Relazione M. Sironi febbraio-marzo 2000
LABORATORIO VITTORIO TISON - BUGANDO MEDICAL CENTER - MWANZA ATTIVITA’
DIAGNOSTICA
Al nostro arrivo vi erano circa una quarantina di casi del mese di febbraio fermi ad aspettarci,
che sono stati immediatamente registrati e campionati. La processazione, non essendo ancora
arrivati gli strumenti, è stata fatta dal tecnico anziano Sebastian San’gudi secondo la sua
tecnica usuale, il che ha permesso di vedere la prima istologia solo dopo 5 giorni lavorativi, cioè
poco prima che Callea ripartisse.
Il giorno 10 marzo, venerdi pomeriggio, sono arrivati tutti gli strumenti che aspettavamo, che
sono stati collaudati tra sabato 11 e lunedì 13 marzo, permettendo l’allestimento della nuova
istologia con maggiore rapidità (due giorni lavorativi) e quindi di tutto il materiale arrivatoci fino
al 17 marzo.
In totale sono stati diagnosticati e refertati n. 77 casi istologici (dal progressivo n.27 al n. 104
compreso) e n. 14 esami citologici tra cui quattro FNA, relativi al periodo febbraio-17 marzo
2000.
Abbiamo visto: un linfoma di Burkitt, tre malattie di Hodgkin, sclerosi nodulare, e un linfoma dei
centri germinativi; due adenocarcinomi della prostata ed un carcinoma indifferenziato a piccole
cellule sempre a sede prostatica, un retinoblastoma, un carcinoma papillare della tiroide, un
adenocarcinoma primitivo del retto (infiltrante la vagina), un adenocarcinoma di tipo uracale
della vescica, un carcinoma a cellule renali, varietà cromofoba, un sarcoma di Kaposi ed altre
neoplasie benigne come uno spiradenoma eccrino gigante, tre fibroadenomi della mammella,
una lesione mammaria benigna complessa con aree da adenoma tubulare e lactating adenoma,
un tumore gigantocellulare dell’osso, un tumore glomico infiltrante.
Ogni campione è stato registrato dal tecnico giovane Medard Beyanga sul registro istologico
(nuovo del 2000) o citologico (vecchio di 10 anni), in ordine progressivo di arrivo, riportando i
dati anagrafici, il reparto di provenienza, l’Ospedale inviante, il Medico richiedente l’esame, il
materiale inviato e la data di invio dello stesso, con lo spazio per inserire, a diagnosi avvenuta,
quest’ultima.
Le diagnosi sono state battute dalla sottoscritta al computer del Centro Trasfusionale in duplice
copia e personalmente consegnate nei Reparti di appartenenza ed eventualemte all’OPD, solo
se i paziente erano già stati dimessi.
Nonostante mi sia recata nei reparti ad ore diverse, non ho mai reperito alcun Chirurgo a cui
dare personalmente e con cui discutere le diagnosi, ed ho quindi consegnato i referti nelle mani
delle Suore Caposala, assicurandomi che venissero allegate alla cartella clinica e, dell’arrivo
della diagnosi, informati i Medici di riferimento.
I contenitori per pezzi anatomici di tre capacità differenti sono stati personalmente consegnati
da me e dal dott. Jackson Kahima, in piccole quantità alla Sala Operatoria (Theatre, C3),
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spiegando la necessità di far pervenire in Laboratorio tutti i campioni chirurgici asportati, interi,
senza campionamento, e con una sufficiente quantità di formalina.
Il taglio pezzi viene eseguito su un tagliere posto sul tavolo della I stanza, non dotato per ora di
cappa: dato il basso numero di campioni, non si respira neanche troppa formalina.
Ogni pezzo istologico è stato descritto macroscopicamente, precisando dimensioni ed ogni
parte riconoscibile se pervenuto già campionato dal Chrirurgo, riportando tale descrizione sul
retro della richiesta di esame istologico. Gli unici pezzi giunti intatti sono state le
appendicectomie e una nefrectomia, e per questi è stata formulata una descrizione
macroscopica secondo gli standard noti.
Ogni pezzo è stato inserito nei cestelli della Histochinette corredato da cartellino indicante il
numero di archivio, che poi è stato riportato sull’anello da inclusione preceduto dall’anno e dalla
sigla T (indicante tessuto, per differenziare istologia da citologia “C”). Nell’istochinette vanno
messi nei contenitori consecutivamente: alcool 70 (che è facoltativo), alcool 95 x2, alcool 100
x3, xilolo x2, paraffina calda x3.
Il campionamento è stato effettuato dalla sottoscritta e successivamente sotto la mia
supervisione dal dott. Jackson Kahima, il Chirurgo identificato dal Direttore Sanitario Berege per
sostituire Evaristo Nyawawa, che sta seguendo una specializzazione di Chirurgia all’ospedale
Muhimbili di Dar.
Occorre addestrare il dott. Kahima nel taglio pezzi e vedere con lui almeno alcuni casi istologici
raggruppati per sede (ho cominciato con appendici, prostata e tiroide), anche se è complesso,
sia per motivi tecnici (manca un microscopio a due teste) che per motivi culturali, dato che il
Collega ha 38 anni, scarso ricordo dell’istologia normale e quasi nessuno dell’istopatologia, per
cui deve affrontare una preparazione sui libri non da poco.
Parlando con il dottor Jackson Kahima prima di partire gli ho suggerito di individuare una sede
dove fare la Specialità non necessariamente in Europa, ed avremmo intravisto la possibilità di
farla in Sudafrica, per cui non si renderebbe necessario per lui lo studio di un’altra lingua oltre
l’inglese e sarebbe relativamente più vicino a casa (abita nelle case dell’Ospedale).
Tornando a Dar Es Salaam, ho rivisto Evaristo, che mi ha comunicato l’impossibilità di
sospendere il suo mandato come Chrirugo al Mohimbili per altri due anni (cioè fino al 2002). Ne
consegue che, a settembre, quando iniziano le lezioni della Specialità, a Mwanza non
troveremo più neanche il dott. Kahima, e quindi sarà necessario prevedere che la nostra
presenza lì sarà non solo necessaria, ma indispensabile per mandare avanti l’Anatomia, sia dal
punto di vista organizzativo che diagnostico.
Bisogna insistere presso i Chirurghi che i pezzi non vengano “campionati”, ma mandati interi,
altrimenti risulterà impossibile stadiare le neoplasie e saremo costretti a formulare solo una
diagnosi secca di patologia, senza altra indicazione sul nostro referto. Per questo è necessario
indire una riunione al più presto, almeno con loro, per chiarire queste modalità. Nessun chirurgo
si è fatto vivo da noi, prima della nostra partenza, e ho molti dubbi che possa esserci in futuro
un riscontro positivo da parte loro se non vengono stimolati, visto che anni di sfacelo culturale
ed economico (i dieci anni in cui l’ospedale è passato al Governo) hanno reso la classe medica
completamente demotivata a lavorare in ospedale, permettendo il sorgere di 20 cliniche private.
Anche la nostra presenza è stata ignorata (sic!), anche se è probabile che alla base di questa
sensazione vi sia un retaggio della visione da “conquistati” da parte degli europei, che quindi
non sono accettati che passivamente dagli africani.
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Da questo consegue che il nostro ruolo non deve essere sostitutivo, ma educativo in tutti i
sensi, cercando di evitare, nel limite del possibile, situazioni in “nero”, come mi sembra di aver
intuito (anche se non ne ho la prova formale), ad esempio per le diagnosi sul liquido seminale.
Il dottor Kahima non deve continuare la sua attività clinica, mentre studia ed è presente nel
Laboratorio di Anatomia Patologica, come gli ho visto fare gli ultimi tre giorni prima di partire. In
quella occasione non ho detto niente, in quanto eravamo in procinto di ripartire e non avremmo
potuto verificare che la cosa non accadesse nel periodo di nostra assenza, ma occorre che chi
va giù lo controlli e verifichi che non faccia attività clinica, neanche per compilare le cartelle
cliniche, neanche dei suoi pazienti privati, altrimenti la velocità di apprendimento della Anatomia
Patologica sarà ancora più lenta del prevedibile.
Nella stanza del Patologo, nel classificatore, ultimo cassetto in basso, vi sono relazioni e
documenti molto importanti e che consiglierei di leggere, sulle condizioni del laboratorio e
dell’ospedale negli anni 70-80, quando si diagnosticavano anche 3.500 biopsie/anno, con
casistiche e statistiche. Sempre nello stesso classificatore, negli altri cassetti ho raccolto gran
parte delle diagnosi istologiche degli anni 1978-1981, sottraendole a raccoglitori pieni di polvere
ed escrementi di topi e mangiati dagli stessi. Altre diagnosi sono nella stanza utilizzata come
magazzino ed attendono anch’esse di avere una sistemazione più adeguata, non essendoci più
spazi a disposizione per collocarli diversamente.
Il tecnico anziano San’gudi è in grado di allestire una istologia discreta, anche se deve prendere
la mano sul nuovo microtomo, in modo da schiacciare meno le fette durante il taglio, e questo
controllando l’adeguata inclinazione della lama. E’ stato addestrato da Tomaso, ma va verificato
se, in nostra assenza, ha cambiato qualcosa, perché l’abitudine (scorretta) è la maggiore
nemica del miglioramento tecnico.
Il tecnico anziano San’gudi potrebbe essere in grado di eseguire semplici colorazioni
istochimiche: io gli ho fatto fare dei BK, ma il controllo che mi ha fornito era negativo e a questo
punto non so se è il controllo che non va bene (anche se mi ha detto di averlo avuto dalla
Microbiologia) o la sua tecnica. Non ho trovato nelle sezioni il BK, ma non sono neanche certa
che, per il quadro istologico, ci potessero essere.
Le diagnosi sono state formulate molto brevemente, senza macroscopica né microscopica. Il
modello di refertazione, così come impostato dal Signor Abdul, Primario del Trasfusionale,
presso cui vi è computer e stampante, dove battere le diagnosi, non prevede spazio per le
descrizioni. Ma, in accordo con il signor Abdul, si potrebbe vedere di modificarlo, se ritenete
necessario aggiungere delle altre parti alla diagnosi scritta.
Le diagnosi vanno battute in duplice copia (una per il Reparto e una per il Laboratorio) e il
tempo di battitura è piuttosto lungo perché impiega parecchio tempo la stampante. Bisogna
inoltre far avere qualche nastro per Olivetti DM 124 (allegato il campione, peraltro già segnalato
da Papotti!), altrimenti nel giro di un mese o due non avremo neanche la possibilità di stampare,
dato che il Signor Abdul non è riuscito a reperire il nastro a Mwanza.
Il Trasfusionale (Department of Community Health-Blood Bank) si trova nel settore J
dell’ospedale, cioè allo stesso piano (3°) del Laboratorio di Anatomia Patologica, e la stanza
del Signor Abdul, dove ci sono lui e il computer, è la J301A, che è situata in fondo al corridoio
del Reparto, ultima porta a destra. Al Reparto si accede prendendo il primo corridoio-balconata
a sinistra appena entrati nell’ospedale, prima del Bar (che si trova sulla destra, vedi piantina).
Accendere il computer, compare C:>, digitare “dease”, enter, digitare 5; user name: “incharge”,
enter; password: “labtech”, enter; digitare 2 (record entry), enter; digitare 2 (Histopathologic
form); poi premere contemporaneamente SHIFT ed F1: viene visualizzato l’elenco completo
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anagrafico di tutti i casi diagnosticati e registrati a video (ultimi anni); per arrivare rapidamente ai
casi del 2000 premete “Page Down” per circa 20 volte e li potete verificare a quale n.
progressivo siamo arrivati; poi, per inserire dati anagrafici e diagnosi (vi conviene fatto
entrambe le cose in un’unica volta), premete SHIFT ed F1 contemporaneamente con cui
compare la schermata del reperto completo, che è quello che poi stampate. Qui inserite
anagrafica e diagnosi, premendo F3 per scorrere avanti, salvando ad ogni referto con F8. Per
stampare il referto inserite uno alla volta i due fogli nella stampante e premete
contemporaneamente SHIFT ed F9.
Per uscire dal programma premete ESC due volte e così ritornate sulla prima videata C:>.
Per refertare la citologia, esiste una schermata apposta, diversa da quella della istologia, che si
raggiunge facendo come prima e digitando “Histocytopathologic form”. Poi tutto come per
l’istologia, salvando in F2 (anziché F8) e stampando sempre in SHIFT+F9.
Se avete bisogno di aiuto col computer, chiedete della signorina Spora, la Segretaria di Abdul,
che è carina, gentile e disponibile, ovviamente se la trovate! Alle 15.30 di ogni pomeriggio,
come tutto il personale non turnista del Bugando, sparisce, cioè fila (nel vero senso della
parola) a casa.
Nel computer del signor Abdul non sono scritte le ultime diagnosi (diagnosticate venerdì 17 che
era festa dei mussulmani “IHD”, e lo studio di Adbul era chiuso), che ho redatto a mano sul
foglio prestampato, già esistente in grandi quantità in Reparto, che allego. Le ultime diagnosi
dal n. 99 al 102 compreso di istologia e dal n. 12 di citologia non le troverete quindi a video e
sono da inserire per prime al vostro arrivo.
Le diagnosi in reparto sono conservate, per ora, sullo scaffale alla destra del tavolo entrando,
nella stanza del Patologo, in due cartellette separate e all’interno di un classificatore ad anelli
che ha portato Callea. Occorrerebbe una foratrice (per fare i buchi ai referti) e una colla in stick
per poter raccogliere nel raccoglitore ad anelli tutti i referti in ordine.
In un altro raccoglitore, sempre nella stanza del Patologo, ci sono le lettere ufficiali scritte da
Callea al Direttore Sanitario.
In Laboratorio dovete controllare sempre la pulizia per terra e degli strumenti, questi ultimi in
particolare, che devono essere accuratamente conservati funzionali ed in ordine da parte dei
tecnici, allo scopo di evitare succeda come quello che abbiamo verificato al nostro arrivo.
Il Laboratorio era fornito di tutti gli strumenti necessari per l’istologia, compatibilmente con il
periodo (anni 70-80, quando non era ancora stato messo in commercio uno strumento come la
centralina o il portalame con le lamette monouso), anche con elementi di riserva (n.2
histochinette ad esempio). Col tempo, mancando alcuna iniziativa dei tecnici e anche gli
strumenti minimi (gancetti, relais...), nonché un’assistenza qualificata, gli strumenti non
funzionanti anche per inezie (ad esempio appunto un gancetto nell’histochinette ora
funzionante, che Tomaso ha sistemato) sono stati accantonati e mandati in disuso. Il tecnico
San’gudi lavorava con una histochinette assolutamente a mano, svegliandosi ogni due ore per
spostare il cestello con i pezzi istologici!
E’ capitato di rimanere senza alcool, a causa del consumo delle riserve dell’ospedale, per cui,
con il signor Abdul, mi sono dovuta recare dalla Matrona, che ha il suo ufficio in F3, e con la sua
interpretazione (la Matrona non parla quasi niente inglese), abbiamo risolto il problema. L’alcool
è arrivato in tre ore. Occorre però evitare di arrivare a questo, innanzitutto mantenendo una
piccola scorta in Reparto (qui non c’è alcun problema, come da noi, per gli infiammabili; mi
chiedo se ce l’hanno in città!), secondariamente prevedendo un consumo settimanale o mensile
in base alla quantità di istologia che arriva.
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E’stata fatta ad Abdul una previsione di minima, in base alle indicazioni fornitemi da Tomaso,
del consumo minimo mensile (che è praticamente consumo della histochinette), che, come ho
spiegato ad Abdul, è scarsamente influenzato dalla quantità di materiale che viene processato,
a meno di grandi quantità di quest’ultimo, e che, a suo giudizio, non comporta un eccessivo
problema finanziario neanche per l’ospedale.
Nell’occasione della nostra visita alla Matrona è stato ufficialmente richiesto un elenco degli
strumenti e del materiale da noi inviato dall’Italia e presente nel Reparto, con una stima del
valore economico dei primi. E’ stato formulato un elenco degli strumenti, con la stima che
Tomaso mi ha suggerito, espressa in scellini tanzanesi, e dei materiali di consumo più
importanti (e che in futuro sarà da integrare almeno parzialmente), che è stato consegnato ad
Abdul e di cui una copia è nel Reparto insieme alla corrispondenza. L’elenco è stato scritto col
computer di Abdul, ed è stato salvato col nome “Instrhist” in word perfect. Dopo C::> digitare
wp, poi enter. Successivamente mi è stato richiesto un elenco più dettagliato, che riporto in
allegato, ma che non si è avuto il tempo materiale di trasmettere al signor Adbul, anche perché
era mia intenzione controllarlo comparativamente con l’elenco di tutto il materiale inviato che
non avevamo in nostro possesso, ma che sicuramente era in mano a Callea.
La Suora Economa ci ha promesso un frigorifero per il Laboratorio. Inoltre abbiamo concordato
con l’ingeniere la ristrutturazione del Reparto, secondo la piantina che allego, che dovrebbe
comprendere una zona ricevimento sia di pazienti (per FNA) che di materiale biologico, una
stanza taglio pezzi, una stanza inclusione, taglio e colorazione, una stanza del Patologo (dove
si legge al microscopio) e due stanze-magazzino, una per gli strumenti non in uso e una per i
materiali di consumo e dove momentaneamente sono appoggiati anche i vetrini di anni addietro
e i blocchetti, che abbiamo ordinato in sacchetti, suddivisi per anni.
A proposito di alcool, bisogna controllare che il tecnico San’gudi non faccia pasticci con l’alcool,
soprattutto sbagliando la loro gradazione. Vale la pena di fargli controllare gli alcooli, quando
inizia la processazione, con l’alcoolimetro che gli abbiamo portato (e che peraltro aveva già),
così come la temperatura della stufetta-termostato, con il termometro.
Anche i tempi e i reagenti della colorazione EE vanno controllati vengano effettuati e collocati
esattamente come consigliato da Tomaso e scritto nello schema appeso sopra il coloratore. Il
signor San’gudi ha il vizio di volere fare un passaggio in alcool 70% prima dell’ematossilina, che
Tomaso giudica perfettamente inutile. Nel coloratore vanno messe nelle vaschette
consecutivamente: xilolo x2, alcool 100 x2, alcool 95 x1, ematossilina, eosina, alcool 95 x1,
alcool 100 x2, xilolo x2. Controllate che sia sempre così.
Occorre che il tecnico anziano San’gudi e quello giovane, soprattutto, Medard Beyanga si
allenino al microtomo nuovo e all’uso della centralina nuova. Gli ho chiesto pertanto di
reincludere i casi del 2000 fino al n.26, i cui vetrini mancano (rimasti a Torino o da Callea?), per
allestire dei nuovi preparati da lasciare in Reparto e colmare il buco esistente nel portavetrini
che abbiamo posizionato momentaneamente nella stanza del Patologo, nell’angolo a destra
con la finestra. Quando arrivate dovrebbe essere quindi già effettuato questo lavoro, visto che
non hanno nient’altro da fare, anche se il giorno dopo la nostra partenza anche il signor
San’gudi sarebbe tornato a casa per due settimane.
Il signor San’gudi è comunque avvertito di farsi trovare in Laboratorio verso il 10 aprile p.v.,
anche se dovrebbero esserci fissi il tecnico Medard e il dottor Jackson.
Venerdi pomeriggio 10 marzo sono giunti direttamente dall’aereoporto di Mwanza gli strumenti
attesi da più di sei mesi ed erroneamente non trasmessi da Livorno in 12 colli. Questi colli
contenevano: due centraline di cui una della Medite nuova, una histochinette, due microtomi,
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porta-lame (n.2) e lamette monouso (n.4x50) per microtomo, lame per coltello da taglio pezzi
(n.4x50), lamette per bisturi (n. 2x50), forbice (n.1) con lame (n.5), cassetti porta vetrini e
blocchetti ( n. 7), termometro (n.1), alcolimetro (n.1), citospray per criostato (n. 2), olio per
microtomo (n. 6), filtri per biopsie (n. 1000), parafilm per laboratorio (n.1), vetrini porta-oggetto
(n.3000), vetrini copri-oggetto (n. 30.000), beckers (n. 4), cilindri (n. 7), contenitori portatili per
vetrini (n. 6), disinfettante (n.17), disinfettante Templus (n. 1), pipette (n. 12x20), guanti di latex
(n.4x100), guanti antitaglio (n. 20), garze (n. 7 pacchi), tovaglioli di carta (n. 3 pacchi), grembiuli
per tecnico (n. 50). Tra i materiali non arrivati va ricordata la stufetta che è ferma a Dar, in
quanto con vetro rotto, di cui va chiesto la sostituzione alla ditta fornitrice, e che comunque
deve giungere con o senza vetro a Mwanza anche senza urgenza, in quanto ne esiste una
funzionante in Reparto.
Sono giunti rotti in frammenti tre vasi della histochinette, che per ora non è necessaria, in
quanto ne esiste una funzionante. Vale la pena però di rimpiazzarli, tenendo conto che sono
vasi cilindrici con diametro 12 cm ed altezza 13 cm.
A Tomaso risultano mancare altre cose, che andranno controllate a casa (se qui sono rimaste)
e sull’elenco di Callea; va ricordato però che in aereoporto sono arrivati tutti i 12 colli attesi e
questi sono stati portati in Reparto.
L’ultima settimana sono arrivati dall’Ospedale di Bunda, che si trova più a nord sul lago Vittoria,
vicino al Parco Serengeti, 12 campioni istologici, che abbiamo rapidamente processato e
diagnosticato (in gran parte endometri, per il problema della sterilità primaria o secondaria). Le
diagnosi battute al computer sono state spedite al seguente indirizzo: BUNDA HOSPITAL
P.O.BOX 424- BUNDA. Della spedizione se ne è occupato il signor Abdul o la sua segretaria,
che erano al corrente della questione. Il motivo per cui sono arrivati questi pezzi? Erano venuti
a trovarci due settimane prima, per caso, due medici, uno finlandese e uno svedese,
dell’ospedale. Non certo questo è frutto della partecipazione informativa del Direttore Sanitario
dottor Berege, che a mio avviso è pari a zero.
Altro lavoro da compilare e da spedire, sempre tramite il signor Abdul, è quello delle schede
oncologiche. Nella stanza del Patologo infatti le schede del Registro Tumori che dovete
compilare mensilmente, riportando tutti i casi di neoplasia maligna diagnosticati (compilate bene
anche la parte sulla provenienza, nascita e residenza, del paziente) e spedire al seguente
indirizzo: OCEAN ROAD CANCER INSTITUTE P.O.BOX 9083-DAR ES SAALAM.
Nel secondo cassetto a sinistra della scrivania c’è tutto l’occorrente necessario per
l’agoaspirazione (aghi da 22-23 G sia corti per lesioni superficiali che lunghi per guida
ecografica). Sono stati eseguiti solo 4 prelievi FNA, e peraltro in condizioni un po' precarie (pz
in piedi o seduto, non sdraiato, per mancanza di letti da visita, disinfettante a base di betadine,
che può dar fastidio nella lettura del vetrino). In Reparto sarà prevista una stanza per FNA
superficiali, con lettino e tavolo per appoggiarsi in modo adeguato. Speriamo nel futuro, anche
per ora il personale medico non mi sembra adeguatamente sensibilizzato per farci fare FNA.
Non parliamo poi dell’ecografo che ho persino il dubbio che esista e se esista qualcuno che lo
sappia usare e ci sappia guidare! Il giorno prima di partire ho parlato con un medico volontario
americano Christofer Potter, che spero troviate ancora al vostro arrivo, che lavora all’OPD e al
quale ho spiegato l’importanza della FNA per fare diagnosi in fretta e senza ricovero, senza far
spendere troppo al paziente, visto che deve pagare tutto. Spero abbia colto l’importanza del suo
impiego e che quando ritornate abbia sotto mano qualche pz da farvi pungere. La stessa freccia
l’ho spezzata anche con il Direttore Sanitario dottor Berege, scrivendogli (visto che era una
settimana che non c’era, essendo in altro ospedale, e che non abbiamo potuto neanche
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salutarlo prima di partire!) del fatto che il nostro Laboratorio era completato ed efficente, che
occorreva comunicarlo agli altri ospedali e che le FNA non c’erano quasi state, nonostante le
aspettative, ma che speravo ci sarebbero state in futuro, anche per i vantanggi noti, che gli ho
ulteriormente illustrato (soprattutto quello economico).
Quando arrivate la Suora Economa vi consegnerà il cellulare (n. telefonico 786711), che però è
senza disponibilità, il contratto, il libretto di istruzioni e una scheda da 10 $ che non è stata
utilizzata, perchè non siamo riusciti a caricarla (il tutto in una scatola). Verificate alla Mobitel la
sua disponibilità e comprate eventualmente un’altra scheda telefonica. Prima di partire
consegnate il cellulare alla Suora che probabilmente vi accompagnerà all’areoporto.
Prima di partire fatevi fare un certificato di presenza dal Direttore Santario, come quello
allegato, che ve lo farà molto volentieri.
Per quanto riguarda la struttura dell’ospedale allego la cartina dello stesso. L’ingresso è al 3°
piano, in quanto ci sono due piani sotto per la Radiologia, la Camera mortuaria e magazzini.
Entrando dall’ingresso principale dell’ospedale si arriva al ward H che è quello dove c’è il nostro
laboratorio, che si trova subito girando a sinistra, proprio in faccia al bar che è a destra. Il bar è
anche mensa per i dipendenti dell’ospedale, che ne usufruiscono poco, soprattutto i Medici, che
tendono a fare orario continuato (come il dott. Kahima) per terminare prima.
Al Bar la CocaCola costa 250 SH (pari a £ 750), ma c’è anche uno spaccio dove si può trovare
qualcosa d’altro.
La Mensa noi non l’abbiamo provata: sappiamo che un piatto unico (riso+carne tipo spezzatino)
costa 700 SH, ma ...forse è meglio non fidarsi e mangiare, sempre se il Direttore Sanitario lo
permetterà, nella sua stanza, con lui e la sua segretaria e la Suora ecc. ecc. (questo anche se il
Direttore Sanitario è assente). Peraltro, dato che i Medici non usufruiscono della mensa,
quest’ultima non può essere neanche considerata occasione di incontri.
Al piano H4 c’è la Direzione Sanitaria e l’ufficio della Suora Economa, sulla destra del corridoio
e gli uffici dell’ingeniere sulla sinistra dello stesso.
Al piano 9C ed E c’è la Chirurgia, che manda il maggior numero di casi; un’altra Chirurgia si
trova al piano 6C ed E. I Medici di riferimento sono Dass, Gilyoma e Simbila.
Al piano 4E c’è la Ginecologia ed Ostetricia e al piano 5E la Pediatria.
Il Laboratorio è diviso tra il piano J dove è situato il Trasfusionale e l’F3 dove c’è la Biochimica
(veramente molto limitata). Non so se c’è e dove è sita la Microbiologia.
Al piano 3C c’è la Cappella e al 3E la Biblioteca che è aperta solo fino alle ore 15 e che
contiene riviste (poche) e libri scientifici, che si possono sia consultare che avere in prestito.
Ciascun piano di degenza è ben organizzato con una serie di 5 stanze a 8 letti ciascuna
(originariamente dovevano esserci solo 6 letti, ma la richiesta era in certi periodi in passato più
elevata e quindi si è reso necessario ampliare la disponibilità), abbastanza ampie e dotate di
una balconata, e due stanze a due letti con bagno e doccia, sul lato destro del corridoio che
attraversa il reparto. Sul lato sinistro dello stesso corridoio c’è una stanza ad un letto (di cui non
conosco i requisiti per il suo utilizzo: pz gravi?, post-intervento? solventi?), i locali degli
infermieri, i bagni in comune e le stanze verosimilmente per le medicazioni, che sono quasi
vuote (senza lettino da visita, senza armadi, senza arredamenti in genere...forse all’origine
c’erano?).
Anche al Bugando, che è un Ospedale governativo, si paga l’assistenza, dal momento della
registrazione alla dimissione,..... ovviamente se il pz può pagare!
Riporto un elenco degli esami più frequenti:
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Relazione M. Sironi febbraio-marzo 2000
esame delle urine/feci 500SH
Hb, ESR 500SH
FBR 1000SH
Gruppi sanguigni 1000SH
Biochimica 1500SH
VDRL, Test di gravidanza, HBV 15.000SH
HIV 1000SH
HIV premaritale 3000SH
Microbiologia 1500SH
RX 2000SH
Ecografia 6000SH
Digerente 8000SH
Clisma opaco 15.000SH
Uretrogramma/cistogramma 25.000SH
ECG con ecocardiogramma 6000SH
Mielografia 15.000SH
HCG 14.000SH
Chirurgia minore 3000SH
Farmaci/vial: clorochina 200SH
antibiotici 400SH
Lo stipendio medio di un Medico di prima assunzione senza specializzazione è di
70.000-80.000SH al mese quello di un infermiere di 40.000SH e di un tecnico alla prima
assunzione (tipo Medard) di 35.000SH sempre al mese. Il guardiano notturno prende 10.000SH
alla settimana. Una donna fissa (che lavora 4 ore al giorno per 5 giorni) costa 100 $ al mese,
anche se per due ore di lavoro ho pagato 2000SH.
La scuola primaria è obligatoria, ma a pagamento, cioè costa 3000SH per ragazzo al mese (per
12 mesi), esclusi libri di testo, quaderno e materiale didattico, nonchè esclusa anche la divisa,
che peraltro è obligatoria. La scuola secondaria non è obligatoria e a pagamento
(8000SH/mese) e vi si accede tramite un esame di profitto.
La scuola primaria dura 7 anni, quella secondaria 4, ma per accedere all’Università occorre fare
altri 2 anni. Esistono anche scuole private secondarie, che costano di più e che accettano
anche gli studenti scartati dalla pubblica e quindi portano avanti tutti.
Un letto con materasso costa 50.000SH, un ananas 400SH, un mango 100SH; con 200SH
compri ai mercatini patate e pomodori per 3-4 persone. Le sigarette locali costano meno di
1000SH al pacchetto (ma le vendono anche sfuse!).
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