RELAZIONE CHIMICA-MENTE di Sara Bonzagni – terza S Il progetto "chimica-mente", realizzato in occasione dell'anno internazionale della chimica dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Ferrara, ha coinvolto le classi 3^s e 3^i e gli insegnanti della scuola media di Casumaro. I nostri professori ci hanno letto dei brani tratti dal libro che ci ha regalato l'università, "Sette Incontri Impossibili" di Giovanni Carrada. Questo libretto parla di una ragazza in veste di chimica che spiega alle persone comuni (una ragazza, uno chef, un inventore, un ipocondriaco, una madre, un imprenditore e un'ambientalista) che sono circondati dalla Chimica e che tutto quello che usano per vivere e lavorare è stato fatto dalla Chimica. Poi il progetto si è sviluppato in vari incontri, il primo a scuola quando la dott.ssa Paola Bergamini e la prof.ssa Carla Vincenzi sono venute ad illustrarci gli oggetti che si usano nei laboratori di chimica, i vari tipi di materia di cui è composto tutto il mondo ( metalli, pietre, plastiche, vetro, legno…) e le loro caratteristiche e proprietà. Durante la mattinata del 12 dicembre, nel laboratorio della scuola, la dott.ssa Paola Bergamini, ci ha fatto fare e vedere alcuni esperimenti. Ci ha spiegato che il mare è un miscuglio di acqua, sale e sabbia. L'esperimento consisteva nel trasformare la miscela di acqua, sale e sabbia in sostanze più semplici: per dividere l'acqua salata dalla sabbia abbiamo usato un pezzetto di carta da filtro e un imbuto; per dividere il sale dall'acqua, invece, attraverso un cristallizzatore la dott.ssa Bergamini ha fatto evaporare, nel laboratorio di chimica dove lavora quotidianamente, l'acqua. Dopo questa operazione la dott.ssa ci ha fatto notare che la sabbia non era tutta uguale ma c'era sabbia bianca, carbonatica e sabbia grigia, silicica. Per dividerle abbiamo usato acido cloridrico: la sabbia carbonatica si è “sciolta” ed è rimasta solo sabbia silicica (quella usata per fare il cemento); da questa reazione fra la sabbia carbonatica e l'acido si è ottenuta anche anidride carbonica. Il secondo esperimento ci ha permesso di separare, utilizzando un imbuto da estrazione e la diversa densità di acqua e benzina aggiunte, una miscela di iodiosolfato di rame. Il terzo esperimento è stato una cromatografia su carta da filtro del colore marrone. Dopo aver riempito con un dito d'acqua un vasetto e aver disegnato un tratto con il colore sulla carta, per il fenomeno di capillarità l'acqua è salita e ha scomposto il colore. L’attività si è conclusa con l’osservazione di materiali comuni per valutare insieme le varie proprietà. La seconda volta che abbiamo incontrato la dott.ssa Paola Bergamini è stato nella Biblioteca “Ileana Ardizzoni” di Casumaro, accompagnati dai nostri insegnanti. La prof.ssa Fregola ci ha letto alcuni brani riguardanti la chimica. Il primo brano, tratto da "Zio Tungsteno" di Oliver Sacks (autore anche del libro "Risvegli") del 2001, parlava di un giovane ragazzo che si era "innamorato" della chimica e aveva fatto di tutto per avere un piccolo laboratorio in casa propria. Il secondo brano, "Potassio", tratto da "Il sistema periodico" di Primo Levi, parlava di un chimico che non trovava il sodio per fare un esperimento e allora aveva deciso di utilizzare un'altra sostanza che reagisce con l'acqua, giustificandosi dicendo che le due sostanze erano praticamente identiche. Finito l'esperimento si era recato a pulire il recipiente e una fiammata gli aveva bruciato le sopracciglia e la tenda della finestra che era vicino al lavandino. Guardando bene il recipiente si era accorto che era rimasto un frammento della sostanza che aveva usato, sostanza infiammabile con l'acqua. Si capisce quindi che "praticamente uguale" non vuole dire uguale e che le reazioni chimiche tra sostanza e sostanza sono differenti. In seguito alla lettura di questi brani la dott.ssa Bergamini ci ha proposto alcune diapositive su come la chimica ha migliorato o peggiorato il mondo in cui viviamo. Ad esempio, le medicine che usiamo sono state prodotte chimicamente, non sono sostanze presenti in natura, oppure, sono ricavate da sostanze presenti in natura che attraverso la chimica, sono state migliorate. La chimica ha anche dei disonori: la bomba atomica, l'inquinamento, ma tutto questo non è colpa della chimica, ci ha precisato la dottoressa, è colpa dell'uso inappropriato della chimica da parte degli uomini. Una frase che ha dato molto fastidio alla dottoressa è: " Tutto ciò che è naturale fa bene e tutto ciò che è chimica fa male!". Non è vero, perchè il virus dell' HIV, i veleni ricavati dalle piante sono naturali e dannosi mentre la plastica e tutti gli altri materiali inventati dalla chimica, usati consapevolmente, hanno reso la nostra vita migliore. Questo incontro del 18 novembre si è concluso verso mezzogiorno, poi siamo tornati tutti a scuola. Il terzo incontro, presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Ferrara, si è svolto il 25 novembre. Gli alunni delle due classi 3^ di Casumaro, accompagnati dagli insegnanti, hanno assistito a una breve presentazione sulla sicurezza nel laboratorio e poi si sono messi all'opera. Il primo esperimento, muniti di occhiali e guanti, è stata la formazione del carbonato di calcio, mischiando una soluzione di carbonato di sodio, con una di cloruro di calcio. Fatta questa operazione abbiamo filtrato la miscela ottenendo acqua e carbonato di calcio,fatto poi seccare in stufa. Il secondo esperimento è stato fatto per dimostrare la conservazione della massa nelle reazioni. Siamo partiti da una soluzione salina in una beuta, una diversa per ogni gruppo. Abbiamo aggiunto in questa una provettina contenente un’altra soluzione e pesato il tutto. I tecnici di laboratorio ci hanno aiutato poi a rovesciare la provettina interna e ad annotare nuovamente il peso. Uguale! E che colori! Dal terzo esperimento abbiamo scoperto che le sostanze chimiche si possono suddividere in basi e acidi. Aggiungendo indicatori ad un acido e ad una base abbiamo trovato colori diversi, ripetendo la stessa operazione con dell'aceto e del detersivo abbiamo notato che l'aceto ha assunto la stessa tonalità dell'acido e il detersivo della base. Da questo deduciamo che l'aceto è una sostanza acida e che il detersivo è una sostanza basica. L'ultimo è stata la diluizione di una sostanza “azzurra”; se la diluiamo con un rapporto 1:2 questa sostanza rimane abbastanza colorata, ma se la diluiamo 1:5 o 1:10 il colore di questa sostanza si riduce diventando sempre più chiaro. Prima di salire sul pullman e salutare la dott.ssa Paola Bergamini, Lorenza e Anna che ci hanno guidato in questa esperienza, abbiamo fatto un giro nella facoltà. Questa esperienza è stata molto educativa e in alcuni momenti spettacolare, mi ha fatto capire che molte delle cose che ci circondano e che noi utilizziamo sono frutto del lavoro di un chimico che ha studiato per rendere migliore la vita sul nostro pianeta.