Quotidiano 18-FEB-2010 Milano Direttore: Lettori: 255.000 Diffusione: 103.486 ~ •• ~at~A~'· :'••••.•••.••• ..,.... da pago 6 Marco Tarqulnio ••.• loMn .• ',:'" .",;,',," ",: ..... , «Via da chi paga tangenti» RUGGIERO NEL PRIMOPIANO 6 Montante: «Fuori da Confindustria chi paga mazzette» zio della Corte dei Conti e, se possibile, aumenta la dose. Ha dunque rag!one il procuratore gener8le della mannwnerodue gistratura contabile? di Confindustria pna regolata bisogna 4m.:la. E dal 1992 che non trOV1amo Siciliacon la delega una via d'uscita a questo tunazionale more della corruzione che, apparentemente non fa moper la legalità; ma è una malattia incu«Bisogna prevenire me, rabile. Cammodemamento passa con leggi quindi dalla legalità? precise e serie» Sicuramente sl, la corruzioneèin tutto ilmondo,manoi tu in Italia ci siamo caratteriz· IU zati con grandi eccessi che, lfti prima o poi, determinano ;H cadute verticali. I l'artiti devono fare un mimmo di ri· ' ,t. flessione, poi fare leggi e farle rispettare. Non possiamo •••• h/LI andare avanti a colpi di scu,t ••. re della magistratura che interviene quando il danno è già fatto. Biso~a prevenire, e )?,revenirewol dire dotarsi di leggi precise e serie. Solo cosl possiamo uscire fuori «Noi imprenditori dalla corruzione. Siamo in piena crisi globale: per udell'Isola ci siamo , sclmeoccorrecomp,etitività messi in discussione Ma come è possibde essere competitivi con·la palla al giungendo anche piede dell'illegalità? all'espulsione !Almagistratura, in ogni caso,interviene. Gli industriadi chi cedeva al pizzo» li,inveee,cosafanno? DA RoMA Ci siamo già dotati di alcuni GIOVANNI RUGGIERO strumenti e. per certi aspetti, siamo la punta avanzata ulla legalità. Antonello del Paese. Ci siamo messi in Montante si definisce discussione sul codice etico. Wl duro. Non per~!k Siamo cosI giWlti alla es,PulM~b~ç!WrJ?residentedi Rnl fintlfìstlì!a a Caltanissetta e sione dei nostri membn che in qualche maniera hanno anumero due in Sicilia. ha avuto contatti con le organizvuto la delega nazionale per zazioni criminali. i rapporti con le istituzioni E non è possibile una misuproprio su questi temi. Leradelgenere andIepericorgalità, e poi, potremmo dire. ruttorl? pedalare, perché, ancora Noi non siamo un organo innon per niente, Montante levestigativo, biso~ tenerlo ga il suo nome a biciclette presente. ThttaVlll, di fronte che sono entrate nella storia a una condanna definitiva Sottoscrive in pieno il giudianche per corruzione o con· l'intervista •••• ..• , S DD data O stampa cussione, la mia Confindustria sicuramente penserà all'espulsione del socio. Questa pulizia la facciamo per far capire che oggi stare dalla parte della legalità conviene. La legalità non danne~ia l'im{lresa, ma alla lunga tira fuOrI l'imprenditore da tanti problemi. Può conservare con serenità il fatturato. magari inferiore; ma un fatturato certo, perché accumulato neldi anni con sacrifici e con sudore. In questo modo possiamo diffondere la (''\lltura d'impresa che deve essere cultura della legalità . Si dice anche che la pubblica amministrazione, con i suoi meccanismifarraginosi, incentivala corruzione. È cosl? !Als~ml?~one anunini· strativae Imporlante. La corruzione esiste non soltanto per una spartizione degli appalti, o cose del genere, ma anche per facilitarsi un percorso. Se la pubblica amministrazione a~sse con processi più snelli il problema si risolverebbe del 50 per cento. Davvero incide cos1 tanto la cattiva amministrazione? AISud ne sono certo, perché specie nel Meridione si creano de&1iimbuti, quasi con intellZ10ne criminosa, da parte di una minoranza sparuta di burocrati che però creano un ~ande disagiO. Al punto che ID Sicilia. i giovani industriali hanno aperto ilprimo sportello in Italia anti burocrazia. In questo modo qualsiasi imprenditore, oltre che denunciare il pizzo, e quindi le ingerenze mafiose, può segnalare tutti i misfatti dell'attività burocratica locale. La mala amministrazione per noi è paragonablle alla mafia. Su questo non facciamo sconti o distinzioni. Quotidiano Milano Diffusione: 347.568 Lettori: 1.149.000 n~~IB.II Direttore: 18-FEB-2010 dapag. 18 GIanni Riorta DopOgli ammortizzatori sociali in deroga la sfida della nuova formazione fONDIINTERPROFESSIOIWJ PER I,AVORATORI IN MOIWTÀ lMALoi;(.oMOMIl.A Potranno essere fatti accordi di formazione lavoro perll rientro anticipato dei cassintegrati e è prevista la passi bilità di impiego di parte delle risorse dei fondi interprofessionali per la formazione continua per i lavoratori soggetti a procedure di mobilità. Viene previsto anche 11rilando del contratto di apprendistato e,In particolare per gli over 50,1 giovani e le donne, del contratto d'inserimento (con agevolazione perll datore di lavoro che assume) In via sperimentale viene definito un sistema di accreditamento su base regionale e secondo standard condivisi a livello nazionale di "valutatori/certifleatori". Ne fanno parte per esempio gli enti bilaterali e le assodazioni di rappresentanza dei datori di lavoro. I valutatori registreranno le nuove competenze acquisite dal lavoratori nel "librettO formativo"; per questa via si rafforza la capacità di offe~ di . lavoro e si stimolano le più utili attività formative UNlTÀOPERATlYA 5111AOf1DINARIA Viene rilandata la cabina di regla per l'analisi del fabbisogni di competenze e figure professionali nei territori e nei diversi settori produttivi. Parti soda li e regioni concorrono a mettere a fattor comunetuttelelnformazlonisulle ' 00 data O stampa figure richieste dal mercato del lavoro. Su queste indicazioni verrannQ orientate le risorse per la riqualifil:8zlOhe dei lavoratori ' , "sospesi dalle attività , (cassintegrati o percettori di Indennità di disoccupazione) c :i ti iii ••c N o o O <: c.<: CC CC LLJ L.L. 00 'Ci LLJ > O I..J --- ~ fU ( N fU .,. '- fU I !i t:: fU .,. N .,. .,. = o .,. .S'-,. b =•• I "- , o -a C O E -O %I ••:I J! .:.-C ••••• o :E u ClJ "So o :J 00 ~ rtì "E e o c ~ ~ rtl' o "tJ E 'O ClJ c :.;::; E o E QJ C ..c u rtl rtl E "O ~ o ';:: "Cii QJ t:: o u rtl Ci u <J'I Cl.. QJ i:: C o Ci <J'I o c '"51 ~ "5 o- $. -- OVi 6j .a -ba ftlCII O ftI A. O DI "".. _.-=- 0"CCII ::::» ._ -a Quotidiano Roma Diffusione: ad. Lettori: n.d. .- Direttore: 18-FEB-2010 da pago 8 Antonio Padellaro BONIFICHE E POLTRONE UNO SPRECO ALLA SICILIANA Il sud frana, i Consorzi assumono ma nessuno fa niente 31 dirigenti, 1.025 contratti a tempo indeterminato, 880 definiti awentizi e stagionali di Daniele Martini "- E intestato ad '"ignoti" il fascicolo aperto dal procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, per la ti-all.'lche ha cancellato il paese ('";Ilabresedi ~aierato. Formalmente è inevitabile sia cosi, anche se tutti sanno perfettamente chi sta dietro ai disastri, li come in mezza Italia: chi pellllette si costruisca dove non si dovrebbe, chi brutalizza il territorio con la speculazione, chi non impedisce che spariscano aree sempre pill gmndi di ten-i· torio agricolo, chi costringe fiumi e torrenti in letti cementati e pericolosi, spesso maltenuti. In Sicilia c'è Ull responsabile in pill: i Consorzi di bonitìca, enti p:lgati per regolamentare i corsi d'acqua, raftorL::lre gli argini, curare gli invasi, irrigare le campagne e migliorare l'ambiente, ma che si sono trasformati in una coso'lcompletamente diversa, una co- 00 data O stampa stosissima e gigantesca macchina per le clientele. La de· genemzione e !'inattività dei Consorli non sono amltt(J estranee a 11micome quello di San Fratello, nel messinese, dove l'ili di 1.';00 per· sone sono rimaste da Ull ~>iorno all'altro senz.'l casa per una frall.'lo come quello (Ii ottobre a Giampilieri COIl 37 morti. Da almeno 15 anni le Ho nitkhe siciliane sono uno scand:llo sotto gli occhi di tutti che, peril, nes..';UIl(J vuoI vedere. L'unica cosa ill cui si sono davvero distinte in questo lungo arco di tempo è stata la moltiplicazione dei posti. Quando ancora ti.lIlZionav:lI1oavevano circa 400 dipendenti. Da quando hanno smesso (Ii svolgere i compiti previsti, il loro organico è aumentato di '; volte. Ora i dipendenti sono tanti quanti gli operai della Piat di Termini Imerese: 31 dirigenti, 1.02'; con contrat· ti a tempo indetemlinato l'iii HHO detìniti avventizi e stagionali, anche se tutti sanno che è una tìnzione. perché a scadenza vengon() regolarmente riassunti, sempre gli stes..<;i,sempre con la stesSo'ldur:lta. Dicono sia necessario per affrontare i picchi di lavoro estivi do\'tUi alle irrigazioni. ~L'l a parte il fatto che molti agricoltori, soprattutto i produttori di ortaggi e agnlmi lament:lI1o la scarSo'lregolarità nell'a nnrovvil:!ionamen to idrk(; ~l'estat~, resta il mistero del perché per quei compiti, niente affatto imprevedibili ed eccezionali, non siano sut1kienti gli altri dipendenti. Secondo qualsiasi esperto i 1.000 a tempo indetellllinato bastano e aV:tllZanO,anzi sono troppi, sarebbero suHìcienti meno dell:1 metà. I Consorzi di bonifica siciliani si sono gonfiati di personale perché sono un frutto fuori stagione delle peggiori logiche da Prima Repubblica. Detto in altri termini: sono carrozzoni voluti e coltivati a scopo clientelare, come serbatoio di voti d:llle varie maggioranze che si sono date il cambio alla Regione. Ognuno ha btto assumere i suoi. DalI 99'; quegli enti tìno ad allora autonomi sono pas..<;atisotto il cappello regionale perché la politica si era improvvis:unente accorta che non fimzionavano ed erano pletorici. Insomma, dovevano essere riformati e per farlo era necessario conunissariarli. Per un breve periodo - assicllrarono allora - due anni al massimo, non di pii •. Ne sono passati sette volte tanti e, come spesso Sllcce· de in Italia, dove niente è più duraturo del provvisorio, i Consorzi siciliani sono diventati una nuova istituzione. Quotidiano Roma Diffusione: n.d. Lettori: n.d. .- Direttore: La Regione si è attreZ:l.1ta per gestire la tr:ll1sizione con nuovi umci e dirigenti ad hoc, a Palermo e nelle province, ognuno con il suo stipendio e la sua poltrona. Nel capoluogo c'è il commissario capo, il professar Salvatore Barbagallo; in periferia ce ne sono altri 11, uno per ogni provincia pill Gela e Caltagirone. In genere si tratta di fil11zionari regionali che allo stipendio mensile sommano l'indennità per il secondo incarico a cui non rinuncerebbero neanche sotto torU.lra. Ad ogni tornata elettorale si s<:opre inevitabilmente che i Consor,li hanno bisogno di nuovo personale. Chiuse le urne ci si accorge che l'or· ganico è pii:! tòlto di prima, Tanto paga la Regione. Dopo il commissariamento, circa il 90 per cento del costo del lavoro è pas..<;atoa carico de Il' amministrazione regionale e tutta la faccenda somiglia sempre pii. a un gigantesco ed improprio sistema di welthre alla sicilia· nOI, un aounortizZ:ltore soci:ile diffuso inventato dalla politica, Senza voler tirare in ballo il peggio e cioè le probabili intìltr:lzioni crimi· nali e mafiose. Siccome in teoria i ConsorLi dovrebbero continuare a svolgere i servizi per cui un tempo furono istituiti, e cioè almeno l'irrigazione, agli agricoltori e ai cittadini viene anche imposto il versamento di un contributo annuo che non è stratosferico, ma nel complesso si fa sentire: quasi 11 milioni di euro sborsati da 63.;ì;ì4 aziende agricole, 170 euro ad azienda in media ogni anno. Più un altro mezzo milione di euro pagato da oltre '5 miL'l ditte non agricole e Antonio PadeDaro vrebbero es..<;el'eriscossi sulla base di programmi di irrigazione e di interventi di miglioramento idraulici, progetti che in gergo vengono chiamati "piani di dassUle:\". ~la i commissari e l'assessorato all'Agricoltura per primi si rendono c?nt~) che ormai la f.1(:cenda e dIventata una grande finzione ed hanno pertlno rinunciato ad aggiornare i piani. Aziende e cittadini pagano, quando pagano, sulla base di ripartizioni vecchie, che non tengono conto dei cambiamenti avvenuti nelle dimensioni, nelle esigenze e nella natura delle proprietà. Nonostante i quattrini riscossi siano tanti in totale, non sono nemmeno lontanamente suftìcienti a coprire le spese di gestione, cioè non bastano per pagare gli stipendi di un'azienda me- dio-grande di quasi 2 mila persone. Le tre org.1nizzazioni degli agricoltori, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, vorrebbero porre tìne a questo s(:andalo perché chi lavora nelle campagne è la prima vittima del pessimo fi1llzion:ul1ento di quegli enti. Vorrebbero - dicono che per i ConsorLi fosse ripristinata una "gestione democratica·, che si voltasse pagina superando il commis..<;'1ri:unentoe t()s..<;e eletta una nuova dirigenza. Ma si trovano davanti un muro di gomma. In un anno e mezzo sono cambiati tre as....essori all'Agricoltur:l: Giov:Ulni L1 Via, ~1ichele Cimino e Titti Bufardeci. tutti l'dI. :Ma quando si arriva al nodo dei nodi, e cioè chi si accollerà i debiti e p:lgherà in filturo quei 2 mila dipendenti, il discorso si spegne. Ora Bufardeci va dicendo che è anida privati cittadini in teoria v:lto il tempo di rU()rmare la benetìciati dall'attività dei ritbmla e tutti gli battono le Consorzi. l contlibuti do- mani. Nessuno gli crede. Qo data Ustampa 18-FEB-2010 dapag.8 GIORNALE DI SICILIA GIOVEDì 18 FEBBRAIO 2010 1~!'11L1E~~:~\f'~). Sono i 150 ex dell'Eas, 140 provenienti da Enti vari oltre a 244 che verranno stabilizzati .......................................................................................................................................................................... Regione: in arrivo 534 assunti Quasi la metà sono precari Non bastano 14 mila dipendenti a tempo indeterminato. Alla Regione ne arrivano altri 534. Effetto della liquidazione dell'Arra. Una~{imbarcata»che ha mobilitato i Cobas. Giacinto Pipitone PALERMO !ii,,,,~La Regione aumenta il proprio personale. Già forte di 14mila dipendenti a tempo indeterminato e 7 mila precari, sta per formalizzare l'arruolamento di altri 534 funzionari e dirigenti. Il caso nasce dalla legge che ha soppresso l'Agenzia delle acque e dei rifiuti, prevedendo il trasferimento del personale all'assessorato ai Servizi pubblici. In questo modo però la Regione accoglie non solo i 150 ex dipendenti dell'Ente acquedotti siciliani, che per primi erano transitati alla struttura creata da Cuffaro, ma anche 140 dipendenti a tempo indeterminato provenienti da Enti parco, Comuni e ministeri che adesso si ritrovano regionali a tutti glieffetti. In più, entrano alla Regione anche 244 precari che vanno ad occupare le fasce più alte dell'amministrazione: ed è questa la scintilla che ha acceso lo scontro, spingendo i Cobas-Codir a scrivere alla Regione sollevando ilcaso. Ilpassaggio del personale ex Arra alla Regione è previsto dalla riforma dell'amministrazione. Ma è nella sua fase attuativa che stanno venendo al pettine i nodi. Alpunto che, prima di firmare i decreti, l'assessorato al Personale ha chiesto un parere al- Una manifestazione dei precari a Palermo. Quelli stabilizzati dalla Regione sono 244 FOTOARCH IVIO l'ufficio legislativo e legale suggerendo di applicare una clausola di salvaguardia ai contratti per verificare in seguito «eventuali precedenti irregolarità nell'attribuzione di posizioni giuridiche ed economiche». In sintesi, la Regione sta prendendo in blocco il personale e le sue qualifiche ma questo non piace a molti. Marcello Minio e Dario Matranga, leader dei Cobas, hanno scritto al governo segnalando che «i 244 precari non erano stati assunti con concorso ma con procedure che lascerebbero il sospetto di operazioni clientelari. E ora è inaccettabile il loro inquadramento nelle fasce C e D, visto che alla Regione ci sono già da 15 anni circa 4.500 precari, a volte in possesso di lau- rea, inquadrati nelle fasce A e B». Ma Giovanni Bologna, capo del Personale dellaRegione,replica: «Non possiamo non subentrare nelle stesse posizioni che aveva l'Agenzia. Se poi ci sarà qualche irregolarità da correggere lo faremo». Diverso è il caso di chi ha già un contratto a tempo indeterminato. Oltre ai 150 ex Eas la Regione sta di fatto assumendo 140dipendenti che regionali non erano. Ma - come spiega Elio D'Agostino, ex capo del Personale dell'Arra - già nel 2008 l'Agenzia aveva stabilizzato nei propri ruoli anche i dipendenti in mobilità. Dunque adesso si chiude un percorso iniziato a gennaio 2008 proprio alla fine dell' epoca cuffariana. <<Adessoabbiamo le mani legate - conclude Bologna - c'è una legge che ci dice di assumere e ci sono atti vecchi dell'Agenzia che regolano le posizioni di tutto il personale. Si doveva intervenire allora». La Regione da sempre ha pagato gli stipendi di questo personale. Ma ora vede aumentare anche il numero, già vicino a quota 2.100, di dirigenti: perchè dall'Agenzia eredita 7 direttori che dovrà reinquadrare come tali, più altri 20 che erano già dirigenti regionali in mobilità all'Arra e che ora tornano a pieno titolo nei ranghi. E ad aprile, in sede di bilancio, bisognerà anche decidere se prorogare (come avvenuto regolarmente negli ultimi anni) il contratto dei precari fino a dicembre. giORNALE DI SICILIA GiOVEDì 18 FEBBRAIO 2010 Scajola: «Basta aiuti all'auto» E in Senato scoppia la rissa • Lombardo «soddisfatto» che l'azienda ceda Termini di Termini, per il quale, ha spiegaGiunte al governo '14 proposte. to, l'esecutivo vorrebbe lanciare Ma si pensa à un imito interna~(un invito internazionale a tutti i zionale per i soggetti interessati soggetti potenzialmente interessaal rilancio industriale dell'area, ' ti al rilancio industriale dell' area, considerando che sono a dispoconsiderando che sono a disposisizione 450 milioni di finanziazione 450 milioni di finanziamenti menti statali e regionali statali e regionali per migliorare le infrastrutture e sostenere la ristrutRenato Giglio Cacioppo turazione del polo produttivo». ROMA Inoltre il ministro ha ribadito la ••• Quattordici proposte già sul necessità di non làsciarsi prendere tavolo per riconvertÌIe lo stabili- dalla fretta, visto che «c'è tempo mento Hat di Termini Imerese, che per .tutto il 201 r per individuare la casa automobilistica chiuderà de- nuove imprese e nuovi progetti profinitivamente da gennaio del 2012 duttivi che possano assicurare la socon una perdita di cÌIca 2rnila posti pravvivenza e lo sviluppo futuro», e di lavoro, cioè gli attuali 16581avo-' soprattutto ha confermato l'impegno del governo affinché l'impianratari, più cÌIca300 posti nell'indotto continui a produrre auto: "II goto. E' il nocciolo dell'informativa sulla situazione dell'impianto sici- verno - ha detto - è determinato a liano, svolta dal ministro dello Svi- garantire la vocazione industriale luppo Economico, Claudio Scajola, dell'aerea, privilegiando i progetti ieri al Senato, in un'atmosfera a trat- delsettoreautomotive». Per valutati incandescente, e che ha visto un re le proposte il governo ha istituito duro scontro verbale tra lo stesso una task force che farà un primo punto della situazione il prossimo Scajola e il senatore del Pd, Costantino Garraffa, che ha accusato il mi- 5 marzo, con un tavolo tecnico con nistro di mentire e di offrire rispo- la Regione, la Piat e i sindacati. Nel suo intervento, il responsaste inadeguate alla situazione. Scajola ha anche confermato la fi- bile dello Sviluppo economico ha anche illustrato l'attuale declino ne della politicastatale di incentivi del settore auto, spiegando così i verso il settore auto, ed ha annunmotivi dell'abbandono di Fiat, ma ciato l'intenzione del governo distilare presto una shortlist delle offer- ha così anche prestato il fianco alle te più significative per l'impianto proteste dell' opposizione che ha so- stanzialmente accusato di governo di essere debole verso l'azienda torinese e di volerne giustificare la strategia. Il momento di maggior tensione in Aula è però arrivato quando il senatore palermitano Costantino Garraffa ha attaccato Scajola dandogli del "bugiardo"e del "Pinocchio"per quanto detto sull'azione del governo verso Termini. Poi Garraffa si scuserà purribadendo che «non è vero che l'esecutivo ha messo 100milioni per la vicenda Fìate non è vero che la Fiat Termini chiuderà nel 2012 ma il31 dicembre 2011». Critici sull'intervento di Scajola, per il Pd anche Giuseppe Lumià e Anna Finocchiaro, mentre per il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, !'informativa "è sembrata sincera, concreta, fattiva». Chiedono di far presto a trovare una soluzione per lo stabilimento siala Cgil che la Cis!,mentre ilgovernatore della Sicilia, Raffaele Lombardo commenta: «Le offene sono aumentate, meglio così, a me ne basterebbe una ma buona». Poi si dice «soddisfatto» che la Fiat sia disposta a lasciare lo stabilimento e a «non impedire che eventualmente entri un gruppo concorrente. È un punto, di partenza importante che consentirà di valutare serenamente le migliori proposte che giungeranno all'advisor». ~I GIORNALE DI SICILIA GIOVED118 FEBBR/l.!O Z010 ..•. SE UNA COSA E CHIARA NiNO SUNSERI on ci saranno incentivi per l'auto nel 2010. Lo ha detto il . ministro Scajola in Parlamento spiegando che il governo ha scelto una sòluzione di mercato. Proprio per questo si è opposto a qualsiasi possibile baratto fra la sopravvi;enza dell'impianto di Terrnini e la concessione di aiuti pubblici al settore dell' auto. Una.decisione ineccepibile. Il mercato è prima di tutto un sistema di regole. Non può diventare l'arena dei ricatti incrociati. Anche se, per la verità, gli incentivi per l'auto finivano per diventare un vantaggio per le casse statali in termini di N maggior geettito da Iva e imposta sul reddito. Il ministro Scajola ha affermato che l'impianto di Termini manterrà la sua vocazione attuale. VuoI dire che si continueranno a costruire automobili. Non porteranno più il marchio Fiat sul cofano, ma non importa. Diciamo meglio: anche su questo punto ieri è stata fatta chiarezza. Non ci sono più passibilità di equivoci: il gruppo torinese non resterà ancorato alla Sicilia. Marchionne ha deciso di andare via perché questa scelta risponde alle necessità industricili ed economiche dell'azienda che dirige. Niente da dire. Anche questa è una scelta di mercato che occorre rispettare. La partita ora riguarda i duemila posti di lavoro che rischiano di essere persi. Il governo ha detto che ci sono a disposizione 450 milioni per favorire la ristrutturazione dello stabilimento. Speriamo solo che vengano spesi bene rispettando le logiche di mercato che, finora, hanno guidato tutta la trattativa. Scaj ala ha annunciato che ci sono sul tavolo quattordici manifestazioni di interesse. Alcune riguardano l'auto. Altri sono di settori diversi. Giàl' annuncio della "vocazione automobilistica" del sito dovrebbe aver creato una prima scrematura. In ogni caso è bene che la chiarezza vista finora non si disperda. Speriamo che non scenda la nebbia. Per arrivare a questo obiettivo è necessario che ognuno dei protagonisti giochi in maniera appropriata il proprio ruolo in partita. Il governo, innanzitutto, la Fiat dopo perché il suo disimpegno non si trasfonni in una catastrofe sociale. Ma soprattutto gli enti locali e i sindacati devono impegnarsi senza se e senza ma per il rilancio della fabbrica. [email protected] --c I GIORNALE DI SICILIA GIOVEDì 18 FEBBRAIO 2010 •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• FIOMCGlL Voto nullo al congresso diTermini TERMINI IMERESE • ••• Alla Fiat di Termini Imerese vince la mozione due Moccia-Rinaldini ma il congressoviene annullato per irregolarità nelle procedure di voto e all'interno della Fiom scoppia la polemica in vista del congresso provinciale di Palermo, in programma il25 e 26 febbraio, proprio attorno a una delle fabbriche in crisi simbolo delle scelte industriali post-tzunami finanziario. Su richiesta dell'attuale segretario della Fiom di Palermo, Francesco Piastra che sostiene la mozione uno 'firmata da Guglielmo Epifani, la commissione provinciale di garanzia della Cgil ha annullato il congresso svolto alla Fiat di Termini Imerese, concluso con 461 voti a favore della mozione 2 Moccia-Rinaldini e 16 per la mozione 1 di Epifani. Per il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini «è un atto sbagliato e di totale irresponsabilità politica tra l'altro in un momento molto difficile per il futuro dello stabilimento e dei lavoratori>l.llavoratori della Fiat torneranno a votare oggi e domani. 0'0 l'INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL'ARS FRANCESCO CASCIO «sì ALL'AUTO ELETIRICA» Filippo Pace. PALERMO Un polo industriale dedicato alle automobili elettriche: lo immagina per Termini Imerese il presidente dell 'Ars,Francesco Cascio, auspicando il coinvolgimento della stessa Fiat insieme ad altre imprese del settore. «Oggila sfida si gioca tutta sulle nuove auto a ridotto impatto ambientale», afferma, ponendo come condizione irrinunciabile di qualsiasi nuovo scenario «ilmantenimento degli attuali livellioccupazionali». ••• Quale futuro per i lavoratori Flat di Termini! "Sipotrebbe vérificarela disponibilità del1aPiat a farsi coinvolgere nel polo tennitano pure con soluzioni diverse dal1'attuale, anche perché reputo improbabile che un "vuoto" lasciato dalla Casa torinese possa essere colmato con una sola iniziativa produttiva.Tra le tante proposte pervenute si sorio delineate alcune possibili soluzioni industriali che motano attorno an'auto elettrica a zero emissioni". ••• Quali! "Adesempio la proposta di Simone Cimino riguarda la produzio- Francesco Cascio ne in Siciliae su licenza dell'indiana Reva di un'auto elettrica già commercializzata in Italia, alimentata con batterie allitio. Questo progetto prevede la realizzazione in Siciliadi una rete capillare di punti di rifornimento stradale per ricaricare le batterie delle auto. Una seconda proposta, quella dell'imprenditore palermitano Carlo D'Angelo, riguarda la produzione su scala più grande di un'auto elettrica, sempre con batteria allitio, che attualmente è prodotta in tiratura limitata in uno stabilimento di Carini e venduta sia in Italia che all'estero». ••• Quale ruolo potrebbe ave- re la Fiat1 «Credo che nessuna di queste proposte possa garantire da sola l'attuale presenza occupazionale della Fiat. Sipotrebbe sondare la disponibilità della casa Torinese a collaborare per la nascita aTermini Imerese di un polo di ricercà orientato alla progettazione di nuove batterie per auto che diano più garanzie di durata rispetto . alle attuali. Non va dimenticato che la Fiat ha realizzato a Pomigliano d'Arco l'Elasis, un grande centro per la ricerca applicata all'automobile che dà lavoro a quasi ottocento giovani ricercatori. Insomma, penso che la Fiat possa essere interessata ai cospicui fondi europei a disposizione della Sicilia per la ricerca. Ma tutto . ciò a una condizione». ••• Cioè? «Devonoessere mantenuti gliattuali livellioccupazionali, e questo sia per gli impiegati dello stabilimento di Termini che peri numerosi addetti dell' indotto. In Siciliasarebbe cosÌpresente un settore industriale strategico, avanzato e rispettoso dell'ambiente. E il territorio termitano garantirebbe un beneficio occupazionale duraturo per tanti giovani laureati siciliani oggi costretti ad emigrare". ('FIPA') c :i c ••• ti Vi N o o :< O a:> a:> c.:: 00 UJ LI.. > UJ 'o \.J O ••• 1ft ••• CC ••• :I -z:I l! CC C - - Z O N :5 CC ••••• Gazzetta del Sud Giovedì 18 Febbr~o 2010 L'intervento del presidente della Camera Fini sul Mezzogiorno I progetti di Fondazione Sud per fermare la fuga di cervelli Teresa Munari L'arroganza del crimine organizzato, la disoccupazione, il lavoro sommerso, il tasso intollerabile di. clientelismo hanno minato nelle fondamenta la fiducia dei meridionali verso lo Stato. Ne è convinto il presidente della Camera Gianfranco Fini che nel suo intervento alla Camera, dove si celebravano le attività svolte dalla Fondazione per il sud, ha invocato un patto tra istituzioni e cittadini del Mezzogiorno. Fini, che al contrario di Sciascia si rifiuta di considerare il sud "irredimibile", e dunque immagina per la politica un ruolo di primo piano se solo vorrà riconoscere con i fatti le capacità che si annidano fra la gente del sud. «I limiti del Mezzogiorno non sono nella realtà, ma nella scarsa fiducia dell'uomo nelle proprie capacità», e cambiare si può se solo la classe politica smettesse di far crescere di bisogni, per poi candidarsi come unica chance in grado difprnire le risposte che la gente attende. Per Fini il ritardo del Mezzogiorno non è dovuto alla mancanza di risorse da spendere: «Se le montagne di danari che .sono state stanziate per favorire la ripresa del Sud fossero state distribuite tra tutte le famiglie meridionali, oggi sarebbero più ricche di quelle del Liechtenstein. Ma al dilà dell'amara battuta, si sappia che per superare il gap nord-sud non basta avere più euro, quanto frenare "la fuga dei cervelli" soprattutto se giovani ", e bisogna Il presidente della Camera, Gianfranco Fini farlo presto prima che si disperda il patrimonio di una futura classe dirigente. Ed è proprio questo uno degli impegni assunti da ormai tre anni da Fondazione per il sud. A fare il punto ci ha pensato il presidente Carlo Borgomeo che ha ricordato i 40 mila destinatari giovani nelle sei regioni coinvolte fra le quali Calàbria e Sicilia, i 110 progetti esemplari sostenuti, le 1000 organizzazioni interessate in tre anni di attività a fronte di 43 milioni di euro erogati per promuovere l'infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno e potenziame le tante "energie buone presenti". «Chi conosce il Sud sa bene che il disagio è strutturale e anche fortemente diffuso -ha detto Borgomeo. - Ma tutti sappiamo che in questi territori ci sono presenze, esperienze, impegni straordinari, spesso al limi- te dell'eroismo, energie che·, non dobbiamo lasciare sole e che, soprattutto, dobbiamo essere capaci di mettere in rete». Borgomeo ha poi introdotto il futuro: per il 2010 la Fondazione per il Sud ha già messo a disposizione circa 23 milioni di euro, di cui 2,1 a sostegno di sei progetti erogati a favore delle università del Mezzogiorno che hanno proposto iniziative esemplari per "drenare la fuga dei cervelli". Per potenziare l'offerta la Fondazione ha chiamato a raccolta le organizzazioni del volontariato e del terzo settore che operano al sud invitando tutti a qualificarsi con idee e proposte di intervento volte allo sviluppo del territorio nell'ottica di uno sviluppo locale "pluridimensionale", capace di integrare la dimensione economica con quella sociale. -<: «Agli hotel le stesse tariffe delle case private» ~;ll8 Nuova tegola sugli incassi della Tarsu. LaCommissione tributaria provinciale ha ribadito che agli alberghi va applicata la stessa tariffazione prevista per le abitazioni private. I giudici tributari hanno accolto il ricorso presentato dalla Zagara Ediliziacontro il comune di Palermo sulla cartella esattoriale che riguardava la tassa sui rifiuti per il 2007 dell'albergo Be13.APalermo la tariffa sinora applicata alle strutture alberghiere è sei volte superiore a quella domestica: 14,2 euro a metro quadrato contro i2,27 delle abitazioni private. Unadifferenzachenonè anda-. ta giù per l'esosità del trattamento subito: il comune voleva quasi 30 mila euro contro i 5 mila previsti dalla tariffa domestica. Ladecisione assunta dai giudici tributari è in linea con decine di precedenti ricorsi. "La sentenza della Commissionetributaria assume un particolare rilievo in quanto interviene successivamente ad alcune pronunce della Cassazione che non possono avere refluenza nella fattispecie esaminata ove la elevata diversificazione tariffaria tra alberghi ed abitazioni è sproporzionata e priva di adeguata motivazione», sottolinea il professor AngeloCuva che ha curato il ricorso assieme a Chiara Gioè. I legali del copmne hanno sempre sostenuto che nulla vieta agli organi comunali di adottare tariffe differenziate, trattandosi di indicazioni di massima alle quali il comune può libera, mente sottrarsi. Di parere contrario la Commissione tributaria, presidente Vittorio Aliquò che ha annullato la cartella esattoriale ingiungendo al comune di applicare una tariffa uguale a quella prevista per le abitazioni private. Tra le righe i giudici consigliano al comune di modificare ilregolamento tariffario perchè «evidenzia tutta l'illogicità di una quantificazione del tributo arbitraria che occulta una tassazione del tutto iniqua e persino contraria persino alle norme costituzionali a garanzia dei cittadi.•..ni». ANGELOMEU . / .., •••• I filORNALE DI SICILIA GIOVEDì 18 FEBBR;'.I0 2010 o S2 ::!o ~~ _co Clffi ..•",u..", ~'6 llIrLU o'" _o t::Ii3 ra ta VI tU u .••••• O C C GI la E .D. n:s .- .C. .ge era O-c ura -cO ~ c.z - Q.J e: V'l o.. E Q.J ro u Q.J q:: C Q.J Q.J ..o .-o c Q.J i7i Q.J Q.J u ..c o C +J Q.J E ro c -o Q.J E I Q.J ro 'x E ::J V'l o C ro C Q.J o 4= ::J o.. u -..l Q.J o u ~ U • ~I GIORNALE DI SICILIA GiOVEDì 18 FEBBRAIO 20;0 Partiti spaccati Si temono nuovi abusivismi in campo edilizio Parte del Pdl Sicilia col Pd: no ai benefì-ci alle imprese fronto a Lombardo. Ma indirettaGranata critica (~lapossibilità di . mente ha offerto un assist al goverestendere le nuove norme ali e natore per ritenere non Lrrrondata attività imprenditoriali» e suscila posizione del Pdrispetto al presta la rivolta di cinque deputati sing che i miccicheiani da giorni exAn: difendiamo il territorio. stanno portando avanti sulle norme in favore delle imprese. LomGiacinto Pipitone bardo ha tentato una mediazione PALERMO ma si era fin dall'inizio espresso a favore di una legge limitata alle sòij;.i;; '" Il Piano casa spacca i partiti. le case da ampliare. E costringe Lombardo a cercare Granata ha detto anche di parun difficilissimo equilibrio nella maggior&DZa trasversale che lo so- lare «a nome dei deputati e della delegazione di governo che fa castiene. Da un lato ieri i vertici del Pd ie- po agli ex An», difendendo anche ri hanno stoppato ogni ipotesi di la posizione rigida sugli emendaallargamento del Piano casa a edifici industriali. Ma va detto che al- &: ., <t4:1& cuni deputati democratici nei giorni scorsi avevano portato avanti incontri ufficiali con assoL'UDC MAIRA: ciazioni di categoria per concordare proprio gli emendamenti finiti VIA DALLA LEGGE nel mirino: è il caso, a Trapani, di LENORME Baldo Gucciardi e Massimo FerraNON PERTINENTI ra. Per Gucciardi «si può discutere il contenuto degli emendamenti ma non dire a priori che sono sba- menti assunta dall' assessore ai Lavari pubblici Luigi Gentile. Ma gliati». Ieri però la spaccatura più pro- proprio questa frase ha suscitato fonda è apparsa dentro il PdJSici- la dura reazione di altri cinque delia, l'area che fa capo a Micci,chè, putati ex An transitati nel Pdl dei ribelli: «Le proposte del Pdl Sicilia Misuraca e Scalla. È stato il braccio destro di Fini, Fabio Granata, a vanno nella direzione di difendecondividere l'obiezione del Pd: re il territorio e le attività produtti«Non ci convince l'accordo che ve contro ogni scempio edilizio. prevede di estendere i benefici del Non comprendiamo chi si arrocPiano casa alle imprese, nè nel ca su posizioni preconcette» hancontenuto nè nel metodo». Grana- no risposto Alessandro Aricò, Carta ha collegato la sua posizione al- melo Incardona, Carmelo Currenti! Livio Marrocco e Toni Scilla. le nuove emergenze nel MessineE a difesa dell' estensione del se, chiedendo un tavolo di con- l Piano casa alle imprese si è schierata pure Marianna Caronia: ,<Chi ha voluto scommettere sulla possibilità di avviare in questa nostra martoriata Sicilia una nuova stagione di riforme non può adesso compromettere tutto facendosi imprigionare da vecchie e superate impostazioni ideologiche». Le posizioni all'Ars sono sfumate un po' in tutti i partiti. Al punto che ancora una voltà fra le due anime delPdl si ritrova una certa condivisione del progetto. il lealista Fabio Mancuso ha annunciato che non intende ritirare gli emendamenti che correggono il Piano casa. E Salvo Pogliese ha ricordato come l'estensione dei benefici alle imprese sia prioritario per il Pdl anticipando che in aula ilpartito intero voterebbe queste norme. Una situazione che ha reso facile al Pdl ufficiale l'affondo contrei l'asse Mpa -Pd· Pdl Sicilia: «Era facile prevedere - ha detto Salvino Caputo - che il Piano casa non solo non sarebbe stato approvato in tempi brevi ma awebbe anche fatto esplodere le contraddizioni nella maggioranza». A sorpresa, infine, sulla linea dura interpretata da Lombardo e dal Pd si è schierato anche rUde: «La legge - ha detto Rudy Maira deve limitarsi all' edilizia privata e alle incentivazioni per nuclei familiari con disabilì ed anziani. La tematica dell'urbanistica in senso lato va rinviata a un testo unico che incida anche nelle prescrizioni rispetto ai rischi idrogeologici». / c ii ••- C VI •• o o N O ;( o<: <Xl <Xl I.J.J ..... 00 'O I.J.J > O lJ ~ O .~ • ,..-.4 :=::= o o ti) ~ ..a-J (lJ ~ ~ • ,..-.4 B (1) ~ o ra ~ ~ ~ (1)....-.4 ~(1) ~~ raO u ra u N ra c:: ti) === • ,..-.4 (lJ ....-.4 ti) c::~ === ~ U ;j :=::= ; O Cl) C ca'" Z -.,. bJJtI) ••••• ".....-.4 ,..-.4 ca ~ ~ Cl Cl) c:: ra O ra c:: - u(1) C z '" ::» Z III ca ••C ••••• I giORNALE ,. DI SICILIA GIOVEDì 18 FEBB.~AIO 2010 AU.'ARS. Recepita la normativa nazionale, oggi è previsto il voto finale Primo «sÌ» alla riforma delle Camere di commercio PALERMO. ••• Cambia la nonnativa regionale sulle Camere dì commercio. Sono previsti iter burocratici più snelli per le imprese e la possibilità di procedere ad accorpamenti tra gli istituti con meno di 40 mila aziende. Ieri l'Assemblea regionale siciliana ha approvatoall'una~ nimità il disegno di legge di ini- ziativa parlamentare, -che vede come primi firmatari i deputati Roberto Corona e Salvino Caputo. «Dopo 15 anni spiega l'azzurro Caputo - adeguiamo il regirne delle Camere di commercio alla normativa nazionale e quindi inseriamo le strutture regionali in un contesto coordinato e sinergico». _ «Le Camere già adesso non costano nulla alla Regione-aggiunge l'assessore alle Attività produttive, Marco Venturi - gli accorpamenti al fine di razionalizzare la spesa potranno essere effettuati dalle Camere con meno di 40 mila aziende». Oggi arriverà comunque il voto finale nella parte che consen te il differimento della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale per il termine di 90 giorni trattandosi di norme che contengono regim.i di incompatibilità e di ineleggibilità con le cariche pubbliche. ('RIVE') I Costituìta la newco che dovrà partecìpare all'asta per acquistare la Sirémar "Mediterranea navigazione" nasce una nuova sQcietà la Regìòllèdi!enmahnatore. I SI CHIAMA «Mediterranea holrlingnavigazione» ed è la società con la quale la Regione tenterà l'avventura nel settore marittimo. Primo obiettivo, partecipare al bando Fintecna per la manifestazioned'interesse alla privatizzazione di Tirrenia e Siremar. Della Mediteì;ranea navigazione fanno parte, oltre alla Regione, anche il fondo Cape di SimoneCimino, ilgrecoC;l:lStllntino Tomasos conla'Stla Ttt~li" nes, l'annatoreveneto Giovanni Visentini, ma soprattutto il cam-' pano Salvatore Lauro entrato da temponellegrazie del governatore Raffaele Lombardo. Fuori i sicilialli, dai. Ftanza aVittOlio Morace della Ustica Lines. N.aspa~~o i!PMd~Da TU tio.es e la Botta LaUl'O. Restano fuorii~ Ieri, davanti a un notaio, è natala newco,la ventinovesimasocietà a paltecipazione di Palazzo d'Orleans. Si chiama «Mediterranea holding navigazione» e la sua sede sociale sarà in via Torrearsa, negli uffici del fondo Cape Regione Siciliana. Già versati i 120milaeuronecessariperilca_ _pitale sociale. Suddivise le quote: la Regione ha il 30 per cento, tra i privati ad avere la maggioranza è il duo formato da Lauro e Isolamet con il 40 per cento, mentre l'altra cordata, formata dal greco campano Costantino Tom~sos e dal veneto Giovanni Visentini, avrà il 13 per cento. Al fondo Cape, di cui fa palte a sua volta il fondo di Simone Cimino e Palazzo d'Orleans che nelZOOB vi ha investito 14 milioni di euro avrà il 7 per cento. La Mediterra~ nea navigazione, così costituita ieri, presenterà una manifestazione d'interesse ufficiale' al bando Fintecna che scade domani per la cessione diTi rrenia e Siremar, in rnodotale da poter visionare ibilanci della società di navigazione plibblica sull'orlo del crac, con 200 milioni di perdite e debiti per 700 milioni, ma che gestisce tratte a dirpocovantaggiose tra la Penisola, la Sardegna e la Sicilia. lallepubblka GIOVE0118 FEBBRAIO 201 O PALERMO Il governatore Lombardo tenterà cosÌ l'avventura Tirrenia, dopo aver rifiutato la cessione a costo zero della Siremar perché, a detta del presidente della Regione,lo Stato non avrebbe dato sovvenzioni sufficienti. Della cordata unica messa in piedi da ~o~bardo però Ilon fanno parte Imprenditori siciliani. A partire dai Franza di Messina, che non solo non hanno al momento aderito alla newco di Palazzo d'Orleans, ma anzi hanno annunciato la presentazione di ASSESSORE Luigi Gentile responsabile delle Infrastrutture una manifestazione' d'interesse autonoma al bando Fintecna. Mentre Vittorio Morace, che con l'intermediazione del leader dell~ Uil Trasporti Giuseppe Caroma sembrava convinto ad adelire a una cordata siciliana, ha tatto un passo indietro e si è detto "per nulla interessato a partecipare a un bando che mette insieme Tirrenia e Siremar. La Regione però dovrà adesso aff~ontare tutti i big della navigazIOne italiana, come Onorato (Moby), Aponte, Grimaldi, CorsicaFerrieseGnv, che hanno annunCiato Interesse per la Tirrenia e la Siremar. a·fras. •••• .., IlilORNALE DI SICILIA GIOVEDì 13 FEBBRAiO 2010 «I SOLDI PUBBLICI SPESI POCO E MALE» L'INTERVISTA. Parla Davide Faraone del Pd:«Anche le imprese inseguono gli aiuti dell'amministrazione» j Marco R.omano «In questa città sembra che l'unica classe dirigente sia quella politica, peraltro spesso non all' altezza. Un po' come ai tempi dell'aristocrazia. Con la classe imprenditoriale e commerciale totalmente asservita ad essa». Davide Faraone, deputato regionale e capogruppo comunale del Pd, mette dentro tutti nel suo j'acCLlSe. «Nessuno creda di essere esente da colpe o responsabilità, davanti a una realtà in cui il motore dell' economia locale poggia solo sull'intervento pubblico e in una città che è ormai solo capitale amministrativa». E che cosa dovrebbe essere invece' «Una capitale di cultura, di produzione, di servizi. Gli aiuti economici pubblici non sono mai mancati, ma non hanno mai creato le condizioni per stimolare dawero !'impresa privata. Le sembra normale che Palermo non ha un solo porto che si occupa di pesca? E poi qui siamo i peggiori in Sicilia, che è a sua volta la peggiore in Italia, a spendere i fondi strutturali. Mentre ci ritroviamo con un Comune con il 90% della spesa bloccata». ,}cH" 'l'f'~, Vuoi dire che non bastano le risorse' «Significa che non le si sa spendere per produrre sviluppo. Noi come opposizione siamo pronti a votare entro marzo tre importanti prowedimenti per la città: il piano regolatore del porto, la riorganizzazione delle ex municipalizzate e il piano di edilizia, che rimetta in motore il settore, puntando sui restauri nel centro storiCO». ,~"j 'o; Resta quel record nazionale di disoccupa" zione per una città in cui intanto il Comune sta- , bilizza tremila precari ••• «Usciamo dagli equivoci: le responsabilità sulla stagione del precariato sono dell'intera classe politica, nessuno escluso. Il fatto è però che il Comune utilizza questa gente - ed è a proposito scandaloso che il vicesindaco Scoma dichiari che non si sa esattamente cosa fanno - paradossalmente per bloccare l'economia locale, chiudendo spazio alle imprese private. Da quando la pulizia della nuova sede del tribunale è stata tolta ai privati e affidata all'Amia, i costi sono aumentati e la qualità peggiorata. Le sembra normale? Qui si è reso tutto pubblico. E da un sindaco che si dichiara liberale mi sa· rei aspettato ben altrO». <tifr.'w Insomma, imprenditori e commercianti solo ((vittime>}(li un pubblico poco affidabile' «Tutt' altro. Anche la classe imprenditoriale di questa città si è burocratizzata, insegue solo il sostegno pubblico, si è plasmata su un modello di economia assistita che non può funzionare. Manca il dinamismo che invece caratterizza altre realtà siciliane come Catania o Siracusa, qui si continua a pensare che sindaco, deputati e assessori sono gli unicirisolutori dei problemi. Mala politica che governa non ha idee, non ha strategie. ,]!;,c,Hi; Ne suggerisca una ..• «Abbiamo buttato 80 milioni dello Stato per tentare di tenere in piedi Amia. Ora sembra si voglia fare lo stesso con 26 milioni di fondi Cipe per Gesip, che fra tre anni tornerebbe a essere in crisi come oggi. Invece di utilizzare quei soldi per pagare stipendi e costruire qualche villetta, mettiamoli in un fondo di rotazione, magari per la produzione di energie alternative nelle strutture pubbliche. n relativo risparmio verrebbe destinato ad alimentare questo stesso fondo. Non le pare più saggio?». /