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«Terribilis est locus iste!»
La citazione riprende l’esclamazione di Giacobbe – un
misto inesprimibile di timore e ammirazione – al risvegliarsi dalla visione di una scala altissima puntata verso il cielo, per la quale angeli di Dio salivano e scendevano. Al suo
sguardo sbigottito il Signore stesso si era presentato e gli
aveva parlato: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco …». Svegliatosi dal sonno misterioso
e guardandosi attorno, mentre l’aurora spargeva per il cielo le sue rose, a Giacobbe non rimaneva che ripetersi, acceso di timoroso entusiasmo: “Quanto è terribile questo
luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del
cielo!».
Entrare – soprattutto per la prima volta – nel Duomo di
Monreale e – soprattutto ancora – entrare per la grande
porta principale detta non per nulla del Paradiso; trovarsi
di fronte al Cristo Pantocratore, maestosamente campeggiante nel catino dell’abside, lontano e pur tanto vicino, è
(lo sa chi l’ha provato) vivere l’indicibile sensazione di essere avvolti nella luce d’oro dei suoi mosaici, degli angeli e
dei santi innumerevoli, di sentirsi parte di uno spazio e di
un tempo sacri come solo in un sogno può avvenire, un sogno dal quale è difficile pensare che qualcuno possa desiderare un immediato risveglio.
«Terribilis est locus iste!» è anche il titolo scelto per i
tre eventi culturali con i quali la Facoltà Teologica di Sicilia e il Conservatorio Musicale di Palermo hanno programmato, con significativa collaborazione, di dialogare idealmente con la Settimana di Musica Sacra di Monreale lungo
questo anno 2010-2011.
La formula scelta per ciascuno degli eventi è quella della “lezione-concerto”, e si presenta come promettente tentativo di offrire modelli di riflessione-fruizione su quel connubio di musica e tempo/spazio sacro, senza il quale sarebbe surrettizio parlare di “musica sacra”. Nello stesso tempo il programma di quest’anno intenderà introdurre un successivo ciclo di tre anni, durante i quali saranno trattati i
temi specifici della dottrina della fede cristiana.
Non si può non plaudire all’iniziativa, sia per la validità della proposta culturale che per la sinergia degli apporti da cui essa deriva, e augurarle di incontrare il meritato
favore del pubblico.
Mons. Salvatore Di Cristina
Arcivescovo di Monreale
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La Rassegna internazionale di Musica Sacra di Monreale, si
arricchisce di ulteriori espressioni. Inizia, con le lezioni-concerto di quest’anno, promosse dell’Arcivescovo e dalla Chiesa di
Monreale e curate dalla Facoltà teologica di Sicilia “S. Giovanni Evangelista” e dal Conservatorio di Musica “V. Bellini” di Palermo, un percorso volto a valorizzare quello scrigno prezioso
che è il Duomo nella sua funzione essenziale: luogo del culto cristiano. La percezione del bello, del vero e dell’essere nella sua
più immediata e basilare percezione, che già da Aristotele era
considerata in forma circolare e intercambiabile, trova qui una
delle sue verifiche meglio percepibili. Il contatto con il Dio-verità non può non essere contatto con Dio-bellezza. Per questo si
vuol proporre, accanto alla ben nota programmazione, un ulteriore percorso di approfondimento e fruizione. Tre specialisti
guideranno una sorta di primo incontro con il duomo, i suoi mosaici, la sua ragion d’essere. Nel primo di questi il prof. I. Scicolone, osb, introdurrà alla conoscenza della dimensione laudativa
del culto cristiano, del ruolo che in esso svolge la musica e il
canto, del rapporto con il luogo fisico del culto, che nella fede
cristiana è la percezione della santità di Dio nella forma vitale
della Risurrezione di Cristo. Vi farà riscontro l’esecuzione di alcuni brani di musica sacra di vari autori e della Messa Breve per
coro femminile di L. Delibes: musica per il culto della tradizione latina, espressa in forme tutte europee e tardo-romantiche. Il
secondo incontro prevede un riferimento più diretto alla facies
orientale della cattedrale e del culto cristiano nella sua incidenza
in ambito musicale: il Maestro M. Frisina ripercorrerà la musica
russa a cavallo tra il XIX e il XX secolo cogliendovi l’influsso
del canto liturgico. Ed in ambito russo resteremo ancora ascoltando l’esecuzione della Serenata per archi di P. I. Tchaikovsky,
in trascrizione per pianoforte a quattro mani. Il terzo incontro,
guidato dal prof. H. Pfeiffer, sj, riporta l’attenzione sul progetto
decorativo della cattedrale nella sua funzione didattica e mistagogica: le scene della storia della salvezza, dell’Antico e Nuovo
Testamento, la disposizione dei santi e degli angeli, i segni della
vittoria di Cristo e del suo dominio sul creato e sulla storia, offerti come visione unitaria e percorso di formazione dei credenti, secondo l’intuizione originaria di coloro che vollero la cattedrale in forma di libro leggibile, di scuola da tutti frequentabile.
Alla lettura delle pagine musive della storia sacra farà da riscontro l’esecuzione di brani di musica sacra - di autori dal XVII al
XX secolo - da parte del Coro di Voci Bianche del Conservatorio “V. Bellini”, tra i quali spiccano il Salmo 18 di B. Marcello,
e l’inno Consors paterni luminis in traduzione francese di J. Racine, meglio noto come Cantique de Racine, posto in musica da
un giovane Gabriel Fauré. La formulazione della proposta, non
priva di difficoltà, ha voluto privilegiare gli aspetti essenziali di
un luogo nato per il culto e l’iniziazione e il sostegno alla vita
cristiana, riuscendo a tenere insieme caratteristiche ed esigenze
diverse. Maestranze locali e maestranze d’Oriente lavorarono alla costruzione; cristiani d’occidente vi accolsero moduli espressivi dell’oriente. Questa elementare constatazione ha guidato la
scelta dei temi e delle espressioni musicali che vengono ora offerti al pubblico.
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PRIMA LEZIONE-CONCERTO
13 dicembre 2010, ore 21.00
Aula Magna della Facoltà Teologica di Sicilia
• Coro Lirico del Conservatorio di Musica
Vincenzo Bellini
• Prof. ILDEBRANDO SCICOLONE, o.s.b.
Pontificio Ateneo S. Anselmo, Roma
“Alleluia!
Lodate il Signore nel suo santuario
Lodatelo con arpa e cetra”
Liturgia – Arte – Musica
PROGRAMMA MUSICALE
- C. Franck: Ave Maria per soprano e organo
Soprano Francesca Adamo
- E. Pozzoli: Tui sunt caeli per due voci eguali e organo
Soprano Francesca Adamo - Contralto Lorena Scarlata
- L. Perosi: Ave Maris Stella per coro misto e organo
- E. Elgar: Ave Verum per soprano, coro misto e organo
Soprano Federica Neglia
- L. Delibes: Messa breve per voci femminili e organo
Coro Lirico del Conservatorio di Musica
Vincenzo Bellini
Direttore: Domenico Guzzardo
Organo: M° Roberto Petralia
Intervallo
• Coro Lirico del Conservatorio di Musica
Vincenzo Bellini
Il culto cristiano si caratterizza per l’aspetto della
lode che ne contraddistingue ogni manifestazione. Nell’ottica cristiana, lode e celebrazione assumono un
senso specifico che
non può essere disatteso senza incorrere in gravi incomprensioni della fede e delle sue espressioni. Il
culto si realizza in spazi concretamente disposti e articolati che nel
Duomo di Monreale esibiscono una precisa e ben leggibile composizione. Nella celebrazione cultuale cristiana
il canto e la musica, liturgica e sacra, hanno un ruolo coessenziale e non secondario rispetto all’azione liturgica.
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Direzione artistica: M° Nunzio Scibilia
La scrittura di César Franck (1822-1890), anche in opere di ispirazione non strettamente religiosa così come accade nell’immensa sinfonia in re minore sembra volerci guidare verso la percezione del mistero.
Ettore Pozzoli (1873-1957), conosciuto soprattutto come didatta, dedica questa composizione all’amico Agostino
Donini. Il brano è inseriro in un’antologia di composizioni
sacre, pubblicata a Milano, curata da Lorenzo Perosi.
Dalla vasta produzione di musica per coro di Lorenzo
Perosi (1872-1956), è tratta l’Ave Maris Stella in forma di
corale.
Edward Elgar (1857-1934) dedicò buona parte della sua
non molto estesa produzione compositiva, ad opere corali
sacre. In questo Ave verum corpus l’autore fa suo il testo sacro esprimendo un sentimento di un’intima ed estatica contemplazione.
Léo Delibes (1836-1891), noto come autore del celebre
balletto Coppelia e dell’opera Lakmè, mette qui a frutto la
sua indole di abile melodista – stimato, per questo, da illustri colleghi - attraverso una morbida cantabilità facendo sì
che la preghiera esprima, come nel ritmo cullante dello
Agnus Dei, il confidente abbandono al conforto della fede.
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SECONDA LEZIONE-CONCERTO
28 gennaio 2011, ore 21.00
Aula Magna della Facoltà Teologica di Sicilia
• Musica per pianoforte a quattro mani
• Prof. MARCO FRISINA
Pontificia Università Lateranense, Roma
L’influsso del canto liturgico sulla musica russa tra ’800 e ’900
Intervallo
• P. I. Tchaikovsky, Serenata per archi
(trascrizione per pianoforte a quattro mani)
C’è un filo conduttore che lega la musica russa tra la
metà dell’800 e i primi del novecento:
l’influsso profondo e significativo
del canto liturgico nelle composizioni sinfoniche e corali
dei maggiori musicisti del
tempo. A volte i compositori scrissero brani esplicitamente per la liturgia,
come Tchaikovsky e Rachmaninov, altre volte utilizzarono brani tratti dalla
tradizione musicale liturgica
ortodossa inserendolo nelle loro
composizioni. Ma c’è un’influenza
ancora più interessante e più profonda che si manifesta
nell’ispirazione stessa di molti brani che pur non avendo
un legame diretto con l’ambito liturgico utilizzano lo spirito e le atmosfere contemplative del canto liturgico tradizionale come ambiente sonoro, sia citando delle melodie
sia ispirandosi ad esse per comporre affreschi sinfonicocorali di straordinaria suggestione. Verranno analizzate le
composizioni dei grandi compositori russi a cavallo del secolo come Tchaikovsky, Korsakov, Rachmaninov e Stravinsky.
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TERZA LEZIONE-CONCERTO
24 febbraio 2011, ore 21.00
Aula Magna della Facoltà Teologica di Sicilia
• Coro di Voci Bianche del Conservatorio
di Musica Vincenzo Bellini
• Prof. HEINRICH PFEIFFER, s.j
Pontificia Università Gregoriana, Roma
Per una iconologia del ciclo musivo del
Duomo di Monreale
Intervallo
• Coro di Voci Bianche del Conservatorio
di Musica Vincenzo Bellini
Il manto musivo ricopre la Basilica monrealese per più di seimila mq. Il modulo
iconografico già presente in altri luoghi sacri, qui a Monreale viene ampliato per la possibilità di uno spazio così grande a disposizione degli artisti. L’iconologia, che trasforma “l’inchiostro delle pergamene in colore”, rende visibili le
pagine di Genesi, della vita di Cristo e della liturgia celeste dell’Apocalisse. Il legame tra le parti è costituito
dal “mistero nascosto nei secoli e che si è rivelato a noi”, dalla persona del Figlio di Dio, anima della storia, senso ultimo e compimento di essa.
I mosaici inverano la categoria teologico-liturgica del
“Mistero di Cristo”, Logos che crea, Logos incarnato che
salva, Logos ricapitolatore. Tale categoria viene vissuta
nel “già e non ancora” della celebrazione eucaristica che
prende forma nel luogo sacro. La comunità cristiana celebrando “l’icona del Dio invisibile”, “via” e “porta” di
accesso al Padre, viene proiettata nell’orizzonte escatologico ed ineffabile del mondo che verrà.
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PROGRAMMA MUSICALE
Coro di Voci Bianche
del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini
- Anonimo
Direttore: M° Antonio Sottile
Pianoforte: Antonino Fiorino
Prendi la mia vita
Mater et filia
- C. Orff
I cieli immensi narrano
(dal Salmo XVIII)
- B. Marcello
Cantique de Racine
- G. Faurè
Laudate Dominum
- W. A. Mozart
Soliste: Virginia Billeci, Alessandra
Di Graziano, Francesca Buscemi,
Adelaide Minnone, Martina Licari,
Giulia Mazzola
Ave verum Corpus
Lacrimosa (dal Requiem)
- P. Mascagni
- A. Llyod Webber
Ave Maria
Pie Jesu
Soliste: Valeria Barbaro, Alessandra
Di Graziano
Christe adoramus te
(Adagio in sol min)
- T. Albinoni
Agnus Dei
(dalla Petite Messe Solennelle)
- G. Rossini
Kyrie
Alziamo al ciel di gloria
Madre dei monti
Grazie, cielo
- A. Sottile
- A. Fortunato
In nomine Sanctae Caecilie
Madonna del Lume
- E. SoIIima
- E inoltre: repertorio inedito di Inni Sacri di compositori siciliani
delI' 800: La Rosa, Graffeo, Leto, Di Martino etc
- Adattamenti per voci bianche (a tre voci pari) di Antonio Sottile.
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Il Coro di voci bianche del Conservatorio
V. Bellini esegue una selezione di brani dislocati lungo un arco cronologico che spazia
dal XVII al XX secolo, con una particolare attenzione a brani inediti di autori siciliani dell’ ‘800.
Di seguito richiamiamo l’attenzione
su alcuni dei brani proposti.
Il concerto si apre con l’esecuzione di
“Prendi la mia vita”: si tratta dell’adattamento di una preghiera cristiana sulla melodia dell’attuale inno nazionale dello stato d’Israele, Ha
Tikva (la speranza). Musicalmente la storia del brano, che nella sua
tonalità minore poco si adatta ad un inno nazionale, è piuttosto complessa. E’ anch’esso adattamento di una canzonetta italiana del tardo
rinascimento, “la mantovana”, che divenne molto popolare nell’Europa del 1600, ad opera di S. Cohen (1870-1940), il quale utilizzò
probabilmente un tema di B. Smetana, anch’egli probabilmente influenzato da una versione nordeuropea del brano italiano.
C. Orff (1895-1982). Oltre che per i Carmina Burana il compositore fu benemerito per un metodo di insegnamento della musica ai
bambini che influenzò la didattica del suo tempo fino ai giorni nostri. Tra il 1950 e il 1954 pubblicò in 5 volumi il suo Schulwerk, che
negli anni ’70 conobbe un’edizione ampliata ed adattata negli Stati
Uniti, e da cui è tratto il brano odierno.
B. Marcello (1686-1739). Tra il 1724 e il 1727 musicò i primi
50 Salmi secondo una perifrasi italiana di Girolamo Ascanio Giustiniani. L’opera godette di grande fama, al punto da essere edita in traduzione inglese nel 1757 e suscitare l’ammirazione di musicisti come G. Rossini e G. Verdi.
G. Fauré (1845-1924) la splendida composizione meglio nota
come Cantique de Racine, altro non è che una parafrasi dell’inno
Consors paterni luminis, ad opera di J. Racine (1639-1699). Il testo
francese, che pur si discosta dall’originale latino, assume nondimeno un tono di supplica fiduciosa di rara bellezza, espressa musicalmente con efficaci modulazioni, soprattutto nella seconda e terza
strofa.
W.A. Mozart (1756-1791). Il salmo 117, Laudate Dominum, il
più breve di tutta la Bibbia, fa parte dei Vesperae Sollemnes de Confessore, K 339, composti nel 1780. Si tratta di un’aria per soprano
che esegue tutto il brano, mentre il coro interviene solo al Gloria Patri conclusivo. Opera di un lirismo che nulla toglie al raccoglimento, può essere considerata a buon diritto una della pagine che meglio
esprime il sentimento religioso di Mozart. La lode a Dio cui sono invitati tutti i popoli vi appare come sentimento intimo, non gridato,
che scaturisce dalla profondità di un’adorazione vera, “in spirito e
verità”. Della stessa natura il celeberrimo Ave Verum, su testo di
Tommaso d’Aquino, scritto per la solennità del Corpus Domini nel
giugno 1791, pochi mesi prima della morte. Diversamente che per la
musica sacra “di corte” qui Mozart esprime il suo senso di stupore
adorante dinanzi all’eucaristia, in cui vede il corpo nato da Maria
Vergine e di cui ripercorre con accenti accorati e drammatici la verità della passione a favore degli uomini, stemperati nella certezza
orante con cui musicalmente chiede che quanto si pregusta nell’eucaristia sia di sostegno e difesa al momento di quell’esame che sarà
la morte.
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Il Conservatorio di musica
V. Bellini di Palermo nacque
fra il 1617 e il 1618 per volontà del viceré Conte De Castro,
con il nome di Conservatorio
del Buon Pastore. Assunse un
ruolo sempre più rilevante nel
corso del secolo successivo,
raggiungendo una fase di grande prestigio alla fine del 1700,
quando divenne crocevia delle
richieste dei migliori cantori,
strumentisti e compositori per qualsiasi evento musicale di natura religiosa, teatrale o mondana. Dopo una fase di decadenza nei primi
decenni del 1800, venne rilanciato dal barone Pietro Pisani, un grande cultore di musica, che fece costruire un piccolo teatro all’interno
del Conservatorio, donò numerosi strumenti, stampe, manoscritti
musicali e fece chiamare come direttore il grande musicista Pietro
Raimondi. La solidissima formazione contrappuntistica di quest’ultimo lasciò un segno profondo e durevole
attraverso i suoi successori. Infatti,
grazie a questi ed altri prestigiosi compositori, la realtà
musicale locale del Conservatorio palermitano
entrò in contatto con
altri conservatori dell’Europa centrale.
Noti compositori e
direttori d’orchestra
del tempo apprezzarono, pubblicarono
ed eseguirono composizioni di questi musicisti siciliani. Dopo
una nuova fase di parziale
declino, il Conservatorio visse una notevole ripresa, tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, con
la direzione di Guglielmo Zuelii, attivo protagonista e promotore
della vita musicale cittadina. Dalla sua scuola uscirono musicisti di
talento, come Francesco Paolo Neglia, a cui si deve la definitiva intitolazione del Conservatorio a Vincenzo Bellini. Nel corso del 1900
sono emersi apprezzati compositori e valenti musicisti e nella direzione del Conservatorio personalità di rilievo si sono succeduti fino
ai nostri giorni.
Il Conservatorio di Palermo possiede un’importante collezione
di strumenti antichi, e soprattutto, una ricca biblioteca, che comprende libri e partiture, stampati fin dagli inizi del 1500, e migliaia di manoscritti in buona parte autografi, testimonianza preziosa del lavoro
di grandi musicisti siciliani.
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La Facoltà Teologica di Sicilia S. Giovanni
Evangelista fu eretta l’8 dicembre 1980 dalla
Congregazione per l’Educazione Cattolica della S. Sede, sotto gli auspici del card. Salvatore
Pappalardo. Comprende un quinquennio istituzionale, che si conclude con il Baccellierato in
S. Teologia; un biennio di specializzazione in
Teologia dommatica (Ecclesiologia), Teologia
biblica e Teologia pastorale, che si conclude con la Licenza in S.
Teologia e un ciclo dottorale, destinato alla ricerca, che si conclude
con il Dottorato in S. Teologia. Nella Facoltà è attivo l’Istituto Superiore di Scienze Religiose. Sono anche attivi diversi Dipartimenti: Teologia delle Religioni e Studi Biblici, i cui corsi si concludono
con il Master in Studi Biblici; Studi Pastorali e Teologia delle Religioni. Nel 1997 la Facoltà ha istituito in Roma, in collaborazione
con l’Arciconfraternita «S. Maria Odigitria», il Centro per lo studio
della storia e della cultura di Sicilia. Nel 2010 ha inaugurato la Cattedra per l’arte cristiana di Sicilia – Rosario La Duca, che, valorizzando il patrimonio librario e documentale ereditato da La Duca, si
propone lo studio e la ricerca nel campo dell’arte sacra con particolare attenzione a quella siciliana.
Nel tempo la Facoltà ha istituito e intensificato rapporti di partenariato con il mondo accademico circostante attraverso la stipula
di alcuni accordi con le Facoltà di Lettere, Scienze della Formazione e Scienze Politiche dell’Università di Palermo, con l’Accademia
di Belle Arti e il Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo; con la Facoltà di Teologia Cattolica dell’Università di Tubinga,
con la Facoltà di Teologia di Lugano, con l’Università Ez-zitouna di
Tunisi, con la Facoltà di Lettere dell’Università di Isfahan, con
l’adesione al Centro Mediterraneo di Studi Interculturali a Mazara
del Vallo.
Ciclicamente la ricerca e lo studio perseguito nelle diverse aree
di impegno accademico si riversano nella celebrazione di convegni
internazionali, di tavole rotonde, seminari e altri incontri scientifici.
Attualmente la Facoltà cura le proprie pubblicazioni attraverso la rivista quadrimestrale “Ho Theològos” e le collane “Disserazioni”,
“Studi”, “Storia e cultura di Sicilia”, “Cattedra per l’arte cristiana di
Sicilia – Rosario La Duca” (presso l’editore Sciascia); “Semi”
(presso l’editore “Il Pozzo di Giacobbe”); “Sussidi” (presso l’editore Lussografica) e il “Notiziario” del Centro “Mons. A. Travia” per
lo studio della storia e della cultura di Sicilia.
La sua ricca Biblioteca è fornita delle principali collezioni, riviste e repertori bibliografici e di opportuni cataloghi per la ricerca.
Le lezioni-concerto hanno luogo nell’Aula Magna “Salvatore Pappalardo”
Facoltà Teologica di Sicilia
Corso Vittorio Emanuele 463 – Palermo
tel. 091.331648; fax 091.6111870 - www.fatesi.it; [email protected]
Grafica e stampa:
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