Verbale Il seminario di istruzione per i formatori in dominio
del servizio degli operatori di strada Chisinau 29/06/10 02/07/10
Redatto da Simona Raschini
26 /06/10
Saluti della Vice Direttrice della direzione dei servizi per minori del Municipio di Chissinau Clara
Cast.
Presentazione dei partecipanti al seminario. Tra i presenti ci sono i dirigenti dei dipartimenti per la
protezione dei diritti del bambino di ogni settore di Chisinau e i rappresentanti della società civile
(associazioni, ecc.).
Viene dichiarato lo scopo della formazione seminariale. Tale scopo è l apprendimento di esperienze
di lavoro di strada.
Gabriela Ciumac. Capo dipartimento delle relazioni estere del Municipio di Chisinau.
Individua nella mancanza di integrazione sociale una delle difficoltà fondamentali e afferma la
necessità di rafforzare l efficacia delle politiche sociali. Il seminario va in questa direzione. Oltre ad
essere un opportunità per conoscere altre esperienze, il seminario ha l obiettivo di trovare delle
strategie di promozione del volontariato. Questo momento rappresenta anche un importante
occasione per raccogliere nuove idee da realizzare in progetti futuri.
Vitalie Popa. Servizio analitico di elaborazione dei programmi, Ministero della giustizia.
E importante che lo Stato si assuma le sue responsabilità in relazione alle problematiche
riguardanti l abbandono dei bambini e il fenomeno dei bambini di strada. Non basta individuare le
responsabilità altrui è importante anche riconoscere le proprie.
Il mio servizio si occupa di bambini con problemi legali.
A partire dal 2004, la gestione delle questioni legali riguardanti i minori, che prima erano di
competenza del Ministero degli Interni, sono diventate di competenza del Ministero della Giustizia.
Da allora si è iniziato a pensare in modo diverso alla situazione dei bambini di strada, la cui
condizione veniva definita in precedenza solo in base all evidenza dell assenza di un abitazione e
della famiglia.
A partire dal 2007, inoltre è stato istituito il dipartimento di cui faccio parte che si occupa dei
minori inseriti in un percorso penale fino. Il mio dipartimento si occupa di loro dall apertura
dell iter penale fino alla decisione della pena. Il nostro servizio collabora in modo assiduo con il
dipartimento penale. Per ogni caso di reati da parte di minori, il dipartimento penale ci richiede:
- un parere sulla condizione psico sociale del bambino;
- una valutazione dei bisogni del bambino;
- una presentazione della situazione familiare.
Quando un bambino in famiglia non trova risposta ai propri bisogni, va in strada e inizia a fare parte
di gruppi delinquenziali, a fare uso di sostanze.
Il nostro servizio ha a che fare con bambini dai 14 ai 18 anni, in quanto per legge sono quelli
penalmente responsabili dei propri reati. Nei confronti di questi minori il nostro servizio ha il
compito di redarre un atto che ne descriva la situazione tenendo in considerazione diversi punti di
vista: l aspetto psicosociale, la valutazione del rischio di commettere nuovi reati e le possibili
modalità di reintegrazione dei minori. Questo atto rappresenta un occasione di reintegrazione del
bambino. L alternativa al carcere per questi ragazzi è rappresentata sono dei programmi lavorativi:
ogni giorno di carcere può essere trasformato in 2 ore di lavoro. I ragazzi possono svolgere il lavoro
nel loro tempo libero, dopo la scuola. E previsto inoltre un sostegno psicologico.
Come dipartimento inoltre riteniamo che alcuni dei problemi di questi minori possano essere risolti
subito e noi ci impegniamo a fare in modo che questo accada. Non sempre però la soluzione
immediata è possibile, spesso, infatti, altri servizi non sono in grado di intervenire velocemente.
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Noi riteniamo che il carcere non sia una soluzione per questi ragazzi, spesso esso comporta un
peggioramento della situazione e rende molto difficile riabilitare i ragazzi. Per questo motivo
facciamo di tutto per evitare una pena detentiva.
Come sostenevo in apertura, molti servizi che si occupano di questi bambini tendono a vedere i
limiti degli altri settori ma non le proprie responsabilità. Sarebbe utile chiarire il ruolo e i compiti di
ogni settore. Spesso, infatti, si trovano molte giustificazioni (la mancanza di fondi, di tempo) per
non affrontare e risolvere nell immediato le situazioni; ma non ci si ferma a pensare cosa si può fare
per questi bambini dopo avere preso atto delle condizioni limitanti (quali l assenza di fondi o
tempo).
Come il nostro dipartimento potrebbe collaborare con i futuri operatori di strada?
- Gli operatori potrebbero contribuire al controllo dei bambini inseriti in programmi di pena
alternativa al carcere,
- Potrebbero contribuire alla stesura del piano di recupero e alla collocazione in struttura dei
minori qualora non sia possibile il loro reinserimento in famiglia.
- Potrebbero contribuire alla creazione di una rete attorno al minore.
In seguito si è aperto un dibattito sulla questione delle scuole per i minori (11-14) anni condannati.
Si tratta di un istituzione destinata solo a questo tipo di ragazzi. Il sign. Vitalie è favorevole alla
chiusura dell istituzione mentre altri esprimono parere contrario affermando la pericolosità di
questi ragazzi.
Il dipartimento di polizia è una struttura interna a questo ministero che si occupa di prevenire e
intervenire sui reati. I dati mostrano come i reati contro le persone siano in aumento (omicidi, reati
sessuali). Altri dati dimostrano una riduzione della delinquenza tra i giovani evidenziando così i
risultato ottenuti attraverso il lavoro degli ultimi anni.
Il dipartimento durante l ultimo anno sta affrontando il reinserimento dei ragazzi per i quali si è
scelta una pena sostitutiva a quella detentiva, sta prevedendo anche il coinvolgimento delle
famiglie.
Ci sono ragazzi però che presentano grandi difficoltà con cui i tentativi di reinserimento e
l attivazione di programmi alternativi alla detenzione sono falliti. Questi minori sono pericolosi e
l istituzionalizzazione è necessaria.
I fattori di rischio nel fenomeno dei bambini di strada:
- Situazione economica
- Disoccupazione dei genitori
- Situazioni di dipendenza da alcol in famiglia
- Mancanza di adempimento dei doveri genitoriali
- Trasferimento all estero da parte dei genitori
- Incapacità dei genitori di essere di esempio per i propri figli
- Violenza in famiglia
Alcuni possibili interventi volti a favorire la prevenzione della delinquenza giovanile possono
essere:
- Uscite da parte degli ispettori del dipartimento di difesa dei minori finalizzate a verificare la
situazione dei minori e delle loro famiglie
- Interventi a scuola
- Discussione su tematiche quali l uso di sostanze
- Prevenzione del traffico di minori
- Prevenzioni dell accattonaggio da parte dei minori
- Centri di sistemazione dei bambini di strada
E necessario aumentare lo sforzo anche in ambito preventivo
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Matteo Gaggi, dirigente dei Servizi sociali di Cesena.
Nei servizi sociali in Italia, non è previsto un vero e proprio dipartimento dei minori, quindi io mi
occupo della direzione di tutti i servizi: per i minori, per gli anziani, per le famiglie, ecc. In questi
giorni però parleremo della nostra esperienza relativa ai servizi per i minori.
In Italia il lavoro di strada nasce tra il 1970 e il 1980. In quegli anni c era molto fermento e questo
ha portato alla creazione della struttura dei servizi sociali, che è stata mantenuta fino ad oggi.
Normalmente i servizi si svolgono all interno degli uffici. Questo però presuppone che i cittadini si
rivolgano ai servizi, andando negli uffici. Se questo non avviene il servizio non funziona. Il lavoro
di strada nasce dall osservazione che molti potenziali utenti non si rivolgevano ai servizi. Si è
deciso quindi di avvicinare i servizi agli utenti. E necessario considerare che il lavoro di strada
presuppone un cambiamento di prospettiva fondamentale: quando i cittadini richiedono l intervento
di un servizio, essi sono tenuti a rispettare le regole dello stesso. Quando il servizio va dall utente, è
l operatore del servizio a doversi adeguare alle regole dell ambiente di intervento. Per questo
motivo il lavoro di strada difficilmente può assumere una funzione di controllo sociale.
A partire da questi principi basilari, si sono sviluppati i servizi di prossimità.
Io vi racconterò l esperienza del distretto di Cesena. Le scelte politiche attuate nella città di Cesena
dipendono anche da alcune caratteristiche di questo territorio:
- Forte percentuale di anziani, spesso non autosufficienti. Gli anziani, hanno cessato la loro
attività lavorativa, per questo spesso avendo molto tempo libero, possono essere impiegati in
attività di volontariato che prevedono una ricompensa minima;
- Forlì
Cesena è risultata la prima provincia in Italia per quanto riguarda il rapporto tra
benessere economico e qualità della vita
In linea di massima, si può dire che a Cesena si sta bene e il lavoro di strada è stato pensato per
questo tipo di situazione. E possibile però pensare questo tipo di servizi anche per situazioni molto
più problematiche.
Molti dei nostri giovani trascorro molto tempo in casa tanto che stanno aumentando i disturbi legati
alla sedentarietà come l obesità. Il lavoro di strada da noi in questo momento ha tra i propri obiettivi
quello di stimolare i ragazzi ad uscire da casa e superare il senso di apatia che spesso li caratterizza.
Alcuni concetti di base però possono essere validi per tutti i tipi di lavoro di strada:
- Approccio epistemologico: implica lo stare dentro la relazione e da questa posizione pensare un
intervento.
- Approccio fenomenologico, facendo riferimento alla psicologia sociale, implica un metodo
lavorativo in cui l intervento parte dal basso
- Valorizzazione del qui ed ora: quando si va in strada si valorizza il presente mettendo in
secondo piano il passato
- Approccio positivo che tenda a valorizzare gli aspetti positivi e le risorse dei ragazzi più che i
problemi. Anche i ragazzi problematici hanno delle risorse e delle caratteristiche positive,
l operatore deve concentrarsi su queste.
Per parlare di lavoro di strada è necessario innanzi tutto definire il concetto di strada. La strada è lo
spazio in cui i cittadini normalmente vivono e si incontrano. Questo concetto si contrappone a
quello di casa ; la casa rappresenta il luogo privato ed autoreferenziale.
Il mandato sociale dell operatore di strada è reso particolare dal suo contatto con il contesto di vita
dei cittadini-utenti. Si parla in questo caso di mandato sociale aperto. Questo è caratterizzato da 3
aspetti:
- L operatore di strada con la sua personalità e la sua storia personale;
- La committenza: in particolare, la sua responsabilità, le risorse che mette a disposizione e le
priorità attribuite al servizio. L operatore in questo senso si muove per l amministrazione.
- Comunità locale con i suoi bisogni e le sue risorse.
Questi tre elementi incontrandosi danno vita al mandato sociale dell operatore, al suo ruolo.
E il terzo di questi elementi che rende particolare il mandato sociale dell operatore, il contatto
diretto con la comunità rende indispensabile che l equipe degli operatori abbia una grande
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autonomia perché solo in questo modo può tenere presenti e valorizzare le risorse della strada e
rispondere in maniera adeguata ai bisogni della comunità.
L autonomia richiesta da questo tipo di mandato e la necessità di adeguamento alle regole della
strada, rendono difficile utilizzare questo servizio con uno scopo di controllo sociale.
Esistono in Italia diversi tipi di lavoro di strada che si differenziano per le loro finalità. Si va in
strada :
- Per conoscere
- Per contenere
- Per educare
- Per animare
- Per informare
La conoscenza della comunità, del territorio nel quale si interviene è in realtà un presupposto
fondamentale di tutti i tipi di intervento di strada. Qualunque sia la finalità del nostro intervento è
necessario conoscere il contesto su cui si interviene.
INFORMAZIONE VEICOLATA
L obiettivo è quello di informare su tematiche ritenute importanti dall Amministrazione. E stato
dimostrata infatti l inefficacia delle campagne informative. Questo sembra dovuto alla mancanza di
una relazione diretta con i destinatari. Esistono ora, per esempio, degli interventi che si realizzano
nei luoghi di divertimento dei giovani in cui l operatore entrando in relazione con il ragazzo, può
veicolare le informazioni in maniera più efficace sui rischi connessi all abuso di sostanze, ecc.
Sondando in maniera diretta i bisogni e le richieste dei ragazzi, l operatore può svolgere un
intervento più mirato,informando anche sui servizi presenti nel territorio.
ANIMAZIONE DI STRADA
E la modalità di intervento sulla quale il nostro comune ha maggiormente investito per contrastare
l inattività dei ragazzi e per stimolarli ad investire nel proprio progetto di vita, nelle attività del
gruppo dei pari e quindi nella comunità (vedi slide). Animare vuole dire incontrare i ragazzi nei
luoghi naturali da questi vissuti e iniziare insieme a loro un percorso che li renda protagonisti.
Seconda sessione
Matteo Gaggi, dirigente dei servizi sociali di Cesena
EDUCAZIONE DI STRDA
E quello che forse vi interessa di più per il contesto in cui siete inseriti.
L intervento di educazione di strada si attiva quando si individua un target interessato da gravi
problemi: quali devianza, solitudine, ecc.
L obiettivo principale è quello di promuovere cambiamenti significativi nei ragazzi ma anche nella
comunità: il problema può nascere infatti da una situazione individuale ma anche da una situazione
sociale.
La valutazione dell intervento prevederà la verifica della realizzazione del cambiamento auspicato.
Questa si realizza prendendo in considerazione gli indicatori di verifica previsti in sede di
progettazione. E importante porsi degli obiettivi raggiungibili. La pianificazione delle attività per il
raggiungimento di tali obiettivi sarà possibile solo in un momento successivo, una volta instaurata
con i ragazzi una relazione che consenta di conoscere in maniera più approfondita la situazione .
Contesto istituzionale necessario: le istituzione devono credere nel lavoro degli operatori e in questo
tipo di intervento.
Il target viene definito in base alle risorse disponibili: indicativamente due operatori possono
realizzare 4 o 5 interventi in un anno
L operatore in questo intervento è un promotore di cambiamento è colui che fa uscire i ragazzi dalla
condizione di rischio
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In questo intervento è importante che gli operatori non siano troppo visibili in quanto vengono a
contatto con situazioni molto sensibili. Questa è una condizione necessaria per evitare di
compromettere la relazione tra gli operatori e i ragazzi. I ragazzi devono potersi fidare degli
operatori, senza questa fiducia non può succedere nulla. L operatore non deve colludere con i
ragazzi però deve essere in grado di stare nella relazione, anche quando i ragazzi hanno
comportamenti ritenuti sbagliati.
Il principio è sempre lo stesso: puntare sulle risorse positive del gruppo.
Se nel tempo ci sono cambiamenti positivi, è importante renderli pubblici in quanto spesso i
comportamenti di devianza sono rafforzati da stereotipi sociali. Quindi diffondere i risultati
all interno della comunità è particolarmente importante.
INTERVENTI DI CON.TENIMENTO O DI RIDUZIONE DEL DANNO
E una modalità di intervento che si utilizza quando si individua un target con situazioni di disagio
grave e permanente (es. prostitute che esercitano da tanti anni, tossicodipendenti in stato avanzato,
ecc). L obiettivo in questi casi è contenere il disagio; partendo dal presupposto che risolvere queste
situazioni è difficilissimo, non ci si pone l obiettivo del cambiamento ma quello di fare dei piccoli
interventi per migliorare le condizioni di vita dell utente ed evitare il peggio.
Riconoscere che ci sono dei cambiamenti che non possono essere prodotti è importante.
L operatore in questo caso è un promotore di relazioni ad alta intensità emotiva.
E l indicatore di verifica del raggiungimento degli obiettivi sarà costituito da dati che testimoniano
il numero di relazioni instaurate (per es. il numero di siringhe date ai tossicodipendenti in cambio di
siringhe usate, il numero di senza tetto al quale viene fornito vestiario, ecc.).
Nonostante sia una modalità di intervento molto discussa in Italia, l esperienza dimostra che essa
costituisce un opportunità di riscatto per queste persone, anche in questo caso, infatti, anche se
molto raramente, la relazione può essere il punto di partenza per un cambiamento positivo e per
l uscita dalla condizione di disagio.
LA RICERCA DI STRADA
Si tratta di una strategia che non appartiene al mondo del sociale; le multinazionali infatti la
utilizzano per riorientare i loro programmi e per adeguare i propri prodotti e le proprie scelte di
marketing in base alle nuove tendenze.
Il sociologo Morace è l inventore dei cool hunters: operatori inviati nei principali luoghi di incontro
dei ragazzi del mondo per catturare le nuove tendenze. Tali informazioni vengono poi vendute alle
grandi marche.
Questa esperienza dimostra che è possibile fare ricerca a partire dai naturali luoghi di aggregazione
dei ragazzi per ottenere delle informazioni.
Domande
1. qui non è permesso ai bambini di uscire di casa dopo le 21:00 non accompagnati. Da voi ci
sono questo tipo di restrizioni?
No, però le forze dell ordine sono tenute, qualora incontrino dei bambini soli, ad assicurarsi
che ci siano degli adulti che si occupano di loro. Nei casi in cui si verifica una condizione di
abbandono dei minori, il bambino viene accompagnato in un centro di accoglienza. A
Cesena non ci sono centri di accoglienza specializzati, ma ci sono tre centri che pur
occupandosi di altre problematiche sono disponibili ad accogliere minori abbandonati. Altre
città più grandi sono dotate di centri specializzati perché è maggiore il rischio di traffico e di
sfruttamento di minori.
2. quindi un minore non accompagnato viene tolto alla famiglia?
Dipende. Viene avviato un procedimento volto a verificare la situazione del minore. Se si
verifica che è in uno stato di abbandono viene tolto immediatamente ai genitori e viene portato
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in una struttura; poi viene mandata una relazione al giudice. Questo ha il compito di valutare se
si è trattato di un episodio isolato o se l abbandono è una condizione permanente. Nel primo
caso viene reinserito in famiglia e questa viene monitorata dai servizi sociali, nel secondo caso
viene tolta la patria potestà ai genitori e il bambino rimane nella struttura. Ma questi casi sono
rarissimi: solitamente si tratta di casi in cui i genitori sono entrambe tossicodipendenti, hanno
problemi psichiatrici, ecc. In tali casi i bambini diventano adottabili.
3. Il profilo professionale dell operatore di strada
A livello nazionale in Italia, non esiste un profilo professionale per gli operatori di strada. Le
regioni Toscana ed Emilia Romagna hanno definito quello di animatore di strada. In generale,
aldilà del riconoscimento formale, in tutta Italia sono diffuse esperienze di lavoro di strada
(soprattutto al Nord).
Per quanto riguarda la nostra esperienza, abbiamo ritenuto che la soluzione contrattuale da
dipendente pubblico non fosse quella ideale per il tipo di lavoro svolto dagli operatori, in quanto
l operatore non può avere un orario standard e deve avere la possibilità di gestire un agenda che
vari di settimana in settimana. Gli operatori nella nostra esperienza sono organizzati in
un equipe che ha un coordinatore, questo si rivolge direttamente alla direzione dei servizi
sociali. Ogni anno l amministrazione decide un budjet e un settore di intervento; considerando
queste indicazioni, l equipe decide le direzioni da prendere autonomamente.
Dal punto di vista della formazione professionale è considerata preferibile una formazione in
ambito sociale, psicologico, pedagogico, ecc. Ma gli elementi fondamentali, aldilà della
formazione, sono la motivazione, l attitudine a stare in strada e la capacità relazionale.
4. possono fare anche altri lavori?
Sì
5. è possibile fare un esperienza all interno del vostro progetto?
Sì di solito cerchiamo di valorizzare l esperienza del volontariato europeo oppure quello
promosso attraverso progetti regionali. In ogni caso siamo stati sempre disponibili anche nei
confronti di studenti che hanno richiesto di fare esperienze di volontariato o tirocini.
Clara Cat, Direzione Municipale per la Difesa dei Diritti dei bambini.
Creare un servizio di operatori di strada nel municipio di Chisinau: opportunità e prospettive
Viste le differenze di contesto tra il nostro e gli altri paesi, capiamo che è difficile stabilire chi
saranno gli operatori di strada all interno del nostro servizio. Dobbiamo definire gli obiettivi del
servizio in base ad un analisi della nostra situazione.
E importante comunque confrontarsi, conoscere le modalità di lavoro proprie di altre realtà
Siamo partiti con un progetto per la prevenzione del traffico di minori; da questo è nata l idea di un
servizio di operatori di strada; ora stiamo svolgendo la prima parte di un nuovo progetto, quella che
consentirà di formare le persone che a loro volta si occuperanno della formazione dei nostri
operatori. Il passo successivo sarà quello di presentare un progetto che possa ottenere il
finanziamento da parte del nostro municipio. Per fare ciò sarà necessario iniziare a fare un analisi
del problema dei bambini di strada nella nostra città per capire:
- le caratteristiche di questi bambini e le motivazioni del loro allontanamento dalla casa;
- le cause della diffusione dell alcolismo all interno della popolazione locale;
- i problemi che affliggono le famiglie monoparentali.
Il problema del non rispetto dei diritti dei bambini racchiude tutti questi aspetti e affrontare questo
problema richiede ai diversi servizi di lavorare insieme. Non possiamo pensare che la soluzione di
queste situazioni possa essere rappresentata dal servizio di operatori di strada. Solo una rete che
comprenda le esperienze dei diversi servizi (polizia, ong, servizi sanitari, ecc.) potrà consentire la
creazione di un servizio di operatori di strada efficiente. Un servizio che, per fare fronte
all evidenza che ci sono bambini non in grado di chiedere aiuto, vada dai bambini stessi
proponendo il proprio aiuto.
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Nella nostra visione non esiste un servizio di operatori di strada che faccia uscite in maniera
autonoma rispetto alla polizia.
Per la creazione di un sevizio di operatori di strada sarà necessario:
- creare uno statuto che guidi il lavoro degli operatori;
- convincere l amministrazione locale proponendo un programma dettagliato del modo di
intervenire del servizio e facendo riferimento ai dati relativi al funzionamento di questo servizio
in altri paesi
- collaborare con le persone per combattere l indifferenza diffusa rispetto al fenomeno dei
bambini di strada
- promuovere la diffusione del volontariato tra i giovani, ad es. gli studenti universitari. In tale
senso sarà utile la creazione di un percorso di studi universitario centrato sul tema e che dia le
competenze per svolgere l attività di operatori di strada.
I bambini di strada sono caratterizzati da una forte sofferenza fisica e psichica, i loro genitori non
sono in grado di occuparsi di loro e quindi noi ci dobbiamo occupare di loro.
Altre attività che possono essere realizzate per affrontare e prevenire la problematica dei bambini
di strada:
- creazione di albergo sociale in grado di accogliere mamme che non riuscirebbero a
mantenere se stesse e i propri figli. Abbiamo un progetto in questo senso che è arrivato ormai
alla sua conclusione, il problema dell approccio progettuale è la difficoltà a garantire la
continuità dei servizi sperimentati
- creazione di programmi per ragazzi in condizione di rischio, programmi che siano in grado di
dare una formazione professionale
- accrescere il supporto ai genitori; questi spesso non riescono a raggiungere ed accedere i
servizi a volte per la vergogna di ammettere di essere in una situazione di bisogno, a volte per
ignoranza.
Angela Ganea
Il ruolo delle autorità nella decisione del futuro dei bambini.
La direzione municipale per la difesa dei diritti dei bambini è coordinata dal Consiglio Comunale e
interloquisce con altri attori presenti nel territorio consentendo il monitoraggio delle loro attività:
- le direzioni settoriali;
- i 48 centri di comunità sparsi nella città
- gli ispettori di polizia che lavorano nella difesa dei diritti del bambino e che si occupano dei
centri di sistemazione temporanea per minori
- le ONG
La direzione municipale della difesa dei diritti dei bambini si occupa inoltre del rapporto con le
famiglie dei bambini, organizza con loro degli incontri, svolge le visite domiciliari.
Prima di pensare all attivazione di un nuovo servizio, per verificare anche la necessità di andare in
questa direzione, è necessario discutere alcuni temi:
- chi sono i bambini di strada
- il nostro sistema è in grado di rispondere ai loro problemi?
- Quali sono le necessità per cambiare la situazione?
Inoltre è necessario considerare che molti bambini di strada presenti a Chisinau, non risultano
residenti qui ma vengono da altri paesi della repubblica; quindi le soluzioni che ipotizzeremo per la
nostra città andrebbero estese agli altri comuni. In tale senso sappiamo che la realizzazione di nuovi
servizi nella capitale, rappresenta una motivazione per il resto del paese, e quindi una spinta
all attivazione di nuove soluzioni.
Discussione
Ritengo che il sistema da noi adottato per contrastare il fenomeno dei bambini di strada sia efficace:
di fatti non ci sono più bambini di strada. Penso che però vada migliorato. In primo luogo dobbiamo
fare un nuovo identikit del bambino di strada, perché negli anni le caratteristiche di questi bambini
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sono cambiate. Inoltre è urgente un cambiamento dello statuto dei centri di sistemazione
temporanea, perché il sistema di inserimento dei bambini risulta troppo complicato. In più,
l esperienza ha fatto emergere come sistemare il bambino in questi centri non sia sufficiente è
necessario risolvere la sua situazione, perché limitarsi a trovare una sistemazione per loro comporta
il loro ritorno in strada. Bisogna evitare che un bambino torni in strada, ora questo capita. Trovare
una soluzione alle recidive richiede di coinvolgere la famiglia.
Bisogna pensare che un bambino esce di casa e sta in strada perché in casa non ci sono le condizioni
per soddisfare i propri bisogni. Una volta in strada il bambino cerca la soddisfazione di questi
bisogni rubando, avvicinandosi al consumo di sostanze, ecc. E difficile reintegrare un bambino che
resta in questa condizione per lungo tempo. Nello stesso tempo la reintegrazione dei bambini in
famiglia è resa complicata da fatto che le famiglie restano inadatte ad occuparsi dei bambini.
Il problema dei centri di sistemazione temporanea è che si limitano a spostare i bambini in altri
centri e non lavorano con le famiglie. È necessario, quindi, in primo luogo rendere i centri di
sistemazione temporanea dei bambini capaci di lavorare con le famiglie oltre che con i bambini.
Altro aspetto importante è che bisogna evitare di introdurre cambiamenti in maniera isolata, al
contrario bisognerebbe coinvolgere:
- La scuola
- Il resto della repubblica
- L Università
Si può pensare di basare il servizio degli operatori di strada su lavoro volontario?
Di fronte a questo quesito sono emerse idee controverse: alcuni sostengono che sia possibile,
mentre altri ritengono che il gruppo di operatori debba comprendere sia volontari sia professionisti
per potere funzionare.
Giornata del 30/06/2010
Prima sessione.
Saluto di Svetlana Chifa, dirigente del Dipartimento Municipale per i Diritti dei Minori e
introduzione del Moderatore Agnese Eftodi, Dipartimento municipale per i diritti dei minori.
Simona Raschini, Progetto Giovani Cesena, animazione di strada.
Prima di iniziare a parlare del lavoro di strada è bene assicurarci che tutti condividiamo il
significato di alcuni concetti fondamentali che ricorreranno nel mio discorso. Dobbiamo essere
sicuri che queste parole abbiano per tutti noi lo stesso significato.
Servizio di prossimità: fare un servizio di prossimità significa uscire dagli uffici istituzionali
e portare il servizio nei naturali contesti di vita delle persone e degli utenti all interno della loro
comunità locale
Comunità locale: possiamo ipotizzare che la comunità abbia la forma di una fitta rete di
relazioni che si snodano a partire dai gruppi e dalle organizzazioni sociali in grado di aggregare a
vario titolo i cittadini.
Rete. Possiamo pensare ai vari gruppi formali e non che si trovano all interno della comunità
come ai nodi di una rete. Le relazioni tra tali gruppi e quelle tra i singoli e i gruppi potrebbero
essere rappresentate visivamente come dei collegamenti. L altro concetto centrale nel lavoro di
strada è quindi il concetto di rete. Questa comprende non solo la rete dei servizi istituzionali ma
anche quella dei gruppi sociali presenti all interno della comunità locale. Lavorare in strada vuole
dire andare a conoscere e ad inserirsi in questa rete, favorire il collegamento tra i diversi nodi della
rete. L operatore di strada in particolare essendo nello stesso tempo il braccio dell istituzione per la
quale lavora e essendo inserito nella comunità può fungere da ponte tra questi due mondi .
Prevenzione. Prevenire vuole dire agire per ridurre le probabilità che
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insorgano situazioni di disagio: si interviene su una popolazione che sta bene per rafforzare i
fattori protettivi. (prevenzione primaria)
- situazioni a rischio si trasformino in disagio. In questo caso, si interviene su una
popolazione già a rischio per indurre un miglioramento (prevenzione secondaria)
- situazioni di disagio cronico vadano in contro a un peggioramento ulteriore (prevenzione
terziaria o riduzione del danno)
Per andare a parlare di lavoro di strada in primo luogo dobbiamo condividere cosa significa per noi
strada. La strada è il luogo in cui i cittadini si incontrano in modo spontaneo. Non si intende quindi
solo la strada in senso stretto, ma anche i parchi, i bar, i circoli, le parrocchie,la panchina ogni luogo
di incontro, punto di ritrovo per le persone che abitano un territorio.
Fare lavoro di strada significa quindi andare dove le persone si ritrovano per contribuire a
migliorare la loro qualità di vita.
Questa definizione del lavoro di strada ci svela la sua finalità cioè quella di promuovere
miglioramenti nella vita delle persone. Questa finalità accomuna tutti i tipi di lavoro di strada che
andremo a vedere.
Ora andrò a riprendere tutti i tipi di lavoro di strada illustrati ieri da Matteo Gaggi e cercherò per
ognuno di approfondire la descrizione facendo degli esempi operativi.
Rilevazione di strada.
Conoscere il territorio è una premessa fondamentale ed è necessario prima di iniziare qualsiasi tipo
di intervento di strada. Un esempio di tecnica usata per conoscere il territorio è la mappatura.
Mappare un territorio significa individuare le organizzazioni, i gruppi informali e i personaggi
significativi che abitano in esso andando nei luoghi d'aggregazione, per le strade, nei bar, nelle
piazze e nei parchi ad osservare quello che c è o raccogliendo informazioni importanti attraverso
interviste e colloqui con i cittadini.
Esempio operativo di mappatura del territorio.
Per raccogliere informazioni sulla situazione dei giovani nei diversi quartieri della città e sui bisogni
dei quartieri stessi in relazione alla tematica giovanile abbiamo contattato tutti i consigli di quartiere
con i quali non lavoravamo da tempo e abbiamo incontrato presidenti o responsabili delle politiche
giovanili chiedendo
- la loro percezione sui giovani del quartiere
- quali fossero le risorse rivolte ai giovani presenti nel quartiere
- informazione sulla presenza di gruppi informali
- informazioni su situazioni di tensione tra giovani e il resto della comunità
- ecc.
Da questo intervento abbiamo ottenuto un quadro della situazione che ci ha aiutato a decidere dove
rivolgere il nostro sguardo, dove andare ad intervenire.
Riduzione del danno
Il target di questo tipo di interventi è costituito da
• persone o i gruppi che vivono situazioni di marginalità ed elevato rischio sociale
• La Comunità Locale per promuovere cambiamento culturale che porti a riconoscere diritti di
cittadinanza di norma ignorati
Gli obiettivi che gli interventi di riduzione del danno si pongono sono:
• Ridurre i comportamenti che mettono a rischio la salute e l integrità psicofisica delle
persone (evitare il peggio)
• Promuovere un cambiamento negli atteggiamenti e nelle consuetudini culturali legate ad
alcol e droghe in soggetti consumatori e non (tutta la Comunità Locale)
• Sensibilizzare e informare rispetto alle implicazioni culturali, sociali e sanitarie connesse
all esibizione di comportamenti a rischio, all abuso di alcol e di sostanze.
Esempio di intervento di riduzione del danno
A Cesena esiste un progetto di riduzione del danno della Azienda Sanitaria che si rivolge a utenti in
situazione di marginalità e che nel tempo ha rivolto la sua attenzione alle persone tossicodipendenti.
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Gli operatori di strada vanno nei luoghi naturali di ritrovo di queste persone portando:
- generi di prima necessità
- profilattici;
- siringhe;
- informazioni
Lo scopo è per esempio evitare che la loro condizione peggiori con l insorgenza di malattie quali
l AIDS, l epatite, ecc.
Inoltre danno informazioni per fare in modo che queste persone nell assumere le sostanze non
abbiano comportamenti che mettano a rischio la loro vita.
Gli operatori hanno la possibilità di:
- avere informazioni sul fenomeno delle sostanze nella città (su come si evolve, ecc.)
- essere un filo diretto con i servizi: se nella relazione che instaurano con i loro utenti emerge
il desiderio di uscire dalla condizione di disagio, gli operatori possono accompagnare gli
utenti ai servizi. Quindi, nella riduzione del danno gli operatori hanno anche la funzione di
aiutare gli utenti nel formulare la loro richiesta di aiuto.
Educazione di strada.
Target: gruppi che vivono situazioni ad elevato rischio sociale
Obiettivo generale: promuovere cambiamento
Obiettivi specifici:
• Conoscere e sostenere i gruppi più a rischio
• Affrontare tali situazioni in un ottica di rete
• Individuare e definire interventi socio-educativi individualizzati
• Interrompere i comportamenti direttamente collegati all uso e abuso di sostanze e alcol
• Ridurre e interrompere i comportamenti auto-distruttivi
• Offrire ai ragazzi che vivono situazioni difficili la possibilità di fare esperienze positive in
altri contesti di aggregazione
Per esempio da circa un anno, al nostro lavoro di animazione di strada, si sta aggiungendo anche un
lavoro di educazione di strada. Infatti in collaborazione con gli operatori impegnati nella riduzione
del danno abbiamo deciso di rivolgere la nostra attenzione a ragazzi giovani che pur non avendo
maturato una situazione di marginalità cronicizzata, si caratterizzano per comportamenti fortemente
a rischio.
Attraverso questo progetto abbiamo agganciato un gruppo con cui da un anno siamo in contatto che
presenta:
- comportamenti microdelinquenziali
- soggetti con problemi di giustizia
- situazioni abitative poco stabili
Sono quasi ragazzi di strada. La vita di strada ha dato loro la sensazione di essere liberi, in più
stando per strada stanno provando che possono cavarsela anche senza lavorare.
Tutte cose che li mettono in una situazione limite: non sono ancora dei veri delinquenti ma, per una
serie di circostanze, stanno andando in quella direzione.
Nel tempo, andando da loro regolarmente, abbiamo potuto conoscerli e ci siamo resi conto che loro
non sono completamente consapevoli della direzione che stanno dando alla loro vita, delle
conseguenze a cui possono andare in contro, di possibili alternative di vita.
Il nostro obiettivo con loro in questo momento è favorire questa consapevolezza.
Gli strumenti che abbiamo deciso di utilizzare in questo senso sono:
- la relazione
- la testimonianza: cioè la nostra presenza con loro rappresenta già un esempio di possibilità
alternativa di vita
- la realizzazione di piccoli momenti animativi, scelti in base alle loro richieste (fargli fare
quello che gli piace) in modo da favorire la sperimentazione di esperienze diverse da quella
che hanno tutti i giorni in strada (fare vedere che si possono fare delle altre cose). Questi
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momenti ludici, inoltre, ci danno la possibilità come equipe di accreditarci ai loro occhi, di
fare vedere che possiamo fare e siamo interessati a fare delle cose per loro e con loro.
A partire da un progetto di educazione di strada possono partire dei percorsi individualizzati. Per
esempio, sempre in riferimento al gruppo appena descritto, all interno della relazione sviluppata con
alcuni ragazzi è emerso il desiderio di avere un lavoro.
Come saprete anche l Italia è stata investita da una crisi economica che ha comportato una
riduzione dei posti di lavoro. Per dei ragazzi come loro, stranieri, con un basso livello di istruzione,
già in età lavorativa è diventato molto difficile trovare un lavoro.
Abbiamo deciso quindi di dare la possibilità ad alcuni di loro di provare un esperienza lavorativa.
Abbiamo richiesto la possibilità di avviare delle borse lavoro finanziate dal comune.
Le borse lavoro sono una sorta di stage, tirocini, esperienze lavorative che per le aziende sono a
costo zero, in cui i ragazzi ricevono una piccola paga. Il Comune si occuperebbe di fornire i soldi
per questa paga e per finanziare un ente che si occupi di organizzare e monitorare l esperienza.
Nel nostro caso sono stati coinvolti in questo intervento:
- noi, operatori di strada, come servizio
- un ente di formazione che ha il compito di avviare e gestire le borse lavoro
- i servizi sociali comunali che finanzieranno queste borse lavoro.
L avvio di queste esperienze ci aiuterà
- a favorire nei ragazzi la consapevolezza di possibili alternative di vita rispetto a quella che
stanno conducendo
- a dare forza alla nostra relazione con loro: dimostreranno loro che abbiamo visto un loro
bisogno e abbiamo cercato di rispondere ad esso.
Animazione di strada.
Ha come target: gruppi informali di ragazzi con la finalità di dare vita a meccanismi sociali virtuosi.
Nello specifico gli obiettivi di questo tipo di intervento sono
• Migliorare le relazioni fra i gruppi informali e il contesto sociale di riferimento
• Potenziare le relazioni amicali tra coetanei
• Favorire la comunicazione esterna ed interna del gruppo
• Migliorare la qualità aggregativa riducendo il malessere e la noia
• Stimolare la nascita di esperienze gruppali positive, dense di significati
• Mantenere un canale di comunicazione aperto con i gruppi informali
• Informare e sensibilizzare i ragazzi rispetto ai rischi connessi al consumo e abuso di
sostanze
• Implementare una progettualità partecipata partendo dalle esigenze manifestate dai giovani
Creare occasioni di incontro, attività, iniziative che nel tempo si traducano in appuntamenti
nei diversi luoghi di riferimento del proprio territorio di appartenenza
• Sostenere la possibilità di apprendimento e crescita dei gruppi, stimolando la dimensione
progettuale, l autonomia di gruppo e l apertura verso la Comunità
E l approccio classico alla base del nostro lavoro.
L animazione di strada esiste a Cesena dal 1994.
Vi racconto una delle esperienze che ho vissuto personalmente.
Si tratta di un intervento fatto in un quartiere in cui stavamo lavorando da un paio di anni. Abbiamo
scelto di continuare a lavorare in quel quartiere in quanto:
- si tratta di una quartiere molto grande che comprende aree molto diverse tra loro
- è un quartiere in cui sono state rilevate delle difficoltà: legate a situazioni di povertà, alla
forte presenza di immigrati, alla rilevazioni di segni di abuso di sostanze
- è un quartiere in cui avevamo già investito nella costruzione di una rete: avevamo
conosciuto associazioni, parroci, consiglieri del quartiere, ecc.
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Rispetto all intervento precedente è stata scelta un area più periferica, all interno della quale
avevamo rilevato la presenza di un gruppo numeroso di ragazzi con età compresa tra i 14 e i 19
anni.
Non si trattava di un gruppo con comportamenti a rischio, ma di un gruppo che si incontrava
soprattutto per stare insieme, giocare, ecc.
L obiettivo con questo gruppo non era tanto interrompere comportamenti a rischio quanto animare
il gruppo con gli obiettivi sopra descritti. In questo caso quindi l intervento pensato era puramente
un intervento di prevenzione primaria: volto a rafforzare i fattori protettivi del gruppo, a fare
emergere le sue risorse, a collegarlo alla rete di attori sociali presente nel quartiere, a promuovere
un esperienza di protagonismo giovanile.
Abbiamo contattato questi ragazzi, li abbiamo conosciuti e con loro abbiamo realizzato una piccola
iniziative, un torneo di carte (perché questa era una delle idee emerse da loro). Questa iniziativa è
stata l occasione per prendere contatto con i parroci delle due parrocchie presenti nel quartiere, con
il gestore di un bar, con il consiglio del quartiere. L iniziativa ha coinvolto in maniera attiva i loro
genitori e ha visto la partecipazione di molti abitanti della comunità.
Ciò ha consentito di valorizzare un idea dei ragazzi, di farli sentire importanti, di metterli in
contatto come dicevo con altri attori sociali della comunità e di aprire un canale comunicativo con
le istituzioni rappresentate dal Consiglio del quartiere e da noi, attori di un servizio di prossimità del
Comune.
Tutto questo per i ragazzi ha molto significato:
- a livello sia psicologico: nel favorire la consapevolezza delle proprie potenzialità, nel
rafforzare l autostima e nel favorire un processo di empowerment
- a livello sociale: i ragazzi hanno avuto la possibilità di relazionarsi con altri attori sociali, di
essere riconosciuti come un potenziale altro attore sociale e quindi come risorsa per la
comunità
Ad intervento ormai concluso rimane un canale comunicativo aperto, che sta dando la possibilità ad
alcuni di questi ragazzi di partecipare ad iniziative rivolte ai giovani promosse dal comune, e di
continuare ad interloquire con le istituzioni.
Informazione veicolata.
Non mi dilungo su questa tipologia di intervento in quanto è stata ben descritta ed esemplificata da
Matteo Gaggi. Aggiungo solo una cosa. L operatore di strada è sempre anche un veicolo di
informazioni. Esistono degli interventi che hanno nello specifico l obiettivo di informare, come vi è
stato già spiegato ieri. In ogni caso, la relazione tra operatore e utente è sempre un canale di
comunicazione privilegiato di informazioni.
(vedi allegato1)
Lavoro di gruppo.
La platea è stata divisa in cinque gruppi e ogni gruppo ha lavorato cercando di pensare un
intervento su un caso reale o immaginario, ispirato a uno dei modelli descritti.
Seconda sessione.
Oxana Buzovici, operatrice in un progetto con i bambini di strada che è stato realizzato a Belz.
Il mio intervento descriverà la mia visione degli operatori di strada anche in relazione alla mia
esperienza in un progetto realizzato in collaborazione con l Unicef e che è intervenuto sulla
situazione dei bambini di strada attraverso l attivazione di operatori out-reach. Questo progetto, che
è durato dal 2004 al 2009, ha portato alla creazione di un centro per bambini di strada.
L operatore out-reach: è colui che lavora fuori dall ufficio e che porta i servizi alle persone che si
trovano fuori e che non hanno accesso ad essi.
Il lavoro out-reach con i bambini di strada comprende l utilizzo di metodologie quali la peer
education, la realizzazione di attività in modo creativo, ecc.. Si tratta di un servizio che si rivolge a
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bambini ed adolescentio che non hanno accesso ai servizi solitamente perché tenuti a distanza, ai
margini della società.
L operatore out reach non propone dei servizi specialistici ma rappresenta un ponte tra il bambino e
i servizi esistenti nel territorio. E importante che chi lavora in strada conosca bene le caratteristiche
dell adolescenza.
Alcuni aspetti fondamentali del lavoro di strada:
- il modo di vedere le cose: per produrre cambiamento è necessario che i giovani non restino
passivi, ad aspettare che l operatore stesso risolva i loro problemi; è importante stimolare
una partecipazione attiva da parte dei ragazzi.
- Adattare il servizio al contesto di strada;
- Lavorare là dove il gruppo di ragazzi si ritrova spontaneamente.
Bisogna considerare che il ragazzo scappa di casa perché in casa non trova quello di cui ha bisogno
e non sta bene. Nella strada trova un modo per soddisfare i suoi bisogni e entra a fare parte di una
sotto cultura.
Il compito degli operatori di strada non è quello di imporre un cambiamento ma di stimolarlo
affinché avvenga.
Le caratteristiche che deve avere l operatore di strada:
- motivazione: all operatore deve piacere stare in strada;
- atteggiamento positivo e tollerante, libero da pregiudizi. Molto spesso le persone sono
schifate dai bambini di strada perché sono sporchi e fanno cattivo odore. L operatore di
strada non deve avere questo atteggiamento perché i bambini lo percepiscono
Non serve altro. L operatore di strada per il resto può essere chiunque, l importante è che abbia la
volontà di lavorare con i bambini e ragazzi di strada.
Le qualità che caratterizzano l operatore di strada devono essere soprattutto di tipo personale,
capacità professionali ed esperienza sono acquisibili.
Gli operatori coinvolti nel nostro progetto erano tutti volontari principalmente donne o persone in
pensione interessate a fare qualcosa per i bambini di strada. Può essere utile anche coinvolgere
persone che sono uscite dalla strada in quanto oltre a conoscere i meccanismi che intervengono in
strada, rappresentano per i bambini e i ragazzi incontrati un esempio.
Alcuni concetti fondamentali del lavoro di strada.
- amicizia professionale: l operatore infatti porta informazioni, aiuto e sostegno.
- Flessibilità: l operatore di strada deve intervenire cercando di soddisfare i bisogni dei
bambini velocemente perché questi cambiano in poco tempo;
- Lavoro in equipe: consente più sicurezza, garantisce al singolo operatore la possibilità di
sbloccarsi in certe situazioni. Inoltre andare in coppia consente di lavorare
contemporaneamente sia sul gruppo che sul singolo;
- Progettualità: consente di pianificare le attività e di evitare l improvvisazione.
- Analisi della comunità: porta a definire il territorio di intervento
- Valutazione della struttura sociale: consente di individuare i servizi presenti nel territorio e il
loro modo di lavorare. Noi per esempio abbiamo realizzato un libretto in cui erano riportati
tutti quei servizi del territorio che in seguito a una valutazione avevano dimostrato di
lavorare bene. E un aspetto importante per consigliare ai bambini incontrati dei servizi in
grado di rispondere ai loro bisogni senza deluderli.
- Rete dei servizi: comprende sia i servizi sociali che servizi specialistici (centri diurni per
disabili, centri per anziani, centri per disabili mentali, ecc.)
- Analisi della sfera sociale: consiste in un analisi delle necessità della società in cui si
interviene.
E importante che l equipe condivida alcune regole di comportamento:
- l utilizzo di un vestiario comodo e riconoscibile (maglie e borse che abbiano il simbolo del
progetto), può favorire l avvicinamento dei ragazzi per chiedere informazioni e servizi;
- astenersi ad fumare o bere
13
-
utilizzo di strumenti come i preservativi
utilizzo di un documento di riconoscimento
Gli obiettivi del lavoro di strada possono essere:
- informare: non solo i gruppi ma anche i singoli individui;
- sensibilizzare, utilizzando materiale informativo;
- fare interventi educativi rivolti a dei gruppi
- realizzare eventi a tema che siano rivolti a tutta la comunità e che coinvolgano i servizi
- creazione di servizi in cui i ragazzi possano praticare i loro interessi
- progetti individuali: per contribuire a risolvere situazioni problematiche individuali
Si è discusso della differenza tra l imporre un cambiamento e il promuovere un cambiamento e
sull efficacia dei due approcci di intervento. Oxana Buzovici sottolinea come il compito
dell operatore sia quello di promuovere un cambiamento, evitando nel proprio lavoro di farsi
percepire dal ragazzo come complice ma lasciando al ragazzo la scelta del cambiamento.
Si è parlato inoltre sul fenomeno dei bambini di strada e sulle difficoltà a descrivere questo
fenomeno in modo preciso. Infatti, l identità dei bambini di strada e la loro situazione, cambiano
continuamente, speso inoltre molti bambini non dichiarano che i propri genitori sono all estero
perché sono essi usciti dal paese clandestinamente, non tutti i bambini incontrati per strada in una
città provengono da quella città.
Giornata del 1/07/2010
Prima sessione
Simona Raschini, Progetto giovani Cesena, animazione di strada.
Tecnica del lavoro di strada.
(vedi presentazione powe point)
Lavoro di gruppo.
Viste le differenze tra il contesto moldavo di intervento del servizio di strada e quello italiano e
vista la necessità di ragionare sulla collocazione di questo servizio emersa nel lavoro fatto
precedentemente, è stata proposta una discussione su bisogni (lacune) e risorse (servizi già esistenti
per rispondere ai bisogni) presenti a Chissinau finalizzata alla definizione dell ambito di intervento
del servizio di strada che si pensa di attivare.
Seconda sessione
Valentina Stratan, dott.ssa Università Pedagogica.
Formazione iniziale e continua degli operatori di strada.
A partire dal 2005, grazie ad un progetto dell Unicef, è stata avviata la formazione dei quadri
dirigenziali in relazione alle figure di operatori-agenti di strada. La formazione avrebbe dovuto
includere anche animatori, ricercatori e assistenti sociali di strada. La continuità del progetto non è
stata però garantita e il progetto si è interrotto, avendo prodotto, come unico risultato ancora in
funzione, un centro di assistenza per bambini.
E importante partire da quello che esiste già e valorizzarlo nel pensare un nuovo servizio: per
esempio ci sono già degli agenti impegnati nella tutela dei minori con una formazione psicologica
pedagogica; inoltre ci sono gli assistenti sociali: si potrebbe pensare in tal senso a un servizio di
strada degli assistenti sociali.
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Esistono attualemente tre modelli di lavoro di strada:
- il modello degli operatori di strada, italiano;
- il modello dell assistente stradale, francese
- il modello degli operatori out reach, canadese.
Noi non possiamo copiare uno di questi modelli ma ne dobbiamo creare uno nostro.
La Russia si è rifatta al modello canadese e creando gli operatori out reach.
Noi potremmo partire dall assistente sociale comunitario, che lavora attualmente nei centri di
comunità e aggiungere la figura dell assistente sociale di strada. Nel nostro caso l operatore non
solo deve animare la società, ma deve anche portare assistenza.
Il nostro compito è quello di definire obiettivi e compiti dell assistente sociale di strada. L obiettivo
potrebbe essere quello di favorire l integrazione dei bambini di strada nella società. I compiti
potrebbero essere quelli di:
- mantenere un contatto con le persone con forte disagio allo scopo di promuovere un
cambiamento;
- essere ponte tra gli utenti e i servizi;
- dare voce ai bisogni delle persone ai margini della società;
- organizzare attività che favoriscano la socializzazione in strada;
- direzionare l energia dei bambini di strada e dare la possibilità di utilizzarla in modo
positivo;
- creare delle attività per il loro tempo libero;
- compensare la mancanza di educazione dei bambini di strada
- essere motore sociale.
La formazione degli assistenti sociali di strada che proponiamo è la seguente:
- seminario di lunga durata (da 1 a 3 anni)
- corsi di breve durata: di 4 settimane rivolti ai collaboratori degli assistenti sociali
- corsi di competenza rivolti a psicologi e assistenti sociali della durata di 6 mesi
- momenti formativi specifici volti all acquisizione di esperienza.
Attraverso questi corsi inoltre cercheremo di promuovere esperienze di volontariato tra gli studenti.
Potremmo prevedere che l accesso ai corsi richieda un esperienza in strada e che sia questa a
direzionare l ambito di formazione dello studente (se ha avuto esperienza con i bambini dovrà
seguire una formazione in questa direzione).
Il volontariato potrebbe rappresentare per gli studenti un esperienza pratica che vada ad arricchire il
loro curriculum.
Emerge la discussione sulle difficoltà di reperire assistenti sociali disposti a lavorare in strada.
Aurelia Pospai. Psicologa nella direzione municipale per la difesa dei diritti dei bambini.
Aspetti psicologici dei bambini di strada.
Mettendo a confronto il fenomeno dei bambini di strada nei paesi ex sovietici con quelli di altri
paesi emerge che negli altri paesi i bambini stanno in strada da 4 a 9 anni e che in questi paesi il
sistema di aiuto ai bambini di strada non funzione. Nei paesi ex sovietici, invece, il lavoro con i
bambini di strada si è limitato a rispondere ai loro bisogni primari.
L esperienza con i bambini di strada ha portato ad evidenziare che in questi ai bisogni di tutti i
bambini si aggiungono dei bisogni speciali che richiedono l intervento di specialisti: psicologi,
pedagogisti, ecc.
Per definire i bisogni degli individui facciamo riferimento alla gerarchia dei bisogni di Maslow:
1. bisogni primari: coincidono con i bisogni biologici;
2. bisogno di sicurezza: consiste nel bisogno di mantenere una stabilità, di sicurezza fisica e
psichica;
3. necessità affettive: il bisogno di essere amato, di fare parte di un gruppo;
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4. necessità di stima: la risposta a questo bisogno consente il rispetto di se stessi, il senso di
apprezzamento. Questi aspetti dipendono dalla dimostrazione di stima da parte degli altri
5. bisogno di crescita personale: racchiude i bisogni di imparare, di conoscere;
6. il bisogno di autorealizzazione.
Soddisfare i primi quattro livelli dei bisogni descritti, è fondamentale soprattutto in età
caratterizzate da fragilità.
Cosa porta i bambini in strada:
1. la situazione familiare;
2. il clima psicologico familiare;
3. lo stile educativo;
4. negligenza (se non ho mangiato vado altrove a cercare di soddisfare il mio bisogno);
5. particolarità dell età: l età più difficile è l adolescenza, è l età in cui il ragazzo ha un forte
bisogno di autoaffermazione e se non può affermarsi in famiglia va in strada a cercare il
riconoscimento da parte degli altri. E il bisogno di affermazione che porta l adolescente ad
essere nervoso e reattivo, che lo porta a distaccarsi dai genitori e che determina l insorgere di
difficoltà comunicative
Tutto questo dà origine alla situazione dei bambini che incontriamo in strada e bisogna tenere bene
presente che la situazione economica finanziaria della famiglia non è l unico fattore a determinare
questo tipo di situazione.
Per questi bambini la strada diventa come una droga.
Il primo contatto con i bambini di strada è un momento fondamentale, si deve tenere presente che
nel primo contatto il bambino deve essere:
- osservato,
- ascoltato,
- capito,
- negoziazione dell intervento cioè che l intervento da fare sul bambino deve essere
concordato con lui.
Possono essere identificate diverse categorie di bambini di strada:
- i bambini della strada: sono in strada da molto tempo e modificare la loro situazione è
difficile;
- i bambini sulla strada: non hanno completamente perso il contatto con la propria famiglia e
ogni tanto tornano a casa;
- i bambini nella strada: vivono a casa ma vanno in strada perché non si sentono capiti.
I bambini di strada sono spesso bambini che hanno subito violenza. Esistono diversi tipi di violenza
e per ogni tipologia esiste una diversa sintomatologia. Osservando la sintomatologia possiamo
risalire al tipo di violenza, e in base a questa informazione possiamo stabilire la tipologia di
intervento da attuare.
Una cosa fondamentale per lavorare come assistente sociale con i minori, è verificare la propria
capacità di lavoro con i bambini. Il volontariato potrebbe rappresentare un occasione per
sperimentarsi, un esame della capacità degli studenti di fare questo tipo di lavoro.
(vedi materiale allegato)
Lavoro di gruppo
La platea è stata divisa in quattro gruppi e ad ogni gruppo è stato affidato un caso. Il compito dei
gruppi è stato quello di capire, in base alla descrizione del caso, a quale categoria appartenesse il
bambino incontrato e che tipo di violenza aveva subito. Per ogni caso, inoltre il gruppo doveva
immaginare un primo contatto.
Giornata del 02/07/2010
Rodica Coretchi, manager del Centro di prevenzione della violenza sui bambini.
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Spesso i bambini di strada subiscono violenza e spesso questa è la causa dell abbandono
dell abitazione. Esistono dei criteri per la valutazione delle violenze sui bambini. Questi criteri
variano in base all età dei bambini; in particolare i criteri per i bambini dai 7 ai 12 anni sono diversi
da quelli dei minori tra i 13 e i 18 anni. (vedi slide)
Tutti i fattori di rischio della fuga da casa sono legati a situazioni di negligenza, abuso e violenza
sui minori.
Una volta usciti in strada i bambini comunque subiscono violenza da parte di ragazzi più grandi o
adulti che li controllano: sono costretti a lavorare, a chiedere la carità o subiscono abusi. I bambini
ridotti in schiavitù non si rendono conto di fare qualcosa di illegale e di essere sfruttati. Inoltre,
queste condizioni sottopongono questi bambini ad ulteriori rischi, essi possono essere investiti,
venire abusati, ammalarsi, assumere un alimentazione assolutamente inadeguata, essere sottoposti a
condizioni di lavoro terribili.
Quando i minori subiscono violenza per un periodo prolungato diventano aggressivi esprimendo
questa aggressività anche verso loro stessi, sviluppano in maniera inadeguata la propria sfera
affettiva, sviluppano disfunzioni della sfera sessuale.
Tenendo in considerazione queste condizioni gli operatori che lavorano con questi bambini devono
sapere che, essi:
- hanno bisogno di affetto,
- mancano di un senso di proprietà: per questo spesso questi bambini tendono a vendere o a dare
via vestiti o beni che vengono dati loro nei centri di accoglienza;
- non hanno una visione del proprio futuro: se hanno dei soldi li spendono senza pensare al
domani, la loro vita è schiacciata nel presente;
- tendono a non avere fiducia verso gli adulti e tendono ad essere sospettosi e pessimisti: ne
conseguono delle difficoltà nello stabilire un primo contatto.
Per questi bambini, è molto importante riportare l esempio e le esperienze di altri ragazzi che sono
riusciti ad uscire dalla strada.
Inoltre è importante tenere in considerazione che ogni bambino, nonostante le violenze subite,
nonostante l abbandono, continua ad amare la propria mamma.
Per entrare in relazione con questo tipo di bambini è necessario:
- trattarli alla pari;
- non imporre un cambiamento: bisogna considerare che si tratta di bambini che si sono sentiti
costretti a stare per strada e che hanno bisogno di non sentirsi costretti ad un ulteriore
cambiamento. Per questo motivo, quei centri in cui il bambino non può muoversi liberamente
(come gli orfanotrofi) non sono adatti a loro e finiscono per provocare ulteriori fughe;
- avere un atteggiamento positivo verso di loro
Svetlana Haraz, coordinatrice della deistituzionalizzazione municipale di Chisinau. ONG
LUMOS
Quando abbiamo iniziato a lavorare con i bambini di strada, non c èrano strutture e servizi rivolti
alle loro problematiche. Nel nostro lavoro con loro, abbiamo osservato la modalità di
socializzazione di questi bambini: si tratta di bambini che tendono a porsi nei confronti dei loro
coetanei come dei leader affascinanti.
I bambini che sono negli orfanotrofi tendono a scappare e a scegliere la strada, non perché nelle
strutture non trovano cibo o vestiti o la possibilità di essere puliti, ecc. ma per l impossibilità di
soddisfare all interno della strutture i propri bisogni affettivi.
Il fallimento di queste strutture con molti bambini che hanno mostrato di scegliere la strada
all orfanotrofio ha portato a ragionare su strategie di deistituzionalizzazione e ad avviare un
processo che vada in questa direzione. Tale processo non vuole eliminare gli orfanotrofi ma creare
delle strutture con un minore numero di bambini; la presenza di un grande numero di utenti
consente di garantire solamente le cure fisiche e non permette di dare ai bambini le attenzioni di cui
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hanno bisogno. Per questo molti bambini cresciuti in orfanotrofio mostrano di avere dei problemi
psico comportamentali.
I grandi orfanotrofi rappresentano delle istituzioni totalitarie: i bambini infatti oltre a vivere
nell orfanotrofio vanno nella scuola dell orfanotrofio e i loro contatti sociali sono limitati ai
coetanei che si trovano nella loro stessa situazione. Tutti i bambini che hanno la stessa età, infatti,
dormono nella stessa camerata e frequentano la stessa classe. Tra questi bambini ci sono anche casi
di disturbi psico comportamentali, ma ci sono anche bambini che avrebbero le capacità per
farcela, per affrontare con successo un percorso scolastico. Questi però non hanno la possibilità di
essere sostenuti, anche il corpo docenti è ridotto e la presenza di ragazzi con difficoltà finisce per
abbassare il livello complessivo della classe.
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Verbale seminario traffico minori – Chisinau