Tempo Libero 19
Corriere della Sera Martedì 10 Aprile 2012
MI
A TAVOLA
LA NOTTE
SEMINARIO
Innesto pugliese su tradizione toscana
Aperitivo acustico
Studiare la qabbalah
R
A
S’
egistriamo, non senza un filo di
preoccupazione, il milionesimo addio. Ad
alzare bandiera bianca, questa volta, sono il
signor Giando e la moglie Laura, storici
proprietari delle Pietre Cavate, trattoria
toscana. Fortuna vuole che al loro posto si sia
insediato il pugliese Beppe, uomo esperto e
affidabile. Per ora, gli interventi sono minimi. La
sala ha mantenuto la sua pittoresca estetica,
con la folle carta da parati nelle salette
LA CITTÀ
DA VIVERE
domestiche. Il servizio è ancor più sollecito. Il
menu ha aggiunto qualche accento pugliese
(cavatelli con tonno fresco e ragù di mare,
orecchiette…), alla base toscana (ribollita,
zuppa di farro, alle bavette alla versiliana,
fiorentina…). Conto sui 35/40 euro, bere a
parte.
(Valerio M. Visintin)
LE PIETRE CAVATE, via Castelvetro 5, tel
02.34. 47.04, chiuso merc. e giov. a pranzo
due passi dalla Darsena, un lounge bar defilato
dal design moderno e luminoso dove si
organizzano regolarmente mostre d’arte, concerti,
serate con dj set: tutti i mercoledì «Aperitivo
acustico» con colonna sonora live da gustare insieme
con drink, a 7 euro, e buffet. Domani il trio «Cocida»
reinterpreta in chiave jazz e bossanova la dance anni
90: dalle 20, ingresso libero. (Laura Vincenti)
BLAM, domani, via Ronzoni 2, tel. 338.52.90.035
Happy hour Ampolle, provette da laboratorio e drink molecolari: il primo vodka-bar di Milano
intitola «L’albero della vita, mappa dei mondi
di luce irradianti» il seminario di qabbalah
ebraica in programma venerdì, dalle 20 alle 23,
presso l’associazione Il Mandala in zona piazzale
Lodi (strada della Carità 8, info e iscrizioni tel.
02.39.84.38.74-338.22.15.491). Tenuto da
Cristiana Tretti, docente di letteratura mistica
ebraica, l’incontro prevede momenti
ludico-esperienziali. L’associazione consiglia ai
partecipanti di portare un set di matite colorate.
Mostra Da Blanchaert
Quella matrioska è un cocktail
Al «Davai» più di 100 qualità del popolare liquore russo
D
al bancone si alzano i fumi del
ghiaccio secco, tra ampolle e
provette da laboratorio. Intorno, divanetti e sgabelli per seguire i
barman come fosse un cinema. L’opening-party ufficiale sarà giovedì 19,
ma già da qualche giorno si può passare per un bicchiere da «Davai», un
vodka-bar affacciato su una delle
piazze da bere più estive di Milano
(Largo la Foppa 5).
Il primo di una serie dato che in futuro potrebbe aprire a Londra, Parigi
e in Vietnam. «Davai» come il rituale
russo gridato prima di brindare a
ogni singolo shot di vodka. «Un esperimento su cui abbiamo lavorato per
un anno», racconta Diego Travaglio,
34 anni, che ha curato il progetto.
«Un cocktail bar d’avanguardia, dove
scegliere tra più di 100 drink a base
di vodka». Pareti grigio bottiglia, un
video-wall che proietta immagini. E
se la vodka è una calamita naturale
per under 35, la zona fa lo stesso con
le modelle, che in questo caso spesso
sono russe. Nessun cocktail è banale.
Ci sono le matrioske, con tre drink in
uno da miscelare e comporre come
pezzi di Lego. Quelli smoked, affumicati con il Super-Aladin, o i molecolari da mangiare come il Mosquito o il
Negroski serviti in un tubetto da dentifricio. Esperienza mistica: sarà come lavarsi i denti con un cocktail di
vodka purissima. Si potranno bere rivisitazione di classici di fine ’800 come lo Sazerac o la specialità della casa, il Moskow Mule, il più bevuto dagli emigrati russi nella New York anni Cinquanta, servito in una tazza di
rame.
I cocktail verranno fatti su misura:
ogni ricetta avrà almeno otto preparazioni diverse, partendo da ingredienti naturali. Per l’aperitivo nessun buffet. I piattini carichi di Zakuski, le tartine russe, cipolline sotto aceto e cetriolini in salamoia hanno il buco al
centro per far passare la cannuccia ed
essere serviti appoggiati al bicchiere.
Stefano Landi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli alberi
di Schwarz
S
«Può diventare un libro di ricordi, che invece delle foto ha le prime
parole: rivisto da grandi può far sorridere», racconta Daria. Dentro c’è
la colonna «se il tuo bambino non
dice così» per appuntarsi le differenze come fosse un giochino di
enigmistica, i supereroi della fantasia come «Tappuccetto osso», le favole in bambinese come «Il butto
anatoccolo», le perline di saggezza
del tipo «mi salava la lingua», il frasario per momenti della giornata:
parco, bagnetto, nanna. Un’amica
logopedista ha curato i giochi di parole per sviluppare la vena linguistica e sfatare miti come l’erre moscia
che non va più via: 190 pagine che
possono diventare libretto d’istruzioni per le serate di «parcheggio»
da nonni o baby-sitter.
crittore e gallerista, storico dell’arte e poeta,
libraio e collezionista, amico di personaggi
come Man Ray e Duchamp, esperto mondiale
di dadaismo e surrealismo, da sempre orgogliosamente trotzkista e al tempo stesso anarchico
fino alle ossa, ebreo nato ad Alessandria d’Egitto nel ’24 ma milanese doc dal ’49, insignito nel
’98 dal Presidente della Repubblica con la medaglia d’oro dei «Benemeriti della cultura e dell’arte»: che Arturo Schwarz (sotto, nella foto di
Harlow Tighe) fosse molte cose insieme si sapeva e la retrospettiva appena dedicatagli proprio
qui a Milano («La poesia prima di tutto-Arturo
Schwarz, una vita nell’arte») ha appena finito
di raccontarlo. Che a 88 anni abbia deciso di rivelarsi anche come fotografo è invece la novità
annunciata con la mostra che la Galleria
Blanchaert ospita a
partire da oggi (inaugurazione alle 18.30 in
piazza Sant’Ambrogio
4, fino al 24 aprile) nell’ambito del Photofestival 2012.
Sono 31 fotografie
— 22 del 1976 in bianco e nero, 9 a colori di oggi — con un filo conduttore che costituisce anche il titolo della raccolta: La dimensione illuminante dell’albero.
È lo stesso Schwarz a spiegare la scelta del
tema richiamando l’immagine di Eric Satie nell’amata foresta di Fontainebleau: «Anch’io amo
gli alberi — sintetizza Schwarz — e non mi
stanco mai di fotografarli, forse perché la valenza simbolica dell’albero è viva in me. È un
axis-mundi che collega l’elemento ctonio femminile della terra a quello uranico maschile del
cielo, conciliazione degli opposti e, anzi, superamento della polarità nella nuova armonia della coppia innamorata».
S. Lan.
Paolo Foschini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In largo La Foppa Un barman del «Davai», a fianco il titolare Diego Travaglio, 34 anni
Idee Esce il «Dizionario Bambinese-Italiano» di Daria Polledri e Francesca Del Rosso
Che significa «Mi salava la lingua»?
T
Mamma Daria Polledri, 33
anni, milanese, è una delle due
autrici, con Francesca Del
Rosso, del
«Dizionario bilingue
Italiano-Bambinese,
Bambinese Italiano»
(Mondadori). «Il dizionario può
diventare un libro dei ricordi
che, invece delle foto, contiene
le prime parole dei nostri
bambini. Rivisto da grandi farà
sorridere, soprattutto loro»
ra un «la la la» acuto e il «po
po po» versione baby (non
quello da stadio), c’è tutto
un mondo intorno. Quello dei primi versi senza prosa di pargoli fino
a tre anni. Quelli che Daria Polledri,
33 anni, milanese, copywriter nella
sua vita pre-materna, ha raccolto
in un dizionario per spiegare la lingua immaginifica parlata dai bambini.
È il «Dizionario bilingue Italiano-Bambinese, Bambinese-Italiano» (Mondadori) scritto a quattro
mani con Francesca Del Rosso, cugina, oltre che madre anche lei di
due bambini. «Da mamma mi appuntavo su agende e frigorifero i
modi di dire dei miei figli: scoprivo
che alcuni erano comuni, altri più
soggettivi e creativi», racconta.
«Noi raccoglievamo il dizionario di
quattro bambini, per questo abbia-
mo coinvolto una community di
mamme online».
In un viavai di passeggini, Daria
sfoglia il suo primo libro nel laboratorio che ha aperto con l’amica Titti
Orlandi dietro piazza Vetra. «Parents», un po’ negozio per genitori moderni, un po’ mini-club alternativo
al nido in cui si insegnano ai bambini i concetti bio attraverso riciclaggio creativo, baby massaggi, mini
yoga e piccoli chef tutti intorno a
un tavolo a preparare biscotti: bandita la Nutella.
Parole
«Quando i miei figli erano
piccoli, mi appuntavo i loro
modi di dire. Alcuni erano
comuni, altri più creativi»
A Milano
MOSTRE E MUSEI
PALAZZO REALE, p.za Duomo 12, tel.
02.88.44.51.81. Orario: mar.-dom. 9.3019.30; lun. 14.30-19.30; giov. e sab. 9.3022.30.
La Transavanguardia italiana. Fino al 22
aprile. Ingresso: e 8/6.
Tiziano e la nascita del paesaggio
moderno. Fino al 20/5. Ingresso: e9/7,50.
Dario Fo a Milano. Lazzi sberleffi dipinti.
Opere di Dario Fo. Fino al 3 giugno.
Ingresso: e 9. Infopren: 02.54.913.
BIBLIOTECA DI VIA SENATO, v. Senato 12,
tel. 02.76.21.53.23-314.
Aureae Ligaturae. Fino al 27/4. Presso
Sala Campanella. Orari: lun.-ven. 10-13 e
14.30-18. Ingresso libero.
Da Picasso a Guttuso. L'arte secondo
Mario De Micheli. Fino al 15 aprile. Orario:
martedì-domenica 10-18. Chiuso lunedì.
Ingresso libero.
GALLERIA LIA RUMMA, via Stilicone, tel.
02.29.00.01.01, With eyes closed I see
happiness di Marina Abramovic. Fino al
12 maggio. Orario: martedì-sabato
11-13.30; 14.30-19. Ingresso libero.
FORMA, Pi.za Tito Lucrezio Caro 1, tel.
02.58.11.80.67. Orario: martedì-domenica
dalle 10 alle 20; giovedì e
venerdì 10-22. Lunedì chiuso.
Teatro d’Italia personale fotografica
dell’artista Massimo Siragusa. Fino al
13/5. Ingresso libero.
Robert Mapplethorpe. Fino al 15/4.
Ingresso e 7,50/6 (scuole e 4).
MUSEO DIOCESANO. C.so P.ta Ticinese 95,
t. 02.89.42.00.19, Ecce Homo capolavoro
inedito di Giulio Cesare Procaccini. Fino al
27 maggio. Orario: martedì-domenica dalle
10 alle 18. Ingresso al museo: e 8/5.
MUSEO DEL NOVECENTO, v. Marconi 1, tel.
02.88.44.40.61. Palazzo dell'Arengario.
Tecnica mista. Come è fatta l'arte del
Novecento collettiva. Fino al 9 settembre.
Presso Sala Focus: Beppe Devalle: collages
degli anni Sessanta. Fino al 7/10.
Presso Archivi del Novecento: Il disegno
della scrittura: i libri di Gastone Novelli.
Fino al 17/6. Orario: lun. 14.30-19.30,
mar., merc., ven. e dom. 9.30-19.30,
giov. e sab. 9.30-22.30. Ingresso: e 5/3.
PAC, v. Palestro 14, tel. 02.76.00.90.85,
The Abramovic Method di Marina Abramovic.
Fino al 10/6. Orario: 9.30-19.30, lun. 14.3019.30, giov. 9.30-22.30. Ingr.: e 12/6 + 1,50.
GALLERIA CARLA SOZZANI, c.so Como 10,
t. 02.65.35.31, People di Alice Springs.
Fino al 22/4. Orario: 10.30-19.30, mer. e
gio. 10.30-21, lun. 15.30-19.30. Ingr. libero.
WOW SPAZIO FUMETTO, v.le Campania
12, t. 02.49.52.47.44. Orario: mar.-ven.
15-19, sab. e dom. 15-20. Lunedì chiuso.
Eroi in guerra la guerra raccontata da due
grandi illustratori Carlo Jacono e Giuseppe
Rava. Fino al 22/4. Ingresso libero.
God save Anime di Sergio Cavallerin. Fino
al 29/4. Ingresso libero.
Dal Manga all'Anime. In viaggio con One
Piece. Fino al 13/5. Ingresso: e 7/4.
SPAZIO OBERDAN, v.le V. Veneto 2, tel.
02.77.40.63.58/9. Gustav Klimt. Disegni
intorno al fregio di Beethoven. Fino al
6/5. Orario: mar. e giov. 10-22; merc., ven.,
sab. e dom. 10-19.30. Ingresso: e 8/6.
MUSEO DEL COLLEZIONISTA D’ARTE, via
Q. Sella 4, tel. 02.72.02.24.88, Vita e arte
nell'Africa Nera. Orario: lunedì-venerdì
10-18; sabato 10-14. Ingresso: e 5,16.
Riduzioni per anziani e studenti.
MUSEI
MUSEO DEL NOVECENTO
Piazza del Duomo 12, tel. 02.88.44.40.61.
Palazzo dell'Arengario. Orario: lunedì
14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e
domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato
9.30-22.30. Ingresso: e 5.
MUSEO DEL FUMETTO
Viale Campania 12, tel. 02.49.52.47.44.
Orario: 15-19 (sabato e domenica 15-20).
Chiuso lunedì. Ingresso: e 5/3.
CASTELLO SFORZESCO
Piazza Castello, tel. 02.88.46.37.03. Orario:
9-17.30 (chiuso lunedì). Ingresso: e
3/1,50 (oreficeria, porcellane, mobili,
sculture di legno, arte antica, pinacoteca,
strumenti musicali, sezione archeologica,
preistorica, egizia). Settore Cortile della
Rocchetta, 1˚e 2˚piano, chiuso dalle 13
alle 14.
CENACOLO VINCIANO
Piazza Santa Maria delle Grazie 2.
Prenotaz. obbl. tel. 02.92.800.360. Orario:
8.15-18.45 (chiuso lunedì). Ingresso: e
6,50/3,25 (+ e 1,50 per prenot.
obbligatoria dal giorno successivo alla
telefonata), gratis over 65 e under 18.
MUSEO ARCHEOLOGICO
Corso Magenta 15, tel. 02.88.46.57.20.
Orario: 9-17.30 (chiuso lunedì).
Ingresso: e 5.
GAM GALLERIA D'ARTE MODERNA
Via Palestro 16, tel. 0288445947. Orario:
martedì-domenica 9-13, 14-17.30.
Ingresso libero.
MUSEO BAGATTI VALSECCHI
Via Gesù 5, tel. 02.76.00.61.32. Orario:
13-17.45 (chiuso lunedì). Ingresso: e 8 (il
mercoledì e 4).
MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E
DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI
Via San Vittore 21, tel. 02.48.55.51. Orario:
martedì-venerdì 10-17.30; sabato,
domenica e festivi 10-19 (chiuso lunedì).
Ingresso: e 8/6.
PINACOTECA AMBROSIANA
Piazza Pio XI 2, tel. 02.80.69.21. Orario:
10-18 (chiuso lunedì). Ingresso: e
20/15/10 + 1,50.
MUSEO DI MILANO
Via Sant'Andrea 6, tel.02.884.65.933.
Orario: 9-13 e 14-17.30 (chiuso lunedì). Al
mattino gruppi su prenotazione. Ingresso
libero.
PLANETARIO
Corso Venezia 57, tel. 02.88.46.33.40.
Orario: 9-12. Conferenze: martedì e giovedì
ore 21; sabato e domenica ore 15 e 16.30.
Ingresso: e 3/1,50.
In Lombardia
MOSTRE E MUSEI
SESTO SAN GIOVANNI (Mi),
Fototeca Civica Nazionale
-Villa Visconti d'Aragona v.
Dante 6, tel. 02.36.57.43.50.
Plastico poetico di Rossana
Cagnolati. Fino al 21 aprile.
Orario: martedì-sabato
10.30-18. Ingresso libero.
MELZO (Mi), Cinema Arcadia,
via Martiri della Libertà, tel.
02.95.41.64.44. Cibo da
favola. La comunicazione
pubblicitaria del cibo per
bambini. Fino al 29/4. Orario:
lun.-giov. 19-23, ven. 16-23,
sab., dom. e festivi 14.30-23.
Ingresso libero.
MAGENTA (MI), Dam Arte, v.
Manzoni 48, t. 02.9784690.
The magic door di Massimo
Balestrini. Fino al 5/5. Orari:
lun. 15.30-19.30, mar.-sab.
9.30-12.30,15.30-19. Ingr. lib.
PAVIA, Scuderie del Castello
Visconteo, v.le XI Febbraio 35, t.
0382.53.89.32. Rembrandt Incidere la luce. I capolavori
della grafica. Fino all’1/7.
Orario: merc., ven. 10-13 e
15-18; sab. e dom. 10-13 e
14-19, giov. 10-13 e 14-19.
Chiuso lun. Ingresso: e 7/5.
COMO, Villa Olmo, v. Cantoni
1, t. 031.57.19.79. La dinastia
dei Brueghel. Fino al 29/7.
Orario: mar., merc., giov. 9-20;
ven., sab., dom. 9-22. Ingresso:
e 10/8.
BRESCIA, Spazio AR&F, vic.
del Sole, 4 (P.za della Loggia),
t. 030.375.23.69. Antonio
Tagliaferri pittore. Fino al
22/4. Orari: giov. -dom. 1619.30. Ingr. libero.
Museo Diocesano, v. G. Da
Salò, 13 tel. 030. 40.233.
Golgota di Thomas Lange.
Fino al 30/4. Orario: lun.-dom.
10-12 e 15-18. Chiuso merc..
Ingr.e 3/2.
Galleria dell’Incisione. Via
Bezzecca 4, t. 030.30.46.90 Le
mie parole, e tu? collettiva
femminile. Ultimo giorno.
Orario: 17-20.
Paci Contemporary, v. Trieste
48, tel. 030. 2906352. Winter:
work in progress di Sandy
Skoglund. Fino a 5/6. Orario:
mar.-sab. 10-13, 15.30-19.
Ingresso libero.
BERGAMO, Spazio Viterbi, v.
T. Tasso 8, t. 035.38.71.61. I
Locatelli. Dalla bottega di
famiglia alle collezioni
d'Oriente. Fino al 29/4.
Orario: martedì-venerdì
16-19, sabato, domenica e
festivi 10-12 e 16-19.
Ingresso libero.
MANTOVA, Museo Diocesano,
piazza Virgiliana 55, tel.
0376.32.06.02. Vincenzo
Gonzaga. Il fasto del potere.
Anche presso Palazzo Ducale,
p.za Sordello 40, tel.
0376.22.48.32. Fino al 10/6.
Orario: mar.-dom. 9.30-12 e
15-17.30. Ingr.: e 10/8
(mostra + museo), 6/4 (solo
mostra o solo museo). Info
www.vincenzogonzaga.it.
Palazzo Te, viale Te 19, tel.
0376.36.58.86 Pixar. 25 anni
di animazione. Orari: lun.
13-18, mar.-dom. 9-18. Fino
al 10/6. Ingr.: e 10/6.
VEDANO OLONA (Va), La tana
delle costruzioni, v. Papa
Innocenzo 32, t. 0332.40.22.39,
Donna Italia, collettiva in
omaggio alla donna. Fino al
22/4. Orario: 10-12 e 15-21,
preferibilmente su appuntamento.
CREMONA, Museo della
Civiltà Contadina, Cascina Il
Cambonino Vecchio, v.
Castelleone, 51, t. 0372.56.00.25.
4 mostre per 4 stagioni. Fino
al 30/9. Orario: mar.-dom.
9-13. Ingr. libero.
BELLINZONA (Svi), Museo
Villa dei Cedri p.za S. Biagio
9, t. 0041.91.821.85 20.
Cronache della vita moderna.
Tutto andrà meglio. Mostra
fotografica di Hans Steiner.
Fino al 3/6. Orario: mar.-ven.
14-18, sab., dom. e festivi
11-18, il primo giovedì del
mese 14-20. Chiuso lunedì.
Ingresso: e 5,50/3,50.
LUGANO, Villa Ciani, v. G. e F.
Ciani, t. 0041.588.66.72.14.
Tony Cragg. Fino al 12/8.
Orario: mar.-dom. 10-18,
giov. 10-21. Ingr. cfh 17/5.
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Corriere della Sera, Milano – 10 aprile 2012