Per un buon inserimento
alla scuola dell’infanzia
Di che colore sono le
farfalle?
»
E’ impossibile dirlo.
Ci sono farfalle per tutti i colori, gradazioni e
disegni.
Ma per diventare una farfalla ci vuole tempo
e pazienza:
Prima sei solo un uovo,
poi un bruco,
quindi una crisalide
e infine ti trasformi
in farfalla:
Non è tanto facile, vero?
F. Pratesi
Si va scuola!!!
– Con l'ingresso nella scuola materna il
bambino entra in contatto con persone
estranee al suo nucleo familiare.
• Di fronte ad un lavoro così
impegnativo, molti bambini si
spaventano e reagiscono con….
Comportamenti
“strani”, “non
consueti”.
• Non è, tuttavia, il caso di allarmarsi
“LA STRADA DELLA CRESCITA,
INFATTI, NON E’ TUTTA
DIRITTA”.
“COSA FARE?”
• E’ perciò molto frequente che,
superato l’entusiasmo dei primi
giorni, l’effetto “novità”,
•
il bambino si rifiuti di
•
colpo di andare a scuola.
•Si attacca alla gonna della
mamma, non vuole superare il
cancello della scuola materna,
urla e singhiozza. “
consentirgli di superare
questa fase critica,
• Si può dirgli per esempio:
“Lo so che ti dispiace non
stare più a casa con me”,
“Tutti i bambini sono
tristi quando devono
lasciare la loro mamma o
la nonna”. Lo si aiuta così
a riconoscere ciò che
sente.
“Sono contenta perché alla scuola
materna troverai tanti bambini come
te, tanti giochi, delle maestre che ti
insegneranno tante nuove cose...”.
• Può accadere che il bambino sta a
scuola senza problemi, a casa però
attua delle “regressioni”
• Chiede di essere imboccato
• Vuole il ciuccio che da mesi è stato
messo da parte
• Si sveglia nella notte agitato e vuole
dormire nel lettone
• Ricomincia a bagnare il letto
Perché???
• E' come se dicesse “Io a scuola
faccio tanta fatica, ma a casa mi
riposo. A scuola faccio il grande, con
te finalmente posso fare il piccolo”
LA COMPRENSIONE DA PARTE
DEI GENITORI DEI SUOI
MOMENTI DI REGRESSIONE
AIUTERA'IL BAMBINO A
SUPERARE MEGLIO LA DELICATA
FASE EVOLUTIVA CHE STA
VIVENDO
OCCORRE CARATTERIZZARE
IL MOMENTO DELLA
SEPARAZIONE CON GESTI
ED ATTI CONCRETI.
E’ bene creare un rituale,
• Salutare con la mano la mamma
• Prendere in consegna un piccolo oggetto
della mamma con la promessa di
restituirglielo al ritorno.
• Portare a scuola e poi riportare a casa un
giocattolo che la mamma,
precedentemente, ha comprato per lui,
perché lo “accompagnasse” a scuola.
• E’ molto efficace anche la modalità
di concordare una serie di cose da fare
insieme, madre e bambino,
al ritorno a casa
• E’ molto importante non comunicare al
bambini i dubbi degli adulti. Se i genitori
saranno profondamente convinti della
scelta fatta, anche il bambino lo sarà. E’
importante dimostrare al bambino di avere
fiducia nelle insegnanti e di fare
riferimento a loro per molte cose.
Scuola posto di bambini!
• Per la prima volta entra in un gruppo
di bambini della sua età, diversi per
carattere e abitudini, ma con le sue
stesse esigenze, pronti come lui ad
impennarsi, a fare capricci, a litigare,
a volere le stesse cose che vuole lui.
• Dovrete aiutarlo molto in questo suo
primo inserimento nella società,
facendogli capire che la sua libertà e
i suoi diritti devono incontrarsi con la
libertà e i diritti degli altri.
• Non fate tragedie se torna a casa con
un graffio sul viso o con la tuta rotta
o macchiata di colore: sono “incidenti”
già previsti nel... programma!
In famiglia
• Il rientro in famiglia, dopo una
giornata trascorsa a scuola è un
momento importante per il bambino.
Fategli trovare un ambiente sereno,
fatevi trovare disposti ad ascoltarlo,
a stare un po’ con lui:
In famiglia
• Che fare?
• “Preparatelo parlandogli della scuola in modo
positivo e concreto,
• spiegategli concretamente che cosa farà, i
ritmi delle sue future giornate;
• raccontategli che anche voi alla sue età siete
andati all’asilo.
• Ditegli che siete fieri di lui, che sta diventando
grande, ma anche che troverà sempre mamma e
papà, la sera per stare con lui.
• E nei primi tempi fate in modo che sugli altri
fronti possa stare tranquillo
In famiglia
• Dovete prendere una precauzione:
metterlo a letto presto. Dopo una
giornata di intensa attività ha bisogno
di molto riposo.
•Nessuno ha mai
calcolato quanti
chilometri fa un
bambino in un giorno... !
Un’occhio di riguardo alla
mamma..
• “Spesso, infatti, è proprio la mamma ad
affrontare con difficoltà la separazione.
Perché in ogni mamma, insieme alla gioia di
vedere crescere il proprio bambino, c’è
anche il desiderio che rimanga piccolo,
dipendente da lei. Sono sentimenti normali,
quello che conta è fare in modo che si
trasformino, anche per lei, in un momento
in un momento di crescita”
Consigli pratici
 ATTENZIONE A FARE
COMMENTI.
Non parlate con altri, in
presenza del bambino, delle
sue difficoltà alla scuola
materna ed evitate qualsiasi
critica nei confronti delle
maestre (soprattutto
quando parlate al telefono).
 PARLATEGLI IN MODO POSITIVO
 dell’esperienza che sta vivendo.
Usate parole come “Siamo molto
orgogliosi di te, andrà tutto bene,
avrai molti amici nuovi …”.
RASSICURATELO DEL
VOSTRO AFFETTO
 e siate comprensivi delle sue
emozioni.
 Ma aiutatelo anche a
 sdrammatizzare raccontando la
vostra esperienza a scuola.
AL MOMENTO DI
LASCIARLO…
 non scappate per non vederlo
piangere.
 Si sentirebbe tradito.
 Ma siate fermi nella
separazione.
ARRIVATE IN
ORARIO.
• I ritardatari possono fare più fatica
a inserirsi nei giochi
Bisogna essere costanti
• e non lasciarsi sconfortare da crisi di pianto così forti che,
spesso, sconvolgono i poveri genitori: si tratta di una
reazione normalissima.
• Non bisogna nemmeno intervallare la frequenza con momenti
di assenza per due motivi:
– , il bambino capisce che dopo il suo pianto, mamma e papà
possono cambiare idea e
– , il bambino rimane disorientato, perché tarda a comprendere le
sequenze della giornata che trascorre all'asilo.
Il bimbo si rilassa quando realizza che mamma torna ed è in grado
di capire anche qual è il momento in cui torna: dopo il pranzo, il
gioco in cortile ecc.
La scansione della giornata (fissare cioè dei tempi certi) è molto
importante, perché il "conosciuto" dà fiducia.
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