Cultura e spettacoli
LIBERTÀ
Mercoledì 20 maggio 2015
Quei segreti delle famiglie perfette
Stasera al Jolly il film“Una nuova amica” del francese François Ozon
SAN NICOLO’ - Una nuova amica,
stasera alle 21.30 al Jolly di San
Nicolò per la rassegna del mercoledì, è l’ultimo lavoro vero,
profondo e meravigliosamente
sincero scritto e diretto da uno
dei registi più talentuosi di
Francia, François Ozon. Il quarantasettenne regista transaplino, dopo avere frugato e spiato
di nascosto i sentimenti Nella
casa, va ad indagare nei sentimenti repressi, tra famiglie perfette con lavori ideali che vivono in casette in cui tutti vorremmo vivere. Dietro a tutta questa
immagine Ozon indaga e scava,
scava a fondo, va a toccare le
corde e i lati ambigui di ognuno
di noi di fronte ad un sentimen-
to a cui nessuno riesce a dare una definizione standardizzata e
dogmatica qual è l’amore.
La storia è quella di Laura (Isild Le Besco) e Claire (Anaïs
Demoustier), due amiche “di”
cuore sin da piccole. Crescono
insieme, vanno a scuola insieme, si innamorano nello stesso
momento e si sposano. Laura
Il film“Una
nuova amica”
stasera al Jolly
mette al mondo una bimba,
Claire prova un po’ d’invidia.
Forse Claire si è sempre sentita
PRE/VISIONI - Venerdì al“Filo”lo spettacolo della Scuola di Perfezionamento
Un Orfeo dallo spirito grottesco
Inscenaattori,duecorpidiballoeduecori(peruntotaledi60voci)
Letizia Bravi,tra i
protagonisti,è un
Cupido
particolare
nell’”Orfeo
all’inferno”di
Offenbach in
scena venerdì e
sabato al Teatro
dei
Filodrammatici
per“Pre/Visioni”
con la Società
Filodrammatica
Piacentina
PIACENZA - Dopo la commedia
musicale Franco Quinto di Dürrenmatt e la rappresentazione,
l’anno scorso ai Teatini, di Macbeth Suite, dove il Macbeth di
Verdi e l’opera originaria di
Shakespeare si fondevano compenetrando prosa e musica, la
fortunata collaborazione tra il
regista Lorenzo Loris e la musicista e maestra-pianista Patrizia Bernelich prosegue, ancora
una volta sotto l’egida della Società Filodrammatica Piacentina, con l’Orfeo all’inferno di
Jacques Offenbach, un particolare adattamento della celebre
opera satirica curato da Mario
Sala Gallini, che vedrà sul palcoscenico, insieme ai migliori
attori della “Filo”, anche due cori, per un totale di 60 voci, e due
corpi di ballo.
La Scuola di Perfezionamento Teatrale della “Filo”, Loris e
Bernelich si lanciano dunque in
una nuova avvincente sfida all’insegna della mescolanza di
codici e linguaggi, un’avventura resa possibile grazie anche
alla collaborazione produttiva
di Teatro Gioco Vita, che ospita
lo spettacolo venerdì e sabato
alle ore 21 sul palco del Teatro
Filodrammatici come momen-
to di punta della rassegna
Pre/Visioni della stagione Tre
per te.
In scena, dunque, il folto cast composto da Nando Rabaglia, Laura Scaglioni, Giuseppe
Gambazza, Paolo Dallatorre,
Letizia Bravi, Anna Rosa Zanelli, Simona Fornari, Flora Croce,
Francesca De Mauro, Loredana
Vallisa e Giuseppe Orsi, si arric-
chirà delle parti danzate da Antonella Ferrari, Gloria Pezzi, Lia
Signorini e Danila Corgnati e
delle voci del Coro Filarmonico
di Piacenza e del Coro Ponchielli-Vertova di Cremona. Gli
ensemble, entrambi diretti dalla Bernelich, eseguiranno alcune arie di Offenbach in un’affascinante fusione tra la versione
in prosa, recitata dagli attori
“L’evaporazione del padre”:
oggi ne parla GughiVegezzi
PIACENZA - Recentemente è usci-
to il libro Quella rossa primavera, primo romanzo scritto da
Augusto “Gughi”Vegezzi, che finora si era dedicato più alla saggistica che non alla narrativa in
senso proprio. Adesso, da quelle pagine, che ricostruivano le
scelte di vita di due ragazzi cresciuti durante il fascismo, Vegezzi ha sviluppato una riflessione, che proporrà al pubblico
oggi alle 17.30, nella sala conferenze della libreria Romagnosi,
in via Romagnosi 31, affrontan-
do il tema “L’evaporazione del
padre nella globalizzazione
massmediatica-cyberneticaconsumistica”, strettamente
collegato con il romanzo, di cui
costituisce una sorta di continuazione. All’incontro, interverrà anche il critico Eugenio
Gazzola, autore dell’introduzione a Quella rossa primavera.
Vegezzi si sofferma sugli scenari inediti inaugurati dalla globalizzazione, che «non è - avverte - un circuito mercantilistico planetario, è un mutamento
Augusto“Gughi”Vegezzi
totale in corso, la prima unificazione dell’umanità e della
Madre terra attraverso la diffusione della Civiltà occidentale:
della Filo, e alcune arie dell’originale versione musicale.
Da non scordare l’ulteriore
contributo della Scuola di ballo
“All Dance School”. Scene costumi invece sono di Loredana
Vallisa e le coreografie di Danila Corgnati. Hanno partecipato
all’allestimento anche Alessandro Gelmini (luci e fonica) e Davide Giacobbi (scenotecnica).
«Orfeo all’inferno - spiega il
regista Loris - è una delle più
celebri operette di tutti i tempi
anche per lo scatenato can-can
in cui le ballerine alzavano le
gambe che così si scoprivano
parzialmente alla vista degli
spettatori entusiasti. Noi vorremmo assecondare lo spirito
grottesco e comico che permea
sia il libretto in prosa che la più
celebre parte musicale e cogliere l’occasione non solo per una
rappresentazione della celebre
operetta di Offenbach, ma anche e soprattutto per una riflessione sui protagonisti della mitologia del mondo antico che
qui vengono ridotti a capricciosi personaggi che si avvicinano
così, con i loro vizi e difetti quotidiani, alla ricca e annoiata
classe borghese odierna».
Paolo Schiavi
economia industriale e commerciale, tecno-scienza, cultura postmoderna massmediatica-comsumista-digitale-dello
spettacolo e tv», inverando così
la metafora di McLuhan sul villaggio globale, con i mezzi di
comunicazione di massa impegnati ad azzerare le distanze tra
una parte e l’altra del globo.
Non siamo - osservaVegezzi - di
fronte al Leviatano o al Behemoth evocati da Hobbes. Si
tratta piuttosto «di una diafana
nebbia, ma pervasiva, invasiva
e determinante, e una rete più
forte dell’acciaio che avvolgono
il Pianeta tutto modificando, distorcendo e rimodellando a loro immagine e somiglianza».
an. ans.
un po’ indietro rispetto a Laura
che emulava in tutto e per tutto,
forse anche per il differente ce-
Domani sera in Fondazione il primo di due
appuntamenti promossi da Cittàcomune
PIACENZA - «Di fronte a un sistema
n. 42 della rivista Studi piacentini
che imponeva al soldato di tra- dell’Isrec. Sul tema si confrontesformarsi in automa, di fronte a ranno in Fondazione il saggista
una guerra che aveva il suo idea- Piergiorgio Bellocchio, presidenle nel “soldato senza qualità”, il te di Cittàcomune, e lo psichiatra
soldato che, per accettare passi- Giovanni Smerieri.
vamente tutto e obbedire sem«Nonostante il titolo, in realtà il
pre, doveva addormentare la film di Verra mostra in generale
propria coscienza e diventare un le conseguenze traumatiche deluomo indifferente alla morte, la guerra» evidenzia Bellocchio.
senza affetti, senza ricordi, alcu- Delle testimonianze dei soldati si
ni si opponevano». E
tornerà a parlare il 28
proprio a costoro, inmaggio alle 21 con la
capaci di adattarsi alpresentazione del lila guerra, il regista Enbro Storia intima delrico Verra ha dedicato
la Grande guerra di
il film Scemi di guerra,
Quinto
Antonelli,
con il quale domani
Donzelli editore. Un
alle 21, all’auditorium
volume con nuove
della Fondazione di
lettere e diari di solPiacenza e Vigevano
dati italiani (tra cui
(ingresso gratuito) in
trentini, giuliani, trievia Sant’Eufemia, 12, Piergiorgio Bellocchio,
stini che erano all’el’associazione Città- presidente di Cittàcomune poca ancora sudditi
comune ricorderà il
austriaci), che segue
centenario della prima guerra due lontani, fondamentali e inmondiale nel primo di due ap- trovabili libri, Momenti della vita
puntamenti incentrati su come il di guerra di Adolfo Omodeo e
conflitto è stato raccontato dai Lettere di prigionieri di guerra idiretti protagonisti, uomini e ra- taliani, 1915-18 di Leo Spitzer.
gazzi, strappati alle loro case per Nel primo «venivano recuperate
andare a combattere per una le pubblicazioni “in memoria”
causa spesso a loro completa- del caduti, spesso stampate dai
mente ignota.
familiari, e se ne analizzavano gli
Il documentario di Verra è at- orientamenti culturali. Omodeo,
tento anche a ricostruire la dura allievo di Benedetto Croce, volequotidianità nelle trincee sulla va - spiega Bellocchio - rivendiscorta di fotografie e filmati bri- care la tradizione risorgimentale,
tannici, francesi, tedeschi e ita- mazziniana e garibaldina, delliani, soffermandosi poi sulla sor- l’interventismo che il fascismo
te dei soldati impazziti di fronte invece aveva cercato di avocare a
all’esplodere di tanta violenza e sé. Del resto, se è vero che tra gli
sul duro trattamento riservato a interventisti più efficaci si annoquesti uomini che «nella loro psi- verava Gabriele D’Annunzio, le
che - osservaVerra - firmarono u- loro fila contavano anche figure
na pace separata», «segregati nei come Gaetano Salvemini, Piero
manicomi, e lì dimenticati». Una Calamandrei, Ferruccio Parri».
pagina a lungo rimossa sulla
Nel volume di Omodeo comquale è stato sollevato il velo sol- paiono militari di un certo censo
tanto in tempi recenti.
e cultura, «in grado di esporre
Il caso piacentino è stato stu- correttamente in lettere e diari il
diato da Barbara Spazzapan, at- loro stato d’animo». Con le lettetingendo alle cartelle cliniche re raccolte da Spitzer è l’Italia
dell’ospedale psichiatrico di Pia- contadina e semianalfabeta che
cenza, dal 1915 al 1921, lavoro si rivela, «in un corpus di docuconfluito nell’esposizione Ragaz- menti della cultura popolare da
zi. Piacentini alla guerra del ‘15- cui emerge un mondo scono’18, allestita nel 2011-2012 all’Ar- sciuto, quasi un’altra nazione».
Anna Anselmi
chivio di Stato, e pubblicato sul
Un’americana in una gabbia di matti
Bavagnoli (venditore ambulante), Grazia Alicanti (Olga). Ttrucco di Valentina Bisotti, costumi di Homefactory.
La storia si dipana si tra i vari
piani di un condominio piuttosto bizzarro, una “gabbia ad
matt”, vicini petulanti ed invadenti che vanno e vengono senza bussare, signore dai bollenti
spiriti e ragazzini impossibili
(“smurcion”). I condomini si ritrovano abitualmente nel salotto di Remo, scapolo impenitente con un padre scappato chissà dove e una madre energica
che lo assilla con il mantra:
«metti la testa a posto, trovati una donna, fatti una famiglia».
Ma il simpatico cinquantenne
di donne per casa non ne vorrebbe. L’unica femmina autorizzata a scorrazzare in appar-
Gli attori della
Società
Filodrammatica
Piacetina in
scena al Teatro
President (foto
Franzini)
tamento è una topolina, “un
rattein”, che ha chiamato Olga.
Remo sta vivendo un momento difficile sul lavoro: è tipografo al reparto stampa di un
quotidiano. Le innovazione tecnologiche, le news online, lo
hanno, però, spinto fuori dal
mercato. Ora si accontenterebbe di un lavoretto saltuario per
sbarcare il lunario ma l’amico
dam.
La dura quotidianità
della guerra di trincea
Successo al Teatro President per la commedia dialettale“Slide Tray - La mòròsa ’mericana”
PIACENZA - Al teatro President, il zione di una scuola che ha seciclo dialettale dedicato a Piero gnato la storia del dialetto piaChiapponi, ha visto nei mesi centino. Ringrazio Flora Croce
scorsi avvicendarsi sul palco le il presidente della Filodrammamigliori compagnie di Piacenza tica per la sua presenza».
e Provincia. Per l’ultimo appunGli spettatori in sala hanno
tamento la Società Filodram- potuto apprezzare una scenegmatica Piacengiatura divertina ha portato
tente, acuta,
in scena Slide Con la regia di Andreoli ricca di spunti
tray - La mòrò- Una sceneggiatura
attuali. Il sorrisa ‘mericana,
so si trasforma
commedia in divertente, acuta,
in risata piena,
due tempi di e ricca di spunti attuali
un meccaniGiancarlo Ansmo degli equidreoli. «Siamo
voci ben oliato.
fieri - spiega Danilo Anelli, raz- Il regista Andreoli si avvale di udur della Famiglia Piasinteina, na rinnovata formazione: Steente organizzatore della rasse- fano Forlini (Remo), Mariagragna - di terminare questo cam- zia Barbieri (madre di Remo),
mino, realizzato in collabora- Tiziana Innocenti (Gina), Giuzione con la Fondazione di Pia- seppe Orsi (Venturi), Emanuecenza e Vigevano, con la produ- la Fontana (Pelikan), Edoardo
to sociale: Laura ha genitori
molto ricchi che le permettono
una vita agiata.
Laura muore, all’improvviso.
Questa morte sarà come l’apertura del vaso di Pandora della
vera natura dei sentimenti di
Claire per Laura. Quando poi
Claire scopre, per caso che il
marito di Laura (Romain Duris)
ama vestirsi da donna, i due faranno un lungo percorso, toccante, pulito e mai volgare nonostante sul tema del gender
siano state spese molte parole
volgari e molti film sbagliati.
Venturi lo sprona a non mollare. E avrà ragione. Sul pianerottolo è facile imbattersi in Gina,
sintonizzata sul suo amore
clandestino, e la signora Pelikan
con quattro figli pestiferi.
Un tranquillo tran tran di
provincia scosso, un bel giorno,
da un sussulto. Sul tavolo di Remo piombano delle strane fotografie timbrate Usa, Califor-
nia. Chi le avrà inviate? Le elucubrazioni si sprecano. Alla fine
spunta la risposta. Al campanello suona una giovane ed attraente signorina che sembra
sapere tutto di Remo e famiglia.
Olga è stata informata dalla viva voce del padre di Remo, suo
vicino di casa a Pasadena, dove
si è rifatto, negli anni, una vita.
La ragazza è accolta con un’iniziale diffidenza tutta piacentina ma nell’arco di poche il sospetto si trasformerà in un abbraccio. Remo e Olga si guardano negli occhi, scintille. Innamoramento in corso? Gli applausi del pubblico premiano
l’esilarante ed originale incastro narrativo.
Matteo Prati
Music
Hall
SERATA LATINA
g.20.05.15
32
CON DJ CARLOS E ANIMAZIONE
GIOV. 21 AREA
22
CASTELL’ARQUATO INFO 335.7104895
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20 Maggio 2015