La Pagina Comitato di redazione: Alessia Binda, Alessandra Bianchi, Pietro Tagliabue GRUPPO GIOVANI ANCE COMO Via Briantea 6, 22100 Como T 031/3313711 F 031/306263 [email protected] www.edilicomo.it Progetto grafico: Matteo Paoloni Graphic Designer www.matteopaoloni.it dicembre 2009 ■ L’aquila 7 mesi dopo fatti e sensazioni ▼ ■ Progetto Scuola - Impresa rinnovata la convenzione con L’Istituto Sant’Elia di Cantù ■ incontro con dario di vico Insieme siamo passati dal riassumere la storia, all’analizzare l’oggi e gli anni appena trascorsi fino a sviluppare una visione delle azioni da intraprendere. ■ Rinnovo cariche sociali dei Giovani Imprenditori Edili dell’Ance ■ “Libretto d’uso e manutenzione degli immobili” frutto di un intesa con ance Bergamo ■ Il 20 novembre 2009, il C.P.T. ha festeggiato 30 anni ■ “Il grande Fratello dell’economia” dibattito all’interno di un Modulo a basso consumo energetico ■ la bacheca giovani sotto le stelle festa d’estate “modulistica on line” Speciale Gruppo Giovani ANCE Como Inserto redazionale di Informazioni Edilizie Cari Colleghi, è passato poco più di un anno dal momento in cui ho assunto la presidenza del Gruppo Giovani. Sono stati mesi particolari, segnati da una congiuntura economica estremamente delicata, ma anche strategicamente cruciali poiché dalle nostre scelte e dalle nostre azioni dipende il futuro delle nostre aziende. Abbiamo cercato di fornire, grazie anche alla collaborazione di consulenti esterni, di esperti e giornalisti, le chiavi di lettura più adeguate a comprendere come superare le criticità attuali e come affrontare la vulnerabilità finanziaria del settore dell’edilizia. Abbiamo, grazie all’impegno dei Consiglieri del Gruppo Giovani, elaborato strumenti a supporto dell’attività di impresa, come il libretto d’uso e manutenzione degli immobili e la modulistica tipo, e stiamo completando un lavoro sulle problematiche acustiche. Abbiamo cercato di presentare un immagine del nostro settore, attraverso la promozione del concorso di idee “Ridisegnare Como”, aperta verso la città, disponibile a promuovere stimoli nuovi per affrontare vecchi problemi. Ogni nostra azione è perfettibile e sicuramente per il futuro abbiamo significativi margini di miglioramento, eppure in questo momento di bilanci, mi sento in dovere di rivolgere a ciascuno di Voi un sincero ringraziamento: il contributo elargito da ciascuno di Voi è stato per me motivo di crescita, di ascolto e di attenzione. Di questo Vi sono grato. I mesi che ci attendono non saranno semplici, il mio auspicio è che ciascuno di noi, secondo il ruolo che occupa, sia sempre in grado di dare il meglio di sé, con responsabilità e correttezza, per il bene di tutti. Colgo infine l’occasione per esprimere a Voi e alle Vostre famiglie i più sinceri auguri per un Santo Natale di gioia e serenità. Luca Guffanti sità dell’Aquila e l’hotel “Duca degli Abruzzi”. Il Governo ha approvato un decreto che stabilisce lo stato di Emergenza Nazionale Sono arrivati all’Aquila sin dal primo mattino del 6 aprile, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso al quale è stata attribuita la qualifica di Commissario per l’emergenza, il presidente della Regione Giovanni Chiodi e alcune colonne di automezzi ■ a cura di Alessia Binda e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”, è comprensibilmente assai complesso e indica le linee di un “diritto delle emergenze naturali” il legislatore si muove tra “contingenza e necessità”. Per contenere i costi, la Protezione Civile funge da nucleo centrale e viene supportata dalla fondamentale azione del Consorzio Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLUIS), e dal consorzio CINEAS oltre che da un centinaio di tecnici. Il terremoto dell’Aquila del 2009 consta di una serie di eventi sismici iniziati nel dicembre 2008 e susseguitisi fino a settembre 2009, con epicentri nell’intera area della città e della provincia dell’Aquila. La scossa distruttiva è avvenuta il 6 aprile 2009 alle 3:32 (ora locale). L’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha registrato un sisma di magnitudo momento 6,3 Mw. Nelle 48 ore dopo la scossa principale, si sono registrate altre 256 scosse, delle quali più di 150 nel giorno di martedì 7 aprile, di cui 56 oltre la magnitudo 3,0 della scala Richter. Numerose le persone estratte vive dalle macerie, anche dopo molte ore dalla scossa principale. Il bilancio definitivo è di 308 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gravissimi ricoverati negli ospedali, circa 65.000 gli sfollati, alloggiati momentaneamente in tendopoli, auto, alberghi lungo la costa adriatica. Secondo la stime inviate dal Governo Italiano alla Commissione Europea per accedere al Fondo Europeo di Solidarietà, il danno ammonta a circa ■ dicembre 2009 10.212.000.000 €. Secondo la Protezione Civile, allo scorso agosto, gli sfollati erano 48.818, di cui 19.973 presso 137 tendopoli (in 5029 tende), 19.149 in alberghi e 9.696 presso case private. A questi vanno aggiunte 273 persone presenti in 9 campi spontanei. I ricoverati all’ospedale San Salvatore, dichiarato inagibile al 90%, sono stati trasportati in una tendopoli adibita ad ospedale oppure in altre strutture Tra gli edifici più importanti che sono crollati in città ci sono la Prefettura, la cupola della chiesa delle Anime Sante, una parte della Casa dello Studente, il Dipartimento di Storia e il Polo d’Ingegneria dell’Univer- alcune DEVASTANTI immaginI del terremoto di l’aquila della Protezione Civile. Nel pomeriggio sono arrivati il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Alfredo Matteoli. Sono state predisposte le attivazioni delle unità di Vigili del Fuoco e Protezione Civile, la definizione delle linee logistiche e lo stanziamento, in seguito, dei fondi per la ricostruzione della città. Il decreto legge 28 aprile 2009, intitolato “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 Trattasi di consorzi interuniversitari che hanno lo scopo di coordinare l’attività dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, fornendo supporti scientifici, organizzativi, tecnici e finanziari alle Università consorziate e promovendo la loro partecipazione alle attività scientifiche e di indirizzo tecnologico nel campo dell’Ingegneria Sismica, in accordo con i programmi di ricerca nazionali ed internazionali in questo settore. I compiti del contraente generale sono assai ampi, poiché deve provvedere: • allo sviluppo del progetto definitivo e alle attività tecnico- amministrative occorrenti al soggetto aggiudicatore per pervenire all’approvazione dello stesso da parte del CI-PE, ove dello progetto non sia stato posto a base di gara; • all’acquisizione delle aree di sedime; • alla progettazione esclusiva; • all’esecuzione con qualsiasi mezzo dei lavori e alla loro direzione; • al perfezionamento, in tutto o in parte, dell’opera da realizzare; alle attività produttive, ai servizi pubblici (sanità, istruzione, giustizia, beni culturali, fisco, servizi alle famiglie ecc.). La prima comprensibile preoccupazione è stata quella della definizione delle modalità per la realizzazione urgente di abitazioni per i senza tetto. Per evitare formazioni di nuove città e per permettere alle persone di rimanere nel loro territorio di provenienza, si sono individuate 19 aree in prossimità costituito provvedimento di provvisoria occupazione a favore del Commissario delegato o di espropriazione, se espressamente indicato, a favore della Regione o di altro ente pubblico, anche locale, specificatamente indicato nel verbale stesso (Avverso il provvedimento di localizzazione e il verbale di immissione in possesso è ammesso esclusivamente ricorso giurisdizionale o ricorso straordinario al Capo dello Stato mentre non sono ammesse le diverso utilizzo futuro. Partendo dalle aree e lavorando “al contrario” i tecnici hanno utilizzato quale sistema d’isolamento un dispositivo scorrevole a pendolo costituito da una superficie curva avente una piastra fissa fissata alle sommità della colonna, un perno e una superficie sferica collegata al perno di articolazione che garantisce lo scorrimento della piastra superiore su quella inferiore. In questo modo la piastra supe- ove richiesto, all’individuazione delle modalità gestionali dell’opera e di selezione dei soggetti gestori; • all’indicazione, al soggetto aggiudicatore, del piano degli affidamenti, delle espropriazioni, delle forniture di materiale e di tutti gli altri elementi utili a prevenire le infiltrazioni della criminalità, secondo le forme stabilite tra quest’ultimo e gli organi competenti in materia. Le misure del governo hanno riguardato sia la fase del superamento dell’emergenza che, più propriamente, quella della ricostruzione e dello sviluppo delle zone colpite dal sisma, sotto molteplici profili relativi alle costruzioni, alle infrastrutture, delle frazioni che hanno avuto danni maggiori procedendo quindi a una riorganizzazione del territorio Dopo l’individuazione dei siti per la localizzazione vi è stata la variante automatica degli strumenti urbanistici vigenti con la dichiarazione implicita di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza delle opere. Inoltre per le occupazioni d’urgenza e per le eventuali espropriazioni delle aree per l’attuazione del piano, il Commissario delegato ha provveduto, prescindendo da ogni altro adempimento, alla redazione dello stato di consistenza e del verbale di immissione in possesso dei suoli. Il verbale di immissione in possesso ha opposizioni amministrative previste dalla normativa vigente). Il Piano Particolareggiato ha costituito variante al Piano Regolatore esistente. Le progettazioni di massima, realizzate su 1.427.600 mq di superficie, sono state eseguite potendo solo ipotizzare indici urbanistici e caratteristiche dei terreni. Sono stati eseguiti studi geofisici, geologici, geomorfologici e geotecnici. Alcune aree inizialmente individuate sono state scartate e l’analisi infrastrutturale ne ha fotografato un territorio carente. Inoltre, la progettazione dei moduli è stata fatta considerando la riconversione degli stessi ad un riore è libera di muoversi e può subire uno spostamento fino ai 30 cm. È stata anche studiata una seconda piastra avente due colonne, una superiore e una inferiore che consente un movimento analogo ma ove tutte e due le piastre possono scorrere. La progettazione della piastra e del sistema di isolamento è stata fatta in modo tale di comprendere edifici di diverse geometrie e, non conoscendo l’edificio che sarebbe poi stato edificato sopra la piastra. Nella progettazione delle piastre si è tenuto conto anche dell’appoggio dei pilastri in posizioni anche non convenienti. In questo modo è stato pos- dicembre 2009 ■ sibile dare piena libertà di progettazione e perseguire l’obbiettivo di edificare edifici diversi architettonicamente ma inseriti in un medesimo contesto dando vita a quartieri distinti Per esigenze temporali, sono stati individuati appoggi provvisori. La flessibilità e l’adattamento sono i punti di pregio delle squadre di lavoro. I pilastri, indicati in sede di gara in acciaio, per difficoltà di diverse fasi della ricostruzione. ■ dicembre 2009 reperimento (prodotti solo da 2 fornitori) a 15 giorni dall’inizio lavori sono stati sostituiti da pilastri in cemento armato mantenendo la medesima efficienza strutturale passando da colonne in acciaio da diam. Di cm 80 a colonne in cls a sezione quadrata. Non sono stati fatti affidamenti diretti per l’esecuzione delle opere ma le procedure di affidamento dei lavori sono state quelle della procedura negoziata, ai sensi dell’art. 56, comma 6, del DLgs 163 del 12 aprile 2006. Più penetranti poteri sono stati dati al Prefetto di L’Aquila nelle attività finalizzate alla prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici aventi a oggetto lavori, servizi e forniture, nonché delle erogazioni e concessioni di provvidenze pubbliche connessi agli interventi per l’emergenza e la ricostruzione. Al fine di assicurare l’efficace espletamento di tali attività è stato rafforzato il ruolo del Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere, a supporto del prefetto. In sostanza 58 imprese hanno partecipato alle gare d’appalto per la costruzione degli edifici, 16 sono state le aggiudicatarie (Le opere di urbanizzazione e infrastrutturali sono state affidate a imprese locali). Le opere hanno avuto inizio l’8 giugno vedendo la realizzazione di 150 piastre a fine settembre e l’incremento di ulteriori 30 fuori programma. I 151 edifici che avrebbero dovuto ospitare 15000 persone sono diventati 183 per un totale di 4700 appartamenti che ospiteranno 17000 persone. Le imprese hanno 80 giorni di tempo per realizzare l’edificio quindi ammobiliarlo e dotarlo delle attrezzature (coperte, stoviglie…). I moduli abitativi devono garantire, nel rispetto delle norme di sicurezza sanitarie vigenti, anche elevati livelli di qua- lità, innovazione tecnologica orientata all’autosufficienza impiantistica, l’ovvia protezione dalle azioni sismiche anche mediante isolamento sismico per interi complessi abitativi, risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Si vanta anche la realizzazione di edifici in classe A. Gli edifici si identificano in strutture fino a tre piani, prefabbricate, parzialmente o interamente a secco aventi aree verdi all’interno del complesso, in zona protetta, e mantenendo la viabilità all’esterno dei nuclei abitati. Si avrà la realizzazione di 35.000 mq di pannelli fotovoltaici con la cessione di 5 Mw all’ente energia ( l’introito della cessione porterà un contributo all’amministrazione che consentirà la copertura delle spese di manutenzione dei complessi). Ogni giorno vengono raccolti migliaia di dati comprese le forniture degli appaltatori per poter monitorare il crono programma lavori. La sicurezza viene seguita da un gruppo di tecnici locali e le lavorazioni proseguono con ordine e puntualità. Grande merito di questo alle Imprese che proseguono oltre che con perseveranza e pragmatismo soprattutto con grande disponibilità e tolleranza tra di loro per l’intrecciarsi delle opere in realizzazione. tempo e altrettanto incredibile è il senso di vuoto che si sente passeggiando tra le mura rimaste. L’odore di polvere… incredulità che in pochi minuti si trasforma in un peso al cuore… Come spesso accade, anche all’Aquila ci sarà chi trarrà benefici economici ma a molti, tanti… rimarrà una sensazione di angoscia, di impotenza. Abbiamo infiniti casi ove la mano dell’uomo, consapevolmente, crea danno. Non sempre è facile rinunciare ad una “gioia” oggi in virtù di un “bene” per domani. Altre volte, è il destino a farci scontrare con nuove sfide. In entrambe i casi, dobbiamo sempre essere pronti a reagire, a distinguere le cose importanti dalle secondarie, a perseverare verso ciò in cui crediamo e soprattutto ad affrontare emozioni forti. Emozioni che annebbiano la nostra razionalità e bloccano le idee. Grazie a chi mi ha reso partecipe di sentimenti tanto personali ed è a loro che dico: tanto siamo piccoli …. quanto SAPPIAMO ESSERE GRANDI! Progetto Scuola – Impresa Investiamo nel futuro delle nostre imprese. Per il terzo anno abbiamo rinnovato la convenzione sottoscritta con L’Istituto Sant’Elia di Cantù finanziando attività manuali da realizzare all’interno del programma scolastico 2009 / 2010. l’ingresso dell’ Istituto di Istruzione Superiore A. Sant’Elia a cantù. Ho preferito elencarvi i fatti per passare ora alle sensazioni. Grazie ai nostri colleghi Aquilani, ho potuto vedere da vicino la realtà del loro oggi, sentire nei loro racconti il dolore per la perdita delle persone care, dei beni materiali ma soprattutto di uno dei bisogni primari dell’uomo, la sicurezza. È d’impatto accostare le immagini del 6 aprile con le immagini di oggi. Incredibile ciò che è stato realizzato in così poco dicembre 2009 ■ A lato l’articolo di Dario di vico, editorialista del corriere della sera, del 20 novembre scorso. ■ a cura di Andrea Tagliabue Il Coordinamento convinto che: • la nostra Provincia è caratterizzata dalle PMI • è bello e utile confrontarsi ha creato un’ interessante opportunità. Incontro con Dario Di Vico Durante la serata del 20 novembre abbiamo incontrato Dario Di Vico, già vicedirettore del Corriere della Sera ed attuale editorialista dello stesso, che sta seguendo da vicino le problematiche degli Invisibili, ovvero delle piccole e medie imprese, dei professionisti e dei lavoratori autonomi alle prese con la Grande Crisi. ( Per i curiosi – già non abituali lettori del Corriere – rimando al sito www.corriere.it ) Insieme siamo passati dal riassumere la storia, all’analizzare l’oggi e gli anni appena trascorsi fino a sviluppare una visione delle azioni da intraprendere. Temi guida sono stati il bisogno di riscoprire il valore della Rappresentanza, il ruolo della politica, la necessità di mantenere vivo il terziario, il bisogno di rompere i monopoli e il passato che, come tale, rimane alle nostre spalle. Quello che è certo è che la crisi ci lascia un vestito più stretto. Con queste parole ha aperto i lavori l’Ing. Andrea Tagliabue, Presidente del Coordinamento Gruppo Giovani: Ci dicono che noi piccoli siamo la spina dorsale dell’economia italiana, e la cosa ci onora, ci responsabilizza e un po’ ci spaventa. Abbiamo capito di essere invisibili, e ci stiamo attrezzando per contare di più, anche se, in realtà, alcune delle Associazioni ■ dicembre 2009 rappresentate in sala, questa sera, sono già dei giganti, almeno nel panorama locale. Abbiamo detto che i “grandi” – le banche, la grande politica, la grande impresa – devono aiutarci – con maggiori prestiti, con politiche ad hoc, con più considerazione –, e finora è stato fatto ben poco. Abbiamo realizzato che “piccolo è bello”, anche se in realtà, forse, non è che piccolo è bello in sé, ma piccolo è bello perché poi diventerà grande, facendo ripartire quell’ascensore sociale che oggi, nel Paese, appare un po’ bloccato. Questa sera, però, vorremmo parlare anche d’altro. Vorremmo approfondire quello che gli altri potrebbero fare per noi, ma soprattutto vorremmo parlare di quello che noi stessi possiamo fare per noi. Proprio perché siamo i famosi ceti produttivi del nord, le chiacchiere tendono ad annoiarci e, poiché siamo pragmatici, preferiamo i fatti. Di ricette pronte, sia ben chiaro, non ne abbiamo, e men che mai ne ho io. Quello che vogliamo fare è confrontarci, perché è dal confronto che nascono le idee migliori. Il primo punto credo che sia il lavoro, anche perché senza, da questa crisi, non si esce, e poi noi abbiamo voglia di lavorare. Il lavoro produce ricchezza, però il lavoro in Italia è tassato come nient’altro. Le rendite finanziare sono molto più favorite, con grande frequenza si parla di cedolare secca sugli affitti, in pochi parlano del lavoro. Se guadagno 100, lavorando, pago più di 60 in tasse e contributi, e forse peggio capita alla mia segretaria, che mi costa circa due volte e mezzo il suo netto in busta, mentre se guadagno 100 con la speculazione finanziaria mi rimane in tasca più di 80. Strano, considerando che la speculazione finanziaria ha creato, ultimamente, un bel po’ di danni. Se è vero, e se è giusto soprattutto, che la crisi, la situazione economica in atto fa saltare i tradizionali steccati tra datori di lavoro e dipendenti, che si rendono finalmente conto di essere sulla stessa barca, ovvero dalla stessa parte della barricata, è anche vero che, forse, sarebbe utile che la stessa crisi facesse nascere una dialettica virtuosa tra lavoro e rendita, facendo capire che è il primo – da esercitarsi in qualsiasi forma, attenzione, in qualsiasi forma – che deve vincere sulla seconda. In caso contrario la Repubblica diventa fondata sulla rendita, non più sul lavoro, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Di rendite, stiamo ben attenti, ce ne sono tante, finanziare, di posizione, politiche. Io credo che tutte vadano ridimensionate, e lo dico da professionista: forse sono loro il più grande ostacolo alla ripresa. Di più, bisogna essere messi in condizione di poter lavorare. Io mi occupo di ambiente, e sono quindi da questo punto di vista insospettabile, però credo che molte norme burocratico – amministrative servano solo a fare carta, e a far guadagnare i consulenti (me compreso, magari). Sarebbe bello se lo Stato facesse un po’ di semplificazione seria, riuscendo a distinguere il grano dal loglio, le cose utili dalla carta. Detto ciò credo che si possa smettere di pensare alle azioni esogene (ovvero che arrivano dall’interno), per concentrarci su quelle endogene, ovvero quelle che noi possiamo fare per noi stessi. Siamo stati e siamo, pare, tutti invisibili, però forse anche all’interno di questa categoria c’è chi è più invisibile degli altri, ed è giusto dirlo. Già dalla fine degli anni novanta, per esempio, si è assistito al fenomeno dei liberi professionisti finti, ovvero delle partite IVA monoclienti che lavorano – esattamente come se fossero dei dipendenti, tranne che per le tutele ed i diritti – negli studi di altri liberi professionisti veri. Ebbene, dire che questi due gruppi, ben distinti finché l’economia tirava, sono ora nella stessa barca mi sembra un po’ tirato. Se i professionisti veri stanno ora andando verso la proletarizzazione, gli altri ci stavano già da prima, e lo dico da professionista vero. Questa è una stortura, e deve essere risolta in modo endogeno: solo dopo si potrà parlare del resto. Se ne potrà parlare poi, magari non come sta facendo qualcuno, pensando a barriere d’ingresso ed altre cose strane, ma bensì lavorando ad una riforma vera, intelligente e moderna, di cui c’è un gran bisogno. I professionisti, infatti e per fortuna, non sono tutti uguali, c’è ancora chi gode di rendite di professione e c’è chi la professione la fa per disperazione, perché non c’è altro. Riflettiamoci, prima di fare di tutta l’erba un fascio. Sempre dagli anni novanta, poi, si è assistito ad un altro interessante fenomeno, ovvero Ma i “piccoli” di Como parlano di Cina, non di Irap da Il Corriere della Sera – 20 novembre 2009 La sorpresa dell’ospite la si può sintetizzare così: la parola di gran lunga più pronunciata in due ore di assemblea dai cento professionisti e industriali presenti in sala è «Cina» e non «Irap». A Como discutendo di crisi e professioni con il Gruppo dei Giovani - un organismo che riunisce undici organizzazioni della generazione pro.pro., dagli industriali ai commercialisti, dagli artigiani agli ingegneri, dagli architetti agli albergatori - si tocca con mano come la città lariana tema fortemente di diventare una seconda Prato. «C’era una volta il tessile comasco» è il refrain di tanti interventi che segnalano una sorta di giro di boa, con la vecchia e gloriosa specializzazione dell’industria locale che non riesce più a tenere il passo dell’economia globale. «La Cina ci sta mangiando» dicono in tanti ed è uno slogan a doppia chiave. I pro.pro. leggono i giornali e sanno che la governance del mondo si sta indirizzando verso la formula G2 (Usa & Cina), ma vivono anche a Como e vedono i laboratori tessili cinesi crescere come funghi. La somma delle due tendenze produce una fastidiosa sensazione di accerchiamento. Ci si domanda se tutto quello che sta avvenendo non poteva esser previsto ed è tutto sommato facile compilare un piccolo catalogo degli errori. Roberto Briccola, vice-presidente nazionale dei pellettieri, sostiene - ad esempio - che «la concertazione ha impoverito la nostra industria». Il sindacato ha impedito che «discutessimo seriamente di produttività e il risultato è che siamo più deboli davanti ai cinesi. Avremmo dovuto fabbricare prodotti vincenti a prezzi ragionevoli, ma non siamo stati capaci». Arianna Minoretti, una giovane ingegnere, si alza per dire che «ci dovevamo pensare prima, dovevamo tutelare il prodotto italiano, ora è tardi e il made in Italy rischia di abdicare». Ed è lo stesso Briccola a dare alla platea una piccola notizia: anche lui andrà a produrre in Cina. «Spiegherò agli artigiani della Cna che lavorano per me perché lo faccio. Loro non sono più in grado di garantirmi condizioni competitive». La platea ascolta e assorbe il colpo, magari non convivide ma capisce. Anche perché oltre ai cinesi c’è da fare i conti pure con i ticinesi. Sembra un calembour, eppure è la verità: un altro ingegnere e costruttore edile, Luca Guffanti, racconta come le autorità del Canton Ticino hanno lanciato il programma Copernico, incentivi e facilitazioni per chi investe sul loro territorio. E sarebbero tante le griffe italiane che hanno già abbracciato Copernico, «portano alla forte crescita del reddito degli autonomi, che ha avuto il suo culmine nel cambio lira/ euro. In questo periodo il lavoro in proprio, l’artigianato, la piccola industria, le professioni apparivano come una sorta di Klondike, dove anche Zio Paperone fece la sua corsa all’oro. Chi non ricorda gli idraulici dai conti d’oro – non me ne vogliano quelli presenti in sala – gli ingegneri in Mercedes – mi ci metto anch’io – la crescita esponenziale, sulle nostre strade, del numero di auto di lusso. Chi le comperava, tutte queste Cayenne, oltre al mio concittadino Marco Ranzani? I dipendenti? Credo proprio di no, è più facile appartenessero a qualche invisibile particolarmente in forma, cui magari le banche prestavano soldi a più non posso. E a cui magari adesso hanno chiuso i rubinetti, magari anche a causa del leasing della Porsche. È bene dirlo. Abbiamo vissuto, in generale, al di sopra delle nostre possibilità, e l’atterraggio non può che essere brusco. A proposito di atterraggio brusco, un’ultima riflessione. C’è la crisi, è sotto gli occhi di tutti, si chiede a gran voce l’aiuto pubblico, che va sempre ad altri e mai a noi. Sorvolando sul fatto che questa affermazione è opinabile – la grande impresa, è vero, di soldi ne prende molti, ma quanti ne spende, per esempio, la Regione Lombardia, per le PMI? –, è necessario dire, per onestà, che pareva quasi ci fosse, tra Stato e piccola impresa, una sorta di patto tacito di non disturbo. Io non disturbo te (non ti chiedo soldi) tu non disturbi me (pago poche tasse). Qui c’è poco da dire, le statistiche parlano chiaro: tanta gente non paga. E non stiamo qui a difenderli, perché è fiato sprecato. Se difendiamo, infatti, è perché abbiamo la coda di paglia: chi paga (e paga tanto) non può che essere inferocito, con gli evasori, che fanno concorrenza sleale e si arricchiscono pure. Una proposta in tal senso: e se abbassassimo l’IVA? Spingeremmo i consumi e renderemmo non così conveniente il sommerso: forse vale la pena pensarci. Il mio intervento, che volge al termine, è stato volutamente il marketing e la creatività di là» e tagliano il terziario in Italia. Come può reagire una città come Como al rischio di rimanere senza la sua base industriale e non solo? «Svegliandosi» è la risposta che viene dalla platea. Spiega Andrea Tagliabue, presidente del Gruppo dei Giovani e organizzatore della serata: «Como è una bella addormentata che punta solo sulle bellezze del paesaggio. Varese e Lecco invece si muovono, rinnovano, le aziende cercano di salire di gamma e noi invece non sappiamo cosa fare da grandi». L’argomento è di quelli destinati ad accendere qualsiasi platea. Si alza, infatti, subito dopo Federico Costa della Confartigianato: «Noi che facciamo rappresentanza delle imprese forse a questo punto dobbiamo fare un salto culturale. Metterci lo zaino in spalla e prenderci la responsabilità di costruire il nostro futuro». È chiaro a tutti che, seppur in controluce, si sta parlando di politica ma c’è un sottile pudore che porta tutti a non nominare leader, partiti e coalizioni. A suo modo è una piccola e silenziosa secessione. Dario Di Vico provocatorio, adesso a voi la parola. Ho voluto stuzzicarvi non per antipatia, ma perché vi stimo e credo che le forze produttive, e ancor di più quelle giovani, abbiano il dovere di percorrere strade nuove, offrendo soluzioni innovative ai tremendi problemi coi quali siamo chiamati a confrontarci. Non piangiamoci addosso, non serve. Scuotiamo la società, rompiamo i monopoli e le rendite di posizione, assumiamo con coraggio il nostro ruolo guida, senza rimpiangere l’ieri ma pensando ad un domani, anche se diverso, migliore. Siamo invisibili, siamo piccoli, ma cresceremo. Questa è la nostra missione. dicembre 2009 ■ Ritornando al lavoro partendo da un principio che la casa è un bene primario e la percezione di questo suo ruolo è concretamente vissuta da ciascuno di noi ogni giorno, indipendentemente dal fatto che si viva in un piccolo monolocale o in una grande villa. Proprio partendo da questo, abbiamo ritenuto opportuno predisporre questo breve vademecum intitolato “Libretto d’uso e manutenzione degli immobili” ponendosi l’obiettivo ■ a cura di Pietro Tagliabue la copertina della pubblicazione realizzata in collaborazione con ance bergamo Libretto d’uso e manutenzione degli immobili Il “Libretto d’uso e manutenzione degli immobili” e uno dei lavori frutto di un intesa creatasi con il gemellaggio con ANCE Bergamo spinti all’insegna di un unico fine, l’associazionismo, abbiamo pensato di condividere le esperienze e ottimizzare le risorse, per definire iniziative congiunte. Il vivere l’associazione a livello più ampio ha dato la possibilità di dare inizio ad una diversa e innovativa rete di relazioni che ha permesso non solo un confronto tra le diverse linee intraprese da ciascun Gruppo, ma anche di pervenire ad un progetto comune: la realizzazione di Libretti Tecnici. Il 20 novembre 2009, il C.P.T. ha festeggiato 30 anni. Nato nel 1979 dalla volontà delle Parti Sociali come sostegno in materia di sicurezza e di salute sui nostri cantieri, dall’anno di costituzione ad oggi ha effettuato circa 30.000 sopralluoghi in più di 13000 cantieri in tutta la provincia. ■ dicembre 2009 di definire le linee guida generali per ottimizzare l’utilizzo dell’immobile, di monitorare al meglio il patrimonio edilizio e di gestire in maniera efficiente i servizi di manutenzione programmata dell’edificio. È un lavoro destinato innanzi tutto agli operatori che vi potranno raccogliere tutte le informazioni relative all’immobile, alle imprese che vi hanno operato, ai progettisti che sono intervenuti in modo da avere tutte le notizie indispensabili riunite insieme, complete e aggiornate e quindi immediatamente fruibili in caso di necessità. I sopralluoghi hanno lo scopo di aiutare a garantire le migliori condizioni di lavoro ai nostri lavoratori, sensibilizzando tutti gli operatori alle problematiche della sicurezza e rappresentano un’importante strumento di consulenza ed ausilio alle imprese ed ai lavoratori affinchè vengano adempite correttamente le normative Ma il libretto è anche uno strumento di appoggio indispensabile per i futuri fruitori dell’immobile, che necessitano di indicazioni fondamentali per una corretta manutenzione edile ed impiantistica. La prima parte del libretto di manutenzione riguarda i dati anagrafici dell’unità immobiliare comprendenti concessioni, autorizzazioni, collaudi, le indicazioni circa i progettisti e le imprese esecutrici dei lavori con la possibilità di allegare le planimetrie dell’edificio. Una seconda sezione del libretto si occupa invece delle specifiche dei vari aspetti di natura prettamente tecnica dell’opera, quali per esempio la stratificazione delle murature, la scelta dei materiali per la copertura, le indicazione circa i serramenti utilizzati, ecc… Proseguendo, all’interno della terza parte, vengono inseriti le norme ed il piano di manutenzione riguardanti le singole proprietà immobiliari, che i fruitori devono applicare all’interno della propria unità per garantire un corretto ciclo di vita a tutte le varie componenti. Nel caso in cui il fabbricato possieda parti comuni, l’utente può far riferimento alla quarta sezione del libretto, la quale contiene le tabelle per una corretta manutenzione e funzionalità dei servizi comuni. Presso l’associazione rimane a disposizione il materiale in formato elettronico. vigenti in materia. Il C.P.T. è al servizio delle imprese che possono anche richiedere appositi sopralluoghi attraverso il numero verde 800-255295. Maggiori informazioni sul sito www.cptcomo.org Tanti auguri! Rinnovo cariche sociali dei Giovani Imprenditori Edili dell’Ance Si sono presentati dicendo che: “è il momento di adeguarsi ai tempi e di guardare al mondo con un’ottica nuova” “si sono stabiliti equilibri nuovi tra politica ed economia è cambiato il concetto di pubblico interesse” “i singoli stati hanno perso potere a vantaggio di privati ed altre organizzazioni” “il movimento dovrà saper essere vicino al territorio” “le nostre esperienze e conoscenze vanno ampliate con un network internazionale” “il problema è riuscire a identificare e quindi costruire il vantaggio collettivo” “rafforziamo la nostra rappresentanza negli organi statutari” “dobbiamo adeguarci necessariamente ad interessi economici sempre più fluidi” “guardiamo con ottimismo alle nostre aziende e interpretiamo la vivacità del nostro settore” “alle necessità congiunturali vanno aggiunte anche quelle strutturali” “è l’ora di mostrarsi uniti per essere riconosciuti come buoni interlocutori” “la partecipazione dovrà essere corale per assicurare al vertice la forza della base” “ciascuno di noi dovrà investire nel movimento la propria competenza e il proprio impegno” “le nostre istanze devono godere di grande visibilità interna ed esterna all’associazione” “le nostre proposte vanno arric- “contribuiamo a ridare centralità al ruolo delle imprese rispetto alla cinanza e alla politica” “facciamo la nostra parte per un futuro più solido e più sostenibile” Noi rispondiamo: oggi più che mai abbiamo bisogno di una rappresentanza preparata, riponiamo in Voi le migliori aspettative e siamo pronti a sostenervi Auguriamo al nostro Presidente Nazionale Alfredo Letizia e ai Vice Presidenti Francesca De Sanctis, Fabio Costantino, Filippo Delle Piane, Alberto Righini, Francesco Ficarra B U O N L AV O R O Vice presidente 34 anni, Catania Socio e direttore tecnico della COGECOS S.r.l, società che si occupa di sviluppo immobiliare. Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di ANCE Catania e vice presidente vicario dei GI Confindustria Sicilia. Filippo delle Piane chite di concretezza favorendo i necessari approfondimenti” “favoriamo l’inserimento dei nuovi soci con attività di tutoring associativo” Fabio Costantino Alfredo Letizia Presidente 39 anni, Napoli Amministratore della Le.Co.S.r.l., società che si occupa di sviluppo immobiliare.Vice Presidente del Comitato Giovani Imprenditori dell’ANCE. GiàPresidente del Gruppo Giovani dell’ACEN (Associazione Costruttori Edili Napoli) e Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Edili di ANCE Campania. Francesca De Sanctis Vice presidente 34 anni, Roma Imprenditrice di terza generazione nella De Sanctis Costruzioni SPA che si occupa di opere pubbliche e private nonché di energie rinnovabili. È vice presidente del gruppo giovani di ANCE ROMA-ACER e coordinatrice del gruppo comunicazione. Dal 2003 è la rappresentante dell’ANCE ROMA-ACER. All’interno del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della CCIAA. Vice presidente 35 anni, Genova Impegnato nella CEI Costruzioni Edili Industriali s.r.l. che si occupa di edilizia privata. Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di ANCE Liguria. Alberto Righini Vice presidente 36 anni, Vigevano (PV) Impegnato come Direttore Tecnico nella Cefer s.r.l. che si occupa di costruzioni civili, industriali e infrastrutture, sia nel pubblico che nel privato. Si inserisce nel mercato immobiliare con interventi di edilizia residenziale e commerciale. Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di ANCE Pavia. Francesco Ficarra Vice presidente 33 anni , Alessandria Impegnato nella gestione amministrativa della EDILINGEGNO s.a.s.di cui èsocio Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di ANCE Alessandria . dicembre 2009 ■ ■ a cura di Alessia Binda “Il grande Fratello dell’economia” Antonio Di Pietro all’interno del “modulo” Pierpaolo Perretta Federico Costa, Roberto Bonardi, Roberto Galli, Elena della Torre, Simone Majeli, Laura Oppo Ero alla conferenza stampa per il trentennale del CPT quando mi viene posta una domanda semplice e diretta: “sabato e domenica puoi sostenere un’iniziativa della CONFARTIGIANATO?” Non ho neppure chiesto di cosa si trattasse, “se i nostri amici di Confartigianato chiedono la nostra collaborazione, ci sono!” Titolo dell’iniziativa “Il grande Fratello dell’economia”… Salgo in macchina e iniziano a sorgere le prime domande: ma cosa sarà mai questo grande fratello? Penseremo mica di uscire dalla crisi giocando alla televisione… Parleremo di risparmio energetico… e io faccio stradale, demolizioni … sono un’amministrativa… va bè, la realtà la conosco … certo che 7 ore per 2 giorni… Sopra ogni domanda immaginavo però il volto dell’amico Roberto Bonardi di Confartigianato che con la sua squadra stava lavorando seriamente e con grande fatica per organizzare un’iniziativa in cui credeva e era dovere della nostra associazione, in questo caso mio, sostenerlo e aiutarlo. Detto, fatto, come succede sempre a noi imprenditori, rientro in ufficio e trovo sulla scrivania l’invito con la presentazione dell’evento; riportava queste parole: Allontanandoci concettualmente dall’omonimo format televisivo (reality show) per mutuarne solo la parte relativa all’occhio di una telecamera che “osserva”, avvicinandoci, invece, sempre di più allo slogan ■ dicembre 2009 del libro 1984 di Orwell in cui il personaggio immaginario creato nel romanzo, continua a ripetere “Il Grande Fratello vi guarda”, ricordando gli abitanti, che il Grande Fratello è ai vertici della piramide gerarchica. All’interno della sala Lario, presso l’ente fieristico Lariofiere, il giorno 28 e il 29 di novembre, nell’ambito di Young, sarà proiettato il dibattito che si svolge all’interno del modulo a basso consumo energetico e i grandi fratelli saranno tutti coloro che vorranno osservare un giornalista, un giovane industriale, un giovane commerciante e un giovane artigiano che affronteranno temi di economia, cultura e società, menstre ne parlano tra loro come tra amici di vecchia data (e c’è da scommettere che dopo 8 ore lo diventeranno) ognuno per la propria esperienza, cultura, sensibilità. Tutti i giovani partecipanti alla fiera Young potranno osservare il dibattito che si svolgerà all’interno del Modulo a basso consumo energetico; nessuna location può essere considerata più emblematica e adatta per riunire giovani imprenditori per parlare di futuro. Attori: 2 gruppi di lavoro per ¾ imprenditori 4 giornalisti Regole: telefoni spenti impossibilità di uscire per 7 ore impossibilità di fumare Dotazione: tutti i quotidiani del giorno, caffè e acqua Sabato 28 Intervengono: Artigiani: Roberto Galli; Ance: Alessia Binda; Commercianti: Oppo Laura Prima sessione Quotidiano: La Provincia di Como Giornalista: Simone Casiraghi Tema: La governance che verrà Como è la somma dei comuni che ne fanno una provincia della principale regione italiana. Ma il sistema territorio è pronto? Seconda sessione Quotidiano: Il Corriere di Como Giornalista: Davide Cantoni Tema: Il sistema fieristico attuale è ancora vincente? Commercializzazione – innovazione - Internazionalizzazione Domenica 29 Intervengono: Artigiani: Federico Costa; API: Elena Della Torre; Commercianti: Simone Majeli; Ance: Alessia Binda Prima sessione Quotidiano: Il Sole 24 ore: Giornalista: Matteo Prioschi Tema: Siamo in un modulo a basso consumo energetico: Dalla filosofia al business dell’efficienza energetica Seconda sessione: Quotidiano: L’Ordine Giornalista: Edoardo Cavadini Tema: Crisi o opportunità? Etimologicamente crisi significa “scelta, decisione, cambiamento” ma la difficoltà è economica o culturale? Sono stati due giorni intensi e importanti. Il tavolo ha mantenuto vivo il dibattito per tutto l’arco del tempo programmato ma lo scambio di opinioni avrebbe potuto andare ancora oltre (e così farà). La collaborazione che percepivamo l’uno dall’altro, la passione per il lavoro che svolgiamo e soprattutto la responsabilità che sentiamo verso la società hanno dimostrato che tutti noi siamo guidati dagli stessi valori e andiamo verso gli stessi obbiettivi. Stiamo vivendo in un epoca dove cambiamento è il termine che più torna alle nostre orecchie. Le famiglie sono ferme per mancanza di fiducia e il pessimismo stà contagiando, proprio come un virus, anche noi imprenditori che iniziamo ad essere stanchi, stanchi di agire e non raccogliere. Rimaniamo ancorati alla convinzione che l’economia è ciclica, che ad una fase di accumulazione segue una fase di spesa. Così il comasco cosa fa? … il comasco è pigro, aspetta che il temporale cessi prima mente cambiare qualcosa in ciò che facciamo e in come lo facciamo. Sono un imprenditrice e proprio come voi rubo le conoscenze di chi per noi studia e cerca di trasmetterci degli indizi. ■ Serve un nuovo modo di progettare, servono costruzioni nuove. ■ Serve innovazione tecnologica sostenuta dall’economia del progetto fondata su un economia di esperienza, sulla conoscenza e quindi sulla mancanza dell’errore. ■ Serve partenariato tra pubblico e privato. ■ Serve una governance attenta e dinamica. ■ Servono una politica presente, un’imprenditoria seria e un popolo responsabile. ■ Serve la fornitura di un pro- Il modulo è stato realizzato con gli sforzi di tanti artigiani. Hanno creduto nel progetto, hanno acquisito le conoscenze per poterlo realizzare, hanno sostenuto le ingenti spese per la realizzazione e uniti hanno raggiunto l’obbiettivo dimostrando a tutti noi che la passione và oltre il business. Da lodare la grande capacità di Confartigianato di interessare all’iniziativa personalità di spicco che intervenuti ai dibattiti hanno apportando certamente interesse ai discorsi trattati e hanno dato maggiore visibilità alle nostre parole. Nel Modulo si sono alternati il senatore Alessio Butti, il dott. Marco Citterio, l’onorevole Antonio Di Pietro, l’assessore Buzzi, da loro a noi, ai giornalisti che hanno moderato i dibattiti, tutti intorno ad un di uscire da casa, spera di raggiungere risultati diversi senza cambiare nulla. Per anni siamo stati abituati a ricostruire il cubo magico staccando gli adesivi e rimettendo i colori sulla giusta facciata Pensavamo di imbrogliare la mamma, che pur capendo l’imbroglio si complimentava con il figlio amato, senza renderci conto che i colori, con il tempo, avrebbero finito per non incollarsi più e il nostro cubo colorato si sarebbe trasformato in una massa nera. Per uscire dalla crisi dobbiamo cambiare i modi di agire che l’hanno provocata. Se vogliamo migliorare i nostri risultati, dobbiamo inevitabil- dotto supportata dalla fornitura della gestione del prodotto. ■ Serve trasformazione e riqualificazione. ■ Serve internazionalizzazione. Insomma, cambia il modo di competere rispetto a ieri e quindi cambia il modo di agire. Questi e altri sono i temi trattati nel modulo del “Grande Fratello Dell’economia” e quest’iniziativa dimostra la determinazione al cambiamento. Forse non tutti sanno che il Modulo in cui comodamente abbiamo trascorso le due giornate e che invito tutti a visitare, rimarrà presso la struttura Lario Fiere di Erba per un anno. tavolo per fare squadra sapendo che dalla crisi si esce solo lavorando insieme. Settori diversi, opinioni diverse, passati diversi, pronti a unire le forze. Un grazie alla voce del “Grande Fratello”, Pierpaolo Perretta, e un grazie a tutti gli amici incontrati durante il percorso e con i quali, con le rispettive associazioni, lavoreremo per costruire le nostre strade. Eravamo in un Modulo a basso consumo energetico ma sembrava proprio di essere a casa nostra. E con questa visione, con la nostra casa, i nostri cari, l’albero di Natale, al caldo, vi auguro un felice Natale e vi aspetto pronti a ripartire. dicembre 2009 ■ Gentilissimi Signori della redazione di La PAGINA dell’ANCE COMO GIOVANI Vi ringrazio sentitamente per avermi inviato la Vostra pubblicazione, tutti gli articoli della quale sono molto interessanti per me. Ho letto anche i 2 articoli prodotti dai partecipanti al viaggio giapponese. Cio’ è stato un grande piacere per me. Ringrazio ancora una volta la gentilissima redazione e desidero chiederVi di trasmettere i miei sinceri saluti a tutti i partecipanti del viaggio. GIOVANI SOTTO LE STELLE FESTA D’ESTATE Si è tenuta lo scorso 2 luglio con il Coordinamento Gruppi Giovani della provincia di Como la settima edizione della Festa D’estate, Presso la Club House del Circolo Golf di Carimate. Ancora una volta è stata l’occasione non solo di passare insieme una piacevole serata, ma anche di raccogliere fondi per due realtà provinciali, “Mamma Orsa” e “Lanterna Rossa” che si occupano rispettivamente di sostegno alle famiglie con soggetti autistici e di minori in difficoltà. Ringraziamo gli intervenuti e gli sponsor che anche in questo momento economico difficile ci hanno accompagnato. Comunicheremo a breve le date di consegna dei fondi raccolti augurandoci di averti con noi al felice evento. Cordialmente. Yoshiko Volevo ringraziare il comitato di redazione della pagina che mi ha dato la possibilità di rendere pubbliche le mie positive impressioni del viaggio giapponese. belle impressioni appunto che non potevano essere altrimenti visto la buona compagnia di cui ho goduto. lasciatemelo dire, complimenti per il Gruppo Giovani di Como che lavora bene è ben organizzato e ben presieduto. Ciao a tutti Dario Dendena Da tutti noi: Grazie a te Dario !!! ■ dicembre 2009 Il Comitato di redazione augura a tutti voi di trascorrere un felice Natale e un anno nuovo davvero speciale. “Modulistica on line”: Il Gruppo Giovani Ance Como ha ritenuto che potesse essere utile alle Imprese associate poter disporre di una raccolta moduli relativa a richieste e comunicazioni da inoltrare ai vari Enti al momento dell’apertura di un cantiere. Così è stato costituito un gruppo di lavoro, composto da Valerio Mauri, Pietro Tagliabue e Luciano Foti, con lo scopo di predisporre dei moduli tipo da pubblicare sul sito internet di Ance Como al fine di supportare gli Associati nella loro attività quotidiana. La modulistica sarà presto on line. Rivolgiamo quindi anticipatamente a tutti Voi l’invito di prenderne visione ed, ventualmente, farci pervenire le Vostre osservazioni al fine di permetterci di migliorare il servizio offerto. Il grande passo… Tanti cari Auguri ai novelli sposi, Francesca Valsecchi e Filippo Pontiggia, Sara Nobili e Andrea Tagliabue