PROGRAMMA Sabato 1 dicembre 2007 ore 21,00 Teatro Villa Il concerto di oggi vede trascrizioni per quartetto d’archi di brani di Mozart e Bach accanto ad alcune composizioni di Jimi Hendrix, dei Beatles, di Scott Joplin. Apparentemente, dunque, un irriverente accostamento, eppure, in alcuni casi i confini tra la cosiddetta musica classica e il pop, il rock, il jazz e il ragtime non sono così invalicabili. Pensiamo alle citazioni di musiche popolari all’interno di brani classici: è vero che in alcuni casi rappresentano semplicemente la lontana suggestione, il sostrato su cui si esercita la rielaborazione, talvolta addirittura trasfigurante, degli stile e dei canoni “colti”, ma talvolta esse emergono immediate, verrebbe da dire “senza filtro”. Così, ad esempio, accanto alle melodie zigane utilizzate da Brahms nelle sue Danze ungheresi, abbiamo nella Sinfonia n. 1 “Il Titano” di Mahler la citazione della canzone popolare “Fra’ Martino campanaro”, sia pure in diversa tonalità e non mancano casi più clamorosi, come le pagine jazz e ragtime composte da Stravinskij o Šostakovic. W. A. Mozart Divertimento n. 1 in Re maggiore K. 136 J. S. Bach Aria sulla quarta corda dalla Suite n. 3 in Re maggiore BWV 1068 S. Joplin The Entertainer The Easy Winners Bohemia Rag J. Lennon, P. McCartney A Hard Day’s Night Paperback Writer When I’m Sixty Four J. Hendrix Fire Foxy Lady Il Consiglio di Zona 2 invita tutti a teatro per un incontro d’eccezione. La musica classica si presenta e si racconta in quattro concerti unici per la suggestiva ed innovativa combinazione di brani ed autori. Un itinerario musicale che si snoderà in quattro teatri di zona proponendo un ascolto che è, insieme, avvicinamento alla musica classica, immancabile sia per chi vuole conoscerne le pieghe più segrete che per chi gli si accosta per la prima volta. Gli straordinari interpreti della Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi ci guideranno in questo straordinario racconto musicale facendo precedere i brani eseguiti da un’introduzione che ne svela la storia e ne suggerisce i significati. “RACCONTI MUSICALI” LA MUSICA CLASSICA SI PRESENTA nei teatri: Sabato 1 dicembre 2007 Teatro Villa via Fortezza 28 Lunedì 3 dicembre 2007 Teatro Blu via Cagliero 26 Mercoledì 5 dicembre 2007 Teatro San Domingo via Rovigno 11/a Lunedì 17 dicembre 2007 Auditorium Don Bosco via M. Gioia 48 ORCHESTRA SINFONICA E CORO SINFONICO DI MILANO GIUSEPPE VERDI Concerti a cura di: La Verdi Fondazione Il Presidente Luca Lepore Quartetto d’archi dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi Luca Santaniello, violino Orges Caku, violino Gabriele Mugnai, viola Mario Grigolato, violoncello (Le trascrizioni dei brani di Scott Joplin sono di Steven Mackey, quelle dei Beatles sono di Jack Long) Inizio Concerti ore 21,00 Ingresso libero sino ad esaurimento posti Il Presidente del Consiglio di Zona 2 Luca Lepore Consiglio di Zona 2 viale Zara 98/100 tel. 02 88458200 20125 Milano Lunedì 3 dicembre 2007, ore 21,00 Mercoledì 5 dicembre 2007, ore 21,00 Lunedì 17 dicembre 2007, ore 21,00 Teatro Blu Teatro San Domingo Auditorium Don Bosco Il concerto ruota intorno al sodalizio tra il librettista Lorenzo Da Ponte e Wolfgang Amadeus Mozart, autori della trilogia Le nozze di Figaro K. 492 (1786), Don Giovanni K. 527 (1787), Così fan tutte K. 588 (1790), opere dal successo indiscusso che hanno avuto alle spalle non solo un grande musicista ma anche un grande librettista, Lorenzo Da Ponte appunto, personaggio dall’esistenza avventurosa, vissuta tra debiti, gioco d’azzardo, donne, anticonformismo, soprattutto teatro. Un giramondo che viaggiò per tutta l’Europa e che arrivò addirittura negli USA. Il rapporto “professionale”tra Mozart e Lorenzo Da Ponte ha inizio con Le nozze di Figaro (1786), opera che vide la luce non tra poche difficoltà dovute a problemi di censura che il testo di Beaumarchais si portava dietro. Delle tre composizioni operistiche, Così fan tutte è la sola a non avere una fonte letteraria immediata, perché la vicenda trae spunto da un fatto realmente accaduto. Il soggetto del Don Giovanni pare sia stato suggerito a Mozart dallo stesso Lorenzo Da Ponte, che, dopo il successo delle Nozze di Figaro, venne naturalmente richiamato a collaborare con il musicista. Nella scelta del testo, dovette contare anche l’opportunità di attingere a un libretto di Giovanni Bertati, Il convitato di pietra, rappresentato a Venezia nel gennaio 1787 con musica di Giuseppe Gazzaniga. Accanto ad alcune arie tratte da Le nozze di Figaro e Don Giovanni, oggi ascolteremo l’Allegro, l’Andante e il Finale de Piccola serenata notturna (Eine kleine Nachtmusik) K. 525, composta parallelamente al II atto del Don Giovanni, segnata da un’enorme popolarità fin dalla sua nascita. Questo concerto esalta al meglio la versatilità dei tromboni chiamati ad affrontare pagine molto diverse tra loro per epoca, per stile e per tecnica esecutiva. Si passa, infatti, dal blues al samba, dalla musica del XVII secolo a quella napoletana. Ma la parte del leone la fa il blues, a cominciare da American Patrol di Glenn Miller (1904-1944) per finirecon Hope Slow Blues di M. Rosa. E il blues è presente con altri due grandi compositori che in un certo senso ne hanno segnato la storia: Hoagy- al secolo Hoagland Howard- Carmicheal (1899 - 1981), autore di Georgia on My Mind, uno dei classici del jazz, e William Christopher Handy (1873-1958), autore del celeberrimo St. Louis Blues del quale Louis Armstrong e Ella Fitzgerald hanno realizzato esecuzioni entrate nella storia. Gli altri brani del concerto delineano un ampio spaccato delle civiltà del Novecento: dalla “napoletanità” di R. Bertolin con Napoli Fantasy al sound sudamericano di Brazil, creato da Ary Barroso al pianoforte in un locale di Rio nel 1939 con il titolo originario di Aquarela do Brazil. La musica da film si presta, per ovvi motivi, agli accattivanti accenti degli ottoni ma anche alla loro morbida e suadente sonorità: e queste caratteristiche le troviamo nella 007 James Bond Suite di M. Norman. Non mancano una puntata nel lontano barocco con una Sonata di Arcangelo Corelli, e altre due nell’Ottocento francese con la Marcia (Funebre) per una Marionetta di Charles Gounod e italiano con trascrizioni dal Guglielmo Tell di Gioachino Rossini. W. A. Mozart da Piccola serenata notturna K. 525: Allegro Le Nozze di figaro K. 492: Aria di Cherubino: “Voi che sapete”; Recitativo ed aria di Susanna: “Giunse alfin il momento” Piccola serenata notturna K. 525: Romanza- Andante Don Giovanni K. 527: Aria di Donna Elvira “Ah fuggi traditor” Piccola serenata notturna K. 525: Rondò - finale Don Giovanni K. 527: Recitativo ed Aria di Donna Elvira: “In quali eccessi, o Numi” G. Rossini Guglielmo Tell (finale dall’ouverture) A. Corelli Sonata per 4 tromboni G. Miller American Patron R. Bertolin Napoli Fantasy H. Carmichael Georgia on my Mind C. Gounod March on a Marionette M. Norman 007 James Bond Suite W. C. Handy St Louis Blues M. Rosa Hope Slow Blues A. Barroso Brazil Soprano: Yoko Takada Gianfranco Ricci, Marco Ferretti, violini Gabriele Mugnai, viola Shirai Grigolato, violoncello Quartetto di tromboni dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi Concerto con commento "Schubert e l'alba del romanticismo" Il romanticismo si presenta, a livello musicale, come una reazione nei confronti del classicismo di Haydn e Mozart e sancisce il proprio trionfale ingresso nel panorama artistico mediante un rinnovamento, secondo le tendenze del periodo, dell’opera e della sinfonia: saranno questi, infatti, i generi romantici per eccellenza. La musica romantica poi svilupperà pienamente l’orchestra e valorizzerà il virtuosismo dello strumento solista. Franz Schubert (1797-1828) e Rober Schumann (18101856), a causa dei loro percorsi biografici, non poterono avvalersi di alcun appoggio, non ebbero amicizie importanti, non aderirono (per quanto noto) a logge massoniche, non si impegnarono apertamente nell’ambito di un discorso sonoro con venature sociali e politiche, e quindi la loro musica circolò con estrema fatica ed essi non fruirono di alcun significativo riconoscimento da parte del grande pubblico (clamorosa - in questo senso - la sordità viennese alle opere di Schumann). Per entrambi la scoperta del loro valore prenderà corpo solo dopo la morte, attraverso una graduale e, col tempo, sistematica riesumazione postuma. Edward Elgar (1857-1934), di cui ascolteremo la Serenata per archi in Mi minore è considerato uno dei rinnovatori della musica inglese del cinquantennio che va dal 1880 al 1930. Agirono sulla sua formazione musicale gli insegnamenti delle opere di Wagner e l’amore per i compositori ottocenteschi tedeschi e francesi; il compositore si dedicò a quasi tutti i generi musicali. E. Elgar F. Schubert Serenata per archi in mi minore op. 20 Sinfonia n°8 in si minore D. 759, Incompiuta Orchestra La Verdi Direttore Matthieu Mantanus