italia che avrebbe perduto la propria capacità di imporsi sui mercati internazionali con i propri prodotti. Certo, a partire dal 2008 abbiamo passato anni terribili: al punto che letture impietose dei dati porterebbero a concludere che da allora la nostra economia abbia imboccato una strada in discesa senza alcuna interruzione, neppure per un singolo trimestre. Ma imputare questa penoso sviluppo — anzi, questa assenza di sviluppo — alla «perdita di competitività» delle nostre produzioni appare discutibile. I forti incrementi registrati nel mese di ottobre nelle vendite verso la Turchia, gli Stati Uniti, la Cina e l’America Latina sono il segno di un apparato produttivo capace di cogliere le opportunità offerte dalla domanda estera quando e là dove questa si manifesta più sostenuta. Una rilettura come quella proposta non è priva di conseguenze: sia nei rapporti con tutte le istituzioni e i soggetti che si applicano sui nostri conti — a partire dal primo e principale dei nostri vigilanti, cioè l’Unione europea — sia nella definizione delle strategie di politica economica da adottare in casa nostra. Se a soffocare le nostre possibilità di sviluppo non è — o almeno non è nella misura che viene raccontata — la nostra mancanza di competitività, cioè la nostra capacità di vendere le nostre produzioni sui mercati internazionali sfruttando la domanda estera, ma è, invece, l’impossibilità di produrre per e di vendere sul mercato italiano per la mancanza di una domanda interna, allora qualche interrogativo e qualche aggiustamento è lecito. Politiche tese a incoraggiare lavoro, investimenti e innovazione, cioè disegnate per sostenere l’offerta, non dovrebbero al medesimo tempo indebolire la domanda. «Questo — scrive Martin Wolf, primo editorialista economico del Financial Times — è uno dei problemi delle consuete raccomandazioni sulla riforma del mercato del lavoro, che prevedono di ridurre i salari ad una larga parte degli occupati e di permettere ai datori di lavoro di assumere e licenziare con più facilità». «Le riforme — conclude Wolf — dovrebbero promuovere la domanda. È per questo che l’eurozona dovrebbe adottare una strategia equilibrata, evitando di affidarsi in modo eccessivo alle riforme strutturali». Difficile non essere d’accordo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 OLTRE TOLKIEN LUNGO I CONFINI INVISIBILI DEL «MONDO DI MEZZO» ● COMMENTI DAL MONDO di Emanuele Trevi Paraventi I personaggi emersi dall’inchiesta romana amavano utilizzare teorie mitologiche per coprire ruberie molto terrene. E per ammantare di fascino universi dove tutti si conoscono, tutti chiacchierano volentieri, e gli unici segreti sono quelli che tutti sanno N el battezzare «Mondo di Mezzo» la clamorosa operazione sui legami tra criminalità e amministrazione comunale romana, gli investigatori non solo hanno catturato, fra migliaia di intercettazioni, la sintesi più efficace, ma hanno dimostrato anche un notevole senso dell’ironia. Il paravento mitologico, in effetti, tipico della retorica dell’estrema destra, mostra il suo lato ridicolo quando serve a coprire ruberie ben poco elfiche, per così dire. Leggendo la sconvolgente lezione cosmologica di Carminati sul «mondo dei vivi» e il «mondo dei morti», abbiamo tutti pensato a un’ennesima variante del «Tolkien all’amatriciana» che la cultura neofascista, specie romana, da trent’anni ha scodellato ai suoi militanti, facendo della lotta tra il Bene e il Male qualcosa di molto simile alla drammatica scelta tra pecorino e parmigiano. Ma forse si tratta di una pista sbagliata. Mi chiedo: può un vero fascista, col curriculum che sappiamo, confondere la Terra di Mezzo del Signore degli anelli con il Mondo di Mezzo di cui parla? Non ci saranno, dietro le sue parole, altre allusioni rivelatrici? Più che con Tolkien, il Mondo di Mezzo potrebbe avere una relazione con l’antica mitologia ungherese (o «ugrica», come la chiamano gli studiosi), dove riveste un ruolo fondamentale. Ma c’è una difficoltà: secondo quei saggi cavalieri delle steppe, il Mondo di Mezzo è il nostro, mentre Carminati lo oppone decisamente sia a quello abitato dai «vivi» sia a quello dei «morti». Il rompicapo filologico-giudiziario, a mio modesto avviso, si può sciogliere ricorrendo a un altro libro, meno popolare del capolavoro di Tolkien, ma ugualmente amato nella tradizione esoterica del fascismo nostrano. Con l’aiuto dell’immaginazione, vedo spuntare dal taschino di Carminati l’esile libretto di René Guénon intitolato Il re del mondo. Nelle pagine di quest’opera memorabile, il grande sapiente francese esamina e discute tutte le testimonianze relative all’«Agarttha», che è un mondo sotterraneo invisibile, «le cui ramificazioni si estenderebbero dappertutto, sotto i continenti e anche sotto gli oceani», collegando così gli uomini in apparenza più lontani in una rete di relazioni occulte. Non ci sarà bisogno di aggiungere che questo mondo nascosto, accessibile solo agli iniziati, non è retto da una costituzione democratica, ma dalla volontà di un re, appunto il Re del Mondo. Quale immaginazione si addice di più di questa al leader indiscusso di una banda di fascisti di mezza età, passati dalla lotta armata alle tangenti senza mai dimenticare del tutto le spade, le rocce, i fulmini, le rune della gioventù ? La suprema ironia è racchiusa in una nota di Guénon che ci informa che i primi abitatori dell’Agarttha non erano altri che... ma sì, gli Zingari! Che sia venuta da qui, l’idea della truffa dei campi nomadi? Tutto è possibile in questa città che costringe anche chi ci vive e ci lavora all’eterno stupore del turista appena sceso dall’aereo. E non potrebbe andare diversamente, dove l’immaginazione, invece di arricchire la realtà, finisce sempre per divorarla, e renderla irreperibile. Lo stesso concetto di «mafia», che è un insieme di fenomeni di solida e duratura evidenza, rischia di perdere ogni senso all’interno di questo Mondo di Mezzo dove tutti si conoscono, tutti chiacchierano volentieri, e gli unici veri segreti sono quelli che già sanno tutti. Perché qui funziona così dalla notte dei tempi: un delitto non è un delitto se chi l’ha commesso non se ne vanta, e non fa intendere, vero o falso che sia, di averne fatte di ben peggiori. Per questa gente, viene da pensare, uno come Matteo Messina Denaro è un fesso, un povero pazzo. Ma come, se ne sta nascosto da trent’anni? Nessuno può vedere la sua bella villa? Nessuno conosce i suoi lineamenti? E come fa a farsi rispettare quando va in un locale la sera? Non ci va, in un locale? E che vive a fare, sempre chiuso nel suo rifugio? Ma soprattutto: nessuno ha il suo numero di telefono, né quello dei suoi più stretti collaboratori! Magari non lo usa nemmeno il telefono, lo sfigato. Calciatori, cantanti, professionisti, avventuriere di ogni genere non possono importunarlo ad ogni ora del giorno e della notte, in armonia con quella convinzione tipicamente romana, che più futile è il motivo della chiamata, più è segno di amicizia e di rispetto! Io sono convinto che per questo nuovo personaggio storico-mitologico, il «mafioso romano», starsene qualche anno a Rebibbia sia molto più divertente di fare il boss dei boss a Napoli o a Palermo. E anche le persone normali, che cercano di condurre un’esistenza quanto più possibile mite ed onesta, qualche soddisfazione se la possono cavare. Io per esempio, che abito molto vicino all’ormai celebre distributore di Corso Francia, potrò raccontare ai miei nipoti: migliaia di volte, ho fatto benzina alle pompe del Re del Mondo! Proprio al confine tra la mia città e il Mondo di Mezzo! Ma da vero romano, a una domanda precisa di un nipotino dovrò rispondere: certo che lo conoscevo, lo conoscevano tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tokyo, una legge sulle quote per i partiti politici obbligatorie ● ❞ Rendere le quote di genere nei partiti giapponesi. Le elezioni del prossimo 14 dicembre sono caratterizzate da una percentuale ancora troppo bassa di presenza femminile, sottolinea il Mainichi Shimbun. Il Giappone, secondo l’ultimo rapporto sul numero di donne nei Parlamenti nazionali, risulta al 134° posto nella classifica mondiale su 189 Paesi presi in considerazione. E a queste elezioni solo il 16.6% di donne è presente nelle liste dei partiti. Se non interverrà una legge che obblighi i partiti a inserire una quota di genere fissa, sottolinea Mari Miura, docente di Scienze politiche alla Sophia University di Tokyo, difficilmente si potrà invertire il trend. a cura di Carlo Baroni 31 CORRUZIONE LE TROPPE CHIACCHIERE DEGLI SMALIZIATI SEGUE DALLA PRIMA L a verità è che finché al centro della scena c’era Berlusconi, ogni caso di pubblica corruzione suscitava, per ragioni ben note, un dibattito accesissimo tra presunti «garantisti» e presunti «giustizialisti», e rispettive vaste tifoserie, divenendo immediatamente un terreno di scontro politico. Oggi invece, tramontata la presenza dell’ex Cavaliere, e spappolatosi il centrodestra, di fronte a fatti come quelli di Roma non sembra esserci più posto, nel campo della politica, che per una maggioritaria tendenza alla sordità, a «ridimensionare», e per quanto riguarda il modo di reagire, ad attenersi, come si dice, al «minimo sindacale». Prevale ormai tra gli addetti ai lavori il partito trasversale degli «smaliziati». Quelli che per l’appunto, di fronte a mezzo Comune di Roma al servizio del malaffare, irridono alla «Corleone dei cravattari», fanno un sorriso di sufficienza ogni volta che sentono risuonare dopo un sostantivo l’aggettivo «morale», e giudicano dall’alto in basso gli sprovveduti che di politica capendoci poco, sono solo capaci di augurarsi, molto banalmente, che ci sia in giro un minimo di decenza. Gli «smaliziati» di professione, i quali — mischiando l’ottimismo craxianoberlusconiano di un tempo con l’antigufismo renziano attuale — non sopportano giustamente che si parli di declino dell’Italia, di crisi storica del Paese, facendosi beffa di qualunque ragionamento critico cerchi di guardare oltre l’oggi, di chiunque evochi i problemi antichi della Penisola. Perché conta solo la politica. Naturalmente la politica che c’è: cioè la politichetta de’ noantri, quella della chiacchiera non stop giornalistico-televisivaromana, 24 ore su 24. Quella politica che si ostina a non capire che il Paese ha certo bisogno delle riforme istituzionali e della ripresa economica, del Jobs act, di un altro Parlamento, degli 80 euro e via di seguito. Ma che nulla di tutto ciò servirà minimamente, si può essere certissimi, se non ci sarà qualcosa d’altro. Chiamiamola come vogliamo — uno scatto morale, un nuovo sentimento nazionale, una voglia collettiva di riscatto — ma insomma qualcosa a cui la politica deve essere capace una buona volta di dare voce, un segnale da trasmettere alle menti e ai cuori di quei milioni di «sprovveduti» che pur con tutti i limiti e le contraddizioni che conosciamo costituiscono la maggioranza degli italiani. Un segnale forte di serietà, di decisione, e una buona volta di capacità di colpire per primi. Siamo stufi di vedere all’attacco sempre gli «altri» e «noi» colpire sempre di rimessa. Ernesto Galli della Loggia © RIPRODUZIONE RISERVATA 32 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 33 Economia «La rete Metroweb a Telecom? Prima il piano industriale» La Lente di Dario Di Vico CorrierEconomia Il «jobs act» di McDonald’s: Calcagno (Fastweb): il progetto del governo non favorisca l’ex monopolista a dicembre «Il piano del governo che 500 nuovi posti conferma La ragnatela Metroweb Reddito fisso l’impostazione del 53,8% M cDonald’s punta ad italianizzarsi sempre di più e la riprova sta in quello che chiamano «il nostro jobs act». In concreto 500 nuovi posti di lavoro nel solo mese di dicembre 2014. Saranno assunti con il contratto di apprendistato professionalizzante e si distribuiranno in 15 ristoranti che saranno aperti da Magenta a Trapani. Le vendite in Italia quest’anno, nonostante il calo dei consumi, segneranno un piccolo aumento (+1,5%) ma il country manager, Roberto Masi, ha convinto i vertici della multinazionale di Chicago a credere ancora nel mercato tricolore e a investire in una misura che alla fine del triennio (201315) quoterà 500 milioni di euro. Tra i giovani che entrano nei fast food il 20% abbandona il posto relativamente presto perché non corrisponde alle ambizioni, tra quelli che restano però il 99% vede trasformato l’apprendistato in tempo indeterminato. Il radicamento di McDonald’s nella Penisola riguarda anche la relazione con le filiere produttive made in Italy. L’85% degli acquisti viene da produttori nazionali (30% nel 2007) e 16 mila allevatori italiani di bovini riforniscono la multinazionale. A fine 2015 tutta la carne di pollo dei fast food sarà prodotta da Amadori in un nuovo stabilimento a Teramo e lo stesso avverrà con Pizzoli per le patate. © RIPRODUZIONE RISERVATA decreto Sblocca Italia nel riconoscere la centralità delle reti di nuova generazione Ngn è condivisibile, ma ha bisogno di alcuni aggiustamenti: non è agnostico dal punto di vista tecnologico e non protegge e non stimola la competizione infrastrutturale. Dal nostro punto di vista ben venga, ma è importante che siano disponibili per ogni operatore che vuole investire e che deve avere le stesse possibilità dell’incumbent Telecom Italia». Alberto Calcagno, 42 anni, amministratore delegato di Fastweb, si trova un po’ tra l’incudine (Telecom che ha presentato un’offerta per Metroweb) e un «dolce» martello (Vodafone che in risposta a Telecom-Metroweb potrebbe decidere di riaprire il dossier Fastweb). Ed è per questo che si muove in attacco sia come azionista di Metroweb Milano sia come manager della principale fiber company italiana che ha già investito nelle 7 città dove la competizione è più serrata. Perché ritiene che il piano del governo possa non essere neutrale? «Perché punta sul cosiddetto Fiber to the building (Fttb, cioè la fibra fino al palazzo): gli operatori che investono devono essere lasciati liberi di puntare sull’infrastruttura che ritengono più efficiente per i 100 Megabps. Fastweb punta su un mix di Ftth (la fibra fino all’appartamento) e Fttc (fino al cabinet telefonico)». Ma non è un paradosso stimolare la nascita di più reti parallele e, magari, tutte nelle stesse città? «No, assolutamente: proprio la competizione infrastrutturale spinge l’innovazione ed è così che i clienti ne possono beneficiare. E questo non vale solo per il fisso ma anche per il mobile dove tutti stanno costruendo delle reti parallele 4G Fondi Italiani per le Infrastrutture Metroweb Milano METROWEB ITALIA 10,6% Swisscom (Fastweb) 1,7% Metroweb Management 46,2% Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Via Rizzoli, 8 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 Fax 02 2588 6114 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 Fax 081 49 777 12 Via Campania, 59 C 00187 Roma Tel. 06 6882 8650 Fax 06 6882 8682 C.so Vittorio Emanuele II, 60 70122 Bari Tel. 080 5760 111 Fax 080 5760 126 Fondo Strategico Italiano 87,7% 85% Metroweb Genova d’Arco La vicenda ● Alberto Calcagno, 42 anni, è amministratore delegato di Fastweb. La sua è una carriera in gran parte costruita all’interno del gruppo dove era entrato nel 2000 come responsabile della pianificazione strategica. L’azienda di telecomunica zioni dal 2011 è diventata parte del gruppo svizzero Swisscom e non mi sembra che qualcuno abbia sollevato il problema della loro duplicazione. Anche nel fisso non c’è un’anomalia perché nei Paesi dove sono presenti i cable operator ci sono, di fatto, più reti». C’è il rischio di ricreare la dicotomia Nord-Sud, un Paese a due velocità, non crede? «Guardi, in realtà non c’è differenza in termini di traffico e ricavi generati nelle città al Sud rispetto a quelle al Nord: il traffico generato da un nostro cliente di Bari è uguale rispetto a un cliente a Torino». Telecom ha già presentato Operatore locale Metroweb è un operatore locale Noi siamo interessati a un piano nazionale un’offerta per Metroweb. Siete preoccupati di una possibile acquisizione che modificherebbe il quadro complessivo anche per la rete Ngn e che permetterebbe probabilmente all’ex monopolista di ricevere parte degli aiuti del governo? «Su Metroweb sento parlare di valutazioni, di finanza. Ma qual è il piano industriale? Per noi Metroweb è un operatore locale e bisogna capire se l’obiettivo è solo mettere dei cavi nel sottosuolo o fare investimenti. Quando li avranno posati nelle stesse città dove noi siamo già chi prenderà queste fibre? A Bologna, per esempio, ognuno ha già la propria rete. Comunque Metroweb può decidere quello che vuole. Io sono interessato a un piano molto più ampio, nazionale». Voi avete già investito nella Rete, ma questo vi rende delle prede, magari proprio di Vodafone... «Mettiamola così: se guardo ai dati abbiamo già fatto la stragrande maggioranza degli investimenti. La nostra rete Ftth oltre che a Milano è a Bologna, Torino, Genova, Roma, Napoli, Bari cioè nelle città con una densità di popolazione alta e building blocks importanti, perché la fibra ha bisogno di queste metriche. Non si possono cablare le villette. Ma poi già dal 2012 abbiamo deciso di estendere la fibra oltre queste città per coprire il primo 20% della popolazione in Fttc, perché in Italia il cabinet è molto vicino all’utente finale. E ora puntiamo alle 100 città». E Vodafone? «Complessivamente nel 2014 abbiamo investito 6-700 milioni di euro, la stragrande maggioranza in infrastruttura. Siamo nella parte buona della strada come dicono gli inglesi, ma non entro nelle dinamiche degli azionisti (Swisscom, ndr) e nelle scelte degli altri operatori su di noi». Massimo Sideri © RIPRODUZIONE RISERVATA Dipendenti pubblici ESTRATTO DI AVVISO DI GARA - CIG: 60123403EC La RAS seleziona, mediante procedura aperta sopra soglia, ai sensi del d.lgs. n. 163/2006, Enti creditizi che esercitano le attività indicate all’art. 10 del d.lgs. 385/1993, in possesso dell’iscrizione all’Albo ed dell’autorizzazione prevista dall’art. 13 del d.lgs. 385/1993, per l’affidamento in appalto del servizio di: istruttoria tecnico economica, gestione dei fondi ed erogazione delle contribuzioni, verifica e controllo, eventuale recupero del credito, per gli interventi di sostegno pubblico alle imprese previsti dalla L. 949/1952 e dalla L. 240/81. Criterio di aggiudicazione: Prezzo più basso. Il Bando è stato trasmesso per via telematica alla GUUE in data 18.11.2014. La documentazione è disponibile sul sito istituzionale della RAS ai seguenti percorsi: Homepage/Regione/Assessorati/Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio/Direzione Generale della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio/Bandi e gare; Home page/Servizi alle imprese/Bandi e gare d’appalto. Scadenza offerte: ore 11.00, del 22.01.2015. Responsabile del procedimento: Evanessa Atzori. Per ulteriori informazioni: Servizio Credito, Via Cesare Battisti snc - 09123 Cagliari tel. 070/606.4610/4627/4623 - Fax. 070/606.5789. Il Direttore del Servizio credito - Evanessa Atzori e mercati azionari, come investire in attesa della Bce Statali, buste paga più leggere Persi quasi 600 euro in 4 anni Buste paga più leggere per gli statali e senza contare l’impatto dell’inflazione: tra il 2010 e il 2013, secondo gli ultimi dati dell’Istat, i dipendenti pubblici hanno perso a testa quasi 600 euro. Il blocco della contrattazione, il congelamento dei tetti salariali e il freno al turnover hanno impedito ogni aumento. Chi ha lasciato la PA, andando in pensione, in media poteva contare su stipendi più alti rispetto a quelli che sono rimasti a lavoro, subendo gli effetti della stretta retributiva. Così la cifra è gradualmente scesa, passando dai 34.662 del 2010 ai 34.079 euro lordi pro capite nel 2013. E’ un ribasso di 583 euro, risultato del semplice raffronto tra quanto intascato. In questo caso si parla di un calcolo in termini correnti, che non tiene conto dell’andamento dei prezzi, o meglio del loro contributo distinto. Se invece si considera l’inflazione a parte, depurando il dato dalla sua incidenza, si ha il dato reale, che misura la perdita di potere d’acquisto. Oggi il peso dei prezzi si sente meno, visto che si parla di deflazione, ma non è stato sempre così (1,5% nel 2010, 2,8% nel 2011, 3% nel 2012 e 1,2% nel 2013). © RIPRODUZIONE RISERVATA ❞ La competizione per le infrastrutture spinge l’innovazione. Un vantaggio di cui anche i clienti possono beneficiare Già fatta la maggioranza degli investimenti. La nostra rete Ftth è a Milano, Bologna, Torino, Genova, Roma, Napoli, Bari La Bce continua a giocare il ruolo di grande protagonista sui mercati finanziari. E le sue decisioni di politica monetaria appaiono ancora più importanti alla luce della bocciatura subita dall’Italia venerdì scorso, con l’agenzia di rating Standard&Poor’s che ha ridotto il giudizio sul debito italiano a BBB-. E dire che proprio venerdì Piazza Affari aveva festeggiato con un rialzo del 3,4% la convinzione che Francoforte sia pronta ad agire, già da gennaio, mettendo in atto la politica di «quantitative easing» che prevede l’acquisto di titoli (pubblici e non). Decisioni che hanno importanti implicazioni, tra l’altro, nella gestione del portafoglio investimenti di ogni risparmiatore. Quali saranno le opportunità e i rischi offerti dalle principali categorie di investimento? Quali le ragioni per investire in liquidità, in Bot e Btp, in azioni italiane, europee o statunitensi? Di questi aspetti si occupa CorrierEconomia, l’inserto in allegato domani con il Corriere. Gli esperti concordano sul fatto che il reddito fisso ha ormai raggiunto il capolinea dei rendimenti e chi vuole guadagni di una qualche entità dovrà rivolgersi all’investimento azionario. In pole position per macinare performance a doppia cifra, grazie all’intervento della Bce, ci sono proprio i listini europei. Marco Sabella © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 ECONOMIA 35 # Malpensa,Torino e Napoli corsa a cinque per gli scali Poco prima di Natale l’esclusiva di F2i sul «progetto Cavour» MILANO F2i si prepara a chiudere il «progetto Cavour». Il dossier gestito da Unicredit e Hsbc per la cessione del 49% di F2i Aeroporti si avvicina alla svolta. La data room, avviata a fine ottobre, si è conclusa e per il 22 dicembre dovrebbe essere convocato il consiglio che dovrà esaminare le offerte vincolanti e concedere l’esclusiva. Il pacchetto è interessante: a F2i Aeroporti fanno capo gli scali di Linate e Malpensa, Caselle a Torino, Napoli-Capodichino e indirettamente Bologna e Bergamo. L’operazione vale circa 500 milioni di euro e in corsa ci sono l’australiana Ifm, i fondi canadesi OpTrust e Bastion Infrastructure, Deutsche Bank e Ardian (azionista di F2i). Non c’è nessun italiano e dunque il socio di F2i negli aeroporti sarà comunque un socio interna- Gli aeroporti di F2i Gesac G Società che gestisce l’aeroporto di Napoli Capodichino Quota acquisita: 70% Sagat Società che gestisce l’aeroporto civile Sandro Pertini di Torino Caselle Quota acquisita: 50,8% Data investimento: dicembre 2010 Data investimento: gennaio 2013 zionale. Di capitale o industriale. Dipende dalla scelta, visto il profilo degli interessati tra i quali ci sono fondi infrastrutturali ma anche private equity e una banca. Il fondo guidato da Renato Ravanelli sta cercando un partner con cui proseguire lo sviluppo del business aeroportuale e questo dovrebbe favorire Ciappazzi, resta la condanna ma per Geronzi e Arpe pene da rivedere al ribasso ● Dall’alto Cesare Geronzi e Matteo Arpe. I due banchieri erano rispettivamente presidente e direttore generale di Capitalia quando, nel 2002,il gruppo Ciarrapico cedette le acque minerali siciliane Ciappazzi alla Parmalat di Callisto Tanzi. Oggi Geronzi è presidente di fondazione Generali. Arpe guida Sator MILANO La Cassazione ha confermato l’impianto delle condanne emesse dalla Corte d’appello di Bologna per gli ex vertici di Capitalia, Cesare Geronzi e Matteo Arpe, per la vendita alla Parmalat delle acque minerali Ciappazzi. Ma nello stesso tempo la Suprema corte ha disposto un nuovo processo di secondo grado che dovrà rideterminare al ribasso le pene. Tutto nasce da un filone dell’indagine sul crac Parmalat. Sotto la lente la vendita della acque minerali Ciappazzi del gruppo Ciarrapico alla Parmalat di Calisto Tanzi. La Corte d’appello di Bologna, il 7 giugno 2013, aveva condannato Geronzi a 5 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta e usura, mentre ad Arpe era stata inflitta, per il reato di bancarotta fraudolenta, una condanna a 3 anni e 7 mesi. Secondo l’accusa, l’affare Ciappazzi tra il gruppo Ciarrapico e la Parmalat avrebbe avuto origine da pressioni di Geronzi che, all’epoca dei fatti (il 2002), era il numero uno del gruppo bancario. Il management della banca romana avrebbe forzato Parmalat ad acquistare dal gruppo Ciarrapico l’azienda di acque minerali siciliane Ciappazzi a un prezzo gonfiato e con tassi da usura, facendo leva sulle necessità di liquidità del gruppo turistico Parmatour, «enormemente indebitato» e sempre riferibile ai Tanzi. Non è stata accolta la tesi della difesa di Geronzi, che aveva contestato «la ritenuta conoscenza dello stato di insolvenza assumendo che, se fosse sussistita, mai avrebbe la banca continuato a finanziare la società che non avrebbe potuto restituire i finanziamenti ricevuti». Secondo i pm, Banca di Roma, che intendeva con l’operazione rientrare dell’esposizione su Ciarrapico, offrì in cambio ai Tanzi un finanziamento da 50 milioni da destinare a Parmatour. Oggi Geronzi, fino a un anno fa presidente delle Assicurazioni Generali, è presidente della Fondazione Generali. Matteo Arpe è amministratore delegato di Sator, società da lui fondata e in cui il manager detiene una partecipazione. Arpe è inoltre presidente di Banca Profilo. Ri. Que. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dopo lo stop a South Stream Saipem, mercoledì il consiglio Consiglio di amministrazione di fine anno con il budget 2015 per Saipem mercoledì 10 dicembre, mentre il tema dello stop al gasdotto South Stream continua a focalizzare l’attenzione del mercato dopo che il titolo ha sofferto sull’annuncio della Russia di voler interrompere il progetto. Società che gestisce gli aeroporti di Milano Linate e Milano Malpensa Quota acquisita: 44,31% Data investimento: dicembre 2011 d’Arco La Cassazione La vicenda SEA La società ha chiarito solo di aver ricevuto una notifica di sospensione del progetto. Ma l’ad di Gazprom Alexei Miller ieri è sembrato metterci una pietra tombale dichiarando che il progetto è «assolutamente chiuso in maniera definitiva». © RIPRODUZIONE RISERVATA un partner industriale, ma al momento nessuno fa previsioni sull’esito dell’asta. Secondo indiscrezioni i contendenti avrebbero espresso valutazioni non vincolanti della società che arrivano fino a 800 milioni di euro. Entro una decina di giorni dovrebbero essere depositate le offerte vincolanti che il consiglio di F2i esaminerà nel- 500 milioni di euro il valore dell’operazione di cessione l’ultima riunione dell’anno. Il prezzo tuttavia non dipende solo dal valore economico di F2i Aeroporti ma anche dallo spazio che avrà il nuovo socio nella governance. La quota del 49% messa in vendita è sì di minoranza ma una minoranza «pesante» a cui sono attaccati poteri importanti, come quello di veto nelle assemblee straordinarie. E poiché, visti i pesi, la forma è quella della partnership, e l’obiettivo è sviluppare le attività nella gestione degli scali, la definizione della governance rappresenta un passaggio determinante. L’ingresso di un partner è il punto di arrivo di un percorso iniziato a gennaio con il riassetto delle attività aeroportuali di F2i, che ha visto il conferimento nella holding F2i Aeroporti delle quote detenute dal primo fondo in Sea e Sagat. Una razionalizzazione funzionale all’arrivo di un nuovo azionista. Se tutto andrà secondo programma sarebbe il primo dossier chiuso da Ravanelli da quando a fine ottobre ha assunto la guida di F2i, in attesa che si definisca la partita su Metroweb, dove tira già aria di sfida tra Telecom Italia e Vodafone. Federico De Rosa © RIPRODUZIONE RISERVATA Studio Uil La Tasi? Costa 156 euro in media Un gettito di 3,7 miliardi Vertice ● Renato Ravanelli, classe 1965, ha assunto la carica di amministratore delegato di F2i il 22 ottobre scorso. Dal 2008 al 2014 è stato direttore generale di A2A È di 156 euro il costo medio della Tasi sulla prima casa, che sale e 197 per i capoluoghi. La città più cara è Torino dove si paga 403 euro seguita da Roma, 391 euro, Siena (356) e Firenze (346). È quanto calcola uno studio a cura della Uil. Olbia e Ragusa sono i paradisi del mondo Tasi con aliquota zero. Questi importi pagati dalle famiglie, rileva Guglielmo Loy, il segretario confederale della Uil, «produrranno un gettito di 3,7 miliardi considerando soltanto le abitazioni principali». Intanto è iniziato il conto alla rovescia per il pagamento del saldo sia della Tasi sia dell’Imu, che dovrà essere fatto entro il 16 di dicembre. Secondo la Uil, una famiglia su due pagherà per la Tasi un conto più salato della vecchia Imu. © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 37 I consigli del giurista Glauco Giostra. Da oggi tocca al regista Davide Ferrario Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Christa Wolf, Medea. Una donna indomita e ardente, depositaria del sapere del corpo e della terra Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano. Ambizioni, inquietudini, tormenti di un uomo senza tempo Philip Roth, Everyman. La vecchiaia è una battaglia da combattere quando sei più debole Ennio Flaiano, Frasario essenziale. Un irriverente e amaro sorriso sulla ridicola tragedia umana L. Sciascia, Porte aperte. Un uomo con profondo senso dell’onore di vivere e dell’onere di giudicare Héctor Bianciotti, La notte delle stelle azzurre. Parole che evocano memorie dell’anima Carlo M. Cipolla, Allegro ma non troppo. Sprovveduti, intelligenti, stupidi e banditi: la società Arte Vittorio Sgarbi, critico e assessore «rivoluzionario», racconta la mostra al Palazzo Ducale Aveva 78 anni La «Bella Principessa» di Leonardo Urbino celebra fascino e ambiguità ❞ di Stefano Bucci L a teca di vetro che, nel Salone del Trono del Palazzo Ducale di Urbino, accoglierà fino al 18 gennaio La Bella Principessa di Leonardo da Vinci è la stessa che, lo scorso febbraio, aveva ospitato La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer durante la sua seguitissima trasferta a Bologna: «Un esempio riuscito di sinergia» secondo Vittorio Sgarbi, neo assessore alla Rivoluzione («perché io sono un rivoluzionario») con deleghe alla cultura, agricoltura, valorizzazione del paesaggio e del centro storico del comune di Urbino, ma anche un modo per ribattere all’appello («meschino e pretestuoso» come lo definisce) firmato da 130 studiosi contro la mostra Da Cimabue a Morandi, curata appunto da Sgarbi per la Fondazione Carisbo con Genius Bononiae. Il ritratto, eseguito su pergamena e asportato dal volume quattrocentesco denominato Sforziade, torna per la prima volta in Italia dopo l’attribuzione a Leonardo, confermata da studiosi come Martin Kemp e Mina Gregori (è stata proprio lei ad accorgersi che il disegno è stato eseguito con la mano sinistra e Leonardo era appunto mancino): di proprietà del collezionista canadese Peter Silverman, l’opera dovrebbe ritrarre (il condizionale con Leonardo è quasi d’obbligo) una giovane dama vista di profilo con i capelli raccolti nell’acconciatura in voga alla corte degli Il format monoopera è il modo migliore per stabilire un rapporto diretto tra capolavori e spettatori ❞ Il furto del «Bambino malato» di Medardo Rosso alla Gnam è il simbolo dell’odierna decadenza di Roma «La Bella Principessa» attribuita a Leonardo da Vinci, in mostra a Urbino Sforza, una giovane donna con tutta probabilità identificabile come Bianca Sforza, figlia illegittima del Duca di Milano. «Come stile ricorda inequivocabilmente altri ritratti di Leonardo, come quello di Isabelle d’Este o come la Belle Ferroniére — spiega Sgarbi —, ma quand’anche si trattasse di un seguace eccellente come Ambrogio de Predis, si tratta comunque di un’opera di grandissima qualità e assolutamente autentica». Proprio in virtù del suo valore, per la Bella Principessa è già pronto un tour con tappe a Roma, allo Stadio Domiziano, e a Milano, in occasione del- Alexander Grothendieck l’Einstein della matematica Vita e idee di un genio ribelle nel libro del «Corriere» In edicola ● Il volume a più voci Matematica ribelle. Le due vite di Alexander Grothendieck, con prefazione di Giulio Giorello, è in edicola da ieri per un mese con il «Corriere della Sera» al prezzo di 6,90 più il costo del quotidiano G li Zar, il nazismo, la guerra fredda, gli hippie... Nel caso di Alexander Grothendieck, lo studioso scomparso in Francia il 13 novembre, cui il «Corriere della Sera» dedica il volume Matematica ribelle, non si rischia il cliché: dire che ha attraversato le tempeste del Novecento è un puro dato biografico. Era nato nel 1928 a Berlino; ma la storia era iniziata prima, con una rivoluzione. Suo padre era un anarchico ebreo fuggito dalla Russia. Sua madre una giornalista già sposata, che diede il cognome al figlio illegittimo. Con l’avvento di Hitler, i genitori lo abbandonarono per sei anni presso un pastore protestante, fuggendo in Francia e unendosi agli antifranchisti spagnoli nella guerra civile. Alexander li ritrovò nel 1939, poi il padre fu inghiottito da Auschwitz. Grothendieck portò avanti gli studi: da Montpellier fino a Nancy, con Laurent Schwartz. Dimostrò un talento Scienziato ● Alexander Grothendieck (1928-2014). Il libro contiene scritti di Giulio Giorello, Luca Barbieri Viale e Claudio Bartocci, Stefano Montefiori, Donatella Di Cesare, Paolo Maria Mariano, Stefano Gattei, Francesca Ronchin, Giovanni Caprara eccezionale, rivoluzionò la matematica. Ma nel 1966 rifiutò la prestigiosa Medaglia Fields per non ritirarla nell’odiata Urss. Era l’inizio della svolta che, da genio della ricerca, considerato «l’Einstein della matematica», l’avrebbe trasformato in avversario accanito della comunità accademica. Nel 1970 uscì sbattendo la porta dall’Institut des Hautes Études Scientifiques, quando scoprì che era finanziato dal ministero della Difesa. Ossessionato dall’idea che i propri studi potessero essere utilizzati per finalità belliche, fondò una comune hippie e si dedicò a ricerche spirituali. Dal 1991 tagliò ogni rapporto con l’esterno e vietò la pubblicazione delle sue 20 mila pagine di appunti. Al di là dei suoi studi e delle sue intuizioni, è la vita di Grothendieck ad aver incarnato lo spirito autentico del matematico, che comporta il rigore e non ammette contraddizioni. Errico Buonanno © RIPRODUZIONE RISERVATA Addio a Mambor pittore romano che amava sperimentare di Edoardo Sassi l’Expo, dove dovrebbe essere esposta a Palazzo Isimbardi perché «meglio valorizzare gli splendidi edifici che sono patrimonio della città che esporre le opere in un brutto spazio nuovo». Il progetto di Sgarbi, nominato ambasciatore Expo 2015 per le Belle Arti, prevede appunto una serie di capolavori di Tiepolo, Antonello da Messina e Giotto divisi tra Palazzo Clerici, Palazzo Bagatti Valsecchi e gli altri grandi palazzi. E i Bronzi di Riace? «Al loro posto ci saranno i Bronzi di Cartoceto o la Vittoria alata di Brescia. Mi spiace per i Bronzi di Riace, anche perché dove sono adesso non va a vederli nessuno». Mentre per la rinascita di Urbino («bloccata dall’ombra di Carlo Bo») il critico-assessore ha pensato a mostre su Lorenzo Bonechi, Matteo Basilé, Tonino Guerra, l’Adorazione dei Magi di Tintoretto. Il (prevedibile) successo della mostra di Urbino è l’occasione per Sgarbi di ribadire l’eterno fascino di Leonardo: «Un genio assoluto dotato di una sensualità ambigua che si ritrova nei suo personaggi, a cominciare dalla Gioconda, personaggi che spesso è anche difficile identificare e che fanno di ogni suo quadro un giallo alla Dan Brown». Il successo delle mostre mono-opera? «Sono il modo migliore per stabilire un contatto diretto con i capolavori». Il recentissimo furto del Bambino malato di Medardo Rosso alla Gnam? «Non è che il simbolo della decadenza della Roma di oggi». L’evento A ● La Bella Principessa di Leonardo da Vinci è il titolo della mostra, organizzata da Vittorio Sgarbi (nella foto) e curata da Martin Kemp, aperta fino al 18 gennaio nel Salone del Trono, Palazzo Ducale di Urbino (Info Tel Numero Verde 800 144 944; www.labellapri ncipessa.it) Catalogo Scripta Manent, a cura di Martin Kemp con una introduzione di Vittorio Sgarbi (pp. 80, 18). Dopo Urbino l’opera sarà esposta prima a Roma e, infine, a Milano veva compiuto da poche ore, il 4 dicembre, 78 anni. E ieri si è spento, dopo una lunga malattia, il pittore Renato Mambor, uno dei protagonisti, dalla fine degli anni Cinquanta, di quella stagione culturale che le storie dell’arte battezzeranno poi come «Scuola di piazza del Popolo». Compagno di strada dei vari Schifano, Angeli, Festa, Fioroni, Tacchi, Lombardo, Ceroli, Pascali, presenza fissa tra gli ambienti della galleria La Tartaruga e il sottostante Caffè Rosati — ritrovi e crocevia di artisti e letterati — Mambor fin dagli esordi si era distinto per una caratteristica cifra stilistica e per opere divenute oggi icone degli anni Sessanta: la serie dei segnali stradali, le sagome senza individualità, gli Uomini statistici, le figure realizzate con inchiostro da timbro e altre ricerche per «tipi». Pop Art all’italiana, si è detto spesso, forzando un po’ i termini; un’espressione che aveva sempre fatto sorridere il romanissimo Mambor, il quale RENATO MAMBOR IN UNA PERFORMANCE (1969) Cultura & Spettacoli 7 giorni di tweet © RIPRODUZIONE RISERVATA raccontando di sé si divertiva anche a ricordare i trascorsi da «benzinaro» e da comparsa nel film mito di quegli anni, La Dolce Vita. Bello, occhi azzurri, da giovanissimo aveva infatti lavorato in una pompa di benzina sulla via Tuscolana, non lontano da Cinecittà. E fu lì che un giorno del 1959 si fermò una macchina della produzione: «A regazzi’ — mi chiesero — sai ballare? Certo, risposi. E finii a fare la comparsa per 25 mila lire al giorno, all’epoca una cifrona». Legato in gioventù a Paola Pitagora (sulla loro relazione è incentrato Fiato d’artista, libro scritto dall’attrice nel 2001 e rievocativo del clima che si respirava a piazza del Popolo e dintorni), Mambor aveva abbracciato da anni, con la moglie Patrizia, la religione buddista: «Lei, la meditazione e il lavoro hanno reso la mia vita felice», amava dire. E il lavoro nel corso dei decenni, con le tante mostre in Italia e nel mondo, l’ultima in corso a Padova, aveva via via sperimentato diversi linguaggi (performance, teatro) fino alle ultime opere sul tema della pace e del superamento della diversità. L’ultimo saluto a Mambor martedì alle 11 nel Tempietto egizio del Cimitero Verano, a Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 SPETTACOLI Domani su Rete4 Stella Pende reporter: torno per raccontare i deboli del mondo «Il filo conduttore quest’anno sono gli italiani che hanno fatto grande l’Italia all’estero». Stella Pende (nella foto) torna in campo con il suo «Confessione reporter» al via domani su Retequattro. Un programma che è ormai una perla rara nel panorama della tv italiana perché la giornalista, con immutata passione, prende e parte per raccontare i profughi, i rifugiati, i deboli in ogni angolo del mondo; storie dure, realtà tremende. Ma anche personaggi positivi come Regina 39 Catrambone (nella puntata di domani), un’italiana che ha comprato una nave di 40 metri per salvare la vita ai profughi nel canale di Sicilia. Ospite in studio, Moni Ovadia. Poi si parla di immigrazione con il giornalista del Corriere della Sera, Francesco Battistini. Di grande impatto anche la puntata di lunedì prossimo dedicata a papa Bergoglio. Pende é andata in Argentina a intervistare i suoi vecchi amici, dalla pasticcera all’agopuntore. (m. vo.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Personaggi Omaggio al ballerino russo vissuto tra eccessi e tormenti ❞ I era. Improvvisamente smise di ballare come era stato fino a quel momento e divenne qualcosa di completamente divers o , u n a t to re - d a n z a to re . L’Aprés midi il momento di svolta. Il teatro-danza del Novecento è nato lì». Serate fatali ben presenti nei Diari. Come pure il mondo dorato e crudele che le circondavano. Sferzanti i giudizi su Stravinsky «avido e calcolatore», su Diaghilev «un essere demoniaco», su Romola «una stella che non palpita». Su se stesso: «Mi hanno detto che sono pazzo, io pensavo di essere vivo». O anche: «Sono Dio. Il Dio che muore quando non è amato». Dio e Diaghilev, le parole più ricorrenti nei Diari. Ritrovati nel ’34, pubblicati nel ’37 dopo esser stati «ripuliti» da Romola. «Noi teniamo fede all’edizione di Joan Acocella (pubblicata da Adelphi), che include i passaggi più scioccanti — assicura Misha —. Tutti pensavano che lui fosse omosessuale ma non è vero. Era bisessuale. Pur se dilaniato da sensi di colpa di stampo cattolico». Schizofrenico anche in questo, ossessionato dai processi fisiologici del corpo. Vessato, come racconta Lucy Moore in Vaslav Nijinskij (ed. Edt) prima da un amante padrone come Diaghilev, poi da una moglie avida che lo tradì con lo psichiatra che l’aveva in cura, poi con una vamp del cinema muto, poi con un’olandese travestita da uomo… «Non ometteremo niente — promettono Misha e Bob —. Sarà uno spettacolo senza censure». Ma lei danzerà? «Alcuni movimenti… Come un sessantenne che ripensa a se stesso giovane». Le sarebbe piaciuto vivere quegli anni straordinari, quando si potevano incontrare Debussy e Stravinsky, Picasso, Cocteau e Misa Sert? «Forse per qualche settimana. Ma poi, meglio tornare ai nostri tempi». Giuseppina Manin l dio della danza era bello, giovane, scandaloso. Dio Nijinskij lo chiamavano. Il primo a crederci era lui, l’essere supremo dei Ballet Russes, colui che trasformò un’arte tutta eleganza e virtuosismi in qualcosa di mai visto prima. Un’apoteosi di carne e sangue, sesso ed estasi, vita e morte. Adorato dalle folle, si lasciò amare da uomini e anche da donne. Uscì di scena prima dei trent’anni. Gli altri trenta li passò tra manicomi e ospedali, trascinato nel gorgo di una mistica follia simile a quella dell’Idiota di Dostoevskij. Un’esistenza spezzata in due, tra i fulgori di un corpo divino e il buio di una mente alla deriva. «Fu nel passaggio tra la prima e seconda parte della vita che Nijinskij scrisse di getto i Diari, vertiginosa calata negli abissi del suo inferno, documento di un’anima e di un’epoca» spiega Michail Baryshnikov, altro rivoluzionario della danza, coreografo e attore candidato all’Oscar per Due vite, una svolta. «Il mio debutto fu con Petrushka, la marionetta portata in scena da Vaslav. Avevo 16 anni. Tutti i miei primi ruoli, Les Sylphides, Giselle, sono stati quelli danzati da lui. Poi ho letto i Diari. Molto più impressionanti di qualsiasi altra sua creazione». Tanto da spingerlo all’impossibile: interpretare quel Nijinskij oscuro e misterioso. «In tutta la mia carriera è stato l’unico progetto che ho continuato a proporre. A Zeffirelli, Zanussi, Bergman, Jerome Robbins… Non è mai andato in porto. Ma non ci ho rinunciato». A far accadere il «miraco- È il progetto di una vita, non ometteremo niente Per questo sarà riservato a chi ha almeno 14 anni Vietato ai minori Baryshnikov danza sui Diari-scandalo di Nijinskij «Spettacolo senza censure con Wilson alla regia» Sul palco A sinistra, il ballerino Mikhail Baryshnikov (66 anni, anche nella foto grande) con il regista texano Robert Wilson (73) durante le prove dello spettacolo «The Old Woman» in scena a Spoleto nel 2013 lo» l’incontro con Bob Wilson. «Anche lui affascinato dai Diari, mi disse che sarebbe stato interessante provarci ora, all’età giusta per riflettere su qualcosa del genere. Se mi vuoi, gli risposi, io ci sono». Difatti eccoli qui, Misha e Bob, 66 e 73 anni, al Teatro dell’Arte della Triennale, fucina di eventi della città, sede del workshop preparatorio di Letter to a man, progetto di Change Performing Arts e Baryshnikov Productions, produzione Crt, debutto l’8 luglio al Festival di Spoleto, poi il 16 a Milano, Teatro dell’Arte. «Per procedere nella nostra ricerca, ho costruito una sorta di mega struttura — spiega Wilson, anche architetto —. Seguendo la scansione del testo, ho diviso lo spazio in tre. Il più piccolo, stretto come una cabina telefonica, è quello di Nijinskij-Misha. Siamo a Budapest nel ’43, le immagini evo- cheranno quel periodo spaziando tra memoria e delirio, presente e passato». «Budapest perché Vaslav e sua moglie Romola de Pulszky passarono lì gli anni della guerra — interviene Baryshnikov —. Un matrimonio per lui fatale». Diaghilev non perdonò il tradimento. Potente e crudele, gli fece terra bruciata intorno. «Inoltre, gli scandali degli ultimi spettacoli non gli avevano giovato. Nel 1912 L’Aprés midi d’un faune, musiche di Debussy, dove compariva “più che nudo”, creatura animalesca, traboccante ferinità ed eros, che alla fine si masturbava sulla sciarpa di una ninfa. L’anno dopo con Le Sacre du printemps, dove le violente dissonanze delle musiche di Stravinsky e i movimenti selvaggi dei danzatori fecero esplodere il teatro in fischi e buu». L’idolo Nijinskij barcollò. «È stato il ballerino di una nuova Stasera a Firenze Recital del mezzosoprano von Otter Farà tappa solo stasera a Firenze (Teatro della Pergola, ore 21) il viaggio musicale di Anne Sofie von Otter, cantante sotto le bacchette di Abbado, Kleiber, Muti. Il recital del mezzosoprano di origini svedesi sarà ispirato al recente album «Douce France», antologia di liriche, canzoni e vari brani di successo che hanno fatto la storia della Francia musicale, da Camille Saint-Saëns a Reynaldo Hahn, Francis Poulenc, Josef Kosma e Charles Trenet. Chi era ● Vaslav Nijinskij (foto, 1890 – 1950) è stato un ballerino e coreografo russo di origine polacca ● Innovatore, Nijinskij prese le distanze dallo stile del balletto dell’epoca © RIPRODUZIONE RISERVATA Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 40 Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). BARISTA con esperienza caffetteria, ottima conoscenza inglese offresi Milano città. 340.71.06.042 CAMP Boss cerca lavoro disponibilita' immediata. Tel. 393.50.19.107 ASSISTENZA anziani e brava cuoca italiana offresi presso famiglia. Referenziata. 339.61.46.196 UOMO srilankese affidabile, esperto, offresi domestico, autista, portinaio. Ottimo inglese. 328.18.62.473 LOANO ottimo investimento centralissimo bilocale sul mare, recente costruzione, CE: B - IPE: 47,12 kWh/mq anno. Tel. 019.66.99.72 339.18.95.414 VIA DELL'ANNUNCIATA: vendita prestigioso appartamento, piano alto, ampia balconata vivibile, vista unica Duomo, Giardini Perego e Skyline, ampio box e posto auto. CE: G - IPE: 175 kWh/mqa. No agenzie. Tel. 333.80.02.942 SOCIETÀ d'investimento internazionale acquista direttamente appartamenti e stabili in Milano. 02.46.27.03 CONTABILE neopensionato, autonomo fino bilancio, adempimenti/dichiarazioni, offresi contabilità piccola azienda. 328.68.59.679 AIUTO cuoco con esperienza offresi a Milano. Referenziato. Tel. 392.09.33.941 APPRENDISTA commesso, scaffalista, 25enne offresi GDO, negozi abbigliamento. No vendita domiciliare, perditempo. 347.89.61.445 AZIENDA milanese ricerca per ampliamento reparto commerciale 4 ambosessi per gestione ordini clienti/fornitori e distribuzione servizi. Anche prima esperienza. Tel. 02.49.63.71.35 ANACAPRI privato vende villa panoramicissima 180 mq, terrazzamenti, cisterna, 2 posti auto, terreno. 347.27.59.809 BORGHETTO SANTO SPIRITO nel verde, vicinanza mare appartamento: camera, tinello, bagno, box auto, balconata e cantina. ACE: G. Tel.: 333.67.68.783 CAMOGLI villa liberty, 600 mq, magnifica vista, affreschi, posti auto, parco, privato vende 335.26.61.14 GOLFE JUAN Costa Azzurra privato vende bellissimo fronte mare duplex ultimo piano: bicamere, garage, grande terrazzo, piscina, arredato italiana. Affarone. 335.18.03.184 LA SALLE Splendida villa/chalet ristrutturata, grande giardino, solarium, box doppio. Immediate vicinanze terme e piste da sci. Vista estesa sul Monte Bianco. Da vedere! Tel: 345.07.45.552 ACQUISTIAMO • BRILLANTI, GIOIELLI FIRMATI, orologi marche prestigiose, coralli, argenteria. Il Cordusio 02.86.46.37.85 COLLEZIONISTA ACQUISTA • IMPORTANTE PORTO CARLO RIVA di Rapallo (Ge). Affittasi posto barca metri 12. Inintermediari. Tel. 338.47.84.551 PORTO DI CHIAVARI (GE) Affittasi posto barca metri 20. Inintermediari. Tel: 338.47.84.551 antiquariato cinese, porcellane, giade, bronzi, coralli. Acquisto anche dipinti, carte, sculture dei più importanti artisti. 339.20.07.707 ACQUISTIAMO ACQUISTARE, vendere aziende, immobili, ricercare soci, joint-venture? Trentennale esperienza nazionale, internazionale, pagamenti garantiti. www.cogefim.com - 02.39.26.11.91 •AUTOMOBILI E FUORISTRADA, qualsiasi cilindrata. Passaggio di proprietà, pagamento immediato. Autogiolli, Milano. 02.89504133 - 338.7431476 HOTEL uscita autostradale Savona, vendesi mura e attività, rinnovato completamente, piscina, aperto tutto l'anno. Buon giro d'affari. Tel 347.44.84.128 - 348.65.18.297 CENTRO MEDICO Milano cerca specialisti per organizzazione lavoro di squadra. Tel. 339.84.02.335 RAPALLO, vedovo, casa proprietà, presenza, conoscerebbe signora carina, no alta, max 65enne, disposta trasferirsi per convivenza. Cell. 339.76.64.733 Una nuova vetrina: prima di tutto... prima di tutti! Temporary Shop Saldi Eventi Outlet Locali Ristoranti Viaggi ABILE magazziniere custode, ottima presenza, referenziatissimo, libero subito, automunito, non fumatore. 347.13.25.443 AUTISTA esperienza ventennale referenziato cerca lavoro anche part-time. NCC iscritto ruolo. 333.95.76.523 OPERATORE sanitario diplomato con referenze disponibile per assistenza sanitaria. Cell. 340.56.25.973 Corsi Mostre COMMERCIALE estero, arredamento contract ufficio/residenziale. Gestione clienti, scouting, portafoglio clienti, coordinamento funzioni aziendali, sviluppo prodotti, comunicazione, piani di marketing/vendite. Mobile 345.79.56.127 COMMERCIALE 42enne, con partita Iva valuta opportunità lavorative, zona Milano hinterland. 348.38.39.817 BABY-SITTER referenziata, pluriennale esperienza, attestato OSS, offresi anche altre mansioni. 331.65.40.601 Spettacoli ABILE impiegata tecnico-commerciale e acquisti offresi part-time in Milano. Pluriennale esperienza settore illuminazione, arredamento, allestimenti. 333.14.37.804 ABILE segretaria ufficio commerciale, inglese, francese, Windows, Mac, data entry offresi. 331.12.23.422 ADDETTA amministrazione del personale, assunzioni cessazioni, trasformazioni rapporti con enti programma presenze Word, Excel, posta elettronica. No studi. 346.79.48.352 LOANO splendida occasione direttamente da impresa, bilocale con box 230.000,00. CE: A. Tel. 019.66.99.72 - 339.18.95.414 per promuovere tutto ciò che ti rende Speciale! [email protected] Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport con le edizioni stampa e digital offrono quotidianamente agli inserzionisti una audience di oltre 8 milioni di lettori, con una penetrazione sul territorio che nessun altro media è in grado di ottenere. La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 1 Offerte di collaborazione: € 2,08; n. 2 Ricerche di collaboratori: € 7,92; n. 3 Dirigenti: € 7,92; n. 4 Avvisi legali: € 5,00; n. 5 Immobili residenziali compravendita: € 4,67; n. 6 Immobili residenziali affitto: € 4,67; n. 7 Immobili turistici: € 4,67; n. 8 Immobili commerciali e industriali: € 4,67; n. 9 Terreni: € 4,67; n. 10 Vacanze e turismo: € 2,92; n. 11 Artigianato trasporti: € 3,25; n. 12 Aziende cessioni e rilievi: € 4,67; n. 13 Prestiti e investimenti: € 9,17; n. 14 Casa di cura e specialisti: € 7,92; n. 15 Scuole corsi lezioni: € 4,17; n. 16 Avvenimenti e Ricorrenze: € 2,08; n. 17 Messaggi personali: € 4,58; n. 18 Vendite acquisti e scambi: € 3,33; n. 19 Autoveicoli: € 3,33; n. 20 Informazioni e investigazioni: € 4,67; n. 21 Palestre saune massaggi: € 5,00; n. 22 Chiromanzia: € 4,67; n. 23 Matrimoniali: € 5,00; n. 24 Club e associazioni: € 5,42. RICHIESTE SPECIALI Data Fissa: +50% Data successiva fissa: +20% Per tutte le rubriche tranne la 21, 22 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40% Neretto riquadrato negativo: +40% Colore evidenziato giallo: +75% In evidenza: +75% Prima fila: +100% Tablet: + € 100 Tariffa a modulo: € 110 Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 Oggi la «prima» Il «Fidelio» alla Scala apre la stagione Timori per la piazza SPETTACOLI Poche personalità e una Milano blindata per la «prima» della Scala di stasera: il rischio di tensioni resta alto nonostante l’assenza del presidente Napolitano e del premier Renzi. A presidiare ci saranno almeno 300 uomini delle forze dell’ordine, mentre le transenne proteggeranno il teatro e le zone limitrofe, oltre a tenere il pubblico del Fidelio (per il quale restano invenduti ancora una cinquantina di biglietti) a distanza dai manifestanti. Tra le personalità politiche attese, il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro della cultura Dario Franceschini e la direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde. Oltre a banchieri e industriali. Ciak a luglio In arrivo il film su Barack e Michelle Obama Un film su Barack e Michelle Obama. La coppia presidenziale sarà protagonista di Southside With You. Lo scrittore e produttore Richard Tanne (29 anni), autore anche della sceneggiatura, sarà al timone del film. A Tika Sumpter (Stepping 2 - La strada del successo) il ruolo di First Lady, mentre non ha ancora un nome l’attore che interpreterà l’attuale presidente Usa. Primo ciak in luglio, a Chicago. «Sono orgoglioso di produrre questo film che mette in luce una delle grandi storie d’amore del nostro tempo», ha detto il produttore Tracey Bing. Nesli, l’animo social «Le canzoni nascono dal dialogo sul web» Ballate e rock nel nuovo disco «creato» con i fan Il singolo ● «Andrà tutto bene» è il singolo di Nesli che lancia il nuovo album del cantautore in uscita all’inizio del 2015 ● Nesli ha postato delle frasi su Facebook. Quelle con più risposte sono finite nel testo del brano U na canzone nata sui social. Nesli ha usato Facebook come strumento per scrivere il testo di «Andrà tutto bene», brano in radio da qualche giorno che lancia il nuovo album in uscita a febbraio 2015. «Quest’estate ho postato delle frasi. Mi sono accorto che alcune avevano ottenuto un buon riscontro, avevano mosso qualcosa e allora ho deciso di partire da lì provare un modo di esprimermi contemporaneo. Ho unito i pezzi del puzzle, è stato un Lego creativo», racconta il protagonista. «A te il mondo e a me il sogno», «Se guardi il cielo non sei più solo», «Amo questa vita all’infinito»... Goccia dopo goccia Nesli ha disperso briciole di strofe in rete. Raccolte e commentate dal milione circa di fan che ha su Facebook: «Non avevo dato indizi, ma qualcuno alla fine ha intuito. Una ragazza addirittura ha creato un ipotetico testo: diverso dal mio, ma interessante». Dopo l’esperimento cantautorale di «Nesliving vol 3 - Voglio» del 2012 (il suo primo numero 1), e la collaborazione con Emma, come co-coach ad «Amici» e come autore, il rap è un capitolo definitivamente chiuso. «Quel genere mi andava stretto. Ho deciso di andare in controtendenza visto che è un treno lanciato». Alla «poppizzazione» completa manca una partecipazione a Sanremo: «Ho sempre visto il Festival in televisione, salire su quel palco sarebbe un onore», giura. Non si sente né un venduto né un traditore. «Il contenitore hip hop era il mio mondo, ma c’erano dei limiti. Non riuscivo a valorizzare in pieno quei testi ❞ Grazie alla Rete ho unito i pezzi del puzzle come in un Lego creativo Il rap per me è un capitolo chiuso Quel genere mi andava stretto Cantautore Nesli, vero nome Francesco Tarducci (33 anni), è fratello di Fabri Fibra e quelle melodie che già allora erano nel mio stile. Con basi e computer non arrivavo mai dove volevo. Questa volta è uscito un album tutto suonato con strumenti veri». Ed ecco allora, complice un produttore come Brando, ballad melodiche, archi romantici, assoli di chitarra rock, atmosfere western, ri- 41 mandi agli Who... Le rime sono rimaste in un passaggio di «Dimmi che vuoi che sia». Si è tenuto aperta una porta? «No. Sono competitivo e volevo far sentire che se mi ci metto faccio ancora meglio di tutti. C’ero ai tempi dei geroglifici del rap». Allora lavorava con Fabri Fibra. Francesco e Fabrizio Tar- ducci, i fratelli rap. I rapporti, sia artistici che personali, si sono interrotti 7 anni fa. «C’è una coerenza mostruosa da entrambe le parti nel non volersi sentire. Siamo sereni così. Anche se ormai il tempo mi sta facendo dimenticare i motivi della lite», dice Nesli, il minore. Non gli interessa la competizione di popolarità in famiglia. «Non è il mio obiettivo. Il traguardo è far capire chi sono adesso». Per i fan è un poeta. «Mi piace la definizione se la interpretiamo come qualcosa di urbano e contaminato. Io ci ho aggiunto la parola punk, un mondo che mi affascina da quando ho 14 anni». Per i detrattori scrive frasi buone per i baci Perugina: «Li vedo più come messaggi in bottiglia». «Andrà tutto bene» è un titolo scaramantico? «Non è un augurio alla mia carriera. È quello che dico quando le cose vanno nella direzione opposta o nei periodi di cambiamento. Sono un ottimista. Il mio motto è “il bene genera bene”. Anche nella peggiore delle ipotesi si può trovare un “andrà tutto bene”. Io lo trovo nella fede». Il video della canzone mette in sequenza i momenti di una storia d’amore finita, ma forse quella frase andrebbe detta all’Italia... «La mia sfida è farmi le spalle forti per il mio percorso. Sarò pazzo, ma dovremmo fare tutti così». Andrea Laffranchi © RIPRODUZIONE RISERVATA Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 42 I cugini Nobili: Federico, Raffaella, Nanni, Guido, Lella, Giovanna e Ines con le famiglie si stringono a Piera, Luciana, Chiara e Francesco con tanto affetto e con infinita malinconia prendono viva parte al dolore per la scomparsa del Prof. Avv. Raffaele Nobili ed insieme ne ricordano le grandi doti umane ed intellettuali che lo distinguevano. - Milano, 6 dicembre 2014. Matteo Rescigno partecipa al dolore della famiglia ricordando la grande umanità e la figura professionale del prof. Raffaele Nobili - Milano, 5 dicembre 2014. Alessandro, Carlo e Antonio Pedersoli ricordano con affetto linsigne collega e caro amico avv. prof. Raffaele Nobili e partecipano commossi al lutto dei familiari. - Milano, 6 dicembre 2014. Partecipa al lutto: Pedersoli e Associati Studio Legale. Enrico e Francesco Nicolini partecipano commossi al profondo dolore della famiglia, per la scomparsa del carissimo Prof. Avv. Raffaele Nobili di cui ricordano la grande sensibilità umana e lesemplare professionalità. - Milano, 5 dicembre 2014. Anna Mauri è affettuosamente vicina a Piera e ai figli per la perdita di Raffaele - Milano, 6 dicembre 2014. Partecipano al lutto: Franco e Carla Gaffuri. Giuseppe Lombardi partecipa con vivo dolore al lutto della famiglia per la perdita dellamico prof. avv. Raffaele Nobili - Milano, 7 dicembre 2014. Antonio e Francesco Mucciarelli, colpiti e rattristati per limprovvisa scomparsa del caro amico Grazia e Francesco Baragiola con Elena ricordano con affetto il caro e indimenticabile Miki con profondo dolore annuncia la scomparsa del suo adorato papà Prof. Raffaele Nobili Andrea Solbiati e sono vicini a Piera e famiglia. - Busto Arsizio, 6 dicembre 2014. Bruno Inzitari e tutto lo Studio Inzitari & Partners si uniscono al dolore della famiglia per la scomparsa del Prof. Raffaele Nobili ricordandone le doti di fine studioso e maestro nelluniversità e nella professione. - Milano, 6 dicembre 2014. Uberto e Carlotta Barigozzi con i collaboratori dello studio particolarmente addolorati per la scomparsa del Prof. Avv. Raffaele Nobili guida attenta e disponibile in tante occasioni di preziosa collaborazione professionale e maestro indimenticabile, sono vicini a Francesco e famigliari in questo momento di dolore. - Courmayeur, 6 dicembre 2014. Raffaele Nobili Partecipano al lutto: Silvia e Augusto Fei. Jacopo e Paola Guzzoni. Luigi e Rosanna Simonelli. Carlo Abbagnano Lo annunciano la moglie Brigitte, le figlie Fabrizia e Marina, i nipoti Carlo Marino e Laura.- Ci riuniremo con parenti e amici per un saluto, lunedì 8 dicembre alle ore 11 presso la Casa Funeraria San Siro, via Amantea 3, Milano. - Milano, 5 dicembre 2014. Partecipa al lutto: Clara con Laura, Marina, Isabelle. Francesco Campagni saluta il suo grande amico paterno Carlo Abbagnano e si stringe affettuosamente alla mamma Brigitte e a Fabrizia e Marina. - Milano, 5 dicembre 2014. Carlo mi mancheranno la tua amicizia, la tua cucina napoletana, la tua simpatia.- Abbraccio Brigitte in questo momento di dolore.- Alice. - Milano, 6 dicembre 2014. Claudio Pastori si stringe allamico Francesco nel momento del dolore per la perdita del papà Partecipano al lutto: Marina Nespor. Stefano Nespor. - Milano, 6 dicembre 2014. Prof. Raffaele Nobili e sempre ne serberà un ricordo prezioso e affettuoso. - Milano, 6 dicembre 2014. Mario Cattaneo ricorda con grande rimpianto lamico avv. prof. Raffaele Nobili e partecipa al dolore dei suoi cari. - Milano, 6 dicembre 2014. Riccardo e Biancamaria Luzzatto partecipano commossi al dolore di Piera per la scomparsa di Raffaele Nobili valente collega e caro amico. - Milano, 6 dicembre 2014. Enrico Ginevra con la moglie Viviana partecipa commosso al dolore della famiglia per la scomparsa del Prof. Raffaele Nobili ammirato Maestro, carissimo amico. - Milano, 5 dicembre 2014. Nel ricordo di Andrea Naco, Attilia e Marialuisa Lanza. - Milano, 6 dicembre 2014. Marilea, Olivia e Giuseppe sono vicini a Micaela Solbiati in questo momento di dolore per la perdita del papà Andrea Andrea Solbiati - Milano, 6 dicembre 2014. Michele, Chiara, Lucrezia e Matilde abbracciano forte Micaela per la scomparsa del suo papà Andrea Solbiati - Milano, 5 dicembre 2014. Gimmo e Roberta con Jacopo, sono vicini con tutto il loro affetto a Marilea e Miki per la scomparsa di Andrea e la ricordano con affetto ed orgoglio a quanti la conobbero. - Alessandria, 6 dicembre 2014. Partecipano al lutto: Mario e Grazia Longari. Luigi Bellini e Grazia Coppi. Natti e figli sono affettuosamente vicini a Federica, Carlo, Monica e Benedetta per la morte della loro cara mamma Lele - Milano, 7 dicembre 2014. Torneremo a giocare nei nostri mari con la tua allegria Lele ci mancherà la tua vera amicizia.- Un abbraccio a tutti i tuoi figli.- Mario Giulianella con Niccolò, Alberto, Mariaelena. - Milano, 4 dicembre 2014. Cecilia e Giovanni Battista, insieme alla loro mamma, commossi ricordano la nonna Cecilia Candiani - Milano, 6 dicembre 2014. 7 dicembre 2007 - 7 dicembre 2014 La nostra adorata Betti Pinto se ne è andata per sempre già da sette anni raggiungendo il papà e la mamma, speriamo in un mondo migliore.- Tutti rimangono nei nostri cuori con immutato affetto e rimpianto.- Isetta e Manlio. - Milano, 7 dicembre 2014. 7 dicembre 1933 - 7 dicembre 2014 Nella vita di un uomo buono la parte migliore è costituita da piccoli, anonimi, ignorati atti di cortesia e gentilezza Paolo Onofri 7 dicembre 2013 - 7 dicembre 2014 Nella ricorrenza della scomparsa del carissimo amico Andrea Andrea Solbiati e sono vicine con tanto affetto a Nanny e Miky. - Milano, 6 dicembre 2014. Andrea Solbiati Caro Mariadele Ponzano Ballerini Sandra Loveriti Schena La piangono i figli Giampaolo con Carla, Cesco con Barbara, Angil con Leonardo e i nipoti tutti. - Olbia, 6 dicembre 2014. Marina Sebastiano Stefania Manfredo si stringono in un forte abbraccio a Miki per la scomparsa dellamato papà Marisa, Maria Teresa, Anna con Andrea e Titta ricordano lamico di sempre Andrea ti penserò vicino a Vittorio.- Donatella e mamma Carla. - Milano, 6 dicembre 2014. Andrea e Roberto abbracciano Miki per la perdita del padre Andrea Solbiati - Milano, 6 dicembre 2014. Il 6 dicembre è mancato allaffetto dei suoi cari SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Si è spenta serenamente alletà di 91 anni lindimenticabile In ogni pettirosso batte il tuo cuore.- Anna. - Pescara, 7 dicembre 2014. - Milano, 5 dicembre 2014. RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano principe di Civitella Cesi - Milano, 5 dicembre 2014. Cara Miki, un abbraccio con tutto il nostro affetto.Matteo e Carolina. - Milano, 6 dicembre 2014. A funerali avvenuti Federica, Carlo, Monica e Benedetta con le rispettive famiglie annunciano la scomparsa della mamma Marco Alfonso Torlonia Lo ricordano con infinito affetto la moglie Blazena, i figli Giovanni, Vittoria, Caterina con i loro consorti Carla De Stefanis, Stefano dAlbora, le sorelle Sandra e Olimpia, i nipoti Alessandro e Desiree Lequio dAssaba, Beatrice, Sibilla, Cosima e Domitilla Weiller con i loro figli e consorti, Josephine e Benedict Lindsey e la piccola Francesca Colonna, Giampaolo e Gian Marco dAlbora, Stanislao e Olimpia Torlonia.- Le esequie avranno luogo il giorno 9 dicembre 2014 alle ore 10 nella chiesa di San Lorenzo in Lucina. - Roma, 7 dicembre 2014. - Milano, 6 dicembre 2014. Gianpaolo, Gabriella e Antonella abbracciano affettuosamente Miki nel caro ricordo del papà Mi mancherai ricordandone lequilibrata umanità e le grandi doti di studioso, docente e avvocato, partecipano commossi al dolore della famiglia. - Milano, 6 dicembre 2014. Giuseppe Rescio ricorda la figura di profonda umanità e la lezione di equilibrio e concretezza nel metodo giuridico del Partecipano al lutto: Nicoletta Lanza. Dado e Federica Schapira. Il giorno 5 dicembre ci ha lasciato Raffaele Nobili Prof. Raffaele Nobili Il funerale si terrà a Milano martedì 9 dicembre alle ore 11 direttamente nella parrocchia Santa Maria del Carmine, indi proseguirà per la tumulazione nella tomba di famiglia al cimitero di Busto Arsizio. - Milano, 5 dicembre 2014. Il giorno 5 dicembre 2014 è venuto a mancare Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: [email protected] SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: Corriere della Sera PER PAROLA: Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 300,00 Avv. Franco Jannoni Gazzetta dello Sport lo ricordano con tanto affetto Fabio Lelia, Luigi Paola, Carlo Ada. - Milano, 7 dicembre 2014. PER PAROLA: Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 185,00 Nel secondo anniversario per la scomparsa di Raffaele (Raphael) Mileto Patrizia, Eleonora e Alessandro lo ricordano con immutato affetto.- La Messa in suffragio domani ore 9.30 presso la chiesa Santa Maria delle Grazie. - Milano, 7 dicembre 2014. Con infinito rimpianto, Maricita ricorda lamatissimo papà Antonio Borlotti nel ventottesimo anniversario della scomparsa. - Verona, 7 dicembre 2014. Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 e-mail: [email protected] Giuseppe Cassano Ne danno il triste annuncio la moglie Mariuccia, i figli Gigi con Silvana e Nicoletta con Massimiliano.- Il funerale si svolgerà il giorno 8 dicembre alle ore 14 presso la Casa Funeraria San Siro in via Amantea 3. - Milano, 6 dicembre 2014. Ciao nonno Peppo I tuoi nipoti Ale Giulia e Tommy. - Milano, 6 dicembre 2014. È mancato allaffetto dei suoi cari il Prefetto Rosario Virzì Lo annunciano Elvira, Dario, Susanna, Chiara con Valentino, Alessandro, Eva, Leonardo. - Milano, 6 dicembre 2014. Servizio sportello da lunedì a venerdì Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.30 Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”). Conformemente all’impegno e alla cura che la nostra società dedica alla tutela dei dati personali, La informiamo sulle modalità, finalità e ambito di comunicazione e diffusione dei Suoi dati personali e sui Suoi diritti, in conformità all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003. Per permetterle di usufruire dei servizi offerti da RCS MediaGroup S.p.A., la stessa deve trattare alcuni Suoi dati. I dati personali che Lei fornirà al Titolare, verranno registrati e conservati su supporti elettronici protetti e trattati con adeguate misure di sicurezza. I dati saranno trattati da RCS MediaGroup S.p.A. esclusivamente con modalità e procedure necessarie per fornirLe il servizio da Lei richiesto. I dati non saranno diffusi ma potranno essere comunicati, sempre per la predetta finalità, a RCS MediaGroup S.p.A., oltre che a società che svolgono per nostro conto compiti di natura tecnica od organizzativa strumentali alla fornitura del servizio richiesto, e che sono stati nominati Responsabili del Trattamento. Lei ha diritto di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati e come essi sono utilizzati. Ha anche il diritto di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento. Ricordiamo che questi diritti sono previsti dal Art.7 del D. Lgs 196/2003. Per ogni informazione riguardo ai diritti può rivolgersi, a tal fine, al Responsabile del trattamento dei dati personali di RCS MediaGroup S.p.A. scrivendo allo stesso c/o RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano. Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 43 ● Risponde Sergio Romano GLI EVANGELICI AMERICANI CACCIA DI ANIME IN BRASILE Caro Romano, come mai Renzi così tanto sicuro di sé alla tv e forte di un ampio consenso anche se non avuto direttamente dalle urne, per governare va avanti a colpi di fiducia? Sarà forse perché gli piace vincere facile e per non dare un dispiacere al suo vecchio pigmalione? Enzo Bernasconi, Varese Sappiamo che nel Pd esiste una opposizione interna e l’uso frequente del voto di fiducia ne è la conferma. Quando il presidente del Consiglio vi ricorre dice implicitamente al Parlamento: preferite aiutarmi a realizzare il mio programma o la caduta del governo? È giusto che tutti, nel momento delle decisioni importanti, assumano le proprie responsabilità. UNIONE EUROPEA Privilegi dei politici Oltre ad avere a carico gli stipendi, le pensioni e altre varie retribuzioni dei politici italiani, dobbiamo pure contribuire a mantenere le prebende dei politici europei. Sembra, infatti, che l’ex presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, dopo appena un quinquennio di «servizio», riceverà per tre anni 350 mila euro di «indennità transitoria» e, successivamente, 52.000 euro l’anno di pensione. A mio parere, anche la nuova Commissione europea dovrebbe programmare una oculata revisione della spesa. Giovanni Papandrea [email protected] SINDACATI Scioperi e ruberie I sindacati hanno confermato lo sciopero contro il provvedimento del governo che ormai è legge. Ma, in tutti questi anni di scandali, concussioni, tangenti, non ho di Danilo Taino (Statistical Editor) I «proiettili spaziali», Scienza e nervi saldi LETTERE AL CORRIERE PARLAMENTO Ricorso alla fiducia ● Più o meno Sul Corriere Danilo Taino elencava i dati di una crescente affermazione delle Chiese protestanti nella ( finora) cattolicissima America latina, individuandone fra le possibili chiavi interpretative la maggiore capacità di proselitismo delle Chiese in questione (in particolare quella evangelica) rispetto al cattolicesimo tradizionale. Mi ha però meravigliato un aspetto di tale pervasività: la più estesa diffusione di guarigioni miracolose cui i fedeli protestanti dichiarano di aver assistito con percentuali rilevanti attorno al 50% (contro il 15-30% dei cattolici). Sono compatibili tali manifestazioni miracolistiche con la fede protestante e con le posizioni di una fede sobria e razionale, come voluto dai suoi fondatori Lutero e Calvino? E cosa ha a che fare con la dottrina della predestinazione che interpreta la grazia di Dio come inaccessibile e imperscrutabile agli uomini, avulsa da ogni manifestazione esteriore? Marinella Gambino [email protected] Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 @ [email protected] www.corriere.it [email protected] La tua opinione su sonar.corriere.it Dopo gli scandali a seguito dell’inchiesta «Mafia Capitale», è giusto azzerare il governo del Comune di Roma? Cara Signora, nuovi protestanti dell’America Latina non sono luterani, episcopali, anglicani, vale a dire fedeli di quelle Chiese tradizionali che hanno una forte connotazione ufficiale e una più o meno solida struttura gerarchica. Sono battisti, metodisti, pentecostali e appartengono alla grande famiglia degli evangelici, particolarmente diffusa e autorevole negli Stati Uniti. Il caso più interessante è quello del Brasile dove i cattolici, sino agli anni Settanta, rappresentavano il 90% della popolazione e sono scesi da allora al 68%. Alcuni osservatori pensano che questo fenomeno, visibile anche in altri Paesi dell’America Latina, dipenda almeno in parte dal rigore con cui la Chiesa, sin dal papato di Giovanni Paolo II, ha combattuto quella combinazione di cristianesimo e marxismo che va sotto il nome di teologia della liberazione. Altri studiosi e analisti credono I SUL WEB Risposte alle 19 di ieri Sì 75% 25% No La domanda di oggi Un hotel di lusso inglese: vietato allattare al seno neonati nella sala principale se non coprendosi. Giusto? mai sentito che invitassero a manifestare contro queste ruberie che danneggiano tutti i cittadini e penalizzano i lavoratori che operano con onestà e abnegazione. Annibale Antonelli Formia (Lt) che le liturgie assembleari degli evangelici, con grande abbondanza di balli e canti, piaccia alla spiritualità popolare brasiliana molto più dei riti consolidati e formali della Chiesa. Maliziosamente qualche cattolico pensa addirittura che non vi sia una grande differenza, tutto sommato, tra il carnevale di Rio e certe manifestazioni collettive della religiosità evangelica. Vi è anche una terza interpretazione secondo cui la conquista evangelica dell’America Latina risponderebbe a un disegno strategico del cristianesimo nord-americano e avverrebbe con il beneplacito di alcuni circoli ufficiali degli Stati Uniti. Non so quanto vi sia di attendibile in una tale ipotesi, ma è certamente vero che vi sono state circostanze in cui i missionari americani furono percepiti come il braccio spirituale della diplomazia degli Stati Uniti. È accaduto in Cina tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. È accaduto in Medio Oriente dopo lo stabilimento di relazioni diplomatiche fra gli Stati Uniti e l’Impero Ottomano nel 1862. In una curiosa storia a fumetti delle relazioni fra gli Stati Uniti e il Medio Oriente, disegnata da David B. e scritta da Jean Pierre Filiu (Il mio miglior nemico, ed. Rizzoli Lizard con una prefazione di Antonio Ferrari), si ricorda che centinaia di missionari americani giunsero nel Levante all’inizio del XIX secolo e che cento anni dopo controllavano 400 scuole, 9 collegi, 9 ospedali e 10 dispensari. Furono missionari americani, per esempio, i fondatori della Università americana di Beirut. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, gli evangelici americani misero gli occhi anche sull’Italia meridionale. Pensavano che la povertà, la disoccupazione e l’analfabetismo offrissero ai loro missionari un terreno fertile. L’operazione produsse risultati modesti, ma vi furono momenti in cui la Chiesa Romana faceva sapere al governo italiano che la concessione di visti ai pastori protestanti degli Stati Uniti non era gradita oltre Tevere. © RIPRODUZIONE RISERVATA alle riforme che ha in animo di realizzare, deve preoccuparsi della malattia primaria con grande urgenza. I cittadini si aspettano un serio cambiamento in questa direzione per continuare a credere in una Italia migliore. Angelo Milone URGONO TERAPIE Contro la corruzione La corruzione è una malattia da codice rosso. Pertanto le terapie non possono che essere da emergenza. Il governo, oltre [email protected] SCUOLA DI BERGAMO Presepe abolito Il preside di una scuola di Bergamo ha vietato il presepe perché può essere «occasione di discriminazione». Ha ragione: in una scuola pubblica certa discriminazioni non devono essere ammesse. Ma allora perché non fare le cose al completo? Via Dante, Petrarca, Manzoni, D’Annunzio, Leonardo, Marconi, Colombo, Vespucci ecc. ecc. Sono tutti «esemplari» della nostra cultura che potrebbero infastidire... Severino Storti Gajani L’ impatto devastante di un meteorite sulla Terra non è necessariamente un film di Hollywood. Almeno due volte, nella storia del pianeta, ha provocato estinzioni di massa. Che accada ancora non è, secondo gli scienziati e gli statistici, una possibilità: è un certezza; si tratta di capire quando avverrà e di cosa si potrebbe trattare. Due studiosi americani, Joseph Hilbe e Jamie Riggs, hanno di recente spiegato — su Significance, una pubblicazione delle associazioni statistiche britannica e americana — che, sulla base di calcoli probabilistici, «ci sono probabilità molto basse di un impatto di qualsiasi dimensione su una grande popolazione urbana, o nelle sue vicinanze, tra ora e il 2100». Se si considera un «grande proiettile» che potrebbe avere l’effetto di provocare un’estinzione globale — cioè un meteorite con un diametro maggiore di dieci chilometri e con una composizione dura e un angolo d’impatto non perpendicolare alla Terra (un angolo acuto di 30° sarebbe più devastante) — la probabilità è di 3,9 per dieci alla meno undici. Insignificante, qualcosa per la quale non vale la pena perdere il sonno, dicono Hilbe e Riggs. Ciò nonostante, i due scienziati sostengono che prima o poi un evento devastante dovuto all’arrivo di materiale extraterrestre ci sarà e che quindi è bene monitorare i cieli e preparare misure di mitigazione dei possibili effetti. L’impatto di un meteorite o di una cometa capaci di uno sterminio su scala globale avviene in media una volta ogni cento milioni di anni. Quello con la potenzialità di distruggere un continente, una volta ogni centomila anni. Una catastrofe come quella che avvenne nel 1908 a Tunguska (Siberia russa) — quando un meteorite del diametro tra i 60 i 180 metri esplose nell’atmosfera, distrusse piante e uccise tutti gli animali in un raggio di 1.200 chilometri — ha la probabilità di accadere circa una volta ogni 750 anni. Un meteoroide del diametro di sette metri impatta l’atmosfera e si frantuma in media ogni cinque anni e uno di quattro metri ogni 12 mesi. Il dato di fatto è che ogni anno grandi quantità di materiale entrano nel sistema solare dallo spazio interplanetario e incrociano l’orbita della Terra: si conoscono almeno 400 di questi oggetti con un diametro di almeno un chilometro, capaci di distruggere parti consistenti di vita. Nessuna isteria; attenzione ai cieli, però. @danilotaino © RIPRODUZIONE RISERVATA Usmate (Mb) INTERVENTI E REPLICHE Comunione ai divorziati e dogmi di fede Qui (Corriere, 2 dicembre) il «vaticinio» del cardinale Scola: «Comunione ai divorziati, il Papa dirà no… il matrimonio è indissolubile, senza via d’uscita». Sarebbe questione di fede, ma il Sinodo si è diviso tra «sì» e «no», e Scola scrive mentre papa Francesco dice che nulla oltre la fede del primo millennio va imposto ai fratelli ortodossi, la cui disciplina è diversa. Ed è polemica anche in libri illustri: l’accusa, bersaglio Kasper, ma mira più alta, è che i «balletti teologici» tradiscono la fede! Nel suo recente libro il collega Ingrao ipotizza che «il fuoco di fila», ben « al di là della sorte dei divorziati risposati», non vuole che «vengano rimessi in discussione temi ancora più delicati, a cominciare dalla norma dell’«Humanae Vitae» (1968), ove Paolo VI ascoltò una minoranza di vescovi e teologi. In realtà non era «materia di fede», e la dottrina della Chiesa era già cambiata nel 1951: Pio XII, spinto dal P. Virginio Rotondi, disse «sì», fino allora inaudito, ai «metodi naturali», con grande scandalo in Curia proprio tra quelli – Ottaviani, Bacci ecc. – che nel 1968 spinsero Paolo VI a non andare oltre, come ipotizzava la «Gaudium et Spes». Paolo VI stesso però volle che il teologo Lambruschini, presentando l’Enciclica, dichiarasse a nome suo © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger CONDIRETTORE AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane Luciano Fontana VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli [email protected] - fax 02-6205.8011 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02-62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582.1 - Fax 02-2582.5306 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 - www.rcspubblicita.it che la norma non era fede definitiva… Fu bufera: decine di Conferenze episcopali, teologi e fedeli apertamente contrari. Proprio sull’«infallibilità» della «Humanae Vitae» da 50 anni difficoltà e illustri carriere opposte: Hans Küng per negarla in assoluto, teologi di curia per affermarla contro la stessa volontà di Paolo VI. Siamo ancora lì: divorziati risposati, contraccezione e dintorni. Non è fede, tanto meno «definita». La dottrina in tema ha già avuto grandi cambiamenti, e la «fede definita» non c’entra. Anzi: pare ignorato da tutti un cambiamento addirittura clamoroso. Ai nn. 21 e 28 della «Sacra Virginitas» (1954) Pio XII richiama un «anathema sit» del Concilio di Trento e dice «solennemente definita dogma di fede la dottrina dell’eccellenza e superiorità della verginità e del celibato sul matrimonio annunciata dal Divin Redentore». Ebbene: Giovanni Paolo II (14 aprile 1982) dichiarò che «le parole di Cristo, non forniscono motivo per sostenere» questa dottrina. Un Papa nega un dogma di fede? Nessuno pretenda di imporre in anticipo i propri pensieri al Sinodo e addirittura al Papa, cui Cristo ha affidato il ministero di «legare», ma anche «sciogliere». Gianni Gennari [email protected] EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • RCS Produzioni Padova S.p.A. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. Centro stampa 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo, 5 - Tel. 070-60.131 • BEA printing sprl 16 rue du Bosquet - 1400 Nivelles - Belgium • Speedimpex USA, Inc. 38-38 9th Street Long Island City - NY 11101 - USA • CTC Coslada Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) - Spagna • La Nación Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires - Argentina • Miller Distributor Limited Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 Malta • Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia 1300 Nicosia - Cyprus • FPS Fernost Presse Service Co. Ltd 44/10 Soi Sukhumvit, 62 Sukhumvit Road, Bang Chark, Phrakhanong - Bangkok 10260 - Thailandia Corsera + IoDonna + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. € 0,93 + € 0,47; m/m/g/d Corsera + CorMez. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Veneto, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. A Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. A Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. PREZZI: *Non acquistabili separati, il venerdì Corriere della Sera + Sette € 1,90 (Corriere € 1,40 + Sette € 0,50); il sabato Corriere della Sera + IoDonna € 1,90 (Corriere € 1,40 + IoDonna € 0,50). A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + Cor. Como € 1,20 + € 0,20; ven. Corsera + Sette + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20; sab. La tiratura di sabato 6 dicembre è stata di 442.272 copie PREZZI DI VENDITA ALL’ESTERO: Albania € 2,20; Argentina $ 26,50 (recargo envio al interior $ 1,50); Austria € 2,20; Belgio € 2,20; Canada CAD 3,50; CH Fr. 3,00; CH Tic. Fr. 3,00 (quando pubblicato con Style Magazine Fr. 3,50); Cipro € 2,20; Croazia Hrk 17; CZ Czk. 64; Francia € 2,20; Germania € 2,20; Grecia € 2,50; Irlanda € 2,20; Lux € 2,20; Malta € 2,20; Monaco P. € 2,20; Olanda € 2,20; Portogallo/Isole € 2,50; SK Slov. € 2,20; ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7682 del 18-12-2013 Slovenia € 2,20; Spagna/Isole € 2,50; Hong Kong HK$ 45; Thailandia THB 190; UK Lg. 1,80; Ungheria Huf. 700; U.S.A. USD 5,00. ABBONAMENTI: Per informazioni sugli abbonamenti nazionali e per l’estero tel. 0039-02-63.79.85.20 fax 02-62.82.81.41 (per gli Stati Uniti tel. 001-718-3610815 fax 001-718-3610815). ARRETRATI: [email protected]. SERVIZIO CLIENTI: 02-63797510 (prodotti collaterali e promozioni). * Con “Sette” € 2,90; con “Io Donna” € 2,90; con “Style Magazine” € 3,40; con “Living” € 5,30; con “La matematica come un romanzo” € 9,30; con “La matematica ribelle” € 8,30 con “Mila e Shiro” € 11,39; con “Tutto Pratt” € 12,39; con “La Tasi e le nuove tasse sulla casa” € 7,30; con “Le grandi storie Disney” € 9,39; con “Io sono Malala” € 14,30; con “Grandangolo” € 7,30; con “Lettere d'amore” € 8,30; con “Agatha Christie” € 8,30; con “Agatha Christie Poirot” € 11,39; con “Il cane. Amarlo capirlo educarlo” € 11,39; con “La biblioteca della Grande guerra” € 11,30; con “Alda Merini” € 8,30; con “Skylanders” € 11,30; con “Diabolik. Nero su nero” € 8,39; con “Il teatro di Eduardo” € 12,30; con “Agendina la Lettura 2015” € 11,30; con “Geronimo Stilton. Viaggio nel mondo” € 8,30; con “I capolavori dell’arte” € 7,30; con “Ufo Robot” € 11,39; con “James Bond collection” € 11,39; con “Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni” € 11,39; con “Scuola del racconto” € 8,30; con “1989” € 9,30; con “The Beatles” € 11,30 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 44 Sport Estero Mourinho, primo k.o. Il City perde Aguero L’Atletico vola Allarme: le avversarie in Champions di Roma e Juve sono in forma, anche se il Manchester City ha un grande problema. Nell’1-0 in casa sull’Everton la squadra di Pellegrini perde Aguero, uscito dopo 2’ per un guaio al ginocchio sinistro. Salvo miracoli, con la Roma il Kun non ci sarà. City comunque a meno 3 punti dal Chelsea, al primo k.o. stagionale (1-2 a Newcastle), e Mourinho è furioso: «Battuti solo dalla sfortuna. Ma il modo in cui raccattapalle e pubblico hanno perso tempo nel finale è inaccettabile». Nella Liga l’Atletico Madrid passa 20 a Elche, ma il Real, vittorioso in casa sul Celta Vigo 3-0 (tripletta di Ronaldo), è sempre a più 4 sull’Atletico e più 5 sul Barcellona impegnato oggi nel derby con l’Espanyol. In Bundesliga il Bayern Monaco batte il Leverkusen 1-0 e resta a più 7 sul Wolfsburg. Nella Ligue 1 il Psg vince 2-1 in rimonta sul Nantes (doppietta di Ibrahimovic) e va a più 2 sul Marsiglia, impegnato oggi col Metz. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso Giustizia sportiva allo sbando tra autorizzazioni negate e ritardi Il 12 ottobre 1995, la Caf (allora la Cassazione del calcio) aveva cancellato lo stop di una giornata (simulazione) a Francesco Moriero, quando il giocatore aveva già scontato la squalifica. Sembrava un record, ma c’è sempre la possibilità di fare peggio. Venerdì sera, si è appreso che Rudi Garcia è stato deferito per l’utilizzo di sistemi elettronici di comunicazione durante Livorno-Roma, giocata il 25 agosto 2013. Un anno e tre mesi per decidere un semplice deferimento (e per futili motivi) rappresentano un insulto al buonsenso che ha buone possibilità di resistere per decenni. Si può discutere se parlare con un collaboratore tecnico in tribuna sia un reato (la Roma continua a pagare le multe), ma colpisce la lentezza con la quale ormai si muove la giustizia sportiva: un tempo, produceva sentenze anche discutibili, ma aveva il pregio di essere rapida, con tre gradi di giudizio spesso in sette giorni. Forse è proprio la volontà di temporeggiare o di Preciso Adem Ljajic, serbo di 23 anni, segna il discusso rigore concesso dall’arbitro Irrati alla Roma. I giallorossi accorciano così le distanze prima del pareggio ottenuto dallo stesso Ljajic che sale così a 6 reti staccando il compagno di squadra Destro (4) (Ansa) All’Olimpico Sassuolo subito avanti di due reti, pareggia Ljajic grazie a un rigore molto dubbio e a un gol in fuorigioco e la Juventus mantiene i tre punti di vantaggio La Roma resta a distanza Prima o poi doveva capitare e c’è ampia scelta per decidere cosa. Gli statistici: dopo 7 successi casalinghi, per la Roma, ci stava di non vincere contro un Sassuolo in gran forma. I complottisti: dopo tutte le lamentele sugli aiuti alla Juve adesso bisogna commentare un 2-2 con un rigore nato da un errore dell’arbitro (Vrsaljko tocca prima con la coscia e solo dopo con la mano) e il gol finale di Ljajic viziato da un fuorigioco (millimetrico, ma il guardalinee poteva essere aiutato dalla linea dell’area di rigore) di Florenzi. I fatalisti: il «non gioco» con i piedi di De Sanctis non poteva restare impunito a lungo. Gli eterni ottimisti: quando si pareggia sotto 0-2 e con un uomo in meno è il segnale che qualcosa di meraviglioso deve accadere. A ciascuno il profilo preferito. Quello che invece non ammette discussioni è: 1) Garcia ROMA In Europa ● Partite decisive per Juventus e Roma in Champions Pronto? La telefonata di Garcia (Sky) non decidere che ha spinto la Figc a non autorizzare la querela dell’a.d. della Juve, Marotta, nei confronti del presidente della Lazio, Lotito, che aveva rivolto al dirigente bianconero una frase disgustosa, di carattere personale e non legata a questioni calcistiche. Dalla Figc si sono affannati a spiegare che la multa inflitta a Lotito e alla Lazio (10.000 euro ciascuno) ha chiuso la vicenda; che la «fattispecie è già tutelata dall’ordinamento sportivo»; che il presidente della Lazio aveva patteggiato la sanzione secondo il nuovo codice di giustizia sportiva. La realtà è più semplice di quanto possa apparire leggendo le «pandette» federali: Lotito è il vero dominus del calcio italiano. Ha lavorato 24 ore al giorno per l’elezione di Tavecchio (prima lo aveva fatto per la riconferma di Beretta al vertice della Lega di A); guida il tavolo delle riforme; marca il presidente della Figc a uomo; gode di un’immunità calcistica (in attesa di ottenere quella parlamentare, visto che punta a entrare in politica) che non conosce incrinature. Finché dura. A volte anche i più bravi scivolano. Marotta farebbe bene a portare Lotito in tribunale, anche senza autorizzazione e con il rischio di essere squalificato. Giusto per vedere l’effetto che fa. f. mo. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Martedì i bianconeri affrontano a Torino l’Atletico Madrid ● Mercoledì all’Olimpico, la Roma se la vedrà con il ManCity Roma Sassuolo 2 2 Marcatori: Zaza 16’ e 18’ p.t.; Ljajic (rig) 33’ e 48’ s.t. ROMA (4-3-3): De Sanctis 4; Florenzi 7, Manolas 4,5, Yanga Mbiwa 6, Cholevas 6,5; Pjanic 5 (Keita 6,5 27’ s.t.), De Rossi 4, Strootman 4,5 (Nainggolan 6,5 9’ s.t.); Iturbe 5 (Gervinho 7 9’ s.t.), Destro 4,5, Ljajic 8,5. All.: Garcia 5 SASSUOLO (4-3-3): Consigli 6; Vrsaljko 5, Cannavaro 6, Acerbi 6, Peluso 5; Brighi 6,5 (Biondini s.v. 36’ s.t.), Missiroli 6,5, Taider 7; Berardi 6,5 (Floro Flores s.v. 36’ s.t.), Zaza 8,5 (Floccari s.v. 40’ s.t.), N. Sansone 6,5. All.: Di Francesco 6,5 Arbitro: Irrati 4 Espulsi: De Rossi 5’ e Vrsaljko 48’ s.t. Ammoniti: Pjanic, Nainggolan, Berardi, Peluso Recuperi: 1’ più 4’ ha sbagliato la formazione iniziale, ritoccando tutti i reparti: Florenzi terzino per Maicon aveva un senso, visto che mercoledì c’è Roma-Manchester City (brutto infortunio al ginocchio per Aguero), ma Strootman non è ancora pronto e Destro in questo momento è un fantasma; 2) Ljajic è per distacco il miglior giocatore della Roma in questo periodo e Gervinho resta decisivo anche quando entra dalla panchina; 3) il Sassuolo è una squadra allenata benissimo da Di Francesco, con un solo difetto: sopra di due gol e in superiorità numerica bisogna fare un po’ di possesso palla in più. Sarà il campionato a dire in futuro se la gara dell’Olimpico è stata un’occasione perduta dalla Roma in chiave scudetto, avendo mancato di recuperare punti sulla Juve fermata a Firenze, oppure se il pareggio al 94’ sarà un fattore comunque 4 gol subiti dalla Roma all’Olimpico: due dall’Inter e due ieri dal Sassuolo 8 risultati utili consecutivi del Sassuolo, 9 se si considera anche la Coppa Italia decisivo, per classifica e morale, visto che mancano ancora 24 partite. Per ora bisogna mettere in archivio che, dopo i due gol dell’Inter, i primi subiti all’Olimpico dai giallorossi, ne sono arrivati altri due. Il primo è stato un harakiri di De Sanctis, cui è appena stato rinnovato il contratto per un altro anno ma che già da mercoledì potrebbe perdere il posto. Una «papera» può capitare, ma qui il problema è più profondo: i difensori della Roma hanno paura di passare il pallone indietro al loro portiere e questo alza molto la tensione nell’iniziare l’azione. Il secondo gol, con la squadra ancora sotto shock, ha visto invece un movimento di reparto che Garcia dovrà fare rivedere mille volte alla sua squadra: Manolas si è alzato, gli altri tre sono rimasti bassi, Zaza ha trovato un’autostrada verso la porta. Se la Roma non ha perso, restata in dieci al 5’ s.t. per l’espulsione di De Rossi, che ha perso banalmente palla e poi fermato Berardi che filava verso la porta, è perché Ljajic ha confermato di essere un grandissimo talento e perché il calcio è anche e soprattutto questione di testa. Il Sassuolo era in controllo della partita ma, dopo il rigore, è arretrato troppo. Questo se non si vuole parlare solamente dell’arbitraggio. È altrettanto sicuro, però, che il signor Irrati e i suoi collaboratori sono stati la miglior pubblicità per l’introduzione della moviola in campo. Ieri, di sicuro, la Roma ci avrebbe perso. In altre occasioni, vedi lo scontro diretto con la Juve, a Torino, ci avrebbe guadagnato. Chi perde sempre, in questo caso, è chi si arrocca in vecchie posizioni per non perdere il proprio potere e vorrebbe farci credere che il calcio è bello con i suoi errori. Luca Valdiserri © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 SPORT 45 O rei sta meglio In India Pelé lascia il reparto di terapia semi-intensiva Del Piero batte Colomba nel derby italiano Basket Varese ok a Brindisi; stasera Armani a Sassari Continuano ad arrivare buone notizie sulle condizioni di Pelé. L’ospedale Albert Einstein di San Paolo, dove è ricoverato da quasi due settimane per un’infezione alle vie urinarie, fa sapere che il 74enne ex fuoriclasse brasiliano sta bene, non ha più febbre, continua il trattamento a base di antibiotici, ma ha lasciato il reparto di terapia semi-intensiva. Pelé è apparso venerdì in un video, assieme alla compagna e alle due figlie, strimpellando una chitarra e rassicurando i tifosi sul suo stato di salute. Reggio Emilia supera 77-65 Capo d’Orlando nell’anticipo della 9ª giornata e (in attesa della sfida di stasera tra le due seconde Sassari e Milano), aggancia Venezia al comando. Emiliani trascinati alla vittoria da Amedeo Della Valle, autore di 25 punti. Nell’altro anticipo, colpo grosso di Varese che si impone per 71-69 sul campo di Brindisi. Oggi, alle 18.15: Roma-Cremona; Cantù-Pistoia; BolognaAvellino; Pesaro-Venezia; alle 20.30 Sassari-Milano (Rai Sport 2). Domani alle 20 Caserta-Trento (RaiSport 1). Allegri rivaluta il pari di Firenze e si concentra sull’Atletico Il primo 0-0 della gestione Allegri, dopo una lunga notte di riflessioni in treno verso Torino, è stato accolto bene. «È un punto preso su un campo difficile», il cinguettio dell’allenatore. Il mezzo passo falso della Roma contro il Sassuolo, ieri pomeriggio, l’ha trasformato in una specie di vittoria. La Juve rimane con tre punti di vantaggio e la convinzione, a due turni dalla sosta, di poter chiudere il 2014 in testa. Il campionato è solo un obiettivo di questo dicembre infuocato. La Supercoppa italiana, il 22 dicembre a Doha contro il Napoli, è più di uno sfizio, oltre che l’eventuale primo trofeo bianconero di Max. Ma in testa ora la Juve ha solo l’Atletico Madrid. Gli ottavi di Champions League sono una dolce ossessione. Allegri, sem- L’altro anticipo Capitan Glik salva il Toro contro il Palermo di Dybala TORINO ( f.bon.) Il Torino non sa più vincere, il Palermo continua l’ascesa. I granata non riescono a dimenticare il derby perso all’ultimo secondo e continuano con l’astinenza di vittorie che dura ormai da 6 partite. I rosanero ottengono il 6° risultato utile consecutivo. Merito di un grande Paulo Dybala che nel primo tempo manda in rete Rigoni e poi firma il raddoppio con un tiro al volo dopo un controllo di tacco. È il 7° gol in campionato per l’argentino. Nel mezzo il pari di Martinez, primo gol in serie A per il venezuelano. Nella ripresa è stato invece un altro Toro che ha meritato il pari firmato da capitano Glik di testa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Torino Palermo 2 2 Marcatori: Rigoni 17’, Martinez 36’, Dybala 44’ p.t.; Glik 18’ s.t. TORINO (3-4-1-2): Gillet 5,5; Maksimovic 5,5, Glik 6, Moretti 6; Bruno Peres 5,5 (Molinaro 29’ s.t.), Vives 6, Farnerud 5 (Ruben Perez 5,5 16’s.t.), Darmian 6; El Kaddouri 5; Martinez 6 (Amauri 33’ s.t.), Quagliarella 6,5. All. Sullo 6 (Ventura squalificato) PALERMO (3-5-1-1): Sorrentino 6,5; Munoz 5,5, Gonzalez 6, Andelkovic 5; Morganella 5,5 L.Rigoni 6,5, Maresca 6,5 (Bolzoni s.v. 42’s.t.), Chochev 6, Daprelà s.v. (Lazaar 5 15’ p.t.; Emerson 6’ s.t.); Dybala 7,5; Belotti 6. All. Iachini 6 Arbitro: Giacomelli 5,5 Ammoniti: Bruno Peres, Lazaar, Chochev Recuperi: 2’ più 5’ pre su Twitter, ha dettato la linea: «Serviranno serenità e concretezza» e ha caricato l’ambiente: «Siamo la Juve, dobbiamo farcela». Con due risultati su tre a disposizione non è impossibile. Ma la squadra del Cholo Simeone è scorbutica, rognosa, abituata alle grandi partite e non andrà a Torino svuotata di stimoli anche se ha già la qualificazione in tasca. Ieri si è allenata vincendo 2-0 in casa dell’Elche. Inoltre, preoccupa la flessione della capolista dopo le ultime due uscite in campionato: la vittoria sofferta nel derby contro il Torino e il pareggio senza occasioni a Firenze sono spie di una piccola involuzione? «Lo 0-0 con la Fiorentina non ci fa saltare di gioia, ma è positivo. Non sarà stata una Juve entusiasmante ma si è dimostrata soli- Terza vittoria nelle ultime quattro partite per il Delhi Dynamos e Alessandro Del Piero di nuovo in campo. In panchina nelle ultime due partite, l’ex capitano della Juventus è ancora una volta escluso dall’undici titolare ma entra al 69’ al posto di Malsawmatulanga e a due minuti dal 90’ il Delhi trova con Marmentini il gol che stende il Pune City di Franco Colomba, che solo nel finale butta dentro Trezeguet. In classifica il Delhi sale al quarto posto (l’ultimo per i playoff) con 17 punti scavalcando proprio il Pune, fermo a 16. Serie A Venerdì Fiorentina-Juventus Ieri Roma-Sassuolo Torino-Palermo Oggi, ore 12.30 Napoli-Empoli Ore 15 Atalanta-Cesena Genoa-Milan Parma-Lazio Ore 20.45 Inter-Udinese Domani, ore 19 Cagliari-Chievo 0-0 2-2 2-2 Ore 21 Verona-Sampdoria Prossimo turno Tutto ok Gigi Buffon, 36 anni, approva lo 0-0 di Firenze: i punti di vantaggio restano 3 (LaPresse) da», l’analisi di Gigi Buffon. Allegri, proiettato sui Colchoneros, respinge i gufi: «Per la sfida con gli spagnoli ho ottime sensazioni. Vinceremo 2-0 e arriveremo primi nel girone». Il portiere-capitano, anima e coscienza bianconera, è più pragmatico e meno sognatore: «Se mi dicono che martedì non prendo gol, firmo subito perché vorrebbe dire passare il turno senza mettere alla prova le mie coronarie. Il primo posto nel girone è un sogno, ma conta andare avanti». Concretezza Il tecnico tra Europa e Supercoppa: «Ora servono serenità e concretezza» La Juve in nome della Champions ha sacrificato qualcosa a Firenze, tornando alla difesa a tre e convincendo l’allenatore a spingersi sulla strada del turnover con il risultato che gli esterni, Pereyra e Evra, sono stati tra i peggiori in campo e che l’attacco (per un’ora senza Tevez) è risultato inesistente. La Juve ha rischiato. Un rischio calcolato. Ora però Allegri torna al 4-3-1-2 con Lichtsteiner e Padoin esterni, Pirlo regista, Marchisio e Pogba interni e Vidal trequartista. L’unico dubbio è la scelta del compagno di Tevez: Llorente è in rimonta su Morata. «Ma conta l’atteggiamento, la testa e la voglia», dice Allegri. Conta anche lo spirito e la testa: la Juve deve essere più forte delle sue paure europee. Alessandro Bocci © RIPRODUZIONE RISERVATA ❞ Buffon 1 Lo 0-0 di Firenze non ci fa saltare di gioia, ma è positivo La squadra ha dimostrato solidità ❞ Buffon 2 Se però mi dicono che martedì non prendo gol firmo subito, vorrebbe dire passare il turno ❞ Allegri L’Atletico? Ho ottime sensazioni, sento che vinceremo 2-0 e saremo primi nel girone Sabato 13/12, ore 18 Palermo-Sassuolo ore 20.45 Lazio-Atalanta Domenica 14/12, ore 12.30 Juventus-Sampdoria ore 15 Genoa-Roma Parma-Cagliari Udinese-Verona Ore 18 Cesena-Fiorentina Ore 20.45 Milan-Napoli Lunedì 15/12, ore 19 Empoli-Torino Ore 21 Chievo-Inter Classifica JUVENTUS* ROMA* NAPOLI GENOA SAMPDORIA MILAN LAZIO FIORENTINA* SASSUOLO* UDINESE PALERMO* INTER EMPOLI VERONA TORINO* CAGLIARI ATALANTA CHIEVO CESENA PARMA *una partita in più 35 32 23 23 22 21 20 20 19 18 18 17 14 14 13 11 11 10 8 6 corriere.it Sul sito del Corriere della Sera le partite in tempo reale e tutti i gol e le immagini della giornata www.corriere.it 14ª giornata Atalanta Cesena 4-4-1-1 3-5-2 1 Leali 57 Sportiello 22 Zappacosta 14 Volta 6 Lucchini 2 Stendardo 29 Benalouane 25 Capelli 5 Giorgi 3 Del Grosso 7 Carbonero 31 Molina 8 De Feudis 21 Cigarini 34 Cascione 17 Carmona 33 Renzetti 10 Gomez 11 M. Moralez 11 Brienza 27 Hugo Almeida 19 Denis Arbitro: Di Bello di Brindisi Tv: ore 15, Sky Calcio 3, Premium Calcio 3 Genoa Milan 3-4-3 4-3-3 1 Perin 23 Diego Lopez 14 Roncaglia 25 Bonera 4 De Maio 13 Rami 15 Marchese 5 Mexès 27 Armero 21 Edenilson 91 Bertolacci 18 Montolivo 69 Sturaro 34 De Jong 13 Antonelli 28 Bonaventura 10 Perotti 10 Honda 32 Matri 7 Ménez 92 El Shaarawy 24 Iago Arbitro: Tagliavento di Terni Tv: ore 15, Sky Calcio 1, Premium Calcio 1 Inter Udinese 4-3-3 3-5-2 1 Handanovic 31 Karnezis 55 Nagatomo 75 Hertaux 23 Ranocchia 5 Danilo 5 Juan Jesus 18 Bubnjic 22 Dodò 27 Widmer 13 Guarin 7 Badu 18 Medel 6 Allan 17 Kuzmanovic 19 Guilherme 8 Palacio 89 Piris 9 Icardi 11 Thereau 10 Kovacic 10 Di Natale Arbitro: Gervasoni di Mantova Tv: ore 20.45, Sky Sport 1, Calcio 1, Premium Calcio Napoli Gonzalo Higuain Napoli Empoli 4-2-3-1 4-3-1-2 1 Rafael 33 Sepe 11 Maggio 23 Hysaj 33 Albiol 26 Tonelli 4 Henrique 24 Rugani 31 Ghoulam 21 Mario Rui 8 Jorginho 88 Vecino 19 David Lopez 6 Valdifiori 11 Callejon 11 Croce 17 Hamsik 18 Verdi 14 Mertens 10 Tavano 9 Higuain 7 Maccarone Arbitro: Cervellera di Taranto Tv: ore 12.30, Sky Calcio 1, Premium Calcio Parma Lazio 3-5-2 4-3-3 83 Mirante 22 Marchetti 27 Santacroce 8 Basta 6 Lucarelli 3 De Vrij 15 Costa 26 Radu 5 Braafheid 33 Rispoli 16 Parolo 30 Acquah 20 Biglia 21 Lodi 8 José Mauri 19 Lulic 11 De Ceglie 7 T. Anderson 99 Cassano 11 Klose 17 Palladino 6 S. Mauri Arbitro: Guida di Torre Annunziata Tv: ore 15, Sky Calcio 2, Premium Calcio 2 Serie B 17ª giornata Scappa il Carpi, che è andato a vincere anche il casa del Bari, al quale è stato negato un gol, sebbene la palla avesse superato la linea di porta Venerdì Frosinone-Ternana Ieri Avellino-Crotone Bari-Carpi Catania-Bologna Perugia-Latina Pro Vercelli-Pescara Spezia-Cittadella Varese-Entella V. Lanciano-Trapani Domani, ore 15 Modena-Livorno Ore 17.30 Vicenza-Brescia 0-1 1-2 0-1 2-2 0-0 0-4 0-0 2-2 2-2 Classifica Carpi p. 33; Frosinone 29; Bologna 27; Spezia 26; Livorno* e Avellino 25; Perugia 24; Ternana* 22; Modena** e Pro Vercelli 21; Catania, Vicenza* e Pescara 20; Brescia* e Bari 19; Crotone e Entella* 17; Varese (-3) 16; Cittadella e Latina 15. (**) due partite in meno; (*) una in meno Prossimo turno Venerdì 12/12 (ore 20.30): Trapani-Perugia. Sabato 13/12 (ore 15): Bologna-Frosinone; BresciaSpezia; Carpi-Modena; CittadellaBari; Crotone-Pro Vercelli; EntellaVicenza; Livorno-Catania; PescaraAvellino; Ternana-V. Lanciano. Lunedì 15/12 (ore 20.30): Latina-Varese. 46 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera SPORT Nuoto mondiale Italia, bronzo nella staffetta 4x50 Oggi la Pellegrini (r.per.) Un’altra staffetta a medaglia ai Mondiali di nuoto in corta di Doha che si avviano alla conclusione. Prima del gran finale di oggi con Federica Pellegrini nei 200 sl (foto), Gregorio Paltrinieri (1500 sl, ma non è stato bene ultimamente), Fabio Scozzoli (prima finale, nei 50, rana a 15 mesi dall’infortunio) e Ilaria Bianchi (100 farfalla), arriva il quarto podio, su cinque scalati, da una staffetta. Un buon segno, significa avere complessivamente una squadra competitiva, capace di coesione e di ritmo. Luca Dotto (21”45), Marco Orsi (trascinatore dopo l’oro nella gara singola, 20”43), Filippo Magnini (21”35) e Marco Belotti (21”33) nella 4x50 chiudono in 1’24”56 Inter, è la notte dei desideri contro Strama e Stankovic Mancini: «Con l’Udinese ripartire dalle cose buone di Roma» Sant’Ambrogio con effetti speciali, per chi invece del Fidelio alla Scala dovesse scegliere Inter-Udinese a San Siro, con prologo dedicato ai ragazzi del 2003, che proveranno l’emozione di giocare sul prato dei grandi e intervallo per quelli delle scuole calcio. Notte particolare per almeno tre motivi. Roberto Mancini ritrova dopo 6 anni e 7 mesi la panchina di sinistra, quella che era stata sua dal 24 agosto 2004 (4-1 al Basilea) all’11 maggio 2008 (2-2 con il Siena). Contro il Milan padrone di casa, era andato a occupare l’altra panchina; contro il Dnipro, era squalificato e confinato in uno sky box con vetri offuscati. Si riaffaccia a San Siro Andrea Stramaccioni: aveva esordito con l’Inter a San Siro il 1° aprile 2012 (5-4 al Genoa) e aveva chiuso l’avventura il 19 maggio 2013 (Inter-Udinese 2-5); andrà a occupare la panchina di destra, occupata il 7 ottobre 2012, quando i nerazzurri avevano vinto il derby (1-0, Samuel). «Sono convinto di essere stato una persona e un allenatore molto onesto, come lo sono a Udine. Metto sempre la faccia, quando le cose vanno bene e quando vanno male. Non mi aspetto niente; provo grande rispetto e affetto per la società e per i tifosi. Questo legame rimarrà per sempre, ma ora sono all’Udinese e spero di restarci più tempo possibile, anche se un pezzo del mio cuore resta nerazzurro». Riappare a San Siro Dejan Stankovic, il vice di Stramaccioni. Era stato alla Lazio con Mancini giocatore per due anni (1998-2000, uno scudetto, una Coppa Italia e una Supercoppa, una Coppa delle Coppe) ; lo aveva ritrovato da allenatore nel 2002 e lo aveva lasciato il 30 gennaio 2004, per passare all’Inter, dove lo avrebbe ritrovato 5 m e s i e m e z zo d o p o . Stankovic è stato fondamentale anche con Mourinho ed è ri- MILANO Allenatori ● Roberto Mancini, 50 anni, ha allenato l’Inter dal 2004 al 2008. In quattro stagioni ha vinto tre scudetti, due Coppe Italia, due Supercoppe italiane. La gara contro l’Udinese sarà la sua quarta partita di questo secondo ciclo nerazzurro, due in campionato e una in Europa League. Il bilancio: una vinta, una pareggiata e una persa ● Andrea Stramaccioni (nella foto), 38 anni, ha allenato l’Inter dal 26 marzo 2012 al 24 maggio 2013 dopo aver chiuso il campionato al nono posto masto all’Inter fino all’estate 2013 (9 anni e mezzo), quando ha deciso di smettere, perché il tempo non fa sconti nemmeno ai più bravi. In nerazzurro ha vinto tutto («e abbiamo scritto la storia»), ma è stato anche l’uomo dei gol impossibili: quello da 54 metri al Genoa (17 ottobre 2009), quello da 53 a Neuer dello Schalke 04 (5 aprile 2011), dopo 23”. Sarà difficile rimanere impermeabili a tutto, in una notte così, però Mancini ha parlato solo di campo, con frasi significative. Ad esempio: «Dobbiamo ripartire dalle tante cose positive viste a Roma eliminan- L’ora di fare punti «Le prossime tre gare potranno definire le nostre prospettive. Per questo servono punti» do gli errori nelle occasioni da gol concesse; dobbiamo ripartire dal gioco che dopo due settimane non è stato male». Oppure: «Da qui al 21 dicembre ci sono tre gare molto importanti, se sapremo far bene e raccogliere punti rimanendo attaccati al gruppo, potremo avere buone prospettive». E ancora: «I ragazzi si stanno impegnando al massimo, come non mi era successo nelle prime settimane al City e nemmeno al Galatasaray. Stasera conta vincere, ma dobbiamo trovare la nostra personalità». Nella notte dei desideri, gioca Icardi, Mancini spera che giochi anche l’Inter, in uno stadio di San Siro meno deserto: «I tifosi in questi anni si erano abituati molto bene. Spero che San Siro torni a spingere la squadra, come una volta. So quanto possono essere importanti per noi». Fabio Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA Anni di gloria Roberto Mancini, 50 anni, esulta abbracciato a Dejan Stankovic, 36: è il 22 aprile 2007 e l’Inter, vincendo a Siena 2-1, ha appena conquistato con cinque giornate di anticipo il 15° scudetto della sua storia (Reuters) dietro alla Russia e agli Stati Uniti. «Una medaglia della squadra e per la squadra» il pensiero del capitano Filippo Magnini. Oggi dunque si tuffa in vasca la Divina nella «sua» gara. Federica ha cominciato la settimana innervosita per l’eliminazione della 4x200 sl, con il suo tweet critico ha creato scompiglio nel gruppo italiano, poi ha conquistato il bronzo con la staffetta 4x100 sl e si è rasserenata. Ora insegue l’ultimo oro che manca al suo palmares, quello dei 200 sl in vasca corta. Tutti gli altri li ha già messi sotto una teca nella casa dei suoi. Non è un’ossessione, ma la Divina ci ha insegnato quanto si batta per prendersi quello che vuole. ..................................................© RIPRODUZIONE RISERVATA ● L’intervento Cambiasso, un investimento (con le scuse) che Thohir non deve lasciarsi scappare di Beppe Severgnini «Cuchu» vuol dire «vecchio», in spagnolo rioplatense. Esteban Cambiasso non è mai stato un ragazzo: ha sempre avuto una certa età. Un motivo in più per portargli rispetto. Un’aggravante per chi lo ha allontanato dall’Inter come fosse un rumore molesto. Romanticismo calcistico? Ma no: riconoscenza, memoria, buon senso. E business. Qualcuno dovrebbe spiegarlo a Erick Thohir, che del calcio è nuovo. Una squadra non è soltanto una società e i suoi bilanci, per quanto importanti. Una squadra è una miscela di colori e ricordi, illusioni e delusioni, personaggi e pomeriggi allo stadio, la mano nella mano di un figlio o sulla spalla di un amico. Materia delicata, da trattare con cura. Con Esteban «Cuchu» Cambiasso, purtroppo, non è stato fatto; e agli interisti dispiace. Non è stato fatto con lui e non è stato fatto con Diego Milito e Walter Samuel. Tre signori — uno a centrocampo, uno all’attacco, uno in difesa — che nel 2010 ci hanno fatto vincere il Triplete, impresa mai riuscita a una squadra italiana. Cambiasso è anche il giocatore che ha conquistato più titoli nella storia del calcio argentino: 24, uno più di Alfredo Di Stefano. Scusate se è poco. Cambiasso, come Milito e Samuel, aveva il contratto in scadenza. Come loro, ha saputo pochi giorni prima della fine del campionato scorso che, per lui, non ci sarebbe stato nulla: non una proroga, non un incarico, non un ringraziamento, non una partita di saluto a San Siro, dove in tanti saremmo andati a ringraziarlo. Ha dovuto pensarci Javier Zanetti — oggi vicepresidente di nome ed esiliato di fatto — a coinvolgerlo nel suo match d’addio, quasi di nascosto. Oggi Esteban Cambiasso gioca nel neopromosso Leicester City, ultimo in Premier League. Non era pronto a lasciare l’odore dell’erba e degli spogliatoi, aveva bisogno di una camera di compensazione. Sarebbe potuto diventare il vice ideale di Roberto Mancini. Da anni faceva l’allenatore in campo, dove vedeva il gioco come pochi e capiva i momenti della partita; avrebbe potuto farlo anche alla Pinetina e dalla panchina. Se avete dubbi in proposito, non gli avete mai parlato: il Cuchu, in maglia nerazzurra, era un uomo tra i ragazzi. Un argentino serio a emozione ritardata: un tipo umano e professionale molto interessante. Cambiasso sarebbe potuto — anzi, potrebbe ancora — diventare l’Ancelotti dell’Inter. I due sono della stessa specie: dimostrano che il cervello, anche nel calcio, conta più dei muscoli. Esteban, come Carletto, è capace di concentrarsi e incapace di straparlare davanti a un microfono: due doti fondamentali per un professionista dello sport. Ma il Milan — è dura ammetterlo, ma in città siamo leali — è più bravo dell’Inter a coinvolgere i suoi uomini (guardate Inzaghi e Tassotti, va be’ c’è anche Maldini). L’Inter ha perduto Lele Oriali; ha umiliato un galantuomo come Ivan Cordoba (s’attendono spiegazioni da Walter Mazzarri); ha dimenticato Beppe Bergomi, lo Zio; illude e ignora Walter Zenga, l’Uomo Ragno. Sta facendo lo stesso con Esteban Cambiasso, detto il Cuchu. Riportiamolo a casa: non è un regalo, è un investimento. E intanto mandiamogli un saluto. A Leicester il suo viceallenatore si chiama Shakespeare. Siamo certi che saprà parlargli con un po’ di poesia, quella che è mancata all’Inter e a Milano. @beppesevergnini © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 Sci Vonn, ritorno e vittoria Domina la libera dopo il lungo stop SPORT (f.van.) Quasi un anno fa dava forfait in Val d’Isère e abbandonava in lacrime, consolata dal fidanzato Tiger Woods. Lindsey Vonn (foto) diceva così addio ai Giochi 2014 per una ricaduta rispetto al grave incidente al Mondiale 2013 (ginocchio saltato nel superG). Ma nemmeno 12 mesi dopo, la fuoriclasse americana s’è rimessa davanti a tutte le rivali: venerdì a Lake Louise, al rientro agonistico, aveva esaurito la benzina nel finale, concludendo ottava. Ieri, invece, ha attaccato a modo suo e ha dominato la discesa-bis, nella quale le statunitensi hanno fatto «strike» (sul podio anche la Cook e la Mancuso) e dove le varie Maze, Fenninger e Weirather hanno segnato il passo. È la vittoria numero 60 della Vonn in Coppa del Mondo, ormai a due successi dallo storico primato dell’austriaca Anne-Marie Moser Proell. L’Italia «rosa» esce contenta per Elena Fanchini (7ª) ma, spostandosi al superG maschile di Beaver Creek rimpiange quel pizzico che è ancora mancato ai velocisti. Ha vinto l’austriaco Reichelt, che ha interrotto la sequenza del norvegese Jansrud, mentre il francese Pinturault per 4 centesimi ha negato il podio a Fill; 5° Paris, 8° e in rilancio Marsaglia. Bravi, insomma, ma non ancora bravissimi. Oggi a Lake Louise superG donne; a Beaver © RIPRODUZIONE RISERVATA Creek, gigante maschile. Torna il capitano e Inzaghi mostra i muscoli La nuova coppia Raikkonen ci crede «Con l’amico Seb faremo tornare la Ferrari in alto» DAL NOSTRO INVIATO «Il 3° posto? Non sono qui per accontentarmi» Scimmiottando un vecchio spot, la grandezza è nulla senza continuità: Pippo Inzaghi lo sa bene e dopo l’abbuffata di complimenti presidenziali è chiamato a confermare gli elogi di fronte a un avversario un po’ più ostico dell’Udinese spuntata, il Genoa di Gasperini (8 risultati utili consecutivi, mai così tanti punti nelle prime 13 partite dalla stagione ‘30-’31, quarto in classifica, considerando lo scontro diretto perso col Napoli, due lunghezze avanti ai rossoneri). «Per diventare grandi non basta una partita sola, serve continuità di risultati, solo allora saremo tutti felici. A Genova non sarà facile, ci vorrà un grande Milan: secondo me essere più forti di noi ora è difficile», la sicurezza del tecnico rossonero prima di un filotto che dirà molto delle potenzialità del suo Mi- MILANO Le cifre ● Il Genoa di Gasperini, eliminato dalla Coppa Italia, è imbattuto in campionato da otto partite ● Il Milan di Inzaghi non ha mai perso in trasferta: fin qui ha collezionato due vittorie e quattro pareggi Mercato Pronto lo scambio Pazzini-Matri ma il milanista blocca tutto lan: dopo il Genoa, infatti, lo attendono la terza (il Napoli a San Siro) e la seconda (la Roma, all’Olimpico). Il presidente ripete a ogni visita che l’obiettivo è il terzo posto, il ritorno in Champions da cui può ripartire un ciclo. Inzaghi, che fin qui ha sempre predicato prudenza, non può nascondersi: «È chiaro che un club come il Milan deve ambire minimo al terzo posto, però, considerato da dove siamo partiti, per raggiungerlo bisogna fare qualcosa di fantastico. Ma pensare in grande aiuta a tornare grandi, quindi perché non provarci? Mi auguro che tra poco l’obiettivo torni a essere lo scudetto. Io non sono venuto al Milan per accontentarmi. Ora però non ci penso: l’obiettivo è tirare fuori il massimo del potenziale da questa squadra. Vedremo qual è». Rientro Riccardo Montolivo, 29 anni, è pronto per giocare dall’inizio contro il Genoa: fermo dal 31 maggio (frattura della tibia alla vigilia del Mondiale), il capitano del Milan aveva giocato qualche minuto contro l’Udinese (Getty Images) 47 Sarà che Pippo ora si sente più forte: per la forma di Ménez (a proposito di continuità, anche da lui si attendono conferme), per le prove di chi gioca meno («Mi viene da dire che potrei tirare a sorte su chi far giocare, tanto ho buone risposte da tutti», l’azzardo di Pippo che dietro ripropone terzini Bonera e Armero), ma soprattutto per il ritorno di Riccardo Montolivo, dopo l’infortunio del 31 maggio (frattura scomposta della tibia) che gli ha tolto il Mondiale. Il capitano ha giocato pochi minuti contro l’Udinese, ma è già arrivato il momento del debutto dall’inizio. Ed è una sorpresa solo in parte, considerando l’ottima forma mostrata negli ultimi giorni. «Sta bene, è pienamente recuperato — rivela Inzaghi —, sono 2-3 giorni che mi ha messo il dubbio se farlo partire dall’inizio. Gli chiederò le sue sensazioni, è un giocatore molto intelligente, potrà indirizzarmi». E il capitano ha detto sì. Tocca a lui aumentare la qualità del centrocampo, anche se Inzaghi elogia le alternative Poli e Van Ginkel («Ha giocato semplice senza errori»). La nota negativa resta Torres, di nuovo in panchina («Ma non ho perso fiducia in lui»): Berlusconi chiede il turnover per dare gloria a tutti, ma Pippo ripropone il tridente che ha ben figurato contro l’Udinese. Il brivido, invece, è quello della febbre che ha colpito Honda nei giorni scorsi, ma il giapponese ieri stava meglio e giocherà, mentre per la sua sostituzione a gennaio (quando partirà per la Coppa d’Asia), il Milan fa un pensierino a Diamanti. Arianna Ravelli © RIPRODUZIONE RISERVATA ABU DHABI Glaciale, imperturbabile anche quando tutto il mondo gli franava intorno. Raikkonen è rimasto al suo posto attraversando indenne la tempesta. Demolito dal compagno di squadra Alonso che ha fatto oltre 100 punti in più di lui, Kimi vuole dimenticare le amarezze. Fernando non c’è più come tanti altri se ne sono andati via da Maranello. Con lo spagnolo i rapporti erano abbastanza freddi. È arrivato Vettel, un «amico», e negli occhi del finlandese sembrano tornati un po’ di luce e di serenità. E non solo per l’imminente nascita del primo figlio: «Vedrete con Sebastian sarà una Ferrari più divertente» racconta dal circuito di Yas Marina dove è giunto per le finali mondiali dei campionati monomarca del Cavallino. Azzarda: «Sarà una macchina molto migliore, abbiamo la gente giusta che ci sta lavorando». «Non possiamo lottare da subito per il Furto alla Red Bull I ladri sono entrati nella fabbrica di Milton Keynes e hanno rubato più di 60 trofei vinti conteso. Alessandro Matri, un solo gol nei 4 mesi milanisti a fronte di un esborso da 11 milioni di euro nell’agosto dello scorso anno, si è rigenerato in Riviera. Enrico Preziosi, che ha raccolto l’invito dell’amico Galliani, ha preso in prestito l’attaccante trentenne per rivalutarlo e fargli ritrovare, magari, la maglia azzurra... «Matri non è scarso, a Milano aveva perso fiducia. Se fosse rimasto lì avrebbe fatto peggio, lo restituiremo valorizzato» promette il presidente dei liguri. In effetti la punta ha già segnato sei gol (tutti in trasferta) e si è guadagnata una convocazione in Nazionale. Siccome Torres non è più (o non ancora) il Niño e Pazzini è considerato da Inzaghi giocatore da ultima mezz’ora, i due dirigenti hanno intavolato lo scambio dell’inverno: il Pazzo al Genoa e Matri di nuovo al Milan. Il no di Pazzini (due anni a Genova ma sponda Samp) ha bloccato tutto. Inzaghi ammicca: «Matri ha la mia stima, ma non potevo garantirgli il posto da titolare. Sta facendo bene, vediamo cosa succederà in futuro». Preziosi invia un messaggio a Galliani: «L’ho già detto: non teniamo un giocatore solo tre mesi per poi farlo ripartire. Matri resta: dirò di più, oggi segna pure il suo primo gol in casa». Monica Colombo campionato con il vantaggio che le Mercedes hanno, ma dobbiamo riportare il team ai livelli che gli competono. Bisognerà aspettare però i risultati dei primi test per capire». L’ex campione del mondo ragiona da uomo squadra: «”Seb” darà una mano anche per migliorare l’atmosfera nel team». Una conferma dell’aria pesante che si respirava nella Gestione Sportiva negli ultimi mesi. Dopo la parentesi di Marco Mattiacci, tocca a Maurizio Arrivabene, ex top manager di Philip Morris, salire sul ponte di comando. Per Raikkonen è un’ottima scelta: «Lo conosco da tempo, lavorerà per costruire il clima giusto e porterà idee. Lotteremo anche fra noi (lui e Vettel ndr) ma spingendo tutti nella stessa direzione». Infine, come si vede da futuro papà?: «Saranno momenti magici. Dovrò chiedere all’amico Toni Vilander che ne sa molto più». Seduto accanto il connazionale ride di gusto godendosi il recente trionfo al mondiale di endurance nella categoria GTE insieme a Gian Maria Bruni con la squadra clienti Af Corse. È la faccia felice della Ferrari, quella che da tre anni continua a vincere. A piangere invece sono gli uomini della Red Bull: dei ladri hanno portato via quasi tutti i trofei vinti, più di 60, dalla fabbrica di Milton Keynes. «Una perdita enorme» commenta il team principal Chris Horner. Daniele Sparisci © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO Da mal sopportato a Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 48 S PECIALE a cura di RCS MediaGroup Pubblicità graficocreativo COSMOFARMA 17-19 aprile 2015: a Bologna per il più importante evento europeo nel mondo della farmacia Un appuntamento sotto il segno dell’eccellenza Sempre più espositori scelgono Cosmofarma come momento fondamentale di confronto e di business per identificare progetti innovativi nel canale farmacia P renderà il via dal 17 al 19 Aprile 2015 la19° edizione di Cosmofarma Exhibition, la manifestazione di Bologna Fiere leader in Europa nell’ambito dei prodotti e servizi legati al mondo della farmacia. Organizzata con il patrocinio di Federfarma e con il sostegno del Gruppo Cosmetici in Farmacia di Cosmetica Italia, l’edizione di quest’anno oltre a rappresentare un’ occasione fondamentale di confronto e di approfondimento sul mondo della farmacia, sarà focalizzata in particolare sulla ricerca e sull’innovazione che oggi sono elementi imprescindibili per guardare al futuro del settore e per sviluppare un business in linea con l’attuale scenario economico. Proprio in quest’ottica Cosmofarma è sempre più“fiera di progetto”: per superare la crisi si riparte dai progetti, dalle idee, dalla componente tecnologica, dal digitale e dalla manualità, dalla storia di straordinarie realtà imprenditoriali. Si parte dal legame con il territorio per guardare ai mercati internazionali, attraverso la capacità di innovare con processi, comunicazione e pubblicità. UN RICCO CALENDARIO I protagonisti di questa edizione di Cosmofarma saranno quattro focus a cui vengono dedicati particolari approfondimenti con un importante calendario di convegni. Il primo focus sarà incentrato sul settore degli OTC, i prodotti medicinali per l’automedicazione, per i quali non è necessaria la prescrizione medica e che rappresentano un po- tenziale risparmio per il bilancio del Sistema Sanitario Nazionale. Il secondo sarà quello della dermocosmesi, un settore che grazie a un fatturato di circa 2 miliardi di euro rappresenta una voce fondamentale nel bilancio delle farmacie. Di particolare interesse sarà il focus che Cosmofarma, in linea con il tema sulla nutrizione di Expo 2015, dedicherà all’alimentazione come fattore di salute e di benessere. In relazione a questa tematica sono da segnalare in particolare i convegni organizzati dal Professor Enrico Roda, professore di Gastroenterologia all’Università di Bologna, dove verrà approfondito il collegamento tra alimentazione sana e corretto stile di vita con salute e benessere del corpo. Infine l’ultimo focus approfondirà il settore della tecnologia per la farmacia, sia a supporto della gestione delle farmacie sia a servizio del cliente. Il calendario della manifestazione offrirà anche un’ampia scelta di workshop, dibattiti e congressi. Fra quest’ultimi merita una menzione il congresso scientifico dal titolo “Dermocosm – Vita Cutis”, che coinvolgerà medici dermatologi, medici estetici e chirurghi plastici sotto la direzione scientifica del Professor Antonino di Pietro ed il patrocinio di ISPLAD (Società Internazionale-Italiana di Dermatologia, Plastica-Estetica NUCE e FOOD-ING: insieme a Cosmofarma NUCE, il salone internazionale delle materie prime per l’industria nutraceutica e cosmeceutica, dei functional foods & drinks e degli health ingredients, e FOOD-ING, l’evento dedicato agli ingredienti per tutti i settori dell’industria alimentare e delle bevande, ritornano insieme il 16 e il 17 Aprile a Cosmofarma Exhibition. I visitatori di Cosmofarma avranno quindi la possibilità, visitando NUCE e FOOD-ING, di compiere un viaggio nel mondo degli ingredienti e dei prodotti alimentari e cosmetici fondamentali per il benessere del consumatore, che registrano una costante crescita anno dopo anno nell’economia globale dei consumi. Sarà anche possibile frequentare una serie di workshop e di convegni volti alla scoperta dei preparati e degli ingredienti più innovativi e delle formulazionipiùefficacichesaranno presentati dai protagonisti del settorealivellointernazionale, affrontando tematiche quali, ad esempio, gli health claims, la nutrizione infantile e l’invecchiamento in salute. Un’occasione per partecipare a Expo 2015 Cosmofarma Exhibition e NUCE offrono agli Espositori delle due manifestazioni 2015 la possibilità di usufruire di spazi di metratura diversa e attrezzati, per presentarsi a Milano al pubblico di Expo, nell’area dedicata alla Bio-diversità, gestita da Bologna Fiere. ed Oncologica ) e di prestigiose associazioni mediche. MOLTO ALTRO ANCORA Inoltre anche nel 2015 a Cosmofarma continuerà l’International Buyer Program con l’obiettivo di individuare nuove possibilità strategiche di mercato, a livello internazionale. Per facilitare alle aziende la possibilità di entrare in contatto con nuovi compratori e aprirsi ai mercati esteri, nella scorsa edizione del- Un momento di incontro, di scambio culturale e di approfondimento professionale la manifestazione sono stati infatti organizzati 600 incontri tra espositori e compratori provenienti da Bulgaria, Croazia, Cipro, Egitto, Francia, Gran Bretagna, Germania, India, Iran, Irlanda, Norvegia, Repubblica Ceca, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Turchia. Cosmofarma accoglierà anche nuovamente delle aree speciali dedicate ad approfondimenti e progetti specifici: Farmacia Prestige, il format che ospita aziende e brand con un posizionamento alto e che offre nuovi contenuti ai farmacisti che puntano a differenziare la propria offerta e a distinguersi nel mercato generico; Beauty Farma, l’area dedicata alle dimostrazioni live e agli approfondimenti focalizzati sull’estetica in farmacia; Make-Up in Farma, l’area dedicata al make –up con la particolare finalità del camouflage che può diventare per le farmacie un ulteriore servizio alla clientela. Infine per la prima volta Cosmofarma ha pianificato, grazie alla collaborazione delle Camere di Commercio Italiane, un programma di Road Show per presenziare alle più importanti manifestazioni di settore in Europa, con l’obiettivo di diffondere l’immagine della manifestazione e imporsi sempre più a livello europeo. La prima tappa è stata a Monaco, a seguire poi Birmingham, Malmö e infine Madrid. Cosmofarma è stata presente con uno stand e ha potuto incontrare aziende e professionisti del mondo farmaceutico internazionale. Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 49 CorriereSalute Diritto Medicine Il potere terapeutico del dialogo fra medico e malato Gli ultimi progressi nel trattamento di leucemie e linfomi di Daniela Natali di Vera Martinella Le pagine del vivere bene www.corriere.it/salute Siamo tutti (un po’) meteoropatici La riflessione di Alberto Scanni UNA SANITÀ PIÙ GENEROSA A ll’inizio della mia carriera lavoravo in un ospedale di provincia, in una Divisione di Medicina: 120 posti letto, un primario, un aiuto e 4 assistenti con 30 letti a testa. Quando si faceva la guardia di notte ci si fermava la mattina a fare il giro dei malati, una era la giornata di riposo settimanale, spesso utilizzata per frequentare la scuola di specializzazione. Gli infermieri non erano come oggi laureati, ma formati sul campo e nelle «scuole infermieri»; erano professionalmente perfetti e si impegnavano anche al di là del mansionario. La dialettica sindacale non era esasperata: l’interesse si commisurava al beneficio di malati e ospedale. I medici di famiglia venivano a trovare i loro pazienti ricoverati e avevano con i colleghi ospedalieri un rapporto dialettico. Gli ospedali non erano aziende, ma strutture volute dalle comunità locali che ne controllavano efficienza e funzionamento. I pazienti erano ben curati, si fidavano della struttura e dell’impegno di chi li assisteva. Se vi era qualche carenza, comprendevano le difficoltà, senza perdere la fiducia in chi li assisteva, perché percepivano oltre all’impegno la generosità. È vero, sono ricordi nostalgici, forse di una medicina romantica, di una sanità che però aveva al suo interno una valenza di gratuità che si è persa. Oggi il minuto in più è regolamentato, il tempo per mettere la divisa deve essere monetizzato, dopo la guardia nulla può essere richiesto, i medici di famiglia sono rigidi nei loro orari, la richiesta di maggiore impegno in prevenzione ed educazione sugli stili di vita deve avere un compenso, i diritti vengono enfatizzati, i doveri contingentati. Certo, le cose sono cambiate: alte tecnologie, alta professionalizzazione, briefing, corsi di formazione, commissioni che valutano l’organizzazione... ma sarebbe bello svegliarsi una mattina e apprendere che non si guarda più all’orologio, che i medici ospedalieri hanno fatto della disponibilità una regola, che quelli di famiglia hanno deciso spontaneamente, senza nulla in cambio, di venire sempre a trovare chi ricoverano, che i sindacati sono usciti dalla logica che chi dirige è sempre cattivo. Sarebbe bello sapere che nei concorsi per primario le commissioni valutano anche umanità e generosità del candidato, che i direttori sanitari si mettono in fila agli sportelli per capire le difficoltà di chi è in attesa, che chi progetta un ospedale sente prima i bisogni degli ammalati. I piani sanitari funzionano se si è attenti anche a queste cose. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'esperto risponde alle domande sui disturbi di carattere psicologico e psichiatrico su http://forum. corriere.it/ psichiatria/ Sentire riacutizzare i dolori o diventare di cattivo umore quando cambia il tempo non è frutto di suggestioni o luoghi comuni. È dimostrato che molte persone sono «sensibili» al clima e che questo può influire sia sul fisico sia sulla psiche. Ora è stato messo a punto un test che serve a valutare quanto ●Il numero Non c’è crisi per il mercato online dei farmaci contraffatti 50 miliardi È il giro d’affari annuo dei farmaci illegali venduti tramite Internet «I farmaci illegali sono in Europa l’1%, quota che però è in crescita esponenziale grazie a metodi come la vendita su Internet. Facciamo chiudere tanti siti, ma comunque una ricerca su Google per “comprare anabolizzanti” ottiene, in italiano, oltre 80 mila risultati». L’allarme è del generale dei carabinieri e comandante dei Nas, Cosimo Piccinno. Dal 2000 a oggi, 4.397 persone sono state arrestate e 612 denunciate per reati connessi al doping. Secondo i carabinieri del Nas, quello dei farmaci illegali e contraffatti, pericolosi per la salute, è diventato un settore molto redditizio per le mafie: «Un euro investito su uno stupefacente rende 16 volte, sui farmaci 2.500. Il giro d’affari accertato è di 50 miliardi l’anno ma c’è chi dice sia pari a 200». È nata così la figura del «cyber pusher»: le farmacie online stimate sono circa 40 mila. L’acquisto di farmaci è anonimo e i prezzi ridotti anche del 60%-70%. 50 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera SALUTE Dossier Le cifre Medicina METEOROPATICI METEOROSENSIBILI circa il 5% circa il 30-40% della popolazione della popolazione 40% delle donne 24% degli uomini Consultando le previsioni meteorologiche potremmo sapere anche come staremo domani. Perché è dimostrato che le variazioni del clima influiscono sia sul fisico sia sull’umore di molti di noi. Ora un questionario serve a capire quanto Informati 77 % Secondo un sondaggio Ipsos, tanti sono gli italiani che si informano sui bollettini meteo per programmare la loro giornata. Nel 2014, «previsioni meteo» sono state le parole più cliccate sul motore di ricerca Yahoo. Anche l’osservatorio Skipass panorama turismo conferma che oltre l’80% degli italiani guarda il meteo prima di partire. T utti sbirciamo le previsioni del tempo in vista di una vacanza o di una passeggiata. Forse dovremmo dar loro un’occhiata anche per sapere se quel mal di testa tornerà o se saremo un po’ tristi, se i dolori alla schiena si faranno sentire, o se dovremo misurare la pressione una volta di più. Perché il clima influenza la salute e di recente, proprio in Italia, è stato messo a punto il questionario Meteo-Q (si veda il grafico) per capire se e quanto le variazioni di temperatura, umidità, pressione e vento incidano sul nostro benessere. Realizzato da Luigi Janiri, Marianna Mazza e Marco Di Nicola dell’Istituto di Psichiatria del Policlinico Gemelli di Roma, è un test che chiunque può fare in pochi minuti per scoprire se è meteorosensibile o meteoropatico. «Nel primo caso, quando cambia il tempo si è soltanto più vulnerabili a disturbi; il vero meteoropatico invece ha un calo sostanziale della qualità di vita — spiega Mazza —. Il reale discrimine è quanto Perché stiamo male se cambia il tempo ❞ Gradi di malessere Sentirsi assonnati quando piove è normale, avvertire dolori articolari tali da imporre l’assenza dal lavoro è patologico il malessere comprometta la quotidianità: sentirsi un po’ più giù o assonnati quando il tempo volge al brutto è normale, non riuscire ad alzarsi dal letto o avere una ricaduta dell’artrosi che impone un’assenza dal lavoro è patologia». Secondo le stime i meteoropatici sono circa il 5% della popolazione, i meteorosensibili il 30-40%; tutti però “sentiamo” il tempo, anche se non ce ne accorgiamo e non abbiamo veri e propri sintomi. «Quando le condizioni meteorologiche cambiano, l’organismo deve adattarsi e subisce perciò uno “stress” — dice Umberto Solimene, presidente del Centro di Ricerca in Bioclimatologia Medica dell’Università di Milano —. Chi è sano non ne risente, chi è più vulnerabile non riesce a compensare l’alterazione e manifesta disagi. Le donne e gli anziani sono più sensibili, così come chi soffre di qualche patologia: gli ipertesi, ad esempio, quando la temperatura cambia bruscamente hanno un rischio maggiore di palpitazio- ni, tachicardia e crisi ipertensive; chi ha una cefalea cronica o sindromi osteoarticolari vede acuirsi i fastidi, perché al variare dei parametri meteorologici si riduce la soglia del dolore». «Con i mutamenti climatici in atto sta aumentando la quota di meteorosensibili — dice Mazza —. A creare problemi è la brusca variazione dei parametri, e oggi i passaggi dal caldo al freddo, dal sereno alla pioggia sono sempre più improvvisi». «Tutti viviamo con un livello di stress piuttosto elevato, che già mette alla prova le nostre capacità di compensazione; inoltre, passiamo la maggior parte delle giornate in ambienti condizionati, perdendo un po’, così, le capacità naturali di adattamento — aggiunge Solimene —. Ciò spiega perché sono sempre di più coloro che accusano disagi anche 2-3 giorni prima di una perturbazione: minime differenze di pressione, elettricità e parametri chimici dell’aria iniziano Sciroccato non è solo un modo di dire Disturbi precoci Ridotte capacità di adattamento e stress spiegano l’aumento di chi ha problemi già 2 o 3 giorni prima di una perturbazione Quando parliamo delle variazioni del meteo ci riferiamo per lo più a temperatura, umidità, pressione. Pochi pensano al vento, che invece condiziona non poco il nostro benessere. Spiega il bioclimatologo Umberto Solimene: «Quando ad esempio arriva il foehn, vento caldo e secco dal nord, c’è un calo dell’attenzione e delle capacità di concentrazione, tanto che si è dimostrato un incremento degli incidenti in auto. L’elettricità nell’aria cambia e i sistemi ormonali si modificano, provocando disturbi». Si chiamano «anemopatie» e in genere sono provocate da venti che portano ioni con carica positiva in concentrazione molto elevata in una fase di bassa pressione, come lo scirocco, il mistral o il foehn. I malesseri sono soprattutto a carico degli apparati cardiocircolatorio, respiratorio e neuroendocrino e del ricambio idroelettrolitico: sintomi tipici, oltre a difficoltà di concentrazione e autocontrollo, irritabilità, ansietà, mal di testa, vertigini, astenia, ritenzione idrica e variazioni della pressione arteriosa. 72 ore prima di un mutamento del tempo e l’organismo le avverte. Chi compensa non ha problemi, chi è fragile avverte un malessere». Che fare se si è meteorosensibili o meteoropatici? «Guardare le previsioni per sapere in anticipo ciò a cui si va incontro — risponde Solimene —. Poi sarebbe buona abitudine fare la doccia alternando acqua calda e fredda: allena il sistema di termoregolazione dell’organismo, spesso “pigro” perché viviamo sempre a temperatura controllata. Utile anche l’idroterapia con essenze stimolanti o calmanti, e integratori fitoterapici a base di ginseng, eleuterococco, passiflora, da scegliere in base alla propria reazione, di eccitazione o depressione, al mutamento climatico; può servire infine l’agopuntura, che aumenta la produzione di endorfine e serotonina». Elena Meli Anemopatie © RIPRODUZIONE RISERVATA Più rischi durante l’inverno per chi ha il cuore fragile I l momento in cui ci si ammala dipende anche dal meteo. Le patologie cardiovascolari, ad esempio, risentono parecchio delle condizioni esterne: non a caso il progetto Climheart, presentato nell’ambito dell’iniziativa Horizon 2020 dell’Unione Europea, ha l’obiettivo di individuare i fattori meteo maggiormente correlati alla comparsa di infarti, ictus, aneurismi. Per l’Italia partecipano le Università di Firenze, Salerno e quella di Ferrara con il cronobiologo Roberto Manfredini, che spiega: «La ciclicità degli eventi cardiovascolari è nota: sappiamo che in inverno la probabilità di una patologia aortica acuta (come la rottura di un’aneurisma, ndr) è del 17 per cento superiore alla media e del 33 per cento più elevata rispetto all’estate; a dicembre il pericolo sale del 14 per cento. In parte dipende dai ritmi biologici interni e dai mutamenti ormonali e metabolici che questi comportano, in parte è colpa del clima: i due fattori coesistono e assumono “pesi” diversi a seconda dei casi e delle patologie». I mutamenti bruschi sono i più pericolosi per cuore e vasi: un inverno costantemente freddo crea meno problemi di una stagione altalenante, tanto che in passato erano per lo più i mesi “intermedi” dell’autunno e della primavera a provocare guai. «Oggi non è più così: le variazioni repentine di clima si hanno in qualsiasi stagione e possono contribuire alla riacutizzazione di malattie croniche o alla comparsa di eventi improvvisi e gravi — osserva Manfredini —. Il progetto Climheart intende verificare la correlazione fra biomarcatori, eventi cardiovascolari e condizioni meteo: se riuscissimo a capire quali sono i parametri che fanno aumentare il rischio potremmo avere un “campanello d’allarme” che suoni quando temperatura, pressione, umidità, nuvolosità, venti hanno certe caratteristiche, indipendentemente dalla stagio- Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 SALUTE Sindromi meteoropatiche principali Si manifestano in stretta correlazione cronologica e causale con le brusche variazioni meteorologiche e tornano ogni volta che si presenta quella stessa condizione del tempo; migliorano o guariscono rapidamente quando cessa la situazione meteo scatenante 51 Sindromi meteoropatiche secondarie Consistono nell'aggravamento o nella riacutizzazione di patologie già presenti, croniche, infiammatorie o degenerative; l'insorgenza è acuta, al passaggio di fronti di perturbazione o vortici di aria fredda in quota. Durano da due a dieci giorni di seguito. Tipicamente aumenta l'ansia mentre diminuiscono le difese e la soglia del dolore Corriere della Il test Meteo-Q Neurologia Per l’autovalutazione della meteoropatia rispondere alle domande, secondo le indicazioni della tabella Le domande da 1 a 5 valutano quantitativamente le variazioni d’umore in relazione al meteo; quelle da 6 a 11 gli effetti dei sintomi Assente Lieve Moderato Rilevante Grave 1 Variazioni dell’umore in corrispondenza del cambiamento di latitudine, della zona geografica, del fuso orario 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 delle condizioni di luminosità 0 (quando le giornate si «allungano» o si «accorciano» in estate o inverno) 1 2 3 4 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 0 1 2 3 4 2 Variazioni d’umore in corrispondenza di cambiamenti atmosferici (ad es. quando inizia o smette di piovere) 3 Variazioni d’umore in corrispondenza 4 Variazioni dell’umore in corrispondenza dei cambiamenti della temperatura ambientale 5 Variazioni dell’umore con l’avvicendarsi delle stagioni TOTALE 6 Grado di relazione tra i sintomi fisici e psichici insorti e il cambiamento climatico o atmosferico 7 Tendenza dei disturbi ad attenuarsi o scomparire con il cessare della condizione scatenante o con il subentrare di una condizione ambientale opposta 8 Eventuale coincidenza di questi disturbi con altri fenomeni ciclici (per es. ciclo mestruale) 9 Presenza di sintomi nei giorni precedenti alle modificazioni climatiche (irritabilità, malessere, stanchezza ecc.) 10 Interferenza sulle attività quotidiane dovuta ai disturbi indotti dai cambiamenti climatici 11 Disagio causato dai disturbi indotti dai cambiamenti climatici TOTALE UOMO RISULTATI Il rischio di meteoropatia cresce all’aumentare dei punteggi Se il punteggio ottenuto anche solo in una delle due parti del test indica rischio alto o patologico è opportuno parlarne al medico Punteggi Domande 1-5 Inferiore a2 Fra 3e5 Fra 6e8 Superiore a9 Domande 6-11 Inferiore a2 Fra 3e4 Fra 5e7 Superiore a8 DONNA Rischio Basso Intermedio Alto Patologico Domande 1-5 Inferiore a4 Fra 5e7 Fra 8 e 10 Superiore a 11 Domande 6-11 Inferiore a3 Fra 4e6 Fra 7 e 10 Superiore a 11 Fonte: Mazza, Di Nicola, Janiri, Ist. psichiatria, Policlinico Gemelli-Un. Cattolica, Roma ne. Sarebbe utile per le persone, che saprebbero quando stare più attente a eventuali sintomi, e per ospedali, che sarebbero più preparati ad affrontare i “momenti di punta” in cui devono seguire tanti pazienti con problemi cardiovascolari». Ma se clima e meteo possono far ammalare, è anche vero che per gli stessi motivi possono essere anche terapeutici: è possibile, infatti, contribuire alla cura di alcune malattie passando periodi di soggiorno in aree dove le condizioni esterne sono più favorevoli alla propria situazione. Il Centro di ricerche in bioclimatologia medica dell’Università di Milano, diretto da Daniela Mari, ha stilato un elenco delle mete più adatte per determinate condizioni, spiegando ad esempio che i grandi laghi italiani sono una destinazione adeguata per gli ipertesi, i cardiopatici e per Le giornate buie e fredde deprimono davvero CdS chi ha una broncopneumopatia come enfisema o bronchite cronica, mentre sono da sconsigliare nelle malattie infettive in fase acuta, nella depressione con fobie o attacchi di panico, in caso di disturbi della personalità. Foreste e boschi, dove l’abbattimento delle sostanze inquinanti arriva fino al 70-80% e l’umidità relativa è alta, sono adatti per chi ha bronchiti o en- Ciclicità Nei mesi invernali si alza del 17% la probabilità di una patologia aortica acuta Variazioni Gli sbalzi repentini di temperatura e umidità possono riacutizzare malattie croniche L e giornate si accorciano, fa freddo, il tempo volge più spesso al brutto. L’umore peggiora e arrivano sonnolenza, debolezza, difficoltà di concentrazione, mentre l’appetito aumenta e fa accumulare un po’ di ciccia. Più di una persona su quattro in autunno e inverno ha questi sintomi in forma leggera, ma il 5-10% di queste soffre di una vera e propria depressione stagionale, della quale di recente si è scoperto il meccanismo biologico specifico. Stando a uno studio presentato all’ultimo congresso dell’European College of Neuropsychopharmacology, infatti, chi è affetto da depressione stagionale ha una fluttuazione molto marcata dei trasportatori che fanno entrare nei neuroni la serotonina, il neurotrasmettitore «del buonumore»: nei soggetti sani la quantità dei trasportatori non cambia durante l’anno e la serotonina cerebrale è abbondante anche a dicembre, in chi invece ha la depressione stagionale in autunno e inverno i trasportatori aumentano del 5 per cento, così la serotonina libera nel cervello si riduce dando l’avvio ai sintomi. «Le donne, per motivi soprattutto sociali e ormonali, sono più predisposte ai disturbi depressivi, in generale e nella forma stagionale (ne sono colpite quattro volte più degli uomini, ndr) — spiega Marianna Mazza, dell’Istituto di psichiatria dell’Università Cattolica di Roma —. Questa patologia, inoltre, riguarda più spesso i meteorosensibili, più fragili di fronte ai cambiamenti del tempo e del clima». Il benessere psichico infatti è molto influenzato dal clima, oltre che dal periodo dell’anno: non a caso uno studio recente ha dimostrato che i ricoveri per malattie psichiatriche hanno, oltre che una marcata stagionalità, un andamento che segue le variazioni di temperatura, umidità, pressione, risultando più probabili quando fisema e da sconsigliare, invece, a chi soffre di asma allergica. «Il mare con spiagge digradanti è utile per chi ha problemi ginecologici (soprattutto micosi), psoriasi e dermatiti atopiche, ipotiroidismo, esiti di fratture, lussazioni e distorsioni, allergie, artropatie degenerative con osteoporosi; non va bene per chi ha disturbi psicosomatici o scompenso cardiaco sinistro — spiegano gli autori —. Il mare “stimolante” di scoglio serve in caso di infiammazioni delle prime vie aeree ma non per chi soffre di cefalea o insonnia. La montagna, infine, è una buona scelta per chi è obeso, sotto stress, in convalescenza da malattie infettive o soffre di broncopneumopatie; non è indicata invece per ipertesi, cardiopatici con scompenso e per chi soffre di cefalee vasomotorie». Elena Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA questi elementi si discostano dalla media del periodo. La depressione stagionale non fa eccezione, in più le settimane che precedono le festività di fine anno sono psicologicamente più pesanti per alcuni, perché percepiscono l’allegria diffusa come «forzata». Che cosa fare per stare meglio? «Innanzitutto, va capito se c’è un problema: tutti in inverno siamo un po’ più tristi e stanchi, la discriminante fra normalità e malattia è l’influenza sul quotidiano. Se il disagio interferisce con il lavoro o la vita di relazione bisogna parlarne al medico — consiglia Mazza —. Un “rimedio” sempre utile è cercare di godere il più possibile della luce del giorno: basta una passeggiata al mattino o in pausa pranzo per stare un po’ meglio. Alcuni traggono beneficio anche dalla fototerapia (una terapia a base di esposizioni controllate a luce molto intensa, ndr)». «Se i sintomi, invece, sono molto fastidiosi e compromettono seriamente la quotidianità, — prosegue Mazza — sarà il Vulnerabili Le donne, per motivi soprattutto sociali e ormonali, sono più predisposte a soffrire di disturbi depressivi: ne sono colpite quattro volte più degli uomini medico a valutare l’opportunità del ricorso ad antidepressivi. In genere impiegano 2-3 settimane prima di essere pienamente efficaci, per cui l’ideale sarebbe una terapia ciclica da iniziare circa un mese prima della cattiva stagione, per prevenire i sintomi. L’approccio deve essere individualizzato, perché per alcuni può bastare una cura breve mentre altri potrebbero avere necessità di una “copertura” prolungata». «Purtroppo oggi il clima, che influenza molto il momento effettivo di comparsa dei sintomi, è sempre più volubile: rispetto al passato è più difficile prevedere quando inizierà a farsi sentire la depressione stagionale e quindi prendere provvedimenti preventivi. Non a caso arrivano in ambulatorio più spesso pazienti con crisi depressive acute, indotte proprio dai mutamenti repentini del clima. Che, per di più, fanno emergere un numero sempre maggiore di casi» conclude la psichiatra. E. M. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'esperto risponde alle domande sui disturbi di carattere psicologico e psichiatrico su http://forum. corriere.it/ psichiatria/ 52 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera SALUTE Medicina L’iniziativa Oggi e domani in piazza le stelle di Natale dell’Ail e stelle di Natale dell’Ail (Associazione italiana leucemie linfomi e mieloma) tornano nelle piazze italiane, come da tradizione, oggi 7 dicembre e domani. Sono tante le cose che si possono fare comprando una piantina, con un contributo minimo di 12 euro. Si sostiene la ricerca scientifica sulle malattie del sangue e si finanzia il GIMEMA (Gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto, cui fanno capo oltre 150 centri di ematologia nazionali) con lo scopo di identificare e L diffondere i migliori standard diagnostici e terapeutici e garantire lo stesso tipo di trattamento ai malati in tutta Italia. Inoltre, si sostengono i servizi di assistenza domiciliare (Ail ne finanzia a oggi 42) o si realizzano «Case alloggio» nei pressi dei centri di cura per ospitare i pazienti non residenti durante i lunghi periodi di trattamento (oggi sono 34). Per informazioni si può chiamare il numero 06.70386013 o visitare il sito www.ail.it. V. M. Migliorano le terapie per i linfomi Significativo aumento della sopravvivenza e passi avanti importanti nella cura dei tumori del sangue che finora non rispondevano ai trattamenti disponibili L'esperto risponde alle domande sui tumori del sangue su http://forum. corriere.it/ sportello_ cancro_ ematologia A l congresso dell’Associazione americana di ematologia (Ash), in corso in questi giorni a San Francisco, i progressi ottenuti contro vari tipi di linfomi sono fra le novità seguite con maggiore attenzione. I punti in comune fra i molti studi presentati, quelli che indicano la direzione in cui sta andando la ricerca, sono sostanzialmente due: primo, si va verso il progressivo abbandono della chemioterapia, sostituita dalle meno tossiche e più «comode» (in compresse) target therapies; secondo, si conoscono sempre meglio i numerosi sottotipi di linfomi e, gradualmente, si riescono a mettere a punto cure efficaci anche per le forme più aggressive, che tendono a ripresentarsi o sono refrattarie alle cure attuali. «Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 15 mila nuovi casi di linfomi maligni, che rappresentano più di un terzo di tutte le malattie tumorali del sangue — dice Fabrizio Pane, presidente della Società italiana di ematologia —. Si dividono in due grandi categorie: i linfomi Hodgkin (10-15% dei casi) e i non Hodgkin (85-90%), che a loro volta comprendono vari sottotipi, anche molto diversi fra loro, con evoluzione e aggressività differenti, che richiedono trattamenti specifici». I dati raccolti dallo studio Eurocare-5, da poco pubblicato su The Lancet Oncology, segnalano un costante aumento nella sopravvivenza ai tumori del sangue in Europa, con percentuali che indicano fra il 10 e il 20% in più di pazienti vivi a 5 anni dalla diagnosi, a seconda del tipo di neoplasia. «È proprio fra questi numeri che vanno inquadrate le novità presentate all’Ash quest’anno — spiega Umberto Vitolo, direttore dell’Ematologia alle Molinette di Torino e past president della Fondazione italiana linfomi — perché aggiungono tasselli significativi nel grande puzzle Che cosa sono Origine e sviluppo Aree interessate Il linfoma è dovuto alla crescita incontrollata di linfociti tumorali nei linfonodi. Con il tempo, queste cellule possono diffondersi tramite i vasi linfatici raggiungendo altri linfonodi o entrare nella circolazione sanguigna coinvolgendo altri organi o tessuti I linfonodi più spesso interessati sono quelli di collo, ascelle, torace, inguine e addome. Tuttavia possono essere coinvolti anche fegato, polmoni, ossa e midollo osseo, stomaco I linfomi si suddivido in due grandi categorie LINFOMA DI HODGKIN LINFOMA NON HODGKIN 15% dei casi 85% dei casi Prevalentemente sono colpiti solo i linfonodi Può essere colpita quasi ogni parte del corpo Ogni anno in Italia i nuovi casi di linfoma di Hodgkin sono Ogni anno in Italia i nuovi casi di linfoma non Hodgkin sono 12.700 2.300 Due terzi dei malati hanno meno di 40 anni La maggior parte dei malati ha più di 70 anni Cds dei linfomi: da un lato conosciamo meglio meccanismi e sottogruppi che resistono alle cure, dall’altro abbiamo trovato nuovi farmaci efficaci per i pazienti con forme più aggressive o difficili da curare». In pratica, diversi studi mostrano come l’introduzione nella pratica clinica di schemi combinati di chemioterapia associata a trattamenti biologici sempre più mirati permette di trattare con successo pazienti Tendenza Si punta a sostituire la chemioterapia con cure meno tossiche e in compresse Avanzamenti I sottotipi dei linfomi sono più conosciuti. E si combattono meglio le forme più aggressive con linfoma di Hodgkin in ricaduta dopo un trapianto oppure con recidive resistenti ai trattamenti standard. «Il linfoma di Hodgkin in recidiva o refrattario dopo la terapia standard o dopo trattamenti intensificati (incluso l’autotrapianto di cellule staminali) è un campo in cui la ricerca sta sviluppando molto interesse — continua Vitolo —. Diverse sperimentazioni hanno dato risultati molto promettenti in pazienti a cattiva prognosi usando un anticorpo monoclonale il cui meccanismo d’azione prevede il legame dell’anticorpo (equipaggiato da un potente chemioterapico come arma) alla cellula tumorale bersaglio e il successivo rilascio del chemioterapico all’interno della cellula cancerosa». Una strategia attuabile per i pazienti con linfoma di Hodgkin che recidiva o è refrattario a questa terapia potrebbe, invece, basarsi sull’impiego di un altro anticorpo monoclonale che lega l’antigene anti-PD1, Ricerca Un settore che fa spesso da apripista in oncologia L’ematologia è spesso considerata apripista per i cambiamenti in oncologia. Secondo un sondaggio Usa di quest’anno, fra le cinque novità più importanti nella cura del cancro degli ultimi 50 anni ben due riguardano tumori del sangue. Al primo posto c’è infatti la scoperta, del 1965, che si potessero curare i linfomi di Hodgkin negli adulti con un mix di quattro chemioterapici. «Fino ad allora — racconta Fabrizio Pane, direttore dell’Ematologia dell’Ospedale Federico II di Napoli — i tumori erano trattati per lo più con chirurgia e radioterapia. I farmaci all’epoca erano pochi e ritenuti poco utili, ma i risultati strepitosi ottenuti nel giro di pochi anni contro questi tumori del sangue cambiarono radicalmente il modo di guardare alla chemioterapia e diedero un grande incentivo alla ricerca». Al terzo posto si colloca l’arrivo, nel 2001, dell’Imatinib, farmaco che ha rivoluzionato la cura della leucemia mieloide cronica, trasformandola da patologia che lasciava pochi anni di vita in una malattia cronica, grazie all’assunzione di una pillola. V. M. una proteina prodotta dalle cellule neoplastiche, e blocca un differente meccanismo di proliferazione della cellula del linfoma di Hodgkin. Nei linfomi non Hodgkin a cellule mantellari, invece, a oggi il trattamento d’elezione è la chemioterapia ad alte dosi seguita da autotrapianto di cellule staminali autologhe. Tuttavia, spesso, la malattia tende a recidivare e molte volte l’età avanzata dei pazienti non permette di proporre cure troppo intense. Negli ultimi anni sono quindi stati sperimentati mix di chemioterapia e farmaci biologici o cure con i soli farmaci biologici: a questo proposito gli esiti di studi presentati a San Francisco (che associano come diversi nuovi farmaci a quelli già tradizionali ancorché già appartenenti alla categoria degli anticorpi monoclonali) sono molto promettenti per la quasi totalità dei malati. «Per quanto riguarda i linfomi non Hodgkin a grandi cellu- Combinazioni Per le ricadute dopo trapianto si usano farmaci tradizionali e biologici insieme le è invece indispensabile riconoscere al momento della diagnosi le forme più aggressive (i cosiddetti double-hit, che presentano un’iperespressione di due geni, chiamati c-myc e bcl2), perché richiedono un’attenzione particolare nella scelta del trattamento — conclude Pane —. La terapia standard (lo schema di chemioterapia associata a un anticorpo monoclonale) sembra essere infatti meno adeguata di un altro schema a dosi progressivamente maggiori, che ha dato risultati promettenti. Serve dunque un’analisi specifica, che deve essere fatta a completamento dell’esame istologico e delle altre valutazioni standard, per cui è indispensabile che la diagnosi di linfoma sia fatta da un patologo esperto in questo settore, per evitare di trattare con intensità minore le forme più aggressive o di eseguire cicli più aggressivi in forme considerate a prognosi standard». Vera Martinella © RIPRODUZIONE RISERVATA Si può diventare genitori nonostante la leucemia cronica Lo indica uno studio italiano condotto su 63 pazienti (con 71 gravidanze portate a termine) Miglioramenti Oggi si può combattere questa patologia con medicine per bocca, che danno meno effetti collaterali, così i pazienti conducono una vita normale L a vita continua, anche felicemente, nonostante il cancro. Lo prova uno studio italiano, presentato a San Francisco durante il convegno dell’Associazione americana di ematologia, che ha coinvolto 63 pazienti giovani con una leucemia mieloide cronica diventati genitori. «Questo studio nasce da una necessità dei pazienti e fotografa la realtà — spiega Paola Fazi, coordinatore del Centro dati del Gimema (Gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto), promotore dello studio —. Oggi, davanti al desiderio di queste persone di diventare genitori, si aprono molte domande a cui la speri- mentazione vuole dare una risposta: bisogna sospendere la terapia prima di diventare genitori? Per quanto? Si rischia che la malattia si ripresenti? Cosa è più sicuro fare per i pazienti? E per il nascituro? Al momento non esistono linee guida condivise, ma le avremo alla fine di questa sperimentazione che sta per essere esportata anche in centri europei, per arruolare numeri più ampi di pazienti». La leucemia mieloide cronica è una patologia che ogni anno colpisce circa mille persone, per lo più in età adulta, e il numero dei malati giovani (dai 30 anni in su) è in crescita. Oggi anche la sopravvivenza è in notevole aumento e i risultati in molte occasioni sono così buoni da porre la questione se sia il caso o meno di sospendere la terapia e valutare il fatto di dichiarare la tanto sospirata «guarigione». «Grazie ai nuovi farmaci inibitori delle tirosin-chinasi, arrivati meno di 10 anni fa, sale il numero di persone che riescono a tenere sotto controllo la malattia — spiega Elisabetta Abruzzese, ematologa dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma e autrice principale dello studio —. La terapia è semplice (per bocca), con pochi effetti collaterali, per cui queste persone fanno una vita normale. E se, dopo anni di controlli, il tu- 1000 Le persone colpite ogni anno in Italia da leucemia mieloide cronica, malattia che compare per lo più in età adulta more non si ripresenta, dobbiamo chiederci se non sia il caso di interrompere la cura». Al momento sono in atto diversi studi, a livello mondiale, che stanno valutando se la leucemia si ripresenta in chi smette di prendere i medicinali e, se questo accade, che cosa si può fare per la sopravvivenza delle persone. Intanto, da un gruppo di pazienti italiani è stata sollevata l’esigenza di affrontare la questione della paternità e della maternità. Nel 2013 è stato così avviato, con il sostegno dall’Ail (Associazione it. leucemie linfomi e mieloma), lo studio osservazionale sul concepimento e sulla gravidanza nei pazienti con leucemia mieloide cronica sottoposti a trattamento con inibitori delle tirosin-chinasi. «Per ora abbiamo raccolto i dati di 63 pazienti, maschi e femmine, sotto i 55 anni e tutti in remissione completa di malattia, per un totale di 71 gravidanze in maggioranza spontanee (tre medicalmente assistite) e portate a termine senza particolari problemi (con 6 aborti nei primi 3 mesi) — conclude Abruzzese —. Ora teniamo sotto sorveglianza pazienti e bambini, per verificare che tutto proceda bene e capire quali possano essere eventuali problemi o i controlli necessari». V. M. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 53 SALUTE Sul lavoro Mi spieghi Guanti speciali ed esercizi per limitare i danni dottore er evitare che l’infiammazione della guaina sinoviale peggiori e per alleviare i disturbi, ai primi accenni di dito a scatto può essere utile prendere qualche accorgimento: per esempio, mantenere, per quanto possibile, il dito a riposo, per evitare l’eccessiva sollecitazione e rilassare la zona interessata; evitare sforzi eccessivi; usare guanti antivibrazioni in caso di attività lavorative manuali ripetitive; limitare i movimenti di presa ripetuti e i lavori manuali P impegnativi; fare esercizi defaticanti per le mani e di rotazione per il polso; massaggiare il dito colpito. «Purtroppo si tratta di accorgimenti non sempre facili da mettere in pratica, soprattutto se si svolge un’attività lavorativa a rischio. In questi casi, spesso, la soluzione non può che essere chirurgica» fa notare il professor Michele D’Arienzo, segretario della Società italiana di chirurgia della mano. A. S. Da che cosa è provocato il «dito a scatto»? Lo specialista I Michele D’Arienzo Dir. Clinica ortopedica Università di Palermo e segretario Società italiana chirurgia della mano Per saperne di più sulle malattie che coinvolgono le articolazioni http://www. corriere.it/ salute/ reumatologia nizialmente si avverte un lieve dolore alla radice di un dito, ma con il tempo spesso le cose peggiorano tanto che il dito interessato — più spesso il pollice, il medio o l’anulare — rimane bloccato in posizione piegata, per poi raddrizzarsi con un brusco scatto e un dolore intenso. Stiamo parlando del «dito a scatto», condizione diffusa soprattutto in alcune categorie di lavoratori e nelle donne dopo la menopausa, ma che può colpire anche i bambini. «I tendini flessori, che fanno piegare le dita, scorrono nella guaina sinoviale, una sorta di canale protettivo. Il dito a scatto si presenta quando questa guaina si infiamma e si restringe, ostacolando il normale scorrimento dei tendini — spiega Michele D’Arienzo, direttore della Clinica ortopedica e traumatologica dell’Università di Palermo e segretario della Società italiana di chirurgia della mano —. Quando si vuole piegare il dito, il tendine è costretto a forzare la parte più ristretta della guaina (puleggia) e ciò causa uno scatto doloroso. Il dito può restare bloccato in posizione piegata e per raddrizzarlo occorre un ulteriore sforzo che può provocare un altro scatto, anch’esso doloroso». Quali fattori provocano l’infiammazione? «Entrano in gioco più elementi. Il dito a scatto è più comune in chi pratica attività lavorative che comportano gesti manuali frequenti e ripetitivi, come maneggiare forbici, cesoie, cacciaviti. Tra i fattori predisponenti ci sono le malattie reumatiche e il diabete. Spesso sono colpite le donne dopo la menopausa: probabilmente per il ristagno di liquidi, che favorisce l’infiammazione dei tendini. Può capitare, infine, che il dito a scatto interessi i bambini che succhiano il pollice, ma può essere anche congenito». Come si pone la diagnosi? «Ci si basa essenzialmente sui sintomi. I più tipici sono il dolore sul palmo della mano alla base del dito interessato (specie quando si esercita una pressione e che peggiora con l’estensione del dito stesso), nonché il tipico scatto doloroso al compimento del movimento di estensione. I disturbi sono in genere più intensi dopo il riposo, per esempio al risveglio al mattino, e tendono a diminuire utilizzando la mano. Di solito per avere maggiori dettagli diagnostici, in vista di un eventuale trattamento chirurgico, si esegue un’ecografia». Come si cura il dito a scatto? «Per alleviare i sintomi alcuni propongono di steccare il dito, facendo indossare un tutore, per tenerlo in posizione estesa. Si tratta di una terapia sintomatica che consente di mettere a riposo l’articolazione coinvolta, impedendo di flettere il dito durante la notte. In questo modo si attenua il dolore associato ai movimenti della mano al mattino. Ma in generale è meglio non temporeggiare troppo e intervenire alla radice del problema, soprattutto se i sintomi sono importanti. In prima battuta si opta per l’infiltrazione di cortisonici per alleviare l’infiammazione, eventualmente associata a laserterapia o tecarterapia. Se non si ottengono miglioramenti bisogna prendere in considerazione il trattamento chirurgico». Che cosa prevede la chirurgia? «Lo scopo è aprire la prima puleggia in modo che il tendine possa scorrere liberamente. L’intervento viene eseguito in day surgery e i punti si tolgono dopo una decina di giorni. Nella maggior parte dei casi il recupero dell’uso della mano è veloce. Nel caso in cui il dito a scatto riguardi un bambino, lo si incoraggia innanzitutto a non mettere più il dito in bocca. Se le cose non migliorano, si interviene chirurgicamente, di solito entro i tre anni». Antonella Sparvoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Viene così ostacolato lo scorrimento del tendine che, per piegare il dito, è costretto a forzare la parte più ristretta della guaina, detta puleggia, provocando uno scatto doloroso Quando si cerca di estendere il dito, il tendine rimane bloccato all’ingresso della puleggia. Aumentando la forza necessaria per completare il movimento, il tendine riesce a superare l’ostacolo provocando un altro scatto, altrettanto doloroso PULEGGIA TENDINE FLESSORE NODULO TENDINEO GUAINA SINOVIALE I SINTOMI LE CAUSE A seconda delle gravità dell’infiammazione i sintomi possono essere più o meno intensi. I disturbi più tipici sono Il dito a scatto si verifica in seguito a un’infiammazione della membrana sinoviale che ricopre i tendini flessori delle dita. Questo fenomeno è favorito da una serie di fattori. Dolore sul palmo della mano, soprattutto quando si esegue una pressione alla base del dito interessato Movimenti di presa ripetuti, per esempio, in chi svolge lavori manuali che richiedono l’uso frequente di alcuni oggetti, come cacciaviti, forbici, cesoie, cellulare (pollice da smartphone) Sesso femminile. In particolare il dito a scatto si verifica spesso nelle donne in menopausa che tendono ad accumulare più liquidi, cosa che può dare il la all’infiammazione dei tendini Sensazione più intensa di dolore quando il dito fa lo scatto Gonfiore o rigidità alla base del dito, soprattutto al mattino Malattie concomitanti. Chi soffre di alcune malattie come l’artrite reumatoide, il diabete e l’ipotiroidismo ha maggiori possibilità di soffrire di dito a scatto Talvolta si può formare un piccolo nodulo doloroso alla base del dito colpito Dito in bocca nei bambini. I bambini piccoli che succhiano il pollice hanno più possibilità di sviluppare il dito a scatto che però può essere anche congenito (cioè già presente alla nascita) LA DIAGNOSI Per la diagnosi è sufficiente un’attenta visita ortopedica grazie alla quale è possibile identificare con precisione le aree dolenti, valutare i movimenti delle dita facendo aprire e chiudere la mano, nonché, rilevare la presenza di eventuali noduli sottocutanei, palpando il palmo della mano Nei casi in cui si prevede il ricorso alla chirurgia (si vedano «Le cure») è utile eseguire un’ecografia È importante non confondere il dito a scatto con la malattia di Dupuytren nelle fasi precoci, una condizione caratterizzata inizialmente dalla presenza di noduli e successivamente dalla flessione progressiva e permanente di una o più dita, causata dall’ispessimento e dalla retrazione della fascia fibrosa (aponeurosi) che si trova nel palmo della mano LE CURE In genere in fase iniziale si propone un trattamento conservativo basato su infiltrazioni di cortisone nella puleggia per ridurre infiammazione e dolore, eventualmente associate a terapie fisiche come, per esempio, la laserterapia o la tecarterapia. Con questo approccio si ottengono buoni risultati in circa l’80 per cento dei casi Se la terapia conservativa non funziona, si opta per la chirurgia. L’intervento, che viene effettuato in anestesia locale tramite una piccola incisione sul palmo della mano, prevede la sezione e l’apertura della puleggia alla base del dito nella sua prima parte in modo tale da aumentare lo spazio per lo scorrimento del tendine. Dopo l’operazione si può muovere liberamente la mano, ma bisogna evitare sforzi Corriere della Sera / Mirco Tangherlini I tendini non riescono a scorrere bene nella loro guaina a causa di un’infiammazione Il dito a scatto si presenta quando la guaina sinoviale, al cui interno scorre il tendine flessore del dito interessato, si infiamma e, per questo, si restringe Il dito a scatto è una condizione per cui una delle dita delle mani rimane in posizione piegata, per poi raddrizzarsi con un brusco scatto. Le dita più spesso interessate sono anulare, medio e pollice 54 Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera SALUTE L’altra cucina Alimentazione a prima volta che l’ho visto, non riuscivo a capire che cosa fosse quel panetto marrone scuro dal vago profumo di liquerizia, dono di un’amica dalla Colombia. Dopo un assaggio, ho scoperto che era zucchero. Vero zucchero integrale di canna, che da quelle parti chiamano Panela. Vero, perché ottenuto dall’evaporazione del succo di canna da zucchero e senza trattamenti chimici e additivi. Dolce è dolce (8090% di zuccheri, soprattutto saccarosio). E L Dalla Colombia un insolito modo di dolcificare Pensate in cucchiaini per ridurre il consumo di zucchero e sale L'esperto risponde alle domande dei lettori sui temi di nutrizione all’indirizzo http://forum. corriere.it/ nutrizione A confronto Quantità Può essere utile Alimento/Bevanda per non eccedere Cassata siciliana con certi alimenti g 100 «tradurre» i grammi Lattina di bibita in forma di cose (aranciata o cola) cc 330 concrete T utti ci siamo sentiti dire molte volte che, per controllare il consumo di zuccheri, la lettura delle etichette può essere di grande aiuto. E in effetti, se non lo leggessimo sull’etichetta, probabilmente nessuno penserebbe che una lattina di bibita dolce contenga, in media, circa 35 grammi di zuccheri o e che una porzione di cassata siciliana alla ricotta possa arrivare quasi a mezzo etto di zucchero, la metà di quanto solitamente mettiamo in una intera torta di altro tipo. Ma quale sarebbe l’effetto se queste quantità venissero rap- cucchiaini (*) zuccheri (g) 9,5 7 Sorbetto al limone g 100 Due dolcetti di pasta di mandorle g 50 Torrone (porzione grande) g 50 energia (kcal) 47 282 34 127 (valore medio) (valore medio) 7 34 132 5,5 27 227 5 26 240 *Un cucchiaino da tè medio è pari a 5 grammi di zucchero Corriere della Sera presentate, anziché in grammi, in un modo più facile da «interpretare»? È quanto hanno verificato alcuni psicologi dell’Università dell’Alabama e del Massachusetts in uno studio appena pubblicato su Appetite. A questo scopo, i ricercatori hanno condotto una serie di test, nei quali hanno messo a confronto l’efficacia di un’informazione «tecnica» (grammi di zucchero in una bibita dolce) e una concreta (immagine con la stessa quantità di zucchero espressa in zollette), verificando che la rappresentazione concreta contribuiva a ri- durre la probabilità che la bibita venisse scelta e sembrava un dissuasore più efficace anche rispetto agli avvertimenti sulla «pericolosità» di un consumo eccessivo di zuccheri. «Modificare i comportamenti non è semplice, ma è utile identificare gli stratagemmi che possano aiutare — puntualizza Mariangela Rondanelli, professore di Scienze e tecniche dietetiche applicate all’Università di Pavia —. Da noi, parlando di zuccheri, è però meglio non utilizzare le zollette, sia perché si usano poco, sia perché tutte le nostre linee guida fanno riferimento ai cucchiaini». «E sarebbe opportuno — aggiunge l’esperta — cercare di “concretizzare” anche le informazioni che riguardano i grassi e il sale. Per esempio, tre fette di prosciutto crudo apportano più di mezzo cucchiaino di sale, circa il doppio di quello che si dovrebbe introdurre in un’intera giornata». E chi dovrebbe contribuire a questa «concretizzazione» delle informazioni? «È un compito — risponde Mariangela Rondanelli — che potrebbero assolvere i medici, i nutrizionisti, la stampa specializzata. Ma tutti dovremmo imparare a “visualizzare” le informazioni nutrizionali e a “raccontarle” sotto forma di immagini ai nostri bambini». Carla Favaro Nutrizionista saporito: contiene melassa. Nei Paesi produttori (in Centro e Sud America, e in Giappone) è tenuto in alta considerazione perché, diversamente dallo zucchero raffinato, contiene molti sali minerali, dal ferro al potassio, e vitamine A, B, D. Questo zucchero, più umido di quello in polvere o cristalli, ha meno calorie: 273 per 100 grammi di prodotto contro le 400 circa dello zucchero bianco raffinato. Ma è più difficile da dosare: va tagliato a fettine. Roberta Salvadori ● La ricetta della salute Crespelle leggere con spezie e frutta Ingredienti per 4 persone: un’arancia non trattata, 200 ml di latte parzialmente scremato, un uovo, un cucchiaio di zucchero di canna, 100 g di farina bianca, due pere decana molto mature, un cucchiaio di zucchero a velo, cannella in polvere, 20 g di cioccolato fondente. Preparazione: grattugiare un cucchiaio di buccia d’arancia, scioglierlo con latte e zucchero, unire l’uovo, la farina e fare una pastella. Sbucciare l’arancia, tagliare la polpa a cubetti; sbucciare le pere, farle a pezzetti, condirle con cannella, cuocerle 10 minuti, raffreddarle, frullarle e mescolare crema e cubetti di arance. Preparare 8 crespelle, riempirle con la farcia, chiuderle formando dei triangolini, decorare con zucchero a velo e cioccolato a scaglie. Valore nutrizionale a porzione: proteine g 7, grassi g 4, carboidrati g 41 (di cui zuccheri 22), kcal 218, colesterolo mg 50. Ricetta dello chef G. Capano ● Il commento Come ridurre lo zucchero nella preparazione dei dolci? Semplicissimo: mettendone meno. Spesso, infatti, lo si può diminuire anche del 30-40 per cento rispetto alla quantità abituale senza compromettere il risultato finale, se si compensa la dose inferiore di zucchero aggiungendo spezie e aromi come, per esempio, vaniglia, buccia di agrumi e cannella. © RIPRODUZIONE RISERVATA Se si mangia troppo spesso fuori casa si mettono a rischio sia la linea sia la salute L a «ricetta» giusta per essere magri e soprattutto sani? Cercare il più possibile di fare colazione, pranzare e cenare a casa: due studi hanno dimostrato di recente che nei pasti al bar o al ristorante spesso si finisce per mangiare troppo, eccedendo con carboidrati, grassi e calorie «vuote», a scapito di vitamine e minerali. Come ha riscontrato una ricerca condotta su oltre 8 mila persone dalla City University of New York, pubblicata sull’International Journal of Obesity, rispetto a chi è «casalingo», chi durante la settimana mangia sei o più volte in una trattoria o al bar ha più spesso problemi di peso (nell’arco di pochi anni è facile accumulare anche quattro o cinque chili di troppo), il colesterolo «buono» Hdl basso e una concentrazione infe- Gli effetti Chi in settimana pranza o cena sei o più volte al bar o al ristorante ha più spesso problemi di peso e il colesterolo «buono» Hdl basso Molto «ricchi» I piatti dei menu della ristorazione sono di frequente più calorici, carichi di grassi e abbondanti rispetto alle preparazioni casalinghe riore nel sangue di nutrienti importanti come la vitamina C, la vitamina E e minerali come calcio e magnesio. «I piatti dei menu dei ristoranti sono spesso più calorici, ricchi di grassi e sale di quelli cucinati a casa propria; le porzioni possono essere più grandi, e fuori casa si tende a non abbondare in frutta, verdura e cereali integrali — osserva Ashima Kant, coordinatrice dello studio —. Le conseguenze si fanno sentire soprattutto nelle donne e in chi ha superato i cinquant’anni». La correlazione è netta e preoccupa, visto che dagli anni 70 anche in Italia la percentuale di chi mangia regolarmente fuori casa è nettamente aumentata. «Naturalmente non bisogna demonizzare ristoranti, bar e mense — aggiunge Kant —. I nostri dati sottolineano però che se si deve mangiare spesso fuori casa è essenziale fare particolare attenzione alle proprie scelte, leggendo con cura i menu e cercando di variare i piatti: sì ad esempio alle mezze porzioni, evitando salse caloriche e cotture poco salutari come le fritture, e preferendo la frutta come dessert. L’obiettivo è un’alimentazione bilanciata, che fornisca tutti i nutrienti necessari». Arrivarci è più semplice cucinando da soli i propri pasti, come conferma un’indagine da poco apparsa su Public Health Nutrition: analizzando le abitudini di oltre 9 mila persone, Julia Wolfson, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, ha verificato che cenare a casa con piatti preparati da sé o da un familiare significa mangiare meglio e più sano. Chi esce sempre o molto spesso consuma circa 200 calorie e una ventina di grammi di zuccheri in più di chi ama cimentarsi con le ricette. «Cucinare a casa sei o sette sere a settimana significa introdurre meno carboidrati, zuccheri e grassi rispetto a chi non ha l’abitudine di stare ai fornelli o lo fa poche volte — spiega Wolfson —. Non solo, chi ama cucinare utilizza meno i piatti pronti o surgelati e, quando esce a cena, preferisce i buoni ristoranti al cibo di scarsa qualità». Stare in cucina e provare a preparare qualcosa di genuino sarebbe perciò la via maestra per «educarsi» a un’alimentazione buona e sana, perché stimola a utilizzare ingredienti freschi, affinando il gusto. «Dovremmo aiutare le persone a ritrovare il piacere di cucinare, ma non esiste un metodo valido per tutti, anche perché per molti è difficile trovare il tempo di farlo con calma, alla fine di una giornata di lavoro — ammette Wolfson —. Oggi vanno di moda cuochi e corsi di cucina: potrebbe essere l’occasione per avvicinarsi a pentole e padelle e scoprire che preparare un buon piatto è più semplice, economico e veloce di quanto si pensi». A. V. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 SALUTE Diritto IN UN LIBRO L’ESPERIENZA «IPPOCRATES» Il libro «Anche le parole curano» (a sinistra la copertina), dedicato alla relazione medico-paziente e al progetto «Ippocrates» sviluppato dalla Fondazione Giancarlo Quarta all’Istituto dei tumori di Milano, è stato presentato in un recente convegno che ha avuto l’adesione del presidente della Repubblica. Al convegno hanno Il potere curativo delle parole dette dal medico al paziente I risultati di un progetto della Fondazione Quarta all’Istituto tumori di Milano L'esperto risponde alle domande sui temi sulla psiconcologia all’indirizzo http://forum. corriere.it/ sportello_ cancro_ psiconcologia «L e parole sono dotate di un immenso potere: sono in grado di aiutare, di indicare un cammino, di recare la speranza. Lo scrive Eugenio Borgna, psichiatra illustre, nel suo ultimo libro “La fragilità che è in noi” e io vorrei aggiungere: le parole curano. Ed è nella convinzione di poter far anche noi qualcosa per migliorare la relazione tra medico e paziente che la Fondazione “Giancarlo Quarta” (FGQ) si è impegnata in un cammino, iniziato dieci anni fa, per offrire strumenti di ascolto e d’intervento nei rapporti di cura di malattie gravi». Chi parla è Lucia Giudetti Quarta, presidente della Fondazione Quarta, mentre presenta il libro «Anche la parole curano», frutto di un lungo lavoro della Fondazione e di una dolorosa storia personale. Il libro, appena pubblicato dalla stessa Fondazione (vedi in alto), riporta le conclusioni del progetto «Ippocrates», svolto per due anni all’Istituto dei tumori di Milano. Scopo del progetto: migliorare la relazione medico-paziente. Particolarità: nessuna lezione ex cathedra, nessun seminario teorico, ma una rilettura del lavoro svolto in corsia, attraverso i giudizi dei pazienti sulle capacità comunicative di chi li curava. I comportamenti più meritori venivano «premiati» con una lettera di encomio al medico. Secondo la teoria behaviorista (dall’inglese behaviour, comportamento, secondo la quale si può analizzare solo il comportamento dell’uomo e non la mente, che è una «scatola nera») del rinforzo positivo, si supponeva che i medici avrebbero ripetuto i comportamenti premiati e che questi si sarebbero diffusi in tutto il reparto (secondo un processo di retroazione e amplificazione positiva). Da 1782 interviste raccolte I miglioramenti ottenuti Come sono cambiati, dopo il Progetto Ippocrates (che si è svolto all’Istituto dei Tumori di Milano dal maggio 2012 al maggio 2014) i cinque aspetti principali della capacità comunicativa dei medici nei confronti dei pazienti Il punteggio è stato dato secondo una scala da 1 a 6. L’intervallo rappresentato nel grafico parte da 4, non essendo stati rilevati valori inferiori maggio 2012 maggio 2014 6 5 5,33 5,44 4,81 4,89 5,26 5,39 5,25 4,64 4,16 4,07 Comprendere emotivamente Saper ascoltare 4 Spiegarsi chiaramente Infondere fiducia Guidare nelle scelte di cura Corriere della Sera (sono stati in realtà più di 4 mila i malati che hanno collaborato, ma molte interviste sono state eliminate perché generiche o incomplete) sono emersi 135 medici meritevoli di almeno un «ringraziamento» (peraltro pubblico, perché le lette- re, oltre che ai diretti interessati, sono state inviate anche a primari e responsabili dell’Istituto). I vari casi sono poi diventati oggetto di una rielaborazione, a cura degli psicologi della Fondazione Quarta, per costituire un data base di «mo- La testimonianza «Quando il dottore mi diede il suo numero di cellulare» Tra le sette storie reali riportate nel libro «Anche le parole curano», una in particolare ha un titolo che attira subito l’attenzione: «Il cellulare del medico? Come un ciclo di chemioterapia». Il protagonista (50 anni, figli piccoli, un tumore al torace già metastatizzato), durante i primi contatti con i medici dell’Istituto dei tumori avverte un approccio spersonalizzato. Quando viene affidato a uno specialista di tumori al torace «con un passaggio ufficiale di consegne» comincia a sentirsi meno «abbandonato» (e qui entra in gioco il «rinforzo di valorizzazione», ovvero la capacità di ascolto, si veda grafico sopra). Ma il gesto che cambia davvero la situazione e crea un rapporto di fiducia è la comunicazione da parte del medico del proprio numero di cellulare. «Per me — racconta il malato — ha avuto lo stesso valore di un ciclo di chemioterapia». La certezza della continuità del rapporto con il medico fa sentire il malato protetto anche se il dottore precisa i casi cui limitare l’uso del cellulare. Cosa che costituisce non un limite, ma un incoraggiamento a vivere una vita normale, senza dipendere dal telefono ma nella certezza che, nei casi seri, il medico ci sarebbe sempre stato. D. N. delli relazionali», un know how condiviso, accessibile e consultabile secondo diversi criteri (per esempio, situazione da affrontare, rinforzi della comunicazione utilizzati). «”Ippocrates” — sottolinea Giudetti Quarta — ha avuto anche un riflesso immediato sul comportamento dei medici proprio come avevamo ipotizzato. E il miglioramento delle relazioni medico-paziente è durato nel tempo, anche dopo il termine del nostro intervento. A questo proposito i direttori dei Dipartimenti coinvolti hanno espresso apprezzamento per la capacità della metodologia di modificare la qualità relazionale e di misurarne i risultati». «Rilevando la frequenza dei comportamenti positivi dei medici, ne abbiamo visto migliorare sia la quantità che la qualità e la linea che li descrive (vedi grafico, ndr) si è “appiattita”, segno che si è ridotta la disomogeneità di risultati nelle aree comunicative analizzate — continua Alan Pampallona, direttore generale FGQ —. Sono infatti migliorati tutti i cinque parametri presi in considerazione: la capacità di spiegare chiaramente; di creare fiducia; di comprendere emotivamente; di ascoltare attivamente; di proporre soluzioni terapeutiche. Ma è soprattutto il parametro dell’ascolto attivo, come già avevano visto in un primo bilancio del nostro lavoro, lo scorso anno, che è cambiato (vedi Corriere Salute del 29 settembre 2013, ndr)». Progetti futuri? «Siamo affascinati dalla possibilità, offerta oggi dalle neuroscienze, di andare a “vedere” che cosa accade nel cervello quando e se si instaura tra medico e paziente una relazione positiva. Questo — conclude Alan Pampallona — darebbe ancora più forza a lavori come il nostro». Daniela Natali © RIPRODUZIONE RISERVATA 55 partecipato anche quattro direttori di Dipartimento dell’Istituto dei tumori: Filippo De Braud, Martin Langer, Vincenzo Mazzaferro, Ugo Pastorino, oltre allo psicanalista Michele Oldani, al neuroscienziato Fabrizio Benedetti e a Mauro Ferrari, President and CEO Houston Methodist Research Institute. Il libro è disponibile gratuitamente sul sito della Fondazione : www.fondazionegiancarloquarta.it ●Pensa la salute di Riccardo Renzi Il «5 per mille» finalmente stabile C inquecento milioni di stanziamento, ha deciso il governo, e stabilizzazione del «5 per mille», cioè di quella quota di tasse che può essere destinata a comunità religiose, associazioni dei malati e di volontariato, ricerca e promozione della cultura. Significa che non si dovrà più aspettare ogni anno fino a dicembre per sapere se ci sarà il «5 per mille» e quanto sarà. Benissimo. Ma ora bisogna mettere ordine. È la Corte dei conti, che ha analizzato i conteggi dell’anno 2011, a sostenerlo. C’è il problema, appunto, dei forti ritardi dei pagamenti e bisogna selezionare meglio gli enti che ne hanno diritto, perché “molti beneficiari non producono alcun tipo di valore sociale”. C’è un leggero conflitto di interesse, quando le associazioni beneficate (i Caf) sono le stesse che aiutano gli iscritti a stilare la dichiarazione dei redditi. E si nota un’eccessiva frammentazione: 9 mila enti su 50 mila ricevono meno di 500 euro; mille non beccano neanche un euro. Significa che nemmeno membri e amministratori firmano per la propria associazione. Scarsa adesione alla missione? O non pagano le tasse? IN BREVE I cuori di cioccolato di Telethon Il 13 e il 14 dicembre in 2 mila piazze, con una donazione minima di 10 euro, si potrà ricevere un maxicuore di cioccolato e aiutare la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare di Fondazione Telethon. «Io sostengo la ricerca con tutto il cuore» è il messaggio sulla confezione, all’interno una toccante testimonianza. Per conoscere tutti i luoghi dell’iniziativa www.telethon.it/piazze Dono per i bimbi prematuri Uno strumento cardiologico per la diagnosi e la cura del neonato prematuro è stato consegnato dall’Associazione Insieme per i bambini onlus all’Unità operativa di Neonatologia e terapia intensiva neonatale della Clinica Mangiagalli di Milano. L’Associazione ha potuto donare questo apparecchio per la rilevazione della variabilità emodinamica del battito, grazie a una raccolta fondi nell’ambito del «Progetto batticuore 2014». Per inf. www.insiemeperibambini.it COSA C’È DI NUOVO... NOTIZIE DALLE AZIENDE a cura di RCS MediaGroup Pubblicità Telethon torna nei supermercati Simply Blistex, alleato della pelle Feste alle Terme con Coter Preziose idee regalo Aboca per Natale Narhinel Spray Nasale con Aloe Vera Torna per il 13° anno nei punti vendita Simply Groupe Auchan la raccolta fondi di Telethon in favore della ricerca scientifica, che darà la possibilità a tutti i clienti dei supermercati Simply, IperSimply e PuntoSimply di donare un contributo. Fino al 31 dicembre, sarà possibile farlo aggiungendo da 1 a 5 € alla spesa ricevendo la Telethon Card, o acquistando un prodotto solidale come l’edizione speciale per Telethon delle shopper Milano City Tulle di Cruciani, lilla, arancione o carta da zucchero. Sulla fan page di Facebook “Simply per Telethon” si possono trovare informazioni sulle iniziative dedicate alla raccolta fondi. Inoltre per ogni contributo postato sulla fan page Simply donerà 0,50 € alla ricerca scientifica di Telethon. www.telethon.it Blistex è un un vero alleato nella stagione fredda. Blistex Pomata Trattamento Labbra è la storica pomata che garantisce una rapida azione lenitiva in caso di disidratazione, secchezza o screpolature, indicata in caso di lesioni, processi infettivi o labbra soggette a herpes. Blistex Med-Plus è l’unguento che soccorre le labbra fortemente disidratate e danneggiate creando una barriera protettiva che permette alle cellule di rigenerarsi e restituisce la naturale idratazione. Blistex Crema Mani Intensiva e Blistex Crema Mani Intensiva per Pelli Sensibili Senza Profumo, già leader del mercato Nord Americano, finalmente arriva anche in Europa con la sua esclusiva Formula Canadese per garantire un’azione efficace e duratura anche nelle condizioni climatiche più estreme. In Farmacia e Profumeria. Le Terme dell’Emilia Romagna dedicano una sezione alle feste su www. termemiliaromagna. it. Cliccando su “Dicembre, Natale e Capodanno Speciale Benessere 2014-2015” si scoprono le iniziative delle 21 stazioni termali, con pacchetti per ogni desiderio: percorsi polisensoriali, rituali per un “Magico Natale”, trattamenti mirati come i “7 sensi for man”, la serata “un tuffo in Polinesia” con i massaggi al bambù. Trattamenti speciali in stile rinascimentale alla polvere d’oro con massaggio reinassance. Non mancano soluzioni dedicate alle famiglie, con spazi per i bimbi. Filo conduttore: l’unicità delle acque termali sulfuree e salsobromoiodiche delle Terme dell’Emilia Romagna. Info: COTER srl, Numero Verde 800 888850, www.termemiliaromagna.it, [email protected] Aboca presenta una vasta scelta di raffinati articoli regalo che hanno come tema le erbe officinali: oggetti di cancelleria, giochi, foulard, ceramiche, libri, cosmetici e speciali confezioni di tisane. Tra queste, il prezioso cofanetto portatisane in legno decorato con un’ immagine botanica del 600 tratta dalla collezione della celebre pittrice naturalista Maria Sibylla Merian con 24 filtri della linea FrutTè. La Scatola in metallo con il Girasole, tratta dall’erbario del seicento Hortus Eystettensis di Basilius Besler e contenente 36 filtri di tisane benessere o la piccola scatola in metallo con la Peonia, tratta dallo stesso erbario erbario, con 16 filtri. Gli ordini possono essere effettuati telefonicamente allo 0575-733589, via e-mail a [email protected]. www.abocashop.com. Dai laboratori Novartis Consumer Health nasce Narhinel Spray Nasale con Aloe Vera. È una soluzione isotonica di acqua di mare senza conservanti, arricchita con estratto di Aloe Vera (5%) che concilia le proprietà detergenti dell’acqua di mare all’azione emolliente dell’estratto di aloe vera, rivelandosi una soluzione utile per l’idratazione e la detersione del naso dei bambini di età superiore ai 2 anni e di tutta la famiglia. Grazie alla nebulizzazione di fini micro gocce, umidifica le cavità nasali in caso di irritazione liberandole delicatamente dalla presenza di muco. Un gesto dolce e delicato per dare rapido sollievo ai bimbi anche in caso di raffreddore per donare tranquillità nel sonno e al momento della pappa. In farmacia. www.narhinel.it Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 56 S PECIALE a cura di RCS MediaGroup Pubblicità graficocreativo FARMACI EQUIVALENTI Presentati a Milano i risultati dell’indagine Doxa commissionata da Teva Italia Equivalenti e prevenzione, alleati della sostenibilità Sono questi per gli italiani due strumenti efficaci per combattere gli sprechi e garantire cure accessibili per tutti L’ indagine quali/quantitativa di Doxa“Sostenibilità delle cure, chi è il responsabile?”commissionata da Teva Italia, azienda leader nel settore farmaceutico, ha prodotto interessanti elementi di conoscenza in merito alla percezione spontanea relativa al concetto di responsabilità personale e civica ovvero quale contributo può fornire il singolo cittadino per rendere più sostenibile il sistema salute e l’accessibilità alla cura. Nel dettaglio sono stati evidenziati i comportamenti virtuosi e quelli scorretti che possono facilitare il sistema o risultare svantaggiosi per la sua sostenibilità, il ruolo del farmaco equivalente e dell’azienda farmaceutica nel processo di ottimizzazione e sostenibilità della cura. Dai risultati in particolare è emerso che esistono principalmente 4 atteggiamenti: la figura del“partecipativo”, che ritiene di poter “fare molto attraverso un atteggiamento e un comportamento quotidiano”, quella dell’ “arrabbiato” che crede “di fare già molto attraverso le tasse e che pretende da medici, farmacisti e Istituzioni un maggiore impegno”, l’ “auto-indulgente”, che pensa di “poter fare molto poco in qualità di singolo” e il “fatalista”, convinto che“sia inutile darsi molto da fare a cercare soluzioni perché nel sistema italiano le cose non cambiano mai”. “È molto importante evidenziare” spiega Massimo Sumberesi, Managing Director di Doxa Marketing Advice, “che non è solamente il partecipativo ad avere un ruolo attivo, ma in qualche modo anche l’arrabbiato. Al contrario, l’auto-indulgente e il fatalista hanno un atteggiamento passivo e pessimista, giustificando se stessi e accusando genericamente il sistema. Ad eccezione dei partecipativi, prevale comunque la tendenza ad identificare in soggetti terzi la responsabilità di ciò che non funziona”. LE MINACCE ALLA SOSTENIBILITÀ DEL SISTEMA SANITARIO In generale gli italiani ritengono che “lo sperpero di risorse da parte della pubblica amministrazione”, “la scarsa equità sociale” e “l’opportunismo e la scarsa onestà di chi è al potere” siano le principali minacce alla sostenibilità del sistema sanitario. Al quarto posto “l’alto costo dei farmaci”. “Si tratta di un aspetto che chiama in causa direttamente le aziende farmaceutiche: in realtà”, spiega Hubert Puech d’Alissac, AD di Teva Italia, “occorre sottolineare come i progressi scientifici registrati negli ultimi 50 anni siano stati enormi e spesso possibili proprio grazie all’impegno e alle risorse investite dall’industria farmaceutica. Inoltre le aziende che producono farmaci equivalenti sono state in grado di far risparmiare al Sistema sanitario italiano 1,5 miliardi di € negli ultimi 6 anni. Teva in particolare è un esempio di realtà che oltre a rendere più accessibili le cure con i farmaci equivalenti continua a investire in ricerca e sviluppo per creare nuove soluzioni terapeutiche e prodotti innovativi.” GLI ITALIANI CHIEDONO MAGGIORI INFORMAZIONI L’utilizzo dei farmaci equivalenti è stato indicato come uno tra i“comportamenti virtuosi”a garanzia di cure più accessibili, ma gli italiani, come evidenzia la ricerca Doxa, ritengono che tutti, pazienti, medici di famiglia, specialisti e farmacisti, abbiano bisogno di maggiore informazione. Questa viene Conoscenze adeguate sono indispensabili per superare pregiudizi e nozioni distorte richiesta non solamente alle Istituzioni, ma anche ai medici di famiglia, ai farmacisti e ai mezzi di informazione. “L’indagine dimostra” conferma Silvio Garattini, scienziato e ricercatore in farmacologia, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, “che vi sono ancora molti pregiudizi sui farmaci equivalenti e che quindi è necessaria ancora molta informazione”. D’accordo è anche Giuseppe Nielfi, presidente del Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria (SUMAI) che sostiene: “Informazioni adeguate sono sempre più necessarie a tutti i livelli per superare i pregiudizi e affinché notizie incomplete o errate, magari desunte da siti internet non sicuri, non vadano a impattare negativamente sulla salute dei cittadini e sul lavoro dei medici.” Claudio Di Stefano, past president della Federazione nazionale associazione giovani farmacisti (Fenagifar) spiega che “il ruolo del farmacista è essenziale per garantire prevenzione e accessibilità ai farmaci. Tuttavia l’impegno non sempre è sufficiente: occorre che a livello centrale siano dettate linee guida in grado di tutelare giorno dopo giorno il lavoro del farmacista”. Teva Pharmaceutical Industries: un approccio globale alla cura Teva Pharmaceutical Industries Ltd è tra le prime aziende al mondo nel settore farmaceutico, specializzata nello sviluppo, la produzione e la commercializzazione di farmaci equivalenti, farmaci innovativi, specialità farmaceutiche e principi attivi. è il più grande produttore di farmaci equivalenti al mondo, con un portfolio globale di oltre 1.000 molecole e una presenza diretta in circa 60 paesi. Per quanto riguarda i farmaci a marchio, Teva concentra la sua attività di sviluppo nell’area delle malattie neurologiche, oncologiche e respiratorie, della terapia del dolore, della salute della donna e degli OTC, oltre che nel settore dei farmaci biologici. In Italia è presente con una filiale commerciale, Teva Italia srl, con sede ad Assago (MI), e con 5 siti produttivi localizzati in Lombardia e in Piemonte, con oltre 1.000 dipendenti. Oltre a una divisone Hospital che gestisce i prodotti ospedalieri, tra cui anche farmaci biosimilari utilizzati in ambito oncologico ed ematologico, Teva Italia è strutturata in aree che sviluppano importanti attività d’informazione scientifica relative ai prodotti. Inoltre, per rispondere ai bisogni di cura, offre un approccio globale alla gestione della malattia, stringendo sinergie con il mondo scientifico e le associazioni di pazienti per rendere accessibili le nuove terapie al maggior numero di persone. Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 SALUTE @ Corriere.it/salute Vivere con il web a cura di Daniela Natali Scriveteci Chiedete agli esperti le vostre segnalazioni, i vostri quesiti, i vostri dubbi, all'indirizzo di posta elettronica Oltre 160 medici specialisti rispondono online alle domande dei lettori in 50 forum [email protected] www.corriere.it/salute/forum Dai forum dei nostri esperti MAL DI TESTA ENDOCRINOLOGIA UNA CEFALEA CON AURA PUÒ SEMBRARE UN ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO? La dieta «paleolitica» serve nel diabete? Negli ultimi tempi va di moda la «paleodieta». Può essere utile per i diabetici o, alla lunga, è sempre conveniente un regime mediterraneo (quello vero però)? Non vorrei abbandonare un modello dietetico per un altro facendomi troppo suggestionare dalle mode. llo stato attuale delle conoscenze esistono numerose prove epidemiologiche e sperimentali sui vantaggi della dieta mediterranea. La cosidetta «dieta paleolitica» è una ipotesi teorica che ha dato risultati interessanti, e forse promettenti, sul controllo del diabete e di alcuni fattori di rischio vascolare in pochi studi sperimentali su piccoli numeri di pazienti. Al momento va quindi precisato che non esistono prove scientifiche sufficienti per consigliare ai diabetici una modificazione delle loro abitudini alimentari, rispetto alle indicazioni date fino a oggi sulla base delle linee guida, nazionali e internazionali, a proposito del regime alimentare nel diabete. Alberto De Micheli Direttore AMD Comunicazione associazione medici diabetologi GERONTOLOGIA Quanto è utile la TAC cerebrale? Da un TAC all’encefalo, risulta: disomogenea ipodensità, da sofferenza vascolare cronica, della sostanza bianca periventricolare e dei centri semiovali. Calcificazioni parietali dei sifoni carotidei bilateralmente. Moderata dilatazione, su base involutiva, delle cisterne della base e dei solchi subaracnoidei periencefalici. Mi devo preoccupare? Debbo fare altri esami? Risponde Niccolò Marchionni Direttore Struttura di gerontologia e geriatria Osp. Careggi, Firenze utto dipende dall’età del paziente e dalla eventuale presenza di sintomi: un quadro così a 60 anni in presenza di evidenti disturbi della memoria è allarmante; lo stesso quadro in ultra 80enne senza particolari deficit, non lo è affatto. Fare diagnosi dalle immagini è sbagliato: le immagini aiutano la clinica, non la sostituiscono. La buona clinica è e resta lo strumento diagnostico medico più prezioso e il più difficile da usare bene. T SVILUPPO FISICO A 14 anni fare pesi blocca la crescita? Fare esercizio in palestra con pesi minimi, a 14 anni (e con un altezza di un metro e 58 cm.), può pregiudicare una crescita normale? Ho sentito tanti di quei pareri che non so proprio più che cosa consigliare a mio figlio. Sarebbe meglio se si dedicasse a un’altra attività sportiva? Risponde Gianni Bona Direttore Dip. salute donna e bambino, Osp. Un. Maggiore della Carità, Novara Ho 50 anni e soffro da tempo di emicrania con aura, ma da un po’ i miei mal di testa sono decuplicati e cambiati. Ho il dubbio che non siano più emicrania, ma TIA. Lettera firmata A Risponde entre la pratica di un’attività di tipo aerobico (dalla corsa al ciclismo, dal nuoto alla marcia solo per fare qualche esempio) non ha sicuramente effetti negativi sulla crescita ed è un’ottima arma per prevenire il sovrappeso, l’esercizio anaerobico di pesistica andrebbe associato a un’attività aerobica. Comunque, a 14 anni, non dà problemi di sviluppo psicofisico, naturalmente se viene svolto sotto la guida di personale competente. M Il sito della settimana Scompenso cardiaco Come gestirlo Un punto di riferimento per gli oltre 600 mila italiani con scompenso cardiaco è il sito dell’Associazione italiana scompensati cardiaci www.associazioneaisc.org. In home page in «Le regole del cuore» ci sono i consigli su come mantenere in buone condizioni la funzionalità cardiaca. Nell’area «Curare e prendersi cura» le informazioni su come tenere sotto controllo lo scompenso e gestire l’emergenza. La più cliccata Adolescenti e alcol: ragazze più condizionate dal gruppo. Le giovanissime sono più vulnerabili all’influsso degli amici relativamente al consumo di alcolici rispetto ai coetanei. Lo dice un’indagine della Società italiana di medicina dell’adolescenza e dell’Osservatorio permanente giovani e alcol. Il video Che cos’è la celiachia? E come si arriva alla sua diagnosi certa? Una malattia di cui si parla molto ma su cui c’è anche tanta confusione. Da domani su Corriere.it, per fare chiarezza, intervista con Luca Elli, responsabile del Centro celiachia del Policlinico di Milano. Risponde M. Clara Tonini Responsabile Centro cefalee, Clin. S. Carlo, Paderno Dugnano, Mi P 57 uò accadere che, in chi soffre di emicrania con aura, con l’età, la cefalea perda le caratteristiche emicraniche o sparisca completamente, lasciando solo i sintomi dell’aura, non solo visiva ma anche di tipo basilare (ad esempio vertigini, acufeni, difficoltà nell’arti- colazione del linguaggio). Questi sintomi possono essere confusi, quando compaiono la prima volta, con un attacco ischemico transitorio (TIA). La diagnosi differenziale si fonda soprattutto su due criteri. Il primo è la comparsa di sintomi focali, che interessano un lato del corpo (difficoltà di movimento, disturbo della sensibilità, della parola), i quali si manifestano gradualmente nell’emicrania e improvvisamente nel TIA; il secondo è la durata dei sintomi stessi: variabile tra i 5-60 minuti per l’emicrania e breve (non oltre i 15 minuti ) nel TIA. Inol- tre, fanno propendere per l’emicrania con aura l’assenza di fattori di rischio vascolare, la presenza di sintomi visivi come scotomi scintillanti (allucinazioni visive brillanti e di intensità fluttuante), spettri di fortificazioni (linee a zig-zag), greche luminose, bagliori, visione deformata, disturbi della sensibilità (formicolii, punture di spillo, ridotta sensibilità tattile) e infine, ma di scarsa entità, disturbi della forza; talora può essere presente uno stato di irrequietezza. Fanno propendere per il TIA la presenza di fattori di rischio vascolare (ipertensione, diabete, obesità, colesterolo alto), disturbi visivi come scotoma (area di cecità, parziale o totale nel campo visivo), cecità o perdita del visus, mancanza di sensibilità e, soprattutto, sintomi motori di maggiore entità (emiparesi, difficoltà espressive della parola). Se i sintomi focali compaiono per la prima volta senza cefalea, specie dopo i 40 anni, sono indispensabili accertamenti strumentali per escludere una condizione patologica che li abbia causati. Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 58 Tv TELERACCOMANDO di Maria Volpe 1-46 0-66 $-66 )-66 )-'& Morandi, festa da Giletti per i 70 anni 88;(&8 * * ,3)?&,* * * ,3)?&,* * * ,3)?&,* 56*' ,;)*8& *6-46 0-66 / / &8,) $-*& 38,* $-4& *6-66 *6-'& **-46 88;(&8 *6-&& *5-66 / *5-56 ,;)*8& *4-46 * * ,3)?&,* *'-66 / 88;(&8 * * ,3)?&,* 3&8 / ) 4%,= * * ,3)?&,* 3&8 *1-46 *1-4& *$-&6 56-66 56-4& 5*-5& 3&8 *4-66 *4-46 *4-'6 *4-'& 3&8 *&-46 3&8 5 --- * ,3)?&,* * ,3)?&,* )6# ** (!() 56-46 5 * ,3)?&,* 5*-66 ---*0-6& *0-*6 *$-*6 *)-4& (!()1 ,* 3' 3),* &%( 8%3(> 5*-46 N uova puntata per Massimo Giletti che oggi dopo attualità e politica ospita Gianni Morandi (foto) che festeggerà i suoi 70 anni, 50 dei quali passati sotto la luce dei riflettori. Il cantante racconterà la sua storia e il suo ultimo (doppio) cd intitolato: «Autoscatto 7.0». Domenica In - L’Arena Rai1, ore 14 Salvini intervistato dalla Annunziata È il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, in questi giorni al centro dell’attenzione per come appare desnudo sulla copertina del settimanale Oggi, l’ospite di Lucia Annunziata. In 1/2 h Rai3, ore 14.30 &8&,*1 ,* (44&, ,*& 83&* ;3&*, &(4 %*&3 (!() ,* %3&4 2,**(( ,,( * ,3)?&,* ,;)*8& 55-'6 * ,3)?&,* 4.,38&< *-66 5 * ,3)?&,* *-56 5-&6 ,;)*8& ,;)*8& *-&6 * ,)?&,* *1-66 *1-5& *$-66 *$-6& *)-4& 5*-*6 55-&& 54-*& * ,3)?&,* -4 (!() * ,3)?&,* (!() (!() $?&* &*&43& 6-&& 5 5-5& * ,3)?&,* *&-66 *0-66 (&, *$-46 ,1 *)-46 56 31 5*-*& 54-66 6-'& 5-46 '-*& ,1 ,))& /4 -+5501 *6-5& / 88;(&8 **-*6 * ,3)1 **-46 *5-66 4 * ,3)?&,* *5-5& *4-6& " / / ,1 *'-66 * ,3)?&,* *'-*& 4 * ,3)?&,* *'-46 *25 88;(&8 *&-66 4 * ,3)?&,* *&-6& ,1 *$-&& 4 * ,3)?&,* *)-66 4 * ,3)?&,* *)-46 * ,3)?&,* 56-66 3&8 56-*6 *5-'& *4-'6 *&-46 *0-*& *)-66 5*-*6 54-66 6-&6 (1 ,))& ( (!() (!() ! (&8> ! (&8> $-66 ,;)*8& )-66 % 88;(&8 *6-66 - *6-&6 88;(&8 **-46 ' * ,3)?&,* *5-66 88;(&8 *4-66 ,;)*8& *'-66 ,1 *'-4& ,))& /4 -++#0 ((2&*83*, 8,1&8 88;(&81 ,*; &(* *((& *&-*& (1 *0-*& (1 *$-*6 .88,(, *)-*6 ! (1 5*-*6 (&8> 55-*6 ,1 6-6& ,1 *1-&& *0-66 *$-66 *)-66 *)-46 56-46 5*-4& 55-56 55-&6 6-*6 6-'6 ,;)*8& / ,1 ,;)*8& / ,1 --- -*' ,;)*8& ,1 ,;)*8& ,;)*8& ,;)*8& ,1 ,;)*8& *)-4& (!() 5*-46 ! 5 ?&,* /4 -+++01 & ,%* ,,1 ,* ,) 3;&41 ((2&*83*, 8,1&8 6-6& ! ?&,* /4 :@@-0 & ,)&*& *1 ((2&*83*, 8,1&8 5-6& ' T orna la diretta dell’evento culturale più importante dell’anno. Anche chi non può permettersi la prima della Scala, grazie a Rai5 potrà assistere al Fidelio di Beethoven che apre la stagione con la direzione di Daniel Barenboim. Più di tre ore di trasmissione, completa di sottotitoli: oltre alle telecamere in sala ci saranno quelle nel foyer del Piermarini per raccontare ospiti, invitati, personalità presenti. Fidelio Rai5, ore 17.30 *)-66 %3&((3 /4 -++"01 & ,*> ,881 , + *)-*& ,))& /4 :@@:01 & 3& 3*8&1 , $%'% *)-56 ,))& /4 :@@:01 & ,) %>1 , " 5 *&)?&,* /4 :@-901 & ,> )3,*1 , , *)-5& ,))& /4 :@@@01 & , %&((&.41 , !, 5*-66 3))8&, /4 -+5+01 & ,* &$(1 , %% ,))& /4 :@@-01 & ))88 ((,>1 , !, / 3))8&, /8 :@-901 & &**& )(&,1 , )' / <<*8;3 /4 :@-@01 & ,( ,;?1 , , ( ?&,* /4 :@@601 & ,*> ,881 , + 3))8&, /4 -++@01 & ,4.% ;*1 , %%! 5*-*6 0 *&)?&,* /4 -+9501 & <& *1 , " 56-66 !+ 56-66 / !+ 56-66 !+ '$! 56-6& !+ $ 56-46 !+ '$! 5*-66 !+ 5*-66 !+ $ 5*-66 !+ '$! 5*-&6 !+ 5*-&& !+ $ 55-66 !+ '$! 55-'& - ---- !+ 55-'& !+ 54-66 !+ '$! *)-46 !+ *)-&6 % , 56-56 5- % , 56-56 , ! 5*-66 !+ 5*-*6 &6 , ! 88;(&8 *'-66 3))8&, /4 :@@"0 * ,3)?&,* * ,3)?&,* 56-66 & * ,3)?&,* 56-4& - * ,3)?&,* 56-'6 3&8 5*-*6 ,. 54-46 3&8 6-46 (' 4%,= *-56 & * ,3)?&,* *-'& - * ,3)?&,* *-&6 * ,3)?&,* 3&8 *5-4& *'-56 *1-*6 *0-&& *$-66 *)-'6 5*-*& 54-&6 *-46 *-4& ,8&?&3&, (!() * ,3)?&,* " *1' *1-'& *0-66 *0-&& *$-56 *$-'& *)-4& 5*-66 55-'6 55-&& 54-'& 38,* 38,* 38,* ,. (!() 3&8 (!() 38,* *6-'& *4-*& *&-'& *$-6& / 5*-66 54-6& / 6-&& 5-5& * ,3)?&,* Scala, «Fidelio» in diretta da Milano *4-'6 / *$-'& % ;&? *)-&& & ,;)*8& 83, * ,3)?&,* ;4& (&3& ,38, 54-66 6-'& * ,3)?&,* 6-&6 ,;)*8& ,;)*8& *4-66 & * ,3)?&,* *4-4& - * ,3)?&,* *1-5& 88;(&8 *'-&6 *&-'& *0-5& *0-46 5*-66 55-'& ,;)*8& *5-66 483* /4 -+"#0 ((2&*83*, 8,1&8 *$-&& ' * ,3)?&,* *)-46 - * ,3)?&,* 54-'& 6-'& &8,) 6-&& 4 * ,3)?&,* *-6& *25 88;(&8 *-4& +, 881 0-'& * ,3)1 0-&& * ,3)?&,* $-&6 ,;)*8& *6-*& (*8 **-*6 *1-&& 3&8 5*-'& 5*-'& ---- 54-4& * 6-'6 * * ,3)?&,* *-6& ,;)*8& 5-56 ,1 881 3&8 5 * ,3)1 5 * ,3)1 5 * ,3)?&,* $-66 $-'& " *1-&6 *0-*6 *0-4& *$-66 *$-&6 *)-66 *)-46 *)-&6 56-*6 5*-46 38,* / 38,* 38,* 38,* 38,* 38,* - 38,* 38,* 38,* ,))& /4 :@@"01 & %,)4 ?;%1 , $%'% 55-'6 / *84&*? /4 :@-:01 & <&* ,,1 , " ,))& /4 :@@601 & 3&* ,&*41 , !, 55-'& ( 3))8&, /4 :@@@01 & 8<* ,33$%1 , %%! 0-66 ! &388 #!$' " **-66 ! &388 #!$' " *5-*& ! ( &388 , )#$! *'-*& ! &388 )$!%#!$' ( *0-'& ! &388 #!$' " 5*-'6 % , 5*-&& % , 5*-&& !+ 55-66 , ! 55-56 % , 55-4& % , 5*-*& !!$ 5*-*& ( 5*-5& % 5*-'6 ( !!$ 5*-'6 % 5*-&& % 0-66 0-4& $-4& *6-46 88;(&8 (!() ( (!() " **-46 *5-5& *5-&& *4-66 *'-66 - * ,3)?&,* * ,3)1 - * ,3)?&,* / ,))& /4 :@@0 1-66 0 ( .3,$3)) 8, 3,4,., 3 !, ,<& (4% 44$* 8). 0-&& 88;(&8 *6-66 / 88;(&8 **-*6 88;(&8 **-&6 483* /4 -+"0 <<*8;3 /4 -++"0 *&-66 - * ,3)?&,* *4-46 0 * ,3)?&,* *'-66 0 *1-'6 *'-'6 - *848&, /4 :@@+0 *0-'6 - * ,3)?&,* * ,3)?&,* (!() *$-66 / (!() *$-46 * ,3)?&,* *$-&& - * ,3)?&,* *)-66 &8,) *)-&& * ,3)?&,* 56-66 0 *)-46 56-46 *848&, /4 :@@-01 & &),* ((41 ((2&*83*, 8,1&8 5*-46 ( 88;(&8 6-*& ,;)*8& *-6& .,38 *-46 * ,3)?&,* *-'& / * ,3)?&,* 3&81 ,*; ;3&?&, 3,?? 5*-*6 88;(&81 ,*; &*(;&$& 3$,* 5'-66 0 * ,3)?&,* 6-*& ,))& /. :@@#0 *-&& * ,3)1 5-66 ,))& /8 :@@-0 %3&((3 /4 -+#60 $-'6 * ,3)?&,* *5-56 &*&43& < *'-5& &8&,* *&-4& 88;(&8 *0-'6 88;(&8 *)-56 5*-66 " " --- 54-*& * ,3)?&,* *'-4& 88;(&8 *&-66 88;(&8 *&-'6 *$-66 *$-46 *)-66 (1 56-66 56-46 55-6& 88;(&8 *-6& *)-66 ! ( &388 #!$' ( 56-46 ! ( 0 &388 #!$' ( 56-46 ! &388 )$!%#!$' 56-'& ! ( &388 , #!$' " 5*-46 ! ( &388 , #!$' ( 5*-66 %'!$, 5*-*6 %!*$, 5*-46 %!*$, 5*-&& '! !$# 55-6& %!*$, *1-66 *1-&6 *0-'& *$-4& *)-46 56-56 5*-*6 55-66 55-&6 54-'6 6-46 ' ,1 ,1 88;(&8 % ,1 ,1 ,1 ,1 ,;)*8& ,;)*8& ,1 *'-6& *&-&& *0-&& *)-66 ,;)*8& *)-46 (*8 5*-46 55-&& 6-'& *)-46 - (!() ! *)-4& (!() ' 56-*6 (!() , 56-*& - (!() ! 56-5& (!() ' 56-'6 . ,;) ')! *$% 5*-*& (!() ' 5*-*& (!() , 5*-*& &8,) ! 5*-*& &() $) 5*-*& ! <) ')! *$% 5*-4& &8,) ! 55-6& (!() ' 55-6& &8,) ! 55-56 (!() , Corriere della Sera Domenica 7 Dicembre 2014 59 Sul web Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv LA TELEVISIONE IN NUMERI Rai1 campione d’inverno grazie a fiction e intrattenimento Top & Flop S i chiude con dicembre la prima parte della stagione televisiva, quella in assoluto più importante per la raccolta pubblicitaria, e si tirano le fila di successi (e insuccessi) della tv generalista. In termini di reti, la palma va a Rai1 che, nonostante la progressiva frammentazione degli ascolti, chiude il periodo a quota 20% di share in prime time (5.259.000 spettatori medi). Il successo della prima rete Rai si deve alla tenuta di alcuni titoli forti, soprattutto nell’area dell’intrattenimento e della fiction. Sul fronte dell’intrattenimento, in particolare, questo è stato l’anno dei record per lo show «tra- STRISCIA LA NOTIZIA Enzo Greggio Per Greggio 6.254.000 spettatori, 21,75% di share. Canale 5, lunedì 1 dicembre, ore 20.47 LA GABBIA Gianluigi Paragone Paragone totalizza 519.000 spettatori, 2,41% di share. La7, domenica 30 novembre, ore 21.28 +1" '' 4?: 4? 49 499 4 : © RIPRODUZIONE RISERVATA 4,: 4:: 4!4 4! 49 1(+)8 '' ,5:9 ,5!5 ,59! ,594 ,5!4 ,59! ,59 ,59* ,5!! ,5:4 ;1 % composizione del pubblico: simili risultati si raggiungono solamente puntando sulla trasversalità delle audience, ovvero sulla popolarità diffusa del programma. Che, infatti, piace moltissimo al pubblico femminile (quasi 30% di share, contro il 23% fra gli uomini), agli spettatori adulto-anziani (oltre 30% sopra i 55 anni) ma anche ai bambini (23% di share) e ai giovani (26% fra gli adolescenti). Insomma, un programma che pare mettere d’accordo un po’ tutti: è quello che un tempo si chiamava «nazional-popolare». (a.g.) In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca su dati Auditel sformistico» «Tale e Quale», condotto da Carlo Conti. Il programma ha ridato smalto al venerdì sera, una delle serate attualmente più importanti per la tv, assieme al lunedì (e un tempo era il sabato). L’adattamento nazionale di «Tu cara me suena» — il format spagnolo che ha avuto un successo straordinario non solo in patria, ma nei trenta paesi in cui è prodotto, fra i quali Vietnam, Cambogia e Costa Rica — ha saputo crescere stagione dopo stagione, raggiungendo nella finalissima 6.343.000 spettatori medi, con il 28,2% di share. La media del programma ha sfiorato, quest’anno, i 6 milioni di spettatori, per una share del 26,3%. L’aspetto più interessante è rappresentato dalla ;+= 1%(+ /;18+ :, )+=(1 :* )+=(1 %) '8%(+ /;18+ 5 %(1 ,! %(1 '"*# '(* #(* "# "0 #'"# # #" "#, "#" '"0 '+ %< );% -%+"" -1 +""% 2; +2) 1# +128 2;' 22+ %11)+ ("'%+ '81+=. +()% );% '+'% -%+"" 2;' (%+$22+ 1%8%+ +1 %%'% ''+ '81+=. ""%+1 %' 8(-+ (18& * -1 '011%=+ % ;) =+18% 1+ ' +1 8')8%+ %' /;' -+181 -%+"" %;2 2;''0'8+ %11)+ ' +1+=28 2;' (%+ 1%8%+ %%'% )# )=%8 )+ %) +''%) 2;' )81+)+1 --))%)+. "'%+ )% "%+1)% 2";%1. &%+ !$#((# ' $# #*"0 *"0'# ' +28 +1%)+ %')+ )+= +'+") %1)> 1;"% )+) 0/;%' 1)8+ )>% 1%28 +( (-+22+ -+'% 1% +8)> 8)>1+ '!# . '1% 8)% '1(+ '"#1+ "'%1% '% +' ;=+'+ +-18+ %+""% +=2% (-+1'% = +1> ?69 +1> !6 +1> 564 +1> 6* % !" )# !#! #*. ) ##! #4!# )* !. $/ $5 , " $5 $5 $ $/ " $+ $$ $/ $0 ) %#**# .! )#.#! 1!# )!4 !#2 !" !. $5 " $/ " $0 $ $0 $ $ " $ $ !" %) $5 $0 $/ " $5 $$ ('1 **! !# %# !. !" $ $5 $+ $ $0 $ $ ) # -++ (+22+ +'8+ (+22+ +'8+ "%88+ !. $ " + + $$ , $$ ) )1 *) * #.!4 & ) $+ $5 $$ $ $ $$ $" !" # #)!# )!.# )*. ! !4 )#! " $$ " + " " !" 0 $/ 1)+ !. !" 28 20 62 83 78 90 17 2 5 40 54 BARI CAGLIARI FIRENZE GENOVA MILANO NAPOLI PALERMO ROMA TORINO VENEZIA NAZIONALE 78 80 67 19 11 23 18 80 76 70 90 16 88 75 30 25 28 12 45 75 18 20 67 3 1 50 68 48 29 15 24 80 77 66 10 20 9 1 9 42 71 26 4 43 !" *.!1 #!) $$ $ (-+1' !. !" $/ ) / #* +-18+ !. !" ) !! +=2% 0 , )8+ 10eLotto I numeri vincenti 2 40 5 62 11 67 16 70 17 76 18 78 19 80 20 83 23 88 28 90 28 Numero Oro 1 7 8 4 1 6 8 3 6 3 4 5 7 Superenalotto - Combinazione vincente 10 11 21 54 73 82 66 Numero Jolly 58 Numero SuperStar Jackpot indicativo prossimo concorso: 14.000.000,00 Ai 6: Ai 5+ Ai 5: Ai 4: 246,84 nessuno Ai 3: 13,72 nessuno Ai 5 stella: nessuno 14.655,19 Ai 4 stella: 24.684,00 Ai 3 stella: 1.372,00 Ai 2 stella: 100 Agli 1 stella: 10 Agli 0 stella: 5 Lotto Svizzero Estrazione di sabato 6 dicembre 1 Chance 2 4 6 12 Joker Replay www.corriere.it/giochiepronostici " "# ' 25 630382 8 30 3 1 8 LA SOLUZIONE DI IERI 4 1 2 5 9 7 6 3 8 8 9 3 2 6 1 7 5 4 6 7 5 4 3 8 1 9 2 5 4 1 7 2 9 3 8 6 2 8 6 1 4 3 5 7 9 7 3 9 8 5 6 4 2 1 1 5 7 9 8 4 2 6 3 9 6 4 3 7 2 8 1 5 3 2 8 6 1 5 9 4 7 # Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 Altri giochi su www.corriere.it "' 050 )#!. )# 0/5 /5/ +"( / )#!. 1*# ( " "*# #( " ( $05 '# ! - #' /"/ *" " '"(# ** ((# 7 6 '" "#+,' +'(* "# )#!. # "" #/# !. $5 ' ** )**#! $5$ '( 5 ' #" (#" , '(, #! / , , % 4 2 3 5 7 9 !(*'! ' GIOCHI E PRONOSTICI SUDOKU DIABOLICO Estrazioni di sabato 6 dicembre #"' . )**#! 5 *## ! #$"" ' "# !+'# $5 $5 (" + "# '* !. )!# 0 0$ )13* + %+""% ;=+'+2+ Lotto "# *.) .! ( # !. $ $5 $ $$ $5 $$ $0 ;' %811)+ )81' -12)8 ;) (+18 %1+'>%+) %)28%' # -+18 );% -%+"" 1/;)8% 2; =28 1 ' %)+ '+'()8 )+ ''028 ;1+-. +11)8% -%< -18;18 1 )+18')8%# 81(%))+ '81 -%+"" %;2 2; +1+=28 ;1+- )# +) '+'% )=%8 )+ /;+8 (%+$223 = ("'%+ 2;' 128+ ' +)8%))8 -1 ;) (""%+1 -12)> ''0'8 -122%+). # "'# ' " # # +"#( '( '# #( +" ** $# Domenica 7 Dicembre 2014 Corriere della Sera 60 FINALMENTEUNABORSA CHEFASALIRELEBUONEAZIONI. DAL 30 NOVEMBRE AL 30 DICEMBRE CHIEDI LA BORSA CRUCIANI PER TELETHON IN TUTTI I SUPERMERCATI SIMPLY E TUTTI GLI IPERMERCATI AUCHAN. Un’azione di grande valore per sostenere la ricerca sulle malattie genetiche rare ed essere vicini ad ogni persona che ne è affetta.