(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ 00394 ALBO NAZIONALE 1a CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: DIRITTI ALLA PACE 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): E – 07: Educazione e promozione culturale - Educazione alla pace 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il Progetto si colloca all’interno dell’area di intervento di educazione alla pace poiché intende realizzare attività educative e di promozione alla pace ed ai diritti finalizzate alla prevenzione dei conflitti tra i giovani delle scuole della provincia di Rimini. Attraverso questo progetto si propone di trasmettere i valori fondamentali dell’uomo nelle relazioni interpersonali come il rispetto dell’altro, delle diversità e dei popoli, valori fondamentali per prevenire guerre e mantenere la pace tra i popoli. 1 CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO Il progetto “Diritti alla pace” si realizza nel territorio romagnolo della provincia di Rimini. Al 1° gennaio del 2011, la provincia di Rimini, ha raggiunto la quota di 329.244 abitanti (48,4% maschi e 51,6% femmine), popolazione in continua crescita (vedi tabella 1.1) ma non ascrivibile ai nuovi 7 Comuni dell’Alta Valmarecchia annessi alla provincia nel 2009, dove al contrario si registra un trend negativo (-0,5%). Popolazione al 1.1.2009 Tabella 1.1. Popolazione al 1.1.2010 Popolazione al 1.1.2011 Rimini 303.256 325.265 329.244 Fonte: Osservatorio Demografico – Provincia di Rimini L’incremento può essere attribuito sia alla componente naturale (+255), che ha registrato un aumento delle nascite del 18%, che a quella migratoria (+3.724), che ha raggiunto le 33.113 unità (+8,4%) (Fonte: Provincia di Rimini – Statistiche 2011). Le famiglie complessive sono stimate a 139.394 con un aumento di 2.040 (+1,5%) rispetto all’anno scorso mentre la dimensione media famigliare si è ulteriormente ridotta (2,35 nel 2011 a fronte del 2,36 nel 2009). Per quanto riguarda il saldo migratorio, al 1.1.2011 si osservano 10.000 movimenti di immigrati a Rimini, di cui il 35% è dovuto a cambi di residenza da un comune all’altro della provincia, il 28% da ingressi dall’estero ed il 26% da ingressi provenienti da altre regioni italiane. CONTESTO SETTORIALE e DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE La provincia di Rimini è caratterizzata da una popolazione giovanile in continua crescita. Sebbene sia considerata una “provincia di nonni” continua a diminuire il rapporto tra anziani e giovani espresso dall’indice di vecchiaia: nel corso degli ultimi dieci anni si è infatti passati da quasi 2 anziani (di 65 anni e più) per giovane (fino a 14 anni) agli attuali 1,7. Al 1.1.2010 i minori residenti sul territorio provinciale di età 0-14 anni sono 53.216, di questi gli stranieri rappresentano quasi il 12%. I giovani dai 14 ai 19 anni sono 16.952, rappresentando il 5,2% dei residenti di cui il 52% maschi e il 48% femmine, mentre i giovani con nazionalità straniera sono 1.903, il 12,2% del totale. Per quanto riguarda la popolazione scolastica il numero di studenti iscritti nell’anno 20102011 sono 37.728 a fronte dei 33.089 dell’anno precedente. Ravvisiamo pertanto un aumento degli iscritti rispetto al 2009. Anno scolastico 2010-2011 Tipologia Di Scuola Scuola primaria Scuola secondaria di 1° grado Scuola secondaria di 2° grado Totale alunni N. Istituti/Direzione Didattica 46 25 22 93 N. Classi 768 385 599 1.752 N. Alunni 15.260 9.165 13.303 37.728 2 Anno scolastico 2009-2010 Tipologia Di Scuola Scuola primaria Scuola secondaria di 1° grado Scuola secondaria di 2° grado Totale alunni N. Istituti/Direzione Didattica 45 25 22 92 N. Classi 767 377 604 1.748 N. Alunni 15.301 8.894 8.894 33.089 Tra i giovani studenti della provincia di Rimini emergono dati che evidenziano la presenza di comportamenti violenti ed illegali. Da un’indagine del 2008 su un campione rappresentativo di 1.420 adolescenti di tre scuole superiori, realizzata dall’Assessorato Politiche Sociali della Provincia di Rimini in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna sono emersi dati interessanti riguardanti i comportamenti violenti e devianti messi in atto dagli adolescenti del territorio riminese. Il 33,5% del campione dichiara di conoscere amici che hanno rubato in un negozio o in un grande magazzino, il 18,6% afferma di avere amici che sono entrati in un edificio con l’intento di rubare qualcosa, mentre una minoranza, il 5,6%, sostiene di conoscere amici che hanno minacciato una persona con un’arma (es. pistola, coltello ecc.) per rubargli denaro o altre cose. Il 9,6% asserisce di conoscere amici che hanno ferito qualcuno in maniera grave con un coltello o una spranga. Per quanto riguarda i comportamenti illegali, meno della metà del campione ha dichiarato di non aver mai commesso un’azione illegale. Una percentuale piuttosto consistente, ben il 43,3%, ha invece dichiarato di aver commesso un’azione illegale qualche volta, mentre una minoranza composta dal 7,7% ha affermato di commettere di frequente azioni illegali. Fra le altre, sono emerse azioni di violenza fisica contro persone (2,7%) come risse, accoltellare, picchiare qualcuno, minacciare persone e atti di bullismo. I giovani intervistati ritengono che ci siano troppi furti (43,9%), troppi atti vandalici (39,3%) e troppe risse (22,7%). DL’indagine rileva che tra coloro che hanno attuato comportamenti violenti il 43,6% del campione ha dichiarato di aver messo in atto almeno una volta comportamenti violenti. In particolare il 27,4% sostiene di aver danneggiato di proposito qualcosa e il 26,4% di aver partecipato ad una rissa di gruppo. Tra le azioni più gravi 202 ragazzi/e hanno dichiarato di aver portato con sé un’arma (14,3%), 96 di aver scippato o rubato una borsa o un portafogli (6,8%), 45 di aver intenzionalmente colpito o ferito qualcuno con una spranga o un coltello (3.2%) e 37 ammettono di aver minacciato o picchiato qualcuno con un’arma per ottenere soldi o qualcos’altro da lui/lei (2.6%). Tra i giovani che invece hanno subito violenze, il 7,1% dichiara di aver ricevuto umiliazioni e maltrattamenti fisici a scuola. Questi comportamenti vengono messi in atto per la prima volta attorno ai 13 anni. Col crescere dell’età si assiste ad un loro aumento significativo. L’indagine individua una situazione di violenza ed illegalità giovanile non trascurabile nella provincia di Rimini. Per di più, il quotidiano “Il Resto del Carlino”, in un articolo del 2 dicembre 2010 scrive come il bullismo, nella provincia di Rimini, sia un fenomeno molto serio da non trascurare. Caratterizzato da prepotenze inferte da bambini e ragazzi verso i coetanei, il bullismo si manifesta soprattutto in ambito scolastico, in due età differenti, tra i 7 e gli 8 anni ed i 14 e 3 18 anni. Sono tanti gli episodi di violenza diffusa e sotterranea che non vengono segnalati. Il fenomeno è difficilmente quantificabile. L’associazione Papa Giovanni XXIII da diversi anni è impegnata in progetti e programmi di educazione alla pace, ai diritti e alla mondialità tramite il Servizio Obiezione Pace che ha sede nell’area del Montefeltro in provincia di Pesaro-Urbino. Qui vengono preparate tutte le azioni educative rivolte all’esterno. Il Servizio Obiezione e Pace gestisce e coordina le attività dei volontari in servizio civile in Italia e all’estero. I progetti promossi vengono realizzati in collaborazione con gli Uffici Amministrativi dell’Area Progetti per la parte tecnico-finanziaria e progettuale e con il Servizio Audiovisivi per la parte comunicativa. Il Servizio Audiovisivi da diversi anni realizza servizi, documentari e reportage di interesse umanitario sia in Italia che all’estero e conduce trasmissioni televisive su tematiche sociali per le emittenti locali. Collabora con le diverse aree sociali dell’associazione per promuovere e diffondere i temi della pace, della non violenza e dello sviluppo dei paesi emergenti. E’ scientificamente provato che lo strumento multimediale sia un efficace mezzo di comunicazione soprattutto per i giovani d’oggi. Il contenuto del messaggio infatti, veicolato tramite questi sistemi, viene percepito in modo più efficace rispetto alla voce ed agli incontri frontali. Si è appurato che in ambito educativo lo strumento multimediale è diventato un mezzo indispensabile. Nel corso del 2010 l’associazione ha realizzato le seguenti attività educative nelle scuole: Descrizione attività Incontri di sensibilizzazione di educazione alla pace in scuole primarie e secondarie Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole Laboratori di tecniche multimediali Produzione di materiale audiovisivo didattico sul conflitto Realizzazione di spot di comunicazione sociale Realizzazione di documentari di carattere sociale; N. nel periodo 30 N. beneficiari 600 bambini e giovani 10 150 giovani 4 6 100 giovani 150 giovani 2 n.q. 3 n.q Dalle attività realizzate nel 2010 nelle scuole è emerso, (in seguito alla somministrazione di questionari), che 200 bambini hanno subito episodi di bullismo e comportamenti violenti nell’ultimo anno scolastico, eventi che si erano manifestati con minore frequenza nell’anno precedente (2009). Il 25,3% dei bambini è stato più volte vittima di provocazioni e prese in giro da parte di uno o più compagni, il 25,2% afferma di essere stato offeso ripetutamente e senza motivo, il 23,5% sono venuti a conoscenza dell’esistenza di informazioni false diffuse sul proprio conto. Nel 10,9% dei casi si sono verificate anche situazioni di esclusione e isolamento all'interno del gruppo di riferimento. Particolarmente elevata (26%) appare la 4 frequenza con la quale molti dei ragazzi intervistati hanno dichiarato di aver subìto danni ad oggetti personali (12,5%) e furti (13,5% di cui: 9,5% di cibo/oggetti; 4% di denaro). Il 12% ha affermato di essere stato minacciato (7%) e picchiato (5%) da qualche compagno più prepotente. Dai questionari è emerso anche che tra le attività preferite dai giovani, le attività multimediali sono state le più interessanti e coinvolgenti (70%) e pertanto più efficaci nel messaggio educativo proposto. Gli insegnanti segnalano inoltre un aumento significativo della complessità nella gestione e risoluzione dei conflitti interpersonali all’interno delle classi, aggravando pertanto il rendimento complessivo. Emerge con evidenza l’esigenza di promuovere attività di educazione alla pace e di laboratori di gestione del conflitto nelle scuole della provincia di Rimini. Attraverso l’educazione alla pace intesa come educazione ai diritti umani, alla democrazia, all’intercultura e alla convivenza, alla solidarietà, allo sviluppo, alla nonviolenza, ai mondialità, alla legalità si intende mettere le basi per la formazione di cittadini responsabili, per una cittadinanza attiva, consapevole dei diritti e dei doveri di ciascuno e impegnati per la loro tutela, sia in Italia che nel resto del mondo. INDIVIDUAZIONE DEL BISOGNO SPECIFICO Alla luce dei bisogni generali emersi dal contesto l'Ente intende rispondere ai seguenti bisogni specifici. BISOGNI SPECIFICI Presenza di un numero crescente di episodi di bullismo e comportamenti violenti ed illegali tra gli studenti delle scuole di Rimini. DESTINATARI Il progetto si rivolge ai bambini e giovani delle scuole primarie e secondarie della provincia di Rimini. In particolare a: - 1.500 bambini delle 6 scuole primarie e secondarie di 1° livello dove si sono verificati episodi di bullismo; - 1.500 studenti delle scuole secondarie di 2° livello a rischio di comportamenti violenti ed illegali; INDIVIDUAZIONE/IDENTIFICAZIONE/DESCRIZIONE DEI BENEFICIARI I beneficiari che il progetto andrà a raggiungere sono molteplici: − le famiglie dei bambini e giovani delle scuole beneficeranno dalle attività educative del progetto contribuendo alla formazione dei diritti del minore; − la provincia di Rimini ed i suoi Comuni, beneficeranno dal progetto poiché le attività potranno essere replicate in altre scuole; − gli insegnanti potranno beneficiare dalle attività educative sia migliorando i rapporti con il gruppo classe che migliora il profitto, sia dallo scambio di metodi e contenuti educativi con gli educatori del progetto; − le istituzioni scolastiche potranno incrementare la qualità della sua funzione educativa; − i tavoli per la pace e le associazioni di promozione ed educazione alla pace presenti sul territorio vedranno aumentare il contributo collettivo per il raggiungimento della pace e della nonviolenza; 5 DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI In questo contesto di riferimento, sebbene venga riconosciuto l’impegno delle istituzioni e delle associazioni del territorio riminese nel promuovere la pace ed i diritti, emerge la necessità di incrementare interventi educativi per la popolazione target. Sebbene il piano della Regione Emilia Romagna promuova ed incentivi programmi di Educazione alla Pace, essi non sono sufficienti a garantire una società priva di conflitti. Le domande di servizi analoghi che emergono rispetto a questo settore educativo nel riminese sono pertanto: - la messa in rete di progetti educativi ed esperienze provenienti dal mondo associativo, dai tavoli della pace e dalle istituzioni pubbliche; - favorire un processo di apprendimento continuo che permetta di analizzare i legami tra i paesi del nord e quelli del sud; - favorire scambi di esperienze tra studenti del nord e studenti del sud del mondo; - promuovere gemellaggi e viaggi di scambio tra studenti del nord e studenti del sud; - sensibilizzare la società civile giovane e adulta all’educazione alla pace; - realizzare tavoli di lavoro con immigrati e profughi che hanno subito esperienze di conflitto; - la messa in atto di politiche pubbliche partecipative dove i giovani possono essere protagonisti; - garantire percorsi educativi permanenti di pace, legalità e giustizia agli amministratori pubblici; - far sì che l’educazione alla pace e ai diritti diventi una materia obbligatoria nelle scuole dell’obbligo; OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI Sul territorio riminese troviamo diverse organizzazioni che lavorano su progetti di educazione alla pace ma non nella specifica tematica della gestione nonviolenta dei conflitti. Il progetto “Liberi da liberi per” da 6 anni coordina alcuni degli interventi nelle scuole messi in atto da una rete di associazioni. Esse vengono coordinate a livello provinciale dal Copresc. Qui di seguito elenchiamo le associazioni presenti sul territorio che intervengono in progetti di educazione alla pace: Ente Copresc Rimini Cooperativa Pacha Mama Servizio offerto Coordinamento provinciale enti servizio civile, associazione di enti pubblici e privati per la valorizzazione del servizio civile e la promozione della cittadinanza attiva. Promuove il tavolo di lavoro sugli interventi nelle scuole denominato”progetto Liberi da, Liberi per. Coordina interventi educativi e promozionali nelle scuole realizzati dagli enti aderenti La cooperativa Pacha Mama si impegna in attività di sensibilizzazione e formazione sui rapporti tra Sud e Nord del mondo promuovendo una cultura di cittadinanza solidale finalizzata alla creazione di economie di giustizia. a.s 2009/2010 Coordinamento interventi in 13 scuole e 84 classi Interventi in 45 classi Realizza percorsi per le scuole materne, elementari, medie inferiori e superiori di Rimini e provincia proponendo percorsi didattici che affrontano il tema dell'economia solidale, 6 dell’intercultura e dei diritti umani in rete con le altre associazioni che operano sul territorio. Associazione Arcobaleno Educaid Caritas Associazione Arcobaleno è un'associazione di volontariato nata da un gruppo di italiani e di immigrati per realizzare iniziative interculturali. Opera sull'intero territorio provinciale ed in particolare a Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Coriano. Svolge un'attività di sensibilizzazione nei confronti sia dei cittadini italiani sia degli stranieri, con particolare attenzione al mondo della scuola. EducAid è una associazione che opera in diversi paesi costruendo relazioni d’aiuto nel campo dell’educazione. Realizza attività educative nelle scuole della provincia sui temi dell’ intercultura e dei diritti umani e promuove il tavolo di lavoro “progetto Playing e Leading Role” educazione alla pace nel territorio riminese. Realizza anche interventi di educazione alla pace nelle scuole sul tema dell’integrazione interculturale. Interventi classi in 10 Interventi in 10 classi attraverso Liberi da liberi per Coordina interventi in 12 scuole e 31 classi attraverso il prog. Playing[…] n.q. Nonostante il numero di attività realizzate sul territorio esse sono insufficienti per raggiungere la popolazione target. INDICATORI UTILIZZATI PER MISURARE IL CONTESTO 1. Numero di ragazzi incontrati nelle scuole; 2. Numero di laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti e di incontri di sensibilizzazione nelle scuole; 3. Numero di prodotti audiovisivi per le scuole; 7 7) Obiettivi del progetto: BISOGNO SPECIFICO DEL CONTESTO Presenza di un numero crescente di episodi di bullismo e comportamenti violenti ed illegali tra gli studenti delle scuole di Rimini. OBIETTIVO SPECIFICO Incrementare e potenziare le attività di educazione alla pace, ai diritti e di gestione del conflitto nelle scuole della provincia di Rimini. INDICATORI DAL CONTESTO 1. Numero di ragazzi incontrati nelle scuole; 2. Numero di laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti e di incontri di sensibilizzazione nelle scuole; 3. Numero di prodotti audiovisivi per le scuole; DI RISULTATO RISULTATI ATTESI - Aumento del 50% del numero di - Incremento del 50% del numero di scuole contattate; studenti coinvolti nelle attività educative; - Realizzazione di almeno 5 laboratori di gestione e risoluzione Riduzione del 50% dei dei conflitti in ogni scuola comportamenti violenti ed illegali e contattata; del bullismo tra gli studenti delle scuole contattate; - Realizzazione di almeno 5 prodotti audiovisivi sul tema della pace da Aumento del 40% diffondere e promuovere tra i dell’informazione e sensibilizzazione giovani; tra i giovani studenti; 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi LA FASE DI IDEAZIONE DEL PROGETTO Il progetto “Diritti alla pace” è stato ideato in seguito a riunioni realizzate nel periodo temporale compreso tra maggio e dicembre 2010. - Incontro preliminare coi responsabili dei Servizi coinvolti: Servizio Obiezione e Pace, Servizi Audiovisivi, Uffici Amministrativi - Area Progetti; - mappatura dei bisogni del territorio attraverso contatti con la provincia di Rimini; - somministrazione di una scheda informativa al Servizio Obiezione e Pace per l’individuazione dei bisogni generali e specifici del territorio; - raccolta delle schede informative, elaborazione dei dati ed analisi dei bisogni rilevanti; - consultazione dei Piani Sociali di zona della provincia di Rimini; - consultazione del Programma Operativo Regione Emilia-Romagna 2007-2013; - contatti con l’Osservatorio Demografico della provincia di Rimini; 8 - contatti con le scuole primarie e secondarie; individuazione delle sedi del progetto e degli obiettivi specifici; verifica delle risorse umane, materiali e strumentali a disposizione; definizione delle attività; stesura dell’elaborato progettuale; Bisogno specifico Presenza di un numero crescente di episodi di bullismo e comportamenti violenti ed illegali tra gli studenti delle scuole di Rimini. Obiettivo specifico Incrementare e potenziare le attività di educazione alla pace, ai diritti e di gestione del conflitto nelle scuole della provincia di Rimini. AZIONI – Attività MESI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1: QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale 1.3. Creazione di sinergie con volontari ed altri enti e servizi AZIONE 2 : IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione e analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità Qui di seguito descriviamo le attività che verranno implementate: AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE - incontri di coordinamento e pianificazione con tutti gli operatori delle sedi, il personale ed i partners coinvolti nel progetto; - incontri di programmazione delle attività con gli operatori locali ed i formatori delle sedi del progetto; - predisposizione degli strumenti, attrezzature ed ausili necessari all’implementazione del progetto; 9 - mappatura delle scuole primarie e delle scuole secondarie; mappatura delle risorse informative del territorio attraverso contatti con i servizi e le associazioni locali. contatti con i presidi ed i docenti delle scuole; predisposizione di una brochure promozionale illustrativa dei percorsi educativi; AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE Si cercherà di implementare i programmi educativi da realizzare potenziando la formazione degli operatori coinvolti e coinvolgendo le altre associazioni che lavorano sul tema creando sinergie. Si programmeranno le attività da realizzare nelle scuole contattate e coi giovani studenti. 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto - Somministrazione agli operatori e al personale di una scheda volta ad evidenziare i bisogni formativi; - raccolta ed analisi dei bisogni formativi espressi; - definizione degli obiettivi da raggiungere e stesura del programma; - incontro con i formatori; - calendarizzazione dei corsi di formazione; - realizzazione dei corsi; - problem solving di eventuali situazioni problematiche; - valutazione del raggiungimento degli obiettivi formativi; - elaborazione di case study su potenziali situazioni conflittuali e risoluzioni; 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale - Incontri d’equipe con gli operatori locali ed il personale coinvolto; - analisi degli obiettivi educativi da potenziare; - individuazione dell’approccio metodologico appropriato; - elaborazione di percorsi e programmi specifici da potenziare; - presentazione dei percorsi ai docenti; - stesura di un calendario annuale delle attività da realizzare; - costruzione di un organigramma che definisca ruoli, compiti e risorse umane per ogni attività ed intervento; 1.3. Creazione di sinergie con volontari ed altri enti e servizi - ricerca di associazioni del territorio che operano nell’educazione alla pace; - contatti telefonici; - incontri per realizzare ed elaborare programmi comuni; - definizione delle attività da realizzare in sinergia; AZIONE 2 : IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE Queste attività sono volte a sviluppare nel giovane il senso di giustizia, legalità, solidarietà, rispetto e a sviluppare le competenze necessarie per la gestione non violenta di litigi e scontri. Esse si svolgeranno principalmente all’interno delle classi. 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole - incontri preparatori coi docenti; - predisposizione dei materiali didattici; - lezioni frontali: i diritti umani, i diritti dei fanciulli, nord-sud e cooperazione allo sviluppo, la povertà, noi e gli altri: le differenze, la cittadinanza attiva; - giochi educativi collettivi; - proiezioni di video sulle realtà di conflitto e storie di vita; - distribuzione di lavori di gruppo su una tematica a scelta; - metodi di trasformazione della realtà interiore, relazionale e sociale: il teatro dell’oppresso; - testimonianze di profughi di zone di conflitto; - scambi di esperienze con bambini e giovani di scuole nel sud del mondo; - esposizione dei lavori di gruppo; 10 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole - lezioni frontali e didattica: genesi ed evoluzione delle dinamiche conflittuali intra-personali, inter-personali e di gruppo; i modelli di regolazione dei conflitti sociali; conflitti e giurisdizione; teoria e tecniche di ADR (Alternative Dispute Resolution); - giochi educativi e di role playing; - simulazioni di conflitti e di tecniche di A.S.R.; - approfondimento e testimonianze di reduci da conflitti bellici e non; - distribuzione di lavori di gruppo sul conflitto interpersonale; - presentazione dei lavori di gruppo; AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE Si intende realizzare attività di sensibilizzazione alla pace attraverso laboratori e prodotti audiovisivi di pace coinvolgendo gli stessi studenti promotori di diritti. 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace - n. 20 laboratori audiovisivi e di post-produzione audiovisiva nelle scuole; - realizzazione di 10 spot televisivi realizzati insieme agli studenti; - realizzazione di un corto metraggio per ogni scuola contattata su un tema scelto dai giovani; - realizzazione di un documentario sul tema del conflitto in ogni scuola contattata tramite interviste dei giovani ad adulti; - realizzazione di due prodotti audiovisivi da trasmettere sulle tv locali realizzata dai giovani; 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani - ideazione e progettazione di materiale informativo tematico; - realizzazione di una brochure informativa o di un libretto sulle tematiche della pace; - realizzazione di un incontro aperto al pubblico sul tema della pace; - scambi di esperienze tra gli studenti delle scuole; - promozione di laboratori di educazione alla pace nei gruppi giovanili del territorio; AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI La fase di valutazione servirà per comprendere i risultati raggiunti dalle azioni previste, rispetto agli obiettivi prefissati. Sarà necessaria per migliorare azioni e progetti educativi successivi. 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati - Incontri di verifica delle attività svolte con tutti gli operatori ed il personale coinvolto; - Confronto con gli operatori e gli insegnanti; - Confronto con i presidi e/o direttori delle circoscrizioni; - Distribuzione di questionari di valutazione del grado di soddisfazione agli studenti ed elaborazione dei dati raccolti; - Distribuzione di questionari di valutazione del comportamento conflittuale ed illecito e degli atti di bullismo tra gli studenti, raccolta ed elaborazione dei dati; - Evidenziazione dei punti di forza e debolezza dei programmi e delle attività proposte; - Analisi dei conflitti emersi dai dati raccolti; 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità - Confronto con tutti gli operatori, il personale coinvolto ed il personale docente sui risultati raggiunti; - Generazione di idee e proposte; - Raccolta di idee e proposte da parte degli studenti; - Valutazione della fattibilità delle proposte emerse; - Valutazione del budget disponibile; - Elaborazione di nuovi programmi e progetti educativi; 11 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Si riporta di seguito la tabella riepilogativa del totale delle risorse umane impegnate per la realizzazione del progetto “DIRITTI ALLA PACE”. Ruolo Progettista Responsabile amministrativo/gestionale Formatori Educatore Psicologo Numero logistico Direttore tecnico di produzione 1 1 3 1 1 1 1 Operatore video Assistente al montaggio NUMERO TOTALE PERSONALE COINVOLTO 1 10 Obiettivo specifico Incrementare e potenziare le attività di educazione alla pace, ai diritti e di gestione del conflitto nelle scuole della provincia di Rimini. N. 1 Progettista RUOLO SPECIFICA PROFESSIONALITA’ Laureata in Economia, esperienza pluriennale nella redazione di progetti di cooperazione allo sviluppo e di educazione alla pace. 1 Responsabile logistico Laureato in Economia ha amministrativo/gestionale. esperienza pluriennale nella rendicontazione di progetti e nella gestione della logistica delle attività. 1 Formatore Laureata in lettere con esperienza nella formazione dei volontari, nella realizzazione di percorsi di educazione alla pace nelle scuole e di progetti ATTIVITA’ AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale 1.3. Creazione di sinergie con volontari ed altri enti e servizi AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità. AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale 1.3. Creazione di sinergie con volontari ed altri enti e servizi AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 12 educativi in paesi in via di sviluppo. Esperienza in tecniche di teatro dell’oppresso e di laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti. 1 Formatore Laureando in scienze della comunicazione con esperienze educative in progetti educativi. Esperienza pluriennale in laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti. 1 Formatore Laureata in Cooperazione e Sviluppo Locale e Internazionale, ha esperienza nei paesi in via di sviluppo. Ha partecipato ad attività educative nelle scuole. 1 Educatore Laureata in Scienze dell’Educazione lavora come operatrice in un centro diurno per disabili. Da qualche anno collabora con l’associazione nell’animazione del servizio bambini. 1 Psicologo/Formatore Psicologo, iscritto all’albo, specializzazione in psicoanalisi della relazione. Esperienza pluriennale nella relazione d’aiuto. Collabora con l’ente da 2 anni. 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole. 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole. AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani. AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole. 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole. AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani. AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole. 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole. AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani. AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 13 1 1 1 Direttore tecnico di produzione Operatore video Assistente al montaggio Tecnico di produzione audiovisiva, ha esperienza pluriennale nella direzione e realizzazione di prodotti audiovisivi, documentari, filmati e trasmissioni televisive per emittenti locali. Operatore video/cameramen ha esperienza pluriennale come free-lance in vari settori, giornalismo, cortometraggi, documentari, eventi, spot pubblicitari, videoclip. Laureata in Pubbliche Relazioni. Ha esperienza pluriennale nella produzione e nel montaggio di documentari, cortometraggi. Ha lavorato coi giovani nella realizzazione di corsi di tecniche audiovisive. 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto L’esperienza di Servizio Civile acquisita negli anni dall’ente, conferma il ruolo fondamentale che i volontari ricoprono all’interno dei progetti ed in particolare nel progetto DIRITTI ALLA PACE. Il volontario coadiuverà gli Operatori Locali nell’organizzazione delle attività del progetto e nello svolgimento di alcune specifiche attività. Avrà un ruolo prevalentemente organizzativo e logistico nell’implementazione di tutte le attività previste. Egli dovrà organizzare gli eventi programmati, prendere contatti con le scuole, i giovani e gli enti esterni, redigere i programmi educativi, preparare il materiale, collaborare coi formatori, assistere i tecnici audiovisivi e gli studenti nella realizzazione dei prodotti e coadiuvare nell’elaborazione di proposte progettuali. Si ritiene essenziale anche il ruolo del giovane volontario quale figura intermedia tra l’autorevolezza dell’educatore o del docente ed i giovani con i quali si entra in contatto. In particolare egli sarà coinvolto nelle seguenti attività: AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto - Partecipa alla raccolta ed analisi dei bisogni formativi espressi; - partecipa alla stesura del programma educativo; 14 - partecipa agli incontri coi formatori ; partecipa alla calendarizzazione dei corsi di formazione; partecipa ed interviene agli incontri di problem solving di eventuali situazioni problematiche; partecipa alla elaborazione di case study su potenziali situazioni conflittuali e risoluzioni; 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale - Partecipa agli incontri d’equipe con gli operatori locali ed il personale coinvolto; - collabora nell’analisi degli obiettivi educativi da potenziare; - coadiuva nell’elaborazione di percorsi e programmi specifici da potenziare; - compila il calendario annuale delle attività da realizzare; - stende l’organigramma che definisca ruoli, compiti e risorse umane per ogni attività ed intervento; 1.3. Creazione di sinergie con volontari ed altri enti e servizi - ricerca le associazioni del territorio che operano nell’educazione alla pace; - contatta le associazioni trovate; - partecipa agli incontri per realizzare ed elaborare programmi comuni; - collabora nella definizione delle attività da realizzare in sinergia; AZIONE 2 : IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole - predispone i materiali didattici; - coadiuva e partecipa alle lezioni frontali; - organizza e coadiuva alla realizzazione dei giochi educativi collettivi; - assiste alle proiezioni di video sulle realtà di conflitto e storie di vita; - organizza e coadiuva nella realizzazione del teatro dell’oppresso; - contatta e organizza la partecipazione di testimonianze di profughi di zone di conflitto; - organizza gli scambi di esperienze con bambini e giovani di scuole nel sud del mondo; - partecipa alla distribuzione di lavori di gruppo sul conflitto ed alla loro presentazione; 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole - coadiuva e partecipa alle lezioni frontali e didattica; - organizza e coadiuva nei giochi educativi e di role playing; - collabora nelle simulazioni di conflitti e di tecniche di A.S.R.; - contatta e organizza la partecipazione di testimonianze di reduci da conflitti e non; - partecipa alla distribuzione di lavori di gruppo sul conflitto ed alla loro presentazione; AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace - organizza e partecipa ai laboratori audiovisivi e di post-produzione audiovisiva; - coadiuva gli studenti nella realizzazione dei 10 spot televisivi; - collabora nella realizzazione dei corto metraggi; - coadiuva coi giovani nella realizzazione dei documentari sul conflitto; - partecipa alla realizzazione dei prodotti audiovisivi da trasmettere sulle tv locali; 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani - collabora nella realizzazione di una brochure informativa o di un libretto sulle tematiche della pace; - collabora nella realizzazione di un incontro aperto al pubblico sul tema della pace; - organizza gli scambi di esperienze tra gli studenti delle scuole; - coadiuva nell’organizzazione di laboratori di educazione alla pace nei gruppi giovanili del territorio; 15 AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione e analisi degli interventi effettuati - Partecipa agli incontri di verifica delle attività svolte con tutti gli operatori ed il personale coinvolto; - distribuisce e raccoglie questionari di valutazione del grado di soddisfazione tra gli studenti ed analizza i dati raccolti; - distribuisce e raccoglie questionari di valutazione del comportamento conflittuale, illecito e degli atti di bullismo tra gli studenti; - può intervenire nell’analisi dei conflitti emersi dai dati raccolti; 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità - Partecipa alle riunioni di confronto con tutti gli operatori, il personale coinvolto ed il personale docente sui risultati raggiunti; - può intervenire nella generazione di idee e proposte; - raccoglie idee e proposte degli studenti; 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 12) Numero posti con solo vitto: 4 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a: 1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro 2. rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate 3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile 4. essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione, sensibilizzazione e promozione del servizio civile 5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del servizio 16 6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite domenicali, campi invernali ed estivi iniziative locali regionali/nazionali/internazionali, per un max di 30gg nel corso dell’anno, di sensibilizzazione sulle tematiche di interesse del progetto) Saltuariamente potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo di Domenica oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è usufruito. Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi, nelle giornate di formazione non è possibile prendere giornate di permesso. 17 16)Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione del progetto Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Comune Indirizzo Cod. N. vol. per ident. sede sede Cognome e Data di nome nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e Data di nome nascita C.F. VEDI FILE SEDI PROGETTO 18 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di coscienza sostitutiva al servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in Italia che all’estero. Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei valori che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la sensibilizzazione non debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente all’arco temporale di emanazione e scadenza del bando, ma siano permanenti e attraversino trasversalmente le altre attività dell’Ente. L’Associazione ha implementato da diversi anni un ufficio centrale finalizzato alla gestione dei progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane ed estere, ove opera. Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei giovani grazie anche l’attivazione di un numero verde, cosi come durante tutto l’anno portiamo avanti azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile tramite la loro presenza e la testimonianza come strumento di apprendimento, scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed immediata. Totale ore espressamente dedicate alla sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale Totale ore espressamente dedicate alla sensibilizzazione del progetto DIRITTI ALLA PACE promozione e promozione e TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C = A = 66 C =32 98 Alle suddette 98 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo noi un elevato grado di rilevanza. Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività: Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale A EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale (nel mese di maggio) a Rimini, e a cui partecipano tutte le zone periferiche a livello nazionale ed internazionale dell’associazione. I volontari in servizio civile di tutto il territorio si occupano della gestione del banchetto. Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la rubrica “Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza e pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di volontari in servizio civile nazionale sia in Italia che all’estero Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico, ecc. N° ORE TOTALE ORE QUANTIFICABILI 82 14 32 20 19 EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani interessati: 800 913 596 Partecipazione ad eventi pubblici e privati di promozione e sensibilizzazione a livello nazionale. Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi privati acquistati da aziende specializzate in riferimento al target giovani del territorio B Realizzazione e diffusione di uno spot televisivo e radiofonico Programma di promozione del progetto DIRITTI ALLA PACE C EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ Realizzazione di incontri promozionali in collaborazione con altri enti di servizio civile e con il Copresc sul territorio provinciale e/o regionale Incontro pubblico con i giovani delle parrocchie ove sono ubicate le sedi di servizio civile e con gruppi di giovani attivi sul territorio d’incidenza del progetto Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi pubblici: - Festa dei popoli (Rimini); - Notte Rosa (Rimini); - Interazioni: settimana del dialogo interculturale (Provincia di Rimini); - Equamente: giornate di solidarietà internazionale nella Provincia di Rimini; Affissione di manifesti promozionali e distribuzione di volantini nei territori comunali ove sono ubicate le sedi N° ORE TOTALE ORE QUANTIFICABILI 32 10 8 8 6 EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili 20 Pubblicizzazione del progetto: Promozione su siti web: 1. www.apg23.org 2. www.odcpace.apg23.org 3. www.antennedipace.org Newletters a: 1. gruppi scout a livello nazionale 2. informagiovani del territorio nazionale 3. centri missionari diocesani d’Italia 4. giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario acquisito da ufficio interno di sensibilizzazione e Fund Raising) D Promozione con inserti su riviste/quotidiani: 1. Mensile “Sempre” 2. L’ape del Conca 3. Giornale “Il Borgo” – bimestrale allegato al giornale diocesano “Il Montefeltro” della Diocesi di San Marino-Montefeltro Promozione con spot radio / televisivi: 1. Radio Gamma, 2. Radio Icaro Stampa e diffusione volantini (n. copie: 400) e manifesti (n. copie:40) sul servizio civile nazionale volontario e sul progetto specifico, che viene messo a disposizione delle sedi periferiche dell’Ente, e diffuso attraverso gli enti che hanno sottoscritto partnership inerenti la promozione del servizio civile dell’ente. DURATA TOTALE DELLE ATTIVITA’ DI PROMOZIONE: A+C = 98 ORE 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso l’UNSC 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso l’UNSC 21 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: NESSUNO 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo particolare alle attività per il raggiungimento degli obiettivi specifici, alla promozione del progetto qual ora approvato, alla formazione specifica e alle risorse tecniche previste alla voce 25. Le risorse sono state suddivise in generali e specifiche. Le prime sono riferite alle azioni di promozione ed all’organizzazione della formazione specifica, alcune di queste sono state ripartite in base al numero dei progetti presentati in quanto vengono sostenute dalla Sede Centrale di Gestione del SCN dell’ente. Le risorse specifiche riguardano spese aggiuntive per il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti a progetto. Le spese riportate nella voce “Risorse finanziarie generali” sono state calcolate su base proporzionale al numero di volontari richiesti (4). Pertanto rappresentano l’indice di spesa imputabile al presente progetto. RISORSE FINANZIARIE GENERALI A. Formazione specifica di 1° e 2° livello come da box 35 - 41 Sottovoci Materiale didattico Organizzazione logistica del coordinatore Tutor d’aula Formatori Descrizione spesa Durante il corso vengono somministrati materiali cartacei didattici e vengono utilizzati materiali di cancelleria vari La programmazione e la preparazione del percorso formativo richiede il tempo di un coordinatore per contatti telefonici con docenti e volontari, affitto e predisposizione delle aule Come previsto nei box della formazione specifica, l’ente valorizza l’utilizzo di una figura all’interno dell’aula che faciliti la partecipazione di tutti. Il 40% dei tutors coinvolti richiedono compenso. Alcuni formatori effettuano la loro docenza in forma gratuita altri richiedono un compenso. Numericamente il 50% dei formatori richiede il pagamento Totale spesa A: Risorse finanziarie 50 euro 150 euro 200 euro 800 euro 1.200 euro 22 B. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto Sottovoci Descrizione spesa Elaborazione grafica materiale promozionale Ogni anno il materiale grafico viene rivisitato e modificato, attualizzando i contenuti e la presentazione Il prodotto grafico viene stampato da una tipografia in 400 copie di volantini e 40 copie di manifesti (come da box 17) Il numero verde è attivo quotidianamente (in orario di ufficio) per rispondere alle domande dei giovani interessati (come da box 17) Vengono acquistati da aziende specializzate indirizzi privati in riferimento al target giovani del territorio L’ente invia ai giovani del territorio materiale tramite posta prioritaria (mailing list – Promo Posta – spedizioni varie) L’ente partecipa come descritto nel box “sensibilizzazione e promozione” a diversi eventi con propri operatori su tutto il territorio italiano. Rimborsa le spese di viaggio ai volontari coinvolti. Totale spesa B: Stampa materiale promozionale Spese Numero Verde Acquisto indirizzario target giovani Invio lettere informative Partecipazione ad eventi Risorse finanziarie 25 euro 75 euro 10 euro 25 euro 75 euro 100 euro 310 euro C. RISORSE FINANZIARIE SPECIFICHE Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate ad alcune delle attività del progetto elencate nel punto 8.1 e alle risorse tecniche previste alla voce 25. Nell’elenco sottostante non saranno riportate tutte le azioni/attività, ma soltanto quelle per cui è previsto lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive. Obiettivo Incrementare e potenziare le attività di educazione alla pace, ai diritti e di gestione del conflitto nelle scuole della provincia di Rimini. AZIONI/Attività RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE AZIONE 0 – ATTIVITA’ Quota carburante per riunioni; PREPARATORIE materiale di segreteria e 50 euro cancelleria AZIONE 1 : QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e Pagamento formazione; aggiornamento degli quota carburante per riunioni; 500 euro operatori e del personale materiale di segreteria e formativo coinvolto cancelleria 1.2. Definizione delle attività Materiale di segreteria e 250 euro da realizzare e stesura di un cancelleria; compenso progettista, calendario annuale responsabile logistico 23 amministrativo AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e Materiale di segreteria e formativi nelle scuole cancelleria; compenso, educatore e formatori 2.2. Laboratori di gestione e Materiale di segreteria e risoluzione dei conflitti nelle cancelleria; onorario psicologo, scuole educatore e formatori AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti Materiale di segreteria e audiovisivi di sensibilizzazione cancelleria e audiovisivo, sul tema della pace attrezzature e software, compenso direttore tecnico di produzione, operatore video, assistente di montaggio. 3.2. Attività di Materiale audiovisivo e sensibilizzazione dei giovani multimediale, costi grafica e per i giovani stampa, compenso direttore tecnico di produzione, operatore video, assistente di montaggio. AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.2. Esame di nuove Materiale di segreteria e proposte e progettualità cancelleria Totale spesa B: 3.000 euro 4.500 euro 5.000 euro 4.000 euro 20 euro 17.320 TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE = A+B+C = 1.200 + 310 + 17.320 = 18.830 EURO 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Enti profit: Galvan Center Collabora alla realizzazione delle attività previste dal attraverso la fornitura gratuita di materiali utili all’allestimento di banchetti per incontri pubblici ed iniziative di sensibilizzazione . Pizzeria “La Conca d’Oro”: promozione del progetto e applicazione di sconti per i volontari del progetto Enti noprofit: 1. Parrocchia ”La Resurrezione”: - promozione del progetto attraverso affissione manifesti promozionali, distribuzione di materiale informativo e pubblicizzazione attraverso proprio sito internet - messa a disposizione degli spazi per incontri sui temi del conflitto e della nonviolenza Copresc Rimini: promozione congiunta del progetto Vedi allegati 3 24 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Si elencano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività previste nel punto 8.1. Obiettivo 1 Incrementare e potenziare le attività di educazione alla pace, ai diritti e di gestione del conflitto nelle scuole della provincia di Rimini. Quantità Risorse Tecniche e strumentali AZIONI/Attività AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE 1 Pulmino 2 Automobili 2 Telefono ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1: QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale 1.3. Creazione di sinergie con volontari ed altri enti e servizi AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1: QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale 1.3. Creazione di sinergie con volontari ed altri enti e servizi AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE 25 n. q. Cancelleria, materiale didattico (cartelloni, colori, pennarelli, ecc..). 4 Computer 1 Stampante e accessori ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1: QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1: QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale 1.3. Creazione di sinergie con volontari ed altri enti e servizi AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE AZIONE 1: QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 26 1 Lavagna 1 Stereo 2 Videoproiettori n. q. Materiale ed attrezzature audiovisive (videocassette, dvd, CD, nastri, batterie ecc.) e software. 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale 1.3. Creazione di sinergie con volontari ed altri enti e servizi AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 4: VALUTAZIONE DEI RISULTATI RAGGIUNTI 4.1. Valutazione ed analisi degli interventi effettuati 4.2. Esame di nuove proposte e progettualità AZIONE 1: QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI EDUCATIVI E PROGRAMMAZIONE 1.1. Formazione e aggiornamento degli operatori e del personale formativo coinvolto 1.2. Definizione delle attività da realizzare e stesura di un calendario annuale 1.3. Creazione di sinergie con volontari ed altri enti e servizi AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 2: IMPLEMENTAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE PROGRAMMATE 2.1. Laboratori educativi e formativi nelle scuole 2.2. Laboratori di gestione e risoluzione dei conflitti nelle scuole AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 27 3 Attrezzature audiovisive (videocamere) e sistemi di registrazione DVCAM 2 Microfoni 2 Cavalletti n. q. Set luci professionali 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani AZIONE 3: ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA PACE DELLA SOCIETA’ CIVILE 3.1. Realizzazione prodotti audiovisivi di sensibilizzazione sul tema della pace 3.2. Attività di sensibilizzazione dei giovani per i giovani CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26)Eventuali crediti formativi riconosciuti: Nessuno 27)Eventuali tirocini riconosciuti : Nessuno 28)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Il progetto DIRITTI ALLA PACE consente l’acquisizione delle seguenti competenze rinvenibili nel “PRONTUARIO PROVVISORIO ED IN PROGRESSIONE DELLE COMPETENZE EVENTUALMENTE ATTRIBUIBILI CON “DICHIARAZIONE” FORMALE DELLA REGIONE IN CAPO AI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE”, predisposto dalla Regione EmiliaRomagna, come da allegato 4 : 1 – COMPETENZE DI BASE E’ in grado di: - Riconoscere il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi di governo 28 2 - COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI 2m) E’ in grado di: - utilizzare tecnologie informatiche per la gestione di dati, archivi e indirizzari; - partecipare alla progettazione e alla implementazione di un sito internet; - archiviare e gestire il materiale promozionale e informativo; - collaborare all’organizzazione di punti di accoglienza. 3 - COMPETENZE TRASVERSALI E’ in grado di: - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia - Collaborare con il personale dell’Ente, con i colleghi e con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza - Lavorare in team per produrre risultati collettivi - Trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli utenti - Fronteggiare situazioni di emergenza/imprevisti, controllando la propria emotività rispetto a situazioni di difficoltà. Le suddette competenze verranno certificate mediante il rilascio della “Dichiarazione delle competenze, a valere come credito formativo” , e riconosciute dalla Regione Emilia- Romagna in attuazione dell’articolo 10, primo comma, della L.R. 20 del 2003 1. Inoltre il progetto DIRITTI ALLA PACE rende possibile l'acquisizione delle seguenti competenze, rilevabili secondo il sistema di valutazione e monitoraggio accreditato presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. 1. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto all’applicazione delle principali strategie di relazione d’aiuto; 2. Capacità di integrarsi con altre figure professionali nella costruzione e gestione del lavoro di equipe; 3. Conoscenza ed esperienza pratica in merito alle principali metodologie del lavoro in rete con le istituzioni; 4. Capacità di mediazione nonviolenta dei conflitti; 1 si richiama il testo dell’articolo 10, comma 1, della L.R. 20 del 2003 («la Regione Emilia-Romagna stabilisce, a favore dei giovani che abbiano effettuato le prestazioni di servizio civile volontario di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) per l'intero periodo individuato nei progetti d'impiego, un'adeguata valutazione dei relativi titoli indicati dall'interessato nell'ambito della documentazione richiesta per le selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione nei ruoli regionali, sia a tempo determinato che indeterminato.«), che costituisce riconoscimento regionale delle competenze maturate dai volontari durante il servizio civile, in coerenza le figure messe a concorso. In proposito potrebbero esserci analoghi riconoscimenti di competenze da parte degli enti locali che hanno attivato la facoltà prevista dall’articolo 11, comma 2, della stessa L.R. («Gli Enti locali possono, altresì, nei limiti delle proprie competenze, prevedere benefici e riconoscimenti a favore dei volontari in servizio civile per le stesse finalità ed entro i limiti previsti dalla presente legge, nonché dal documento di programmazione triennale di cui all'articolo 7.») o da parte di altri enti, associazioni, cooperative; Questo sistema, peraltro, si colloca in coerenza con le previsioni della L.R. 12 del 2003 "NORME PER L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA' DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER TUTTO L'ARCO DELLA VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, ANCHE IN INTEGRAZIONE TRA LORO" in particolare con l'art. 5, primo comma ("Ogni persona ha diritto ad ottenere il riconoscimento formale e la certificazione delle competenze acquisite. Il riconoscimento può essere utilizzato, anche in ottemperanza alle disposizioni comunitarie, per conseguire un diploma, una qualifica professionale o altro titolo riconosciuto. A tal fine la Regione promuove accordi con le componenti del sistema formativo e con le parti sociali per la definizione di procedure per il riconoscimento, la certificazione e l'individuazione degli ambiti di utilizzazione delle diverse competenze, nonchè per il riconoscimento delle competenze acquisite nel mondo del lavoro, utilizzabili come crediti per i percorsi formativi.") e con il successivo art. 6 ("1. Gli studenti, all'atto della prima iscrizione ad attività di istruzione o di formazione professionale successiva all'assolvimento dell'obbligo scolastico, possono richiedere il rilascio del libretto formativo personale, nel quale sono iscritti i titoli, le qualifiche e le certificazioni conseguite. 2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con proprio atto le caratteristiche del libretto formativo, nonchè le modalità per il rilascio dello stesso a tutti coloro che lo richiedono. 3. Nel libretto possono essere iscritti anche gli attestati di frequenza in esito a percorsi dell'educazione non formale, le competenze ed i crediti formativi comunque acquisiti e documentati, nonchè dichiarazioni di autoformazione.") 29 5. Conoscenza di base delle strategie di tutela dei diritti umani Le suddette competenze verranno certificate e riconosciute dal Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII quale Ente terzo, secondo il protocollo di intesa denominato “Protocollo di intesa fra il Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII e l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per il riconoscimento delle competenze acquisibili attraverso la partecipazione a progetti di servizio civile nazionale ai sensi della legge n 64/2001 e successive circolari e direttive”. Vedi allegati 4 Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi: a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN) c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) 30)Modalità di attuazione: La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo nazionale. 31)Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII 32)Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Partendo dai contenuti previsti per la formazione generale, nella determina “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” del 4 aprile 2006, la metodologia di realizzazione prevista per la stessa è la seguente: Elementi metodologici generali: Lezioni frontali (almeno per il 50% del monte ore complessivo). Dinamiche non formali (almeno per il 20% del monte ore complessivo): 30 Elementi metodologici utilizzati : • Training nonviolenti, simulazioni, giochi di ruolo, attribuzione di responsabilità nel processo formativo; • Lezioni frontali, materiali video, testimonianze, docenze di esperti; • Dibattiti, brainstortming, lavoro di gruppo, momenti di servizio ed attività comuni al gruppo, lezioni preparate dai volontari stessi, elaborazione di report ed articoli; • Materiali cartacei (dossier, etc), libri e testi, cd-rom tematici, cineforum; • Teatro dell’oppresso (TDO), formazione individuale con tutor d’aula, incontri con realtà formative outdoor, utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne agli enti ed offerte dal territorio, laboratori tematici; • Verifiche periodiche. La metodologia attiva, utilizzata nei tempi previsti dalla determina del 4 aprile 2006, è finalizzata al coinvolgimento dei volontari in: lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che su alcune tematiche trattate nelle formazione generale, quali il concetto di gruppo e la sue dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti, tutti possediamo delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni. La formazione generale si effettua in modo residenziale, cercando ove possibile di unire volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente plurale, che sia pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale al confronto e all'arricchimento reciproco. La modalità residenziale è essa stessa esperienza formativo/educativa, che impegna i volontari al rispetto, alla collaborazione, alla gestione collettiva di spazi e tempi e favorisce iniziative complementari quali: incontri con soggetti della comunità locale, giornate tematiche, serate conviviali con cucina tipica della zona di provenienza dei volontari, visite ad esperienze sul territorio. Durante la formazione sarà garantita la presenza di un tutor d’aula con gli specifici compiti di: - organizzazione logistica - creazione gruppo e facilitazione relazioni interpersonali - valutazione e verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei moduli - mediazione e gestione dei conflitti all’interno del gruppo La formazione generale è suddivisa in due corsi residenziali che verranno effettuati nel corso dei primi 5 mesi di servizio civile volontario, come da determina. 33)Contenuti della formazione: Il percorso formativo proposto si compone di contenuti utili allo sviluppo delle mansioni richieste ma ancor prima punta ad offrire ai volontari un’occasione di educazione alla cittadinanza attiva ed alla coscienza di essere attuatori del sacro dovere di difesa della patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e nonviolenti. La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale. 31 Primo Corso: formazione generale “Introduzione e strumenti” Questo evento formativo verrà effettuato nel corso dei primi due mesi di Servizio Civile volontario L’identità del gruppo in formazione 1 − − − − Conoscenza fra i volontari Costruire un’identità di gruppo Condivisione di motivazioni e aspettative Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile Si tratta di un laboratorio nel quale il formatore lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari partendo dal background individuale e di gruppo. Il gruppo, nel corso del modulo, si collocherà rispetto al servizio civile condividendo idee, aspettative, motivazioni ed obiettivi individuali. La metodologia utilizzata è quella del lavoro individuale, con l'ausilio di schede o attraverso modalità creative, e della discussione di gruppo. Presentazione dell’Ente 2 Approfondimenti − La storia − I valori − La mission dell’ente − Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi L’intervento sociale dell’ente − Modus operandi − Ambiti e tipologie d’intervento − Beneficiari − Il progetto di servizio civile I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause − Fondamenti teorici della condivisione diretta nell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII − La differenza tra condividere e prestare un servizio − Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova − La società del gratuito Durante la lezione, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si troveranno a svolgere il servizio civile, vengono presentate la storia, le caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’ente. Saranno esplicitati gli ambiti di intervento dell’Ente Associazione Comunità Papa Giovanni XXII e i fondamenti teorici da cui muove la propria attività operativa, in quanto alla base del lavoro quotidiano portato avanti nelle strutture di accoglienza dell’associazione sta proprio la condivisione diretta con gli “ultimi”, come strumento di rimozione delle cause che stanno alla radice delle ingiustizie sociali. La modalità utilizzata è frontale. Il lavoro per progetti 3 − − Metodologia della progettazione: dalla definizione degli obiettivi alla valutazione dei risultati attesi. Valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto. Si presenterà ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia 32 generali che specifici. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie. Il modulo consiste in una lezione principalmente frontale che sia avvale dell'ausilio di strumenti multimediali. Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà 4 La storia del servizio civile la sua evoluzione: − La storia dell’Obiezione di Coscienza − Dalla legge 772/72 alla legge 230/98 − I valori e le finalità della legge 64/2001 − Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze Gli attori del servizio civile: − UNSC − Enti (figure coinvolte nel servizio civile) − I Volontari Il dovere di difesa della patria 5 La Costituzione italiana: − Vivere il dettato costituzionale nella quotidianità − Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05 Diritti Umani: − Dichiarazione dei diritti umani − Organismi di tutela − Strumenti di osservazione e monitoraggio dei diritti umani − Strumenti e tecniche di tutela e difesa dei diritti umani La difesa civile non armata e nonviolenta 6 − − − − − − Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili Le forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta Elementi fondamentali del conflitto Dimensioni e livelli del conflitto Individuazione di strategie di gestione nonviolenta dei conflitti Gli strumenti della nonviolenza I moduli 4, 5 e 6, essendo a nostro avviso strettamente collegati, verranno affrontati in successione. Partendo dall’origine dell’obiezione di coscienza al servizio militare, e ripercorrendo la storia che ha portato alla situazione attuale, si approfondiranno il concetto di difesa civile e difesa popolare nonviolenta, riportando alcuni esempi storici, fino ad arrivare alla legge 64/2001 e al sistema del servizio civile. La costituzione, approfondita nel modulo 5, servirà da riferimento trasversale all’analisi e approfondimento delle diverse tematiche. Dedicheremo inoltre alcune ore al tema “Gestione e trasformazione nonviolenta del conflitto” in quanto riteniamo la dimensione conflittuale di centrale importanza nella relazione in generale ed in particolare nella relazione d’aiuto che caratterizzerà l’intervento dei volontari in servizio civile presso l’ente, nonché nella costruzione della pace. L’obiettivo principale sarà quello di analizzare il concetto di conflitto, mettendo in luce i luoghi comuni che ne riguardano il significato e approfondendone le caratteristiche principali e gli ambiti nei quali esso si può manifestare. Se ne 33 evidenzierà la “dimensione creativa” mettendo in luce le potenzialità che possono derivare da una sua gestione positiva all’interno delle relazioni con se stessi e con gli altri. Si introdurrà infine il tema della gestione nonviolenta dei conflitti come modalità di prevenzione delle situazioni di guerra e di violenza, attraverso l’analisi di alcuni esempi storici. Nell'affrontare il tema, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali video, letture, canzoni. L'utilizzo di strumenti come il brainstorming, il confronto e i lavori di gruppo è mirato a favorire l'approfondimento e la rielaborazione dei contenuti proposti. La normativa vigente e la carta di impegno etico 7 − − La carta di impegno etico Le norme attuali Diritti e doveri del volontario del servizio civile 8 − − Ruolo del volontario Diritti e doveri del volontario in servizio civile Nei moduli 7 e 8, partendo dalla “Carta di impegno etico”, si analizzeranno le norme messe a punto dal legislatore per la gestione del Servizio Civile Nazionale, approfondendo quelli che sono i diritti e i doveri dell’ente e del volontario, alla luce della circolare sulla gestione. La modalità di presentazione sarà quella della lezione frontale, prevedendo spazio adeguato a disposizione dei volontari per domande e risposte. Secondo Corso: formazione generale “Approfondimenti e ulteriori strumenti” Questo evento verrà effettuato nel corso del quarto mese di Servizio Civile volontario L’identità del gruppo in formazione 1 − − Ri-definizione dell’identità di gruppo Recupero delle motivazioni iniziali Durante questo laboratorio si recupereranno, tramite attività interattive e dinamiche, gli aspetti motivazionali, l’identità di gruppo e le aspettative iniziali che hanno portato i volontari alla scelta del servizio civile. La difesa civile non armata e nonviolenta 2 − − − Modello M-m e modello E Pace positiva e pace negativa Il conflitto interpersonale e l’esperienza di servizio civile Si approfondirà il tema della nonviolenza, affrontato nel 1° modulo ed in più si analizzeranno alcune situazioni conflittuali che i volontari hanno vissuto o stanno vivendo nella loro esperienza di servizio civile, cercando di farne emergere potenzialità ed elementi positivi, rimanendo nell'ottica di gestire e non di evitare il conflitto. Si privilegerà una modalità attiva e partecipata con l'utilizzo di simulazioni, brainstorming, training, giochi-esercizio. Per favorire la rielaborazione e 34 l'approfondimento delle attività proposte saranno utilizzati lavori di gruppo e dibattiti. La solidarietà e le forme di cittadinanza 3 − − − − − Ruolo del volontario in servizio civile nella società Concetto di cittadinanza attiva Ruolo delle istituzioni e del Terzo Settore Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo Il ruolo degli organismi internazionali. Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato 4 − − − Le forme di associazionismo sociale I diversi attori sociali: pubblico e privato Il volontariato: quali competenze? La protezione civile 5 − − − − Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile Concetto di rischio: P x V x E Il metodo Augustus Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni Nei moduli 3, 4 e 5 l’obiettivo è quello di offrire ai volontari una visione ampia della società e delle possibili risposte di fronte a problematiche quali povertà, esclusione sociale e sottosviluppo. Si analizzerà il concetto di cittadinanza attiva e solidarietà sociale per poi estendere l’analisi sulle attività sociali e di volontariato delle istituzioni e del Terzo Settore. Si cercherà inoltre di allargare la riflessione in maniera più ampia possibile, consapevoli di vivere in un mondo oramai completamente globalizzato. Infine si affronterà il tema della Protezione Civile come esempio di cittadinanza attiva, facendone emergere le affinità con la tematica della difesa della patria, centrale quando si parla di servizio civile volontario. Nell'affrontare questo modulo si privilegerà l'utilizzo di una modalità attiva e partecipata da parte dei volontari, con strumenti quali schede/tracce di riflessione, brainstorming, strumenti multimediali, simulazioni, tecniche del TDO, discussioni e confronti di gruppo. Lavoro per progetti 6 − − − Verifica e valutazione della fase di inserimento dei volontari Analisi dell’andamento del servizio: punti di debolezza e punti di forza Volontari in servizio civile: quale crescita umana e professionale? Dopo circa 4 mesi dall’avvio al servizio, il formatore condurrà i volontari ad analizzare e verificare l’andamento del loro servizio sotto diversi aspetti e cercherà di rispondere ai quesiti aperti che sono sorti in questa prima fase. Allo sviluppo di questo modulo saranno utili questionari, schede di approfondimento, simulazioni. Alla fine di ognuno dei due eventi formativi si effettuerà una verifica, al fine di fare emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia dell’evento. 35 34)Durata: Moduli formativi L’identità del gruppo in formazione Presentazione dell’Ente Il lavoro per progetti Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della patria La difesa civile non armata e nonviolenta La normativa vigente e la carta di impegno etico Diritti e doveri del volontario del servizio civile La solidarietà e le forme di cittadinanza Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato La protezione civile TOTALE ORE FORMAZIONE GENERALE Ore lezioni frontali 3 4 3 Ore Totale dinamiche ore non form. 6 9 0 4 1 4 2 2 4 1 1 1 2 1 2 3 1 0 3 3 4 2 2 4 3 1 4 3 1 4 24 20 44 Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di tipo residenziale. Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi: a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino Conca (PU) b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN) c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN) d) Sede amministrativa dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, via Valverde 10/A/B Rimini e) Centro di Documentazione dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, via della Grotta Rossa 6 Rimini 36 36)Modalità di attuazione: In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente 37)Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: PRIMO LIVELLO Nome cognome Luogo di nascita BRA (CN) BOLOGNA RIMINI NICOLA LAPENTA LUCA PIERI TANIA PRESEPI MARIA PAOLA CAMPORESI CATERINA RIVOLA FORLI Data di nascita 09/04/1974 07/04/1954 17/11/1975 26/04/1975 Codice fiscale LPNNCL74D09B111P PRILCU54D07A944U PRSTNA75S57H294B CMPMPL75D66D704V RIMINI 27/02/1975 RVLCRN75B67H294B Luogo di nascita FASANO (BR) RIMINI COMO TRIESTE CESENA (FC) LORETO (AN) Data di nascita 22/10/1975 23/05/1983 11/11/1980 07/05/1969 02/07/1984 28/04/1981 Codice fiscale SECONDO LIVELLO Nome cognome GIANPIERO COFANO SARA ZANNI ELISA PEZZOTTI SAMUELE FILIPPINI GIORGIA STEFANI DANIELE PAPA CFNGPR75R22D508Y ZNNSRA83E63H294A PZZLSE80S51C933R FLPSML69E07L424Z STFGRG84L42C573Z PPADNL81D28E690A 38)Competenze specifiche del/i formatore/i: PRIMO LIVELLO NOME COGNOME NICOLA LAPENTA LUCA PIERI TANIA PRESEPI MARIA CAMPORESI PAOLA COMPETENZE SPECIFICHE Responsabile del servizio civile, con esperienza pluriennale di intervento in aree e situazioni di conflitto, formazione al servizio civile di obiettori di coscienza, volontari ed operatori, educazione alla pace. Laureato in scienze politiche con esperienza pluriennale circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza, disabilità, inserimento al lavoro, pace, formazione di operatori sociali. Psicologa, iscritta all’albo, specializzazione in psicoterapia. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, colloqui clinici con i bambini, adolescenti e pazienti affetti da disturbi psichiatrici. Psicologa, iscritta all’albo, specializzazione in psicoterapia. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza in età adolescenziale, disturbi borderline della personalità. Conduzione di attività di gruppo. 37 CATERINA RIVOLI NOME COGNOME Psicologa, iscritta all’albo. Esperienza circa le tematiche di relazione d’aiuto, devianza in età adolescenziale, disturbi borderline della personalità. Conduzione di attività di gruppo. COMPETENZE SPECIFICHE MODULO DI COMPETENZA Modulo 1 GIANPIERO COFANO Responsabile del Servizio Internazionale Antitratta e dell’Ufficio Progettazione Internazionale dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Esperienza pluriennale nel coordinamento e nella gestione di progetti europei e nel contrasto alla tratta di esseri umani su scala internazionale. Modulo 6 SARA ZANNI Laureata in Cooperazione e Sviluppo Locale e Internazionale da alcuni anni si occupa di progettazione internazionale. Esperienza nell’organizzazione e gestione di corsi di lingua italiana per adulti. Nel 2008 ha svolto il Servizio Civile Internazionale in Cile. Modulo 7 ELISA PEZZOTTI Laureata in Pubbliche relazioni, collabora con il Servizio Audiovisivi dell’Associazione. Esperienza nella produzione di documentari e cortometraggi. E’ stata missionaria in Brasile per alcuni anni. Modulo 3 SAMUELE FILIPPINI Dottorando di ricerca in Cooperazione internazionale. Esperienza pluriennale nell’ambito dei diritti umani e nell’ intervento e coordinamento di interventi in aree di crisi e violenza strutturale. Modulo 5 GIORGIA STEFANI Dottoranda di ricerca in Sociologia. Esperienza nella relazione d’aiuto con donne vittime di tratta e con adolescenti svantaggiati. Modulo 8 DANIELE PAPA Laureando in scienze della Comunicazione da alcuni anni collabora con il Servizio Obiezione e Pace dove si occupa della gestione dei contenuti del progetto Antenne di pace e dell’ organizzazione di eventi di sensibilizzazione in materia di non violenza. Modulo 2 Modulo 4 VEDI ALLEGATI 5 38 39)Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione specifica del presente progetto si realizza attraverso momenti a carattere residenziale e giornaliero La metodologia adottata è classificabile come metodologia attiva in quanto favorisce il coinvolgimento dei volontari, non solo attraverso lezioni frontali, ma anche attraverso lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito. Vengono utilizzate quindi tecniche di formazione formale ed informale, a seconda del contenuto oggetto della lezione. Elementi metodologici utilizzati : • Training nonviolenti, simulazioni, giochi di ruolo, attribuzione di responsabilità nel processo formativo; • Lezioni frontali, materiali video, testimonianze, docenze di esperti; • Dibattiti, brainstorming, lavoro di gruppo, momenti di servizio ed attività comuni al gruppo, lezioni preparate dai volontari stessi, elaborazione di report ed articoli; • Materiali cartacei (dossier, ecc.), libri e testi, cd-rom tematici, cineforum; • Teatro dell’oppresso (TDO), formazione individuale con tutor d’aula, incontri con realtà formative outdoor, utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne agli enti ed offerte dal territorio, laboratori tematici; • Verifiche periodiche. 40)Contenuti della formazione: Come indicato al punto 39 la formazione specifica si realizza su due livelli, entrambi volti a fornire le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e specifici, attraverso le azioni previste dal progetto. PRIMO LIVELLO I contenuti caratterizzanti di questo primo livello, che coinvolge simultaneamente tutti i volontari in servizio civile presso l'ente sono: 1. La relazione d'aiuto (durante il primo corso residenziale) Elementi generali ed introduttivi − Il rapporto “aiutante-aiutato” − Le principali fasi della relazione di aiuto − La fiducia − Le difese all’interno della relazione di aiuto − Presa in carico della persona aiutata − Comunicazione, ascolto ed empatia − Gestione della rabbia e dell’aggressività − Il disagio psicologico dei minori − L’handicap fisico e psichico − La devianza Elementi di approfondimento suddivisi per aree 39 1.Area Minori − Il mondo interno del bambino − Il passaggio dalla dipendenza all’autonomia − L’attaccamento − Il vissuto psicologico del bambino in affido − La gestione dell’aggressività nella relazione con il minore 2.Area Handicap Fisico e Psichico − Il vissuto psicologico della persona con handicap − Le principali forme di handicap psichico − Il Burn Out come rischio nelle relazioni educative 3.Area Devianza − Le radici della devianza − Principali manifestazioni comportamentali della devianza − Analisi di casi borderline − La conquista della fiducia e la gestione dell’aggressività nella relazione di aiuto con adolescenti devianti 2. Il lavoro per progetti (nel corso dell’ultimo mese di servizio) Verifica, valutazione ed analisi di: − Obiettivi del progetto − Andamento del servizio − Competenze acquisite − Il sistema formativo L’obiettivo di questo ultimo modulo è quello di avere un quadro complessivo e una valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. A tal fine il formatore guiderà il gruppo all’analisi e alla rielaborazione del servizio svolto cercando di cogliere i punti critici e gli aspetti problematici incontrati. Farà emergere i punti di forza e, sulla base di questi, stimolerà il gruppo a migliorare e ri-progettare l’esperienza di servizio civile. Si effettuerà un laboratorio di auto-valutazione delle competenze. In una prima fase di lavoro individuale, ogni volontario ricostruirà la storia del proprio servizio civile: analizzerà le azioni svolte e prenderà in esame le conoscenze, le capacità e le caratteristiche personali necessarie all’espletamento di ognuna di esse. Il formatore, sulla base del lavoro precedente, inviterà ognuno dei volontari a costruire un proprio profilo dal punto di vista delle conoscenze e competenze acquisite ed un ipotesi sul proprio percorso formativo e professionale futuro, che verrà esplicitato in modo assembleare. SECONDO LIVELLO Modulo 1: Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente: − la storia dell’Associazione sul territorio − le strutture presenti sul territorio − ambiti di intervento e risposte alle problematiche sociali dell’associazione sul territorio Modulo 2: I servizi che partecipano al progetto: storia, mission, e loro contestualizzazione nelle azioni promosse dall’ente - Il servizio audiovisivi - Il servizio obiezione e pace - L’ufficio progettazione internazionale Modulo 3: Il sistema mondo: il divario nord-sud − Implicazioni del fenomeno − Elementi di geopolitica − Il management delle situazioni complesse 40 Modulo 4: Gli obiettivi del millennio − Le campagne internazionali a loro sostegno − Il contributo dell’Unione Europea − L’azione dell’ente a sostegno degli obiettivi Modulo 5: L’educazione, la formazione e l’informazione: strumenti di rimozione delle cause che creano ingiustizia - La centralità della persona - La riscoperta della gratuità - Le vecchie e le nuove funzioni del volontariato Modulo 6: Il project cycle management - Introduzione alla progettazione: principi, strumenti, terminologia - Le fasi del ciclo di vita di un progetti - La progettazione partecipata: metodologia GOPP (Goal oriented project planning) Modulo 7: Trasmettere e comunicare: la necessità delle tecniche di comunicazione audiovisive - Le nuove tecnologie di comunicazione e i loro ambiti di applicazione - Gli strumenti di ripresa e di video-editing - La progettazione e la gestione di interventi formativi attraverso la comunicazione mediatizzata Modulo 8: L’educazione alla pace nelle scuole: tecniche e metodologie - Come promuovere progetti formativi nelle scuole del territorio - Educare alle differenze - La costruzione di reti territoriali 41)Durata: PRIMO LIVELLO Modulo formativo A La relazione di aiuto: - elementi generali ed introduttivi - elementi di approfondimento suddivisi per aree B Il lavoro per progetti Quando Nel corso de primi due mesi di servizio Nel corso dell’ultimo mese Durata totale primo livello (A+B) Durata 12h 8h 20 h SECONDO LIVELLO Modulo formativo C Modulo 1: Viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente Modulo 2: I servizi che partecipano al progetto: storia, mission e loro contestualizzazione nelle azioni promosse dall’ente Modulo 3: Il sistema mondo: il divario nord-sud Modulo 4: Gli obiettivi del millennio Quando Nel corso del primo mese Nel corso del primo e secondo mese Nel corso del terzo e del quinto mese Nel corso del quarto mese Durata 8h 6h 6h 4h 41 Modulo 5: L’educazione, la formazione e l’informazione: strumenti di rimozione Nel corso del sesto mese delle cause che creano ingiustizia Modulo 6: Il project cycle Nel corso del secondo e management dell’ottavo mese Modulo 7: Trasmettere e comunicare: la necessità di Nel corso del terzo e tecniche di comunicazione nono mese audiovisive Modulo 8: L’educazione alla pace Nel corso del terzo e nelle scuole: tecniche e nono mese metodologie Durata totale secondo livello (C) 6h 8h 8h 8h 52 h DURATA TOTALE(A+B+C)= 72 ORE Altri elementi della formazione 42)Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento Data 23 MARZO 2011 Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente LAPENTA NICOLA 42