Cattedra di Sociologia del Lavoro
Prof. Renato Fontana
Facoltà di scienze politiche, sociologia, comunicazione
A.A. 2013-2014
OLTRE L’UOMO ARTIGIANO
Capitale sociale e condivisione delle conoscenze
Renato Fontana (a cura di)
Sistemi organizzativi complessi
21/12/2015
Pagina 2
I parte
Il disegno della ricerca
I quesiti della ricerca
Esiste un tasso di artigianalità? Quale è nelle
organizzazioni ad alto contenuto di tecnologia?
Quali sono i margini di manovra di cui dispone
l’artigiano? Lavoro “standardizzato” o artistico?
Come è cambiato il rapporto tra l’uomo e lo spazio
della tecnologia dall’epoca post-industriale?
Ci sono nessi di continuità tra l’artigiano
convenzionale e l’artigiano digitale?
Artigiano
digitale
Artigiano
convenzionale
VALORI
creatività, qualità,
passione
CONTENUTI
ideazione,
progettazione,
esecuzione
CAPACITÀ
problem solving,
formazione continua
Dal lavoratore post-industriale
all’uomo artigiano
‘800 epoca dell’eterogeneità. Formazione della grande industria
‘900 epoca dell’uniformazione. Introduzione del taylor-fordismo
e produzione di massa (Accornero, 2000)
Oggi epoca della diversificazione. Le nuove esigenze organizzative della
produzione innescano una conflittualità
Aziende duttili,
Tra le esigenze del sistema economico e
tempi e luoghi di lavoro
le istanze della vita quotidiana
flessibili, virtuali.
Le grandi aziende nazionali con la
Quali ricadute?
globalizzazione si riducono di dimensione
a livello locale per espandersi
nello spazio transnazionale
Dal lavoratore post-industriale all’uomo
artigiano
Trasformazioni nelle forme di occupazione
tradizionale
Teoria della conoscenza
(Bell 1973)
Nascita di nuovi settori produttivi
Lavoro meno monotono, manuale e
più intellettuale, creativo
The simbolic-analytic workers
(Reich 1991)
Il Knowledge worker
(Durcker 1999)
Il lavoratore dell’informazione
o networker (Knights et al.)
Nuove figure professionali più qualificate
con competenze trasversali
(motivazionale- cognitiva” e “socialerelazionale” Accornero 2004)
La classe creativa
(Florida 2003)
Da un
Ad un
Modello
organizzativo
Modello
organizzativo
meccanico
organico
Funzioni e
processi razionalmente
interconnessi allo scopo di
assicurare la massima
efficienza e la governabilità
delle singole parti
(Butera 1984)
Alto livello di complessità
in cui le singole parti
funzionano in base ad ambiti di
autonomia e sono collegate fra
di loro in una rete di scambi
informativi ed economici
(Ibidem)
1/3
IL CONTESTO CONTEMPORANEO:
LE TESI DI SENNETT
Ritorno ad una nuova forma di lavoro in cui ideazione, progettazione ed
esecuzione si ricompongono in un unico profilo superando la rigida divisione del
passato.
Istruzioni espressive
La parola orale più importante
delle istruzioni scritte
Tecnica
Maestria del bravo artigiano.
Nesso tra mano e testa
(il tatto attivo)
Lavoro
Processo che contiene
pensiero e sentimento
L’intuizione scatta a partire dal sentimento che ciò che non esiste
potrebbe essere.
L’UOMO ARTIGIANO DI SENNETT: UN PUNTO DI
PARTENZA
“ L’artigiano è una figura rappresentativa di una specifica
condizione umana: quella di mettere impegno nelle cose che si
fanno”
L’uomo artigiano:
è motivato dal raggiungimento della qualità
unisce al lavoro delle mani quello della testa e dell’immaginazione
impara attraverso il fare e la ripetizione
è capace di individuare problemi dandogli concretezza,
di riflettere sulla loro natura e qualità, di ampliarne il senso
è capace di cooperare e di essere un mentore
II parte
La ricerca sul campo
IL PERCORSO E GLI STRUMENTI DELLA RICERCA
Obiettivi
Comprendere come l’ideal-tipo di uomo artigiano trovi
posto nell’attuale mondo del lavoro
Trovare gli elementi di affinità e le discordanze tra
l’uomo artigiano di Sennett e l’artigiano digitale
Confermare l’importanza del “locale” come risposta ai
processi di globalizzazione
Il percorso e gli strumenti
Inquadramento teorico concettuale
Ricerca bibliografica
Approfondimento dei concetti legati al lavoro
artigiano. Fiducia e competenze distintive,
formazione e apprendimento, capitale sociale,
comunità organizzative, individualizzazione e
legame sociale
Indagine qualitativa
Selezione di 5 aziende private italiane
Individuazione, attraverso la tecnica detta
snowball sampling di testimoni chiave, privilegiati
e significativi (Gorden, 1975)
Interviste qualitative a carattere biografico
IL CAMPO DELLA RICERCA EMPIRICA
Sono state realizzate 40 interviste qualitative
Coinvolte 5 PMI
I risultati delle interviste
Riconoscersi nella figura dell’artigiano
La figura del maestro, il capitale sociale e
culturale importanti per l’apprendimento
di un mestiere e per saper stare in
azienda
Artigianalità e attitudine al miglioramento.
Elemento nobilitante anche in un
contesto sempre più conformista e
standardizzato
minacce
minacce
New economy
Volatilità dei saperi
Nativi digitali
Fattore tempo
Flessibilità lavorativa
Mancanza di investimenti
sulla formazione
La competitività ha tolto capacità di iniziativa ai lavoratori e li ha
demoralizzati mentre l’etica del lavoro ben fatto per il gusto di farlo bene,
propria dell’artigianato, non viene neppure notata (Sennett 2008)
I valori condivisi con l’artigiano tradizionale
Il lavoratore cognitivo e l’artigiano hanno il comune il fatto di essere entrambi
Homines fabri: creano il mondo degli uomini
Creatività
artigiano
tradizionale
Un marchio proprio nel fare le cose
Unicità dei prodotti
Entrambi partono da zero
Il lavoro mai banale
basato sulle
capacità della persona
Perizia tecnica oggi detta
problem solving
artigiano
digitale
I valori condivisi con l’artigiano tradizionale
Una dimensione mentale ed emotiva che mantiene viva una cultura del
lavoro (Sennett)
Curiosità
Artigiano
tradizionale
Attenzione all’innovazione
Elasticità mentale
Importanza del fattore tempo per
alimentarla
Strumento per la soluzione dei problemi
Utile per la riuscita lavorativa
Artigiano
digitale
I valori condivisi con l’artigiano tradizionale
Definita dal Sennett come maestria ossia un impulso umano sempre vivo;
il desiderio di svolgere bene un lavoro per se stesso
Passione
Artigiano
Tradizionale
Presente nell’individuo ancor prima
del suo inserimento lavorativo
Importante per la realizzazione lavorativa
Rischio di estremizzare la passione in
ossessiva specializzazione
utile alla società ma non utile all’uomo
Sennett R., L’uomo artigiano, Feltrinelli, Milano, 2008
Artigiano
digitale
TRA VALORI CONDIVISI E
PROCESSO DI PRODUZIONE /EROGAZIONE
Relazione tempo- qualità:
La qualità ha bisogno di tempo e l’artigiano tradizionale mira alla
realizzazione di un lavoro ben fatto a prescindere dal tempo necessario
per riuscirci.
Questo non coincide con l’abitudine dei clienti ad un “consumo
rapido” alla quale invece riescono ad adattarsi gli artigiani digitali
comprimendo le attività di realizzazione del prodotto
Tale logica di consumo spinge gli artigiani digitali ad essere sempre
più digitali e sempre meno artigiani
La qualità è un continuum che si dipana tra l’optimum oggettivo
(tecnico- professionale) e quello soggettivo (gusto personale) e si
realizza soltanto quando c’è un punto di equilibrio tra le due istanze
Tutti i processi che conducono alla realizzazione di
un prodotto in cui l’aspetto estetico costituisce un
elemento più critico della pura funzionalità
La qualità estetica è anche ciò che soddisfa
di più le richieste del cliente (qualità
soggettiva) ma non sempre queste
coincidono.
Come reagisce il
Professionista?
NEGOZIAZIONE
COMPROMESSO
SINERGIA
con il
cliente
In ambito informatico sono quei
processi atti alla creazione di un
prodotto finalizzato alla gestione
dell’informazione
La qualità è riferita all’usabilità,
maneggiabilità di un linguaggio
informatico e alla possibilità di essere
rileggibile e riutilizzabile da altri
I PROCESSI DI FORMAZIONE E APPRENDIMENTO
In che modo l’artigiano
digitale crea la propria
conoscenza?
Attraverso quali percorsi di
formazione la conoscenza
viene trasmessa?
Cosa conta di più:
la formazione o l’esperienza
laboratoriale?
Mismatch tra competenze acquisite durante la formazione e quelle richieste
in ambito lavorativo
Necessità di “istruzioni espressive” per trasferire conoscenze non solo
attraverso il linguaggio ma anche attraverso gli altri sensi
(es. la vista e le immagini)
Le tecnologie mutano e si implementano con grande velocità
questo costituisce una sfida quasi impossibile per il sistema formativo che
diventa presto obsoleto
Reagisce all’obsolescenza della conoscenza
attraverso la strategia della polifunzionalità
In che modo
l’artigiano
digitale
crea
la propria
conoscenza?
Competenze trasversali acquisite tra
formazione, apprendimento e pratica che gli
conferiscono una flessibilità intrinseca e gli
consentono di essere un jolly per l’azienda
Adatta la tecnologia al contesto operativo e
culturale sempre diverso e cangiante
applicando alla teoria conoscenze pratiche e
creative scaturite da processi di
apprendimento non formali
FORMAZIONE E RELAZIONI SOCIALI
Formazione e apprendimento lavorativo lette nell’ottica delle relazioni
umane con i colleghi e con i clienti
Artigiano tradizionale
acquisiva sapere per via
parentale
La differenza
generazionale si fa
sempre più netta nei
metodi di apprendimento
mentre
l’artigiano digitale sceglie un
percorso professionale
opposto
Rispetto ai parenti
ad esempio
Nel considerare la rete come
strumento privilegiato di
apprendimento e di lavoro
Necessità di formazione continua come soddisfarla?
Negoziazione
Persuasione
Attitudine al confronto
Flessibilità decisionale
Disponibilità allo scambio
Strumentali
Al raggiungimento
degli obiettivi lavorativi
Alla formazione
personale
III parte
Conclusioni
L’ARTIGIANO DIGITALE:
UN ANIMA ARTIGIANALE CON STRUMENTI HIGH TECH
L’ambiente storico-culturale segnato dal cambiamento tecnologico cosi potente
da rimodellare l’antropologia umana
IT+C= ITC Comunication necessaria nell’Information Technology per gestire
l’intero processo del prodotto
La tendenza a de-tecnicizzare le performance e a rivalutare le conoscenze,
al di sopra delle competenze tecniche, si correla alla voglia di riprendere i
valori dell’artigianalità
Tasso di artigianalità e artigiani digitali nelle professioni ITC = portare il proprio
punto di vista cognitivo, valoriale e operativo all’interno dei processi
L’homo cogitans non si rassegna a essere un appendice della macchina […]
in contesti organizzativi che hanno un piede nel fordismo
ed uno nella post-modernità.
Il capitale culturale è un ibrido tra valori artigiani quali qualità, creatività,
dedizione, passione e una struttura di pensiero post-fordista centrata sulla
flessibilità, velocità, esigenze del cliente, individualismo, obsolescenza
dei prodotti, delle tecniche e degli strumenti di lavoro
Professionista con esperienza
È maestro diffuso chiunque possa
fornire soluzioni creative a problemi pratici
Le community su internet
Newsletter delle case produttrici
Passione per il lavoro ben fatto e unico, cura per i particolari, sperimentazioni è
questo il filo conduttore tra artigiano tradizionale e artigiano digitale
Nessuna nostalgia verso il passato ma volontà di valorizzare ciò che può
portare benessere e conoscenza in una sorta di ritorno al futuro.
È questa l’aspirazione dell’artigiano digitale e del lavoratore medio nella società
della conoscenza
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