Commissione Finanza della Zona di Roma Mondo dell’ ECONOMIA E DEL LAVORO di Umanità Nuova N e w sl et te r n r . 11 F e b b r a i o 2 0 1 1 L’ Italia in ―caduta libera‖ travolge l’ Europa nella lotta alla povertà Sommario Attualità: L’Italia 1 in ―caduta libera‖ travolge l’Europa nella lotta alla povertà DSC: L’Economia di Comunione è l’economia del dare 2 Fidejussione bancaria: una ―tutela‖ per entrambe le parti? 3 Flash sui mercati 4 Novità: 4 La ―Class Action‖ Pillole: Le Sofferenze Bancarie 5 Dialogo: Esperienza di Paco, un imprenditore di EDC 6 Il 2010 è stato l’anno che l’Unione Europea ha dedicato alla ―lotta alla povertà e all’esclusione sociale‖: vorremmo riparlane, stimolati anche dall’ultimo rapporto 2010 del Social Watch (Osservatorio Sociale) (1) . Il rapporto descrive, attraverso indici e statistiche ufficiali, un’Italia che anche il recente ―Rapporto Caritas Zancan‖ (2), ha definito ―un paese in caduta libera‖ che, inoltre, fa da freno anche all’Europa nell’impegno ad aiutare le nazioni meno sviluppate a uscire dalla spirale della povertà. La condizione della donna è uno degli indicatori principali dello stato di salute di una società. Al riguardo il rapporto evidenzia, dal 2009, un netto peggioramento del tasso di occupazione femminile (che era salito del 10% nei 10 anni precedenti), mentre il ―tasso di inattività‖ è superiore del 13% rispetto alla media UE. ―La partecipazione delle donne al mercato del lavoro è resa difficile dalla cronica carenza di strumenti per conciliare gli impegni familiari e la professione; questa situazione non è solo conseguenza della crisi finanziaria, ma anche di politiche che colpiscono l’universalità dei diritti e la coesione sociale, promosse in una logica di corto respiro‖ – sottolinea il rapporto. Un altro indicatore importante del Social Watch è quello della condizione giovanile. ―In Italia la crisi ha portato nel 2009 a una forte diminuzione dei posti di lavoro per i più giovani. Il 79% del calo complessivo dell’occupazione — circa 300 mila posti — riguarda proprio i giovani‖. E sono in costante aumento anche i cosiddetti Neet (Not in education, em- ployment or training): ―Non lavo- zione. La percentuale del PIL ra, non studia, non si aggiorna‖, che raggiungono il 21,2% dei giovani tra i 15 e 29 anni (ca. 2 milioni di persone). italiano destinata all’ Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) (3) è scesa dallo 0,22% del 2008 allo 0,16% del 2009, in controtendenza con i maggiori paesi euIl Governatore della Banca d'Italia ropei. Draghi, in un recente intervento, ha affermato che la disoccupazio- ―Eppure - sottolinea il portavone giovanile, i bassi salari d'in- ce della rete italiana Social gresso, la dipendenza dai genitori, Watch – nella società civile itacostituiscono un grave fattore di liana ci sono le capacità per ininiquità sociale che intacca grave- vertire questa tendenza e rialzarsi dalla brutta caduta. Occorre innanzitutto rimettere al centro i diritti e riprendere ad andare nella direzione di uno sviluppo sociale equo‖. Al riguardo la coalizione avanza diverse proposte: -―Per far fronte ad un debito pubblico fuori controllo (oltre il 118%, il secondo in Europa dopo la Grecia), occorre intensificare la battaglia all’elusione e all’evasione fiscale‖, ma non solo. mente l’efficienza del sistema produttivo. Per riprendere la strada dello sviluppo, secondo Draghi, è necessario un assetto normativo ispirato all'efficienza del Sistema; occorre migliorare il sistema di istruzione con la valorizzazione del merito; va riformato il mercato del lavoro che agisce tra due estremi: da una parte un minimo di mobilità e dall'altro un massimo di precarietà. Anche a livello internazionale la crisi economica e finanziaria ha visto un rallentamento della lotta contro la povertà, costringendo milioni di persone a vivere in condizioni inaccettabili. Un tale scenario richiederebbe – secondo la coalizione del Social Watch leadership e senso di responsabilità da parte dei paesi industrializzati. ―In questo contesto gli aiuti promessi e mai stanziati dall’Italia a questi paesi sono un segnale molto grave‖ – denuncia la coali- - Secondo il Social Watch, si può uscire dalla crisi introducendo maggiore equità fiscale attraverso misure quali l'elevazione dell’aliquota della tassazione delle rendite finanziarie dal 12,5% al livello medio europeo del 20% - Inoltre può essere valutata l’introduzione di una tassa internazionale sulle transazioni finanziarie per ridurre la volatilità dei mercati finanziari e far pagare la crisi in primo luogo a chi ha causato la bolla speculativa esplosa nel 2008. Una piccola tassa, ad esempio, dello 0,05%, applicata anche con l’intento di limitare la speculazione senza danneggiare gli investimenti, l’economia reale o i piccoli risparmiatori, volta a sostenere i bilanci pubblici e gli obiettivi internazionali della lotta alla povertà‖. L’Economia di Comunione è l’Economia del Dare A differenza dell’economia consumista, basata su una cultura dell’avere, l’economia di comunione è’ l’economia del dare. Ciò’ può sembrare difficile, arduo, eroico. Ma non è così perché l’uomo fatto ad immagine di Dio, che è Amore, trova la propria realizzazione proprio nell’amare, nel dare. Questa esigenza è nel più profondo del suo essere, credente o non credente che egli sia. E proprio in questa constatazione, suffragata dalla nostra esperienza, sta la speranza di una diffusione universale dell’economia di comunione. C Ed ecco la novità dell’idea: questi utili vanno messi in comune, per realizzare tre finalità: 1. aiutare coloro che sono nel bisogno ; 2. sviluppare le imprese con nuovo capitale; 3. formare uomini nuovi, perché senza uomini nuovi, non si fa una società nuova (Chiara Lubich – Rocca di Papa, 10.11.1991) ontinuiamo il nostro approfon- Cosa fare? dimento sull’EdC. Cominciamo dai nostri. Giunta ad Araceli, con in animo l'enciclica di Da dove nasce la ―cultura del dare‖ Giovanni Paolo II Centesimus AnCome sappiamo la realtà dell’ EdC nus, appena pubblicata, lanciava nasce all’intermo dell’esperienza di l’economia di comunione:invitava i Vangelo vissuto delle persone che duecentomila del movimento del aderiscono al Movimento dei Foco- Brasile a far nascere accanto alla lari, e proprio su un aspetto fonda- cittadella, o collegate con essa, mentale, che è presente sin attività produttive capaci di creare dall’inizio, vorremmo soffermarci. utili e nuovi posti di lavoro, affiChiara stessa ci racconta: «dopo pochissimo tempo il Movimento contava qualche centinaio di persone; e siccome fra queste stesse una trentina pativa la fame, le altre s’impegnarono ad offrire, mese per mese, quanto loro avanzava nell’attesa di trovare ad essi un lavoro ed altro. E ci sembra si potesse veramente dire della nostra comunità, come dei primi cristiani: dandosi in particolare ai più com―nessuno infatti fra loro era biso- petenti tra loro. gnoso‖ …». Dunque, in quella prima Ed ecco la novità dell’idea: questi comunità, si praticava la comunione utili vanno messi in comune, per dei beni. Ed è da allora che ha inizio l’esperienza, "sorprendente" , "del realizzare tre finalità: date e vi sarà dato" evangelico: da 1. aiutare coloro che sono nel bisoallora la comunione dei beni spiri- gno (in modo che nessuno sia indituali e materiali è diventata prassi gente); vigente nel Movimento, sull’esempio delle prime comunità 2. sviluppare le imprese con nuovo cristiane e i suoi membri sono stati capitale perché possano continuare coltivati e sono maturati in questa a produrre; ―cultura del dare‖. 3. formare uomini nuovi, perché senza uomini nuovi, che sappiano Cultura del dare ed EdC vivere la cultura evangelica del La novità, quindi, dell’EdC fiorisce in dare, del condividere, non si fa questo ―humus‖: attuare la comu- una società nuova. nione dei beni, che già si viveva, in forma globale. L’idea, Lo sguardo di Chiara però, fin dal come già accennato lancio del progetto, mirava ad oriznel numero preceden- zonti ben più ampi: i poveri del te, nasce in Brasile suo movimento erano soltanto un nel maggio 1991, a primo passo per andare poi ben contatto con la dram- oltre. La prospettiva che si spamatica povertà del lancava all’EdC era dunque di luogo, Chiara attra- grande respiro: contribuire a dar versando la città di vita ad un nuovo ordine economico San Paolo, era stata -sociale, ad un nuovo modello di colpita nel vedere di sviluppo, ripensando e collegando persona, accanto a le due realtà centrali del capitaliuna delle maggiori smo ancora oggi tra loro opposte: concentrazioni di l’impresa (motore dello sviluppo grattacieli del mondo, grandi economico) e la miseria (degli esclusi da quello sviluppo). estensioni di "favelas". Le aziende Questo progetto fa passare la prassi della comunione dei beni dai singoli alle strutture produttive, nelle imprese: esse sono lo strumento principale di questa nuova economia. Scegliere le imprese come strumento di comunione non è un fatto ovvio: esso evidenzia che la vocazione dell’EdC non è unicamente o principalmente raccogliere risorse per aiuti umanitari, se lo scopo fosse questo, le imprese non sarebbero lo strumento più adatto (esistono ad es. le Fondazioni). Al tempo stesso, rivolgendosi alla impresa, Chiara la chiama a realizzare pienamente la sua vocazione sociale attraverso gli utili che mette in comune, come espressione di una vita aziendale tutta improntata alla comunione. L―impresa di comunione‖ non si distingue dall’esterno per qualcosa di particolare, ma è profondamente innovativa nei suoi componenti, nella sua vita aziendale, nelle sue scelte, nella sua organizzazione. Infatti come dice Chiara: «(nell’EdC) lo stile di vita aziendale deve essere tutto cambiato, tutto deve essere evangelico, tutto improntato all’amore (amare i dipendenti, i concorrenti,i clienti,i fornitori … tutti), altrimenti non abbiamo economia di comunione». Questo amore presuppone la gratuità, che non si manifesta solo nel dono libero degli utili, ma anche in molte altre azioni: dall’assumere in particolari condizioni lavoratori che non danno garanzie di ritorni economici, al dar fiducia a fornitori o clienti, anche in alcune circostanze in cui la logica ordinaria degli affari lo sconsigliano, è questa se possiaAd oggi sono circa 750 le imprese mo dire, la vera sfida verso una che aderiscono al progetto. scienza che ritiene indispensabile N u m e r o 1 1 P a g i n a 3 L’Economia di Comunione ... assegnare ad ogni cosa un prezzo per poter allocare le risorse in modo efficiente. L’amore poi non solo ―dà‖ o ―fa‖ qualcosa per l’altro, ma sa ―vivere‖ l’altro, essergli vicino, sa immedesimarsi con la sua vita, pur senza invaderla. Forse proprio perché è qualcosa di più e di diverso dal semplice dare o fare gratuitamente qualcosa, l’amore sa trovare degli spazi anche dove un corretto svolgimento del proprio ruolo – di acquirente, di superiore gerarchico, di amministratore – sembrerebbe non lasciarne alcuno. Questo ―di più‖ di gratuità nei rapporti è il vero segreto delle imprese EdC. In questo senso l’EdC concepisce l’azienda come una comunità, cerca di vivere i rapporti commerciali e lavorativi come occasioni di incontro autentico tra persone, pensa le imprese come un bene sociale e come una risorsa collettiva. Nel fare tutto ciò essa trascende l’idea di mercato come luogo dei soli rapporti strumentali. Nel pensare e vivere l’economia così, e nel restare a tutti gli effetti imprese inserite nel mercato, le aziende dell’EdC coniugano mercato e vita civile, efficienza e solidarietà, economia e appunto comunione. In questo momento di grave crisi economico-finanziaria, mentre assistiamo alle evidenti contraddizioni che le logiche del mercato ci propinano: per citar- ne alcune, la chiusura di stabilimenti produttivi a fronte dell’annuncio da parte delle stesse aziende del pagamento al proprio managment di cospicui dividendi; abbiamo davanti una grande sfida, sfida che ci viene proposta anche da Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate: ―mostrare, a livello sia di pensiero che di comportamenti, che non solo i tradizionali principi dell’etica sociale, quali la trasparenza, l’onestà e la responsabilità non possono venire trascurati o attenuati, ma anche che nei rapporti di mercato il principio di gratuità e la logica del dono come espressione della fraternità possono e devono trovare posto entro la normale attività economica. Ciò è un’esigenza non solo dell’uomo nel momento attuale, ma anche un’esigenza della stessa ragione economica.‖. Fidejussione bancaria: una ―tutela‖ per entrambe le parti? N ell’attuale mercato immobiliare, i proprietari che intendono stipulare un contratto di locazione, ricercano adeguate garanzie al fine di essere certi di poter incassare l’affitto dall’inquilino. Una soluzione può essere richiedere al locatario di presentare come garanzia una fidejussione bancaria. In che consiste una fidejussione bancaria? E’ una lettera rilasciata da una banca, il cui scopo è quello di garantire al proprietario dell’immobile dato in locazione, il pagamento da parte della banca degli eventuali canoni di locazione e/o delle spese pattuite non pagati dall’inquilino e che va a sostituire, limitatamente alla copertura del rischio locativo, il tradizionale deposito cauzionale pari a tre mensilità del canone. La fidejussione stabilisce l’importo massimo garantito dalla banca che può essere generalmente fino a 12 mensilità del canone locativo iniziale. La durata è collegata alla durata del contratto di affitto. Il proprietario quindi può richiedere alla banca, in caso di mancato pagamento anche di un solo canone, di pagare al posto dell’inquilino (escussione della garanzia). La banca è obbligata ad effettuare il pagamento alla prima richiesta entro il limite dell’importo massimo garantito stabilito al momento del rilascio della fidejussione. Il servizio viene richiesto alla banca dall’inquilino (detto anche conduttore), dietro presentazione di pochi documenti, per permettere così all’istituto di credito di poter effettuare un’istruttoria sul richiedente per controllare la sua affidabilità. La fidejussione bancaria ha un costo a carico del locatario, generalmente una commissione annua che varia da banca a banca (in via indicativa può andare dal 1,40% al 3,20% sull’importo massimo garantito). Il cliente può richiedere di pagare la commissione anche mensilmente. A prima vista potrebbe sembrare che ―il garantito‖ sia esclusivamente il proprietario dell’immobile, garantito nel ritorno economico del suo investimento, ma all’inquilino ne può derivare qualche vantaggio? Il vantaggio potrebbe derivare dal fatto che, con la fidejussione, si presume abbia la possibilità di stipulare con più facilità un contratto di affitto; un ulteriore vantaggio potrebbe essere quello di sostituire i costi del deposito cauzionale, evitando di immobilizzare la cifra per tutta la durata del contratto. Infine se decide di lasciare l’appartamento prima della fine del contratto, la fidejussione può essere restituita alla banca per l’estinzione e cosi termina l’obbligo di pagare la commissione. lE’ doveroso sottolineare comunque anche un altro aspetto importante: la ban“E’ una ca che rilascia la fidejussione, talvolta può richiedere al cliente a cui lettera la concede, una garanzia. Se la rilasciata da banca ritiene non del tutto sufficienti i dati del reddito e la conoscenza una banca, il del cliente a cui rilasciare la fidejuscui scopo è sione, il richiedente deve fornire una garanzia cosiddetta "reale" (ad quello di esempio, un libretto di risparmio, o garantire il un certificato di deposito vincolato, intestato al richiedente, di importo proprietario pari o di poco superiore all'entità della fidejussione), oppure un impe- dell’immobile gno di garanzia prestato da una dato in terza persona. Nel caso di insolvenza dell’affittuario, la banca intervie- locazione” ne onorando la fidejussione, ma rivalendosi su chi ha prestato la garanzia. Naturalmente alla scadenza della fidejussione la banca restituisce la garanzia "reale" a chi l'ha prestata, con tutti gli eventuali interessi maturati, oppure estingue l'impegno di garanzia firmato dalla terza persona. Potremo allora fare questa obiezione: se la banca richiedesse una garanzia "reale" per questa tipologia di pratiche, non è più semplice allora versare direttamente al padrone di casa due o più canoni di affitto anticipati? La differenza consiste in due aspetti importanti: il primo è quello che il deposito a garanzia frutta interessi, il secondo è che può prestare la garanzia una persona diversa dall'affittuario, disponendo di maggiori mezzi finanziari." N u m e r o P a g i n a 1 1 Flash sui mercati nomica e fa alzare in maniera moderata l’inflazione. MERCATI OBBLIGAZIONARI MERCATI AZIONARI Il contesto europeo e’ caratterizzato attualmente da una maggiore volatilità, a causa delle tensioni scoppiate in Libia, che seguono quelle di altri paesi nord africani, penalizzando in particolar modo il mercato azionario italiano visto gli stretti rapporti del nostro Paese con la Libia (diverse società italiane hanno interessi o investimenti in Libia). A seguito di ciò, il prezzo del petrolio è salito a più di 103 dollari al barile e il perdurare di questa situazione potrebbe rallentare leggermente la crescita eco- Positiva la notizia della recente riunione a Parigi del G20, i cui risultati sono molteplici, anche se la loro efficacia è ancora da valutarsi. E’ stata stilata una lista di indicatori per individuare e riassorbire gli squilibri del debito pubblico e della bilancia commerciale. Nonostante le perturbative derivanti dalla situazione del Nord Africa e Medio Oriente, i mercati obbligazionari hanno dimostrato una buona tenuta di fondo. 4 AZIONARI: maggiore volatilità OBBLIGAZIONARI: buona tenuta EURO: in ribasso MERCATI VALUTARI La situazione difficile dei paesi del Nord Africa non ha favorito in questo ultimo periodo il dollaro , che è ritornato a quotare a 1,38 contro l’euro. In Inghilterra, il dato del pil inglese nel 4 trimestre si è ridotto e questo conferma la debolezza del sistema di questo paese, con conseguente incertezza sull’andamento della sterlina. Novità La ―Class Action‖: azione collettiva di classe L a class action è stata introdotta in Italia dal 1° gennaio 2010 per sanare gli illeciti commessi dal 16 agosto 2009 in poi, ed è stata resa famosa in tutto il mondo dopo il caso Usa di Erin Bronckovich (e il relativo famoso Film). In che cosa consiste: si tratta, in pratica, di un'azione legale, promossa da uno o più consumatori/ utenti, che chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti ―ultra partes‖ per tutti i componenti presenti e futuri della classe, del gruppo. Essi agiscono in proprio o dando mandato a un'associazione di tutela dei diritti dei consumatori. Gli altri consumatori interessati, titolari di una identica pretesa, possono scegliere di aderire all'azione di classe già promossa, senza dover ricorrere al patrocinio dell'avvocato. Resta salva, comunque, la possibilità di agire individualmente per la tutela dei propri diritti. Quest'ultima ipotesi, però, è incompatibile con la scelta di aderire a una class action. Da chi può essere promossa: dai consumatori/utenti che abbiano subìto le conseguenze di condotte o pratiche commerciali scorrette; oppure che abbiano acquistato un prodotto difettoso o pericoloso; oppure ancora che versino in una medesima situazione di pregiudizio nei confronti di un'impresa, in conseguenza di un inadempimento contrattuale. Essa viene considerata il modo migliore con cui i semplici cittadini possono essere tutelati e risarciti dai torti delle grandi aziende o delle multinazionali, in quanto la relativa sentenza favorevole avrà poi effetto o potrà essere fatta valere da tutti i soggetti che si trovino Sono quindi previsti vari nell’identica situazione. passaggi. Come dare il via all'azione: mediante ricorso al tribunale Il primo è la decisione del uno dei soggetti consumatori/ giudice, che dovrà solo stabiliutenti propone l'azione assistito re se l’impresa va condannada un avvocato, eventualmente ta. Fisserà però anche le modando mandato a un'associazio- dalità per stabilire gli importi ne di tutela dei consumatori. La dovuti e la procedura per atclass action potrà essere azio- tribuire il rimborso ad ogni nata anche dalle associazioni singolo cittadino. Dalla causa dei consumatori presenti nel collettiva si passa quindi a Consiglio nazionale consumatori stabilire rimborsi individuali: ma anche da parte di associa- questo passaggio sarà gestito zioni di ―consumatori, investitori da una Camera di Conciliazioe altri soggetti portatori di inte- ne che dovrà essere costituita ressi collettivi legittimati‖. Tutti presso il tribunale che si occugli altri cointeressati possono pa della causa. In questa fase aderire senza doversi rivolgere parteciperanno in modo paritario i difensori di coloro che all'avvocato. hanno proposto l’azione di Effetti: l’avvio della causa col- gruppo e la società chiamata lettiva ha effetti immediati: in- a rispondere del proprio comterrompe le prescrizioni delle portamento. Durante questa altre cause avviate dai consu- procedura i cittadini possono matori, magari singolarmente. anche ricorrere singolarmente e, nel caso si ritengano non soddisfatti dall’accordo raggiunto, possono decidere di proseguire l’azione giudiziaria. Sono infine previste modalità per pubblicizzare la sentenza di condanna e l’accordo raggiunto nella successiva transazione. Un’ultima misura serve ad evitare che i costi ricadano sui consumatori. La parcella degli avvocati dei ricorrenti sarà pagata dalla società condannata, anche se solo parzialmente. L’importo dovuto non dovrà però superare il 10% del valore. Benefici. Se molte persone ricevono singolarmente un danno di portata economicamente modesta difficilmente decidono di sostenere individualmente le spese necessarie per sostenere e vincere la partita legale. Se l'azione, invece, è condotta collettivamente, le spese si abbattono e il singolo acquista maggiore "forza" nei confronti della grande impresa. P a g i n a N u m e r o 5 1 1 PILLOLE La Sofferenza Bancaria La restituzione di tutti i denari di solito non avviene e, quindi, si passa la posizione ― a sofferenza‖. Rosanna, è una nostra amica bancaria che lavora al “Recupero Crediti”. In queste poche righe ci Ad essa, segue la segnalazione spiega in che consiste il suo diffi- della posizione, alla Centrale cile lavoro. Rischi che la renderà pubblica, D a sempre, ho pensato che non poteva esserci nome migliore di ―sofferenze‖, per i cosiddetti crediti anomali. all’interno del circuito bancario, compromettendo, quindi, irreversibilmente tutti gli altri rapporti in essere con gli altri istituti bancari. Si tratta infatti, a mio avviso, di sofferenze di nome e di fatto. “Si potrebbe tentare di “educare” gli operatori ad essere meno freddi e distaccati, piu’ umani, ma anche piu’ imparziali e giusti” Questa segnalazione comporterà da parte di tutte le altre banche, Partiamo dall’inizio, spiegando con cui si intrattengono rapporti, da dove parte una sofferenza la loro chiusura e revoca immediata. Questo tipo di segnalaziobancaria. ne sarà effettuata anche per La Sofferenza bancaria indica tutti coloro che hanno prestato una situazione economico- fideiussione con conseguente finanziaria di una società, una attività, da parte delle banche, a piccola impresa, o anche di una loro carico. famiglia, irreversibile, di dichiarata insolvenza, ritenuta e consi- Per il sistema si diventa, insomderata altamente pericolosa dal ma, ―cattivi pagatori‖. sistema bancario che, determina Successivamente, la banca cerin maniera netta, la chiusura di cherà di attivare il recupero delle tutti i rapporti attivi contratti, somme, attraverso l’attività leeventualmente, anche con le gale. altre banche (effetto Domino). La situazione viene vissuta, dal Dopo l’ottenimento del decreto soggetto interessato, come una ingiuntivo ‖provvisoriamente forma di sottomissione obbliga- esecutivo‖ la banca potrà iscrita, ad un potere forte, che lo vere ipoteca giudiziale sugli imminaccia di un rientro immedia- mobili del titolare o dei titolari to, cui il soggetto è costretto a del rapporto, oltre a tutti coloro far fronte nel- l’immediatezza, che hanno prestato fideiussione. esigenza che diEssa potrà procedere, poi, venta insostenibile all’espropriazione immobiliare, nel tempo e molto portando avanti l’esecuzione spesso lo porta al sino alla vendita all’asta netto inadempidell’immobile. In alternativa, mento. potrà soddisfare il suo credito, In questo caso, incardinando un pignoramento viene formalizzata mobiliare del quinto dello stipendalla banca, la dio o della pensione di uno dei risoluzione contrattuale, me- coobbligati. diante una lettera raccomandata, con la quale ci sarà l’esplicita richiesta di restituzione di tutti i denari che la banca, sotto le varie forme di credito, ha concesso. Insomma, la banca cercherà, strenuamente, in tutti i modi, di recuperare quanto dato in tempi migliori, infierendo forse, in taluni casi, su situazioni già fortemente compromesse e dolorose. Come poter risolvere, anche umanamente, queste problematiche? Si potrebbe tentare di ―educare‖ gli operatori ad essere meno freddi e distaccati, più umani, ma anche più imparziali e giusti, verso i debitori delle posizioni a sofferenza, i quali, talvolta, cercano di sfruttare queste situazioni dolorose per fare i furbetti ma, più spesso, hanno il volto segnato da una SOFFERENZA reale e profonda. Rosanna — Napoli N u m e r o 1 1 – F e b b r a i o P a g i n a 2 0 1 1 Dialogo Esperienza di Paco, un imprenditore di EDC Pubblichiamo solo uno stralcio dell’intervista a Paco, pubblicata sulla rivista ―Economia di Comunione‖ n. 32 Paco, nel 1972, a due anni dal matrimonio con Lola e già con i primi due figli, decide di avviare un’azienda di distribuzione di prodotti chimici per l’agricoltura e si trasferisce a Jaen, nella provincia spagnola che vanta 600 milioni di ettari di uliveti ed è la prima produttrice di olio d’oliva del mondo. Paco e Lola nel 1994 aderiscono con la loro azienda al progetto EdC. Per molti anni hai condiviso utili che er un’azienda della vostra dimensione sono molto consistenti, da 40.000 a 60.000 € l’anno, pur avendo sette figli e tredici nipoti. Non sarà stato sempre facile armonizzare questi due mondi... 6 E-mail: [email protected] I loro risparmi e il mutuo che la banca avrebbe concesso non erano sufficienti, mancava una cifra pari alla metà di quanto avevo destinato all’EdC. Per noi è stato duro rimanere fedeli all’impegno preso e fidarci dell’Amore di Dio. Era comprensibile che nostra figlia volesse evitare di pagare un affitto, ma le persone aiutate da EdC ne avevano più bisogno. Esse non sono mie figlie umanamente, ma lo sono davanti a Dio; credo che per questa via, l’EdC eliminerà quella corona di spine che ha spinto Chiara Lubich a lanciare il progetto. Non ti sei domandato se era giusto ―danneggiare‖ i tuoi figli per favorire persone che neanche conoscevi? Questa domanda per un po’ mi ha inquietato, poi ho trovato una risposta: mio dovere è preparare i miei figli a cavarsela nella vita e a essere responNon è stato facile. Non posso dimenticare quando mia figlia, prima di sposarsi, vole- sabili. Tante volte proteggendo i figli va acquistare assieme al fidanzato un ap- più del necessario, invece di aiutarli partamento. facciamo loro danno, perché se non insegniamo loro a condividere, essi rimangono atrofici e dipendenti. Gli aiuti non necessari quasi sempre producono atrofia. Anche in questo senso l’EdC mi ha dato una mentalità più universale, equilibrata e matura per affrontare la vita. Dopo un po’ di tempo abbiamo aiutato non solo questa figlia, ma tutti i nostri figli ad a c q u i s t a r e l’appartamento, ma senza ridurre il nostro contiributo all’EdC. Voglio anche chiarire che i contributi li versiamo anche se non abbiamo una sufficiente liquidità. Per acquistare i prodotti che abbiamo a magazzino, dobbiamo chiedere finanziamenti alle banche e se aspettassimo di avere liquidi in banca per versare i contributi, non li verseremo mai.‖. Glossario (1) SOCIAL WATCH: Nel 1995 un gruppo di organizzazioni della società civile fondò il Social Watch (Osservatorio Sociale), per promuovere politiche che trasformassero in realtà le promesse delle Nazioni Unite, per ricordare ai governi gli impegni presi e seguirne in modo indipendente l’applicazione. (2) Il decimo rapporto Caritas Italiana - Fondazione «E. Zancan» Guarda alla povertà delle famiglie in Italia e in Europa, ai volti attuali della povertà, a come si è modificata, alle emergenze e urgenze, mentre continua la crisi. Social Watch oggi è una rete di oltre 400 organizzazioni non governative attive in oltre 60 paesi. Il rapporto annuale Social Watch – giunto alla sua decima edizione – attua un monitoraggio sugli impegni assunti a livello internazionale per la lotta alla povertà e l'equità di genere. Esso rappresenta una delle analisi sullo sviluppo sociale più riconosciute al mondo ed è spesso considerato il ―rapporto ombra‖ della società civile rispetto a quello dell'UNDP (il Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite). (3) Per ASP (Aiuto Pubblico allo Sviluppo) si intendono i contributi prevalentemente di tipo economico, forniti a comunità o Paesi in via di sviluppo, che aspirano a creare crescita economica sostenibile di lungo termine.