Orientare, orientarsi. A cura della Dott.ssa Clelia Caprio Psicologa, Psicoterapeuta Cariati, 18 Maggio 2015 Non esistono scelte giuste o sbagliate… esistono solo scelte! La vita dell’essere umano, oltre ad essere scandita dallo scorrere del tempo, è connotata da un’altra dimensione che può essere considerata di fondamentale importanza, ovvero la possibilità di scegliere. La società occidentale nella quale viviamo oggi, inoltre, ha notevolmente diffuso l’idea dell’uomo che costruisce da solo il proprio futuro, il “self-made man”, che autodetermina con le sue scelte la propria esistenza. Scegliere, tuttavia, non è per niente facile, dal momento che implica un’assunzione di responsabilità circa le conseguenze generate da ogni singola scelta e l’accettazione delle “quote di rischio”. A partire da tali premesse non stupisce quanto spesso prendere una decisione possa essere difficile, al punto tale da condurre le persone a vivere in una sorta di limbo, a sentirisi “bloccati” e a viversi come totalmente incapaci di andare in una direzione piuttosto che in un’altra. Esiste un modo per IMPARARE A SCEGLIERE? Apprendere come si sceglie può essere visto come un vero e proprio allenamento. La migliore palestra? Ovviamente la vita! Si impara a scegliere ogni giorno anche nelle piccole cose, anzi è consigliabile - per chi desidera prendere in mano la propria vita - cominciare proprio dalle piccole scelte, per poi potere arrivare gradualmente a prendere decisioni sempre più importanti. Dal momento che scegliere vuol dire assumersi una responsabilità, e quindi “diventare adulti”, appare del tutto evidente l’importante valore educativo e formativo che assume la scelta del rischio di un successo o di un insuccesso. Consigli pratici per scegliere con serenità… Fare cose scomode Ogni giorno ci imbattiamo in una serie di attività, impegni, scadenze con le quali non vorremmo avere a che fare. Spesso, si tratta di decisioni che attengono la sfera scolastica, extrascolastica o la sfera relazionale. Per cose “scomode”, si intendono anche le piccole attività della vita quotidiana che, a causa della stanchezza dopo una giornata piena, vengono sempre posticipate; anche queste minime attività, aiutano a risollevare l’umore, il clima ed il benessere personale, dal momento che, una volta portato a termine il “compito scomodo”, la sensazione di soddisfazione che si sperimenta ripaga e sostiene l’autostima. Il consiglio, pertanto, è quello di scegliere, ogni giorno, di fare una piccola cosa scomoda. Mettere a posto la propria camera, scegliere autonomamente delle piccole cose piuttosto che affidarsi sempre al parere di mamma e papà (il colore della maglietta da indossare, le merendine da portare a scuola...), aiuta a crescere e a sentirsi in grado di prendere una decisione. Solo partendo dalle piccole decisioni di ogni giorno, si può imparare a prendere decisioni più importanti. Fare cose piacevoli Accanto alle cose scomode, è altrettanto importante dare spazio a quelle piacevoli. Al giorno d’oggi, provare piaceri, non è più una cosa facile, quasi come se si fosse perso il gusto del piacere stesso. La gente difficilmente si diverte, difficilmente riesce a riconoscere i piccoli piaceri, perchè non si sofferma più su questi, essendo abituata ad “ingurgitarli” senza più pensarci. O, ancora, una grossa fetta di persone, rinuncia direttamente ai piaceri, perchè eccessivamente orientata a dedicarsi agli impegni,vivendo con sensi di colpa la concessione anche del più piccolo piacere. In una vita dal ritmo frenetico come quella di oggi, diventa necessario soffermarsi a vivere momenti piacevoli (sia da soli che con la propria famiglia o con i propri amici). “Il tempo che ti piace buttare, non è buttato”, dice John Lennon; pertanto, ogni giorno, insieme ad un’attività scomoda, è fondamentale e utile affiancarne una piacevole (una passeggiata, concedersi un bagno rilassante...tutto ciò che più piace). La sensazione di benessere che si ottiene dall’attività piacevole, sopratutto dopo averne svolta una gravosa, risulta essere amplificata. In un mondo nel quale, spesso, i ragazzi sono bombardati da centinaia di stimoli che invitano ad un consumo spropositato ed inconsapevole, essi possono essere portati, al pari degli adulti, a vivere una costante sensazione di noia e di vuoto. E’ fondamentale, dunque, fare in modo che ogni ragazzo impari a fermarsi e che sia in grado, poco alla volta, di godere delle piccole cose. Un suggerimento piuttosto semplice, dunque, potrebbe essere quello di scegliere ogni giorno di fare una piccola attività che possa far stare bene, da condividere anche con i genitori, e discutere insieme di come ci si sente prima e dopo avere fatto una cosa piacevole. Consigli pratici per imparare a scegliere… 1. Spendi del tempo a capire bene una situazione. 2. Ricerca le informazioni relative al problema o le opinioni delle persone interessate. 3. Stabilisci un metodo. Decidi come fare ancor prima di agire. 4. Impara a essere preciso e veloce. Evita eccessiva pignoleria e ossessioni. 5. Valuta nuove informazioni. 6. Decidi in che tempi intendi agire. 7. Valuta i benefici della scelta. 8. Allontana i pregiudizi. 9. Scomponi un problema complesso in più parti. 10. Anche se sei vicino alla soluzione mettiti in discussione. 11. Usa calma e intuito. 12. Metti in preventivo gli errori. Il diario delle scelte Un buon metodo per imparare a scegliere può essere quello di tenere un diario delle scelte, in cui descriversi tramite le cose che piacciono e quelle che non piacciono. Nel diario si potranno anche riportare quali sono gli elementi più importanti per effettuare una determinata scelta; gli elementi, cioè, su cui bisogna maggiormente riflettere. Il diario delle scelte È opportuno, inoltre, riflettere sugli effetti che ha comportato fare una scelta piuttosto che un’altra, per esempio appuntando sul diario quali siano state le conseguenze dell’aver preso una determinata decisione. E’ anche utile rivedere gli effetti della scelta dopo un determinato periodo di tempo, per rendersi conto se le proprie idee in merito alla decisione presa siano rimaste uguali oppure abbiano subito delle modifiche rilevanti. Se si, perché? Cosa è cambiato? Noi? I criteri di scelta? Quale Scuola Superiore scegliere??? La teoria delle intelligenze multiple L'efficacia del test tradizionale di misurazione del QI è stata con il tempo fortemente ridimensionata. Lo psicologo statunitense Howard Gardner distingue ben 9 tipi fondamentali di intelligenza, localizzati in parti differenti del cervello, di cui fa parte anche l'intelligenza logico-matematica (l'unica su cui era basato l'originale test di misurazione del QI). Ecco, qui di seguito, i 9 macro-gruppi intellettivi: 1) Intelligenza Linguistica: è l'intelligenza legata alla capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Chi la possiede solitamente sa variare il suo registro linguistico in base alle necessità ed ha la tendenza a riflettere sul linguaggio. Propria dei linguisti e degli scrittori. 2) Intelligenza Logico-Matematica: coinvolge sia l'emisfero cerebrale sinistro, che ricorda i simboli matematici, che quello di destra, nel quale vengono elaborati i concetti. È l'intelligenza che riguarda il ragionamento deduttivo, la schematizzazione e le catene logiche. Comune nei matematici, e in generale in chi si occupa della scienza o delle sue modalità applicative (ingegneria, tecnologia etc.) 3) Intelligenza Spaziale: concerne la capacità di percepire forme ed oggetti nello spazio. Chi la possiede, normalmente, ha una sviluppata memoria per i dettagli ambientali e le caratteristiche esteriori delle figure, sa orientarsi in luoghi intricati e riconosce oggetti tridimensionali in base a schemi mentali piuttosto complessi. Questa forma dell' intelligenza si manifesta essenzialmente nella creazione di arti figurative. 4) Intelligenza Corporeo-Cinestesica: coinvolge il cervelletto, i gangli fondamentali, il talamo e vari altri punti del nostro cervello. Chi la possiede ha una padronanza del corpo che gli permette di coordinare bene i movimenti. In generale si può riferire a chi fa un uso creativo del corpo, come i ginnasti e i ballerini. 5) Intelligenza Musicale: normalmente è localizzata nell'emisfero destro del cervello, ma le persone con cultura musicale elaborano la melodia in quello sinistro. È la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni, le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. Chi ne è dotato solitamente ha uno spiccato talento per l'uso di uno o più strumenti musicali, o per la modulazione canora della propria voce. 6) Intelligenza Interpersonale: coinvolge tutto il cervello, ma principalmente i lobi pre-frontali. Riguarda la capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi. Si può riscontrare specificamente nei politici e negli psicologi, più genericamente in quanti possiedono spiccata empatia e abilità di interazione sociale. 7) Intelligenza Intrapersonale: riguarda la capacità di comprendere la propria individualità, di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale, e anche di sapersi immedesimare in personalità diverse dalla propria. E' considerata da Gardner una "fase" speculare della intelligenza interpersonale, laddove quest' ultima rappresenta la fase estrospettiva. 8) Intelligenza Naturalistica: consiste nel saper individuare determinati oggetti naturali, classificarli in un ordine preciso e cogliere le relazioni tra di essi. Alcuni gruppi umani che vivono in uno stadio ancora "primitivo", come le tribù aborigene di raccoglitori-cacciatori, mostrano una grande capacità nel sapersi orientare nell' ambiente naturale riconoscendone anche i minimi dettagli. 9) Intelligenza Esistenziale o Teoretica: rappresenta la capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi della speculazione teoretica, come la natura dell'universo e la coscienza umana, e di ricavare da sofisticati processi di astrazione delle categorie concettuali che possano essere valide universalmente. Questo tipo di intelligenza è maggiormente posseduta dai filosofi, e in una certa misura dai fisici. Sebbene queste capacità siano più o meno innate negli individui, non sono statiche e possono essere sviluppate mediante l'esercizio. Inoltre, esse possono anche "decadere" con il tempo. Lo stesso Gardner ha poi menzionato il fatto che classificare tutte le manifestazioni dell'intelligenza umana sarebbe un compito troppo complesso, dal momento che ogni macro-gruppo contiene vari sottotipi. Quando arriva il momento di effettuare una scelta scolastica, è opportuno tenere conto dei diversi tipi di intelligenza descritti, che rispecchiano le attitudini personali di ogni individuo. Così facendo, si potrà effettuare una scelta “su misura” di ognuno, in modo che, frequentare un tipo di scuola superiore o di facoltà universitaria ,possa essere un piacere oltre che un dovere… di conseguenza i risultati positivi non tarderanno ad arrivare! Diventa opportuno, quindi, scegliere il più possibile in autonomia, in base ai propri interessi, desideri e bisogni, piuttosto che farsi influenzare eccessivamente da pareri di genitori, insegnanti, amici. Infine cerchiamo di ragionare anche sui dati di realtà, reperendo il più possibile informazioni sulla richiesta attuale del mercato del lavoro, quindi sulla possibilità concreta futura di inserimento lavorativo. Si possono anche perdere singole occasioni, ma non si perde MAI la possibilità di averne altre, diverse e anche migliori di quelle perse.