con Guide Interne, € 50,00 per i Gruppi con Guide Esterne. Info e Prenotazioni
Tel. 049-875.31.00 o Mail: [email protected][email protected].
Fino al 2 giugno la Casa dei Carraresi di Treviso (Via Palestro 33) ospita “Tibet,
Tesori dal tetto del mondo”, visitabile tutti i giorni con i seguenti orari: Lunedì,
Martedì e Giovedì dalle 9h00 alle 19h00 – Mercoledì dalle 9h00 alle 21h00 – Venerdì, Sabato e Domenica dalle 9h00 alle 20h00. Biglietti: € 13,00 (compresa Audioguida), 10,00 fino a 18 anni (compresa Audioguida), 11,00 gruppi + 1,00 diritto di prevendita (solo su prenotazione), 5,00 scuole (solo su prenotazione), Gratuità per i bambini fino a 5 anni o per i disabili con accompagnatore. Visite Guidate
Gratuite per Individuali il Mercoledì alle ore 19.00 previa prenotazione (massimo
25 persone). Info e Prenotazioni Tel. 0422-51.31.50.
Fino al 23 giugno si presenta “Il Successo Italiano a Parigi negli anni dell’Impressionismo: la Maison Goupil” presso il Palazzo Roverella di Rovigo (Via Laurenti
8/10): la mostra è visitabile da Martedì a Domenica (Chiusa tutti i Lunedì non
festivi) dalle 9h00 alle 19h00 (Sabato, Domenica e Festivi 9h00-20h00) – Biglietti: € 9,00 intero – 7,00 ridotto – 5,00 ragazzi 7-18 anni – Gratuito Bambini fino ai
6 anni e Portatori di Handicap con accompagnatore. Info e Prenotazioni: Mail:
[email protected] - Tel. 0425-46.00.93.
Sabato 6 aprile è inaugurata la mostra “Venetkens. Viaggio nella terra dei Veneti
Antichi”, ospitata fino al 17 novembre nella prestigiosa sede del Palazzo della
Ragione di Padova: è visitabile da Martedì a Domenica dalle 9h00 alle 19h00
(chiusura: Lunedì). Biglietti: € 8,00 Intero – 6,00 Ridotto Speciale (visitatori della
mostra in questione e della mostra “De Nittis” di Palazzo Zabarella fino al 26
maggio) – 5,00 Ridotto (gruppi da minimo 10 a massimo 30 persone, ragazzi da 6
a 17 anni, studenti singoli entro i 26 anni con Libretto o Tessera, insegnanti, persone oltre i 65 anni, Circoli di Volontariato) – 2,00 Scolaresche – Gratuito
(bambini fino a 6 anni, disabili con accompagnatore). Le Prenotazioni sono facoltative, ma vivamente consigliate per i Gruppi e le Scolaresche in particolare nei
giorni prefestivi e festivi: Costo della Prenotazione a persona € 1,00 Gruppi –
0,50 Scolaresche. Info e Prenotazioni Tel. 049-20.100.10.
I Musei Civici agli Eremitani di Padova presentano “Ugo Valeri. Volto ribelle
della Belle Epoque”: l’esposizione è visitabile dal 20 aprile al 15 luglio, da Martedì a Domenica dalle 9h00 alle 19h00; Biglietti (Cappella degli Scrovegni + Musei
Civici + Mostra) € 13,00 intero – 8,00 ridotto. Info e Prenotazioni Te. 049.820.45.51.
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Massaro Simone
Papa Francesco
Habemus papam! L`annuncio oltremodo commosso del cardinale
Tauran non ci faceva certo immaginare il presentarsi semplice e
«umano» del nuovo papa Mario Giorgio Bergoglio: Buona sera!
Così ha salutato il mondo dal balcone di S. Pietro papa Francesco.
Niente di aulico, di affettato, che tenesse le distanze. La finestra più
scrutata del mondo mostra un puntino bianco dalla piazza che improvvisamente diventa silente per accogliere la richiesta di benedizione del papa. Preti e sposi novelli, nozze d'argento e d’oro, anniversari che si vogliono vantare trovano da sempre nella benedizione
del papa una notevole sponda. Macché! il primo momento della sua
elezione presenta un papa non benedicente, che inchinato di fronte
al «popolo» chiede la benedizione, spogliato della stola papale appoggiata momentaneamente sul braccio del cerimoniere. Gia` il fatto della stola mi ha colpito positivamente: papa Francesco non si
presenta tanto come papa di una grande chiesa - lo è senza dubbio quanto come fratello tra fratelli con i quali chiede di camminare insieme: adesso cominciamo questo cammino: vescovo e popolo.
Alcuni articoli dell'Osservatore Romano dei giorni successivi:
Una chiesa povera per i poveri, dice subito la visione di comunità
cristiana che porta dentro Papa Francesco.
Ai rappresentanti dei media internazionale che hanno seguito il periodo della sede vacante, ricevuti in udienza, al momento della benedizione premette una osservazione naturale: “alcuni non appartengono alla chiesa cattolica, altri non sono credenti, percio` imparto di
cuore questa benedizione in silenzio, rispettando la coscienza di ciascuno, ma sapendo che ciascuno è figlio di Dio: Dio vi benedica”
Al primo angelus, domenica 17 marzo ricorda, convinto, che Dio
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non si stanca mai di perdonare. Il volto di Dio e' quello di un padre misericordioso, che ha sempre pazienza. ... Un po' di misericordia cambia il mondo, cambia molto, rende il mondo meno freddo e
piu giusto.
Qual è la sua visione del potere del vescovo di Roma? Papa Francesco approfitta della festa di S.Giuseppe per accostare le due missioni: custodire ed accogliere. Ricorda che l'odio, l'invidia e la superbia sporcano la vita. E spiega: Custodire vuol dire vigilare sui
sentimenti, sul cuore, perché è da lì che escono le intenzioni buone e
cattive.
E aggiunge l'invito a non aver timore della bonta' e neanche della
tenerezza.
Il vero potere - afferma all'inizio del ministero petrino - è servire!
Il papa deve servire tutti, specie i piu poveri, i piu deboli, i piu piccoli.
E allora vuole che alla messa iniziale, accanto ai potenti, trovino il
loro posto anche i poveri: tra coloro che ha espressamente invitato,
il cartonero Sergio Sanchez, in tuta blu e verde il quale ricorda che
da lui - vescovo – “ ...abbiamo imparato a lottare per il nostro modo
di vita per migliorarlo e perche venisse riconosciuta la nostra dignita' ..”
E' l'idea evangelica della rivoluzione: non fronti opposti, non barricate, non nemici su cui sparare, ma semplicemente riconoscere ad
ogni persona il suo spazio, la sua dignita', il suo riconoscimento.
Gli abbracci di papa Francesco: la sua parola e' sempre accompagnata da quei gesti diretti di affetto che lo stanno rendendo sempre
piu familiare al mondo. Gesti che tolgono l'imbarazzo ponendo fine
a decenni di distanza e di incomprensioni: la sorpresa scongelante
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Padova.
Un doppio appuntamento riguarda Monselice: la “Rocca in Fiore 2012” dal 17 al
19 maggio (Info Tel. 0429-78.30.26), la “Notte medievale ”tra il 25 e il 26 maggio.
Dal 17 al 19 maggio e dal 25 al 26 maggio si consiglia di andare a Montagnana:
c’è la Festa del Prosciutto Veneto Berico Euganeo.
SPORT
Domenica 14 aprile con partenza da Villa di Teolo e arrivo alla stessa località si
svolge la 29a edizione della “Traversata dei Colli Euganei”, marcia di 42 km o di
21. Con un dislivello totale di 2.000 metri, organizzata dall’Associazione Giovane
Montagna e da Spiritotrail (Info Tel./Fax 049-872.28.68 dal lunedì al mercoledì
dalle 18.00 alle 19.30 o Sig. Pasquati Sergio 049-689.81.18 o Mail: [email protected]). Se qualcuno è interessato a parteciparvi, si avvisa
che le Iscrizioni sono già chiuse.
Domenica 21 aprile si svolge la 14a edizione della Maratona di Sant’Antonio con
partenza da Campodarsego sia per i 42 Km. sia per i 21 km. (mezza maratona).
Inoltre vi sono le Stracittadine non competitive di Km. 12,5,2,1 aperte a tutti (Info
As s i n d u s t r i a P a d o v a Te l . 0 4 9 - 8 2 2 . 7 1 . 1 4 o s i t o i n t e r n et
www.maratonasantantonio.com).
Dal 30 aprile al 5 maggio si svolge il 22° Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Abano Terme” (Info Tel. 049-866.66.09 o
www.abanofootballtrophy.com).
MOSTRE D’ARTE
Presso il Palazzo del Monte di Pietà a Padova (Piazza della Cattedrale, 14) sarà
esposta fino al 19 maggio l’interessantissima mostra dedicata a “Pietro Bembo e
l’invenzione del Rinascimento”: è visitabile dal Martedì alla Domenica (Chiusura
tutti i Lunedì non festivi) dalle 9h00 alle 19h00 (Sabato e Festivi 9h00-20h00 –
Aperture Straordinarie con orario 9h00-20h00: Lunedì dell’Angelo, 25 aprile e 1°
maggio). Biglietti: € 8,00 intero – 6,00 ridotto (oltre 65 anni, universitari, insegnanti, categorie convenzionate, gruppi) – 3,00 ragazzi 6-18 anni – Gratuito Bambini fino ai 5 anni e Portatori di Handicap con accompagnatore. Visite Guidate per
Singoli ogni Sabato e Domenica alle 11h00 e alle 16h00: € 5,00 + Biglietto. Audioguide per i Singoli comprese nel Biglietto. Info e Prenotazioni Te. 04987.79.005 (Lunedì-Venerdì 9h30-18h30 – Sabato 9h30-13h00) oppure Mail: [email protected].
La Fondazione Palazzo Zabarella di Padova presenta la mostra “De Nittis”, visitabile fino al 26 maggio dal Martedì alla Domenica dalle 9h30 alle 19h00 (Chiusura
tutti i Lunedì non festivi, eccetto Lunedì 1° e 29 aprile). Biglietti: € 12,00 intero –
9,00 ridotto (oltre 65 anni, insegnanti, soci FAI e Touring, gruppi) – 6,00 ridotto
speciale (ragazzi 6-18 anni, Studenti fino a 25 anni) – Gratuito Bambini fino a 5
anni. Per i Gruppi (massimo 25 persone) è obbligatoria la Prenotazione: Biglietto
€ 9,00 + € 1,00 Prevendita. Audioguide: € 5,00 per i Singoli, Gratuite per i Gruppi
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FIERE
La Fiera di Padova organizza la Fiera Campionaria (11-19 maggio).
La Fiera di Vicenza presenta Mondomotori (6-7 aprile).
La Fiera di Verona propone Vinitaly – Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati (7-10 aprile), Veronafil - Manifestazione filatelica, numismatica e cartofila
(10-12 maggio), Pasta Trend – Salone della Pasta (25-28 maggio).
LETTERATURA & SCIENZA
La 7a Edizione del Premio Letterario Galileo 2013 entra nel vivo. La Giuria
Scientifica, presieduta quest’anno dal fisico e divulgatore scientifico Dott. Paco
Lanciano, ha scelto la cinquina finale di opere di divulgazione scientifica, pubblicate in Italia negli ultimi due anni. Si tratta delle seguenti opere: “Il telescopio di
Galileo” (Autori: Massimo Bucciantini, Michele Camerota, Franco Giudice; Ed.
Einaudi, 2012); “ Il DNA incontra Facebook – Viaggio nel supermarket della Genetica” (Autore: Sergio Pistoi; Ed. Marsilio, 2012); “Neutrino” (Autore: Frank
Close; Ed. R. Cortina, 2012); “Il cucchiaino scomparso e altre storie della tavola
periodica degli elementi” (Autore: Sam Kean; Ed. Adelphi, 2012); “La mente che
scodinzola” (Autore: Giorgio Vallortigara; Ed. Mondadori, 2012). Presso il Centro Culturale Altinate/San Gaetano, gli Autori dei Testi incontrano gli studenti
delle scuole la mattina e il pubblico la sera, nei seguenti giorni: Frank Close (9
aprile ore 21.00 – 10 aprile ore 10.30), Giorgio Vallortigara (16 aprile ore 21.00 –
17 aprile ore 9.30), Sergio Pistoi (24 aprile ore 11.30 e ore 21.00), Massimo Bucciantini - Michele Camerota - Franco Giudice (29 aprile ore 11.30 e ore 21.00),
Sam Kean (7 maggio, ore 11.30 e ore 21.00).
Infine una giuria formata da studenti di 110 istituti superiori di altrettante province italiane determinerà l’opera vincitrice: la cerimonia pubblica di Premiazione si
svolgerà il 9 maggio.
Informazioni presso l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova (Palazzo
Zuckermann – Corso Garibaldi 29 – Tel. 049-820.56.26 – Tel. per le Scuole 049820.45.17 oppure 049-820.45.26 – Mail: [email protected]).
del bacio alla presidente dell'Argentina.
Con le altre confessioni religiose: amicizia e rispetto. Ancora una
sorpresa lieta quando accoglie in udienza i rappresentanti delle chiese, delle comunita' ecclesiali e di altre religioni: il patriarca ecumenico di Costantinopoli, il metropolita di Mosca, il rappresentante
del congresso ebraico latino americano.
L'incontro con Benedetto a Castelgandolfo: Siamo fratelli. Un’espressione semplice, vicina, familiare, che sgombra in un attimo tutto un campo di falsi problemi, di etichette, di convenienze ...
Al Corpo diplomatico spiega che il vescovo di Roma e' chiamato
“pontefice”, cioe' colui che costruisce ponti con Dio e tra gli uomini.
E ringrazia la diplomazia per il lavoro che svolge assieme alla Segreteria di Stato per costruire pace, per edificare ponti di amicizia e
fraterita'.
Ecco alcuni momenti dell’inizio del pontificato di Papa Francesco:
se questo è il mattino, la promessa è di grande fecondità: Troverà
una comunità credente disposta , pronta a seguirlo?
FOLKLORE
Da Venerdì 18 a Domenica 20 aprile si svolge il tradizionale appuntamento con
“Este in Fiore – Giardini da Vivere”, 12a edizione della Rassegna del Vivaismo
Nazionale e del Florovivaismo Veneto. C’è un ricchissimo calendario di eventi e
mostre presso l’ex Chiesa di San Rocco, l’ex Pescheria Vecchia, il Palazzo Municipale e i Giardini del Castello (Info Tel. 0429-61.75.39 – www.esteinfiore.it).
Dal 28 aprile al 1° maggio si tiene “Europa in Prato” (Padova, Prato della Valle),
mercato internazionale di prodotti artigianali ed etnici e di specialità enogastronomiche, con espositori provenienti da vari Paesi Europei e da molte Regioni Italiane.
Il 5 maggio c’è la doppia possibilità di visitare la “Festa dei Fiori” a Montegrotto
Terme e di partecipare al “Girotondo più grande al mondo” in Prato della Valle a
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Don Odilio Longhin
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La CARITAS Parrocchia di Giarre
La CARITAS parrocchiale di Giarre è nata alla fine del 2009 su iniziativa di un gruppo di volontari della Comunità con i seguenti scopi:
1. Scopo pedagogico-educativo cioè dare un esempio di stile di
chiesa volto far crescere una cultura dell’accoglienza e della
giustizia superando l’indifferenza oggi molto diffusa nella nostra società secondo le seguenti modalità:
A. Educare alla cultura del dono gratuito per arrivare ad uno stile di
condivisione
B. Imparare ad ascoltare le persone, specie anziani che oggi nella
società sembrano contare poco ma che agli occhi di Dio contano
molto: oggi, nella nostra società, c’è poco tempo per ascoltare i problemi degli altri, essere presenti con un sorriso autentico
C. Educare alla giustizia e al rispetto dell’ambiente e delle cose che
ci circondano: rispettare l’ambiente è un atto di giustizia e di rispetto delle altre Persone che vivono in questo mondo; far crescere la
consapevolezza che le tasse vanno pagate perché se non le pago è
come rubare è un altro modo di rispettare le Persone che vivono nella nostra Società
2. Scopo pratico (far crescere uno spirito di servizio) cioè mettere a disposizione del proprio tempo per le Persone in difficoltà:
intervenire in silenzio nelle situazioni di necessità anche economiche di persone della nostra Comunità (lo spirito di servizio degli operatori CARITAS è quello di essere amministratori di beni che appartengono a Dio): con le azioni concrete si vuole combattere la frequente indifferenza presente nella nostra società
Quello che la CARITAS non deve essere
Un organismo parrocchiale che fa l’elemosina e si mette in mostra
nelle sue attività/iniziative (che fa rumore)
Percorso formativo
All’inizio le persone che hanno aderito al gruppo CARITAS hanno
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ber Orchestra – Ohio - Stati Uniti (12 giugno, Padova: Auditorium del Centro
Culturale Altinate/San Gaetano). Infine il Concerto Conclusivo del Meeting, dedicato alla Pia Opera Croce Verde di Padova nel Centenario della Fondazione, ad
opera della Claremont Young Musicians Orchestra – California – Stati Uniti (27
giugno, Padova: Teatro Verdi) sarà su Invito da ritirare dal 14 giugno (Info Tel./
Fax 049-63.07.86 o www.orchestragiovaniledelveneto.it o Mail: [email protected]).
Vari sono i Grandi Eventi Musicali presso il Gran Teatro Geox (Corso Australia
55, ex Foro Boario, Padova - Info Tel. 049-807.86.85 o www.granteatrogeox.com
Biglietteria Teatro: Tel. 049-099.46.14 - Prevendite: Coin Ticketstore 3° Piano,
Via Altinate 16, Padova – Tel. 049-836.40.84 – Filiali della Cassa di Risparmio
del Veneto di Maserà, Salboro, Selvazzano, Este): Francesco De Gregori (13 aprile), Arisa (24 aprile), Malika Ayane (26 aprile), Cristiano De André (27 aprile),
Marco Mengoni (24 maggio), Joe Satriani (1 giugno), Toto (22 giugno).
Altri Concerti da segnalare sono quelli dei Modà (10-11 maggio, ore 21.30, Padova: PalaFabris, Via S. Marco 53) e di Bruce Springsteen & The E Street band (31
maggio, ore 20.30, Padova: Stadio Euganeo
Domenica 30 giugno alle ore 20.30, presso l’A.GI.MUS. di Padova (Palazzo Zacco-Armeni = Circolo Unificato dell’Esercito in Prato della Valle 82), si svolge il
Concerto dei Vincitori dell’11° Concorso Internazionale di Esecuzione Musicale
“Premio Città di Padova”: Info e Prenotazione Tel. 340-425..48.70 o Mail: [email protected].
TEATRO/CABARET/MUSICAL
Volge al termine la Stagione di Prosa 2012-2013 del Teatro Verdi di Padova (Info
Teatro Tel. 049-87.77.02.13 o 049-877.70.11 o Mail: [email protected]): “Art” di Y. Reza (9-10-11-12-13 aprile ore 20.45 + 11
e 14 aprile ore 16.00); “La torre d’avorio” di R. Harwood (23-24-25-26-27 aprile
ore 20.45 + 28 aprile ore 16.00).
Presso il Gran Teatro Geox di Padova (Corso Australia 55, ex Foro Boario, Padova - Info Tel. 049-807.86.85 o www.granteatrogeox.com Biglietteria Teatro: Tel.
049-099.46.14 - Prevendite: Coin Ticketstore 3° Piano, Via Altinate 16, Padova –
Tel. 049-836.40.84 – Filiali della Cassa di Risparmio del Veneto di Maserà, Salboro, Selvazzano, Este) si segnalano i seguenti spettacoli: Marco Paolini (12 aprile), Biancaneve – Il Musical (14 aprile), Gigi Proietti (19-20-21 aprile), Colorado
Tour (17 maggio).
DANZA
Ancora al Gran Teatro Geox (Corso Australia 55, ex Foro Boario, Padova - Info
Tel. 049-807.86.85 o www.granteatrogeox.com Biglietteria Teatro: Tel. 049099.46.14 - Prevendite: Coin Ticketstore 3° Piano, Via Altinate 16, Padova – Tel.
049-836.40.84 – Filiali della Cassa di Risparmio del Veneto di Maserà, Salboro,
Selvazzano, Este) vi segnaliamo lo spettacolo “Los Hermanos Macana in Tango” (11 maggio).
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VADEMECUM CULTURALE
Aprile-Giugno
SAGRA DI GIARRE
La Sagra si terrà nei giorni 7-8-9 + 14-15-16-17 Giugno.
MUSICA
Sta per terminare la 47a Stagione Concertistica 2012/2013 dell’Orchestra di Padova e del Veneto presso l’Auditorium “C. Pollini” (Via Carlo Cassan 17, Padova),
con inizio dei concerti alle ore 20.45 (Info presso la sede di Via Marsilio da Padova 19 – Telefoni 049-65.68.48 o 049-65.66.26 – Mail: [email protected]);
oltre ai concerti serali si propongono gli appuntamenti con le “Prove Generali
dell’Orchestra”, alle ore 10.30, che permettono agli spettatori di entrare dietro le
quinte, seguendo il paziente lavoro di perfezionamento e di affinamento della tecnica e dell’espressione musicale. Ecco il programma: P. Goodwin direttore e M.
Beekman tenore, con musiche di Purcell, Britten, Rameau e Poulenc (11 aprile);
Orchestra “I Pomeriggi Musicali di Milano” con G. Bellincampi direttore e R.
Cominati pianoforte, con musiche di Grieg e Rachmaninov (19 aprile - No Prove
Generali); R. Goebel direttore e L. Lucchetta clarinetto, con musiche di Eybler,
Wranitzky e Beethoven (3 maggio).
Ha già preso il via a fine Marzo il 23° International Music Meeting, organizzato
dall’Orchestra Giovanile del Veneto e dall’Accademia Internazionale della Cultura e delle Arti: la manifestazione, posta sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della
Repubblica, propone una serie di concerti con artisti provenienti da varie Regioni
d’Italia e da molti Paesi del Mondo. Tutti i Concerti sono ad Ingresso Gratuito ed
iniziano alle ore 21.00 (se non diversamente indicato nel Programma). Questi
sono i prossimi concerti: Dublin Youth Concert Orchestra – Irlanda (6 aprile,
Campodarsego: Teatro Alta Forum); Camerata Scholarum - Kielce, Polonia (9
aprile, Caselle di Selvazzano: Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice + 10 aprile, Padova, Palazzo Zacco in Prato della Valle: Circolo Unificato dell’Esercito); BlueScope Steel Youth Orchestra - Wollongong - New South Wales – Australia (20
aprile, Torreglia: Chiesa Sacro Cuore di Gesù); Jugendblasorchester – Friburgo –
Germania (3 maggio Valdobbiadene: Sala Convegni C. Piva + 4 maggio, Borgoricco: Teatro Aldo Rossi); Orchestra giovanile del Veneto in "Sesta in Re" - musiche al ritmo di samba, rumba e cha cha cha (5 maggio, ore 18.00, Padova:
Auditorium del Centro Culturale Altinate/San Gaetano + 18 maggio, Borgoricco:
Teatro Aldo Rossi); Passo a Due (Eleonora Volpato arpa e Nicolò Vaiente marimba) – musiche brasiliane, spagnole e … (12 maggio, ore 16.00, Padova, Palazzo
Zacco in Prato della Valle: Circolo Unificato dell’Esercito); Concerto di gala della Texas A & M University Wind Symphony – Texas - Stati Uniti (15 maggio,
Campodarsego: Teatro Alta Forum); Freiburger Kantatenchor e Camerata Academica Freiburg – Friburgo – Germania, con musiche di Bach e Vivaldi (21 maggio,
Padova, Camin: Chiesa di San Salvatore); Hilliard Davidson High School Cham28
partecipato ad alcuni incontri di formazione vicariale insieme ad
altri gruppi CARITAS di parrocchie del vicariato per comprendere
cosa è la CARITAS oggi (gli incontri erano tenuti dai Responsabili
CARITAS della Diocesi di Padova).
Successivamente, è stato portato all’attenzione del gruppo in formazione presso la nostra Parrocchia una testimonianza di una persona
che coordina la CARITAS di un vicariato vicino che ci ha spiegato,
dal punto di vista pratico, quali sono i segni principali dell’accoglienza e lo stile della testimonianza di una persona che vuole aderire alla CARITAS
Partecipanti al gruppo Caritas
Possono partecipare tutte le persone (frequentanti la parrocchia e
non frequentanti, credenti o non credenti) che vogliono offrire del
tempo per gli altri secondo lo stile della Carità
Attività in corso
- Aiuto economico alle famiglie della nostra Comunità in difficoltà
- Distribuzione di generi alimentari
- Raccolta e Distribuzione di vestiario
- Vendita di piante/fiori o dolci: il ricavato è stato devoluto per situazioni di difficoltà
- Partecipazione con gazebo alla sagra paesana per sensibilizzare la
comunità allo stile CARITAS
Invito per tutti
Tutte le persone della Comunità di Giarre sono invitate a partecipare a queste iniziative secondo lo slogan: dare 1 ora al mese per gli
altri
Contatti per partecipare alle iniziative CARITAS:
Sonia: e-mail: [email protected] o lasciare il nominativo al
Parroco don Odilio
Masiero Stefano
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LA C O R S A
La corsa di un treno, “accelerato” (come si diceva una volta) o rapido, poco importa.
La corsa di un treno che passa davanti alle stazioni e non si ferma
mai.
Io sono su quel treno e guardo fuori attraverso i finestrini. Tutti i finestrini sono chiusi.
Vedo il cartello di una stazione. Il treno corre senza fermarsi, senza
rallentare. Mi giro,
l’edificio della stazione è già piccolo e sta per scomparire. Guardo di
nuovo avanti e incontro il cartello di un’altra stazione.
E’ il TEMPO che mi porta avanti. Mi porta dove non voglio.
Verrà il momento in cui il treno si fermerà…o continuerà a correre e
di fronte a me ORIZZONTI NUOVI e TERRE NUOVE.
E’ così.
Non mi piace, non lo accetto.
Ma se non lo accetto, cosa faccio?
Vorrei fuggire…ma dove?
Certo, potrei fuggire…ma fuggire sarebbe peggio che restare.
Mi adatto, vivacchio, mi guardo indietro, penso a chi sta peggio, molto peggio di me, mi vergogno, non mi capisco…
Ho paura.
C’è un tempo strano. E’ iniziata la primavera, ma il cielo è coperto, fa
freddo, scende
una pioggia gelida spinta da un forte vento.
I primi fiori sono sbocciati, il freddo li farà morire, ma quando esploderà una giornata di sole risorgeranno splendidi e in numero sterminato.
Un tempo strano? Non credo.
Sentivo i vecchi contadini ricordare che in certi anni il freddo arrivava fino a giugno.
Il Santo Natale ci sembra appena trascorso e già è iniziata la Settimana Santa…
Nella mia mente una foresta di pensieri aggrovigliati.
L’età avanza e il Potere, la Ricchezza, il Piacere appaiono meno attraenti.
Non sono più uno spettatore (mi illudevo di esserlo) ma ora sono
finito dentro l’arena.
Sono diventato uno dei tanti che lotta invano contro il Tempo e la
Decadenza.
Il Tempo, sempre il Tempo! Crudele, disumano o, meglio, non umano.
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11a Sala – Gli anni della Porpora (1539-‘47)
Nel 1526 il Papa Clemente VII de’ Medici (Papato 1523-‘34) promuove la
Lega di Cognac, cui aderiscono il re di Francia Francesco I, Venezia, Genova, Firenze e Milano, contro l’Imperatore e re di Spagna Carlo V per
strappargli il Regno di Napoli. Ma il re di Francia disattende i patti con gli
alleati che sono facilmente battuti da Carlo V, il quale punta su Roma. Qui
si serve di un esercito formato da 12.000 lanzichenecchi, mercenari germanici, per lo più luterani, spinti nella loro azione anche dal loro odio verso il potere cattolico e corrotto del Papa: nel 1527 essi saccheggiano la
città per 10 mesi, è il famoso Sacco di Roma. In seguito a tale avvenimento molti artisti lasciano la città ed emigrano in altri Stati nel Nord Italia:
ecco la presenza di Michele Sanmicheli a Verona e a Padova, di Jacopo
Sansovino a Venezia, di Giulio Romano a Mantova.
L’arrivo nel Veneto di artisti formatisi a Roma è un fatto gravido di conseguenze per gli sviluppi dell’arte veneta: si vedano i due modelli in terracotta, raffiguranti San Marco guarisce gli infermi e libera l’indemoniato e
Il Martirio di San Marco (1536), eseguiti da Sansovino per la decorazione
del trono ducale nel coro maggiore della Basilica di San Marco a Venezia.
A Roma Bembo passa gli ultimi mesi di vita nel lussuoso appartamento
nei pressi del Pantheon, donatogli dall’amico Giovanni Della Casa: qui
muore il 18 gennaio 1547, venendo seppellito in Santa Maria Sopra Minerva fra le tombe dei Papi Leone X e Clemente VII. Gli amici ed esecutori testamentari fanno erigere in sua memoria un Monumento Funerario al
Santo di Padova, affidando l’esecuzione del Ritratto marmoreo a Danese
Cattaneo.
Si termina la visita con l’esposizione di un’opera che si sarebbe dovuta
vedere per prima: è il primo libro pubblicato a stampa da Bembo, s’intitola
Sogno e narra di un suo sogno in cui gli appare una figura femminile, forse
la Filosofia, esortandolo alla Virtù da raggiungere attraverso le Lettere. Si
vuole quindi concludere dicendo che tutta l’attività di Bembo è legata ad
un Sogno, ad un idea, ad una volontà che lui ha da giovane e che persegue
contro la volontà del padre Bernardo: l’opera segna quindi l’inizio della
sua storia e del suo Mito.
Massaro Simone
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la collezione bembiana: la Mensa Isiaca (cosiddetta perché ritenuta una
mensa d’altare dedicata al culto di Iside) acquistata da Bembo a Roma
quando è Segretario di Leone X (essa verrà acquistata dai Savoia che vi
costituiranno attorno il Museo Egizio di Torino), la Tabula Bembina unico
esemplare bronzeo romano antico con leggi incise, un fac-simile dell’Escritorio o mobile che l’intellettuale pone nel suo studio per conservarvi le
Monete Antiche che per lui sono “segni ed immagini dell’antica memoria”.
9a Sala – Gli anni della Porpora (1539-‘47)
Nel marzo 1539 Bembo è eletto Cardinale da Paolo III Farnese (Papato
1534-’49): il Papa mira a rinnovare profondamente il Sacro Collegio attraverso la nomina di figure di riconosciuta autorevolezza culturale e di grande prestigio, al fine di costruire un ponte col mondo protestante (che poi
crollerà col Concilio di Trento, convocato proprio da Paolo III).
Nonostante tre figli (Lucilio morto prematuro, Torquato e Elena, avuti da
Morosina Della Torre sua compagna di vita per quasi vent’anni, morta
nella casa di Padova nel 1535) e varie amanti, Pietro ottiene quello che a
lungo ha sperato: ed ecco il Ritratto del Cardinale Pietro Bembo (1539’40) di Tiziano, dove il letterato-cardinale offre un’immagine vera di sé
stesso, priva di qual si voglia virtuosismo pittorico, dove tutto è giocato
sulla torsione della testa e della mano aperta in un gesto oratorio, quasi che
egli stia parlando con un interlocutore, subito dopo aver declamato qualcosa. Si noti come il pittore cadorino riesca a rendere la forza interiore dello
studioso, dell’intellettuale, del letterato, attraverso la bocca serrata e gli
occhi: il Bembo sembra Apollo che dà i responsi nella sua casa-tempio di
Padova (vedi la 7a Sala).
10a Sala – Gli anni della Porpora (1539-‘47)
Bembo prende sul serio la carica di Cardinale, officiando la sua prima
messa la notte di Natale del 1543 nella Diocesi di Gubbio. Durante il Cardinalato egli si avvicina ai circoli culturali romani degli Spirituali, in particolare quello di Vittoria Colonna (cui partecipa anche Michelangelo), cioè
quei circoli che, pur restando all’interno dell’ortodossia, hanno un’idea di
una profonda revisione della Chiesa. Qui si espongono due opere che aiutano a meditare, a scoprire la propria fede e la vera spiritualità, senza fronzoli, essenziale: si tratta del disegno in gessetto nero raffigurante il Cristo
in croce (1540 circa) di Michelangelo e del magnifico dipinto col Cristo
portacroce (1535-’40) di Sebastiano Del Piombo (eseguito su lavagna o
pietra ardesia).
26
La Settimana Santa. L’angoscia mi agita.
Non posso restare indifferente. Le domande mi aggrediscono.
Qualche anno fa, una domenica mattina, durante la celebrazione della Santa Messa, di fianco a me, in piedi (ero in piedi anch’io), c’era un
omone che guardava sbuffando l’orologio.
Mi chiesi e mi chiedo: “Ma che cosa è venuto a fare a messa?”.
Non giudico. Cercava altrove le risposte alle sue domande, ma le domande non poteva e, oggi più di allora, non le può evitare.
Sempre le stesse cose! Sempre le stesse cose!
Ma di fronte al Santo Natale e di fronte alla Santa Pasqua, l’UOMO
come può restare indifferente? Un Cristiano, un Cattolico come me,
benché tormentato, benché peccatore, benché affascinato dalla soluzione più facile: “lascio che la mia barca segua la corrente del Tempo” , ha il DOVERE di interrogarsi su…su…
Devo, devo, ma mi costa fatica, mi sento imbarazzato, non sono degno, ma devo riflettere, approfondire sull’Incredibile, sul Miracoloso,
sul Folle, sullo Sconvolgente…non trovo più parole.
LA NOSTRA FEDE: “Gesù Cristo, il Figlio di Dio, si è fatto Carne, è
nato da Maria Vergine, fu messo in Croce, è Risorto il terzo giorno
per la nostra Salvezza (ho riassunto male: chiedo perdono).
Ma come posso…
Tanti liquidano subito e tagliano corto: “Non ci credo, ho altro da
pensare…”.
Magari fosse così semplice!
Se è vero che con la Ragione non si arriverà mai alla Fede è anche
vero che Einstein
aveva detto: “TUTTO E’ MIRACOLO”.
E’ solo che si siamo abituati al MIRACOLO.
Qual è la causa prima che fa sviluppare un seme e farlo diventare
fiore? E solo un esempio.
Vorremmo solo miracoli, nuovi miracoli!
Vorrei leggere un libro intitolato: “Ordine Implicito” del fisico David
Bohm dove l’ Autore si chiede cosa c’è oltre l’atomo e le particelle
più piccole, dove NON esiste più la Legge di Causa ed Effetto.
Niente!
Einstein è morto e a cosa gli è servito il Suo Genio?
Cosa ci riserverà il Futuro?
Uno scienziato giapponese all’avanguardia afferma che l’Umanità
attuale appartiene alla Civiltà 0 (zero) cioè che abbiamo appena superato lo Stato Primitivo.
Sarà…
L’Uomo legge, l’Uomo cerca, l’Uomo aumenta la sua conoscenza…
ma raggiungerà lo stato esistenziale che chiama FELICITA’?
7
Dicono che la vita dell’Uomo potrà durare per tempi oggi inimmaginabili, dicono che forse potrà raggiungere l’IMMORTALITA’ (quale
ardire!).
Ma tutto ciò riguarderà solo un ‘ elite…e tutti gli altri? Dal passato
fino ad oggi, miriadi di persone che avranno conosciuto solo la Sofferenza e l’Innominabile? Dov’è la Giustizia?
Solo Gesù Cristo va alla ricerca della Pecorella Smarrita, solo Lui
pensa ad ognuno di noi, a me, a te, solo Lui mi ama, solo Lui ti ama.
E’ incominciata la Settimana Santa.
Io “uomo comune” sono uno che vuole solo colloquiare.
Balbetto, non sono lucido: non importa.
Devo percorrere la strada stretta; dal profondo del mio egoismo devo
risalire verso l’Amore e la Tenerezza.
E’ l’invito di Papa Francesco.
Non mi interessano dietrologie e speculazioni senza fine di “esperti”.
La Chiesa è fatta di uomini con tutte le loro miserie, le loro fragilità, i
loro errori, la loro sofferenza e la loro capacità di riscattarsi.
Devo pensare alla Santa Pasqua; fallo anche tu. Non banalizziamo,
non distraiamoci.
Tragicamente non serve a niente: le domanda restano, gli anni passano.
Cerchiamo di volerci bene. Lo so che non è facile.
Vogliamo bene ai bambini, perché la sofferenza dei bambini è lo strazio più grande.
Prego la Madonna, la mia e la tua dolcissima Madre che guarda con
occhi di Madre la mia e la tua miseria.
Una preghiera alla Beata Liduina
Abano Terme, lì 26 marzo 2013
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Locorvo Giulio
7a Sala – A Padova, in Casa di Messer Pietro Bembo (1521-‘39)
La stagione di splendore termina con la morte improvvisa di Raffaello il 6
aprile 1520 (Bembo compone il celebre Epitaffio in latino per la sua Tomba nel Pantheon: “Qui giace Raffaello, dal quale, mentre era in vita la natura temeva di essere vinta, e adesso che è morto teme di morire”), cui fa
seguito quella del Papa Leone X il 1° dicembre 1521.
Per Bembo non c’è più nulla da fare a Roma, è stanco, malato, deluso perché a 51 anni ha avuto la sua grande occasione per diventare Cardinale e
l’ha perduta. Decide di stabilirsi a Padova (non a Venezia dopo la morte
del padre Bernardo nel 1519), ospite di un amico nei pressi dell’Arena: qui
si dedica nuovamente agli studi, riprende in mano le sue opere proponendo
delle nuove edizioni stampate e decide nel 1527 di acquistare una proprietà dietro la Chiesa degli Eremitani, con un’abitazione sulla strada e vasti
orti e giardini che arrivano fino al fiume retrostante (attuale Palazzo Camerini in Via Altinate). Può prenderne effettivamente possesso solamente
nell’autunno 1532, la ristruttura e cura la realizzazione di un grande giardino con spalliere di limoni e di cedri e un orto botanico ispirandosi ai modelli antichi. Il prestigio culturale di Bembo e la sua raccolta di oggetti
d’arte e di studio rendono la Casa un luogo fra i più celebrati d’Italia: tutti
vi accorrono come a “un pubblico e mondissimo tempio consacrato a Minerva, la sua famiglia puri e altissimi sacerdoti, dove tutti entravano ad
offrire o per domandare i professori delle scienze, ed egli umile in tanta
gloria si sedeva, quasi nuovo Apollo, dando i responsi”. Di fatto essa diviene il primo museo del Rinascimento, il centro dell’Europa.
Per capire l’enorme Collezione ospitata nella Casa-Museo ci si deve rifare
alla descrizione offerta da un contemporaneo, il veneziano Marcantonio
Michiel (Pittori e pitture in diversi luoghi 1521-’43): vi si raccolgono libri
e manoscritti rari, quadri, sculture antiche e moderne, monete e iscrizioni,
vasi e strumenti scientifici come astrolabi e mappamondi, modelli di macchine antiche; alcuni ereditati dal padre, altri opere di artisti frequentati o
anche solo ammirati, altri ancora materiali di studio e reperti che fanno
rivivere agli occhi di Bembo i protagonisti della storia antica che egli conosceva così bene attraverso i libri. Ed ecco esposte nella Sala statue, teste-ritratti, monete. Si conclude col San Sebastiano di Andrea Mantegna,
un dipinto che il grande maestro padovano non ha mai venduto, tenendolo
nella sua bottega di Mantova fino alla morte (si suppone che sia donato a
Bembo dalla marchesa Isabella d’Este Gonzaga).
8a Sala – Cose dagli altri mondi
Si continuano a vedere oggetti eccezionali dell’Antichità facenti parte del25
esegue per lui nel 1532.
Infine si espone Tobiolo e l’Arcangelo Raffaele (1508 circa) del giovane
Tiziano che guarda alla monumentalità di Michelangelo: ecco la solidità
disegnativa e la grandezza nella raffigurazione dell’Arcangelo Raffaele,
oltre alla straordinaria bellezza del paesaggio. La figura di Raffaele è impiegata come guaritore (il nome in ebraico significa “Dio ha guarito”): si
suppone che il committente del dipinto sia Bernardo Bembo (non Pietro
che nel 1508 è a Urbino), vista la presenza dello stemma familiare, come
ex voto di ringraziamento all’Arcangelo per averlo aiutato a guarire da una
grave malattia nel 1507.
6a Sala – Roma. Segretario del Papa (1513-’21)
Si riprende la Sala 4 tornando a Roma con la celebre Lettera a Leone X
(1519) scritta da Raffaello e Baldassarre Castiglione, dove gli autori affermano che “non si può più demolire gli edifici antichi e usare il materiale
di riporto per costruire le nuove chiese perché nei confronti degli edifici
antichi bisogna avere la stessa pietà che si ha nei confronti dei progenitori”. Con tale Lettera nasce l’Archeologia e la tutela del patrimonio antico,
al fine di costruire il nuovo: Raffaello dimostra il suo grande interesse per
l’Antico e fa in modo che il Moderno vi si confronti, poiché la nuova architettura è come una lingua che usa i vocaboli derivati dall’architettura
antica.
A testimonianza di questa nuova visione dell’Antichità è la lettera del 3
aprile 1516 che Bembo scrive all’amico Cardinal Bibbiena: “domani andrò a Tivoli con Baldassarre Castiglione, Raffaello, Navagero e Beazzano
a vedere Villa Adriana”. E a ricordo di tale gita Pietro chiede all’amico
Raffaello di eseguire il Doppio ritratto di Andrea Navagero e Agostino
Beazzano (1516): i due amici sembrano dialogare con lo spettatore, sono
vivi, caratterizzati psicologicamente, di modo che il Ritratto renda presenti
gli amici assenti, affermando l’idea che la pittura, l’arte, la cultura vincano
il tempo e annullino la distanza.
La nuova lingua architettonica è rappresentata da due cantieri papali per
eccellenza, la Basilica di San Pietro e la Villa Medicea alle pendici di
Monte Mario, oggi nota come Villa Madama (Raffaello propone la ricostruzione delle grandi ville dei Romani, con i loro giardini e ippodromi,
peschiere e teatri, anticipando le Ville Venete): è una nuova lingua fondata
sui canoni di quelli che Raffaello chiama per primo gli “ordini architettonici”, tratti dalle forme e dalle leggi dall’Architettura Antica (Vitruvio),
ma nella concezione di Raffaello, elaborata da Peruzzi e infine pubblicata
da Serlio, è un’invenzione rinascimentale.
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TERMINI NUOVI PER UNA ECONOMIA “ALTERNATIVA”
Vi propongo alcuni modi concreti per vivere in modo “alternativo”, senza lasciarci schiacciare da questo sistema economico. Sono piccoli passi, ma che insieme
possono farci fare molta strada….
BILANCI DI GIUSTIZIA
L'iniziativa "Bilanci di Giustizia" è stata lanciata nel 1993 al V raduno di Beati i
Costruttori di Pace dal titolo "Quando l'economia uccide… bisogna cambiare". La
campagna "Bilanci di Giustizia" è rivolta alle famiglie, intese come soggetto micro-economico. Ad oggi le famiglie impegnate sono più di 500.
La campagna si proponeva in concreto di creare una rete di "consumatori leggeri"
liberi dai condizionamenti del mercato che riducessero i consumi e investissero i
soldi risparmiati in azioni di solidarietà concreta (adozioni a distanza, accoglienza
e solidarietà con i poveri e gli immigrati, etc.) e nella finanza etica (MAG e Banca
Etica). Nel dettaglio, si tratta di una campagna di revisione delle spese e dei consumi allo scopo di ridurli e riorientarli secondo criteri di giustizia e solidarietà.
Attraverso la compilazione di bilanci mensili le famiglie indicano i propri consumi e gli obiettivi che si pongono nello "spostare" il consumo da un prodotto considerato dannoso (in termini per esempio di impatto ambientale) ad un prodotto che
rispetti la dignità delle persone e dell'ambiente o nel modificare il proprio stile di
vita. La scelta di prodotti del commercio equo e solidale, la riduzione dei consumi
energetici, l'acquisto di prodotti biologici, l'investimento in informazione alternativa o in iniziative di solidarietà, sono alcuni degli di obiettivi di spostamento dei
consumi che le famiglie si prefiggono mensilmente. I bilanci mensili sono poi
inviati al coordinamento nazionale che li presenta pubblicamente per sottolineare
l'impatto complessivo della campagna e l'ammontare totale dei consumi spostati.
Le famiglie che partecipano alla campagna si ritrovano periodicamente per confrontare le proprie esperienze, analizzare e identificare gli obiettivi possibili, incoraggiarsi nell'iniziativa.
L’obiettivo principale delle famiglie è modificare secondo giustizia la struttura dei
propri consumi e l’utilizzo dei propri risparmi, cioè l’economia quotidiana. Parlare di "giustizia" è impegnativo, perché suppone un orizzonte etico condiviso in
buona parte ancora da costruire, ma la sfida è proprio quella di combattere l’invadenza e lo strapotere della "razionalità economica" a partire dal carrello del supermercato e dallo sportello di una banca.
Ciò che contraddistingue Bilanci di Giustizia è l’idea che questi obiettivi si possano realizzare efficacemente solo insieme, in modo organizzato, mediante una comunicazione costante e un’azione comune. Lo strumento ideato sia per "automisurare" il proprio impegno che per socializzarlo nel movimento e all’esterno, in
funzione politica, è quello del bilancio familiare; lì si rendono visibili e si quantificano i cambiamenti effettuati nelle scelte economiche. I bilanci mensili degli
aderenti alla Campagna sono inviati alla segreteria nazionale, che ne cura l'elabo9
razione statistica e redige un rapporto annuale. La segreteria pubblica inoltre una
circolare periodica che serve a tenere in collegamento le famiglie impegnate nell'operazione. Un primo obiettivo è il contenimento dei consumi. Le famiglie che
hanno inviato i bilanci nel 1999 documentano un consumo mensile individuale
medio di £. 1.378.000 a fonte di un pari dato ISTAT di £. 1.766.000. Quindi un
risparmio medio mensile individuale di £. 386.000. L'obiettivo principale però è
scegliere i consumi tenendo presente anche "la giustizia". Tale atteggiamento è
stato documentato nel 1999 con uno spostamento di consumi, da parte delle famiglie partecipanti, per una percentuale del 27,9% sulla totalità dei consumi. Nel
contesto dei 6,8 miliardi di consumi rilevati, 1.815 milioni sono stati spostati,
trasferendo la spesa da acquisti giudicati dannosi per la salute, per l'ambiente e per
i popoli del Sud del mondo a prodotti alternativi, che non danneggiano cicli biologici o che non rappresentano uno sfruttamento ingiusto di persone e di risorse
naturali. Le famiglie impegnate nella campagna hanno dimostrato la possibilità di
condurre una vita sobria senza compiere sacrifici eccessivi: prova ne sia che la
spesa media mensile risulta di 150.000 lire inferiore al dato ISTAT '95 sui consumi degli italiani e che, nella sua composizione, è stato rilevato un minore esborso
per generi voluttuari, quali l'abbigliamento e i regali.
Comportamenti ormai consolidati sono risultati la raccolta differenziata dei rifiuti
e l'acquisto di prodotti delle Botteghe del Mondo, messi in atto dal 60% degli aderenti, insieme alla preferenza per alimenti di stagione e il riuso e scambio di vestiti, abitudini acquisite da quasi il 50%. Di fronte ai meccanismi economici dominanti e al miraggio di rendite elevate, 604 milioni sono stati invece destinati ad
investimenti finanziari nelle MAG, in Banca Etica e nelle cooperative sociali. Con
una media di 4 milioni di lire a famiglia nel '96, tanto la formazione di capitale
sociale di cooperative quanto depositi e prestiti, con possibilità di autoriduzione
del tasso d'interesse, sono il primo forse timido segnale di una nascente domanda
di finanza etica. Per il sostegno economico ai progetti di cooperazione e sviluppo,
così come per le adozioni a distanza, simboli di una globalizzazione della gratuità
e di un'equa redistribuzione delle risorse, sono stati destinati dalle famiglie 128
milioni. Interventi strutturali sulla casa, con la posa di pannelli solari o la coibentazione delle pareti, o sull'auto, con l'installazione dell'impianto a gas, hanno comportato una spesa complessiva di alcune decine di milioni; altrettanti ne sono stati
impiegati per l'auto-formazione, attraverso la sottoscrizione di abbonamenti a
riviste "alternative" e l'appoggio a gruppi ed associazioni pacifiste ed ambientaliste.
MERCATO EQUO E SOLIDALE
Il commercio equo e solidale, detto anche “fair trade”, è un sistema di distribuzione commerciale inventato per far arrivare nelle nostre case prodotti provenenti da
Paesi lontani nel rispetto dei diritti dei lavoratori che li hanno realizzati. Vi è una
attività di acquisto diretto presso piccoli produttori nel Terzo Mondo e vendita
diretta ai consumatori di prodotti, prevalentemente agro-alimentari e artigianali,
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a Urbino nel 1507 e il giovane pittore gli fa un Ritratto, purtroppo andato
perduto. Si ritrovano nella Roma di Leone X, Bembo come Segretario e
Raffaello come regista di tutte le più significative imprese artistiche promosse da Leone X (si vedano le due splendide tavole del pittore di Urbino
raffiguranti la Madonna col Bambino, Santa Elisabetta e San Giovannino
in un paesaggio (Piccola Sacra Famiglia) e la Cerere 1518-’19 circa):
Bembo guarda con ammirazione a tutte le grandi imprese raffaellesche,
dalla conclusione della decorazione delle Stanze all’elaborazione dei cartoni per gli arazzi destinati alla Cappella Sistina (qui si espone l’arazzo
con la Conversione di San Paolo). Pietro segue attentamente i lavori di
decorazione della Stufetta, il privatissimo Bagno all’antica, ispirato agli
ambienti termali romani, allestito nei Palazzi Vaticani nell’appartamento
del Cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena, il più intimo confidente del
Pontefice, nonché suo protettore.
All’Arte nuova e unitaria corrisponde la necessità di una Lingua Nuova,
Unitaria, “Italiana”: tutti i letterati italiani sentono questo bisogno dall’inizio del ‘500 e Bembo crea una lingua volgare scritta prendendo come modelli prestigiosi i massimi esponenti della letteratura trecentesca toscana,
Boccaccio per la prosa e Petrarca per la poesia. Ed ecco la pubblicazione
nel 1525 delle Prose della volgar lingua, un trattato che analizza la Lingua
Volgare Italiana dal punto di vista grammaticale, stilistico, retorico, storico e critico: essa ne esce codificata con regole sicure e assume, prima fra
le lingue moderne, una dignità di lingua letteraria non inferiore a quella
delle lingue classiche (latino e greco), superando le barriere regionali
(tipiche della “lingua cortigiana”).
Quindi in un periodo di crisi politica e militare (l’Italia è divisa in tanti
Stati piccoli e grandi e le super potenze europee giocano a spartirseli) l’intellettuale veneziano propone un’idea di unità nazionale attraverso la lingua volgare che superi le divisioni linguistiche regionali e politiche, una
lingua “Italiana” (fare gli Italiani prima che ci sia l’Italia), e attraverso
l’arte, poiché lui, letterato, riesce ad interagire con gli artisti per creare la
nuova arte italiana.
5a Sala – E intanto Tiziano a Venezia…
Si propongono in questa sala una serie di Ritratti di Pietro Bembo: Giorgio
Vasari, parlando di Tiziano, ci informa che il pittore cadorino ha eseguito
un Ritratto dell’intellettuale veneziano intorno al 1513, da riconoscere nel
dipinto oggi a Besançon (qui esposto); inoltre si presentano il Ritratto del
pittore tedesco Lucas Cranach il Giovane, probabilmente eseguito per un
ammiratore d’Oltralpe, e la Medaglia che l’incisore vicentino Valerio Belli
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pelli di Lucrezia è trovata in un fascio di lettere fra i due amanti. Sarà il
padre Bernardo a salvarlo da questa passione pericolosa, facendolo tornare
a Venezia, in seguito alla morte del fratello Carlo.
Nel 1505-’06 Pietro soggiorna a Mantova: già conosce indirettamente
(scambio di lettere) la donna più famosa d’Italia, la marchesa Isabella d’Este (moglie di Francesco II Gonzaga, marchese di Mantova), ma finalmente decide di andare a conoscerla di persona.
Ma la corte dove il Bembo trascorre più tempo è quella di Urbino (1506’13): qui regnano Guidobaldo da Montefeltro ed Elisabetta Gonzaga
(sorella di Francesco II Gonzaga), i quali, non avendo figli, adottano come
erede il nipote (figlio della sorella di Guidobaldo, Giovanna) Francesco
Maria Della Rovere, di cui si presenta lo splendido Ritratto Giovanile
(1500 circa) eseguito da Giorgione. Francesco Maria subentra alla guida
del Ducato di Urbino alla morte del padre adottivo Guidobaldo (1508) e
sposa Eleonora Gonzaga (figlia di Isabella d’Este e di Francesco II Gonzaga), della quale si presenta un Ritratto Nuziale, opera del famoso pittore
ferrarese Lorenzo Costa. In questa corte, scrive Bembo nel 1507, “si ride,
si scherza, si giuoca, si burla, si festeggia, si studia e si compone eziandio
alle volte”: il clima urbinate è tratteggiato da Baldassarre Castiglione nel
suo Libro del Cortegiano (scritto 1513-’24, pubblicato 1527), che ha fra i
protagonisti molte delle personalità della corte, fra cui lo stesso Bembo.
Questi, durante il soggiorno urbinate scrive le Rime (1510 – entro marzo
1511) e il Dialogo “De Urbini Ducibus” che pubblicherà solamente nel
1530.
Si sa che nel 1510 Isabella d’Este Gonzaga prega Bembo di portare ad
Urbino una viola da braccio, eseguita dal famoso liutaio Lorenzo da Pavia,
per regalarla alla figlia Eleonora, moglie di Francesco Maria Della Rovere: si veda lo splendido esemplare cinquecentesco esposto, un pezzo unico,
già facente parte delle Raccolte del Castello del Catajo a Battaglia.
Sala 4 – Roma. Segretario del Papa (1513-’21)
Nel marzo del 1513 diviene Papa Giovanni De’ Medici, il figlio di Lorenzo il Magnifico, col nome di Leone X: egli nomina Pietro Bembo suo Segretario. La giovane età del nuovo Pontefice, la sua formazione umanistica, il mito del mecenatismo e del filellenismo del padre, fanno nascere
l’idea di una nuova età dell’oro nelle Arti e nelle Lettere.
A questo momento irripetibile Bembo assiste da un osservatorio privilegiato: è un’Arte Nuova, Unitaria, Comunicativa, basata sul recupero dell’Antico nel Moderno. Pietro ammira Michelangelo, ma con Raffaello instaura un rapporto intenso e profondo: si sono incontrati per la prima volta
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con lo scopo di eliminare gli svantaggi per produttori e consumatori che sono imputati all'attuale organizzazione commerciale internazionale. Le radici del commercio equo e solidale affondano infatti in una peculiare visione politica delle
relazioni Nord/Sud e della cooperazione internazionale, che cerca di coniugare
attività a favore dei processi di liberazione e autonomia presenti nel Sud del mondo (attività tipica della cooperazione internazionale tradizionale) con la critica
radicale ai rapporti economici internazionali e col valorizzare la dimensione etica
e politica del consumo: “trade, not aid” (=commercio, non aiuti). Questo slogan,
che ha accompagnato la nascita del commercio equo e solidale trentacinque anni
fa (tra Olanda e Svizzera), risulta tuttora valido e identifica il senso complessivo
che esso si propone: contro lo squilibrio Nord/Sud (ma oggi sarebbe meglio dire
Centro/Periferia) e lo sfruttamento dei popoli, il fulcro dell'azione solidale deve
concentrarsi non tanto nell'aumento di aiuti, quanto nella modifica degli iniqui
meccanismi economici e commerciali che mantengono quelle persone in uno stato
di sudditanza sociale ed economica…
Le linee guida delle organizzazioni di commercio equo e solidale sono:
* alla fonte, evitare l'intermediazione di grossisti locali e/ o l'intervento di grosse
compagnie d’esportazione;
* favorire la formazione di cooperative o altre forme di solidarietà sociale tra i
piccoli produttori;
* favorire modalità di produzione artigianali per evitare che l'avvio di produzioni
su scala industriale possa determinare diminuzioni di qualità o conflitti economici
tra i produttori;
* garantire una determinazione trasparente del prezzo di vendita;
* promuovere l'uso di materie prime locali e il mantenimento in loco dell'intero
ciclo produttivo.
Le botteghe cercano di creare strutture economiche e canali commerciali che operino a sostegno delle comunità dei produttori del Sud e di una crescita del cosiddetto consumo critico e consapevole al Nord. Ma se questi sono gli intenti e il
significato del commercio equo e solidale, come ciò avviene e si realizza? Quali
sono le regole di cui è portatore? Pilastro delle organizzazioni del commercio equo e solidale è lo stabilire rapporti commerciali diretti coi produttori, da cui si
acquistano le merci direttamente e senza intermediari. In tal modo è possibile definire assieme a loro un prezzo equo, a partire dalle loro richieste e che tenga conto (per risultare più alto e remunerativo) dei prezzi di mercato. Ciò permette anche
un altro aspetto, economicamente determinante per i produttori: normalmente il
50% del valore della merce acquistata viene pagato prima dell'acquisto
(prefinanziamento). Non meno importanti risultano altri fattori dei rapporti commerciali "equi e solidali": viene definito - soprattutto per le merci alimentari - un
prezzo fisso indipendente dalle fluttuazioni dei mercati, oppure si stabilisce un
prezzo minimo (è il caso del caffè) al di sotto del quale, anche se crollasse il prezzo internazionale della merce, il "prezzo equo" non può scendere. Oltre a ciò il
rapporto coi produttori prevede una progettualità che può riguardare o direttamen11
te le attività economiche (assistenza alla produzione/commercializzazione, microcredito per finanziare nuove attività) o la vita sociale-culturale dei produttori
(rafforzamento degli organi collettivi, formazione, visite di scambio).
L'obiettivo di questa attività non riguarda però unicamente lo sviluppo economico; ciò che si intende promuovere non è direttamente valutabile in termini di fatturato, poiché riguarda prima di tutto: l'autonomia dei produttori (compreso il
fatto che non divengano dipendenti dal sistema del “fair trade”); la diversificazione della produzione; il rispetto della cultura e delle tipologie produttive locali (si
acquista solo ciò che viene già prodotto, intervenendo al massimo su design e
repertorio dei prodotti). Oltre a ciò il commercio equo e solidale opera attraverso
dei criteri (le regole, appunto) internazionalmente condivisi. Sinteticamente essi
riguardano:
* la tipologia dei produttori: si entra in relazione, tranne eccezioni, con produttori
riuniti in strutture collettive (consorzi, cooperative, associazioni) che garantiscano
la partecipazione democratica, la gestione sociale delle risorse e dei profitti, un
rapporto positivo con la comunità territoriale;
* il processo produttivo (impatto sociale): deve avvenire nel rispetto dei diritti dei
lavoratori, del divieto del lavoro minorile, delle differenze di GENERE e dei portatori di disagio; (impatto ambientale): rispetto dell'ambiente, priorità all'utilizzo
di materie prime locali ed alla produzione biologica;
* il prodotto finale: deve rispecchiare la cultura di provenienza (i prodotti alimentari elaborati devono avere almeno il 60% di provenienza "equa e solidale"); priorità ai prodotti sostitutivi di altri già in commercio.
Attività collegate al commercio equo e solidale sono il turismo responsabile, il
movimento per il rifiuto dei prodotti ottenuti con lavoro minorile e per la richiesta
dell’etichettatura sociale (ossia della certificazione che il prodotto è stato ottenuto
rispettando condizioni di lavoro umane e civili), la finanza etica. E' importante
infine capire che quanto fin qui detto non è più solo un ambito di testimonianza,
appannaggio di un gruppo di volenterosi "bravi ragazzi/e". Oggi il commercio
equo e solidale costituisce una struttura economica reale, consolidata e radicata
nel territorio, che dimostra ogni giorno la sostenibilità di relazioni commerciali
Nord/Sud e di modelli aziendali alternativi. Se in Europa esistono oltre tremila
punti vendita, in Italia dopo oltre dieci anni si contano circa 250 botteghe del
mondo. Il commercio equo e solidale in Italia fattura complessivamente alcune
decine di miliardi, ha creato oltre un centinaio di posti di lavoro, mobilita migliaia
di volontari, coinvolge centinaia di migliaia di consumatori. Una struttura come il
Consorzio CTM Altromercato (la più vecchia e grande realtà di commercio equo
in Italia, cui sono associate 90 botteghe) fattura quasi 17 miliardi, e commercializza circa 2.700 prodotti provenienti da 140 produttori di una quarantina di paesi di
Asia, Africa, America Latina.
BANCA DEL TEMPO
La banca del Tempo è un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente
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zionando i costumi della società cortese. Si tratta di un Dialogo amoroso
fra tre giovani uomini che impersonano i diversi volti dell’Amore, sollecitati da altrettante giovani donne: la donna acquisisce per la prima volta un
ruolo autonomo formulando le proprie idee e l’uomo viene presentato non
come eroe ma come un innamorato che parla dei propri turbamenti, delle
proprie ansie, delle proprie sfortune amorose. Il tutto ambientato in un
giardino presso la Corte della Regina Cornaro ad Asolo (il giardino è un
ambiente classico che ricorda il “Decamerone” di Boccaccio). Negli stessi
momenti i Ritratti enigmatici di Giorgione (Doppio Ritratto 1502 + Ritratto di Giovane 1503) abbandonano le convenzioni della ritrattistica ufficiale veneziana per esprimere, in misura fino ad allora sconosciuta nella pittura, i sentimenti e le emozioni dei personaggi: spesso i protagonisti si riconoscono nei personaggi del celebre Dialogo scritto da Bembo, simboli
di una nuova generazione di patrizi veneziani (Pietro) che si sentono sempre più estranei alle rigide tradizioni dei padri (Bernardo) e aspirano a soddisfare ambizioni e vocazioni lontane dalla vita pubblica e dalla carriera
politica.
Infine nella Sala si spiega il rapporto speciale che lega i Bembo con la più
celebre famiglia di pittori veneziani dell’epoca, i Bellini (Jacopo e i figli
Gentile e Giovanni). Nel 1500 un’innamorata di Pietro Bembo, la friulana
Maria Savorgnan (conosciuta a Ferrara), gli regala un suo Ritratto di mano
di Giovanni Bellini: purtroppo è perduto, ma abbiamo i due sonetti con cui
Pietro lo celebra, echeggiando quelli di Petrarca in lode del Ritratto di
Laura di mano di Simone Martini. Nel 1506 la marchesa di Mantova Isabella d’Este desidera a tutti i costi un dipinto di Bellini per il suo Studiolo:
chiede a Bembo di intercedere per lei e di elaborare un’invenzione per il
soggetto del quadro; Pietro le fa sapere che Bellini non è disposto a seguire indicazioni troppo dettagliate e l’affare si risolve in un nulla di fatto.
Sala 3 – Poeta nelle Corti di Ferrara, Mantova e Urbino (1502-13)
Abbandonata definitivamente ogni prospettiva di carriera politica (dal 1499 al 1501 il padre lo candida a vari concorsi per cariche pubbliche, ma
verrà sistematicamente respinto), Pietro si reca a Ferrara (1502-’05), dove
già ha soggiornato sullo scorcio del ‘400: è il Mondo delle Corti, un mondo di eleganza, raffinatezza, arte elitaria, il cui simbolo sarà l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (Ferrara 1516): in tale mondo il letterato veneziano è accolto come un eroe. Nella città estense Pietro vive un’intensa e
pericolosa storia d’amore per Lucrezia Borgia, moglie di Alfonso d’Este
(figlio di Ercole I duca di Ferrara). A lei egli dedica gli Asolani: nella Dedica ricorda la “Bella treccia simile a oro” e questa ciocca dei biondi ca21
la Cultura e l’Arte diventano sia un divertimento sia un lavoro (Otium et
Negotium).
Su suggerimento di Poliziano, Pietro, dopo aver ottenuto il permesso da
suo padre e una cospicua somma di denaro, si reca con l’amico Angelo
Gabriele a Messina per studiare il greco, in quanto lì insegna il più famoso
professore di lingua ellenica, Costantino Lascaris. Soggiorna nella città
siciliana 2 anni (1492-’94) e al ritorno a Venezia scrive due opere
(esposte):
Orazione: è un lunghissimo componimento manoscritto in greco indirizzato al Senato della Repubblica Veneta, al fine di convincerlo a farsi carico
della situazione dei Greci in Italia.
De Aetna: è il suo primo libro stampato, a sue spese (scritto nel 1495 –
pubblicato nel 1496 a Venezia dall’editore e amico suo e di suo padre,
Aldo Manuzio), dove, in forma di Dialogo col padre, ambientato nell’amata Villa del Noniano (residenza dei Bembo nelle campagne di Santa Maria
di Non, frazione di Curtarolo), racconta l’ascesa al vulcano Etna in compagnia dell’amico veneziano Angelo Gabriele. Questo testo è importante
anche per altri due motivi editoriali: è l’inizio del libro moderno di piccolo
formato e per la prima volta si presentano caratteri speciali, con leggere
varianti fra le lettere per ottenere la mobilità della scrittura.
Sala 2 – Il Volgare e l’Amore: il tempo degli “Asolani” (1497-1505)
Con la pubblicazione delle Opere Complete di Virgilio e di Petrarca nel
1501, Pietro Bembo e l’amico-editore Aldo Manuzio (Bassiano, Latina
1449 – Venezia 1515) concepiscono una nuova idea di Libro, il “classico
tascabile”. E’ di piccolo formato perché pubblica solamente il testo degli
autori, senza note e commenti, esce dalle aule universitarie per entrare nella vita di tutti i giorni: è possibile portarlo sempre con sé e leggerlo nei
momenti liberi. Consente un dialogo intimo e personale con l’autore: la
lettura diviene lettura interiore, come si ricava dal bellissimo Ritratto di
giovane con il libro verde (1502 circa) eseguito da Giorgione. Il geniale
design del nuovo libro-oggetto non si limita al formato. Manuzio inventa il
carattere corsivo o italico che imita la bella scrittura a mano e aggiunge un
tocco di raffinatezza al prodotto. Il “classico tascabile” diventa subito un
completamento indispensabile per uomini e donne di mondo ed è venduto
a carissimo prezzo.
Dal 1497 al 1505, fra Venezia e Ferrara, Bembo completa la stesura di un
libro in volgare dedicato all’Amore, gli Asolani (pubblicato a Venezia da
Aldo Manuzio nel 1505): è la prima volta che nella cultura umanistica un
letterato parla d’Amore, rappresentando i sentimenti dei giovani e rivolu20
attività, servizi e saperi. Chi aderisce specifica quali attività e/o servizi intende
svolgere e accende un proprio conto corrente, come in una banca, dove però, al
posto degli euro, si depositano ore. Chi ha offerto un servizio acquisirà un credito
di ore e sarà in grado di spenderle ricevendo altri servizi. Nella Banca del Tempo
però non è necessario restituire un servizio esattamente a colui che l'ha fornito: è
un sistema aperto e non si contraggono debiti con qualcuno in particolare. Chi
scambia compie un gesto molto importante: libera il tempo. Lo libera da ogni equazione economica: nella Banca del Tempo un'ora vale sempre un'ora, a prescindere dal servizio scambiato; lo libera per sé stesso, per imparare a darlo con fiducia e a riceverlo senza sensi di colpa. Nessuno quando scambia perde del tempo.
Chi partecipa alla Banca del Tempo lo fa per molteplici ragioni. Fra queste: avere
un miglior rapporto con un bene che tutti possediamo e che spesso gestiamo male:
il tempo; nello scambio si dà per avere e si riceve per offrire; si scambia per socializzare e conoscersi; allargare la propria rete amicale e di parentela; confrontarsi
con realtà a noi non-affini senza pregiudizi, perché la varietà e le differenze, siano
esse etniche, culturali o generazionali, sono una grande ricchezza di questo mondo; realizzare concretamente uno spazio in cui è garantita reale parità fra tutti i
soggetti. Il valore della prestazione in tempo non tiene conto, quasi provocatoriamente, delle differenze economiche che nella società esistono fra persone e fra
professionalità diverse; mette sullo stesso piano la casalinga che fa la torta e il
musicista che insegna a suonare il sax; partecipare ed essere cittadino attivo. Si
partecipa alle regole di una comunità, alle decisioni importanti, ma si partecipa
anche a momenti di festa, di divertimento.
La Banca del Tempo si basa sullo scambio ,cioè si dà per ricevere, si chiede tempo per restituirlo, infatti il proprio conto corrente deve tendere ad avere saldo zero. Non si tratta dunque di volontariato, ove i volontari offrono tempo per loro
attività ad utenti che ne usufruiranno. Si parla di reciprocità indiretta, ogni scambio accende debiti e crediti in tempo nei confronti della Banca, non del singolo
interessato. Ciò significa che se Maria tiene il bambino di Anna per 2 ore, il credito registrato nel conto corrente di chi ha offerto la prestazione non dovrà necessariamente essere "speso" nei confronti della stessa persona, ma nei confronti di
qualsiasi aderente. Allo stesso modo si potrà rientrare dal debito offrendo prestazioni ad altri associati.
RIFERIMENTI:
ASSOCIAZIONE “BEATI I COSTRUTTORI DI PACE” Via A. Da Tempo 2,
35131, Padova - tel. 0498070522 - fax. 0498070699 - cellulare 3404539749 –
sito= www.beati.eu
BOTTEGHE DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE A PADOVA:
ANGOLI DI MONDO COOP. SOCIALE - http://www.angolidimondo.it
Riviera Tito Livio, 46 Tel: +39 049/8789489 - Fax: +39 049/665666
Via Jacopo da Montagnana, 17 - Tel: +39 049665666 - Fax: +39 049665666
Via Barroccio dal Borgo, 10 - Tel: +39 0498803611 - Fax: +39 0498803611
Selmin Giovanni
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Il Gruppo Musicale “Cristus Vincit”
PIETRO BEMBO E L’INVENZIONE DEL RINASCIMENTO
Nel 2003 io proposi al Presidente della Filarmonica Aponense di
allora, di istituire un corso di musica per rinforzare le file della Filarmonica. Dopo tre anni i risultati furono di 27 allievi musici partecipanti alla Processione di San Antonio a Padova il 13 Giugno, nelle
file della Filarmonica Aponense.
Gli allievi imparavano a suonare facili canzoni religiose nella musica d’insieme, con lo scopo di poterle utilizzare in alcune Messe, in
un contesto semplice, sotto alcuni aspetti innovativo.
A causa di dissidi nell’ambito del Direttivo e fra alcuni Musici della
Filarmonica Aponense, il Presidente che aveva sostenuto il corso
allievi, fu costretto a dimettersi e alcuni del gruppo degli allievi considerò l’ambiente non più così favorevole. Alcune mamme presero
l’iniziativa, non volendo interrompere il percorso musicale dei propri
figli e loro, facendo in modo che trovassero ospitalità presso i
“Campi San Giuseppe” della Parrocchia del Sacro Cuore di Abano
Terme.
Nel nuovo contesto, gli allievi, sentirono la necessità di darsi un nome e un po’ con leggerezza da parte di alcuni, e, con profondo convincimento da parte di altri, fu scelto il nome di Gruppo Musicale
“Cristus Vincit”.
Christus Vincit era una tra le prime frasi musicali usate nella musica
d’insieme; e veniva suonata a tutte le Messe a cui partecipavamo:
all’inizio prima del canto d’ingresso, o al Salmo, o all’Offertorio, o
dopo la Comunione, o alla fine.
Il “Christus Vincit” non mancava mai.
Per contributo della Signora Antonia Pedron deceduta nel 2011, e
per l’interessamento di un’altra Signora che ottenne un contributo
dall’Ente Parco dei Colli Euganei, il Gruppo musicale, dopo essersi
dato un nome, acquistò 60 divise (cappelli, pantaloni, camicie, gilet), mentre la bandiera, la cassa, i piatti ed un tamburello furono
offerti da un’altra Signora.
Nel 2011 io e mia moglie Katia decidemmo di trasferirci definitivamente in Brasile, ma il definitivamente non durò che un mese.
Ci siamo infine trasferiti a Giarre, e, consci dell’erosione che sta
trasformando l’originale ardore del gruppo, e, considerate le varie
defezioni, abbiamo deciso nonostante tutto di continuare ad onorare il nome di Cristo nel Gruppo Musicale; e, avallati da Don Odilio,
La Mostra, esposta nella prestigiosa sede del Monte di Pietà di Padova e
visitabile fino al 19 maggio, espone una tale quantità di opere d’arte e di
qualità sopraffina che si potrebbe passare una giornata a visitarla e ad osservarla con attenzione.
Articolata in 11 Sale, essa si propone la doppia finalità di riportare per la
prima volta a Padova la Collezione di opere d’arte che Pietro Bembo ha
raccolto nell’arco della sua vita nella Casa-Museo di Via Altinate (ora
Museo della III Armata) e di raccontare come è nato il Rinascimento attraverso gli occhi di Bembo, che ne è stato uno dei registi.
Chi è Pietro Bembo?
Figlio di Bernardo e di Elena Marcello, Pietro nasce a Venezia il 20 maggio 1470 e muore a Roma il 18 gennaio 1547: diventa il più celebre e autorevole intellettuale italiano della 1a metà del Cinquecento, uno dei padri,
se non il padre, della Lingua Italiana, amico dei più famosi letterati
(Ludovico Ariosto) e artisti (Giovanni Bellini, Raffaello Sanzio) del suo
tempo, accolto come un eroe nelle più elitarie corti italiane dell’epoca
(Ferrara con gli Estensi, Mantova con i Gonzaga, Urbino con i da Montefeltro e i Della Rovere), Segretario del Papa Leone X ed infine Cardinale.
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Sala 1 - Una Giovinezza Umanistica 1470-‘96
Per capire perché Pietro Bembo diventa un letterato bisogna analizzare la
sua formazione umanistica, partendo dalla figura del padre Bernardo.
Bernardo Bembo (Venezia 1433-1519) è un affermato uomo politico della
Repubblica Veneta, oltre che un ricercato oratore: è più volte Ambasciatore, Podestà di città controllate o dominate da Venezia, occupa varie volte
le più importanti Magistrature Politiche della Serenissima. Bernardo è anche un collezionista e un fine umanista (nel suo palazzo di Venezia possiede una ricca Biblioteca dove conserva una cinquantina di antichi codici e
libri a stampa di Virgilio, Tito Livio, Terenzio e Boezio, oltre ad opere in
volgare di Dante e Petrarca), è amico di artisti (Jacopo Bellini) e principi
(Francesco II Gonzaga e la moglie Isabella d’Este, duchi di Mantova): per
Bernardo l’Arte e la Cultura sono un divertimento (Otium), la Politica e
l’Arte Oratoria un lavoro (Negotium).
Bernardo prepara Pietro da un punto di vista culturale per il momento in
cui ogni giovane patrizio veneziano deve assumersi gli incarichi pubblici,
ma nell’estate 1491 il figlio incontra nel palazzo di famiglia a Venezia il
più famoso letterato del Quattrocento, Angelo Poliziano: egli comprende
che la Politica, cui il padre vuole indirizzarlo, non gli interessa; per Pietro
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ker e istruttori, che ne dettano le andature; pertanto il servizio di assistenza è esclusivamente riservato agli utenti che si attengono alle
indicazioni e ai ritmi degli accompagnatori e indossano abbigliamento o accessori ad alta visibilità forniti in dotazione per garantire
la sicurezza.
Ogni partecipante si assume qualsiasi responsabilità per danni fisici
e/o materiali, subiti su se stesso o da esso causati a terzi nel corso
dell'iniziativa ricordando ancora che il percorso è cittadino e in strade non chiuse al traffico quindi è fatto obbligo seguire le regole del
codice della strada.
Modalità di svolgimento
Ogni MARTEDI'
 per i Runners - collaborazione tecnica VIS Abano - in orario pomeridiano con partenza (e arrivo) dal parcheggio dello Stadio delle
Terme di Monteortone alle ore 19.00
per i Walkers - collaborazione tecnica U.S. Giarre - orario serale
con partenza (e arrivo) dal parcheggio del Centro Commerciale Cà
Grande, Piazzale Michelangelo alle ore 20,30
Si correrà e camminerà per le strade della città di Abano Terme, su
percorsi segnalati, su distanze variabili dai Km 6 ai Km 10 per la
corsa e dai km 3 ai Km 5 per la camminata.
E’ fatto obbligo indossare abbigliamento o accessori ad alta visibilità forniti in dotazione, di rispettare il codice della strada e le indicazioni fornite dagli accompagnatori e di seguire i ritmi di corsa/
camminata indicati dagli organizzatori.
abbiamo ritrovato quella “terra promessa”, dove, con l’aiuto di Dio,
ci si possa sviluppare e crescere. Solo nove musici di quanti presenti al tempo in cui fu adottato il nome di “Cristus Vincit” sono presenti oggi nel gruppo, mentre più di cento persone hanno fatto parte del gruppo per qualche tempo, negli anni. Le gioie e i dolori si
sono compensati e il saldo positivo è costituito da quello che siamo
in questo momento; nulla di eclatante ma in crescita grazie ai nuovi
allievi.
Per qualcuno potrebbe non essere facile portare il nome “Cristus
Vincit” sul frontino di un cappello, ma essere un buon Cristiano, a
prescindere dal nome sul cappello, è molto più difficile.
Auguro al Gruppo lunghi anni di vita.
www.cristusvincit.it
Modalità di versamento della quota
La quota di partecipazione di € 10,00 dovrà essere corrisposta, contestualmente alla compilazione dell’apposito modulo di iscrizione,
presso il negozio UNITED Sports Equipements sito in Via Cesare
Battisti, 129 Abano Terme.
Al giovedì sera, con partenza da Piazza Giarre, il Nordic Walking
Giarre organizza uscite, di circa un’ora – un’ora e mezza, per il territorio di Giarre, Abano e Montegrotto con partenza alle ore 20,30.
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Negrin Giovanni
Pedron Ferdinando
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U. S. GIARRE
L’Associazione è stata fondata con lungimiranza nel 1975 in seno
alla Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria di Abano Terme
(PD), da un gruppo di volontari che credevano nello sport come
mezzo di aggregazione per condividere sani valori all'interno della comunità parrocchiale.
Attualmente al suo interno sono costituiti ed operano il settore Calcio (Esordienti, Giovanissimi, Calcetto Femminile, Dilettanti e Terza Categoria), Pallavolo (minivolley, Under 12, Under
14, Under 16, Misto volley e Terza Divisione), Ciclisti Amatoriali, Nordic Walking, Ginnastica Dolce e per Anziani e da
quest’anno, con grande soddisfazione, si sono aggiunti i gruppi
di Fitness Zumba, di Avviamento allo sport (per bambini in età
scolare e prescolare) e di ginnastica “Liberamente” annoverando
in totale circa 400 tesserati
L’associazione, sostenuta principalmente dal volontariato, si rivolge soprattutto al settore giovanile, non trascurando le altre fasce di età, con lo scopo principale di fornire un progetto educativo sportivo in ambito parrocchiale a livello strutturato.
L’attività viene svolta prettamente nelle strutture della comunità
in un ambiente sano e sicuro in cui la pratica sportiva regolare ed
il gioco sono elementi essenziali ai fini del corretto sviluppo psico-fisico, sociale e culturale, anteponendo al raggiungimento dei
risultati il rispetto dei valori di correttezza e lealtà.
Dal primo di novembre 2012, è stata ottenuta per un anno, da parte del Comune di Abano Terme la gestione della Palestra di Giarre, permettendo di agevolare gli iscritti all’accesso della pratica
sportiva, e soprattutto sostenere le attività rivolte alle fasce più
deboli.
L’Associazione dal 24 Aprile al 1° Maggio 2013 sarà impegnata
nella manifestazione “Giarre in Festa” con l’organizzazione di
eventi sportivi e musicali atti a favorire l’integrazione e la socializzazione accrescendo il senso di comunità.
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Levorin Gabriele
Dopo l’esperienza dello scorso anno, è ritornata anche quest’anno
“CamminiAMO - CorriAMO le TERME”
L’iniziativa “CamminiAmo/CorriAmo le Terme” è promossa dal
Comune di Abano Terme e dal Consorzio Terme Euganee con l’organizzazione tecnica delle associazioni sportive U.S. Giarre, e Atletica VIS Abano. L’iniziativa si prefigge di dare la possibilità ai cittadini ed i turisti ospiti de bacino termale, di sperimentare i benefici
dell’attività fisica della corsa a piedi e del power/nordic walking,
attraverso i luoghi più suggestivi del comprensorio Euganeo.
Possono aderire all’iniziativa tutti i cittadini e i turisti ospiti, tramite
la compilazione del modulo di iscrizione ed il versamento della quota di € 10,00, consapevoli di partecipare ad una attività sportiva,
consistente in una serie di allenamenti di corsa a piedi e di power/
nordic walking, su percorsi stradali variabili, anche aperti al traffico
che potrebbero celare delle insidie.
L’iscrizione a “CamminiAMO/CorriAMO LE TERME” ed il versamento della relativa quota, una tantum, non rimborsabile, é riferita
al periodo Novembre 2012 - Giugno 2013 e prevede per ogni iscritto i seguenti servizi:
 assistenza e suggerimenti tecnici durante le sessioni di allenamento;
 comunicazioni e news attraverso sistemi telematici e/o telefonici;
 dotazione “CamminiAMO/CorriAMO le Terme”, con indumento ad alta visibilità da indossare OBBLIGATORIAMENTE
sito internet www.amoleterme.it e pagine face book per gli aggiornamenti
Ad ogni iscritto, sarà rilasciata una tessera valida per il periodo di
riferimento. Tale tessera sarà valida per eventuali promozioni che
verranno comunicate ed è da ritenersi personale e pertanto non cedibile a terzi. L'interessato dovrà a sua cura compilare l'apposito spazio previsto sulla tessera, scrivendo con pennarello indelebile il proprio nome e cognome.
Le sessioni di “CamminiAMO/CorriAMO le Terme” sono degli allenamenti di corsa e camminata non competitivi, guidati da pacema17
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Aprile-Giugno 2013 - Parrocchia CUORE IMMACOLATO DI MARIA