CAPPELLA PAPALE
CELEBRAZIONE EUCARISTICA
PRESIEDUTA
DAL
SANTO
PADRE
BENEDETTO XVI
IN OCCASIONE DELL’APERTURA
DELLA II ASSEMBLEA SPECIALE PER L’AFRICA
DEL SINODO DEI VESCOVI
BASILICA DI SAN PIETRO, 4 OTTOBRE 2009
XXVII DOMENICA DEL TEMPO « PER ANNUM »
1
1
CHIESA FAMIGLIA DI DIO:
« SALE DELLA TERRA» E « LUCE DEL MONDO »
70. Rispondendo alle domande dei Lineamenta, le Chiese particolari auspicano di aprire cammini di riconciliazione, giustizia e
pace nel continente. Per questo, i Padri del Sinodo rifletteranno sul
problema del radicamento delle loro comunità nella cultura africana,
nella Tradizione viva della Chiesa e nei valori evangelici. Essi dovranno scoprire, per la Chiesa, il modo migliore di essere « sale » e
« luce » nel cuore dell’Africa, in sinergia con la società africana e
per essa.
I. Radicarsi in una cultura africana trasfigurata
71. Le Chiese particolari constatano che la sfida dell’inculturazione
è più che mai cruciale per le nostre società africane le cui culture
sono minacciate.
1. Le sfide della globalizzazione
72. Come ricordava il Santo Padre Benedetto XVI all’inizio dell’anno, « la famiglia umana [è] oggi ulteriormente unificata dal
fenomeno della globalizzazione ».38 In questo contesto mondiale in
cui l’Africa è lesa, alcune risposte suggeriscono che i Padri del Sinodo
cerchino le vie di un’azione della Chiesa a favore di una maggiore
38
BENEDETTO XVI, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace « Famiglia
umana, comunità di pace » (08.12.2007), 10: L’Osservatore Romano (12.12.2007),
p. 4.
3
1
integrazione delle società e delle Nazioni del continente. In effetti,
nell’attuale corsa dei Paesi industrializzati ad occupare le riserve
minerarie più grandi del mondo, l’abbondanza delle risorse naturali
del continente continua ad essere una fonte di minaccia alla pace,
alla giustizia e alla riconciliazione, e le società inoltre rischiano di
essere deturpate dalla logica dell’economia mondiale a scapito di ciò
che costruisce la persona umana, cioè il meglio delle nostre tradizioni
locali e della nostra fede.39
2. La necessità del radicamento culturale
73. Il Vangelo si radica nel tessuto umano della cultura. Le società
africane constatano, impotenti, la disgregazione delle loro culture.
La Chiesa può formare cristiani autentici 40 solo prendendo seriamente in mano l’inculturazione del messaggio evangelico. In
questo anno giubilare di San Paolo, le Chiese particolari auspicano
che i Padri sinodali mettano la figura di San Paolo al centro delle loro
riflessioni, poiché « l’Apostolo è stato un eccezionale artefice di
inculturazione del messaggio biblico entro nuove coordinate culturali. È ciò che la Chiesa è chiamata a fare anche oggi [...]. Essa
deve far penetrare la Parola di Dio nella molteplicità delle culture ed
esprimerla secondo i loro linguaggi, le loro concezioni, i loro simboli
e le loro tradizioni religiose ».41
3. Il lievito del Vangelo nei valori africani
74. Nelle risposte si evidenzia la necessità di una pastorale migliore,
affinché le verità e i valori delle culture africane siano toccati e
trasfigurati dal Vangelo. Ciò che il Servo di Dio Giovanni Paolo II
39
Cf. GIOVANNI PAOLO II, Esortazione Apostolica Postsinodale Ecclesia in Africa
(14.09.1995), 48: AAS 88 (1996) 31.
40
Cf. idem, 47: AAS 88 (1996) 30.
41
XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI (2008), Verbum
Domini in vita et missione Ecclesiae, Messaggio, 15.
4
1
diceva a questo riguardo resta una preoccupazione. L’« inculturazione — egli affermava — [...] sarà realmente un riflesso dell’incarnazione del Verbo, quando una cultura, trasformata e rigenerata dal Vangelo, produce dalla sua propria viva tradizione
espressioni originali di vita, di celebrazione, di pensiero cristiani ».42
Radicandosi nella Scrittura — tradotta nelle lingue locali —, i
cristiani saranno capaci di comprendere il Verbo di Dio e di
ascoltarne la Parola. Essi gli obbediranno secondo l’accezione
comune del verbo « ascoltare » nelle lingue africane, per vivere in
maniera profonda i valori evangelici, senza tradirli con pratiche e
comportamenti culturalmente ammessi ma contrari allo spirito di
Cristo (cf. Mt 5, 17). Come dice l’Apostolo Paolo: « Io sono infatti
persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente
né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra
creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù,
nostro Signore » (Rm 8, 38-39).
II. Attingere forza nella fede in Cristo
75. Nella maggior parte delle risposte, le Conferenze Episcopali
sottolineano che il legame con Cristo, che ha costituito gli uomini
figli di Dio mediante il battesimo, sostiene le comunità ecclesiali nella
loro azione. Esse alimentano questa relazione mediante l’ascolto
della Parola, la frazione del pane eucaristico e la pratica del
Sacramento della riconciliazione (cf. At 2, 42).
1. La presenza operante di Cristo nelle nostre vite
76. Come un fermento nelle nostre vite, la fede in Cristo presente e
operante ci impegna e ci rende capaci di solidarietà e condivisione
con l’assistenza ai poveri, ai malati, agli orfani e alle vedove, in cui
vediamo il Suo volto (cf. Mt 25), per trasmettere il Suo amore, la Sua
42
GIOVANNI PAOLO II, Viaggio Apostolico in Africa, Discorso ai Vescovi del
Kenya (07.05.1980), 6: AAS 72 (1980) 497.
5
1
bontà e la Sua compassione. È grazie a questa fede che noi, discepoli
di Cristo, assolviamo coscienziosamente il nostro lavoro. Essa ci
stimola ad occuparci delle parrocchie nella misura delle nostre
possibilità e della formazione dei futuri sacerdoti e persone consacrate in seno alle Comunità Ecclesiali Viventi.
77. Questa fede ci rinvia a Cristo, modello e riferimento nella
profondità dei nostri interrogativi. In Lui troviamo l’orientamento
della nostra vita, mediante il discernimento della volontà di Dio
nostro Padre nelle situazioni che affrontiamo, « essendo stato lui
stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato »
(Eb 4, 15).
78. Poiché Gesù Cristo è Salvatore e Signore, abbiamo potuto
prendere delle iniziative al fine di promuovere la riconciliazione, la
giustizia e la pace. Nelle difficoltà, non siamo indietreggiati davanti
alla lotta contro gli antivalori e siamo rimasti aggrappati alla nostra
comunità di fede senza fuggire verso soluzioni facili di salvezza
proposte dalle sette. Nei momenti di persecuzione la Signoria di
Cristo ci ha riempiti di coraggio, temperanza e pace. Noi restiamo
nella speranza poiché, come Egli diceva, « voi avrete tribolazione
nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo! » (Gv 16, 33).
E ancora: « Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del
mondo » (Mt 28, 20).
2. Cristo, Pane di Vita
79. Come ricordava ancora la Dodicesima Assemblea Generale
Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio, è alla tavola di
Cristo Pane di Vita che i cristiani nutrono la koinonia (comunione
fraterna),43 che trasmettono in seguito alla società.
43
Cf. XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI (2008),
Verbum Domini in vita et missione Ecclesiae, Messaggio, 10; CONCILIO ECUMENICO
VATICANO II, Dei Verbum, 21.
6
1
L’incontro eucaristico
80. Nell’Eucaristia, Cristo resta in mezzo a noi e in ciascuno di noi.
Donandosi a noi, confessano le Chiese particolari, Egli ci riunisce e fa
di noi un popolo di figli e figlie di Dio riconciliati e in armonia con il
Padre, e gli uni con gli altri affinché, a nostra volta, noi possiamo
essere agenti di riconciliazione, artefici di pace e di giustizia.
Partecipi dell’offerta di Cristo al Padre, noi possiamo vivere, in Lui,
azioni e gesti di pace e riconciliazione, e acconsentire al sacrificio del
dono di noi stessi. Poiché « Egli ha dato la sua vita per noi; quindi
anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli » (1 Gv 3, 16), affinché
il Regno del Padre si diffonda. La celebrazione eucaristica è vissuta
allora nella sua dimensione di luogo di esperienza spirituale in cui il
memoriale di Cristo ispira i nostri impegni, ci dona la forza per
andare verso gli altri in testimonianza evangelica di fede e di
amore.
81. L’Eucaristia è Sacramento d’amore. E là dove c’è l’amore, non
sono ammessi l’odio, la vendetta e l’ingiustizia. Così, una comunità
edificata dall’Eucaristia diventa autentico sacramento d’unità, fraternità e riconciliazione nel cuore dell’umanità. Poiché in essa il
Signore vuole coronare di successo tutti i nostri sforzi diretti a fare
del mondo un luogo di Gloria per il Padre suo, poiché « la gloria di
Dio — dice Sant’Ireneo — è l’uomo vivente ».44
82. È ancora in questo Sacramento, che ci riconcilia con il Padre,
che otteniamo la guarigione delle nostre divisioni mediante la
preparazione penitenziale, la pace di Cristo data e ricevuta e il Pane
di Vita condiviso, in cui Gesù stesso ci nutre del suo Corpo e della
sua Parola.
44
S. IRENEO DI LIONE, Adversus Hereses, IV, 20, 7: SC 100, 648.
7
1
La forza della Parola di Dio
83. La Parola di Dio nutre la nostra fede e sostiene il nostro impegno.
Essa ispira la vita personale, illumina gli avvenimenti quotidiani e
offre criteri di discernimento nell’azione.
84. Forza di coesione e di costruzione di comunità cristiane e di
società più giuste e più fraterne, la Parola di Dio ridinamizza e
rivivifica i membri delle nostre comunità.45 È importante dunque
ascoltare, meditare ed approfondire la Parola, luogo privilegiato in
cui si realizza il progetto meraviglioso di Dio sulla persona umana e
sulla creazione. Le esperienze di certe famiglie in cui la Bibbia è al
centro della loro vita e serve all’educazione dei figli e alle relazioni tra
i genitori, attestano che la Parola di Dio ristabilisce l’armonia e la
concordia nella casa, e rinsalda i legami familiari. La familiarità con
la Parola di Dio ascoltata e condivisa in famiglia ammonisce le
coscienze e protegge da derive quali il concubinato, l’adulterio e
l’alcolismo. Essa mantiene lo sguardo dei suoi membri fisso su Gesù
Cristo.
85. Queste esperienze ci invitano a lottare contro l’analfabetismo
e a sollecitare una vasta solidarietà per ridurre il costo delle
bibbie, affinché ciascun cristiano o almeno tutte le famiglie vi
possano avere accesso. Se letta e spiegata in gruppi o nelle Comunità
Ecclesiali Viventi, la Sacra Scrittura diventerà il fermento che
rinnova e ricrea la nostra cultura affinché formi uomini e donne
nuovi « nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo »
(Ef 4, 13).
45
Cf. BENEDETTO XVI, Lettera ai partecipanti all’Assemblea Generale della
Federazione Biblica Cattolica (12.06.2008): L’Osservatore Romano (25.06.2008),
p. 8.
8
1
Il sacramento della riconciliazione
86. Fedele al suo ministero di riconciliazione dell’uomo con Dio e
degli uomini tra di loro, la Chiesa assicura ai suoi figli e figlie il
servizio del sacramento di penitenza, riconciliazione e perdono.
Attraverso la sua pratica abituale, i cristiani testimoniano che essi
apprendono a guardare in faccia la loro vita per confessare l’esperienza della misericordia e della bontà di Dio 46 verso la loro miseria,
il loro peccato e le loro mancanze d’amore. 47 Tale pratica sacramentale è diventata luogo autentico in cui la grazia di Dio li ha
riconciliati con se stessi e con gli altri. Essi hanno progressivamente
appreso ad entrare nella logica della riconciliazione (cf. Mt 6, 15; 18,
23-35). Una forma di celebrazione comunitaria del sacramento,
secondo le norme della Chiesa, non potrebbe contribuire a medicare
le ferite delle società lacerate da esperienze di violenza, di conflitti e
di guerre?
III. Agire come Chiesa Famiglia di Dio
1. Figli e figlie dello stesso Padre nel Figlio unigenito
87. Benché provenienti da origini diverse, l’appartenenza a Cristo ci
riunisce come fratelli e sorelle di una stessa famiglia di figli e figlie di
Dio. In questo modo, essa ci invita a trasformare le nostre differenze
tribali, etniche, razziali o di classe sociale, che a volte ostacolano il
nostro camminare insieme, affinché l’acqua del battesimo sia più
forte del sangue (cf. Gal 3, 27-28).
88. Poiché fondata sulla paternità di Dio, l’immagine della Chiesa
come Famiglia ha messo in rilievo i valori familiari africani di
solidarietà, condivisione, rispetto dell’altro, coesione, ecc. Questo
46
Cf. S. AGOSTINO, Confessionum libri tredecim, Liber 10, Cap. 33, 50: PL 32,
800.
47
Cf. S. AGOSTINO , Sermo LVI, 7, 11: PL 38, 381-382.
9
2
modello ha aperto i cuori e gli animi a una gestione dei conflitti
mediante il dialogo sotto l’arbre à palabre e mediante i riti di
riconciliazione che, per noi discepoli di Cristo, sono la Parola di Dio,
ascoltata e condivisa,48 il sacramento della penitenza e l’Eucaristia
che suggella la comunione. È ciò che ci insegna l’esperienza dei
sinodi diocesani, delle giornate sacerdotali, dei forum di fedeli laici e
delle Comunità Ecclesiali Viventi.
2. Segno e strumento di riconciliazione
89. La Chiesa Famiglia diventa segno visibile e strumento di
giustizia, di pace e di riconciliazione operate da Cristo a beneficio del
genere umano, quand’essa vive in coerenza con la sua identità di
famiglia « sale della terra » e « luce del mondo ».49 Ne ha dato un
esempio il Servo di Dio Giovanni Paolo II a Gorée (Senegal) nel
1992 e alla soglia del terzo millennio a Roma (12 marzo 2000).
Dopo di lui, i Vescovi del SCEAM hanno ripreso il suo gesto a
Gorée nel 2003.
La Chiesa sacramento di riconciliazione
90. La Chiesa nel continente africano ha occupato un posto ragguardevole nella riconciliazione in occasione dei conflitti. Essa gode,
altresì, di una grande credibilità in molte società africane. Non è forse
questo un invito ad un impegno più coraggioso a costruire ponti tra
gli uomini? Ad esempio, poiché la forza di cui le comunità ecclesiali
dispongono proviene loro dallo Spirito Santo, alcune di esse testimoniano che in nome della loro fede in Cristo, esse hanno il
coraggio di intraprendere iniziative per riconciliare, al livello delle
48
Il metodo della Lectio divina messo a punto dall’Istituto di Lumko
(Sudafrica), denominato « Seven Steps », è stato adottato in un certo numero di
Paesi.
49
Cf. GIOVANNI PAOLO II, Esortazione Apostolica Postsinodale Reconciliatio et
paenitentia (02.12.1984), 8-9: AAS 77 (1985) 200-204.
10
2
Comunità Ecclesiali Viventi, le coppie separate, le famiglie in
conflitto e le comunità divise dei villaggi.
La riconciliazione autentica:
guarigione per la giustizia e la pace
91. Come un seme gettato in terra che spinge senza che ce se ne
accorga, così avviene per il Regno di Dio di cui la Chiesa è segno e
strumento. L’efficacia della sua azione è invisibile agli occhi dell’uomo. La riconciliazione che Cristo continua ad operare attraverso
di essa per l’unità del genere umano è una guarigione lenta e lunga
che esige da tutti i cristiani che essi vi lavorino con la fede di Mosè
che, « rimase saldo, come se vedesse l’invisibile » (Eb 11, 27). Guariti
dall’unzione dello Spirito di Cristo, essi potranno operare per
riconciliare gli uomini tra di loro e ristabilire la pace nei cuori e nella
società.
IV. Impegnarsi per un’Africa riconciliata
92. È riconosciuto che la Chiesa è profondamente impegnata nella
società africana al servizio di tutti attraverso le sue istituzioni
educative e sanitarie e i programmi di sviluppo. Come possono
queste altre istituzioni e comunità (Conferenze episcopali, diocesi,
parrocchie, Comunità Ecclesiali Viventi) dare gli stessi segni?
1. La Chiesa, Famiglia per le Nazioni
93. Le Comunità Ecclesiali Viventi incarnano questa preoccupazione di convivialità familiare nella Chiesa. La vita cristiana a
misura umana si vive in questo quadro. Le solidarietà positive come
espressione della carità cristiana si sperimentano in maniera esemplare in queste comunità. In alcuni luoghi, la Parola di Dio è letta,
condivisa e vissuta a questo livello. Diventa importante, pertanto, il
ruolo degli animatori laici delle comunità per assicurare un servizio
di leadership che aiuti i membri a crescere nella fede e nell’impegno
11
2
per una società riconciliata, giusta e pacifica. Un lavoro teologico è
senza dubbio auspicato in questo « luogo ».
94. La Chiesa prende la Famiglia come modello. Essa deve far sì che
questa « chiesa domestica » sia a immagine della Sacra Famiglia in cui
il dono totale di sé all’altro è contrassegnato da rispetto, disponibilità
e collaborazione (cf. Mt 2, 13-14.19-23; Lc 2, 21ss.; Gv 2, 1-12; 19,
26-27; At 1, 14). I coniugi e la famiglia richiedono un’attenzione particolare. Il matrimonio tradizionale obbliga, a volte, i cristiani a vivere ai margini della loro comunità. Cosa fare affinché la celebrazione
cristiana del matrimonio si radichi sempre più nella tradizione
africana dell’alleanza matrimoniale e quest’ultima sia elevata e
trasformata dai valori evangelici del matrimonio cristiano? 50 Quali
disposizioni adottare per ridurre il costo, spesso molto elevato, dei
matrimoni in Chiesa e incoraggiare i più poveri a celebrare questo
Sacramento? La questione della coppia cristiana riguarda naturalmente quella della famiglia. La complessità del controllo delle
nascite richiede che la Chiesa vi si dedichi con l’aiuto di esperti e in
dialogo con i coniugi cristiani, nel rispetto dei valori culturali africani
legati alla vita, nel rispetto della legge morale che la Chiesa insegna,
e nell’utilizzo dei migliori consigli medici per la « pianificazione
familiare naturale ».
95. D’altronde, con il calo della pratica cristiana si constata, in certe
Chiese particolari, un affievolimento del tessuto familiare ecclesiale.
Le ragioni sono varie. La mancanza di un progetto comune rallenta
lo sforzo della Chiesa per la pace e la risoluzione dei conflitti. I
cristiani sono resi fragili poiché non hanno una comprensione solida
della loro fede per viverla e « rispondere a chiunque [...] domandi
ragione della speranza che è in [loro] » (1 Pt 3, 15). La Sacra Scrittura, che deve aiutarli in questo, non è ancora entrata nel loro modo
di vita come fonte di apprendimento del cammino con Dio nel cuore
50
Cf. GIOVANNI PAOLO II, Esortazione Apostolica Postsinodale Ecclesia in Africa
(14.09.1995), 50: AAS 88 (1996) 31-32.
12
2
del mondo e della storia. A volte, essi ricorrono perfino alla stregoneria e alle pratiche su deplorate, o si lasciano influenzare dalle
ideologie politiche e dalle sette cristiane che attaccano la Chiesa
cattolica. Per un gran numero di cristiani, la Chiesa è la gerarchia;
essi non hanno presente la dimensione del corpo mistico con le sue
molteplici membra. Non c’è dubbio che la mancanza di operai
apostolici in certe Chiese particolari e i problemi economici che esse
incontrano, indeboliscono la volontà di intraprendere progetti
capaci di edificare questo sentimento di essere Chiesa. D’altronde, la
Chiesa soffre del fatto che alcuni sacerdoti, religiosi e religiose danno
a volte il cattivo esempio abbandonandosi a pratiche occulte — e ciò
può perfino avvenire nelle preghiere di guarigione e di liberazione —
e a lotte di posizione sociale, invece di dedicarsi al servizio degli
ultimi.
2. Il servizio della società:
salute, educazione e sviluppo socio-economico
96. In certe regioni del continente, le infrastrutture sanitarie, già
insufficienti, non solo sono distrutte dalle guerre, ma rese anche
inefficaci a seguito dell’incompetenza e della corruzione. L’espressione della solidarietà cristiana e africana si trova così messa a dura
prova, e, in maniera singolare, proprio là dove il numero di malati
colpiti da malattie endemiche è molto elevato. In altre regioni, le
strutture sanitarie sono significative; esse sono in grado, difatti, di
accogliere i malati, i feriti di guerra e altri bisognosi. Le mutue sanitarie inoltre concretizzano la volontà ecclesiale di solidarietà. Grazie, poi, all’aiuto della Caritas e delle Comunità Ecclesiali Viventi,
ci si prende cura dei più poveri e dei malati di AIDS. In alcune Chiese
particolari ci sono associazioni che accompagnano le famiglie nella
pianificazione familiare secondo i metodi naturali. L’abnegazione e
l’esemplare generosità del personale curante nelle istituzioni sanitarie rendono visibile la sollecitudine della Chiesa per i malati.
97. Per quanto riguarda il settore dell’educazione, numerose Chiese
particolari hanno creato delle strutture, non senza difficoltà. Tut13
2
tavia, la loro gestione è difficile a causa della pletora di giovani e della
mancanza di personale qualificato. Poiché non hanno spazi di
divertimento e gioco per ricrearsi, i giovani si divertono in luoghi in
cui la cattiva compagnia li trascina verso la droga e la violenza.
Inoltre, essi sono vittime di abusi sessuali e di altri crimini, quando
non sono arruolati come soldati nelle guerre o sfruttati per il lavoro
nei campi o nelle miniere. La situazione peggiora quando si ha a che
fare con gli orfani o, più in generale, quando mancano l’interesse,
l’attenzione e il controllo della famiglia. Ora, i bambini, hanno i loro
diritti:51 lavorare con e per la gioventù, vuol dire pensare all’avvenire
di tutta la società. Questo è un compito che si impone, pertanto, a
tutti i cristiani. Le scuole cattoliche ne hanno la preoccupazione, ma
quelle che non beneficiano di sovvenzioni fanno fatica a mantenersi
o si mantengono a costi proibitivi per i poveri. Ciò nonostante, lo
sviluppo delle università cattoliche nel continente è ragguardevole.
Detto ciò, la dedizione al compito e l’attenzione agli alunni e agli
studenti da parte di tutti coloro che lavorano nel settore educativo
suscitano ammirazione e meritano l’incoraggiamento di tutta la
Chiesa.
98. Al di là dei settori specifici della salute e dell’educazione, la
grande maggioranza delle Chiese particolari si sono impegnate in
differenti ambiti socio-economici al servizio dei poveri, dei rifugiati,
dei nomadi e della gioventù. Esse hanno una preoccupazione particolare per i cattolici impegnati nella vita politica ed economica.
3. Il dialogo ecumenico
99. Grazie ad alcuni luoghi abituali di incontro, alla settimana di
preghiera per l’unità dei cristiani, alla traduzione della Bibbia nelle
nostre lingue locali con l’Alleanza biblica, il dialogo tra cristiani in
51
Cf. ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE (ONU), Convenzione internazionale
dei diritti dell’Infanzia (20.11.1989).
14
2
Africa, tutte le confessioni incluse, prosegue e meriterebbe di essere
maggiormente stimolato.
100. Il desiderio di proseguire il dialogo con i nostri fratelli e sorelle
cristiani si scontra, tuttavia, con alcuni ostacoli: da un lato, c’è una
divergenza di riferimenti dottrinali, principi d’ermeneutica biblica,
natura e missione della Chiesa, morale e disciplina ecclesiastica,
nonché di stili liturgici; dall’altro, si innalzano diffidenza, rivalità tra
gruppi di cristiani e un fondamentalismo mosso da complessi
espressi, tra l’altro, da una mimetizzazione nell’abbigliamento (abiti
clericali, insegne episcopali, paramenti liturgici). La mancanza di
tolleranza e comprensione reciproca, nonché le accuse da ambo i
lati, rendono molto difficili gli incontri. Nello spazio pubblico, la
Chiesa cattolica è oggetto di una virulenta aggressione da parte delle
sette cristiane, strumentalizzate dai politici per abbattere i valori che
essa difende: famiglia, rispetto della dignità e della sacralità della vita
umana, unità. Nonostante le sfide il dialogo deve proseguire, in
particolare negli incontri nazionali e internazionali del Consiglio
Ecumenico delle Chiese.
4. La relazione con la Religione Tradizionale Africana
101. La relazione pastorale suggerita con gli adepti della religione
tradizionale africana è quella di uno studio benevolo di questa
religione e della cultura che ne costituisce la matrice, al fine di
identificare quegli elementi buoni e nobili che il Cristianesimo può
adottare, purificando quelli che ritiene incompatibili con il Vangelo,
al fine di forgiare una cultura di riconciliazione, di giustizia e di pace.
Un approccio di questo tipo faciliterebbe la collaborazione con gli
adepti di questa religione e contribuirebbe a una vera inculturazione
nella Chiesa.52 Si dovranno tuttavia distinguere gli adepti della RTA
52
Cf. GIOVANNI PAOLO II, Esortazione Apostolica Postsinodale Ecclesia in Africa
(14.09.1995), 78: AAS 88 (1996) 56.
15
2
dagli sciovinisti che la difendono come patrimonio nazionale e ne
fanno oggetto di orgoglio nazionale, benché non la pratichino.
5. Il dialogo con l’Islam
102. In certi luoghi, la convivenza con i nostri fratelli musulmani è
sana e buona; in altri, invece, la diffidenza da entrambi i lati
impedisce un dialogo sereno: i conflitti occasionati dai matrimoni
misti ne sono una prova. L’intolleranza poi di certi gruppi islamici
genera ostilità e alimenta i pregiudizi. Non aiutano neanche le
posizioni dottrinali di alcune correnti a proposito della Jihad: come
lavorare alla pace mediante il dialogo e la riconciliazione come ci
chiede il Cristianesimo? La tendenza a politicizzare le appartenenze
religiose è del resto un pericolo comparso laddove si era iniziato il
dialogo. Tuttavia, all’interno delle crisi, in alcune regioni la collaborazione in materia di educazione civica ed elettorale si è rivelata
fruttuosa. A volte i documenti delle Conferenze Episcopali sono stati
accolti positivamente dai musulmani. Talvolta le strutture della
Chiesa sono servite a comunità musulmane per distribuire beni ai
poveri e ai bisognosi. Manifesta è la solidarietà di alcuni ambienti
musulmani con la Chiesa quando questa organizza incontri di
riflessione sui problemi della società: coesistenza pacifica, corruzione, povertà, ecc. Infine, il rispetto dell’identità religiosa dei
bambini musulmani nelle nostre scuole cattoliche concorre, in
maniera esemplare ed efficace, ad educare la società alla tolleranza
e alla pace.
Dall’Instrumentum laboris
della II Assemblea speciale per l’Africa
del Sinodo dei Vescovi
16
2
2
LAVAN DA D EI PI ED I
M U L U N G H E TA C ER N ET F E K A D U
ADD I S ABE BA
E TI O PI A
2
RITI DI INTRODUZIONE
Mentre il Santo Padre e i Concelebranti si avviano all'Altare, si
cantano le
Laudes Regiæ
Il cantore:
L’assemblea:
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Il cantore:
1. Exaudi, Christe.
Ecclesiæ sanctæ Dei salus perpetua.
Il cantore:
L'assemblea:
19
2
Sancta
Regina
Sancte
Sancte
Sancte
Mater Ecclesiæ,
Apostolorum,
Michael,
Ioannes Baptista,
Ioseph,
tu
tu
tu
tu
tu
illam
illam
illam
illam
illam
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
L’assemblea:
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Il cantore:
2. Exaudi, Christe.
Benedicto, Summo Pontifici et universali Patri, vita!
Il cantore:
Sancte Paule,
20
L'assemblea:
tu illum adiuva.
2
L'assemblea:
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Il cantore:
3. Exaudi, Christe.
Episcopis catholicæ et apostolicæ fidei cultoribus, eorumque curis
fidelibus, vita!
Salvator mundi,
Sancte Andrea,
Sancte Iacobe,
Sancte Ioannes,
Sancte Thoma,
Sancte Iacobe,
Sancte Philippe,
Sancte Bartholomæe,
Sancte Matthæe,
Sancte Simon,
Sancte Thaddæe,
Sancte Matthia,
Sancte Barnaba,
Sancte Luca,
Sancte Marce,
tu
tu
tu
tu
tu
tu
tu
tu
tu
tu
tu
tu
tu
tu
tu
illos
illos
illos
illos
illos
illos
illos
illos
illos
illos
illos
illos
illos
illos
illos
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
adiuva.
L’assemblea:
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
21
2
Sancte Stephane,
Sancti Protomartyres Romani,
Sancte Ignati Antiochene,
Sancte Polycarpe,
Sancte Iustine,
Sancte Laurenti,
Sancte Cypriane,
Sancte Marcelle,
Sancte Bonifati,
Sancte Stanislae,
Sancte Thoma Becket,
Sancti Ioannes Fisher et Thoma More,
Sancte Iosaphat,
Sancte Paule Miki,
Sancti Ioannes de Brébeuf et Isaac Jogues,
Sancte Petre Chanel,
Sancte Carole Lwanga et Socii,
Sanctæ Perpetua et Felicitas,
Sancta Catharina de Alexandria,
Sancta Agnes,
Sancta Cæcilia,
Omnes sancti martyres,
Sancte Clemens,
Sancte Athanasi,
Sancte Leo Magne,
Sancte Gregori Magne,
Sancte Ambrosi,
Sancte Augustine,
Sancti Basili et Gregori Nazianzene,
Sancte Ioannes Chrysostome,
Sancte Martine,
Sancte Cyrille,
Sancte Patrici,
Sancti Cyrille et Methodi,
Sancte Carole Borromeo,
22
tu illos adiuva.
vos illos adiuvate.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
vos illos adiuvate.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
vos illos adiuvate.
tu illos adiuva.
vos illos adiuvate.
vos illos adiuvate.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
vos illos adiuvate.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
vos illos adiuvate.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuvate.
tu illos adiuva.
vos illos adiuvate.
tu illos adiuva.
2
Sancte
Sancte
Sancte
Sancte
Omnes
Roberte Bellarmino,
Francisce de Sales,
Daniel Comboni,
Pie decime,
sancti pontifices et doctores,
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
vos illos adiuvate.
L’assemblea:
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Il cantore:
4. Exaudi, Christe.
Populis cunctis et omnibus hominibus bonæ voluntatis: pax a Deo,
rerum ubertas morumque civilium rectitudo.
Sancte
Sancte
Sancte
Sancte
Sancte
Sancte
Sancte
Sancte
Sancta
Sancta
Sancta
Sancta
Sancta
Omnes
Omnes
Antoni,
Benedicte,
Bernarde,
Francisce,
Dominice,
Philippe Neri,
Vincenti de Paul,
Ioannes Maria Vianney,
Monica,
Catharina Senensis,
Teresia a Iesu,
Rosa de Lima,
Iosephina Bakhita,
sancti presbyteri et religiosi,
sancti laici,
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
tu illos adiuva.
vos illos adiuvate.
vos illos adiuvate.
L’assemblea:
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
23
2
Il cantore:
Ipsi soli imperium, laus et iubilatio per infinita sæcula sæculorum.
Amen.
L’assemblea:
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Il cantore:
L'assemblea:
Il cantore:
L'assemblea:
24
Il cantore:
Tutti:
2
Il Santo Padre:
In nomine Patris, et Filii, et
Spiritus Sancti.
Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo.
C. Amen.
C. Amen.
... saluta l’assemblea:
Pax vobis.
La pace sia con voi.
C. Et cum spiritu tuo.
C. E con il tuo spirito.
... introduce la celebrazione e il rito dell’aspersione dell’acqua
benedetta:
Cari fratelli e sorelle,
siamo qui riuniti presso la tomba dell’apostolo Pietro
per invocare il dono sempre nuovo dello Spirito Santo
su questa assemblea del Sinodo dei Vescovi,
perché rinnovi e rinvigorisca la sua Chiesa,
quale segno e strumento di riconciliazione,
di giustizia e di pace
specialmente nel grande continente africano.
Per questo abbiamo bisogno ancora una volta di conversione,
cioè di rivolgere il nostro sguardo e il nostro cuore
al Signore Gesù.
Riconosciamo pertanto i nostri peccati
e, in unione con tutti i martiri e i santi dell’Africa,
supplichiamolo affinché ci doni un cuore nuovo
e uno spirito nuovo
per renderci degni di celebrare i santi misteri.
25
2
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
Il Santo Padre:
Omnipotens sempiterne Deus,
qui voluisti ut per aquam, fontem vitæ ac purificationis principium, etiam animæ mundarentur æternæque vitæ munus
exciperent, dignare, quæsumus, hanc aquam c benedicere, qua volumus hac die tua,
Domine, communiri. Fontem
vivum in nobis tuæ gratiæ renovari et ab omni malo spiritus et
corporis per ipsam nos defendi
concedas, ut mundis tibi cordibus propinquare tuamque digne
salutem valeamus accipere.
Per Christum Dominum nostrum.
Dio eterno e onnipotente, tu hai
voluto che per mezzo dell’acqua, elemento di purificazione
e sorgente di vita, anche l’anima venisse lavata e ricevesse il
dono della vita eterna: benedici c quest’acqua, perché diventi segno della tua protezione in
questo giorno a te consacrato.
Rinnova in noi, Signore, la fonte viva della tua grazia e difendici da ogni male dell’anima e
del corpo, perché veniamo a te
con cuore puro.
C. Amen.
C. Amen.
Per Cristo nostro Signore.
Il Santo Padre e alcuni Concelebranti aspergono l’assemblea
mentre si canta:
ASPERGES
La schola:
L’assemblea:
*
26
ME
2
Aspergimi, o Signore, con l’issopo, e sarò purificato;
lavami, e sarò più bianco della neve.
NAKOMA PETO
(CHE IO DIVENTI PURO)
(Lingala)
C.
(
2x)
1.
(Nzambe)
C. Che io diventi puro, Dio, che io diventi puro, o Dio!
1. Signore Dio, lavami; che davanti a te io diventi puro.
27
2
2. Mokonzi Nzambe sukola
ngai e Masumu manso nakoma
peto.
2. Signore Dio, lavami da tutti i
miei peccati, che io diventi
puro.
3. Mokonzi Nzambe tindela
ngai e, Elimo wa Yo, nakoma
peto.
3. Signore Dio, mandami il tuo
Spirito, perché diventi puro.
Il Santo Padre:
Deus omnipotens, nos a peccatis purificet, et per huius Eucharistiæ celebrationem dignos
nos reddat, qui mensæ regni sui
participes efficiamur.
Dio onnipotente ci purifichi dai
peccati, e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del
suo regno.
C. Amen.
C. Amen.
28
2
Gloria
(Orbis factor)
Il Santo Padre intona il Gloria in excelsis: la schola e l'assemblea
lo cantano acclamando a Dio e a Cristo Signore.
29
2
30
2
Orazione colletta
Il Santo Padre:
Oremus.
Omnipotens sempiterne Deus,
qui abundantia pietatis tuæ et
merita supplicum excedis et
vota, effunde super nos misericordiam tuam, ut dimittas quæ
conscientia metuit, et adicias
quod oratio non præsumit.
Per Dominum nostrum Iesum
Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat, in unitate
Spiritus Sancti, Deus, per omnia
sæcula sæculorum.
Preghiamo.
O Dio, fonte di ogni bene, che
esaudisci le preghiere del tuo
popolo al di là di ogni desiderio e
di ogni merito, effondi su di noi
la tua misericordia: perdona ciò
che la coscienza teme e aggiungi
ciò che la preghiera non osa
sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive
e regna con te, nell’unità dello
Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli.
C. Amen.
C. Amen.
31
2
2
2
A N N U N C I A Z I ON E
BATI K DI N SI MA N BOT E
KIN SHA SA
C ON G O
2
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima lettura
I due saranno un’unica carne
Lecture du livre de la Genèse.
Dal libro della Gènesi. 2, 18-24
Au commencement, lorsque le
Seigneur Dieu fit la terre et le
ciel, il dit: « Il n’est pas bon que
l’homme soit seul. Je vais lui
faire une aide qui lui correspondra. »
Avec de la terre, le Seigneur
Dieu façonna toutes les bêtes des
champs et tous les oiseaux du
ciel, et il les amena vers l’homme
pour voir quels noms il leur
donnerait. C’étaient des êtres
vivants, et l’homme donna un
nom à chacun. L’homme donna
donc leurs noms à tous les animaux, aux oiseaux du ciel et à
toutes les bêtes des champs.
Mais il ne trouva aucune aide qui
lui corresponde.
Il Signore Dio disse: « Non è bene
che l’uomo sia solo: voglio fargli
un aiuto che gli corrisponda ».
Alors le Seigneur Dieu fit tomber
sur lui un sommeil mystérieux,
et l’homme s’endormit. Le Sei-
Allora il Signore Dio plasmò dal
suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e
li condusse all’uomo, per vedere
come li avrebbe chiamati: in
qualunque modo l’uomo avesse
chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo
nome. Così l’uomo impose nomi
a tutto il bestiame, a tutti gli
uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo
non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che
si addormentò; gli tolse una delle
35
2
gneur Dieu prit de la chair dans
son côté, puis il referma. Avec ce
qu’il avait pris à l’homme, il
forma une femme et il l’amena
vers l’homme.
L’homme dit alors: « Cette foisci, voilà l’os de mes os et la chair
de ma chair! On l’appellera:
‘femme’. »
A cause de cela, l’homme quittera son père et sa mère, il s’attachera à sa femme, et tous deux
ne feront plus qu’un.
C.
C.
36
costole e richiuse la carne al suo
posto. Il Signore Dio formò con
la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse
all’uomo.
Allora l’uomo disse: « Questa
volta è osso dalle mie ossa, carne
dalla mia carne. La si chiamerà
donna, perché dall’uomo è stata
tolta ».
Per questo l’uomo lascerà suo
padre e sua madre e si unirà
a sua moglie, e i due saranno
un’unica carne.
2
Salmo responsoriale
Il salmista:
dal Salmo 127
L’assemblea ripete: Ci benedica il Signore, fonte della vita.
1. Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. C.
2. La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa. C.
3. Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion. C.
4. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele! C.
37
2
Seconda lettura
Colui che santifica e coloro che sono santificati
provengono tutti da una stessa origine
A reading from the letter to the
Hebrews.
Dalla lettera agli Ebrei. 2, 9-11
Jesus was made for a little while
lower than the angels, that
through God’s gracious will he
might taste death for the sake of
all men.
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto
di poco inferiore agli angeli, lo
vediamo coronato di gloria e di
onore a causa della morte che ha
sofferto, perché per la grazia di
Dio egli provasse la morte a
vantaggio di tutti.
Conveniva infatti che Dio — per
il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria —
rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida
alla salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna
di chiamarli fratelli.
Indeed, it was fitting that, when
bringing many sons to glory,
God, for whom and through
whom all things exist, should
make their leader in the work of
salvation perfect through suffering.
He who consecrates and those
who are consecrated have one
and the same Father. Therefore,
he is not ashamed to call them
brothers.
C.
C.
38
2
Acclamazione al Vangelo
Mentre il Libro dei Vangeli viene portato solennemente all'ambone,
l'assemblea acclama il Cristo presente nella sua Parola.
La schola:
L'assemblea ripete: Alleluia.
La schola:
Si diligamus invicem, Deus in
nobis manet, et caritas eius in
nobis consummata est.
1 Gv 4, 12
Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio
rimane in noi e l’amore di lui è
perfetto in noi.
L'assemblea: Alleluia.
39
2
Vangelo
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto
D. Dominus vobiscum.
D. Il Signore sia con voi.
C. Et cum spiritu tuo.
C. E con il tuo spirito.
c Lectio sancti Evangelii secundum Marcum.
c Dal Vangelo secondo Marco.
C. Gloria tibi, Domine.
C. Gloria a te, o Signore.
In illo tempore: accedentes pharisæi interrogabant eum, si licet
viro uxorem dimittere, tentantes
eum. At ille respondens dixit eis:
« Quid vobis præcepit Moyses? ».
Qui dixerunt: « Moyses permisit
libellum repudii scribere et dimittere ».
In quel tempo, alcuni farisei si
avvicinarono e, per metterlo alla
prova, domandavano a Gesù se è
lecito a un marito ripudiare la
propria moglie. Ma egli rispose
loro: « Che cosa vi ha ordinato
Mosè? ». Dissero: « Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla ».
Gesù disse loro: « Per la durezza
del vostro cuore egli scrisse per
voi questa norma. Ma dall’inizio
della creazione (Dio) li fece maschio e femmina; per questo
l’uomo lascerà suo padre e sua
madre e si unirà a sua moglie e i
due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma
una sola carne. Dunque l’uomo
non divida quello che Dio ha
congiunto ».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: « Chi ri-
Iesus autem ait eis: « Ad duritiam cordis vestri scripsit vobis
præceptum istud. Ab initio autem creaturæ masculum et feminam fecit eos. Propter hoc
relinquet homo patrem suum
et matrem et adhærebit ad
uxorem suam, et erunt duo in
carne una; itaque iam non sunt
duo sed una caro. Quod ergo
Deus coniunxit, homo non separet ».
Et domo iterum discipuli de hoc
interrogabant eum. Et dicit illis:
« Quicumque dimiserit uxorem
40
10, 2-16
2
suam et aliam duxerit, adulterium committit in eam; et si
ipsa dimiserit virum suum et alii
nupserit, mœchatur ».
Et offerebant illi parvulos, ut
tangeret illos; discipuli autem
comminabantur eis. At videns
Iesus, indigne tulit et ait illis:
« Sinite parvulos venire ad me.
Ne prohibueritis eos; talium est
enim regnum Dei. Amen dico
vobis: Quisquis non receperit regnum Dei velut parvulus, non
intrabit in illud ». Et complexans
eos benedicebat imponens manus super illos.
pudia la propria moglie e ne
sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un
altro, commette adulterio ».
Gli presentavano dei bambini
perché li toccasse, ma i discepoli
li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse
loro: « Lasciate che i bambini
vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti
appartiene il regno di Dio. In
verità io vi dico: chi non accoglie
il regno di Dio come lo accoglie
un bambino, non entrerà in esso ». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le
mani su di loro.
C.
C.
Il Santo Padre bacia il Libro dei Vangeli in segno di venerazione e
benedice con esso l’assemblea.
Intanto si canta: Alleluia.
Omelia
Il Santo Padre tiene l'omelia.
Segue una pausa di silenzio per la riflessione personale.
41
2
Credo
(III)
Il Santo Padre intona il Credo: la schola e l’assemblea lo cantano
a cori alterni, affermando la propria fede.
42
2
43
2
44
2
45
2
Preghiera dei fedeli
Il Santo Padre:
Chiamati a formare un solo corpo e un solo spirito,
eleviamo fiduciosi al Padre onnipotente la nostra supplica.
Il cantore:
C.
Swahili
1. Kwa ajili ya Kanisa Takatifu
la Mungu, lililoenea duniani
kote na linalokusanyika hapa,
Mwenyezi Mungu, ulilinde na
kuliimarisha katika Ukweli na
Upendo, ili daima liweze kudumu katika kuliungama Jina
lako.
Il cantore: Dominum oremus.
C. Adveniat regnum tuum.
46
1. Per la santa Chiesa di Dio
sparsa su tutta la terra e qui
convocata:
il Signore Dio nostro la custodisca e la confermi nella verità e
nell’amore, affinché perseveri
sempre nella confessione del suo
nome.
2
Portoghese
2. Pelo Santo Padre o Papa Bento XVI:
O Senhor nosso Deus o sustente
no exercício do ministério petrino e o conserve longamente
para a sua Santa Igreja, para
que, em comunhão com ele, se
reforce nos pastores e nos fiéis o
vinculo da unidade, do amor e
da paz.
2. Per il Santo Padre Benedetto XVI:
il Signore Dio nostro lo sostenga
nell’esercizio del ministero petrino e lo conservi a lungo per la
sua santa Chiesa, affinché, in
comunione con lui, si rafforzi
nei pastori e nei fedeli il vincolo dell’unità, dell’amore e della
pace.
Il cantore: Dominum oremus.
C. Adveniat regnum tuum.
Amarico
3. Per tutti i Vescovi della Chiesa Cattolica, in particolare per i
Vescovi dell’Africa qui riuniti in sinodo:
il Signore Dio nostro, che li ha scelti in mezzo al suo popolo, li
arricchisca dei doni delle virtù apostoliche, affinché possano cooperare alla crescita delle comunità loro affidate.
Il cantore: Dominum oremus.
C. Adveniat regnum tuum.
47
2
Hausa
4. Domin masu kula da jama’a
da kasashen nahiyar Afrika:
Bari Ubangiji Allah ya inganta
zukatansu da tunaninsu bisa ga
nufinsa, don arziki da wadata,
salama da yancin addini su bunkasa a ko’ina.
4. Per i responsabili dei popoli e
delle nazioni dell’Africa:
il Signore Dio nostro diriga le
loro menti e i loro cuori secondo
la sua volontà, affinché fioriscano dovunque la prosperità, la
pace e la libertà religiosa.
Il cantore: Dominum oremus.
C. Adveniat regnum tuum.
Lingala
5. Mpo ya baye banso bazali
konyokwama mpo ya bosakoli
Liloba lya Nzanbe, Tata Nzambe
abatondisa na nguya ya Elimu
Santu mpo “te, nabolandaka
ndakisa ya bamartiru y” Afrika,
bakoba na bolakisi boyambi
bwa bango mpo ya Kristu mpe
mpo ya bomilongola o maboko
ma banyokoli ba bango.
Il cantore: Dominum oremus.
C. Adveniat regnum tuum.
48
5. Per coloro che soffrono la
persecuzione a causa del Vangelo:
il Signore Dio nostro li riempia
della forza dello Spirito Santo,
affinchè, sull’esempio dei santi
martiri africani, perseverino nella confessione della fede in Cristo e ottengano di essere liberati
dalla mano dei persecutori.
2
Arabo
6.
6. Per quanti soffrono nel continente africano:
il Signore Dio nostro li liberi dalle malattie, dalla fame e dalla guerra
e con la solidarietà di tutti i cristiani del mondo giungano alla pace e
alla vera concordia.
Il cantore: Dominum oremus.
C. Adveniat regnum tuum.
Il Santo Padre:
O Dio, nostro Padre,
ascolta benigno le preghiere dei tuoi figli,
che a te si rivolgono con cuore sincero;
concedi che, con il tuo aiuto,
la tua Chiesa, docile allo Spirito,
annunci fino ai confini della terra
il Vangelo del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
C. Amen.
49
2
2
2
C RO C IF IS S IO N E
BU JU MB UR A
BU R U N D I
2
LITURGIA EUCARISTICA
Mentre vengono portate al Santo Padre le offerte per il sacrificio,
si esegue il
Canto di offertorio
EE MFUMU, YAMBA MAKABU
(SIGNORE ACCOGLI QUEST’OFFERTA)
(Kikongo)
1.
C.
53
2
1. Signore, accogli quest’offerta.
Accogli l’offerta, frutto del nostro sacrificio.
Rit. Guarda, le mie mani sono vuote;
guardami: sono un vero povero.
Che cosa posso offrirti?
Signore, Signore!
2. Ee Mfumu e yamba mapa
yamba mapa ya kimenga na beto. Tala maboko na mono yo
ikele mpamba. Tala mono kiseni nsukami ya nene.
2. Signore, ricevi il pane. Accogli il pane del nostro sacrificio.
3. Ee Mfumu e yamba vinu
Yamba vinu ya kimenga na beto. Tala maboko na mono yo
ikele mpamba. Tala mono kibeni nsukami ya nene.
3. Signore, ricevi il vino. Ricevi
il vino, frutto del nostro sacrificio.
54
2
Il Santo Padre:
Orate, fratres, ut meum ac vestrum sacrificium acceptabile
fiat apud Deum Patrem omnipotentem.
Pregate, fratelli, perché il mio e
vostro sacrificio sia gradito a
Dio, Padre onnipotente.
C. Suscipiat Dominus sacrificium de manibus tuis ad laudem et gloriam nominis sui, ad
utilitatem quoque nostram totiusque Ecclesiæ suæ sanctæ.
C. Il Signore riceva dalle tue
mani questo sacrificio a lode e
gloria del suo nome, per il bene
nostro e di tutta la sua santa
Chiesa.
Orazione sulle offerte
Il Santo Padre:
Suscipe, quæsumus, Domine,
sacrificia tuis instituta præceptis, et sacris mysteriis, quæ
debitæ servitutis celebramus
officio, sanctificationem tuæ
nobis redemptionis dignanter
adimple.
Per Christum Dominum nostrum.
C. Amen.
Accogli, Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato
di offrirti e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale,
compi in noi la tua opera di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
C. Amen.
55
2
PREGHIERA EUCARISTICA III
Il Santo Padre invita l’assemblea a innalzare il cuore verso il
Signore nell’orazione e nell’azione di grazie e l’associa a sé nella
solenne preghiera che, a nome di tutti, rivolge al Padre per mezzo
di Gesù Cristo nello Spirito Santo.
Prefazio
Il mistero pasquale e il popolo di Dio
Il Santo Padre:
Dominus vobiscum.
Il Signore sia con voi.
C. Et cum spiritu tuo.
C. E con il tuo spirito.
D. Sursum corda.
D. In alto i nostri cuori.
C. Habemus ad Dominum.
C. Sono rivolti al Signore.
D. Gratias agamus Domino Deo
nostro.
D. Rendiamo grazie al Signore
nostro Dio.
C. Dignum et iustum est.
C. È cosa buona e giusta.
Vere dignum et iustum est,
æquum et salutare, nos tibi
semper et ubique gratias agere:
Domine, sancte Pater, omnipotens æterne Deus: per Christum
Dominum nostrum.
Cuius hoc mirificum fuit opus
per paschale mysterium, ut de
peccato et mortis iugo ad hanc
gloriam vocaremur, qua nunc
È veramente cosa buona e
giusta renderti grazie e innalzare
a te l’inno di benedizione e di
lode, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
56
Mirabile è l’opera da lui compiuta nel mistero pasquale: egli
ci ha fatti passare dalla schiavitù
del peccato e della morte alla
2
genus electum, regale sacerdotium, gens sancta et acquisitionis populus diceremur, et tuas
annuntiaremus ubique virtutes,
qui nos de tenebris ad tuum
admirabile lumen vocasti.
Et ideo cum Angelis et Archangelis, cum Thronis et Dominationibus, cumque omni militia
cælestis exercitus, hymnum gloriæ tuæ canimus, sine fine dicentes:
gloria di proclamarci stirpe
eletta, regale sacerdozio, gente
santa, popolo di sua conquista,
per annunziare al mondo la
tua potenza, o Padre, che dalle
tenebre ci hai chiamati allo
splendore della tua luce.
Per questo mistero di salvezza, uniti ai cori degli angeli,
proclamiamo esultanti la tua
lode:
Sanctus
(Orbis factor)
La schola:
L’assemblea:
La schola:
L’assemblea:
La schola:
57
2
L’assemblea:
Lode a Dio da parte delle creature e del popolo ecclesiale.
Il Santo Padre:
Vere Sanctus es, Domine, et merito te laudat omnis a te condita
creatura, quia per Filium tuum,
Dominum nostrum Iesum Christum, Spiritus Sancti operante
virtute, vivificas et sanctificas
universa, et populum tibi congregare non desinis, ut a solis
ortu usque ad occasum oblatio
munda offeratur nomini tuo.
Padre veramente santo, a te la
lode da ogni creatura. Per mezzo
di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, nella potenza dello
Spirito Santo fai vivere e santifichi l’universo, e continui a
radunare intorno a te un popolo,
che da un confine all’altro della
terra offra al tuo nome il sacrificio perfetto.
Invocazione dello Spirito perché consacri questi doni.
Il Santo Padre e i Concelebranti:
Supplices ergo te, Domine, deprecamur, ut hæc munera, quæ
tibi sacranda detulimus, eodem
Spiritu sanctificare digneris, ut
58
Ora ti preghiamo umilmente:
manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo, perché
diventino il Corpo e il Sangue
2
Corpus et Sanguis fiant Filii
tui Domini nostri Iesu Christi,
cuius mandato hæc mysteria celebramus.
di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che ci ha comandato di celebrare questi
misteri.
Racconto dell’istituzione dell’Eucaristia.
Ipse enim in qua nocte tradebatur accepit panem et tibi
gratias agens benedixit, fregit, deditque discipulis suis,
dicens:
Nella notte in cui fu tradito,
egli prese il pane, ti rese grazie
con la preghiera di benedizione,
lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:
Accipite et manducate ex
hoc omnes: hoc est enim
Corpus meum, quod pro
vobis tradetur.
Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo
offerto in sacrificio per
voi.
Il Santo Padre presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette
in adorazione.
Simili modo, postquam cenatum est, accipiens calicem, et
tibi gratias agens benedixit, deditque discipulis suis, dicens:
Dopo la cena, allo stesso modo,
prese il calice, ti rese grazie con
la preghiera di benedizione, lo
diede ai suoi discepoli, e disse:
Accipite et bibite ex eo omnes: hic est enim calix Sanguinis mei novi et æterni
testamenti, qui pro vobis et
pro multis effundetur in remissionem peccatorum.
Hoc facite in meam commemorationem.
Prendete, e bevetene tutti:
questo è il calice del mio
Sangue per la nuova ed
eterna alleanza, versato per
voi e per tutti in remissione
dei peccati.
Fate questo in memoria di
me.
Il Santo Padre presenta al popolo il calice e genuflette in adorazione.
59
2
Il Santo Padre:
Mysterium fidei.
Mistero della fede.
L’assemblea:
Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci,
o Salvatore del mondo
Memoriale e offerta.
Il Santo Padre e i Concelebranti:
Memores igitur, Domine, eiusdem Filii tui salutiferæ passionis
necnon mirabilis resurrectionis
et ascensionis in cælum, sed et
præstolantes alterum eius adventum, offerimus tibi, gratias
referentes, hoc sacrificium vivum et sanctum.
60
Celebrando il memoriale del tuo
Figlio, morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e
asceso al cielo, nell’attesa della
sua venuta ti offriamo, Padre,
in rendimento di grazie questo
sacrificio vivo e santo.
2
Invocazione a Dio perché accetti questo sacrificio...
Respice, quæsumus, in oblationem Ecclesiæ tuæ et, agnoscens Hostiam, cuius voluisti
immolatione placari, concede,
ut qui Corpore et Sanguine
Filii tui reficimur, Spiritu eius
Sancto repleti, unum corpus et
unus spiritus inveniamur in
Christo.
Guarda con amore e riconosci
nell’offerta della tua Chiesa, la
vittima immolata per la nostra
redenzione; e a noi, che ci nutriamo del Corpo e Sangue del
tuo Figlio, dona la pienezza dello
Spirito Santo perché diventiamo
in Cristo un solo corpo e un solo
spirito.
... e perché lo Spirito Santo operi la nostra unità.
Un Concelebrante:
Ipse nos tibi perficiat munus
æternum, ut cum electis tuis
hereditatem consequi valeamus, in primis cum beatissima
Virgine, Dei Genetrice, Maria,
cum beatis Apostolis tuis et gloriosis Martyribus et omnibus
Sanctis, quorum intercessione
perpetuo apud te confidimus
adiuvari.
Egli faccia di noi un sacrificio
perenne a te gradito, perché
possiamo ottenere il regno promesso insieme con i tuoi eletti:
con la beata Maria, Vergine e
Madre di Dio, con i tuoi santi
apostoli, i gloriosi martiri e tutti
i santi, nostri intercessori presso
di te.
Preghiera di intercessione per il mondo e per la Chiesa...
Un altro Concelebrante:
Hæc Hostia nostræ reconciliationis proficiat, quæsumus, Domine, ad totius mundi pacem
atque salutem. Ecclesiam tuam,
peregrinantem in terra, in fide
et caritate firmare digneris cum
famulo tuo Papa nostro Bene-
Per questo sacrificio di riconciliazione dona, Padre, pace e
salvezza al mondo intero. Conferma nella fede e nell’amore
la tua Chiesa pellegrina sulla
terra: il tuo servo e nostro Papa
Benedetto, il collegio episcopa61
2
dicto, cum episcopali ordine et
universo clero et omni populo
acquisitionis tuæ.
Votis huius familiæ, quam tibi
astare voluisti, adesto propitius.
Omnes filios tuos ubique dispersos tibi, clemens Pater, miseratus coniunge.
le, tutto il clero e il popolo che tu
hai redento.
Ascolta la preghiera di questa
famiglia, che hai convocato alla
tua presenza.
Ricongiungi a te, Padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi.
... e per i defunti.
Fratres nostros defunctos et
omnes qui, tibi placentes, ex hoc
sæculo transierunt, in regnum
tuum benignus admitte, ubi
fore speramus, ut simul gloria
tua perenniter satiemur, per
Christum Dominum nostrum,
per quem mundo bona cuncta
largiris.
Lode alla Trinità.
Il Santo Padre e i Concelebranti:
62
Accogli nel tuo regno i nostri
fratelli defunti e tutti i giusti che,
in pace con te, hanno lasciato
questo mondo; concedi anche a
noi di ritrovarci insieme a godere
per sempre della tua gloria, in
Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al
mondo ogni bene.
2
L’assemblea:
63
2
2
2
DE P OSI ZI ON E
SR . M . C HAR I S S CH MI T T
SO K O DÉ
TO G O
2
RITI DI COMUNIONE
Preghiera del Signore
Il Santo Padre:
L'assemblea:
67
2
Il Santo Padre:
Libera nos, quæsumus, Domine,
ab omnibus malis, da propitius
pacem in diebus nostris, ut, ope
misericordiæ tuæ adiuti, et a
peccato simus semper liberi et
ab omni perturbatione securi:
exspectantes beatam spem et
adventum Salvatoris nostri Iesu
Christi.
68
Liberaci, o Signore, da tutti i
mali, concedi la pace ai nostri
giorni, e con l’aiuto della tua
misericordia vivremo sempre
liberi dal peccato e sicuri da
ogni turbamento, nell’attesa che
si compia la beata speranza e
venga il nostro salvatore Gesù
Cristo.
2
L’assemblea:
Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.
Rito della pace
Il Santo Padre:
Domine Iesu Christe, qui dixisti
Apostolis tuis: Pacem relinquo
vobis, pacem meam do vobis:
ne respicias peccata nostra, sed
fidem Ecclesiæ tuæ; eamque
secundum voluntatem tuam pacificare et coadunare digneris.
Qui vivis et regnas in sæcula
sæculorum.
Signore Gesù Cristo, che hai
detto ai tuoi apostoli: « Vi lascio
la pace, vi do la mia pace », non
guardare ai nostri peccati, ma
alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua
volontà.
Tu che vivi e regni nei secoli
dei secoli.
C. Amen.
C. Amen.
Il Santo Padre:
Pax Domini sit semper vobiscum.
La pace del Signore sia sempre
con voi.
C. Et cum spiritu tuo.
C. E con il tuo spirito.
69
2
Il Diacono:
I presenti manifestano il loro desiderio di pace con un gesto che
li unisce ai fratelli.
Mentre il Santo Padre spezza il pane eucaristico, si canta:
Agnus Dei
(Swahili)
Mwana kondo wa Mungu,
uondowa e Nzambi,
zambi za dunia utuhurumiye.
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi.
Kristu Mukombozi wa Mungu
uondowa e Nzambi
zambi za dunia utuhurumiye.
Cristo, Figlio di Dio,
che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi.
Mwana kondo wa Mungu,
uondowa e Nzambi,
zambi za dunia,
tupe amani ii, amani ii.
Agnello di Dio,
che togli i peccati del mondo,
dona a noi la pace, la pace.
70
2
Il Santo Padre:
Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit
peccata mundi. Beati qui ad
cenam Agni vocati sunt.
Beati gli invitati alla Cena del
Signore. Ecco l’Agnello di Dio,
che toglie i peccati del mondo.
L’assemblea:
Domine, non sum dignus, ut
intres sub tectum meum, sed
tantum dic verbo, et sanabitur
anima mea.
O Signore, non sono degno di
partecipare alla tua mensa: ma
di' soltanto una parola e io sarò
salvato.
Il Santo Padre e i Concelebranti si comunicano al Corpo e al
Sangue di Cristo.
Anche i fedeli ricevono la comunione.
71
2
Nel frattempo iniziano i
Canti di comunione
GUSTATE
ET VIDETE
La schola:
C.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore.
L’assemblea ripete: Gustate et videte quoniam suavis est Dominus.
cf. Gv 15, 9-16
1. Sicut dilexit me Pater, et ego
dilexi vos: manete in dilectione
mea. C.
1. Come il Padre ha amato me,
così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
2. Hoc est præceptum meum,
ut diligatis invicem sicut dilexi
vos. C.
2. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli
altri, come io vi ho amati.
3. Maiorem hac dilectionem nemo habet, ut animam suam quis
ponat pro amicis suis. C.
3. Nessuno ha un amore più
grande di questo: dare la vita per
i propri amici.
72
2
4. In hoc cognoscent omnes
quia mei discipuli estis, si dilectionem habueritis ad invicem. C.
4. Da questo tutti sapranno che
siete miei discepoli, se avrete
amore gli uni per gli altri.
TUME ALIKWA NA BWANA A, MEZANI
(SIAMO INVITATI DAL SIGNORE ALLA
MWAKE EE E
SUA MENSA )
Swahili
C. Tume alikwa na bwana a,
Mezani mwake ee e.
Siamo invitati dal Signore alla
sua mensa.
1. Bwana Yesu asema: mimi niko chakula. Bwana Yesu asema:
mimi niko kinywaji. C.
1. Il Signore Gesù dice: Io sono
il pane. Il Signore Gesù dice: Io
sono il vino.
2. Bwana Yesu asema: mimi niko uzima. Bwana Yesu asema:
mimi niko ufufuo. C.
2. Il Signore Gesù dice: Io sono
la vita. Il Signore Gesù dice: Io
sono la risurrezione.
3. Bwana Yesu asema: mimi niko mwangaza. Bwana Yesu asema: mimi niko mapendo. C.
3. Il Signore Gesù dice: Io sono
la luce. Il Signore Gesù dice: Io
sono l’amore.
4. Bwana Yesu asema: mimi niko ukweli. Bwana Yesu asema:
mimi niko o njia. C.
4. Il Signore Gesù dice: Io sono
la verità. Il Signore Gesù dice: Io
sono la via.
Pausa di silenzio per la riflessione personale.
73
2
Orazione dopo la comunione
Il Santo Padre:
Oremus.
Preghiamo.
Concede nobis, omnipotens
Deus, ut de perceptis sacramentis inebriemur atque pascamur,
quatenus in id quod sumimus
transeamus.
Per Christum Dominum nostrum.
La comunione a questo sacramento sazi la nostra fame e sete
di te, o Padre, e ci trasformi nel
Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei
secoli.
C. Amen.
C. Amen.
74
2
RITI DI CONCLUSIONE
Il Santo Padre:
Dominus vobiscum.
Il Signore sia con voi.
C. Et cum spiritu tuo.
C. E con il tuo spirito.
D. Sit nomen Domini benedictum.
D. Sia benedetto il nome del
Signore.
C. Ex hoc nunc et usque in
sæculum.
C. Ora e sempre.
D. Adiutorium nostrum in nomine Domini.
D. Il nostro aiuto è nel nome
del Signore.
C. Qui fecit cælum et terram.
C. Egli ha fatto cielo e terra.
D. Benedicat vos omnipotens
Deus, Pater et Filius c et Spiritus Sanctus.
D. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio c e Spirito
Santo.
C. Amen.
C. Amen.
Il Diacono:
C.
La Messa è finita: andate in pace.
C. Rendiamo grazie a Dio.
75
2
Antifona mariana
AVE REGINA
CÆLORUM
La schola e l’assemblea:
Ave, regina dei cieli,
ave, signora degli angeli;
porta e radice di salvezza,
rechi nel mondo la luce.
76
Godi, Vergine gloriosa,
bella fra tutte le donne;
salve, o tutta santa,
prega per noi Cristo Signore.
2
TOKOBONDELA YO E, MAMA MARIA
(TI PREGHIAMO, MAMMA MARIA)
(Lingala)
C.
C. Ti preghiamo, Mamma Maria.
1. Nzambe mei aponi yo
Mpo obotela biso
Kristu mpe Mobikisi
Mpo ya bis’oboti ye
Ye Mokoni wa biso. C.
1. Il Signore stesso ti ha scelto
affinché dessi alla luce per noi
il Cristo e salvatore.
Per noi l’hai dato alla luce:
egli è il nostro Signore.
2. Yo bolingi bwa Nzambe,
Yo boyambi bwa biso,
Yo etumba na nyoka,
Yo esengo ya biso,
Yomei Ngondo bopeto. C.
2. Tu sei l’amore di Dio,
tu il sostegno della nostra fede,
tu sei la lotta contro il maligno,
tu sei la nostra gioia,
tu sei la Vergine purissima.
3. Ngondo tokokumisa,
Ngondo tokoyembela,
Ngondo tokokembisa,
Ngondo tokobela,
Ngondo tokosambela. C.
3. La Vergine che elogiamo,
la Vergine a cui cantiamo,
la Vergine che onoriamo,
la Vergine che invochiamo,
la Vergine che preghiamo.
4. Okobima bo ntongo,
Okoleka bo sanza,
Okongenge bo mwese,
Okende na mpiko,
Nsomo ya monguna. C.
4. Tu sei l’aurora del mattino,
sei più radiosa della luna,
brilli come la stella,
sei colma di forza,
sei il terrore del maligno.
77
2
5. Okoyamba losambo,
Okondima bogangi,
Ya baye bakimeli;
Yo Molobeli kuna,
Mpo tolanda se Kristu. C.
5. Sei colei che accoglie
la preghiera,
sei colei attenta ad ogni grido
di chi si rifugia in te;
tu intercedi per noi lassù
affinché possiamo sempre
seguire Gesù.
6. Tokobondela yo e,
Mama Maria,
Batela Eklezya,
Mama Maria.
6. Ti preghiamo,
Mamma Maria:
proteggi la Chiesa,
Mamma Maria.
L'assemblea si scioglie lodando e benedicendo il Signore.
2
2
I N CO PE R T I NA :
U LTI M A C E N A
HE NR Y SO K U
C HI E S A D I S AN C AM IL LO
K I SA NG A N I
C ON G O
Riproduzione vietata
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