Esercizi spirituali
per i giovani della città di Milano
La liturgia del tempo
14-15-16 Novembre
BASILICA DI S. AMBROGIO
PASTORALE
UNIVERSITARIA
1
Esercizi spirituali
per i giovani della città di Milano
14-15-16 Novembre
BASILICA DI S. AMBROGIO
L’ATTESA E IL COMPIMENTO
La liturgia del tempo
Lunedì 14 novembre 2011
La famiglia e le radici
Genesi (1,27. 31a; 2,18. 21-24)
Benedictus: “Ha visitato e redento il suo popolo”
Sua Ecc.za Mons. Erminio De Scalzi
(Vicario episcopale di Milano)
Martedì 15 novembre 2011
Il lavoro e lo studio
Marco (6,1-6)
Magnificat: “Grandi cose ha fatto in me”
Sua Ecc.za Mons. Carlo Redaelli
(Vicario generale della Diocesi)
Mercoledì 16 novembre 2011
La festa e l’amore
Giovanni (2,1-11)
Nunc dimittis: “I miei occhi han visto la tua salvezza”
Sua Em.za Card. Angelo Scola
(Arcivescovo di Milano)
L’ESERCIZIO SPIRITUALE
La disposizione del cuore
Gli Esercizi spirituali richiedono alcune condizioni di partenza: il silenzio interiore ed
esteriore come contesto favorevole alla preghiera, la pace e la calma necessaria per
distanziarsi dalle immediate preoccupazioni quotidiane, il desiderio di mettere in
ordine la propria vita.
Per questo:
1. Invoco lo Spirito Santo: lo Spirito di Gesù apra il mio cuore alla sua Parola, mi renda
semplice, attento, disponibile, buono, essenziale. Domando allo Spirito Santo gli stessi
sentimenti che furono di Cristo Gesù: domando il dono di una profonda esperienza
spirituale.
2. Metto in gioco tutta la mia persona: intelligenza, corpo, cuore, sensibilità; infatti,
tutta la realtà di me stesso è coinvolta. So che il raccoglimento del pensiero non è
sempre spontaneo, a volte è faticoso. Anche il corpo a volte soffre qualche disagio
e deve riscuotersi dalla pigrizia. Il cuore ha quasi sempre bisogno di operare qualche
distacco.
3. Ricerco la quiete. Ci sono delle forme di impazienza che devono essere sciolte: un
certo nervosismo interiore. Distrazioni, contrattempi, quello che si sarebbe potuto
fare come alternativa agli Esercizi. Altre preoccupazioni, non voglia. Eppure desiderio
sincero di un rapporto con Dio.
4. Chiedo a questi Esercizi una grazia particolare per la mia vita e per la mia vocazione.
Come ha operato la sua grazia nella mia storia fino ad oggi? Che cosa mi vorrà far
capire il Signore, in questo momento della vita?
5. Starò attento a non cadere nella tentazione. All’inizio degli Esercizi spirituali c’è
sempre una tentazione. Può avere diverse forme. È sempre nel senso dell’avversione.
Tentazione della fede, della sfiducia in se stessi, del credere che tutto questo non serva
a niente. Tentazione della pigrizia. Un sentirsi ormai vecchi nello spirito.
6. Mi dispongo alla ricerca dell’essenziale. Soli davanti a Dio. Purificazione degli affetti.
La ricerca esclusiva della sua gloria e della sua volontà. Il senso di quello che passa e di
quello che rimane. Che cosa è veramente essenziale nella vita. I conflitti interiori o le
chiusure con le persone, che devo sciogliere. Gli obiettivi che mi prefiggo.
7. Mi esprimo in una preghiera di riconoscenza: per la vita, che è un dono di Dio; per
la fede, che è sempre una grazia e un problema; per la vocazione che è sempre una
ricerca e un compimento; per la Chiesa, che non mi lascia da solo a vivere la fede.
Primo incontro – 14 novembre 2011
BENEDICTUS
“Ha visitato e redento il suo popolo”
LA FAMIGLIA E LE RADICI
Ingresso in preghiera
Parole di accoglienza - Invito al silenzio
INIZIO DELLA CELEBRAZIONE
(in piedi)
CANTO: ACCLAMATE AL SIGNORE
Acclamate al Signore, voi tutti della terra
e servitelo con gioia, andate a lui con esultanza.
Acclamate voi tutti al Signore!
Riconoscete che il Signore,
che il Signore è Dio,
Egli ci ha fatti siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo. R.
Entrate nelle sue porte
con degli inni di grazie,
i suoi atri nella lode,
benedite, lodate il suo nome. R.
Poiché buono è il Signore,
eterna la misericordia,
la sua fedeltà si estende
sopra ogni generazione. R.
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Saluto del celebrante
C.
T. C. T. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen!
Il Signore, che mediante il suo dono gratuito ci chiama
alla gioia, sia con tutti voi.
E con il tuo spirito!
Orazione
Preghiamo.
O Padre, che nel tuo Figlio ci hai eletti perché diventassimo santi
e immacolati, apri il nostro cuore all’ascolto della tua parola e
rinnovalo con il tuo Spirito; donaci di capire il tuo disegno d’amore e
di compierlo con animo generoso. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro
Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito
santo, per tutti i secoli dei secoli.
T. Amen.
Introduzione al cantico del Benedictus
Così il Beato Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2003 commentava il cantico di Zaccaria:
“…vogliamo sostare su quella preghiera che, ogni mattina,
scandisce il momento orante della lode. Si tratta del Benedictus, il Cantico intonato dal padre di Giovanni Battista,
Zaccaria, allorché la nascita di quel figlio aveva mutato la
sua vita, cancellando il dubbio che l’aveva reso muto, una
punizione significativa per la sua mancanza di fede e di lode.
Ora, invece, Zaccaria può celebrare Dio che salva e lo fa con
questo inno, riportato dall’evangelista Luca in una forma
che certamente ne riflette l’uso liturgico all’interno della
comunità cristiana delle origini.
Lo stesso evangelista lo definisce come un canto profetico,
sbocciato attraverso il soffio dello Spirito Santo. Siamo, infatti, di fronte ad una benedizione che proclama le azioni
salvifiche e la liberazione offerta dal Signore al suo popolo.
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Il testo è solenne e, nell’originale greco, si compone di due
sole frasi… Il vertice è nella conclusione: «Verrà a visitarci
dall’alto un sole che sorge».
L’espressione a prima vista paradossale col suo unire «l’alto» e il «sorgere», è in realtà significativa. Infatti nell’originale greco il «sole che sorge» è anatolè, un vocabolo che in
sé significa sia la luce solare che brilla sul nostro pianeta, sia
il germoglio che spunta.
Da un lato, Isaia ci ricorda, parlando dell’Emmanuele, che
«il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande
luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce
rifulse». D’altro lato, ancora riferendosi al re-Emmanuele, lo
raffigura come il «germoglio spuntato dal tronco di Iesse»,
cioè dalla dinastia davidica, un virgulto avvolto dallo Spirito
di Dio. Con Cristo, dunque, appare la luce che illumina ogni
creatura (cfr Gv 1,9) e fiorisce la vita, come dirà l’evangelista
Giovanni unendo proprio queste due realtà: «In lui era la
vita e la vita era la luce degli uomini».
Ci muoviamo, allora, avendo come punto di riferimento
quella luce; e i nostri passi incerti, che durante il giorno
spesso deviano su strade oscure e scivolose, sono sostenuti
dal chiarore della verità che Cristo diffonde nel mondo e
nella storia”.
BENEDICTUS
(a cori alterni: maschi - femmine)
Benedetto il Signore Dio d’Israele, *
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza potente, *
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso *
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici *
e dalle mani di quanti ci odiano.
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Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia *
al suo cospetto, in tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, *
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *
e nell’ombra della morte
e dirigere i nostri passi *
sulla via della pace.
Gloria.
CANTO DI ACCLAMAZIONE ALLA PAROLA
Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!
Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!
Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!
Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!
LETTURA BIBLICA
Lettura del libro della Genesi (1, 27. 31a; 2, 18. 21-24)
Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e
femmina li creò. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto
buona. Poi il Signore Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo: gli
voglio fare un aiuto che gli sia simile”. Allora il Signore Dio fece scendere
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un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e
rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che
aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo
disse: “Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa,
la si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta”. Per questo l’uomo
abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due
saranno una sola carne.
Parola di Dio.
T. Rendiamo grazie a Dio.
CANTO DOPO L’ASCOLTO DELLA PAROLA
Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!
Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!
Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!
Laudate omnes gentes, Laudate Dominum!
MEDITAZIONE
(spazio per annotare le riflessioni personali)
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Audizione
[Benedictus]
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ACCLAMAZIONI
(solista e tutti in canto)
C. Rivolgiamo al Signore Gesù,
unico mediatore tra Dio e gli uomini,
le espressioni della nostra fede e del nostro amore.
Sol: Cristo, irradiazione della gloria di Dio
e impronta della sua sostanza,
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Sol: Figlio di Dio, che il Padre ha costituito erede di tutte le cose,
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Sol: Tu, che tutto sostieni con la potenza della tua parola,
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Sol: Signore, che ti sei fatto in tutto simile ai tuoi fratelli,
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Sol. Gesù, salvezza eterna di coloro che ti obbediscono,
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Sol: Cristo, sommo sacerdote, misericordioso e fedele,
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Tutti: Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
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Actio
Domani mattina troviamo il tempo per pregare le lodi mattutine.
BENEDIZIONE
C. T.
C. T. C. T. C. T. C. T. Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Sia benedetto il nome del Signore.
Ora e sempre.
Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Egli ha fatto cielo e terra.
Vi benedica Dio onnipotente,
Padre † e Figlio † e Spirito † Santo.
Amen.
Andiamo in pace.
Nel nome di Cristo.
CANTO FINALE: POPOLI TUTTI
Mio Dio, Signore, nulla è pari a Te.
Ora e per sempre, voglio lodare
il Tuo grande amor per noi.
Mia roccia Tu sei, pace e conforto mi dai.
Con tutto il cuore e le mie forze,
sempre io Ti adorerò.
Popoli tutti acclamate al Signore
gloria e potenza cantiamo al re
mari e monti si prostrino a Te,
al Tuo nome, o Signore.
Canto di gioia per quello che fai,
per sempre Signore con Te resterò,
non c’è promessa, non c’è fedeltà che in Te.
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Secondo incontro – 15 novembre 2011
MAGNIFICAT
“Grandi cose ha fatto in me”
IL LAVORO E LO STUDIO
Ingresso in preghiera
Parole di accoglienza - Invito al silenzio
INIZIO DELLA CELEBRAZIONE
(in piedi)
CANTO: AL SIGNORE CANTERÒ
Al Signore canterò loderò il suo nome
sempre lo ringrazierò finché avrò vita.
Darà fiducia a chi è offeso, speranza a chi non l’ha,
giustizia per il povero, cibo a chi ha fame, libertà a tutti. R.
Darà la luce a chi non vede, la forza a chi si sente solo,
Dio amore e sicurezza con gioia aprirà a tutti la sua casa. R.
Darà respiro di vita a chi ha il cuore spezzato dall’angoscia,
Dio regnerà per sempre e noi canteremo il suo amore. R.
RITO DELLA LUCE E INCENSAZIONE DELL’ ALTARE
Sol: Questa notte non è più notte davanti a te,
il buio come luce risplende.
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Tutti: Questa notte non è più notte davanti a te,
il buio come luce risplende.
Sol: La tenebra passa, risplende già la vera luce:
se davvero ami i tuoi fratelli dimori nella luce.
Tutti: Questa notte non è più notte davanti a te,
il buio come luce risplende.
Sol: L’amore ti illumina, la tua strada è diritta e sicura:
se davvero ami i tuoi fratelli dimori nella luce.
Tutti: Questa notte non è più notte davanti a te,
il buio come luce risplende.
Sol: La tenebra passa, risplende già la vera luce:
se davvero ami i tuoi fratelli dimori nella luce.
Tutti: Questa notte non è più notte davanti a te,
il buio come luce risplende.
Saluto del celebrante
C.
T. C. T. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen!
Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore
e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi.
E con il tuo spirito!
Orazione
Preghiamo.
Infondi in noi, o Dio nostro, lo Spirito di intelletto e di verità perché,
conoscendo ciò che ti è gradito, possiamo attuarlo nella vita. Per Gesù
Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
T. Amen.
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Introduzione al cantico del Magnificat
Benedetto XVI, il 15 febbraio 2006, commentava così il Cantico della
Beata Vergine Maria:
“… lasciamo ora spazio a quel Cantico che idealmente suggella ogni celebrazione dei Vespri, il Magnificat.
Il primo movimento del cantico mariano è una sorta di voce
solista che si leva verso il cielo per raggiungere il Signore.
Sentiamo proprio la voce della Madonna che parla così del
suo Salvatore, che ha fatto grandi cose nella sua anima e nel
suo corpo. Si noti, infatti, il risuonare costante della prima
persona: “L’anima mia... il mio spirito... mio salvatore... mi
chiameranno beata... grandi cose ha fatto in me...”.
L’intima struttura del suo canto… è la lode, il ringraziamento, la gioia riconoscente. Ma questa testimonianza personale non è solitaria e intimistica, puramente individualistica,
perché la Vergine Madre è consapevole di avere una missione da compiere per l’umanità e la sua vicenda si inserisce all’interno della storia della salvezza. E così può dire: “Di
generazione in generazione la sua misericordia si stende su
quelli che lo temono”.
È a questo punto che si svolge il secondo movimento poetico e spirituale del Magnificat. Esso ha una tonalità più
corale, quasi che alla voce di Maria si associ quella dell’intera comunità dei fedeli che celebrano le scelte sorprendenti
di Dio. Abbiamo sette verbi che indicano altrettante azioni
che il Signore compie in modo permanente nella storia: “Ha
spiegato la potenza... ha disperso i superbi... ha rovesciato
i potenti... ha innalzato gli umili... ha ricolmato di beni gli
affamati... ha rimandato i ricchi... ha soccorso Israele”. In
questo settenario di opere divine è evidente lo “stile” a cui
il Signore della storia ispira il suo comportamento: egli si
schiera dalla parte degli ultimi. Il suo è un progetto che è
spesso nascosto sotto il terreno opaco delle vicende umane, che vedono trionfare “i superbi, i potenti e i ricchi”. Eppure la sua forza segreta è destinata alla fine a svelarsi, per
mostrare chi sono i veri prediletti di Dio: “Coloro che lo te17
mono”, fedeli alla sua parola; “gli umili, gli affamati, Israele
suo servo”, ossia la comunità del popolo di Dio che, come
Maria, è costituita da coloro che sono “poveri”, puri e semplici di cuore. È quel “piccolo gregge” che è invitato a non
temere perché al Padre è piaciuto dare ad esso il suo regno.
E così questo canto ci invita ad associarci a questo piccolo
gregge, ad essere realmente membri del Popolo di Dio nella
purezza e nella semplicità del cuore, nell’amore di Dio”.
MAGNIFICAT
(a cori alterni: primo coro a destra guardando l’altare)
L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria.
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CANTO DI ACCLAMAZIONE ALLA PAROLA
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Lodatelo col suono gioioso delle trombe,
lodatelo sull’arpa e sulla cetra.
Lodatelo col suono dei timpani e dei sistri,
lodatelo coi flauti e sulle corde.
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
LETTURA BIBLICA
Lettura del Vangelo secondo Marco (6,1-6)
In quel tempo, Gesù partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga.
E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il
figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E
le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella
sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere
nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si
meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore.
T. Lode a te, o Cristo.
CANTO DOPO L’ASCOLTO DELLA PAROLA
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Lodatelo col suono dei cimbali sonori,
lodatelo con cimbali squillanti.
Lodate il Signore voi tutte creature.
Lodate e cantate al Signore.
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
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MEDITAZIONE
(spazio per annotare le riflessioni personali)
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Audizione
[Magnificat]
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Actio
Domani sera pregheremo i vesperi.
BENEDIZIONE
C. T.
C. T. C. T. C. T. C. T. Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Sia benedetto il nome del Signore.
Ora e sempre.
Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Egli ha fatto cielo e terra.
Vi benedica Dio onnipotente,
Padre † e Figlio † e Spirito † Santo.
Amen.
Andiamo in pace.
Nel nome di Cristo.
CANTO FINALE: RESTA ACCANTO A ME
Ora vado sulla mia strada,
con l’amore tuo che mi guida.
O Signore ovunque io vada,
resta accanto a me.
Io ti prego stammi vicino
ogni passo del mio cammino,
ogni notte ogni mattino resta accanto a me.
Il tuo sguardo puro sia luce per me,
e la tua parola sia voce per me.
Che io trovi il senso del mio andare solo in Te,
nel tuo fedele amare il mio perchè. R.
Fa’ che chi mi guarda non veda che Te,
fa’ che chi mi ascolta non senta che Te.
E chi pensa a me fa’ che nel cuore pensi a Te,
e trovi quell’amore che hai dato a me. R.
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Terzo incontro – 16 novembre 2011
NUNC DIMITTIS
I miei occhi han visto la tua salvezza
LA FESTA E L’AMORE
Ingresso in preghiera
Parole di accoglienza - Invito al silenzio
INIZIO DELLA CELEBRAZIONE
(in piedi)
CANTO: TU SARAI PROFETA
Una luce che rischiara, una lampada che arde,
una voce che proclama la Parola di salvezza.
Precursore nella gioia, precursore nel dolore,
tu che sveli nel perdono l’annunzio di misericordia.
Tu sarai Profeta di salvezza fino ai confini della terra,
porterai la mia parola risplenderai della mia luce.
Forte amico dello Sposo che gioisci alla sua voce,
tu cammini per il mondo per precedere il Signore.
Stenderò la mia mano e porrò sulla tua bocca
la potente mia Parola che convertirà il mondo.
Tu sarai Profeta di salvezza fino ai confini della terra,
porterai la mia parola risplenderai della mia luce.
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Saluto del celebrante
C.
T. C. T. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo.
Amen!
Il Signore, che mediante il suo dono gratuito ci chiama
alla gioia, sia con tutti voi.
E con il tuo spirito!
Orazione
Preghiamo.
O Dio, che vedi i segreti dei cuori e conosci i nostri pensieri, infondi in
noi lo Spirito santo perché, purificati nell’intimo, possiamo amarti con
tutta l’anima e celebrare degnamente la tua lode. Per Gesù Cristo, tuo
Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità
dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.
T. Amen.
Introduzione al cantico del Nunc Dimittis
Il Beato Giovanni Paolo II commentò nell’udienza generale del 20
giugno 1990 il terzo cantico fondamentale della liturgia delle ore, il
Nunc dimittis:
“Scrive l’evangelista Luca che, “quando venne il tempo della
loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono
il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore”. Il rito
compiuto dai genitori di Gesù per osservare la Legge fu
occasione di un nuovo intervento dello Spirito Santo, che
dava al fatto un significato messianico, introducendolo
nel mistero di Cristo Redentore. Strumento prescelto per
questa nuova rivelazione fu un santo vecchio, del quale
Luca scrive: “A Gerusalemme c’era un uomo di nome
Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che s’aspettava
il conforto d’Israele; lo Spirito Santo… era su di lui”. Si era
dunque nella città santa, nel tempio dove gravitava tutta
la storia d’Israele e confluivano le speranze fondate sulle
antiche promesse e profezie.
Secondo il testo di Luca, quest’attesa del Messia, colma
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di desiderio, di speranza e dell’intima certezza che gli
sarebbe stato concesso di vederlo con i propri occhi, è
indice dell’azione dello Spirito Santo, che è ispirazione,
illuminazione, e mozione. Infatti, il giorno in cui Maria
e Giuseppe portarono Gesù al tempio, vi si recò anche
Simeone, “mosso dallo Spirito”.
Luca scrive che, “mentre i genitori vi portarono il bambino
Gesù per adempiere la Legge, Simeone lo prese tra le braccia
e benedisse Dio”. A questo punto l’evangelista mette sulla
bocca di Simeone il cantico, a tutti noto, “Nunc dimittis”,
che la liturgia ci fa ripetere ogni giorno all’ora di compieta,
quando il senso del tempo che passa è particolarmente
avvertito. Le parole così toccanti di Simeone, ormai vicino
ad “andare in pace”, aprono il varco alla speranza sempre
nuova della salvezza che in Cristo trova il suo esaudimento:
“I miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da
te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e
gloria del tuo popolo Israele”. È un preannuncio della
evangelizzazione universale, foriera della salvezza che
viene da Gerusalemme, da Israele, ma ad opera del MessiaSalvatore, atteso dal suo popolo e da tutti i popoli”.
NUNC DIMITTIS
(tutti insieme)
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo *
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza *
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti *
e gloria del tuo popolo Israele.
Gloria.
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CANTO DI ACCLAMAZIONE ALLA PAROLA
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Lodatelo voi tutti suoi angeli dei cieli.
Lodatelo voi tutte sue schiere.
Lodatelo voi cieli, voi astri e voi stelle.
Lodate il Signore Onnipotente.
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
LETTURA BIBLICA
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (2,1-11)
Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre
di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto
a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E
Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia
ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei,
contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro:
«Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse
loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il
banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua
diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da
dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua
- chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono
all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu
invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli
manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Parola del Signore.
T. Lode a te o Cristo.
26
CANTO DOPO L’ASCOLTO DELLA PAROLA
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Voi tutti governanti e genti della terra,
lodate il nome santo del Signore.
Perché solo la sua gloria risplende sulla terra.
Lodate e benedite il Signore.
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
Alleluia, Alleluia, lodate il Signore!
MEDITAZIONE
(spazio per annotare le riflessioni personali)
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27
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Audizione
[Nunc dimittis]
28
Actio
Scegliamo, in questo Avvento, di pregare tutte le sere la compieta.
Canto di affidamento alla Beata Vergine Maria
La recita dell’ora della Compieta si conclude con un’antifona alla
Beata Vergine Maria
Totus tuus sum Maria
Mater nostri Redentoris
Virgo Dei, Virgo pia,
Mater mundi Salvatoris. Amen.
BENEDIZIONE
C. T.
C. T. C. T. C. T. C. T. Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Sia benedetto il nome del Signore.
Ora e sempre.
Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Egli ha fatto cielo e terra.
Vi benedica Dio onnipotente,
Padre † e Figlio † e Spirito † Santo.
Amen.
Andiamo in pace.
Nel nome di Cristo.
Gesto
Al termine, dopo la benedizione liturgica, il celebrante con altri
sacerdoti e diaconi benedicono tutti i giovani uno a uno con l’acqua
benedetta. In questo momento ognuno riceve anche il libretto con la
compieta di tutti i giorni.
CANTO: PROTEGGIMI O DIO
Proteggimi, o Dio: in te io mi rifugio.
Ho detto a lui: “Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho bene alcuno”.
Nelle tue mani, Signore, è la mia vita!
29
Tu mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella Tua presenza, dolcezza senza fine (2v.)
Benedico Dio che m’ha dato consiglio;
anche di notte il cuore m’istruisce.
Innanzi a me sempre il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare. R.
Mia eredità, mio calice è il Signore,
per me la sorte è su luoghi deliziosi.
Lieto e sereno è il cuore mio,
luce e speranza ai miei passi tu darai. R.
CANTO: SIGNORE, DA CHI ANDREMO?
Signore da chi andremo?
Tu solo hai parole di vita,
e noi crediamo che tu sei
il Figlio del Dio vivente.
Signore, chi ascolteremo?
Tu solo hai parole di luce,
e noi crediamo che tu sei
il Verbo eterno del Padre.
Signore, per chi gioiremo?
Tu solo sai dare la pace,
e noi sappiamo che tu sei
il Redentore del mondo.
Signore, chi potremo amare?
Tu solo mi doni la vita,
e nella forza del tuo amore
noi vivremo per sempre.
30
CANTO: COME TU MI VUOI
Eccomi Signor, vengo a te mio re,
che si compia in me la tua volontà.
Eccomi Signor, vengo a te mio Dio,
plasma il cuore mio, e in te vivrò.
Se tu lo vuoi, Signore manda me,
e il tuo nome annuncerò.
Come tu mi vuoi, io sarò,
dove tu mi vuoi, io andrò.
Questa vita io voglio donarla a te,
per dar gloria al tuo nome mio re.
Come tu mi vuoi, io sarò,
dove tu mi vuoi, io andrò.
Se mi guida il tuo amore paura non ho, per sempre io sarò, come tu mi vuoi.
Eccomi Signor, vengo a te mio re,
che si compia in me la tua volontà.
Eccomi Signor, vengo a te mio Dio,
plasma il cuore mio e di te vivrò.
Tra le tue mani mai più vacillerò,
e strumento tuo sarò.
Come tu mi vuoi, io sarò,
dove tu mi vuoi, io andrò.
Questa vita io voglio donarla a te,
per dar gloria al tuo nome mio re.
Come tu mi vuoi, io sarò,
dove tu mi vuoi, io andrò.
Se mi guida il tuo amore paura non ho, per sempre io sarò, come tu mi vuoi …
come tu mi vuoi, come tu mi vuoi, come tu mi vuoi,
come tu mi vuoi, come tu mi vuoi, come tu mi vuoi.
31
Puoi scaricare l’audio
delle meditazioni dal sito
www.chiesadimilano.it
Puoi partecipare all’evento
su Facebook
(Esercizi Spirituali di Avvento giovani L’attesa e il compimento)
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