montato:Layout 1 4-12-2010 19:30 Pagina 1 montato:Layout 1 4-12-2010 19:30 Pagina 2 «Terribilis est locus iste!» La citazione riprende l’esclamazione di Giacobbe – un misto inesprimibile di timore e ammirazione – al risvegliarsi dalla visione di una scala altissima puntata verso il cielo, per la quale angeli di Dio salivano e scendevano. Al suo sguardo sbigottito il Signore stesso si era presentato e gli aveva parlato: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco …». Svegliatosi dal sonno misterioso e guardandosi attorno, mentre l’aurora spargeva per il cielo le sue rose, a Giacobbe non rimaneva che ripetersi, acceso di timoroso entusiasmo: “Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo!». Entrare – soprattutto per la prima volta – nel Duomo di Monreale e – soprattutto ancora – entrare per la grande porta principale detta non per nulla del Paradiso; trovarsi di fronte al Cristo Pantocratore, maestosamente campeggiante nel catino dell’abside, lontano e pur tanto vicino, è (lo sa chi l’ha provato) vivere l’indicibile sensazione di essere avvolti nella luce d’oro dei suoi mosaici, degli angeli e dei santi innumerevoli, di sentirsi parte di uno spazio e di un tempo sacri come solo in un sogno può avvenire, un sogno dal quale è difficile pensare che qualcuno possa desiderare un immediato risveglio. «Terribilis est locus iste!» è anche il titolo scelto per i tre eventi culturali con i quali la Facoltà Teologica di Sicilia e il Conservatorio Musicale di Palermo hanno programmato, con significativa collaborazione, di dialogare idealmente con la Settimana di Musica Sacra di Monreale lungo questo anno 2010-2011. La formula scelta per ciascuno degli eventi è quella della “lezione-concerto”, e si presenta come promettente tentativo di offrire modelli di riflessione-fruizione su quel connubio di musica e tempo/spazio sacro, senza il quale sarebbe surrettizio parlare di “musica sacra”. Nello stesso tempo il programma di quest’anno intenderà introdurre un successivo ciclo di tre anni, durante i quali saranno trattati i temi specifici della dottrina della fede cristiana. Non si può non plaudire all’iniziativa, sia per la validità della proposta culturale che per la sinergia degli apporti da cui essa deriva, e augurarle di incontrare il meritato favore del pubblico. Mons. Salvatore Di Cristina Arcivescovo di Monreale 2 La Rassegna internazionale di Musica Sacra di Monreale, si arricchisce di ulteriori espressioni. Inizia, con le lezioni-concerto di quest’anno, promosse dell’Arcivescovo e dalla Chiesa di Monreale e curate dalla Facoltà teologica di Sicilia “S. Giovanni Evangelista” e dal Conservatorio di Musica “V. Bellini” di Palermo, un percorso volto a valorizzare quello scrigno prezioso che è il Duomo nella sua funzione essenziale: luogo del culto cristiano. La percezione del bello, del vero e dell’essere nella sua più immediata e basilare percezione, che già da Aristotele era considerata in forma circolare e intercambiabile, trova qui una delle sue verifiche meglio percepibili. Il contatto con il Dio-verità non può non essere contatto con Dio-bellezza. Per questo si vuol proporre, accanto alla ben nota programmazione, un ulteriore percorso di approfondimento e fruizione. Tre specialisti guideranno una sorta di primo incontro con il duomo, i suoi mosaici, la sua ragion d’essere. Nel primo di questi il prof. I. Scicolone, osb, introdurrà alla conoscenza della dimensione laudativa del culto cristiano, del ruolo che in esso svolge la musica e il canto, del rapporto con il luogo fisico del culto, che nella fede cristiana è la percezione della santità di Dio nella forma vitale della Risurrezione di Cristo. Vi farà riscontro l’esecuzione di alcuni brani di musica sacra di vari autori e della Messa Breve per coro femminile di L. Delibes: musica per il culto della tradizione latina, espressa in forme tutte europee e tardo-romantiche. Il secondo incontro prevede un riferimento più diretto alla facies orientale della cattedrale e del culto cristiano nella sua incidenza in ambito musicale: il Maestro M. Frisina ripercorrerà la musica russa a cavallo tra il XIX e il XX secolo cogliendovi l’influsso del canto liturgico. Ed in ambito russo resteremo ancora ascoltando l’esecuzione della Serenata per archi di P. I. Tchaikovsky, in trascrizione per pianoforte a quattro mani. Il terzo incontro, guidato dal prof. H. Pfeiffer, sj, riporta l’attenzione sul progetto decorativo della cattedrale nella sua funzione didattica e mistagogica: le scene della storia della salvezza, dell’Antico e Nuovo Testamento, la disposizione dei santi e degli angeli, i segni della vittoria di Cristo e del suo dominio sul creato e sulla storia, offerti come visione unitaria e percorso di formazione dei credenti, secondo l’intuizione originaria di coloro che vollero la cattedrale in forma di libro leggibile, di scuola da tutti frequentabile. Alla lettura delle pagine musive della storia sacra farà da riscontro l’esecuzione di brani di musica sacra - di autori dal XVII al XX secolo - da parte del Coro di Voci Bianche del Conservatorio “V. Bellini”, tra i quali spiccano il Salmo 18 di B. Marcello, e l’inno Consors paterni luminis in traduzione francese di J. Racine, meglio noto come Cantique de Racine, posto in musica da un giovane Gabriel Fauré. La formulazione della proposta, non priva di difficoltà, ha voluto privilegiare gli aspetti essenziali di un luogo nato per il culto e l’iniziazione e il sostegno alla vita cristiana, riuscendo a tenere insieme caratteristiche ed esigenze diverse. Maestranze locali e maestranze d’Oriente lavorarono alla costruzione; cristiani d’occidente vi accolsero moduli espressivi dell’oriente. Questa elementare constatazione ha guidato la scelta dei temi e delle espressioni musicali che vengono ora offerti al pubblico. 3 montato:Layout 1 4-12-2010 19:30 Pagina 4 PRIMA LEZIONE-CONCERTO 13 dicembre 2010, ore 21.00 Aula Magna della Facoltà Teologica di Sicilia • Coro Lirico del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini • Prof. ILDEBRANDO SCICOLONE, o.s.b. Pontificio Ateneo S. Anselmo, Roma “Alleluia! Lodate il Signore nel suo santuario Lodatelo con arpa e cetra” Liturgia – Arte – Musica PROGRAMMA MUSICALE - C. Franck: Ave Maria per soprano e organo Soprano Francesca Adamo - E. Pozzoli: Tui sunt caeli per due voci eguali e organo Soprano Francesca Adamo - Contralto Lorena Scarlata - L. Perosi: Ave Maris Stella per coro misto e organo - E. Elgar: Ave Verum per soprano, coro misto e organo Soprano Federica Neglia - L. Delibes: Messa breve per voci femminili e organo Coro Lirico del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini Direttore: Domenico Guzzardo Organo: M° Roberto Petralia Intervallo • Coro Lirico del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini Il culto cristiano si caratterizza per l’aspetto della lode che ne contraddistingue ogni manifestazione. Nell’ottica cristiana, lode e celebrazione assumono un senso specifico che non può essere disatteso senza incorrere in gravi incomprensioni della fede e delle sue espressioni. Il culto si realizza in spazi concretamente disposti e articolati che nel Duomo di Monreale esibiscono una precisa e ben leggibile composizione. Nella celebrazione cultuale cristiana il canto e la musica, liturgica e sacra, hanno un ruolo coessenziale e non secondario rispetto all’azione liturgica. 4 Direzione artistica: M° Nunzio Scibilia La scrittura di César Franck (1822-1890), anche in opere di ispirazione non strettamente religiosa così come accade nell’immensa sinfonia in re minore sembra volerci guidare verso la percezione del mistero. Ettore Pozzoli (1873-1957), conosciuto soprattutto come didatta, dedica questa composizione all’amico Agostino Donini. Il brano è inseriro in un’antologia di composizioni sacre, pubblicata a Milano, curata da Lorenzo Perosi. Dalla vasta produzione di musica per coro di Lorenzo Perosi (1872-1956), è tratta l’Ave Maris Stella in forma di corale. Edward Elgar (1857-1934) dedicò buona parte della sua non molto estesa produzione compositiva, ad opere corali sacre. In questo Ave verum corpus l’autore fa suo il testo sacro esprimendo un sentimento di un’intima ed estatica contemplazione. Léo Delibes (1836-1891), noto come autore del celebre balletto Coppelia e dell’opera Lakmè, mette qui a frutto la sua indole di abile melodista – stimato, per questo, da illustri colleghi - attraverso una morbida cantabilità facendo sì che la preghiera esprima, come nel ritmo cullante dello Agnus Dei, il confidente abbandono al conforto della fede. 5 montato:Layout 1 4-12-2010 19:30 Pagina 6 SECONDA LEZIONE-CONCERTO 28 gennaio 2011, ore 21.00 Aula Magna della Facoltà Teologica di Sicilia • Musica per pianoforte a quattro mani • Prof. MARCO FRISINA Pontificia Università Lateranense, Roma L’influsso del canto liturgico sulla musica russa tra ’800 e ’900 Intervallo • P. I. Tchaikovsky, Serenata per archi (trascrizione per pianoforte a quattro mani) C’è un filo conduttore che lega la musica russa tra la metà dell’800 e i primi del novecento: l’influsso profondo e significativo del canto liturgico nelle composizioni sinfoniche e corali dei maggiori musicisti del tempo. A volte i compositori scrissero brani esplicitamente per la liturgia, come Tchaikovsky e Rachmaninov, altre volte utilizzarono brani tratti dalla tradizione musicale liturgica ortodossa inserendolo nelle loro composizioni. Ma c’è un’influenza ancora più interessante e più profonda che si manifesta nell’ispirazione stessa di molti brani che pur non avendo un legame diretto con l’ambito liturgico utilizzano lo spirito e le atmosfere contemplative del canto liturgico tradizionale come ambiente sonoro, sia citando delle melodie sia ispirandosi ad esse per comporre affreschi sinfonicocorali di straordinaria suggestione. Verranno analizzate le composizioni dei grandi compositori russi a cavallo del secolo come Tchaikovsky, Korsakov, Rachmaninov e Stravinsky. 6 7 montato:Layout 1 4-12-2010 19:30 Pagina 8 TERZA LEZIONE-CONCERTO 24 febbraio 2011, ore 21.00 Aula Magna della Facoltà Teologica di Sicilia • Coro di Voci Bianche del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini • Prof. HEINRICH PFEIFFER, s.j Pontificia Università Gregoriana, Roma Per una iconologia del ciclo musivo del Duomo di Monreale Intervallo • Coro di Voci Bianche del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini Il manto musivo ricopre la Basilica monrealese per più di seimila mq. Il modulo iconografico già presente in altri luoghi sacri, qui a Monreale viene ampliato per la possibilità di uno spazio così grande a disposizione degli artisti. L’iconologia, che trasforma “l’inchiostro delle pergamene in colore”, rende visibili le pagine di Genesi, della vita di Cristo e della liturgia celeste dell’Apocalisse. Il legame tra le parti è costituito dal “mistero nascosto nei secoli e che si è rivelato a noi”, dalla persona del Figlio di Dio, anima della storia, senso ultimo e compimento di essa. I mosaici inverano la categoria teologico-liturgica del “Mistero di Cristo”, Logos che crea, Logos incarnato che salva, Logos ricapitolatore. Tale categoria viene vissuta nel “già e non ancora” della celebrazione eucaristica che prende forma nel luogo sacro. La comunità cristiana celebrando “l’icona del Dio invisibile”, “via” e “porta” di accesso al Padre, viene proiettata nell’orizzonte escatologico ed ineffabile del mondo che verrà. 8 PROGRAMMA MUSICALE Coro di Voci Bianche del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini - Anonimo Direttore: M° Antonio Sottile Pianoforte: Antonino Fiorino Prendi la mia vita Mater et filia - C. Orff I cieli immensi narrano (dal Salmo XVIII) - B. Marcello Cantique de Racine - G. Faurè Laudate Dominum - W. A. Mozart Soliste: Virginia Billeci, Alessandra Di Graziano, Francesca Buscemi, Adelaide Minnone, Martina Licari, Giulia Mazzola Ave verum Corpus Lacrimosa (dal Requiem) - P. Mascagni - A. Llyod Webber Ave Maria Pie Jesu Soliste: Valeria Barbaro, Alessandra Di Graziano Christe adoramus te (Adagio in sol min) - T. Albinoni Agnus Dei (dalla Petite Messe Solennelle) - G. Rossini Kyrie Alziamo al ciel di gloria Madre dei monti Grazie, cielo - A. Sottile - A. Fortunato In nomine Sanctae Caecilie Madonna del Lume - E. SoIIima - E inoltre: repertorio inedito di Inni Sacri di compositori siciliani delI' 800: La Rosa, Graffeo, Leto, Di Martino etc - Adattamenti per voci bianche (a tre voci pari) di Antonio Sottile. 9 montato:Layout 1 4-12-2010 19:30 Pagina 10 Il Coro di voci bianche del Conservatorio V. Bellini esegue una selezione di brani dislocati lungo un arco cronologico che spazia dal XVII al XX secolo, con una particolare attenzione a brani inediti di autori siciliani dell’ ‘800. Di seguito richiamiamo l’attenzione su alcuni dei brani proposti. Il concerto si apre con l’esecuzione di “Prendi la mia vita”: si tratta dell’adattamento di una preghiera cristiana sulla melodia dell’attuale inno nazionale dello stato d’Israele, Ha Tikva (la speranza). Musicalmente la storia del brano, che nella sua tonalità minore poco si adatta ad un inno nazionale, è piuttosto complessa. E’ anch’esso adattamento di una canzonetta italiana del tardo rinascimento, “la mantovana”, che divenne molto popolare nell’Europa del 1600, ad opera di S. Cohen (1870-1940), il quale utilizzò probabilmente un tema di B. Smetana, anch’egli probabilmente influenzato da una versione nordeuropea del brano italiano. C. Orff (1895-1982). Oltre che per i Carmina Burana il compositore fu benemerito per un metodo di insegnamento della musica ai bambini che influenzò la didattica del suo tempo fino ai giorni nostri. Tra il 1950 e il 1954 pubblicò in 5 volumi il suo Schulwerk, che negli anni ’70 conobbe un’edizione ampliata ed adattata negli Stati Uniti, e da cui è tratto il brano odierno. B. Marcello (1686-1739). Tra il 1724 e il 1727 musicò i primi 50 Salmi secondo una perifrasi italiana di Girolamo Ascanio Giustiniani. L’opera godette di grande fama, al punto da essere edita in traduzione inglese nel 1757 e suscitare l’ammirazione di musicisti come G. Rossini e G. Verdi. G. Fauré (1845-1924) la splendida composizione meglio nota come Cantique de Racine, altro non è che una parafrasi dell’inno Consors paterni luminis, ad opera di J. Racine (1639-1699). Il testo francese, che pur si discosta dall’originale latino, assume nondimeno un tono di supplica fiduciosa di rara bellezza, espressa musicalmente con efficaci modulazioni, soprattutto nella seconda e terza strofa. W.A. Mozart (1756-1791). Il salmo 117, Laudate Dominum, il più breve di tutta la Bibbia, fa parte dei Vesperae Sollemnes de Confessore, K 339, composti nel 1780. Si tratta di un’aria per soprano che esegue tutto il brano, mentre il coro interviene solo al Gloria Patri conclusivo. Opera di un lirismo che nulla toglie al raccoglimento, può essere considerata a buon diritto una della pagine che meglio esprime il sentimento religioso di Mozart. La lode a Dio cui sono invitati tutti i popoli vi appare come sentimento intimo, non gridato, che scaturisce dalla profondità di un’adorazione vera, “in spirito e verità”. Della stessa natura il celeberrimo Ave Verum, su testo di Tommaso d’Aquino, scritto per la solennità del Corpus Domini nel giugno 1791, pochi mesi prima della morte. Diversamente che per la musica sacra “di corte” qui Mozart esprime il suo senso di stupore adorante dinanzi all’eucaristia, in cui vede il corpo nato da Maria Vergine e di cui ripercorre con accenti accorati e drammatici la verità della passione a favore degli uomini, stemperati nella certezza orante con cui musicalmente chiede che quanto si pregusta nell’eucaristia sia di sostegno e difesa al momento di quell’esame che sarà la morte. 10 Il Conservatorio di musica V. Bellini di Palermo nacque fra il 1617 e il 1618 per volontà del viceré Conte De Castro, con il nome di Conservatorio del Buon Pastore. Assunse un ruolo sempre più rilevante nel corso del secolo successivo, raggiungendo una fase di grande prestigio alla fine del 1700, quando divenne crocevia delle richieste dei migliori cantori, strumentisti e compositori per qualsiasi evento musicale di natura religiosa, teatrale o mondana. Dopo una fase di decadenza nei primi decenni del 1800, venne rilanciato dal barone Pietro Pisani, un grande cultore di musica, che fece costruire un piccolo teatro all’interno del Conservatorio, donò numerosi strumenti, stampe, manoscritti musicali e fece chiamare come direttore il grande musicista Pietro Raimondi. La solidissima formazione contrappuntistica di quest’ultimo lasciò un segno profondo e durevole attraverso i suoi successori. Infatti, grazie a questi ed altri prestigiosi compositori, la realtà musicale locale del Conservatorio palermitano entrò in contatto con altri conservatori dell’Europa centrale. Noti compositori e direttori d’orchestra del tempo apprezzarono, pubblicarono ed eseguirono composizioni di questi musicisti siciliani. Dopo una nuova fase di parziale declino, il Conservatorio visse una notevole ripresa, tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, con la direzione di Guglielmo Zuelii, attivo protagonista e promotore della vita musicale cittadina. Dalla sua scuola uscirono musicisti di talento, come Francesco Paolo Neglia, a cui si deve la definitiva intitolazione del Conservatorio a Vincenzo Bellini. Nel corso del 1900 sono emersi apprezzati compositori e valenti musicisti e nella direzione del Conservatorio personalità di rilievo si sono succeduti fino ai nostri giorni. Il Conservatorio di Palermo possiede un’importante collezione di strumenti antichi, e soprattutto, una ricca biblioteca, che comprende libri e partiture, stampati fin dagli inizi del 1500, e migliaia di manoscritti in buona parte autografi, testimonianza preziosa del lavoro di grandi musicisti siciliani. 11 4-12-2010 19:31 Pagina 12 La Facoltà Teologica di Sicilia S. Giovanni Evangelista fu eretta l’8 dicembre 1980 dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica della S. Sede, sotto gli auspici del card. Salvatore Pappalardo. Comprende un quinquennio istituzionale, che si conclude con il Baccellierato in S. Teologia; un biennio di specializzazione in Teologia dommatica (Ecclesiologia), Teologia biblica e Teologia pastorale, che si conclude con la Licenza in S. Teologia e un ciclo dottorale, destinato alla ricerca, che si conclude con il Dottorato in S. Teologia. Nella Facoltà è attivo l’Istituto Superiore di Scienze Religiose. Sono anche attivi diversi Dipartimenti: Teologia delle Religioni e Studi Biblici, i cui corsi si concludono con il Master in Studi Biblici; Studi Pastorali e Teologia delle Religioni. Nel 1997 la Facoltà ha istituito in Roma, in collaborazione con l’Arciconfraternita «S. Maria Odigitria», il Centro per lo studio della storia e della cultura di Sicilia. Nel 2010 ha inaugurato la Cattedra per l’arte cristiana di Sicilia – Rosario La Duca, che, valorizzando il patrimonio librario e documentale ereditato da La Duca, si propone lo studio e la ricerca nel campo dell’arte sacra con particolare attenzione a quella siciliana. Nel tempo la Facoltà ha istituito e intensificato rapporti di partenariato con il mondo accademico circostante attraverso la stipula di alcuni accordi con le Facoltà di Lettere, Scienze della Formazione e Scienze Politiche dell’Università di Palermo, con l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo; con la Facoltà di Teologia Cattolica dell’Università di Tubinga, con la Facoltà di Teologia di Lugano, con l’Università Ez-zitouna di Tunisi, con la Facoltà di Lettere dell’Università di Isfahan, con l’adesione al Centro Mediterraneo di Studi Interculturali a Mazara del Vallo. Ciclicamente la ricerca e lo studio perseguito nelle diverse aree di impegno accademico si riversano nella celebrazione di convegni internazionali, di tavole rotonde, seminari e altri incontri scientifici. Attualmente la Facoltà cura le proprie pubblicazioni attraverso la rivista quadrimestrale “Ho Theològos” e le collane “Disserazioni”, “Studi”, “Storia e cultura di Sicilia”, “Cattedra per l’arte cristiana di Sicilia – Rosario La Duca” (presso l’editore Sciascia); “Semi” (presso l’editore “Il Pozzo di Giacobbe”); “Sussidi” (presso l’editore Lussografica) e il “Notiziario” del Centro “Mons. A. Travia” per lo studio della storia e della cultura di Sicilia. La sua ricca Biblioteca è fornita delle principali collezioni, riviste e repertori bibliografici e di opportuni cataloghi per la ricerca. Le lezioni-concerto hanno luogo nell’Aula Magna “Salvatore Pappalardo” Facoltà Teologica di Sicilia Corso Vittorio Emanuele 463 – Palermo tel. 091.331648; fax 091.6111870 - www.fatesi.it; [email protected] Grafica e stampa: montato:Layout 1