GIOVEDÌ 29 OTTOBRE 2009 ANNO 134 - N. 256
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da pagina 53 a pagina 58
di Alessandra Farkas
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GRANDE ASSENTE NEL DIBATTITO PUBBLICO
La maggioranza in Senato pensa a un taglio di 2-4 miliardi. Il Tesoro: per ora niente risorse
LA FAMIGLIA
DIMENTICATA
«Piccole imprese, Irap leggera»
di ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI
Il Pdl studia il piano. Tremonti: dipende dallo scudo fiscale
I
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Fondato nel 1876
l dibattito politico, al
di là di qualche flebile voce non raramente del tutto formale e
superficiale, ignora la famiglia. Ma la ignora anche dal punto di vista economico, nel senso che sono spariti dall’agenda i
provvedimenti tesi a sostenerla. E questo quando la famiglia sembra oggi più indispensabile che
mai, tant’è vero che, se
l’Italia riesce alla meno
peggio a resistere alla crisi, è merito, in buona parte, proprio di questa «impresa» tradizionalmente
pronta a soccorrere i suoi
membri in difficoltà.
Per non parlare della televisione, voce che urla,
spesso sovrasta le altre e
che la evita se non addirittura la irride, per esempio intitolando «La famiglia» una trasmissione
condotta da quattro persone fintamente giovani,
che tra canzoni e musiche si scambiano lazzi pesanti e volgarità varie sui
fatti del giorno. Oppure
mettendo in scena la falsa famiglia allargata del
«Grande fratello», il cui
vero cuore casalingo è costituito da una doccia trasparente dove vedremo alternarsi — soli o in compagnia — i suoi vari e
sempre più volutamente
strampalati componenti.
Ma siamo sicuri che tutto ciò corrisponda davvero alla realtà del Paese?
Siamo sicuri che la maggioranza degli italiani —
perché speriamo sia una
maggioranza — ancora
non del tutto prona al magistero televisivo, non del
tutto sconfitta nella grande guerra che ci vorrebbe, fin da piccoli, consumatori fervidi prima di esseri umani, condivida il
suggerimento, subliminale certo, però diffuso e
forte, secondo il quale la
famiglia è cosa buona giusto per i nonni? E che, a
prescindere dalle eventua-
li convinzioni religiose,
sia indifferente al destino
dell’istituzione familiare
in un tempo come questo
di evidente disagio giovanile oltre che di minacciosa recessione?
L’appello alla famiglia
di un ormai ex politico caduto forse lungo la via
dell’improvviso ed eccessivo potere è suonata — è
vero — un po’ come un’invocazione lanciata da un
moribondo alla Croce rossa. Tuttavia la risposta abbastanza imprevedibile
della moglie ha in un certo senso confermato che,
alla resa dei conti, anche
per le cosiddette élite e
non solo per gli strati più
semplici della popolazione, la famiglia non è affatto istituzione da rottamare bensì rete preziosa, a
volte davvero unica e ultima. E noi che avevamo
spesso ironizzato sulle
mogli di politici inglesi e
americani, in piedi, con
un sorriso amaro, però
mano nella mano accanto al fedifrago reo confesso, dobbiamo riconoscere che quella solidarietà
forse non era legata soltanto alla paura di perdere uno status.
Resta da chiedersi perché la famiglia tenda regolarmente a passare per
ultima nella vita pubblica
italiana, dimenticata se
non svillaneggiata dai
mezzi di comunicazione.
La risposta ce la può dare
forse il diritto romano secondo il quale il matrimonio è per prima cosa un
contratto che, come tutti
i contratti, costringe i contraenti a delle responsabilità. Ma parlare di responsabilità nel Paese dell’eterna giovinezza oggi pare a
volte quasi un affronto.
Per parte loro, politica e
media si affrettano a convalidare questa tendenza,
a metterci il timbro e farla loro. Se non a promuoverla.
Pd e bipolarismo
Rutelli, quell’addio
dal percorso incerto
Maggioranza ancora agitata sull’Irap. Il Pdl lavora sull’ipotesi «di
un alleggerimento per le piccole e
medie imprese», ha detto Maurizio
Saia. Ma subito è arrivato lo stop
del Tesoro: non ci sono le risorse.
ALLE PAGINE 8 e 9
DIALOGO NECESSARIO
SU TASSE E SVILUPPO
n leader politico non ha l’obbligo di restare in un
partito in cui non si riconosce
più. Ma il dovere di dichiarare
come lasciarlo (a meno che non
si ritiri a vita privata), quello
dovrebbe onorarlo. E anche di
indicare dove andare, con chi,
con quali prospettive. Per
rispetto dei suoi e di chi
condivide le sue idee. Le idee di
Francesco Rutelli, in questo caso.
inalmente dopo mesi di
gossip, di sciaguratezze sulla
giustizia, di chiacchiere teologiche
come quelle sul posto fisso, con il
confronto Berlusconi-Tremonti si
ritorna a parlare di cose serie.
CONTINUA A PAGINA 10
CONTINUA A PAGINA 10
Il ministro Brunetta
«Al Sud serve
un’altra
spedizione
dei Mille»
di SERGIO RIZZO
Giannelli
di PIERLUIGI BATTISTA
U
EURO 1,50
di MARCO VITALE
F
Ipotesi sciopero
I magistrati:
denigrati
dal premier
di LORENZO SALVIA
L’Associazione nazionale
magistrati replica a
Berlusconi e prepara
lo sciopero. «Giudici
comunisti? Infondato e
ridicolo». Ma il premier:
«Avanti con le riforme».
ALLE PAGINE 5 E 6
Di Caro, M. Franco,
Martirano
Cento morti al mercato mentre arriva Hillary Clinton
P
er risolvere i
problemi del Sud
«serve una nuova
spedizione dei Mille»,
scrive Renato Brunetta
nel suo nuovo saggio
Sud, un sogno possibile,
in uscita domani.
Un’invasione senza armi
di «funzionari e dirigenti
pubblici esperti e capaci»
che a livello locale
dovranno essere aiutati
da «una rete di dirigenti e
funzionari preparati e
onesti» fatti crescere sul
posto. Il Mezzogiorno «ha
essenzialmente bisogno
di una nuova classe
dirigente».
A PAGINA 9
Università Sì del governo alla riforma Gelmini
I nuovi atenei: merito
e rettori a termine
Pakistan, massacro di donne e bambini
Autobomba nel mercato popolare nel centro di Peshawar. Orrore in Pakistan nel giorno in cui
è iniziata la visita di Hillary Clinton: cento morti, molti dei quali bambini e donne. È l’attentato
A PAGINA 17 L. Cremonesi, Olimpio
più grave da quello dell’ottobre 2007 che causò 150 vittime.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sì del Consiglio dei ministri alla riforma dell’università che tocca tutti gli aspetti
della vita accademica, dalla
governance al reclutamento
al diritto allo studio. Il ministro Gelmini: puntiamo sul
merito e sull’efficienza, avremo atenei più autorevoli, è
una risposta alla crisi. I rettori: un’occasione irripetibile.
Molte le novità. Gli studenti valuteranno i professori,
che dovranno certificare la loro presenza a lezione. Gli
scatti di stipendio andranno
solo ai docenti migliori. Ci sarà un «codice etico» per evitare incompatibilità e conflitti di interesse. Il rettore non
potrà rimanere in carica per
più di otto anni in tutto. La
riforma Gelmini prevede anche la figura di un direttore
generale, un vero e proprio
«manager di ateneo» al posto dell’attuale direttore amministrativo.
Le interviste
L’EX CANCELLIERE TEDESCO
Schmidt boccia
Blair presidente
«Poco europeo»
di DANILO TAINO
A PAGINA 19
L’EX MAGISTRATO BERNASCONI
«L’Italia tratta
noi svizzeri peggio
dei mafiosi»
di CLAUDIO DEL FRATE
ALLE PAGINE 2 E 3
A PAGINA 24
Alberti, R. Bagnoli, Benedetti
Alta velocità Dal 13 dicembre il treno impiegherà 2 ore e 59 minuti
Roma e Milano sono più vicine
2
di VIRGINIA PICCOLILLO
Andare da Roma a Milano in meno di
tre ore. E da Bologna a Firenze in 37 minuti. E dal capoluogo lombardo a Napoli in quattro ore e dieci. Sarà possibile
dal 13 dicembre, quando i treni ad alta
velocità saranno più frequenti e più rapidi. «L’Italia diventa più corta e più
stretta», ha detto l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti presentando l’ultima rivoluzione del trasporto italiano su rotaia e il Frecciargento, firmato Giugiaro, che può arrivare a
280 chilometri orari.
A PAGINA 29
Il caso Marrazzo e la trans
Natalie è clandestina
ma resterà in Italia
«Deve testimoniare»
Natalie (foto), la transessuale ripresa in
un video con Piero Marrazzo, anche se clandestina resterà in Italia «per testimoniare».
di FIORENZA SARZANINI
A PAGINA 15 Capponi
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