DEMOCRAZIA DELIBERATIVA E
SVILUPPO LOCALE
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INDICE
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Oggetto e metodologia della ricerca
La storia inizia a Roma
Le ragioni di un successo
Le domande iniziali della nostra ricerca
Cos’è la democrazia deliberativa
I vantaggi della democrazia deliberativa
I rischi della democrazia deliberativa
I vantaggi della democrazia deliberativa applicata allo sviluppo locale
Una nuova domanda
Che cosa scopriamo
La ricerca delle cause
Il contesto regolativo dello sviluppo locale
Perché le cose non hanno funzionato
Che cosa si può fare
Elementi per una riflessione
OGGETTO E METODOLOGIA
DELLA RICERCA
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RICERCA SUI PATTI TERRITORIALI
RICERCA SUL CAMPO: UN ITINERARIO
NELL’ITALIA LOCALE
INTERVISTE
ESAME DELLA DOCUMENTAZIONE
VERIFICA DELL’ATTUAZIONE DEI
PROGETTI
MERITI E LIMITI DELLA METODOLOGIA
La storia inizia a Roma
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La storia dei patti è una storia finita. Appartiene al passato
I Patti nascono come uno degli strumenti della programmazione
negoziata
La prima legge è la 488 del 1992 che sancisce la fine dell’intervento
straordinario
La regolamentazione successiva è la legge 662 del 1996
La proposta dei Patti è elaborata centralmente
L’incentivo è di 100 miliardi di lire di finanziamento pubblico
Finanziabili sono investimenti privati e interventi infrastrutturali
complementari per non più del 30% delle risorse pubbliche
La storia inizia a Roma
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Condizione è che si formi una coalizione
locale in grado di elaborare e gestire un
programma di azioni secondo le
procedure descritte dalla legge
La risposta delle regioni meridionali è
molto positiva. L’Italia del sud si ricopre di
Patti
Le ragioni di un successo
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Un contesto favorevole:
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La fine dell’intervento straordinario
Processo di decentramento istituzionale
Nuovo sistema di elezione dei sindaci
Sussidiarietà e partenariato
La crisi di tangentopoli
C’è del nuovo nel Mezzogiorno
I nuovi paradigmi dello sviluppo
Le politiche di coesione dell’Unione Europea
LE DOMANDE INIZIALI DELLA NOSTRA
RICERCA
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LA NOSTRA RICERCA SUI PATTI
COMINCIA CON UNA DOMANDA
FINISCE CON UNA RISPOSTA A
QUESTA DOMANDA MA ANCHE
CON…….
UNA NUOVA DOMANDA
LE DOMANDE INIZIALI DELLA NOSTRA
RICERCA
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POSSONO LE POLITICHE PUBBLICHE
CAMBIARE IL CONTESTO ISTITUZIONALE?

DUE POSSIBILE RISPOSTE:
NO, LE LOGICHE DEL COMPORTAMENTO UMANO
DIPENDONO DALLA STORIA LUNGA
SI, LE LOGICHE DEL COMPORTAMENTO UMANO
DIPENDONO DAL SISTEMA DI RELAZIONI DEL
PRESENTE
LE DOMANDE INIZIALI DELLA NOSTRA
RICERCA

SE LA RISPOSTA E’ NO, LE POLITICHE
PUBBLICHE CONTANO POCO. IL VECCHIO E’
DESTINATO A RIEMERGERE

SE LA RISPOSTA E’ SI, LE POLITICHE
PUBBLICHE POSSONO INCIDERE
CAMBIANDO REGOLE DEL GIOCO E
POSIZIONE DEL GIOCATORE
LE DOMANDE INIZIALI DELLA NOSTRA
RICERCA
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PERCHE CI PONIAMO QUESTA DOMANDA?
PERCHE LA RATIO DEI PATTI TERRITORIALI E’ DI
CAMBIARE I CONTESTI ISTITUZIONALI, GLI SCHEMI
COGNITIVI, LE LOGICHE DI COMPORTAMENTO.
IL PATTO COME CONTESTO SPERIMENTALE
IL “COME” FARE LE COSE E’ IMPORTANTE
LA DISTINZIONE FRA MEZZI E FINI TENDE A
SCOMPARIRE
STUDIARE I PATTI SIGNIFICA PER NOI CERCARE DI
DARE UNA RISPOSTA A QUESTA DOMANDA
LE DOMANDE INIZIALI DELLA NOSTRA
RICERCA
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IL “COME” FARE LE COSE PER I PATTI E’ LA
CONCERTAZIONE
QUALI VANTAGGI DALLA CONCERTAZIONE?
PER SPIEGARLO RICORRIAMO ALLA TEORIA DELLA
DEMOCRAZIA DELIBERATIVA. INTERPRETIAMO I
PROCESSI DI CONCERTAZIONE COME UNA FORMA
DI DEMOCRAZIA DELIBERATIVA
UNA OPERAZIONE DI CONFERIMENTO DI SENSO
COS’E’ LA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA

UNA FORMA DI DEMOCRAZIA NELLA QUALE
SOGGETTI LIBERI ED EGUALI PARTECIPANO
ALL’INTERNO DI UN’ARENA PUBBLICA
ALL’ESAME DI UN PROBLEMA ATTRAVERSO
IL DIALOGO ED IL CONFRONTO E
SOSTENGONO LE PROPRIE TESI MEDIANTE
ARGOMENTAZIONI PER ASSUMERE SCELTE
CHE RIFLETTANO IL BENE COLLETTIVO
COS’E’ LA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA
SI DIFFERENZIA DALLA DEMOCRAZIA
RAPPRESENTATIVA PER
 PARTECIPAZIONE DIRETTA AI PROCESSI DI
SCELTA E SU BASE CONTINUA
 ESAME E VALUTAZIONE DEI PROBLEMI
NELL’AMBITO DI UN CONFRONTO PUBBLICO
E COLLETTIVO
 PREFERENZE ENDOGENE
I VANTAGGI DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA

MAGGIORE DEMOCRAZIA
SOSTANZIALE PER IL MAGGIORE
GRADO DI PARTECIPAZIONE

CITTADINI MIGLIORI: PIU’ INFORMATI,
PIU’ SENSIBILI ALLE OPINIONI ALTRUI,
PIU’ ATTENTI AL BENE COLLETTIVO
I VANTAGGI DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA

SCELTE MIGLIORI
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DAL PUNTO DI VISTA DELLE PROCEDURE
PERCHE’ REALIZZA CONDIZIONI DI
EGUAGLIANZA POLITICA
DAL PUNTO DI VISTA DEI RISULTATI PERCHE’ SI
E’ VICINI AL PROBLEMA, SI HA UN IMPEGNO
DIRETTO, SI CONFRONTANO LE ALTERNATIVE, SI
SOCIALIZZANO LE CONOSCENZE, SI
CONTROLLA IL PROCESSO E SI PERSEGUE IL
BENE COMUNE
I VANTAGGI DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA

I VANTAGGI DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA SI OTTENGONO SE
VENGONO REALIZZATE DETERMINATE
CONDIZIONI DI EGUAGLIANZA NEI
PROCESSI PARTECIPATIVI
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INFORMAZIONE
CONOSCENZE
POTERE DI AGENDA
INCLUSIVITA’
SIMMETRIA DI POTERE
I RISCHI DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA
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Quanto deliberativo è il processo ?
L’azione segue la deliberazione?
Esistono capacità di monitoraggio e meccanismi
di controllo trasparente?
Chi coordina ed integra le politiche, e come?
Sono i processi deliberativi scuole di
democrazia? Capacità e preferenze degli attori
evolvono veramente lungo il processo?
Gli esiti sono veramente migliori?
I RISCHI DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA
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(i) Il carattere democratico dei processi e degli esiti
potrebbe essere vulnerabile a seri problemi di potere e
di dominio all’interno delle arene deliberative.
(ii) Attori esterni e contesto istituzionale potrebbero
imporre severi limiti sull’ampiezza delle opportunità delle
decisioni ed azioni deliberative. In particolare,
partecipanti potenti potrebbero fare un utilizzo
strumentale delle arene deliberative secondo la loro
convenienza.
(iii) Queste istituzioni possono cadere preda di
comportamenti rent-seeking e di cattura da parte di parti
con forti interessi e ben informate.
I RISCHI DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA
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(iv) Gli elementi di decentralizzazione dei
processi deliberativi potrebbero balcanizzare le
politiche
(v) I processi deliberativi implicano livelli
irrealisticamente elevati di partecipazione
popolare.
vi) Questi esperimenti sono destinati ad avere
un grande successo iniziale ma non sono
sostenibili nel lungo periodo.
I VANTAGGI DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA APPLICATA ALLO
SVILUPPO LOCALE
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1) PIU’ PARTECIPAZIONE ALLE
SCELTE ECONOMICHE. SI ALLARGA
LA BASE UMANA DELLO SVILUPPO
2) MAGGIORE PROPENSIONE ALLA
COOPERAZIONE E MAGGIORE
DENSITA’ ISTITUZIONALE
3) MAGGIORE EFFICACIA
ECONOMICA PERCHE: a)
socializzazione delle conoscenze e b)
azione collettiva e beni pubblici
I VANTAGGI DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA APPLICATA ALLO
SVILUPPO LOCALE
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Caratteristiche dei beni pubblici
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Esternalità positive
Complementarità strategiche
Economie di scala
Messa in comune di competenze e
conoscenze
Costi di coordinamento
Necessaria un’azione collettiva per produrli
I VANTAGGI DELLA DEMOCRAZIA DELIBERATIVA
APPLICATA ALLO SVILUPPO LOCALE

FRA QUESTI POSSIBILI ESITI DELLA
CONCERTAZIONE SI IPOTIZZA UN
NESSO CAUSALE: + DEMOCRAZIA
SOSTANZIALE + PIU PROPENSIONE A
COOPERARE + FACILITA’ NELL’AZIONE
COLLETTIVA + BENI PUBBLICI+
SVILUPPO
UNA NUOVA DOMANDA
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LA NOSTRA RICERCA E’ FINALIZZATA A VERIFICARE
SE QUESTI VANTAGGI SI MATERIALIZZANO
LA VERIFICA DEI PRIMI DUE VANTAGGI CONSENTE
DI RISPONDERE ALLA NOSTRA DOMANDA INIZIALE
LA VERIFICA DEL TERZO VANTAGGIO CONSENTE DI
RISPONDERE AD UNA NUOVA DOMANDA
INIZIALMENTE TRASCURATA: LA DD GARANTISCE
MAGGIORE EFFICACIA ECONOMICA? LE
PROCEDURE DELIBERATIVE SONO VERAMENTE
FUNZIONALI AL RAGGIUNGIMENTO DI FINI
ECONOMICI?
CHE COSA SCOPRIAMO?
I PROCESSI DI CONCERTAZIONE HANNO:
 ARRICCHITO LA DEMOCRAZIA
 AUMENTATO LA PROPENSIONE ALLA
COOPERAZIONE
 MIGLIORATO LA QUALITA’ ISTITUZIONALE
 AVVIATO PROCESSI DI APPRENDIMENTO
 ALCUNI DEI RISCHI SI SONO MANIFESTATI
 UN GIUDIZIO DI SINTESI: LA POLITICA PUBBLICA
HA CAMBIATO IL CONTESTO ISTITUZIONALE.
QUESTA E’ LA RISPOSTA ALLA DOMANDA INIZIALE
CHE COSA SCOPRIAMO?
I PROCESSI DI CONCERTAZIONE HANNO
PRODOTTO:
 BENI PUBBLICI IN MISURA LIMITATA
 SCARSA INNOVAZIONE
 DEBOLE INTEGRAZIOE
 SCARSA CONCENTRAZIONE
 IL NESSO IPOTIZZATO FRA MAGGIORE
DEMOCRAZIA E QUALITA’ ISTITUZIONALE E
SVILUPPO ECONOMICO NON HA BEN FUNZIONATO
 UN DUBBIO: NE VALEVA LA PENA?
LA RICERCA DELLE CAUSE

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
PERCHE QUESTO NESSO NON HA
FUNZIONATO?
QUALE RAPPORTO FRA FORME DI
DEMOCRAZIA ED EFFICACIA
ECONOMICA?
RICOSTRUIAMO IL PROCESSO
DECISIONALE NELLO SVILUPPO
LOCALE
IL CONTESTO REGOLATIVO
DELLO SVILUPPO LOCALE
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LO SVILUPPO LOCALE HA LUOGO IN UN
SISTEMA DI GOVERNO MULTILIVELLO
ALCUNE FUNZIONI SONO ATTRIBUITE AL
CENTRO ED ALCUNE REGOLE SONO
DETTATE DAL CENTRO
ALTRE FUNZIONI ED ALTRE REGOLE
RICADONO SUGLI ATTORI LOCALI
LA SFERA DI AUTONOMIA DEI SOGGETTI
LOCALI E’ DUNQUE DELIMITATA DA QUANTO
FA E DECIDE IL CENTRO
IL CONTESTO REGOLATIVO
DELLO SVILUPPO LOCALE
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IL CENTRO SVOLGE COMPITI DI
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ORIENTAMENTO E COORDINAMENTO
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
SELEZIONE DI PROGETTI
PREMIAZIONE E SANZIONAMENTO
FACILITAZIONE DELLA COOPERAZIONE
TRASFERIMENTO DI COMPETENZE
E IMPONE
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REGOLE PROCEDURALI
IL CONTESTO REGOLATIVO
DELLO SVILUPPO LOCALE

GLI ATTORI LOCALI
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
CREANO LE COALIZIONI
SCELGONO LE FORME ORGANIZZATIVE
ELABORANO I PROGETTI
REALIZZANO I PROGETTI
IL CONTESTO REGOLATIVO
DELLO SVILUPPO LOCALE


QUANTO CENTRO E QUANTO
LOCALE?
I RISCHI DELLE REGOLE CENTRALI:



SCARSA CONOSCENZA DELLE
SPECIFICITA’ LOCALI
ISOMORFISMO ISTITUZIONALE
I RISCHI DELLE REGOLE LOCALI

ACCORDI COLLUSIVI
PERCHE’ LE COSE NON HANNO
FUNZIONATO

I LIMITI DEL CENTRO
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OPACITA’ DELLE REGOLE
INSTABILITA’ ED INCERTEZZA DEL QUADRO
NORMATIVO
CATTIVA SELEZIONE DEI PROGETTI
MANCANZA DI COOPERAZIONE VERTICALE
INSUFFICIENTE TRASFERIMENTO DI
COMPETENZE
PERCHE’ LE COSE NON HANNO
FUNZIONATO

I LIMITI DEL CENTRO


MANCATO COORDINAMENTO CON
POLITICHE SETTORIALI
INDICAZIONI SBAGLIATE SULLE
SOLUZIONI ORGANIZZATIVE
PERCHE’ LE COSE NON HANNO
FUNZIONATO

I LIMITI DEGLI ATTORI LOCALI:
PERCHE’ NON SI SCELGONO
PROGETTI OTTIMALI:


ASIMMETRIA NELLA DISTRIBUZIONE DEI
BENEFICI
LA FUNZIONE OBIETTIVO DEI DECISORI POLITICI
E’ DIVERSA DALLA FUNZIONE DEL BENESSERE
SOCIALE



PREVALGONO INTERESSI DI PARTE
PREVALE UNA OTTICA DI BREVE PERIODO
PREFERENZA PER PROGETTI CON CARATTERISTICHE
DI APPROPRIABILITA’ E DIVISIBILITA’DEI BENI
PERCHE’ LE COSE NON HANNO
FUNZIONATO

INCAPACITA’ DI VALUTARE COSTI E
BENEFICI DI PROGETTI ALTERNATIVI
I DECISORI POLITICI NON SANNO
CONCEPIRE IL PROGETTO OTTIMALE
 I DECISORI POLITICI SONO AVVERSI AL
RISCHIO

PERCHE’ LE COSE NON HANNO
FUNZIONATO



ALCUNE IPOTESI DELLA DEMOCRAZIA
DELIBERATIVA SONO FALSIFICATE:
NON E’SEMPRE VERO CHE NELLA
CONCERTAZIONE PREVALGA L’INTERESSE
COLLETTIVO
NON E’ SEMPRE VERO CHE LA
CONCERTAZIONE PRODUCA LE
CONOSCENZE SUFFICIENTI PER FARE LA
SCELTA MIGLIORE
PERCHE’ LE COSE NON HANNO
FUNZIONATO
IN SINTESI
 PER LIMITI DEL CONTESTO
REGOLATIVO DEL CENTRO
 PER IL PREVALERE DI LOGICHE
POLITICHE NELLE SCELTE LOCALI
 PER INSUFFICIENTI COMPETENZE A
LIVELLO LOCALE
COSA SI PUO FARE?
TRE STRADE
 AGIRE SULLE COMPETENZE PER




AGIRE SUL DISEGNO POLITICO ISTITUZIONALE
NAZIONALE PER


AUMENTARE LA CAPACITA’ DI ANALISI E PREVISIONE
AUMENTARE L’INNOVATIVITA’ DELLE SCELTE
DIMINUIRE IL GRADO DI AVVERSIONE AL RISCHIO
RAFFORZARE L’OPERA DI SELEZIONE E CONTROLLO
AGIRE SUL DISEGNO ISTITUZIONALE LOCALE PER


ALLUNGARE L’ORIZZONTE TEMPORALE DELLE SCELTE
ALLENTARE IL VINCOLO DEL CONSENSO
COSA SI PUO FARE?

AGIRE SULLE COMPETENZE


FAVORIRE IL TRASFERIMENTO DI
CONOSCENZE ATTRAVERSO LA
COOPERAZIONE ISTITUZIONALE
VERTICALE
FAVORIRE L’IMPORTAZIONE DI
COMPETENZE DALL’ESTERNO
COSA SI PUO FARE?

AGIRE SUL DISEGNO ISTITUZIONALE




RAFFORZARE LE FUNZIONI DI ORIENTAMENTO E
CONTROLLO DEL CENTRO
CREARE ORGANISMI DOTATI DI POTERE DI
DELEGA E DI MAGGIORE AUTONOMIA DALLA
POLITICA
DARE MAGGIORE SPAZIO ALLA COMPONENTE
TECNICA
ROMPERE IL MONOPOLIO DELLE ISTITUZIONI
LOCALI
ELEMENTI PER UNA
RIFLESSIONE



LA POLARIZZAZIONE DI GIUDIZI
LA MANCANZA DI UN RACCONTO
CONDIVISO
IL RISCHIO DI PARALISI
ELEMENTI PER UNA
RIFLESSIONE





LE REGOLE CONTANO: RAFFORZARE LA COOPERAZIONE
VERTICALE
EVITARE DERIVE COLLUSIVE: MAGGIORE INCLUSIVITA’ DEI
PROCESSI
FRA ISTITUZIONALIZZAZIONE E SPERIMENTALISMO:
COSTRUIRE UNA MEMORIA COLLETTIVA
EVITARE L’UNANIMISMO: DARE MAGGIORE SPAZIO
ALL’INTENZIONALITA’ ED ALLA TECNICA
VALUTARE IN BASE AI PRODOTTI E NON SOLO IN BASE AI
PROCESSI: RIDURRE LA COMPLESSITA’ DELLE POLITICHE E
DARE CENTRALITA’ AI CRITERI DI EFFICACIA ED EFFICIENZA
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2008/2009 Democrazia deliberativa e sviluppo locale