La Pagina
Comitato di redazione:
Alessia Binda, Alessandra Bianchi, Pietro Tagliabue
GRUPPO GIOVANI
ANCE COMO
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dicembre 2009
■ L’aquila 7 mesi dopo
fatti e sensazioni ▼
■ Progetto
Scuola - Impresa
rinnovata la convenzione
con L’Istituto Sant’Elia di
Cantù
■ incontro con
dario di vico
Insieme siamo passati dal
riassumere la storia,
all’analizzare l’oggi e gli
anni appena trascorsi fino a
sviluppare una visione delle
azioni da intraprendere.
■ Rinnovo cariche
sociali dei Giovani
Imprenditori Edili
dell’Ance
■ “Libretto d’uso e
manutenzione degli
immobili”
frutto di un intesa con
ance Bergamo
■ Il 20 novembre 2009,
il C.P.T. ha festeggiato
30 anni
■ “Il grande
Fratello dell’economia”
dibattito all’interno di un
Modulo a basso consumo
energetico
■ la bacheca
giovani sotto le stelle
festa d’estate
“modulistica on line”
Speciale Gruppo Giovani ANCE Como Inserto redazionale di Informazioni Edilizie
Cari Colleghi,
è passato poco più di un anno dal momento in cui ho assunto la presidenza
del Gruppo Giovani. Sono stati mesi particolari, segnati da una congiuntura
economica estremamente delicata, ma anche strategicamente cruciali poiché
dalle nostre scelte e dalle nostre azioni dipende il futuro delle nostre aziende.
Abbiamo cercato di fornire, grazie anche alla collaborazione di consulenti
esterni, di esperti e giornalisti, le chiavi di lettura più adeguate a comprendere
come superare le criticità attuali e come affrontare la vulnerabilità
finanziaria del settore dell’edilizia. Abbiamo, grazie all’impegno dei
Consiglieri del Gruppo Giovani, elaborato strumenti a supporto dell’attività di
impresa, come il libretto d’uso e manutenzione degli immobili e la modulistica
tipo, e stiamo completando un lavoro sulle problematiche acustiche. Abbiamo
cercato di presentare un immagine del nostro settore, attraverso la promozione
del concorso di idee “Ridisegnare Como”, aperta verso la città, disponibile a
promuovere stimoli nuovi per affrontare vecchi problemi.
Ogni nostra azione è perfettibile e sicuramente per il futuro abbiamo
significativi margini di miglioramento, eppure in questo momento di
bilanci, mi sento in dovere di rivolgere a ciascuno di Voi un sincero
ringraziamento: il contributo elargito da ciascuno
di Voi è stato per me motivo di crescita, di
ascolto e di attenzione. Di questo Vi sono
grato.
I mesi che ci attendono non saranno
semplici, il mio auspicio è che ciascuno
di noi, secondo il ruolo che occupa,
sia sempre in grado di dare il
meglio di sé, con responsabilità e
correttezza, per il bene di tutti.
Colgo infine l’occasione
per esprimere a Voi e alle
Vostre famiglie i più
sinceri auguri per un
Santo Natale di gioia e
serenità.
Luca Guffanti
sità dell’Aquila e l’hotel “Duca
degli Abruzzi”.
Il Governo ha approvato un
decreto che stabilisce lo stato di
Emergenza Nazionale
Sono arrivati all’Aquila sin dal
primo mattino del 6 aprile, il
Capo del Dipartimento della
Protezione Civile Guido Bertolaso al quale è stata attribuita
la qualifica di Commissario per
l’emergenza, il presidente della
Regione Giovanni Chiodi e
alcune colonne di automezzi
■ a cura di
Alessia Binda
e ulteriori interventi urgenti di
protezione civile”, è comprensibilmente assai complesso e indica le
linee di un “diritto delle emergenze
naturali” il legislatore si muove tra
“contingenza e necessità”.
Per contenere i costi, la Protezione
Civile funge da nucleo centrale e
viene supportata dalla fondamentale azione del Consorzio Rete
dei Laboratori Universitari di
Ingegneria Sismica (ReLUIS), e
dal consorzio CINEAS oltre che
da un centinaio di tecnici.
Il terremoto dell’Aquila del 2009 consta di
una serie di eventi sismici iniziati nel dicembre 2008 e susseguitisi fino a settembre 2009,
con epicentri nell’intera area della città
e della provincia dell’Aquila. La scossa
distruttiva è avvenuta il 6 aprile 2009 alle
3:32 (ora locale). L’ Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia, ha registrato
un sisma di magnitudo momento 6,3 Mw.
Nelle 48 ore dopo la scossa principale, si sono registrate altre 256
scosse, delle quali più di 150 nel
giorno di martedì 7 aprile, di cui
56 oltre la magnitudo 3,0 della
scala Richter.
Numerose le persone estratte vive
dalle macerie, anche dopo molte
ore dalla scossa principale.
Il bilancio definitivo è di 308
morti, circa 1600 feriti di cui
200 gravissimi ricoverati negli
ospedali, circa 65.000 gli sfollati,
alloggiati momentaneamente in
tendopoli, auto, alberghi lungo
la costa adriatica.
Secondo la stime inviate dal
Governo Italiano alla Commissione Europea per accedere al
Fondo Europeo di Solidarietà,
il danno ammonta a circa
■ dicembre 2009
10.212.000.000 €.
Secondo la Protezione Civile, allo
scorso agosto, gli sfollati erano
48.818, di cui 19.973 presso
137 tendopoli (in 5029 tende),
19.149 in alberghi e 9.696 presso
case private. A questi vanno
aggiunte 273 persone presenti in
9 campi spontanei.
I ricoverati all’ospedale San Salvatore, dichiarato inagibile al
90%, sono stati trasportati in
una tendopoli adibita ad ospedale
oppure in altre strutture
Tra gli edifici più importanti
che sono crollati in città ci sono
la Prefettura, la cupola della
chiesa delle Anime Sante, una
parte della Casa dello Studente,
il Dipartimento di Storia e il
Polo d’Ingegneria dell’Univer-
alcune DEVASTANTI immaginI del terremoto di l’aquila
della Protezione Civile. Nel
pomeriggio sono arrivati il Presidente del Consiglio dei Ministri
Silvio Berlusconi, il ministro
dell’Interno Roberto Maroni e il
ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti Alfredo Matteoli.
Sono state predisposte le attivazioni delle unità di Vigili del
Fuoco e Protezione Civile, la
definizione delle linee logistiche
e lo stanziamento, in seguito,
dei fondi per la ricostruzione
della città.
Il decreto legge 28 aprile 2009,
intitolato “Interventi urgenti in
favore delle popolazioni colpite
dagli eventi sismici nella regione
Abruzzo nel mese di aprile 2009
Trattasi di consorzi interuniversitari che hanno lo scopo di
coordinare l’attività dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, fornendo supporti
scientifici, organizzativi, tecnici e
finanziari alle Università consorziate e promovendo la loro partecipazione alle attività scientifiche
e di indirizzo tecnologico nel
campo dell’Ingegneria Sismica,
in accordo con i programmi di
ricerca nazionali ed internazionali
in questo settore.
I compiti del contraente generale
sono assai ampi, poiché deve
provvedere:
• allo sviluppo del progetto
definitivo e alle attività tecnico-
amministrative occorrenti al
soggetto aggiudicatore per pervenire all’approvazione dello stesso
da parte del CI-PE, ove dello
progetto non sia stato posto a
base di gara;
• all’acquisizione delle aree di
sedime;
• alla progettazione esclusiva;
• all’esecuzione con qualsiasi
mezzo dei lavori e alla loro direzione;
• al perfezionamento, in tutto o
in parte, dell’opera da realizzare;
alle attività produttive, ai servizi
pubblici (sanità, istruzione, giustizia, beni culturali, fisco, servizi
alle famiglie ecc.).
La prima comprensibile preoccupazione è stata quella della
definizione delle modalità per
la realizzazione urgente di abitazioni per i senza tetto.
Per evitare formazioni di nuove
città e per permettere alle persone
di rimanere nel loro territorio
di provenienza, si sono individuate 19 aree in prossimità
costituito provvedimento di
provvisoria occupazione a favore
del Commissario delegato o di
espropriazione, se espressamente
indicato, a favore della Regione
o di altro ente pubblico, anche
locale, specificatamente indicato
nel verbale stesso (Avverso il
provvedimento di localizzazione
e il verbale di immissione in possesso è ammesso esclusivamente
ricorso giurisdizionale o ricorso
straordinario al Capo dello Stato
mentre non sono ammesse le
diverso utilizzo futuro.
Partendo dalle aree e lavorando
“al contrario” i tecnici hanno
utilizzato quale sistema d’isolamento un dispositivo scorrevole a
pendolo costituito da una superficie curva avente una piastra fissa
fissata alle sommità della colonna,
un perno e una superficie sferica
collegata al perno di articolazione
che garantisce lo scorrimento
della piastra superiore su quella
inferiore.
In questo modo la piastra supe-
ove richiesto, all’individuazione delle modalità gestionali
dell’opera e di selezione dei soggetti gestori;
• all’indicazione, al soggetto
aggiudicatore, del piano degli
affidamenti, delle espropriazioni,
delle forniture di materiale e
di tutti gli altri elementi utili a
prevenire le infiltrazioni della
criminalità, secondo le forme stabilite tra quest’ultimo e gli organi
competenti in materia.
Le misure del governo hanno
riguardato sia la fase del superamento dell’emergenza che,
più propriamente, quella della
ricostruzione e dello sviluppo
delle zone colpite dal sisma, sotto
molteplici profili relativi alle
costruzioni, alle infrastrutture,
delle frazioni che hanno avuto
danni maggiori procedendo
quindi a una riorganizzazione
del territorio
Dopo l’individuazione dei siti
per la localizzazione vi è stata
la variante automatica degli
strumenti urbanistici vigenti
con la dichiarazione implicita di
pubblica utilità, indifferibilità e
urgenza delle opere.
Inoltre per le occupazioni d’urgenza e per le eventuali espropriazioni delle aree per l’attuazione del
piano, il Commissario delegato
ha provveduto, prescindendo
da ogni altro adempimento, alla
redazione dello stato di consistenza e del verbale di immissione
in possesso dei suoli. Il verbale
di immissione in possesso ha
opposizioni amministrative previste dalla normativa vigente).
Il Piano Particolareggiato ha
costituito variante al Piano
Regolatore esistente.
Le progettazioni di massima,
realizzate su 1.427.600 mq di
superficie, sono state eseguite
potendo solo ipotizzare indici
urbanistici e caratteristiche dei
terreni.
Sono stati eseguiti studi geofisici, geologici, geomorfologici e
geotecnici.
Alcune aree inizialmente individuate sono state scartate e l’analisi
infrastrutturale ne ha fotografato
un territorio carente.
Inoltre, la progettazione dei
moduli è stata fatta considerando
la riconversione degli stessi ad un
riore è libera di muoversi e può
subire uno spostamento fino ai
30 cm.
È stata anche studiata una seconda
piastra avente due colonne, una
superiore e una inferiore che consente un movimento analogo ma
ove tutte e due le piastre possono
scorrere.
La progettazione della piastra e
del sistema di isolamento è stata
fatta in modo tale di comprendere edifici di diverse geometrie
e, non conoscendo l’edificio che
sarebbe poi stato edificato sopra
la piastra.
Nella progettazione delle piastre
si è tenuto conto anche dell’appoggio dei pilastri in posizioni
anche non convenienti.
In questo modo è stato pos-
dicembre 2009 ■
sibile dare piena libertà di
progettazione e perseguire l’obbiettivo di edificare edifici diversi
architettonicamente ma inseriti
in un medesimo contesto dando
vita a quartieri distinti
Per esigenze temporali, sono
stati individuati appoggi provvisori.
La flessibilità e l’adattamento
sono i punti di pregio delle
squadre di lavoro.
I pilastri, indicati in sede di
gara in acciaio, per difficoltà di
diverse fasi della
ricostruzione.
■ dicembre 2009
reperimento (prodotti solo da
2 fornitori) a 15 giorni dall’inizio lavori sono stati sostituiti
da pilastri in cemento armato
mantenendo la medesima efficienza strutturale passando da
colonne in acciaio da diam. Di
cm 80 a colonne in cls a sezione
quadrata.
Non sono stati fatti affidamenti diretti per l’esecuzione
delle opere ma le procedure
di affidamento dei lavori sono
state quelle della procedura
negoziata, ai sensi dell’art. 56,
comma 6, del DLgs 163 del 12
aprile 2006.
Più penetranti poteri sono
stati dati al Prefetto di L’Aquila
nelle attività finalizzate alla
prevenzione delle infiltrazioni
della criminalità organizzata
nell’affidamento ed esecuzione
dei contratti pubblici aventi a
oggetto lavori, servizi e forniture, nonché delle erogazioni
e concessioni di provvidenze
pubbliche connessi agli interventi per l’emergenza e la ricostruzione.
Al fine di assicurare l’efficace
espletamento di tali attività
è stato rafforzato il ruolo del
Comitato di coordinamento
per l’alta sorveglianza delle
grandi opere, a supporto del
prefetto.
In sostanza 58 imprese hanno
partecipato alle gare d’appalto
per la costruzione degli edifici,
16 sono state le aggiudicatarie
(Le opere di urbanizzazione e
infrastrutturali sono state affidate a imprese locali).
Le opere hanno avuto inizio l’8
giugno vedendo la realizzazione
di 150 piastre a fine settembre
e l’incremento di ulteriori 30
fuori programma.
I 151 edifici che avrebbero
dovuto ospitare 15000 persone
sono diventati 183 per un totale
di 4700 appartamenti che
ospiteranno 17000 persone.
Le imprese hanno 80 giorni di
tempo per realizzare l’edificio
quindi ammobiliarlo e dotarlo
delle attrezzature (coperte, stoviglie…).
I moduli abitativi devono garantire, nel rispetto delle norme
di sicurezza sanitarie vigenti,
anche elevati livelli di qua-
lità, innovazione tecnologica
orientata all’autosufficienza
impiantistica, l’ovvia protezione
dalle azioni sismiche anche
mediante isolamento sismico
per interi complessi abitativi,
risparmio energetico e sostenibilità ambientale.
Si vanta anche la realizzazione
di edifici in classe A.
Gli edifici si identificano in
strutture fino a tre piani, prefabbricate, parzialmente o interamente a secco aventi aree verdi
all’interno del complesso, in
zona protetta, e mantenendo
la viabilità all’esterno dei nuclei
abitati.
Si avrà la realizzazione di 35.000
mq di pannelli fotovoltaici
con la cessione di 5 Mw all’ente
energia ( l’introito della cessione
porterà un contributo all’amministrazione che consentirà la
copertura delle spese di manutenzione dei complessi).
Ogni giorno vengono raccolti
migliaia di dati comprese le
forniture degli appaltatori per
poter monitorare il crono programma lavori.
La sicurezza viene seguita da
un gruppo di tecnici locali e
le lavorazioni proseguono con
ordine e puntualità.
Grande merito di questo alle
Imprese che proseguono oltre
che con perseveranza e pragmatismo soprattutto con grande
disponibilità e tolleranza tra di
loro per l’intrecciarsi delle opere
in realizzazione.
tempo e altrettanto incredibile è
il senso di vuoto che si sente passeggiando tra le mura rimaste.
L’odore di polvere… incredulità
che in pochi minuti si trasforma
in un peso al cuore…
Come spesso accade, anche
all’Aquila ci sarà chi trarrà
benefici economici ma a molti,
tanti… rimarrà una sensazione
di angoscia, di impotenza.
Abbiamo infiniti casi ove la
mano dell’uomo, consapevolmente, crea danno.
Non sempre è facile rinunciare
ad una “gioia” oggi in virtù di
un “bene” per domani.
Altre volte, è il destino a farci
scontrare con nuove sfide.
In entrambe i casi, dobbiamo
sempre essere pronti a reagire,
a distinguere le cose importanti
dalle secondarie, a perseverare
verso ciò in cui crediamo e
soprattutto ad affrontare emozioni forti.
Emozioni che annebbiano la
nostra razionalità e bloccano
le idee.
Grazie a chi mi ha reso partecipe
di sentimenti tanto personali ed
è a loro che dico:
tanto siamo piccoli ….
quanto SAPPIAMO ESSERE
GRANDI!
Progetto
Scuola – Impresa
Investiamo nel futuro delle
nostre imprese.
Per il terzo anno abbiamo
rinnovato la convenzione
sottoscritta con L’Istituto
Sant’Elia di Cantù
finanziando attività manuali
da realizzare all’interno del
programma scolastico
2009 / 2010.
l’ingresso dell’ Istituto
di Istruzione Superiore
A. Sant’Elia a cantù.
Ho preferito elencarvi i fatti per
passare ora alle sensazioni.
Grazie ai nostri colleghi Aquilani, ho potuto vedere da vicino
la realtà del loro oggi, sentire nei
loro racconti il dolore per la perdita delle persone care, dei beni
materiali ma soprattutto di uno
dei bisogni primari dell’uomo,
la sicurezza.
È d’impatto accostare le immagini del 6 aprile con le immagini
di oggi. Incredibile ciò che è
stato realizzato in così poco
dicembre 2009 ■
A lato l’articolo di Dario
di vico, editorialista del
corriere della sera, del 20
novembre scorso.
■ a cura di
Andrea Tagliabue
Il Coordinamento convinto che:
• la nostra Provincia è caratterizzata dalle PMI
• è bello e utile confrontarsi
ha creato un’ interessante opportunità.
Incontro con
Dario Di Vico
Durante la serata del 20 novembre abbiamo
incontrato Dario Di Vico, già vicedirettore del Corriere della Sera ed attuale editorialista dello stesso, che sta seguendo
da vicino le problematiche degli Invisibili,
ovvero delle piccole e medie imprese, dei
professionisti e dei lavoratori autonomi
alle prese con la Grande Crisi.
( Per i curiosi – già non abituali
lettori del Corriere – rimando al
sito www.corriere.it )
Insieme siamo passati dal riassumere la storia, all’analizzare
l’oggi e gli anni appena trascorsi
fino a sviluppare una visione delle
azioni da intraprendere.
Temi guida sono stati il bisogno di riscoprire il valore della
Rappresentanza, il ruolo della
politica, la necessità di mantenere vivo il terziario, il bisogno
di rompere i monopoli e il
passato che, come tale, rimane
alle nostre spalle.
Quello che è certo è che la crisi ci
lascia un vestito più stretto.
Con queste parole ha aperto i
lavori l’Ing. Andrea Tagliabue,
Presidente del Coordinamento
Gruppo Giovani:
Ci dicono che noi piccoli siamo
la spina dorsale dell’economia italiana, e la cosa ci onora, ci responsabilizza e un po’ ci spaventa.
Abbiamo capito di essere invisibili, e ci stiamo attrezzando
per contare di più, anche se, in
realtà, alcune delle Associazioni
■ dicembre 2009
rappresentate in sala, questa sera,
sono già dei giganti, almeno nel
panorama locale.
Abbiamo detto che i “grandi”
– le banche, la grande politica,
la grande impresa – devono
aiutarci – con maggiori prestiti,
con politiche ad hoc, con più
considerazione –, e finora è stato
fatto ben poco.
Abbiamo realizzato che “piccolo
è bello”, anche se in realtà, forse,
non è che piccolo è bello in sé,
ma piccolo è bello perché poi
diventerà grande, facendo ripartire quell’ascensore sociale che
oggi, nel Paese, appare un po’
bloccato.
Questa sera, però, vorremmo
parlare anche d’altro. Vorremmo
approfondire quello che gli altri
potrebbero fare per noi, ma
soprattutto vorremmo parlare di
quello che noi stessi possiamo fare
per noi. Proprio perché siamo i
famosi ceti produttivi del nord,
le chiacchiere tendono ad annoiarci e, poiché siamo pragmatici,
preferiamo i fatti.
Di ricette pronte, sia ben chiaro,
non ne abbiamo, e men che mai
ne ho io. Quello che vogliamo
fare è confrontarci, perché è dal
confronto che nascono le idee
migliori.
Il primo punto credo che sia il
lavoro, anche perché senza, da
questa crisi, non si esce, e poi
noi abbiamo voglia di lavorare.
Il lavoro produce ricchezza, però
il lavoro in Italia è tassato come
nient’altro. Le rendite finanziare
sono molto più favorite, con
grande frequenza si parla di cedolare secca sugli affitti, in pochi
parlano del lavoro. Se guadagno
100, lavorando, pago più di 60 in
tasse e contributi, e forse peggio
capita alla mia segretaria, che mi
costa circa due volte e mezzo il
suo netto in busta, mentre se guadagno 100 con la speculazione
finanziaria mi rimane in tasca
più di 80. Strano, considerando
che la speculazione finanziaria
ha creato, ultimamente, un bel
po’ di danni.
Se è vero, e se è giusto soprattutto, che la crisi, la situazione
economica in atto fa saltare i
tradizionali steccati tra datori
di lavoro e dipendenti, che si
rendono finalmente conto di
essere sulla stessa barca, ovvero
dalla stessa parte della barricata, è anche vero che, forse,
sarebbe utile che la stessa crisi
facesse nascere una dialettica
virtuosa tra lavoro e rendita,
facendo capire che è il primo
– da esercitarsi in qualsiasi
forma, attenzione, in qualsiasi
forma – che deve vincere sulla
seconda. In caso contrario la
Repubblica diventa fondata
sulla rendita, non più sul
lavoro, e i risultati sono sotto
gli occhi di tutti.
Di rendite, stiamo ben attenti,
ce ne sono tante, finanziare, di
posizione, politiche. Io credo
che tutte vadano ridimensionate, e lo dico da professionista:
forse sono loro il più grande
ostacolo alla ripresa.
Di più, bisogna essere messi in
condizione di poter lavorare.
Io mi occupo di ambiente, e
sono quindi da questo punto di
vista insospettabile, però credo
che molte norme burocratico –
amministrative servano solo a fare
carta, e a far guadagnare i consulenti (me compreso, magari).
Sarebbe bello se lo Stato facesse
un po’ di semplificazione seria,
riuscendo a distinguere il grano
dal loglio, le cose utili dalla
carta.
Detto ciò credo che si possa
smettere di pensare alle azioni
esogene (ovvero che arrivano
dall’interno), per concentrarci su
quelle endogene, ovvero quelle
che noi possiamo fare per noi
stessi.
Siamo stati e siamo, pare, tutti
invisibili, però forse anche all’interno di questa categoria c’è chi
è più invisibile degli altri, ed è
giusto dirlo.
Già dalla fine degli anni novanta,
per esempio, si è assistito al fenomeno dei liberi professionisti finti,
ovvero delle partite IVA monoclienti che lavorano – esattamente
come se fossero dei dipendenti,
tranne che per le tutele ed i diritti
– negli studi di altri liberi professionisti veri. Ebbene, dire che
questi due gruppi, ben distinti
finché l’economia tirava, sono
ora nella stessa barca mi sembra
un po’ tirato. Se i professionisti
veri stanno ora andando verso
la proletarizzazione, gli altri ci
stavano già da prima, e lo dico
da professionista vero. Questa è
una stortura, e deve essere risolta
in modo endogeno: solo dopo si
potrà parlare del resto. Se ne potrà
parlare poi, magari non come sta
facendo qualcuno, pensando a
barriere d’ingresso ed altre cose
strane, ma bensì lavorando ad
una riforma vera, intelligente e
moderna, di cui c’è un gran bisogno. I professionisti, infatti e per
fortuna, non sono tutti uguali,
c’è ancora chi gode di rendite di
professione e c’è chi la professione
la fa per disperazione, perché non
c’è altro. Riflettiamoci, prima di
fare di tutta l’erba un fascio.
Sempre dagli anni novanta,
poi, si è assistito ad un altro
interessante fenomeno, ovvero
Ma i “piccoli” di Como
parlano di Cina, non di Irap
da Il Corriere della Sera – 20 novembre 2009
La sorpresa dell’ospite la si può
sintetizzare così: la parola di gran
lunga più pronunciata in due ore
di assemblea dai cento professionisti e industriali presenti in sala
è «Cina» e non «Irap». A Como
discutendo di crisi e professioni
con il Gruppo dei Giovani - un
organismo che riunisce undici
organizzazioni della generazione
pro.pro., dagli industriali ai commercialisti, dagli artigiani agli
ingegneri, dagli architetti agli
albergatori - si tocca con mano
come la città lariana tema fortemente di diventare una seconda
Prato.
«C’era una volta il tessile comasco» è il refrain di tanti interventi
che segnalano una sorta di giro di
boa, con la vecchia e gloriosa specializzazione dell’industria locale
che non riesce più a tenere il passo
dell’economia globale. «La Cina
ci sta mangiando» dicono in tanti
ed è uno slogan a doppia chiave.
I pro.pro. leggono i giornali e
sanno che la governance del
mondo si sta indirizzando verso
la formula G2 (Usa & Cina), ma
vivono anche a Como e vedono i
laboratori tessili cinesi crescere
come funghi. La somma delle due
tendenze produce una fastidiosa
sensazione di accerchiamento.
Ci si domanda se tutto quello che
sta avvenendo non poteva esser
previsto ed è tutto sommato facile
compilare un piccolo catalogo
degli errori. Roberto Briccola,
vice-presidente nazionale dei
pellettieri, sostiene - ad esempio - che «la concertazione ha
impoverito la nostra industria».
Il sindacato ha impedito che
«discutessimo seriamente di
produttività e il risultato è che
siamo più deboli davanti ai cinesi.
Avremmo dovuto fabbricare prodotti vincenti a prezzi ragionevoli,
ma non siamo stati capaci».
Arianna Minoretti, una giovane
ingegnere, si alza per dire che
«ci dovevamo pensare prima,
dovevamo tutelare il prodotto italiano, ora è tardi e il made in Italy
rischia di abdicare». Ed è lo stesso
Briccola a dare alla platea una
piccola notizia: anche lui andrà a
produrre in Cina. «Spiegherò agli
artigiani della Cna che lavorano
per me perché lo faccio. Loro non
sono più in grado di garantirmi
condizioni competitive».
La platea ascolta e assorbe il colpo,
magari non convivide ma capisce.
Anche perché oltre ai cinesi c’è
da fare i conti pure con i ticinesi.
Sembra un calembour, eppure
è la verità: un altro ingegnere e
costruttore edile, Luca Guffanti,
racconta come le autorità del
Canton Ticino hanno lanciato il
programma Copernico, incentivi
e facilitazioni per chi investe sul
loro territorio. E sarebbero tante
le griffe italiane che hanno già
abbracciato Copernico, «portano
alla forte crescita del reddito
degli autonomi, che ha avuto
il suo culmine nel cambio lira/
euro. In questo periodo il lavoro
in proprio, l’artigianato, la piccola industria, le professioni
apparivano come una sorta
di Klondike, dove anche Zio
Paperone fece la sua corsa all’oro.
Chi non ricorda gli idraulici
dai conti d’oro – non me ne
vogliano quelli presenti in sala
– gli ingegneri in Mercedes –
mi ci metto anch’io – la crescita
esponenziale, sulle nostre strade,
del numero di auto di lusso.
Chi le comperava, tutte queste
Cayenne, oltre al mio concittadino Marco Ranzani? I dipendenti? Credo proprio di no, è più
facile appartenessero a qualche
invisibile particolarmente in
forma, cui magari le banche
prestavano soldi a più non posso.
E a cui magari adesso hanno
chiuso i rubinetti, magari anche
a causa del leasing della Porsche.
È bene dirlo. Abbiamo vissuto,
in generale, al di sopra delle
nostre possibilità, e l’atterraggio
non può che essere brusco.
A proposito di atterraggio brusco,
un’ultima riflessione. C’è la crisi,
è sotto gli occhi di tutti, si chiede
a gran voce l’aiuto pubblico, che
va sempre ad altri e mai a noi.
Sorvolando sul fatto che questa
affermazione è opinabile – la
grande impresa, è vero, di soldi
ne prende molti, ma quanti ne
spende, per esempio, la Regione
Lombardia, per le PMI? –, è
necessario dire, per onestà, che
pareva quasi ci fosse, tra Stato
e piccola impresa, una sorta di
patto tacito di non disturbo. Io
non disturbo te (non ti chiedo
soldi) tu non disturbi me (pago
poche tasse). Qui c’è poco da
dire, le statistiche parlano chiaro:
tanta gente non paga. E non
stiamo qui a difenderli, perché
è fiato sprecato. Se difendiamo,
infatti, è perché abbiamo la
coda di paglia: chi paga (e paga
tanto) non può che essere inferocito, con gli evasori, che fanno
concorrenza sleale e si arricchiscono pure. Una proposta in tal
senso: e se abbassassimo l’IVA?
Spingeremmo i consumi e renderemmo non così conveniente
il sommerso: forse vale la pena
pensarci.
Il mio intervento, che volge al
termine, è stato volutamente
il marketing e la creatività di là» e
tagliano il terziario in Italia.
Come può reagire una città come
Como al rischio di rimanere senza
la sua base industriale e non solo?
«Svegliandosi» è la risposta che
viene dalla platea. Spiega Andrea
Tagliabue, presidente del Gruppo
dei Giovani e organizzatore della
serata: «Como è una bella addormentata che punta solo sulle
bellezze del paesaggio. Varese
e Lecco invece si muovono,
rinnovano, le aziende cercano di
salire di gamma e noi invece non
sappiamo cosa fare da grandi».
L’argomento è di quelli destinati
ad accendere qualsiasi platea. Si
alza, infatti, subito dopo Federico
Costa della Confartigianato: «Noi
che facciamo rappresentanza
delle imprese forse a questo punto
dobbiamo fare un salto culturale.
Metterci lo zaino in spalla e prenderci la responsabilità di costruire
il nostro futuro». È chiaro a tutti
che, seppur in controluce, si sta
parlando di politica ma c’è un
sottile pudore che porta tutti a non
nominare leader, partiti e coalizioni. A suo modo è una piccola
e silenziosa secessione.
Dario Di Vico
provocatorio, adesso a voi la
parola. Ho voluto stuzzicarvi non
per antipatia, ma perché vi stimo
e credo che le forze produttive,
e ancor di più quelle giovani,
abbiano il dovere di percorrere
strade nuove, offrendo soluzioni
innovative ai tremendi problemi
coi quali siamo chiamati a confrontarci.
Non piangiamoci addosso, non
serve. Scuotiamo la società, rompiamo i monopoli e le rendite di
posizione, assumiamo con coraggio il nostro ruolo guida, senza
rimpiangere l’ieri ma pensando
ad un domani, anche se diverso,
migliore.
Siamo invisibili, siamo piccoli,
ma cresceremo.
Questa è la nostra missione.
dicembre 2009 ■
Ritornando al lavoro partendo
da un principio che la casa è un
bene primario e la percezione
di questo suo ruolo è concretamente vissuta da ciascuno di
noi ogni giorno, indipendentemente dal fatto che si viva in
un piccolo monolocale o in una
grande villa.
Proprio partendo da questo,
abbiamo ritenuto opportuno
predisporre questo breve vademecum intitolato “Libretto
d’uso e manutenzione degli
immobili” ponendosi l’obiettivo
■ a cura di
Pietro Tagliabue
la copertina della
pubblicazione realizzata
in collaborazione con
ance bergamo
Libretto d’uso
e manutenzione
degli immobili
Il “Libretto d’uso e manutenzione degli
immobili” e uno dei lavori frutto di un
intesa creatasi con il gemellaggio con
ANCE Bergamo spinti all’insegna di un unico
fine, l’associazionismo, abbiamo pensato di
condividere le esperienze e ottimizzare le
risorse, per definire iniziative congiunte.
Il vivere l’associazione a livello
più ampio ha dato la possibilità di dare inizio ad una diversa
e innovativa rete di relazioni
che ha permesso non solo un
confronto tra le diverse linee
intraprese da ciascun Gruppo,
ma anche di pervenire ad un
progetto comune: la realizzazione di Libretti Tecnici.
Il 20 novembre 2009,
il C.P.T. ha festeggiato
30 anni.
Nato nel 1979 dalla volontà
delle Parti Sociali come
sostegno in materia di
sicurezza e di salute sui
nostri cantieri, dall’anno
di costituzione ad oggi ha
effettuato circa 30.000
sopralluoghi in più di 13000
cantieri in tutta la provincia.
■ dicembre 2009
di definire le linee guida generali per ottimizzare l’utilizzo
dell’immobile, di monitorare al
meglio il patrimonio edilizio e
di gestire in maniera efficiente
i servizi di manutenzione programmata dell’edificio.
È un lavoro destinato innanzi
tutto agli operatori che vi
potranno raccogliere tutte le
informazioni relative all’immobile, alle imprese che vi hanno
operato, ai progettisti che sono
intervenuti in modo da avere
tutte le notizie indispensabili
riunite insieme, complete e
aggiornate e quindi immediatamente fruibili in caso di
necessità.
I sopralluoghi hanno lo
scopo di aiutare a garantire
le migliori condizioni
di lavoro ai nostri
lavoratori, sensibilizzando
tutti gli operatori alle
problematiche della
sicurezza e rappresentano
un’importante strumento
di consulenza ed ausilio alle
imprese ed ai lavoratori
affinchè vengano adempite
correttamente le normative
Ma il libretto è anche uno
strumento di appoggio indispensabile per i futuri fruitori
dell’immobile, che necessitano
di indicazioni fondamentali
per una corretta manutenzione
edile ed impiantistica.
La prima parte del libretto di
manutenzione riguarda i dati
anagrafici dell’unità immobiliare comprendenti concessioni, autorizzazioni, collaudi,
le indicazioni circa i progettisti
e le imprese esecutrici dei lavori
con la possibilità di allegare le
planimetrie dell’edificio.
Una seconda sezione del libretto
si occupa invece delle specifiche
dei vari aspetti di natura prettamente tecnica dell’opera, quali
per esempio la stratificazione
delle murature, la scelta dei
materiali per la copertura, le
indicazione circa i serramenti
utilizzati, ecc…
Proseguendo, all’interno della
terza parte, vengono inseriti le
norme ed il piano di manutenzione riguardanti le singole proprietà immobiliari, che i fruitori
devono applicare all’interno
della propria unità per garantire
un corretto ciclo di vita a tutte
le varie componenti.
Nel caso in cui il fabbricato
possieda parti comuni, l’utente
può far riferimento alla
quarta sezione del libretto, la
quale contiene le tabelle per una
corretta manutenzione e funzionalità dei servizi comuni.
Presso l’associazione rimane
a disposizione il materiale in
formato elettronico.
vigenti in materia.
Il C.P.T. è al servizio delle
imprese che possono
anche richiedere appositi
sopralluoghi attraverso il
numero verde 800-255295.
Maggiori informazioni sul
sito www.cptcomo.org
Tanti auguri!
Rinnovo cariche
sociali dei Giovani
Imprenditori Edili
dell’Ance
Si sono presentati dicendo che:
“è il momento di adeguarsi ai
tempi e di guardare al mondo
con un’ottica nuova”
“si sono stabiliti equilibri nuovi
tra politica ed economia è cambiato il concetto di pubblico
interesse”
“i singoli stati hanno perso
potere a vantaggio di privati ed
altre organizzazioni”
“il movimento dovrà saper essere
vicino al territorio”
“le nostre esperienze e conoscenze vanno ampliate con un
network internazionale”
“il problema è riuscire a identificare e quindi costruire il
vantaggio collettivo”
“rafforziamo la nostra rappresentanza negli organi statutari”
“dobbiamo adeguarci necessariamente ad interessi economici
sempre più fluidi”
“guardiamo con ottimismo alle
nostre aziende e interpretiamo la
vivacità del nostro settore”
“alle necessità congiunturali
vanno aggiunte anche quelle
strutturali”
“è l’ora di mostrarsi uniti per
essere riconosciuti come buoni
interlocutori”
“la partecipazione dovrà essere
corale per assicurare al vertice la
forza della base”
“ciascuno di noi dovrà investire
nel movimento la propria competenza e il proprio impegno”
“le nostre istanze devono godere
di grande visibilità interna ed
esterna all’associazione”
“le nostre proposte vanno arric-
“contribuiamo a ridare centralità
al ruolo delle imprese rispetto
alla cinanza e alla politica”
“facciamo la nostra parte per un
futuro più solido e più sostenibile”
Noi rispondiamo:
oggi più che mai abbiamo
bisogno di una rappresentanza
preparata, riponiamo in Voi
le migliori aspettative e siamo
pronti a sostenervi
Auguriamo al nostro Presidente
Nazionale Alfredo Letizia e ai
Vice Presidenti Francesca De
Sanctis, Fabio Costantino,
Filippo Delle Piane, Alberto
Righini, Francesco Ficarra
B U O N L AV O R O
Vice
presidente
34 anni, Catania
Socio
e direttore tecnico della
COGECOS S.r.l, società
che si occupa di sviluppo
immobiliare. Presidente del
Gruppo Giovani Imprenditori
di ANCE Catania e vice
presidente vicario dei GI
Confindustria
Sicilia.
Filippo delle
Piane
chite di concretezza favorendo i
necessari approfondimenti”
“favoriamo l’inserimento dei
nuovi soci con attività di tutoring associativo”
Fabio
Costantino
Alfredo
Letizia
Presidente
39 anni, Napoli
Amministratore
della Le.Co.S.r.l.,
società che si occupa di
sviluppo immobiliare.Vice
Presidente del Comitato
Giovani Imprenditori
dell’ANCE. GiàPresidente del
Gruppo Giovani dell’ACEN
(Associazione Costruttori Edili
Napoli) e Vice Presidente del
Gruppo Giovani Imprenditori
Edili di ANCE Campania.
Francesca
De Sanctis
Vice
presidente
34 anni, Roma
Imprenditrice
di terza generazione nella
De Sanctis Costruzioni
SPA che si occupa di opere
pubbliche e private nonché
di energie rinnovabili. È vice
presidente del gruppo giovani
di ANCE ROMA-ACER e
coordinatrice del gruppo
comunicazione. Dal 2003 è
la rappresentante dell’ANCE
ROMA-ACER. All’interno del
Comitato per la Promozione
dell’Imprenditoria Femminile
della CCIAA.
Vice
presidente
35 anni,
Genova
Impegnato nella CEI
Costruzioni Edili Industriali
s.r.l. che si occupa di edilizia
privata. Presidente del Gruppo
Giovani Imprenditori di ANCE
Liguria.
Alberto
Righini
Vice
presidente
36 anni,
Vigevano (PV)
Impegnato come Direttore
Tecnico nella Cefer s.r.l. che
si occupa di costruzioni civili,
industriali e infrastrutture, sia
nel pubblico che nel privato.
Si inserisce nel mercato
immobiliare con interventi
di edilizia residenziale e
commerciale. Presidente del
Gruppo Giovani Imprenditori
di ANCE Pavia.
Francesco
Ficarra
Vice
presidente
33 anni ,
Alessandria
Impegnato nella gestione
amministrativa della
EDILINGEGNO s.a.s.di cui
èsocio Presidente del Gruppo
Giovani Imprenditori di ANCE
Alessandria .
dicembre 2009 ■
■ a cura di
Alessia Binda
“Il grande
Fratello
dell’economia”

Antonio Di Pietro
all’interno del “modulo”
Pierpaolo Perretta

Federico Costa, Roberto Bonardi,
Roberto Galli, Elena della Torre,
Simone Majeli, Laura Oppo
Ero alla conferenza stampa per il trentennale del CPT quando mi
viene posta una domanda semplice e diretta: “sabato e domenica
puoi sostenere un’iniziativa della CONFARTIGIANATO?”
Non ho neppure chiesto di cosa
si trattasse, “se i nostri amici
di Confartigianato chiedono
la nostra collaborazione, ci
sono!”
Titolo dell’iniziativa “Il grande
Fratello dell’economia”…
Salgo in macchina e iniziano a
sorgere le prime domande:
ma cosa sarà mai questo grande
fratello?
Penseremo mica di uscire
dalla crisi giocando alla televisione…
Parleremo di risparmio energetico… e io faccio stradale,
demolizioni … sono un’amministrativa… va bè, la realtà la
conosco … certo che 7 ore per
2 giorni…
Sopra ogni domanda immaginavo però il volto dell’amico
Roberto Bonardi di Confartigianato che con la sua squadra
stava lavorando seriamente e
con grande fatica per organizzare un’iniziativa in cui credeva
e era dovere della nostra associazione, in questo caso mio,
sostenerlo e aiutarlo.
Detto, fatto, come succede
sempre a noi imprenditori,
rientro in ufficio e trovo sulla
scrivania l’invito con la presentazione dell’evento; riportava
queste parole:
Allontanandoci concettualmente dall’omonimo format
televisivo (reality show) per
mutuarne solo la parte relativa
all’occhio di una telecamera
che “osserva”, avvicinandoci,
invece, sempre di più allo slogan
■ dicembre 2009
del libro 1984 di Orwell in cui
il personaggio immaginario
creato nel romanzo, continua a
ripetere “Il Grande Fratello vi
guarda”, ricordando gli abitanti,
che il Grande Fratello è ai vertici della piramide gerarchica.
All’interno della sala Lario,
presso l’ente fieristico Lariofiere, il giorno 28 e il 29 di
novembre, nell’ambito di
Young, sarà proiettato il dibattito che si svolge all’interno del
modulo a basso consumo energetico e i grandi fratelli saranno
tutti coloro che vorranno osservare un giornalista, un giovane
industriale, un giovane commerciante e un giovane artigiano che affronteranno temi
di economia, cultura e società,
menstre ne parlano tra loro
come tra amici di vecchia data
(e c’è da scommettere che dopo
8 ore lo diventeranno) ognuno
per la propria esperienza, cultura, sensibilità.
Tutti i giovani partecipanti alla
fiera Young potranno osservare il dibattito che si svolgerà
all’interno del Modulo a basso
consumo energetico; nessuna
location può essere considerata
più emblematica e adatta per
riunire giovani imprenditori per
parlare di futuro.
Attori:
2 gruppi di lavoro
per ¾ imprenditori
4 giornalisti
Regole:
telefoni spenti
impossibilità di uscire per 7 ore
impossibilità di fumare
Dotazione:
tutti i quotidiani del giorno,
caffè e acqua
Sabato 28
Intervengono:
Artigiani: Roberto Galli;
Ance: Alessia Binda;
Commercianti: Oppo Laura
Prima sessione
Quotidiano:
La Provincia di Como
Giornalista: Simone Casiraghi
Tema: La governance che verrà
Como è la somma dei comuni
che ne fanno una provincia della
principale regione italiana. Ma il
sistema territorio è pronto?
Seconda sessione
Quotidiano:
Il Corriere di Como
Giornalista: Davide Cantoni
Tema: Il sistema fieristico attuale
è ancora vincente?
Commercializzazione – innovazione - Internazionalizzazione
Domenica 29
Intervengono:
Artigiani: Federico Costa;
API: Elena Della Torre;
Commercianti: Simone Majeli;
Ance: Alessia Binda
Prima sessione
Quotidiano: Il Sole 24 ore:
Giornalista: Matteo Prioschi
Tema: Siamo in un modulo a
basso consumo energetico:
Dalla filosofia al business dell’efficienza energetica
Seconda sessione:
Quotidiano: L’Ordine
Giornalista: Edoardo Cavadini
Tema: Crisi o opportunità?
Etimologicamente crisi significa
“scelta, decisione, cambiamento”
ma la difficoltà è economica o
culturale?
Sono stati due giorni intensi e
importanti.
Il tavolo ha mantenuto vivo il
dibattito per tutto l’arco del
tempo programmato ma lo
scambio di opinioni avrebbe
potuto andare ancora oltre (e
così farà).
La collaborazione che percepivamo l’uno dall’altro, la
passione per il lavoro che svolgiamo e soprattutto la responsabilità che sentiamo verso la
società hanno dimostrato che
tutti noi siamo guidati dagli
stessi valori e andiamo verso gli
stessi obbiettivi.
Stiamo vivendo in un epoca
dove cambiamento è il termine che più torna alle nostre
orecchie.
Le famiglie sono ferme per
mancanza di fiducia e il pessimismo stà contagiando, proprio come un virus, anche noi
imprenditori che iniziamo ad
essere stanchi, stanchi di agire
e non raccogliere.
Rimaniamo ancorati alla
convinzione che l’economia
è ciclica, che ad una fase di
accumulazione segue una fase
di spesa.
Così il comasco cosa fa? …
il comasco è pigro, aspetta
che il temporale cessi prima
mente cambiare qualcosa in
ciò che facciamo e in come lo
facciamo.
Sono un imprenditrice e proprio come voi rubo le conoscenze di chi per noi studia
e cerca di trasmetterci degli
indizi.
■ Serve un nuovo modo di
progettare, servono costruzioni
nuove.
■ Serve innovazione tecnologica sostenuta dall’economia
del progetto fondata su un
economia di esperienza, sulla
conoscenza e quindi sulla mancanza dell’errore.
■ Serve partenariato tra pubblico e privato.
■ Serve una governance attenta
e dinamica.
■ Servono una politica presente, un’imprenditoria seria e
un popolo responsabile.
■ Serve la fornitura di un pro-
Il modulo è stato realizzato con
gli sforzi di tanti artigiani.
Hanno creduto nel progetto,
hanno acquisito le conoscenze
per poterlo realizzare, hanno
sostenuto le ingenti spese per
la realizzazione e uniti hanno
raggiunto l’obbiettivo dimostrando a tutti noi che la passione và oltre il business.
Da lodare la grande capacità
di Confartigianato di interessare all’iniziativa personalità
di spicco che intervenuti ai
dibattiti hanno apportando
certamente interesse ai discorsi
trattati e hanno dato maggiore
visibilità alle nostre parole.
Nel Modulo si sono alternati il
senatore Alessio Butti, il dott.
Marco Citterio, l’onorevole
Antonio Di Pietro, l’assessore
Buzzi, da loro a noi, ai giornalisti che hanno moderato i
dibattiti, tutti intorno ad un
di uscire da casa, spera di
raggiungere risultati diversi
senza cambiare nulla.
Per anni siamo stati abituati a
ricostruire il cubo magico staccando gli adesivi e rimettendo i
colori sulla giusta facciata
Pensavamo di imbrogliare la
mamma, che pur capendo
l’imbroglio si complimentava
con il figlio amato, senza renderci conto che i colori, con il
tempo, avrebbero finito per non
incollarsi più e il nostro cubo
colorato si sarebbe trasformato
in una massa nera.
Per uscire dalla crisi dobbiamo
cambiare i modi di agire che
l’hanno provocata.
Se vogliamo migliorare i nostri
risultati, dobbiamo inevitabil-
dotto supportata dalla fornitura
della gestione del prodotto.
■ Serve trasformazione e riqualificazione.
■ Serve internazionalizzazione.
Insomma, cambia il modo
di competere rispetto a ieri
e quindi cambia il modo di
agire.
Questi e altri sono i temi trattati
nel modulo del “Grande Fratello
Dell’economia” e quest’iniziativa dimostra la determinazione
al cambiamento.
Forse non tutti sanno che il
Modulo in cui comodamente
abbiamo trascorso le due giornate e che invito tutti a visitare,
rimarrà presso la struttura Lario
Fiere di Erba per un anno.
tavolo per fare squadra sapendo
che dalla crisi si esce solo lavorando insieme.
Settori diversi, opinioni diverse,
passati diversi, pronti a unire
le forze.
Un grazie alla voce del “Grande
Fratello”, Pierpaolo Perretta,
e un grazie a tutti gli amici
incontrati durante il percorso
e con i quali, con le rispettive
associazioni, lavoreremo per
costruire le nostre strade.
Eravamo in un Modulo a basso
consumo energetico ma sembrava proprio di essere a casa
nostra.
E con questa visione, con la
nostra casa, i nostri cari, l’albero
di Natale, al caldo, vi auguro un
felice Natale e vi aspetto pronti
a ripartire.
dicembre 2009 ■
Gentilissimi Signori
della redazione di
La PAGINA
dell’ANCE COMO
GIOVANI
Vi ringrazio sentitamente
per avermi inviato la Vostra
pubblicazione, tutti gli
articoli della quale sono
molto interessanti per me.
Ho letto anche i 2 articoli
prodotti dai partecipanti
al viaggio giapponese. Cio’
è stato un grande piacere
per me.
Ringrazio ancora una volta
la gentilissima redazione e
desidero chiederVi di
trasmettere i miei sinceri
saluti a tutti i partecipanti
del viaggio.
GIOVANI SOTTO LE STELLE
FESTA D’ESTATE
Si è tenuta lo scorso 2
luglio con il Coordinamento
Gruppi Giovani della
provincia di Como la
settima edizione della Festa
D’estate, Presso la Club
House del Circolo Golf di
Carimate.
Ancora una volta è stata
l’occasione non solo
di passare insieme una
piacevole serata, ma
anche di raccogliere fondi
per due realtà provinciali,
“Mamma Orsa” e
“Lanterna Rossa” che si
occupano rispettivamente di
sostegno alle famiglie con
soggetti autistici e di minori
in difficoltà.
Ringraziamo gli intervenuti
e gli sponsor che anche
in questo momento
economico difficile ci hanno
accompagnato.
Comunicheremo a breve le
date di consegna dei fondi
raccolti augurandoci di averti
con noi al felice evento.
Cordialmente.
Yoshiko
Volevo ringraziare il
comitato di redazione
della pagina che mi ha dato
la possibilità di rendere
pubbliche le mie positive
impressioni del viaggio
giapponese.
belle impressioni appunto
che non potevano essere
altrimenti visto la buona
compagnia di cui ho goduto.
lasciatemelo dire,
complimenti per il Gruppo
Giovani di Como che lavora
bene è ben organizzato e
ben presieduto.
Ciao a tutti
Dario Dendena
Da tutti noi:
Grazie a te Dario !!!
■ dicembre 2009
Il Comitato di redazione
augura a tutti voi
di trascorrere un felice Natale
e un anno nuovo
davvero speciale.
“Modulistica on line”:
Il Gruppo Giovani Ance Como ha ritenuto che potesse essere
utile alle Imprese associate poter disporre di una raccolta
moduli relativa a richieste e comunicazioni da inoltrare ai vari
Enti al momento dell’apertura di un cantiere. Così è stato
costituito un gruppo di lavoro, composto da Valerio
Mauri, Pietro Tagliabue e Luciano Foti, con lo scopo
di predisporre dei moduli tipo da pubblicare sul
sito internet di Ance Como al fine di supportare gli
Associati nella loro attività quotidiana. La modulistica
sarà presto on line. Rivolgiamo quindi anticipatamente
a tutti Voi l’invito di prenderne visione ed, ventualmente,
farci pervenire le Vostre osservazioni al fine di permetterci di
migliorare il servizio offerto.
Il grande passo…
Tanti cari Auguri
ai novelli sposi,
Francesca Valsecchi
e Filippo Pontiggia,
Sara Nobili
e Andrea Tagliabue
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