ASSOCIAZIONE CULTURALE NUMERO 9 GIUGNO 2009 LA FIERA DI LAMPORECCHIO, UNA TRADIZIONE ANTICA IN QUESTO NUMERO: pag. 17 pag. 2 pag. 3/4 pag. 18 Fiera Lamporecchio 2009: il programma Ferruccio Ubaldi: “La Fiera di Lamporecchio negli anni 50” pag. 5/6 Dott. Tommaso Rubino: “Creme solari, che cosa c’è da sapere” pag. 7 Pro Loco - San Baronto: “Arte in Fiera 2009” pag. 8/9 Stefano Ferrali: “La storia del nostro paese, dalle origini fino all’unità d’Italia” PARTE 3^ pag. 10 Intervista a Sara Bonacchi: “La situazione turistica del Montalbano” di Massimo Mancini pag. 11 Agraria Montalbano: “Attenzione alla mosca” pag. 12/13 Michela Cammilli: Pia de’ Tolomei > “La Pia del nonno” pag. 14 Il fontanello di Lamporecchio: “un successo” La Posta di Orizzonti pag. 15 Paola Biondi: “Dalla parte della donna, contro la violenza > esprimi te stessa” pag. 16 Valter Ciurli: “Riflessioni post elettorali.....” pag. 19 pag. 20 pag. 21 pag. 22 pag. 23 Dott. Gualtiero Martini: A.P.S. Canna Lampo, una tradizione vincente del nostro paese Dott. Spartaco Capaccioli: “La manovra d’estate 2009, le novità sotto l’ombrellone” Simona Bertoncini: “Tutti a cuccia”, alla base di tutto, l’amore per gli animali. Danilo Leporatti: “C S I calcio open, Mastromarco campione d’Italia ... per la terza volta” Stefano Ferrali: “Federico Pacini è il Campione Europeo di Thai Box” Calcio a 5 femminile: la Lampo 1919 conquista il Titolo Regionale e la Coppa di Lega Provinciale “Giuliano Baronti, una vita per il ciclismo” di Massimo Mancini ORIZZONTI augura buone ferie ai propri lettori, in agosto la rivista non uscirà: ci rivediamo a settembre!! DEA PARTY ORGANIZZA IL TUO EVENTO PRESSO IL TUO DOMICILIO O IN LOCATIONS APPOSITAMENTE PREDISPOSTE pag. 2 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 pag. 3 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 LA FIERA DI LAMPORECCHIO NEGLI ANNI 50 Q di Ferruccio Ubaldi la fosca storia dell’infame “saponificatrice”, uesto è un personale “amarcord” della mia adolescenza, ma un’assassina allora celeberrima che aveva è anche la testimonianza di un mondo semplice, frugale e ucciso diverse donne e per farne sparire i forse un po’ ingenuo che è passato per sempre. cadaveri ne aveva fatto sapone. Spesso i I giorni precedenti alla festa attendevamo con grande interesse cantastorie traevano ispirazione dalla crol’arrivo dei carrozzoni dei giostrai, i quali avrebbero eretto i banaca nera più raccapricciante che aveva racconi che avrebbero costituito il “Luna Park” e pregustavamo turbato profondamente l’opinione pubblica. quella specie di “paese dei balocchi” che sarebbero diventate le Proseguendo il giro, fermandoci a guardare due piazze principali e fremevamo d’ impazienza. i posti che i genitori definivano “delle fregaIl mattino del primo martedì d’agosto c’era praticamente un ture”, come la Rosina, una specie di roulette e le pesche, dove mercato più importante del solito, ma oltre alle normali merci, prendevamo un biglietto che avrebbe dovuto farci vincere prec’erano parecchi banchi di giocattoli, di dolci e di bibite. Oltre mi meravigliosi esposti al nostro desiderio. In effetti non ho mai a questi, in quell’occasione, c’erano anche diversi venditori, o visto vincere qualcuno di quei premi, se non da qualche compameglio imbonitori delle merci più strane e per prima cosa noi rare. Più interessante ancora era il gioco delle tre carte o dei tre gazzi facevamo un giro per vedere tutto ciò che era in vendita o campanelli che certi mariuoli proponevano con abilità e succefaceva spettacolo..C’erano banchetti con bottiglie pieni di sciropdeva che qualche ingenuo ci rimettesse anche somme rilevanti pi coloratissimi e sbarre di ghiaccio che venivano grattate con nella smania di volersi rifare delle perdite. una specie di pialletto metallico che Davanti al bar Marino e nella curva di via accumulava al suo interno dei granuli Vitoni, tre imbonitori da tre punti divercome di sale grosso. L’ordigno veniva si proponevano l’acquisto di meravigliosi poi aperto e vuotato in un bicchiere, ritrovati. Il primo vantava le straordinail ghiaccio tritato veniva compresso e rie qualità dello “specifico del professor dopo l’aggiunta di sciroppo di menta Clark”, un geniale ricercatore dell’Univero di granatina, veniva consegnato con sità del Kansas in odore di premio Nobel. un cucchiaino al cliente. Il ciarlatano spiegava la geniale scoperta Che delizia col caldo d’agosto! Che del professore: “come il vaccino allena il squisitezza! Allora nelle case non c’era nostro corpo alla lotta contro il vaiolo, lo il frigorifero e sentirsi in bocca qualcospecifico addestra l’organismo a resistere sa di dolce e ghiacciato era una goduai più svariati malanni, dal mal di testa ria indescrivibile. alla nausea da gravidanza, dalla tosse alla Piazza Nuova (IV novembre), l’autogastrite...” e non ricordo più da quanti e pista, uno dei giochi più apprezzati, quali acciacchi ci avrebbe potuto salvare. fonte Bernabei Giada - giovani alla fiera di più un tiro a segno occupavano quasi Un altro banchetto offriva dei vasetti di completamente la piazza, mentre di Lamporecchio - 1950 vetro col tappo a vite contenenti una pofronte, vicino alla fontana c’erano vari mata che odorava fortemente di canfora venditori di animali. Erano quasi tutte e, a detta “dell’ informatore scientifico”, era una vera risorsa bestiole da cortile e molti contadini facevano corona a quello contro le contusioni, le scottature, le distorsioni, le punture d’inspazio intorno a maialini, conigli e gallinacei. Galline bianche setti e perfino come emolliente prebarba, ma quello che face va livornesi si alternavano con le padovane rossicce e con le mugelpiù affari era un altro ciarlatano che offriva vasetti di coccio conlesi col gallettino fiero e coloratissimo; c’era perfino una razza di tenenti uno scuro unguento nauseabondo dall’odore rancido, polli col collo nudo e spelacchiato, buffissimi, ma se vantavano composto, a suo dire, di grasso di tasso e d’orso, insuperabile le carni squisite. Altri offrivano paperi, anatre bianche o nere e per il mal di schiena e le contusioni. Nello spiegare tutto questo faraone, c’erano perfino due cucciolate, una di setter e l’altra di mostrava un tasso impagliato ed una zampa d’orso e molta pointer. Davanti al bar di Ilio, “La Toscana”, dove oggi c’è il ristogente comprava quei vasetti, perché “lo sapevano tutti che quei rante Masetto, due cantastorie si erano sfidati richiamando un grassi facevano davvero tanto bene alle ossa”. folto pubblico che faceva tifo ora per l’uno, ora per l’altro a seLa piazza del Comune era piena di giostre coi cavalli, con le conda delle battute. I cantastorie erano poeti estemporanei che automobiline e più avanti quella volante, detta popolarmente cantavano di poesia in ottava rima e talvolta, appunto, si sfida“giostra a calci in culo”, inoltre il Castello degli orrori, con fanvano allegramente a colpi di stornelli a dispetto e quando c’era tasmi scheletri e divertenti specchi deformanti, il baraccone qualche doppio senso piccante la gente scoppiava in fragorose della “donna-ragno” dove una disinvolta ragazzotta spuntava risate ed applausi. I versi che allora erano giudicati sfacciati, ora da una palla di cartapesta nera con lunghe zampe metalliche non turberebbero nemmeno i bambini di un asilo di suore. Un piegate a somiglianza di un ragno. Quelli che uscivano dopo poco più i là, davanti all’Albergo Ristorante Bar “L’ Appennino” di aver visto il fenomeno ridevano e dicevano che un trucco stupiGuido del Moro dove oggi c’è la farmacia, un altro cantastorie, do come quello non avrebbero potuto immaginarlo, ma non se di fronte a un cartellone con parecchi quadri orripilanti, cantava Associazione Culturale Orizzonti - Registrazione Tribunale di Pistoia n. 7/2008 del 11/11/2008 # Direttore Responsabile: Massimo Mancini Redazione : Massimo Mancini - Pubblicità: Stefano Ferrali - Sede Via G. Di Vittorio, 25 - Lamporecchio (PT) - Tel/Fax 0573/803029 e.mail : [email protected] - Stampa e Grafica: Nuova Tipografia Romani - Monsummano Terme (PT) - Fotografie: M. Mancini, S. Ferrali, Monia Leone e “Foto Nucci” - Anno 2 n. 7 Luglio/Agosto 2009 pag. 4 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 SEGUE: LA FIERA DI LAMPORECCHIO NEGLI ANNI 50 di Ferruccio Ubaldi davano il loro parere discretamente ai richiedenti, ma la la prendevano. Nel baraccone del bocca della verità e ultimo giudice era Cencio, perché il suo vitello a due teste c’era una speparere era il più autorevole e quindi definitivo. Il Dott. Lassi, cie di mummia animalesca biceimpeccabile col suo vestito avorio, camicia bianca, cravatfala e una gran dovizia di giornali tino nero col fiocco all’anarchica e panama in testa, col incorniciati, anche con qualche suo mezzo toscano in bocca, veniva a dare uno sguardo, fotografia, che davano la notizia ma non voleva mai esprimere un parere sugli animali in dell’evento. vendita e si rifiutava di prender parte alle dispute. Talvolta Avevano successo anche i “tiri a andavo a casa e dalla finestra del salotto, con le persiane segno”, dove si sparava qualche accostate assistevo con mia madre alle vertenze, ai detti ed serie di colpi coi fucili ad aria comai proverbi sciorinati dai mediatori e dai presunti contraenti, pressa e dove si poteva anche Lamporecchio: giovani uscivano fuori certe discussioni divertenti e spiritose anche vincere un premio, normalmente al bar nel 1953 quando tutti erano convinti e contenti per l’affare che si sauna bottiglia di orribile spumanrebbe sicuramente concluso. Era un gioco ed un rito e s’ te. Ma quello che attirava più di intrecciavano le dichiarazioni. tutto noi ragazzi era l’autopista --Un lo vedi che è brescio?-- --Guarda che schiena avvallata, dove il divertimento era il più grande e purtroppo il più costoquesto tu l’ha’ sfiancato!-- --E un tu mi convinci, questo lo so, specialmente dopo cena, quando i tempi erano raccorciati deve avé avuto Garibaldi, è bell’e vecchio, o un si vede?-e con nostro disappunto suonava la cicalina e dovevamo con--Allora un te ne ‘ntendi, guardagli i segnare un altro gettone ad un agile ragazzo che saltava denti, Gennaro vien qua, quant’anda una macchina all’altra. Non era solo la soddisfazione di ni pol’avé questa bestia?-- --Ha’ guidare un’automobilina, lo scopo era anche di invitare visto? che ti dicevo io!-- --Te tu una ragazza a condividere la corsa e quando ci riuscivaspregiudichi, ma chi disprezza vol mo ne eravamo molto fieri. E’ vero che tutti avrebbero comprare!-cercato di speronarci, ma questo faceva parte del gioco Talvolta il cavallo veniva provato e accresceva il nostro orgoglio. Scrutavamo senza parere attaccandogli un barroccio e perma con interesse i cambiamenti delle nostre amiche, gli correndo di corsa la via fino all’asiabiti estivi tradivano lo sbocciare di acerbe rotondità che lo delle suore e ritorno producendo provocavano in noi le prime pruriginose curiosità. una nuvola di polvere per la strada IL FIERINO non ancora asfaltata e anche alloLa mattina del Fierino i banchi erano smontati o coperti, ra c’erano contestazioni: --Ha’ vila manifestazione principale di quel giorno era la fiera dei il mercato del bestiame sto come va, questa è una bestia di ciuchi e dei cavalli, oltre ai bovini, che cominciava nel sangue...-- --Sie! Guarda che buo primo pomeriggio e Via della Chiesa (N.d.R. Via Vitoni) di culo infiammato che ha, te questa settimana tu gli ha’ dato per la vicinanza con la Piazza dei Macelli (N.d.R. Piazza La altro che orzo e avena, eh ci credo che trotti!-- --Noe, questa Marmora) e la presenza di tanti stimati barrocciai, costituiva è una bestia di forza e generosa. Anche se a Maestromarco tu la scena delle contrattazioni fra acquirenti, venditori e sensali. fai una carica di mattoni, anche se è In piazza si contrattavano somotoso, lui ti sale fino in cima senza prattutto i ciuchi e i bovini, ma trapelo dal fondo della fornace. Eh tu FOTO NUCCI gli affari di cavalli si concludelo sai che è un gran cavallo!-vano davanti alla casa di CenAll’imbrunire la fiera dei ciuchi e dei cio Tesi che era considerato il cavalli finiva e i banchi venivano di più autorevole dei barrocciai. nuovo approntati. La sera, dopo cena, La strada si riempiva di appascon i pochi soldi rimasti, noi ragazzi sionati di tutto Lamporecchio facevamo le ultime compere e gli uled anche dei paesi limitrofi, timi giri dell’autopista dosando bene oltre a quelli residenti in quella le nostre spese per arrivare a mezzavia. Mi ricordo di alcuni come notte , quando iniziava lo spettacolo Ugenio del mulino, Cadi (Gapirotecnico. Feci diversi giri con la mia menoni), Gigi e Berto Francefidanzatina sulle vetturette dell’autosconi, Nipi (Ferretti), Gigetto scontro finché non rimasi senza una Giannoni (il mugnaio), Didolo lira. Ci saremmo rivisti per assistere (Leporatti), Lulli (Cioli), Tassino i fuochi del “fierino” assieme ai fuochi artificiali. Non sa(Venturini), Mone (Pierozzi), remmo certo stati soli, le girandole Topino (Vescovi) e tanti altri di erano in Piazza del Comune e i razzi cui non ricordo i nomi. Io ero partivano dal ponte del Parco, che allora attraversava la via attirato dai cavalli, ma nello stesso tempo esitavo a prendermi per San Rocco; perciò saremmo stati vicini tra la folla, lei satroppe confidenze con loro perché avevo visto più volte gli rebbe stata con sua madre, ma io mi sarei portato come per equini scalciare ed anche mordere le persone. A onor del vero, caso accanto a lei e forse sarei riuscito a stringere qualche volle bestie in questione era anche troppo giusto che fossero nerta la manina del mio piccolo grande amore. Andò tutto come vose perché queste reazioni violente le avevo osservate in ocsperavo e mentre tutti guardavano in alto riuscii a prenderle casione della castrazione che il Veterinario Dott. Lassi organizla manina sudata per l’emozione e anche a stringerla alla vita. zava due volte l’anno nel cortile davanti al suo ambulatorio. Che estasi! Allora ci si contentava di poco e poi ero un ragazTutti questi appassionati prendevano parte alle contrattazioni zo.... Dopo il pistolotto finale, tutti a casa. Rientrai pimpante e i mediatori si sforzavano ad afferrare le mani dei contraenti trovando per la prima volta i miei genitori coricati prima di cercando di farle incontrare. me. La mia fiera era finita ed era stata piena e meravigliosa, - Tocca qui, tocca qui! avevo impiegato bene ogni minuto, avevo visto tante cose e Urlavano e mentre i due facevano finta di non voler far l’affare ad un banco di residuati di guerra americani avevo comprato e si tiravano indietro, ma non troppo, se il sensale riusciva a un paio di potentissime calamite che avevano fatto parte di far toccare le mani l’affare era concluso ed ognuno dei conun cercamine, avevo assistito alle pittoresche contrattazioni e traenti simulava scontentezza, affermando di “averlo preso in prove dei barrocciai, avevo toccato e carezzato parecchi catasca”. A quei tempi nemmeno i carrettieri praticavano comuvalli senza troppo timore. Oltre a questo avevo vinto una botnemente il turpiloquio che oggi usano tranquillamente anche tiglia al tiro a segno, avevo fatto parecchi giri sulle macchinine e forse soprattutto i giovani. Bisogna anche aggiungere, per dell’autopista insieme alla mia ragazza e infine l’avevo stretta la verità, che i loro discorsi erano punteggiati di “resie” spesso a me in piazza durante i fuochi... elaborate e pittoresche, ma forse anche questa brutta abituSe sulla terra si può essere felici, quella sera lo ero. dine era una distorta manifestazione di fede. Naturalmente i più accreditati barrocciai erano consultati e Ferruccio Ubaldi pag. 5 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 CREME SOLARI: che cosa c’è da sapere a cura del Dott. Tommaso Rubino nche questo argomento di stagione mi sembra piuttosto complicato per cui cercherò di affrontarlo A in modo serio evitando quindi le banalizzazioni che si ritrovano in questo periodo sui giornali per donne tipo Novella 2000. Bisogna innanzitutto dire che la luce solare viene comunemente associata al concetto di bellezza e di attrazione sessuale ed è quindi un mezzo per aumentare l’autostima, per questo si tende a sovresporsi in età giovanile quando, volendo beccare, si scopre la maggior parte del corpo, mentre le vecchie che per giusta pudicizia si coprono (un milanese in sala d’attesa leggendo la bozza di questo articolo mi dice che non si dice le vecchie, ma le signore anziane..), dovrebbero invece fare il contrario perché il sole è il principale attivatore della vitamina D contro l’osteoporosi - questo concetto può valere anche per i bambini contro il rachitismo, oggi peraltro quasi scomparso -, la vitamina D inoltre risulta efficace nel prevenire il cancro del colon. Il sole ha infine anche un effetto antidepressivo per cui andare al mare, se non si trova la fila sull’autostrada e casino fra gli ombrelloni e si trova subito il parcheggio, dice che rilassa. Gli effetti delle esposizioni solari sono cumulativi ed a 21 anni, secondo studi recenti, la maggior parte di noi ha già fatto il pieno, ha cioè acquisito l’80% della dose totale potenzialmente cancerogena, per questo è importante prenderlo bene il sole, cioè poco, specie da giovani e nell’infanzia. I raggi solari emettono una luce visibile, gli infrarossi e gli ultravioletti - UV - e sono questi ultimi che interessano la nostra trattazione perché sono quelli che danneggiano provocando l’attivazione ed inibendo l’inattivazione dei radicali liberi (non quelli di Pannella che fanno comunque casino) e riducendo le concentrazioni cutanee di sostanze utili quali carotene e glutadione. Gli UV si distinguono poi in UVA ed UVB, i primi sono quelli delle lampade che si fanno dall’estetista che abbronzano stimolando la melanina, questi UVA riescono anche ad andare più a fondo nella cute per cui sono responsabili del danno cronico (tumori ed invecchiamento), gli UVB hanno invece più energia ma, per loro caratteristiche particolari, non riescono a penetrare a fondo sulla nostra pelle per cui si stima che, anche per motivi ambientali, ne arrivino in media sulla nostra pelle circa 18 volte meno degli altri; questi UVB sono responsabili dell’arrossamento e del danno acuto (in realtà questo avviene anche perchè la presenza di UVB varia a seconda delle ore della giornata mentre gli UVA sono costanti). La presenza sulla terra di queste radiazioni è massima durante quella che si chiama la controra cioè le 10-14 o, secondo l’ora legale, le 11-15; il loro assorbimento è pertanto diverso non solo a seconda dell’ora ma anche dei mezzi attraverso cui questi raggi passano come ad esempio le nuvole, il vetro di casa o della macchina e gli abiti che indossiamo: si dice che una maglietta bianca ha un potere di protezione equivalente ad una crema fattore 9 mentre per un jeans i valori sono di circa 1571, 280 è la protezione che offre la seta e 16 la lana; inoltre, come tutti sanno, gli abiti scuri proteggono più di quelli chiari mentre i tessuti bagnati diven- gono trasparenti agli uv con facilità ma sono più graditi perché fanno vedere il disotto; il bagno in acqua e la sabbia riflettono il 20% dei raggi solari per cui aumenta il potere dell’abbronzatura mentre il sole preso in alta montagna può corrispondere ad un grado di insolazione estrema a causa del riverbero della neve (80% di riflessione) e della maggiore vicinanza con la fascia atmosferica. I danni solari non riguardano solo l’ustione o i tumori della pelle (che comunque non fanno parte di questa trattazione che si limita ad indicare un corretto uso delle creme solari), ma riguardano anche le interazioni con molti farmaci: fra i più importanti posso citare la pillola anticoncezionale, molti antinfiammatori, alcuni antibiotici (non tutti) ed alcuni diuretici usati per la cura della pressione arteriosa (idroclorotiazide - leggete sulla scatolina perché è contenuta in molti prodotti di uso quotidiano ed andando al sole ci si può bruciare); sono poi note le fotoallergie - vere e proprie allergie al sole con formazione anche di anticorpi - e le fototossicità cioè le ustioni provocate da sostanze chimiche ad es. il latte di fico che le nonne ci davano per abbronzarci o il bergamotto contenuto in molti profumi (mai andare al mare profumati perché se senza profumo si rischia di non acchiappare, sicuramente non si rimane ustionati - analogamente le creme solari con profumo andrebbero evitate). Ci sono quindi le fotodermatosi cioè delle malattie che sono peggiorate con il sole, la più nota fra le quali è il lupus, ma non è frequente e ci sono i danni da UV artificiali cioè, specie per l’età giovanile, da abbronzatura artificiale: non sono molti infatti i controlli ed i regolamenti che devono rispettare i centri in cui si possono fare le lampade, spesso non c’è una preselezione medica e chiunque può accedervi per cui i danni possono in qualche caso accadere: in questi centri l’abbronzatura artificiale dovrebbe essere comunque vietata al di sotto dei 18 anni e al di sopra dei 60 ed alle donne in gravidanza (cosa la fanno a fare queste ultime due le lampade!!!), alle donne che assumono anticoncezionali, ai soggetti che hanno o hanno avuto malattie autoimmuni, ai soggetti in trattamento farmacologico con farmaci attivi alla luce, inoltre è dimostrato che l’abbronzatura artificiale protegge meno di quella naturale. Il sole è infine responsabile del fotoinvecchiamento, cioè dell’invecchiamento precoce della cute, che si manifesta in età matura ma che dipende per l’80% dal sole preso prima dei 21 anni, tale patologia si manifesta con secchezza, desquamazione, indurimento della cute e successiva comparsa di rughe, questo tipo di invecchiamento è tipico delle ex belle donne che da giovani hanno imitato un po’ troppo le salamandre e dipende non solo dalla quantità di luce solare assunta nel tempo ma anche dal fototipo cioè dal tipo di pelle di chi lo assume, come esposto nella tabella che segue in cui viene indicata anche la protezione da mettere: pag. 6 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 segue: creme solari, che cosa c’è da sapere Fototipo Sensibilità agli UV Comportamento in occasione dell’esposizione al sole 1 Nordici Elevata Pelle chiara capelli rossi Si scotta sempre con PROTEZIONE ALTISSIMA 50 in caso di insolazione intensa o biondi occhi chiari facilità, non si abbronza PROTEZIONE ALTA 30 ed oltre in caso di insolazione media 2 Europei chiari 3 Europei scuri Elevata PROTEZIONE ALTISSISMA 50 e 50+ in caso di insolazione elevata Si scotta sempre con PROTEZIONE ALTA 30 ed oltre in caso di insolazione intensa facilità, si abbronza poco PROTEZIONE MEDIA 15-20 in caso di insolazione media Media PROTEZIONE ALTA 30 in caso di insolazione elevata Si scotta sempre moderatamente, PROTEZIONE MEDIA 15-25 in caso di insolazione intensa si abbronza gradualmente 4 Ispanici asiatici PROTEZIONE ESTREMA oltre 50 (50+) in caso di insolazione Scarsa PROTEZIONE BASSA 6-10 in caso di insolazione media PROTEZIONE BASSA 6-10 in caso di insolazione intensa o elevata Si scotta minimamente, si abbronza sempre e con rapidità 5 Popolazioni tropici Minima NESSUNA PROTEZIONE Raramente si scotta, si abbronza intensamente e con rapidità 6 Africani Nulla NESSUNA PROTEZIONE Non si scotta mai, sempre intensamente pigmentato Pertanto, per una corretta applicazione di una crema solare bisogna tener conto, oltre che del fototipo, cioè della costituzione individuale, anche delle condizioni ambientali di insolazione, si parla quindi di indice UV, comunicato da alcuni bollettini metereologici,, tale indice va da 1 a 10 ed esprime l’indice di insolazione cioè i valori di irraggiamento che tengono conto oltre che della quantità di radiazioni che arrivano sulla terra anche di vari altri fattori quali altitudine, latitudine, umidità dell’aria, terreno, presenza di nuvole, bagno in acqua ecc. ed il rischio varia di conseguenza e varia anche il grado di protezione e di abbronzante da darsi . Va da sé che le la diversa gradazione delle diverse creme solari è utile per prevenire il fotoinvecchiamento, le ustioni e quindi, a lungo termine, anche alcuni tumori della pelle (per il melanoma, il tumore dai nei, sembra valga il sole preso prima dei 15 anni), per tutte le altre patologie prima citate occorre una protezione estrema (fino a 50) indipendentemente dal grado di insolazione. Esistono 2 tipi principali di filtri solari: i fisici ed i chimici. “I fisici semplicemente riflettono le radiazioni solari e bloccano tutto l’UVB e d una parte dell’UVA, sono poco allergizzanti e poco resistenti all’acqua, i chimici di nuova generazione invece assorbono gli tutti gli UVB e fino al 98% degli UVA. La tendenza attuale delle industrie cosmetiche è quella di combinare un filtro fisico ad un filtro chimico per ottenere i migliori risultati di protezione, ci sono i filtri chimici cosiddetti organici di nuova generazione che sono delle grosse mol.ecole stabili che non si rompono in piccoli pezzi e quindi non danno allergia, questi particolari filtri chimici hanno quindi anche potere riflettente comportandosi come un filtro fisico. Il fattore di protezione (spf -sun protecting factor -) che trovate sulla confezione del filtro solare indica la capacità del filtro di proteggere dagli uvb: per esempio protezione 10 significa che il soggetto che senza filtro si scotterebbe dopo 10 minuti con il filtro potrà esporsi 10 volte di più cioè 100 minuti senza scottarsi.” (ho messo fra virgolette questa frase perché non sono tutte parole mie ma, in parte, le ho scaricate da internet). I filtri vengono commercializzati in diverse forme (gel, crema, stick, oli, spray, ecc), gli spray sono molto graditi perché asciugano subito e non si attaccano alla sabbia, gli stick servono per coprire zone limitate esempio le macchie scure e sono utili per le labbra. I solari con soli filtri fisici, utili anche per coloro che hanno qualche allergia a sostanze chimiche, sono solari che in genere hanno una consistenza bianca pastosa e la cute appare pure biancastra (effetto mummia che rende l’individuo poco beccabile) dopo la loro applicazione sono quindi poco gradevoli per l’uso; come si è detto riflettono ma non assorbono gli uv. Per un solare normale si parla di protezione bassa 6-10, media 15-25, alta protezione a 30-50, altissima protezione o protezione estrema fino a 50+ (quando di trova un + accanto ad un solare è indice di protezione estrema). Per quanto riguarda i bambini c’è da dire che, a seconda degli autori, gli schermi solari non dovrebbero essere usati prima dei sei mesi di età o prima dei tre anni: nei primi anni il bambino non dovrebbe comunque essere esposto al sole diretto e quindi non dovrebbe avere la necessità di usare uno schermo solare. Inoltre vi è il rischio che l’assorbimento degli agenti chimici e degli altri prodotti applicati possa causare effetti collaterali di tipo allergico o tossico visto che fegato e rene nel bambino non funzionano ancora bene, per cui se proprio si deve dare un solare ad un bambino è preferibile usare un filtro fisico. Ogni solare ha un’azione di circa 2 ore per cui dopo questo periodo andrebbe riapplicato; sconsiglio i solari resistenti all’acqua perché in caso di allergia sono difficili da rimuovere, i solari resistenti all’acqua di ultima generazione resistono all’acqua ma non resistono invece allo strofinamento dell’asciugamano. L’esposizione deve essere graduale, così come la riduzione progressiva del fattore di protezione nel solare che si usa, ma la quantità di prodotto che si applica deve essere sempre abbondante - da uno studio fatto sembra che ne applichiamo solo un terzo del necessario -. Essendo poi tutte le creme veicolo di germi e batteri, la loro scadenza reale deve essere annuale altrimenti, se si usa la crema dell’anno prima, oltre alla minore efficacia ed al maggior rischio di allergie causate dalla degradazione delle sostanze può anche essere causa di infezioni per i germi che essa contiene. Le creme snellenti o dimagranti contengono oltre al filtro solare anche altre sostanze (caffeina, centella, amidi ecc) che possono sensibilizzare, per cui sono sconsigliate, e poi ditemi voi quando una crema snellente ha mai funzionato…. Ultimamente, infine, si sono diffuse anche le creme autoabbronzanti ma i loro effetti sulla salute della pelle non sono stati ancora studiati, per cui sarebbe meglio evitare di fare un uso sconsiderato di questi prodotti: lo sostiene una ricerca pubblicata sul Journal of the American Academy of Dermatology. Si tratta di fatto di creme contenenti delle sostanze che si scuriscono al sole ma non stimolano la produzione di melanina ( si può dire pertanto che come esistono i seni finti così ci sono anche le abbronzature finte…) Infine.. e qui devo fare un’eccezione all’obbligo che mi sono posto di non far nomi commerciali, poche informazioni riguardo l’ustione solare: dopo che ci si è ustionati al sole meglio prendere del cortisone per bocca o in puntura (Bentelan o simili) ed evitare troppi impiastri locali; le creme idratanti dopo sole servono solo - come dice il nome - ad idratare la pelle dopo il sole, non a far guarire. Al limite, se l’ustione si limita al I grado, con la pelle solo rossa anche se di un rosso molto intenso, consiglio di usare il Praesidium gel riparatore, una due volte al di molto efficace nelle 24 ore - non quindi nei minuti, come si vorrebbe a Lamporecchio, stressando anche il medico, dopo solo un quarto d’ora di applicazione… Dott. Tommaso Rubino N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 pag. 7 pag. 8 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 LAMPORECCHIO: LA STORIA DEL NOSTRO PAESE DALLE ORIGINI FINO ALL’UNITA’ D’ITALIA - parte 3 a cura di Stefano Ferrali SEGUE DAL NUMERO PRECEDENTE: stata ufficialmente ratifiA questa epoca (1360 c.ca) risale il pricata da una delibera del mo sigillo del nostro comune, che anConsiglio Comunale del cora si conserva nel museo fiorentino 28/12/1992. del Bargello. In questo stemma è rappresentato un leone rampante che tieMa torniamo agli inizi del ne nella zampa destra un ramoscello di 1700 quando Lamporecolivo. chio si trovò ad essere amministrata da Di questo originario simbolo del nostro Larciano, nell’anno 1775 addirittura enpaese si erano per così dire “perse le trò a far parte della comunità di Serratracce”, infatti quando nel 1864 il Barovalle Pistoiese. Finalmente nel 1810 si ne Bettino Ricasoli commissionò al Cav. distaccò da tutti e divenne un comune L’antico stemma del Luigi Passerini un elenco completo degli Comune di autonomo con un proprio municipio (il stemmi dei Comuni toscani, quest’ulti- Lamporecchio conserva- palazzo comunale non si trovava nella mo si trovò nella necessità di “crearlo” to nel Museo del dislocazione attuale ma bensì nella zona Bargello a Firenze poiché, evidentemente, quello originadi Ceppeto, a circa metà strada sulla rio si era perduto nelle pieghe lunghezza dell’attuale borgata) e in quedella burocrazia di allora. Fu sta condizione amministrativa, potette presentarsi allora che nacque l’attuale all’annessione del Granducato di Toscana al Regno stemma di Lamporecchio che, d’Italia nel mese di marzo del 1860. come possiamo apprendere Lamporecchio nel 1800, doveva essere comunque dal sito internet ufficiale è così un piccolo centro senza molta continuità abitativa, definito: come testimonia questa descrizione effettuata ap“D’azzurro, alla fascia alternaprossimativamente nel 1830 dallo storico Emanuele ta di losanghe dello stesso nel Repetti, per noi reperita dalla Dott.ssa Cammilli Le “losanghe” della campo d’oro e d’oro nel campo Michela: famiglia Rospigliosi d’azzurro, sormontata da una torre, di rosso aperta e fineEmanuele Repetti nacque a Carrara nel 1776; farstrata del campo e accompagnata macista appassionato di scienze e natura, è stato in punta da un albero movente da geografo e storico. A partire dal 1830 si dedicò a una pianura, il tutto al naturale”un’opera ambiziosa: comporre un dizionario in “Il castello presente nello stemma cui descrivere la storia naturale e civile di ogni ricorda l’antica struttura fortifipaese della Toscana. Cominciò così una serie di cata, il cosiddetto “Castellaccio” gite ed escursioni in tutta la regione, in modo da che fu il primitivo nucleo abitato raccogliere il maggior numero di informazioni. Il Didi Lamporecchio. La fascia di lozionario Geografico Fisico Storico della Toscana fu sanghe azzurre costituisce un pubblicato a fascicoli tra il 1833 e il 1846 ed ebbe chiaro riferimento allo stemma L’attuale stemma una grande diffusione. della potente famiglia Rospigliosi di Lamporecchio (N.d.R. della quale parleremo in “LAMPORECCHIO (Lamporeclum) sul Monte Albano un numero successivo), originaria nel Val d’Arno inferiore. Villaggio spicciolato ch’ebbe di Milano ma presente e particolarmente attiva in un qualche fortilizio, da cui ricevè l’onorevole titolo questa zona del pistoiese fin dal quattrocento. di castello che dà nome ad una chiesa plebana (S. L’olivo infine costituisce, dal punto di vista naturaStefano). […] listico, l’elemento emblematico di Lamporecchio, Gli manca una riunione di fabbriche con strade che rappresentando la fertilità delle dolci colline del circoscrivono una porzione di terreno col nome spepaese...e ne ricorda uno dei suoi prodotti più precifico di questa popolazione, che è spicciolata in pogiati: l’olio”. Valerio Bonfanti “Percorsi nella storia deri, case e ville sparse su per la gibbosa pendice e nell’arte di un paese del Montalbano: Lamporecoccidentale del Monte Albano. Tale può dirsi la vilchio, 1997. La legittimità dello stemma attuale, è la di Spicchio dov’è la maestosa casa di campagna N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 pag. 9 Segue: “LAMPORECCHIO: LA STORIA DEL NOSTRO PAESE DALLE ORIGINI FINO ALL’UNITA’ D’ITALIA” PARTE 3 de’ principi Rospigliosi con i suoi buon vino di Lamporecchio i tributi e censi che quevasti annessi, fatta erigere con gli abitanti solevano pagare dei terreni appartenuti disegno del Bernini dal Pontefice alla sua cattedrale. Al pari dell’uva riescono ottimi Clemente IX della stessa famii frutti di varie specie di piante che vegetano costà glia pistojese. sul Monte Albano, fra le quali la più ricca e produtTali sono le villate di Papiano, di tiva è quella dell’olivo. La piccola e variata cultura è Orbignano, di Porciano, di S. Baquella che meglio si addice a questo suolo calcareoronto e di Lampaggio, che quasi argillo-siliceo, per la maggior parte appoderato e circondano il capoluogo della cosparso di case coloniche e di ville, eccettuando la Emanuele Repetti munità, ridotto alla chiesa parporzione più alta della comunità, destinata al bosco rocchiale ed alla sua canonica e alla pastura”. con qualche casa lì appresso. Facendo un paragone tra la Lamporecchio antica e Della rocca, torre, o altro fortiquella odierna, possiamo notare che è radicalmente lizio, che diede il titolo di castello a Lamporecchio, cambiata la dislocazione del principale agglomerato non havvi vestigio alcuno che possa meritare tal urbano che oggi si trova a valle anziché in collina. nome; seppure non si debba credere avanzo di un Questa nuova morfologia, è causata essenzialmente debole fortino un pianeggiante recinto di 70 bracdalla costruzione della strada che collega la frazione cia lungo, 40 largo, e 2 grosso, murato sopra una di San Baronto da una parte con Vinci ed Empoli, e emninenza sovrastante alla chiesa di Lamporecchio dall’altra con Pistoia; questo nuovo che chiamasi il Castellaccio, comeccollegamento ha determinato l’abchè per la debolezza dei suoi muri bandono di tante piccole strade che quei ruderi abbiano forma piuttoinerpicandosi su per il Montalbano, sto di un diroccato convento che di collegavano la pianura con la zona fortezza. Ma il descritto edifizio non collinare. sembra di costruzione molto antica, E’ stata fondamentale per l’espanné trovasi circondato da alcun altro sione del nostro paese, anche la antemurale o bastione. bonifica di molte zone del Padule Chiamano cotesta torre il Casteldi Fucecchio, che ha consentito di lo del Vitoni, perché di proprietà di poter utilizzare per abitazioni e atDomenico Vitoni discendente dal tività agricolo/industriali, terreni che celebre architetto pistojese, che soanticamente erano inabitabili poiché leva appellarsi Bonaventura di Arrimalsani e di difficile accesso. ghetto Vitoni dalle forre di In questo contesto va giustamente Lamporecchio. considerata l’importanza che ebbe la Non si conoscono memorie di Lamvendita,da parte della potente famiporecchio anteriori al secolo XI, nè glia Rospigliosi, di alcuni terreni ediio ho presente veruna scrittura, nelficabili situati là dove adesso si trova la quale si faccia menzione di esso il centro del paese, infatti: ”fra il 1902 anteriormente ad un contratto dei e il 1907, alienazioni di terre per 19 gennajo 1057. […] complessivi 15 ettari, compiute dal Durante le guerre accese nelle pri- LA “TORRE DEL VITONI” OGGI principe Don Girolamo Rospigliosi in me decadi del secolo XIV fra il Cofavore di vari acquirenti, permisero il mune di Pistoja e quello di Firenze formarsi stesso del paese di Lamporecchio, nella zona […] gli uomini di Lamporecchio dovettero ubbidire immediatamente a sud della Piazza del Comune[…] ora all’uno ora all’altro vincitore. […] ”(G.Carapelli,M.Cozzi, una proprietà fondiaria nel Finalmente la comunità di Lamporecchio gli 11 apriterritorio di Lamporecchio,”Pistoia/Rivista”nn.14le 1351 si sottomise separatamente alla Repubblica 16,1981-1982). FINE fiorentina, che dichiarò il territorio medesimo faciente parte del distretto fiorentino. […] La qualità del terreno della comunità di Lamporecchio, in quanto spetta alla pendice superiore del Monte Albano, appartiene nella massima parte a una calcarea stratiforme compatta spesse volte alterata e unita ad altre sostanze terrose e metalliche in guisa da farle cambiare colore e convertirla in galestro venato, mentre alla base occidentale presso al lembo del padule di Fucecchio il suolo trovasi coperto da ciottoli, da ghiaje fluttate, e da un deposito marnoso palustre. Essendo pertanto le rocce componenti il territorio superiore della Comunità di Lamporecchio di natura identica o quasi simile a quelle che cuoprono le spalle allo stesso monte sopra Carmignano e Tizzana, non vi ha d’uopo domandare, se costà vi prosperino le viti, e qual sorta di vino forniscano i suoi grappoli. […] Fra i vini più prelibati della Toscana fu da esso designato il topazio pigiato in Lamporecchio. […] Il vino di questa contrada era talmente in credito, che i vescovi di Pistoja facevano recare alla loro mensa in tanto pag. 10 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 L’opinione: Sara Bonacchi, responsabile della segreteria del “Consorzio Turistico città di Pistoia” fa il punto sul turismo nella zona del Montalbano iamo in piena stagione S estiva. Da diversi anni questo coincide con il forte di Massimo Mancini La storia locale. I tramonti bellissimi che si vedono alla fine delle giornate. Piace afflusso di turisti stranieri. molto anche la qualità del mangiare e Lamporecchio sta divendel bere. Inoltre il Montalbano è ubicato tando un comune a vocain una zona cenzione turistica. Le colline trale della Toscadel Montalbano sono belle na. Da qui si pose ospitali, si presentano sono raggiungere come un territorio rimasto mete turistiche intatto nei secoli. E questo importanti come San Baronto: “La fraschetta” piace molti ai turisti. Negli Firenze, Siena, ultimi anni si è assistito ad Volterra, la Verun forte impegno degli operatori turistici locali per silia, Pisa e tanti altri attraencercare di intercettare questa richiesta provenienti borghi toscani. “Nell’ultimo te dall’Europa. Un binomio vincente tra ambienperiodo – ci dice Sara Bonacte e storia. E’ nato il Campeggio Barco Reale chi- il turista comunque si è (una struttura all’avanguardia, conosciuta molto stancato delle grandi città e in Europa). Sono sorti , tra Lamporecchio e Larchiede spesso di visitare picciano ben 29 Agriturismi e tante altre forme di cole cittadine. E’ interessato ospitalità. La strada per migliorare l’offerta e crealle piccole storie, a scoprire are il marchio Montalbano, è ancora lunga, ma nuove e stimolanti ricchezze l’importante è avere preso quella giusta. Per fare artistiche e storiche (i nostri un punto della situazione e capire, con l’ausilio dei posti ne sono ricchi) ad ennumeri, quanto il fenomeno turistico sia importrare in contato con le comuSara Bonacchi tante per Lamporecchio, siamo andati a trovare la nità del posto. Faremo di tutto responsabile della segreteria del Consorzio per rendere ospitale la nostra Turistico Città di Pistoia, Sara Bonacchi, che terra. E’ un arricchimento ecoci ha fornito alcuni dati significativi. nomico ma soprattutto, possiamo crescere anche “Nell’anno 2007 Lamporecchio ha avuto 137.200 come cultura e mentalità ed avvicinarsi sempre di giornate di permanenza. Nell’anno 2008 siamo più all’Europa che conta.” cresciuti fino a 143.459. Sono numeri quantitativamente importanti. Nell’anno 2009, ci dice Sara Bonacchi, avremo purtroppo un decremento di presenze, di circa il 15%. La crisi economica internazionale è la principale causa. Nell’anno 2008 gli olandesi sono stati i più presenti con 60.631. Seguiti dai tedeschi con 22.86 presenze. Al terzo posto ci sono i belgi con 8.000 presenze ed a seguire i francesi con 7.400, gli inglesi con 7.100 e i danesi con 4.900 presenze”. Il Consorzio Turistico Città di Pistoia, presieduto da Paolo Cavicchio e vicepresidente Valerio Trefoloni svolge un’importante operazione di promozione del territorio del Montalbano. Partecipa a Fiere internazioni e locali, presentando il territorio del Montalbano sotto ogni aspetto. Ai turisti stranieri piace molto la tranquillità della nostra zona. La cordialità di chi li accoglie. Le bellezze naturali. N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 AGRARIA MONTALBANO: DOVE PUOI COLTIVARE LA TUA PASSIONE pag. 11 “ATTENZIONE ALLA MOSCA” ra i principali problemi di tutti gli olivicoltori si seT gnala (in questo periodo) la “mosca dell’olivo”. Un insetto capace di rovinare l’intero raccolto con la sua pre- senza e contro il quale è opportuno attivare tutte le misure tecniche possibili; in particolare in un anno come questo, che ha visto almeno nella prima parte dell’estate un alto tasso di umidità. Ma cos’è la mosca dell’olivo? Appunto, un insetto minuscolo che in forma adulta ha un colore di fondo rossastro con striature brune sul torace, macchie brune sull’addome e scutello giallo, occhi verdi iridescenti, ali trasparenti con una macchietta scura apicale, mentre la larva è biancastra, cilindrica e verso il capo porta due uncini boccali neri; ha una lunghezza di 7 – 8 mm. La fase del danno alle olive è proprio questa: infatti le femmine depongono un uovo per oliva e le larve – uscite dall’uovo – si affondano nella polpa scavando una galleria che si avvicina al nocciolo e poi (crescendo di diametro) ritorna verso la superficie dove, in una celletta, avviene l’impupamento delle larve. Nelle nostre zone, in un anno si susseguono da due a quattro generazioni e chiaramente gli attacchi più pericolosi per la qualità dell’olio sono quelli autunnali. Ma cosa si può fare? L’Agraria Montalbano da due anni ha avviato una azione di monitoraggio costante di numerosi oliveti in diverse zone del Montalbano con trappole di ultima generazione (“trap test” che fino ad ora abbiamo montato solo noi, mentre altri montano le trappole cromotropiche che però hanno il difetto di attirare anche numerosi altri insetti creando confusione tra i rilevatori meno esperti); lavoro che poi si sviluppa in un’azione di assistenza tecnica verso gli agricoltori interessati, i quali possono verificare anche direttamente presso il nostro magazzino l’andamento delle catture nelle diverse zone aggiornato su appositi tabelloni durante la settimana a giorni alterni. Chi ritiene opportuno prevenire infestazioni, può usare solfato di rame e calce o in alternativa solfato di rame e “caolino” (che ha la duplice funzione di restringere la drupa e di confondere visivamente le mosche). In caso di infestazione (esistente là dove almeno il 10% delle olive presenta l’esistenza della mosca), è obbligatorio trattare le piante con il principio attivo (p.a.) Dimetoato (Rogatox, Rogor L20, Rogor L 40); ma non tutti intendono trattare con questo principio attivo e allora una alternativa seria è il principio attivo Fosmet. E in agricoltura biologica, che non prevede l’uso di prodotti antiparassitari di origine chimica? Proprio quest’anno è uscito sul mercato un nuovo principio attivo, lo Spinosad, ammesso dalle norme comunitarie per l’agricoltura biologica e che ha un impatto ambientale complessivo indubbiamente minore rispetto ad altri prodotti. Noi siamo a disposizione per tutte le informazioni sui prodotti commerciali che si possono adattare alle singole esigenze di ogni lettore. Dario Bechini Da ricordare SI SEMINA: in serra: da fine agosto > lattuga da serra, ravanelli, bietola, rucola, valeriana. n pieno campo: bietola, carote, cavolo rapa, cicoria di Treviso, ravanelli, fagiolini, spinaci estivi, radicchio da taglio, cipolle bianche; da fine agosto, si semina la cipolla di Tropea SI TRAPIANTA: n pieno campo: porri, cavolo fiore, verza, scarole, indivie, cicorie, fragole frigoconservate. SI RACCOGLIE: in pieno campo: pomodori, melanzane, peperoni, lattughe, cipolle, patate, agli, fagioli da sgranare, zucchine, cetrioli, ravanelli, fagiolini, barberosse, radicchi, meloni, cocomeri; da fine agosto: rucola, cardi, radicchi, zucche. IN GIARDINO: si procede alle potature verdi e alle cimature delle piante sempreverdi. NEL FRUTTETO: anche nel frutteto si passa alle varie raccolte: pesche, pere, mele estive; da fine agosto: uva da tavola, fichi, melagrane . -------------------Naturalmente, per le esigenze di ognuno, siamo a disposizione per sopralluoghi in azienda e per consulenze personalizzate presso la nostra sede in Via P. Togliatti, 334 – Lamporecchio pag. 12 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 PIA DE’ TOLOMEI: “La Pia del nonno” di Michela Cammilli I n tutta la Toscana è diffusa una storia in ottave che mio nonno spesso recitava, ricordandosela quasi per intero ed emozionandosi ogni volta sulla sua conclusione: la Pia de’ Tolomei. La storia in ottave ha per protagonista Pia, che Dante Alighieri colloca nel V canto del Purgatorio tra i morti di morte violenta. visibile in via S. Pietro, nel cuore della città del Palio, a soli due passi da Piazza del Campo; di Castel di Pietra, invece, non resta ormai che qualche brandello di muro divorato dalla vegetazione e dal tempo. Pia de’ Tolomei è anche un’opera lirica di Gaetano Donizetti, su libretto di Salvadore Cammarano; ha debuttato nel 1837 al Te«Deh, quando tu sarai tornato al mondo, atro Apollo di Venezia, anche se doveva ese riposato de la lunga via», sere rappresentata alla Fenice prima che un seguitò ‘l terzo spirito al secondo, incendio ne impedisse la rappresentazione. «ricordati di me, che son la Pia: Gianna Nannini due anni fa ha dedicato alla Siena mi fé, disfecemmi Maremma: sua conterranea un disco, Pia come la cansalsi colui che ‘nnanellata pria to io, che presto dovrebbe essere trasposto disposando m’avea con la sua gemma». in un musical. Il pittore preraffaellita Dante Gabriel RosPia della famiglia dei Tolomei di Siena era la setti, invece, ci ha donato una sognante sposa di Nello d’Inghiramo dei Pannocimmagine di Pia (1868-1890) così come lui chieschi, signore del Castello della Pietra l’aveva immaginata nelle forme della moglie in Maremma e podestà di Volterra e Lucca; defunta, musa di tutte le figure femminili che secondo gli antichi commentatori di Dante, DANTE E VIRGILIO INCONTRANO popolano i suoi dipinti (nella pagina successiva) LA PIA DE’ TOLOMEI Ci sono molte versioni della storia in ottave, Pia sarebbe stata uccisa dal marito intorno al data la sua forma orale; le porzioni di testo 1297. qui riportate sono tratte da I canti, le fiabe, All’origine del delitto ci sarebbe stata l’infedelle feste nella tradizione popolare toscana (a cura di A.Currà, tà di Pia, reale o presunta, o il desiderio del marito di passare R.De Lucia, R.Lelli, M.Riga, G.Vettori, Lado Side Editori, Roma, a nuove nozze con Margherita degli Aldobrandeschi, poiché 1981). Pia non era riuscita a dargli un erede. Secondo la versione più nota, Nello, in partenza per la guerra, Nell’anni che di Guelfi e Ghibellini aveva lasciato in custodia la giovane moglie al fedele amico repubblica a que’ tempi costumava, Ghino. Quest’ultimo tentò di sedurre la bellissima e virtuosa si battean li Cortonesi e l’ Aretini, Pia, ma la risposta della donna fu di rifiuto; allora l’uomo, per specie d’ogni partito guerreggiava. vendicare l’orgoglio ferito, indusse Nello a credere che Pia gli I Pisani si battean coi Fiorentini, fosse stata infedele con un uomo che aveva visto uscire dalla Siena co’ la Maremma contrastava sua stanza abbracciandola. In realtà l’uomo con cui era stata e Chiusi si battea contro Volterra, vista Pia non era altri che il fratello di lei, Pietro de’ Tolomei, non vi era posto che ‘un vedessi in guerra. costretto a incontrarla di nascosto perchè parteggiava per una parte politica avversa ai Pannocchieschi. Ma Nello non ebbe Un signore di Siena che non erra dubbi sull’infedeltà della moglie e la fece rinchiudere nel suo e dalla Pietra vien chiamato Nello castello in Maremma, dove Pia fu costretta a vedere la fine dei sposò la Tolomei onesta e sgherra suoi giorni prigioniera, ignara delle cause che l’avevano vista e un sacro matrimon passò con quello. vittima del marito. Nativa è Pia della senese terra, Pia non si ribellò mai al destino che per lei era stato tracciato Pietro diletta al suo carnal fratello, e per questo la sua storia rappresentava un esempio di morae l’altro è Ghino che adesso a voi vi dico le, come era comune alle ballate in ottave. che Nello lo tenea un fedele amico. […] I Senesi sostengono che la casa natale di Pia è ancor oggi ben pag. 13 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 segue: PIA DE’ TOLOMEI: “La Pia del nonno” Nello corre e abbraccia la moglie in un momento, e dice: « Cara, devo far partenza, questo gli è un plico come a te presento, mi chiamano per Colle di val d’ Elsa ». Pia risponde con gran dispiacimento: « Pregherò la divina onnipotenza, l’eterno pregherò col cuor sincero che tu tornassi vincitor guerriero. […] Nello tragitta per la gran guerriglia e Ghino da factotum lì vi resta, e Pia, che di bellezza è maraviglia, ecco di Ghino ad un pensier si desta. La conforta, la tenta e la consiglia, rispose Pia: « Che parola è questa? ». Ghino raddoppia e per tentà un invito, per soddisfar di lei il suo appetito. « Taci », rispose Pia, « o scimunito, traditore di Nello, iniquo e rio, fai questo qui per or non sia sentito, il tuo brutto parlar vada in oblio. Io penso a Nello caro mio marito che un santo matrimon giurai con Dio ». Ghino non puole aver quel che ha tentato, si allontan dalla via tutto arrabbiato. […] E parton tutti e due a luci fisse, solo Iddio nei due cuori gli impenètra, eccoli là dove il Sestini scrisse, al detto poggio Castei della Pietra. Picchiano al castellano che gli aprisse, lui vien di corsa e gli apre a faccia tetra, prende i cavalli e lui le briglie in mano e gli porta alla stalla il castellano. […] […] La mattina sul dì, alba ridente, Nello si sveglia e con l’orecchio tenta, sente che russa e placida dormìa, disse: « Questo è il momento d’andar via ». […] IL DIVIN POETA DANTE Intanto a Siena è ritornato Nello, se ne scarrozza e se ne va a cavallo, gli disse a Ghino: « L’ho chiusa nel castello, l’è prigioniera e non farà più i’ gallo ». « Tu hai fatto ben », rispose questo fello, così interviene a dir, commette il fallo. « C’è tante donne », disse a voce piena, « da divertirsi e consolarsi a Siena ». E Pia che soffre lacrimando e pena, stette se’ mesi interi solitaria, si era ridotta come una pergamena, di più freschezza e di bellezza varia. […] Nello in tal guisa riconobbe Ghino che di sangue grondava da per terra, Iddio lo volle pe’ un fatal destino: « Nello, la moglie tua l’è prigioniera, io te la calunniai nel tuo giardino, ti giuro davanti al dio onnipotente, levala presto perché l’è innocente. […] Pia De’ Tolomei ritratta dal Rossetti E Ghino pieno di malizia e scorno due miglia gli tragitta fuor di Siena, la sera quando si perdeva il giorno riscontra Nello e lo saluta appena. « Nello, se tu sapessi il grande scorno, il disonor che la tua moglie mena, ti vorrei confidarti una parola, ma dèi giurarmi di tenerla in gola ». […] Nello si addormenta e non pensò all’inganno, ma non sapea che Pia l’era innocente, per cagione di Ghino, quel malanno che fece disturbar la brava gente. « C’è il giorno », dice Pia, « perché mi sei tiranno, Nello ecco lì il mattino, alba ridente », al collo gli si avventa e se l’abbraccia e lu’ con urti e spinte la discaccia. Poi si alza Nello e dice a seria faccia, come son le parole dei guerrieri, dice: « Rizzati su, vo’ andare a caccia », ordina un servitore e due destrieri. La si pettina Pia e il manto allaccia ma non sapea di Nello i suoi pensieri, allor diretta lei all’ubbidienza pronti per la Maremma e la partenza. […] Nello dalla sinistra allor si volta, vede dodici lumi e donne andava, disse a un fanciul: « Dimmi, chi è quella morta? ». Gli fu risposto: « Una donna che stava sei mesi interi dentro a quella porta, sempre del suo consorte domandava, che l’è morta sarà ventiquattr’ore, altro non gli so dir, caro signore ». […] « Fermate », disse Nello, « per amore, che qua dentro c’è la mia gioia cara »; alza la coltrice alla bara per via, e vede morta la innocente Pia. Allor l’abbraccia e gli dice: « Moglie mia, chissà quanto fu lungo il tuo dolore, l’anima tua alla Sant’Ara sia in braccio dell’Eterno Creatore ». Poi quella si ricopre e vanno via, ORIZZONTI IL PIACERE DELLA LETTURA diventa socio di “Orizzonti”, ti garantirai la copia della rivista per tutto l’anno pag. 14 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 IL “FONTANELLO” DI LAMPORECCHIO: UN GRANDE SUCCESSO I l “Fontanello” di Piazza Salvo D’Acquisto stà diventando un vero e proprio luogo di socializzazione per la gente di Lamporecchio. Si scambiano opinioni e si allacciano amicizie mentre vengono riempite le bottiglie con acqua gratuita e di qualità... e se c’è da aspettare un po’...non importa! ..“Intanto facciamo due chiacchiere”. Vogliamo ricordare come sia importante questo servizio sia dal punto di vista economico che da quello ambientale. La riduzione delle bottiglie in plastica è sicuramente un sollievo per l’ambiente: per fabbricarle si utilizza una quantità di acqua quattro volte superiore a quella che ci finisce dentro. Naturalmente per realizzare le bottiglie di plastica ci vuole anche il petrolio. E poi? Finiscono immediatamente in pattumiera, o nella migliore delle ipotesi nel contenitore per la raccolta differenziata. Quest’ultima è utile, ma non è il toccasana. Risparmia le materie prime, ma per dare una nuova vita ai rifiuti servono comunque energie e lavorazioni varie. Si inquina di nuovo, insomma. L’acqua del Fontanello inoltre, è controllata e protetta grazie ad un moderno sistema di filtraggio che ne garantisce purezza e qualità. Si consiglia comunque di non fare grandi scorte e di non conservare l’acqua per periodi superiori alla settimana. Per finire un aneddoto - alcuni giorni fa un signore con un SUV è venuto a prendere l’acqua al Fontanello, una signora lì presente ha detto ad alta voce: “Adesso vengono a prendere l’acqua qui anche quelli col Mercedes”. Lui ha prontamente risposto: “Si perché la Porsche ce l’ha mia moglie!”. Questo per far capire che molti non hanno capito che non è solo per “risparmiare” che i cittadini vengono al fontanello. Un grazie ad “Acque Spa” ed al Comune di Lamporecchio. LA POSTA DI “ORIZZONTI” Dalle tante segnalazioni arrivate in redazione, a nome dei cittadini di Lamporecchio, portiamo all’attenzione degli amministratori alcuni problemi: 1) Molti cittadini ci chiedono PERCHE’ AD ORBIGNANO, A DISTANZA DI POCHI METRI NEI PRESSI DELLA CHIESA, SONO STATI ORGANIZZATI DUE CAMPI ESTIVI SEPARATI PER I BAMBINI (uno gestito dal Comune e uno dalla Chiesa). Non sappiamo come sia possibile spiegare ai bambini che non possono giocare tutti insieme in amicizia. Aspettiamo che qualcuno ci dia delle risposte in merito perché crediamo che i tempi di Don Camillo e Peppone siano finiti da tempo! 2) Il giardino della Scuola Materna di Mastromarco è ancora in attesa di essere sistemato....i cittadini ci chiedono quando i bambini potranno usufruirne. 3) Molte mail ci segnalano disservizi nella gestione dei cimiteri: scarsa pulizia, incuria....si richiede maggiore attenzione e decoro. 4) Ci sono giunte MOLTE segnalazioni di cittadini che si sentono abbandonati durante le ore notturne dalle forze dell’ordine. Riteniamo che questo argomento richieda un approfondimento e uno spazio ben più rilevante. Vogliamo comunque, dando voce ai nostri lettori, segnalare questo disagio concreto dei cittadini di Lamporecchio agli organi preposti. 5) Alcuni cittadini segnalano la scarsa pulizia di Via S. Brigida e Via Verdi, chiediamo delle risposte in merito e soprattutto dei fatti! “DITELO ALLA REDAZIONE” Invitiamo i lettori a contattare, tramite posta o e.mail, la redazione di “Orizzonti” per segnalare problematiche, proposte o suggerimenti, daremo voce alle vostre idee ed alle vostre segnalazioni che saranno pubblicate in forma anonima nel totale rispetto della privacy - tel./fax 0573-803029 e.mail: [email protected] - pag. 15 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 DALLA PARTE DELLA DONNA, CONTRO LA VIOLENZA: ESPRIMI TE STESSA Q ualche giorno fa’ viaggiavo tranquillamente su un treno come spesso mi capita ultimamente, immersa come tanti altri passeggeri della mia carrozza, nella lettura del solito immancabile libro da viaggio, quando ho assistito inaspettatamente ad un violento litigio tra marito e moglie, seduti proprio davanti a me. Urlavano, incuranti delle persone attorno a loro, non ho visto lui alzarle le mani addosso, ma le diceva cose pesanti, sgradevoli, terribili ed ognuna era per me un dolorosissimo pugno nello stomaco. Ad un certo punto è stato impossibile fare finta di niente e anche se terrorizzata, sono intervenuta. La donna urlava in piena crisi isterica, contro di lui, contro il mondo, contro … me, io che non capivo che lui era stanco, io… chi ero io per intromettermi nella sua vita ? Mi ha offesa. Non mi aspettavo un grazie ma ho ricevuto uno schiaffo e mi sono fatta male. Quando sono scesa dal treno, le gambe mi tremavano e riflettevo quasi ad alta voce su questo episodio, pensando alla mia impotenza di fronte ad una tale aggressione ed a quante donne come quella, sono costrette a subire una tale violenza psicologica e come il “mondo esterno” conosca ancora poco questa dura realtà. E’ una terribile forma di violenza contro la donna, perché invisibile e perché gli effetti di queste condotte brutali, lesive del suo ruolo sociale di donna e della sua dignità in quanto essere umano, possono durare tutta la vita. Il vero problema è che le vittime restano quasi sempre in silenzio, senza riuscire a trovare la capacità e la forza di chiedere aiuto agli altri, a causa della vergogna, del senso di colpa, della perdita di fiducia e di autostima, o magari per- di Paola Biondi ché si sentono in balia di giudizi superficiali o di parte. Non è facile, come sembra, parlare di violenza psicologica, perché in realtà spesso la violenza, soprattutto all’interno di una coppia, viene banalizzata o negata, vedendo in essa un semplice rapporto di dominazione. La violenza subita è molto sottile e non ci sono tracce evidenti come in caso di violenza fisica, ma quello che accade, in questa tortura emotiva, è un tentativo violento e subdolo di distruzione morale dell’altro e negare la violenza che certi attacchi e maltrattamenti hanno su una donna, significa negare la profondità che la ripercussione psicologica di queste molestie ha su di lei, fino ad una totale distruzione di se e della propria vita. In quegli attimi ho sperimentato la paura e l’indignazione di fronte a quell’abuso e la reazione di quella donna mi ha fatto capire che era un abuso ripetuto; chissà quante volte avrà avuto paura di essere giudicata o colpevolizzata e non sarà riuscita a fronteggiare la violenza, magari perché considerata “fatto di vita” che accade e che bisogna presto dimenticare. Io invece da quel pomeriggio non riesco a dimenticare e continuo a chiedermi quante donne subiscono quotidianamente al lavoro, nel loro ambiente intimo e sono “impedite” di vivere, senza che questo mobiliti una qualsiasi solidarietà? Quanto tempo ci vorrà ancora perché queste violenze trovino un inizio di riconoscimento? Paola Biondi Vuoi sostenere Orizzonti con la tua pubblicità? Vuoi rendere visibile la tua azienda su “Orizzonti”? Contattaci allo 0573/803029 oppure invia una mail a [email protected] pag. 16 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 RIFLESSIONI POST ELETTORALI........ di Valter Ciurli C on le elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009 si è chiusa la campagna elettorale del Partito Democratico. Una campagna elettorale intensa, condotta in modo civile da parte di tutti i Candidati a Sindaco e dai rispettivi partiti di riferimento. Una campagna elettorale che ha visto, in particolare all’interno del PD, ma non solo, la nascita di nuovi protagonisti, giovani donne e giovani uomini che hanno speso le loro migliori energie, senza limitazioni, a sostegno dei propri Candidati a Sindaco ed al Consiglio comunale. Una campagna elettorale che ci lascia in eredità la certezza che, all’interno della nostra piccola Comunità, la Democrazia è viva e in buono stato di salute. Il risultato elettorale delle elezioni amministrative ha premiato la Lista e il programma di governo del PD. Il PD ha ottenuto più del 52% dei voti validi. È stato un ottimo risultato, non molto distante dal risultato ottenuto alle ultime elezioni politiche, circa il 54%. Le difficoltà che sta attraversando il PD a livello nazionale avrebbero potuto ripercuotersi in modo pesante anche sulle elezioni comunali, com’è stato per quelle europee e, in tono minore, per le provinciali. Alle elezioni europee, infatti, il PD ha ottenuto il 48% dei voti, contro il 52% delle comunali. La differenza, in positivo, che noi Democratici abbiamo ottenuto alle comunali è dovuta, indubbiamente, alla maggiore credibilità del nostro programma e dei nostri Candidati, e alle maggiori garanzie che essi davano in termini di capacità di buon governo. I Candidati sconfitti dovrebbero riflettere su ciò. La Lista civica per Lamporecchio, appoggiata dai partiti di centro destra, ha perso voti alle elezioni comunali, rispetto alle europee e alle provinciali. Che il 48% degli elettori non abbia votato per il neo Sindaco è indice di una democrazia non malata e non la testimonianza che ‹‹ il vento del cambiamento sta arrivando anche a Lamporecchio ››. La lista Sinistra per Lamporecchio, appoggiata da Rifondazione Comunista, Comunisti italiani e Verdi, si dice soddisfatta del proprio risultato elettorale a livello locale e, allo stesso tempo, rimpiange la mancata alleanza con la ‹‹ destra culturale e sociale rappresentata dal PD ››. Fatto sta che il gruppo dirigente di Rifondazione comunista ha preferito sacrificare la persona più capace e preparata per governare che ha al suo interno, pur di assicurarsi la propria sopravvivenza politica, dimenticando in fretta le sue responsabilità nell’esperienza della lista civica La Spiga, protagonista dell’ultima Legislatura. Con la nomina della Giunta e il successivo insediamento dei nuovi consiglieri scaturiti dal voto del 6 e 7 giugno, è iniziato il lavoro per il nuovo Sindaco di Lamporecchio, Giuseppe Chiaramonte. La Giunta è stata scelta dal Sindaco in piena autonomia, nel rispetto degli accordi convenuti con il PD al momento dell’accettazione della sua candidatura. Il Sindaco ha fatto delle ottime scelte, ha realizzato una squadra coniugando, sapientemente, risultati elettorali, capacità ed esperienze accumulate. Mi piace, adesso, ricordare alla nuova Amministrazione i punti principali del programma sul quale abbiamo ottenuto la fiducia della maggioranza degli elettori: - Progettazione della nuova strada di circonvallazione a sud ovest del Capoluogo ( Borgano – Massaini – Via Amendola ); - ultimazione delle opere pubbliche in corso di realizzazione: Casa della Salute e Giardinetti; - cura quotidiana degli edifici pubblici, delle strade, dei marciapiedi e percorsi, dei parcheggi, delle piazze, dei giardini, dell’illuminazione pubblica, contrastando in modo adeguato le situazioni di degrado fisico e soprattutto civile, per esempio, quelle inerenti al collegamento verticale tra Via A. Moro e Piazza IV Novembre, e al Rio di Lamporecchio; - sostegno alla scuola pubblica, creazione di sinergie tra scuola, biblioteca e teatro; - promozione del teatro, quale luogo non solo di attività teatrali, ma anche di eventi musicali e di rassegne cinematografiche; - sostegno al lavoro, in particolare a quelle imprese che, nel perseguimento del profitto, operano nel rispetto dell’ambiente e dei diritti delle persone. La cura degli edifici e degli spazi pubblici non può essere lasciata, come purtroppo è avvenuto negli ultimi lustri, alla buona volontà del Dirigente d’area di competenza, ma deve essere una priorità dell’azione di governo. Sulla effettiva realizzazione del programma si confronteranno, negli anni futuri, il Sindaco e il PD. Fino all’insediamento, neo Sindaco e PD hanno lavorato insieme, con determinazione, per aggiudicarsi la guida del Comune. Ora, credo, sia arrivato il momento di marciare “divisi”, perché per governare la cosa pubblica in modo giusto è necessario non sovrapporre, non mescolare, l’azione del Sindaco a quella del PD. L’Amministrazione e il PD devono essere due entità autonome, unite e allo stesso tempo separate. Il Sindaco è il sindaco di tutti i cittadini, deve rappresentare e perseguire il benessere anche di quel 48% che non lo ha votato e non ne condivide le idee. Le decisioni che prenderà nell’azione di governo non dovranno necessariamente coincidere con le posizioni del PD. Il PD non deve dimenticarsi di ciò (ogni organizzazione umana tende a farsi portatrice di interessi di parte), deve, altresì, tener presente che l’interlocutore principale nell’Amministrazione comunale non è solo e soltanto il “suo” Sindaco. Il PD deve sostenerlo con lealtà e aiutarlo ad agire con trasparenza. Nel frattempo, il PD dovrà porsi alcuni obiettivi, il cui raggiungimento sarà il miglior sostegno che possa fornire al nuovo Sindaco: - creare un partito che non sia, di nuovo, un partito-chiesa, di novecentesca memoria, volto a premiare più l’appartenenza, la fedeltà ideologica, che non il merito delle persone; - consolidare i Circoli, che devono diventare luoghi di partecipazione popolare; - promuovere ed organizzare incontri con i cittadini su temi di interesse locale per far conoscere a chi è responsabile dell’azione di governo i loro bisogni e i loro sogni; - far rifiorire nei cittadini la voglia di partecipare alla vita pubblica del proprio paese, invitando tutti, tesserati, elettori del PD, avversari politici, ad incontrarsi, confrontarsi perché solo così potremmo riuscire a conoscere quel bene comune che è, e deve essere, il fine del nostro agire. Bene comune che è il frutto della capacità di ascolto delle ragioni dell’altro e della volontà di trovare un punto condiviso; - riuscire a formare uomini e donne che, attraverso il loro operare quotidiano, facciano in modo che il bene e la giustizia siano meno rari in questo mondo. Valter Ciurli pag. 17 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 A.P.S. “CANNA LAMPO” una tradizione vincente del nostro paese a cura del Dott. Gualtiero Martini L ’associazione pescatori sportivi “Canna Lampo” nacque nel 1964 per l’interessamento e l’impegno di Leonardo Venturini che ne fu anche il primo segretario. Soci fondatori oltre al Venturini e Osvaldo Cammilli (il popolare “Sventola”) che per primo ricoprì la carica di Presidente, furono Idalberto Nazzurri, Mario Fantuzzi, Mauro Fanciullacci, Silvano Riva, Francesco Meozzi, Rolando (Lido) Giraldi, Pietro Lassi, Gino Morosi, Giampiero Martelli, Piero Vergamini, Pietro Martini e Renato Pisaneschi. L’ affiliazione al CONI TANTI TROFEI PER L’ A.P.S. con la sezione FIPS di Pistoia avvenne nel 1965. Nel CANNA LAMPO tempo si sono succeduti come presidenti: Osvaldo Cammilli, Primo Verdiani, Candido Portorelli e Graziano Ponziani. Fra i consiglieri dobbiamo ricordare gli appassionati e validi pescatori Mario Fantuzzi, Piero Vergamini, Roberto Cioli, Enrico Tesi, Giorgio Salvador e Luigi Vecchio. Dal 1966 medico sociale ed incaricato dell’attività agonistica giovanile fu il Dott. Gualtiero Martini che, valeva poco come pescatore (N.d.R. commento personale dell’autore dell’articolo), ma che valeva moltissimo come organizzatore. Il gruppo giovanile della società si fece più potente negli anni successivi con l’ingresso di LAGHI DI PRIMAVERA: da sinistra in piedi si riconoscono Mario Michele Martelli, MassiFantuzzi, Pietro Martini, Leonardo Venturini, Osvaldo Cammilli, mo Cioli, Giacomo e SiCandido Portorelli, Berto Nazzurri, Rinaldo Succci. Da sinistra seduti: mone Martini, Giovanni Gualtiero Martini, Altolfo Talini (con la coppa) e Primo Vescovi. Venturini, Marco Venturini, Marco Verdiani, Matteo Vescovi e Riccardo Leporatti. L’ A.P.S. Canna Lampo vinse due gare nazionali UN GIOVANE GUALTIERO e realizzò ottimi piazzamenti MARTINI IN AZIONE in gare provinciali (soprattutto con i giovani), regionali e nazionali. Organizzò in modo superlativo cinque edizioni del “TROFEO FANTUZZI-CAMMILLI” con la FIPS di Pistoia ai Laghetti Primavera. Nell’anno 1994 si fuse con la 1983 CENA SOCIALE CANNA LAMPO - Ristorante Il Colono: da società di pesca sportiva “Laerzia” di Larciano e il pri- sinistra Antonio Venturi, Giorgio Salvador, Stefano Desideri, Pietro Martini, Leonardo Leporatti, Luca Pasquinucci, mo presidente fu Franco Franceschi. Oggi a distanza Massimo Cioli, Davide Venturini e Giovanni Venturini. di 45 anni, l’ A.D.P.S. Laerzia-Canna Lampo continua Seduto in mezzo un amico genovese. l’attività di pesca sportiva agonistica con buoni risultati sotto la presidenza di Roberto Pieri; un elogio a Leonardo Venturini che tutt’ora resiste e si fa ancora onore. Dr. Gualtiero Martini LAGHI DI PRIMAVERA: da sinistra in piedi Leonardo Venturini con il figlio Marco, xxx, xxx, seminascosto dietro la coppa Berto Nazzurri, xxx, Massimo Cioli, xxx, Stefano Desideri, Leonardo Leporatti, Antonio Venturi, Giovanni Venturini, Giacomo Martini. Accosciato a sinistra Gualtiero Martini. * xxx: pescatori della squadra di Casalguidi. pag. 18 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 LA MANOVRA D’ESTATE 2009: le novità sotto l’ombrellone I a cura del Dott. Spartaco Capaccioli l Governo ha recentemente approvato il decreto legge fiscale n. 78/09 contenente novità ed interventi finalizzati a fronteggiare l’attuale congiuntura economica. Tra le misure adottate si devono ricordare: la detassazione per gli utili reinvestiti in macchinari industriali, il bonus per le imprese che evitano la Cassa Integrazione, il bonus per i lavoratori cassintegrati che decidono di avviare una propria attività, norme per l’accelerazione dei pagaquelle che investono in menti della Pubblica Amministrazione e per aumentare i sostegni alle imprese esportatrici. Per quanto settori particolarmente innovativi. riguarda i lavoratori, le misure prevedono: il rientro I beni strumentali ammessi al beneficio sono solo anticipato dei lavoratori cassaintegrati, l’erogazione macchinari e apparecchiature di cui alla divisione 28 anticipata in un’unica soluzione dei sussidi per fina- della tabella Ateco. La norma non fa distinzione tra lità di auto impiego, il rafforzamento dei contratti di beni nuovi o usati né tra beni acquistati in propriesolidarietà, l’assunzione agevolata dei percettori di tà, acquisiti in leasing. Non sono agevolati però beni forme di sostegno al reddito e la possibilità ai lavo- quali computer, automobili ed immobili o capannoni. ratori cassaintegrati di lavori brevi pagati attraverso Il fine della norma è sostanzialmente sostenere la i voucher. Di assoluta novità, i progetti di forma- domanda del settore meccanico ed è diretta ai titozione per i lavoratori che altrimenti sarebbero co- lari di reddito d’impresa qualunque sia la forma stretti a stare in cassa integrazione. Infatti, in via giuridica (ditte individuali o società) mentre ne sono sperimentale per gli anni 2009 e 2010, i lavoratori in esclusi i titolari di reddito professionale e agricolo. Il Cig possono essere utilizzati per progetti di forma- beneficio viene revocato se l’impresa vende i beni zione e riqualificazione. Il tutto per evitare che dopo agevolati o li destina a finalità estranee all’attività la “sospensione” del lavoratore scatti il licenziamen- prima del secondo periodo successivo all’investito. Ma, il vero punto di forza della “manovra d’esta- mento. In questo caso il beneficio diventa una sote 2009” è soprattutto l’azione del Governo volta a pravvenienza attiva del periodo in cui si è verificato il dichiarare guerra ai territori fiscalmente vantaggiosi disinvestimento e quindi sottoposto a tassazione. e quindi a rafforzare la lotta all’evasione. A tal fine è Limite alla compensazioni tramite F24. Con il stata prevista l’inversione dell’onere della prova per provvedimento si vuole porre un freno alle compengli investimenti e le attività di natura finanziaria rea- sazioni false, prevedendo che i crediti Iva potranno lizzati nei paesi black list, che in caso di violazione essere utilizzati in compensazione per un importo degli obblighi di dichiarazione e segnalazione previ- complessivo superiore ad euro 10.000 soltanto dopo sti dalla normativa antiriciclaggio sono da conside- la presentazione della dichiarazione annuale o, per rare redditi sottratti a tassazione. Analizziamo più i crediti trimestrali, dell’istanza di rimborso trimenel dettaglio i due provvedimenti che interessano da strale. La compensazione potrà essere effettuata a partire dal 16 del mese successivo a quello della vicino le imprese. Tremonti-ter. La detassazione degli utili reinvesti- presentazione della dichiarazione. Proprio per questo è stato previsto che la dichiarazione Iva possa ti in macchinari industriali essere presentata in via autonoma; inoltre la consiste nella deducibidichiarazione dovrà essere munita del visto di lità dall’imponibile di conformità di un professionista o sottoscritta una quota pari al 50 per dall’organo di controllo, se presente. Il decrecento degli investimento prevede che oltre il limite di 10.000 euro le ti in macchinari effettuati deleghe vengano presentate obbligatoriamente dal momento di entrata in utilizzando il canale telematico dell’Agenzia delvigore del decreto al giule Entrate, anche tramite un intermediario, ma gno 2010. L’agevolazionon con una presentazione on-line in banca. La ne non premia le imprese norma entra in vigore dal 2010. che migliorano la propria IL MINISTRO DELLE FINANZE Dott. Spartaco Capaccioli struttura patrimoniale, né GIULIO TREMONTI N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 pag. 19 “ALLA BASE DI TUTTO L’AMORE PER GLI ANIMALI” la storia di Simona Bertoncini, titolare del negozio “Tutti a cuccia” - Via Firenze n. 2 - Lamporecchio (PT) L a mia storia inizia nel noe la mia passione sono toelettatuvembre 2004 quando io ed re un po’ più complicate tipo west una mia amica decidemmo di higland, barboni, shih tzù e york avventurarci nel mondo animashire e per questa mia passione le, incominciammo a frequenho continuato a frequentare corsi tare una scuola di Firenze “toprofessionali, master e corsi inteelette Piero” di Presciutti Piero rattivi dove tu toeletti il cane e il e figli. maestro ti corregge direttamente Al contrario di tante scuole quelin giro in giro per l’Italia e intanto la si basava in prevalenza sulla io come si dice imparo l’arte e la pratica, infatti il primo giorno ci metto da parte. insegnarono come fare a lavare Tornando a questo periodo penso un cane, voi direte -e che ci vuosia quello più caotico perche con le?- lo dicevo anch’io ma dopo questo caldo pulci zecche e zan2 ore di lavoro cambiai idea, inzare escono come funghi, e mi fatti mi insegnarono tante cose arrivano cani infestati purtropIL NEGOZIO DI SIMONA IN VIA FIRENZE A LAMPORECCHIO come il mettere il cotone nelle po da parassiti che possono pororecchie al cane per evitare otiti ed infiammazioni, a far tare malattie a volte curabili ma a volte no, infatti le le ghiandole perianali per evitare anche lì infiammazioni, pulci che tanti dicono che a parte il prurito addosso al e tante altri piccoli accorgimenti che non mi sarei mai cane non fanno altro, possono portare su cani sensibili immaginata. o debilitati dermatiti tenie e allergie, mentre le zecche La scuola è durata da novembre 2004 a febbraio 2005 e possono portare malattie gravi e non. Infatti attraverso nel mentre la frequentavamo, la sera il morso delle zecche si possono tradopo cena mandavamo avanti i lavori smettere al cane alcune malattie infetal negozio, e tra piastrellamenti mutive come la babesiosi che danneggia rature e scaffalature, finalmente il 20 i globuli rossi portando gravi anemie e marzo 2005 il nostro sogno era prondanni epatici e renali o l’erlichiosi che to. Contemporaneamente alla scuola porta forti stati influenzali sull’animale ci associammo sotto consiglio di Pree tante altre. In questi ultimi anni si sciutti ad una associazione di toeletsta parlando molto anche di zanzare e tatori A.p.t. Associazione Professionimoscerini(flebotomi), che portano due sti Toelettatori che organizza corsi di malattie la filariosi e la leishmaniosi. aggiornamento con mastri di toeletLa prima curabile ed evitabile con vactatura a livelli mondiali. Purtroppo nel cini la seconda purtroppo letale nelle gennaio 2007 per motivi personali la maggior parte dei casi perché il vaccimia socia e compagna di avventura si no è ancora in fase sperimentale e le è dovuta ritirare dalla società e sono cura che ci sono regrediscono il prorimasta sola. blema ma non lo tolgono. In questi 4 anni e mezzo oltre che lavorare in negozio, ho Non essendoci vaccini per correre ai ripari le persone cercato di farmi comunque un piccolo bagaglio di espesi affidano a repellenti o antiparassitari specifici, anche rienza grazie anche alla gente che è venuta in negozio, perché forse non tutti sanno che la leishmania può essespecialmente i cacciatori che da marzo a luglio vengono re trasmessa anche agli uomini. con i loro cani in prevalenza setter, breton, spring e coTornando al mio lavoro penso che sia molto gratificante cker con le loro teorie su come evitare forasacchi tra le ,anche perché la gente che entra spesso mi chiede condita delle zampe e alle orecchie, o con le tosature stratesiglio sull’alimentazione del proprio cane o gatto o su dei giche in modo comportamenti anomali che i loro amici a 4 zampe hanche quando no o tante altre cose che, oltre a esser felice di risolvere, vanno a caccia cerco di instaurare un rapporto di fiducia e amicizia con e c’è la sciolta la clientela. dei cani prenAll’inizio i vecchietti che erano sempre davanti al bar mi dano meno chiedevano se a lavare i cani mi pareva di far un mestieerbacce posre, ad oggi con orgoglio gli rispondo SI. sibili addosso Concludendo, sono felice del lavoro che faccio e ringrazio e tante altre chi mi è stato vicino e chi mi ha dato fiducia da quando cose che solo ho intrapreso questa avventura lavorativa, chi mi ha perun vecchio messo di crescere e conoscere approfonditamente il mio cacciatore può settore, a livello pratico e umano. Ringrazio infine Orizsapere anche zonti per avermi dato la possibilità di raccontare alcuni se il mio forte aspetti della mia vita lavorativa. Simona Bertoncini pag. 20 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 C S I CALCIO OPEN: MASTROMARCO ANCORA CAMPIONE D’ITALIA .... PER LA TERZA VOLTA! Danilo Leporatti, che sul nostro mensile ci parla di aspetti finanziari ed assicurativi, che derivano dalla esperienza della sua professione, stavolta desidera raccontare una magnifica avventura, un’emozione che lo ha visto tra i protagonisti della conquista del campionato amatoriale CIS: ”Non ci sono parole per descrivere lo stato d’animo di gioia incontenibile che ha travolto tutto il gruppo al termine dei rigori che ci hanno dato la vittoria. Sembravamo dei bambini, impazziti! Urli, salti, abbracci e tante altre manifestazioni di giubilo. Una vittoria che va oltre il merito sportivo. E’ il giusto premio ad un gruppo di amici che si ritrovano a giocare al calcio con tanta passione e amore. Senza dimenticare le nostri doti tecniche, che a questo punto ritengo davvero interessanti, considerato il terzo titolo di campione italiano conquistato. Giocare al calcio è davvero bello ed entusiasmante. Sono momenti nei quali ti dimentichi i problemi della vita e al termine della partita esci da campo stanchissimo, ma caricato psicologicamente. Siamo una squadra amatoriale che viene portata avanti con tanti sacrifici. Ma il segreto dei successi sta proprio nell’affrontare le gare con la giusta serenità e carica agonistica. Chianciano - Non è mai semplice vincere, ripetersi è una vera e propria impresa a qualsiasi livello. La squadra di Mastromarco riesce a ribadire, a distanza di un anno, il titolo Nazionale e a diventare la prima squadra di calcio del Comitato Sportivo Italiano CSI a laurearsi per 3 volte Campione d’Italia. “Una gioia infinita – dice Massimo Tarabusi – siamo venuti a Chianciano per onorare lo scudetto che portavamo sul petto, consapevoli che sarebbe stato molto difficile arrivare in fondo, che saremo stati la squadra da battere e che tutti avrebbero cercato di strapparci il titolo dalle maglie. E’ stato effettivamente così, ma la nostra squadra quando punta un obiettivo, riesce molto spesso a tirare fuori energie inaspettate, questa vittoria è appunto espressione di una forza mentale e nervosa fuori dal comune. Sono estremamente soddisfatto, continua il Mister, di questa vittoria, che corona una marcia lunga iniziata 10 mesi fa, ringrazio tutti i miei giocatori che riescono a darci tante soddisfazioni”. L’ AC Mastromarco ha vinto il girone iniziale delle Fasi Finali a 4 squadre superando Pianesi - Cava dei Tirreni, STB Gruppo 91 ASD - Gubbio e Scipione FC - Parma; in finale si è scontrata con S. Lucia Golosine – Verona, vincendo ai rigori una partita agonisticamente molto intensa. La cronaca della finale si sintetizza in un sostanziale equilibrio a centro campo, rotto da 2 importanti episodi, uno per parte: punizione di Giorgetti e bella parata del portiere di Verona; tiro da fuori area con effetto ad uscire e indirizzato all’incrocio e parata da applausi, per tecnica e esplosività, di Giusti. In pieno recupero, ad un minuto dal termine, occasione incredibile per il Mastromarco, ma i rigori erano l’epilogo più giusto. La sequenza: Pieri, Giorgetti, Magnani, Venturini, Tarabusi e il terzo titolo è conquistato. Paolo Giraldi, dirigente responsabile della società, ringrazia particolarmente gli sponsors della squadra che continuano a sostenere questo gruppo da alcuni anni e tiene a sottolineare “siamo partiti per queste fasi finali nazionali con la tragedia di Viareggio nel cuore, siamo molto vicini alle famiglie colpite e, per quello che possiamo, dedichiamo questa vittoria in terra Toscana a tutti coloro che hanno subito questo dramma”. La squadra: Giovanni Giusti, Dario Bochicchio, Danilo Leporatti, Massimo Serrapede, Paolo Tommasi, Mirco Giorgetti, Antonio Semitaio, Daniele Vai, Fabio Magnani, Massimo Pieri, Alessio Boldrini, Fausto Gallerini, Lucian Andrici, Riccardo Carbone, Marco Ruggirello, Luca Bruno, Massimo Tarabusi, Jacopo Bettarini, Simone Venturini. I dirigenti: Doriano Meacci, Ottavio Rosselli, Luigi Ciervo, Stefano Giannoni, Paolo Giraldi e Giampaolo Fagni, Cesare Tarabusi e Alessio Baldi. N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 pag. 21 FEDERICO PACINI E’ IL CAMPIONE EUROPEO DI THAI BOX CURA DI STEFANO FERRALI L a storia di Federico Pacini asspettacolo ed emozioni che solo chi somiglia ad una favola, abbiaha potuto vederla e sentirla di persona mo già parlato di questo ragazzo può capire. Prima e incredibile nell’edizione di gennaio durante un incontro della nostra rivista, ma lo scorso c’è la musica tradi30 maggio, il “nostro” campione zionale che accomha compiuto un’impresa eccezionapagna gli atleti nella le: sul ring del Palazzetto dello lotta. E’ bello vedere Sport di Avenza, vicino a Carrachi vince preoccura, ha vinto il titolo europeo di parsi di chi ha perso Thai Box! E’ stato un incontro a e se gli ha procurato senso unico, Il campione d’Europa delle ferite. La Boxe in carica, lo svizzero Gerry Weber, Thailandese non è Federico, nel suo negozio di Lamporecchio, mostra con è stato dominato da Federico per le un’arte marziale per orgoglio la cintura di Campione d’Europa prime tre riprese, alla quarta tutti. La preparaziol’arbitro ha decretato la vitne fisica, la determitoria del nostro campione per nazione a sopportare il dolore e la fatica, K.O. tecnico! Gerry Weber si è sono caratteristiche che non possono mancongratulato con Federico ed ha care a chi voglia intraprendere quest’arte ammesso la sua superiorità. Una seriamente. gioia immensa per lui e per tutto I micidiali colpi, soprattutto alle gambe (low staff, soprattutto per l’allenatore kick), sono una delle sue caratteristiche Alessandro Grifa del “Grifa principali. Altra caratteristica è l’uso delle Club” di Montecatini, che lo ginocchiate, molte volte afferrando prima ha preparato in maniera ecceziola testa dell’avversario e tirandola verso il nale. Federico, che di lavoro fa il ginocchio. I gomiti anche fanno parte del panettiere, ha raggiunto risultati combattimento di questa arte, ma non sono incredibili in uno sport durissimo sempre permessi in agonismo, perchè tropdove occorre una preparazione po devastanti. Per finire vogliamo racconFederico è campione: eccolo fisica tra le più rigorose e sfiantarvi un episodio: lo scorso 24 febbraio al mentre esulta insieme canti di ogni sport. Nessuno gli ha all’allenatore Alessandro Grifa mai regalato niente: questo ragazzo ha fatto grandi sacrifici per raggiungere l’eccellenza in una disciplina dove non “Palasharp” di sono sicuramente i soldi lo stimolo per andare avanMilano, inseriti ti. In Thainella rasselandia la gna “OktaThai Boxe gon” (la più è davvero importante qualcosa rassegna di di speciale, ThaiBox), un misto erano in prodi musigramma dica, traversi incontri Federico durante l’incontro di Milano dizione, validi per il tiLa locandina del match cultura, tolo mondiale di K1 (si differisce un po’ dal normale combattimento tradizionale nella tecnica e nelle regole), tra cui quello dei 65 kg. Il match contro il marocchino/ belga Hassan El Hamzaoui era in programma contro l’inglese Keddle, ma quest’ultimo al peso del mattino era di ben quattro kg sopra la misura regolamentare! Immediatamente viene contattato Federico che aveva passato la notte a lavorare nel panificio di famiglia....si rende ugualmente disponibile e senza aver chiuso occhio vola (nel vero senso della parola) a Milano per l’incontro della vita. Perde di misura e si guadagna una rivincita con la quale, in condizioni normali, siamo sicuri potrà portare a casa il titolo mondiale. In bocca al lupo Pacio! Stefano Ferrali pag. 22 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 CALCIO A 5 FEMMINILE LA LAMPO CONQUISTA IL TITOLO REGIONALE E LA COPPA DI LEGA PROVINCIALE Stagione straordinaria delle ragazze della Lampo che hanno centrato due obbiettivi importanti. A settembre la “Lampo 1919” disputerà la Super Coppa contro il Figline V.no. Presidente della squadra è Davide Vescovi; principali sponsor sono la società Lampo, Impianti a Verde Pistoia, Tuttosport Vescovi di Mastromarco e Caffè Mirò. LE RAGAZZE INSIEME AL PRESIDENTE DAVIDE VESCOVI La redazione di “Orizzonti” dedica una pagina alle ragazze della “Lampo 1919” che, grazie alla loro passione e sacrifici, hanno conseguito importanti risultati sportivi. Il mese scorso infatti, battendo 3-2 la formazione di Firenze, si sono aggiudicate il titolo regionale. Precedentemente era stata vinta anche la Coppa di Lega Provinciale. Questa pagina ha lo scopo di ringraziare queste ragazze per il loro impegno nello sport, anche se meriterebbero sicuramente una maggiore attenzione da parte di tutti gli sportivi di Lamporecchio. DOPO LA VITTORIA, SI FESTEGGIA CON LA COPPA SUL TAVOLO Da sinistra: Beatrice Paganelli , Giulia Capecchi, Giovanna Innocenti , Francesca Giaconi , Denise Lolini, Elena Sinimberghi, Alice Lulli, Antonella Frediani, Cinzia Mazzei. Sedute da sinistra Rosanna Attanasi e il “portierone” Maruska Frigerio LA SQUADRA DELLA FINALE - da sinistra in piedi: Samantha Orlandi, Rosanna Attanasi, Valentina Marini, Elena Sinimberghi, Giulia Capecchi, Alice Lulli, Serena Cavicchi, accosciate da sinistra: Patrizia Fedi, Francesca Giaconi, Giovanna Innocenti, Denise Lollini, Maruska Frigerio e Beatrice Paganelli. In semifinale hanno giocato anche Cinzia Mazzei, Silvia Viareggi (Capitano e goleador della squadra) e Antonella Frediani pag. 23 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009 GIULIANO BARONTI: UNA VITA PER IL CICLISMO di Massimo Mancini G iuliano Baronti ha unito la grande passione per il il giorno prima, il Giro ha attraversato il centro ciclismo con gli interessi della sua azienda Neri del paese. C’è stato il Giro d’Italia Dilettanti e Sottoli. Da anni il marchio Neri si trova nelle più importan- la classica Pistoia - Firenze è stata fatta partire in ti corse professionistiche e dilettantantistiche. Quest’an- quell’anno davanti alla mia azienda. Senza dimenno ha parteciticare che ogni anno a Larciano viene orgapato al Giro nizzata un’importante corsa professionistica Giro d’Italia: la ditta d’Italia con (Gran Premio Industria e Artigianato). Neri Sottoli a una carovana Oltre alla passione,- continua l’AmministraRoma davanti al di tre mezzi, tore delegato della Neri Sottoli - credo che “Colosseo” riscuotendo lo sport un grande sia un insuccesso sia teressante in termini di strumento popolarità che di promodi pubblicità. zione pubPer rendere blicitaria. l’idea di quanSiamo una to la ditta Neri ditta imsia presente portante, nel grande cicon 38 diclismo, basta pendenti. dire che sarà Abbiamo Giuliano Baronti con lo sponsor ufficiale al Giro dell’Emilia, al Gran Pre- necessità di essere Giovanni Visconti mio Bechelli ed alla Firenze - Viareggio, gara che si conosciuti ed apprezdisputerà il 23 agosto prossimo. Ha sponsorizzato il Giro zati su tutto il territodell’Appennino e il Gran premio della Liberazione rio italiano. Incredibile davvero il successo che abbiamo che si tiene a Roma. Dispone di una squadra di corridori avuto con la partecipazione alla carovana del Giro d’Itasuper vincente, guidata da due persone fidate e esperte, lia, con tre dei nostri mezzi. Ho fiducia nel ciclismo. Si quali sono gli ex corridori Citracca e Scinto. tratta di un sport che vede protagonista un uomo solo. Siamo andati a trovarlo, all’interno della sua azienda, per Alla fine deve vincere sempre il migliore. Per questo conoscere meglio questo personaggio, che grazie al con- motivo sono intollerante verso coloro che usano sistemi nubio passione e forza economica, ha contribuito molto a non legali per andare più veloci. Dobbiamo combattere far crescere il ciclismo nella nostra zona e non solo. il fenomeno del doping con la massima severità, “Ho sempre amato questo sport - inizia Giuliano Baronti - Una iniziando l’azione proprio dai più giovani. passione che ancora oggi mi coinvolge molto. Da ragazzo correvo in bicicletta con buoni risultati. Poi per motivi leGiro d’Italia: gati al lavoro e alla mia crescita professionale, fui costretla ditta Neri to ad attaccare la bicicletta al cosiddetto chiodo. Rimasi Sottoli davanti nel mondo delle due ruote, diventando dirigente dal 1970 all’Altare della al 1980 del Mastromarco. Furono anni bellissimi e ricchi di Patria ricordi. Lavoravo molto bene con l’indimenticabile Carlo Cheli. Poi con il marchio Neri sono stato dirigente del GS. Bottegone, a Casano di Ortonuova e poi formai una squadra in Lunigiana, Infine nel 2004 siamo arrivati a Lamporecchio, ed insieme a Citracca e Scinto abbiamo allestito delle grandi squadre. Credo di avere contribuito, insieme a diversi amici tra cui il compianto Claudio Cecconi e Petrrucci, a portare il grande ciclismo a Lamporecchio. Nel 2005 abbiamo avuto la cronometro del Giro D’Italia ed Il sapore della tradizione w.w.w.sottoli.it Via Cerbaia, 327 - Lamporecchio (PT) Tel. 0573 82918 - Fax 0573 82879 N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009